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Il Gruppo Di Studio E Ricerche Storiche PADRE PIO DA PIETRELCINA E IL 'PROCESSO ANGELO LUPI' AL TRIBUNALE DI FOGGIA Seconda parte

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Il Gruppo Di Studio E Ricerche Storiche

PADRE PIO DA PIETRELCINA E IL'PROCESSO ANGELO LUPI' AL TRIBUNALE

DI FOGGIA

Seconda parte

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Indice dei contenuti

Il 'Processo Angelo Lupi' 1

Processo Verbale di Istruzione Sommaria 15

Avv. Comm. Attilio De Sanctis, 25

La morte improvvisa del Dott. Guglielmo Sanguinetti 30

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to da parte dell' U.N.R.R.A. . In seguito, chiamato in Questura a Pescara , mi venne detto

che il Lupi avreb be fat to il pro get to di un al ber go in San Gio van ni Ro ton do , con la fir ma

dell' Ing. Vianale Alfredo ” ( At ti lio ). “Di tale faccenda io non sono a conoscenza diretta,

ma solo mi consta che la vedova dell' Ing. Via na le (che, frattanto, è morto in Pescara nell'

ago sto 1951 ) ha chiesto al Lupi il pagamento della quota spettante al defunto marito per

la progettazione di detto albergo. Letto, confermato e firmato Ing. Gae ta no Can de lo ri . Il

Pri mo Pre to re Cav. Dott. Mi scio ne Pie tro ”.

Messo alle strette dalla testimonianza dell'I ng. Gaetano Candelori , Angelo Lupi non

può più coprire quell'aspetto assunto in prima persona sul piano tecnico, fornito in tutti

quegli ambiti al centro dei lavori della costruzione dell'opera e di altre costruzioni mino‐ri, pertanto consigliato anche da Pa dre Pio , Lupi decide di rendere una sua spontanea e

diretta testimonianza, ovvero una confessione come si usa dire in termini giuridici, re‐candosi nuovamente in Pre tu ra a San Giovanni Rotondo il giorno 20 maggio 1952 alle

ore 18,00 .

- Processo Verbale d'Interrogatorio dell'Imputato (Art. 245, 365, 367 e 368 c. p. p. Art.

25 Disp. At. c. p. p.) Pre tu ra di San Gio van ni Ro ton do, 20 mag gio 1952 ore 18,00 .

“ E' com par so An ge lo Lupi , il quale interrogato sulle sue generalità ed ammonito sulle

con se guen ze a cui si espo ne chi si ri fiu ti di dar le o le dà fal se, ri spon de sono: Lupi An ge lofu Er ne sto, nato a Ca stel Fren ta no (Chie ti) il 18 gen na io 1906 e re si den te a Pe sca ra Cor so

Umberto n. 121 , di professione: muratore – alfabeta. Quindi richiesto se già abbia o vo‐glia nominarsi un difensore di fiducia – Risponde: d'ufficio l'Avv. Filippo Mondelli . In‐vitato poi a chiedere di eleggere il proprio domicilio per le notificazioni – Risponde: Pe ‐scara – Corso Umberto n. 121 . Interrogato in merito alle imputazioni a suo carico previ‐ste da gli artt. 81-348 C. P. così ri spon de: - Sono io il pro get ti sta e il di ret to re dei la vo ri del ‐la costruita casa del 'Sollievo della Sofferenza' e momentaneamente dirigo anche i lavori

per l'arredamento. A D.R. - Il progetto Abre sch non è stato da me compilato né io mi

sono mai interessato ad esso. Il progetto Tel fner e più precisamente il progetto per la

casa tenuta in fitto da Tel fner ma di proprietà della casa di 'Sollievo della Sofferenza' è

stato da me espletato insieme alla direzione dei lavori. Il progetto Cam pa ni le era stato

fat to da al tra per so na ed io fui in ca ri ca to di mo di fi car lo e quin di ne di res si i la vo ri. A D.R.

- Vi sono diverse altre costruzioni in San Giovanni Rotondo che sono state pure da me

progettate e dirette. A D.R. - Per il resto mi riporto all'interrogatorio reso alla S.V. il 06

lu glio 1951 , modificandolo come segue e cioè preciso che in effetti il progetto riguardan‐te la 'Ca sa Sol lie vo del la Sof fe ren za' pure es sen do sta to fir ma to dall' Ing. Can de lo ri è sta ‐to da me per so nal men te ese gui to, quin di la fir ma dell' Ing. Can de lo ri è sta ta solo per ren ‐dere legale il progetto stesso. A D.R. - Non ho altro da aggiungere. Letto, confermato e

sot to scrit to: An ge lo Lupi . Il Can cel lie re Ca ni stro Pa squa le . Il Pretore Avv. Dott. Gerar‐do Fal co ne .

(scrittura olografa) All'Illustrissimo Sig. Procuratore della Repubblica Foggia Fa cen do

presente: 1) che il preciso recapito del Lupi è: Corso Umberto 121 – Pescara. 2) Che tro‐van do si at tual men te il Lupi in San Gio van ni Ro ton do si è spon ta nea men te pre sen ta to ed

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ha reso l'allegato interrogatorio. Ossequi. San Giovanni Rotondo . 20 maggio 1952 . Il

Pre to re Avv. Dott. Ge rar do Fal co ne ”.

E così l' Ordine degli Ingegneri della Provincia di Foggia messo al corrente della Di ‐chia ra zio ne Spon ta nea resa da An ge lo Lupi di nan zi al Pre to re di San Gio van ni Ro ton do,

nella persona del suo rappresentante legale pro tempore l' Ing. Antonio Pepe scrive al

Pre to re del Man da men to di San Gio van ni Ro ton do .

- “ Or di ne de gli In ge gne ri del la Pro vin cia di Fog gia . Prot. n. 274/52 Fog gia, 16 set tem ‐bre 1952 . Al l'Ill.mo Sig. Pre to re del Man da men to di San Gio van ni Ro ton do .

Innanzi codesta Pretura è pendente procedimento penale a carico di Lupi An ge lo , per

esercizio abusivo della professione di Ingegnere e di Architetto , nonché per violazione

delle norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio. L'incarto proces‐sua le ven ne ri mes so a co de sta Pre tu ra dal la Pro cu ra del la Re pub bli ca di Fog gia nel 1951 .

E' massimo interesse di questo Ordine discutere quanto prima la causa, per cui con la

pre sen te sono a pre ga re la S.V. di vo ler fis sa re il di bat ti men to, pre an nun cian do Le la co sti ‐tuzione di parte civile del Consiglio dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Fog‐gia . La rin gra zio e La os se quio. Il Pre si den te Ing, Dott. An to nio Pepe .

Al l'Ill.mo Sig. Pro cu ra to re del la Re pub bli ca Fog gia

per la unione agli atti ivi trasmessi in data 07-05-1952 . Il processo porta il numero

2272/A.50 Os se qui San Gio van ni Ro ton do 23-09-1952 Il Pre to re”.

Così l' Ordine degli Ingegneri della Provincia di Foggia in Seduta di Consiglio del 10

novembre 1952 alle ore 17,00 nomina l' Avv. Luigi Treggiari , noto penalista di Foggia

con Studio in Via La Greca, 13 Foggia, come Rappresentante Legale dell' Ordine degli

In ge gne ri nel pro ces so che lo vede par te lesa.

- “ Con si glio del l'Or di ne de gli In ge gne ri del la Pro vin cia di Fog gia .

Estrat to dal n. 69: 'L'anno millenovecentocinquantadue, il giorno dieci del mese di no‐vembre alle ore 17,00 si è riunito il Consiglio dell'Ordine degli Ingegneri per la Provin‐cia di Foggia nella sua Sede al Palazzo Persichetti in Via Dante Alighieri per discutere il

se guen te Or di ne del Gior no 1) Pro ces so pe na le a ca ri co di Lupi An ge lo per eser ci zio del ‐la pro fes sio ne di In ge gne re ; 2) Pro ces so pe na le a ca ri co del Geom. M. Leo ne ed al tri per

l' esercizio abusivo della professione di Ingegnere ; omissis Il Consiglio delibera di co‐stituirsi Parte Civile nei due procedimenti penali sopra enunciati , il primo pendente

in nan zi al Tri bu na le di Fog gia in attesa di giudizio, il secondo pendente innanzi il Pre to ‐re di Fog gia in fase istruttoria, al fine di esercitare nelle dette cause ogni proprio diritto a

tutela degli interessi della Classe, affidando la rappresentanza e la difesa dell' Ordine de‐gli In ge gne ri agli Avvocati Prof. De Marsico Alfredo e Treggiari Luigi , con elezione di

domicilio presso il secondo in Foggia. Omissis Letto, confermato e sottoscritto. Il Pre si ‐den te del l'Or di ne de gli In ge gne ri di Fog gia Ing. Dott. An to nio Pepe ”.

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Di da sca lia...

I l Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della

Provincia di Foggia con il mandato ricevuto dal

Con si glio del l'Or di ne si reca dall' Avv. Luigi Treg‐gia ri di Fog gia per conferirgli l'incarico di Rap pre ‐sentante Legale dell'Ordine in sede processuale

pres so il Tri bu na le di Fog gia , non ché per sot to scri ‐vere la Dichiarazione di costituzione di parte civi‐l e a nome di tutta la categoria professionale degli

Architetti e Ingegneri della Provincia di Foggia nel

“Pro ces so An ge lo Lupi” .

- “ Tribunale Civile e Penale di Foggia . Di chia ‐ra zio ne di co sti tu zio ne di par te ci vi le .

L' Ordine degli Ingegneri ed Architetti della

Provincia di Foggia , in persona del suo presidente

Ing. Dr. Pepe Antonio , come da deliberazione n.

29 del l'Or di ne, con la qua le si de li be ra va di ef fet tua ‐re costituzione di parte civile nel processo penale a

ca ri co di Lupi An ge lo , imputato di esercizio abusivo della professione di Ingegnere ed

Ar chi tet to , al ruolo per il giorno venti novembre 1952 innanzi la 2^ Sezione del Tribu‐na le di Fog gia , al fine di ottenere la affermazione della responsabilità dell'imputato ed il

risarcimento del danno in misura simbolica, come si chiederà, DI CHIA RA di costituirsi

per ogni effetto e conseguenza di legge parte civile nel predetto procedimento penale a

ca ri co di Lupi An ge lo , fu Ernesto; di affidare la rappresentanza e la difesa del Con si glio

del l'Or di ne nella predetta causa agli Avv/ti Prof. On. De Marsico Alfredo, del Foro di

Na po li, e Avv. Treggiari Luigi del Foro di Foggia ; di eleggere domicilio presso lo studio

dell' Avv. Lui gi Treg gia ri in Fog gia alla Via La Greca n. 17 . Con ogni salvezza. Foggia, II

no vem bre 1952 . Firmato Ing. Antonio Pepe e Avv. Luigi Treggiari . V. depositata nella

Can cel le ria del Tri bu na le di Fog gia oggi 13 no vem bre 1952 ”.

L' Avv. Luigi Treggiari scrive immediatamente al Presidente del Tribunale di Foggia

per chiedergli formalmente di differire la causa in corso a nuovo ruolo adducendo come

mo ti va zio ni quan to di se gui to ri por ta to nel la co mu ni ca zio ne in ori gi na le:

- “ Avv. Lui gi Treg gia ri Via La Gre ca 13 – Fog gia , Fog gia, 12 no vem bre 1952 .

All' Ill. mo Sig. Pre si den te del Tri bu na le di Fog gia .

Il sottoscritto, nell'interesse dell' Ordine degli Ingegneri ed Architetti della Provincia

di Fog gia , espone alla S.V. quanto segue: Per il giorno venti novembre 1952 è fissata per

il dibattimento innanzi la 2^ Sezione di codesto Tribunale la causa penale a carico di

Lupi An ge lo , fu Ernesto, imputato del reato di cui agli artt. 81-348 C.P . Per avere conti‐

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nua men te abu sa to del ti to lo di In ge gne re e per ave re eser ci ta to la stes sa pro fes sio ne sen za

averne diritto. In detta causa l' Ordine degli Ingegneri e degli Architetti della Provincia

di Fog gia , in persona del suo Presidente Ing. Pepe Antonio , si è, con verbale del II no‐vem bre 1952 , costituito parte civile, affidando la rappresentanza e la difesa oltre che allo

scrivente, anche all' On. Prof. Avv. DE MARSICO ALFREDO . Il Prof. De Marsico , che

ha accettato la difesa di parte civile, non potrà, però, assolvere il mandato, poiché nel det‐to giorno trovasi occupato presso la Corte Suprema ” (Corte Suprema di Cassazione) .

“Per tanto, si è costretti a pregare la S.V. Ill/ma perché si voglia compiacere differire la

causa suddetta a nuovo ruolo. Inoltre lo scrivente fa presente alla S.V. che innanzi il Pre ‐to re di Fog gia è in istruttoria altro procedimento penale a carico del Geom. Leo ne M. ed

altri, per la stessa imputazione di esercizio abusivo del titolo di Ingegnere ed Architetto.

Anche in questo processo l' Ordine degli Ingegneri ha deliberato di costituirsi parte civi‐le, affidando ugualmente la difesa e la rappresentanza oltre che allo scrivente, all' On.

Prof. Avv. De Mar si co Al fre do” .

Poiché la imputazione è molto delicata, poiché la causa assume un particolare valore,

trattandosi di una questione molto dibattuta ed ancora insoluta, poiché trattasi dello stes‐so reato, rubricato proprio su denuncia dell' Ordine degli Ingegneri e degli Architetti di

Fog gia , sarebbe opportuno che quest'ultimo processo venisse abbinato all'altro di cui so‐pra si è parlato per formare un unico procedimento con unico dibattimento, sia per eco‐nomia di spese, sia per unicità di decisione e sia, infine, per semplificare la discussione

del la stes sa cau sa. Tan to pre mes so ed espo sto, il sot to scrit to, an che a nome dell' On. Prof.

Alfredo De Marsico e nell'interesse dell' Ordine degli Ingegneri ed Architetti della Pro‐vincia di Foggia , CHIE DE che l' Ill.mo Sig. Presidente del Tribunale , voglia compia‐cersi disporre il rinvio a nuovo ruolo del processo penale a carico di Lupi Angelo fu Er‐nesto, già fissato per il dibattimento innanzi la 2^ Sezione per il giorno venti p.v. ; si ri‐met te re, gli atti al P.M. E ri chie de re allo stes so di ri chia ma re dal la lo ca le Pre tu ra il pro ces ‐so pendente a carico del Geom. M. Leone ed altri per l'imputazione di esercizio abusivo

della professione di Ingegnere ed Architetto, perché si disponga l'abbinamento di quel

processo a quello a carico di Lupi e si richieda per tutti il rinvio a giudizio di questo Tri‐bu na le. Con os ser van za. Fir ma to Avv. Lui gi Treg gia ri .

V. Al Procuratore della Repubblica in Sede per le sue richieste in merito all'istanza del

difensore di P.C. Circa la riunione dei processi. Fog gia, 14/11/1952 . Fir ma to il Pre si den tedel Tri bu na le .

Vi sto Al Sig. Presidente del Tribunale in sede, perché voglia riunire a nuovo ruolo l'u‐nito processo a carico di Lupi An ge lo , trasmettendo prima gli atti a quest'ufficio, per gli

ulteriori provvedimenti, come richiesto con la presente istanza. Foggia, 17 novembre

1952 . Il Pro cu ra to re del la Re pub bli ca .

La difesa a carico di Angelo Lupi al processo presso il Tribunale di Foggia fu rappresentata dall'

Avv. Comm. Attilio De Sanctis (Mondavio, Pesaro Urbino 10/01/1895 – Fano, Pesaro Urbino

15/01/1975) , noto avvocato marchigiano, laureatosi presso l'Università di Urbino, Vice Pretore della

Pretura di Mondavio (PU) e poi di Fano (PU), Revisore dei Conti della Camera di Commercio di Pesa‐

ro Urbino, insignito della “Toga d'Oro” dall'Ordine degli Avvocati della Provincia di Pesaro Urbino, Te‐

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An ge lo Lupi con Pa dre Pio

nente-Colonnello dei Bersaglieri, già più volte consulente legale di Padre Pio e molto esperto nelle

problematiche legali legate al settore primario dell' Agri col tu ra , fu il Presidente dell'Associazione

Pro vin cia le de gli Agri col to ri del la Pro vin cia di Pe sa ro Ur bi no . L' Avv. At ti lio De Sanc tis era mol toamico e devotissimo del frate di Pietrelcina, lo aveva conosciuto, infatti, per la prima volta di ritorno da

Bar i, fermandosi a San Giovanni Rotondo proprio per conoscerlo prima di rientrare a Fano , viag‐

gian do sul la sua fa mo sa Fiat 1100 1^ se rie di co lo re nero. I fi gli dell' Avv. At ti lio De Sanc tis , i Prof. riLu cia no e Gianluigi De Sanctis d i Fano così

raccontano oggi all' Arch. Dario Zingarelli : “

Tra nostro padre e Padre Pio nacque subito una

grande amicizia e collaborazione, da allora ritor‐

nò periodicamente a San Giovanni Rotondo, oc‐

cupandosi non solo del Processo Lupi ma anche

degli aspetti legali che si aprirono negli anni suc‐

cessivi l'inaugurazione dell'ospedale, il 5 maggio

1956, con il passaggio del complesso al Vatica‐

no”. A Bari i l Comm. De Sanctis si era recato

per la prima volta per partecipare, come delegato

della Camera di Commercio di Pesaro Urbino , all'Inaugurazione della XI Edizione della Fiera del

Le van te , la prima edizione organizzata dopo la fine della Se con da Guer ra Mon dia le . Il nastro fu ta‐

gliato dal salentino Giu sep pe Gras si , Ministro di Grazia e Giustizia nel IV e V Governo De Gasperi

(firmò come guardasigilli la Costituzione della Repubblica Italiana nel 1948 ), il quale con l'augurio

del Capo Provvisorio della Stato Enrico de Nicola e del Presidente del Consiglio Alcide De Ga‐spe ri ridette splendore alla 'Campionaria' barese. A San Giovanni Rotondo Padre Pio era al corrente

del l'an da men to e dei prov ve di men ti pre si, nel frat tem po, dall' Or di ne de gli In ge gne ri e de gli Ar chi tet tidella Provincia di Foggia , che aveva appena nominato il Prof. Avv. Alfredo De Marsico suo Rap ‐presentante Legale , il frate decise allora, personalmente, di far nominare il Comm. Avv. Attilio De

Sanc tis come difensore di fiducia di Angelo Lupi , per fronteggiare, momentaneamente, gli sviluppi

del processo al Tribunale di Foggia . E' proprio a partire dal 31 gennaio 1953 , nella città di Fano e

dallo Studio Legale dell'Avv. De Sanctis, che si diffonde intorno al “Processo Lupi” un particolare

clima e un accavallarsi di avvenimenti che contraddistingueranno la fase finale del processo, avveni‐

menti che si intrecceranno l'uno dopo l'altro con la storia stessa di Pa dre Pio, già assillato da mille altri

problemi. L'ospedale diventa un bersaglio prescelto, nonché il centro geografico e politico di quel rap‐

porto mai risolto tra istituzioni e ambienti sociali e culturali dell'intera 'Ca pi ta na ta', e la particolarissima

e larghissima popolarità già assunta dal frate di San Giovanni Rotondo, diventa anch'essa il pretesto

per un'escalation di eventi, che partendo dalla complicata situazione politica e amministrativa pre e

postbellica dell'intera provincia di Fog gia, si inerpicheranno rapidamente in uno scontro tra professioni

e lavoro, tra società e potere, tra politica e economia, tra ideologia e religione, tra la ragione e la fede.

Si era appena usciti dalla guerra e lo scontro fra 'fascisti' e 'comunisti' era ancora fresco e molto teso,

riflettendosi su tutto e su tutti, anche dietro un solo banale sospetto, chiunque era portato a censirlo di‐

stinguendone ipotetici e arbitrari elementi dalla naturale o presunta appartenenza a un insieme di sim‐

boli o affermazioni catalogabili di 'destra' o di 'sinistra', e ancora troppo spesso enormi castelli di carta

si costruivano nella speranza di poter far prevalere l'una o l'altra delle due posizioni precostituite, trop‐

po spesso come ideologia, meno come confronto costruttivo. Questa particolare situazione generava

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tensione dal nulla, come energia propulsiva pronta a esplodere in qualsiasi momento contro cose e

per so ne, con trap po nen do pen sie ro e azio ne. Pa dre Pio te me va che il “Pro ces so Lupi” avreb be po tu ‐to di lì a poco creare inutili e pericolose tensioni, contrapponendosi ora all'interno dello stesso appara‐

to giudiziario, in un sistema non ancora perfettamente collaudato, sebbene fondato strutturalmente su

un evoluto e consolidato Diritto di Procedura Penale e Diritto Penale, bisognava porvi un freno al

fine di evitare un inutile e dispendioso allargamento delle fasi processuali. Padre Pio, aveva capito,

inoltre, che bisognava cavalcare i tempi in cui si stava vivendo e operando guardando avanti, così ora,

terminata la Seconda Guerra Mondiale, la costruzione del suo ospedale non doveva diventare il pre‐

testo di uno scontro ideologico e di potere, così come, non doveva rappresentarlo fra scienza e fede.

L'entrata in campo al “Pro ces so Lupi” di un nome così altisonante come quello dell'Onorevole Pro‐fessore e Avvocato Alfredo De Marsico (Sala Consilina, Salerno 29/05/1888 – Napoli 08/08/1985)

aveva il sapore di una sfida, che si sarebbe dovuta combattere sul campo di battaglia, lasciando intra‐

vedere, se non vi si fosse posto subito rimedio, una pesante sconfitta, e questa, sicuramente, avrebbe

decretato il blocco dei lavori per l'ultimazione dell'ospedale a San Giovanni Rotondo. Alfredo De

Mar si co era, infatti, per moltissimi studenti all'università, come pure per molti professori del mondo ac‐

cademico e per alcune generazioni di avvocati, il nome per eccellenza, il “Mae stro”, il “gemello di Mi‐ner va” o come lo aveva definito Enrico de Nicola “il penalista emulo di Demostene” , una delle figure

più conosciute a tutt'oggi del Ven ten nio, del quale più che l'appartenenza al fascismo si ricorda l'abi‐

lissima e correttissima dialettica, una eccellente carriera universitaria e forense. Così oggi lo ricorda,

incontrando l'Arch. Dario Zingarelli, l'Avv. Giulio Adolfo Treggiari, noto penalista foggiano, figlio

dell'Avv. Luigi Treggiari, nel suo studio legale a Foggia in Via Trieste n. 7: “ Alfredo De Marsico è

stato Professore Ordinario a Ca me ri no, Ca glia ri, Bari, Bo lo gna, Na po li, Roma. E' stato De pu ta toe poi Ministro di Grazia e Giustizia, essenziale il suo contributo alla redazione del 'Codice Rocco',

nel 1939 è consigliere parlamentare per la riforma dei codici. Il fatto di essere stato uno tra i fautori,

come membro del Gran Consiglio del Fascismo, della caduta di Be ni to Mus so li ni, votando il 25 lu‐glio 1943 a favore della 'mozione Grandi', gli consentì di proseguire la sua attività politica e profes‐

sionale, sebbene solo dopo alcuni anni dalla fine della guerra, per l''epurazione' applicatagli dall'Alto

Commissariato per le Sanzioni contro il Fascismo. Il fatto di essere stato un fascista gli precluse

l'insegnamento per sette anni e l'attività forense per un quadriennio”. E' proprio in questa fase partico‐

la re del “Pro ces so Lupi” che il Team di Ar chi tet ti foggiani può mettere in evidenza un dato storico fi‐

nora rimasto completamente sconosciuto alla Storia Ufficiale, così afferma l'Arch. Dario Zingarelli:

“La data del 01 gen na io 1953 segna il giorno e l'anno della rinascita politica e professionale del Prof.

Avv. Alfredo De Marsico, il quale riprendendo l'attività forense, sospesa temporaneamente per quat‐

tro anni per effetto dell'epurazione', lo fa guarda caso proprio con il 'Pro ces so Lu pi' a Foggia”. E sem‐

pre nel 1953 diviene Senatore della Repubblica, eletto con il Partito Nazionale Monarchico, suc‐

ces si va men te nel no vem bre 1954 pas sò nel Par ti to Mo nar chi co Po po la re di Achil le Lau ro. Nel 1964

diviene Professore Emerito de 'La Sapienza' di Roma, e così sempre in questo periodo Cit ta di no

Ono ra rio di Avel li no, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro , Me da glia

d'Oro all'Ordine degli Avvocati di Lucerna, sarà nominato otto volte Presidente dell'Ordine degli

Avvocati della Provincia di Napoli. Dopo la sua morte, avvenuta a Napoli l' 8 agosto 1985, a Ca stel

Ca pua no viene eretto un busto in suo onore, e dieci anni dopo ne viene eretto un altro in bronzo posi‐

zio nan do lo nel la Sala del Con si glio del l'Or di ne de gli Av vo ca ti di Na po li .

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Avv. Comm. Attilio De Sanctis,

- “ Avv. Comm. At ti lio De Sanc tis, Via F. Fil zi 35, Fano (PU) Fano, 31 gen na io 1953 .

Rac co man da ta R Fano N° 0299 . All' Ill. mo Sig, Pre si den te del Tri bu na le di Fog gia .

Ho l'o no re ed il do ve re pro fes sio na le di in for ma re la S.V. Ill. ma che sono sta to no mi na ‐to di fen so re di fi du cia del Sig. An ge lo Lupi da San Gio van ni Ro ton do , su in ca ri co con fe ‐ritomi direttamente dal Rev. Padre Pio . Prego la S.V. Ill.ma di volere disporre perché

codesta Cancelleria provveda a notificarmi a suo tempo l'avviso di fissazione di udienza.

Con de fe ren te os se quio. Fir ma to At ti lio De Sanc tis .

Tri bu na le di Fog gia N° Prot. 852 del 04 feb bra io 1953 .

N. 852 Prot.

V. Alla Procura della Repubblica Foggia per l'unione agli atti trasmessi l'11 dicembre

1952 .

Fog gia, 5 feb bra io 1953. Fir ma to il Can cel lie re Capo”.

An ge lo Lupi e Pa dre Pio

Per quan to con cer ne la di fe sa, il Comm. Avv. At ti lio De Sanc tis co mu ni cò a Pa dre Pio l'ur gen za di

organizzare attorno a Angelo Lupi e all'attuale fase processuale una squadra di avvocati compatta e

preparata, al fine di costruire una tesi e una linea difensiva coerente e plausibile da discutere nelle

udienze del processo foggiano, cercando di smontare il castello accusatorio ben documentato. La Pro ‐

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cu ra di Fog gia convocò a deporre una serie di testimoni, protagonisti diretti in cantiere della costruzio‐

ne dell'ospedale, inevitabile fu la veridicità della loro deposizione che andava, però, a sostegno del‐

l'accusa. Supportata dalle testimonianze firmate di numerosi testimoni, e considerando che Lupi si è

già dichiarato reo confesso, l'accusa incassa con successo la prima fase del processo. Probabilmente

Lupi ha cercato di semplificare attorno a sé una complessa situazione, che pochissime persone cono‐

scevano esattamente, un passato che riguarda, non soltanto gli anni precedenti l'inizio del processo,

ma soprattutto quei decenni più distanti e complessi, che Lupi conosceva grazie all'amicizia con il

Dott. Guglielmo Sanguinetti , l'unico che insieme a Pa dre Pio aveva iniziato la programmazione del

progetto architettonico e la successiva fase di cantiere, un passato scomodo politicamente, che riguar‐

dava gli anni trenta, e che oggi grazie al Team di Architetti foggiani è stato scoperto per la prima vol‐

ta; esso riguarda l'intera storia dell'ospedale, ovvero comprende tutta la fase risalente a prima dello

scop pio del la Se con da Guer ra Mon dia le . La ne ces si tà di ave re una tat ti ca di fen si va per Lupi ben de ‐lineata e sintetizzata, evoca sin da ora il bisogno di un sostegno esterno forte. La fase preparatoria alla

successiva udienza dovrà essere pianificata e la discussione capace di convincere e giustificare la po‐

sizione e l'operato del “Lupo di Gubbio” , come molti in alternativa all'appellativo “l'in ge gne re” ,

chiamavano in cantiere l'abruzzese 'tuttofare'. Tra l'altro l'accusa sarà d'ora innanzi rappresentata da

due importanti e preparati penalisti, l' Avv. Luigi Treggiari , foggiano, e Alfredo De Marsico . Que‐

st'ultimo non ha bisogno di alcun appellativo di presentazione, basta già solo il suo cognome, e tutto fa

presagire che la difesa, se vorrà mantenere un livello alto con una tesi difensiva credibile, avrà bisogno

di dotarsi adesso di un nome importante, altrimenti il processo avanzerà inesorabilmente a senso uni‐

co. L' Avv. De Sanc tis , essendo marchigiano e operando in un ambiente con regole e modi di fare di‐

versi da quelli abruzzesi, come pure da quelli della stessa provincia di Foggia, evidenzia a Padre Pio

quest'ulteriore difficoltà di 'natura ambientale' dovuta alla distanza del processo, chiarendo la gravità

della situazione; nel frattempo Lupi si recò per ben due volte da Pe sca ra fino a Fano consultandosi di

persona con De Sanctis , ancora suo unico avvocato, dagli incontri emerse questa non edificante si‐

tuazione per lui e per Pa dre Pio . Si decise allora, di concerto con il frate di Pietrelcina, di chiedere il

pa re re dell' Avv. Gio van ni Col let ti di Pe sca ra , già co no scen te di ret to da al cu ni anni di Pa dre Pio . L'

Avv. Attilio De Sanctis e l' Avv. Giovanni Colletti stringono una forte amicizia, arricchita da una fitta

corrispondenza epistolare privata, il processo diventa l'occasione per scambiarsi anche consigli e ri‐

flessioni personali sulla loro vita e la famiglia. Insieme formano una base difensiva più solida per la po‐

si zio ne di Lupi al pro ces so. L 'im pu ta to Lu pi' , nonostante la difficoltà oggettiva della sua posizione, e

considerando oltretutto l'operato da egli svolto complessivamente fino a quel momento all'interno del

cantiere per l'esecuzione dei lavori di costruzione dell'ospedale, ha svolto con la sua costante presen‐

za un ruo lo im por tan te di con ti nui tà ri co no sciu ta gli dal lo stes so Pa dre Pio .

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La fir ma del Dott. Gu gliel mo Sa gui net ti

Lupi , voluto fortemente dal frate, ebbe proprio un ruolo di unione e continuità soprattutto per gli

operai, che mai avrebbero compreso tutte quelle problematiche e lungaggini presenti al vertice della

gestione dei lavori, a cominciare dalle questioni burocratiche che, a cavallo del conflitto mondiale, han‐

no attraversato quasi tre decenni, per finire ai complessi rapporti che hanno riguardato illustri protago‐

nisti e autorità a vario titolo coinvolti. Tutti questi aspetti fortemente connessi e incatenati tra loro non

sarebbero mai stati compresi dagli operai, e quindi quella funzione di sintesi tesa a garantire la serenità

e la con ti nui tà del la vo ro al l'in ter no del can tie re fu cer ta men te ga ran ti ta pro prio da An ge lo Lupi , tra du ‐cendo il da farsi a una moltitudine di persone semplici che avrebbero immediatamente garantito la pro‐

secuzione dei lavori con il loro lavoro manuale. La Storia ancora oggi non vuole riconoscergli ufficial‐

mente questo semplice ma grande ruolo, sebbene attorno al suo operato ci siano anche numerosi

aspetti negativi, ma di fatto a distanza di 70 anni non si può più negare quello che veramente Lupi ha

rappresentato col suo operato, quello che non si è mai detto finora, come pure al tempo del suo pro‐

cesso a Foggia, Lupi ha semplicemente rappresentato il popolo, la gente comune e tutti i sangiovan‐

nesi, che ancora oggi lo ricordano senza 'se...' e senza 'ma...'. Un silenzio assordante attorno a Lupi

che oggi merita di essere cancellato, al pari del silenzio che ha circondato gli altri protagonisti scono‐

sciuti della Storia. Oggi grazie al Team di Architetti foggiani molti aspetti sono stati finalmente svelati

e molti protagonisti sono stati definitivamente riscattati dall'oblio. L' Avv. Giovanni Colletti (Montemi‐letto, Avellino 26/07/1905 – Pescara, 09/03/1963) risiedeva e operava professionalmente a Pe sca ra, da qui e dal suo studio in Corso Umberto I N. 76 era più facile un po' per tutti organizzarsi, tra l'altro

anche per Lupi era più semplice, risiedendo a Mon te sil va no (PE) , incontrarsi di persona con l' Avv.

Col let ti , cosa che gli permise di stringere amicizia e di proseguire con più fiducia l'evolversi degli av‐

ve ni men ti. L' Avv. Gio van ni Col let ti , origini campane, una Laurea in Giurisprudenza conseguita pres‐

so la Regia Facoltà degli Studi di Roma il 26 luglio 1928, abilitato presso la Corte d'Appello de L'Aquila

essendo il padre Domenico nominato Presidente del Tribunale di Teramo, pur essendo un nome ec‐

cellente nel panorama forense abruzzese, intuisce subito la necessità di intraprendere un percorso che

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arrivi ad avere, nell'interesse di tutte le parti in causa, in particolare di Lupi e Padre Pio stessi, una con‐

sulenza e l'appoggio in prima persona di un avvocato importante, altisonante, com'era consuetudine

fare in quegli anni in Italia per particolari processi dall'alta risonanza mediatica, poiché tutta la faccen‐

da giudiziaria e processuale si era parecchio complicata. La delicatezza della situazione non è più una

questione difensiva soltanto per Lupi , c'è in gioco l'operato di Padre Pio , l'immagine e l'impegno di

una intera cittadinanza, quella di San Giovanni Rotondo , la reputazione di tante persone che hanno

aiutato Padre Pio in moltissimi aspetti, dalla gestione delle numerose donazioni al sacrificio di coloro

che con il pro prio la vo ro han no sem pre pro fu so il mas si mo im pe gno. Mol te pli ci sa ran no i ten ta ti vi mes si

in atto da ora in poi per cercare di stemperare un clima diventato sotto molti aspetti paradossale. Di‐

venta chiaro a tutti, da una parte e dall'altra che il tentativo di una mediazione debba essere tentata

per sciogliere in qualche modo una situazione divenuta inutilmente per tutti di conflitto, una sorta di

muro contro muro. Innanzitutto la necessità da parte della 'difesa' di bilanciare un nome come quello di

De Marsico con un altro altisonante, giammai per far confluire il processo in uno scontro frontale da

ma nua le di pro ce du ra pe na le, ma piut to sto per equi li bra re una si tua zio ne che toc ca va, pa ra dos sal men ‐te, le cariche e l'immagine istituzionale di numerosi enti tirati in ballo, cariche politiche locali e naziona‐

li, i sistemi di un apparato governativo in quegli anni ancora controllato dal governo militare americano,

presenza necessaria a garantire il controllo e il sostegno all'appena nata Re pub bli ca Ita lia na . Furono

attivati molti contatti, ma come spesso accade nelle situazioni più complesse e ingarbugliate, alla fine

la soluzione fu abbastanza semplice. Si decise di dare la possibilità all' Avv. Gio van ni Col let ti di poter

sostenere il contatto diretto che aveva nel suo paese d'origine con il cugino Dott. Pa squa li no Ros si di

Mon te mi let to (AV) , neo laureato in Giu ri spru den za presso l' Università “Federico II” di Napoli . Il

fra tel lo del Dott. Ros si , l' Avv. Fran ce sco Ros si che era il Direttore Generale degli “Ospedali Riu‐ni ti” di Na po li , ben co no sce va il nome e lo Stu dio de gli Av vo ca ti Leo ne di Na pol i in Cor so Um ber ‐to I N. 22 , fu per questo che proprio lì in quello studio così rinomato, consigliò al fratello minore Dott.

Pa squa li no Ros si di intraprendere alcuni anni di praticantato professionale. Qui, nello Studio Legale

dei Pe na li sti Leo ne , gli Avv.ti Prof.ri Giovanni e Carlo Leone , portarono avanti, nella storica sede,

l'attività professionale paterna dell' Avv. Mauro Leone , i l Dott. Pasqualino Rossi entra subito come

praticante legale e assistente dell' On. Prof. Avv. Giovanni Leone , questo gli consentirà non solo di

far si ap prez za re come neo lau rea to in Giu ri spru den za, ma an che di po ter fare da tra mi te con il cu gi no l'

Avv. Giovanni Colletti , che da Pe sca ra gli aveva chiesto cortesemente di riferire all' Avv. Giovanni

Leo ne se avesse la cortesia e il tempo di occuparsi del caso processuale di Angelo Lupi , cortesia

che sarebbe stata ricambiata con affetto e benevolenza da Padre Pio da Pietrelcina , e certamente

anche da parte di molte altre persone, influenti e non, direttamente o indirettamente interessate al pro‐

cesso in atto presso il Tribunale di Foggia . L' Avv. Giovanni Leone acconsentì senza esitare un

istante, nonostante fosse carico di impegni professionali in tutta l'Italia, e impegnato com'era a Roma

nel 1953 anche a Palazzo Montecitorio sede della Camera dei Deputati dove ricopriva la carica di

Vice Presidente della Camera dei Deputati . Giovanni Leone acconsentì immediatamente all'invito

rivoltogli dal Dott. Pasquale Rossi precisando, che se quest'impegno era esplicitamente per Pa dre

Pio , ovvero per aiutarlo a disbrigare impedimenti relativi alla costruzione dell'ospedale, lo avrebbe fat‐

to ben volentieri, anzi, aggiunse, che per difendere il Sig. Angelo Lupi non si sarebbe fatto pagare

nemmeno una Lira, perché aiutare Lupi significava aiutare direttamente Padre Pio . Infatti, questo ri‐

porta un documento conservato dall' Avv. Domenico Colletti di Pe sca ra , figlio dell' Avv. Giovanni

Col let ti , ritrovato casualmente mettendo ordine tra le carte del padre scomparso prematuramente nel

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1963 , in coincidenza dell'annuncio ufficiale fatto da Papa Francesco nella settimana tra il 3 e l' 11

feb bra io 2016 per l'esposizione delle reliquie di San Pio in Va ti ca no , in occasione della Ce le bra zio ‐ne del Giu bi leo Straor di na rio del la Mi se ri cor dia dal l'8 di cem bre 2015 al 20 no vem bre 2016 . Il do‐

cumento inedito descritto dall'Avv. Domenico Colletti e commentata dalla giornalista Ylenia Gifuni sul

quotidiano abruzzese “Il Centro”, come riportato dall'articolo del 4 febbraio 2016 , l' Avv. Giovanni

Leo ne scrisse su un foglio un breve messaggio personale autografo indirizzato all' Avv. Giovanni

Col let ti , comunicandogli che accoglie l'incarico e trattandosi di un'opera di beneficenza voluta dalla

“Santa figura di Padre Pio” precisa: “rinuncio volentieri a qualunque compenso“; Leo ne presta il suo

impegno al Tribunale di Foggia per la esclusiva difesa del Sig. Lupi , processo che di fatto metteva

in pericolo l'immagine e l'operato di centinaia di persone, nonché la prosecuzione stessa dei lavori di

costruzione dell'ospedale a San Giovanni Rotondo. L'impegno diretto nel 1953 dell'illustrissimo Gio ‐vanni Leone (Napoli, 03/11/1908 – Roma, 09/11/2001) , penalista, professore e onorevole napoleta‐

no (nel 1953 Giovanni Leone era Vice Presidente della Camera dei Deputati , sarà poi eletto 6°

Pre si den te del la Re pub bli ca Ita lia na , dal 29 di cem bre 1971 al 15 giu gno 1978 ) diventerà

determinante. Finalmente il Team di Architetti foggiani è riuscito a dimostrare dopo 65

anni , come si svolsero esattamente i fatti, e a individuare tutte le persone che di fatto

cambiarono il corso della storia per l'ultimazione dei lavori di costruzione dell'ospedale,

eventi che intercettarono persone e aspetti che appartengono alla grande Storia dell' Ita ‐lia a cavallo della Seconda Guerra Mondiale . La documentazione in possesso dell' Avv.

Domenico Colletti di Pescara, supporta e integra quella, invece, già rinvenuta dal Team

di Ar chi tet ti fog gia ni con fer man do, de fi ni ti va men te, tut te le cir co stan ze. Nel 1953 l'ar rin ‐ga fi na le al pro ces so Lupi che vide scon trar si Al fre do De Mar si co e Gio van ni Leo ne , ac‐cusa e difesa, l'ultima udienza, contraddistinta da interventi a braccia, senza il bisogno di

alcuno scritto, come era in uso all'epoca nei tribunali, l'avvocato veniva coadiuvato da as‐sistenti che si occupavano durante l'udienza di prendere o dare appunti scritti a mano,

non essendovi ancora in uso la tecnica stenografica, di fatto non rimase traccia scritta di

questo scontro processuale. La conclusione del processo e la sentenza finale di 1° grado

emessa dal Giudice il 24 febbraio 1954 : nessun vincitore, Angelo Lupi viene amnistiato.

La colpevolezza di Angelo Lupi , seppur riconosciuta, viene estinta con l' Am ni stia che

regolò tutti i reati politici commessi entro il 18 giugno 1948 , ossia quella approvata con

Decreto del Presidente della Repubblica del 19 dicembre 1953, n. 922 . A proporla fu

l'allora Ministro di Grazia e Giustizia, Sen. Antonio Azara , nel Governo guidato da Giu ‐sep pe Pel la in ca ri ca dal 17/08/1953 al 18/01/1954 , suc ce du to a Al ci de De Ga spe ri .

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La morte improvvisa del Dott. Guglielmo Sanguinetti

Co mi ta to Eri gen da Casa Sol lie vo del la Sof fe ren za

La mor te im prov vi sa del Dott. Gu gliel mo San gui net ti avvenuta il 06/09/1954 , ovvero

pochi mesi dopo la conclusione del 'Processo Lupi' presso il Tribunale di Foggia , dà al

Comitato un durissimo colpo, così come era avvenuto qualche anno prima il 14 agosto

1951 , quan do a Pe sca ra muo re im prov vi sa men te an che l' Ing. At ti lio Via na le , 2° Diretto‐re dei La vo ri . Dopo il “Pro ces so Lupi” e dopo la morte improvvisa del Dott. Guglielmo

San gui net ti , si chiude, definitivamente, un lungo periodo storico che ha coperto tre de‐cenni, dagli anni trenta agli anni cinquanta, facendolo coincidere con tutto l'operato del

Dott. Guglielmo Sanguinetti, collaborazione prestata dal medico a Padre Pio sin dall'ini‐zio per seguire, sia la prima fase riguardante la progettazione architettonica nel 1935 , sia

la costruzione dell'ospedale fino al 1954 . Dall'ottobre del 1954 si apre un nuovo periodo

di transizione, che traendo esperienza dalle difficoltà attraversate col processo foggiano

di Lupi, si concluderà direttamente con la conclusione dei lavori e l'inaugurazione dell'o‐spedale il 5 maggio 1956 . I Responsabili Tecnici del Comitato saranno prima l' Ing. Al‐berto Galletti , di Mi la no , durerà tre mesi, Lupi come altri non lo accolgono positiva‐mente, pertanto verrà chiamato l' Ing. Luigi Ghisleri , di Mi la no , un industriale e un

uomo d’affari, molto preparato e competente, nonché una persona molto influente nella

città lombarda. Con Ghi sle ri An ge lo Lupi si trova completamente a disagio, il confronto

con il metodo e la precisione della professionalità milanese lo faranno sentire fortemente

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in difficoltà, e sarà addirittura licenziato, l'incompatibilità con la nuova direzione e am‐ministrazione dei lavori è evidente. La direzione dei lavori viene affidata all' Ing. France‐sco Giannangeli (Vittorito, (AQ) 01/05/1902 – Pescara 16/04/1975) d i Vittorito (Aq) ,

abruzzese ma milanese di adozione, 3° e ultimo Direttore Ufficiale dei Lavori , - Lupi

seppur temporaneamente allontanato darà una mano a PaPadre Piodre Pio anche nel primo ampliamento

dell'Ospedale fino alla sua morte avvenuta il 31/08/196931/08/1969 a San Giovanni Rotondo – finalmente

l'inaugurazione dell'Ospedale il 05 maggio 1956 conclude un lungo e combattutissimo

periodo della vita di Pa dre Pio per la costruzione della sua Opera. A tal proposito l' Arch.

Gaetano Lombardi sottolinea: ”Nel 1956, durante la cerimonia d'inaugurazione di Casa

Sollievo della Sofferenza, l'Ing. Luigi Ghisleri affermò che era doveroso rivolgere un rin‐graziamento per codesta Opera 'anche a coloro che hanno lavorato e faticato e che reste‐ranno sconosciuti, così come sono sconosciuti gli antichi costruttori delle Basiliche Ro‐maniche e Gotiche'. Oggi, nel 2018, grazie alla nostra ricerca, è stato possibile restituire

alla memoria storica alcuni di costoro che hanno contribuito alla costruzione dell'ospeda‐le, ai quali, non più sconosciuti, poter estendere finalmente il doveroso ringraziamento”.

Il Team di Ar chi tet ti fog gia ni ha dovuto ripercorrere gli anni '30 per poter risalire, inve‐ce, alla Progettazione Architettonica dell'ospedale. Il 9 gennaio 1940 il Comitato dell'O‐pe ra era già al la vo ro per la sua ese cu zio ne, il 14 gen na io 1940 Pa dre Pio dava al l'o spe da leil nome di “Casa Sollievo della Sofferenza ”, sebbene si chiamerà anche Ospe da le “Fio ‐rello La Guardia” (New York 11/12/1882 – New York 20/09/1947, già Presidente del‐l'U.N.R.R.A., e 99° Sin da co di New York dal 01/01/1934 al 31/12/1945) .

Un giovanissimo architetto Sirio Giametta (Frattamaggiore, Napoli 13/07/1912 – Sotto

il Monte Giovanni XXIII, Bergamo 10/04/2005) , presentato a Padre Pio e al Dott. Gu‐gliel mo San gui net ti dal Dott. Cesare Pace , Vice Prefetto presso la Prefettura di Foggia

dall' 11/10/1934 a l 22/07/1937 , aveva già preparato e predisposto con loro il progetto

completo dell’ospedale con tutte le relative autorizzazioni previste dalla normativa allora

vi gen te, non ché dal l'in te ro ap pa ra to del Re gi me Fa sci sta . Tut to era pron to per ini zia re la

costruzione, tant'è che l'architetto Sirio Giametta firma anche l'inizio dei lavori, ma l'en‐tra ta in guer ra del l'I ta lia il 10 giu gno 1940 bloccò tutto. Così “la costruzione dell'Opera fu

prorogata di anno in anno”, come direttamente affermato e documentato dal Dott. Gu‐glielmo Sanguinetti i l 23 gennaio 1949 in un depliant di presentazione dell'ospedale.

Solo nel 1945 con la fine del conflitto, le attività di programmazione per la costruzione

poterono riprendere e riorganizzarsi secondo la nuova normativa vigente, e sotto il con‐trollo strettissimo del Comando Generale militare americano presente come forza occu‐pan te, nel l'al lo ra an co ra Re gno d'I ta lia , appena liberato dall'occupazione tedesca, che di‐pen de va di fat to dal con trol lo di ret to del Go ver no ame ri ca no gui da to dal Pre si den te Har ‐ry S. Truman . Nell' ottobre 1946 venne scelta anche l'area edificabile e “di Lunedì”,

come indicato e voluto da Pa dre Pio , il 19 maggio 1947 avvenne la posa della prima pie‐tra e, finalmente, l'inizio dei lavori di costruzione dell' Ospedale “Fiorello La Guardia”

poi in ti to la to an che “Casa Sol lie vo del la Sof fe ren za ”, uni co ospe da le al mon do che por taa tutt'oggi due nomi contemporaneamente, sebbene sia conosciuto ormai con il secondo.

Il Team di Ar chi tet ti sottolinea l'importanza che ha rivestito nella conduzione dell'intera

ricerca l'utilizzo dell' Analisi Cronologica dei documenti , quale metodo di studio indi‐spensabile per questa particolare successione storica, inizialmente molto confusa e a vol‐

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te addirittura mancante di interi intervalli di tempo, molti completamente sconosciuti e

in al cu ni casi dif fi ci li da ri co strui re. Solo gra zie alla te sti mo nian za de gli ere di dei pro ta go ‐nisti diretti alcuni particolari sono stati finalmente ricostruiti permettendo, insieme alla

documentazione, di ripristinare la continuità degli avvenimenti. Se non si fosse adopera‐to nell'approfondimento la scala temporale, molti particolari dell'intera storia non si sa‐rebbero mai potuti ricostruire. L'analisi documentale ha riguardato, contemporaneamen‐te, un numero elevato di protagonisti diretti e indiretti, che sono stati sovrapposti a una

mole di riferimenti temporali di carattere storico, la ricerca in archivi privati e pubblici è

sta ta de ter mi nan te per po ter or ga niz za re e clas si fi ca re tut ti gli even ti sus se gui ti si nel tem ‐po con caratteri e tipologie differenti a cavallo della Se con da Guer ra Mon dia le . Gli anni

del la Se con da Guer ra Mon dia le sono stati motivo di frammentazione e scissione di inte‐ri eventi, come pure di sostituzione di molti protagonisti, a causa di differenti luoghi geo‐grafici e fattori ambientali; le trasformazioni politiche e sociali furono radicali e profon‐de, tut ta via po te ro no as si cu ra re quel la tran si zio ne, al di so pra di tut to e di tut ti, dal Re gno

d'I ta lia alla Repubblica Italiana . L'esito del Referendum Istituzionale del 1946 travolse

completamente perfino la stessa Casa Savoia, lasciandone però intatta la secolare storia,

che nonostante tutto, ancor oggi, è in attesa di chi possa gloriosamente recuperarne, qua‐le ine lu di bi le se gno di con ti nui tà e pre sti gio, l'in te gri tà mo ra le, ra di ce di un in te ro po po loe nazione, indipendentemente dalla propria forma costituzionale legalmente riconosciu‐ta.

- “Il Pre si den te del Tri bu na le di Fog gia

V. E poi ché il rea to è estin to per am ni stia 19-12-1953 N. 922

in ap pli ca zio ne all' art. 421 C. P. P. man da gli atti al P. M. per le sue ri chie ste e per ri fe ri ‐re in ca me ra di con si glio de sti na il giu di ce Dott. No viel lo .

Fog gia, 18-02-1954. Fir ma to Il Pre si den te” .

“ Il P. M. V. chiede che il Tribunale in Camera di Consiglio a norma dell' art. 421 C. P.

P. di chia ri estin to il rea to per am ni stia.

Fog gia, 20-02-1954 . Fir ma to Il Pro cu ra to re del la Re pub bli ca” .

- “Tri bu na le di Fog gia

ESTRAT TO DI SEN TEN ZA IN CA ME RA DI CON SI GLIO (art. 421 C. P. P.)

Il Tri bu na le di Fog gia , Sez. 2^ in data 24 feb bra io 1954 ha pro nun zia to la se guen te:

SEN TEN ZA nel pro ce di men to pe na le con tro: Lupi An ge lo Im pu ta to 81-348 C. P.

Omissis P.Q.M. Il Tribunale, visti gli art. 1 e segg. D. P. 19-12-1953 N. 922, 421 C. P. P. di‐chiara non doversi procedere a carico dell'imputato suddetto perché estinto il reato per

am ni stia . Sen ten za co mu ni ca ta al P. M. il 25 feb bra io 1954 .

Per estrat to con for me Fir ma to Il Can cel lie re” .

Il Grup po di Stu dio e Ri cer che sto ri che:

Arch. Da rio Zin ga rel li (Iscrit to O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

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Arch. Gae ta no Lom bar di (Iscrit to O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

Arch. Gae ta no Cen tra (Past Pre si dent O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

Arch. An ge li ca Ru ber to (Iscrit ta O.A.P.P.C. Prov. PE SCA RA)

Arch. Va le ria Di Toro (Iscrit ta O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

Arch. Giam pie ro Bi sce glia (Di ri gen te Uf fi cio Tec ni co del Co mu ne di Mon te San t'An ‐ge lo - FOG GIA)

Arch. Ir Sil va na Cor vi no (Con si glie ra O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

Arch. An to nel la Pia Ra ca no (Iscrit ta O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

Arch. Pa squa le Ma stro buo no (Iscrit to O.A.P.P.C. Prov. CAM PO BAS SO)

Vin cen zo Co loz za (Stu dio so di Bo ja no - CAM PO BAS SO)

Arch. Gino Loz zi (Iscrit to O.A.P.P.C. Prov. L'A QUI LA)

Bia gio Gal lo (Con si glie re Co mu na le di Asco li Sa tria no - FOG GIA)

Aldo Gio van ni ni (Gior na li sta “OK!Mu gel lo” di Bor go San Lo ren zo - FI REN ZE)

Si rin gra zia per la col la bo ra zio ne data alla Ri cer ca:

Sig. ra Gio van na Cam pa nel la (Mo glie del l'Ar ch. Giu sep pe Gen ti le di Bo ja no – Pro get ti ‐sta e Di ret to re dei La vo ri del la 'Chie sa di San ta Ma ria del le Gra zie' San Gio van ni Ro ton ‐do, in con tra ta dal Team di Ar chi tet ti a Bo ja no il 28 mar zo 2017, Bo ja no – CAM PO BAS ‐

SO)

S.A.R. Prin ci pe Ame deo di Sa vo ia-Ao sta (Pan tel le ria – TRA PA NI)

Ing. Giu sep pe Mu ciac cia (Di ret to re dei La vo ri del la 'Chie sa di San Pio da Pie trel ci na'

San Gio van ni Ro ton do, Pro get to del l'Ar ch. Ren zo Pia no, Stu dio di In ge gne ria Mu ciac cia -

FOG GIA)

Avv. Gen na ro Gia met ta (Frat ta mag gio re – NA PO LI)

Arch. Si rio Gia met ta (Iscrit to O.A.P.P.C. Prov. NA PO LI)

Avv. Gae ta no Sil ve stre (Ca san dri no - NA PO LI)

Dott. Gae ta no Sil ve stre (PE SCA RA)

Prof. Lu cia no De Sanc tis (Fano – PE SA RO UR BI NO)

Prof. Gian lui gi De Sanc tis (Fano – PE SA RO UR BI NO)

Avv. Do me ni co Col let ti (PE SCA RA)

Avv. Giu lio Adol fo Treg gia ri (FOG GIA)

Arch. Au gusto Um berto Marasco (Past Pres i dent O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

Arch. Pio Cri spi no (Past Pre si dent O.A.P.P.C. Prov. NA PO LI)

Ing. An to nio Bel liz zot ti ( Past Pre si dent Or di ne de gli In ge gne ri Prov. PE SCA RA)

Prof. Arch. Gian lu ca Ciof fi (Uni ver si tà de gli Stu di del la Cam pa nia “Lui gi Van vi tel li”,

Fa col tà di Ar chi tet tu ra Aver sa – CA SER TA)

Prof. Agr. Mas si mo Can de lo ri (U.N.C.C.D. - Uni ted Na tions Con ven tion to Com bat De ‐ser ti fi ca tion, Lus sem bur go - GRAN DU CA TO di LUS SEM BUR GO)

Prof. Gian fran co Via na le (PE SCA RA)

Arch. Ni co la Gia co mo Tra mon te (Pre si den te O.A.P.P.C. Prov. FOG GIA)

Arch. Bar ba ra Lupi (Iscrit ta O.A.P.P.C. Prov. Pe sca ra)

Dott. An to nio Mon ta ni no (Sin da co Co mu ne di De li ce to - FOG GIA)

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Prof. Fr. Lu cia no Lot ti (O.F.M.C. “Voce di Pa dre Pio”, Pa dre Pio Tv, San Gio van ni Ro ‐ton do - FOG GIA)

Fr. Leo nar do Mar cuc ci (O.F.M.C. Cap pel la no OO. RR. - FOG GIA)

Sig. An to nio Mar cuc ci (“Pa dre Pio e la mia vita, i miei ri cor di” Ca pu to Gra fi che, San

Mar co in La mis - FG, San Gio van ni Ro ton do - FOG GIA)

Ing. Pio Gan dol fi (Uf fi cio Tec ni co “Casa Sol lie vo del la Sof fe ren za” San Gio van ni Ro ‐ton do - FOG GIA)

Dott. Ste fa no Cam pa nel la (Gior na li sta, Scrit to re, 'Vo ce di Pa dre Pio', Di ret to re 'Pa dre

Pio Tv', San Gio van ni Ro ton do – FOG GIA)

Sig. Pie tro D'Al fon so (ROMA)

Sig. An ge lo Za na bo ni (Ve ro li – FRO SI NO NE)

Sig. Enzo Co la mar ti ni (C.I.S.U. Cen tro In for ma zio ne Stam pa Uni ver si ta ria – ROMA)

Arch. Gian ni Ar lun no (Iscrit to O.A.P.P.C. Prov. NO VA RA VER BA NO CU SIO OS SO LA)

Gior na li sti e quo ti dia ni che han no col la bo ra to alla Ri cer ca:

Mo ni ca Di Pil lo (Gior na li sta “Il Mes sag ge ro” Abruz zo , PE SCA RA)

Vin cen zo Co loz za (Gior na li sta “Pri mo Pia no Mo li se ”, CAM PO BAS SO)

Fa bri zio Scheg gi (Gior na li sta “Il Gal let to” To sca na , Gior na le del Mu gel lo e del la Val di ‐sie ve, Bor go San Lo ren zo – FI REN ZE)

Ma ria te re sa Ma iel lo (Gior na li sta “Roma” Cam pa nia , NA PO LI)

Fran ce sco Bi sce glia (Gior na li sta “Gaz zet ta del Mez zo gior no” Pu glia , BARI)

Aldo Gio van ni ni (Gior na li sta “OK!Mu gel lo” on li ne To sca na , Bor go San Lo ren zo, FI ‐REN ZE)

Aldo Gio van ni ni (“Vi rin for ma/108” To sca na , Pe rio di co del l'As so cia zio ne Viri Ga li lei,

FI REN ZE)

Aldo Gio van ni ni (”Sito Web On Line Ap pen ni no Bo lo gna Pro vin cia”)

Aldo Gio van ni ni (To sca na Oggi – Fi ren ze – Set ti ma na le Dio ce sa no)

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