Balla Coi Lupi

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SEBASTIANO DONELLI MATRICOLA:0000653045 CINEMA, TELEVISIONE E PRODUZIONE MULTIMEDIALE. Insegnamento di CINEMA E STUDI CULTURALI (A.A. 2012-2013) [27867 - CINEMA E STUDI CULTURALI (1) (LM)] Prof. MICHELE FADDA BALLA COI LUPI LA RICONTESTUALIZZAZIONE DEL WESTERN NEGLI ANNI NOVANTA (ultima revisione il 13/10/2013)

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BALLA COI LUPILA RICONTESTUALIZZAZIONE DEL WESTERN NEGLI ANNI NOVANTATesina di Sebastiano Donelli per il corso di Cinema e Studi Culturali del CITEM di Bologna.Short thesis by Sebastiano Donelli, about the movie Dance With Wolves and symbolism of western in the early '90s. The language is Italian, for more info please contact me at [email protected]

Transcript of Balla Coi Lupi

  • SEBASTIANO DONELLI MATRICOLA:0000653045

    CINEMA, TELEVISIONE E PRODUZIONE MULTIMEDIALE.

    Insegnamento di CINEMA E STUDI CULTURALI (A.A. 2012-2013)

    [27867 - CINEMA E STUDI CULTURALI (1) (LM)]

    Prof. MICHELE FADDA

    BALLA COI LUPILA RICONTESTUALIZZAZIONE DEL WESTERN NEGLI ANNI NOVANTA

    (ultima revisione il 13/10/2013)

    [email protected]

  • INDICE

    -INTRODUZIONE Pag. 1

    1)IL CONTESTO CINEMATOGRAFICO, STORICO E LE ESIGENZE DEL PUBBLICO Pag. 2

    2)IL RITORNO ALLE ORIGINI IN CHIAVE POST-MODERNA Pag. 3

    3)CONFRONTO CON LA TRASPOSIZIONE DEI PELLEROSSA NEL CINEMA DELLE ORIGINI Pag. 7

    4)CONFRONTO CON LA TRASPOSIZIONE DEI PELLEROSSA NEGLI ANNI DELLA CONTESTAZIONE Pag. 10

    5)GLI ANIMALI E LA LORO SIMBOLOGIA Pag. 12

    6)LA FRONTIERA FRA PASSATO, PRESENTE E IL FUTURO, AGLI INIZI DEGLI ANNI NOVANTA Pag. 15

    7)CONCLUSIONI Pag. 22

    -BIBLIOGRAFIA Pag. 23

    -SITOGRAFIA PAG. 24

  • INTRODUZIONE

    Lo scopo di questo elaborato dimostrare come Balla Coi Lupi sia un punto di svolta e di

    rilettura del mito della Frontiera affrontato su vari piani: cinematografico, nativo americano

    e socio-politico. In altre parole come Dance With Wolves ha saputo rivitalizzare figure e

    significati del western.

    In primis verr analizzato come prodotto culturale e il rapporto fra le esigenze del pubblico

    e la necessit di rinnovamento di una mitologia in declino; in particolare soffermandosi sulla

    fisiologica necessit di cambiamento nei gusti e nelle percezioni del pubblico fra diversi

    decenni, nel quale il film di Costner, del 1990, si situa perfettamente nel crocevia fra i due

    periodi.

    In seguito verr analizzato il legame e le differenze fra Dance With Wolves e il suo genere di

    appartenenza, soffermandosi in particolare sulla caratterizzazione dei personaggi e le

    similitudini con il cinema delle origini, in particolare l'operato di D.W. Griffth.

    Sempre riguardo il cinema delle origini la terza parte tratter di come il popolo nativo

    americano fosse stato dipinto in tale periodo e di come Balla Coi Lupi si distanzi ma allo

    stesso tempo mantenga similitudini con quella visione, non solo nelle opere di Griffith ma

    anche di altri personaggi legati ai pellerossa o al mito della Frontiera, come Buffalo Bill o

    James Fenimore Cooper.

    Per concludere il discorso sui pellerossa ci si soffermer fra le differenze fra Dance With

    Wolves e alcuni fra i film fra anni sessanta e settanta, in piena contestazione giovanile e

    opposizione alla Guerra del Vietnam, che furono fra i primi a parteggiare dichiaratamente

    per gli indiani d'America.

    Gli ultimi due capitoli verteranno rispettivamente dal ruolo simbolico degli animali e della

    Frontiera in s. Il primo soffermandosi sul significato che aveva la simbologia animale nella

    1

  • cultura dei nativi e di come sia stata riutilizzata da Costner in chiave metaforica, anche in un

    ottica introspettiva dell'uomo alla ricerca delle sue origini. Il secondo invece su come viene

    proposta in maniera diretta e visiva la metafora della Frontiera, attraverso la figura della

    casa (Fort Sedgwick), e di come essa successivamente si presti a letture di diversa

    complessit, che spaziano da considerazioni storiche, ecologiche o socio-economiche

    direttamente connesse con l'allora presente del 1990.

    1) IL CONTESTO CINEMATOGRAFICO, STORICO E LE ESIGENZE DEL PUBBLICO

    Rilasciato nelle sale americane nel novembre del 1990, Balla Coi Lupi (Dance With Wolves,

    1990), tratto dall'omonimo romanzo di Howard Blake del 1988, segn il ritorno al successo

    del genere western in ambito mainstream, ottenendo, oltre al successo di critica, 7 premi

    Oscar, tra cui quello per il miglior film e per miglior regista, un notevole successo al

    botteghino con un incasso di circa 185 milioni di dollari nel mercato domestico (424 con il

    resto del mondo), a fronte di un budget di 22 milioni di dollari1. Nel 2007 l'opera di Costner

    stata selezionata nel United States National Film Registry2, per la sua rilevanza culturale,

    storica e artistica.

    importante notare come gli unici altri film ad aver superato Dance With Wolves in termini

    di incasso domestico furono solo due: Mamma Ho Perso L'Aereo (Home Alone, 1990) e

    Ghost Fantasma (Ghost, 1990) (e Pretty Woman per quel che riguarda il mercato

    internazionale); un risultato importante se si pensa al genere e al contenuto del film, non

    solo di puro intrattenimento, segno che con il finire del decennio precedente i gusti del

    pubblico stavano fisiologicamente per mutare.

    Su tale argomento emblematico lo strano caso che nello stesso anno usc il terzo e ultimo

    capitolo di Ritorno al Futuro (Back to the Future Part III, 1990), che pur appartenendo al

    genere dalla fantascienza era ambientato nel vecchio west. Al contrario del film di Costner,

    1 http://www.boxofficemojo.com/yearly/chart/yr=1990&view=releasedate&view2=domestic&sort=gross&order=DESC&&p=.htm (ultima visualizzazione il 13/10/2013)

    2 http://www.loc.gov/film/nfr2007.html (ultima visualizzazione il 13/10/2013)

    2

  • quello di Zemekis manteneva vivi tutti i vari clich e stereotipi che si sono susseguiti nella

    storia di tale genere, che seppur in chiave ironica risultavano alquanto stantii per il pubblico;

    senza contare che era ancora ben ancorato a certe logiche estetiche e semantiche degli anni

    ottanta. Non a caso il terzo capitolo della saga risulter il meno fruttuoso, sia in termini di

    critica che di box-office.

    In Dance With Wolves non vi sono questi errori, rinnovando il discorso su western e

    soprattutto rendendolo perfettamente coerente con le nuove istanze politiche-sociali di un

    mondo che stava cambiando ad inizio anni novanta. Il film di Costner percep le dinamiche

    di una nazione che si guardava retrospettivamente nell'ultimo decennio del ventesimo

    secolo, davanti a un mondo che cambiava drasticamente, infatti l'anno prima cadde il muro

    di Berlino.

    Gli anni novanta, almeno sulla carta, poi non sar cos, si apprestavano ad essere il trionfo

    definitivo del modello americano dopo il disfacimento dell'Unione Sovietica e la fine della

    Guerra Fredda, con gli USA che si preparavano ad essere la guida primaria di questo nuovo

    ordine mondiale come disse il presidente George H. W. Bush in un discorso tenuto il

    11/09/1990 (per la felicit dei complottisti) a camere congiunte riguardo la Guerra del

    Golfo, che vede gli Stati Uniti guidare il contingente NATO.

    Con gli USA al culmine del loro apice vi era la necessit di guardarsi indietro, Dance With

    Wolves ripercorre le origini della sua storia, ovvero il western e il mito della Frontiera, in

    maniera non acritica. Balla Coi Lupi anche questo, una revisione ma non una

    celebrazione; uno sguardo critico al passato con la questione dei pellerossa, ma anche

    verso il futuro come metafora dei rischi che pu comportare il predominio militare-

    culturale-economico degli Stati Uniti sul resto del mondo.

    2)IL RITORNO ALLE ORIGINI IN CHIAVE POST-MODERNA

    Dance With Wolves si situa in un contesto post-moderno: paradossalmente giocando una

    3

  • partita parallela con l'accademismo, in parte aderendovi, in parte sconfessandolo

    apertamente; come si evince da due scene con protagonisti i bisonti: quando Dunbar li

    avvista di notte e quando vengono scoperte le loro carcasse martoriate per opera

    dell'esercito dell'Unione, ovvero i nordisti3.

    Da un punto di vista meno formale e pi simbolico-contenutistico, vi un ritorno alle

    origini. Per fare ci, Costner per certi versi azzera tutto il percorso fatto fin l dal western.

    Nella pellicola del 1990 certi clich o anche solo certe tematiche o tipologie di personaggi

    non compaiono, o al limite si pu percepire la loro presenza indirettamente.

    Sono completamente assenti o drasticamente rivisitati i classici idealtipi, rifiutando in un

    certo senso i paradigmi che avevano il loro caposaldo in Ombre Rosse (Stagecoach, 1939) e

    che si erano confermati, seppur in differenti desinenze nei decenni successivi. Elementi

    come la cittadina di confine (accennata con Fort Heys), il saloon, l'official hero e

    l'outlaw hero, o pi semplicemente il personaggio alla John Wayne (anche in una

    eventuale revisione negativa), i banditi fuorilegge oppure le famiglie di coloni, sono del

    tutto assenti o al massimo accennati, come nel personaggio del mulattiere Timmons (Robert

    Pastorelli) che sembra essere proprio un omaggio a quel modo di vedere il western.

    Ogni personaggio reso in chiave moderna, pi realistica e umana. Il protagonista

    interpretato da Costner, John Dunbar, non rientra nei canoni del classico eroe del western;

    non tanto per la sua vicinanza ai Sioux (non certamente il primo personaggio della storia

    del cinema a parteggiare per i nativi americani), ma per la sua introspettivit che lo porta a

    lasciare i precedenti ideali, congedandosi dalla guerra civile per isolarsi spinto dal desiderio

    di abbandonare il suo mondo di appartenenza e scoprire quello degli indiani e se stesso.

    John Dunbar non in contrapposizione a John Wayne, pi semplicemente un personaggio

    completamente diverso; di riflesso, Dunbar differente anche da altri personaggi pro-

    indiani, su tutti John Morgan (Richard Harris) di Un Uomo Chiamato Cavallo (A Man

    3 Laurent Jullier, Il Cinema Post Moderno, Torino, Kaplan, 2007, p. 141.

    4

  • Called Horse, 1970), che al contrario sono figure nate dal contrasto-similarit con il classico

    eroe dell'epopea western.

    Anche gli altri personaggi sono dotati di una certa profondit o comunque connotati in ottica

    pi obiettiva e non convenzionale, seppur nei limiti di una pellicola comunque indirizzata

    verso un pubblico mainstream, senza voler cercare per forza una carica eversiva.

    Tralasciando la love story un po' prevedibile e politically correct dettata probabilmente da

    esigenze commerciali, la co-protagonista Alzata Con Pugno (Mary McDonnell), con la sua

    insicurezza nell'affrontare le sue origini e risvolti psicologici, che la porteranno a tentare il

    suicidio, si dimostra nettamente pi realistica rispetto ad altri personaggi analoghi, ovvero

    quando un bianco cresceva volente o nolente con i nativi, come nel caso di Sentieri

    Selvaggi (The Searchers, 1956) con il personaggio di Debbie (Natalie Wood), decisamente

    pi semplicistico.

    Come vedremo pi avanti, sia le forze dell'Unione che i nativi americani, sono dipinti con

    maggior accuratezza storica; anche quando apparentemente sembrano vuoti, come nel

    caso dei nordisti, lo sono perch rappresentano invece una forza bruta e cinica non

    ricadendo per in facili stereotipi di antagonisti volutamente espressione di un male

    assoluto.

    Pur rinnegando questi stereotipi o clich, permane comunque un retorica comune, presente

    in tutte le desinenze del genere, nei personaggi e negli espediente narrativi, che affonda le

    sue radici nel melodramma4. In altre parole Balla Coi Lupi fa lo stesso gioco dei suoi

    predecessori ma muove le pedine in modo completamente diverso.

    Questo perch i cardini tematici di Dance With Wolves sono essenzialmente due: il mito

    della Frontiera, in chiave simbolica e multi-metaforica, e conseguentemente ad esso, in

    chiave pi pratica e storica, la questione dei pellerossa; il tutto in tratti molto essenziali, con

    4 Pieri Marzio, Discorso Sul Western o L'Equilibrio Selvaggio, Padova, Liviana Editrice, 1971, pp. 14-19.

    5

  • una trama semplice che si presta benissimo ad allegorie compatibili con il passato e con

    l'allora presente.

    Al di l del fatto che lo sconfessi o che sia aderente, ci troviamo pi vicini al cinema delle

    origini o alle opere letterarie che hanno costruito il mito della Frontiera.

    L'anticonvezionalit nella figura di John Dunbar ci riporta al cinema delle origini di D.W.

    Griffith, dove la Frontiera rappresentava il confine fra il progresso che si espandeva e la

    natura incontaminata; per certi versi uno scontro fra la modernit e il romanticismo di

    stampo vittoriano.

    Per quanto possa sembrare controversa e inopportuna, anche solo per il fatto se il film di

    Griffith possa appartenere a pieno titolo nel genere del western, vi sono alcune similitudini

    fra il film del 1990 e Nascita di Una Nazione (The Birth Of A Nation, 1915). Non un caso

    che in Balla Coi Lupi la Guerra di Secessione, che appare anch'essa seppur marginalmente

    solo all'inizio, l'evento da cui scaturiscono le successive vicende del film.

    A livello superficialmente estetico fra il film del 1990 e quello del 191 vi sono alcune

    similitudini: 1) l'uso dei paesaggi che enfatizzano il predominio della natura e il suo

    contrasto con le costruzioni umane; 2) la lunga durata dei film che conferisce un alto valore

    e seriet alla tematica affrontata, non solo di puro intrattenimento (190 minuti circa per

    Griffith, 180-236, a seconda della versione per Costner); 3) le colonne sonore, quella di

    John Barry per il film del '90 e quella di Joseph Carl Breil del '15 (pervenuta oggi grazie ad

    una registrazione sonora ad opera dell'orchestra sinfonica neozelandese diretta da Clyde

    Allen nel 1985) che si rifanno ad un'epicit riferita pi alla grande epopea storica e allo

    scenario naturale non solo a determinati tpos narrativi.

    A livello di contenuto invece, come in un gioco di specchi, entrambi partono da premesse

    opposte per raggiungere il medesimo obiettivo: raccontare una parte della fondazione dello

    stato e della sua identit nazionale, solo che mentre il film del 1915 parte da una premessa

    6

  • negativa, ovvero il razzismo verso gli afroamericani (Griffith veniva considerato gi un

    reazionario alla sua epoca), per raggiungere una conclusione positiva, cio il risanamento

    fra Nord e Sud; in quello di Costner invece si parte da una premessa positiva, l'incontro

    pacifico coi i Lakota e la scoperta del loro mondo ancora puro e incontaminato, per giungere

    alla conclusione negativa della corruzione e distruzione di quel mondo da parte dell'uomo

    bianco, sul quale edificher la propria societ.

    Simile al discorso operato da Griffith riguardo agli afroamericani in The Birth Of A Nation, i

    nativi americani erano dipinti dal cinema e da altri media come una minaccia che per

    creava coesione negli altri personaggi che con i loro idealtipi rappresentavano la

    popolazione statunitense5, almeno fino alla contestazione giovanile degli anni sessanta6.

    In ultima analisi sia Dance With Wolves che The Birth Of A Nation sono stati rilasciati in un

    importante momento storico degli USA: come gi stato detto la fine della Guerra Fredda e

    le relative conseguenze per il film del 1990, mentre per il film del 1915 l'affermazione degli

    USA come potenza moderna in concomitanza con l'inizio della fine della supremazia

    europea come forza centrale con l'avvento della Prima Guerra Mondiale, che demarca

    l'inizio del secolo breve, citando Eric J. Hobsbawm, e la fine dell'ottocento.

    3)CONFRONTO CON LA TRASPOSIZIONE DEI PELLEROSSA NEL CINEMA DELLE

    ORIGINI

    Per quello che riguarda strettamente la tematica dei nativi americani, le connessioni con

    l'operato di D.W. Griffith e film di Costner sono molteplici, in special modo con film come

    The Red Man and The Child (1908), dove la figura del pellerossa resa in modo positivo

    come angelo protettore di un ragazzo bianco, in una storia dai toni molto simili ad

    Huckleberry Finn7, oppure dai toni estremamente negativi di forza incontrollabile e

    5 Richard Slotkin, Gunfighter Nation. The Myth of the Frontier in Twentieth-Century America, New York, University of Oklahoma Press, 1998, p. 13.6 Jacquelyn Kilpatrick, Celluloid Indians. Native Americans and Film, Lincoln-Londra, University Of Nebraska Press, 1999, p. 70.7 Jacquelyn Kilpatrick, op. cit. , p. 19.

    7

  • selvaggia in Massacre (1912) o The Battle at Elderbush Gulch (1913).

    Menzione a parte per A Pueblo Legend (1912), ambientato secoli precedenti l'epopea del

    western, agli inizi della colonizzazione spagnola. Il film merita un occhio di riguardo per il

    fatto di presentare gli indiani come una forza mistica che preserva la purezza della natura,

    con riti magici che inneggiano ad una fanciullezza sinonimo di innocenza.

    Anche in Dance With Wolves gli indiani sono un tramite per la natura e le origini, ma non

    per questo sono un popolo arcaico e sottosviluppato. Il film del 1990 una prospettiva

    contraria all'etnocentrismo o al darwinismo sociale. Il legame con la natura nell'ottica

    dell'empatia con essa, una metafora dell'ecologismo.

    In tutti i tre casi di Griffith si tratta comunque di rappresentazioni dei pellerossa come esseri

    inferiori, anche quando sono positive, descritti come legati alla natura ma in una

    collocazione di inferiorit e ingenuit rispetto l'uomo bianco occidentale. Risultando nella

    migliore delle ipotesi stereotipi melodrammatici come altri8.

    Questo ritorno alle origini che fa incontrare Costner a Griffith, vede come destinazione

    finale il romanziere James Fenimore Cooper, che ha giocato un ruolo fondamentale

    nell'influenzare il west e l'immagine del nativo americano. da notare il fatto che due anni

    dopo il revival avviato da Dance With Wolves verr ritrasposto per il grande schermo il suo

    romanzo pi famoso L'ultimo dei Moicani del 18269.

    Le opere di Cooper fungono da base per una nuova mitologia americana nazionale; anche in

    questo caso i pellerossa non vengono trattati con oggettivit: vengono buttate tutte le trib in

    un unico calderone, suddivise al massimo fra indiani buoni e cattivi. In ogni caso mai in

    una posizione paritaria rispetto ai coloni. Anche quando sono descritti romanticamente come

    gli ultimi esemplari di una stirpe ormai scomparsa, una visione non solo poco aderente alla

    realt, ma che inoltre fungeva da giustificazione alla loro scomparsa e all'avanzare

    8 Jacquelyn Kilpatrick, op. cit., p.22.9 Jacquelyn Kilpatrick, op. cit., p.2.

    8

  • dell'uomo bianco.

    Costner prende tutti questi elementi narrativi (e scenografici) e figure retoriche, riporta il

    mito alle sue origini, nell'essenzialit dell'incontro con la Frontiera e ci che c' in essa, ma

    lo fa con realismo e accuratezza storica, denunciando il razzismo perpetrato anche da queste

    opere. In Balla Coi Lupi vediamo in scena la vera storia dei pellerossa e i veri pellerossa, a

    differenza della maggior parte dei film delle origini, ma anche successivi, che spesso

    usavano attori di origine sudamericana o bianchi accuratamente truccati (un po' come per gli

    afroamericani in The Birth Of A Nation).

    Chi invece aveva realmente a che fare con i pellerossa, tanto da portarli in giro per spettacoli

    itineranti e poi al cinema, fu il leggendario Buffalo Bill, nome d'arte di William Frederick

    Cody. Il suo spettacolo, Buffalo Bill's Wild West Show, poteva contare autentici nativi

    americani, fra i quali leggende come Toro Seduto, che accettavano loro malgrado per evitare

    una vita ghettizzata e in condizioni peggiori nelle riserve oppure semplicemente perch

    spinti dalla voglia di visitare l'Europa e altri luoghi lontani.

    Quello che questi nativi americani non compresero fu l'ottica negativa con la quale venivano

    presentati da Buffalo Bill. In particolare il film The Indian Wars (1914) che trasforma il

    Massacro di Wounded Knee del 1890 in una battaglia alla pari fra l'esercito statunitense e

    i Sioux, quando in realt furono uccisi senza piet 290 persone fra cui donne e bambini10.

    Ad ogni modo, in tutte le loro trasposizioni del periodo, il massacro degli indiani d'America

    giustificato in quanto perpetrato su dei diversi, sub-umani, come lato oscuro di quel

    mondo da esplorare. Il loro sacrificio era necessario per evitare quello dei coloni (fatto

    storicamente falso) e, come detto precedentemente, per creare coesione interna verso il

    nemico comune.

    Questo ci porta alla fondamentale questione dei pellerossa e della loro trasposizione

    10 Jacquelyn Kilpatrick, op. cit., p.19.

    9

  • cinematografica, che avr in Balla Coi Lupi un momento di svolta. In altre parole viene

    risolta, o almeno la pellicola che ci si avvicina di pi in tale intento, tale frattura,

    mostrando finalmente le popolazioni indiane con realismo storico e antropologico, senza

    ricadere in un banale etnocentrismo.

    4)CONFRONTO CON LA TRASPOSIZIONE DEI PELLEROSSA NEGLI ANNI DELLA

    CONTESTAZIONE

    Si potrebbe obiettare facilmente che opere precedenti avevano gi preso posizione in favore

    dei nativi americani, in particolare tre film del 1970: Soldato Blu (Soldier Blue), il gi citato

    Un Uomo Chiamato Cavallo e Piccolo Grande Uomo (Little Big Man). Tuttavia queste

    pellicole, oltre alla mancanza di realismo, mancano di un requisito fondamentale: la

    prospettiva indiana.

    Forte del nuovo assetto delle industrie culturali11 e dell'affermazione del moderno

    blockbuster (perch al di l tutto Balla Coi Lupi lo ), i mezzi offerti a Costner gli hanno

    permesso di adottare alta accuratezza storica e antropologica nella rappresentazione delle

    trib indiane, descrivendo i loro usi e costumi e le loro differenze, fra i pacifici Sioux e gli

    aggressivi Pawnee. In primis la specificazione nei Lakota che sono un ramo specifico della

    etnia Sioux. Nonostante vi siano state alcune critiche eccessive per aver creato un dualismo

    bene-male fra le due trib indiane, quando invece pi ragionevole parlare di qualche

    sbavature ed errori storici nei limiti di un film mainstream.

    Importante il ruolo giocato dall'uso della lingua Lakota, tralasciando alcune sparute

    critiche sul suo uso corretto, per la prima volta come una barriera tangibile nelle relazioni

    fra due culture diverse, c' l'uso dei sottotitoli durante i dialoghi; ci permette finalmente

    allo spettatore di percepire il punto di vista dei nativi.12

    I motivi per cui film come Soldato Blu o Un Uomo Chiamato Cavallo non hanno riscosso la

    11 David Hesmondhalgh, Le industrie culturali, Milano, Egea, 2008, pp. 236-265. 12 Jacquelyn Kilpatrick, op. cit., p.129.

    10

  • stessa simpatia da parte dei discendenti dei nativi americani, oltre alla minor qualit artistica

    e alle maggiori inesattezze storiche, stanno nel fatto che essi non partono minimamente

    dalla prospettiva indiana, ma anzi mantengono lo sguardo occidentale.

    In Soldato Blu, considerato in generale artisticamente il peggiore del trio, gli indiani

    vengono presentati ancora secondo lo stereotipo di una civilt esotica oggi ormai

    scomparsa, che funge da sfondo alla storia d'amore fra i due protagonisti. Ancor peggio per

    Un Uomo Chiamato Cavallo dove nonostante i proclami della produzione, non vi per

    niente realismo e soprattutto viene mantenuta la superiorit dell'uomo occidentale dato che

    il protagonista John Morgan si dimostra pi abile e fa da maestro agli indiani.

    Il periodo a cavallo fra anni sessanta e settanta fu fondamentale per la storia recente dei

    nativi americani, con un'opinione pubblica ormai del tutto propensa a vederli positivamente.

    Oltre ai Civil Rights Act, che fra i beneficiari vi erano anche essi, nel 1968 il presidente

    Lyndon Johnson inoltr un messaggio al congresso intitolato Problem Of The American

    Indian: The Forgotten American13.

    Tuttavia questi 3 film, come altri sulla stessa tematica, parlano s degli indiani, ma

    funzionano soprattutto per metafora per altri argomenti come la contestazione giovanile,

    l'ambientalismo, diritti civili e soprattutto la Guerra del Vietnam. Negli anni sessanta la

    cultura nativa americana fu presa come emblema ed esempio della cultura pacifista e hippy,

    vista come un ritorno ad un misticismo legato alla natura in opposizione all'establishment.

    Piccolo Grande Uomo fu recepito in maniera pi favorevole rispetto agli altri due dello

    stesso anno, sia per il fatto che mostra due societ complete (quella indiana e quella

    occidentale) ed incentrato pi in chiave ironica sull'identit del protagonista. Tuttavia

    anche in questo caso si ricade nella metafora del Vietnam e soprattutto si giustifica l'operato

    di Custer con la pazzia.

    13 Jacquelyn Kilpatrick, op. cit., p.70.

    11

  • In ultima analisi, altro tratto fondamentale di contatto con la comunit nativa americana, sta

    nel fatto che Dance With Wolves non tratta quest'ultima come un'entit estinta ma anzi,

    attraverso il film stesso, soprattutto nel cast, vuol far percepire essa ancora viva, come nei

    fatti . A testimonianza della ricezione degli odierni nativi americani riguardo il film, Kevin

    Costner fu accettato come membro onorario della Sioux Nation14.

    Nel lasso di tempo che intercorre fra questi film e quello di Costner, gli indiani d'America

    ottennero maggiori diritti dalle amministrazioni di Nixon e Carter e anche, almeno di

    facciata, da Reagan (seppur quest'ultimo tagli vistosamente i fondi con la scusa di una

    maggiore libert d'impresa). Nel 1985 vinse l'Oscar come miglior documentario Broken

    Rainbow, di Maria Florio e Victoria Mudd, che trattava dello sfratto forzato dei Navajo.

    Gli anni novanta furono la riscoperta sia a livello di media dell'identit del popolo nativo

    americano, non solo con Balla Coi Lupi, ad esempio anche con la serie televisiva Northern

    Exposure (1990-1995), ma anche a livello sociale con la cerimonia di Wounded Knee del

    1990, che a differenza di quella del 1973 aveva un carattere pi spirituale e meno politico15.

    5)GLI ANIMALI E LA LORO SIMBOLOGIA

    Un ruolo cardine nel film ricoperto dagli animali, non sono solo come tramite fra l'uomo e

    la natura, ma assumono uno specifico valore metaforico, senza per ricadere nella facile

    banalizzazione di presentare i Sioux come gente legate a riti arcaici e mistici.

    Come per i nativi, anche gli animali vengono trattati con maggior realismo e importanza in

    quanto animali nella loro essenza fisica e materiale, in un certo senso non pi come solo

    immagine mentale che abbiamo di essi, influenzata dall'antropomorfismo dei media (ad

    esempio i cartoni animati), oppure animali oggetto come quelli in vendita16.

    14 http://www.loc.gov/film/nfr2007.html (ultima visualizzazione il 13/10/2013)15 Jacquelyn Kilpatrick, op. cit., p.120.16 John Berger, Sul Guardare, Londra, Mondadori, 2003 (edizione originale 1980), pp.17 -23.

    12

  • I tre animali simbolici sono il lupo, il cavallo e i bisonti, accomunati anche dalla stessa fine:

    essere trucidati dall'esercito nordista.

    Il lupo rappresenta i Lakota-Sioux. Secondo la cultura indiana, il lupo rappresenta la fedelt,

    perseveranza, intuito e spirito. Come i Sioux, il lupo, chiamato Due Calzini, generalmente

    considerato come un pericolo, ma nella vicenda narrata prende confidenza e diviene fidato

    amico di John Dunbar.

    Due Calzini la prima entit di cui Dunbar fa la conoscenza una volta giunto sulla Frontiera

    di Fort Sedgwick. Il lupo in quanto animale non domestico non un riflesso complementare

    al proprio padrone17, al contrario proprio per i problemi di identit di Dunbar il primo a

    spingerlo verso l'ignoto.

    Con il personaggio di Due Calzini viene enfatizzata la dimensione dello sguardo, su tutte la

    scena in cui Dunbar gli offre un pezzo di carne essiccata, diventando praticamente una

    soggettiva. Lo sguardo del lupo allo stesso tempo differente e uguale a quello dell'uomo:

    guarda l'umano come un qualsiasi altro animale, al contrario quello dell'uomo conscio

    della differenza; ci circoscrive gli animali in una posizione intermedia fra la natura e

    l'uomo, riconosciuti da quest'ultimi come simili ma non uguali.

    Il motivo di questa barriera fra uomo e animali sta nel linguaggio, non risolvibile,

    mantenendo sempre una dose di mistero fra i due interlocutori18. Qui palese la similitudine

    con i rapporti che Dunbar instaura con i nativi americani dove invece viene superata la

    questione del linguaggio e tutti i misteri e le domande vengono risolte, anzi colui che si

    tiene dei segreti Dunbar che sottovaluta le reali intenzioni dei suoi ex-commilitoni

    nordisti.

    Paradossalmente gli animali sono stati il primo soggetto di disegno e quindi di metafora

    dell'essere umano, quindi sono alla base del nostro linguaggio come dice Rousseau in

    17 John Berger, op. cit., pp.14-15.18 John Berger, op. cit., p. 4.

    13

  • Saggio Sull'Origine Delle Lingue (postumo 1781)19. Balla Coi Lupi quindi chiude il cerchio

    sull'animale che allo stesso tempo privo di linguaggio ma strumento di esso.

    Non solo, differente dall'animale, l'uomo davanti ad un'altra creatura pu comprendere di

    essere a sua volta visto e di conseguenza farsi delle domande sulla propria identit20. Questo

    anche perch l'animale, oltre che da ponte alla natura anche un tramite per le nostre

    origini, cozzando perfettamente sempre con Rousseau in mile Ou De L'ducation (1762) o

    con il film stesso, ma anche in maniera opposta con le teorie di Darwin o del darwinismo

    sociale21.

    Il cavallo, detto Cisco, rappresenta John Dunbar. Per i nativi americani il cavallo significa:

    fedelt, libert, mobilit, viaggio, potere e il paesaggio (inteso come mobilit oltre la

    Frontiera). Contemporaneamente al suo padrone viene massacrato (e conseguentemente

    ucciso) dall'esercito dell'Unione; segno di come il mondo occidentale pu con cinismo

    eliminare anche suoi membri interni qualora siano dissidenti.

    Infine i bisonti che rappresentano la natura e di conseguenza la Frontiera. Essi significano:

    sacralit, vita, grande forza, abbondanza e gratitudine. I bisonti avevano una grande

    importanza per quello che riguarda il concetto di kinship, intesa come parentela spirituale

    e trascendentale fra l'uomo, gli animali e la natura22, parte fondamentale delle religioni e

    della culture dei pellerossa, basti pensare al significato del totem per essi.

    Tra le scene con i bisonti, due sono sono emblematiche a questo avviso: nella prima li

    vediamo massacrati in modo incivile e innaturale dai bianchi, con lo stesso Dunbar che

    confessa, fra s e s, di aver mentito ai pellerossa per precauzione dalle loro eventuali

    reazioni, dichiarando che si trattava solamente di un errore, sapendo che in realt era stato

    tutto calcolato.

    19 John Berger, op. cit., p. 6.20 John Berger, op. cit., p. 3.21 John Berger, op. cit., p. 5.22 Howard L. Harrod , The Animals Came Dancing. Native American Sacred Ecology And Animal Kinship, Tucson, University Of Arizona Press, 2000, pp. 135-136.

    14

  • In opposizione a ci, la caccia effettuata dagli Sioux rispettosa dei bisonti e della natura,

    venendo per infettata dalla presenza di Dunbar avvantaggiato dal suo fucile. Il

    protagonista riesce a salvare un giovane alterando per l'ordine delle cose dato il suo

    vantaggio tecnologico, nonostante ci il salvataggio e il successo nella battuta di caccia non

    fanno che aumentare la sua popolarit.

    In questa scena si pu intravedere la metafora del sopravvento del mondo occidentale sul

    territorio da colonizzare, non attraverso la sola esclusiva violenza, ma rendendosi anche

    accattivante e generoso davanti lo straniero, imponendo in maniera subdola la propria

    presenza . per certi versi la stessa metafora resa alla perfezione da Kubrick in Full Metal

    Jacket (1987) nella scena in cui i soldati cantano la marcia di Topolino, segno del dominio

    sia militare che culturale degli USA.

    La stessa vittoria dei Lakota su Pawnee decisamente favorita dalle armi a fuoco offerte da

    Dunbar, probabilmente un sottile riferimento alle dinamiche geopolitiche fra stati del terzo

    mondo favorite direttamente o indirettamente dall'appoggio statunitense. Quest'ultima

    riflessione ci conduce al tema della Frontiera.

    6)LA FRONTIERA FRA PASSATO, PRESENTE E IL FUTURO, AGLI INIZI DEGLI

    ANNI NOVANTA

    Dance With Wolves in primis un film sulla Frontiera, anche se ne sovverte il significato ad

    una lettura profonda.

    Il cinema americano e soprattutto il western e altri generi a lui imparentati, come il road

    movie, hanno nello spazio un veicolo ideologico; oltre alla spazializzazione della vicenda e

    del rapporto che hanno i personaggi con esso, lo spazio diviene elemento a s stante per

    riscoprire l'America stessa, che diventa un personaggio essa stessa23.

    23 Franco La Polla , Sogno e Realt Americana Nel Cinema di Hollywood, Milano, Il Castoro, 2004 (edizione originale1987), pp. 295-296.

    15

  • Nella tradizione di Frederic Jackson Turner, la conquista della Frontiera l'obiettivo

    primario. Il west un territorio ancora selvaggio ma puro e perci flessibile ad essere

    modificato, dove poter ricominciare da capo. In altre parole una terra promessa dove non

    ricommettere gli errori della vecchia madre patria Europa24.

    Basti pensare che in ambito politico e sociale, la metafora della Frontiera permane anche

    quando viene usata da schieramenti con relativi significati differenti. Ad esempio nella

    campagna elettorale che vide la vittoria di Kennedy, quest'ultimo vedeva nella Frontiera la

    metafora come simbolo dell'eroe (gli USA) che liberano il mondo (minacciato dall'URSS),

    al contrario i repubblicani vedevano pi in essa l'affermazione dell'individualismo25.

    Da un certo punto di vista il film di Costner allo stesso tempo aderente ai paradigmi di

    Cooper e Turner, mostrandone le simbologie e le metafore, ma solo per sconfessarle subito

    dopo o ad una lettura pi profonda, oppure per usarle a modi di involucro come elemento

    visivo e di ricordo nella memoria collettiva. Dance With Wolves si presta ad una lettura su

    vari livelli del mito della Frontiera.

    Ad un livello superficiale, seppur marginale come ruolo, il Maggiore Fambrough (Maury

    Chaykin), disturbato mentalmente che si suicida, e i soldati dell'Unione che abbandonano

    Fort Sedgewick in preda al terrore e al delirio, rappresentano, con qualche reminiscenza di

    Cuore di Tenebra (1902) di Joseph Conrad, l'identificazione di ci che c'era oltre il confine

    della Frontiera come luogo della regressione alle origini, dove solo chi avesse ottenuto

    quest'ultima, trasformandosi psicologicamente e spiritualmente, sarebbe risultato vittorioso

    verso l'avversario o al contrario ridotto ad uno stato regressivo26.

    A un livello fra superficiale e il sottotesto, l'elemento della casa come luogo della sicurezza

    e dell'identit, rappresentato da Fort Sedgwick, nel susseguirsi delle vicende viene

    24 Clark Mitchell Lee, Westerns: Making the Man in Fiction and Film. Chicago, University of Chicago Press, 1996, p. 5.25 Richard Slotkin, op. cit., pp. 1-2.26 Richard Slotkin, op. cit., p. 14.

    16

  • sconfessato. Gi dall'inizio ci viene mostrata prima la fuga dei precedenti inquilini dal forte,

    in uno stato di terrore e allucinazione, costretti a rifugiarsi sotto terra, a seguito delle

    violenze subite dai Pawnee, segno che la casa non pi quel luogo di sicurezza certa.

    Successivamente la perdita di sicurezza nella figura della casa assume connotati diversi: non

    lo pi per il pericolo indiano, ma per il pericolo interno e reale dell'esercito nordista; come

    si evince prima dalla scena in cui Dunbar trova i resti di alcune alci nel laghetto poco

    distante, morte non per avvelenamento ma per colpi di proiettile, anticipando la successiva

    scena dei bisonti. Ancora pi evidente quando Dunbar ormai integrato totalmente con i

    Sioux, torna momentaneamente a Fort Sedgwick trovando i soldati che lo picchiano,

    uccidono Cisco e Due Calzini e manomettono il suo diario che conteneva il suo resoconto

    dell'incontro con gli indiani.

    Come Sentieri Selvaggi, all'inizio la casa e il suo significato vengono in qualche modo

    violati dal nemico, solo che mentre nel film di Ford alla fine si riconferma come luogo di

    sicurezza e dell'unit ritrovata, in Balla Coi Lupi il luogo della disvelazione sui reali

    intenti delle parti in campo. La casa da elemento di sicurezza diventa elemento di pericolo

    per Dunbar e per i Lakota.

    Cercando invece una lettura pi subdola e meno superficiale, John Dunbar risulta suo

    malgrado un elemento che infetta la trib indiana perpetrando in maniera indiretta la

    conquista della Frontiera.

    Oltre alla gi citata scena della caccia al bisonte, un'altra scena significativa su questo

    frangente: quando un giovane pellerossa prende il cappello di Dunbar perch in quanto

    ritrovato per terra non apparteneva pi a nessuno, inseguito alle insistenze di Vento Nei

    Capelli (Rodney A. Grant) per non creare una controversia con il vecchio proprietario, viene

    raggiunto un compromesso dove a Dunbar viene donato un indumento indiano. Il

    personaggio di Costner si trova quindi involontariamente promotore di una forma di baratto,

    metafora del capitalismo, in una societ che fino a quel momento non ne sentiva la

    17

  • necessit.

    Balla Coi Lupi ripudia certi elementi cardine del mito della Frontiera, come l'uso

    giustificato della violenza o l'ideologia individualistica27. Viene anche a mancare

    quell'opposizione, presente in Cooper, fra il maschile, forte e puro degli americani, e il

    femminile, inteso come ambiguit dei pellerossa28. Proprio Dunbar, nel suo essere un

    personaggio alla ricerca di s stesso, si dimostra femminile al contrario di eroi maschili

    come potevano essere i personaggi di John Wayne.

    Se invece si cerca una lettura iper-superficiale ma paradossalmente la pi non

    convenzionale, Balla Coi Lupi identifica la Frontiera come la conquista di libert e

    uguaglianza, con la denuncia di crimini e rivendicazione di diritti civili negati.

    Attraverso la Frontiera come se si scontrassero due anime dell'America: una atta a voler

    affermare la sua supremazia all'interno e all'esterno, che banalmente si potrebbe ricondurre a

    forme marcate di patriottismo per arrivare al dominio economico-militare; l'altra che invece

    ha visto gli USA come patria dei diritti civili e dell'integrazione, sinonimo di libert,

    modernit e conquiste sociali, aperta anche ad un esame di autocoscienza rispetto al

    passato29.

    Su questo argomento, una figura simile a John Dunbar la si trova nell'elicotterista Hugh

    Thompson, che nel 1968 durante la Guerra del Vietnam cerc di evitare il massacro di My

    Lai (dove l'esercito statunitense uccise fra i 300-500 civili) per poi documentarlo e

    denunciarlo. Solo dopo trent'anni di ostracismo e silenzio fu premiato dal Pentagono ed erto

    ad esempio30.

    Da questo punto di vista, il film del 1990 non solo la denuncia di un crimine verso l'etnia,

    27 Franco La Polla, Stili Americani, Bologna, Bononia University Press, 2003, p. 396.28 Richard Slotkin, op. cit., p. 16.29 Ermanno Bencivenga, Le Due Americhe. Perch Amiamo e Perch Detestiamo gli USA,Milano, Mondadori, 2005, p. 76.30 Ermanno Bencivenga, op. cit., p. 77.

    18

  • ma anche verso l'ambiente rientrando nei canoni di un eco-film31, mostrando il diverso

    modo di trattare l'ambiente da parte dei bianchi e degli indiani.

    In Dance With Wolves, alle similitudini con Turner e Cooper si affiancano quelle del

    naturalista John Muir, uno dei primi conservazionisti moderni, a cavallo fra i due secoli, che

    oltre ad aver scritto saggi e racconti a stampo naturalistico-romantico, fu uno dei primi a

    battersi per la causa ambientale, per la salvaguardia al posto della conservazione in zone

    circoscritte. Muir vedeva nella natura e nella sua purezza un tramite per la redenzione

    dell'uomo32. Va per sottolineato che per quanto riguarda la questione dei nativi americani,

    Muir aveva di loro una reputazione pessima alla stregua degli animali.

    Del resto anche il cinema di Griffith era basato sulla contrapposizione della metropoli che

    avanzava e la natura come territorio della purezza, un contrasto fra populisti, fedeli al mito

    agrario e alla preservazione del conservatorismo, e progressisti sostenitori della svolta

    industriale, uno scontro fra paura di perdere il passato e necessit di raggiungere il futuro.33

    Anche qui Dance With Wolves prende queste metafore e figure retoriche svuotandole per

    dargli un nuovo significato, opposto a quello originario. In questo film la Frontiera assume

    anche il significato di difesa della natura in riferimento al presente, contro le logiche

    dell'individualismo e del capitalismo, quindi indirettamente in opposizione sia

    all'industrializzazione ma anche al mito agrario dove a volte risiedeva quel razzismo

    travestito da patriottismo o conservatorismo che vedeva nell'indiano, come successivamente

    nell'afroamericano e nell'immigrato europeo, una classe sociale inferiore34.

    Nel 1990 il conservatorismo e la causa ambientalista si incrociano (e si scontrano), perch il

    decennio appena passato ha visto una forte espansione per la battaglia dei diritti ambientali

    31 Deborah A. Carmichael, The Landscape Of Hollywood Westerns. Ecocriticism In An American Film Genre, SaltLake City, University Of Utah Press, 2006, pp.43-4432 Harold P. Simonson , Beyond the Frontier: Writers, Western Regionalism and a Sense of Place, Washington, TCU, Press, 1989, p. 29.33 Richard Slotkin, op. cit., p. 23.34 Richard Slotkin, op. cit., p. 20.

    19

  • (con alcune importanti vittorie) in opposizione ai numerosi interventi adoperati da Reagan,

    nonostante i proclami del National Energy Plan, per favorire l'iniziativa privata a discapito

    della preservazione ambientale.35La nuova destra pro-lobby di Reagan, con la drastica

    riduzione dei poteri dello stato federale, riusc ad annullare precedenti provvedimenti a

    carattere ambientale non solo dell'amministrazione Carter, ma perfino di quella Nixon.

    In questa prospettiva Balla Coi Lupi recepisce il cambiamento dei tempi, una maggiore

    propensione all'autocritica dopo la sbornia dell'edonismo reaganiano, identifica la Frontiera

    come il mondo da preservare dalla logica forsennata del profitto delle multinazioniali,

    anticipando tutto il discorso sulla globalizzazione.

    George H. W. Bush si autoproclam il primo presidente ambientalista, cercando di

    ovviare alle critiche ambientaliste della precedente amministrazione, in particolare con il

    Clean Air Act.; vi per una contraddizione di fondo in tutto ci, perch l'elezione di Bush,

    fu un referendum pro-contro Reagan e per certi versi un terzo termine della sua

    amministrazione dato che era stato il suo vicepresidente36. Bush si trov quindi incastrato fra

    continuit e discontinuit con il suo predecessore, un dualismo che lo port inesorabilmente

    alla sconfitta elettorale del 1992 contro Bill Clinton.

    Tralasciando l'aumento di tasse e delle spese di stato che contraddiceva le sue promesse

    elettorali, uno dei principali motivi di scontento fu la Guerra del Golfo; da parte dei suoi

    sostenitori fu vista come una vittoria mutilata, con gli USA che si erano subordinati alle

    direttive dell'ONU, mentre per i suoi detrattori fu vista come un ritorno all'attitudine

    guerrafondaia degli States, dopo quindici anni da quella del Vietnam e tutte le questioni che

    aveva aperto.

    Proprio per arginare un'opinione pubblica meno disincantata e pi propensa a letture

    critiche, in conseguenza del ricordo del precedente conflitto, quello in Iraq viene

    35 Marco Sioli (a cura di), La Parabola di Ronald Reagan. Da Hollywood all'Ascesa dei Neoconservatori. Verona,Ombre Corte, 2008, pp. 155-156.36 Steven F. Hayward, The Politically Incorrect Guide to the Presidents: From Wilson to Obama, Washington, Regnery Publishing, 2012, p. 214.

    20

  • sapientemente filtrato prima di essere diffuso ai media. Differentemente dal Vietnam, sono

    poche le immagini che vengono mostrate del conflitto, ancor pi quelle del fronte di

    combattimento, un esempio su tutti: il bombardamento di Baghdad viene mostrato solo in

    infrarossi non dando l'idea della reale potenza distruttiva.

    Anche Balla Coi Lupi si presta a metafora del presente: oltre alla Frontiera c' il diverso,

    l'ignoto, colui che non conosciamo a fondo e che possiamo considerarlo in modo erroneo se

    ci basiamo sulla superficialit iniziale. Terminata la Guerra Fredda, il nemico, il diverso

    fatica ad essere identificato in modo univoco e unitario, instillando l'idea di poter essere noi

    stessi la minaccia.

    Il film di Costner ci presenta due trib, i Lakota, i buoni e i Pawnee, i cattivi, ma la

    distinzione sfumata e non netta. I Pawnee non sono dei semplici antagonisti inseriti per

    ragioni drammatiche o per essere politically correct, seguendo i loro dialoghi scopriamo che

    in fondo il loro solo un modo pi aggressivo e in parte giustificato di difendersi

    dall'avanzare bianco; essi rimangono personaggi negativi, sino alla fine, dove uno di loro

    collabora con i nordisti, ma non sono espressione del cinismo bianco e nonostante tutto sono

    vittime anch'esse.

    L'esercito dell'Unione invece un nemico diverso, cinico, freddo e spietato, basato

    sull'ignoranza e il razzismo dei suoi soldati, infatti l'unico a farsi dubbi e a trattare con un

    minimo di dignit Dunbar il tenente Elgin (Charles Rocket), il quale comunque compie il

    suo triste dovere.

    Il film inizia in piena Guerra di Secessione, con i nordisti come buoni e i sudisti come

    cattivi, in seguito verr rivelato il male presente anche nell'esercito vincente, mostrando

    che le guerre possono essere spinte non solo da ideali ma da precisi interessi, dimostrando

    che il bene e il male non possono essere separati nettamente. Palese qui la similitudine con

    la fine della Guerra Fredda, con i confederati nelle veci dell'URSS e nativi americani che di

    conseguenza diventano il terzo mondo.

    21

  • 7)CONCLUSIONI

    Al termine di questo percorso la conclusione che Balla Coi Lupi stato per diversi

    frangenti un punto di svolta.

    Sul versante cinematografico ed estetico stato un ritorno alle origini che ha purificato il

    genere Western e contemporaneamente gli ha conferito modernit e realismo, grazie

    all'accuratezza storica e psicologica dei personaggi. Da una prospettiva pi di pubblico e per

    certi versi commerciale, l'opera del 1990 recepiva perfettamente l'esigenza di qualcosa di

    differente dagli stilemi del decennio appena passato, un ritorno ad un cinema mainstream

    pi autoriale, anticipando in parte molte correnti o artisti (non solo cinematografici) degli

    anni novanta.

    Riguardo l'aspetto storico, culturale e antropologico, il film di Costner stato il primo film

    in ambito mainstream a tenere conto del punto di vista dei nativi americani, non cadendo

    nella tentazione di mostrarli comunque come una popolazione arretrata o inferiore, come

    al contrario fecero altri film seppur pro-indiani.

    Infine sul significato di Frontiera, attraverso le figure della natura, gli animali e la civilt

    indiana, Dance With Wolves funge da metafora per la sua contemporaneit, sul finire del

    ventesimo secolo, con gli USA che si apprestavano ad essere la forza dominante davanti un

    mondo che cambiava drasticamente.

    Per tali motivi possiamo considerare Dance With Wolves pi di un semplice film western ma

    un'opera pi complessa suddivisa in chiavi di lettura di diversa profondit.

    22

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