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Padre Pio da Pietrelcina 1 Padre Pio da Pietrelcina San Pio da Pietrelcina Padre Pio Nascita Pietrelcina, 25 maggio 1887 Morte San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968 Venerato da Chiesa cattolica Beatificazione Città del Vaticano, 2 maggio 1999 da Papa Giovanni Paolo II Canonizzazione Città del Vaticano, 16 giugno 2002 da Papa Giovanni Paolo II Santuario principale San Giovanni Rotondo Ricorrenza 23 settembre Patrono di Volontari per la difesa civile, adolescenti cattolici. San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione (Pietrelcina, 25 maggio 1887 San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968), è stato un presbitero italiano. Religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nel 2002 è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II: la sua memoria liturgica viene celebrata il 23 settembre, anniversario della morte. È stato destinatario, ancora in vita, di una venerazione popolare di imponenti proporzioni, anche in seguito alla fama di taumaturgo da lui acquisita derivante da presunte capacità soprannaturali attribuitegli, ma è stato anche fatto oggetto di forti critiche e di sospetti in ambienti ecclesiastici e no. Il frate scelse il nome religioso di Pio per onorare il santo martire venerato nell'attuale chiesa di Sant'Anna in Pietrelcina, anche se, in seguito, il suo onomastico sarà celebrato nella memoria di san Pio V. Biografia I primi anni (1887-1918) Francesco Forgione nacque il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo comune alle porte di Benevento. Fu battezzato il giorno successivo nella chiesa di Sant'Anna. Gli venne dato il nome Francesco per desiderio della madre, devota a san Francesco d'Assisi [1] . Il 27 settembre 1899 ricevette la comunione e la cresima dall'allora arcivescovo di Benevento Donato Maria dell'Olio. La madre era una donna molto credente e le sue convinzioni ebbero una grande influenza sulla formazione spirituale del futuro frate [2] . Secondo le testimonianze del tempo [2] , il giovane Francesco Forgione cresceva tranquillo e sereno e mostrava indole obbediente.

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Padre Pio da Pietrelcina

San Pio da Pietrelcina

Padre Pio

Nascita Pietrelcina, 25 maggio 1887

Morte San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968

Venerato da Chiesa cattolica

Beatificazione Città del Vaticano, 2 maggio 1999 da Papa Giovanni Paolo II

Canonizzazione Città del Vaticano, 16 giugno 2002 da Papa Giovanni Paolo II

Santuario principale San Giovanni Rotondo

Ricorrenza 23 settembre

Patrono di Volontari per la difesa civile, adolescenti cattolici.

San Pio da Pietrelcina, noto anche come Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione (Pietrelcina, 25maggio 1887 – San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968), è stato un presbitero italiano.Religioso dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nel 2002 è stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II: lasua memoria liturgica viene celebrata il 23 settembre, anniversario della morte. È stato destinatario, ancora in vita, diuna venerazione popolare di imponenti proporzioni, anche in seguito alla fama di taumaturgo da lui acquisitaderivante da presunte capacità soprannaturali attribuitegli, ma è stato anche fatto oggetto di forti critiche e di sospettiin ambienti ecclesiastici e no.Il frate scelse il nome religioso di Pio per onorare il santo martire venerato nell'attuale chiesa di Sant'Anna inPietrelcina, anche se, in seguito, il suo onomastico sarà celebrato nella memoria di san Pio V.

Biografia

I primi anni (1887-1918)Francesco Forgione nacque il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo comune alle porte di Benevento. Fubattezzato il giorno successivo nella chiesa di Sant'Anna. Gli venne dato il nome Francesco per desiderio dellamadre, devota a san Francesco d'Assisi[1] .Il 27 settembre 1899 ricevette la comunione e la cresima dall'allora arcivescovo di Benevento Donato Mariadell'Olio.La madre era una donna molto credente e le sue convinzioni ebbero una grande influenza sulla formazione spiritualedel futuro frate[2] . Secondo le testimonianze del tempo [2] , il giovane Francesco Forgione cresceva tranquillo esereno e mostrava indole obbediente.

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Il giovane non frequentò le scuole in maniera regolare perché doveva rendersi utile in famiglia lavorando la terra.Solo quando ebbe dodici anni cominciò a studiare con metodo, sotto la guida del sacerdote Domenico Tizzani che, inun biennio, gli fece svolgere tutto il programma delle elementari. Subito dopo Francesco passò alla scuola per glistudi ginnasiali.Il desiderio di diventare sacerdote si manifestò molto presto e fu sollecitato dalla conoscenza di un frate del conventodi Morcone, fra' Camillo da Sant'Elia a Pianisi, che periodicamente passava per Pietrelcina a raccogliere offerte. Lepratiche per l'entrata in convento furono iniziate nella primavera del 1902, quando Francesco aveva 14 anni, ma lasua prima domanda ebbe esito negativo. Solo nell'autunno del 1902 arrivò l'assenso.Francesco disse di aver avuto una visione, il 1º gennaio 1903 dopo la comunione, che gli preannunciava una continualotta con Satana[3] . La notte del 5 gennaio, l'ultima che passava con la sua famiglia, disse di aver avuto un'altravisione in cui Dio e Maria lo incoraggiavano assocurandogli la loro predilezione[4] . Il 22 gennaio dello stesso anno,a 15 anni, Francesco vestì i panni di probazione del novizio cappuccino e diventò fra' Pio.Concluso l'anno del noviziato, fra Pio emise la professione dei voti semplici (povertà, castità ed obbedienza) il 22gennaio del 1904. Tre giorni dopo si recò a Sant'Elia a Pianisi (CB) per intraprendervi gli studi ginnasiali. Il 27gennaio 1907 professò i voti solenni. Seguì studi classici e di filosofia e nel novembre del 1908 raggiunseMontefusco, dove proseguì i suoi studi di teologia. Il 18 luglio del 1909 ricevette l'ordine del diaconato, nel noviziatodi Morcone. Fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1910 nel Duomo di Benevento, da Paolo Schinosi; benché ancoraventitreenne, e contrariamente alle disposizioni del diritto canonico che all'epoca prevedevano un'età minima perl'ordinazione di 24 anni, in ragione della grave salute di Forgione il vescovo stabilì un'eccezione e ordinò ilgiovane[5] .In tale periodo gli agiografi iniziano a parlare della comparsa sulle sue mani delle stimmate. Fra' Pio diedecomunicazione per la prima volta l'8 settembre 1911, in una lettera indirizzata al padre spirituale di San Marco inLamis: qui il frate racconta che il fenomeno andrebbe ripetendosi da quasi un anno, e che avrebbe taciuto perchévinto «sempre da quella maledetta vergogna»[6] . Il 7 dicembre 1911 fece ritorno a Pietrelcina per ragioni di salute,restandovi, salvo qualche breve interruzione, sino al 17 febbraio 1916[7] .

Ritratto di Padre Pio disegnato da RobertoDughetti.

Il 10 ottobre dello stesso anno fra' Pio rispose alle domande perentorie,rivoltegli da padre Agostino da San Marco in Lamis, affermando diaver ricevuto le stimmate, «visibili, specie in una mano», e che,pregando il Signore, il fenomeno scomparve, ma non il dolore cherimase «acutissimo»[8] ; disse inoltre di subìre quasi ogni settimana, daalcuni anni, la coronazione di spine e la flagellazione[8] .

Sempre nel 1915, il 6 novembre, fu chiamato alle armi e si presentò aldistretto militare di Benevento[9] . Il 6 dicembre fu assegnato alladecima compagnia sanità di Napoli. Svolse il servizio con moltelicenze per motivi di salute sino a essere definitivamente riformato treanni più tardi, a causa di una «broncoalveolite doppia», il 16 marzo1918, dall'ospedale principale di Napoli[10] .

Il 17 febbraio 1916 fra' Pio giunse a Foggia, restandovi sette mesi circae dimorando nel convento di Sant'Anna. La sera del 28 luglio,accompagnato da padre Paolino da Casacalenda, fra' Pio arrivò per laprima volta a San Giovanni Rotondo. Pur sentendosi meglio in taleluogo, dopo una settimana circa scese di nuovo a respirare l'aria afosadi Foggia, poiché il permesso chiesto al padre provinciale, anche senon necessario, tardava a venire[11] .

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In ragione di ciò il 13 agosto Pio scrisse al provinciale, chiedendo di poter «passare un po' di tempo a San GiovanniRotondo» anche perché, a suo dire, Gesù gli assicurava che là sarebbe stato meglio[12] . Fra' Pio venne infine lasciatoin tale convento, con l'ufficio di direttore spirituale del seminario serafico[13] .

La comparsa delle stigmate (1918-1920)

Da questo crocifisso Padre Pio avrebbe avuto lestimmate nel 1918.

Nell'agosto del 1918 fra Pio affermò di avere le prime visioni di unpersonaggio che lo trafiggeva con una lancia, lasciandogli una feritacostantemente aperta (transverberazione). Poco tempo dopo, in seguitoad una ulteriore visione, fra Pio affermò di aver ricevuto delle stigmate.Tali lesioni vennero variamente interpretate: come segno di unaparticolare santità, o come una patologia della cute (per es. piaghe dapsoriasi), o come auto-inflitte.

L'inizio del manifestarsi delle stigmate risale al 1910, quando per lasua malattia il religioso aveva avuto il permesso di lasciare il conventoe di vivere nella sua casa natale a Pietrelcina. Non distante dal paese,tutti i giorni dopo aver celebrato la messa, si recava in una localitàdetta Piana Romana, dove il fratello Michele aveva costruito per luiuna capanna e dove aveva la possibilità di pregare e meditare all'ariaaperta, che giovava molto ai suoi polmoni malati.Il fenomeno dellestigmate, come poi rivelò al suo confessore cominciò a manifestarsiproprio in quel luogo, nel pomeriggio del 7 settembre 1910, e simanifestò con maggior intensità un anno dopo nel settembre 1911,

allora il frate scrisse al suo direttore spirituale:

« In mezzo al palmo delle mani è apparso un po' di rosso, grande quanto la forma di un centesimo, accompagnato da unforte ed acuto dolore. Questo dolore è più sensibile alla mano sinistra. Anche sotto i piedi avverto un po' di dolore. »

Nello stesso periodo cominciarono a circolare voci secondo le quali[14] la sua persona aveva cominciato ad emanareun inspiegabile profumo di gelsomino.La notizia della comparsa delle stigmate fece il giro del mondo e repentinamente San Giovanni Rotondo fu meta dipellegrinaggio da parte di persone che speravano di ottenere grazie. Il merito di alcune conversioni e guarigioniinaspettate fu attribuito dai pellegrini all'intercessione del frate presso Dio. La popolarità di padre Pio e di SanGiovanni Rotondo crebbe ancora grazie al passa-parola e la località dovette cominciare ad attrezzarsi perl'accoglienza di un numero di visitatori sempre maggiore.La situazione divenne imbarazzante per alcuni ambienti della Chiesa cattolica [15] : il Vaticano infatti non avevanotizie precise su cosa stesse realmente accadendo; le scarne informazioni ricevute ben si prestavano ad alimentare iltimore di una macchinazione, di fatto sommovente interessi economici, eventualmente perpetrata sfruttando il nomedella Chiesa e la tonaca. Un primo inconcludente rapporto fu stilato dal Padre Generale dei cappuccini, il quale a suavolta aveva inviato Giorgio Festa. Questi propese per la soprannaturalità del fenomeno, ma proprio il suo entusiasmofece dubitare della sua credibilità. Si commissionarono perciò ulteriori indagini, molte delle quali condotte inincognito.

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Le indagini (1919-1923)Il primo medico a studiare le stigmate di Padre Pio fu il professore Luigi Romanelli, primario dell'ospedale civile diBarletta, per ordine del padre superiore Provinciale, nei giorni 15 e 16 maggio 1919. Nella sua relazione fra le altrecose scrisse: «Le lesioni che presenta alle mani sono ricoperte da una membrana di colore rosso bruno, senza alcunpunto sanguinante, niente edema e niente reazione infiammatoria nei tessuti circostanti. Ho la certezza che quelleferite non sono superficiali perché, applicando il pollice nel palmo della mano e l'indice sul dorso e facendopressione, si ha la percezione esatta del vuoto esistente».Due mesi dopo, il 26 luglio, arrivò a San Giovanni Rotondo il professore Amico Bignami, ordinario di patologiamedica all'Università di Roma. Le sue considerazioni mediche non si discostarono da quelle del prof. Romanelli, inpiù però affermò che secondo lui quelle stigmate erano cominciate come prodotti patologici (necrosi neurotonicamultipla della cute) ed erano state completate, forse inconsciamente per un fenomeno di suggestione, o con un mezzochimico, per esempio la tintura di iodio[16] .Nel 1920 padre Agostino Gemelli, medico, psicologo e consulente del Sant'Uffizio, fu incaricato dal cardinale MerryDel Val di visitare padre Pio ed eseguire "un esame clinico delle ferite". Il Segretario del Sant'Uffizio, chiamato incausa per via dei sospetti su presunte attività scandalose del cappuccino, scelse il Gemelli, è dato supporre, sia per lesue conoscenze scientifiche di altissimo livello, sia per i suoi studi specialistici sui "fenomeni mistici", che avevacondotti sin dal 1913."Perciò - pur essendosi recato nel Gargano di propria iniziativa, senza che alcuna autorità ecclesiastica glielo avessechiesto - Gemelli non esitò a fare della sua lettera privata al Sant'Uffizio una sorta di perizia ufficiosa su padrePio"[17]

Il Gemelli volle invece esprimersi compiutamente in merito e volle incontrare il frate, nonostante una malcelataritrosia di questi. Padre Pio, infatti, mostrò nei confronti del nuovo investigatore un atteggiamento di netta chiusura,non alleviando le polemiche, nonostante l'approccio iniziale del messo vaticano fosse stato di buona apertura sulpiano personale.Il frate rifiutò la visita adducendo che mancava l’autorizzazione scritta del Sant'Uffizio. Furono vane le proteste dipadre Gemelli che, incaricato dal Sant'Uffizio e inviato di persona dal cardinal Merry Del Val riteneva di avere ildiritto di effettuare un esame medico delle stigmate. Mario Guarino[18] interpreta questo rifiuto come un'implicitaammissione di colpa da padre di padre Pio. Il frate, sostenuto dai suoi superiori, condizionò l'esame ad un permessoda richiedersi per via gerarchica, disconoscendo le credenziali di padre Agostino Gemelli, che comunque era inmissione ufficiale. Questi abbandonò dunque il convento, irritato e offeso.Padre Gemelli espresse quindi la diagnosi:

« È un bluff... Padre Pio ha tutte le caratteristiche somatiche dell'isterico e dello psicopatico... Quindi, le ferite che ha sulcorpo... Fasulle... Frutto di un'azione patologica morbosa... Un ammalato si procura le lesioni da sé... Si tratta di piaghe, concarattere distruttivo dei tessuti... tipico della patologia isterica »

e più brevemente lo chiamò "psicopatico, autolesionista ed imbroglione"; i suoi giudizi, che come si è visto nonpotevano contare su un esame clinico rifiutatogli, avrebbero pur tuttavia pesantemente condizionato perl'autorevolezza della fonte la vicenda del frate.Come risultato di questa vicenda, il 31 maggio 1923, arrivò un decreto vero e proprio in cui si pronunciava lacondanna esplicita. Il Sant'Uffizio dichiarava il <non constat de supernaturalitate> circa i fatti legati alla vita di padrePio ed esortava i fedeli a non credere e a non andare a San Giovanni Rotondo. La formula specifica utilizzata, nellinguaggio ecclesiastico, equivale ad asserire che al momento non sono stati evidenziati elementi sufficienti adaffermare la soprannaturalità dei fenomeni, e perciò non esclude che possano esserlo in futuro.[19] Il decreto vennepubblicato dall'Osservatore Romano, organo di stampa del Vaticano, il 5 luglio successivo e subito ripreso daigiornali di tutto il mondo.

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Il 15 dicembre del 1924 il dottor Giorgio Festa, chiese alle autorità ecclesiastiche l'autorizzazione a sottoporre ilPadre ad un nuovo esame clinico per uno studio ulteriore e più aggiornato, ma non l'ottenne.L'inchiesta sul frate si chiuse con l'arrivo del quinto e definitivo decreto di condanna (23 maggio 1931) con l'invito aifedeli di non considerare come sovrannaturali le manifestazioni psichiatriche certificate dal Gemelli, ma i più fedelisostenitori di Padre Pio non considerano il divieto di Roma vincolante. A Padre Pio venne vietata la celebrazionedella messa in pubblico e l'esercizio della confessione.

La revoca delle restrizioni e le ulteriori indagini (1933-1968)

Padre Pio mentre celebra una messa.

Nel 1933 papa Pio XI revocò le restrizioniprecedentemente imposte a padre Pio. Unafonte indipendente suggerisce però che,formalmente, il decreto ufficiale disconfessione di padre Pio non sarebbe maistato revocato.[20] Infatti il Sant'Uffizio nonritrattò i suoi decreti e, ufficialmente, padrePio continuò a essere condannato dallaChiesa. A San Giovanni Rotondoaccorrevano comunque gente comune, maanche personaggi famosi. Nel 1938 arrivòMaria José di Savoia che volle farsifotografare accanto a padre Pio. Giunsero ireali di Spagna, la regina del Portogallo inesilio, Maria Antonia di Borbone, Zita diBorbone-Parma, Giovanna di Savoia Ludovico di Borbone Parma, Eugenio di Savoia e tanti altri. Nel 1950 ilnumero di persone, in particolare donne, che si volevano confessare era talmente imponente, che venne organizzatoun sistema di prenotazioni. Il 9 gennaio 1940 iniziò la costruzione del grande ospedale Casa Sollievo dellaSofferenza con le offerte dei fedeli provenienti da tutto il mondo.[21]

Papa Giovanni XXIII ordinò ulteriori indagini su padre Pio, inviando monsignor Carlo Maccari: nello spirito delConcilio Vaticano II si voleva intervenire con decisione verso forme di fede popolare considerate arcaiche. All'iniziodell'estate 1960, papa Giovanni fu informato da monsignor Pietro Parente, assessore del Sant'Uffizio, del contenutodi alcune bobine audio registrate a San Giovanni Rotondo. Da mesi Roncalli assumeva informazioni sulla cerchiadelle donne intorno a Padre Pio, si era appuntato i nomi di tre fedelissime: Cleonice Morcaldi, Tina Bellone e OlgaIeci», più una misteriosa contessa. Il Papa annota il 25 giugno 1960, su quattro foglietti rimasti inediti fino al 2007 erivelati da Sergio Luzzatto:[22]

« Stamane da mgr Parente, informazioni gravissime circa P.P. e quanto lo concerne a S. Giovanni Rotondo. L’informatoreaveva la faccia e il cuore distrutto. »

« Con la grazia del Signore io mi sento calmo e quasi indifferente come innanzi ad una dolorosa e vastissima infatuazionereligiosa il cui fenomeno preoccupante si avvia ad una soluzione provvidenziale. Mi dispiace di P.P. che ha pur un’anima dasalvare, e per cui prego intensamente »

« L’accaduto—cioè la scoperta per mezzo di filmine, si vera sunt quae referentur [se sono vere le cose riferite], dei suoirapporti intimi e scorretti con le femmine che costituiscono la sua guardia pretoriana sin qui infrangibile intorno alla suapersona— fa pensare ad un vastissimo disastro di anime, diabolicamente preparato, a discredito della S. Chiesa nel mondo, equi in Italia specialmente. Nella calma del mio spirito, io umilmente persisto a ritenere che il Signore faciat cum tentationeprovandum, e dall’immenso inganno verrà un insegnamento a chiarezza e a salute di molti. »

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« Motivo di tranquillità spirituale per me, e grazia e privilegio inestimabile è il sentirmi personalmente puro da questacontaminazione che da ben 40 anni circa ha intaccato centinaia di migliaia di anime istupidite e sconvolte in proporzioniinverosimili. »

I sospetti di papa Giovanni XXIII, che non aveva ascoltato le bobine (si vera sunt quae referentur), vennerocomunque fugati l'anno seguente dall'arcivescovo di Manfredonia, monsignor Andrea Cesarano:[23]

« “Che mi racconti di Padre Pio?” “Santità…” “Non chiamarmi santità – lo interruppe – “chiamami don Angelo come haisempre fatto. Dimmi di lui!” “Padre Pio è sempre l’uomo di Dio che ho conosciuto all’inizio del mio trasferimento aManfredonia. È un apostolo che fa alle anime un bene immenso”. “Don Andrea, adesso si dice tanto male di Padre Pio”. “Maper carità, don Angelo. Sono tutte calunnie. Padre Pio lo conosco sin dal 1933 e t’assicuro che è sempre un uomo di Dio. Unsanto”. “Don Andrea, sono i suoi fratelli che l’accusano. E poi… quelle donne, quelle registrazioni… Hanno perfino inciso ibaci”. Poi il Santo Padre tacque per l’angustia e il turbamento. Monsignor Cesarano, con un fremito che gli attraversaval’anima e il corpo, tentò di spiegare: “Per carità, non si tratta di baci peccaminosi. Posso spiegarti cosa succede quandoaccompagno mia sorella da Padre Pio?” “Dimmi”. E monsignor Cesarano raccontò al Santo Padre che quando sua sorellaincontrava Padre Pio e riusciva a prendergli la mano, gliela baciava e ribaciava, tenendola ben stretta, malgrado le viverimostranze nel timore di sentire un ulteriore male per via delle stigmate. Il buon Papa Giovanni alzò lo sguardo al cielo edesclamò: “Sia lodato Dio! Che conforto che mi hai dato. Che sollievo! »

In quel periodo il superiore locale di padre Pio era padre Rosario da Aliminusa (al secolo Francesco Pasquale,1914-1983), che ricopriva l'incarico di guardiano della comunità di san Giovanni Rotondo; Aliminusa, fermo custodedelle regole dell'ordine[24] , in diversi scritti testimoniò che padre Pio non venne mai meno ai suoi doverid'obbedienza[24] ; ne mise inoltre in risalto il rigore teologico[24] .Nel 1964, il nuovo Papa Paolo VI concesse personalmente ma ufficiosamente a Padre Pio da Pietrelcina l'Indulto(reintegro) per continuare a celebrare, anche pubblicamente, la Santa Messa secondo il rito di San Pio V, sebbene,dalla Quaresima del 1965 fosse in attuazione la riforma liturgica. Contemporaneamente, molteplici attività finanziaregestite da Padre Pio passarono in gestione alla Santa Sede.L'Aliminusa, inoltre, in relazione alla nomina - da parte della Santa Sede - di padre Clemente da Santa Maria inPunta quale amministratore apostolico destinato a gestire la situazione giuridico-economica dei beni della CasaSollievo della Sofferenza, fu nominato procuratore generale dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, una dellemassime cariche dell'ordine, incaricato, per la funzione, di mantenere i rapporti tra l'Ordine e la Santa Sede, cosaquesta che favorì una ricomposizione della frizione che stava insorgendo in relazione alla gestione dei beni e delledonazioni: padre Pio istituì nel suo testamento la Santa Sede quale legataria di tutti i beni della Casa Sollievo dellaSofferenza[25] .Il 23 settembre 1968 Padre Pio morì all'età di 81 anni. Ai suoi funerali parteciparono più di centomila persone giunteda ogni parte d'Italia[26] .

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La canonizzazione

la Chiesa di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo progettata da Renzo Piano.

Le pratiche giuridiche preliminari delprocesso di beatificazione iniziaronoun anno dopo la morte del Padre, nel1969, ma incontrarono molti ostacoli,da parte di coloro che erano statinemici dichiarati di Padre Pio. Furonoascoltati decine di testimoni e raccolti104 volumi di disposizioni edocumenti, e nel 1979 tutto il materialefu inviato a Roma al vaglio degliesperti del Papa. Il procedimento cheportò alla canonizzazione ebbe inizio con il nihil obstat del 29 novembre 1982.

Il 20 marzo 1983 iniziò il processo diocesano per la sua canonizzazione. Il 21 gennaio 1990 Padre Pio venneproclamato venerabile, fu beatificato il 2 maggio 1999 e proclamato santo il 16 giugno 2002 in piazza San Pietro dapapa Giovanni Paolo II come san Pio da Pietrelcina. La sua festa liturgica viene celebrata il 23 settembre.Tra i segni miracolosi che gli vengono attribuiti troviamo le "stigmate" che portò per 50 anni (20 settembre 1918 - 23settembre 1968), il dono della bilocazione e della capacità di leggere nei cuori e nella mente delle persone. Tra imolti miracoli che gli vengono attribuiti c'è quello della guarigione del piccolo Matteo Pio Colella di San GiovanniRotondo, sul quale è stato celebrato il processo canonico che ha portato poi alla elevazione agli altari di San Pio.Tra i racconti di bilocazione che lo avrebbero visto protagonista c'è quello fornito da Luigi Orione, secondo il qualenel 1925, mentre si trovava in piazza San Pietro per i festeggiamenti in onore di Teresa di Lisieux, gli sarebbeapparso inaspettatamente Padre Pio da Pietrelcina, che in realtà non si mosse mai dal convento che lo ospitava dal1918 sino alla morte.

I sospettiLa vicenda di Padre Pio fu sempre accompagnata da un lato da manifestazioni di fede popolare ineguagliate per laloro intensità, e dall'altro da sospetti anche di alte personalità della Chiesa.Di Padre Pio si sospettava innanzitutto una motivazione volta a procacciare un risultato economico (ancorchéindiretto) da donazioni e lasciti attraverso una mitizzazione della persona. Questo sospetto fu in parte attenuatoquando il frate designò la Chiesa di Roma come erede universale di tutte le sue cose. Parimenti, i flussi di denaroriguardanti le iniziative culminate nella costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza, continuarono ad essereoggetto di illazioni e di scontro con le gerarchie ecclesiastiche. Il commercio di pezzuole apparentemente macchiatedalle stigmate (in realtà il sangue risultò poi essere sangue di gallina), andava, stando ai risultati dell'indagine, moltobene. A seguito dell'indagine in questione alcuni frati che avevano tradito il voto di povertà furono spostati altrove.Riguardo alle stigmate, alcuni rapporti medici indicarono una possibile causa non soprannaturale: il medico napoletano Vincenzo Tangaro, che incontrò Padre Pio ed ebbe cura di osservarne le mani, scrisse in un articolo pubblicato dal Mattino: «Le stigmate sono superficiali e presentano un alone dal colore caratteristico della tintura di iodio». Altri medici, osservando il fenomeno, non furono in grado di determinarne la causa con certezza, ma parlarono in ogni caso di un possibile fenomeno artificiale e/o patologico. A titolo d'esempio, il professor Amico Bignami inviato dal Sant'Uffizio ad esaminare le stigmate scrisse nella sua relazione: «Le [stigmate]…rappresentano un prodotto patologico, sulla cui genesi sono possibili le seguenti ipotesi: a) …determinate artificialmente o volontariamente; b) …manifestazione di uno stato morboso; c) …in parte il prodotto di uno stato morboso e in parte artificiale… Possiamo… pensare che… siano state mantenute artificialmente con un mezzo chimico, per esempio la tintura di iodio. Ho notato... una pigmentazione bruna dovuta alla tintura di iodio. È noto che la tintura di iodio

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vecchia… diventa fortemente irritante e caustica». (riportato da Mario Guarino, vedi bibliografia).Secondo quanto successivamente riportato da un biografo, lo stesso professor Bignami diede in seguito ordine «difasciare e suggellare le ferite alla presenza di due testimoni e di controllare i suggelli delle stesse alla presenza deglistessi testimoni, per otto giorni, affinché si potesse avere la certezza che le ferite non erano state affatto toccate…L’ottavo giorno in cui furono definitivamente tolte le fasce al Padre Pio, mentre Egli celebrava la Messa, colava tantosangue dalle mani che fummo costretti a mandare dei fazzoletti perché il Padre potesse asciugarlo»[27] .Nuovi dubbi sull'origine soprannaturale delle stigmate vengono dal libro di Sergio Luzzatto, in cui si riporta latestimonianza del 1919 di un farmacista a cui Padre Pio ordinò dell'acido fenico, adatto per la sua causticità aprocurare lacerazioni nella pelle simili alle stigmate [28] .Lo psichiatra Luigi Cancrini (Università La Sapienza di Roma), più recentemente, ha tentato di classificare Padre Piosecondo il DSM-IV (edizione aggiornata del manuale internazionale dei disturbi mentali). Secondo questa teoria lestigmate sarebbero quindi particolari sintomi di "conversione somatica" (vedi bibliografia), ovvero la modernadefinizione dei disturbi somatici generati da una patologia psichiatrica di tipo isterico.Nelle biografie[29] che riportano le testimonianze di persone che ebbero modo di assistere di persona allapreparazione del corpo per la sepoltura, sulla salma di Padre Pio non ci sarebbe stata più alcuna traccia dellestigmate.

Le malattieNel diario di padre Agostino da San Marco in Lamis, direttore spirituale di padre Pio, si legge che nel 1892, quandoil giovane Francesco Forgione aveva solo 5 anni era affetto da diverse malattie. A 6 anni venne colpito da una graveenterite, che lo costrinse al letto per un lungo periodo. A 10 anni si ammalò di febbre tifoidea.Nel 1904, fra' Pio venne inviato, con gli altri giovani che insieme a lui avevano superato l'anno di prova di noviziato,a Sant'Elia a Pianisi in provincia di Campobasso, per iniziare il periodo di formazione. Ma quasi subito cominciò astar male accusando inappetenza, insonnia, spossatezza, svenimenti improvvisi e terribili emicranie. Vomitavaspesso e riusciva a nutrirsi soltanto con del latte.Gli agiografi raccontano che proprio in quel periodo, insieme ai malanni fisici, cominciarono a manifestarsifenomeni a detta dei testimoni inspiegabili. Secondo i loro racconti, di notte, nella sua stanza, si udivano rumorisospetti a volte urli o ruggiti, durante la preghiera, fra' Pio restava come intontito, quasi fosse assente (va ricordatoche fenomeni di questo tipo sono frequentemente descritti, nelle agiografie di santi e mistici di ogni tempo, esecondo la psichiatria contemporanea sono spiegabili come sintomi di psicosi o schizofrenia). Qualche confratellodisse addirittura di averlo visto in estasi, sollevato da terra[30] . Nel giugno del 1905 la salute del frate era talmentecompromessa che i superiori decisero di mandarlo in un convento di montagna, nella speranza che il cambiamentod'aria gli facesse bene. Le condizioni di salute però, peggioravano ed allora i medici consigliarono di farlo tornarenel suo paese. Anche qui però il suo stato di salute peggiorò.Negli anni giovanili padre Pio fu anche colpito da "bronchite asmatica", di cui continuò a soffrire fino alla morte.Aveva anche una calcolosi renale grave, con coliche frequenti. Un'altra malattia molto dolorosa fu una specie digastrite cronica, che poi si trasformò in ulcera. Soffrì di infiammazioni dell'occhio, del naso, dell'orecchio e dellagola, e infine di rinite e otite croniche.Nell'estate del 1915, il religioso dovette lasciare Pietrelcina per adempiere al servizio militare. Aveva fatto la visita di leva nel 1907 ed era stato dichiarato abile ma lasciato a casa con un congedo illimitato, fu però richiamato ed il 6 novembre del 1915 si presentò al distretto militare di Benevento, e venne assegnato alla Decima compagnia sanità di Napoli con il numero di matricola 2094/25. Ma dopo circa un mese a causa di continui disturbi cui andava soggetto, venne mandato in licenza per 30 giorni. Tornato in servizio fu sottoposto ad altre visite mediche e rimandato ancora in licenza a per 6 mesi. Trascorse questo periodo di licenza in un convento di Foggia. Ma anche lì il religioso stava male. Si decise quindi di spostarlo a San Giovanni Rotondo, un paesino sul Gargano a 600 m di altezza, dove anche

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nei mesi caldi faceva relativamente fresco. Arrivò in questo convento il 28 luglio del 1916.A dicembre riprese il servizio militare, ma fu rimandato a casa per altri 2 mesi. Al rientro venne giudicato idoneo edestinato alla caserma di Sales in Napoli, dove rimase fino al marzo del 1917, quando dopo una visita all'ospedale diNapoli gli fu diagnosticata una "tubercolosi polmonare" accertata dall'esame radiologico e mandato a casa con uncongedo definitivo. Nel 1925 fu operato per un ernia inguinale, e un po' dopo sul collo si formò una grossa cisti chedovette essere asportata.Un terzo intervento lo subì all'orecchio, si era formato un epitelioma, l'esame istologico eseguito a Roma disse che sitrattava di una forma tumorale maligna. Dopo l'operazione padre Pio fu sottoposto a terapia radiologica, che ebbesuccesso, sembra, in sole due sedute[31] . Nel 1956 fu colpito da una grave "pleurite essudativa", la malattia venneaccertata radiologicamente dal professore Cataldo Cassano che estrasse personalmente il liquido sieroso dal corpodel Padre. Rimase a letto per 4 mesi consecutivi. Negli anni della vecchiaia il Padre fu tormentato dall'artrite edall'artrosi.

Le ipertermieUn fenomeno misterioso che si sarebbe manifestato nel corpo di Padre Pio furono le febbri alte. Tale eventosconcertò alcuni dei medici che in qualche modo si erano interessati alla sua salute[32] . I primi a osservarle furono imedici dell'ospedale militare di Napoli durante una visita di controllo. La febbre era così alta che il termometroclinico non era in grado di misurarla in quanto fuori scala[33] . Il primo a misurare con esattezza il grado ditemperatura della febbre di padre Pio fu un medico di Foggia, quando il frate era ospite di un convento del luogo econtinuava a stare male. Il medico ricorse a un termometro da bagno che registrò una temperatura di 48°[34]

Lo studio scientifico di quelle febbri altissime fu ripreso dal dott. Giorgio Festa nel 1920. Questi aveva sentitoparlare di tale anomalia e riteneva il fenomeno impossibile. Iniziò pertanto a misurargli la temperatura con metodo,due volte al giorno, e diede ordine ai superiori del convento di fare altrettanto in sua assenza (il che senza dubbiosuggerisce alcuni dubbi sulla validità di queste misurazioni). A giorni in cui la temperatura oscillava tra i 36,2 e i36.5 °C si alternavano altri in cui si evidenziavano picchi di temperatura a 48 - 48,5 °C. Quando colto da talitemperature elevate il frate appariva molto sofferente e agitato sul suo letto, ma senza delirio e senza comuni disturbiche di solito accompagnavano alterazioni febbrili notevoli.Dopo uno o due giorni tutto rientrava nel suo stato normale, e al terzo giorno lo si vedeva nuovamente nelconfessionale[34] . Da un punto di vista medico-scientifico si tratta di fenomeno inammissibile, in quanto temperaturetalmente elevate possono condurre in breve tempo alla morte. Tuttavia viene riportato che dopo tali attacchi febbriliil frate era in grado di tornare ai suoi compiti senza apparente danno[35] . Val la pena ricordare che temperaturecorporee superiori ai 42 °C possono provocare danni cerebrali[36] . A maggior ragione temperature superiori,dell'ordine dei 47 - 48 °C, sono considerate incompatibili con la vita umana.

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Riesumazione

La salma di san Pio esposta alla pubblica venerazione

Il 6 gennaio 2008 il vescovo Domenico D'Ambrosioannunciò durante la messa nel santuario di Santa Mariadelle Grazie che nel mese di aprile 2008 il corpo diPadre Pio sarebbe stato riesumato per una ricognizionecanonica con l'esposizione alla pubblica venerazionesino al mese di settembre 2009 in vista delquarantesimo anniversario della sua morte.

Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2008 è stata riaperta labara che contiene il cadavere di san Pio. Secondo ledichiarazioni dei presenti le unghie e il mento sono benconservati pur essendo trascorsi quarant'anni dalla suamorte[37] .

Esposizione della salma

Dal 24 aprile 2008 al 23 settembre 2009 a San Giovanni Rotondo è stata esposta la salma di Padre Pio, all'interno diuna teca di cristallo costruita appositamente. Essa in realtà è stata poco visibile: il volto, conservato solo nella parteinferiore, è ricoperto da una maschera di silicone che ne riproduce le sembianze. La salma poggia su un piano diplexiglass forato e rivestito di tessuto. Al di sotto ci sono due contenitori in pvc pieni di gel di silice per laregolazione dell’umidità.

Nella teca è stato immesso azoto per evitare ulteriori decomposizioni[38] [39] [40] .Il 23 settembre 2009, nell'anniversario della morte, si è conclusa l'esposizione del cadavere con una solennecerimonia [41] .

Bibliografia• Epistolario di Padre Pio (i suoi scritti).• Renzo Allegri, I miracoli di padre Pio, Milano, Mondadori [1994], ISBN 8-804-37242-7• Renzo Allegri, Padre Pio: un santo tra noi, Milano, Mondadori, 1998. ISBN 8804450800.• Rino Cammilleri, Vita di padre Pio, Casale Monferrato, Piemme [1998],• Luigi Cancrini, Perizia psichiatrica su padre Pio, pubblicato sulla rivista MicroMega, 1999.• Giuseppe Esposito, Silvana Consiglio, Il divenire inquieto di un desiderio di santità. Padre Pio da Pietrelcina.

Saggio psicologico, Roma, Cantagalli, 2002. ISBN 8882721183.• Mario Guarino, Santo impostore. Controstoria di padre Pio [42] , Milano, Kaos [2000], 2002. ISBN

8-879-53125-5• Sergio Luzzatto, Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento , Torino, Einaudi, 2007. ISBN

9788806185718.• Antonio Motta (a cura di), Vita di Padre Pio attraverso le lettere, Milano, Oscar Mondadori, 1995. ISBN

8804401885.• Giulio Giovanni Siena. Padre Pio e San Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza. Foggia, Bastogi, 2002,

ISBN 8881854651. (Recensione [43])• Antonio Socci, Il segreto di Padre Pio, Rizzoli, 2007. ISBN 8817018414.• Saverio Gaeta, Andrea Tornielli, Padre Pio. L'ultimo sospetto. La verità sul frate delle stimmate, Piemme, 2008.

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Filmografia• Padre Pio - Tra Cielo e Terra (2000) regia Giulio Base• Padre Pio - Un santo tra noi (2000) regia di Carlo Carlei• Padre Pio genere animazione (2006) regia di Orlando Corradi e Jang Chol Su• Padre Pio da Pietrelcina- Il crocifisso senza croce (2007) documentario regia Massimo My• Padre Pio. La storia di un Santo (2008) documentario della serie "La grande storia" andato in onda su Rai Tre, a

cura di Luigi Bizzarri.

Voci correlate• Chiesa di Padre Pio• Tele Radio Padre Pio

Altri progetti

• Wikimedia Commons contiene file multimediali su Padre Pio da Pietrelcina

• Wikiquote contiene citazioni di o su Padre Pio da Pietrelcina

Collegamenti esterni• Agiografia di Padre Pio [44]

• Biografia, discorsi e omelie in occasione della canonizzazione dal sito del vaticano [45]

• Portale ufficiale della provincia religiosa "Sant'Angelo e padre Pio" [46]

• Padre Pio, dal sito del CICAP [47]

• La tv via satellite dedicata al frate delle stimmate [48].• La rivista ufficiale "Voce di Padre Pio", edita dai Frati Cappuccini [49].• Ospedale Casa sollievo della sofferenza e gruppi di preghiera di padre Pio [50]

• Sintesi di un testo critico scritto da don Pierangelo Gramaglia, docente alla Facoltà di Teologia dell’ItaliaSettentrionale, sede di Torino [51]

• La Storia Siamo Noi, Padre Pio, L'indemoniato dei cieli, documentario [52]

• I dubbi di Luzzatto sulle stigmate del frate di Pietrelcina: acido fenico e veratrina? [53]

Note[1] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 15[2] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 16[3] Epistolario I, 1283s.[4] Epist. I, 1284[5] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 23[6] Epist. I, 234.[7] Diario A, 255.[8] Epist. I, 669.[9] Epist. I, 684-686.[10] Epist. I, 1005.[11] Epist. I, 796s.[12] Epist. I, 798.[13] Epist. I, 815ss.[14] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 83[15] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 28[16] Allegri Miracoli, op. cit., pagg. 60-61[17] Sergio Luzzatto, Padre Pio, pag. 60.[18] Santo impostore, op. cit.

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[19] Risposta di Colin Donovan circa le apparizioni e rivelazioni private su (EN) www.ewtn.com (http:/ / www. ewtn. com/ expert/ answers/apparitions. htm). URL consultato il 19-9-2008.

[20] Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), nota a pag. 235 (Piergiorgio Odifreddi, Longanesi (Le Spade), 2007)[21] I cappuccini chiesero denaro a padre Pio per ristrutturare i conventi distrutti durante la seconda guerra mondiale. Il frate rifiutò dicendo che

quei soldi "sono dei poveri non dei frati". I cappuccini allora chiesero ed ottennero nuove indagini su padre Pio[22] «Padre Pio, un immenso inganno» (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 07_ottobre_25/ padrepio. shtml), Aldo Cazzullo sul Corriere della

Sera, 25 ottobre 2007.[23] Padre Carmelo da Sessano, Padre Pio, Uomo santo di Dio, Edizioni Pugliesi 2002, p. 177-179.[24] p. Pellegrino Funicelli. Padre Pio e la gerarchia della Chiesa (http:/ / www. archiviopadrepio. it/ database/ upload1/ 1262/ 19801114. doc)

(DOC). URL consultato il 22-8-2009.[25] «La sesta persecuzione» (http:/ / www. padre-pio. it/ piod1. htm). URL consultato in data 22-8-2009.[26] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 9[27] Padre Paolino da Casacalenda, Le mie memorie intorno a Padre Pio a cura di P. Gerardo Di Flumeri, Edizioni Padre Pio da Pietrelcina 1978,

p. 170 e segg[28] Articolo di Sergio Luzzatto sul Corriere della Sera del 24/10/2007: " Padre Pio, il giallo delle stigmate (http:/ / www. corriere. it/ cronache/

07_ottobre_24/ luzzatto. shtml)"[29] Rino Cammilleri, Vita di Padre Pio, Ed. Piemme[30] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 21[31] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 141[32] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 142[33] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 143[34] Allegri Miracoli, op. cit., pag. 144[35] Allegri Miracoli, op. cit., pagg. 145-146[36] (EN) Medical Encyclopedia (http:/ / www. nlm. nih. gov/ medlineplus/ ency/ article/ 003090. htm). URL consultato il 8-11-2007.[37] Luigi Accattoli. «Padre Pio, tomba riaperta dopo 40 anni» (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 08_marzo_03/

padre_pio_tomba_ed12a54e-e8e5-11dc-9255-0003ba99c667. shtml). Il Corriere della Sera, 3-3-2008. URL consultato in data 3-3-2008.[38] «Vi racconto com’è il corpo di Padre Pio» (http:/ / www. ilgiornale. it/ a. pic1?ID=256728& PRINT=S). il Giornale, 23-4-2008. URL

consultato in data 21-7-2009.[39] «Folla per l'ostensione di Padre Pio. In migliaia per il frate di Pietrelcina» (http:/ / www. repubblica. it/ 2008/ 01/ sezioni/ cronaca/

padre-pio-riesumato/ padre-esposto/ padre-esposto. html). la Repubblica, 24-4-2008. URL consultato in data 21-7-2009.[40] «Padre Pio, ostensione in diretta mondiale» (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 08_aprile_24/

salma_padre_pio_ostensione_29cf3904-11d4-11dd-8094-00144f02aabc. shtml). il Corriere della Sera, 25-4-2008. URL consultato in data21-4-2009.

[41] http:/ / www. ansa. it/ site/ notizie/ regioni/ puglia/ news/ 2009-09-23_123400303. html[42] http:/ / www. uaar. it/ ateismo/ opere/ 44. html[43] http:/ / www. padrepioesangiovannirotondo. it/ ppioesgr. htm[44] http:/ / www. santiebeati. it/ dettaglio/ 71750[45] http:/ / www. vatican. va/ news_services/ liturgy/ saints/ ns_lit_doc_20020616_index_padre-pio_it. html/[46] http:/ / www. padrepio. it/[47] http:/ / www. cicap. org/ enciclop/ at100266. htm[48] http:/ / www. teleradiopadrepio. it[49] http:/ / www. vocedipadrepio. com[50] http:/ / www. operapadrepio. it[51] http:/ / www. cdbchieri. it/ rassegna_stampa/ padre_pio. htm[52] http:/ / www. lastoriasiamonoi. rai. it/ puntata. aspx?id=402[53] http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 07_ottobre_24/ luzzatto. shtml

Fonti e autori delle voci 13

Fonti e autori delle vociPadre Pio da Pietrelcina  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=28043427  Autori:: .jhc., .snoopy., Acevedo, Achillu, Actam, Alearr, Alessandro Barone, Alex, Andrea Cioffi,Angelosante, Anthos, Antiedipo, Arepo, Asfarer, Bartleby08, Beatrice, Bellini.raf, Beta16, Blackcat, Brownout, Bufo, Caulfield, Centrifuga, Cialz, Ciaociao666, Civvì, Cloj, Cls-classic,Cosimo8383, Cotton, Crisarco, Danilo, Danirom, Darth Kule, Daĉjo, Dd2d, Dedda71, Demart81, Dg, Diani, Diedorf, Dinuccio88, DispAcc01, DominusViarum, Donato Calabrese, Dread83,Ediedi, Edowikip, EmSiV, Enrico Bacciardi, Equalholds, Ernesttico, Fabexplosive, Fabio.gastone, Faustoeu, Fefemak, Filippo74, Filos96, Fra dimo, Franc1giul1, Francesco barbero, Francescovin, Francescoforgione, FrancoCapone, Fredericks, Gac, Gaetanogambilonghi, Gaetanolamparelli1957, Gandalf.the.Grey, Ggonnell, Giacobino illuminista, Gian, Gierre, Ginosal, GiorgioPro,Giovannigobbin, Gizm0, Gliu, Goro!, Guidomac, Hal8999, Hanyell29, Henrykus, Iceyes, Iron Bishop, Jacklab72, Jacopo, Jacopo Werther, Jalo, Jaqen, Jhendin, Junior, Kaspo, Kibira, Klaudio,LapoLuchini, LaseriumFloyd, Leodavinci, Lingtft, Lou Crazy, Luca Z.za, Luccaro, Lucio Di Madaura, Lulo, Lusky, M7, MM, Malemar, Manfredonia, Manutius, Marcok, Marius, Marzedu,Massimo Macconi, Medan, Melkor II, Michael Jordan Twenty-Three MJ23, Mio padre si chiama Pio!, Moroboshi, Nicolabel, Olando, Olea, Paolo Di Febbo, Paolotacchi, Paskal007r, Phantomas,Piero Montesacro, Pietrodn, Pigr8, Qbert88, RAFFAELE AUGELLO, Rael, Ranma25783, RavenAaron, Renato Caniatti, Resigua, RiccardoP1983, Ripepette, RobertoReggi, Robertobra,Sailor-Sun, Salento81, SalvatoreSperanza, Sasuke89, Sbazzone, Scfrank01, Segnali dallo spazio, Senpai, Senza nome.txt, Shaka, Simone, Snowdog, Spabam, Spinoziano, Square87, StefanoM,Stori, Sumail, Sunflower, Svante, Taccolamat, Talmid3, Tarlisky, Tavyrob, TierrayLibertad, Tiesse, Tuky780, Tuttigiu, Twice25, Twilight, Umberto Basilica, Utente92710354, Varre93,Veritatem, Vito Calise, Vituzzu, Wasicun, WikiGian, Winged Zephiro, Ylebru, Zagor te nay, Zemolo, Ziosid, 279 Modifiche anonime

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