Pace e Tempesta

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A ntafatto: tre operai a Melfi (Potenza) e uno a Mirafiori a Torino sono stati licenziati dalla Fiat. Fatto: il giudice del lavoro condanna la Fiat Sata per condotta antisindacale ed ordina la immediata riassunzione nel posto di lavoro dei tre lavoratori (due sono Rsu) della Fiom, l'unico sindacato che lotta per il rispeto delle leggi e dei contratti. Conclusioni: questo è il nuovo clima di relazioni industriali che si intende perseguire in Italia? Il referendum sull'accordo Fiat di Pomigliano imposto da Marchionne sta producendo i suoi effetti e a essere colpita è la Fiom, su quattro licenziati tre sono delegati di questo sindacato, quello che si è opposto e non ha siglato l'accordo capestro di Pomigliano. Chiaramente questi provvedimenti sono stati un tentativo di ritorsione, vista anche la pretestuosità delle motivazioni; ritorsione contro quella parte del sindacato che non vuole cedere e svendere la dignità dei lavoratori a favore del profitto. L'accordo è chiaramente e apertamente antisindacale, contravviene lo statuto dei lavoratori e la Costituzione: ma tant'è, in un paese come l'Italia dove le regole non valgono per tutti. È in corso da tempo in Italia un attacco violento ad alcune istituzioni (la magistratura ad esempio) e alla Costituzione. L'uso della cosa pubblica per fini privati è ormai una regola consolidata e tutto ciò che disturba questa pratica viene attaccato duramente. Basta fare qualche esempio: la stampa non di regime, viene messa in difficoltà con decreti che annullano i vantaggi sulle spedizioni postali, grazie a un decreto passato sotto silenzio ma che causa gravi problemi agli editori (con conseguenti perdite di posti di lavoro); oppure basti pensare alla famigerata legge sulle intercettazioni di cui da tempo si discute ma che sarebbe meglio chiamare legge contro la libertà d'espressione, contro la quale si è espressa anche l'ONU; e poi le epurazioni in RAI, gli interventi telefonici del premier alle trasmissioni…un clima di regime funzionale solo ad un potere avido e corrotto. Dall'altra parte, mentre lorsignori sono occupati a garantirsi e a garantire a pochi amici privilegi e tangenti, la Confindustria chiede, e sembra ottenga, mano libera nelle fabbriche, chiede una situazione come quella che esisteva in passato, quando lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori non c'era. E intanto il Paese langue in una crisi che allarga la forbice tra ricchi e poveri, la manovra del Governo colpisce pensioni e stipendi che vanno da 500 a 1200 euro al mese, colpisce i servizi essenziali con le riduzione dei contributi a Regioni e Comuni e ogni tanto mi chiedo: dov'è finito il tanto decantato, demagogico, falso, populista annuncio della riduzione del costo della politica? Chi ha la fortuna di lavorare, lavorerà più a lungo per pagare la Cassa Integrazione richiesta da lorsignori con i soldi della sua pensione, chi non lavora dovrà comunque sottostare ai ricatti dei padroni, se vuole dar da mangiare ai figli. Siamo in una situazione a rischio grave per la democrazia, una situazione di assoluto degrado morale, etico, della civile convivenza ed economico che solo la mobilitazione delle forze sane del Paese potrà arginare. Non si faccia demagogia sull'Inceneritore di Albano I l 9 novembre del 2009, sulle colonne del mensile “Pace e Tempesta”, l'attuale assessore all'Ambiente del comune di Genzano Saverio Di Serio, si esprimeva in questo modo circa la realizzazione della nuova isola ecologica (che dovrebbe sostituire quella che stava in via Montegiove chiusa dal magistrato) e la sperimentazione della raccolta differenziata porta a porta: “... il progetto di riqualificazione dell'area interessata (la zona artigianale ndr) dovrebbe essere pronto a giorni, dopodiché, entro il mese di novembre dovremmo firmare la convenzione con la Provincia. Ad inizio anno invece dovrebbe partire tutta la fase di informazione della cittadinanza circa la sperimentazione della differenziata. Potrei dire un 12-15 mesi tra realizzazione e iter burocratico”. Torniamo ad occuparci delle questione provando a mettere un po' di ordine nella delicata faccenda dei rifiuti. Dunque, Di Serio ci diceva che il progetto e la convenzione con la Provincia per la riqualificazione della zona artigianale avrebbero dovuto essere pronti entro novembre 2009. Ci pare quindi normale che arrivati a luglio del 2010, l'assessore ci spieghi come è andata a finire. Oppure no? Non si tratta di “fare le pulci” a Di Serio, ma di essere informati sul suo lavoro, svolto nell'interesse pubblico, a distanza di oltre sette mesi. Ad esempio, nessuno ha avuto più notizie dell’informazione alla cittadinanza sul come praticare la raccolta differenziata. D'altronde il ritardo accumulato dal nostro comune sulla “differenziata” fa arrossire Genzano di imbarazzo, considerando che Ariccia e Ciampino hanno già avviato questo tipo di raccolta. Ma se finora abbiamo parlato del passato (siamo sempre i soliti testardi), ora veniamo alla cronaca dei fatti recenti. Mercoledì 14 luglio presso l'Auditorium dell'Infiorata, i “Grillini”genzanesi e l'associazione “Diritto al futuro” hanno promosso un convegno informativo su raccolta differenziata e CIP6 (ovvero il 7% della bolletta Enel che paghiamo per contribuire agli investimenti sulle energie rinnovabili e non per gli inceneritori, ma che finisce per finanziare anche questi ultimi) alla presenza del sindaco Ercolani e dell'assessore Di Serio. Un'insolita accoppiata quella degli amici di Beppe Grillo (solitamente critici verso il Partito Democratico, nonché alfieri dell'antipolitica) e dei rappresentanti dell'amministrazione locale, che però in questo caso sono sembrati piuttosto affiatati. Verrebbe quasi da dire: come mai qualcuno oltre i “NO INC” si è deciso a parlare di inceneritori proprio ora che ad Albano lo stanno per costruire e non prima? Tra i vari interventi dell'iniziativa, tutti piuttosto competenti, è arrivato anche quello di Daniele Castri (uno dei legali del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano) che tanto per badare alla sostanza delle cose, ha chiesto al primo cittadino Ercolani di sostenere la richiesta di sospensiva cautelare degli effetti dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) da recapitare alla neo Presidente della Regione Lazio Polverini e di appoggiare i ricorsi al TAR presentati dalle associazioni ambientaliste contro la costruzione dell'inceneritore più grande d'Europa: appunto quello di Albano. Ora non si potrebbe che salutare con favore l'amministrazione Ercolani se si facesse carico almeno di queste richieste dei cittadini impegnati nella lotta contro l’ecomostro. Ma non possiamo dimenticare però che Genzano è stato l'unico comune dei Castelli Romani, tra quelli coinvolti più direttamente, che non ha votato un ordine del giorno contro la costruzione dell'impianto. Speriamo che almeno questa volta, tuttavia, chi ci governa faccia seguire alle parole la concretezza dei fatti. Anche perché alle prossime amministrative, non sarà sufficiente ripetere lo slogan: “state tranquilli che tanto ci pensiamo noi!”. Red La concezione del bene comune N el numero scorso abbiamo parlato di parcheggi e strade dissestate che hanno provocato un certo rumore e anche qualche sorriso. Parlare di parcheggi a Genzano vuol dire toccare un nervo scoperto che può dare luogo a reazioni scomposte e poco ponderate. In special modo da parte dei commercianti, tutti. Avere una città libera dalle macchine, con una ricca zona pedonale, fa bene al commercio, in ogni sua forma anche perché favorisce il turismo. E Genzano con il turismo ci campa e ci dovrà campare. Ci vive perché le attività produttive quasi non esistono più, siamo un paese di commercio e servizi. L'attività turistica non può limitarsi all'Infiorata, alla Festa del Pane e a qualche altra estemporanea manifestazione. Occorre dare una motivazione forte per spingere i visitatori a frequentare il nostro paese. Un paese più libero dalle macchine, in special modo quelle in sosta selvaggia, potrebbe essere un piccolo punto a nostro favore e non solo per i turisti. Ma non arriveremo da nessuna parte se non rivediamo la concezione del "bene comune". Piccoli esempi. Due giorni dopo l'Infiorata, sul Corso, ho visto il proprietario di un negozio prendere a calci una busta di plastica fino a spostarla dal suo negozio alla sede stradale, pochi minuti dopo in via Livia, una negoziante ha preso a calci, eppure nessuno dei due era privo di braccia e relative mani, una bottiglietta di plastica per raggiungere lo stesso obiettivo del primo commerciante. Sabato 10 luglio a Castiglion del Lago, Umbria, abbiamo visto, e non è raro, un cameriere spazzare la strada davanti l'ingresso del ristorante, raccogliere l'immondizia e portarla all'interno del locale per poi buttarla. Diversa concezione del bene comune, appunto. Il centro storico del piccolo paesino lacustre, poco meno di 16.000 abitanti, non prevede alcuna automobile, si può raggiungere solo a piedi o in macchina da un ingresso che porta esclusivamente all'ospedale, che più che altro sembra una villa. Non abbiamo visto o sentito lamentazioni da parte dei commercianti e dei tanti ristoratori che hanno gli esercizi nel centro. Sempre a proposito di beni comuni e del loro utilizzo, la visita al Palazzo della Corgna, con relative mostre in corso, e alla Rocca con ampia e bellissima vista sul Trasimeno, costa solo quattro euro. Ma per quel che interessa noi, le visite degli abitanti di Castiglion del Lago, sono gratuite. Gratis per tutti i giorni e le volte che vogliono. Parlando con una addetta alla biglietteria abbiamo saputo che la gratuità ai castiglionesi è stato uno dei punti qualificanti che hanno permesso loro di vincere il bando per la gestione del Palazzo. Con questo mezzo sono anche aumentate le visite perché i cittadini lo fanno visitare anche ai loro ospiti e si fanno vanto che loro possono entrare gratis in quanto il palazzo è un bene di tutti. Anche noi a Genzano possiamo dire che la villa di Palazzo Sforza Cesarini è di tutti ma solo perché è del Comune, non lo possiamo dire per la fruizione. E sempre per fare paragoni, nella foto vedete l'Anfiteatro all'interno della Rocca, ora pensate al nostro anfiteatro e fate tutti i paragoni che volete. Una delle prime cose che mi vennero dette all'epoca del trasferimento a Genzano era che fosse amministrato meglio di Albano, di Ariccia e via di paragone in paragone. Mi sono sempre chiesto perché non si dicesse solo: "Genzano è amministrata bene". Dopo tanti anni qualche idea me la sono fatta. Sabato 14 agosto 2010 - Anno II - n° 5 Redazione: via Roma n° 50 - 00045 Genzano di Roma tel. 333 9467351 e-mail: [email protected] Un clima di regime L'Amministrazione genzanese faccia seguire i fatti alle parole La Rocca di Castiglion dl Lago ed il suo Anfiteatro (foto Red) Giorgio Barbieri

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Foglio di lotta

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A ntafatto: tre operai a Melfi (Potenza) e uno a Mirafiori a

Torino sono stati licenziati dalla Fiat. Fatto: il giudice del lavoro condanna la Fiat Sata per condotta antisindacale ed ordina la immediata riassunzione nel posto di lavoro dei tre lavoratori (due sono Rsu) della Fiom, l'unico sindacato che lotta per il rispeto delle leggi e dei contratti. Conclusioni: questo è il nuovo clima di relazioni industriali che si intende perseguire in Italia?Il referendum sull'accordo Fiat di Pomigliano imposto da Marchionne sta producendo i suoi effetti e a essere colpita è la Fiom, su quattro licenziati tre sono delegati di questo sindacato, quello che si è opposto e non ha siglato l'accordo capestro di Pomigliano.Chiaramente questi provvedimenti sono stati un tentativo di ritorsione, vista anche la pretestuosità delle motivazioni; ritorsione contro quella parte del sindacato che non vuole cedere e svendere la dignità dei lavoratori a favore del profitto. L'accordo è chiaramente e apertamente antisindacale, contravviene lo statuto dei lavoratori e la Costituzione: ma tant'è, in un paese come l'Italia dove le regole non valgono per tutti.È in corso da tempo in Italia un attacco violento ad alcune istituzioni (la magistratura ad esempio) e alla Costituzione. L'uso della cosa pubblica per fini privati è ormai una regola consolidata e tutto ciò che disturba questa pratica viene attaccato duramente. Basta fare qualche esempio: la stampa non di regime, viene messa in difficoltà con decreti che annullano i vantaggi sulle spedizioni postali, grazie a un decreto passato sotto silenzio ma che causa gravi problemi agli editori (con conseguenti perdite di posti di lavoro); oppure basti pensare alla famigerata legge sulle intercettazioni di cui da tempo si discute ma che sarebbe meglio chiamare legge contro la libertà d'espressione, contro la quale si è espressa anche l'ONU; e poi le epurazioni in RAI, gli interventi telefonici del premier alle trasmissioni…un clima di regime funzionale solo ad un potere avido e corrotto. Dall'altra parte, mentre lorsignori sono occupati a garantirsi e a garantire a pochi amici privilegi e tangenti, la Confindustria chiede, e sembra ottenga, mano libera nelle fabbriche, chiede una situazione come quella che esisteva in passato, quando lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori non c'era.E intanto il Paese langue in una crisi che allarga la forbice tra ricchi e poveri, la manovra del Governo colpisce pensioni e stipendi che vanno da 500 a 1200 euro al mese, colpisce i servizi essenziali con le riduzione dei contributi a Regioni e Comuni e ogni tanto mi chiedo: dov'è finito il tanto decantato, demagogico, falso, populista annuncio della riduzione del costo della politica? Chi ha la fortuna di lavorare, lavorerà più a lungo per pagare la Cassa Integrazione richiesta da lorsignori con i soldi della sua pensione, chi non lavora dovrà comunque sottostare ai ricatti dei padroni, se vuole dar da mangiare ai figli.Siamo in una situazione a rischio grave per la democrazia, una situazione di assoluto degrado morale, etico, della civile convivenza ed economico che solo la mobilitazione delle forze sane del Paese potrà arginare.

Non si faccia demagogia

sull'Inceneritore di Albano

I l 9 novembre del 2009, sulle colonne del mensile “Pace e Tempesta”, l'attuale assessore all'Ambiente del

comune di Genzano Saverio Di Serio, si esprimeva in questo modo circa la realizzazione della nuova isola ecologica (che dovrebbe sostituire quella che stava in via Montegiove chiusa dal magistrato) e la sperimentazione della raccolta differenziata porta a porta: “... il progetto di riqualificazione dell'area interessata (la zona artigianale ndr) dovrebbe essere pronto a giorni, dopodiché, entro il mese di novembre dovremmo firmare la convenzione con la Provincia. Ad inizio anno invece dovrebbe partire tutta la fase di informazione della cittadinanza circa la sperimentazione della differenziata. Potrei dire un 12-15 mesi tra realizzazione e iter burocratico”.Torniamo ad occuparci delle questione provando a mettere un po' di ordine nella delicata faccenda dei rifiuti.Dunque, Di Serio ci diceva che il progetto e la convenzione con la Provincia per la riqualificazione della zona artigianale avrebbero dovuto essere pronti entro novembre 2009.Ci pare quindi normale che arrivati a luglio del 2010, l'assessore ci spieghi come è andata a finire. Oppure no? Non si tratta di “fare le pulci” a Di Serio, ma di essere informati sul

suo lavoro, svolto nell'interesse pubblico, a distanza di oltre sette mesi. Ad esempio, nessuno ha avuto più notizie dell’informazione alla cittadinanza sul come praticare la raccolta differenziata. D'altronde il ritardo accumulato dal nostro comune sulla “differenziata” fa arrossire Genzano di imbarazzo, considerando che Ariccia e Ciampino hanno già avviato questo tipo di raccolta.Ma se finora abbiamo parlato del passato (siamo sempre i soliti testardi), ora veniamo alla cronaca dei fatti recenti. Mercoledì 14 luglio presso l'Auditorium dell'Infiorata, i “Grillini”genzanesi e l'associazione “Diritto al futuro” hanno promosso un convegno informativo su raccolta differenziata e CIP6 (ovvero il 7% della bolletta Enel che paghiamo per contribuire agli investimenti sulle energie rinnovabili e non per gli inceneritori, ma che finisce per finanziare anche questi ultimi) alla presenza del sindaco Ercolani e dell'assessore Di Serio.Un'insolita accoppiata quella degli amici di Beppe Grillo (solitamente critici verso il Partito Democratico, nonché alfieri dell'antipolitica) e dei rappresentanti dell'amministrazione locale, che però in questo caso sono sembrati piuttosto affiatati. Verrebbe quasi da dire: come mai qualcuno oltre i “NO INC” si è deciso a parlare di inceneritori proprio ora che ad

Albano lo stanno per costruire e non prima? Tra i vari interventi dell'iniziativa, tutti piuttosto competenti, è arrivato anche quello di Daniele Castri (uno dei legali del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano) che tanto per badare alla sostanza delle cose, ha chiesto al primo cittadino Ercolani di sostenere la richiesta di sospensiva cautelare degli effetti dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) da recapitare alla neo Presidente della Regione Lazio Polverini e di appoggiare i ricorsi al TAR presentati dalle associazioni ambientaliste contro la costruzione dell'inceneritore più grande d'Europa: appunto quello di Albano.Ora non si potrebbe che salutare con favore l'amministrazione Ercolani se si facesse carico almeno di queste richieste dei cittadini impegnati nella lotta contro l’ecomostro. Ma non possiamo dimenticare però che Genzano è stato l'unico comune dei Castelli Romani, tra quelli coinvolti più direttamente, che non ha votato un ordine del giorno contro la costruzione dell'impianto. Speriamo che almeno questa volta, tuttavia, chi ci governa faccia seguire alle parole la concretezza dei fatti. Anche perché alle prossime amministrative, non sarà sufficiente ripetere lo slogan: “state tranquilli che tanto ci pensiamo noi!”.

Red

La concezione del bene comune

N el numero scorso abbiamo parlato di parcheggi e strade dissestate che hanno provocato un certo rumore e

anche qualche sorriso. Parlare di parcheggi a Genzano vuol dire toccare un nervo scoperto che può dare luogo a reazioni scomposte e poco ponderate. In special modo da parte dei commercianti, tutti. Avere una città libera dalle macchine, con una ricca zona pedonale, fa bene al commercio, in ogni sua forma anche perché favorisce il turismo. E Genzano con il turismo ci campa e ci dovrà campare. Ci vive perché le attività produttive quasi non esistono più, siamo un paese di commercio e servizi. L'attività turistica non può limitarsi all'Infiorata, alla Festa del Pane e a qualche altra estemporanea manifestazione. Occorre dare una motivazione forte per spingere i visitatori a frequentare il nostro paese. Un paese più libero dalle macchine, in special modo quelle in sosta selvaggia, potrebbe essere un piccolo punto a nostro favore e non solo per i turisti. Ma non arriveremo da nessuna parte se non rivediamo la concezione del "bene comune". Piccoli esempi. Due giorni dopo l'Infiorata, sul Corso, ho visto il proprietario di un negozio prendere a calci una busta di plastica fino a spostarla dal suo negozio alla sede stradale, pochi minuti dopo in via Livia, una negoziante ha preso a calci, eppure nessuno dei due era privo di braccia e relative mani, una bottiglietta di plastica per raggiungere lo stesso obiettivo del primo commerciante. Sabato 10 luglio a Castiglion del Lago, Umbria, abbiamo visto, e non è raro, un cameriere spazzare la strada davanti l'ingresso del ristorante, raccogliere l'immondizia e portarla all'interno del locale per poi buttarla. Diversa concezione del bene comune, appunto. Il centro storico del piccolo paesino lacustre, poco meno di 16.000 abitanti, non prevede alcuna automobile, si può raggiungere solo a piedi o in macchina da un ingresso che porta esclusivamente all'ospedale, che più che altro sembra una villa. Non abbiamo visto o sentito lamentazioni da parte dei commercianti e dei tanti ristoratori che hanno gli esercizi nel centro.Sempre a proposito di beni comuni e del loro utilizzo, la visita al Palazzo della Corgna, con relative mostre in corso, e alla Rocca con ampia e bellissima vista sul Trasimeno, costa solo quattro euro. Ma per quel che interessa noi, le visite degli abitanti di Castiglion del Lago, sono gratuite. Gratis per tutti i giorni e le volte che vogliono. Parlando con una addetta alla biglietteria abbiamo saputo che la gratuità ai castiglionesi è stato uno dei punti qualificanti che hanno permesso loro di vincere il bando per la gestione del Palazzo. Con questo mezzo sono anche aumentate le visite perché i cittadini lo fanno visitare anche ai loro ospiti e si fanno vanto che loro possono entrare gratis in quanto il palazzo è un bene di tutti. Anche noi a Genzano possiamo dire che la villa di Palazzo Sforza Cesarini è di tutti ma solo perché è del Comune, non lo possiamo dire per la fruizione. E sempre per fare paragoni, nella foto vedete l'Anfiteatro all'interno della Rocca, ora pensate al nostro anfiteatro e fate tutti i paragoni che volete.Una delle prime cose che mi vennero dette all'epoca del trasferimento a Genzano era che fosse amministrato meglio di Albano, di Ariccia e via di paragone in paragone. Mi sono sempre chiesto perché non si dicesse solo: "Genzano è amministrata bene". Dopo tanti anni qualche idea me la sono fatta.

Sabato 14 agosto 2010 - Anno II - n° 5Redazione: via Roma n° 50 - 00045 Genzano di Romatel. 333 9467351 e-mail: [email protected]

Un climadi regime

L'Amministrazione genzanese faccia seguire i fatti alle parole

La Rocca di Castiglion dl Lago ed il suo Anfiteatro

(foto Red)

Giorgio Barbieri

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Pace e TempestaSabato 14 agosto 2010 - Anno II n. 5Registrazione n. 5875 del 11/12/2009

Diffusione gratuita

Direttore:Marco Fiorletta

Condirettore responsabile:Stefano Paterna

Progetto grafico:Carlo Cortuso

Redazione: via Roma n°5000045 Genzano di Roma

tel. +39 333 9467351e-mail: [email protected]

Edito da:Associazione Culturale e di Promozione

Sociale "Terra Sociale Onlus"via Roma n°50 - 00045 Genzano di Roma

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Per la realizzazione di questo giornale sono stati usati programmi Open Source:

The Gimp 2.4, Scribus 1.3.3, Open Office.

U na calda giornata d'estate, il mare, gli ombrelloni, il sole, le creme abbronzanti. E

gli ambulanti, mercanzia da pochi euro, vestiti, orologi, ciambelle da mare. Negozi ambulanti lungo il nastro infinito della spiaggia. Borse e borsoni stracarichi di merce, aquiloni trascinati in volo.Un occhio distratto alla merce. Un no infastidito, non ho soldi, non ora. Capannelli di donne che provano vestiti e cappelli, per passare il tempo, la prossima volta che passa, vedremo. Chilometri di spiagge infinite. E poi, un cuore che crolla. Si strappa. Si ferma.Sardear Jahangir aveva 33 anni, veniva dal Bangladesh, si è accasciato sulla spiaggia di Jesolo in un giorno di sole, le sue mille mercanzie sono cadute insieme a lui. Morto di fatica. Di fatica, si muore. La comunità del

Bangladesh ha fatto una colletta per farlo tornare a casa, almeno ora, perché sia la sua famiglia a dargli l'ultimo saluto.La notizia è un flash. C'è un'Italia che urge: è quella del lavoro, della manovra, della combattività ritrovata. C'è un'Italia che fa ribollire il sangue, quella degli Scajola, dei Brancher, dei Sepe, dei Carboni, dei Verdini e tanti altri. Ma la storia di quel giovane caduto sotto il peso della sua mercanzia, morto di fatica tra la gente in vacanza, è un chiodo in testa. Troppo facile e inutile la retorica. Anche i nostri migranti crollavano di fatica nelle miniere, ne morivano. E altri nuovi migranti non ce la fanno nei campi del sud, “spariti”, senza che la notizia arrivi ai giornali.Sardear non entrerà, temiamo, neppure nelle statistiche dell'Inps sui morti sul lavoro, semplicemente perché non aveva diritti. Morire arrangiandosi a vivere. Abusivo nella vita e nella morte. Una fatica abusiva.

Morire di fatica

Nati il 4 luglio

E ’ ormai accertato che siamo più abili nel fare che nel comunicare. Pertanto fedeli alla

nostra recente storia non abbiamo neanche commentato finora il successo della nostra festa che si è tenuta il 3 luglio presso il Bar “Il Boschetto”, zona case popolari di Genzano. A parziale giustificazione possiamo addurre la ragione che dovevamo tirare un po’ il fiato e restituire i materiali ai cittadini o ai gruppi che ci hanno dato una mano. A proposito: cogliamo l’occasione di ringraziare i circoli di Rifondazione Comunista di Ariccia e di Lanuvio, i compagni di Sinistra Critica di Genzano e dell’Associazione Teresio Olivelli di Ciampino. Tutti, seppure in diversa misura, hanno contribuito alla realizzazione di una festa bellissima che ha visto la partecipazione di circa novanta persone che insieme a noi hanno

mangiato piuttosto bene, si sono godute il bello spettacolo di intrattenimento dialogante e riflessivo di Pesce, accompagnato dalla chitarra di Rosso Malpelo (che aveva aperto anche il concertone del 1° maggio) e hanno trovato modo di parlare di politica e di vita quotidiana alla luce delle stelle. Ma qual era la ragione della festa? In realtà si trattava di un compleanno: i dodici mesi di pratica del Gruppo di Acquisto Popolare di Genzano, partito il 4 luglio del 2009. E insieme al GAP c’era da festeggiare anche Terra Sociale, perché noi simbolicamente siamo nati proprio in quello stesso giorno quando, sfidando la rassegnazione di gran parte della Sinistra genzanese e la diffidenza dei qualunquisti, abbiamo dimostrato che si può fare Politica (con la P appositamente maiuscola) in un modo “bizzarro”: senza andare dalla gente solo per la caccia al voto, senza l’intenzione di campare sulle speranze (mal

riposte) dei cittadini, ma per mettersi al servizio nella lotta al carovita, per ascoltare chi avesse da dire o da chiedere qualcosa.Così è stato per il GAP, così è stato nella battaglia per chiedere alla Regione Lazio di reintrodurre i finanziamenti per i cibi aproteici per i malati renali, così è ancora nella lotta contro l’inceneritore di Albano. Il 3 luglio, a fine serata abbiamo visto i cittadini di via Marche e via Toscana contenti di aver condiviso con noi il cibo, il vino, l’allegria, la festa e il progetto. Questo ci ha ripagato le fatiche di un anno. Le fatiche di questa nostra Terra Sociale, orgogliosamente COMUNISTA… LIBERTARIA… ANTIFASCISTA… SOLIDALE… AUTORGANIZZATA.Qualcosa ancora? Sì…ALLEGRA!Arrivederci a tutti a settembre con gli appuntamenti del Gruppo di Acquisto Popolare.

Stefano Paterna

Due riflessioni (un pò in ritardo)sulla nostra festa

Silvia Garambois

I l 4 luglio, i l gruppo d'acquisto popolare di

Genzano f inora l 'unico dei Castel l i Romani, ha compiuto un anno di vi ta.La nostra associazione nel corso di quest i mesi , in via Toscana, ha proposto al la popolazione un diverso modo di fare la spesa garantendo prezzi più bassi (che di questo periodo non guastano) e prodott i freschi diret tamente dai produttori .E' la cosiddetta “fi l iera corta” con la quale le fol l ie messe in at to dalla grande distribuzione possono essere contrastate. Del resto, tanto per ci tare un caso, i l problema che aff l igge l 'agricoltura non è nuovo: se pensate ad esempio che un kg di carote ai contadini viene pagato 9 centesimi, mentre noi al supermercato lo compriamo a 2 euro! E lo stesso vale per grano, lat te , pesche, pomodori , e cioè per tut t i i prodott i che imbandiscono le nostre tavole e fanno della cucina i tal iana una delle più af fermate al mondo. Se così è , e lo sappiamo tut t i , c 'è qualcosa che non quadra.Sui banchi dei nostri supermarket di f iducia (ri f let tete solo su quanti soldi vengono spesi in pubblici tà per garantirci la genuinità di quello che mangiamo) troviamo merci che hanno fat to migliaia di chilometri

Un anno di GapIl mercatino

organizzato da Terra Sociale è ancora l'unica esperienza

del genere ai Castelli Romani

per lo “st ivale” mentre magari a poche centinaia di metri esistono delle aziende locali che producono quelle stesse merci e che forse per mancanza di mercato stanno chiudendo.Quindi f inora, se da un parte abbiamo cercato di sostenere i l potere d'acquisto delle famiglie più in di f f icoltà, battezzando appunto questa iniziat iva come “lotta al carovita”, crediamo ora sia necessario stabil ire un'unità d' intenti anche con le aziende nostrane e i loro braccianti . Le terre, specie in un terri torio a vocazione agricola come i l nostro, non possono essere lasciate al la sola buona volontà di ul tra sessantenni in pensione o al la tenacia di chi tenta, nonostante tut to, di fare i l contadino per mestiere. Troppo poco per non far morire l 'agricoltura locale e i suoi prodott i di gran pregio (basti pensare a vino, ol io e ortaggi) , per tenere lontani gl i speculatori del

cemento che ad ogni campagna abbandonata si s tropicciano le mani e per osteggiare la piaga sociale del lavoro nero e del caporalato.Con i l GAP, a partire da set tembre, continueremo a lavorare con serietà e impegno per impedire proprio questo: i piccoli e medi produttori meritano rispetto e un giusto salario per i l lavoro che svolgono, mentre i ci t tadini hanno i l diri t to di mangiare prodott i freschi e genuini , ma a prezzi calmierati . Di certo siamo coscienti che questo non risolverà tut t i i problemi. Ma è i l nostro modo di pensare ad un mondo migliore, che può nascere dalle azioni di ognuno di noi , grandi o piccole che siano. Avanti tut t i insieme: “Terra Sociale”, “consumatori” e “produttori” con i l GAP. La civi l tà di un paese si vede anche da come viene prodotto e retribuito quello che gustiamo sulle tavole.

Alessandro D'Angelillo