P E R I F E R I E D E L M O N D O PERIFERIAIMMAGINARIA · muro dell’incomunicabilità, del...

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1 PERIFERIE DEL MONDO PERIFERIA IMMAGINARIA PERIFERIE DEL MONDO PERIFERIA IMMAGINARIA Gli studenti delle scuole di Scampia vogliono un cinema. Potrebbe essere il sottotitolo ideale per questa III edizione del festival cinematografico “Periferie del Mondo - Periferia Immaginaria”. Dall’8 al 12 maggio alla «Casa delle Culture “Nuvola Rossa”» in collaborazione con il GRIDAS, si discuterà anche di questo: scrittori, professori, studenti, parleranno, nella sezione “Letteratura Marginale. Racconti dal fondo” (a cura di Mirella Armiero) dei risultati di un questionario sulla legalità (realizzato in collaborazione con il Suor Orsola Benincasa) dal quale è emerso, tra l’altro, proprio questo dato: il desiderio dei ragazzi delle scuole di Scampia e Secondigliano di una sala cinematografica, per coltivare il loro immagina- rio. Non poteva iniziare meglio questo Festival Internazionale in progress, dedicato alla cultura audiovisiva periferica ed emergente. Un “festi- val-laboratorio” permanente che raccoglie la creatività delle periferie metropolitane, un’inizia- tiva che non si esaurisce in un singolo evento ma produce documentari, film, cortometraggi, even- ti letterari, mostre fotografiche, performances teatrali, incontri e scambi tra le culture. La nostra idea, in tempi non sospetti, fu quella di creare, in questa zona della città, un contenitore capace di accogliere tutte quelle emergenze creative, che dalla periferia stessa provengono. Avere scelto Scampia ha significato non solo fare un festival, ma anche imparare a difenderlo. Difendiamo, così, la periferia, vista dal suo inter- no. Per questo la proiezione, in apertura della manifestazione, di “African Spelling Book” (Il Piccolo Sillabario Africano) di Angelo Loy, prodot- to dall’Amref: tutto l’alfabeto, per venti episodi da 3 minuti, ispirati ad altrettante parole chiave, che racconta i temi, le storie, l’attualità della vita dei ragazzi di strada di Nairobi da un punto di vista vero, nuovo e autenticamente africano. Difendiamo “La fenomenologia periferica”, sezio- ne a cura di Diego Paura, con le nuove tendenze, le vite dei cantanti neomelodici e i filmini prema- III EDIZIONE: DALL’8 AL 12 MAGGIO 2006 GRIDAS, VIA MONTE ROSA 90/B - TEATRO AUDITORIUM Viale della Resistenza (Villa Comunale) - SCAMPIA, NAPOLI Cadde, come corpo vivo. E dal collo della sua dignità, guardò di nuovo in alto. Oltre il buio dei palazzi che sfidano il vento” (R.D.K.) A mia nonna Rosaria Treglia Klain, maestra di vita

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P E R I F E R I E D E L M O N D OPERIFERIA IMMAGINARIA

P E R I F E R I E D E L M O N D OPERIFERIA IMMAGINARIA

Gli studenti delle scuole di Scampia vogliono uncinema. Potrebbe essere il sottotitolo ideale perquesta III edizione del festival cinematografico“Periferie del Mondo - Periferia Immaginaria”.Dall’8 al 12 maggio alla «Casa delle Culture“Nuvola Rossa”» in collaborazione con il GRIDAS,si discuterà anche di questo: scrittori, pro f e s s o r i ,studenti, parleranno, nella sezione “LetteraturaM a rginale. Racconti dal fondo” (a cura di Mire l l aA rm i e ro) dei risultati di un questionario sullalegalità (realizzato in collaborazione con il SuorOrsola Benincasa) dal quale è emerso, tra l’altro ,p roprio questo dato: il desiderio dei ragazzi dellescuole di Scampia e Secondigliano di una sala

cinematografica, per coltivare il loro immagina-rio. Non poteva iniziare meglio questo FestivalI n t e rnazionale in pro g re s s, dedicato alla culturaaudiovisiva periferica ed emergente. Un “festi-val-laboratorio” permanente che raccoglie lac reatività delle periferie metropolitane, un’inizia-tiva che non si esaurisce in un singolo evento map roduce documentari, film, cortometraggi, even-ti letterari, mostre fotografiche, perf o rm a n c e steatrali, incontri e scambi tra le culture. Lanostra idea, in tempi non sospetti, fu quella dic re a re, in questa zona della città, un contenitorecapace di accogliere tutte quelle emerg e n z ec reative, che dalla periferia stessa pro v e n g o n o .

Av e re scelto Scampia ha significato non solo fareun festival, ma anche imparare a difenderlo.Difendiamo, così, la periferia, vista dal suo inter-no. Per questo la proiezione, in apertura dellamanifestazione, di “African Spelling Book” (IlPiccolo Sillabario Africano) di Angelo Loy, pro d o t-to dall’Amref: tutto l’alfabeto, per venti episodida 3 minuti, ispirati ad altrettante parole chiave,che racconta i temi, le storie, l’attualità della vitadei ragazzi di strada di Nairobi da un punto divista vero, nuovo e autenticamente africano.Difendiamo “La fenomenologia periferica”, sezio-ne a cura di Diego Paura, con le nuove tendenze,le vite dei cantanti neomelodici e i filmini pre m a-

III EDIZIONE: DALL’8 AL 12 MAGGIO 2006GRIDAS, VIA MONTE ROSA 90/B - TEATRO AUDITORIUM Viale della Resistenza (Villa Comunale) - SCAMPIA, NAPOLI

“Cadde, come corpo vivo. E dal collo della sua dignità, guardò di nuovo in alto. Oltre il buio dei palazzi che sfidano il vento” ( R . D . K . )

A mia nonna Rosaria Treglia Klain, maestra di vita

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trimoniali, con un concorso aperto ad ogni “foto-grafo da matrimonio” ed inaugurato, quest’anno,dal “pioniere” Oreste Pipolo. Difendiamo la memoria con la proiezione, nellasezione a cura di Giulio Gargia, “Visioni e paro l edall’hinterland”, di “Come si fa a non amare PierPaolo Pasolini. Appunti per un romanzo sull'im-mondezza", per la regia di Mimmo Calopresti. Anche quest’anno continua la ricerca fotograficacondotta da Luciano Ferrara, che in collaborazio-ne con Gruppo zero, Foto Disturbo, Fotosociale,vuole dare spazio-visibile a quell’anima delleperiferie che sta agitando le coscienze e la sta-bilità dell’Europa e non.E poi tante altre sezioni, che non mi hanno fattod o rm i re, per scegliere il bello (tra troppi), come“Le Periferie del Mondo”, vetrina di documentari

i n t e rnazionale, “Storie italiane”, con filmati cheraccontano “uno stivale capovolto”; assolutanovità “Scampia: visti dagli altri”. Sembra para-dossale, eppure Scampia, sta diventando unadelle location più frequentate d’Italia. Alcuni re g i-sti ci tengono ad esaltare le caratteristiche posi-tive di questo quart i e re, evidenziando quei centrisociali che si impegnano a renderla migliore. Di nuovo, poi, i cortometraggi in concorso, que-st’anno sono 19: tra emarginazione ed emigra-zione. Come l’anno scorso presidente della giu-ria, il grande sceneggiatore Giorgio Arlorio,n o s t ro guru e “guida sperimentale”. La kermesse, come nella scorsa edizione, sioccupa anche di produzione cinematografica.Nel corso del 2005 ha contribuito in parte o intoto alla produzione di cinque lavori, tra film,

c o rti e documentari, che saranno presentati nelcorso della manifestazione. Infine il festival “si fa difendere” dal patrimoniostorico: “Rosi a Scampia: Le Sfide di ieri e di oggi”,una serata-evento con la proiezione di “Diarionapoletano” e “La Sfida”, alla presenza dell’autore .Se il cinema di Rosi anticipa la realtà, l’uomo-Rosi riesce, lontano da ogni autocelebrazione, as f i d a re i luoghi comuni, le facili sociologie e,attraverso il suo immaginario, ad aprire le manidella città. L’ i n c o n t ro al festival delle periferie ètra personalità politiche, universitarie e, soprat-tutto, con quei talenti periferici che continuano ac o l o r a re speranze. Rosi “scopre” Scampia. Veramente. Rosaria Désirée Klain Ideazione e direzione art i s t i c a

Nel febbraio 2004, la prima edizione delFestival si concretizzò con la produzione delfilm-documentario “Le Sfide della Periferia”,acquistato da Planet (piattaforma Sky). Temadel progetto le diverse associazioni culturaliattive nel territorio dell’hinterland partenopeo,una sfida quotidiana, tendente ad abbattere ilmuro dell’incomunicabilità, del disagio, deldegrado e dell’esclusione. I protagonisti sonosoggetti creativi, che guardano il territorio conuno sguardo che è capace di oltrepassare isuoi confini. “Le Sfide della Periferia” è stato un viaggioiniziato tra Scampia, Marianella e Chiaiano(“Perì - Metrò” di Alfredo Mazzara), proseguitoattraverso Piscinola, Soccavo, Pianura eBagnoli (“Senza terra e senza cielo” di Tanai

Baculo) e giunto a Barra, San Giovanni aTeduccio, Ponticelli (Maternità Stradale diDomenico Salierno). A guidare il racconto tretestimonial: Roberto Del Gaudio dei Virtuosi diSan Martino, l’attore e regista RenatoCarpentieri, attivo anche a Piscinola, e ilcomico Peppe Iodice. Tutor d’eccezione fu,allora, il regista pugliese Edoardo Winspeare(“Sangue Vivo”, “Pizzicata” e “Il Miracolo”).Un modo, il film, per dare ai giovani della peri-feria napoletana l’opportunità di presentare leproprie idee, i propri lavori. Ogni anno infatti,in questa factory di ingegni periferici parteno-pei, vedono la luce nuovi progetti legati allevarie arti visive e cinematografiche. “Le Sfidedella Periferia” fu proiettato in anteprimanazionale al Felix di Chiaiano. Nello stesso

anno anche la creazione del sito webhttp://www.periferiedelmondo.it (realizzato daGiuseppe Klain), prima banca dati delle peri-ferie campane, con informazioni dettagliatesulle sue associazioni, i gruppi musicali, gliartisti, le fotografie e i filmati delle zone inte-ressate, oltre al programma e alle immaginidel Festival. Nel sito, parte integrante del pro-getto, si trova anche la ricostruzione virtualedi una sezione della mostra storica suScampia “Il vicolo verticale” di LucianoFerrara, che è stato scenario del Festival nellaseconda edizione.

I EDIZIONE D E L F E S T I VAL - FEBBRAIO 2004

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Non solo la faida a Scampia, ma sezioni dedicatealla letteratura, alla musica e alla cinematografiaperiferica durante la II edizione di “Periferie delMondo - Periferia Immaginaria”, a Scampia-Napoli. Un festival-laboratorio, che è durato un’in-tera settimana, dedicato alla cultura intern a z i o n a-le periferica ed emergente, che nel 2005 ha edita-to il libro, “…Ma c’è speranza!”, sulla figura diFelice Pignataro (al quale ha dedicato l’interamanifestazione), e finanziato un film, “Sotto lastessa luna”, ambientato nel campo Rom diScampia, per la regia di Carlo Luglio. La pro d u z i o-ne è continuata con il teatro: un’inedita IdaRendano, reader di “Te rra, colore e Novalgina” diLuca Musella. Poi la produzione dell’imponenteistallazione della mostra storica di LucianoF e rrara, “Il vicolo verticale”, che racconta Scampiadal 1980. Sei anteprime nazionali, tra documenta-

ri e lungometraggi, tra queste “Castel Delirio”‚ diPaolo Zagari (un viaggio nell'infern oC a s t e l v o l t u rno, a 30 Km da Napoli), il nuovovideoclip degli A'67, per la regia di Enrico Caria eFelice Farina; incontri con personalità della lette-ratura (da Stefano Benni a Efraim Medina Reyes)nella sezione “Racconti dal fondo. Letteraturam a rginale” a cura di Mirella Arm i e ro, hanno fattodel Festival una fucina di talenti periferici.Continuando con la “Fenomenologia periferica" diDiego Paura: approfondimenti mai visti in una ker-messe cinematografica, come “La storia del videoclip neomelodico”. E ancora documentari, incon-tri, dibattiti su temi forti (“Visioni dall’hinterland”a cura di Giulio Gargia). A confronto sulla re a l t àperiferica registi, documentaristi, scrittori, sce-neggiatori: Gianfranco Pannone, Alberto Bassetti,Enrico Caria, Ilaria Borrelli, Paolo Santoni,

Vincenzo Te rracciano, Giovanni Esposito. Uno spa-zio importante è stato dedicato al concorso di cor-tometraggi: ogni pomeriggio, dal lunedì al venerd ì ,sono stati presentati due corti di giovani re g i s t i ,nelle sezioni “Spazi” e “Volti” periferici. Durante ipomeriggi si sono alternate proiezioni di documen-tari sulle e dalle “Periferie del Mondo”, lezioni eseminari sulle tecniche audiovisive, proiezioni divideo amatoriali e di videoclip neomelodici, perf o r-mances musicali. Gli “Eventi” organizzati per leserate hanno riguardato, invece, la pre s e n t a z i o n edi anteprime cinematografiche, oltre a due incon-tri-riflessioni sui linguaggi teatrali e metateatralia confronto con quello del cinema. La giorn a t aconclusiva di sabato è stata dedicata, poi, allap roclamazione del vincitore del concorso di cort o-metraggi da parte di una giuria di specialisti, pre-sieduta dal grande sceneggiatore: Giorgio Arlorio.

Centrale operativa della manifestazione, comeper la seconda edizione, è la «Casa delleCulture “Nuvola Rossa”», sede del GRIDAS, inVia Monte Rosa 90/b. L’associazione, fondatada Felice Pignataro, dalla moglie Mirella e daaltre persone nel 1981, ha sede nel vecchiocentro sociale del rione Ina casa e offre da piùdi 20 anni agli abitanti del territorio strumen-ti e occasioni di espressione della propriacreatività e di coscientizzazione, di cui risulta-no sintesi efficace le immagini dei corteiannuali dei Carnevali di quartiere. Uno deimaggiori successi del GRIDAS è stato quello diriportare in voga forme di comunicazione note,come il fumetto e il teatrino di strada, attua-lizzandole e problematizzandole. Il fumettodiventa così luogo di condanna e satira politi-

ca - molto più efficace e veloce di qualsiasiverboso volantino e opuscoletto - e il teatro distrada si traveste da televisione di legno “amanovella”, critica indiretta del logorio, sopo-rifero per la coscienza, che proviene dal tubocatodico. L'attività del GRIDAS continua attra-verso la creazione della «Casa delle Culture“Nuvola Rossa”» che dal ‘93 vuole esserepunto di espressione per chi abbia qualcosada dire e offrire per favorire il riscatto sociale.In questa ottica il GRIDAS organizza cinefo-rum, laboratori e incontri con quanti voglionomettere le proprie capacità artistiche al servi-zio degli ultimi. Obiettivo è quello di promuo-vere nuovi linguaggi e mezzi di espressionepopolari - di e per il popolo - che favoriscanoil coinvolgimento, l'interazione e la partecipa-

zione. In questo si rivela il senso del gemel-laggio ideale tra GRIDAS e Festival e l'impor-tanza di aver trovato proprio in Scampia lasede privilegiata della kermesse.

AuditoriumGli ultimi due giorni del festival (11-12 mag-gio), grazie alla collaborazione dell’Assessorealla Cultura del Comune di Napoli, RacheleFurfaro, si svolgeranno all’Auditorium di Vialedella Resistenza (affianco alla Villa Comunaledi Scampia).

I I E D I Z I O N E D E L F E S T I VAL - 13/19 MARZO 2 0 0 5I I I E D I Z I O N E D E L F E S T I VAL - 8/12 MAGGIO 2006 L O C ATION

P E R I F E R I E D E L M O N D OPERIFERIA IMMAGINARIA

1 “LE PERIFERIE DEL NUOVO MONDO”. MOSTRA FOTOGRAFICA2 “PERIFERIE DEL MONDO”. VETRINA DI DOCUMENTA R I3 “RACCONTI DAL FONDO. LETTERATURA MARGINALE”4 “STORIE ITALIANE”. VETRINA DI DOCUMENTARI 5 “SCAMPIA: VISTI DAGLI ALTRI”. VETRINA DI DOCUMENTA R I6 “PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE. CONTRIBUTI FESTIVA L ”7 “FENOMENOLOGIA PERIFERICA". 1. LA STORIA DEL VIDEOCLIP NEOMELODICO - 2. I FILMINI PREMAT R I M O N I A L I8 “VISIONI E PAROLE DALL’ H I N T E R L A N D ”9 “EVENTI”. ROSI A SCAMPIA. LE SFIDE DI IERI E DI OGGI1 0 “PERIFERIA IMMAGINARIA: SPAZI E VOLTI”. CONCORSO DI CORT O M E T R A G G I

S E Z I O N I

8/12 MAGGIORICERCA DI CONTENUTI ETNICO-SOCIALIS A C R A P E R I F E R I AGRUPPO ZERO CARMINE LUINO, DARIO PICARDIFOTO DISTURBO SANTIAGO FARAONE MENNELLA, GAETANO PANARIELLO, LUCIA DE VIVOFOTO SOCIALE ANTONIO ALFA N O

La ricerca fotografica condotta da Luciano Ferr a r a, in collaborazione con G ru p p oZ e ro, Foto Disturbo e F o t o s o c i a l e, vuole dare spazio e visibilità a quell’anima delleperiferie che sta agitando le coscienze e la stabilità dell’Europa e non. Una rappre-sentazione, quindi, delle periferie del mondo attraverso la lettura di fotografi aff e r-mati e di giovani autori, che sperimentano nuovi linguaggi sulle periferie. I gruppi ospiti del festival, ci permetteranno di continuare un confronto a più voci.Le mostre sono aperte al pubblico e propongono una lettura trasversale delle varieanime che popolano i quartieri periferici della nostra città metropolitana, cuore delM e d i t e rraneo. È nostra intenzione coinvolgere il tessuto sociale con dibattiti aperti al quart i e re, chemirano a port a re avanti l’intero programma con stage appropriati con i fotografi pre-senti. Fotografi napoletani che vivono nelle periferie e nel centro storico e che cerc a n o ,in un tentativo corale, di cogliere un aspetto importante per la città: il senso del sacro .La spiritualità colta in queste foto sembra mille volte più vicina a quella della san-teria cubana che a quella cattolica: nel gotha napoletano si mischiano Padre Piocon Maradona, nel tentativo di esorc i z z a re paure ed incubi.Il modo di intendere la sacralità apre, inevitabilmente, uno scorcio sul modo di vive-re dei napoletani di questi anni, forse più confusi sul futuro, ma capaci ancora, amodo loro, di re a g i re. Segue una mostra sul centro storico di Napoli inteso, noncome luogo “Museo a Cielo aperto”, ma come continuità della grande area metro-politana.

1 LE PERIFERIE DEL NUOVO MONDO M O S T R A F O T O G R A F I C Aa cura di Luciano Ferr a r a

AFRICAN SPELLING BOOKRegia Angelo LoyItalia 2006 - durata: 60’ Progetto: Giulio Cederna e John MuiruriProduzione: AMREF Italy / MESTIERE CINEMA

Il Piccolo Sillabario Africano consiste in unaserie di venti episodi da 3 minuti ispirati ada l t rettante parole chiave per raccontare itemi, le storie, l’attualità della vita dei ragaz-zi di strada di Nairobi da un punto di vistainterno, nuovo e autenticamente africano. Laserie di brevi documentari vuole fornire un’in-troduzione all’Africa a partire dal microcosmodi una baraccopoli keniana, e grazie al lavorodi un gruppo di ragazzi che non hanno avutola possibilità di studiare.In Africa, la distribuzione del documentariocostituirà un tassello importante per contri-buire a far cambiare all’interno delle comuni-tà la percezione del ragazzo di strada.

ARMY OF NONERegia Joe Lukey U.S.A. 2006 - durata: 25’

“ L’ e s e rcito di nessuno”. Il documentario racco-glie una serie di interviste sul re c l u t a m e n t od e l l ’ e s e rcito. Le figure sono: un veterano dell’e-s e rcito, un pro f e s s o re di liceo, un musicistapunk, un musicista folk messicano, che espri-mono il proprio pare re sul processo di re c l u t a-mento negli Stati Uniti D’America. Tutti sia rruolano nell’esercito soprattutto per far fro n-te alle loro situazioni economiche e sociali.

C o n o s c e re, attraverso film, cort o m e t r a g g ie testimonianze dirette, “Le Periferie delMondo”, confrontarsi con lacinematografia emergente di altri Paesi,per tro v a re diversi stimoli, intuizioni epossibilità, sono le premesse dellasezione. Con profonde diversità stilistiche,ma sotto un’unica comune emergenza.

LUNEDÌ 8 MAGGIO 2006 h. 16.00 MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2006 h. 10.00

2 P E R I F E R I A DEL MONDO. VETRINA DI DOCUMENTA R I

BALAM’NA KAMPOCOLCHÈ: L’ U LTIMA CASTARegia Matteo Antonelli Italia 2005 - durata: 50’

Sopravvissuto a 500 anni di sfruttamento eschiavitù, il popolo maya sta cercando di rico-s t ru i re uno stato autonomo lontano dal poterecentrale di città del Messico.La globalizzazione sta aprendo nuovi orizzonti,ma sta anche risucchiando le poche risorse cheil territorio offriva a suoi naturali abitanti.Legato alla terra da cui riceve il sostentamento,il popolo Maya non può abbandonare la terr a ,“la milpa”. Si trova, così costretto, a vivere rin-chiuso nella selva, che diventa una specie dir i s e rva senza barr i e re, ma che è impossibile daa b b a n d o n a re .Al di fuori di questo spazio il Maya può soloa v e re lavoro come lavapiatti, giard i n i e re, came-r i e re, facchino, nei grossi alberghi occidentali,dove è costretto a lavorare con salari minimi.

C O S TA D’AVORIO: IL CONFLITTO RACCONTAT ODALLE DONNERegia Giuseppe Cerbone e S e rge Tahi BonsonItalia 2006 - durata: 17’P roduzione: Asterix Arcimovie P rogetto: Arcobaleno 3 (Modulo Audiovisivi)A cura: dell’associazione culturale N:EA

È la storia di un conflitto che da tre anni imper-versa in Costa d’Avorio a seguito del colpo distato contro l’attuale presidente; oggi, la capi-tale Abidjan, ospita la maggioranza delle perso-ne rifugiate, soprattutto donne, molte delle qualivedove con figli; questi ultimi, sono le vere vitti-me di questi conflitti e delle varie crisi economi-che del paese, insieme ad epidemie e carestie. I

volontari delle stru t t u re umanitarie fanno quel-lo che possono per loro, ma: “la gente è tanta ei medicinali e le appare c c h i a t u re mediche scar-seggiano, non si riesce a far fronte a tante esi-genze”, ci dice in un’intervista, una delleresponsabili del centro. Attualmente grazie auna debole pace che si è instaurata nel paese,tentano di ripre n d e re la propria vita. Ma dadove cominciare? Si chiedono. Hanno figli das f a m a re, hanno perduto tutto, tranne la vogliadi ricominciare: vogliono vivere !

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S C H E D E D I D O C U M E N TA R I I N V E T R I N AMERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2006 h. 11.00

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2006 h. 12.30

ROMANI RAT (“LA NOTTE DEI ROM”) Regia Maurizio OrlandiItalia 2002 - durata: 50’P roduzione: Associazione Laboratorio Novecento

Il documentario, finanziato dalla CommissioneE u ropea, dalla Regione Piemonte e dallaP rovincia di Torino, racconta il viaggio di unoz i n g a ro dei Balcani che, insieme a due amicigadgé, ricerca, attraverso i campi e i villaggiRom d’Europa, la storia del suo popolo e, inp a rt i c o l a re, la verità del massacro degli zinga-ri, avvenuto nella Notte del 1 agosto del 1944nel Lager di Auschwitz-Birkenau. Un viaggiosospeso tra presente e passato, un viaggionella memoria che vuole ricord a re la storia diun popolo troppo spesso dimenticato. Il filmviene presentato in occasione della “Giorn a t adella memoria” a Roma e a Torino, cura delMuseo Nazionale del Cinema e del GoetheInstitut. In seguito, il film è stato pro i e t t a t onelle principali città italiane.

PER NON MORIRE - RIFUGIATI A ROMA Regia C.B. Gentili, V. Cruciani, V. Doddi, A. PagnottiItalia 2003 - durata: 26’P roduzione: Carmen B. Gentili per softage

Dalla bocca di un tunnel senza fine affiorano levoci di Lasrak algerino di 29 anni; Zoreh irania-na di 23; Victor congolese di 47 e infine diEgidio, paraguaiano di 60 anni. Tutti e quattrosono fuggiti dal loro paese per non morire. Ad i ff e renza di altri immigrati, Lasak, Zore h ,Victor ed Egidio sono arrivati in Italia senzaaverlo scelto. I loro racconti ricostruiscono ilp e rcorso del richiedente asilo oggi, in Italia,dalla prima accoglienza all’ottenimento dellostatus di rifugiato. Un tunnel appare n t e m e n t esenza fine, che spesso dura molto più di unanno…

I S T I M A RY YA - TRA NAPOLI E BAGHDAD CONTROVENTO Regia Michelangelo Severg n i n iItalia - durata: 80’P rodotto da: Peacereporter.netScritto da: A. Di Rienzo e M. Severg n i n iVoci fuoricampo: N. Salameh e A. Di Rienzo

Il diario di viaggio di un ragazzo che matura ladecisione di recarsi in Iraq a difendere il suopopolo dall'aggressione colonialista. Un viaggionon privo di dubbi e contraddizioni, fatto d'in-contri, di storie narrate sulle strade del medio-riente. Spaccati di vita di come le ultime guerreavviate dall’Occidente vengono vissute dallepopolazioni arabe. Così una giovane insegnantedi Shatila, una nonna palestinese, una madresciita, un giovane disoccupato, un politicosemiclandestino, un addestratore di martiri, uninsegnante di boxe, un combattente reduce, unavvocato di miliziani, e un ragazzo che sta pera n d a re in Iraq a combattere cadono nei pensie-ri e nella trasmissione di un re d a t t o re radiofoni-co napoletano. Ognuno di loro vive contro v e n t ola condizione attuale.

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3 RACCONTI DAL FONDO. L E T T E R ATURA MARGINALE

Sezione a cura di Mirella Arm i e roLUNEDÌ 8 MAGGIO 2006 h. 18.00

I GIOVANI RACCONTANO SCAMPIACosa sognano, di cosa hanno paura, cosa vedo-no nel loro futuro i ragazzi nati e cresciuti nelq u a rt i e re più “difficile” della periferia napoleta-na? Per saperlo la cattedra di Criminologiadell’Università degli Studi Suor OrsolaBenincasa ha condotto un sondaggio tra gli stu-denti di Scampia sulla percezione della crimina-lità e sulla vita nel proprio quart i e re, in collabo-razione con il Festival delle Periferie. I datiemersi dalla ricerca saranno commentati dalp rofessor Silvio Lugnano, che ha coordinato l’in-chiesta, e da due scrittori napoletani: GiuseppeMontesano e Roberto Saviano, entrambi narr a-tori - in chiave grottesca l’uno e documentari-stica l’altro - della realtà napoletana degrada-ta. Un incontro organizzato non solo per off r i resuggestioni, ma per forn i re delle vere e pro p r i eindicazioni di lavoro che potranno essere utilialle amministrazioni pubbliche nell’avviare lat r a s f o rmazione e il riscatto di Scampia.

GIUSEPPE MONTESANOGiuseppe Montesano è il più affermato scritto-re napoletano della generazione successiva aquella di La Capria, di Rea e della Ortese. Hafirmato tre romanzi (“A capofitto”, edito daSottotraccia, poi il fortunato “Nel corpo diNapoli”, Mondadori, con il quale lo scrittore havinto il Premio Napoli ed è arrivato finalistaallo Strega, e infine “Di questa vita menzo-gnera”, Feltrinelli); lo scorso anno è uscita,sempre per Feltrinelli, la raccolta di racconti“Magic People”. Il grottesco, l’ironia, il para-dosso caratterizzano la sua personalissimacifra stilistica. Montesano è anche studioso diletteratura francese: si è occupato di autoricome Flaubert, Baudelaire e La Fontaine.

ROBERTO SAVIANORoberto Saviano, ventiseienne di Casal diPrincipe, esordisce in questi giorni come scrit-tore per i tipi di Mondadori. Il suo libro, intito-lato “Gomorra”, si colloca a metà tra narrati-va e reportage dal mondo della criminalitàorganizzata napoletana; molte pagine sonodedicate proprio a Scampia. Saviano collabo-ra con il “Corriere del Mezzogiorno” e condiverse riviste, anche on line. Ha una forma-zione da storico (si è laureato con una tesisulla camorra, relatore Francesco Barbagallo)e collabora con l’Osservatorio sulla legalità esulla camorra.

4 STORIE ITALIANE. VETRINA DI DOCUMENTA R I

PER CHI VIEN SU DALLA CAMPAGNARegia Emanuele Vernillo Italia 2006 - durata: 25’ Produzione: Zelig - “Scuola di documentario, televi-sione e nuovi media”

Angelo, Adelina e Clara provengono dalla campagnaa ridosso del Po, tra Rovigo e Ferrara. La loro infanziaed adolescenza è stata fatta di miseria, lavoro incampagna ce n’era poco, ci si arrangiava come sipoteva. Decisero così di venire a Bolzano alla finedegli anni trenta, dove una nuova zona industrialeera appena nata. Qui hanno vissuto, qui hannoa ff rontato la guerra, qui han visto la storia della cittàe del nostro paese trasformarsi. “Per chi vien su dallacampagna” raccoglie tre memorie di tre ospiti dellaCasa di Riposo “Don Bosco” di Via Milano, a Bolzano.Il lavoro è diventato carico di emozione soprattuttodopo la morte di Angelo, uno dei tre protagonisti, che,con la sua partecipazione, pare abbia voluto davveroa s p e t t a re che qualcuno raccogliesse la sua semplice,ed importantissima per questo, testimonianza divita, prima di salutare i suoi cari.

“La storia siamo noi”,ripeteva una canzone chenon smette di farsiascoltare. L’Italia ha tantevicende da raccontare,periferiche e non: da Norda Sud, dalla Campagna delPo, che si sposta aBolzano, alla realtàcalabrese, la diasporadell’emigrazione,l’estraneità radicale delleistituzioni e degli uominiattraverso la vita e leopere di Franco Costabile.E poi la vicenda di PietroCavallero, detto “Piero” ilcapo di quella “BandaCavallero” che, nei primianni Sessanta, rapinòbanche fra Piemonte eLombardia, lasciandodietro di sé una lunga sciadi morti e feriti.

M A RTEDÌ 9 MAGGIO 2006 h. 11.00

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5 SCAMPIA: VISTI DAGLI ALTRI. VETRINA DI DOCUMENTA R I

IL BANDITO DELLA BARRIERARegia Maurizio Orlandi Italia 2005 - durata: 33’

Il documentario racconta la storia di PietroC a v a l l e ro, detto “Piero” il capo di quella“Banda Cavallero” che, nei primi anniSessanta, rapinò banche fra Piemonte eLombardia, lasciando dietro di sé una lungascia di morti e feriti. Dalle Immagini di reper-torio e dalle testimonianze di chi lo avevaconosciuto, gente della Barriera di Milano, ilquartiere popolare di Torino in cui Cavalleroera nato e cresciuto, emerge un profilo del per-sonaggio del tutto nuovo e peculiare, un po’diverso rispetto a quello ufficiale che, in tuttiquesti anni, i giornali, le televisioni e il cine-ma hanno sempre trasmesso all’opinione pub-blica.

IL CANTO DEI NUOVI EMIGRANTIRegia Felice D’Agostino e Art u ro Lavorato Italia 2005 - durata: 53’ Produzione: Suttvuess per Ass. Cittanuova eAss. della Casa della Cultura di Palmi

A 40 anni dalla morte di Franco Costabile, “Ilcanto dei nuovi emigranti” (ispirato dalla poe-sia omonima) racconta la storia collettiva diun popolo attraverso la vita e l’opera delpoeta. L’aspra realtà calabrese, la diasporadell’emigrazione, l’estraneità radicale delleistituzioni e degli uomini politici, il doloreumano di una condizione senza scampo sono itratti dell’itinerario e della vicenda esistenzia-le di Franco Costabile, che si propongonocome capitoli di una vicenda insieme familia-re e sociale. “Franco Costabile è stato il piùimportante poeta che la Calabria abbia cono-sciuto. Poeta calabrese, universale proprio inquanto calabrese, perché non si poteva, e non

si può, in Calabria, fare poesia della realtàallontanandosi dalla particolare condizione didegrado e subalternità cui millenni di domina-zioni e infine il moderno sottosviluppo hannocondannato questa terra e il suo popolo”.

A. Lavorato

M A RTEDÌ 9 MAGGIO 2006 h. 12.00

S C H E D E D I D O C U M E N TA R I I N V E T R I N A

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M A RTEDÌ 9 MAGGIO 2006 h. 17.00

JABOATAO CHIAMA SCAMPIARegia Ciro CalabreseItalia 2005 - durata: 10’ Produzione: Vittorio Nicoletti Altimari

Accompagnate dal sottofondo delle musichedel “padre” del forrò Louis Gonzaga, scorronosullo schermo immagini della periferia dellacittà di Recife (Brasile): quelle accattivantidelle spiagge, meta del turismo, e quelle deiquartieri popolari e delle favelas. In sovrim-p ressione le informazioni sul pro g e t t o“Jaboatao chiama Scampia” che ha trasfor-mato un gemellaggio tra periferie in un pro-getto di solidarietà. Seguono interviste ai pro-tagonisti, rappresentanti di associazioni e delcomitato dei cittadini della favela. Nellaseconda parte del filmato sono riprese imma-gini di un possibile riferimento al progetto dicostruzione della nuova scuola: una “creche”a Salvador di Bahia, dove i bambini più disagiati vengono accolti e riscoprono la forzadelle proprie radici: l’accoglienza, la musica,la festa, la cooperazione.

SCAMPIA 5.5Regia Claudio TosattoItalia - durata: 35’Produzione: IVM Multimedia snc

Una giornata (il 5 maggio, da cui deriva il 5.5del titolo) tra gli abitanti di Scampia, inse-guendo i residenti del complesso residenziale“Le vele”, i promotori culturali come GaetanoDi Vaio e Peppe Lanzetta ed i sacerdoti delleparrocchie del quartiere. Ne emerge il ritrattodi un luogo vivo, in cui si agitano molti fer-menti culturali troppo spesso schiacciati dallascarsa attenzione delle istituzioni napoletane.

PERIFERIE E MORTE NEI QUARTIERI NORD DI NAPOLIRegia Amina Iacuzio e Franco CarrozzinoItalia 2005 - durata: 27’ 47”

“ES IST WIE IM KRIENG” NEAPEL UND DIE MAFIA Regia Tibet Sinha e Karl HoffmannGermania 2005 - durata: 60’

DELL’IMPOSSIBILITÀ DI INQUADRARE LE VELEDI SCAMPIARegia Alessandro ChettaProduzione: Visum Est - Associazione ArtetecoItalia 2005 - durata: 3’

L’ALTRA SCAMPIARegia Andrea Ranalli e Livia MombelliItalia 2006 - durata: 46’ Produzione: Mosquitos

Scampia: il quartiere della camorra, il quar-tiere della droga, il quartiere senza speranza.Si è anche parlato di maledizione di Scampia,perchè chi vive o è nato qui difficilmentetrova lavoro, anche il più umile. Troppo diffi-cile scrollarsi quel marchio da delinquenteche ti lascia addosso.Scampia ha sconfitto tutti: gli architetti chel'hanno progettata e le istituzioni che hannoprovato ad amministrarla. Ma Scampia èanche molto altro: ci sono le cinquantamilapersone che vi abitano. Storie di riscatto per-sonale, storie di lotta per la sopravvivenza, divoglia di cambiare, storie di impegno quoti-diano.

M A RTEDÌ 9 MAGGIO 2006 h. 16.00

S C H E D E D I D O C U M E N TA R I I N V E T R I N A

Una rassegna di documentari,provenienti da varie parti del mondo,sulla periferia di Scampia. Sembraparadossale, eppure Scampia, stadiventando una delle location piùfrequentate d’Italia. Alcuni registi citengono ad esaltare le caratteristichepositive di questo quartiere,evidenziando i luoghi più belli e queicentri sociali che si impegnano arenderla migliore.

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6 PRODUZIONI CINEMAT O G R A F I C H E. CONTRIBUTI FESTIVA L

TERRONI Regia Enrico CariaItalia - durata: 30’

R i c o rdate la città di Napoli impazzita per il primo scu-detto targato pibe de oro Maradona? Fu qualcosa cheandava ben oltre il banale gioco del calcio, un eventodai forti connotati simbolici. Ma in quegli stessi anni il boss di un piccolo paesesotto al Vesuvio, don Raffaele Cutolo, fa re s u s c i t a reriti e struttura piramidale della Bella SocietàR i f o rmata: “la camorra” e ne diventa lui il capo asso-luto. Portandosi dietro una scia di quasi 500 mort ia m m a z z a t i .Le disgrazie non vengono mai da sole: il 23 novem-bre 1981 ad infierire sulla città ci si mette pure il ter-remoto. Abitazioni miserabili, costruzioni dannegia-tee i camorristi colgono l’occasione per prendere inmano il settore edile. La più attiva? Scampia. Un fatturato annuo di oltre 16m i l i a rdi e mezzo di euro. Chi non è nel “sistema” subisce ogni sopruso possibile: dall’obbligo di tenerele persiane sempre abbassate sui traffici che si svol-

gono in strada, allo stillicidio della piccola tangentep o rta a porta. Occhi bassi e bambini chiusi in casa.

Anche quest’anno il festival“Periferie del Mondo -Periferia Immaginaria”rinnova, secondo unobiettivo perseguito nellescorse edizioni(“Buatte”, “Le Sfide dellaPeriferia”, “Sotto la stessaLuna”), il lavoro diproduzione, in parte o intoto (con vere e proprieproduzioni o concontributi), di film,cortometraggi,documentari.

M A RTEDÌ 9 MAGGIO 2006 h. 20.00

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7 FENOMENOLOGIA PERIFERICA 1. IL VIDEOCLIP NEOMELODICO 2. I FILMINI PREMAT R I M O N I A L I

SCAMPIA A PESCARARegia Maurizio FiumeItalia 2006 - durata: 12’

Emilio è un detenuto di Scampia rinchiusonella Casa Circondariale di Pescara, dovedeve scontare una pena di 20 anni per unarapina a mano armata per un danno di 300milioni di lire. Ha una famiglia abbastanzanumerosa con una moglie e quattro figli, tuttistudenti, di cui la prima universitaria. Daalcuni anni è in semilibertà e contemporanea-mente ha lavorato in un cantiere edile. Il cortoracconta la sua vita tra carcere e cantiere.Ma Emilio ha un suo sogno nel cassetto, quel-lo di aprire un ristorante napoletano aPescara. Sogna di ricominciare una nuova vitae di aprire le porte ad un futuro migliore. Daottobre 2005 il suo desiderio si è realizzato. Haaperto insieme al fratello un circolo a Pescaradove fa ristorazione.

ARTISTI PERIFERICIRegia Antonella Rossi e Rosaria Désirée KlainItalia 2006 - durata: 25’

La terza edizione del festival ha voluto raccon-t a re, da un lato l’aspetto reale della faida diScampia con un contributo a “Te rroni” e alc o rto “Scampia a Pescara”; dall’altra ha cerc a-to di volare attraverso l’immaginario dellaperiferia, con la produzione del documentario“ A rtisti periferici”, un progetto di Luciano DeFraia, Walter Montagna e con la consulenzaa rtistica di Davide Auricchio, in collaborazionecon il museo di Casoria: “Contemporary ArtMuseum”, diretto da Antonio Manfredi. Da SanGiovanni a Teduccio, a Barra, dal Rione Tr a i a n oa Fuorigrotta, fino a San Giuseppe Vesuviano, ip rotagonisti di questo documentario racconta-no come sono riusciti a tro v a re nell’hinterlandnapoletano l’estro e la creatività.

SHAD-SKYRegia Guido Lombardi e Roberta SerretielloItalia 2006 - durata: 50’

L’astronauta di Shad-Sky atterra a Torre delG reco, proprio lì dove il regista AntonioCapuano sta girando la prima scena del suofilm “Shad-Sky”. Una coincidenza alquantobizzarra. Al nostro eroe non resta che seguirela troupe nel suo viaggio fuori e dentro Napoli,raccogliendo le storie incontrate attorno al set.

M A RTEDÌ 9 MAGGIO 2006 h. 20.30

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P E R I F E R I E D E L M O N D OPERIFERIA IMMAGINARIA

Amalia De Angelis P rotagonista al “Festival di Napoli” 2003 suR e t e q u a t t ro, a “La vita in diretta” su Raiuno e,ultimamente, al programma “La 25ª ora” sul-l’emittente La7, Amalia De Angelis è bionda,spigliata e simpatica. Originaria diC a s t e l l a m m a re di Stabia, trova nella periferiail suo “zoccolo duro”. Figlia “adottiva” delq u a rt i e re Ponticelli, a Scampia narra il suor a p p o rto con una realtà considerata “diff i c i l e ” .

Paolo D’Alessio C a n t a u t o re, cugino di Gigi D’Alessio, vincitorecon lui de’ “I raccomandati” su Raiuno, pro t a-gonista di “Capodanno su Raiuno” con BarbaraChiappini, attualmente in tv ogni giovedì sera,conduce con Sergio Donati il programma “UmtsMusic” sul canale satellitare “Tele A Sat”: le tra-smissioni di “Umts Music” sono caratterizzatedalla possibilità, off e rta ai telespettatori, dii n t e r a g i re con lo svolgimento del pro g r a m m autilizzando gli strumenti oggi più in voga nelcampo delle comunicazioni, grazie ai quali èconsentito richiedere brani musicali e rivolgereanche dediche personalizzate. Nato e cre s c i u t onei pressi del Conservatorio di San Pietro aMajella, negli ultimi anni ha messo “radici” indiverse zone “periferiche” della città, tra le qualil’ex zona industriale di Bagnoli.

Tommaso Romano Cabarettista, vincitore de “La sai l’ultima?”su Canale 5 e protagonista di numerosi episo-di di “Scherzi a parte”, tra gli artisti preferitidi Michele Cucuzza con il quale collabora a“La vita in diretta” è nato e vive a Marianellaed è considerato uno dei migliori comici napo-letani. Barzellettiere - caratterista ma soprat-tutto monologhista, il suo spettacolo è compo-sto da esilaranti narrazioni dei fatti di vitaquotidiana che coinvolgono e divertono il pub-blico in un ritmo incalzante e cre s c e n t e .Assicurerà quindi nel corso dell’appuntamen-to di Scampia, oltre alla sua esperienza “peri-ferica”, anche un’incursione nell’arte delcabaret, di cui rimane sicuramente uno deipiù fedeli e dotati interpreti.

I n c o n t ro-dibattito con gli artisti napoletani perd i s c u t e re della periferia attraverso il loro puntodi vista, le loro esperienze, i loro videoclip.P a rteciperanno: Enzo Ilardi, Amalia De Angelis,Paolo D’Alessio e Tommaso Romano.

E n z o I l a rd iOriginario del quart i e re “periferico” di SanGiovanni a Teduccio, è definito il “cantante delmomento” a Napoli e provincia. Ilardi raccontale sue esperienze canore, in modo part i c o l a renella periferia napoletana, che lo vedono pro-tagonista indiscusso in feste di piazza, concer-ti nei palazzetti dello sport e incontri con lei n n u m e revoli fans che lo “assediano” anchea l l ’ e s t e rno delle emittenti televisive che ospi-tano le sue trasmissioni. Al festival racconterài suoi esordi a San Giovanni a Te d u c c i o .

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2006 h. 16.001. IL VIDEOCLIP NEOMELODICOa cura di Diego Paura

I protagonisti più amati del fenomeno neomelo-dico partenopeo (dalle cui fila qualche anno faha spiccato il volo verso il successo anche GigiD’Alessio), tornano a Scampia per discuteredelle periferie e delle loro realtà. Accadrà anco-ra una volta alla terza edizione del festival“Periferie del Mondo-Periferia Immaginaria”,che lo scorso anno ha già dedicato una sezionealla storia dei cantanti neomelodici, vere e pro-prie star popolari. Alla casa delle culture“Nuvola Rossa” che ospita il centro “Gridas”, sidiscuterà di “Fenomenologia neomelodica”attraverso filmati e testimonianze dei pro t a g o-nisti delle melodie partenopee e di artisti dia l t re forme di spettacolo che vivono la loro re a l-tà in periferia. Ogni artista, dunque, racconteràla sua esperienza “periferica”.

Oreste PipoloOreste Pipolo, nasce a Napoli. Nel cuore dellacittà, in via Carbonara, apre il suo studiofotografico nel 1976. Si specializza nei servi-zi matrimoniali e diventa “fotografo dispose” nel senso più ampio del termine.Riesce a cogliere le esigenze di tutti e a tra-sfonderle, attraverso il suo stile personalissi-mo, in immagini che sono diventate un vero eproprio “genere”. Apprezzato da molti edambito da tutti, arriva alla consacrazione nelgenere delle foto da cerimonia negli anniOttanta. Viene più volte chiamato a curareseminari specializzati per fotografi desidero-si di arricchire il proprio curriculum profes-sionale. I suoi seminari diventano una tappaper gli esperti del settore e vengono ritenuti

momenti altamente formativi, grazie anchealla sua vivace comunicativa, che riesce atrasmettere non solo gli espedienti tecnici,ma la giusta dose di inventiva ed intuito.

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2006 h. 18.302. I FILMINI PREMATRIMONIALIin collaborazione con Oreste Pipolo

Quella dei filmini prematrimoniali è un'usanzad i ffusa a Napoli da molti anni, che va ad“ i n f o l t i re” il ricco rituale del matrimonio. Dalpunto di vista antropologico i cosiddetti “pre-matrimoniali” sono dei lavori davvero unici:p e rchè i film hanno la confezione di vere e pro-prie fiction, interpretate dagli sposi, ma “inb o rghese”. Una messa in scena, quindi, delracconto, della vicenda amorosa, che parte dalfidanzamento. Insomma, dietro ad ogni lavoro ,esiste una vera e propria sceneggiatura, cher i c o s t ruisce tutta la storia d’amore dei “pro-messi sposi” fin dal primo bacio.Tra l’altro, sempre dalla “scuderia Pipolo”,scene storiche da matrimoni: da Nino D’Angelo,che canta, giovanissimo, alla coppia MarioM e rola, accompagnato al pianoforte da une s o rdiente Gigi D’Alessio.

8 VISIONI E PAROLE DALL’HINTERLAND

A cura di Giulio Gargia

Che cosa penserebbe Pasolini dei new global?Lui, che anticipò la critica alla globalizzaziones t a n d a rdizzante? Da questa domanda parte lostimolo a mettere insieme due lavori, quello diMimmo Calopresti che rivisita lo “sciopero dellamonnezza” filmato da Pasolini, e un re p o rt a g evisivo su un ragazzo beneventano che per laprima volta attraversa l’oceano, e va a port a re lasua testimonianza al convegno mondiale dei“new global” di Porto Alegre. La rivolta deglispazzini di ieri e quella dei “dannati della terr a ”di oggi sono tappe di uno stesso percorso ideale.P e rciò, dalle visioni incrociate di questi duedocumentari, pro v e remo a tro v a re le parole perr a c c o n t a re come le periferie possono torn a re ae s s e re protagoniste del cambiamento.

UNO STRAPPO ALL’ETICHETTA - PASSAGGIO APORTO ALEGRERegia e ideazione Giulio Gargia Italia - durata: 50’ Produzione: Coop. Tam Tam - Napoli TelewebRiprese: coop. Tam Tam Montaggio: Digigraph Napoli

Il viaggio tra due Sud del mondo di un ragaz-zo di Benevento, che per la prima volta attra-versa l’Oceano e sbarca a Porto Alegre, inBrasile, per il Forum Sociale Mondiale. Unappuntamento dove si incontrano i protagoni-sti di tutte le “periferie del mondo”, ferma-mente intenzionati a non essere mai più vitti-me della globalizzazione, ma a pre n d e recoscienza dei diritti e delle opportunità chepopoli e cittadini devono poter esercitare. Unastoria emblematica per tanti ragazzi chevogliono uscire dalla loro “periferia” - menta-le, lavorativa, geografica - senza perdere laloro identità.

COME SI FA A NON AMARE PIER PAOLO PA S O L I N IAppunti per un romanzo sull'immondezzaRegia Mimmo CaloprestiItalia - durata: 50’

Il filmato su materiale originale, fino ad oggiinedito, girato da Pier Paolo Pasolini, rievocala lavorazione del documentario che Pasolinivolle re a l i z z a re in occasione dello storico scio-p e ro dei netturbini del 24 aprile 1970, unadelle prime e più eclatanti agitazioni sindaca-li della categoria, alla ricerca di una legitti-mazione professionale e umana. Calopresti har i p e rcorso il lavoro e le intenzioni di Pasolini,avvalendosi delle testimonianze di Bern a rd oB e rtolucci, Enzo Siciliano, Laura Betti e diSilvano Pellegrini, il sindacalista all’epocaincaricato dai lavoratori di curare i rapport icon il grande re g i s t a .

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2006 h. 20.00 MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2006 h. 21.00

9 EVENTI. ROSI A SCAMPIA. LE SFIDE DI IERI E OGGI

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P E R I F E R I E D E L M O N D OPERIFERIA IMMAGINARIA

P E R I F E R I E D E L M O N D OPERIFERIA IMMAGINARIA

h. 17.30 DIARIO NAPOLETA N ORegia Francesco Rosi Italia 1992 - durata: 86’ Soggetto: Francesco RosiSceneggiatura: Francesco Rosi - Raffaele La CapriaFotografia: Pasqualino De SantisP roduzione: Raitre - Mario Ve c c h i

h. 20,00 LA SFIDARegia Francesco Rosi Italia/Spagna 1958 - durata: 120’ Soggetto: Francesco RosiSceneggiatura: Francesco Rosi, Suso CecchiD’Amico, Enzo Pro v e n z a l eFotografia: Gianni Di Ve n a n z oI n t e r p reti: R. Schiaffino, J. Suarez, N. Vingelli, J.Jaspe, D. Cristiani, P. Cennamo, T. CastiglianoP roduzione: Franco Cristaldi per Lux-Vi d e s ,Cinecittà, Roma e Suevia Film, Madrid.

Sicuramente non è un caso che il primo film diFrancesco Rosi si intitoli “La sfida”. Tutto il suocinema è infatti una “sfida” alla convenzione.Sia essa narrativa, di linguaggio cinematografi-co, di luoghi comuni su città e persone. Ne ètestimonianza la scelta di pro p o rre quel lungo-metraggio del 1958 insieme a “Diario napoleta-no”, un documentario sulla Napoli dei primianni Novanta. Allora il già attivo uomo di cine-ma (nel 1948 aveva esordito come assistentealla regia di “La terra trema” di LuchinoVisconti) ribaltava gli stereotipi cro n a c h i s t i c ilegati alla vendetta della giovane moglie di unboss del mercato ort o f rutticolo, che aveva ucci-so il mandante dell’assassinio del marito. Rosic o n c retizzava un modo di fare cinema contro-c o rrente: andava oltre i pezzi di “colore”, le faci-li descrizioni di un contesto sociale da ro m a n z a-

re in articoli destinati a un pubblico che ignora-va la realtà dei fatti. Ne scaturiva un’opera chep roponeva una convenzionalità di facciata pers m o n t a rne, pezzo dopo pezzo, l’artificio narr a t i-vo di comodo. È quello che il Rosi del 1992 continua a fare conun impegno civile che non è mai venuto meno.Dinanzi a una quasi assuefazione, a un’immagi-ne costruita dai ben più potenti mezzi di comu-nicazione oggi a disposizione, quella di unaNapoli impregnata solo di degrado, di malaff a-re, di sopraffazione e di morte, il regista re a g i s c enon celando gli aspetti negativi ma, ancora unavolta, avendo l’ “oltre” come punto di riferimen-to. Perché in “Diario napoletano” c’è lo sguard odi chi non ha rinunciato alla denuncia degliscempi (edilizi e non), ma anche di chi è consa-pevole della necessità di guard a re avanti, a un

GIOVEDÌ 11 MAGGIO 2006 Teatro Auditorium - Viale della Resistenza(Villa Comunale Scampia)

f u t u ro che integri in sé il presente e il passato diuna città che ha vissuto i fasti della capitale eche non può non avvert i re lo scorre re, tra le suea rterie e i suoi vicoli, di quella linfa vitale chenessuna organizzazione malavitosa è stata ingrado di inaridire. Il cinema di Francesco Rosi èquesto: la sfida di una denuncia che non vuoleb a s t a re a se stessa ma che crede che un futurom i g l i o re sia possibile. A part i re dall’oggi.E se il cinema di Rosi anticipa la realtà, l’uomo-Rosi riesce, lontano da ogni autocelebrazione, as f i d a re i luoghi comuni, le facili sociologie e,attraverso il suo immaginario, ad aprire le manidella città. L’ i n c o n t ro al festival delle periferie ètra personalità politiche, universitarie e, soprat-tutto, con quei talenti periferici che continuanoa colorare speranze. Rosi “scopre” Scampia. Veramente.

Alle proiezioni seguirà un dibattito con: Il re g i s t a Francesco Rosi, il re g i s t a G i a n f r a n c oPannone, i pro f e s s o r i Enrico Costa e M a s s i m oRosi, la d i rettrice artistica Rosaria DésiréeK l a i n .

Moderatore: il critico cinematografico Alberto Castellano.Alla presenza del Presidente della RegioneCampania Antonio Bassolino e dell’Assessorealla Cultura del Comune di Napoli RacheleFurfaro.

1 0 PERIFERIA IMMAGINARIA. SPAZI E VOLT ICONCORSO DI CORT O M E T R A G G I

Teatro Auditorium - Viale della Resistenza(Villa Comunale Scampia)

12 MAGGIO 2006 h. 15.00

“Periferia Immaginaria” è il primo concorsocinematografico interamente dedicato allaperiferia. Lo scopo di questa iniziativa èquello di individuare, scoprire, valorizzare ipotenziali talenti che vengono dai margini eincoraggiare giovani registi, videomaker,fotografi, attori, sceneggiatori a fornire laloro peculiare lettura e interpretazione dellarealtà periferica, non solo napoletana, perricostruire un’immagine completa delle cittàrappresentate.

12 MAGGIO 2006 h. 21,00P remiazione dei corti vincitori in concorso

I cortometraggi in concorso sono suddivisiin due categorie:

SPAZIL’architettura, i luoghi e gli ambienti dellaperiferia, l’habitat sognato e quello negato,l’immaginario periferico.VOLTIStorie, vicende personali, le tante facce dell’e-marginazione.

LA GIURIADavide Ferrario, Roberto Del Gaudio, OsvaldoDe Santis, F l a v i a n o De Luca, F r a n c e s c oPatierno

PresidenteGiorgio Arlorio

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COMPITO IN CLASSERegia Daniele Cascella - BarlettaItalia 2005 - durata: 14’ P roduzione: Daniele Cascella - BarlettaI n t e r p reti: Te resa Saponangelo e Ilaria Cascella

In una classe elementare una maestra fa svol-g e re ai propri alunni un compito in classe, unan o rmale verifica così come è prevista dai pro-grammi scolastici.La traccia è suggerita dagli stessi bambini: Unapersona importante nella vostra vita: vostrop a d re .Uno dei compiti svolti, racconta di un drammaf a m i l i a re, un orro re nascosto.

BENVENUTO MAT T E ORegia Luigi Spern a n zItalia 2006 - durata: 15’P roduzione: spern a n z Vi s i o nI n t e r p reti: Claudio Strinati e Claudio Renzetti

Rientrando in casa dalla clinica dove la moglieha da poco partorito, un uomo si imbatte controun ladro armato. Dopo essersi fronteggiati, ill a d ro scopre che il padrone di casa è un malvi-vente. Trovano un momento di solidarietà chesembra unirli, fino al momento di salutarsi.

L’ E S T R A N E ORegia Vincenzo Piro z z iItalia 2006 - durata: 16’ P roduzione: ImmaginaplesI n t e r p reti: Nando Cuomo, Giuseppe D’Ambro s i o ,Federica To t a ro, Annalisa Corpore n t e

Fabio ha tredici anni, è un bambino introverso e ascuola sta studiando l’olocausto.Un giorno a scuola ha un battibecco con il figlio diuna bidella, lo caccia dicendo che non deve met-t e rci più piede a Napoli perché lui è di Casoria , uncafone, un estraneo.Un giorno a casa sua, sente la sorella parlare conun’amica. Scopre che devono al più presto abban-d o n a re la casa, ed andare a vivere in un’altra chesi trova a Casoria, lasciatagli in eredità dal padreprima di morire. Fabio allora se la deve vedere colp roprio inconscio e con la propria coscienza.Soprattutto com’è Casoria e la sua gente? È comeAuschwitz per gli ebre i ?

S C H E D E D I C O RTOMETRAGGI IN CONCORSOVENERDÌ 12 MAGGIO 2006 h. 15.00

A SEGUIRE...

UNO IN PIÙRegia A l b e rto Gambato P roduzione: Alberto Gambato c/o Laboratori Krisis Italia 2005 - durata: 8’ I n t e r p reti: Franco Cecchetto, Ve ronica Mulotti

Una donna, un uomo e l’illusione che uno in piùsia sempre troppo. O troppo poco.E m e rgono sempre una intensità emotiva ed unpotenziale archetipico elevati, in vicendeambientate in territori visibili e vivibili, ma (nel-l’occasione) deserti, entro i quali si aggirano per-sonaggi così lucidi, muti e soli, al punto dad i v e n t a re pure presenze fatalmente portate adincontrarsi. Muovendoci dalle parole alle imma-gini, questa storia è diventata una fotografia didue animali in gabbia, che un evento non pre v i-sto allontana ma non divide perché chiusi in séstessi, rinchiusi e costretti loro malgrado a divi-d e re il medesimo spazio.

T COME CAMICIARegia Maria Luisa Carre t t oP roduzione: Sur la Table Production Italia 2005 - durata: 10’ I n t e r p reti: Marco De Liso, Filippo Nobile eManuela Critelli.

Un bambino gioca tranquillo nella soffitta dicasa ma quando dal buio appare un uomo,scappa via. La curiosità lo fa torn a re e si accor-ge che è un clandestino, sporco e affamato, chenon parla la sua lingua ma si esprime attraver-so melodie che lo incantano. Prova a parlarn ealla madre ma la donna non riesce a vederlo.L’uomo intaglia in un pezzo di legno una bellis-sima barca che regala al bambino ma pro p r i om e n t re tenta di mostrarla alla madre che re s t ai n d i ff e rente, il clandestino naufraga.

S G U A R D IRegia Antonio PediciniP roduzione: Antonio PediciniItalia 2006 - durata: 8’ I n t e r p reti: Valerio Cafera e Loredana Giudice

Davanti ad un bar, due ragazze, Loredana eAlessandra, sono ferme ad aspettare. Si scam-biano uno sguardo fugace, quasi minaccioso.Un giovane di bell’aspetto si avvicina. Lore d a n as o rride. Anche il giovane sorride, mentre è sem-p re piu’ vicino. Abbraccia e saluta Alessandra. Idue si allontanano abbracciati. Loredana, dis-piaciuta, si siede ad un tavolino. “Non verr àpiù”, il suo viso sembra suggerirc i .Distrattamente, si guarda attorno. Incrocia gliocchi solari e gioiosi di Valerio, un ragazzo dibell’aspetto, seduto a pochi tavoli da lei.L o redana si alza: “Andiamo?” gli chiede felice.Valerio si turba. Loredana non capisce il perc h é .Valerio arretra su una sedia a rotelle dal tavoli-no, che la copriva. Loredana sorride. “Andiamo”.Ora anche Valerio sorr i d e .

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IL NANO PIÙ ALTO DEL MONDORegia Francesco AmatoP roduzione Centro sperimentale di cinematografia.Italia 2005 - durata 20’ I n t e r p reti: Valentina Maragnani, Luca Fagioli,Enrico Curatola, Wendy Curatola, Arm a n d oCuratola, Cristina Curatola e Tommaso Spinelli

Piccolo Ta rzan è un nano di 1m e 25cm e col suon u m e ro di boxe contro un orango è l’attrazioneprincipale del circo Harlem. Ha il successo e l’a-m o re di Gaby, una compagna, nana anche lei,che lavora con lui. Ma all’improvviso, per unastrana malattia, Piccolo comincia a cre s c e red’altezza, perdendo d’un colpo tutto ciò cheaveva faticosamente costruito, proprio a causadell’eventualità di diventare “norm a l e ” .

P O LV E R ERegia Caterina Caro n eP roduzione: Zelig - Scuola di documentario, TV enuovi mediaItalia 2006 - durata: 29’I n t e r p reti: Giuseppe Beord o

Giuseppe, per gli amici Beppe, è il burbero pro-prietario di un negozio dell’usato: bambole,ragni imbalsamati, automobiline, dischi, tro u s-se usate… montagne di oggetti mimetizzati tral o ro. Beppe si muove tra gli scaffali, sposta,aggiusta, spolvera qua e là e trova collezioni ori-ginali ai nuovi arrivi… è a suo agio nella miria-de di oggetti vecchi da lui raccolti. Ciò che dall’esterno sembra essere semplice-mente una compravendita, all’interno rivela lasua reale essenza; c’è, infatti, la passione dit rent’anni e un compito singolare: “salvare ilmondo” delle cose vecchie, allontanarlo dallap o l v e re e dall’abbandono.

Dice amaramente: “quando hai la roba nonl ’ a p p rezzi più, sempre così…”. E talvolta, pro-vocato dalle parole della regista, sorride, seppu-re sotto i baffi, per la sua part i c o l a re “indole”:c o m p r a re le cose vecchie, senza aver poi nessu-na voglia di venderle….

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VENERDÌ 12 MAGGIO 2006 h. 17.30

17 ANNI QUASI 18 Regia Sebastiano MazzilloItalia 2005 - durata 17’30” P roduzione: Arci Movie Parallelo 41 P rogetto: Dei ragazzi dei Laboratori di CinemaL e g g e ro di PonticelliI n t e r p reti: Rosario Maglione, GiuseppeMinervino, Valentina Insigne, Genny Sibillo,Giovanni Infusi e Giuseppe Rivieccio

Una storia ideata e scritta da adolescenti ribel-li. Gli errori, il riscatto, il passaggio dei destininella vita di alcuni ragazzi di Napoli.È la storia di Ciro che esce dall’istituto peniten-ziario minorile di Nisida e torna alla vita di sem-p re nel quart i e re di periferia dove è nato. Gliamici della banda lo aspettano e lo festeggianop rogrammando per lui già nuove occasioni dif u rti e “casini”. Ma qualcosa di nuovo succede:in classe di Genny, l’unico della gang che va ascuola, c’è una ragazzina di buona famiglia chesi innamora di lui. È l’accenno di una svoltanella vita di Ciro, ma è l’inizio di una nuova vitap e rduta, quella del suo amico Pasquale.

FOKU-FUOCO SPORCORegia Claudio BozzatelloItalia 2005 - durata 19’ P roduzione: Claudio Bozzatello per Off i c i n eMagolfa I n t e r p reti: Jon Epuran, Mihai Lupu, AlexandruPopescu, Marcel Strectu, Mario Bern a s c o n i

Il fuoco. Energia che distrugge e ricrea, checompone passato e presente, la lontana e fre n e-tica attività di migliaia di operai e la lotta per lasopravvivenza di Jon, Titti, Sandu e Miki.La storia si svolge in una vecchia acciaieria dis-messa , emblema del passato industriale di uni n t e ro paese, dove intere generazioni di lavora-tori conservano il ricordo di un’occupazione gra-vosa e irrevocabile. Oggi non rimane che uninsieme di nudi capannoni, piccole palazzine et o rtuosi sentieri tra la vegetazione. E quattror a g a z z i .

COLPEVOLE FINO A PROVA CONTRARIARegia Hedy KrissaneP roduzione: Abxentium snc Italia 2005 - durata: 11’ I n t e r p reti: Umberto Procopio, Hedy Krissane,Gianluca Iacono

Un ispettore di polizia alle prese con il caso dellasua vita pronto a tutto per risolverlo. Un sedi-cente interprete in cerca del primo impiego. Unimmigrato nel luogo e nel momento sbagliato.Su tutti, l’ombra del terrorismo internazionale.

EL MANIQUI (IL MANICHINO)Regia Mauricio Di Silvestro e P e d ro CamachoVenezuela 2006 - durata: 16’ P roduzione: Sin Tacto Producciones (Caracas,Venezuela) I n t e r p reti: Tinedo Guia e Julyar Del Gado

Victor lavora in un’agenzia di manichini. Il suol a v o ro consiste nel pre s t a re servizi a personeche hanno bisogno di compagnia o di sfogarsicon qualcuno. Victor verrà licenziato per unadiminuzione del personale, e vivrà una crisid ’ i d e n t i t à .

MANI RUBAT ERegia Daniele MarinoItalia 2006 - durata 15’ P roduzione: MarinoteamI n t e r p reti: Daniele Marino, Carmine Ferrara eFrancesco Va c c a ro, Andrea Forcillo, EmilioP o l c a ro

La storia del ventenne, Gennaro Carpella, immi-schiato nel traffico della droga nella periferianapoletana e la sua tragica uccisione, finitanelle pagine di cronaca su un quotidiano locale.Un giovane amico, leggendo per caso l’art i c o l o ,c e rca di ricord a re quando il destino, anni prima,li fece incontrare …

LUCE NELL’ O M B R ARegia G e n n a ro Ta t a rella e R i c c a rdo PapaItalia 2005 - durata: 17’P roduzione: Fabio Massa Sceneggiatura: Fabio MassaI n t e r p reti: Fabio Massa, Giovanni Rienzo, Vi n c e n z oM e rola, Nicoletta Prota e Anna Desiderato

Napoli. Alessandro fa parte di un clan emerg e n-te. Vive una vita allo sbando fatta di rapine enotti in strada. Nel giro di pochi giorni la sua vitaperò cambia totalmente: il suo migliore amico,in seguito ad una sfrenata corsa in moto pers f u g g i re alla polizia, dopo un tentativo di furt o ,m u o re. Alessandro apprende la tragica notiziadal boss del clan a cui appartiene, che, nellostesso tempo, gli chiede una prova di fedeltà:u c c i d e re il boss del clan rivale. Alessandro è alles t rette. In questa situazione, può un incontrof o rtuito con un prete dello stesso “quart i e re arischio” salvare la vita di un giovane allo sban-do? A che pre z z o ?

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MIGHTY MIGHTY UBURegia Giovanni Belvisi e A l e s s a n d ro RendaItalia 2006 - durata 30’ P roduzione: Ravenna Te a t ro I n t e r p reti: Mandiaye N’Diaye, Maurizio Lupinelli,E rmanna Montanari

Il teatro delle albe nel giugno del 2005 ha rial-lestito il suo storico spettacolo I Polacchiall’MCA, il Museo di Arte Contemporanea diChicago, con un nuovo coro di “palotini” pro v e-nienti dal quart i e re africano della città. Mighty Mighty ubu, partendo dalle suggestionimusicali dello spettacolo, restituisce un aff re-sco “patafisico” dell’esperienza.

QUELLA COSA CHE SI RECITARegia Giancarlo CosentinoItalia - durata: 19’ P roduzione: Assessorato agli Affari Sociali delComune di Napoli, Servizio Politiche per i Minori,l’Infanzia, l’Adolescenza-GiovaniP rogetto: Associazione culturale “il Re Buff o n e ”I n t e r p reti: i Ragazzi de “Il Gioco del Te a t ro”, con lap a rtecipazione di Patrizio Rispo e Valeria Moro s i n i

U s a re il linguaggio cinematografico per raccon-t a re la scoperta del teatro, attraverso la lettura diun libro, sotto lo sguardo della televisione... Forse il progetto può risultare ambizioso, ma consemplicità e leggerezza raccontiamo venti minu-ti speciali vissuti da un gruppo di ragazzi, riuni-tisi per eseguire un furto all’interno di un palazzostorico, in cui pensano di tro v a re oggetti pre z i o s i .La voglia di movimentare una serata fiacca conuna bravata e il crescente desiderio di immerg e r-si nella lettura di un libro che parla di dame ecavalieri, i ragazzi si ritroveranno in un luogomisterioso e magico: l’incanto della rappre s e n t a-zione teatrale.

SAFI, LA PETITE MÈRERegia R a s oBurkina Faso/Italia/Francia 2004 - durata 30’ P roduzione: Safi Productions (Burkina Faso) -Kenzi (Italy) - Porte rouge (France)I n t e r p reti: M. Ouedraogo, A. Salouka, A. Dao, A.Yougbaré, J. Kaboré, O. Issa, H. Sawadago, G.S o rgho, J.B. Guigmi, H. Ouangrawa, A.K o m b o u d ry, S. Ouedraogo, K. Ama, B. Ouedraogo

Quando la sua mamma muore di parto, Safi, ottoanni, si viene a tro v a re con un neonato tra lebraccia sottratto al villaggio che secondo un’an-tica, crudele tradizione, aveva decretato la mort edel piccolo per evitare il malocchio. Fuggita incittà, troverà la comprensione e la solidarietà diuna famiglia, mentre le venditrici del grandem e rcato si trasformeranno in tante mammep ronte a sfamare il neonato con il loro latte…

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Z A K A R I ARegia Gianluca De Serio e Massimiliano De SerioItalia 2005 - durata 15’P roduzione: G&M Autoproduzioni e AntilocoInterpreti: Habib Eddine, Zoubida Ben Hilane

Zakaria, un ragazzo quindicenne di originim a rocchine, ma da sempre in Italia, decide dia p p re n d e re la propria lingua e la propria cul-t u r a . . .

VIAGGIO NELLA MEMORIA PER...Regia Chi rom e... chi noItalia 2005 - durata 22’ Fotografia: Collettivo Don Quixote, ChiaraDalmaviva, Paolo Bosio, Chi rom e... chi noP roduzione: Chi rom e... chi noP o s t p roduzione: Maurizio BraucciMontaggio: Maurizio Braucci per RonzinanteVi s i o n i

Il video? “Viaggio nella memoria per...” docu-menta parte di un percorso di ricerc a - a z i o n erealizzato dal gruppo Chi rom e... chi no aScampia, nell’anno 2005 e tuttora in corso.Durante il viaggio un gruppo di ragazzi rom enapoletani del quart i e re si sperimentano nell’u-tilizzo di videocamere e macchine fotografiche,r i c e rcano testimoni privilegiati del loro perc o r s o ,raccontano le loro storie e si raccontano, pro-vando a costru i re un senso di identità e dia p p a rtenenza comune, basato sulla conoscenza

e condivisione di storie e vissuti. Il viaggio anco-ra, come occasione per riappropriarsi dei tantispazi del proprio quart i e re, normalmente sot-tratti al tempo della relazione, partendo dallastrada quale luogo privilegiato per re i n v e n t a repossibilità di incontro e confronto comune. Ill a v o ro è stato autoprodotto e interamente re a l i z-zato dal gruppo Chi rom e·chi no con gli adole-scenti che ne hanno seguito tutte le fasi, dallac o s t ruzione delle interviste al montaggio finale.

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PERIFERIE DEL MONDO PERIFERIA IMMAGINARIAIII Edizione

A cura dell’Associazione culturale PERIFERIE DEL MONDO - PERIFERIA IMMAGINARIAIn collaborazione con ilGRIDAS (Gruppo Risveglio dal Sonno)via Monterosa 90/B - 80144 Secondigliano, [email protected] AUDITORIUMvia della Resistenza (Villa Comunale) - Scampia, Napoli

Si ringrazia il gruppo CHI ROM E… CHI NOI testi sono a cura dell’ideatrice e direttrice artistica del festival “Periferie del Mondo - Periferia Immaginaria”:Rosaria Désirée Klain Le sezioni sono a cura di: Mirella Armiero, LucianoFerrara, Diego Paura e Giulio GargiaFoto: Gruppo Zero, Foto Disturbo e Foto SocialeLe foto in copertina e in quarta sono di Luciano Ferrara

Organizzazione: Rosaria Désirée KlainSegreteria organizzativa: Francesca Chiarolanza

Ufficio Stampa: Studio Giornalisti Associati De Lucia Levéquetel: +39.081.2486112 - fax +39.081.662479email: [email protected]

Un grazie a: Vittorio Nolli, Gianfranco Pannone, PaoloToscano, Luigia Giuliarini, Lina Monnolo, WalterMontagna, Lidia Scognamiglio

progetto grafico: Silvia Terranova per Oghamstampa: Or.gra.me, Napoli