P A I 2016... · 2017-07-12 · dall’UNESO. L’idea di fondo è he l’edu azione delle persone...
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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ACQUEDOLCI
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P A I
B E S
“Ogni bambino è SPECIALE.
I bambini sono come farfalle nel vento….
Alcuni possono volare più di altri,
ma ognuno vola nel modo migliore che gli è
possibile….
Perché, quindi, fare dei paragoni?
Ognuno è diverso, ognuno è SPECIALE,
ognuno è BELLO ed UNICO….. “
PREMESSA
La cultura politica caratteristica dell’età dei diritti (Allen Buchanan 1984) si è diffusa anche
nella scuola pubblica che viene concepita, da diversi decenni, come una scuola per tutti,
in grado di assicurare un’istruzione ed un’educazione adeguate ad ogni bambino,
conformemente all’art. 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani, secondo il
quale l’educazione a cui ogni persona ha diritto deve essere indirizzata al “pieno sviluppo
della personalità umana”. Alla realizzazione del principio di una scuola per tutti sono
interessati specialmente i gruppi più svantaggiati della società: le minoranze linguistiche
e religiose, gli immigrati con identità culturali diverse, i bambini con disturbi di
apprendimento, quelli disabili, ecc. Fin verso la fine del Novecento si riteneva che la
migliore applicazione del principio fosse l’integrazione all’interno della scuola “regolare”
di ogni bambino in grado di essere scolarizzato, di conseguenza, il principio venne posto
a fondamento del celebre rapporto sui Bisogni Educativi Speciali (Mary Warnock 1978)
dove si legge che “nessun bambino che può essere adeguatamente educato in una scuola
regolare dovrebbe frequentare una scuola speciale”. Alla base c’era la convinzione che i
bambini con Bisogni Educativi Speciali avrebbero tratto beneficio della frequenza della
scuola regolare, condividendo le stesse opportunità di pieno sviluppo della personalità
umana offerte ai loro coetanei, fossero essi disabili o no, avrebbero dovuto “essere
educati, per quanto possibile, in un ambiente comune” perché l’integrazione più
completa, che include le altre, è quella funzionale, grazie alla quale i bambini disabili o
con gravi difficoltà di apprendimento partecipano con il loro apporto all’attività scolastica
regolare senza che la “natura della scuola venga sconvolta”.
L’dea di scuola inclusiva intende approfondire il significato del principio di una scuola per
tutti prendendo sul serio, più di quanto non accadesse nel modello dell’integrazione
scolastica, il diritto di ogni bambino ad un’educazione indirizzata al pieno sviluppo della
sua personalità. Questa nuova cultura pedagogica trova espressione nella Dichiarazione
di Salamanca, adottata nel 1994 durante una conferenza internazionale patrocinata
dall’UNESCO. L’idea di fondo è che l’educazione delle persone con disabilità è parte
integrante del compito della scuola, ed il raggiungimento di questo obiettivo richiede che
le scuole predispongano una pedagogia centrata sul bambino, in grado di considerare
anche i Bisogni Educativi Speciali degli allievi disabili. E’ compito della scuola trovare il
modo di “educare con successo tutti i bambini, compresi quelli che hanno gravi difficoltà
di apprendimento o sono disabili” (UNESCO 1994, 6). L’accesso alle scuole regolari di
ogni bambino, quali che siano i suoi bisogni educativi, comporta che sia rovesciata la
prospettiva sociale usuale dell’integrazione scolastica: “sono i programmi che devono
adattarsi ai bisogni dei bambini e non viceversa” (UNESCO 1994, 22). La scuola inclusiva,
quindi, prende coscienza dei problemi di ciascuno e costruisce dei contesti in cui i bambini
possano muoversi, relazionarsi, crescere, motivarsi a prescindere da ciò che manca loro
o da ciò che sanno e che possono imparare, si impegna a creare un ambiente di
apprendimento significativo affinché tutti possano sentirsi tutelati nel rispetto delle
singole diversità.
LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA ITALIANA
“Una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sul binario
del miglioramento organizzativo perché nessun alunno sia sentito
come un appartenente, non pensato e quindi non accolto” (P. Sandri, Gli spazi, i tempi, le relazioni della scuola inclusiva)
IL SISTEMA
DINAMICO
INCLUSIVO
PREVEDE L’UTILIZZO
SISTEMATICO
DI TUTTE LE
RISORSE A
FAVORE DI
TUTTI
INDAGINE
PRELIMINARE INDIVIDUAZIONE
ALUNNO BES
TEAM
DOCENTI
PDP/PEI
AZIONI
VERIFICHE
RI - PROGETTAZIONE
DALLE CLASSI COMUNI ALL’INTEGRAZIONE
“QUADRO NORMATIVO”
LEGGE n° 118/1971
Prevede l’inserimento degli alunni
con disabilità lieve nelle classi comuni
della scuola dell’obbligo, senza alcun
accenno alla didattica speciale o alle
risorse da impegnare. L’alunno con
disabilità che fa il suo ingresso nelle
classi comuni, deve adeguarsi ad esse.
LEGGE n° 517/1977
Prevede l’abolizione delle classi
differenziali e l’individuazione di
modelli didattici flessibili in cui
attivare forme di integrazione
trasversali, esperienze di
interclasse o attività organizzate
in gruppi di alunni ed affidate ad
insegnanti specializzati.
LEGGE 104/1992
Non si concentra solo
sull’assistenza ma anche
sull’integrazione e sui diritti dei
disabili, specificando che
l’integrazione scolastica deve
avvenire per tutti e per ogni ciclo,
compresa l’università, nelle classi
comuni e mira a realizzare la
diversità come valore e a rendere
ciascun soggetto con disabilità
protagonista della propria vita, in
ogni suo aspetto.
LEGGE n° 170/2010
Nuove norme per i
disturbi specifici di
apprendimento
DIRETTIVA
MINISTERIALE
27/12/2012
“Strumenti d’intervento per
alunni con Bisogni
Educativi Speciali e
organizzazione territoriale
per l’inclusione scolastica.”
CIRCOLARE
MINISTERIALE n° 8 del
06/03/2013
Ha dato indicazioni in merito alla
direttiva sui BES del 27/12/2012.
Pertanto estende a tutti gli
studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione
dell’apprendimento,
richiamandosi ai principi
enunciati dalla Legge 53/2003
Affermare il ruolo centrale della
scuola nella società della
conoscenza, innalzare i livelli di
istruzione e le competenze degli
alunni, rispettandone i tempi e
gli stili di apprendimento, per
contrastare le diseguaglianze
socio-culturali, per prevenire la
dispersione scolastica…….
LEGGE n°107 Art. 1
13/07/2015
RACCOGLIERE E VALORIZZARE I FRUTTI DELL’INTEGRAZIONE
TRASFORMARE L’INTEGRAZIONE IN INCLUSIONE
PROGETTO DI VITA E PIANO EDICATIVO INDIVIDUALIZZATO
INTEGRARE LE “RISORSE SPECIALI” NELLA SPECIALE NORMALITA’
Attivando forme di individualizzazione in grado di rispondere adeguatamente ai
bisogni dell’alunno con disturbi specifici dell’apprendimento,
ritardo mentale, disturbi emozionali, di comportamento, differenze culturali e linguistiche,
difficoltà familiari, ecc.
L’integrazione cresce e fruttifica se la normalità del fare scuola diventa sempre più speciale, competente, tecnica e non se si consolidano meccanismi di delega dell’alunno speciale alla risorsa speciale con conseguente disimpegno, deresponsabilizzazione e impoverimento della normalità dei rapporti educativi e didattici.
Individualizziamo tenendo conto del percorso scolastico di integrazione in una specifica classe, in un determinato anno scolastico, ma non dobbiamo perdere di vista una dimensione di vita più larga, più estesa dal punto di vista esistenziale, che comprenda l’età adulta, la partecipazione sociale, il lavoro e la cittadinanza. La vita non è solo scuola, e non è solo l’infanzia e la giovinezza.
L’integrazione non è un peso, da portare
più o meno ideologicamente contenti, è un
vantaggio competitivo per la qualità della
scuola, sta a tutti noi dimostrarlo e
documentarlo.
RENDERE DISPONIBILI (ed esigibili) BUONE PRASSI E NON BUONE AZIONI
RENDERE DISPONIBILI (ed esigibili) BUONE PRASSI E NON BUONE AZIONI
-Riguarda il singolo alunno - Riguarda tutti gli alunni
-Interviene prima sul soggetto e poi -Interviene prima sul contesto sul contesto e poi sul soggetto -Incrementa una risposta speciale -Trasforma la risposta speciale
in normalità
Il successo di un’esperienza di integrazione scolastica non può dipendere dalla fortuna di capitare con un’insegnante di sostegno motivata, brava e con altri colleghi collaborativi. L’alunno disabile deve poter essere sicuro che nella Scuola sono definiti, esistono e sono esigibili standard essenziali minimi di qualità dell’integrazione. Queste sono le buone prassi strutturate, istituzionali, sicure e stabili, non affidate al buon cuore del singolo docente. L’integrazione scolastica ha dato molto alla Scuola italiana e potrà dare ancora di più se verrà considerata un fiore all’occhiello del nostro sistema formativo, da esibire sempre con orgoglio.
2. DISTURBI EVOLUTIVI
SPECIFICI
Legge 170/10, Legge 53/03
3. SVANTAGGIO SOCIO -
ECONOMICO, LINGUISTICO,
CULTURALE
1. DISABILITA’ (DVA) Legge
104/92, Legge 517/77
Sono gli alunni
diversamente
abili
Alunni con: -
DSA -
- Deficit del linguaggio
- Deficit abilità non verbali
- ADHD (attenzione, iperattività)
- Funzionamento cognitivo limite
- Spettro autistico lieve
- Disturbo Oppositivo-Provocatorio
Alunni che con continuità o per
determinati periodi, possono
manifestare Bisogni Educativi
Speciali (motivi fisici, biologici,
fisiologici, psicologici, sociali) per cui
è necessario che la scuola offra una
risposta adeguata e personalizzata.
CERTIFICATI DALL’ASL O
ENTI ACCREDITATI
-CERTIFICATI DALL’ASL O ENTI
ACCREDITATI
-CERTIFICATI DA PRIVATI
(purché in seguito venga
presentata la certificazione ASL)
INDIVIDUATI DA CONSIGLIO DI
CLASSE/TEAM DEI DOCENTI. Questi
BES dovranno essere individuati sulla
base di elementi oggettivi (es.
segnalazione dei servizi sociali),
ovvero di ben fondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche.
NO INSEGNANTE DI SOSTEGNO
NO INSEGNANTE DI SOSTEGNO
INSEGNANTE DI SOSTEGNO
SITUAZIONE A CARATTERE
PERMANENTE:
A scuola si redige:
-P.E.I.
-firma dai genitori
-firma del Dirigente Scolastico
SITUAZIONE A CARATTERE
PERMANENTE:
A scuola si redige:
-P.D.P. BES 2
-firma dai genitori
-firma del Dirigente Scolastico
SITUAZIONE A CARATTERE
TRANSITORIO:
A scuola si redige:
-P.D.P. BES 3
-firma dei genitori
-firma del Dirigente Scolastico
DOCUMENTAZIONE PREVISTA PER GLI ALUNNI CON BES
(BES 1) ALUNNI CON DISABILITA’ CERTIFICATA: DVA
Verbale di Accertamento della situazione di disabilità
Diagnosi Funzionale
Profilo Dinamico Funzionale
Piano Educativo Individualizzato (PEI)
(BES 2) ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (certificati)
Relazione clinica
Dichiarazione di Adesione della Famiglia
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
(BES 3) ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO
1. SOCIO-ECONOMICO
Eventuale segnalazione Servizi Sociali
Scheda di identificazione e analisi dei bisogni Team Docenti/Consiglio di
classe
Dichiarazione di Adesione della Famiglia
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
2. LINGUISTICO E CULTURALE
Indicazioni Commissione Intercultura o Protocollo Accoglienza Alunni
Stranieri
Scheda di identificazione e analisi dei bisogni Team Docenti/Consiglio di
classe
Dichiarazione di Adesione della Famiglia
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
3. DISAGIO COMPORTAMENTALE/RELAZIONALE
Scheda di identificazione e analisi dei bisogni Team Docente/Consiglio di
classe
Dichiarazione di Adesione della Famiglia
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
L’EDUCAZIONE INCLUSIVA
L’educazione inclusiva è un processo che tiene conto della diversità dei bisogni di tutti gli
alunni per favorire la partecipazione e l’apprendimento, ma anche per ridurre l’esclusione
e l’emarginazione. Essa presuppone la trasformazione e la modificazione dei contenuti,
degli approcci, delle strutture, delle strategie, nella convinzione profonda che il sistema
educativo ha la responsabilità dell’educazione di tutti. L’Educazione Inclusiva, infatti, non
si limita solamente agli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ma prende in carico l’insieme
delle differenze, comprendendo anche gli alunni definiti “normali”.
Non è sufficiente, quindi, preoccuparsi di definire chi sono gli alunni in situazione di BES;
importante invece è cambiare il modo di insegnare e di valutare, affinché ogni studente
in relazione alla sua condizione e alla sua manifesta difficoltà, trovi la giusta risposta.
Pertanto, occorre che gli educatori, spostino la loro prospettiva da una posizione statica
ed esterna abituata solo a constatare le difficoltà che un alunno presenta, ad una
posizione più dinamica rispondendo alle necessità della persona in formazione.
Quest’azione si concretizza innalzando l’attenzione e attuando strategie che aiutino ogni
singolo alunno a raggiungere obiettivi ritenuti indispensabili per tutti ( livelli minimi attesi
per le competenze in uscita), attraverso la definizione di tempi e modi in sintonia con le
sue capacità e problematicità, a raggiungere i massimi risultati possibili nelle diverse aree,
ed infine ad esprimere al meglio le proprie potenzialità nell’ottica della costruzione di un
proprio progetto di vita.
La Normativa sui BES indica in modo chiaro le modalità che la scuola Italiana deve
adottare per perseguire l’obiettivo dell’Inclusione scolastica.
Un aspetto essenziale è la predisposizione dell’accoglienza che consenta di strutturare già
al momento dell’iscrizione percorsi idonei per l’ambientamento degli alunni portatori di
potenziali Bisogni Educativi Speciali, è quindi auspicabile l’adozione, a livello di singola
scuola o di rete territoriale, di “protocolli d’accoglienza” in cui dovrebbero essere
evidenziati tutti gli aspetti dell’organizzazione scolastica come:
Definizione di procedure e prassi condivise di carattere amministrativo e
Burocratico;
Definizione delle varie figure coinvolte;
Modalità condivise di prima conoscenza;
Criteri d’inserimento nelle classi;
Accoglienza nelle classi;
Procedure concordate con i Servizi sociosanitari territoriali e modalità di
progettazione didattico-educativa personalizzata.
I docenti dovrebbero essere in grado di individuare “precocemente” i segnali di difficoltà
e i casi sospetti di DSA attraverso l’osservazione sistematica, che permette fin dalla scuola
d’infanzia di rilevare le difficoltà, le aree critiche e i “ritardi di sviluppo”. L’osservazione
sistematica consente di individuare gli aspetti su cui intervenire con attività didattiche
mirate e specifiche di potenziamento, deve essere usata dai docenti in modo
intenzionale, deve essere guidata da ipotesi formulate e deve mirare ad ottenere delle
informazioni rilevanti nel modo più accurato ed efficace possibile.
Il Collegio Docenti, il Consiglio di Classe o il Team Docenti d’Interclasse ha il compito di
stabilire i criteri e le modalità delle attività di osservazione condotte in classe ( tempi,
cadenze, strumenti adottati, modalità di registrazione dei risultati, tempi e modalità di
condivisione ).
I risultati dell’osservazione sistematica devono costituire la base per una riflessione
condivisa tra i docenti del Team o del Consiglio di Classe, che possa permettere di
individuare strategie di personalizzazione dell’apprendimento, elementi di ostacolo
o potenziamento.
STRUMENTI
PDP/PEI
La circolare n° 8/2013 sottolinea che il Consiglio di Classe e il Team Docenti, una volta
individuati i bisogni devono formalizzare percorsi personalizzati e individualizzati per gli
alunni, utilizzando il PDP/PEI. Il PDP, introdotto dalla Legge 170/10 e dal D.M.5669/11
per gli alunni DSA, con l’attuale Normativa può essere predisposto anche per gli alunni
BES che non presentano certificazioni. Deve essere il risultato di una progettualità
condivisa a livello di Consiglio di Classe o Team Docenti, perché la progettazione degli
interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti, l’intera comunità scolastica è chiamata
ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini, a gestire in
modo alternativo le attività in aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad
adottare i materiali, gli strumenti compensativi, le misure dispensative e le strategie
didattiche più adeguate ai bisogni degli alunni. La Direttiva individua anche la possibilità
di una progettazione più centrata sulla classe, con l’individuazione di uno specifico piano
per tutti gli alunni della classe con BES, focalizzando l’attenzione sulle strategie inclusive.
Il PDP è lo strumento che garantisce l’applicazione delle norme previste dalla Legge
170/10, dalla D.M. del 27/12/2012 e dalla C.M. n° 8 del 06/03/2013, che contribuisce a
costruire la storia dell’alunno con BES, che lo tutela, affinché quello che vi è scritto sia
rispettato in un vero e proprio documento che registra i progressi dell’alunno. Il PDP
nasce dall’impegno congiunto della scuola e della famiglia, pertanto, la sottoscrizione di
tale documento da parte del Dirigente Scolastico, del Consiglio di Classe o Team Docenti
e della famiglia, mostra la reciproca corresponsabilità nel percorso educativo dell’alunno.
IL PAI (PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’)
Tra le azioni strategiche per la realizzazione dell’inclusività nelle singole scuole, la
Circolare indica l’elaborazione di una proposta di “Piano Annuale per l’Inclusività, riferito
a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. Il PAI è un
documento che riassume una serie di elementi finalizzati a migliorare l’azione educativa
della scuola, indirizzata a tutti gli alunni che la frequentano e consente di valutare il livello
d’inclusività della propria comunità scolastica. Il PAI viene elaborato dopo un’attenta
lettura dei bisogni della scuola, una verifica dei progetti attivati, un’analisi dei punti di
forza e della criticità che hanno accompagnato le azioni d’inclusione realizzate nel corso
dell’anno scolastico. L’attenzione è posta sui bisogni educativi dei singoli alunni, sugli
interventi pedagogico-didattici effettuati nelle classi durante l’anno scolastico corrente e
sugli obiettivi programmati per l’anno successivo. La Nota n° 1551/13 definisce il PAI “un
momento di riflessione di tutta la comunità educante per realizzare la cultura
dell’inclusione, lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai
bisogni di ciascuno nel realizzare obiettivi comuni, non dunque un ulteriore
adempimento burocratico, ma come integrazione del PTOF, di cui è parte sostanziale”.
Il PAI deve essere redatto dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) e approvato dal
Collegio dei docenti.
IL PIANO ANNUALE
FINALITA’
Con il seguente Piano, l’Istituto Comprensivo di Acquedolci si propone di migliorare il
grado di inclusività:
Definendo pratiche condivise in tema di accoglienza e integrazione/inclusione. Facilitando l’ingresso di alunni con BES nella classe dove saranno inseriti. Realizzando l’inclusione con lo sviluppo delle abilità sociali e comunicative. Promuovendo la collaborazione tra scuola ed enti locali. Rimuovendo gli ostacoli alla piena integrazione. Entrando in relazione con le famiglie.
AZIONI
L’Istituto ha ritenuto utile:
Aderire al progetto Re.s.a.BES.
Aderire al progetto formativo organizzato dall’Azienda Sanitaria provinciale di
Messina “Proteggere i bambini dalla violenza: La scuola, spazio di ascolto
emotivo”.
Effettuare screening per l’individuazione di alunni a rischio DSA.
Effettuare rilevazione degli alunni con BES senza certificazione.
Monitorare i progressi raggiunti e le eventuali difficoltà degli alunni con BES.
OBIETTIVI SPECIFICI
Mettere la persona al centro dell’azione didattica.
Considerare fondamentale la relazione educativa.
Promuovere la dimensione comunitaria dell’apprendimento.
Praticare strategie innovative.
Condividere il percorso educativo con il Consiglio di Classe o il Team dei
docenti.
Valorizzare le individualità e le risorse di ognuno.
STRATEGIE Elaborazione di un percorso individualizzato attraverso la realizzazione del PDP/PEI
Adozione di strumenti compensativi e misure dispensative.
STRATEGIE PER
UNA DIDATTICA
INCLUSIVA
CURA DELLE RELAZIONI
ACCOGLIENZA
INCORAGGIAMENTO PEDAGOGIA DEL
SORRISO
ASCOLTO ATTIVO
PROGETTUALITA’
TRA DOCENTI
DIDATTICA
IN CLASSE
CON I SUOI PRO
Trasferibilità di strategie,
campi d’esperienza,
condivisione di saperi,
autovalutazione.
CON I SUOI CONTRO
Scarso aggiornamento,
mancanza di condivisione,
scarsa motivazione,
mancanza di continuità.
-cooperative learning
-attività di piccolo gruppo
-peer tutoring
-attività laboratoriali
-ausili e sussidi didattici
-intelligenze multiple
-ottimizzare l’adattamento
-area di sviluppo prossimale
RISPETTO DELL’ALTRO
INDIVIDUALIZZAZIONE
PERSONALIZZAZIONE
VALORIZZAZIONE DELLE
DIVERSITA’
MISURE E STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI
Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli strumenti compensativi e
dispensativi necessari a sostenere l’alunno nell’apprendimento. Tra questi nella Scuola
Secondaria di Primo Grado, vanno individuati con particolare cura gli strumenti
compensativi e dispensativi che sarà possibile assicurare anche in sede di Esame di Stato.
Strumenti compensativi
• Calcolatrice
• Registratore
• Cartine geografiche e storiche
• Computer con programmi di videoscrittura e correttore automatico
• Audiovisivi
• Dizionari elettronici
Misure dispensative
• Lettura ad alta voce
• Scrittura veloce sotto dettatura
• Scrittura alla lavagna
• Copiatura dalla lavagna
• Copiatura di testi o esercizi nelle verifiche, nelle esercitazioni e nei compiti a casa
• Disegni tecnici
• Uso del vocabolario
• Scrittura e lettura di numeri romani
• Studio mnemonico (poesie, regole grammaticali, definizioni, tabelline)
• Studio delle lingue straniere in forma scritta
• Tempi più lunghi per le prove scritte e per lo studio a casa
• Interrogazioni programmate
• Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e
non della forma.
Ricordiamo che molti strumenti compensativi non costituiscono un ausilio
“eccezionale” o alternativo a quelli utilizzati nella didattica ordinaria per tutta la classe;
al contrario, essi possono rappresentare un’occasione di arricchimento e
differenziazione della stimolazione didattica a favore di tutta la classe (come ad esempio
per quanto riguarda l’uso di mappe concettuali o di altri organizzatori concettuali e di
supporto informatici).
SOGGETTI COINVOLTI
Dirigente Scolastico
Nella logica dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche è il garante delle
opportunità formative offerte e attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto
allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi.
Consiglio di Classe/Team Docenti
Ha il compito di:
Esaminare la documentazione clinica (dei servizi pubblici o dei centri
autorizzati) presentata dalla famiglia;
Esaminare qualsiasi altro documento (relazione dello psicologo, servizi
sociali, lettere di segnalazione di disagio provenienti da qualunque operatore
del settore purché verificata);
Individuare i casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una
personalizzazione della didattica;
Elaborare collegialmente e corresponsabilmente il PEI/PDP puntando non
sulla quantità di misure dispensative/compensative ma sulla loro effettiva
efficacia nel processo di apprendimento dell’alunno;
Aggiornarsi sulle nuove tecnologie e usarle;
Collaborazione scuola – famiglia – territorio.
GLHI d’Istituto
GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione)
Ha il compito di:
Rilevare gli alunni con BES presenti nella scuola;
Raccolta e documentazione degli interventi didattico – educativi posti in
essere;
Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;
Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dalla Commissione BES;
Elaborazione di una proposta di PAI (piano annuale per l’inclusività) riferito
a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico.
A settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il
GLI redige un adattamento del PAI, sulla basa del quale il dirigente assegna
le risorse;
Funge da interfaccia della rete CTS, dei servizi sociali e sanitari territoriali.
Assistente alla comunicazione e assistente specialistico
Personale non docente
Il territorio
La funzione Strumentale o il docente referente d’Istituto per l’inclusione
Sensibilizza i colleghi e divulga le norme vigenti;
Realizza un modello di PDP/PEI d’Istituto;
Fornisce indicazioni operative al fine di sostenere la “presa in carico”
dell’alunno con una didattica inclusiva;
Supporta i colleghi con indicazioni su materiali, strategie didattiche e
modalità di valutazione;
Cura i primi colloqui con i genitori, specialisti e fa da mediatore tra docenti,
genitori, alunni, operatori, servizi sanitari;
Collabora con i colleghi nella ricerca di modalità di verifica e di valutazione
specifiche per ogni alunno;
Ricorda ai colleghi di inserire in tutti i verbali tutte le misure e gli strumenti
adottati durante l’anno in base al PDP/PEI;
Avvisa i colleghi che occorre utilizzare strategie, misure dispensative e
strumenti compensativi idonei anche quando l’alunno è in via di diagnosi;
Crea raccordi tra i diversi ordini di scuola per garantire la continuità;
Promuove azioni di formazione e aggiornamento per insegnanti e
informazione per i genitori;
Avvisa la segreteria di indicare, per le Prove Invalsi la presenza di alunni con
DSA, gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessari a ognuno;
Prepara per il presidente della Commissione d’esame l’elenco degli alunni
con BES con riferimento al PDP/PEI e alla relazione finale di classe.
RUOLO DELLA FAMIGLIA
La famiglia di un alunno BES va coinvolta sia nel momento dell’invio ai Servizi sanitari per
una valutazione (nel caso di BES certificato), sia nel momento dell’individuazione delle
misure dispensative e degli strumenti compensativi. Essendo fortemente investita
nell’impegno domestico dei compiti, è necessario un confronto ed una collaborazione
costante con la scuola e le strutture sanitarie, per la messa a punto delle strategie
d’apprendimento più efficaci e per favorire l’utilizzo degli strumenti compensativi sia a
scuola che a casa. Vanno, inoltre, chiaramente esplicitati alla famiglia i criteri e le modalità
di verifica e di valutazione previsti dal PEI/PDP.
LA VALUTAZIONE
“La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi didattici” Essa non intende
misurare la quantità delle conoscenze in possesso dell’alunno ma mira a sostenerlo
durante il processo di crescita, per fare in modo che non vada incontro a insuccessi.
Agli insegnanti spettano la responsabilità della valutazione, la cura della
documentazione e la scelta degli strumenti.
Pertanto ogni docente:
Attua la valutazione come processo formativo che aiuta l’alunno a crescere
evitando che la stessa possa assumere un carattere penalizzante e/o selettivo;
Reputa la valutazione come autoregolazione, quindi stima l’efficacia delle strategie
adottate, attiva le azioni da intraprendere rimodulando eventualmente quelle già
avviate;
Fa uso di prove di verifiche scritte, orali e pratiche coerenti col curricolo d’Istituto;
Garantisce l’oggettività della valutazione somministrando prove elaborate in proprio
e/o in team nelle quali ad ogni quesito verrà assegnato un punteggio che il docente
avrà cura di specificare nella stessa prova;
Garantisce la tempestività e la trasparenza della valutazione ai fini di promuovere
un processo di autovalutazione che conduce l’alunno ad individuare i punti di forza
e di debolezza e a migliorare il rendimento;
Utilizza le prove INVALSI somministrate negli anni precedenti;
Predispone prove per:
Alunni con difficoltà di apprendimento;
Alunni portatori di disabilità tenendo presente il P.E.I.;
Alunni BES con certificazione, per i quali il Consiglio di Classe/Team Docenti
dovrà prevedere un Piano Didattico Personalizzato in cui sono indicati misure
dispensative e strumenti compensativi;
Alunni non italofoni per i quali è possibile predisporre un Piano Educativo
Personalizzato in cui siano selezionati i contenuti e indicati i nuclei tematici
di apprendimento.
La valutazione è collegata al percorso di apprendimento in rapporto alla
data di arrivo e dalle informazioni raccolte durante la prima accoglienza.
Con riferimento alla C.M. 24/2006 i docenti privilegeranno la valutazione
formativa rispetto a quella “certificativa” prendendo in considerazione
il percorso dell’alunno, la motivazione, l’impegno e, soprattutto, le
capacità di apprendimento dimostrate.
LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
La scuola si attiene alle disposizioni di legge per somministrare le PROVE INVALSI iniziali,
intermedie e finali. La valutazione degli apprendimenti per realizzare la funzione di
raccolta di informazioni sul processo di apprendimento in atto e per regolare l’azione
didattica medesima si articola su tre momenti basilari:
-La valutazione iniziale;
-la valutazione in itinere;
-la valutazione finale;
La valutazione iniziale che si colloca nella prima fase dell’anno scolastico mantiene la sua
funzione di natura diagnostica circa i livelli cognitivi di partenza degli alunni (in termini di
conoscenza e abilità), di caratteristiche affettive d’ingresso (gli atteggiamenti verso la
scuola e verso le singole materie) ed infine degli stili cognitivi e di apprendimento (modi
di approccio prevalenti ed individuali alla conoscenza ed allo studio). La valutazione in
itinere si colloca nel corso degli interventi didattici e più precisamente va a puntualizzare
l’attuazione di specifici percorsi di apprendimento/insegnamento per fornire
all’insegnante le informazioni necessarie perché la programmazione possa divenire il più
aderente possibile alle caratteristiche del singolo alunno e del gruppo. La valutazione
finale ha carattere sommativo in quanto è chiamata a redigere un bilancio complessivo
dell’apprendimento sia al livello del singolo alunno (con la conseguente espressione di
voti o di giudizi), sia al livello del gruppo classe (nell’intento di stimare la validità della
programmazione). NORMATIVA DI RIFERIMENTO: - D.L. n. 137 dell’1/9/2008, convertito
dalla legge 30.10.2008 n. 169, che ha reintrodotto nella Scuola Primaria e in quella
Secondaria di primo grado, la valutazione del rendimento scolastico degli alunni con voto
numerico;
- D.P.R. n.122 del 22 Giugno 2009 coordina le norme vigenti per la valutazione degli
alunni.
VALUTAZIONE DELL’INCLUSIVITA’ DELLA SCUOLA
PUNTI DI FORZA PUNTI DI CRITICITA’ Utilizzo degli insegnanti di
sostegno i quali concorrono al successo dell’inclusione scolastica di ciascun alunno;
Inserimento degli alunni BES all’interno del gruppo classe rispettando i tempi di apprendimento;
Inserimento nel PTOF di principi per l’inclusività;
Referente di Istituto per favorire il processo di inclusività;
Commissione per l’inclusività GLI;
Coinvolgimento delle famiglie nel processo di integrazione degli alunni con BES;
Collegamenti con il territorio; Utilizzo delle soluzioni
individuate per gli alunni con BES come risorsa per tutti;
Classi con lim; Referente adozioni; Somministrazione di screening
per l’identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento.
Ridotto numero di risorse di sostegno a favore degli alunni EH;
Carenza di formazione su strategie didattiche mirate;
Scarsa accessibilità all’aula informatica;
Insufficiente conoscenza della normativa;
Inadeguata conoscenza delle caratteristiche psico-pedagogiche dell’età evolutiva;
Assistenti igienico-sanitari messi a disposizione dagli Enti Locali in modo non adeguato alle esigenze dell’Istituto;
Ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali dei comuni a favore delle famiglie con gravi problemi socio economici.
PRIORITA’
Garantire la diffusione e l’utilizzo di modelli per la
documentazione, la programmazione, il monitoraggio, il censimento ecc.;
Progetti d’Istituto inserendo gli alunni con BES; Stabilire i criteri per l’utilizzo delle risorse finanziarie
destinate agli alunni EH; Incentivare la collaborazione con gli Enti Locali; Promuovere degli incontri con i genitori per
presentare esperienze positive, buone prassi, progetti di inclusione ecc.;
Proporre occasioni di aggiornamento; Organizzare, se è possibile, un incontro tra genitori,
scuola e territorio sul tema dell’inclusione, incentivando la partecipazione dei genitori;
Attuazione di un protocollo di accoglienza per gli alunni EH che si iscrivono ad un nuovo ordine scolastico;
Progetto RE.S.A.BES.
A. Rilevazione degli alunni con BES presenti nella scuola: n°
I. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 28
Minorati vista
Minorati udito
Psicofisici 28
II. Disturbi evolutivi specifici (Legge 170/10) 7
DSA 4
ADHD/DOP 3
Borderline cognitivo
Altro
III. Svantaggio (indicare il disagio prevalente) 11
Socio-economico 11
Linguistico-culturale
Disagio comportamentale/relazionale
Totali 46
% su popolazione scolastica 6%
N° PEI redatti dai GLHO 28
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione
sanitaria 7
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione
sanitaria 11
ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E CRITICITA’
B. Risorse professionali specifiche
Prevalentemente utilizzate in Si/ No
Insegnanti di sostegno
Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.) Si
Altro: Concorrono al successo
dell’inclusione scolastica di ciascun allievo
con BES garantendo la realizzazione del
PEI/PDP, curando la documentazione,
assumendo la corresponsabilità delle
attività didattiche della classe e favorendo
la diffusione della cultura dell’integrazione
nella scuola.
Si
Assistenti Educativi Culturali
Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
Altro: Il servizio di assistenza specialistica
volto ad assistere l’alunno EH, allo scopo di
favorirne l’autonomia e la comunicazione
personale, migliorarne l’apprendimento, la
vita di relazione e l’integrazione in ambito
scolastico. In base alle necessità,
l’assistenza specialistica è prestata da
professionalità specifiche quali: l’educatore
professionale, gli assistenti alla persona (ai
fini dell’educazione all’autonomia
personale, ad una corretta postura, ecc…)
No
Assistenti alla Comunicazione
Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
No
Referente di Istituto
Per l’inclusione.
prof.ssa BENAVOLI Domenica
Si
Altre figure
Referenti Commissione Orientamento e
sostegno;
Recupero e sportello Re.sa.BES;
Psicopedagogisti e medici specialisti
dell’ASL
Si
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Attraverso Si / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI (solo i
componenti designati) Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva Si
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI No
Rapporti con famiglie No
Tutoraggio alunni No
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva No
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI Si
Rapporti con famiglie Si
Tutoraggio alunni Si
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva Si
ED.AMBIENTALE
INTERCULTURA E INTEGRAZIONE
TELETHON SOLIDARIETA’
ACCOGLIENZA, CONTINUITA’ E
ORIENTAMENTO
ATTIVITA’ SPORTIVA
Collaboratori scolastici
Assistenza alunni disabili SI
Progetti di inclusione / laboratori
integrati No
Altro: I compiti del personale non
docente sono relativi all’ambito
dell’assistenza fisica degli alunni EH,
nonché di vigilanza in ambiente
scolastico e durante le attività didattiche
che si svolgono esternamente alla scuola
in collaborazione con i docenti.
Attualmente i collaboratori
accompagnano, su richiesta, gli allievi
disabili negli spostamenti interni alla
scuola.
Si
Personale di segreteria Coinvolto nella gestione di dati sensibili
Formalmente incaricato Si
Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia dell’età
evolutiva No
Coinvolgimento in progetti di inclusione No
Coinvolgimento in attività di promozione
della comunità educante No
Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati sulla disabilità No
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati su disagio e simili No
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità Si
Procedure condivise di intervento su
disagio e simili No
Progetti territoriali integrati No
Progetti integrati a livello di singola
scuola No
Rapporti con CTS / CTI No
Altro:
Rapporti con privato, sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati No
Progetti integrati a livello di singola
scuola No
D. Coinvolgimento personale ATA
Progetti a livello di reti di scuole No
Formazione docenti
Strategie e metodologie
educativo-didattiche / gestione
della classe
No
Didattica speciale e progetti
educativo-didattici a prevalente
tematica inclusiva
No
Didattica interculturale / italiano
L2 No
Psicologia e psicopatologia
dell’età evolutiva (compresi DSA,
ADHD, ecc.)
No
Progetti di formazione su
specifiche disabilità (autismo,
ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
No
Progetto formativo “Proteggere
i bambini dalla violenza: La
scuola, spazio d’ascolto
emotivo”
SI
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel
cambiamento inclusivo X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi
inclusive; X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti
all’interno della scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti
all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti;
X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e
nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative;
X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla
promozione di percorsi formativi inclusivi; X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive
utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che
scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo.
X
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei
sistemi scolastici
Punteggio totale registrato 20
Livello di inclusività della scuola
0 - 15 = inadeguato
16 -20 = da migliorare
21 – 30 = sufficientemente adeguato
31 – 44 = buono
45 – 52 eccellente
Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli
di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.):
Ricostituzione (o rinnovo) del GLI Come previsto dalla normativa di riferimento (L.104/art.15, c.2
Dir.M.27/12/12, C.M. 8/13), attraverso la nomina del referente e dei componenti. Il Gruppo di Lavoro per l'Inclusione, attraverso riunioni periodiche coordinate dal Dirigente Scolastico (o un suo delegato), con la partecipazione dei referenti H nominati, docenti di sostegno, insegnanti curricolari designati, genitori degli alunni diversamente abili e rappresentanti ASL avrà il principale compito di procedere annualmente ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza, degli interventi di inclusione scolastica operati e formulare un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola.
Il GLI revisionerà e/o predisporrà Le schede per la rilevazione degli alunni con BES Le schede strutturate al fine di effettuare l’autovalutazione dell’inclusività
scolastica. Il modello di programmazione della classe inclusiva. La scheda di monitoraggio strutturato dell’andamento didattico-disciplinare
degli allievi con BES. La proposta di PAI da discutere e deliberare in sede di Collegio Docenti. Incontri periodici tra gli insegnanti specializzati della scuola dell'infanzia,
primaria e secondaria per adottare linee di intervento e strategie comuni a tutti gli ordini di scuola, al fine di garantire un'effettiva ed efficace integrazione relazionale e didattica degli alunni BES.
Verifiche relative alla funzionalità dell'organico rispetto alle esigenze e ai bisogni degli alunni disabili presenti.
L’analisi dei fascicoli personali degli allievi. Predispone l'attribuzione dei docenti alle classi sulla base di criteri di
continuità didattica ed esperienza pregressa dei docenti relativamente a una particolare tipologia di handicap.
Esamina il materiale di supporto a disposizione della scuola. Individua linee essenziali per la stesura del PEI e/o PDP. Predispone la documentazione da cui emerge la richiesta di assistenza per
l'autonomia e la comunicazione. I Consigli di Classe/Team Docenti Segnalano eventuali situazioni che si dovessero presentare oltre all’ordinaria
difficoltà di apprendimento, fermo restando che, come ribadito nella nota Ministeriale prot. 2563 del 22/11/2013, “anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non danno diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di Classe/Team Docenti è
autonomo nel decidere se formulare o no un PDP, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione”.
Condividono con le famiglie la stesura dei percorsi individualizzati e/o personalizzati e comunicano in itinere i risultati raggiunti dagli alunni.
Organizzano la didattica attraverso metodologie funzionali all’inclusione e al successo formativo degli alunni con BES
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti:
Incontri collegiali formativi e informativi sulla normativa BES; Corsi di formazione su tematiche BES anche attraverso adesione a progetti di
rete; Eventuali corsi le cui motivazioni scaturiscono da problematiche sorte in
seguito a “comportamenti problema” manifestati in corso d’anno.
Azioni di auto-formazione del personale docente, incentrati sulla didattica
speciale e sulle problematiche relative all’inclusione;
Corsi mirati allo sviluppo professionale di competenze specifiche sui disturbi
dell’apprendimento.
Eventuali corsi per la valutazione dei livelli di inclusione nella scuola degli
alunni con BES.
Incontri per l’aggiornamento del Piano Annuale per l’Inclusione.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive:
Formulazione di indicatori specifici.
Prove di verifica strutturate con step di difficoltà progressive.
Eventuale compensazione di compiti scritti con prove orali.
Eventuale valutazione più attenta ai contenuti che non alla forma.
Preparazione alle verifiche con esercizi appositi.
Utilizzo di mediatori didattici (mappe concettuali, tabelle ecc…), interrogazioni
programmate con segmentazione degli argomenti.
Diversificazione delle programmazioni coerentemente al tipo di svantaggio e/o
disabilità.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
I Consigli di Classe si impegneranno a:
Organizzare laboratori in piccoli gruppi assegnando ruoli e funzioni in base alle
competenze degli alunni.
Promuovere attività individualizzate o in gruppi, attività di Cooperative
Learning e di Peer Tutoring.
Valorizzare le esperienze pregresse nell’ambito dell’inclusione.
Valutare le potenzialità e le inclinazioni dei singoli allievi con BES al fine
dell’orientamento in uscita dal ciclo scolastico.
Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli
interventi inclusivi attraverso:
La condivisione delle scelte effettuate.
Gli incontri per individuare bisogni e aspettative, per monitorare i progressi e
individuare azioni di miglioramento.
Coinvolgimento nella redazione del PEI/PDP.
Il lavoro svolto dagli alunni presso il proprio domicilio.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative:
La famiglia dell’alunno con BES
Deve essere coinvolta nella compilazione del PEI/PDP e nella gestione dei
percorsi personalizzati, nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei
propri figli in particolare nella gestione dei comportamenti e nella
responsabilizzazione nei confronti degli impegni assunti.
Consegna alla scuola la diagnosi redatta a norma di legge.
Condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici
individualizzati/personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un
patto educativo-formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti, nel
rispetto della privacy, ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie
dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto
delle risorse disponibili.
Sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e
domestico.
Verifica giornalmente lo svolgimento dei compiti assegnati.
Verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti.
Incoraggia l’acquisizione di un grado sempre maggiore di autonomia nella
gestione dei tempi di studio e dell’impegno scolastico.
Sistematizzare le comunicazioni con le famiglie per ottenere una maggiore
corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione dei comportamenti e
nella responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti.
Possibilità di strutturare percorsi formativi con enti territoriali.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi:
Per ogni alunno con BES ciascun Consiglio di Classe/Team Docenti dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a: Rispondere ai bisogni individuali. Monitorare l’andamento didattico-disciplinare allo scopo di prevedere rinforzi
tempestivi e adeguati ai diversi tipi di difficoltà riscontrate.
Incrementare l’uso di metodologie e strategie didattiche inclusive (diffusione della metodologia del Cooperative Learning, rafforzamento dell’uso formativo della LIM…
Favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.
Costruire un curriculum scolastico degli alunni e monitorare costantemente le competenze acquisite.
Sostenere l’aggregazione e la partecipazione di tutti gli alunni per potenziare la motivazione verso la scuola (attività trasversali, classi aperte, attività extracurriculari).
Valorizzazione delle risorse esistenti:
Valorizzazione delle competenze dei docenti interni (formati sulla disabilità,
metodologie didattiche, uso di strumenti informatici).
Utilizzo delle LIM per attività didattiche inclusive.
Predisposizione di postazioni PC “accessibili” per la realizzazione di attività di insegnamento/apprendimento, in grado di sviluppare le abilità degli alunni con BES. “E’ necessario, in un contesto educativo come la scuola, considerare il problema dell’accessibilità all’aula informatica come una vera e propria operazione culturale”.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento
lavorativo:
Gli insegnanti faranno in modo che tutte le operazioni riguardanti il passaggio di un
alunno con BES da un ordine di scuola all’altro avvenga con la massima cura e
attenzione.
Questo settore d’intervento prevede:
Una serie di incontri con gli insegnanti della scuola primaria.
L’analisi della documentazione degli alunni con BES (se presente).
La condivisione del PEI/PDP al fine di assicurare continuità nell’azione
didattica/educativa.
L’attenta stesura del profilo delle competenze raggiunte dall’alunno.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 17/05//2017
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 30/06/2017 Delibera n° 94
Deliberato dal Consiglio d’Istituto in data 06/07/2017 Delibera n° 16
Allegati:
ALLEGATO 1 Sintesi alunni BES A.S. 2016/2017
ALLEGATO 2 Distribuzione alunni BES nelle classi A.S. 2016/2017
SINTESI ALUNNI BES A.S.2016/2017
ALLEGATO 1
ALUNNI EH (L.104 art.3 comma 1 e 3)
Scuola dell’Infanzia 4
Scuola Primaria 8
Scuola Secondaria di I grado 16
TOTALE 27
ALUNNI ADHD - DSA (certificati)
Scuola dell’Infanzia 0
Scuola Primaria 3
Scuola Secondaria di I grado 4
TOTALE 7
ALUNNI BES (non certificati)
Scuola dell’Infanzia 0
Scuola Primaria 1
Scuola Secondaria di I grado 10
TOTALE 11
ALUNNI STRANIERI (che non hanno la cittadinanza italiana)
Scuola dell’Infanzia 1
Scuola Primaria 12
Scuola Secondaria di I grado 3
TOTALE 16
DISTRIBUZIONE ALUNNI BES NELLE CLASSI a.s. 2016/2017
ALLEGATO 2
SCUOLA DELL’INFANZIA ACQUEDOLCI
I sezione 21 alunni di cui
EH 1
Alunni stranieri 1
SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRATELLO PLESSO PORTA NUOVA
I sezione 18 alunni di cui
EH 1
II sezione 16 alunni di cui
EH 1
SCUOLA DELL’INFANZIA SAN FRATELLO PLESSO SCHIENA
II sezione 17 alunni di cui
EH 1
TOTALE ALUNNI EH S. INFANZIA 4
ALUNNI STRANIERI 1
SCUOLA PRIMARIA ACQUEDOLCI
I A (T.P.) 13 alunni di cui
EH 1
Alunni stranieri 2
I C (T.P.) 15 alunni di cui
Alunni stranieri 1
II B (T.N.) 24 alunni di cui
EH 1
Alunni stranieri 3
III A (T.P.) 24 alunni di cui
Alunni stranieri 1
III B (T.N.) 19 alunni di cui
EH 2
Alunni stranieri 1
IV A (T.P.) 24 alunni di cui DSA 1
ADHD 1
Alunni stranieri 1
IV B (T.P.) 25 alunni di cui
EH 1
Alunni stranieri 2
V A (T.P.) 21 alunni di cui
Alunni stranieri 1
V C (T.P.) 19 alunni di cui
EH 1
SCUOLA PRIMARIA SAN FRATELLO
I A (T.N.) 22 alunni di cui
EH 1
III A (T.N.) 25 alunni di cui
EH 1
IV B (T.N.) 21 alunni di cui
DSA 1
V A (T.P.) 24 alunni di cui
BES non certificato 1
ALUNNI EH
ALUNNI DSA/ADHD (certificati) BES (non certificati)
8
3 1
TOTALE ALUNNI CON BES SC. PRIMARIA
12
ALUNNI STRANIERI 12
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ACQUEDOLCI
I A (T.P.) 23 alunni di cui
EH 1
BES non certificato 3 I B (T.N.) 27 alunni di cui
EH 2
DSA 1
Alunni stranieri 1
II A (T.P.) 16 alunni di cui
EH 3
BES non certificato 3
II B (T.P.) 23 alunni di cui
EH 1
Alunni stranieri 1
II C (T.N.) 23 alunni di cui
EH 1
III A (T.P.) 20 alunni di cui
EH 1
III B (T.P.) 19 alunni di cui
EH 2
III C (T.P.) 19 alunni di cui
EH 2
ADHD 1 Alunni stranieri 1
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO SAN FRATELLO
I B (T.N.) 15 alunni di cui
EH 1
BES non certificato 1
II A (T.P.) 20 alunni di cui
BES non certificato 1
III A (T.N.) 18 alunni di cui EH 1
DSA 2
BES non certificato 2
ALUNNI EH S. SECONDARIA I° GRADO ALUNNI DSA/ADHD (certificati)
BES (non certificati)
16 4
10
TOTALE ALUNNI CON BES SEC.I° GRADO 29
ALUNNI STRANIERI 3
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ACQUEDOLCI
Via A. Diaz, n. 66 – 98070ACQUEDOLCI (ME)
Cod. Fisc.: 95008820839 - Cod. Min.: MEIC826008 Tel. e Fax 0941.726102
[email protected] [email protected]
sito web: icacquedolci.gov.it
MONITORAGGIO FINALE ALUNNI CON B.E.S.
N° totale alunni731
Alunni BES6%
Alunni sranieri2%
N° totale alunni Alunni BES Alunni sranieri
1; 3% 2; 7%
3; 10%
2; 7%
1; 3%
3; 10%
3; 10%1; 3%
1; 3%
3; 10%
10; 34%
N° MATERIE INSUFFICIENTI I° QUADRIMESTRE
1 Materia
2 Materie
3 Materie
4 Materie
5 Materie
6 Materie
7 Materie
8 Materie
9 Materie
10 Materie
Nessuna
13; 65%
3; 15%
4; 20%
MATERIE RECUPERATE
TUTTE
ALCUNE
NESSUNA
1; 3%2; 7%
14; 47%3; 10%
4; 13%
6; 20%
RISULTATO PROVE RAV FINALI
8
7
6
Quasi sufficiente
Insufficiente
Non eseguite
23; 67%
4; 12%
5; 15%
2; 6%
ALUNNI AMMESSI E NON ALLA CLASSE SUCCESSIVA E ALL'ESAME FINALE
alunni ammessi alla classesuccessiva
Alunni non ammessi alla classesuccessiva
Alunni ammessi all'esame finale
Alunni non ammessi all'esamefinale
N° TOTALE ALUNNI CON B.E.S. 46 6% della comunità scolastica
N° ALUNNI STRANIERI 16 2% della comunità scolastica
SCHEDE PERVENUTE 34/46
SCUOLA E TIPOLOGIA BES
ASSENZE
N° MATERIE INSUFFICIENTI I° QUADRIMESTRE
N° MATERIE RECUPERATE
RISULTATI PROVE RAV
FINALI
INFANZIA ACQ. I SEZ. Alunno EH
15
INFANZIA S. F. I SEZ. (Porta Nuova)
Alunno EH
69
II SEZ. (Porta Nuova)
Alunno EH
62
II SEZ. (Schiena)
Alunno EH
57
SCUOLA E TIPOLOGIA BES
ASSENZE
N° MATERIE INSUFFICIENTI I° QUADRIMESTRE
N° MATERIE RECUPERATE
RISULTATI PROVE FINALI
PRIMARIA ACQ. II B
Alunno EH
14
/
/
No
(Situazione di gravità)
43%
39%
14%
4%
AREE DI INTERVENTO PRIVILEGIATE
AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE
AREA COGNITIVA
AREA PSICOMOTORIA
AREA DELL'AUTONOMIA
III B Alunno EH
28
Due
In parte
Sette
Alunno EH 16 Una Una Otto
V C Alunno EH
50
/
/
No (Situazione di
gravità)
PRIMARIA S. F.
I A Alunno EH
42
/
/
No
(Situazione di gravità)
III A Alunno EH
9
Due
In parte
Sette
SCUOLA E TIPOLOGIA BES
ASSENZE
N° MATERIE INSUFFICIENTI I° QUADRIMESTRE
N° MATERIE RECUPERATE
RISULTATI PROVE FINALI
SEC. I° Grado ACQ.
I A Alunno BES 3
149
Otto
Nessuna
Insufficienti (L’alunno non è
stato ammesso alla classe successiva)
Alunno BES 3
290
Sei
Nessuna
Insufficienti (L’alunno non è
stato ammesso alla classe successiva)
Alunno BES 3
83
Dieci
Nessuna
Gravemente insufficienti (L’alunno non è
stato ammesso alla classe successiva)
I B Alunno EH
123
Cinque
Tutte
Sufficiente
Alunno EH
237
Sette
Tutte
Sufficiente
Alunno BES 2
110
Sette
Tutte
Insufficiente (L’alunna è stata
ammessa alla classe successiva)
II A Alunno EH
115
Tre
Tutte
Sufficienti
Alunno EH
124
Quattro
Tutte
Sufficienti
Alunno EH
231
Nove
Tutte
Sufficienti
Alunno BES 3
234
Dieci
Nessuna
Insufficienti (l’alunna non è
stata ammessa alla classe successiva)
Alunno BES 3
158
Dieci
Tutte
Quasi sufficienti
Alunno BES 3
112
Tre
Tutte
Quasi sufficienti
II B Alunno EH
21
Sei
Tutte
Sufficienti
II C Alunno EH
/
Nessuna
/
Sufficienti
III A Alunno EH
344
/
/
Viste le numerose assenze, l’alunna
non viene ammessa agli
esami.
III B Alunno EH
31
Sei
Tutte
Sufficienti
Alunno EH
29
Quattro
Tutte
Sufficienti
III C Alunno EH
125
Nessuna
/
Sufficienti
Alunno EH
57
Nessuna
/
Sufficienti
SEC. I° grado S.F. I B
Alunno EH
100
Nessuna
/
Sufficienti
Alunno EH 126 Sette Quattro Cinque (ammasso alla
classe successiva)
II A
Alunno BES 3
174
Tre
Tutte
Sufficienti
III A Alunno EH
90 g.
/
/
No
(Situazione di gravità)
Alunno BES
/
/
/
Viste le numerose assenze, l’alunno
non viene ammesso agli esami finali.
MODALITA’ DI INTERVENTO (in classe, piccoli gruppi, fuori dalla classe)
Apprendimento cooperativo a piccoli gruppi dove ogni alunno trova il suo spazio e si sviluppano forme di rispetto reciproco;
Peer tutoring: lavoro a coppie o a piccoli gruppi in cui un alunno tutor fa da insegnante ai compagni;
Utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative Fuori dalla classe con interventi finalizzati all’acquisizione di strumentalità
scolastiche.
ATTIVITA’ (azioni) SVOLTE PER MIGLIORARE IL GRADO DI INCLUSIVITA’ Ludiche; Adattamento competenze e contenuti; Adattando stili di insegnamento, materiali, tempi, tecnologie; Proposte didattiche extrascolastiche (progetti, recupero); Tutoraggio; Verifiche differenziate; Valorizzazione delle capacità individuali; Collaborazione tra docenti e famiglie; Valorizzazione della diversità; Incoraggiamento;
Ascolto attivo.
COMPETENZE COMPORTAMENTALI E DISCIPLINARI ACQUISITE Potenziamento delle capacità comunicative ed espressive; Potenziamento delle competenze operative e pratiche; Autonomia e responsabilità; Autonomia personale e didattica; Capacità di formulare giudizi realistici su se stessi; Consapevolezza dei propri limiti; Disponibilità alla socializzazione; Capacità di gestire i propri stati emozionali e tollerare circostanze avverse; Rispetto; Gratitudine; Collaboratività; Rispetto delle regole;
CRITERI PER LA VALUTAZIONE FINALE La valutazione scaturisce: Dalla somma delle valutazioni nelle varie discipline; Dalle osservazioni in classe tenendo conto dei progressi in itinere, della
motivazione, dell’impegno e dell’interesse dimostrati. Negli alunni con disabilità certificata la valutazione finale è riferita:
Al comportamento; Alle discipline;
Alle attività svolte sulla base del PEI.
Docente referente d’Istituto per l’Inclusione
Prof.ssa Domenica BENAVOLI