Ottobre 2012

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Valle di Suèssola Nobile Petroli Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Anno XXXI n.10 Ottobre 2012 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi Sanfelice Oggi VIAGGI E TURISMO Via Napoli - CANCELLO SCALO tel. 0823.801262 telefax 0823. 802657 www.villaggidavedere.com [email protected] Gas liquidi in bombole e serbatoi V ia S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.758594(isdn)e-mail:[email protected] SANTA MARIA A VICO S.r.l. cerimonia donna Santa Maria a Vico SANTA MARIA A VICO Via Nazionale, 328, tel.0823.808507 Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 tel. 0823.751019 - 0823.754155 GIOIELLI & MODA www.capassogioielliemoda.com A u g u r i continua a pag. 2 Via Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029 - S.MARIA A VICO Bar - Gelateria - Pasticceria - Cornetteria I nostri giovani si fanno onore in Italia e all’estero Antonio Campagnuolo Cresciuto all’ombra della basilica di Maria SS. Assunta in Santa Maria a Vico, laureatosi in ingegneria navale a Napoli, partì dal suo paesello con un valiggetta piena di sogni. Ora è l’After Sales Manager &Service Director della Ferretti s.p.a., uno dei più grandi gruppi al mondo in fatto di Yachts, Mochi Craft e Custom Line. Si occupa anche dell’organizzazione, formazione e potenziamento della efficiente rete mondiale di Service Point. All’Amministrazione Comunale Santamariana ed alla Commissione Comunale per la Toponomastica Intitolate Ncopp’ ‘o cellaro a Cesare Saccavino La legge che regola la materia delle intitolazioni consente la deroga per quei cittadini che hanno onorato e/o ben illustrato il proprio paese. Sue le iniziative per la realizzazione delle statue del calzolaio, della ricamatrice e dell’emigrante; della fontanina e delle ceramiche installate nella piazza che non porta nessun nome. Eliminare l’intitolazione della piazzetta che porta il nome di Umberto I: la famiglia dei Savoia ha distrutto il Sud ed ancora oggi ne paghiamo le conseguenze Male chi va truvanne salute e giustizia Gli errori giudiziari Ho provato sincera commozio- ne nel vedere in televisione l’in- credibile Caso Tortora (1983- 1987), un uomo onesto ammazza- to dalla malagiustizia ad opera scellerata di cattivi giudici che, per giunta, hanno fatto carriera (e che carriera!!!), ed i cui nomi non sono - ovviamente - comparsi sullo schermo televisivo. Questi nomi, che io ricordo, erano all’epoca dei fatti i P.M. Felice Di Persia e Lucio Di Pietro, i quali raccolsero, sic et simpliciter, le dichiarazioni di tre pentiti: Gianni Melluso (‘o bbello!), Giuseppe Barra e Pasquale Pandico, gli infami accusatori di Tortora. A questi “magistrati” non è stata data nemmeno la più blanda ammonizione per le loro negligen- EnzoTortora: il tempo non cancella. Un monito per la giustizia. “Legge e giustizia non sono sinonimi” - Voltaire: “La demenza della canaglia era bastata, in mancanza di prove, per condannare un uomo alla ruota”. Claudio Onorati ze, omissioni e pressappochismo dimostrati nella conduzione del caso Tortora, nonostante l’impulso a tanto dato dall’allora Ministro della Giustizia, il tecnico/giurista prof. Giuliano Vassallo. Il Consi- glio Superiore della Magistratura fece, come al solito, quadrato in- torno a costoro, che non vennero sanzionati con provvedimento al- meno disciplinare ( “Cuorve e cuorve nun se cecano ll’uocchie ll’uno cu ll’auto!” - Similes cum Per una mamma avere un figlio lontano - ci dice la signora Maria - è sempre poco piacevole, ma l’amarezza della lontananza è miti- gata dal grande successo che An- tonio sta avendo. E poi, appena può, ritorna a casa. E lo zio Pasquale Piscitelli, già dipendente comunale di S. Maria a Vico,”Antonio è generosissimo, ci confida, e non si è dimenticato dei suoi amici e compagni: ha chia- mato a lavorare con sé una dieci- na fra amici e compagni universi- tari: A fare compagnia alla signora Maria Piscitelli ed al papà Aniello ci ha pensato l’altro figlio, Agosti- no. Antonio, appena laureato in In- gegneria Navale presso l’Universi- tà degli Studi di Napoli Federico II, conseguita nel marzo 1998 con vo- tazione 109/110 , dopo una breve esperienza in studi di progettazio- ne ha iniziato la sua collaborazio- ne con il Gruppo Onorato/Moby (importante Gruppo Armatoriale del Mediterraneo specializzato in tra- continua a pag. 2 Il 21 luglio scorso è deceduto, all’improvviso, Cesare Saccavi- no, da tutti conosciuto come Ce- sare ‘o farmacista. Titolare, con la sua famiglia, della farmacia omo- nima nel nostro Comune, la sua dipartita ha lasciato sgomenti tutti coloro che lo conoscevano e che lo stimavano. Il giornale Valle di Suèssola si fa promotore presso l’Amministra- zione Comunale e presso la costituenda Commissione Comu- nale per la Toponomastica per l’in- titolazione della piazza grande ‘e copp’ ‘o cellaro, che non ha nome, a lui che è stato il promotore della realizzazione delle statue ivi col- locate. Cesare, con il suo saper fare, chiedendo contributi ad amici, co- noscenti e semplici cittadini, è riu- scito a far realizzare non solo le tre statue (calzolaio, ricamatrice, emigrante), ma anche il fontanino nonché le ceramiche che si trova- no ai piedi del muretto che delimi- ta il marciapiede dalla piazza. Ed a proposito di piazza: l’inti- tolazione di piazza Umberto I ri- guarda solo lo spazio racchiuso tra i due bar e l’esercizio di generi ali- mentari (ex forno Vigliotti). Prati- camente pochi metri quadrati. In- vece la piazza grande, quella per intenderci dove sono la statua del calzolaio, la fontanina, ed il par- cheggio, non ha nome. Non è nemmeno opportuno chiamare tutta la piazza Umberto I per vari motivi, a cominciare da quello che Umberto I appartene- va alla famiglia Savoia, famiglia che ha distrutto il Sud Italia deru- bandolo di tutto ciò che aveva e, cosa ancora più grave, cancellan- do per almeno venti anni le scuo- le di ogni ordine e grado per far sì che i giovani del Sud crescessero ignoranti. Alfonso Morgillo All’indomani dell’Unità d’Italia, 1861, più di cinquantaseimila italiani(fra soldati e cittadini) del- l’Italia del Sud furono imprigionati e uccisi dai Piemontesi nel carce- re di Fenestrelle (sulle Alpi): bru- ciati vivi nella calce. Di questa atro- cità la storia non ne fa menzione; ancora oggi lo Stato Italiano ha paura di dire la verità. E continua a non dire la verità nemmeno per quanto riguarda le porcherie commesse dagli anglo- americani e loro alleati durante l’ul- timo conflitto mondiale. Per l’occa- sione si menzionano solo le efferatezze commesse dai tede- schi inritirata e volutamente si è fatto scendere il velo pietoso dell’ignomia su quanto commesso dai soldati anglo-americani e loro alleati nella nostra Valle di Suès- sola, e maggiormente ad Esperia, in provincia di Frosinone, ove ben 900(novecento) fra donne e bam- bine furono stuprate, violentate e Una prece ed un ricordo per i morti volutamente dimenticati moltissime uccise dai soldati an- glo-americani e loro alleati. Ed ogni anno, subito dopo l’Epi- fania, veniamo importunati fino alla nausea per una ventina di giorni dagli organi di informazione dei pa- droni (Stato e privati). Inoltre biso- gna ricordare che molti italiani han- no impiegato circa cinquant’anni affinché venisse detta la verità sulle centinaia di nostri connazionali tru- cidati e lasciati morire nelle foibe jugoslave (= fosse profondissime a forma di imbuto ove venivano buttati, vivi o morti, gli italiani). Il giornale Valle di Suèssola in- vita tutte le persone di buona vo- lontà a ricordare questi morti, e tutti gli altri, nella ricorrenza del 2 no- vembre, giorno universale dedica- to dalla Chiesa cattolica a tutti i de- funti, senza distinzione alcuna. E ripropone la bellissima lirica del prof. Gaetano Aceto, testimone oculare della barbarie anglo-ame- ricana ed alleata ad Esperia. O.P. Inquietudine nella nostra Valle La gioventù in odore di rottamatori e di grillini Oramai non è più uno sparuto numero di esagitati o di cani sciol- ti. La nostra gioventù (e per giova- ni non si intendono solo coloro che anagraficamente hanno pochi anni) non resta insensibile al ven- to di cambiamento proveniente dal Centro-Nord. A Firenze, il giovane sindaco Renzi ha sconquassato con le sue idee rivoluzionarie il mai omogeneo PD locale e nazionale, schierando- si apertamente contro i mam- masantissima della politica di centrosinistra ed ha fatto breccia in moltissimi italiani di ogni età: ciò a dimostrazione che quando le idee sono sane e pulite si posso- no raggiungere alti traguardi (fa- cendo moltissimi proseliti anche nella nostra Valle). A dare uno scossone all’apatica gente italica,”soporificata” (perdo- nateci questo termine) da un siste- ma che ha fatto e continua a fare comodo alla nostra classe dirigen- te, a tentare di rivoluzionare l’Ita- 16 maggio 1944 Tragica notte del sedici maggio chi dimenticherà le urla strazianti che lacerarono l’aria della valle buia? Come il leopardo divide il branco e sbrana la cerbiatta mite, la belva alleata operante sulle balze aurunche, separò quella notte le donne dagli uomini, le stuprò le rapino delle sue auree cose, pugnalò chi si oppose. Offesa orrenda al genere umano, ferita cocente recata nell’anima di centinaia di donne fino alla morte. continua a pag. 2 Successo del Festival delle Corti La rassegna che ha colorato le serate estive della Valle di Suessola, portando musica, arte e poesia nelle corti e nelle piazze, si è conclusa il 22 Settembre con la rievocazione dell’accampamento romano di piazza Castra Marcelli. Ideatore e direttore artistico il prof. Enzo Gagliardi. Dal 26 Giugno l’associazione Fatti per Volare, in collaborazio- ne con l’ Archeoclub di Acerra, il continua a pag. 5 Per tutti ‘e pied’ janche e per coloro che negano l’esistenza della cultura nella nostra valle Il Festival delle Corti ha fatto seguito alla rassegna Noi Suessolani. Assenti, come sempre, ‘e pied’ janche. “Credere e’ una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si cre- de e’ una prova di forza.” Queste sono le parole con le quali esordi- sce il responsabile del Codacons, dr. Mario Piscitelli, serio e schi- vo, ma fermo di carattere, che con caparbietà lavora dalle otto del mattino e fino alle 21,00 di sera per dare risposte serie e professio- nali a tutti quei cittadini che si ri- volgono con fiducia al Codacons. Ed è proprio su questa scia che i responsabili nazionali del Coda- cons hanno affidato al dr. Mario Piscitelli e all’ avv. Michela Izzo la responsabilità di individuare ed aprire anche sul territorio di Mari- gliano ed Acerra una nuova sede che attivamente andrà ad occupar- si, con la stessa sensibilità e pro- fessionalità già dimostrata per il territorio di Valle di Suèssola e Il Codacons vince, TeleTu paga Galatia, delle numerose e artico- late problematiche esistenti su questa parte di territorio Acerrano e Mariglianese. Il sig. Nicola Mauro, Polizia Mu- nicipale di S. Felice, ci dice l’avv. Izzo, si è rivolto al Codacons nel mese di novembre 2011 avendo ricevuto da uno studio legale di Milano una missiva che gli intima- va di versare un certo importo per fatture, a loro dire, insolute a se- guito di contratto stipulato con la continua a pag. 5 avv. Michela Izzo dr. Mario Piscitelli Eliana Riva Pasquale Onorati

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Politica, sport, cultura, storia della Valle di Suèssola

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Page 1: Ottobre 2012

Valle di SuèssolaNobile Petroli

Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola

Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo MorgilloAnno XXXI n.10 Ottobre 2012

Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola(Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi

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I nostri giovani si fanno onore in Italia e all’estero

Antonio CampagnuoloCresciuto all’ombra della basilica di Maria SS. Assunta in Santa

Maria a Vico, laureatosi in ingegneria navale a Napoli, partì dal suopaesello con un valiggetta piena di sogni. Ora è l’After Sales

Manager &Service Director della Ferretti s.p.a., uno dei più grandigruppi al mondo in fatto di Yachts, Mochi Craft e Custom Line. Sioccupa anche dell’organizzazione, formazione e potenziamento

della efficiente rete mondiale di Service Point.

All’Amministrazione Comunale Santamariana ed alla Commissione Comunale per la Toponomastica

Intitolate Ncopp’ ‘o cellaro a Cesare SaccavinoLa legge che regola la materia delle intitolazioni consente la deroga per quei cittadini che hanno

onorato e/o ben illustrato il proprio paese. Sue le iniziative per la realizzazione delle statue del calzolaio,della ricamatrice e dell’emigrante; della fontanina e delle ceramiche installate nella piazza che non porta

nessun nome. Eliminare l’intitolazione della piazzetta che porta il nome di Umberto I: la famiglia deiSavoia ha distrutto il Sud ed ancora oggi ne paghiamo le conseguenze

Male chi va truvanne salute e giustizia

Gli errori giudiziariHo provato sincera commozio-

ne nel vedere in televisione l’in-credibile Caso Tortora (1983-1987), un uomo onesto ammazza-to dalla malagiustizia ad operascellerata di cattivi giudici che, pergiunta, hanno fatto carriera (e checarriera!!!), ed i cui nomi non sono- ovviamente - comparsi sulloschermo televisivo. Questi nomi,che io ricordo, erano all’epoca deifatti i P.M. Felice Di Persia e LucioDi Pietro, i quali raccolsero, sic etsimpliciter, le dichiarazioni di trepentiti: Gianni Melluso (‘o bbello!),Giuseppe Barra e PasqualePandico, gli infami accusatori diTortora. A questi “magistrati” non èstata data nemmeno la più blandaammonizione per le loro negligen-

EnzoTortora: il tempo noncancella. Un monito per la

giustizia. “Legge e giustizia nonsono sinonimi” - Voltaire: “La

demenza della canaglia erabastata, in mancanza di prove,per condannare un uomo alla

ruota”.

Claudio Onorati

ze, omissioni e pressappochismodimostrati nella conduzione delcaso Tortora, nonostante l’impulsoa tanto dato dall’allora Ministrodella Giustizia, il tecnico/giuristaprof. Giuliano Vassallo. Il Consi-glio Superiore della Magistraturafece, come al solito, quadrato in-torno a costoro, che non vennerosanzionati con provvedimento al-meno disciplinare (“Cuorve ecuorve nun se cecano ll’uocchiell’uno cu ll’auto!” - Similes cum

“Per una mamma avere un figliolontano - ci dice la signora Maria -è sempre poco piacevole, mal’amarezza della lontananza è miti-gata dal grande successo che An-tonio sta avendo. E poi, appenapuò, ritorna a casa.

E lo zio Pasquale Piscitelli, giàdipendente comunale di S. Mariaa Vico,”Antonio è generosissimo,ci confida, e non si è dimenticatodei suoi amici e compagni: ha chia-mato a lavorare con sé una dieci-na fra amici e compagni universi-tari:

A fare compagnia alla signoraMaria Piscitelli ed al papà Anielloci ha pensato l’altro figlio, Agosti-no.

Antonio, appena laureato in In-gegneria Navale presso l’Universi-tà degli Studi di Napoli Federico II,

conseguita nel marzo 1998 con vo-tazione 109/110 , dopo una breveesperienza in studi di progettazio-ne ha iniziato la sua collaborazio-ne con il Gruppo Onorato/Moby(importante Gruppo Armatoriale delMediterraneo specializzato in tra-

continua a pag. 2

Il 21 luglio scorso è deceduto,all’improvviso, Cesare Saccavi-no, da tutti conosciuto come Ce-sare ‘o farmacista. Titolare, con lasua famiglia, della farmacia omo-nima nel nostro Comune, la suadipartita ha lasciato sgomenti tutticoloro che lo conoscevano e chelo stimavano.

Il giornale Valle di Suèssola sifa promotore presso l’Amministra-zione Comunale e presso lacostituenda Commissione Comu-nale per la Toponomastica per l’in-

titolazione della piazza grande ‘ecopp’ ‘o cellaro, che non ha nome,a lui che è stato il promotore dellarealizzazione delle statue ivi col-locate.

Cesare, con il suo saper fare,chiedendo contributi ad amici, co-noscenti e semplici cittadini, è riu-scito a far realizzare non solo letre statue (calzolaio, ricamatrice,emigrante), ma anche il fontaninononché le ceramiche che si trova-no ai piedi del muretto che delimi-ta il marciapiede dalla piazza.

Ed a proposito di piazza: l’inti-tolazione di piazza Umberto I ri-guarda solo lo spazio racchiuso trai due bar e l’esercizio di generi ali-mentari (ex forno Vigliotti). Prati-camente pochi metri quadrati. In-vece la piazza grande, quella perintenderci dove sono la statua delcalzolaio, la fontanina, ed il par-cheggio, non ha nome.

Non è nemmeno opportunochiamare tutta la piazza UmbertoI per vari motivi, a cominciare daquello che Umberto I appartene-va alla famiglia Savoia, famigliache ha distrutto il Sud Italia deru-bandolo di tutto ciò che aveva e,cosa ancora più grave, cancellan-do per almeno venti anni le scuo-le di ogni ordine e grado per far sìche i giovani del Sud crescesseroignoranti.

Alfonso Morgillo

All’indomani dell’Unità d’Italia,1861, più di cinquantaseimilaitaliani(fra soldati e cittadini) del-l’Italia del Sud furono imprigionatie uccisi dai Piemontesi nel carce-re di Fenestrelle (sulle Alpi): bru-ciati vivi nella calce. Di questa atro-cità la storia non ne fa menzione;ancora oggi lo Stato Italiano hapaura di dire la verità.

E continua a non dire la veritànemmeno per quanto riguarda leporcherie commesse dagli anglo-americani e loro alleati durante l’ul-timo conflitto mondiale. Per l’occa-sione si menzionano solo leefferatezze commesse dai tede-schi inritirata e volutamente si èfatto scendere il velo pietosodell’ignomia su quanto commessodai soldati anglo-americani e loroalleati nella nostra Valle di Suès-sola, e maggiormente ad Esperia,in provincia di Frosinone, ove ben900(novecento) fra donne e bam-bine furono stuprate, violentate e

Una prece ed un ricordo per imorti volutamente dimenticati

moltissime uccise dai soldati an-glo-americani e loro alleati.

Ed ogni anno, subito dopo l’Epi-fania, veniamo importunati fino allanausea per una ventina di giornidagli organi di informazione dei pa-droni (Stato e privati). Inoltre biso-gna ricordare che molti italiani han-no impiegato circa cinquant’anniaffinché venisse detta la verità sullecentinaia di nostri connazionali tru-cidati e lasciati morire nelle foibejugoslave (= fosse profondissimea forma di imbuto ove venivanobuttati, vivi o morti, gli italiani).

Il giornale Valle di Suèssola in-vita tutte le persone di buona vo-lontà a ricordare questi morti, e tuttigli altri, nella ricorrenza del 2 no-vembre, giorno universale dedica-to dalla Chiesa cattolica a tutti i de-funti, senza distinzione alcuna. Eripropone la bellissima lirica delprof. Gaetano Aceto, testimoneoculare della barbarie anglo-ame-ricana ed alleata ad Esperia. O.P.

Inquietudine nella nostra ValleLa gioventù in odore di rottamatori e di grilliniOramai non è più uno sparuto

numero di esagitati o di cani sciol-ti. La nostra gioventù (e per giova-ni non si intendono solo coloroche anagraficamente hanno pochianni) non resta insensibile al ven-to di cambiamento proveniente dalCentro-Nord.

A Firenze, il giovane sindacoRenzi ha sconquassato con le sueidee rivoluzionarie il mai omogeneoPD locale e nazionale, schierando-si apertamente contro i mam-masantissima della politica di

centrosinistra ed ha fatto brecciain moltissimi italiani di ogni età: ciòa dimostrazione che quando leidee sono sane e pulite si posso-no raggiungere alti traguardi (fa-cendo moltissimi proseliti anchenella nostra Valle).

A dare uno scossone all’apaticagente italica,”soporificata” (perdo-nateci questo termine) da un siste-ma che ha fatto e continua a farecomodo alla nostra classe dirigen-te, a tentare di rivoluzionare l’Ita-

16 maggio 1944Tragica nottedel sedici maggiochi dimenticheràle urla straziantiche lacerarono l’ariadella valle buia?

Come il leopardodivide il brancoe sbranala cerbiatta mite,la belva alleataoperante

sulle balze aurunche,separò quella nottele donne dagli uomini,le stupròle rapino delle sue auree cose,pugnalò chi si oppose.

Offesa orrendaal genere umano,ferita cocenterecata nell’animadi centinaia di donnefino alla morte.

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Successo del Festival delle CortiLa rassegna che ha colorato le serate estive della Valle di

Suessola, portando musica, arte e poesia nelle corti e nellepiazze, si è conclusa il 22 Settembre con la rievocazione

dell’accampamento romano di piazza Castra Marcelli.Ideatore e direttore artistico il prof. Enzo Gagliardi.

Dal 26 Giugno l’associazioneFatti per Volare, in collaborazio-ne con l’Archeoclub di Acerra, il

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Per tutti ‘e pied’ janche e per coloro che negano l’esistenzadella cultura nella nostra valle

Il Festival delle Corti ha fatto seguito allarassegna Noi Suessolani.

Assenti, come sempre, ‘e pied’ janche.

“Credere e’ una bella cosa, mamettere in atto le cose in cui si cre-de e’ una prova di forza.” Questesono le parole con le quali esordi-sce il responsabile del Codacons,dr. Mario Piscitelli, serio e schi-vo, ma fermo di carattere, che concaparbietà lavora dalle otto delmattino e fino alle 21,00 di seraper dare risposte serie e professio-nali a tutti quei cittadini che si ri-volgono con fiducia al Codacons.

Ed è proprio su questa scia chei responsabili nazionali del Coda-cons hanno affidato al dr. MarioPiscitelli e all’ avv. Michela Izzo laresponsabilità di individuare edaprire anche sul territorio di Mari-gliano ed Acerra una nuova sedeche attivamente andrà ad occupar-si, con la stessa sensibilità e pro-fessionalità già dimostrata per ilterritorio di Valle di Suèssola e

Il Codacons vince, TeleTu paga

Galatia, delle numerose e artico-late problematiche esistenti suquesta parte di territorio Acerranoe Mariglianese.

Il sig. Nicola Mauro, Polizia Mu-nicipale di S. Felice, ci dice l’avv.Izzo, si è rivolto al Codacons nelmese di novembre 2011 avendoricevuto da uno studio legale diMilano una missiva che gli intima-va di versare un certo importo perfatture, a loro dire, insolute a se-guito di contratto stipulato con la

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avv. Michela Izzo dr. Mario Piscitelli

Eliana Riva

Pasquale Onorati

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Ottobre 20122 Valle di Suèssola

Periodico d’informazione fondato nel 1981,edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola

Direttore: Alfonso MorgilloDirettore Responsabile: Arturo Morgillo

Via Nazionale, 92 - 81028 SANTA MARIA A VICO (Ce)tel. 0823. 808160 - 808360, fax 0823. 808160 - 808360

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D’Addio; Asmà Es-Souni; Alfonso, Clemente e Mayra Ferrara; Carmela e FortunaFico; Vincenzo Guadagnino; Domenico, Aldo e Vincenzo Guida; Vincenzo Isernio;Diego Martinisi; Marco Mauro; Luigi Mazzone; Ivan e Selenia Morgillo; TizianaMorgillo; Valerio Nobile; Gelsomina Nuzzo; Claudio Onorati; Pasquale Onorati;Antonio Passariello; Francesco e Maria Perrotta; Andrea Piscitelli; Alfonso Russo;Antonio Solli.

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L’ing. Antonio Campagnuolo con il suo team

sporto passeggeri, attività di rimor-chio, supporto a piattaforme petro-lifere, salvataggi navali, antinqui-namento, fire fighting ecc): in unprimo momento presso laNavalmeccanica Elbana dove,dopo un breve training, si è inte-ressato della manutenzione pro-grammata delle navi in esercizio(sistema AMOS) e del Safety Ma-nagement System (ISM code) suc-cessivamente presso i Rimorchia-tori Sardi dove, oltre che di manu-tenzione programmata e di SefetyManagement System, si è occupa-to con crescenti responsabilità diantinqui-namento (Rec Oil) e sal-vataggi navali.

Nel 2000 è approdato nel Grup-po Ferretti a gestire l’After Salesper il mercato italiano del marchioFerretti Yachts. (Il Gruppo Ferrettiè tra i leader mondiali nella proget-tazione, costruzione e vendita diMotoryachts di lusso con un porta-foglio di alcuni dei marchi più esclu-sivi del mondo nautico mondiale:Ferretti Yachts, Pershing, Itama,Bertram, Riva, Mochi Craft,Custom Line e CRN. Il Gruppo hasedi operative in Italia, Nord Ame-rica, Brasile, Cina e Hong Kong e,grazie a un esclusivo network dicirca 60 selezionatissimi dealer edi circa 120 service point autoriz-zati, è presente in più di 80 paesi).

Nel 2001, grazie ai risultati otte-nuti ed all’ottimo lavoro svolto nelpotenziamento del Service Net-work italiano, riceve l’incarico diResponsabile After Sales mondia-le per il marchio Ferretti Yachts. Inquesto nuovo ruolo lavora per cre-are un forte e capillare ServiceNetwork mondiale.

Nel 2002 crea la ServiceUniversity, scuola di formazionetecnica e manageriale per dealere service point. Oggi, dopo circadieci anni, la Service Universityprevede un programma con attivi-tà di formazione (dealer, servicepoint ed equipaggi) svolte in Italia(Forlì, Marotta, Ancona, La Spezia)prevalentemente per il mercatoEMEA, in Florida (Miami e FtLauderdale) per i l mercatoAmericas, Hong Kong e SanYa peril mercato APAC .

Executive Master in BusinessAdministration conseguito nel 2004presso l’Università degli studi diBologna. Nel 2004 riceve l’incari-co di Responsabile After Salesmondiale anche per il marchioMochi Craft che si affianca al mar-chio Ferretti Yachts. Continuandoil suo impegno nella creazione eformazione del service network deidue marchi e lavorando alpotenziamento dei service offerti aiClienti, nel 2006 riceve l’incarico diVice President After Sales andCustomer Service per FerrettiYachts, Mochi Craft e Custom Line.

Nel 2008 riceve l’incarico di VicePresident After Sales andTechnical Services del Gruppo Fer-retti (cioè dei marchi FerrettiYachts, Mochi Craft, Custom Line,Pershing, Itama, Apreamare,Bertram, Riva e CRN) ed esegueuno spin-off di tutte le risorse After

Sales presenti nel Gruppo Ferrettifacendo nascere Easea>YachtingSpA di cui assume la guida in qua-lità di Amministratore Delegato.

Entro fine anno 2012 assumeràanche l’incarico di Product Mana-ger Officer per i prodotti FerrettiYachts, Mochi Craft, Custom Line,Pershing, Itama, Bertram e Riva.

Antonio, ad majora...!

La pagina di una rivista straniera,specializzata nel settore Yachts di

lusso: si parla di AntonioCampagnuolo, realtà vincente

I nostri giovani si fanno onore in Italia e all’estero: Antonio Campagnuolo

Il 2 0ttobre 2012 un rappresen-tante del Movimento Santamaria-no ha presentato, all’Ufficio Proto-collo del Comune di Santa Mariaa Vico, una richesta di delibera sot-toscritta da circa 400 firmatari chechiede all’amministrazione di ren-dere meno gravosa sui cittadinil’aliquota IMU. La richiesta è di sta-bilire l’aliquota al 2x1000 per la pri-ma casa e di considerare, perquanto riguarda l’IMU sulla secon-da casa, situazioni di particolaredisagio da parte dei contribuenti.La raccolta firme è stata effettuatatra i mesi di maggio ed aprile diquesto anno ed ha ricevuto molticonsensi e approvazione da partedei cittadini, stanchi di dover met-tere mano alle tasche in manieracosì continuativa ed annosa. “Sia-mo certi che il Sindaco e l’ammini-strazione comunale si mostreran-no sensibili a questa richiesta. – di-chiara Valentina Crisci, compo-nente del Movimento – In un recen-te Consiglio Comunale, il sindacoha affermato di aver reso esecuti-vo il progetto di rifacimento dellaVia Appia grazie ad una richiestapervenutagli da circa 400 cittadini.Se questo numero di firme posso-

I concetti ripetuti più volte ven-gono appresi meglio! Questo de-vono aver pensato nella redazio-ne de La Tribuna quando hannodeciso di ripubblicare a pagina 5del numero di settembre, con il ti-tolo La farmacia in P. Umberto I ea firma di Giovanna Vigliotti, l’arti-colo comparso a pagina 3 del nu-mero di agosto di questo periodi-co, nella rubrica Frammenti di Sto-ria curata da Mario Vigliotti, perricordare il dott. Cesare Saccavino,recentemente scomparso, e la sto-rica farmacia della sua famiglia.

Repetita iuvant

Il Movimento Santamariano attacca il sindaco Piscitelli

A noi altro non resta che meditaresu queste tre amare verità, da mescelte tra le tante negative sullagiustizia: 1) “Fanno meno dannocento delinquenti che un cattivogiudice” (F.G. Quevedo Y Vilegas1580/1645); 2) “Per avere pauradei magistrati non bisogna esserenecessariamente colpevoli” (J.L.Borges). 3) Solo i signori Magistra-ti quando rompono (spesso!) nonpagano, e vanno pure al governo!”.Vergogna! E’ un’indecenza!

Ambiente e territorio a San Felice

La cosa ci fa piacere, visto chestiamo parlando di un bell’articoloche merita di essere proposto adun vasto pubblico. Questo lo ab-biamo capito per primi! Quello cheperò non abbiamo capito è il per-ché a La Tribuna non abbiano pre-cisato, per correttezza verso i lorolettori, prima ancora che nei nostriconfronti, che l’articolo, diverso neltitolo, ma identico per tutto il resto,anche nella punteggiatura, era sta-to già pubblicato sulla nostra testa-ta. Sarà per la prossima volta? Losperiamo vivamente. O.P.

Protocollate le firmeraccolte per l’IMU

Il Movimento Santamariano chiede al Sindaco e agli amministratoridi abbassare l’IMU al minimo previsto dalla legge: 2x1.000

no dare il via ad un lavoro pubbli-co, quelle di altrettanti capifamigliasaranno sicuramente più che suf-ficienti affinché gli amministratoridecidano di alleggerire la pressio-ne fiscale che grava sull’intera cit-tadinanza”. Le azioni di opposizio-ne critica e costruttiva effettuata dalMov. Sant. vede come proprie co-lonne portanti la trasparenza e lapartecipazione. Per questo motivola maggior parte delle attività fattefinora hanno previsto delle raccol-te firme e dei volantini informativiche stanno rendendo consapevolii cittadini delle scelte effettuate dal-l’amministrazione, dei motivi percui sono state prese e che sonocorredati da suggerimenti e consi-gli per rendere la nostra cittadinapiù vivibile.

lia, prima di lui ci aveva già pensa-to Beppe Grillo, denigrato dai pen-nivendoli del potere (gente che dimestiere si prostituisce al padronedi turno o a chi la paga di più), pen-nivendoli sia della carta stampatache bell imbusti del ex tubocatodico. L’attore ligure in giovaneetà, oltre a battute salaci e mor-denti che scatenavano l’ilarità di

quanti assistevano ai suoi spetta-coli, cominciò una pulizia moralenei confronti di coloro che aveva-no sporcato e continuavano a spor-care il Bel Paese. Ma Grillo nonaveva il potere, non aveva i mezzidi informazione che entrano gra-tuitamente in ogni casa. Ed alloradecise di seminare partendo dalontano. E da un po’ di tempo hacominciato a raccogliere i frutti. La

sua idea di paese libero, coscien-te e coscienzioso, ha attecchitonella mente e nell’animo di molticittadini. Il Movimento Cinque Stel-le, la sua creatura, si sta espan-dendo oltre l’immaginabile grazieai moderni mezzi di informazionee comunicazione in dotazione amoltissini cittadini, ed ha messole radici anche nella nostra Valle. O.P.

Inquietudine nella...

Riceviamo e pubblichiamo. Il Sindaco di Santa Maria a Vico

ha affermato di non poter rispon-dere ad un gruppo che non ha rap-presentanti. Questo gruppo, però,di rappresentanti ne ha eccome, edeve chiarire bene cosa intendecon il termine “rappresentanti”.Ognuno è rappresentante di sestesso ed ogni componente delMovimento Santamariano, inqualità di cittadino ha ben presen-te quali sono gli errori, le superfi-cialità e le mancanze dell’attualeamministrazione. Ognuno di noi hala capacità di interagire con i pro-pri concittadini e di far propri i di-sagi ed i problemi che, a quantopare, sono lontani dalla visione deldott. Piscitelli e della sua squadra.Le attività, le raccolte firme, il vo-lantinaggio sono un modo per coin-volgere ed informare i cittadini sul-l’attività amministrativa e, inoltre,uno sprono all’amministrazione af-finché agisca per il bene e nell’in-teresse di questi ultimi.

Non in ultimo ci teniamo a sot-tolineare che, se per il Sindaco diS. Maria a Vico i rappresentantisono solamente coloro che siedo-no nel civico consesso, dobbiamocorreggerlo anche in questo caso:in Consiglio Comunale ci sonocomponenti del Movimento Santa-mariano. Consiglieri che hanno ab-bracciato la causa del gruppo e chesono pronti a portare la nostra vocein Consiglio con atti e comunica-zioni frutto della sinergia e colla-borazione interne al Movimento.

Vorremmo approfittare, inoltre, diquesto messaggio per invitarechiunque voglia partecipare alle at-tività a scrivere all’indirizzo e-mail [email protected].

Chiunque voglia può partecipa-re al Movimento, non ci sonodiscriminazioni né politiche né diqualsiasi altro genere. Il gruppo èaperto a tutto il supporto possibile.I gesti contano più dei nomi e lanostra attività dovrebbe solo spro-nare il Sindaco a fare meglio, ...

dalla prima pagina... dalla prima pagina ... dalla

Il Circolo PD di San Felice aCancello ha organizzato il 17 set-tembre “Ambiente & Territorio”.

L’incontro, innanzitutto, ha chia-rito ai cittadini sanfeliciani come ilPD intende interpretare la propriaazione politica: 1. porre attenzio-ne su problemi di interesse per tut-ta la comunità e su tutto il territoriosanfeliciano (da Polvica a Pieda-rienzo così come da Talanico eGrotticella). 2. basare l’analisi sudati incontrovertibili 3. coinvolge-re esperti del problema a prescin-dere dalla loro visione politica

I dati riportati dai relatori fannoriferimento a solide fonti comel’Istituto Superiore di Sanità (ci-tato in particolare dal dott. V. Pal-mieri) e l’ARPAC (citata in parti-colare dal dott. A. Magliocca) ol-tre a pubblicazioni su prestigioseriviste scientifiche internazionaliThe Lancet Oncology ha pubblica-to studi del dott. A. Mazza che co-niava per la prima volta il termine

Triangolo della Morte e dalle cuiindagini ha tratto ispirazione Ro-berto Saviano per i l l ibro“Gomorra”).

Tutte le relazioni illustrate con-cordano che la mortalità per tumo-ri sul nostro territorio è superioreal dato nazionale: a San Felice aCancello si piangono più morti pertumori rispetto al resto dell’Italia,eppure siamo soggetti alle stesseleggi, paghiamo le stesse tasse edovremmo essere protetti allo stes-so modo. I politici che rivestonoruoli di responsabilità nell’ammini-strazione del territorio hanno il do-vere di metter in atto tutte le azio-ni per abbassare il livello di morta-lità del nostro territorio, al pari delresto dell’Italia. Infine si chiariscecome il PD si rapporta ai politicipresenti a questi eventi, qualsiasisia l’area da cui provengono.

Niente passerelle: il compito cheviene loro affidato è di prendersicarico dei problemi esposti. O.P.

Page 3: Ottobre 2012

Ottobre 2012 3Valle di Suèssola

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SANITARIA

10 luglio 2009 ore 3Sono qui, figli diletti. Benedico

tutti coloro che con amore seguo-no la mia parola, e, come Mam-ma di tutte le creature affidatemidal Figlio mio, lo imploro da Diomisericordia e perdono, per quel-li che non sono stati costanti nel-la preghiera da innalzare al suocuore di Padre.

Oggi lo, la Mamma celeste, viparlo a nome di Gesù, di questoFiglio che, per anni, ha servito lasua parola ed elargito il suo amo-re a migliaia di creature, che han-no ricambiato tradendoLo, disco-noscendoLo dinanzi al prossimo.Voi che siete qui in preghiera, viprego, creature che mi ascoltate,di far partecipi tutti coloro chehanno ascoltato la parola del Fi-glio mio o letto scritti, dettati a cre-ature segnate da Dio, di ricorda-re loro quanto lo, la Mamma ce-leste, vi sto dicendo nel suonome, perché costoro non giudi-chino il Cristo, immolato dal Pa-dre, come atto d’amore a salvez-za di questa umanità, che conti-nua a vivere servendo il male alposto del bene. Dite loro di nonsfidare la collera di Dio, perchésarà troppo tardi, per rimediare almal fatto, per qualcuno che per-siste nel rinnegare o allontanarechi vuole avvicinarsi al suo cuo-re.

lo, la vostra Mamma, faccio orada tramite tra voi creature dellaterra e il Figlio di Dio, del Qualesi è dimenticato l’amore che hadonato alle creature, che vivonoin questo angolo di terra, segna-to da Dio. Ascoltate me, la vostraMamma, figliuoli, vi supplico: fatearrestare con la vostra preghierae la mia parola, la corsa al maledi queste creature, poiché sata-na è sulla terra con tutti i suoiadepti, satana è pronto ad agirecon chi non ha ancora salda lasua fede in Dio.

Voi che siete qui al mio ascol-to, voi che state crescendo conl’aiuto e l’amore del Figlio mio, di-fendete la vostra fede, invocandolo Spirito Santo, perché la rendasalda al cospetto del male, nonsolo per voi, ma anche per coloroche l’hanno messa a tacere. At-tente creature che mi ascoltate,

La famiglia Carfora era presen-te nella Terra di Arienzo già nel1488; infatti, nella numerazione deifuochi di quell’anno, erano riporta-ti ben quattordici capifamiglia conquesto cognome, otto nella TerraMurata, tre a Caianello e tre a Pie-darienzo (1); inoltre, la gens giàpoteva contare tra le sue fila unreligioso agostiniano, Frater Mini-chellus, e un sacerdote, DonnusPetrus de Carfora, che nel 1514sarà parroco di San Nicola di Arien-zo. Successivamente, altri cinquesacerdoti dello stesso cognomeressero questa parrocchia tra il‘500 e il ‘700, prima e dopo il tra-sferimento della stessa a SantaMaria a Vico (2).

Il cognome deriva molto proba-bilmente dall’uso al femminile delnome di persona Carforo, attesta-to già nei primi secoli dell’era cri-stiana; infatti, un San Carforo (al-tre volte chiamato Carpoforo,nome di origine greca che signifi-ca “che porta frutto”, da Karpòs =frutto e Phéro = portare), militareromano, fu martirizzato in Roma,sotto Diocleziano, insieme a SanClaudio ed altri compagni che sifesteggiano il 7 luglio (3); infine,un certo Carforo Machiavelli, fer-rarese, era menzionato in un testodel 1498 (4). Si tratta dunque, qua-si certamente, di un cognome diorigine matronimica.

La famiglia, per tradizione, sa-rebbe originaria della Spagna,come confermerebbe il sopranno-me catalano dato ad un suo mem-bro menzionato nella numerazio-ne predetta. A questo proposito,sappiamo che gruppi di catalani sitrasferirono nel Regno di Napoli giàa partire dalla fine del ‘200 ed era-no principalmente mercanti e sol-dati mercenari al servizio degli An-gioini (5). Per cui, vista la notevolepresenza numerica dei Carforanella Valle alla fine del ‘400 (benottantacinque individui) è ipotizza-bile che i loro progenitori si trasfe-rissero nella Terra di Arienzo pocotempo dopo che il feudo venisseconcesso agli Stendardo (1269),discesi in Italia con Carlo I d’An-giò.

Con diploma del 5 dicembre1588, Donato Carfora, che dice-va di avere appunto origini spagno-le, ma risiedeva in Napoli, fu dichia-rato nobile con tutti i suoi discen-denti maschi e femmine; inoltre glifu riconosciuto il seguente stem-ma, di azzurro a due leoni di orocontrorampanti ad un albero di pinoal naturale, sormontato dalla coro-na di oro (6).

Tale stemma è scolpito in mar-mo ai lati dell’altare maggiore del-la Basilica Assunta che, danneg-giato durante il terremoto del 1805,fu restaurato a spese del dottorPasquale Carfora nel 1819. Coltempo la famiglia adottò per la pro-pria servitù anche la seguente li-vrea: “panciotto d’azzurro, calzoni,calze e giubba di giallo, bottonid’argento e gallone d’oro dell’altez-za di tre centimetri” (7).

Nel 1645 il dottor Lelio Carforaacquistò in asta pubblica per ven-tiduemila ducati le terre di Castel-venere, S. Salvatore, le due Mas-se ed il feudo di Pugliano. Nel 1666

Le famiglie storiche dellanostra Valle

I Carforaa questi successe il figlio, il dottorAniello. Per oltre un secolo la fa-miglia Carfora fu feudataria di que-sti luoghi, ma solo nominalmente,di fronte al Fisco; infatti, nel 1768Carlo Carfora, erede di Lelio, suozio, dichiarò che l’acquisto era sta-to fatto con danaro e nell’interes-se dei Carafa, duchi di Maddaloni,cui furono dunque trasferiti i relati-vi diritti feudali (8).

Figlio del dottor Aniello fu il dot-tor Carlo seniore che a sua volteebbe due figli Lelio ed Aniello.Quest’ultimo annoverava tre figliemonache rocchettine nel monaste-ro di Arienzo, una delle quali, Emi-lia, fu eletta badessa. Il dottor Le-lio, invece, ebbe addirittura sei fi-glie monache. Tutte queste voca-zioni non devono meravigliare, poi-ché spesso le famiglie benestantiforzavano alcuni dei figli ad abbrac-ciare lo stato clericale per consoli-dare il patrimonio famigliare in te-sta agli altri figli sposati, uno o dueal massimo (9). Tra i figli maschi,invece, il dottor Francesco fu unnoto giurista, governatore di Poz-zuoli e successivamente uditoregenerale degli stati farnesiani, morì

nel 1765 quando era decano dellaReal Camera di Santa Chiara. Suofratello, il dottor Aniello, ebbequattro maschi, tutti viventi a Na-poli, Carlo juniore, sposato conVirginia di Corduba, e Giuseppe,sposato con Carmela Marciano,entrambi avvocati, Domenico edon Girolamo, sacerdote (10).

Giuseppe, procreò due figli, fràFrancesco, che nel 1797 fu am-messo nel Gran Priorato di Capuadell’Ordine Gerosolomitano comeCavaliere di Giustizia, con la pro-va dei quattro quarti di nobiltà, e ilfratello Aniello Maria (1768-1851),che sposò Silvia dei marchesiPuoti con cui risiedeva in Napolinel palazzo di Via Costantinopolin. 84. Questi fu Giudice della GranCorte Civile di Napoli, Decurionedella capitale (11) e autore di alcu-ne poesie e di un breve saggio sul-l’economia del Regno; inoltre, erasocio dell’Accademia Pontanianae Cavaliere di Grazia dell’OrdineCostantiniano di San Giorgio. Il suostemma affrescato, corroso dall’in-curia del tempo e degli uomini, sipuò ammirare ancora oggi sotto lavolta dell’androne della casa di fa-miglia nella Terra Murata di Arien-zo (fig.1). Le armi dei Carfora sonoinquartate con quelle dei Marcia-no (avo materno) e con quelle de-gli Spina (ava paterna); dallo scu-do pende la croce di Cavaliere delReal Ordine di Francesco I, di cuipure era insignito, e lo stemma,sormontato da una corona nobilia-

re d’oro all’antica, è accollato allacroce di Malta; infatti, nel 1801,Aniello Maria e il fratello, unitamen-te al padre Giuseppe, furono iscrittinel Registro delle famiglie dei Ca-valieri di Malta di Giustizia, ricono-sciute come tali dal Tribunale Con-servatore della Nobiltà del Regnodi Napoli. Nel 1844, allo stessoRegistro furono iscritti anche i trefigli di Aniello, Lelio, Carlo e Ni-cola (12). Lelio (1809-1850), mor-to prematuramente, fu Giudice so-prannumerario del Tribunale Civi-le di Napoli, ma anche autore di al-cuni testi di linguistica, tra cui uninteressante Dizionario da tascanapolitano-toscano pubblicato nel1846. Carlo (1811-1900), avvoca-to, visse diversi anni a Firenzedove entrò nella loggia massonicaConcordia, raggiungendo il grado32°, il penultimo del Rito scozze-se. Fu autore di alcuni scritti politi-ci e dopo l’Unità partecipò alle ele-zioni del 1867, risultando eletto allaCamera dei Deputati per il collegiodi Acerra, che comprendeva anchela sezione di Arienzo; l’elezione,però, venne annullata perché furo-

no accertati brogli elettorali e Car-lo fu escluso dal Parlamento (13).Liberale ed anticlericale, nel 1869fu, insieme alla moglie MariannaBaresi, tra i promotori dell’Anticon-cilio massonico di Napoli. Era inol-tre proprietario della cappella goti-ca di Corte Maggiore, un tempo ric-ca di affreschi di scuola giottesca,che fu venduta nel 1919 dal nipoteLelio. Nicola (1812–1880), auto-re di un romanzo storico dal titoloAngiolo della Rocca, sposò Lui-sa Gagliani dei marchesi di SanMauro. I figli e i nipoti di Carlo eNicola furono ascritti con decretodell’11 gennaio 1900 nell’ElencoRegionale delle Famiglie Nobili eTitolate del Napoletano e nel 1922nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Ita-liano (14)._____________

(1) D.Guida - F. M. Perrotta, Letaverne e i fuochi, 2008, pp. 101

(2) F. M. Perrotta, La Parrocchiadi San Nicola Magno, inedito;

(3) AA.VV., Prima parte delle vitedei santi, 1561, p. 46t;

(4) J. Hopkins, The eclogues ofBaptista Mantuanus, 1911, p. 26;

(5) G. Riccio, Ispanismi nel dia-

letto napoletano, 2005, p. 11;(6) L’Araldo. Almanacco nobilia-

re del napoletano, 1890, p. 114;(7) C. Padiglione, Delle livree,

del modo di comporle, 1889, p.CCXLI

(8) R. A. Ricciardi, Un apprezzofeudale di Castelvenere, S. Salva-tore e casali su http://asmvpied-imonte. altervista.org;

(9) M. Campanelli, Centralismoromano e “policentrismo” periferi-co, 2003, pp. 131 ss;

(10) N. Lettieri, Storia diSuessola e di Arienzo, 1778 (ri-stampa 2010), pp. 214 ss;

(11) Almanacco Reale del Regnodelle Due Sicilie per l’anno 1841,pp. 218, 392;

(12) Registro delle famiglie deiCavalieri di Malta di Giustizia rico-nosciute per tali dal Tribunale Con-servatore della Nobiltà del Regnoin L’Araldo, 1879, p. 90;

(13) AA. VV., La massoneria ita-liana nel decennio postunitario,1998, p. 84;

(14) L’Araldo, 1901, p. 73 e http:// w w w. i l p o r t a l e d e l s u d . o r g /cognomi_c.htm

Carlo Carfora, proprietario del-la cappella gotica di Corte Mag-giore; suo nipote Lelio la ven-dette nel 1919

Lo stemma dei Carfora

dite a coloro che combattano il Fi-glio del Creatore della vita, di noncontinuare ad abiurare la parola diDio, perché questo Padre Iddio èstanco di perdonare chi non ha fat-to sua la sua voce, chi continua acombattere il suo Figliuolo, chi osadichiararsi figlio suo e non ha fattosua la volontà al bene.

Figli che siete qui in preghiera,Gesù, il mio Figliuolo, che moltihanno rinnegato, e dubitato dellasua presenza accanto a me, lungola recita del Santo Rosario, lo, lavostra Mamma celeste, ricordo acoloro che osano giudicare questamisericordia, che Gesù è lo stes-so che invocano nella Casa del Si-gnore, è lo stesso Gesù che dico-no di amare, di venerare, di osser-vare la sua parola, di fare la suavolontà. Mentono costoro a sestessi, creature che rifuggono laverità predicata da Gesù, perchéla creatura che ama veramente ilFiglio di Dio, Lo sente nel cuore,Lo ritrova in ogni scritto che parladi Lui o da chi opera nel suo nome.Gesù è uno solo, ricordate, figli chesiete dinanzi a me, Gesù è unosolo, che ha parlato alle creaturedella terra millenni fa, e lo fa tutto-ra, per cui non si può amare l’unosenza tradire l’altro, e chi persistea vivere in questo dilemma, vuoIdire che non conosce il mio Figliuo-lo, e, quindi, pecca dinanzi a Dio,quando si erge a giudicarLo senza

aver letto o ascoltato la sua paro-la. Al Figlio mio ci si avvicinaaprendoGli il proprio cuore, perchéEgli ha il potere di leggere e valu-tare ogni suo palpito, anche se labocca rimane chiusa.

Figli miei, a Dio, il Signore del-l’universo, dovete il vostro opera-to, per cui non dovete temere il giu-dizio dell’uomo della terra, di coluiche non vive ed opera come do-vrebbe dinanzi a Dio, perché eglinon sa che al Signore della vita, siarriva soltanto attraverso Gesù, im-molato dal Padre, perché le crea-ture della terra potessero ancorar-si a questo Olocausto del Figlio,per salvarsi in eterno.

Chi sono dunque, queste perso-ne, che osano proibire alle creatu-re di fare un cammino di fede conme, la Mamma celeste, la Mammache non verrà mai meno alla pro-messa fatta al Padre Onnipotente,di guidare al suo cuore le creatu-re, attraverso il Santo Rosario e laparola, concessa a me, Serva Ma-ria, da Dio mio Padre e vostro.

Ricordate figli qui raccolti, quan-to ho citato la volta scorsa, perchélo ora lo ripeto: nella vostra gene-razione vige un credo fatto a misu-ra d’uomo, un credo che serve al-l’uomo, in circostanze e luoghi con-facenti la sua volontà, un credo cherifiuta la parola di Dio ed impedi-sce alle creature di sostare qui inpreghiera.

Figli che mi ascoltate con tantaattenzione, siate apostoli pressocoloro che vengono ostacolati nelvoler partecipare a questo Rosa-rio o sentire la mia parola, perchési sappia che si è responsabili inprima persona dinanzi a Dio.

Guai a coloro che seminano ilmale, nel cuore delle creature, di-stogliendole dal desiderio di avvi-cinarsi al cuore del Creatore dellavita, perché Dio li punirà con la sof-ferenza del corpo, per permettereloro di riscattarsi, un giorno, volen-do, dinanzi a Dio.

Non spaventi il mio linguaggio,figli al mio ascolto, perché dovete

conoscere e meditare la realtàche sta coinvolgendo non solovoi, ma anche le persone a voicare. lo, la Mamma vostra, ho ilcompito di mettervi in guardia suquanto scorre di negativo nellavita odierna, per cautelarvi dalmale, per non farvi sbagliare di-nanzi a Dio e al Figlio mio.

A voi giovani, lo, la vostra Mam-ma celeste, devo riferire quanto ilFiglio mio desidera da voi, chetrattengo ancora nelle mie brac-cia, di non temere di parlare di Lui,di Gesù, del Figlio mio, di riferirele sue e le mie parole, a chi vi tac-cia di paranoici, perché gli inter-locutori, creature segnate da Dio,devono sentire la forza della vo-stra fede, l’amore elargitovi daGesù, che, alimentato da Dio,oscurerà la voce di costoro che,invece di servire l’amore per il Fi-glio mio, di accostarvi al cuore deldivino Padre, ostacolano la pre-senza di chi vuole avvicinarsi aquesta misericordia concessa dalSignore.

Non vi meravigli il comporta-mento di questi segnati da Dio,perché non sanno che Dio ha vol-tato il capo, come segno di rifiu-to, per il loro operato non confa-cente a quanto sono tenuti a ser-vire nel suo nome.

Figli diletti, il mio Figliuolo de-sidera che voi innalziate al suocuore le vostre preghiere, perquesti rinnegati che con il lorocomportamento sono diventati,nel momento in cui vi allontana-no dalla sua Persona, adepti delmaligno.

Tu, creatura, figlia diletta, chemi invochi sempre nel tuo quoti-diano, lavora nella vigna del Si-gnore, con l’amore che il Figliomio alimenterà, perché tu nonabbia a rallentare il tuo operato,che innalzi al suo cuore. Gesù ildiletto Figlio mio ti benedice.

Tu, mamma, che soffri perchévedi i tuoi figli lontani dal cuore diGesù, il Figlio mio, non dispera-re, la tua sofferenza, offerta a Dio,servirà un giorno a riportarli al Si-gnore della misericordia e del per-dono. Abbi fede, sii costante nel-la preghiera, abbandonati al mioFigliuolo, che non delude maiquando è invocato dalla sua cre-atura. ...

Pace e amore partono dal miocuore, in questo momento, per ilvostro cuore. Andate in pace”.

Page 4: Ottobre 2012

Ottobre 20124 Valle di Suèssola

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Nel corretto italiano la dizioneesatta è “cellario”: sta a significa-re, in generale, una cantina ove sifa o si dispensa il vino. Perantonomasia con lo stesso termi-ne si indicava il monaco o frate ad-detto alla dispensa, dove si con-servava il vino.

Nella parlata dialettale, special-mente locale, il termine comune-mente usato è “cellaro”, e conesso si definisce più propriamenteil vasto locale, al piano strada o delcortile, dove era collocato il gros-so torchio in legno, con tutte le al-tre attrezzature, per la vinifica-zione. Esso precedeva, quasicome un’anticamera, la profondagrotta vinaria, scavata nel banco ditufo, con una lunga rampa di disce-sa, formata da gradini nella partecentrale e da due scivoli laterali;questi ultimi servivano per farvi ro-tolare le grosse botti di legno, me-diante doppie funi azionate da unverricello fissato all’imbocco dellalunga discesa.

In S. Maria a Vico, presso i gros-si antichi palazzi, esistono moltegrotte vinarie, con relativi antistanti“celIari”; esse venivano scavate dai“cavamonti” per ricavare le pietredi tufo necessarie alla costruzionedel fabbricato.

‘O cellaroFrammenti di storia a cura di Mario Vigliotti

(Archivio M.Vigliotti)

Ma il “cellaro” per eccellenzaera quello presso il quadrivio dadove la Via Appia veniva interse-cata da nord a sud dalla ViaBrecciale e da Via Napoli. Il latoest di Via Appia porta alla Parroc-chia (un tempo fiancheggiata da“chioppetelle” e da una processio-ne di grossi pini), il lato ovest vaverso la località Grottale. La ViaBrecciale viene dalla collina, la ViaNapoli è il tratto superiore dellavecchia “Cementara”; esso dava ilproprio nome alla Piazzetta.

Alcuni decenni dopo l’unificazio-ne d’Italia, il sito venne nobilitatocon il toponimo di “Piazza Umber-to I”, in memoria del secondo Red’Italia, tragicamente ucciso il 29luglio 1900 nell’attentato di Monza.

Anche se chiamata enfatica-mente “Piazza”, il luogo era, ed ètuttora, uno spiazzo, che bastavaper la sosta del fruttaiolo con ilcarrettino, del gelataio, che rinfre-scava le gole arse dalla calura esti-va, o delle prime automobili.

Alle prime luci dell’alba vi con-fluivano i braccianti, in attesa di unsensale che li indirizzasse al lavo-ro presso il podere amministratodal fattore di qualche “signorotto”.Sotto i lampioni, nelle sere d’esta-te, gli artigiani si riposavano e pren-devano il fresco.

Gli anziani abitanti del posto ri-

cordano sicuramente le cantatenotturne di “Pappagone” al chiarodi luna ed i balli di “Sarachiello”,antesignano di Celentano nei suoimovimenti. Una farmacia, una pa-netteria, un bar, il salone di un bar-biere, il tabacchino di Donna Ca-rolina, erano quanto bastava a far-ne meta obbligata degli abitanti diun’area piuttosto vasta del paese,centro di confluenza di S. Maria disotto, separata dalla “Parrocchia”dall’altra parte del paese, che gra-vitava verso Piazza Aragona.

Chi faceva una passeggiata dal-la Parrocchia in giù, non andavapiù in là del Cellaio; anzi forse pro-prio il tabacchino costituiva il pun-to di riferimento per i pochi studentidel posto, che vi acquistavano leprime sigarette sfuse.

Spesso, dopo i furiosi temporali

estivi, da Via Brecciale veniva giù,provenendo dai valloni collinari,una lava d’acqua fangosa, che sidirigeva verso la Cementara; essacostituiva per qualche ora una bar-riera divisoria tra la Via Appia; sidivertivano a saltarla, conacrobatici salti, i baldanzosi giova-notti del paese: essi trovavano l’oc-casione di dare spettacolo dellapropria agilità alle ragazze che,“passata la tempesta”, curiosavanonei dintorni.

Fu la piazza sede dei primiinfuocati comizi del 1946 e poi del1948, che videro nascere contra-sti e fazioni, tra chi parteggiava per“Baffone” e chi per la “Croce”.

Da allora molte cose sono cam-biate, attigua c’è una grande piaz-za, ma la zona per gli amici e i fre-quentatori è rimasta ‘o cellaro

Amore spensieratoIo non voglio saper quel che ci siasotto la chioma al bacio mio donatae se nel bianco sen, ragazza mia,tu chiuda un cuor di santa o di dannata.

Che cosa importa a me se una bugiatra una promessa e l’altra t’è scappata?Che cosa importa far l’anatomiaa quell’ora d’amor che tu m’hai data?

Non cercherò se dentro al vin bevutoci fosse qualche droga forestiera:il tuo vino era buono e m’è piaciuto.

Io non voglio saper quanto sei casta,ci amammo veramente un’ora intera,fummo felici quasi un giorno e basta. Lorenzo Stecchetti (1845-1916)

-------------------------------------------------------------Al “vescovo” di Acerra (anni 75 e mesi 5), che in barba

al Canone n.401/1 del Codice di Diritto Canonico,(Vaticano compiacente), dice nei fatti:

Hic manebo optime (A ccà nun me movo!).

“In vesta di pastor lupi rapacisi veggion di qua su per tutti i paschi (le diocesi):

o difesa di Dio, perché pur giaci?” (perché non vieni in aiuto?). Dante Alighieri, Paradiso, Canto XXVII - 55/57)

“Chi fugge il giudizio (ancor peggio il confronto, il dialogo)dimostra essere colpevole!”

(Fatetur facinus, quisquis iudicium fugit. Publilio Sirio, sec. 1 a.C.)

NATURA, AMBIENTE, DENARO“Custodire e coltivare la terra” (Genesi 2, 15)

“Quando l’ultimo albero sarà stato tagliato,l’ultimo animale abbattuto, l’ultimo pesce pescato,

l’ultimo fiore avvelenato,allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare”.

- Meditiamo tutti, applichiamo e facciamo sapone!_______________________________

Nuovi nonni per nuovi nipotiLa gioia di un incontro

“I nonni sono persone con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore”“La sintonia che unisce nonni e nipoti

fa convergere i loro sguardi verso un futuro incontaminato, carico di attese e di possibilità.

Accanto ad un bambino che cresce non c’è posto per la vecchiaia” Silvia Veggetti Finzi

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A mia madre è stato notificatoun avviso di accertamento tremesi fa. Visto che è decorso iltermine per impugnarlo, ho pen-sato di chiedere l’annullamentoin autotutela all’ Agenzia delleentrate perché, secondo me, cipotrebbero essere alcuni errori.Qualche giorno fa è pervenuta larisposta con la quale l’Ammini-strazione ha rigettato la mia ri-chiesta: posso impugnare talediniego?

I l diniego di autotutela èimpugnabile davanti alle Commis-sioni Tributarie a determinate con-dizioni. E invero, la Corte di Cas-sazione ha affermato che la rispo-sta negativa all’istanza del contri-buente da parte dell’Agenzia delleentrate può essere impugnata so-lamente per addurre profili di ille-

Il NO all’autotutela si può impugnare Genitore defunto e pendenze col fisco

gittimità del rifiuto. In particolare igiudici di legittimità hanno ribaditoun orientamento ormai consolida-to secondo il quale avverso il di-niego dell’Amministrazione finan-ziaria di procedere all’ eserciziodiscrezionale del potere di autotu-tela non può essere propostaimpugnazione per contrastare lafondatezza della pretesa tributaria.In particolare, il contribuente chechiede all’Amministrazione finan-ziaria di annullare, in via di autotu-tela, un avviso di accertamento di-venuto definitivo, deve prospetta-re l’ esistenza di un interesse di ri-levanza generale dell’Amministra-zione alla rimozione dell’atto. Nelcaso di specie, pertanto, il lettorepuò impugnare il diniego di auto-tutela soltanto in presenza di evi-denti errori commessi dall’ Agen-

zia dell’entrate, non potendo utiliz-zare tale strumento come escamo-tage per contestare il merito del-l’accertamento.Genitore defunto e pendenze

col fiscoMio padre, purtroppo, è man-

cato qualche mese fa e ritengoavesse delle pendenze con il fi-sco. Vorrei sapere come mi devocomportare, insieme agli altrimiei fratelli, nei confronti deIl’Agenzia delle entrate. Devo co-municare qualcosa? In chemodo?

Occorre, innanzitutto, evidenzia-re che gli eredi rispondono in soli-do delle obbligazioni tributarie il cuipresupposto si è verificato anterior-mente alla morte del contribuente.A tal proposito si precisa che siacquisisce la qualità di erede sol-

tanto con “accettazione dell’eredi-tà. Senza la qualifica di erede nes-suno può essere obbligato a pa-gare i debiti tributari di soggettidefunti. E opportuno, inoltre, ricor-dare che gli eredi non rispondonodelle eventuali sanzioni irrogate alde cuius, giacché intrasmissibili.

Per quanto attiene agli aspettipratici il lettore dovrà comunicareall’Agenzia delle entrate, anche tra-mite raccomandata con avviso diricevimento, le proprie generalitàe il proprio domicilio fiscale.

In caso di omissione di taliadempimenti, gli atti intestati al decuius potranno essere notificati im-personalmente e collettivamentenell’ultimo domicilio del defunto.

A seguito della morte del contri-buente, tutti i termini pendenti o inscadenza entro quattro mesi dal-l’evento, compresi il termine per lapresentazione della dichiarazionee il termine per ricorrere controeventuali accertamenti, sono pro-rogati di sei mesi.

Leggiamo, su una pagine inter-net del comune di Arienzo, che“…Nella chiesa (di Sant’Agostino)è stata riportata di recente l’anticastatua della Madonna del Soccor-so, venerata nel vecchio castellodi Arienzo. Scolpita in legno nel XVsecolo, quasi con certezza in unabottega affiancata a Pietro e Gio-vanni Alemanno…”, come pure sulsito della Pro Loco dello stessoComune, che: “… Nella chiesa èstata riportata di recente l’anticastatua della Madonna delSoccorso,venerata nel vecchiocastello di Arienzo”, ed ancora,”…Nella chiesa è stata riportata l’an-

Arienzo: Statua Madonna delSoccorso non prima del 1306

Domenico Guidatica statua della Madonna del Soc-corso, venerata nel vecchio castel-lo di Arienzo. Scolpita in legno nelXV secolo in una bottega che la-vorava per Pietro e GiovanniAlemanno”, si può leggere nellapagina dell’Associazione StoricoCulturale Sant’Agostino, sempre diArienzo.

Il Barone Gaetano Colletta, nel-la sua relazione del 1837 scriveche “…narra la storia (?) che nel1256 il popolo di Arienzo veneravala Vergine del Soccorso…” e, soloper non tirarla alla lunga, nellaGuida d’Italia, Campania, delTouring Club Italiano Ed. 1981, apag. 297, leggiamo che “ :... Ma-donna del Soccorso, statua lignea

del sec. XVI “ che secondo alcu-ne fonti (?) la statua sarebbe inve-ce più antica e sarebbe stata ve-nerata nel Castello di Arienzo pri-ma della sua distruzione ad operadei normanni.”

La statua quindi, a seconda dichi scrive, sarebbe del XIII, poi delXV e infine del XVI secolo; Appros-simazione e confusione, altro nonsi attinge da queste indicazioni.

Semplificando il tutto e, proce-dendo con ordine, possiamo direche: Sul monte Argentarium, c’era

il castello che fu distrutto da ReRuggiero (il normanno) , alla vigi-lia del suo rientro in Sicilia, nel1135. La popolazione di quel ca-stello, scese a valle e edificò , tra il1135 e il 1154, la Terra Murata.

La chiesa di Sant’Agostino affon-da le sue radici certamente tra ilXIII e il XIV secolo come documen-terebbero i resti degli antichi af-freschi della Vergine con Bambinoe Santo Vescovo ma, quello che anoi interessa, è che il culto dellaVergine del Soccorso nacque a

Palermo nel 1306, quando al pa-dre agostiniano Nicola la Bruna,in punto di morte, apparve la Ma-

dre di Dio, che lo guarì dal male.La Madonna chiese al monaco direndere pubblico il miracolo e di es-sere invocata come ‘Signora delSoccorso’. Da allora gli agostinianine promossero il culto e collocaro-no statue della Vergine del Soccor-so nelle chiese dei loro monasteri.

Questo significa che la nostrastatua NON poteva essere vene-rata sul vecchio castello ed esse-re poi scesa, in piano, dopo la suadistruzione perché, il suo culto nac-que ben 156 anni dopo la data in-dicativa della costruzione della Ter-ra Murata di Arienzo.

L’attribuzione della statua allabottega di Pietro e GiovanniAlemanno, l’apprendiamo dal ca-talogo della Mostra delle ScultureLignee Campane (Napoli 1950)curata da Raffaele Causa e Fer-dinando Bologna, dove si leggeanche che: “…non si espone allamostra perché fatta irriconoscibileda un recente rifacimento” e infat-ti, la sua pesante ridipintura in orofa stentare ogni suo probabile ri-conoscimento stilistico.

Ci si chiede però, se la statua,per il suo “recente rifacimento” è“irriconoscibile”, come la si acco-sta alla bottega di Pietro e Giovan-ni Alemanno, padre e figlio, scul-

tori di provenienza nordica, traFrancia e Germania, e noti a Na-poli per il Presepe della Cappelladi Jaconello Pepe in San Giovannia Carbonara, commissionato nel1478 e terminato nel 1484?

L’interrogativo appare legittimose, alcuni anni dopo la mostra na-poletana, Francesco Abbate, nel-la sua Storia dell’Arte nell’ItaliaMeridionale, Il Sud angioino earagonese (1998), agli AlemannoNON accosta la statua di Arienzo,e quando, di Arienzo parla, lo fasolo per il sepolcro di GiovannellaStendardo opera di Pietro da Mila-no. La scultura, che mostra la “roz-zezza dei tempi” , come sostienenella sua relazione Gaetano Col-letta, denota la sua antichità e, lacompatta struttura dell’insieme, lasua concezione lineare everticalistica e la sua rigidità nonci dispongono ad essere benevoliverso l’ipotesi di opera del XVI se-colo. Solo un restauro degno ditale nome e analisi mirate sul ma-nufatto potrebbero restituirci la veraimmagine della nostra Madonnadel Soccorso, permettendone unasua datazione ed una classificazio-ne artistica stilistica perché, nellostato in cui si trova, non potrà mairaccontarci niente della sua storia.

Page 5: Ottobre 2012

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2 ottobre SS. Angeli CustodiAuguri a:

prof. Angelo Borzilloprof.ssa Angela Zaza

Angelo Carfora (cantante)Angelo De Lucia (Arienzo)

ing. Angelo D’Addio

4 ottobre S. Francesco d’AssisiAuguri a:

Francesco Iadaresta (Aris)Franco Nuzzo fu Alfonso

Franco Nuzzo di Vincenzomons. Francesco Perrotta,

Francesca Ferrara (Casazenca)Francesco Gioia,

prof. Franco Zimbardi,prof.ssa Franca Finizio,prof.ssa Franca Guarini,

prof.ssa Franca Cangiano,prof.ssa Franca Passariello 15 ottobre Santa Teresa d’Avila

Auguri a:sig.ra Teresa Martone

7 ottobre B. V. del RosarioAuguri a:

prof.ssa Rosaria Liguorisig.ra Rosaria (Azzurro Sport)

Rosario Saccone,prof. Rosario Crisci

10 ottobre San DanieleAuguri a:

Daniele De Lucia,Daniele Dogali (Fa Re Musica)

Daniele Gioia13 ottobre sant’ Edoardo

Auguri a:Edoardo Schettino

19 ottobre santa LauraAuguri a:

sig.ra Laura Caporaso, Laura Savinelli (Ribellina volley)

20 ottobre sant’IreneAuguri a:

sig.ra Irene Martone in Dogalidott.ssa Irene Giannatempo

dott.ssa Irene Caliendo

24 ottobreFino a poco più di quarant’anni or sono il 24 ottobre si festeggiava

l’arcangelo Raffaele. La Chiesa Cattolica, nel riordinare il calendarioalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, spostò questa festa

al 29 settembre mettendo insieme tutti e tre gli arcangeli menzionatinella Bibbia e cioè: Michele, Gabriele, Raffaele.

Ma ci sono uomini e donne di nome Raffaele, Raffaella che preferisconofesteggiare il loro onomastico il 24 ottobre.

Auguri, dunque, a tutti coloro che festeggiano oggi, comesig.ra Raffaelina Nuzzo in Schettino,

sig.ra Raffaela Crisci in Saccone,Raffaele Migliore (imprenditore, Piedarienzo),

21 ottobre sant’OrsolaAuguri a:

Orsolina (Chiesa di Messercola)

Laurea Fernanda PicozziIl 9 ottobre, alla Seconda Università di Napoli a Caserta,

facoltà di medicina e chirurgia, si è brillantemente laureataFernanda Picozzi

di Ferdinando e di Maria D’Addio. Auguri alla nea dottoressadai genitori, dai familiari tutti e dal giornale Valle di Suèssola

Raffaele De Rosan. 19-02-1942 m. 05-09-2012

I familiari tutti lo ricordanoa quanti lo conobbero

e lo stimarono

Il 13 settembre la casa diTatiana Papa

e Salvatore Clementeè stata allietata dalla nascita

del loro primogenito a cui è statoposto il nome di

Giuseppe.Auguri

da zio Vincenzo Grauso,zia Teresa, dai cugini Francesco

e Marco, Vincenzo, Manuele Fabiana

Il 14 ottobre Manuel Guida haspento la sua settima candelina.Auguri dalla sorellina Fabiana,dai cugini Francesco, Marco,

Vincenzo e Giuseppe

Centro Studi valle di Suessola,e l’Associazione Il Risveglio, haorganizzato un fitto susseguirsi dieventi che hanno concentrato l’at-tenzione sulla storia del territoriosuessolano, dando l’occasione diricordare e di scoprire le bellezzearcheologiche, le tradizioni, le ric-chezze di questo territorio.

Sono stati riportati alla luce eaperti al pubblico luoghi importantie suggestivi, memoria viva e con-creta di un passato che, per unasera, è sembrato meno oscuro elontano. L’atmosfera delle vecchiemasserie e di alcune antiche resi-denze signorili ha fatto da sceno-

Successo del Festival delle Cortidalla prima pagina

grafia allavoro dia r t i s t i ,s t o r i c i ,scrittori.

Il Festi-val si èa p e r t ocon la col-laborazio-ne con laS c u o l aMedia diCancello Scalo, a voler sottoline-are l’importanza di riuscire a pas-sare il testimone della conoscen-za storica nostrana nelle mani deipiù giovani, perché attraverso diloro possa continuare ad essereconservata, custodita, divulgata.Un laboratorio creativo, dal 26 al30 Giugno, ha dato agli studentil’opportunità di stabilire un contat-to diretto con le proprie radici, oc-cupandoli in un lavoro di sartoria,con taglio, cucitura e decorazionestoffe, per far nascere dalle loromani le tende dell’accampamentoromano stanziatosi nel 216 a. C. aCancello Scalo.

La cultura ha rappresentato sva-go e divertimento nella serata deiGiullari di Corte, con la messin-scena di ambientazioni comiche

della tradizione campana a cura diAlfredo Tucci, Antonio Pappagal-lo, Nunzia Fiorellineto, PaolaPuzone, Matteo Piscitelli, Alfon-

s oSgamba-to, la let-tura did e t t i ,aneddotie raccon-ti dellac u l t u r asuessola-na inter-pretati daA n g e l o

Borzillo, Angela Cimmino e Ma-ria Perrotta.

Nel rievocare il passato, però,non si è mai perso il contatto con ilpresente, come durante la Seratad’Autore, quando è stato conse-gnato un simbolico Premio dellaSperanza alla preside EugeniaCarfora, al regista Giuseppe Co-stantino, al fisioterapista ErminoMassa, al Centro studi Valle diSuessola, all’Archeoclub di Acer-ra, al sociologo Carlo Petrella, allafamiglia Liparulo, a Maria Perrot-ta; chi oggi svolge un ruolo impor-tante per il territorio suessolano,accendendo un fiammifero, di spe-ranza appunto, nel buio da cuispesso ci troviamo circondati.

Quando si parla di cultura, radi-ci e tradizioni, non si può non par-lare anche di amore: una seratamolto particolare ha rivissuto anti-che storie di amore di uomini edonne delle Valle di Suessola, ac-compagnando il racconto con ilcanto lirico del soprano AntonellaPiscitelli, il pianoforte con la pia-nista Imma Perrotta Ferrara e iltango argentino con Simona Tranie Enzo Mocerino.

Durante un altro evento la ma-gnolia di 260 anni del cortile di unpalazzo storico di San Felice ha

parlato, per bocca dell’attore Fa-brizio Giacomazzi, delle vicendestoriche che l’hanno vista protago-nista, con l’alternarsi delle melodiedei canti partenopei, magistral-mente interpretati da Maria FucciOliviero, con l’accompagnamentoal pianoforte del maestro Enzo deLucia.

Le serate sono continuate conaltra musica, altre location, comeil Quartetto d’archi “Pergolesi” coni violinisti Ondina Furnari e Fer-dinando De Simone, la viola diConcetta De Felice ed il violoncel-lo di Filippo Siano, che ci hannoeseguito melodie memorabili, at-traverso una formula accattivantedi lezione–concerto.

Distribuito lungo il periodo esti-vo, sono state effettuate cinquevisite guidate a tema, con la guidadi don Ciccio Perrotta edell’Archeoclub di Acerra, verso ipiù importanti luoghi della Valle: IlParco Archeologico di Suessola, IMonti Sacri, la Terra Murata diArienzo, le Corti Longobarde, ilCasale di San Felice.

P e rc o n c l u -dere conla rivisi-ta z i o n ede l l ’Ac-c a m p a -mento diC a s t r aMarcelli,n e l l ap i a z z adella frazione Cancello, con tantodi tende romane, figuranti, cavallie visite guidate con storici ed ar-cheologi. La partecipazione aglieventi è stata larga e l’entusiasmotrasmesso fa ben sperare che ilFestival non termini nel 2012. E’stato senz’altro raggiunto lo scopoprefissato dall’ideatore e direttoreartistico della rassegna, il prof.Enzo Gagliardi, e quanti hanno

sostenuto concretamente la realiz-zazione, in modo particolare al pre-sidente del Risveglio, GennaroAffinito; don Ciccio Perrotta, Giu-seppe Magliocca, Rosa Natriello,Biagio Perreca, FrancescoPezzullo, Giovanni Testa, Miche-le Affinito, Cuono Pannella, lefamiglie Auriemma, Izzo, Piscitel-li e Iadaresta, che ci hanno gen-tilmente ospitati nei loro cortili, contanta disponibilità e generosità.

Un grazie ai tanti genitori chehanno colto l’importanza deglieventi ed hanno accompagnato iloro figli, alla scoperta delle ric-chezze storiche del territorio e alleserate artistiche.

Visita al parco archeologico diSuèssola

La depressione è considerata lamalattia del secolo; secondo gliscienziati, entro il 2020 sarà lamalattia più diffusa al mondo ed èchiamata anche malattia della vo-lontà, perché la annulla.

Tristezza, cattivo umore, man-canza di gioia: questi sono alcunidei sintomi che l’accompagnano,una malattia reale, ma al tempostesso soggettiva. Pensieri bui, af-frontare il giorno neanche a pen-sarci e perfino le più piccole diffi-coltà diventano insormontabili, per-fino andare a fare la spesa, a pa-gare le bollette diventa un’impre-sa per chi si sente una nullità. C’èl’angoscia, la perdita d’interesseper tutte le cose; una sofferenzastruggente che impedisce di vive-re normalmente o perlomeno inmaniera accettabile. “Chiedete aicinesi se si sentono depressi e perlo più non capiranno neanche cosavuol dire quella parola”.

Depressione è non aver vogliadi niente, non desiderare niente,essere incapace di provare piace-re e soddisfazione; si sente stan-co di rivestire i soliti ruoli; è unsoggetto noioso, pessimista allacontinua ricerca di conforto, di es-

Come guarire dalla depressionesere capito (per poi sentirsi peg-gio di prima) o al contrario chiusonel proprio malessere. Se parla, silamenta.

Ma la depressione può essereaffrontata da un punto di vista cri-stiano. Come? La depressione ciporta a scendere, ad inoltrarci inuna buca dalla quale è difficile ri-salire; ma quando cadiamo in unabuca e qualcuno ci tende unamano, ecco, solo allora possiamouscire dalla buca! Chi soffre di de-pressione non riesce a “tirarsi suda solo” e stare meglio; è un tun-nel dal quale è difficile uscirne! Macon assoluta certezza posso di-chiarare che c’è una Persona cheè in grado di risolvere in modo de-finitivo: Cristo Gesù, Colui che puòogni cosa. Dio può guarire ognimalattia, bisogna solo riporre tuttala fiducia in Lui, e dove gli altri nonpossono, Lui solo può raggiunge-re le profondità del tuo cuore, dovenessuno può arrivare, dove nessunmedico può leggere.

Ancora oggi Egli non esita achiedere a chi soffre: “Cosa vuoiche Io ti faccia?” (Marco 10:51). Siaspetta solo un’esplicita dimostra-zione di fiducia da parte tua.

Il depresso non ha pace, cercae desidera la pace, ma Gesù è la

soluzione: “Vi lascio la pace; vi dola mia pace. Io non vi do come ilmondo dà. Il vostro cuore non siaturbato e non si sgomenti” (Giovan-ni 14:27)

Forse sei stanco di questa vita,ti senti incompreso, solo, dimenti-cato, trascurato. “Getta su Dio il tuopeso ed Egli ti sosterrà” (Salmo55:22).

“Qualora mio padre e mia ma-dre mi abbandonino, il Signore miaccoglierà” (Salmo 27:10). Rivol-giti a Dio con tutto il cuore, leggi laBibbia che è la Parola di Dio,così comprendi e realizzi che Dioè al tuo fianco, che si interessa ate e che è pronto a risolvere ognituo problema. Se sei stato delusoda questa vita, da qualcuno, sappiche Dio non ti deluderà mai.

Il primo e più importante passoper vincere la depressione e qual-siasi malattia è accettare Gesùcome personale Salvatore; non sipuò vincere la depressione senzal’aiuto di Dio. Sai perché? PerchéGesù ha detto: “Senza di me nonpotete fare nulla”: (Giovanni 15:5).

Se vuoi la vittoria definitiva sulladepressione, devi cominciare conl’invitare ed accettare Gesù nellatua vita. Solo allora puoi dire:“Sono guarito, sia nell’anima chenel corpo!”. Rifletti...

da pagina 1

societa’ telefonica TeleTu.Subito il Codacons si attivava, e

dopo un inutile tentativo di conci-liazione/medizione, l’avv. MichelaIzzo iscriveva presso il Giudice diPace di Arienzo con atto di cita-zione il giudizio contro la TeleTu.E solo con questo atto costringe-va TeleTu a più miti consigli.

Infatti la stessa TeleTu, senzaneanche far iniziare il giudizio, of-friva al Codacons in favore del sig.Mauro Nicola lo storno di tutte lefatture e la cifra di euro 600 atacitazione dei danni recati all’uten-te o Nicola Mauro.

Questo è solo un semplice casoche giornalmente il Codacons risol-ve a favore dei cittadini di questaterra, che sempre con piu’ fiduciastanno imparando a conoscere il

Il Codacons vince, TeleTu paga

Congratulazioni al neodottore Luigi Di Nuzzoper la laurea conseguitacon determinazione in

scienze motorie!Auguri da

Giuseppe Di Nuzzo

e Carmela Piscitelli

Il 1° settembre hanno coronato illoro sogno d’amore nella chiesadi S. Michele Arcangelo in Alife

Enzo Di Nuzzo eCarmela Bisceglia

Auguri dal nostro giornale Il 14/10/2012 Vincenzo Pirozzi e MariaGrazia Porrino hanno festeggiato il loro 50°di matrimonio circondati dall’affetto dei figli

Antonietta, Antonio, Rosa, dal generoAntonio e parenti tutti. La funzione religiosasi è svolta nella chiesa parrocchiale di SanNicola Magno in Santa Maria a Vico ed haofficiato il sacro rito Don Carmine Pirozzi.

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Page 6: Ottobre 2012

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“L’anno 1898, addì 30 di genna-io a ore anti meridiane dieci e mi-nuti dieci nella Casa Comunale.

Avanti a me Balletta GiuseppeSegretario Comunale delegato dalSindaco con atto del dieci volgen-te mese debitamente approvato,Uffiziale dello Stato Civile del Co-mune di Santa Maria a Vico, sonocomparsi Basilicata Pio, di annisettanta, contadino domiciliato inSanta Maria a Vico, e BasilicataAntonio, di anni trentacinque, con-tadino domiciliato in Santa Maria aVico quali mi hanno dichiarato chea ore antimeridiane cinque e mi-nuti trenta di oggi nella casa postain Via Appia al numero quarantotto,è morta la Signora IadarestaErminia, di anni cinquantadue, pro-prietaria, residente in Santa Mariaa Vico, nata in Cervino dal fu Si-gnor Vincenzo, proprietario, domi-ciliato in vita in Santa Maria a Vico,e dalla fu Signora Mancini Clemen-tina, civile ...

Moglie in seconde nozze del Si-gnor Fontana Salvatore.

A questo atto sono stati presen-ti quali testimoni De Luca Giusep-pe fu Vincenzo di anni settanta,possidente, e Migliore Raffaele fuMarco di anni trentanove, possi-dente ambi residenti in questo Co-mune“.

Questo è l’atto di morte, di una

Raccolta differenziata - Provincia: 72 Comuni sotto il 50%Solo 18 superano il 50%, tra questi Arienzo, San Felice e Santa Maria a Vico - I dati del Comune di Cervino non sono pervenuti

all’Osservatorio Regionale sui Rifiuti. Nel DNA degli abitanti di moltissimi Comuni casertani c’è l’ immondizia, la sporcizia in tutti i sensi -

Erminia IadarestaDi anni 52, deceduta il 30 gennaio 1898, benefattrice del Comune diSanta Maria a Vico, a cui ha donato un complesso di beni del valoredi lire centoundicimila equivalente a circa cinque milioni di euro di

oggi, per la costruzione anche dell’asilo infantile nella nostracittadina - La Commissione Comunale per la Toponomastica nel1996 propose di intitolarle una strada, di fronte al nuovo asilo

Iadaresta, per ricordarla il centenario della nascita.Il 26 ottobre di centouno anni fa fu “ aperto” l’asilo infantile da lei

fortemente voluto, e vi furono “ammessi i bambini poveri” -

delle poche benefattrici del nostroComune, che è registrato nel volu-me del 1898/99 presso il compe-tente ufficio comunale. Abbiamo

voluto trascrivere, quasi per inte-ro, questo documento ricordandoa tutti questa benefattrice che, duegiorni prima di “volare in cielo”, vol-le lasciare alla confraternita diCarità del Comune di S. Maria aVico un “ingente patrimonio”.

Nel 1996, l’allora CommissioneComunale per la toponomasticacittadina (composta da Aceto Ga-etano, Guida Domenico, MorgilloAlfonso, Perrotta Francesco, Savi-

no Pasquale) propose al ConsiglioComunale santamariano l’intitola-zione di una strada, quasi di fronteall’asilo Iadaresta, per ricordare

questa “nobile figura di donna”. Maquella proposta cadde nel vuoto eda allora nessun altro consiglio co-munale santamariano si è ricorda-to di questa benefattrice.

Ma quando era nata la signoraErminia Iadaresta?

Purtroppo al Comune di Cervi-no, dove era nata, mancano i vo-lumi dell'anagrafe relativi ai primisessant'anni dell'Ottocento. Il fun-zionario dell'ufficio ci ha comuni-cato che, probabilmente, la CasaComunale fu "vittima" di un incen-dio ai tempi in cui, da quelle parti,primeggiavano i briganti e, quindi,molti documenti andarono perduti.

Ma nella chiesa parrocchiale diMaria SS. delle Grazie, sempre aCervino, siamo riusciti a "scovarel'atto di battesimo" che così reci-ta: "A dì 22 gennaio 1845, io quisotto ho battezzato una bambinanata a 20 gennario del detto alleore cinque dai Signori Coniugi D.Vincenzo Iadaresta e D. Clementi-na Mancini. Il nome: D. Erminia,Francesca, Alfonsa, Maria. Lacommara ed ostetrica.....

Il ParrocoDon Michele Arcangelo Piscitel-

li".Abbiamo notato che, probabil-

mente, la famiglia di Erminia Iada-resta era una famiglia nobile, per-ché nel suddetto libro dei battez-zati il nome "Erminia..." è prece-duto da una D.; anche il nome delproprio genitore e della propriamamma è preceduto da una D.Non sono preceduti da alcuna Dgli altri nomi della pagina.

Erminia Iadaresta aveva quattronomi: Erminia, Francesca, Alfonsa,Maria. Ebbene, non era questo"vezzo", quest'abitudine ad averepiù nomi una caratteristica dei "si-gnori"? O.P.

San Felice a Cancello è il primo Comune della provincia di Casertacon la percentuale del 55,9% nei Comuni che superano i 15.000 abitan-ti

Santa Maria a Vico, che ha circa 14.500 abitanti, ha raggiunto lapercentuale del 55,9%.

Anche Arienzo, circa 5.200 abitanti, con il 53% ha superato il limiteminimo di raccolta stabilito dalla legge 1 del 2011 e fissato per il 2011 al50%.

I dati di Cervino non sono pervenuti all’Osservatorio RegionaleIl Comune più virtuoso: Valle di Maddaloni con il 65%.Consentiteci delle osservazioni. Ciò che deve essere un dovere, un

obbligo di tutti noi viene fatto passare per merito.A che punto siamo arrivati! Come può migliorare la provincia di Ca-

serta! Come siamo lontani anni luce dalla civiltà! Di chi la colpa? Delleistituzioni o dei cittadini?

Da circa dieci anni esortiamo le istituzioni a prendere in considerazio-ne di risolvere una volta per sempre il problema (per loro) dei rifiuti. E’stato proposto ed offerto gratuitamente ad ogni Comune della Valledi Suèssola un impianto unico nel suo genere: il gassificatore. SoloArienzo ha risposto.

A sinistra sono evidenziate le caratteristiche del Gassificatore edell’Inceneritore e/o Termovalorizzatore (quello che sta ad Acerra).

Non confondete il Gassificatore con il Rigassificatore.

Il Rigassificatore è un impianto che permette di

riportare un gas, trasformato in liquido per il trasporto su nave,allo stato aeriforme, quindi non ha nulla a che vedere con ilgassificatore. Onorati Pasquale

InceneritoreIl rifiuto è un problema socia-

le, gestito da agenti economici eda interessi conosciuti, e come taleè considerato dalle pubbliche am-ministrazioni e dagli utenti.

A) La separazione del rifiuto co-stringe l’utente a districarsi tra bu-ste e contenitori di diversi colori pereffettuare una raccolta differenzia-ta multimateriale in quanto gli in-ceneritori smaltiscono solo unaparte dei rifiuti.

B) Le aziende incaricate dellaraccolta dei rifiuti devono dotarsi dicostosi camion compattatori perridurre le ingenti spese di traspor-to dai cassonetti e/o dai centri diraccolta fino al luogo di conferi-mento dei rifiuti.

C) Lo smaltimento parziale deirifiuti urbani compattati e trasferitigiornalmente con mezzi pesanti,avviene in un impianto centralizza-to, più o meno equidistante dagliEnti Locali produttori.

D) Inceneritore, termovalorizza-tore, discarica e compostaggio,tecnologie e know how conosciutiin quanto: il primo immette porche-rie nell’aria, il secondo è il primoche ha cambiato nome, il terzo ac-cumula porcherie in un solo postoe l’ultimo le sparge dapperttutto.Gli inceneritori sono sempre peri-colosi, anche senza effetti esplo-sivi dovuti ad incidenti od azioniterroristiche.

GassificatoreIl rifiuto NON è un problema

sociale, ma un valore aggiuntodella società civile e come taledovrebbe essere considerato dal-le pubbliche amministrazioni e da-gli utenti.

A) La separazione del rifiuto daparte dell’utente non è necessaria,salvo specifico interesse sociale,in quanto il modulo di gassificazio-ne realizza lo smaltimento finaledella totalità del conferito.

B) La consegna diretta oppurela raccolta porta a porta effettuatapiù volte al giorno, sono da prefe-rire alla tradizionale poiché oltreche più economiche consentonoun minor tempo di stazionamentodei rifiuti.

C) Lo smaltimento finale dei ri-fiuti avviene nello stesso luogo diorigine, impiegando piccoli impiantimodulari, evitando così le azioni dicompattamento e spostamentocon mezzi pesanti.

D) I moduli di gassificazione del-la classe Aurora sono in grado dismaltire senza emissioni qualsiasitipo di rif iuto e di affrontareconferimenti fraudolenti di misce-le formate da rifiuti urbani perico-losi e speciali. Grazie alle specialiattenzioni progettuali sono inoltreesenti da rischio d’inquinamentoanche in caso di effetti esplosividovuti ad incidenti od azioni terro-ristiche.

Caro Vescovo,io so bene che voi non potete essere contento di quello che scrivo.Avete le vostre ragioni, che io rispetto.Ma ognuno deve cantare la sua canzone.Io, quando scrivo, mi racconto. Racconto i miei tormenti e dico la

mia fede. Non affermo i principi, non amo i principi, a volte grido i mieidolori, le mie paure. Manifesto la voglia di dare concretezza alla fede.Sono ossessionato da quel terribile mistero dell’Incarnazione.

Un Dio diventa carne. Un Dio!Caro vescovo ho voglia di “carne”, “di pelle”. Sono allergico alle

distinzioni, alle parole. Mi affascina quella raccomandazione evangeli-ca: “Il vostro linguaggio sia sì sì, no no”.

Quello che dico e scrivo, a volte è esagerato. Ma non è eretico.Eccellenza, io sono qui, in questo bosco. Insieme con 10 drogati,

da venti anni. La mia è una esperienza umana e profondamente cri-stiana.

Ogni giorno, per vivere, cerco alleanza tra la gente. Soprattutto traquelli che credono. Da loro mi aspetto entusiasmo, aiuti, coraggio.

Caro Vescovo, non è così. C’è un minimalismo nei riguardi dellaLocanda che mi ferisce ed è troppo evidente.

“Tanto quanto basta”, per non apparire separati e lontani.C’è un fronte di sacerdoti che non condivide e spegne gli amori.Ci siete voi, con le vostre mediazioni e con i vostri inviti a fare silen-

zio, a non dire, a non rompere.Eccellenza, sono stanco. Troppe energie per inventare equilibrismi

inutili e dannosi. Questo luogo non può sopravvivere con i nostri tiepi-di amori. L’amore tiepido non è amore.

O c’è voglia di Locanda o c’è rifiuto.Caro vescovo,deve essere un rifiuto trasparente, visibile.Io sono contento del parroco di S. Felice a Cancello che si rifiuta di

vendere i carciofi, davanti alla sua chiesa.Io sono contento del parroco di S. M. a Vico, don Carmine Pirozzi,

che non vuole La Locanda in sala durante la festa della Scuola.Io sono contento delle Suore Palladino di Acerra che dicono di non

poter dare il salone per la serata della Locanda.Io sono contento quando il vostro Vicario non perde occasione per

dire cose sconce sulla Locanda.Io sono contento di don Luca che nel giorno della festa della sua

chiesa manda l’unità mobile della Locanda nel lontano parcheggio.Caro Vescovo, la trasparenza è un valore. Spesso lo dico ai ragazzi

della Locanda. Un ragazzo trasparente è guarito. Un ragazzo topo èancora drogato. Eccellenza sono stanco dei topi.

Caro Vescovo, non possiamo difendere i topi.Se ci sono cattolici che non condividono il mio impegno o la mia

terra, lo devono dire, dichiarare. Non devono nascondersi. Mi devonodimostrare come si può credere in Dio e non amare questa terra.

Voi un giorno diceste che gli ultimi, ed i drogati sono gli ultimi, sonoil sacramento di Dio.

Eccellenza, io vi chiedo di essere coraggioso fino in fondo.La Locanda è molto più importante della Vostra Cattedrale, delle

vostre parrocchie. Perché La Locanda è la continuità della grotta diBetlemme e della casa di Nazareth. E come questi luoghi va amata eva aiutata, senza limiti. Carlo Petrella

Page 7: Ottobre 2012

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Dai campi di battaglia: 1915 - 1918“Ricordare, ricordare, ricordare ... e non per tenere in allenamento il cervello...”

Mostra fotograficaSi terrà nei giorni 1,2,3 e 4 novembre prossimo nei locali del Circolo Cittadino in piazza Roma di

Santa Maria a Vico, unamostra di fotografie inedite della 1a Guerra mondiale a cura diMario Vigliotti. Orario: ore 9,00-12,00 e 17,00-20,00

Il 3 novembre prenderà il via anche il campionato di pallavolo femminile serie D. Le santamarianedella Ribellina, da quest’anno sotto la guida tecnica di Enzo Valentino, esordiranno a Pomigliano d’Arco.Di seguito il calendario completo con il girone di andata e quello di ritorno.

1 03/11/12 18.30 Ediltutto volley Pomigliano RIBELLINA VOLLEY2 09/11/12 20.30 RIBELLINA VOLLEY Volleytime Casagiove3 18/11/12 18.30 V.S.Maria Cost.li BN RIBELLINA VOLLEY4 23/11/12 20.30 RIBELLINA VOLLEY Monteprato volley5 02/12/12 18.00 Gruppo Polisportivo Vallo RIBELLINA VOLLEY7 23/12/12 18.00 Libertas Sorrento RIBELLINA VOLLEY8 11/01/13 20.30 RIBELLINA VOLLEY Russo 2 Pianura9 18/01/13 20.30 RIBELLINA VOLLEY Benevento volley11 01/02/13 20.30 RIBELLINA VOLLEY Fortitudo Campagna12 15/02/13 20.30 RIBELLINA VOLLEY Ediltuttovolley Pomigliano13 24/02/13 18.30 Volleytime Casagiove RIBELLINA VOLLEY14 01/03/13 20.30 RIBELLINA VOLLEY S.Maria Cost.li BN15 10/03/13 18.30 Monteprato volley RIBELLINA VOLLEY16 15/03/13 20.30 RIBELLINA VOLLEY G. Polisportivo Vallo18 05/04/13 20.30 RIBELLINA VOLLEY Libertas Sorrento19 13/04/13 18.00 Russo 2 Pianura RIBELLINA VOLLEY20 20/04/13 17.30 Benevemto volley RIBELLINA VOLLEY22 04/05/13 19.00 Fortitudo Campagna RIBELLINA VOLLEY

Il 13 ottobre ha preso il via il campionato regionale di pallavolo maschile di serie C. Il centro volley SanMarco Cancello ha esordito con una sconfitta per 3-1 contro l’Indomita Salerno. Dopo la conquista delprimo set per 25-19, i nostri rappresentanti hanno ceduto il secondo set per 34-32, il terzo per 25-20, ilquarto per 25-13.

1 13/10/12 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Indomita Salerno2 21/10/12 18.30 Okite Montesarchio CV S.MARCO-CANCELLO3 27/10/12 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Rinasciomento volley Volla4 03/11/12 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO .Atellana volley5 10/11/12 19.00 V.B. Stabia CV S.MARCO-CANCELLO6 17/11/12 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Verditalia volley7 24/11/12 18.30 Folgore Massa CV S.MARCO-CANCELLO8 01/12/12 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Pol. Cimitile9 15/12/12 19.00 I.T.C. Ceramiche Cicciano CV S.MARCO-CANCELLO10 22/12/12 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Volley Casalnuovo11 05/01/13 18.30 Pallavolo Battipaglia CV S.MARCO-CANCELLO12 12/01/13 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Olimpia Arzano13 19/01/13 18.30 Valtelesia volley CV S.MARCO-CANCELLO14 02/02/13 19.00 Indomita Salerno CV S.MARCO-CANCELLO15 09/02/13 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Okite Montesarchio16 17/02/13 19.00 Rinascimento volley Volla CV S.MARCO-CANCELLO17 24/02/13 18.30 Atellana volley CV S.MARCO-CANCELLO18 02/03/13 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO V.B. Stabia19 09/03/13 18.30 Verditalia voley CV S.MARCO-CANCELLO20 16/03/13 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Folgore Massa21 24/03/13 18.30 Pol. Cimitile CV S.MARCO-CANCELLO22 06/04/13 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO I.T.C. Ceramiche Cicciano23 13/04/13 18.00 Volley Casalnuovo CV S.MARCO-CANCELLO24 20/04/13 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Pallavolo Battipaglia25 27/04/13 19.00 Olimpia Arzano CV S.MARCO-CANCELLO26 04/05/13 18.00 CV S.MARCO-CANCELLO Valtelesia volley

Pallacanestro maschile serie C2

Santa Maria a Vico: non sufficienti solo i giovani localiSi spera di non incontrare arbitri imbecilli, che usano due pesi e due misure diversi.

La vittoria per il rotto della cuffianella prima giornata di campiona-to contro il Cercola, per 74-73, nonci aveva illuso più di tanto. I giova-ni del Santa Maria a Vico sonoancora acerbi per un campionatoregionale ostico e prevedibile in cuigiocano atleti che hanno militatonelle serie superiori. L’importanteè fare esperienza, e su questo sia-mo d’accardo.

La seconda partita è stata dispu-tata a Pozzuoli. Era prevedibileuna sconfitta, ma non con un pun-teggio larghissimo.

Nella terza giornata gli atleti deltecnico Gianni Nuzzo hanno os-servato un turno di riposo.

Il 14 ottobre si è giocato in ViaStrettola nella palestra della ragio-neria contro la Nuova FolgoreNocera. Gli ospiti presentavanonelle proprie fila ben tre alteti chenegli anni scorsi avevavo indossa-to la casacca bianconera del San-ta Maria a Vico, a cominciare dallacorazzata Auriemma. Anche con- Un tiro libero di Bisaccia contro la Nuova Folgore Nocera

Raffaele Fucci

tro il Nocera i ragazzi del presiden-te Raffaele Laudiero sono statisconfitti con un largo distacco, ven-

tidue punti. Artefici di tale disfattasono stati due imbecilli di arbitri chepiù imbecilli non si trovano, nem-meno a pagarli. Sulla carta inocerini sembravano più forti, ma- ripetiamo - i due imbecilli hannousato due pesi e due misure diver-si, innervosendo giocatori, dirigentie pubblico.

Sono anni che ripetiamo sullacarta stampata e nelle sedi dovesi comanda che opportuno cate-chizzare gli arbitri e spingerli adusare il cervello nella direzione dipartite, ma i risultati ci dimostranoampiamente che questi giovani di-rettori di gara arbitrano adcapocchiam!

Allora, invitiamo tutte le societàsportive a non partecipare a nes-sun campionato finché ci sarà que-sto andazzo! O.P.

Pallavolo - Al via la Serie C maschileIl 3 novembre anche la Serie D femminile

O.P.

Due pensatissime battute d’ar-resto del Real San Felice, 8-2 aQualiano e 0-3 in casa contro ilSant’Arpino fanno correre ai riparila società. E non basta il punticinoracimolato contro il Villa Literno, ul-timo in classifica.

Il San Marco Trotti, dopo la vit-toria interna contro il Vitulazio per4-2, si fa battere fuori casa dall’At-letico Bosco per 3-0, ma ritorna allavittoria sconfiggendo la Puteolanaper 3-2.

Sta per inziare anche il campio-nato di 2a categoria. La Virtus Ta-lanico, dopo la felice esperienzadell’anno scorso terminata nellasconfitta agli spareggi per la pro-mozione in prima categoria, que-st’anno è intenzionata a fare uncampionato d’avanguardia ed ot-tenere il tanto agognato salto dicategoria.

Nella frazione Costa di Arienzohanno deciso di continuare il cal-cio dopo il crack del Real Suès-sola, nel 2011/2012 unitosi con ilMessercola, e da quest’anno ven-duto al Vitulazio.

Il presidente Angelo Crisci haallestito una formazione che do-vrebbe puntare diritto diritto allapromozione. Prima di tutto ha chia-mato a dirigere la squadra misterPatrizio De Lucia e, tutti e due,sono riusciti a tesserare calciatoridi serie superiore. Non è facile con-vincere atleti che hanno disputatocampionati di promozione o di ec-cellenza a scendere di categoria;eppure il Crisci e mister De Luciaci sono riusciti.

Nel frattempo il tifo organizzatocostàno si è dato da fare e non haperso tempo per far sentire il pro-prio calore ai giocatori. Infatti gio-vedì 18 ottobre scorso a Cancello

Scalo i ragazzi del presidente An-gelo e di mister Patrizio hanno di-sputato una interessantissima ami-chevole con il Gladiator, leader delcampionato di serie D, del presi-dente Luce ricevendo attestati estima per il gioco espresso.

Per concludere questa piccolarassegna calcistica delle nostreformazioni, siamo in attesa di in-formarvi su quanto bolle a S. Ma-ria a Vico. Il Real nella passatastagione, con la direzione diAntonino De Matteo e di misterPasquale Crisci, ha mancato dipoco la promozione dalla terza allaseconda categoria. Il titolo è statovinto da Valle degli Archi di Valledi Maddaloni lasciando l’amaro inbocca ai santamariani che, a po-che giornate dal termine del cam-pionato, inflissero una sonora ba-tosta ai vallesi. A tutti: buon calciosenza farsi male...!

Messercola

Affiliazione Circolo “Carlo Piscitelli”Archivia-

ta per unmomento,causa im-pegni elet-t o r a l i ,I’attività so-cio-cultura-le dell’As-sociazione“dott. CarloPiscitel l i”,

la prof.ssa Ippolita Piscitelli si èrituffata nel filone che tanto le staa cuore. Alla veste di consiglierecomunale sta abbinando quellasocio-culturale che ben si integracon l’attività preminente di educa-trice e responsabile d’Istituto delleElementari. Soltanto per una que-stione di tempo non ha ancora riti-rato l’affiliazione dell’Associazionedi cui è presidente. La richiesta pre-sentata alla Provincia per essereinserita neII’Albo delle Associazio-ni presentata nel marzo scorso èin via di ufficializzazione e a brevequindi partiranno i vari progetti incantiere. Particolare non trascura-bile dal momento che l’affiliazioneall’Albo Provinciale consente l’ac-cesso a contributi di carattere eco-nomico per le attività; un supportoimportante che permette all’Asso-ciazione di essere presente sul ter-ritorio con le iniziative programma-te e in attesa di essere realizzate.L’anno scorso l’Associazione si èfatta promotrice di manifestazioni

come “Mercatino, festa di Sant’Antuono, donazione di vestiario,oggettistica e chincaglieria, sfilatae concorso di mascherine, Mortedi Carnevale, cena per gli anziani,ecc.”, con il solo contributo di vo-lontari. Quest’anno ci si augura dipoter fare molto di più, sapendo dipoter contare anche sull’aiuto deicollaboratori e delle colleghe inse-gnanti. Andrea Piscitelli

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