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INdICe

3 In primo pianoIngegneri per Officina ItaliaProfessionisti imprescindibiliGli ingegneri verso la riorganizzazione“Più servizi agli iscritti”Ingegneri, nel privato ripartono le assunzioniIngegneria ad alto appealL’Antitrust chiude alla reintroduzione delle tariffeGli ingegneri bocciano il decreto sulla progettazioneIngegneri e architetti, redditi ai livelli del 1982Responsabilità solidale, “scudo per gli ingegneri”

17 professionistiLa crisi pesa sulle professioniOltre 1.200 posti nel “Retail 2.0”Fondi Ue ai professionisti, la mappa delle opportunitàPiù attenzione ai professionisti“Anche per gli autonomi un pizzico di Jobs Act”In Ue professioni strategichePer gli aspiranti professionisti tirocinio anticipato e part-timeDai minimi 4,2 miliardi di redditiInarcassa al Governo: agevolare il creditoCasse e Fondi, bonus del 100%Da Inarcassa un secco no al Fondo AtlanteCasse, nessuna fusione in vistaIpotesi Ape anche per statali e autonomiConsiglio Nazionale, tempi stretti per la sceltaBiologi, elezioni per l’ordine “taroccate”: tre a processo

35 ediliziaCompravendite in aumentoIl 60% degli edifici sarà prefabbricatoEdilizia, meno lacci nei lavoriCostruzioni, settore strategicoAl debutto il modello standar per la Scia

42 Nuovo Codice appaltiI quattro nodi che bloccano gli uffici gareAppalti con le linee guida Anac

44 grandi opere e infrastrutturePanama, pronto il nuovo canale italianoGottardo, debutta il tunnel dei record

47 Banda largaBanda, arriva la rete pubblica

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IN pRImo pIaNo

«Officina Italia. Progettiamoil cambiamento», questo il ti-tolo, eloquente, del 61° Con-gresso degli ordini degliingegneri d'Italia, in pro-gramma presso il Teatro Mas-simo di Palermo tra il 22 e il24 giugno. L'obiettivo que-st'anno è quello di approfon-dire e mettere in risalto ilruolo centrale dell'ingegnerianel processo di cambiamentoche investe il paese nei diversisettori: infrastrutture, infra-strutture digitali, medicina,robotica, mobilità, industria.Mille delegati degli ordini ter-ritoriali, in rappresentanzadei 239 mila iscritti, tra inge-gneri liberi professionisti, di-pendenti di enti pubblici,docenti universitari, prove-nienti da tutta Italia, si incon-treranno per discutere sullacapacità della categoria di in-cidere, attraverso l'attivitàsvolta, sulla società, miglio-rando le condizioni di vita e lasicurezza dei cittadini.L'evento di Palermo si pre-senta all'insegna della novità.A differenza del passato, sta-

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volta un ruolo centrale saràgiocato dalla base degliiscritti. Le loro proposte, in-fatti, contribuiranno concre-tamente ad alimentare lamozione. Inoltre, per garan-tire il più ampio confrontopossibile, i delegati parteci-panti ai lavori avranno la pos-sibilità di intervenire condomande e commenti su cia-scuno degli argomenti oggettodel dibattito. Quest'ultimo siarticolerà attraverso sei temifondamentali, a suo tempo in-dividuati e approfonditi nelcorso dei recenti lavori pre-congressuali, ai quali hannopartecipato i delegati degli or-dini territoriali.

Innovazione e professione di-gitale. Il primo ambito di discus-sione su questo tema saràquello della diffusione dell'in-novazione e del ruolo degli in-gegneri. In particolare, lariflessione dell'ingegneria ita-liana deve partire dal contestoglobale analizzando le ten-denze socio-economiche, per

arrivare dentro le cosiddettetecnologie abilitanti che pos-sano consentire la definizionedi linee operative di inter-vento nell'industria e nelle in-frastrutture. Il secondoambito di discussione riguar-derà le necessità che in un si-stema complesso, come ilmercato dei servizi di inge-gneria, sia presente un'intera-zione, chiara e regolamentata,tra individui, asset e organiz-zazioni (Pa, operatori econo-mici, industria, profes-sionisti). Quindi si affronteràla questione di una più effi-cace trasmissione alla colletti-vità dei valori aggiunti che lafigura dell'ingegnere dell'in-formazione è in grado di for-nire nella moderna epocadella digitalizzazione. Infine,ci sarà un approfondimentosul Bim che dovrà essere in-teso non semplicemente comeuna nuova tecnologia a dispo-sizione per la progettazione,ma come un processo chiavedell'ingegneria.

INgegNeRI peR offICINa ItalIa

Il Primo Piano del mese di giugno è quasi interamente dedicato ai la-vori del 61° Congresso degli Ordini degli Ingegneri Italiani, che haavuto una vasta eco sulla stampa nazionale. La sezione è arricchitada altre questioni che riguardano il CNI e il mondo dell’ingegneria.

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al tempo stesso, il livello delleconoscenze.

Ambiente, sostenibilità e ter-ritorio.Come si sostiene da tempo, ilfuturo è nella Smart city. Perrealizzare questo modello, ènecessario analizzare i dati re-lativi ai consumi energetici,agli spostamenti delle personee ai mezzi di trasporto impie-gati, nonché ai flussi informa-tivi. Inoltre, è necessariogarantire una maggiore inte-grazione fra la progettazioneurbanistica e le tecnologiedell'informazione, introdurree rafforzare la regolazione au-tomatica di alcuni usi energe-tici e contribuire allacreazione di reti intelligenti dimobilità ed energia, che con-sentano un'organizzazionepiù efficiente del traffico lo-cale e delle aree di sosta deiveicoli. Si discuterà di questoe di energia e sicurezza, a pro-posito delle quali il quadronormativo è caratterizzato dauna notevole frammentarietàe disomogeneità. Per gli inge-gneri è necessaria la realizza-zione di un testo unicosull'energia e la sicurezza, incui far confluire tutte le dispo-sizioni attualmente poste a di-sciplina della materia,provvedendo successiva-mente all'abrogazione dellestesse. Quanto al rischio am-bientale, si approfondirà la

necessità di riconsiderare ilruolo dell'ingegnere, soprat-tutto al fine di rafforzarne ilpeso nelle procedure da adot-tare nelle fasi di previsione,prevenzione, gestione e supe-ramento del rischio. Su rige-nerazione urbana e consumodel suolo si partirà dalla con-siderazione che l'attuale legi-slazione nazionale, regionale edegli enti locali è superata. In-fine, sul tema dell'inquina-mento atmosferico, si tenteràdi spiegare come perseguirel'obiettivo di una sua ridu-zione significativa, ancoralontana.

Professione ingegnere: ruoloe responsabilità. In questo modulo della di-scussione centrale è la que-stione della prestazione, deisuoi minimi qualitativi e delrelativo equo compenso, inun'epoca in cui è venuto menoil punto di riferimento rappre-sentato dalle tariffe. Poi c'è laquestione dell'erogazione deicompensi, con particolare ri-ferimento allo Split paymentdal lordo al netto. Infine, l'an-nosa questione delle società diingegneria sulle quali occorreavviare una profonda rifles-sione su chi e cosa siano essesiano, per conoscere megliocome funzionano e come sicostituiscono. Con lo scopo diavviare un percorso di appro-fondimento sulle competenze

Conoscenza, competitività,competenze nel mercato delfuturo.Questo modulo della discus-sione parte dalla constata-zione del fatto che in Italial'offerta formativa ingegneri-stica è diventata molto vasta edisomogenea e per questonasce l'esigenza di distinguerele nuove figure professionalitecniche dagli attuali inge-gneri iscritti alla sezione B, atutela dell'intera categoriadegli ingegneri iscritti ad en-trambe le sezioni. Per quantoriguarda la competitività,viene considerata strategical'attività di formazione e ag-giornamento continuo finaliz-zata a sviluppare laconoscenza e capacità di inno-vazione. Il tutto attraverso unapproccio che favorisca lacreazione dei luoghi fisici, vir-tuali e iniziative attraverso lequali favorire il confronto, ildialogo, lo scambio di espe-rienze e l'ascolto di punti divista diversi. Un processo chedeve partire dagli ordini pro-vinciali, con azioni sul territo-rio, con un percorso che nepermetta lo sviluppo dalbasso e la diffusione capillarea livello nazionale. Infine siparlerà di formazione inizialee continua dei professionisti,mettendo in evidenza la ne-cessità di mantenere alto il va-lore della preparazioneaccademica dell'ingegnere e,

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l'informazione e degli inge-gneri industriali nel sistemaordinistico.

Ordini professionali. Si discuterà delle funzioni isti-tutive degli ordini che oggi ne-cessitano di una riforma cheapra a nuovi elementi, con unmodello di rappresentanzache insegua una nuova effica-cia per incrementare i rap-porti con la politica e i media,trasformandosi in opinionleader. Particolare attenzionesarà dedicata all'assetto e alruolo delle Federazioni regio-nali che sono presenti in quasitutte le regioni come via inter-media tra gli Ordini e il Cni.

(Italia Oggi)

dei campi di attività delle so-cietà di ingegneria per avvici-narle al mondo ordinistico.

Manifattura 4.0.I processi legati alla cosid-detta Manifattura 4.0, ovveroalla crescente integrazione tratecnologie digitali e processiproduttivi di tipo industriale,rinviano a un concetto piùampio di digital transforma-tion, ambito in cui l'ingegne-ria, nei suoi diversi settori dispecializzazione, svolge unruolo chiave ed è profonda-mente coinvolta. Questo tipodi innovazione spinge gli in-gegneri ad acquisire nuovecompetenze specie nell'am-bito della progettazione. Perquesto motivo ci si interro-gherà su come possano gli in-gegneri svolgere, in questoprocesso, un ruolo da prota-gonisti. In particolare ver-ranno approfondite tre lineedi intervento: definire una vi-sione strategica sui principaliaspetti connessi alla trasfor-mazione dell'industria, allarapida diffusione delle tecno-logie digitali, all'impatto dellenuove tecnologie sui sistemiproduttivi; rafforzare e garan-tire un più intenso protagoni-smo dell'ingegneria deiprocessi legati alla Manifat-tura 4.0 e alla digital transfor-mation; avvio da parte del Cnidi una chiara strategia di at-trazione degli ingegneri del-

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Una piattaforma programma-tica che individui le linee diazione degli ingegneri italianiper i prossimi anni. Questo èl'obiettivo che il nostro consi-glio nazionale si propone nelcelebrare il 61° Congressodegli ordini degli ingegneriitaliani che si terrà a Palermo.Nell'occasione faremo ilpunto, assieme ai rappresen-tanti della nostra base, sull'at-tività svolta negli ultimicinque anni. Ci confronte-remo, inoltre, su una serie ditematiche a proposito dellequali la nostra base ha molteidee e proposte. Dal dibattito,poi, dovrà scaturire una sin-tesi finale che definirà le no-stre strategie di interventofuture. Il titolo del Congresso di que-st'anno, «Officina Italia. Pro-gettiamo il cambiamento»,non è stato scelto a caso.L'idea è quella di aprire uncantiere di idee che rappre-sentino la base che consentaagli ingegneri italiani di par-tecipare con un ruolo attivoalla progettazione dell'Italiache verrà.Il nostro è un paese che ha bi-sogno di essere rilanciato. Perriuscire in questo difficileobiettivo sono necessari forticambiamenti che ci consen-tano di competere in un con-

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testo economico e sociale inrapidissimo mutamento.L'Italia ha bisogno di infra-strutture, di realizzare unsalto di qualità in senso digi-tale, di una nuova gestionedella mobilità, di un totale ri-pensamento delle politicheindustriali. Non si può realiz-zare tutto questo senza avereun progetto. In questo senso,gli ingegneri italiani devonocogliere l'opportunità per rita-gliarsi un ruolo nel processodi cambiamento di cui ha bi-sogno il paese. Possono farloperché ne hanno tutte le capa-cità. Non solo hanno le com-petenze tecniche mapossiedono anche una visionedi che cosa deve essere l'Italianel futuro prossimo.Tuttavia, non è sufficientechiedere un ruolo, è necessa-rio intraprendere iniziativeconcrete per ottenerlo. Ne èperfettamente consapevolequesto Consiglio nazionaleche, ad esempio, ha deciso didire la sua su un tema di par-ticolare gravità e delicatezza:il caso dell'Ilva di Taranto e ilfuturo dell'industria siderur-gica in Italia. Il 19 maggio, nelcorso di un incontro con lastampa, assieme al Presidentedella regione Puglia MicheleEmiliano, abbiamo a nunciatoun Convegno su questo tema,

programmato per il prossimoautunno. In quell'occasionepresenteremo una serie dianalisi tecniche e di espe-rienze che permetteranno, achi sarà chiamato a prenderedecisioni sull'Ilva, di avere unquadro oggettivo della situa-zione. Senza propendere peruna soluzione o per l'altra, inqualità di soggetto tecnicoterzo, forniremo tutti gli ele-menti in nostro possesso,mettendo a disposizione unimportante contributo di co-noscenza a tutta la comunitàpugliese e nazionale. Come ilcaso Ilva dimostra, gli inge-gneri hanno le qualità per es-sere determinanti. Neabbiamo avuta una chiara di-mostrazione in occasione del-l'evento MakIng, attraverso ilquale abbiamo voluto cele-brare l'eccellenza della nostraingegneria. Davvero tante lestorie di successo di aziendeitaliane e di singoli progettisti.Un'eccellenza che è arrivato ilmomento di portare con piùforza all'attenzione dell'opi-nione pubblica nazionale e deidecisori politici. Tornando al61° Congresso, agli ingegneri,oltre alle capacità tecniche,non mancano nemmeno leidee. Per questo come Consi-glio nazionale abbiamo decisoche i temi oggetto di dibattito

pRofessIoNIstI ImpResCINdIBIlI

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congressuale fossero espres-sione della nostra base. In oc-casione dei lavoriprecongressuali tenutisi aRoma lo scorso 6 maggio, in-fatti, numerosi delegati degliOrdini territoriali, dopo es-sere stati suddivisi in singoligruppi di lavoro, hanno datovita ad un ricco e prolificoscambio di idee dal qualesono scaturite numerose pro-poste che andranno ad ali-mentare la mozionecongressuale. È stata un'ot-tima occasione per mettersitutti in discussione provandoa fare cose nuove. Un'inizia-tiva efficace che, ad avviso dimolti, andrebbe ripropostaanche su base territorialecoinvolgendo gli iscritti e lasocietà civile. Qualcuno potràpensare che tutte queste pro-poste siano irrealizzabili o checi si trovi di fronte ad un librodei sogni. Il compito del Cni edel Congresso sarà proprioquello di dare concretezza aquesti contributi, trasforman-doli in una piattaforma pro-grammatica che metta gliingegneri italiani in primopiano nella progettazione diun'Italia diversa.

(Armando Zambrano, Presi-dente CNI, Italia Oggi)

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«Gli ordini hanno mutato laloro natura. La funzione disci-plinare è stata molto atte-nuata, dal momento cheabbiamo dei consigli di disci-plina terzi. Per questo bisognaavviare una riflessione sullaloro riorganizzazione». Ar-mando Zambrano, presidentedel Consiglio nazionale degliingegneri apre oggi a Palermoil 61esimo Congresso nazio-nale della categoria.Intanto ieri la congiuntura delsettore ha fatto registrare unabrusca battuta d'arresto, conil dimezzamento del valoredei bandi mandati in gara amaggio, rispetto allo stessomese dell'anno prima. A se-gnalarlo è l'Oice, spiegandoche si tratta di un contrac-colpo dovuto alle nuovenorme sulla progettazionecontenute nel codice appalti.Se il Congresso degli inge-gneri del 2015 è stato tutto in-centrato sul tema del lavoro,quest'anno la riflessione saràspostata su temi interni allacategoria. «Utilizziamo an-cora un sistema che è semprelo stesso da settant'anni aquesta parte- spiega Zam-brano -. Adesso, però, staavanzando la riforma delleprovince. È allora il momentoper avviare un cambiamentoanche del sistema ordinistico,

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ispirato a un principio di mag-giore efficienza».Il cambiamento al quale al-lude il presidente parte dauna riorganizzazione su baseregionale. «È un passaggioinevitabile che, tra l'altro, ègià una realtà in molti terri-tori». E non si tratta del-l'unica riforma possibile.«Penso - aggiunge Zambrano- che vadano rafforzati i ser-vizi a beneficio degli iscritti,come la certificazione dellecompetenze, in raccordo conUni e Accredia, o la forma-zione continua, da svolgereanche dopo la laurea. Senzadimenticare le funzioni sussi-diarie allo Stato». Il tema saràdiscusso fino a venerdì daimille delegati presenti in Sici-lia, in rappresentanza di239mila iscritti. «Noi propor-remo un modello, ma starà aloro discutere come calarlonella pratica», conclude ilpresidente del Cni.Per i professionisti della pro-gettazione maggio è stato unmese difficile. Il monitoraggioOice/Informatel (a cura delcentro studi delle società diingegneria) segnala che il va-lore dei bandi è crollato del49,3% rispetto allo stessomese dell'anno prima: 21 mi-lioni di importo complessivo abase d'asta contro i 41,5 mi-

lioni del maggio 2015. Il nu-mero dei bandi risulta invecein crescita (+23,5%), ma aprezzo di un crollo del valoremedio: 59mila curo contro143.654 curo del maggio2015.«Questo calo - ha osservato ilpresidente dell'Oice, GabrieleScicolone - è preoccupantema non del tutto allarmantese sarà limitato nel tempo; vainquadrato in questa "fase ditransizione" dovuto all'en-trata in vigore del nuovo co-dice appalti».

(M.Frontera, G.Latour, Il Sole 24 Ore)

glI INgegNeRI veRso la RIoRgaNIzzazIoNe

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Una riflessione interna, piùche il consueto momento didialogo con la politica e il Go-verno. Parte sotto un segnodiverso rispetto al solito ilCongresso nazionale degli in-gegneri italiani, che si terrà aPalermo dal 22 al 24 giugno.Se il Congresso del 2015 èstato tutto incentrato sultema del lavoro e sulla richie-sta, accolta dal Governo, dilanciare il jobs act delle par-tite Iva, quest'armo si parlasoprattutto di professione, diordini, dì rappresentanzadella categoria.Non è un caso: a novembreprossimo parte la volata per ilrinnovo delle cariche del Con-siglio nazionale.Il presidente in carica, Ar-mando Zambrano punta allariconferma. E lo fa lanciandouna riflessione sulle prospet-tive della professione.

Presidente, quali saranno itemi di quest'anno?Rispetto al 2015 abbiamo de-ciso di dare un taglio diverso.Un anno fa ci siamo concen-trati sul lavoro, stavolta guar-deremo molto al nostrointerro. Partendo comunquedal presupposto che i nostriproblemi si risolvono solo sesì risolvono anche i problemidel paese. Dal 2008 gli inge-

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gner affrontano una crisi deiredditi elle ha colpito soprat-tutto chi lavora in edilizia.Dobbiamo progettare uncambiamento elle riguarda ilpaese ma alte parte da noi.

Pensa alla riorganizzazionedegli ordini?Certamente. Utilizziamo an-cora un sistema che è semprelo stesso da settant’anni aquesta parte. Adesso, però,sta avanzando la riformadelle province. E’ allora il mo-mento per avviare un cambia-mento anche del sistemaordinistico, ispirato a unprincipio di maggiore effi-cienza.

Efficienza di che tipo? Penso a un accorpamentodegli ordirli, possiamo andareverso un’organizzazione di li-vello regionale. E un passag-gio inevitabile. Tra l’altro inmolte aree le strutture di li-vello regionale sono già unarealtà da tempo. Anche senon tutte sono organizzateallo stesso modo.

Come lavorerete a questoprogetto?Partiremo dal basso. Aspet-tiamo le proposte degli or-dini, che discuteranno il ternaa livello locale. Noi propor-

remo un modello, ma starà aloro discutere su come calarlonella pratica.

Non c'è solo la questione ter-ritoriale....Gli ordini hanno mutato laloro natura. La funzione di-sciplinare è ornai stata ab-bandonata, dal momento cheabbiamo dei consigli di disci-plina terzi. Si è invece mollorafforzata il compito dì rap-presentanza degli interessidella categoria, da svolgerecon equilibrio in tutte le sedi,dagli appalti pubblici all'ur-banistica.

E c'è la questione dei servizi.Penso vadano rafforzati i ser-vizi a beneficio degli iscritti,come la certificazione dellecompetenze, in raccordo conUni e Accredia, o la forma-zione continua, da svolgereanche dopo la laurea. Senzadimenticare le funzioni sussi-diarie allo Stato.

Parlando di formazione, fa-rete una proposta di riordinodelle lauree.Il sistema attuale, basatosulla laurea triennale seguitadalla specialistica, non hafunzionato. Credo ci sia la ne-cessità di una scelta da fareall’inizio del percorso di

pIù seRvIzI aglI IsCRIttI

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studi: una laurea triennaleprofessionalizzante da un latoe, dall'altro, una laurea quin-quennale.

Cosa pensa delle decine dicorsi di laurea in ingegneriache spuntano in tutta Italia? Che serve un processo di rior-dino e semplificazione. Inquesto senso abbiamo già av-viato un sistema di certifica-zione dei corsi di laurea,tramite la nostra agenziaQuacing: potrà dare ungrande aiuto in futuro.

Pare invece archiviato iltema delle società di inge-gneria. Con il Ddl concorrenza laquestione non è stata chiusa.Continueremo a batterci per-ché tutti i soggetti attivi sulmercato rispettino le stesseregole. Dobbiamo evitare di-sparità che sono un pericoloper la libertà professionale. Aquesto, aggiungiamo anche iltema del contributo integra-tivo, che le società di ingegne-ria dovranno versare.

Se parliamo di lavoro informa associata, il pensierova all'esperienza fallimen-tare delle Stp...Abbiamo chiesto più volte in-terventi elle consentano alle

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Stp di funzionare, ad esempiosul fronte fiscale, ma non ab-biamo segnali in questosenso.

Avete invece segnali sullaquestione dei compensi deiCtu? Siamo fiduciosi. Il problemadell'aggiornamento dei com-pensi sarà risolto a breve.Un'altra proposta riguarderài lavori privati.Pensiamo che vadano intro-dotti dei parametri di riferi-mento per le diverseprestazioni: serviranno a ga-rantire la qualità e a dare in-dicazioni sui prezzi piùcoretti. Sarà come mettere icartellini in vetrina. Servirà atutelare soprattutto i citta-dini. Ma per farlo serve un in-tervento normativo,altrimenti rischiamo di incor-rere nei richiami dell'Anti-trust.

A novembre ci sarà il rin-novo del Consiglio. Si rican-diderà?Sì, il mio Consiglio si presen-terà agli iscritti con la convin-zione di avere dato stabilità alsistema e creato consenso sututta la categoria. Abbiamocreato occasioni di confrontodurante i congressi, le assem-blee nazionali, le giornate

della sicurezza, la mostra"making" e potrei andareavanti con molti altri esempi.Vogliamo continuare sui que-sta strada.

(G.Latour, Il Sole 24 Ore)

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Riparte il mercato delle assun-zioni di aziende private, che nel2015 cresce del 31 per cento.Mentre continua a soffrire ilmercato degli appalti pubbliciper servizi di architettura e inge-gneria, che nel 2015 si ferma a5,1 miliardi: oltre tre miliardi inmeno rispetto al 2011.Sono queste le due tendenze piùevidenti della rilevazione pre-sentata ieri a Palermo dal presi-dente del Consiglio nazionaledegli ingegneri, Armando Zam-brano, in apertura del 610 Con-gresso della categoria. Duetendenze che disegnano un con-testo nel quale, per il Cni, è fon-damentale razionalizzare ilsistema ordinistico, riorganiz-zandolo su base regionale.Il dato delle nuove assunzioni dilaureati in ingegneria nel settoreprivato, stando alle elaborazionidel Centro studi del Cni, nel2015 è stato molto positivo.Dopo un crollo nel 2012, quandoi nuovi contratti erano scesi dacirca 21mila a poco più di15mila, nel 2013 e 2014 si è regi-strata una risalita molto faticosa,arrivando a poco meno di18mila assunzioni. Il 2015, per laprima volta, fa segnare unapiena inversione di tendenza: leassunzioni sono più di 23mila, il31% in più (5.534 in valore asso-luto) rispetto al 2014. «È undato che dipende principal-mente dalla ripartenza dell'in-dustria - spiega il direttore del

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Centro studi, Massimiliano Pit-tau -.Il trend delle assunzioni statornando su un livello che, perchi ha un titolo universitario iningegneria, è fisiologico. Siamotornati a una base di21-22milaassunzioni all'anno, che ci aspet-tiamo venga confermata neiprossimi armi».Questa tendenza positiva vieneriequilibrata da una grande sof-ferenza nel campo dell'ingegne-ria civile ed ambientale, chedipende dal crollo delle garepubbliche per servizi di ingegne-ria e architettura. Secondo i datidel Cni, infatti, l'importo com-plessivo a base d'asta per le garedi questo tipo, compresigli ap-palti integrati, è passato daglioltre otto miliardi del 2011 (manel 2009 i miliardi erano più di23) ai circa cinque miliardi del2015.Questa situazione di sofferenzadi una parte del mercato ha por-tato il Cni ad avviare un ragiona-mento sulla razionalizzazionedel sistema ordinistico. Attual-mente, ci sono 106 ordini pro-vinciali degli ingegneri, per untotale di 239mila iscritti: si va dapresidi territoriali che non supe-rano i 400 iscritti (Verbania,Biella, Gorizia) ad aree provin-ciali con più di 10mila iscritti(Roma, Napoli e Milano). «Mag-gioritaria- spiega il presidenteZambrano - è quella che po-trebbe definirsi la dimensioneintermedia, tra mille e 3mila

iscritti: 56 ordini si pongono, in-fatti, in questa classe di am-piezza». In questo quadro, c'è unrapporto inversamente propor-zionale tra la grandezza degli or-dini e la quota versata dagliiscritti: nelle strutture che nonsuperano i 500 iscritti, il versa-mento medio è pari a 223 euro,mentre negli ordini più grandi,con oltre 10mila iscritti, la quotamedia pagata è pari a 141,6 euro.«È abbastanza evidente - diceancora Zambrano - che al di-sotto di una determinata sogliadimensionale diventa più diffi-cile garantire agli iscritti quel setdi servizi oggi necessario».Quindi, nei prossimi anni biso-gnerà guardare alla concentra-zione degli ordini. Per ilpresidente, «dal punto di vistafunzionale, l'ambito regionalesembra quello più idoneo».Questi principi saranno alloratrasposti in una proposta dilegge, che sarà sottoposta al mi-nistero della Giustizia. A mar-gine di questo, concludeZambrano, «andrebbe anche ve-rificata la possibilità di proce-dere a un riordino delleprofessioni dell'area tecnica, chepotrebbe portare la professionedi ingegnere ad includere profiliprofessionali similari».

(G. Latour, Il Sole 24 Ore)

INgegNeRI, Nel pRIvato RIpaRtoNo le assUNzIoNI

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La laurea in ingegneria? Con-serva il suo (solido) «appeal»,poiché nell'ultimo quinquen-nio è salita di circa 100 milaunità la quota di chi l'ha otte-nuta, arrivando a sfondare iltetto di quasi 700 mila pos-sessori del titolo di studio, inItalia. Una fetta della catego-ria, però, ha subito gli effetti(funesti) del crollo delle gareper i servizi di ingegneria e ar-chitettura e del mercato dellecostruzioni: sono i lavoratoriattivi nel settore civile e am-bientale, giacché l'importocomplessivo a base d'asta pergli appalti è calato «dagli oltre8 miliardi di euro del 2011 aicirca 5» dell'anno scorso. El'affresco restituito dal presi-dente del Consiglio nazionaledei professionisti, ArmandoZambrano, nella relazioned'apertura del 61° congresso,al teatro Massimo di Palermo,occasione per affermare la ne-cessità di affrontare una«riorganizzazione volontaria»della galassia dei 106 ordini,sulla base dell'abolizione degliEnti provinciali; quel checonta, ha chiarito, è garantireagli iscritti la gamma di ser-vizi necessaria a rispondere ainuovi obblighi di legge, comela formazione continua e l'as-sicurazione professionale, ead «operare adeguatamente

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nel mercato», attraverso il«monitoraggio sui bandi d'ap-palto e la revisione delle par-celle».Al di sotto di una certa sogliadimensionale, tuttavia, è dif-ficile mantenere buoni stan-dard di efficienza: ilpanorama comprende tantopresidi territoriali che non su-perano i 400 iscritti (comeVerbania, Biella, Gorizia),quanto aree provinciali conoltre 10 mila ingegneri(Roma, Napoli e Milano), eorganismi «intermedi» che necontano da 1.000 a 3 mila(56); esiste, poi, un rapportoinversamente proporzionaletra la grandezza degli ordini ela quota dovuta da chi vi ap-partiene, perché in quelli conmeno di 500 unità il versa-mento medio è pari a 223,3euro, in quelli con una plateaingente, invece, la somma pa-gata scende fino a 141,6.Questione da non trascurare,inoltre, secondo Zambrano èquella delle tariffe, legata al-l'esame, in commissione la-voro al senato, del testo sul«Jobs act degli autonomi» esul lavoro agile (2233): a se-guito dell'audizione del Con-siglio nazionale e della Retedelle professioni tecniche, hasottolineato, è stato presen-tato un emendamento che

prevede «una delega al go-verno ad adottare, su propo-sta del ministro dellagiustizia, sentiti l'Autorità ga-rante per la concorrenza e ilmercato e gli ordini e collegiprofessionali interessati, unoo più decreti legislativi finaliz-zati a fornire alla commit-tenza privata che conferisceincarichi» ad esponenti divarie categorie «strumenti diorientamento e di supporto,mediante la definizione distandard prestazionali mi-nimi e dei relativi parametridi costo».Nella prima giornata dell'as-sise palermitana, infine, il sot-tosegretario ai trasportiSimona Vicari ha posto l'ac-cento sulla «battaglia portataa compimento» che ha spia-nato alle libere professionistila strada per usufruire deifondi Ue, dopo l'equipara-zione normativa alle Piccole emedie imprese (Pmi), nell'ul-tima legge di Stabilità(28/2015).

(S. D’Alessio, Italia Oggi)

INgegNeRIa ad alto appeal

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Nessuna chance di resuscitarele tariffe professionali (abro-gate definitivamente con lalegge 2712012), ma porteaperte al «confronto» con gliordini su un orizzonte piùampio di quello dei parametrisu cui basare il pagamentodelle prestazioni. A spegnerele speranze di un ritorno alpassato, ieri, nella secondagiornata del 61» congressodegli ingegneri a Palermo, ilpresidente dell'Autorità ga-rante della concorrenza e delmercato, Giovanni Pitruz-zella. Dal palco del teatroMassimo, la sua posizione èstata netta: la proposta di dia-logo, avanzata dal numerouno della categoria tecnica,Armando Zambrano, «va ac-colta con piacere», ha con-cesso, «fermo restando che letariffe sono state abolite. Equesta è una cosa impor-tante». Per motivare il suo«niet» nei confronti del ripri-stino degli onorari fissi per iliberi professionisti, il verticedell'Antitrust ha sostenutoche «il mondo è radicalmentecambiato, viviamo la quartarivoluzione industriale», esarà soggetto a ulteriori muta-menti il modo in cui si svolgeattualmente fattività lavora-tiva indipendente. In questoscenario, ha aggiunta, le cate-

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gorie rivestiranno un ruolofondamentale, a patto, però,di saper «adeguare la loro vi-sione e i loro modelli organiz-zativi» all'evoluzione sociale etecnologica. Quindi, disponi-bile a un faccia a faccia con gliingegneri «dopo l'estate», Pi-truzzella ha detto di non«voler illudere nessuno»,giacché la reintroduzione deiprezzi di riferimento «non sipotrà fare», mentre sarebbeopportuno concentrarsi sumisure (in primis «incentivifiscali») per evitare la «prole-tarizzazione delle profes-sioni» e la «guerra frapoveri». Una chiusura dinanzialla quale Zambrano ha, tut-tavia, immediatamente con-trapposto un'iniziativa riferitaalla platea dei colleghi, nel ca-poluogo siciliano: si potrebberiuscire a «determinare,anche con l'aiuto di soggettipubblici», un'«idea» da for-nire al committente su «qualisono i costi che il professioni-sta affronta per effettuare unaprestazione». «Ovviamente»,ha puntualizzato, «una pre-stazione di qualità».

(S. D’Alessio, Italia Oggi)

l’aNtItRUst ChIUde alla ReINtRodUzIoNedelle taRIffe

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Il nuovo decreto del ministerodella Giustizia, di concertocon le Infrastrutture, sui para-metri di riferimento per legare di progettazione si avvi-cina alla Gazzetta ufficiale. Lanotizia è stata annunciata ieri,scatenando le proteste deimille delegati presenti, nelcorso della giornata conclu-siva del Congresso nazionaledegli ingegneri, iniziato mer-coledì a Palermo: via Arenula,per non accumulare ritardorispetto alla tabella di marciadel Codice appalti (che fissavail termine del i8 giugno), hadeciso di bruciare le tappe eapprovare senza particolarepreavviso il provvedimentoprevisto dal Dlgs 50/16. Conuna sorpresa negativa per iprofessionisti: l'utilizzo deiparametri per le Pa resta fa-coltativo.Il Dm avvia la fase di attua-zione del Codice appalti fuoridal recinto dell'Anac: si trattadel primo provvedimento delpacchetto che non riguardal'Anticorruzione. L'articolo 24comma 8 del Dlgs, infatti,prevede che un decreto dellaGiustizia, concertato con ilMit, dovrà approvare le ta-belle dei corrispettivi «com-misurati al livello qualitativodelle prestazioni di progetta-zione dei servizi di architet-

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tura ed ingegneria». Nellapratica, con il provvedimentosi fissano le modalità di cal-colo degli importi da metterea base di tutte le gare pubbli-che del settore.Nel merito, non ci sonograndi novità: i parametri re-stano praticamente gli stessigià indicati dal Dmi 43/13,che fissava le regole relative alvecchio Codice appalti. Il pezzo più rilevante del testonon riguarda però le tabelle,male modalità della loro ap-plicazione. L'articolo 1, infatti,stabilisce che i corrispettiviregolati dal testo «possono es-sere utilizzati dalle stazioniappaltanti, ove motivata-mente ritenuti adeguati».Resta, in sostanza, una sem-plice facoltà in capo alle am-ministrazioni: una scelta chelascia molto scontenti i pro-fessionisti. Anche il Codiceappalti, infatti, parla di fa-coltà, ma alcuni vecchi orien-tamenti dell'Anac avevanosollecitato l'introduzione diun obbligo. Con queste regole, di fatto, ilministero assume una posi-zione sfavorevole ad archi-tetti, ingegneri e geometri, dalmomento che le Pa avrannomano libera nella determina-zione dei loro compensi nellegare pubbliche.

«Siamo molto delusi, per noila battaglia per l'obbligato-rietà è fondamentale - spiegail consigliere tesoriere del Cni,Michele Lapenna -. Questadecisione è incompatibile conil principio della centralitàdella progettazione e rischiadi cambiare il nostro giudiziosull'intero Codice». Non piaceil metodo con il quale è statoapprovato il provvedimento,senza coinvolgere le parti in-teressate. «Sono rimastosenza parole, anche perché sulvecchio decreto c'era statauna grande collaborazione».E non piace nemmeno il fattoche questo Din sarà transito-rio: un altro decreto del Mit, abreve, dovrà definire lo studiodi fattibilità come primo li-vello di progettazione. Sosti-tuirà il preliminare e sarà piùcomplesso. Quindi, andrà pa-gato di più. Il Dm appena li-cenziato, a quel punto,risulterà obsoleto. «Non com-prendiamo - conclude La-penna - perché si perda tempoa pubblicare un testo che trapoco andrà sostituito».

(G. Latour, Il Sole 24 Ore)

glI INgegNeRI BoCCIaNo Il deCReto sUlla pRogettazIoNe

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I redditi di architetti e inge-gneri liberi professionisti sonotornati, in termini reali, ai li-velli di inizio anni '8o.La media complessiva è dipoco inferiore ai 25mila euro:per gli architetti è di circa18mila euro, mentre gli inge-gneri viaggiano intorno a quota30mila.Sono numeri elaborati da Inar-cassa, presentati ieri dal presi-dente dell'ente GiuseppeSantoro al Congresso nazio-nale degli ingegneri (Cni), cheoggi si chiude a Palermo. E chesono l'effetto dell'abbassa-mento del reddito complessivodelle due categorie e dell'au-mento esponenziale del nu-mero di professionisti presentisul mercato. Il totale dei redditidi ingegneri e architetti liberiprofessionisti ha registrato, in-fatti, tra il 2007 e il 2014 unacontrazione in termini reali dioltre il 22 per cento.Questo effetto è combinato al-l'aumento della popolazionedei liberi professionisti, che hasuperato le 167mila unità, conun aumento del 21% negli ul-timi sette anni e una mediaannua del 3 per cento.Senza contare che queste ten-denze, in prospettiva, sono de-stinate ad aggravarsi. Haspiegato Santoro: «Al mo-mento gli ingegneri e architetti

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iscritti agli albi professionalisono quasi 40omila e alla portaci sono quasi 3oomila iscritti aicorsi di laurea».Il mix della riduzione del totaledei redditi e dell'aumento dellapopolazione ha portato un ab-battimento consistente del red-dito medio della categoria: intermini reali siamo tornati in-dietro di trent'anni, al 1982,quando gli iscritti alla Cassaerano circa 40mila, quattrovolte meno di oggi. Osservandola curva degli ultimi anni, ilreddito medio, che era salitofino a un massimo di quasi39mila euro a inizio anni No-vanta, è diminuito verso i29mila euro del 1996, riu-scendo in seguito a riportarsisopra i 37mila euro nel 2004.A partire dal 2008 è stata regi-strata una nuova discesa, cheha portato questo valore sottoi 25mila euro. Anche se c'è unanotizia positiva: «Nei prossimimesi raccoglieremo le dichia-razioni relative al 2015. Dai se-gnali che abbiamo, questo calosi è arrestato», ha detto il pre-sidente.A margine di questo, Santoroha dedicato un passaggioanche al fondo Atlante. «Nonabbiamo intenzione di inve-stire in questo strumento. Lodico chiaramente: non possoimpiegare risparmio previden-

ziale in un veicolo così ri-schioso».Per il resto, il sessantunesimocongresso è stato caratterizzatoda un acceso dibattito sullaproposta del Cni di introdurreparametri di riferimento nonobbligatori per le prestazioniprivate, che possano supplirein qualche modo alla man-canza di tariffe ed evitare casicome quello delle attestazionidi prestazione energetica, ven-dute a pochi euro su internet.Sul punto, però, è arrivato lostop del presidente dell'Anti-trust, Giovanni Pitruzzella: «Sepensiamo che la strada sia l'in-troduzione di un prezzo, anchenon obbligatorio, stiamo sba-gliando di molto, perché tuttifinirebbero con il convergeresu quel prezzo».Bisogna, invece, guardare inaltre direzioni: «Penso all'in-troduzione di incentivi, anchedi carattere fiscale, perché iprofessionisti si rivolgano asettore più innovativi. Oppure,si potrebbe pensare a stru-menti per evitare che venganorese prestazioni sottocosto».Di questo si discuterà in un ta-volo congiunto tra Antitrust eCni, che sarà aperto dopol'estate.

(G. Latour, Il Sole 24 Ore)

INgegNeRI e aRChItettI, ReddItI aI lIvellI del 1982

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Direzione lavori e responsabi-lità solidale: al via una verificasulle polizze in grado di pro-teggere realmente i professio-nisti. Dopo il lavoro di cernita suirequisiti generali delle assicu-razioni, fatto subito dopo ilvaro dell'obbligo a carico dellepartite Iva, il Cni si concen-trerà nei prossimi mesi su unaspetto più specifico: la prote-zione dei professionisti co-stretti a subire le conseguenzedel fallimento delle imprese,in caso di errori di esecuzione.Il Cni selezionerà contratti ingrado di evitare problemi peri propri iscritti, grazie a mas-simali adeguati e a clausoletagliate su misura.A parlare della questione èAndrea Gianasso, consiglieredel Cni e coordinatore delGruppo di lavoro dedicato al-l'ingegneria forense. «La que-stione che ci è stata sollevatada più parti riguarda le dire-zioni lavori. Negli ultimitempi accade spesso che i pro-fessionisti che hanno lavoratoalla direzione lavori si trovinoesposti alla responsabilità so-lidale rispetto agli errori delleimprese. Quando, però, le im-prese falliscono, un caso cheormai è piuttosto frequente,gli ingegneri rischiano diavere grossi problemi».

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La soluzione è nelle polizze.«Stiamo lavorando per sele-zionare delle coperture ade-guate, in caso di esecuzionelavori. Per noi gli obiettivisono due. Il primo è quello diaumentare i massimali, inmodo da renderli compatibilicon i casi più gravi, l'altro èquello di selezionare clausolespecifiche che proteggano gliingegneri nei casi di responsa-bilità solidale, visto che inqualche caso le assicurazionisi rifiutano di pagare». Questoprocesso di selezione saràcompletato nel corso dei pros-simi mesi.Non solo. Il lavoro del gruppoche si occupa di ingegneria fo-rense si concentrerà anche suiconsulenti tecnici dei tribu-nali. In questo caso la prioritàè la pubblicazione di un ma-nuale di riferimento per lacomposizione delle parcelleda parte dei giudici.«Visto che non arrivano gliaggiornamenti dei parametridi riferimento per la liquida-zione dei compensi - spiega.Gianasso -, abbiamo decisoalmeno di lavorare per elimi-nare le disparità tra i diversitribunali che, spesso, appli-cano le norme in maniera di-versa, penalizzandoqualcuno». Il manuale è statodistribuito a tutti gli ordini

provinciali. Due le indica-zioni. «La prima è di pagare inmaniera differenziata i quesitimultipli e non accorpare leprestazioni dei consulenti».La seconda, invece, riguarda iltema delle vacazioni. «Dalmomento che i pagamenti avacazione oraria valgonopochi curo, la nostra indica-zione per i tribunali è che,quando è possibile, bisognasempre procedere con i paga-menti a percentuale, andandoad applicare i compensi diprestazioni simili per analo-gia.Lo conferma anche la cassa-zione». In questo modo, sidribbla il problema del man-cato aggiornamento delle ta-riffe. Sul quale, dal ministerodella Giustizia, nonostante imolti annunci, non arrivanosegnali della prossima pubbli-cazione del decreto.

(G. Latour, Il Sole 24 Ore)

RespoNsaBIlItà solIdale, “sCUdo” peR glI INgegNeRI

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in particolare la categoriadegli ingegneri e degli archi-tetti. Secondo il Cresme, in-fatti, in 6 anni (tra il 2006 e il2015), il calo del fatturato pergli architetti è stato del 33%,per gli studi di ingegneria del23% e del 20% per i geometri;ossia ben 10 mila euro inmeno rispetto alla media eu-ropea. In Italia il settore dellecostruzioni, da sempre rite-nuto strategico per il paese,ha così perso il maggior nu-mero di occupati durante lacrisi (-24,4%). Un risultatosconfortante, paragonabilesolo a quello conseguito daivicini spagnoli, soprattutto sesi pensa che nella nostra peni-sola vi è, in assoluto, il più altonumero di architetti (oltre 150mila).È chiaro ed evidente che lecause sono state molteplici, acominciare dalla contrazionedei consumi interni, per pas-sare all'indebitamento sia daparte dei privati sia da partedelle p.a.. Una situazione cheha impattato inevitabilmentesulle prestazioni offerte, sem-pre più legate ad adempi-menti tecnico-burocratici(redazione capitolati, perizie,ecc.) e sempre meno agliaspetti propri dell'architet-tura. E la situazione non mi-gliora neanche per gliingegneri. Infatti, nel 2013, ilcalo dei fatturati è stato del4,1%, per gli iscritti a Inar-

cassa e del 13,6% per le societàdi ingegneria. A pesare suiconti della categoria sono statianche i ritardi nei pagamenti.Basti pensare che, sempre nel2013, la percentuale di archi-tetti con crediti residui si è at-testata al 68% (+6% rispettoal 2012). Addirittura nel 2015i giorni necessari per vedersisaldare una fattura da partedella p.a. sono arrivati a 141,portando il 31% dei professio-nisti a indebitarsi con banchee fornitori.Nel passaggio della crisi unaspetto negativo ha riguar-dato la collocazione professio-nale di questo lavoro,soprattutto tra i più giovani.Rispetto ai primi anni delDuemila, quando gli studi se-gnalavano una crescita del la-voro autonomo terziario a piùalta qualificazione, si è regi-strato un sostanziale cambia-mento, in peggio per moltiversi, in particolare tra le pro-fessioni non regolamentate etra gli indipendenti economi-camente dipendenti. A farnele spese soprattutto collabora-tori e professionisti con par-tita Iva (soprattutto imono-committenti), che sitrovano di fronte a una limi-tata domanda di lavoro quali-ficato nei settori del terziarioavanzato e optano per lascelta, più o meno obbligata,di ripiegare sul lavoro auto-nomo in alternativa al lavoro

“Emblematica”. Così è statadefinita la condizione lavora-tiva di ingegneri e architettinello studio presentato daFondazione Inarcassa (brac-cio operativo sui temi dellaprofessione creato da Inar-cassa) in collaborazione con laFondazione Eyu. Obiettivo:fissare le criticità che hannoportato al deterioramento delterziario avanzato e analizzarel'attuale impianto legislativoche interessa la categoria,anche attraverso la ricerca ra-gionata di ciò che avviene inEuropa. Illustrato nel corso diun incontro a porte chiusepresso la Camera di commer-cio, alla presenza, tra gli altri,di Maurizio Sacconi, presi-dente commissione lavoro eprevidenza sociale al Senato,Annamaria Parente, membrocommissione lavoro al senatoe Marco Leonardi, consigliereeconomico presso la presi-denza del Consiglio dei mini-stri, il rapporto analizzal'impatto della crisi econo-mica e della contrazione deiconsumi sul lavoro indipen-dente, che nel nostro Paese,ancora oggi, rappresenta unquarto degli occupati. Unaquota, ancorché in decrescita,decisamente più elevata dellamedia europea. A farne lespese, dunque, il reddito deiprofessionisti autonomi, di-minuito tra il 2007 e il 2014 dioltre il 18% (fonte Adepp), e

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la proverbiale creatività e fan-tasia, cerca di superare il pro-fondo malessere attraverso lacreazione di co-working, dinuove forme aggregative epiani di espansione dell'atti-vità professionale all'estero.Una difficile trasformazioneche, come sottolinea AndreaTomasi, presidente della Fon-dazione, deve essere adegua-tamente supportata: «Inquesto quadro il Jobs Act pergli autonomi è certamentesintomo di una nuova atten-zione riservata dal governo almondo delle partite Iva e delleprofessioni ordinistiche, conla finalità di tutelare il lavoroautonomo al fine di riaffer-marne la dignità e l'impor-tanza anche per l'economianazionale. Esso rappresentaanche un primo tassello per lacreazione di opportunità di la-voro e per lo sviluppo di filiereproduttive nel settore dellecostruzioni, con riferimento alquale ci aspettiamo che ilnuovo codice degli appalti diaun'effettiva spinta al processodi semplificazione e al ricono-scimento del fondamentaleruolo della qualità architetto-nica, riaffermando così la cen-tralità della progettazione chesi è persa in questi anni».Il Jobs Act per gli autonomiarriva così a seguito dell'inter-vento di disciplina del regimedei minimi (introdotto nel2014) con la riduzione al 5%

dell'aliquota d'imposta per iprimi cinque anni di attività econ un generale innalzamentodei limiti dei ricavi al di sottodei quali i contribuenti pos-sono accedere e permanerenel regime fiscale agevolato.Attenzione dunque da partedel governo, come assicura Fi-lippo Taddei, Responsabileeconomico del Pd: «Continual'impegno del Partito demo-cratico, anche attraverso il la-voro della sua Fondazione distudi Eyu e in collaborazionecon la Fondazione Inarcassa,nell'estendere le tutele del la-voro autonomo seguendo leeffettive esigenze delle suemolteplici sfaccettature. In-fatti, attraverso questo studio,dopo aver approfondito lespecifiche esigenze di archi-tetti e ingegneri, abbiamo af-frontato, con alcuni lororappresentanti, possibili solu-zioni per offrire a questo im-portante settore del lavoroautonomo tutele efficaci».

(Italia Oggi)

dipendente. Al netto delleperdite occupazionali fatte re-gistrare un po' in tutti i com-parti, il caso italiano risaltanel confronto europeo, per ladebolezza del terziario avan-zato e delle professioni intel-lettuali ad alta qualificazione.La crisi ha, quindi, aggravatoulteriormente una situazionegià compromessa, segnalandouna controtendenza preoccu-pante rispetto alla dinamicaeuropea. La debolezza del ter-ziario avanzato italiano ri-guarda anzitutto i servizi equei settori nei quali moltifreelance e lavoratori indipen-denti sperimentano crescentidifficoltà in termini di redditie capacità di competere sulmercato. I dati sulla cadutadei redditi sono sintomo diuna condizione di forte dete-rioramento del mercato deiservizi ad alta qualificazioneche quasi non ha eguali in Eu-ropa, soprattutto per alcuneprofessioni. A essere colpitianche altri settori nevralgicidel sistema produttivo ita-liano come il manifatturiero ele costruzioni; per effetto delcalo dei fatturati e della do-manda interna ma anche peril basso valore aggiunto attri-buito a questi stessi comparti(in particolare le costruzioni el'edilizia).In un contesto assolutamentenegativo, la categoria degli ar-chitetti e degli ingegneri, con

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oltRe 1.200 postI Nel “RetaIl 2.0”

ritmi ancora blandi (solo lo0,7% nell'ultimo trimestre) ri-spetto alle esigenze del mer-cato. La lista di risorse in fase diselezione per la sua divisione Itinclude professionisti di basepiù tecnica (software engineer,senior software engineer), in-formatico-statistica (data scien-tist, web developer) oibridatralct ebusiness, come nelcaso del quantitative risk ana-lyst: un "esperto di rischi" confocus sulla cybersecurity e leviolazioni di dati.Il quadro di offerte è simile aquello proposto, con numeripiù ridotti, nell'arredo da Ikea(24) e nei supermercati da Car-refour (21).Il brand svedese delmobile rinforza i suoi canali divendita online con risorse adhoc per l'e-commerce (e-com-merce sales manager, e-com-merce finance specialist) e nellosviluppo del business. Carre-four offre ai neoalaureati inuscita dalla classi di economia eingegneria gestionale posizionidi tirocinio per aree più classi-che, come la logistica, o all'inse-gna di sostenibilità einnovazione: è il caso delle po-sizioni aperte in corporate so-cial responsability(responsabilità sociale di im-presa) o digital and web inno-vation (innovazione web).Spostandosi sul retail di modae lusso, spuntano due marchidel calibro di Yoox e SwatchGroup. La piattaforma italianadi e-commerce del fashion è in

cerca di 6o figure, con funzionipiù orientate a programma-zione e raccolta dati (iOS deve-loper, interface developer, bigdata senior developer) e a ven-dite e marketing (web marke-ting specialist, retail manager,e-commerce account). SwatchGroup, storico brand svizzerodell'orologeria, cerca perla suasola sezione retail 14 figure in-dirizzate principalmente a ven-dite (sales manager) e gestione(boutique manager).Un capitolo a sé è rappresentatoda Amazon e Apple. Il colossodi Jeff Bezos, forte di vendite a35,7 miliardi di dollari nelquarto trimestre 2015, cercaoltre 400 talenti nella sua solasezione di business intelligence:dai più ordinari business intel-ligence analyst ai data scientist,gli "scienziati dei dati" al lavorosu modello statistici per la riso-luzione di problemi aziendali.Apple seleziona per la sola Italia17 risorse in ambito retail, confunzioni organizzative (marketleader per analisi sui risultati ecoordinamento), digitali (soft-ware engineer) o di promozionee diffusione delle tecnologie,come nel caso dei solution engi-neer: professionisti al serviziodei clienti aziendali per l'intro-duzione di dispositivi mobilenella routine di lavoro.

(A. Magnani, Il Sole 24 Ore)

Le vendite corrono e cresconosul web? Il retail si adatta. E vaa caccia di professionisti concompetenze in bilico tra distri-buzione tradizionale e sistemiautomatizzati, punti vendita fi-sici e piattaforme e-commerce,gestione degli inventari e inge-gneria del software. Il Sole 24Ore ha rilevato oltre 1.200 po-sizioni aperte nelle professioniinnovative della vendita al det-taglio, in una lista di società cheva dai marchi più noti della ca-tegoria (come Tesco e Wal-mart) a stelle dell'e-commercedi moda (Yoox) e colossi senzabisogno di presentazioni (Ama-zon e Apple).Il fil rouge sono le competenzeinquadrate dalla multinazio-nale del recruiting PageGroupnel cosiddetto "e-tail", gioco diparole tra electronic e retail cheallude alla digitalizzazione delcommercio. Tesco, multinazio-nale britannica della distribu-zione, cerca per la sola GranBretagna 498 figure. Tra i pro-fili più improntati alla venditeelettroniche ci sono digital ana-lyst, online strategy manager(lo "stratega" di presenza e atti-vità online), online acquisitionmanager e junior big data ana-lyst.Walmart, colosso Usa dellaGelo, sta cambiando pelle aivecchi schemi della distribu-zione con un interesse semprepiù massiccio per la vendita on-line. L'obiettivo è potenziare l'e-commerce, canale che cresce a

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foNdI Ue aI pRofessIoNIstI, la mappa delle oppoRtUNItà

Fondi europei di sviluppo re-gionale e individuati a livellocomunitario: 1) rafforzamentodella ricerca, dello sviluppotecnologico dell'innovazione;2) miglioramento dell'accessoalle tecnologie dell'informa-zione; 3) miglioramento dellacompetitività delle pmi; 4) so-stegno alla transizione versoun'economia a basse emis-sioni di carbonio; 5) promo-zione dell'adattamento aicambiamenti climatici; 6)conservazione e tutela del-l'ambiente; 7) promozione deltrasporto sostenibile; 8) pro-mozione dell'occupazione so-stenibile; 9) promozionedell'inclusione sociale; 10) in-vestimento in istruzione; 11)miglioramento dell'efficienzadella p.a.Dal monitoraggio effettuatoda Confprofessioni (la Confe-derazione italiana delle libereprofessioni, guidata da Gae-tano Stella), nel corso deiprimi mesi dell'anno, emergecome la regione che avrà a di-sposizione il maggior importoper il ciclo 2014-2020 sarà laPuglia che, insieme a Sicilia,Campania, Calabria e Basili-cata rientra tra le regioni va-lutate dall'Ue «menosviluppate e, pertanto», haspiegato Confprofessioni, «te-nute a investire almeno il 50%dei Fondi Ue messi a disposi-zione nei primi quattro obiet-tivi tematici individuati a

livello centrale». Nel detta-glio, alla Puglia saranno desti-nate risorse pari a 5.576,1milioni di giuro. Di questi,848 saranno destinati allo svi-luppo delle imprese, unamacro area all'interno dellaquale saranno compresi 25mln di euro in ricerca e inno-vazione, 738 mln di euro incompetitività, 40 mln di euroin economia a basse emissionidi carbonio e 45 mln di giuroper l'inclusione sociale. Dato ilquadro di insieme cosa puòessere di interesse diretto deiprofessionisti? Ovvero di cosai professionisti possono bene-ficiare in quanto tali e nonnella veste di consulenti per leimprese? I professionisti pu-gliesi, per esempio, potrannousufruire di 362,4 mln di europer investimenti produttivigenerici, 281 mln di euro peril sostegno ai processi di pro-duzione rispettosi dell'am-biente, 105 mln di euro per losviluppo dell'attività, 100 mlndi euro per investimenti in in-frastrutture produttive, 60mln di euro per servizi e appli-cazioni tecnologia dell'infor-mazione e dellacomunicazione, 55 mln dieuro processi di ricerca e in-novazione e 40 mln di giuroper l'efficientamento energe-tico. Il tutto attraverso i sin-goli bandi regionali, in partegià disponibili o che sarannopubblicati entro il 2020. A

Liberi professionisti equipa-rati alle pmi per l'accesso aiFondi Ue senza se e senza ma.Chiusa con l'approvazionedella legge di Stabilità 2016 ladiatriba, tutta italiana, rela-tiva alla possibilità per i lavo-ratori autonomi di poterusufruire delle occasioni of-ferte dalla programmazionedei fondi strutturali Ue20142020, anche le regioniitaliane che ancora avevanodei dubbi (quasi il 50%),hanno dovuto adeguare i loroProgrammi operativi a quellache, a livello europeo, è stataconsiderata a più riprese unaquestione pacifica. A circa seimesi dall'entrata in vigoredella norma che ha sancitol'ingresso a pieno titolo deiprofessionisti tra i beneficiaridelle risorse europee, è possi-bile avere un quadro chiaronon solo degli stanziamenticomplessivi che saranno a di-sposizione di ciascun ente ter-ritoriale, frutto della sommadei Fondi Ue e della quota difinanziamento nazionale(24.732,5 mln di euro sulpiatto), ma anche di quali sa-ranno i campi di interventoscelti dalle regioni con speci-fiche misure per i professioni-sti. Tali campi di interventorientrano all'interno degli 11obiettivi tematici (di cui iprimi 4 costituiscono le prin-cipali priorità di investi-mento) finanziati attraverso i

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primi quattro obiettivi tema-tici individuati a livello comu-nitario almeno l'80% delbudget europeo. Nel primocaso, il report di Confprofes-sioni mostra come ad avere adisposizione le risorse mag-giori sarà il Lazio, con 913,1mln di euro. Anche in questocaso è possibile riscontrarecome il campo di interventoverso il quale saranno indiriz-zate le risorse maggiori sarà losviluppo delle imprese alquale saranno destinati 251,4mln di giuro, divisi in 20 mlnper ricerca e innovazione,201,4 mln in competitivitàdelle pmi e 30 mln per l'eco-nomia a basse emissioni dicarbonio. A disposizione,inoltre, fino al 14 ottobreprossimo il «Fondo Microcre-dito e Microfinanza»: mi-croimprese e titolari di partitaIva potranno rivolgersi a unadelle banche convenzionatecon «Lazio Innova» per ri-chiedere la concessione diprestiti a tasso agevolato finoa 25 mila euro, senza garan-zie, per finanziare progetti diautoimpiego, l'avvio di nuoveimprese o la realizzazione dinuovi progetti di sviluppo. InToscana, invece, è prevista lapossibilità per gli esercenti lapratica o il tirocinio professio-nale di richiedere garanzie econtributi in conto interessisui finanziamenti bancari ne-cessari ad avviare o innovare

la propria attività previa ga-ranzia di Ordini e Collegi pro-fessionali o associazioniprofessionali per progetti in-novativi. Tra le regioni delNord, invece, le risorse mag-giori (970,5 mln di euro) sa-ranno a disposizione dellaLombardia che, invece, hascelto di puntare 278,8 mln dieuro in ricerca, sviluppo e in-novazione. Settore all'internodel quale sono compresi inter-venti in investimenti in infra-strutture per pmi, grandiimprese, infrastrutture pub-bliche e private, attività di ri-cerca e innovazione ecollegamento in rete, trasferi-mento di tecnologie e coope-razione tra università eimprese, sostegno alle reti diimpresa, progettazione e ser-vizio di innovazione sociale.

(B. Migliorini, Italia Oggi)

mostrare le opportunità almomento già disponibili per iprofessionisti è una ricogni-zione effettuata dal Comitatounitario delle professioni (sivedano le tabelle alle pagine 4e 5). Nel caso della Puglia, peresempio, sono aperti il quinto«Avviso Microcredito/ Micro-prestito», lo strumento checoncede fino a 25 mila euro aiprofessionisti e per attività diinvestimento per l'attivitàprofessionale o di impresa,nonché il nuovo avviso per le«Nuove iniziative d'impresa»,un contributo a fondo perdutoaffiancato da aut prestito rim-borsabile per combattere ladisoccupazione o creare occa-sioni di auto impiego e start-up.Tra le regioni valutate, invece,in fase di transizione e quinditenute a investire almeno il60% dei Fondi di derivazionecomunitaria nei primi quattroobiettivi tematici individuati alivello centrale, la Sardegna,l'Abruzzo e il Molise. Tra que-ste a beneficiare degli stanzia-menti maggiori sarà laSardegna che avrà a disposi-zione 931 milioni di euro dicui 161,3 saranno destinati,così come in Puglia, allo svi-luppo delle imprese.Differente, poi, il panoramaofferto dalle regioni conside-rate più sviluppate, ovveroquelle del centro e del nordItalia, tenute a investire nei

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pIù atteNzIoNe aI pRofessIoNIstI

di settore per i professionisticonsiderati non più idoneialla stima dei compensi. Nelleintenzioni del Fisco, infatti, glistudi di settore dovranno di-ventare sempre di più unmezzo di incentivo alla com-pliance. Tra le principali no-vità per i professionisti anchel'aumento della deducibilitàdelle spese per la formazionee per la certificazione. «E im-portante l'attenzione che ilGoverno dimostra nei con-fronti dei professionisti», hadetto il presidente nazionaledell'Ancot Arvedo Marinelli,«e si colloca in una fase con-giunturale caratterizzata daun aumento del cosiddetto"popolo delle partite Iva" cheè stato determinato principal-mente dalle maggiori adesionial regime agevolato "forfetta-rio"». Nel corso del Meetingdelle professioni, organizzatodalla Federazione italiana deitributaristi si aprirà un con-fronto per analizzare quali po-tranno essere le misure piùefficaci per supportare lo svi-luppo dei professionisti nelnostro paese e in propositoLuigi Pessina, presidente na-zionale Ancit ha detto: «Sem-plificare si può, basta volerlo.L'impegno che le Associazioniprofondono, corredato daidee e soluzioni, non deve es-sere ignorato dal governo epiù in generale dalla classepolitica. C'è inoltre un grande

bisogno di «stabilità e sempli-cità» delle norme se si vuoleprodurre quella spinta neces-saria ad una progressiva ri-presa economica. Continuarea seppellire i lavoratori auto-nomi sotto tasse, contributi,balzelli, scadenze, scoraggia lanuova imprenditoria e morti-fica quella parte produttivache a proprie spese ha soste-nuto una parte importate delpil in questi anni di profondacrisi». Oltre agli interventi delgoverno la Federazione deitributaristi sono impegnatianche a monitorare le novitàche potrebbero essere intro-dotte dall'Unione europeaanche per certificare la qualitàdella figura del consulente e inproposito il segretario gene-rale della Lait Fausto Peraz-zolo Marra ha detto: «L'Italiasi conferma ancora una voltatra i paesi europei con il piùampio numero di lavoratoriautonomi. Ai consulenti vieneora riconosciuto il ruolo es-senziale di portatori di cono-scenza, ruolo che vaincentivato non solo a parolema economicamente, soprat-tutto in un'ottica di acquisi-zione, mantenimento ecertificazione delle compe-tenze, a garanzia della qualitàdel servizio offerto al citta-dino».

(V. Bellagamba, Italia Oggi)

I professionisti devono esseretra i protagonisti della ripresadell'economia. Il supporto chepotranno garantire i profes-sionisti deve essere adeguata-mente supportato da misurefinalizzate a ridurre la pres-sione fiscale e le incombenzeburocratiche che nel corsodegli anni sono diventati deiveri impedimenti allo svi-luppo di tutto il mondo del co-siddetto «popolo delle partiteIva». Il governo, dal cantosuo, sembra essere intenzio-nato a cambiare volto al rap-porto con il fisco per iprofessionisti italiani. L'obiet-tivo dovrebbe essere quello disemplificare gli adempimentiper renderli, nel contempo,meno onerosi e più rapidi. Apartire dalla fine del mese digiugno con un correttivo aldecreto semplificazioni attua-tivo della delega fiscale (dlgs175/2014) potrebbero concre-tizzarsi alcune misure rivolteproprio ai professionisti. Traqueste gli interventi sulla Flattax ovvero l'Iri che permettedi parificare i criteri di tassa-zione dei redditi d'impresa aprescindere dalla forma giuri-dica adottata. Inoltre un in-tervento sull'Irap con ladefinizione di autonoma orga-nizzazione per dare certezza aiprofessionisti sulla non appli-cazione dell'Irap. Tra le mi-sure allo studio del Governoanche l'abolizione degli studi

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“aNChe peR glI aUtoNomI UN pIzzICo dI joBs aCt”

proposta è quella di renderestrutturale l'esonero dalla co-siddetta tassa sui licenziamentinel caso siano effettuati in con-seguenza di cambi di appalto, aiquali siano succedute assun-zioni presso altri datori di la-voro. Situazione assai frequentenel settore delle costruzioniedili, per completamento delleattività e chiusura del cantiere.Inoltre i consulenti propon-gono l'abrogazione della proce-dura in materia di dimissionialla luce degli enormi costi chetale procedura può avere.Il secondo fronte è quello sulla(nuova) tutela del lavoro auto-nomo non imprenditoriale. Leosservazioni inviate del Comi-tato unitario delle professioni alParlamento mirano allo svi-luppo e della parte relativa allepolitiche attive che devono ri-guardare anche gli iscritti agliordini e ai collegi professionali.«La tutela costituzionale ri-corda Marina Calderone, presi-dente del Cup e dei consulentiriguarda il lavoro in generale edunque sia quello autonomoche quello dipendente. Le dueforme devono di conseguenzaavere pari dignità». A tal fineviene proposto di interveniresul welfare dei professionistialla luce della forte contrazionedei redditi registrata negli ul-timi anni a causa della crisi eco-nomica. Viene suggerito diprevedere anche per le Cassedei liberi professionisti il diffe-rimento e la rateazione dei con-

tributi dovuti peri periodi dimalattia superiore a 60 giorni.Investire sulle politiche attive esulla qualità del lavoro per ri-durre le disuguaglianze sociali ecreare le condizioni per unmaggiore sviluppo.E questo il messaggio che i con-sulenti del lavoro lancerannodurante il Festival del Lavoro.A salire sul palco della ker-messe, realizzata presso la Pon-tificia Università S. TommasoD'Aquino, importanti ospiti delpanorama politico, istituzionaleed imprenditoriale a partire dalministro del Lavoro e delle Po-litiche sociali, Giuliano Poletti,e dal presidente del PontificioConsiglio per la famiglia, Mon-signor Vincenzo Paglia. Subitodopo, il calendario prevede i di-battiti per sviscerare la que-stione «occupazione» e cercarele strategie migliori per il rilan-cio delle imprese e del Paese.Venerdì 1 luglio toccherà, in-vece, al ministro per la Sempli-ficazione e la pubblicaamministrazione, MariannaMadia, e al ministro dell'In-terno, Angelino Alfano, e al mi-nistro della Salute, BeatriceLorenzin, che affronteranno,assieme ai consulenti del La-voro, le principali tematiche sultappeto.

(I. Trovato,Corriere della Sera)

La materia del diritto del lavororesta in costante manuten-zione. A distanza di un anno emezzo dall'entrata in vigoredella prima riforma del JobsAct (il contratto a tutele cre-scenti) sono almeno due i frontiaperti.Ma intanto vediamo i primifrutti delle riforme. La Fonda-zione studi consulenti del la-voro, attraverso il suo ufficiostatistico, ha prodotto un primoreport che delinea l'identikit dellavoratore assunto a tempo in-determinato beneficiario deglisgravi contributivi: giovane ita-liano, residente al Nord, conalto livello di istruzione preva-lentemente nel campo informa-tico. Non a caso, il primo annodi vigenza della riforma ha pro-dotto un balzo in avanti perl'occupazione. Un'accelerazioneche però, fanno notare i consu-lenti, si è quasi fermata a par-tire dal 2016 con la fine degliincentivi.Primo tema aperto è quello le-gato ai possibili correttivi alJobs Act. In tal senso il Consi-glio nazionale dei consulenti dellavoro ha proposto una serie disoluzioni a problemi registratisul campo. In merito agi am-mortizzatori sociali, si proponedi non applicare la durata mas-sima di prestazione nel caso dieventi meteorologici per le im-prese edili perché si tratta diipotesi, imprevedibili ed indi-pendenti da qualsiasi anda-mento di mercato. Altra

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IN Ue pRofessIoNI stRategIChe

menti riduzione degli oneriamministrativi e rafforza-mento della rappresentazionee partecipazione a livello eu-ropeo sono i cardini indivi-duati dal gruppo di lavoro perrendere più competitivo il set-tore delle libere professioni inEuropa e proprio su questitemi il Parlamento ha invitatola Commissione europea aproporre misure concrete perattuare le raccomandazionicontenute nel rapporto finaledel gruppo di lavoro adottatoa dicembre 2015.In questo contesto, il Parla-mento europeo intende darenuovo impulso al riconosci-mento delle qualifiche profes-sionali, anche agevolando eincoraggiando l'introduzionedi quadri comuni di forma-zione (come più volte richie-sto da Confprofessioni) econtrastare gli ostacoli nor-mativi che limitano l'accesso atalune professioni, ostaco-lando la libera circolazionedei professionisti all'internodell'Unione europea. Anchesul fronte della riforma dellaregolamentazione delle pro-fessioni, il Parlamento ha in-vitato la Commissione a nonabbassare la guardia e a man-tenere elevati standard quali-tativi in termini dioccupazione e servizi, presta-zione professionale e tuteladei consumatori.Tra gli altri temi contenuti

nella strategia spiccano lasemplificazione delle proce-dure amministrative per pre-stare servizi in tutta l'Unioneeuropea attraverso l'introdu-zione di un passaporto dei ser-vizi; la necessità di coordinarei sistemi fiscali degli statimembri e l'accesso ai finanzia-menti europei da parte dellepiccole e medie imprese e deiliberi professionisti.

(Italia Oggi)

Secondo le analisi condottedal Parlamento europeo sulpiatto ci sono 1.000 miliardidi euro. Tanto vale la «Strate-gia per un mercato unico»,varata in seduta plenaria loscorso 26 maggio dallo stessoParlamento per rimettere inmoto la crescita economicadell'Unione europea ed elimi-nare le barriere normative in-giustificate che sussistono earmonizzare le legislazioni inmodo da ottenere rapida-mente dei risultati tangibili intermini di competitività, cre-scita sostenibile, ricerca, in-novazione e occupazione.La strategia per un mercatounico, illustrata da Lara Comi,vicepresidente del gruppo Ppee relatrice della Commissioneper il mercato interno e laprotezione dei consumatori,pone un'attenzione partico-lare alle professioni regola-mentate e alle libereprofessioni, che rappresen-tano il motore della crescita edell'occupazione all'internodel mercato unico, come giàdelineato nel 2014 dal gruppodi lavoro Bolstering the busi-ness of liberal professions, co-stituito in seno allacommissione industria dellaCommissione Ue, cui ha con-tribuito significativamenteanche Confprofessioni. Istru-zione e formazione all'im-prenditorialità; accesso aimercati; accesso ai finanzia-

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peR glI aspIRaNtI pRofessIoNIstI tIRoCINIo aNtICIpato e paRt-tIme

anticipato del tirocinio è il dmn. 70/2016, entrato in vigoreil 3 giugno scorso e che ob-bliga il Consiglio nazionale fo-rense a stipulare, entro 12mesi, una convenzione qua-dro con la Crui in modo chepoi gli ordini locali possanostipulare accordi a livello ter-ritoriale. L'Ordine di Milano,però, ha agito d'anticipo, si-glando una convenzione conla facoltà di giurisprudenzadell'Università Cattolica diMilano attiva dal mese scorsoe con in cantiere una secondaconvenzione con l'Universitàdegli studi. Secondo quantoprevisto dal regolamento sultirocinio, al quale le conven-zioni già stipulate dovrannopoi adeguarsi, nei casi in cuilo studente non consegua ildiploma di laurea entro i dueanni successivi alla durata le-gale del corso, può chiedere lasospensione del tirocinio perun periodo massimo di seimesi. Superato il quale, senon riprende il tirocinio, ècancellato dal registro dei pra-ticanti. Inoltre, una volta con-seguita la laurea, il praticanteha 60 giorni di tempo perconfermare l'iscrizione al re-gistro.Commercialisti. In due anni,sono oltre 70 le convenzionistipulate dagli ordini dei com-mercialisti a livello locale, checoprono ormai tutto il territo-rio nazionale. Soltanto l'Od-

cec di Roma, per esempio, hasiglato accordi con 12 atenei el'Ordine di Milano con Boc-coni, Bicocca e Cattolica. Laconvenzione quadro siglatadal Consiglio nazionale nel2014 prevede una doppia re-golamentazione: per lo svolgi-mento del tirocinioprofessionale in concomitanzacon l'ultimo anno del corso distudio per il conseguimentodella laurea triennale, qualifi-cante per la professione diesperto contabile; per lo svol-gimento del tirocinio all'ul-timo anno del percorso dilaurea magistrale, che inveceè abilitante per la professionedi dottore commercialista. Perquanto riguarda le condizioniper l'attribuzione di creditiformativi universitari duranteil praticantato anticipato perdiventare dottore commercia-lista, le università possono at-tribuire un numero massimodi 12 crediti a condizione chela convenzione stipulata conl'ordine territoriale preveda:la redazione ex ante di un pro-getto formativo sottoscrittodal tutor professionista e dalDipartimento; la verifica del-l'effettivo svolgimento del ti-rocinio mediante leattestazioni apposte dal tutorprofessionista, da quello acca-demico e dal tirocinante sul li-bretto del tirocinio; lavalutazione da parte di unacommissione d'esame di una

Si allarga il tirocinio profes-sionale all'università. La pos-sibilità di anticipare sei mesidi praticantato frequentandouno studio professionale inpart-time e, per l'altra metàdella giornata, concludendogli esami e preparando la tesi,è finalmente diventata realtàanche per gli avvocati, conl'entrata in vigore del nuovoregolamento sul tirocinio.Mentre per commercialisti econsulenti del lavoro, partitida almeno due anni, le con-venzioni tra ordini locali euniversità si moltiplicano eabbracciano ormai tutto il ter-ritorio: i commercialisti nehanno già siglate oltre 70, iconsulenti del lavoro circa 20.In generale, per poter antici-pare sei mesi di tirocinio du-rante l'università, lo studentedeve anzitutto essere in regolacon gli esami avendo matu-rato i crediti necessari nellematerie chiave della profes-sione. I sei mesi si svolgonopresso uno studio sotto la su-pervisione di un tutor per tre-quattro ore al giorno aseconda della professione, incontemporanea con la profi-cua frequenza dei corsi e laconclusione degli studi uni-versitari. Nel caso degli avvo-cati, gli studenti-tirocinantidevono adempiere anche al-l'obbligo formativo.Avvocati. Per gli avvocati, adettare le regole sul semestre

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peR glI aspIRaNtI pRofessIoNIstI tIRoCINIo aNtICIpato e paRt-tIme

relazione scritta elaboratadallo studente sul periodo ditirocinio, con discussioneorale. Infine, hanno diritto al-l'esonero della prima provaorale dell'esame di stato perl'accesso alla sezione A o Bdell'albo, coloro che hannoconseguito la laurea triennaleo magistrale in un corso distudi realizzato sulla base diuna convenzione tra il consi-glio dell'Ordine e l'università.Consulenti del lavoro. L'Or-dine nazionale dei consulentidel lavoro ha siglato nel 2013la convenzione con Miur e mi-nistero del lavoro per lo svol-gimento del tirociniocontestualmente all'ultimoanni di frequenza del corso distudi universitario. Sono unaventina i consigli provincialiche hanno stipulato accordi:da Ancona, Brescia, Cosenza,Enna, a Modena, Napoli, Pe-saro, Pescara e Chieti, regionePiemonte e Valle d'Aosta, To-scana, fino a Roma e Bari.Possono richiedere di essereammessi al tirocinio antici-pato gli studenti iscritti aicorsi di laurea indicati dallaconvenzione nazionale chesiano in regola con gli esamidel primo e secondo anno perle lauree triennali, del primoanno per le lauree magistralie dei primi quattro anni checompongono il percorso for-mativo per le lauree a ciclounico. A livello territoriale,

poi, gli ordini devono stabilireil numero massimo annuo distudenti da ammettere al tiro-cinio, lo svolgimento del tiro-cinio presso lo studioprofessionale di un consulentedel lavoro, la collaborazionedidattica e la progettazionedell'attività da svolgere.

(G. Ventura, Italia Oggi)

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daI mINImI 4,2 mIlIaRdI dI ReddItI

di corsa alla partita Iva e al-l'ingresso nel regime fiscale divantaggio, ritenuto in quelmomento più vantaggioso diquello in arrivo nel 2015. Cosìl'esercito dei minimi è arri-vato a sfiorare le 600milaunità (567mila) con un incre-mento per l'anno d'imposta2014 del 18,3 per cento.La comunità più popolosa deiminimi (28%) è concentratanel Nord-Ovest del Paese: inLombardia le piccole partiteIva sono 97mila e rispetto al-l'anno precedente sono cre-sciute di quasi il 22%, controle 71.800 che invece popolanoil Lazio e sono cresciute tra il2013 e il 2014 di quasi il 18per cento. Ma quale attivitàprediligono? Al primo posto cisono le attività professionali,scientifiche e tecniche (41%),poi quelle sanitarie e di assi-stenza sociale (15%), mentre ilterzo gradino del podio è delcommercio all'ingrosso e aldettaglio con l'11 per cento. Ilregime di vantaggio nel 58%dei casi è utilizzato da giovanisotto i 35 euro, visto ancheche era uno dei requisiti ne-cessari per accedervi. Mentrenel 48%, dei casi questi con-tribuenti detengono soltantoil reddito assoggettato all'im-posta sostitutiva.Le statistiche sulle dichiara-zioni dei redditi pubblicate sulsito del Mef forniscono ancheuno spaccato delle attività

professionali e di impresa sog-gette agli studi di settore. Lafrenata dei redditi non ha col-pito solo i professionisti, comeabbiamo raccontato merco-ledì scorso su queste pagine,ma anche le attività di im-presa e di lavoro autonomo diartigiani e commercianti.Tanto che dagli studi di set-tore targati anno d'imposta2014 tra gli incapienti conredditi inferiori agli 8milaeuro entrano anche i commer-cianti al dettaglio (sia negozisia ambulanti), corniciai, frut-tivendoli, gelatai, nonché chioffre servizi di ristorazione ingenere o piccole riparazioni dibeni di consumo. Gli psicologinon sembrano passarsela me-glio così come chi affitta lebarche, traslocatori e chi si oc-cupa di piccolo trasportomerci. Stando ai risultati diGerico e alle dichiarazionipresentate sarebbero in diffi-coltà anche i rivenditori di au-tomobili e chi commerciamoto e motorini: questi di-chiarano rispettivamente red-diti medi di 7.300 e di 4.600curo.

(M. Mobili, G.Parente, Il Sole 24 Ore)

Sono circa 600mila le piccolee piccolissime partite Iva en-trate a far parte dell'esercitodei minimi. E se è vero che èsempre la somma a fare il to-tale, si tratta di un esercitoche dichiara al Fisco redditiimponibili per 4,2 miliardi dieuro (+10,5% rispetto all'annod'imposta 2013). Non solo. Iminimi denunciano un red-dito medio di 9.480 e versanonelle casse dello stato sotto lavoce «imposta sostitutiva»poco più di 211 milioni di europer un carico fiscale medio di480 euro annui pro capite. tquanto emerge dalle statisti-che delle dichiarazioni deiredditi Irpef presentate nel2015 (anno d'imposta 2014)relative ai soggetti titolari dipartite Iva rese note martedìscorso dal dipartimento delleFinanze.Come ricordano dalle Finanzeil regime fiscale di vantaggio,cosiddetto dei minimi, nel2014 è giunto al suo terzoanno di applicazione. Sarebbedovuto essere l'ultimo ma Go-verno e Parlamento, giocandod'anticipo sull'attuazionedella delega fiscale, primahanno riscritto le regole con lalegge di Stabilità 2015 (legge190/2014) e poi hanno "allun-gato" di un altro anno il re-gime speciale nellaconversione del decreto Mille-proroghe. Il risultato fu quelloche a fine 2014 ci fu una sorta

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INaRCassa al goveRNo: agevolaRe Il CRedIto

superiori ai 120 mila euro,mentre in media, secondo laCassa, la contrazione reale deiredditi è stata del 30%, per-centuale che sale addiritturaal 41% con riferimento al2015. Per oltre la metà degliarchitetti, inoltre, i ritardi o imancati pagamenti dei lavorisvolti rappresentano un ele-mento di fortissima criticità,tanto che nel 2013 la percen-tuale di architetti con creditiresidui era del 68%. Nel 2015, inoltre, i giorni ne-cessari per il pagamento daparte della pubblica ammini-strazione sono arrivati a 141,dato comunque in migliora-mento rispetto agli oltre 200giorni degli anni 2011-2013.«In questo quadro», affermail presidente FondazioneInarcassa, Andrea Tomasi, AlJobs act per gli autonomi ècertamente sintomo di unanuova attenzione riservata dalgoverno al mondo delle par-tite Iva e delle professioni or-dinistiche. Esso rappresenta anche unprimo tassello per la crea-zione di opportunità di lavoroe per lo sviluppo di filiere pro-duttive nel settore delle co-struzioni, con riferimento alquale ci aspettiamo che ilnuovo codice degli appalti diaun'effettiva spinta al processodi semplificazione e al ricono-scimento del fondamentaleruolo della qualità architetto-

nica, riaffermando così la cen-tralità della progettazione chesi è persa in questi anni».

(G. Vantura, Italia Oggi)

Lotta al dumping, incentiviper favorire l'aggregazione traprofessionisti e l'accesso alcredito, nuove tutele di wel-fare e politiche attive per i la-voratori autonomi. Lo chiedeInarcassa al governo, valu-tando positivamente i primieffetti del Jobs act sulle par-tite Iva, ma individuando nelnuovo codice degli appalti lapossibilità di dare una effet-tiva spinta al processo di sem-plificazione e alriconoscimento del ruolodella qualità architettonica. Equanto emerge, tra l'altro, dauno studio realizzato dallaFondazione Eyu e presentatoieri a Roma dalla FondazioneInarcassa, dal titolo «Inge-gneri e architetti nella crisi: ri-conoscimento dellaprofessione, welfare, contra-sto al dumping e qualifica-zione del lavoro». Inparticolare, il rapporto si con-centra sul raddoppio dell'of-ferta di lavoro, per ingegneri earchitetti, a fronte di un di-mezzamento del mercato, cheha portato negli ultimi anni auna contrazione dei redditi dioltre il 40%. Tra i 172.290 in-gegneri e architetti iscritti aInarcassa, oltre un terzo hadichiarato infatti un redditoinferiore ai 10 mila euro, conoltre il 70% degli iscritti chepresenta redditi inferiori a 30mila euro. Solo il 2% degliiscritti ha dichiarato redditi

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Nota alla RassegNa stampa gIUgNo 2016

pRofessIoNIstI

Casse e foNdI, BoNUs del 100%

9%, del risultato netto matu-rato per i fondi pensione, e al6% per le casse di previ-denza. Le condizioni, i ter-mini e le modalità diapplicazione di tale creditodi imposta sono contenutinel decreto Mef del 19 giugno2015.ll credito d'imposta èfruibile solo in compensa-zione per l'articolo 17 Dlgs241/97 utilizzando il modelloF 24, presentato solo tramitei servizi telematici offertidalle Entrate, pena il rifiutodell'operazione di versa-mento. Si sottolinea chenello specifico caso la com-pensazione non soffre degliusuali limiti quantitativi del-l'attuale legislazione. Per la compensazione i sog-getti interessati che hannopresentato l'istanza nel 2016con riferimento al periodod'imposta 2015 potranno uti-lizzare, colpe stabilito con ri-soluzione 48/E di ieri ilcodice tributo n "6867" de-nominato "Credito d'impostaper gli enti di previdenza ob-bligatoria e le forme di previ-denza complementare -articolo 1, commi 91 e 92,legge 190/2014". Il provvedimento dell'Agen-zia sottolinea che nel caso incui il contribuente non abbiavalidamente presentato la ri-chiesta di attribuzione delcredito d'imposta, o qualoral'importo del credito utiliz-

zato in compensazione risultisuperiore all'ammontare delcredito spettante, il modelloF24 è scartato.

(A. Mastromatteo, B.Santacroce, Il Sole 24 Ore)

Il 100% del credito d'impostaprevisto per il 2015 per leforme di previdenza obbliga-toria e peri fondi pensione acompensazione dell'incre-mento della tassazione deirendimenti finanziari è frui-bile da oggi da parte di co-loro che hanno presentatonel corso del 2016 le relativeistanze.Questa è la misura fissatacon un apposito provvedi-mento di ieri del direttoredell'Agenzia delle Entrateche constata così che le ri-sorse di 80 milioni stanziateper il 2oi6 coprono integral-mente l'ammontare totale ri-chiesto. Come si ricorda per incenti-vare gli investimenti in atti-vità a carattere finanziario amedio e lungo termine, l'ar-ticolo l, commi da 91 a 94della legge 190/2014 (Stabi-lità 2015) ha introdotto, condecorrenza dal periodo diimposta 2015, un credito diimposta a favore delle cassedi previdenza e dei fondipensione. Per diminuire gli effetti ne-gativi su tali investimenti acausa dell'incremento dellamisura di tassazione sui red-diti di natura finanziaria per-cepiti dalle Casse e sulrisultato maturato di ge-stione dei fondi pensione, èstato riconosciuto un creditodi imposta in misura pari al

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da INaRCassa UN seCCo No al foNdo atlaNte

un portafoglio di debiti dete-riorato in possesso delle ban-che, non mi aspetto ungrandissimo successo».L'aiuto al sistema Italia, in-calza, «continuiamo a pre-starlo, oltre che con l'acquistodi obbligazioni, Bot e Cct, gra-zie all'operazione effettuatacon Bankitalia: siamo entratia dicembre nel capitale» del-l'istituto di via Nazionale, e«abbiamo già incassato divi-dendi per 10 milioni due mesifa».La prossima settimana, inol-tre, «verrà riproposta nel co-mitato dei delegati la riformadel sistema sanzionatorio»,con la riduzione delle penaliz-zazioni per gli iscritti non inregola con il versamento deicontributi all'ente, che è statabocciata dai ministeri vigi-lanti. Inaccettabile, sottolinea,è che la delibera sia stata rifiu-tata perché «minerebbe i saldidi finanza pubblica. Siamostati addirittura additati comecoloro che incitano alla dila-zione dei pagamenti». E, sem-pre la settimana successiva, ilcomitato dei delegati accen-derà i riflettori sul nodo dei«pendolari», coloro, cioè, fraingegneri e architetti iscrittiall'ente che, a causa di un in-carico temporaneo come di-pendenti, sono «costretti acancellarsi dai nostri elenchi,e versare i contributi alla ge-stione separata dell'Inps». La

soluzione ideata permetterà,invece, di non dover fareavanti e indietro fra le ge-stioni.

(S. D’Alessio,Italia Oggi)

Inarcassa si scrolla brusca-mente di dosso l'ipotesi di ca-ricare sulle sue spalle un po'del «peso» di Atlante (fronte«molto rischioso per investireil risparmio previdenziale»).E, al contrario, rivendica labontà della scelta di entrare,con altri enti, nel capitale diBankitalia, ricavandone fi-nora «10 milioni di euro di di-videndi». È un fiume in pienail presidente della Cassa di in-gegneri e architetti, GiuseppeSantoro, quando si tocca iltema dell'invito del governoad immettere risorse nel si-stema bancario, attraverso ilfondo nato per garantire gliaumenti di capitale degli isti-tuti in difficoltà e rilevare icrediti in sofferenza. «La po-litica ci spinge a investire perfar ripartire l'economia delpaese, noi chiediamo, però,che ci diano possibilità legi-slative» di risoluzione dellaquestione della tassazione sa-lita fino al 26% per i rendi-menti finanziari.In seno all'Adepp, l'Associa-zione degli enti previdenzialiprivati, ricorda Santoro alcongresso degli ingegneri aPalermo, «si è levata la vocelapidaria e messa a verbale diInarcassa, che ha detto chel'investimento nel fondoAtlante non ci interessa», ag-giungendo che «la redditivitànon è neanche nota e certa»,anche perché, «partendo da

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Casse, NessUNa fUsIoNe IN vIsta

bacini previdenziali». Di ag-gregazione delle due Casse siera parlato nel 2004 quandosi è giunti alla fusione dei dueAlbi professionali con il Dlgs139/2005.

(F.M.,Il Sole 24 Ore)

Nessuna fusione per le Cassedi previdenza di commerciali-sti (Cnpadc) e ragionieri(Cnpr).Il chiarimento è contenuto inun comunicato congiunto deidue presidenti degli enti,Renzo Guffanti per i commer-cialisti e Luigi Pagliuca per iragionieri. A sollevare il temaun articolo uscito qualchegiorno fa, che nel parlare delleelezioni dei delegati dellaCnpadc aveva ventilato questapossibilità.«Non riteniamo percorribilealcuna ipotesi di fusione nécon la Cassa Ragionieri né conaltri enti di previdenza - hasottolineato Guffanti -, inquanto ognuno ha un propriopercorso storico, diversi pre-supposti di base e prospettivedi sviluppo delle attività dilungo periodo. Un'aggrega-zione, come del resto dimo-strano anche alcuneesperienze già effettuate adesempio all'interno del peri-metro pubblico, rischierebbedi alterare profondamente ifondamentali di tale strategiadi crescita».Analoga posizione quella diPagliuca: «La fusione delledue Casse rappresenterebbeuno dei pochi casi in cuil'unione non farebbe la forza.Rimanere totalmente auto-nomi - ha evidenziato - ci con-sente di guardare conmaggiore ottimismo a nuovi

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IpotesI ape aNChe peR statalI e aUtoNomI

curazione da sottoscrivere nel-l'eventualità il pensionato dovessemorire prima dell'estinzione delmutuo. Per rendere l'opzione Apepiù conveniente il governo puntaad un sistema di detrazioni fiscali,avantaggio delle situazioni socialipiù difficili. «Stiamo lavorando perassicurare ai lavoratori che i costisiano i più bassi possibile - ha spie-gato Nannicini- e stiamo ragio-nando sulla platea dei meritevoli ditutele per garantire una riduzionefiscale fortemente agevolata».Quello di ieri è stato un incontroancora interlocutorio, come haconfermato il ministro Poletti:«Abbiamo avviato un buon me-todo di lavoro e stiamo facendopassi avanti ha detto -. Ci sono ov-viamente posizioni convergenti edivergenti, come avviene in ogniconfronto. Abbiamo definito i pe-rimetri e le problematicità dei temisul tavolo, andremo avanti nelconfronto».I sindacati sospendono il giudizio,considerando che il confronto èsolo all'inizio. «Non partecipiamoad annunci di soluzioni che non cisono -ha detto la leader della Cgil,Susanna Camusso -. Stiamo pro-vando a fare una discussione con ilgoverno che al momento è senzacifre. Per noi è prioritario mutarel'assetto del sistema previdenzialeper i giovani, i lavoratori e gli at-tuali pensionati». Sulla stessa lun-ghezza d'onda il numero uno dellaUil, Carmelo Barbagallo: «Non c'èancora alcun elemento definitivo -ha aggiunto - è prematuro ognigiudizio. Discutiamo di tutti ipunti, l'Ape interessa di più il go-verno, a noi il resto». Per MaurizioPetriccioli (Cisl) «il tavolo conti-

nua con un dialogo positivo pertrovare soluzioni a problemi strut-turali che creano forte disagio».Sulle pensioni la partita è destinataad essere lunga. Con tutta proba-bilità, dopo il round del 30 sul la-voro, in cui si affronterà anchel'ipotesi di riduzione strutturale delcuneo sul lavoro stabile, il con-fronto proseguirà a "fari spenti",ovvero senza incontri ufficiali. Esolo prima della pausa estiva di fer-ragosto si capirà se ci saranno dav-vero i margini per una soluzionecondivisa da formalizzare in qual-che modo a settembre, prima delvaro della prossima manovra au-tunnale di bilancio destinata ad as-sorbire il pacchetto pensioni. Sulversante dell'Ape, tra i nodi dasciogliere restano anche quellidella formula per garantire l'Anti-cipo pensionistico agli "statali" eagli "autonomi", il raccordo con laRita (Restituzione integrativa tem-poranea anticipata), e la calibra-tura delle detrazione fiscali. Quellodelle detrazioni, del resto, è unodegli snodi più delicati insieme aquello dei "costi di mercato" (tassod'interesse al rimborso e premioassicurativo). Quasi sicuramente ilGoverno cercherà di raggiungereun compromesso sulla possibilitàper i precoci di uscire prima diquanto previsto dalle attuali regolee sulle modifiche per i lavoratoriimpiegati in mansioni usuranti. Iltutto però rispettando il vincolo deicosti dell'operazione che non po-tranno superare i 500-700 milioni.

(G. Pogliotti, M.Rogari, Il Sole 24 Ore)

L'Ape riguarderà tutti i lavoratori.Anche i pubblici dipendenti e gli"autonomi" potrebbero utilizzarel'anticipo pensionistico, se in pos-sesso dei requisiti richiesti. A con-fermare che si tratta più diun'ipotesi sono stati il ministro dellavoro, Giuliano Poletti e il sotto-segretario alla presidenza del con-siglio, Tommaso Nannicini, ieri altermine del terzo tavolo con i sin-dacati sul tema delle pensioni. Ilgoverno si è mostrato disponibilea sciogliere alcuni dei nodi più in-tricati del confronto: il pensiona-mento anticipato per i cosiddettilavoratori precoci, le modifichealla legge per ampliare la platea deilavoratori usuranti esclusi dai re-quisiti pensionistici della leggeFornero. Al prossimo appunta-mento, già fissato per il 28 giugno,si entrerà nel merito anche di altritemi importanti, come le ricon-giunzioni onerose perle carriere la-vorative discontinue, larivalutazione degli assegni pensio-nistici e l'estensione della no taxarea ai pensionati. Il 30 giugno in-vece si parlerà di mercato del la-voro. Proprio l’impegno delGoverno ad affrontare tutto il dos-sier pensioni al tavolo è conside-rato un elemento essenziale perCgil, Cisl e Uil che hanno presen-tato una piattaforma unitaria sultema evidenziando molte perples-sità sull'Ape, ed hanno insistito-sia pure con posizioni articolate -sul fatto che il costo di questa ope-razione non può ricadere sui lavo-ratori pensionandi. Tra modi dasciogliere c'è quello relativo altasso di interesse applicato al rim-borso del prestito per l'anticipopensionistico, e al costo dell'assi-

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CoNsIglIo NazIoNale, tempI stRettI peR la sCelta

gli Ordini territoriali eletti se-condo la nuova geografia giu-diziaria, che comporta, entrola fine di quest'anno, la sop-pressione di 14 Ordini e la mo-difica territoriale - e quindi diiscritti- per altri 21.In tema di elezioni sulle can-didature per gli Ordini localiinfluisce l'interpretazione for-nita dal ministero della Giu-stizia sul numero di mandatiche si possono svolgere. L'ar-ticolo 9 del Dlgs 139/2005 alcomma 9 prevede che «i con-siglieri dell'Ordine e il presi-dente dell'Ordine possonoessere eletti per un numero dimandati consecutivi non su-periore a due»; l'interpreta-zione ufficiale di questanorma è che il ruolo di consi-gliere e quelli di presidentesono distinti e separati equindi l'aver fatto, per esem-pio, due anni consecutivi daconsigliere, non preclude lapossibilità di fare poi due annida presidente. Un chiari-mento non di poco conto datoche sono 59 (su 144) i presi-denti di Ordine che si trovanoin questa situazione.

(F. Micardi, Il Sole 24 Ore)

Tempi stretti per le elezionidel Consiglio nazionale deicommercialisti.L'attuale Consiglio, infatti, de-cade per legge (Dlgs139/2005, articolo 68) il 31dicembre 2016. Prima devonoperò svolgersi le elezioni degliOrdini locali, e a seguirequelle nazionali, come chia-rito dal ministero della Giusti-zia con una comunicazioneinviata ai vertici locali e nazio-nali della categoria il 31 marzo(si veda il Sole 24 Ore del 2aprile 2016).I tempi sono "contingentati"perché per le elezioni degliOrdini locali le liste degli"eleggibili" devono essere in-viate al ministero della Giusti-zia almeno 30 giorni primadel voto, mentre quelle per lecandidature nazionale vannoconsegnate - per le verifichedel caso - almeno 6o giorniprima del voto.Dati questi obblighi i contisono presto fatti. Per gli Or-dini locali commercialisti e ra-gionieri saranno chiamati adesprimersi tra settembre emetà ottobre - è escluso il votoprima delle ferie per consen-tire una minima campagnaelettorale - per procedere poial voto per il Consiglio nazio-nale tra novembre e dicem-bre.La Giustizia, nella missiva del31 marzo, precisa che vote-ranno per il nuovo Consiglio

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BIologI, elezIoNI peR l’oRdINe “taRoCCate”:tRe a pRoCesso

Paolo Longo, legali costitui-tisi in giudizio per conto dialcune parti civili.

(Corriere della Sera)

Rinviati a giudizio l'attualepresidente dell'Ordine na-zionale dei Biologi ErmannoCalcatelli, Pietro Sapia(componente del Consigliodello stesso Ordine) e Giu-seppina Comandè (segreta-ria) per falso ideologico inatto pubblico legato alle ele-zioni per il rinnovo dei ver-tici dell'Ordine dei biologi,nel giugno 2012. La decisione, dopo anni diindagini, è scaturita dal-l'udienza dal gup: gli impu-tati avrebbero concorso afalsificare un determinatonumero di richieste dischede elettorali previsteper il voto per corrispon-denza nel corso delle ele-zioni per il rinnovodell'Ordine. Inoltre, gli stessi avrebberoconcorso nella formazione eutilizzo di schede di votofalse. Le indagini erano scat-tate a seguito di esposti e de-nunce di alcuni candidatiche segnalavo irregolaritànello svolgimento della con-sultazione. L'udienza è fis-sata davanti al Tribunale ilprossimo 26 ottobre. «IIgiudice ha ritenuto gli ele-menti emersi nell'ambito delprocedimento penale neiconfronti degli imputati ido-nei a sostenere l'accusa ingiudizio», hanno sottoli-neato gli avvocati DanielePitingolo, Giuseppe Micieli e

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edIlIzIa

CompRaveNdIte IN aUmeNto

ranno anni però per recupe-rare i livelli perduti. La ri-presa nel 2016 ci sarà, sonodubbioso sul fatto che il tassodi crescita possa restare del-l'entità del primo trimestre».Gli italiani sono tornati acomprare casa più al nord(+24%) e nei capoluoghi(+22,9%). In numeri sono115.135 le unità passate dimano nel periodo, contro le95.455 del primo trimestre2015 ma meno delle 127.553degli ultimi tre mesi delloscorso anno (anche se in ge-nere l'ultimo quarter è il piùcorposo perle vendite). Se iltrend positivo venisse confer-mato dai dati dei prossimimesi - trimestre in corso com-preso - il 2016 potrebbe chiu-dersi con compravenditenell'ordine delle 500milaunità (445 mila le case pas-sate di mano lo scorso anno),segnale che il mercato po-trebbe tornare in salute nelmedio periodo, pur restandoampiamente sotto il picco di845mila transazioni del 2006.Il dato di ieri rappresenta ilmigliore avvio dell'ultimoquadriennio, ma la situazioneresta complessa e sono ancoratroppe le variabili in gioco ingrado di congelare l'ottimi-smo, dalla situazione geopoli-tica mondiale alle continuerevisioni al ribasso della cre-scita del Pil italiano, segnoche l'economia non si ri-

prende, mentre secondo lestime di Bankitalia pubblicatedue giorni fa l'occupazionelentamente dovrebbe salire daqui al 2018. Dato importanteperché è la tranquillità diavere un lavoro che consentedi fare programmi, come ap-punto l'acquisto di un'abita-zione.Qualche esperto avanza peròl'ipotesi che un dato così cor-poso sia dovuto alla scelta dicambiare casa spostandosi inimmobili più piccoli. «È unascelta dovuta alla necessità difare fronte alla crisi finanzia-ria» dice Sandro Simoncini,docente di Urbanistica e legi-slazione ambientale all'Uni-versità La Sapienza di Roma.Alcuni network immobiliari,invece, registrano compraven-dite più numerose per case diampio taglio, grazie alla di-scesa delle quotazioni regi-strate negli ultimi anni che hareso più conveniente l'acqui-sto o lo spostamento in abita-zioni più ampie.A trainare la corsa ancora unavolta sono i capoluoghi, dovela crescita delle vendite è parial 22,9% contro una varia-zione del +19,4% per i comuniminori. «Si confermano dina-miche simili a quanto regi-strato durante l'anno appenatrascorso - recita l'Osservato-rio - con uno scarto medionell'ordine di 2-3 punti per-centuali a favore delle città più

È un boom tanto speratoquanto inatteso quello che ieriè stato notificato dall'Osserva-torio trimestrale dell'agenziadelle Entrate sulle compra-vendite immobiliari in Italia.Il mercato ha trovato una rin-vigorita vitalità da gennaio amarzo 2016, periodo nel qualesi è venduto il 20,6% in più dicase rispetto allo stesso pe-riodo dell'anno precedente.Trimestre dopo trimestre nelcorso del 2015 i dati positividelle compravendite residen-ziali nel nostro Paese hannostupito il mercato e indottouno (scettico) ottimismo. Aonor del vero sono sette i tri-mestri archiviati tutti in posi-tivo, da metà 2014 (i dati deiprimi tre mesi 2015 che ripor-tano un -3% vanno riletti inpositivo al netto dell'effetto fi-scale che aveva "gonfiato" idati del primo trimestre2014), alla luce dei quali ilmercato sembra lasciarsi cosìalle spalle la lunga crisi im-mobiliare che dall'estate 2008in poi ha abbattuto i valori delmattone e anche la fiducia dichi aveva scelto di investire inquesta asset class. A compli-care il quadro è arrivato a suotempo l'inasprimento fiscale,che oggi si concentra sulle se-conde abitazioni e sembra(forse) metabolizzato.«La crisi è passata - diceGianni Guerrieri, direttoredell'Osservatorio - ci vor-

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CompRaveNdIte IN aUmeNto

abitativo, vicine alla medianazionale sono Napoli, Bolo-gna e Firenze. Anche Romacresce su ritmi sostenuti(+12,5%), «ma che appaionomeno brillanti se valutati allaluce della particolare con-giuntura in atto» sottolinea ilreport. La provincia è semprepiù allineata con la città di ri-ferimento. In questo ambitole performance di Milano,Roma, Genova e Firenze sonosuperiori alla media del+20,7%. Fanalino di coda èinvece Palermo, sia in cittàche in provincia.La crescita a due cifre siestende all'intero compartoimmobiliare. Se si sommano isettori terziario, commercialee produttivo-industriale ildato è del +17%. Per un totaledi oltre 244mila unità tran-sate. Il mercato delle perti-nenze, in larga parte cantine,box e posti auto segna un au-mento deirogitide117,3%,inli-neacoldato complessivo.Analizzando settore per set-tore si evince che il commer-ciale, dopo la flessionedell'ultimo trimestre 2015, fasegnare un +14,5%, con 6.774negozi compravenduti (datoinferiore soltanto al +20,3%registrato nel terzo trimestredel 2007).In deciso rialzoanche la compravendita degliimmobili a destinazione pro-duttiva (+7%), reduci da tretrimestri negativi su quattro

nel 2015. Per gli uffici le oltre2mila transazioni sancisconoil ritorno al segno più (+1,3%)per il terzo trimestre consecu-tivo dopo le pesanti perditedei periodi precedenti. Oranon resta che sperare che agliitaliani non passi la voglia dicambiare casa.

(P. Dezza,Il Sole 24 ore)

grandi». Il dato medio nazio-nale nasconde tuttavia andam enti diversi nelle singolearee. Al Nord i capoluoghi ti-rano la volata, con rialzi chesuperano di oltre 7 punti per-centuali il risultato degli altricomuni. Al Centro sono in-vece i comuni minori a fare dadriver con transazioni in au-mento del 19,8% mentre neicapoluoghi la crescita si fermaal 17%. Al Sud guidano i co-muni maggiori ma la distanzacon gli altri comuni si riducerispetto a quanto registratonel corso del 2015.Stesso trend per le grandicittà. Tra gli otto maggioricentri urbani per popolazionespicca Torino con il 37% inpiù di case vendute (+9,6%nell'ultimo quarter 2015 ri-spetto a un anno prima) maanche Genova e Milano se-gnano rialzi superiori al 25%,con nel dettaglio rispettiva-mente 1,468 e4.8o4 case pas-sate di mano. In particolare ilcapoluogo lombardo prosegueuna crescita che dura ininter-rottamente dal terzo trimestre2013, accentuata in tempi piùrecenti grazie all'Expo 2015che ha portato la città sotto iriflettori internazionali. È aMilano che si è concentrato il50% degli investimenti deigrandi operatori immobiliarimondiali nel 2015 con voluminell'ordine di quattro miliardidi euro. Sempre sul fronte

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Il 60% deglI edIfICI saRà pRefaBBRICato

una sfida al mercato. «Gliesempi che arrivano anchedall'estero di come sia possi-bile avviare processi virtuosidi riqualificazione sono moltispiega Thomas Miorin, presi-dente di RE-Labe cofondatoredi REbuild -. Le previsioni in-ternazionali dicono che il 60%delle costruzioni del futurosarà prefabbricato. Ciò signi-ficherà ibridare il settore dellecostruzioni con l'industria e lamanifattura. Un percorso chepotrebbe aprire grande poten-zialità per l'Italia, visto cheproprio da noi è presente laseconda manifattura europea,in termini quantitativi, maanche competenze, capacitàtecniche e di innovazione di-gitale, qualità e creatività».Se l'anno scorso, durante ladue giorni trentina, era statopresentato il caso di Energie-sprong, il team che in Olandaha negoziato un accordo frasocietà di social housing e co-struttori per la riqualifica-zione di 111mila alloggi inunità a energia quasi zero (…)Molte le esperienze che sonostate portate ad esempio aRiva del Garda. Fra le altre,quella della Facoltà di scienzetecniche dell'Università di In-nsbruck, edificio con una sto-ria alle spalle di oltre 70 anni,che è stato recuperato e ha ri-dotto i consumi termici dipoco meno del 90%, guada-gnando importanti risorse da

investire per la ricerca. E an-cora: l'esperienza della societàSkanska, che ha sviluppato unmodello per utilizzare il Bimnon solo nelle nuove costru-zioni, ma anche nelle riquali-ficazioni e come approcciocomplessivo, dal concept allamanutenzione. E il caso diCOventidue, la società che hasviluppato il progetto Cohou-sing.it, un modello di sviluppoe rigenerazione urbana inno-vativa che mette al centro lepersone e crea valore attra-verso la partecipazione al pen-siero progettuale e all'usosuccessivo dell'edificio.Fra gli ospiti internazionali,David Cheshire, regional di-rector della multinazionaleanglosassone Aecom e autoredella pubblicazione "BuildingRevolutions", ha spiegato ifondamenti dell'applicazionedell'economia circolare almercato dell'edilizia e di unnuovo approccio che punta sulriuso di tutto ciò che è esi-stente e alla progettazione deinuovi fabbricati per strati, cosìda consentire la massima fles-sibilità.

(M. C. Voci, Il Sole 24 Ore Casa Plus)

Le cifre restituiscono un qua-dro chiaro. In Italia il 75%delle case ha più di 40 anni,un arco temporale entro ilquale è necessaria una riqua-lificazione di involucro e im-pianti. La percentuale saliràall'80% entro il 2020. Laspesa (fotografata dal Cre-sme) per far funzionare i fab-bricati energivori ammontaogni anno per 47 miliardi,concentrati per oltre 45 mi-liardi nel residenziale. Ep-pure, con un serio ecomplessivo intervento di re-cupero, molti immobili po-trebbero ridurre i propriconsumi dal 30 all'80%. Men-tre con piccoli e continui mi-glioramenti si potrebbearrivare a un risparmio del10-20% delle risorse. Unaprospettiva che genererebbebenefici a cascata, anche perla ripresa economica. Perché,complessivamente, i 2 mi-liardi di metri quadrati del pa-trimonio edilizio del nostroPaese, che necessitano di unariqualificazione energetica,potrebbero generare 500 mi-liardi di euro per il settoredelle costruzioni.Sulla base di questa rifles-sione, già sviluppata nel corsodegli anni, la quinta edizionedi ReBuild, evento e piatta-forma italiana dell'innova-zione in edilizia, che si èchiuso ieri a Riva del Garda,ha lanciato nuove proposte e

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edIlIzIa, meNo laCCI NeI lavoRI

zare al di fuori dei centri sto-rici; aree ludiche senza fini dilucro e gli elementi di arredodelle aree pertinenziali degliedifici.

Titoli ediliziLa comunicazione di inizio la-vori (Cil) diventa « Comuni-cazione di inizio lavoriasseverata» e riguarda, perdifferenza, tutte le opereescluse da quelle libere (arti-colo 6) e quelle assoggettate asegnalazione certificata di ini-zio attività o a permesso di co-struire. Si tratta, ad esempio,degli interventi di manuten-zione straordinaria, ma suparti diverse da quelle strut-turali degli edifici o delle mo-difiche interne o dellemodifiche di destinazioned'uso per fabbricati ad usod'impresa.

SciaCi vuole la Segnalazione certi-ficata di inizio attività per gliinterventi di manutenzionestraordinaria su parti struttu-rali dell'edificio; gli interventidi restauro e di risanamentoconservativo sempre su partistrutturali dell'edificio; inter-venti di ristrutturazione edili-zia «pesante». Laristrutturazione edilizia «pe-sante» comprende gli inter-venti che portano a unorganismo edilizio in tutto oin parte diverso dal prece-

dente e che comportino modi-fiche della volumetria com-plessiva degli edifici o deiprospetti, o ancora che, limi-tatamente agli immobili com-presi nei centri storici,comportino mutamenti delladestinazione d'uso, oltre agliinterventi che comportinomodificazioni della sagoma diimmobili sottoposti a vincoli.Muore la Dia alternativa alpermesso di costruire, sosti-tuita dalla Scia alternativa alpermesso di costruire. Que-st'ultimo titolo servirà per leristrutturazioni pesanti, per lenuove costruzioni e le ristrut-turazioni urbanistiche (se di-sciplinati da piani attuativicomunque denominati), per lenuove costruzioni diretta ese-cuzione di strumenti urbani-stici generali recanti precisedisposizioni plano-volumetri-che e anche per gli interventidi nuova costruzione qualorasiano in diretta esecuzione distrumenti urbanistici generalirecanti precise disposizioniplano-volumetriche.

AgibilitàScompare il certificato sosti-tuito dalla segnalazione certi-ficata di agibilità, dapresentare entro 15 giorni dal-l'ultimazione dei lavori di fini-tura di nuove costruzioni;ricostruzioni o sopraeleva-zioni, totali o parziali; oppureinterventi sugli edifici esi-

Pratiche edilizie in outsour-cing. Con le segnalazioni cer-tificate si sposta sul privatol'onere di verificare la regola-rità edilizia e l'agibilità degliedifici. Questa la direzione incui si muove il decreto legisla-tivo attuativo della legge124/2015, esaminato in viapreliminare dal consiglio deiministri del 15 giugno 2016,che si occupa anche di titoliedilizi, mandando in soffittala denuncia di inizio attivitàalternativa al permesso di co-struire. Il decreto dice addioanche al certificato di agibi-lità, sostituito dalla segnala-zione certificata di agibilità.Vediamo le principali modifi-che al Testo Unico dell'Edili-zia (dpr 380/2001).

Opere libereSi amplia l'elenco delle atti-vità non assoggettate al rila-scio di un titolo edilizio. Pereffetto del decreto rientranonell'attività edilizia libera(prima erano soggette a Co-municazione di inizio lavori)le opere precarie destinate asopperire a necessità fino a 90giorni; la pavimentazione e difinitura di spazi esterni, ancheper aree di sosta; la realizza-zione di intercapedini intera-mente interrate e nonaccessibili, vasche di raccoltadelle acque, locali tombati; ipannelli solari, fotovoltaici, aservizio degli edifici, da realiz-

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edIlIzIa

edIlIzIa, meNo laCCI NeI lavoRI

AmbienteIl decreto razionalizza la fasefinale del procedimento di ri-lascio dell'autorizzazione inte-grata, rimodulando losvolgimento della conferenzadei servizi In materia di boni-fica di siti inquinati il decretoprevede che il proprietario delfondo inquinato possa autodi-chiarare la propria estraneitàrispetto alla potenziale conta-minazione dei siti, attestandodi non avere operato presso ilsito a qualsiasi titolo, anchetenuto conto dei collegamentisocietari e di cariche direttivericoperte in soggetti che ab-biano invece operato in quelluogo.

(C. Messina, Italia Oggi)

stenti che possano influiresulle condizioni igienico-sani-tarie La mancata presenta-zione della segnalazionecomporta l'applicazione dellasanzione amministrativa pe-cuniaria da 77 a 464 euro. Lasegnalazione certificata di agi-bilità può riguardare anchesingoli edifici o singole por-zioni della costruzione, o sin-gole unità immobiliari,purché siano completate ecollaudate le opere strutturaliconnesse, siano certificati gliimpianti.

Collaudo staticoNon sarà sempre necessario ilcollaudo statico. Per gli inter-venti di riparazione e per gliinterventi locali sulle costru-zioni esistenti, come definitidalla normativa tecnica, il cer-tificato di collaudo è sostituitodalla dichiarazione di regolareesecuzione resa dal direttoredei lavori.

Permesso di costruireIl progettista, tenuto a d asse-verare la conformità a leggi estrumenti urbanistici ed edi-lizi, deve sempre dichiarare laconformità del progetto alladisposizioni igienico-sanitariee non solo, come ora previsto,nel caso in cui la verifica noncomporti valutazioni tecnico-discrezionali.

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edIlIzIa

CostRUzIoNI, settoRe stRategICo

per gli investimenti di opera-tori privati».Riferendosi alle costruzioniVisco ha parlato di «una ri-presa con qualche incer-tezza». Dopo otto annidirecessione (-35% di investi-menti e circa 5oomila posti dilavori persi, un quarto del to-tale), le costruzioni avevanosegnato (dati Istat) qualchemese di ripresa a fine 2015,ma la stessa Istat segnala chenel primo trimestre sono tor-nate le nubi: indice destagio-nalizzato della produzionenelle costruzioni diminuitodello 0,9% rispetto ai tre mesiprecedenti, e dello 0,5% ri-spetto allo stesso periodo del-l'anno precedente (indicecorretto per gli effetti del ca-lendario).«Il calo segnalato dall'Istataveva commentato nei giorniscorsi il presidente dell'AnceClaudio De Albertis - è estre-mamente preoccupante. Aquesto punto non so se a fineanno sarà raggiunta la nostraprevisione per il 2016 (formu-lata a dicembre) di un au-mento dell'ido degliinvestimenti».Il governo, nel Def del 9aprile, prevede perle costru-zioni un aumento dell'1,0%nel 2016, un po' meno del Pil(+1,2%).Resta ottimista Lorenzo Belli-cini, direttore del Cresme: «Ilnostro sistema informativo

continua a farci prevedere unaripresa solida del settore perquest'anno, pari all'1,8% realenegli investimenti».

(A. Arona, Il Sole 24 Ore)

Rilancio degli investimenti incostruzioni come strumentochiave per rafforzare la deboleripresa in corso nell'economiaitaliana. Con più opere pub-bliche, da una parte, e incen-tivi e normative che spinganol'edilizia privata, dall'altra.«Il rilancio degli investimentiin costruzioni - ha detto ieri ilgovernatore di BankitaliaIgnazio Visco nelle Considera-zioni finali - indirizzato so-prattutto alla ristrutturazionedel patrimonio esistente, allavalorizzazione delle strutturepubbliche e alla prevenzionedei rischi idrogeologici,avrebbe effetti importanti sul-l'occupazione e sull'attivitàeconomica».Visco insiste sul concetto diriuso dell'esistente, sulla ma-nutenzione, sulla riqualifica-zione urbana. «Nel nostropaese - ha detto - è elevatalaquota di territorio destinata aurbanizzazione, ma è ampia lapresenza di immobili e infra-strutture degradati, così comemodesti sono i progressi si-nora conseguiti nella tuteladell'ambiente e nell'efficienzaenergetica» (giudizio piutto-sto netto, quest'ultimo, quasi"da ambientalista"). «L'am-modernamento del patrimo-nio urbanistico - haproseguito - passa anche at-traverso iniziative legislative,che puntino ... alla creazionedi condizioni più favorevoli

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edIlIzIa

a deBUtto Il modello staNdaRd peR la sCIa

dere con decreto d'intesa conla Funzione pubblica, mentreregioni ed enti locali do-vranno adottare i modelli inconferenza unificata. Il si-stema dovrà essere prontoentro il 1° gennaio prossimo.L'altro versante della sempli-ficazione è nell'interlocutoreunico, che dovrà smistare ladocumentazione quando la ri-chiesta del cittadino o dell'im-presa coinvolge lecompetenze di più uffici. L'as-senso, anche silenzioso, dovràdi regola arrivare in 30 giorni,con avvio immediato dell'atti-vità «segnalata» nella Scia: sepoi un controllo individua vizinon irrimediabili, ci si potràmettere in regola in 30 giornisenza interrompere l'attività.Vista l'ampiezza delle proce-dure in gioco, però, le sca-denze possono variare aseconda dei casi, ma do-vranno essere esplicite: l'uffi-cio che riceve l'istanza dovràinfatti rilasciare una ricevuta,anche in via telematica, nellaquale è scritta la data entrocui deve arrivare la risposta,esplicita o tramite silenzio as-senso. Come accade nel de-creto anti-assenteismo, poi, ablindare il tutto intervengonole sanzioni: i dirigenti degliuffici che non pubblicano glistandard o che chiedono do-cumenti ulteriori rispetto aquelli previsti dai modelli in-ciampano in un illecito disci-

plinare che a seconda dellagravità del caso li sospenderàda servizio e stipendio per unperiodo da tre giorni a seimesi.A completare il pacchettodelle semplificazioni appro-vate ieri in consiglio dei mini-stri arriva poi il regolamentoche semplifica le procedureper le autorizzazioni paesaggi-stiche previste dal Codice deibeni culturali. Il decretoesclude dalle autorizzazionianche nelle aree vincolate leopere interne che non alte-rano l'aspetto esteriore degliedifici, e prevede un iter alleg-gerito per una serie di opereconsiderate a basso impatto(per esempio gli incrementinon superiori a 100 metri cubio al lodo della volumetria ori-ginaria) o per i rinnovi di au-torizzazioni già ricevute inpassato. Il regolamento, aconferma del fatto che tra gliobiettivi di semplificazione ela loro traduzione pratica ilpasso non è breve, era previ-sto da un decreto del maggio2014, ritoccato quattro mesidopo dallo «sblocca-Italia», eavrebbe dovuto vedere la luceentro il novembre di quel-l'anno.

(G. Trovati, Il Sole 24 Ore)

Procedure e tempi standard,rafforzate nella versione finaleda un divieto esplicito per lepubbliche amministrazioni difare richieste ulteriori rispettoa quelle previste dal modello.La «segnalazione certificata diinizio attività», cioè la comu-nicazione che va trasmessaalla Pa quando si avvia un in-tervento (nell'edilizia, peresempio, o nel commercio)che non ha bisogno di un'au-torizzazione espressa, prova araggiungere davvero gli obiet-tivi di semplificazione cheerano alla base della sua in-troduzione. Per farlo, con ildecreto attuativo della delegaMadia approvato ieri in viadefinitiva dal consiglio dei mi-nistri, punta tutto sulla stan-dardizzazione.Il «manuale d'uso», che perogni intervento precisa regolee procedure, è scritto in undecreto parallelo avviato ieriverso l'esame di consiglio diStato e Parlamento, ma anchelo stesso principio ispira ilquadro dei principi generalidisegnato dal decreto ora ar-rivato al traguardo finale.Ora tocca all'attuazione, cheimpegna la pubblica ammini-strazione nel suo complessoperché gli standard devonoessere individuati da ogni li-vello di governo, ciascuno perle proprie competenze: neiministeri è più facile, perchéogni ministro dovrà provve-

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NUovo CodICe appaltI

stati rinvii delle gare a data da de-stinarsi.La seconda questione riguarda ilpacchetto dell'offerta economica-mente più vantaggiosa e dei com-missari di gara, esterni. Sopra, ilmilione di curo il mercato ha, in-fatti, detto addio per sempre alprezzo più basso. Ma non solo:sopra i 5,2 milioni bisogneràanche passare dai commissariesterni indicati dall'Anac. La sfidanoli è semplice, perché bisognacapire coree comporre bandi cheprima le amministrazioni eranoabituate a fare al massimo ri-basso. Soprattutto, però, bisognaammettere a regime il sistemadell'albo nazionale Anac. L'Anti-corruzione sta ancora lavorandosulle linee guida che scioglierannoi primi dubbi sul tema. In attesache questo sistema, venga com-pletato, molte stazioni appaltantisono rimaste ferine, per evitarepericoli.Il terzo punto è legato al subap-palto. L'articolo 105 del codice hafissato al 30% la quota massimadi importi che è possibile subap-paltare, tenendo come riferi-mento il valore totale del bando enon più la categoria prevalente.Questo porta un effetto deva-stante in termini di composizionedei bandi, anche perché le offertedovranno essere integrate conl'indicazione della tenia, di subap-paltatori. E veniamo, così, all'ul-timo problema: ladocumentazione di gara. Le am-ministrazioni, fino a poche setti-mane fa, potevano fareaffidamento su moduli standard,da modificare a seconda delle di-verse esigenze. Dalla fine di aprile

han o dovuto rifare tutto da zero,senza. periodi transitori cline glipermette; ero di adattarsi pocoalla volta alle nuove regole. L'en-nesimo fattore di frenata.Resta, da capire quanto temposervirà al settore per uscire daquesta impasse. Se, infatti, qual-che settimana di stop è fisiologica,un'eventuale conferma, del blocconei prossimi mesi sarebbe dram-matica. Va detto che, almeno sullacarta, non ci sono segnali positivi.Tra gli operatori (sia imprese chestazioni appaltanti) domina unagrande incertezza. Mentre i rego-latori non stanno procedendo allavelocità attesa. L'Anac, dopo unagrande fiammata iniziale, ha ral-lentato la sua corsa verso l'appro-vazione delle linee guida. Ce nesono, infatti, sette ferme in attesadel via libera finale: alcune di que-ste stanno portando più problemidel previsto. Allo stesso modo, letre nuove linee guida su Ppp, ra-ting di impresa e illeciti professio-nali non andranno inconsultazione prima della fine digiugno. Mentre non si hanno no-tizie dell'erede del regolamentoappalti, affidato al ministero delleInfrastrutture in condominio conl'Anticorruzione. In generale,l'obiettivo di completare la primafase di attuazione entro l'estatesembra difficile. (…)

(G.Latour, M.Salerno, Edilizia e Territorio, Il Sole 24Ore)

I qUattRo NodI Che BloCCaNo glI UffICI gaRe

Il crollo clamoroso mia ampia-mente annunciato. Il calo di pocoinferiore all'84% del mercato, chediventa un -90% se guardiamosolo i bandi sopra il milione, eranell'aria da diverse settimane. Perla precisione, all'indomani dellapubblicazione del Dlgs n. 50 del2016 il cortocircuito in atto è di-ventato evidente, con il comuni-cato Ana, che ha spostato inavanti di qualche ora (dal 19 al 20aprile) il termine oltre il quale inuovi bandi avrebbero dovuto ri-spettare le regole del neonato co-dice. Lì è stato chiaro che il mercato ri-schiava un impatto pesantissimoperché, con un tratto di penna,sono stati decisi i destini di proce-dure che valevano oltre mezzo mi-liardo di euro. Nei giornisuccessivi le Gazzette ufficiali sisono rapidamente prosciugate e ilritmo delle nuove pubblicazioni siè ridotto, in modo rapido e ineso-rabile.I responsabili di questo stato dicose sonno almeno quattro. Uneffetto frenata è stato prodottodalle muove norme sull'appaltointegrato: l'aggiudicazione con-temporanea, di progettazione edesecuzione adesso è vietata. Perquesto, chi si è ritrovato tra lemani un definitivo non ha avutoscelta e ha dovuto aspettare la re-dazione di un esecutivo. Un pas-saggio non semplice che richiedealcuni mesi e che, in alcuni casi,può produrre addirittura unostop. Non è inusuale che le pub-bliche amministrazioni non ab-biano le risorse necessarie acompletare la progettazione. Inqualche situazione, allora, ci sono

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NUovo CodICe appaltI

assicurativa anziché dimostrareun certo livello di fatturato: unanorma favorevole a giovani e pic-coli professionisti. Importantianche i documenti dedicati alladirezione di lavori ed esecuzione.Qui viene introdotto un capitolodedicato al conflitto di interessitra il professionista e l'impresa ag-giudicataria. E vengono regolati,punto per punto, tutti gli obblighie gli adempimenti necessari infase di attuazione del contratto.Chiarimenti di rilievo anche sul-l'offerta economicamente piùvantaggiosa con l'indicazione deicriteri da utilizzare per la valuta-zione delle offerte. Tra questi po-tranno entrare anche il rating dilegalità rilasciato dall'Antitrust ealtri parametri "soggettivi", comead esempio il possesso di marchidi certificazione ambientale (Eco-label). Quanto ai funzionari dellestazioni appaltanti, incaricati diseguire le procedure di affida-mento e di esecuzione degli ap-palti (Rup), l'indicazione chearriva dall'Anac è quella di farnedei veri e propri project manager,almeno per i lavori di caratterepiù complesso.Se l'obiettivo dell'Authority è di-chiaratamente quello di comple-tare questa prima fase diattuazione con l'approvazione didieci linee guida entro l'estate,adesso siamo arrivati a metàstrada. Anche se bisogna preci-sare che i cinque documenti ap-pena licenziati non sono ancoradel tutto assestati. Gli indirizzi sudirezione lavori e direttore del-l'esecuzione vanno al ministerodelle Infrastrutture che dovràadottarli con decreto, dopo aver

incassato i pareri del Consiglio diStato e delle commissioni parla-mentari.Anche per gli altri tre documentidi indirizzo appena varati dall'Au-torità ci sarà un percorso supple-mentare, anche se nonespressamente previsto dallenorme. L'Anac ha, infatti, decisodi trasmetterli alle commissioniparlamentarie al Consiglio diStato. Qualche ulteriore aggiusta-mento, allora, è ancora possibile.Anche se dall'Anticorruzione spie-gano che queste indicazioni sonogià utilizzabili.Nel frattempo dovrebbero arri-vare al primo traguardo anche lelinee guida sulle gare sottosogliaeuropea (forse già questa setti-mana, come annunciato da Can-tone in audizione alle Camere) epoi quelle sulla composizionedelle commissioni giudicatriciesterne alle amministrazioni. Sitratta in questo caso delle lineeguida più attese dagli operatori equelle che stanno evidenziando gliaspetti più delicati da risolvere. Eper questo gli uffici di Cantonehanno deciso di dedicarci qualchegiorno in più.

(G. Latour, M. Salerno, Il Sole 24 Ore)

appaltI CoN le lINee gUIda aNaC

La "softlaw" dell'Anac passa dallateoria alla pratica. L'Autorità an-ticorruzione ha appena approvatole prime indicazioni di regola-zione per il mercato, preparate inattuazione del Codice appalti(Dlgs n. 50/2016): cinque dellesette linee guida messe in consul-tazione a fine aprile, chiusa la va-lutazione di centinaia di pareridegli addetti ai lavori, stanno peressere messe a disposizione di im-prese e stazioni appaltanti.Decollano così le regole sull'of-ferta economicamente più van-taggiosa, i servizi di architettura eingegneria, la direzione lavori, ladirezione dell'esecuzione e il re-sponsabile unico del procedi-mento. Mancano all'appello duetesti, in materia di commissionigiudicatrici e procedure sotto so-glia. A questi, nelle prossime set-timane, se ne aggiungeranno altritre, relativi alla consultazione chesi è conclusa proprio ieri, sul par-tenariato pubblico-privato, sugliilleciti professionali e, soprattutto,sul rating di impresa.La bussola dell'Anac era attesis-sima dagli operatori, che graziealle indicazioni dell'Authority po-tranno risolvere diversi problemiapplicativi riscontrati in questeprime settimane di applicazionedel codice. Accadrà certamenteperi servizi di progettazione. Quisi registrano due indicazioni im-portanti. In primo luogo, l'obbligoper le stazioni appaltanti di utiliz-zare il decreto (Dm n. 143/2013)per il calcolo dei parametri daporre a base di gara. In secondoluogo, l'alleggerimento dei requi-siti per l'accesso ai bandi, con lapossibilità di portare una polizza

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gRaNdI opeRe

paNama, pRoNto Il NUovo CaNale ItalIaNo

nei sette anni serviti al nuovoprogetto. Un'epopea che puòessere apprezzata soltantodallo sguardo d'aquila d'unvolo in elicottero, mezz'ora dacosta a costa sopra una densae selvaggia foresta pluviale,ancora immensa macchiaverde scuro segnata da tor-tuosi corsi d'acqua quali i 200chilometri del Rio Chagres.Le maestose e sofisticate pa-ratoie delle chiuse, le piùgrandi al mondo del genere,viste da sotto, dalla tolda delBentley, si aprono e chiudonorapidamente, in meno di dieciminuti, e senza sforzo. Tutto èpronto per un'inaugurazioneufficiale che ormai incombe, il26 giugno, per dare il via li-bera alla traversata da unoceano all'altro in dieci ore,anziché dodici, di generazionidi vascelli grandi il doppio ecapaci di carichi tripli rispettoalle imbarcazioni che navi-gheranno al loro fianco, lungole chiuse del vecchio canale diPanama ultracentenario. Oggida quel Canale passa solo piùil 3% del commercio marit-timo globale, 270 miliardi sunovemila, ma era il triplo annior sono, un declino per man-canza di dimensioni e lentezzache adesso dovrebbe invertirela rotta.La prova odierna è a sua voltauna vera e propria inaugura-zione, seppur senza cerimo-nie. La nave che metterà alla

prova le chiuse è la MS Baro-que, al termine di un lungoviaggio che l'ha portata a toc-care Shanghai, Israele, Gibil-terra e Baltimora. Unautentico "bulk carrier", unporta-grano che batte ban-diera di Malta in forze allaflotta Swissmarine, con stazzadi 63.940 tonnellate, larga 43metri e lunga 255. E per farespazio a simili mastodonti delmare che ha operato la sua"magia" Salini Impregilo, ilcolosso italiano di ingegneriae opere infrastrutturali aiquattro angoli del pianeta gui-dando un consorzio - il GrupoUnidos por el Canal- che com-prende la spagnola Sacyr, labelga Jan De Nul e la localeConstructora Urbana. Unamagia che ha dato vita a un si-stema tecnicamente definitoda una modesta espressione,"il terzo set di chiuse" (leprime due appartengono alvecchio canale, a doppia cor-sia). Ma Giuseppe Quarta,mappe alla mano, nei gestitradisce l'enormità del pro-getto, che va ben oltre le suestesse parole surrealmentesemplici. «Un grande ascen-sore», è come il veterano pro-ject manager di SaliniImpregilo, da due anni allaguida del consorzio, descriveil nuovo sistema sia di chiuseche di canali d'accesso e uscitaagli estremi dell'istmo che fada naturale crocevia tra Cen-

La piccola lancia di sei metriha un curioso nome di lusso,Bentley. Ma mi conduce a unappuntamento davvero spe-ciale, con quelle che, a rischiodi retorica, sono le emozionidella storia. Alle soglie d'unarivoluzione del commerciomarittimo mondiale: è lei, laBentley, a fare da improvvi-sato "apripista" alla prova ge-nerale di una colossale navePost Panamax, che oggi sol-cherà per la prima volta lenta-mente, guidata da duerimorchiatori e da piloti appo-sitamente addestrati, le acquedi un nuovo, enormementeampliato Canale di Panama,per la precisione le ineditechiuse dal lato dell'Atlanticoimitate esattamente sul ver-sante del Pacifico.Tutto funziona come do-vrebbe, sembra voler rassicu-rare anche il coccodrillo chenuota placidamente accanto;a ricordare forse che il Canaledi Panama - il tratto nuovocome il vecchio - è un pro-getto senza eguali e senzadate. Fatto dai rischi, drammie sacrifici che il "passaggio"tra due oceani è costato a ca-vallo di tre secoli. Venticin-quemila morti per domare lagiungla tra l'Ottocento e il No-vecento, tra sforzi, futili, fran-cesi e poi di successo,statunitensi. Otto in incidentidi lavoro fra le 30mila per-sone, al 90% locali, impegnate

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paNama, pRoNto Il NUovo CaNale ItalIaNo

fino a 4mila tonnellate, divi-dono i sei bacini di questostraordinario "ascensore",ciascuno profondo 49 metri,lunghi 427 e larghi 55, oltreun terzo più dei vecchi che ri-marranno in funzione per lenavi minori. Le paratoie d'ac-ciaio, lunghe 6o metri, larghedieci e alte una trentina, sonovuote all'interno per allegge-rirle, ricche di sistemi tecno-logici e scorrono orizzontalisu ruote supportate da un si-stema di galleggiamento, alcontrario dell'apertura su car-dini delle vecchie chiuse, aiu-tate da cavi d'acciaio e dallapressione idraulica. «Si muo-vono a velocità doppia serran-dosi ermeticamente grazie amateriale plastico» dice An-drea Garbuio, 38 anni, inge-gnere e responsabiledell'installazione, che ha vistoarrivare le paratie per navedall'Italia e ha diretto l'opera-zione più delicata, pilotarne ilcollocamento con carrelli tele-guidati sui binari dove oggiscorrono. Nella straordina-rietà del progetto, Garbuiosottolinea anche lo scarso im-patto ambientale: vasche diriciclaggio parallele allechiuse fanno risparmiare il6o% dell'acqua dolce scaricatain mare dal vecchio Canale,200 milioni di metri cubi,trattenendo con una solu-zione di vasi comunicantiparte dell'acqua. Il viaggio

odierno tra le chiuse è l'ultimopasso d'un cammino per allar-gare il Canale intrapreso nel2006 da Panama, che avevaormai ricevuto dal 1999 dagliStati Uniti il controllo dellacruciale via d'acqua dagli StatiUniti, idea dal genio militareamericano e inaugurato dalpresidente Teddy Rooseveltnel 1914. Il consorzio di Im-pregilo, poi Salini Impregilo,vinse l'appalto battendo sucosti e tecnologia proprio laconcorrenza della statuni-tense Bechtel con una propo-sta da 3,2 miliardi poidiventati 6. E se oggi Panamaha un'economia fondata su tu-rismo e servizi finanziari -comprese giungle di gratta-cieli costruiti da capitali infuga e l'evasione fiscale de-nunciata dai Panama Papers(11 milioni di documenti, il tri-plo della popolazione locale) -il suo motto rimanda tuttoraal Canale e alle glorie del com-mercio internazionale vianave: Pro Mundi Beneficio. Avantaggio del mondo.

(M. Valsania, Il Sole 24 Ore)

tro e Sudamerica e tra Est eOvest. Chitarrista e fan diFrank Zappa, nel prossimo fu-turo Quarta andrà a seguire losviluppo di progetti negli StatiUniti. Ora però è qui a toccarecon mano e trepidazione la"sua" rivoluzione creativa: lesei vaste nuove chiuse, tre sulPacifico e altrettante sul-l'Atlantico, che sollevano o ca-lano ciascuna di nove metri lenavi per superare il dislivellocomplessivo di 27 metri tra idue oceani e le vie d'acqua ar-tificiali, la Corte Culebra,Valle del Serpente, e il lagoGatun, cuore del canale createoltre un secolo fa.La passione affiora nei detta-gli. «L'ordine di grandezzadell'opera e la complessità deisistemi di controllo e dellaloro integrazione - antincen-dio, telecomunicazioni, se-gnalamento e tanti altri sonostate le maggiori sfide», rac-conta. E snocciola numeri: 5milioni di metri cubi di calce-struzzo, ogni mese più diquanto ne venisse prodottonell'intera Panama, e quasitrenta volte il ferro e l'acciaiousato per la Torre Eiffel, perdar vita a dieci chilometri divie d'acqua sui 77 chilometridel Canale.Il gioiello del progetto è perònelle chiuse: sedici gigante-sche paratoie in tutto, doppieper sicurezza su entrambi lesponde oceaniche dal peso di

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gRaNdI opeRe

gottaRdo, deBUtta Il tUNNel deI ReCoRd

tipi di roccia sbriciolata: «Ci in-chiniamo agli svizzeri», dice ilprimo ministro francese FrancoisHollande. Aggiungendo un riferi-mento alla grandeur nazionale:«Più di vent'anni fa anche noi ab-biamo costruito un tunnel, sottola Manica, che nessuno aveva maiimmaginato prima. Da allorasiamo uniti come non lo siamomai stati e spero che i britannicise ne ricorderanno», magari ilgiorno del referendum sulla pos-sibile uscita della Gran Bretagnadall'Unione europea.E, ancora, sono speciali, e inquie-tanti per gli spettri che evocano, i"corpi" armati che da Italia, Fran-cia e Germania sono arrivati a darman forte all'onnipresente gen-darmeria per scongiurare atten-tati qui, nel primo paese della ValLeventina, «diventato, nono-stante siamo appena in ottocentoabitanti, l'ombelico dell'Europa»,come dice raggiante la signora Ca-terina in abito da casa, accompa-gnata dai figli adolescenti.Speciale, infine, il ricordo e la be-nedizione dei nove minatori mortisul lavoro: c'erano, ognuno a chia-mare Dio con il suo nome nelfondo oscuro di un cunicolo, unprete, una pastora, un rabbino, uniman e anche Pieter Zeilstra, inrappresentanza - perché no? -degli atei.Forse attraverso due frasi disegno diverso si può circoscriverequest'orgoglio svizzero, che viag-gia nell'aria del cantiere finitocome polline. Da una parte, eccol'attuale sindaco di Lugano,Marco Borradori, leghista dal sor-riso stampato: «L'abbiamo pagatatutta noi», dice, osservando l'ul-

timo tratto dell'opera che collegaRynacht da Nord a Pollegio a Sud,costata 11 miliardi di euro e 17anni di progetti avveniristici e diantichi minatori al seguito dellasupertalpa, la fresatrice Sissi. Edall'altra c'è la frase ottimista e ge-nerosa del bambino di una V B:«Questa giornata è così bella chela racconterò ai miei figli e ai mieinipoti, dirò che ero con miei com-pagni sul primo treno che è pas-sato sotto il San Gottardo».Aperta con uno spettacolo di Wol-ker Hesse, che metteva insieme(in qualche modo) bande militarie danza moderna, e chiusa dalleevoluzioni della pattuglia aereaacrobatica svizzera, capace di sfio-rare le cascatelle della stretta valle,la cerimonia ha allineato politicidei cantoni e del governo centrale.Dal presidente della confedera-zione Johann Schneider Ammanna Doris Leuthard, dal cancellieretedesco Christian Kern al nostroministro Graziano Del Rio e alpresidente della Regione Lombar-dia Roberto Maroni. Ammirato eun po' invidioso: «Qui hanno giàfinito e noi dobbiamo ancora con-cludere i lavori sulla Arcisate-Sta-bio», la strada che porterà (oporterebbe) all'aeroporto dellaMalpensa. Italia e Svizzera, vicine,eppure così diverse.

(P. Colaprico, La Repubblica)

È tutto «speciale», eppure è tuttonormalmente svizzero in questo«cantiere del secolo», come ormaiviene chiamato. È stata vinta lagrande e storica montagna delleAlpi. Bucata, sfondata, domata,ma l'orgoglio degli svizzeri si per-cepisce nel far finta che tutto que-sto lavoro non sia stato poi cosìdifficile.Invece sono «speciali», oltre cheeleganti, con la scritta Gottardo2016, i treni color panna annun-ciati ieri dagli altoparlanti. Per laprima volta, portano non più gliingegneri e i pompieri, ma gliestranei - e che estranei: vannodai capi di governo e di Stato amille svizzeri sorteggiati su14mila, compresi gli studenti didue scuole - dentro la pancia ce-mentificata del monte San Got-tardo, dove la temperatura sfiorai 50 gradi. Scivolano veloci lungo57 chilometri da record. E diven-tato infatti questo il tunnel piùlungo del mondo: «E fa impres-sione - esclama Angela Merkel, lacancelliera tedesca - sapere chesopra di noi ci sono oltre 2milametri di roccia e che i lavori sonostati eseguiti nei tempi previsti.Prendiamo esempio dagli sviz-zeri».Speciali sono anche i trecento in-viati dei mass media, giunti dalGiappone, dalla Cina, dal Kuwait,per raccontare, come dice il presi-dente del consiglio Matteo Renzi,«un'Europa che non costruiscemuri, ma avvicina di più il Nord alSud, e rilancia un'economia sem-pre più verde», con meno gommae più rotaia. Speciali persino inuovi francobolli che hanno nel-l'impasto la polvere dei cinquanta

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fratel che vengono dettate leregole di accesso per la con-cessione di costruzioni e la ge-stione di una infrastruttura abanda ultralarga nelle sei re-gioni interessate. Intanto ilPiemonte è la prima regione,dopo le sei del primo bandoper le aree bianche, a firmarel'accordo operativo con il mi-nistero dello sviluppo per larealizzazione di un rete pub-blica per la banda ultralarga.L'accordo consentirà di colle-gare 781mila unità immobi-liari (abitazioni, aziende,uffici p.a.) e circa 1,3 milionidi cittadini. Le risorse per co-prire il fabbisogno proven-gono per 193,8 milioni di eurodal Fondo sviluppo e coesionee per circa 90 milioni daifondi regionali europei Fesr eFeasr. Infratel Italia, societàin house del Mise, sarà il sog-getto attuatore.La procedura di gara si svol-gerà in due fasi. La prima hala finalità di prequalificare iconcorrenti e ha una durata45 giorni. Nel corso della pre-qualifica gli operatori econo-mici interessati devonofornire informazioni in riferi-mento ai requisiti minimi dipartecipazione e sulle infra-strutture che intendono utiliz-zare. La seconda riguardainvece la valutazione delle of-ferte e nel corso della quale iconcorrenti ammessi a parte-cipare alla gara sono invitati a

presentare l'offerta tecnica edeconomica.Soggetti ammessi. Ammessialla gara sono gli imprenditoriindividuali anche artigiani, lesocietà commerciali, le societàcooperative, i consorzi tra so-cietà cooperative, i consorzitra imprese artigiane, i con-sorzi stabili (articolo 45,comma 2, del dlgs 50/2016), iraggruppamenti temporaneidi concorrenti, i consorzi ordi-nari di concorrenti, le aggre-gazioni tra le imprese aderential contratto di rete e il gruppoeuropeo di interesse econo-mico.I raggruppamenti temporaneipossono presentare offerteanche se non ancora costituiti.In tal caso la domanda di par-tecipazione deve:- essere sottoscritta digital-

mente da tutti gli operatorieconomici che costitui-ranno il raggruppamento oi consorzi;

- indicare l'impresa manda-taria-capogruppo;

- contenere l'impegno che, incaso di aggiudicazione dellagara, le stesse imprese con-feriranno mandato collet-tivo speciale conrappresentanza alla im-presa qualificata nella do-manda di partecipazionecome mandataria, la qualestipulerà il contratto innome e per conto proprio edelle mandanti;

Investimento pubblico pari a1,4 mld per la realizzazionedella rete in fibra nelle cosid-dette «aree bianche», cioè inquelle zone in cui le infra-strutture private per la bandalarga sono del tutto inesi-stenti. Per ora sono sei le re-gioni a cui sono destinati iprimi fondi pubblici: Abruzzo,Molise, Emilia Romagna,Lombardia, Toscana e Ve-neto. Le risorse complessivepari 1,4 miliardi, saranno sud-divise in più di un miliardo difondi statali e 352 milioni difondi strutturali a livello re-gionale. La domanda di parte-cipazione, deve pervenire,attraverso il «caricamento supiattaforma telematica» In-fratel entro e non oltre il ter-mine perentorio delle ore13.00 del giorno 18 luglio2016, pena l'irricevibilità delladomanda e, comunque, la nonammissione alla procedura.Entro l'estate partiranno ibandi per tutte le altre re-gioni. Per partecipare allaprocedura di gara, gli opera-tori economici interessati de-vono preventivamenteregistrarsi sul portalehttp://www.gareinfratel.it at-traverso il quale si accede allapiattaforma telematica. A talfine devono seguire le istru-zioni disponibili sulla pagina«registrazione» accessibiledalla home page del portalemedesimo. E con il bando In-

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- specificare le parti dei la-vori e delle prestazioni chesaranno eseguite dai sin-goli operatori economiciraggruppati o consorziati.

Nel caso di partecipazione allagara in più di un raggruppa-mento temporaneo o consor-zio, saranno escluse tutte leofferte presentate. E vietataqualsiasi modificazione allacomposizione dei raggruppa-menti temporanei e dei con-sorzi ordinari rispetto a quellarisultante dall'impegno pre-sentato in sede di domanda dipartecipazione.La concessione verrà aggiudi-cata con il criterio dell'offertaeconomicamente più vantag-giosa sulla base del migliorrapporto qualità/ prezzo se-condo quanto previsto dall'ar-ticolo 95 del dlgs n. 50/2016in base al piano tecnico di co-struzione, gestione e manu-tenzione, alle misure adottateper regolare equivalenze ri-spetto agli operatori, al mi-glioramento del piano dicopertura, al miglioramentodei servizi offerti agli altrioperatori, al prezzo e al ri-basso su tempi di costruzionee avvio della gestione.

(C. De Stefanis, Italia Oggi)