INTRODUZIONE ALLA COLTIVAZIONE DELLE MICROALGHE Fabio Barbato ENEA.
Ospedale dei Pellegrini (Napoli) 22/09/2011 Gestione del paziente con sospetta sepsi Barbato...
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Ospedale dei Pellegrini (Napoli)22/09/2011
Gestione del paziente con sospetta sepsi
Barbato GiuseppeAssistente in formazione in Medicina d’emergenza e urgenzaSeconda Università degli Studi di Napoli
DEFINIZIONI (per me non per voi!)
SIRS (sindrome da risposta infiammatoria sistemica): grave condizione patologica che consiste in uno stato infiammatorio che coinvolge l'intero corpo in assenza di chiare cause d’infezione. Diagnosi: tachipnea, FC >90 bpm, T <36°C o >38°C, leucociti <4.000/mm3 o >12.000/mm3 o neutrofili immaturi >10%
SEPSI: 2 criteri di SIRS + infezioneSEPSI SEVERA: sepsi + disfunzione di almeno un organo
(SNC in base al GCS, polmoni in base al Pa/FiO2, cuore in base alla PA, emopoiesi in base alla conta piastrinica, fegato in base alla bilirubinemia, rene in base alla diuresi o alla creatininemia) o segni d’ipoperfusione (acidosi metabolica o iperlattatemia [>4 mmol/L])
SHOCK SETTICO: sepsi severa + mancato rialzo pressorio dopo somministrazione di almeno 300 mL di colloidi o 500 mL di cristalloidi ogni 30’ con utilizzo di vasopressori
GOLDEN HOURS
Un aiuto dall’ecografia!
PER LA PVC: 300 mL di colloidi o 500 mL di cristalloidi ogni 30 min (1C)
PER LA PAM:
PER LA SVO2: emazie concentrate
dobutamina, 2,5-20 g/Kg/min (1C)
noradrenalina , g/min o dopamina, 5 g/Kg/min (1C)
adrenalina, 2-10 g/min (2B)
vasopressina o fenilefrina, 40 g/min (2C)
C’è forte correlazione tra la riduzione di almeno il 10% della clearance dell’acido lattico e l’aumento della sopravvivenza
lattati iniziali – lattati dopo 6 h 100
lattati iniziali
Nuovo parametro da inserire nel protocollo di Rivers?
ANTIBIOTICOTERAPIA
Entro 1h dall’arrivo del pz e contemporaneamente all’attuazione del protocollo di Rivers (1B nello shock; 1D nella sepsi grave)
Eseguire le colture (sangue, urine, feci, escreato) prima della somministrazione dell’antibiotico (1C) altrimenti scegliere un antibiotico ad ampio spettro e con buona penetrazione tissutale (1B)
In caso d’infezione da pseudomonas o di neutropenia considerare terapie combinate ma per non più di 3-5 giorni (2D)
La terapia va eseguita per 7-10 giorni e continuata solo se il pz è immunodeficitario, presentante una risposta lenta o possessore di foci infettivi non drenabili chirurgicamente
ImmunocompetentiTICARCILLINA + ACIDO CLAVULONICO 3,1g ogni 6 hPIPERACILLINA + TAZOBACTAM 3,375 g ogni 6 h IMIPENEM 500-1.000 mg ogni 8 hMEROPENEM 1 g ogni 8 h
ASSOCIAZIONICEFOTAXIME 2 g ogni 8 hoCEFTRIAXONE 2 g ogni 8 h+METRONIDAZOLO 500 mg ogni 6 hoCLINDAMICINA 900 mg ogni 8 h
ImmunodeficientiCEFTAZIDIME 2 g ogni 8 hTICARCILLINA + ACIDO CLAVULANICO 3-4 g ogni
4 hPIPERACILLINA + TAZOBACATAM 3-4 g ogni 4 h+GENTAMICINA 1,7 mg/Kg ogni 8 hTOBRAMICINA 1,7 mg/Kg ogni 8 hAMIKACINA 7,5 mg/Kg ogni 12 hAZTREONAM 1-2 g ogni 8 h
IMINPENEM 500-1.000 mg ogni 8 hMEROPENEM 1 g ogni 8 h
VANCOMICINA (2 g/die in infusione continua) se è presente un device intravascolare!!!
E come controllo l’infiammazione?
Idrocortisone, 200-300 mg/die evFludrocortisone 50 g/die per os
Controllo della glicemia
Netta correlazione tra aumento della sopravvivenza a 28 giorni e glicemia <150 mg/dL
Usare insulina ev
Controllo ogni 1-2 ore se il pz è instabile,ogni 4 h alla stabilizzazione
Ventilazione meccanica in caso di ALI o ARDSVa evitata l’associazione tra elevati volumi
correnti e un’alta pressione di plateau di fine inspirazione; valori ideali sono rispettivamente 6 mL/Kg e <30 cmH2O (1B)
Mi ricordo che il decubito altera sia la FiO2 che la P di plateau e quindi è preferibile tenere il pz semiassiso a 30-45° (1B)
Appena la situazione emodinamica lo permetta e il paziente può passare a Venturi od occhialini,
iniziare svezzamento (A)
E se c’è ulcera da stress?Anti-H2 (1A) o IPP (1B)
Bicarbonati sì o no?Valutarne l’adozione solo se il pH ≤ 7,15 (1B)
E se il pz mi va in IRA?L’emodialisi discontinua e l’emofiltrazione veno-
venosa continua si equivalgono (2B) ma se il pz è instabile preferire l’emofiltrazione veno-venosa (2D)
E PER FINIRE…
LA CID!!!RISCHIO EMORRAGICO
Rimozione causa (antibiotico)
Piastrine (se <50.000/mm3) Plasma fresco congelato o in alternativa fattori
della coagulazione (se il PT e l’aPTT sono allungati)
Fibrinogeno o crioprecipitato (se la fibrinogenemia è <1 g/L e il PFC non è utilizzabile)
Acido tranexamico se c’è iperfibrinogenemia e sanguinamento in atto, 1 g ogni 8 h
LA CID!!!RISCHIO TROMBOTICO (I)
Rimozione causa (antibiotico)
Qualora non controindicata utilizzare eparina a basso PM o non frazionata (1A)
Se l’eparina non può essere utilizzata pensare all’utilizzo di calze elastiche o device per la compressione intermittente (1A)
Qualora il soggetto sia ad alto rischio associare l’eparina ai device meccanici (A)
RISCHIO TROMBOTICO (II)
Proteina C attiva umana ricombinante, solo se c’è MOF, un Apache II score ≥ 25 e non vi siano controindicazioni (emorragie interne in atto o comunque verificatesi negli ultimi 3 mesi, trauma cranico o neurochirurgia negli ultimi 2 mesi, masse intracraniche), 24 g/Kg/h in infusione continua per 4 giorni