PROTOCOLLO Gestione del neonato con sospetta cardiopatia nelle prime ore di vita
GESTIONE DIAGNOSTICO- TERAPEUTICA DEL PAZIENTE CON (sospetta) DISLIPIDEMIA FAMILIARE Terza parte...
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GESTIONE DIAGNOSTICO-TERAPEUTICA
DEL PAZIENTE CON (sospetta)
DISLIPIDEMIA FAMILIARETerza parte
Marco Bucci
Scelta terapeutica
Linee guida EAS/ESC 2011
Atherosclerosis 2011; 2175:S1-S44
Linee guida EAS/ESC 2011
L’inquadramento diagnostico-clinico delle dislipidemie familiari è stato recentemente rivisto e aggiornato nelle ultime linee guida europee per il trattamento delle dislipidemie.
Concetto fondamentale resta, comunque, il raggiungimento del target per l’LDL-C che sarà tanto più basso quanto più è alto il RCG del paziente
TARGET per LDL-Csecondo diverse linee guida
RCVG a 10 anni TARGET NCEP [1] TARGET ESC [2]
0-5 % < 160 mg/dL < 115 mg/dL
5-10 % < 160 mg/dL < 115 mg/dL
10-15 % < 130 mg/dL < 100-115 mg/dL
15-20% < 130 (100) mg/dL < 100 (80) mg/dL
> 20% < 100 (70) mg/dL < 100 (80) mg/dL
[1] Grundy SM et al. Circulation 2004; 110:227-239.[2] Fourth Joint Task Force of European and Other Societies on Cardiovascular Disease
Prevention in Clinical Practice. Eur Heart J 2007;28:2375-2414.
In Italia, il trattamento delle dislipidemie segue percorsi e strategie diverse in base al RCG del paziente.
Qualora il paziente abbia dei valori di LDL-C più alti rispetto a quelli target per il suo profilo di rischio, potrà essere trattato con farmaci ipolipidemizzanti secondo quanto previsto dalla recente revisione della nota 13 AIFA
Nota 13 AIFA 2011
Se si tratta di una ipercolesterolemia poligenica il trattamento sarà rimborsabile SSN solo se il paziente ha un RCG moderato e i suoi livelli di LDL-C sono > 130 mg/dL
Viceversa, il paziente con dislipidemia familiare ha un RCG alto (in prevenzione primaria) o molto alto (in prevenzione secondaria) e i target per l’LDL-C saranno molto più ambiziosi
Nota 13 AIFA 2011
Nota 13 AIFA 2011
Per raggiungere tali obiettivi sarà necessario utilizzare farmaci dotati di elevata efficacia
Scelta della statina
Le statine sono dotate di un grado di efficacia prevedibile in base alla molecola e al dosaggio.
Conoscendo il valore basale di LDL-C e il relativo target in funzione del profilo di rischio, la scelta della statina per ottenere il raggiungimento del target è fondamentale.
La nota 13 distingue le statine in
1° livello e 2° livello (di efficacia):
1° livello: riducono l’LDL-C <38-40%
2° livello: riducono l’LDL-C >40%
Efficacia degli ipolipidemizzanti in termini di riduzione LDL-C (%)
Modif. da Beth Smith ME et al. Drug Class Review. Statins and Fixed- dose Combination Products Containing a Statin. Final Report Update 5. 2009
[dati da: Law MR et al BMJ 2003;326:1423-27]
-60-50-40-30-20-100
FLUVA 20
PRAVA 20
SIMVA 10
FLUVA 40
LOVA 20
PRAVA 40
SIMVA 20
FLUVA 80
ATORVA 10
SIMVA 40
ROSUVA 5
ATORVA 20
ROSUVA 10
EZE10+SIMVA 10
ROSUVA 20
ATORVA 40
EZE10+SIMVA 20
ROSUVA 40
ATORVA 80
EZE10+SIMVA 40
Efficacia delle statine nel ridurre l’LDL-C
M. Bucci, A. Mezzetti. Ateroma 2007,anno VI suppl.1
Dati da Law; BMJ 2003; 326: 1423
Monitoraggio della terapia
La terapia – cronica – deve essere attentamente monitorata, sia per quanto riguarda l’efficacia (raggiungimento e mantenimento del target LDL-C) che la tollerabilità (aumento transaminasi e CPK).
Una scarsa tollerabilità potrebbe essere dovuta ad interazioni con altri farmaci (politerapia in atto)
In caso di intollerabilità considerare sempre la possibilità di interazioni e provare a ridurre il dosaggio e/o a cambiare molecola
Principali interazioni delle statine
Conclusioni
In caso di elevati valori di CT e o di TG sospettare sempre una forma familiare.
Escluse le possibili forme secondarie e le più frequenti forme poligeniche,approfondire l’anamnesi familiare e ricercare eventuali segni clinici patognomonici.
Se confermata una forma familiare, il trattamento dovrà essere particolarmente efficace e continuativo al fine di raggiungere e mantenere il target per l’LDL-C.
Monitorare quindi periodicamente efficacia e tollerabilità del trattamento e, in caso di effetti collaterali, considerare eventuali interazioni farmacologiche