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18 maggio panel dʼassaggio degli oli dei frantoi, per concertare le caratteristiche del prodotto da realizzare insieme Lunedi 9 maggio Il consueto incontro mensile dei frantoiani aderenti al progetto ha abbandonato la tradizionale sede associativa; questa volta ci si eʼ trovati al Frantoio San Luigi, ospiti dei titolari: Paolo e Luigi. Lʼoccasione eʼ stata utile anche per una visita agli impianti, molto apprezzata dai partecipanti, soprattutto per le innovative tecnologie che fanno del frantoio un apparato che funziona senza attingere alle fonti energetiche tradizionali. Dal sole e dal nocciolino si estrae tutta lʼenergia che serve al funzionamento degli impianti. Nellʼincontro si sono discusse le prossime fasi del progetto. In attesa che la richiesta di contributo a Artigiancassa faccia il suo iter, è stato deciso di lavorare per la messa a punto del prodotto da commercializzare in gruppo, sia riguardo alle caratteristiche dellʼolio, sia per quanto concerne il packaging. Il 18 maggio ci si incontreraʼ, il pomeriggio in Confartigianato, per assaggiare i prodotti di ogni azienda e avviare un panel per la definizione dei protocolli di qualitaʼ. Si prenderaʼ anche contatto con i designers di Firenze per abbozzare la proposta di packaging, così da poter avviare contatti concreti con i potenziali clienti. I presenti sono stati d'accordo di eleggere alcuni frantoi, dotati di linea di imbottigliamento, come luoghi verso cui far convergere le produzioni di tutti gli altri. Si eʼ anche confermato che la partecipazione economica alla rete sia proporzionata alla capacitaʼ produttiva di ogni frantoio e alla sua aspettativa di vendita di prodotto. Paolo Sabatini stima che tutti insieme potremmo commercializzare 1000ql, nei primi anni. Su questa base si sono sviluppati i primi calcoli per la definizione del budget del progetto e per lʼorganizzazione delle attivitaʼ in rete. oro colato PUBBLICAZIONE PERIODICA AD USO INTERNO DEL PROGETTO PICCOLI FRANTOI TOSCANI Iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel quadro del programma AR.CO. 18 maggio 2011 6 Frantoio Batani Monticello Amiata (Cinigiano) Frantoio Bianchi e Lusini Montemerano (Manciano) Frantoio Ciacci Montelaterone (Arcidosso) Frantoio di Sovana Sovana (Sorano) Frantoio G. di Malavalle - Badiola (Castiglione d. Pescaia) Frantoio Il Barrocchio Petricci (Semproniano) Frantoio Il Verrocchio Casette Rossi (Roccastrada) Frantoio La Pieve Arcille (Campagnatico) Frantoio L’Oliviera Roccalbegna Frantoio Mastacchi Maria Arcille (Campagnatico) Frantoio Rocchi Batignano (Grosseto) Frantoio San Luigi Basse di Caldana (Gavorrano) Frantoio Turacchi Sassofortino (Roccastrada) Frantoio Terre di Capalbio Borgo Carige (Capalbio) Frantoio Trapassi Pari (Civitella Paganico) Un salto di qualitaʼ: obiettivo 1000 ql. di Fernando Lugli Sara’ stata la calda accoglienza dei titolari del frantoio S.Luigi, dove si e’ svolto l’ultimo incontro di coordinamento del progetto; sara’ la crescita di conoscenza reciproca tra i frantoiani, che fa aumentare la fiducia nel programma; sara’ l’immagine degli olivi in fiore che ci lancia un primo, concreto segnale che la prossima campagna olearia si avvicina; qualunque sia la causa, si deve riconoscere che il progetto ‘piccoli frantoi toscani’ ha subito un’accelerazione significativa. Le concrete condizioni poste dal piano di sviluppo, che e’ stato candidato al finanziamento Artigiancassa, hanno spronato ogni frantoio a prendere posizione, rispetto al ruolo da svolgere nella filiera produttiva e nel piano commerciale. Si e’ anche iniziato a ‘ragionare’ per definire il prodotto da realizzare insieme e si e’ programmata una prima serie di assaggi per fissarne le caratteristiche qualitative. In questo quadro, ospitiamo la storia del frantoio di Sovana, di antica tradizione ma con un management tutto nuovo. Antonio Merli, il titolare, e’ una persona profondamente innamorata del suo territorio e fa di tutto perche’ rimanga vitale. Un obiettivo che la rete dei piccoli frantoi toscani condivide in pieno. Coordinamento del progetto: Fernando Lugli [email protected] - Ivan Malevolti - [email protected] - Emiliano Calchetti - [email protected] - Maurizio Pellegrini - [email protected] ADERISCONO AL PROGETTO: L’iniziativa e’ aperta ad altre adesioni Ospiti del Frantoio San Luigi Il 16 maggio si e’ svolto un incontro a Firenze con lo studio di design ‘Archivio Personale’ per definire il logo del gruppo, il design dei prodotti e il packaging. E’ stato richiesto un preventivo per la realizzazione di queste attivita’, focalizzando l’attenzione sulle confezioni da 50 cl (bottiglia singola) e da 25 cl (set di tre bottiglie-assaggio). Il 17 maggio si e’ invece incontrato il management della ditta Chimar Imballaggi, per una prima definizione degli aspetti logistici. Sulla ipotesi di 1000 ql di olio da commercializzare si sono fatte le stime per il fabbisogno di confezioni, lo spazio di magazzino e la quantita’ di trasporti. La ditta ha anche la possibilita’ di climatizzare i locali di stoccaggio dell’olio utilizzando un sistema di cogenerazione che impiega energia solare e la combustione degli scarti di lavorazione. Il processo di lavorazione a basso consumo di petrolio, gia’ avviato da qualche frantoio, si estende alla filiera logistica, nel rispetto dell’ambiente. continua il lavoro di progettazione

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prime ipotesi progettuali

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18 maggiopanel dʼassaggio degli oli dei frantoi, per concertare le caratteristiche del prodotto da realizzare insieme

Lunedi 9 maggio

Il consueto incontro mensile dei frantoiani aderenti al progetto ha abbandonato la tradizionale sede associativa; questa volta ci si eʼ trovati al Frantoio San Luigi, ospiti dei titolari: Paolo e Luigi.Lʼoccasione eʼ stata utile anche per una visita agli impianti, molto apprezzata dai partecipanti, soprattutto per le innovative tecnologie che fanno del frantoio un apparato che funziona senza attingere alle fonti energetiche tradizionali. Dal sole e dal nocciolino si estrae tutta lʼenergia che serve al funzionamento degli

impianti. Nellʼincontro si sono discusse le prossime fasi del progetto. In attesa che la richiesta di contributo a Artigiancassa faccia il suo iter, è stato deciso di lavorare per la messa a punto del prodotto da commercializzare in gruppo, sia riguardo alle caratteristiche dellʼolio, sia per quanto concerne il packaging. Il 18 maggio ci si incontreraʼ, il pomeriggio in Confartigianato, per assaggiare i prodotti di ogni azienda e avviare un panel per la definizione dei protocolli di qualitaʼ. Si prenderaʼ anche contatto con i designers di Firenze per abbozzare la proposta di packaging, così da poter avviare contatti concreti con i

potenziali clienti. I presenti sono stati d'accordo di eleggere alcuni frantoi, dotati di linea di imbottigliamento, come luoghi verso cui far convergere le produzioni di tutti gli altri. Si eʼ anche confermato che la partecipazione economica alla rete sia proporzionata alla capacitaʼ produttiva di ogni frantoio e alla sua aspettativa di vendita di prodotto.Paolo Sabatini stima che tutti insieme potremmo commercializzare 1000ql, nei primi anni. Su questa base si sono sviluppati i primi calcoli per la definizione del budget del progetto e per lʼorganizzazione delle attivitaʼ in rete.

oro colatoPUBBLICAZIONE PERIODICA AD USO INTERNO DEL PROGETTO

PICCOLI FRANTOI TOSCANI

Iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel quadro del programma AR.CO.

18 maggio 2011

6

Frantoio Batani Monticello Amiata (Cinigiano)Frantoio Bianchi e Lusini Montemerano (Manciano)Frantoio Ciacci Montelaterone (Arcidosso)Frantoio di Sovana Sovana (Sorano)Frantoio G. di Malavalle - Badiola (Castiglione d. Pescaia)

Frantoio Il Barrocchio Petricci (Semproniano)Frantoio Il Verrocchio Casette Rossi (Roccastrada)Frantoio La Pieve Arcille (Campagnatico)Frantoio L’Oliviera RoccalbegnaFrantoio Mastacchi Maria Arcille (Campagnatico)

Frantoio Rocchi Batignano (Grosseto)Frantoio San Luigi Basse di Caldana (Gavorrano)Frantoio Turacchi Sassofortino (Roccastrada)Frantoio Terre di Capalbio Borgo Carige (Capalbio)Frantoio Trapassi Pari (Civitella Paganico)

Un salto di qualitaʼ: obiettivo 1000 ql.di Fernando Lugli

Sara’ stata la calda accoglienza dei titolari del frantoio S.Luigi, dove si e’ svolto l’ultimo incontro di coordinamento del progetto; sara’ la crescita di conoscenza reciproca tra i frantoiani, che fa aumentare la fiducia nel programma; sara’ l’immagine degli olivi in fiore che ci lancia un primo, concreto segnale che la prossima campagna olearia si avvicina; qualunque sia la causa, si deve riconoscere che il progetto ‘piccoli frantoi toscani’ ha subito un’accelerazione significativa. Le concrete condizioni poste dal piano di sviluppo, che e’ stato candidato al finanziamento Artigiancassa, hanno spronato ogni frantoio a prendere posizione, rispetto al ruolo da svolgere nella filiera produttiva e nel piano commerciale. Si e’ anche iniziato a ‘ragionare’ per definire il prodotto da realizzare insieme e si e’ programmata una prima serie di assaggi per fissarne le caratteristiche qualitative. In questo quadro, ospitiamo la storia del frantoio di Sovana, di antica tradizione ma con un management tutto nuovo. Antonio Merli, il titolare, e’ una persona profondamente innamorata del suo territorio e fa di tutto perche’ rimanga vitale. Un obiettivo che la rete dei piccoli frantoi toscani condivide in pieno.

Coordinamento del progetto: Fernando Lugli [email protected] - Ivan Malevolti - [email protected] - Emiliano Calchetti - [email protected] - Maurizio Pellegrini - [email protected]

ADERISCONO AL PROGETTO:

L’iniziativa e’ aperta ad altre adesioni

Ospiti del Frantoio San Luigi

Il 16 maggio si e’ svolto un incontro a Firenze con lo studio di design ‘Archivio Personale’ per definire il logo del gruppo, il design dei prodotti e il packaging. E’ stato richiesto un preventivo per la realizzazione di queste attivita’, focalizzando l’attenzione sulle confezioni da 50 cl (bottiglia singola) e da 25 cl (set di tre bottiglie-assaggio). Il 17 maggio si e’ invece incontrato il management della ditta Chimar Imballaggi, per una prima definizione degli aspetti logistici. Sulla ipotesi di 1000 ql di olio da commercializzare si sono fatte le stime per il fabbisogno di confezioni, lo spazio di magazzino e la quantita’ di trasporti. La ditta ha anche la possibilita’ di climatizzare i locali di stoccaggio dell’olio utilizzando un sistema di cogenerazione che impiega energia solare e la combustione degli scarti di lavorazione. Il processo di lavorazione a basso consumo di petrolio, gia’ avviato da qualche frantoio, si estende alla filiera logistica, nel rispetto dell’ambiente.

continua il lavoro di progettazione

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di Luigi Sabatini

L'incontro di martedì 10 con i due tecnici dell'ISRIM di Terni è stato molto interssante per il ns settore. I quattro stati europei maggiori produttori di olio di oliva, Italia, Spagna, Grecia e Portogallo stanno attuando una campagna di sensibilizzazione

ambientale per la gestione sostenibile dei residui di frantoio. Questa iniziativa comunitaria, denominata Oleico+, ha avuto il compito di ricercare, nei quattro stati, i sistemi di smaltimento e recupero dei residui della molitura che sono più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Ne sono stati esaminati circa 150 per giungere ad una selezionare gli otto piuʼ promettenti. Si tratta di tecnologie di vario tipo: realizzazione di biocombustibile, produzione di compost, processi di evaporazione, idrolisi, filtrazioni ed anche un innovativo sistema di fertirrigazione controllata nel sottosuolo. Queste tecnologie necessitano di un consistente investimento iniziale e quindi sono piuʼ facilmente realizzabili da da una rete di frantoi, piuttosto che dal singolo.La cosa molto positiva e confortante dell'incontro è stata comunque il rendersi conto che queste persone lavorano per aiutare la nostra categoria a trovare la soluzione a uno dei problemi più delicati e costosi non solo proponendo nuove tecnologie ma, ritengo fondamentale, ponendosi loro stessi come interlocutori tra i frantoiani ed il legislatore, poichè molte di queste pratiche sono compatibili con l'ambiente ma non con le normative attuali. A

riprova dell'importanza di questa campagna conoscitiva c'è che all'incontro erano presenti due tecnici agronomi della Regione Toscana che si occupano delle normative, i quali si sono dimostrati consapevoli delle difficoltà e vicini al mondo dei frantoiani. Nelle altre province italiane la partecipazione dei frantoiani a questi incontri è stata intorno all'80%; nella nostra provincia non si eʼ superato il 10%. Speriamo sia stato solo in problema di mancata informazione e non di poca sensibilità a questo argomento.

Sovana non ha bisogno di presentazioni: inserita fra i 180 borghi piu’ belli d’Italia dal Touring Club, la piccola cittadina e’ un

eccezionale concentrato di architetture estrusche, romane e medievali. Proprio ai margini del centro abitato, su un pianoro, sorge il frantoio di Antonio Merli a cui si accede da una breve scaletta, lasciando l’auto n e l p a r c h e g g i o principale. E’ un frantoio di antica tradizione. C o s i ‘ c i r a c c o n t a Antonio:” Mio padre, alla fine degli anni cinquanta, svolgeva altra attività ma fu coinvolto d a d u e c o n o s c e n t i nell’acquisto del vecchio frantoio del paese, per evitare che l’attività chiudesse. Il frantoio era d i propr ie tà d i una

famiglia molto agiata, che aveva deciso di lasciare Sovana; fatto comune per i piccoli centri rurali di quel tempo, che subivano l’abbandono a favore della città. Il principale artefice ed il più motivato fu Gagliano Brizzi, classe 1908, uomo di grande simpatia e di intelligenza molto viva. Gagliano mi raccontava che già da bambino frequentava il frantoio con il padre frantoiano, osservando affascinato le macchine per la lavorazione ma soprattutto le dinamiche all’interno del frantoio. Infatti alla fine degli anni 20 divenne l’uomo di fiducia del “padrone” come lui lo chiamava in tono scherzoso. Uomo capace e con una parlantina fuori dal comune, mi ha trasmesso

negli anni la passione per questo mondo e molte delle conoscenze che oggi possiedo. Anche per me la frequentazione del frantoio è iniziata molto presto e pur essendo figlio di commercianti, da adolescente ho iniziato a lavorare nei periodi di raccolta nel frantoio con grande entusiasmo. Mi piaceva l’aria di festa che si respirava e mi sentivo al pari degli adulti poiché il mio lavoro veniva retribuito e quindi riconosciuto. Ricordo la preparazione delle presse, costruire il ‘castello’ richiedeva attenzione poiché le ‘giunte’ della pasta andavano distribuite in modo uniforme, così da dare stabilità al tutto. Staccare la sansa dai fiscoli spremuti, che a quel tempo erano ancora di corda di cocco, era un lavoro faticoso perche’ occorreva battere con un bastone fiscolo per fiscolo; ci voleva forza e resistenza. Epiche erano poi le competizioni tra chi portava le olive, per avere le rese maggiori (questo esiste ancora). Tra i tanti racconti di Gagliano, uno in particolare mi ha colpito e mi ha fatto capire le condizioni di vita di tempi appena passati e la differenza tra peso e volume dell’olio. “Quando lavoravo sotto padrone” mi disse un giorno, ero sempre controllato a vista e nel momento della consegna l’olio veniva misurato con un boccale di 2,5 litri e dovevo stare attento ad “appozzare” il pollice dentro il boccale nel momento del riempimento”. Io, ingenuamente, non capii e chiesi il motivo. “Oggi l’olio si calcola a peso ma in quel periodo, si misurava a litri, dunque a volume. Pollice a pollice io dovevo, alla sera, aver “guadagnato” l’olio per il padrone, altrimenti ti puoi immaginare le conseguenze.” Il frantoio ha continuato negli anni e, come frantoiano, Gagliano che ci a lasciato alla bella età di 98 anni. Già da qualche anno però i figli degli soci avevano intrapreso altre attività e si erano trasferiti in città. Il frantoio ha rischiato ancora una volta di chiudere. A questo punto, sollecitato dai soci, ho deciso di accettare questa nuova sfida e continuare da solo un’attività ed una tradizione che non può morire. Nell’estate 2010 ho rilevato il frantoio iniziando l’ ammodernamento della struttura e dei macchinari. Certo il momento è difficile, sia dal un punto di vista economico che sociale. Oggi si parla spesso della qualità di vita e ritengo

che l’olio dal punto di vista alimentare e salu-tistico possa aiutare molti poiché lo considero, oltre che gradevole, il miglior grasso che esiste in natu-ra. Ma ho fatto questa scelta soprattutto per un desiderio personale che per me e’ anche un so-gno: contribuire a tra-smettere alle nuove gene-razioni una cultura mille-naria che va conservata e migliorata proprio per-che’ capace di dare qua-lità alla vita.

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PICCOLI FRANTOI TOSCANIIniziativa promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel quadro del programma AR.CO.

18 maggio 2011

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FRANTOIO di SOVANA di Antonio Merlistorie di frantoi

In alto, uno scorcio della piazza di Sovana; in basso, il punto vendita del frantoio e alcuni prodotti

Un’iniziativa dell’Unione Europea (progetto LIFE) per trovare nuove strade ecologiche ed economiche per lo smaltimento dei residui di lavorazione