Oro E Argento

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1 AREE MONETARIE DELL’ORO E DELL’ARGENTO IN ITALIA TRA IL X ED IL XIV SECOLO

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Le aree dell'oro e dell'argento nell'Europa medievale

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AREE MONETARIE DELL’ORO E

DELL’ARGENTO IN ITALIA TRA IL X ED IL

XIV SECOLO

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• I precedenti

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• L’oro bizantino • I tremissi aurei dei Longobardi• I denari di Carlo Magno e dei suoi successori• L’oro arabo

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Alessio I,hyperpyron aureo

Costantino VII, nomisma, 945-959

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5Regno Longobardo, tremissePavia, VII sec.

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6Carlo Magno, denaro, Milano793/4-812

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7Sicilia, Emiri Aghlabidi, Ibrahim II875-902

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8Sicilia, Califfi Fatimidi,Al-Mustansir, 1036-1094

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LA ‘TESI DI PIRENNE’:

• Moneta aurea: traffici internazionali ergo società opulenta.

• Moneta argentea: assenza dei traffici ergo società piuttosto povera.

• Oggi sappiamo che moneta di basso valore trasferiscono ricchezza anche ai livelli più bassi dello scambio.

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• Dal punto di vista della circolazione monetale frattura fra i territori franchi e quelli dell’Impero d’Oriente.

• Le “due Italie”

• DAY: lo scambio tra le due aree non venne mai meno.

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Caratteristiche del denario di Carlo Magno

• La moneta come strumento di natura fiscale, finalizzata al pagamento di tributi e per accumulare la ricchezza.

• La moneta non è usata principalmente come mezzo di scambio, e sicuramente non è presente nelle transazioni quotidiane di piccola entità.

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• Il periodo della svalutazione (X-XII secc.)

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• L’incremento della produzione monetaria non si ripercuote sull’economia del Nord Italia.

• La bilancia dei pagamenti è ancora sfavorevole: come provano i tesoretti di X e XI sec., le monete tendono a raggiungere il centro del potere per pagare le tasse.

• Svalutazione della moneta mediante diminuzione del fino nella lega e non riducendo il peso.

• Ruolo fondamentale di Venezia nel processo di svalutazione con l’uso sapiente della Legge di Gresham, a scapito delle zecche imperiali.

• Rapporto tra la svalutazione veneziana e quella bizantina.

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• Dopo il 962 fase di stabilità sotto gli Ottoni di Sassonia.

• Già dopo il 1024 riprende il processo di svalutazione: tra XI e XII in Italia le monete persero il 90% del loro intrinseco.

• Denaro lucchese in Italia centrale.

• Denaro pavese anche in Italia meridionale.

• Denaro milanese in Lombardia, Piemonte ed Emilia.

• Denaro veronese in Veneto, Friuli, Sud Tirolo, Carinzia Romagna.

• Denaro veneziano che si sovrappone alle aree veronesi e lucchesi.

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Pavia, denaro pavese

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Lucca, denaro lucchese

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Milano, denaro scodellato

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18Ugo e Lotario II, Verona,931-947

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Verona, Berengario

I,888-915

Venezia, Berengario I,819-822

Pavia, Ottone I, 962-973

Lucca, a nome di

Enrico, metà XII sec.

Verona, a nome di Enrico,1150 ca.-1164

Mantova, Vescovi

anonimi,denario

milanese, 1150-1256

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• I Normanni unificano l’Italia meridionale: “a ciascuno la sua moneta”.

• Tarì e follari, ma importazione di moneta d’argento della Normandia ( rothomagenses = denari di Rouen = romesine).

• Diffusione di denari pavesi degli Ottoni.

• Fiere di Champagne.

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21Palermo, Ruggero Ipost 1085/87

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22Ruggero II, Palermo1140-1154

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23Ruggero II, Palermo1140

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25Enrico VI, Messina,1196-1198, denari.

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Federico II Imperatore, tarì, 1220-1250

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27Federico IIdenari

Le Renovationes monetae

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• La nascita della “moneta grossa” (XII -XIII secc.)

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• Dal 1050 cessa la produzione dei dirhem.

• Dalla fine dell’XI l’Impero orientale non batte più argento.

• Primo tentativo: il ducale normanno.

• I denarii imperiales di Federico I

• Dopo il 1160-70 nuove miniere di argento.

• Denaro crociato di Verona.

• Il ducato veneziano tra il 1191 e il 1201.

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Venezia, Enrico Dandolo doge,grosso o ducato d’argento, 1192-1205

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Verona, Fed. IIgrosso veronese

Aquileia, Patriarchi,grosso a tondello scodellato

Trento, Vescovi anonimi

Aquileia

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32Bologna, Repubblica,Bolognino grosso, 1236-1337

Genova, Comune, grosso a nome di Corrado III, XIII sec.

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Verona, denaro crociato1185-1250

Venezia

Milano, a nome di Enrico,inizi XIII sec.

Genova, Repubblica,

grosso 1172-1217

Bologna, Repubblica,

grosso bolognino,1191-1337

Pisa

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• La fine delle coniazioni romee nel 1204 lascia spazio ad altre emissioni di moneta auree.

• Primo tentativo: l’Augustale di Federico II (1231): 854/1000 = lega dell’oro “di pagliola”, come la polvere aurea dal Centro Africa e gli ultimi iperperi romei. La moneta fredericiana non si integra nel sistema europeo di soldi e denari.

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Federico II, Brindisi, Augustale, post 1231

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• Nel 1252 Genova e Firenze iniziano la produzione di moneta aurea, compatibile con i sistemi di conto europei.

• Successo del fiorino.

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Firenze, Repubblica,Fiorino d’argento,

1252-1303

Genova, Repubblica,genovino, oro,post 1252

Genova, Repubblica,quartarola, post 1252

Genova, Repubblica, ottavino

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38Firenze, Comune, Fiorino,1252-1303

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• Espansione commerciale (secc. XIII - XIV)

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• Rapporto di cambio sfavorevole per i vecchi grossi rispetto ai fiorini.

• Nuove monete grosse: il grosso del Senato Romano, il saluto d’argento di Carlo I.

• Saluto d’argento e saluto d’oro (1272) favorito nel cambio nei traffici mediterranei. Quando il grosso matapan entra in crisi in oriente, viene sostituito dal gigliato napoletano.

• Nel centro Italia si afferma il grosso agontano con S. Ciriaco (dal 1280 ca.).

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Roma, Comune,ProvisinoXII-XIII sec.

Roma, Comune degli Andalò senatore, grosso del Senato, 1252-1255,1257-58

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Napoli, Carlo I,Saluto d’oro,

1266-1278

Napoli, Carlo I,Saluto d’argento,

1266-1278

Sicilia, Pietro I, Messina,Pierreale oro, 1282-1285

Napoli, Roberto I,gigliato, argento, 1309-1321

Ancona, Repubblica,Grosso agontano,

fine XIII-XIV sec,

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• Un grosso straniero di successo: il grosso tornese del re di Francia Luigi IX (1266).

• Il ducato d’oro veneziano (post 1285) eredita la forza di penetrazione nei mercati che era stata del grosso d’argento. Dal 1320 i grossi matapan scompaiono dalla circolazione.

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Luigi IX, Parigi,Grosso tornese,

1266-1270

Filippo III-IV, Parigi,Grosso tornese, XIII sec,

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Repubblica di Venezia,Giovanni Dandolo doge, ducatopost 1285

Milano, Prima Repubblica,Ambrosino in oro,II metà XIII sec.