Onstage Magazine Speciale MTV Days 2010

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Torino 25-26-27 giugno 2010 magazine ONSTAGE AUMENTA LA REALTÀ ! Basta una webcam e un computer in rete. Istruzioni a pagina 46.

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Onstage Magazine Speciale MTV Days 2010

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Torino 25-26-27 giugno 2010

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ONSTAGE AUMENTA LA REALTÀ !Basta una webcam e un computer in rete.Istruzioni a pagina 46.

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Tutti i locali di Milano e Roma dove trovi Onstage Magazine

MILANO

ROMADirettore ResponsabileEmanuele Vescovo

Direttore EditorialeDaniele [email protected]

Art Director & GraficaFederico [email protected]

Progetto graficoInedit srlvia Pietrasanta, 12 20143 [email protected]

Photo editorTommaso [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:Blueglue, Susanna La Polla, Franco Leletti, Massimo Longoni, Emanuele Mancini, Claudio Morsenchio, Gianni Olfeni, Marco Rigamonti, Giorgio Rossini

PubblicitàAreaconcerti srlvia Carlo De Angeli, 320141 Milanotel. 02.533558Luca [email protected] [email protected] Casieri [email protected] [email protected]

Pubblicità Triveneto, Mantova, Emilia RomagnaEver Est s.n.c.via Roma 5/A - 35010 Limena (PD)Tel. 049.8849246 [email protected] Pubblicità LazioAreaconcerti SrlVia Nizza, 5300198 RomaTel 06.45474811Paola [email protected]

RedazioneFrancesca [email protected] [email protected]

StampaCentro Stampa Quotidiani SpaVia dell’Industria, 52 25030 Erbusco (BS)

DistribuzioneMario [email protected]

Webhttp://www.onstageweb.comhttp://www.mylive.it

Onstage MagazineRegistrazione al tribunale di Milano N°362 del 01/06/2007

di Daniele Salomone

Avalon Pub Birreria MarconiCartolibreria Freak OutCasina dei PiniCircolo degli ArtistiCrazy BullDeja'VuDistillerie ClandestineExpressFata Morgana Freni e FrizioniFriend's Art CafèL'infernottoLatte PiùLe SorelleLettere CafèLiving Room CafèLocanda AtlantideMicca ClubMom ArtOn The Rox Open Music CafèPride Pub Rock Castle Cafè Shanti SimposioSotto Casa Di AndreaSotto Sotto Tam Tam Zen.O

Bar MagentaBhangraBarBiblioteca SormaniBlenderBondCafe MilanoCargoColonial CaffèCuoreDeseoElettrauto Cadore Exploit Felice San SushiFrank Café Fresco Art Good FellasGray Cat PubIedItem JamaicaJulien Café KapuzinerLa Bodeguita del MedioLa CaffetteriaLa FontanellaLe Coquetel Le ScimmieLelephant Magazzini GeneraliMaxi BarMom MorgansPacino CaféPharmacy Store RadetskyRefeelRoialto Café Sergent Peppers Skip IntroStardustTrattoria ToscanaTwelveVoloYguana

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Ci (ri)siamo. Anche quest’anno Onstage Magazine stringe la mano ad MTV per realizzare un numero speciale dedicato alla festa di compleanno dell’emittente (è questo il “movente” che ha portato, dal 1998 in poi, alla programmazione annuale di un MTV Day). Un' operazione rodata in occasione delle edizioni 2008 e 2009, con grande soddisfazione da parte di entrambi i media. Nostra per aver collaborato con una delle più importanti realtà legate alla musica ottenendo grandi consensi; loro perché il prodotto ha funzionato nella duplice funzione per cui era stato pensato: guida e approfondimento sui temi dell’evento. Quest’anno la partnership ha subito una ulteriore spinta per merito del nuovo format del b-day di MTV: non più un mega-concerto di piazza, ma una vera e propria music conference di 3 giorni - 25, 26 e 27 giugno, con un party inaugurale la sera del 24 - in cui la musica dal vivo è l’elemento centrale ma non l’unico: dibattiti con ospiti illustri, incontri con artisti aperti al pubblico e possibilità di incontrare i responsabili delle discografiche per le band emergenti sono alcuni dei momenti programmati. Senza dimenticare la lunga serie di eventi collaterali, tra cui mostre e dj set. Insomma, gli MTV Days 2010 sono uno spaccato del variopinto e articolato mondo della musica, che coinvolge artisti, discografici, giornalisti, manager e pubblico - non dimentichiamoci che è tutto gratis – senza il quale non c’è evento che possa dirsi riuscito. Torino, Capitale Europea della Gioventù 2010 e da qualche anno cuore pulsante della cultura e dell’arte italiane, è l’azzeccatissima cornice di una manifestazione dal sapore internazionale.Un simile evento richiedeva uno speciale di Onstage all’altezza della situazione. E noi l’abbiamo fatto. Oltre ad intervistare alcuni dei più attesi artisti – tutti purtroppo non ci stavano! - abbiamo coinvolto discografici, manager, giornalisti e musicisti sui contenuti degli MTV Days. Perseverando imperterriti nella volontà di offrire un prodotto che sia guida e approfondimento degli MTV Days, anche noi abbiamo voluto offrire uno spaccato della realtà musicale italiana. Solo che l’abbiamo messo sulla tanto bistrattata carta. Ma non per questo è meno preciso.

P.s. Siccome non si può vivere di solo lavoro, ci siamo divertiti con la realtà aumentata. Posizionate il marker che trovate in copertina davanti ad una webcam dopo esservi collegati al sito http://lab.joinpad.net/MTV002.C’è una sorpresina per voi.

Editoriale

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BELLA SCOPERTA

Ciclo combinato: (l/100km) 6,1. Emissioni C02: (g/km) 140.

· APERTURA CAPOTE ELETTRICA: 3 DIVERSE POSIZIONI· NUOVO MOTORE 1.3 MULTIJET 95 CV: PIÙ POTENZA, MENO EMISSIONI· SISTEMA START & STOP DI SERIE: MENO CONSUMI, PIÙ RISPETTO DELL’AMBIENTE

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Indice

Programma ufficiale MTV Days 2010

La mappa degli eventi

MTV Revolution: Intervista a Gian Paolo Tagliavia, a.d. di MTV

Keynote: Litfiba + Paul Weller + Patti Smith

Panel 03: Fare soldi con la musica secondo Pier Paolo Peroni

Panel 04: Massimo Cotto affronta il tema dei talent show

Listening Session: Major vs Indie

Gold Stage: Giuliano Palma

Hits! Stage: Gianluca Grignani

Pulse Stage: dARI

Storytellers: Fabri Fibra

Final Show: Nina Zilli + Crookers

La realtà aumentata di Onstage Magazine

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Programma ufficiale MTV Days 2010

giovedì 24/6 OPENING PARTY WITH RAY-BANCon Motel Connection e Leeroy Thornhill (dj set)Dalle 22:00 - Environment Park (via Livorno, 60)

venerdì 25/6KEYNOTE 1: LITFIBAh 12.00 - Palazzo Nuovo - DAMS Torino, sala n.3LISTENING SESSIONDalle 12 alle 18 – Palazzo Nuovo - DAMS TorinoPANEL 1 Musica digitale: criticità e nuovi sviluppi (Organizzato da FIMI-Confindustria).h 11.00 - Palazzo Nuovo - DAMS TorinoPANEL 2 Michael Jackson: L'eredità di MJ a un anno dalla sua morte.h 14.00 - Palazzo Nuovo - DAMS TorinoPANEL 3 Musica: hobby o mestiere? C’e’ ancora la possibilita’ di guadagnare facendo musica?h 15.00 - Palazzo Nuovo - DAMS TorinoPANEL 4 Esiste un futuro per i cantanti lanciati dai talent show?h 16.00 - Palazzo Nuovo - DAMS TorinoPANEL 5 La morte dell'album. Nel nuovo mondo digitale, qual è il valore ed il significato dell'album, per gli artisti, per il pubblico, per il mercato?h 17.00 - Palazzo Nuovo - DAMS TorinoKEYNOTE 2: PAUL WELLERh 18.00 – Palazzo Nuovo - DAMS Torino sala n.3MTV HITS! STAGE Dalle 20.00 - Cortile della Farmacia (via Giolitti, 36)Con: Alibia (band vincitrice MTV New Generation Contest), Si-mone Cristicchi, Max Gazzé, Gianluca Grignaniin diretta dalle ore 20.30 su MTV Hits! (canale 704 di Sky)MTV PULSE STAGEDalle 20.00 - Lapsus (via Principe Amedeo, 8)Con: A Memorable Day (band vincitrice MTV New Generation Contest), Broken Heart College, Finley, Sonohrain diretta dalle ore 20.30 su MTV Pulse (canale 707 di Sky)MTV GOLD STAGEDalle 20.00 - Spazio 211 (via Cigna, 211) Con: Soldier Of The Wrong War (band vincitrice MTV New Ge-neration Contest), Il Teatro degli Orrori, Linea 77, Giuliano Palma & The Bluebeaters.in diretta dalle ore 20.30 su MTV Gold (canale 705 di Sky)MUSIC ON JAIL: mostra fotografica di Ray HeinsiusDalle 12.00 presso lo Spazio Allegretti (Via San Francesco d'As-sisi, 14)TURNAPI’TARD powered by MetatronDalle 24.00 – Giancarlo (Murazzi del Po)Nikki (dj set)Vertical Life Teamh 14.00Official aperitive + dj setdalle 18.30 - Bar Blanco (Piazza Vittorio Veneto)

Clavel Sessiondalle 19.00 - Clavel (via Sant'Anselmo, 30)Dj set SoCool hip hopSoundaysdalle 19.15 Alcatraz e Acua Club (Murazzi del Po)Live set e lancio dell'etichetta SoundayFluido Nightsdalle 19.00 alle 04.30 - Fluido (Parco del Valentino)Dj set and moreStereo Terracedalle 19.00 alle 04.30 - Gamma (Parco del Valentino)Dj set and moreElectric Breakfast/Deep Lunch/Cosmic Brunchdalle 09.00 - Maison (via della Rocca, 19)Roy Paci & Aretuska liveh 18.00 FNAC Torino (Via Roma, 56)

sabato 26/6KEYNOTE 3: PATTI SMITHh 16.00 - Circolo dei Lettori (via Conte G. Bogino, 9)STORYTELLERS – FABRI FIBRA h 18.30 - Teatro Stabile Cavallerizza Reale (via G. Verdi, 9)in diretta streaming dalle ore 18.30 su MTV.ITin differita dalle ore 19.00 di domenica 27 su MTV ITALIA (+canale 49 e 109 del DTT)MTV HITS! STAGE Dalle 20.00 - Cortile della Farmacia (via Giolitti, 36)Con: Ragazzo Semplice (vincitore MTV New Generation Contest), The Niro, Paola Turci , Samuele Bersaniin diretta dalle ore 20.30 su MTV Hits! (canale 704 di Sky)MTV PULSE STAGEDalle 20.00 - Lapsus (via Principe Amedeo, 8)Con: Thank You For The Drum Machine (band vincitrice MTV New Generation Contest), dARI, Noemi, Lostin diretta dalle ore 20.30 su MTV Pulse (canale 707 di Sky)MTV GOLD STAGEDalle 20.00 - Spazio 211 (via Cigna, 211) Con: Toxic Tuna (band scelta da Italia Wave Love Festival), Mar-racash, Roy Paci & Aretuska, Africa Unitein diretta dalle ore 20.30 su MTV Gold (canale 705 di Sky)MUSIC ON JAIL: mostra fotografica di Ray HeinsiusDalle 12.00 presso lo Spazio Allegretti (Via San Francesco d'As-sisi, 14)TURNAPI’TARD powered by MetatronDalle 24.00 – Giancarlo (Murazzi del Po)My Awesome Mixtape (live)Vertical Life Teamh 14.00Official aperitive + dj setdalle 18.30 - Bar Blanco (Piazza Vittorio Veneto)Clavel Sessiondalle 19.00 - Clavel (via Sant'Anselmo, 30)Dj set SoCool hip hopSoundaysdalle 19.15 Alcatraz e Acua Club (Murazzi del Po)Live set e lancio dell'etichetta SoundayFluido Nightsdalle 19.00 alle 04.30 - Fluido (Parco del Valentino)

Dj set and moreStereo Terracedalle 19.00 alle 04.30 - Gamma (Parco del Valentino)Dj set and moreElectric Breakfast/Deep Lunch/Cosmic Brunchdalle 09.00 - Maison (via della Rocca, 19)Silvia Olari liveh 17.00 Le Ruc/o Shopville Le Gru (via Crea, 10 - Grugliasco)Yazzland.com presenta Freestyle Sportdalle 18.30 Parco del ValentinoFresbee free style jamVelvet Rock Zuma for MTV Daysh 19.00 – Velvet Rock zuma (via Silvio Pellico, 4/A) Xanax Loser live e dj set.Un assaggio di culturah 20.00 - Campus Universitario (Lungo Dora Siena) Cena multi-culturale a cura di EDISU.What lovely lovesh 21.00 - Diwan Café (via Baretti, 15)Dj set con Lovely Valentina.Soulful Summer dalle 23.00 - Imbarco Perosino (Parco del Valentino)Facilito Campidoglio presenta: We Campdalle 09.00 - Quartiere Campidoglioarte, design, musica, teatro, sport e cultura.Work In Progressdalle 20.00 - Caffé del Progresso (C.so San Maurizio 69/b) Music and visuals fino a notte fonda.

domenica 27/6FINAL SHOWh 20.00 - Piazza CastelloCon: Nina Zilli, Le Vibrazioni, Baustelle, Carmen Consoli, Crookers (dj set)Conducono: Valentina Correani, Francesco Mandelli, Alessan-dro, Brenda, Cadio, Wintyin diretta dalle ore 20:00 su MTV ITALIAin diretta streaming dalle ore 20:30 su MTV.ITMUSIC ON JAIL: mostra fotografica di Ray HeinsiusDalle 12.00 presso lo Spazio Allegretti (Via San Francesco d'As-sisi, 14)TURNAPI’TARD powered by MetatronDalle 24.00 – Giancarlo (Murazzi del Po)Phone Jobs (dj set)Official aperitive + dj setdalle 18.30 - Bar Blanco (Piazza Vittorio Veneto)Fluido Nightsdalle 19.00 alle 04.30 - Fluido (Parco del Valentino)Dj set and moreFacilito Campidoglio presenta: We Campdalle 09.00 - Quartiere Campidoglioarte, design, musica, teatro, sport e cultura.Bum Bum Freddalle 19.00 - Lab (Piazza Vittorio Veneto) ConcertoThe Beach Afterpartydalle 23.00 - The Beach (Murazzi del Po) dj setOne, Two, Three Recdalle 21.00 - Lab (Piazza Vittorio Veneto) Mon-key's e Ma-reluja in concerto

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giovedì 24/6

sabato 26/6 domenica 27/6

venerdì 25/6

LIVE confErEncE frIEnds TrUcK fInaL EVEnT

MTV daYs - THE TrUcKdal 24 al 27 giugno (alle 14.00) la sintesi dei momenti migliori degli MTV days con ospiti e protagonisti dell’evento. In diretta

da Piazza Vittorio.

MTV daYs on dEMandal termine degli MTV days si potrà rivedere tutto quanto è accaduto durante la manifestazione su MTV.IT e MTVMUsIc.it

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MTVrevolutionFin dal primo giorno di trasmissioni, nel settembre 1997, MTV Italia è stata un centro di gravità per il mondo della musica tricolore, dagli artisti al pubblico passando per gli addetti ai lavori. Oggi che questo mondo non se la passa benissimo – e i giovani hanno perso qualche punto di riferimento in questo senso - l’emittente ha deciso di rinforzare la sua posizione. Come? Trasformando il suo compleanno in una grande occasione per tutto il movimento. Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di MTV, ci ha spiegato questa “presa di posizione” del network.

> di Francesca Vuotto

cCi sono tante novità in questi MTV Days. Com’è nato il progetto?L’MTV Day nasce come festa di compleanno di MTV e infatti da tredici anni a questa parte è sempre stato organizzato a settembre, mese in cui sono cominciate le trasmissioni in Italia. Quest’anno ci siamo detti “Perché non fare di più?”. Così è nata l’idea di trasformare l’MTV Day in MTV Days, in modo che non fosse solo la celebrazione di un anniversario, ma anche un evento per stringere un rapporto ancora più saldo con il pubblico.

Come avete pensato di fare?Siamo partiti dal pre-supposto che i giovani tra i 15 e i 30 anni ci sono poco in televisione e in generale non sono ben rappresentati dai media. Questi ultimi tendono a far emergere un’immagi-ne che relega i ragazzi in due categorie, quella dei cosiddetti “bamboc-cioni” e quella di coloro che guardano i reali-ty. La realtà è molto più articolata, ma non c’è nessuno che dà voce a tutte le altre compo-nenti. In quanto media che si rivolge proprio a questa fascia di età ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa. Infatti, abbiamo perseguito questo obiettivo anche nella programmazione televisiva, soprattutto con MTV News. Ogni

giorno abbiamo presentato un ragazzo o una ragazza con una storia diversa, in modo da disegnare un affresco in presa diretta di chi sono i giovani italiani oggi. C’è stato il prete, l’emo, il truzzo e il figlio di emigrati che è nato e cresciuto qui, si sente italiano, ma è alle prese con i problemi legati alla cittadinanza. Fondamentalmente abbiamo voluto creare un evento che si rivolgesse a questa pluralità.

E per quanto riguarda la musica?Abbiamo pensato che MTV dovesse fornire una piattaforma che consentisse di esplorare la musica in tutti i suoi livelli, un po’ come

succede all’estero con i grandi festival. Per questo abbiamo coinvolto tutta l’industria musicale e non solo chi suona: artisti, gior-nalisti, promoter e manager si confrontano attraverso i panel, cioè delle tavole rotonde in cui si parla di argomenti che sono sulla bocca di tutti da tempo ma che non sono mai stati affrontati in modo ufficiale.

Anche gli incontri con artisti del calibro di Litfiba, Paul Weller e Patti Smith vanno letti in questa direzione?Volevamo che la musica fosse rappresentata nella sua totalità, per una questione di com-pletezza ma anche per aprire lo sguardo dei ragazzi su realtà diverse, del passato e del presente, italiane ed internazionali.

Gli MTV Days sono una vetrina per chi “ce l’ha fatta” con la musica, ma offre opportu-nità anche agli emergenti.Chi vuole approcciare la musica perché vuole farne un mestiere spesso non sa da che parte

iniziare, per questo abbiamo intro-dotto quello che io chiamo l’”ele-mento sogno”. I cosiddetti unsig-ned, cioè gli esordienti, hanno fatto sentire e vedere il loro talento con il concorso MTV New Generation Con-test: i sei vincitori apriranno i con-certi dei big in tre locali della città il 25 e 26 sera. Le possibilità non

finiscono qui, perché dalle 12.00 alle 18.00 di venerdì 25 tutti i gruppi e gli artisti potranno farsi visionare per 15 minuti ciascuno dagli A&R (gli Artists & Repertoire, i talent scout discografici, nda) delle principali case disco-grafiche.

Spesso l’industria musicale dà l’idea di ri-manere legata alle dinamiche tradizionali e

“MTV deve fornire una piattaforma che consenta di esplorare la musica in tutti i suoi livelli, come succede all’estero con i grandi festival. Per questo abbiamo coinvolto tutta l’industria musicale e non solo gli artisti”

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di far fatica ad aprirsi alle novità, avete in-contrato qualche resistenza?Questi MTV Days sono proprio la dimostra-zione che, probabilmente, è solo una que-stione di trovare l’interlocutore e le modalità giuste. Tutti hanno accolto con entusiasmo la nostra proposta di partecipazione a questa nuova formula, dalle discografiche ai promo-ter; la FIMI (la Federazione Industria Musi-cale Italiana, nda) si sta addirittura occupando in autonomia dell’orga-nizzazione di uno dei panel.

Il terzo grande interlo-cutore di questi MTV Days è la città di Torino, che si prepara ad essere invasa da migliaia di giovani.Siamo sempre stati consapevoli del fatto che è fondamentale il rapporto con il territorio. La manifestazione avrà tanto più successo quanto più coinvolgerà tutte le altre realtà, affinchè ciascuna a modo suo dia un appor-to all’evento. Per esempio, uno dei locali che

ospita i concerti serali ci ha detto che sta ide-ando un cocktail con il nome “MTV Days”, da servire gratuitamente a tutti durante le serate dell’evento. Torino è stata nominata Capitale Europea della Gioventù 2010, è una città mu-sicalmente significativa per gli ultimi 20 anni e vi si respira un’aria internazionale: è sicura-mente la città perfetta per questi primi MTV Days.

E’ possibile che l’evento diventi un appun-tamento fisso per la città piemontese?Non sappiamo ancora se gli MTV Days di-venteranno stanziali o se riprenderanno a gi-rare per l’Italia. Il fatto che siano itineranti dà la possibilità di portare l’evento in zone della penisola che di solito sono al di fuori del cir-

cuito degli eventi musicali, ma d’altro canto la macchina organizzativa è così complessa che rimanere nella stessa città ci aiuterebbe. Inoltre, di anno in anno sarebbe più facile atti-vare una città che avesse una memoria storica dell’evento e questa continuità darebbe modo di identificare meglio l’evento, un po’ come si sa che il South By Southwest Festival è ad Austin, in Texas. In realtà saremo in grado di

capire quale sarà la soluzione miglio-re solo dopo questo debutto, quando sapremo cosa sarà andato bene e cosa invece è da migliorare.

Pensate di portare avanti questa nuova attenzione verso il pubblico e questo nuovo punto di vista sulla

musica anche nel palinsesto televisivo?Dipende tutto dal riscontro che avremo, di-ciamo che abbiamo in mente qualcosa ma è troppo presto per rivelarlo. Prima dobbiamo toccare con mano l’accoglienza che sono in grado di ricevere gli MTV Days.

“Torino è stata nominata Capitale Europea della Gioventù 2010, è una città musicalmente significativa per gli ultimi 20 anni e vi si respira un’aria internazionale: è sicuramente la città perfetta per questi primi MTV Days”

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keynote

Non solo concerti: gli MTV Days 2010 offrono al pubblico la possibilità di incontrare grandi artisti italiani e internazionali. Si comincia venerdì 25 con i Litfiba: Piero e Ghigo raccontano i motivi della loro reunion e rispondono alle domande del pubblico. Lo stesso giorno ospite di MTV è Paul Weller, che presenta il suo ultimo album Wake Up The Nation con una straordinaria ed esclusiva performance acustica. Sabato 26 il pubblico di Torino ha l’occasione di incontrare Patti Smith, invitata per approfondire il legame tra musica e letteratura. Noi qui vi anticipiamo qualche riflessione sugli ospiti di questi appuntamenti.

PALAZZO NUOVO DAMS TORINO, sala n.3Conduce: Luca De Gennaro (Responsabile Strategie Musicali Mtv Italia)

AREACONFERENCE

25h. 12:00

25h. 18:00

26h. 16:00

> a cura di Giorgio Rossini

E’ difficile sintetizzare in poche righe l’importanza di una band come i Litfiba. Probabilmente qualche fotografia sa-rebbe meglio. Una serie di istantanee scattate in un luogo e in una data precisi. Siamo al Mediolanum Forum di As-sago, Milano, è il 13 aprile 2010. La temperatura e il cielo sono l’inequivocabile segnale di una primavera che ama farsi desiderare più del solito. I signori che si apprestano a salire sul palco, di primavere ne hanno viste tante. Non si tratta di un concerto qualsiasi. Tornano, insieme, davanti a migliaia di fan in trepidante attesa, Piero Pelù e Ghigo Renzulli, i Litfiba, dopo dieci anni di chiacchiere e dichia-razioni vere o presunte sui motivi di una separazione che solo l’anno scorso sembrava insanabile. E invece no, ec-coli qui. Piero e Ghigo, Ghigo e Piero, per regalare ancora un brivido. Canzoni immortali, brani stampati in manie-ra indelebile nella storia del rock italiano. Piaccia o meno, sarebbe terribilmente sbagliato parlare del rock in Italia senza dedicar loro – che hanno sdoganato il concetto di musica “alternativa” nel nostro paese - uno dei capitoli più importanti di un’ideale enciclopedia. Ecco i Litfiba sono questo: sono storia, sono passato, ma sono anche fu-turo. Il motivo? Chiedetelo alle migliaia di spettatori che erano presenti a quel concerto. Questione di stile, di chi-mica. Il concerto è finito. Il Forum lentamente si svuota. Il fotografo ha fatto il suo lavoro. Ce ne saranno altri di spettacoli. Anzi, lo spettacolo deve ancora cominciare.

Escludendo appassionati e addetti ai lavori, il nome di Paul Weller dalle nostre parti non suscita particolari re-azioni. Si va dal “l’ho sentito nominare qualche volta”, al “Paul chi???”. Ebbene, per informazioni dettagliate chie-dere a qualsiasi musicista britannico in attività. Sarebbe come se un Inglese chiedesse ad un Italiano di spiegargli chi è Adriano Celentano. Ecco, forse questo paragone può rendere l’idea della portata del personaggio. Leg-gasi alla voce “icona”. Il nome di Paul Weller non può essere relegato al solo ambito musicale. Egli è stato tra i maggiori fautori di un intero movimento culturale nato in Inghilterra a fine anni ‘70, il cosiddetto “Mod Revival”, che si esprimeva attraverso la musica e uno stile di ab-bigliamento che miscelava insieme elementi diversi del punk, ad altri propri del decennio precedente (si pensi ai primi Who). Difficile inquadrarlo musicalmente: dopo aver fondato i Jam, gruppo di punta del “Mod Revival”, Paul cambia decisamente genere con gli Style Council, con cui propone un pop-rock molto influenzato dalla new wave anni ’80, per poi intraprendere una carriera solista nel decennio successivo. Ora, dopo una trentina d’anni, continua ad essere un riferimento costante per la cultura brit (chiedete di lui ai fratelli Gallagher), al di là dei generi e delle diverse declinazioni. Sì perché, come Weller stesso ha dichiarato tempo fa, “i vestiti cambiano, le droghe anche e così la musica. È l’attitudine che rimane immutata”.

Chiedete ad un qualsiasi chitarrista quale sia la sua figura di riferimento, quale personaggio abbia avuto un’influen-za tale da spingerlo ad iniziare a suonare lo strumento a sei corde. Almeno otto su dieci vi risponderanno “Sua Maestà Jimi Hendrix”. Facendo lo stesso esperimento con un bassista il risultato sarebbe con ogni probabilità Jaco Pastorius. Ora proviamo a chiederlo ad una qualsiasi musicista donna nata negli anni ’70. Dieci donne su die-ci vi farebbero il nome di Patti Smith, senza nemmeno pensarci troppo. La Sacerdotessa del Rock (questo è da sempre il suo soprannome) è l’unica erede e testimone attiva dell’età dell’oro del rock, gli anni ’70. Anni in cui non erano in pochi a pensare che la musica, quella musi-ca, avrebbe potuto cambiare il mondo. Ma Patti Smith era ed è anche di più: punk ancor prima che il punk esistesse come movimento culturale, con una voce che è riuscita a racchiudere in sé la potenza comunicativa di Bob Dylan e l’espressività poetica di Jim Morrison. Patti è una so-pravvissuta; sopravvissuta all’apatia ideologica e sociale degli anni ’80 e al confuso risveglio del decennio succes-sivo. È passata attraverso le generazioni continuando a fare quello che le è sempre venuto naturale: raccontare i dolori del mondo con la sua musica e con la sua voce. Cercate i suoi dischi e sentitela cantare le sue canzoni, o interpretare quelle di altri artisti, e capirete il motivo per cui quelle dieci donne risponderebbero, senza nemmeno pensarci troppo, “Patti Smith”.

litfibaPALAZZO NUOVODAMS TORINO, sala n.3

paul wellerCIRCOLO DEI LETTORIConduce: Bill Flanagan (EVP Editorial Director VH1)

patty smith

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I am the thunder, I am the sound, the million volts, the years of doubt. My stitches are made to hold my fury when I’m the star deep in the night. I am your voice,

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panel 03

MUSICA: HOBBY O MESTIERE? ESISTE ANCORA LA POSSIBILITA’ DI GUADAGNARE FACENDO MUSICA?

AREACONFERENCE

25h. 15:00

La risposta è “si”. Da quando la musica ha cominciato ad essere venduta e distribuita tramite supporto – stiamo parlando della prima metà del secolo scorso – ha sempre offerto opportunità di guadagno ad artisti e operatori del settore. L’evoluzione dei mezzi e delle tecnologie ha au-mentato in modo direttamente proporzionale questa opportunità. Basta pensare alla diffusione della radio - formidabile strumento di promozio-ne – o all’introduzione del compact disc e ancora alle recenti tecniche video, che contribuiscono alle mega-produzioni a cui assistiamo durante i con-certi. Insomma, le tecnologie non sono mai state, e non lo sono nemmeno oggi, un ostacolo per il business musicale. Casomai l’hanno trasformato. La crisi del settore dipende da un cambiamento nella testa di chi fa musica, che a sua volta è figlio di trasformazioni culturali che riguarda-no le nuove generazioni.Negli anni ‘60 e ‘70 i grandi gruppi si dividevano in due categorie: i mostri di bravura (penso ai Beatles, ai Pink Floyd, ai Genesis, ai Jetro Thull) e le band che riuscivano a essere uniche, inimitabili per l’attitudine (come i Rolling Stones, per citare il caso più evidente). In generale il livello era talmente alto che i ragazzi non ci pensavano neanche ad arrivare lassù, si accontentavano di imitare le gesta dei loro idoli. Ripetere un riff di chitarra era già un successo. Se invece pensavano di potere raggiungere quel livello sape-vano di doversi sbattere come pazzi, suonando tutti i giorni, mettendo a dura prova persino la passione. Era chiaro che per emergere e vivere di musica ci volesse qualità, deter-minazione e grande talento. Chi aveva tutto questo poteva provare a vivere di musica.Poi è successo qualcosa che ha cambiato tutto.

La diffusione di massa dei grandi media, prima la televi-sione poi internet, ha cambiato la mentalità imprenditoria-le applicata alla musica. Si è radicata la convinzione che si potesse fare soldi facilmente sfruttando la promozione e poco altro. Impacchetto un prodotto, lo promuovo, lo ven-

do. Il primo effetto di tutto questo è stato un cambiamento nella percezione delle generazioni più giovani. Improvvi-samente arrivare al numero uno in classifica non era più un’impresa, non servivano una preparazione maniacale e qualità fuori dal comune. Diventare musicisti professionisti è sembrato facile. Pian piano artisti e band emergenti hanno cominciato ad avere grandi pretese, soprattutto in tema di promozione, prima ancora di aver scritto mezza canzone. Oggi si vuole tutto e subito dimenticando che la musica è passione, impegno, umiltà, sacrificio. E talento. Dove sono tutte queste canzoni meravigliose che non vengono fuori? Dove sono queste miriadi di album bellissimi che nessuno vuole produrre? Ma non voglio puntare il dito sui ragazzi o comunque su chi vuole emergere. Non è colpa loro, è un processo che in qualche modo è stato indotto con dei mo-delli sbagliati. Voglio parlare di un personaggio che potrebbe sembrare fuori luogo e invece è perfettamente calzante: Lady Gaga. E’ una specie di rivoluzione. Ha fatto tutto da sola. Canta be-nissimo, suona il piano altrettanto bene e si è sbattuta come

una matta, capendo cosa fare, dove, come e quando farlo. Ha curato il suo look, i vestiti e tutto il resto. E’ una con due palle così. Mostra le chiappe? Bene, significa che è anche furba perché ha capito che la comunicazione moderna pre-tende certe cose. E’ stata talmente brava che è esplosa prima

ancora che qualcuno avesse modo di accorgersene, producendo un giro d’affari di milioni di dollari per se stessa e per chi la produce.La gente paga e ha sempre pagato per la musica, ma vuole qualcosa di davvero unico e irripetibile. La controprova sono i concerti, il ramo più florido del business musicale: non sono replicabili. Così

anche i reality: il pubblico si appassiona alla storia, s’imme-desima e fa il tifo per un concorrente. Succede solo lì. E’ una cosa unica.Si può vivere di musica, ma ci vogliono i giusti presuppo-sti. I soldi ci sono, solo che fanno un giro diverso rispetto a quello che molti si aspettano.

Onstage ha chiesto un contributo sul tema ad un “grande vecchio” del music business italiano: Pier Paolo Peroni, manager, produttore e discografico (con un passato da dj). Ecco il suo pensiero sull’argomento.

Pier Paolo Peroni comincia come collaboratore di Jovanotti e Claudio Cecchetto. Nel 1989 entra nel-la squadra di Radio Deejay, prima come capore-dattore della tv e poi (nel 1990) come responsabile della programmazione musicale. Nel ‘94 passa a Radio Capital e nel ‘99 a Radio Due. Nel frattem-po produce gli 883 (è il manager di Max Pezzali)

e fonda la FRI - Free Record Independent - nella cui scuderia entrano Francesco Facchinetti e i Finley, di cui Pierpaolo è anche il manager. Dal 2008 esprime il suo giudizio a X Factor – Il processo.

Pier Paolo Peroni

cPALAZZO NUOVO - DAMS TORINO, sala n. 36Intervengono: Paolo “Chinaski” Pavanello (Linea 77), Alioscia (Casino Royale, consulente), Daniele Menci (Head of Music Sony Music), Boosta (Subsonica, dj, conduttore radiofonico) Coordina: Alberto Campo (Direttore artistico Traffic Festival)

"La crisi del settore musicale dipende da un cambiamento nella testa di chi fa musica, che a sua volta è figlio di trasformazioni culturali che riguardano le nuove generazioni"

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panel 04

EsistE un futuro pEr i cantanti lanciati dai talEnt show?

arEaconfErEncE

25h. 16:00

Perdonatemi se inizio parlando di me. Lo faccio solo per sgombrare il campo da un equivoco: non ho pregiudizi, guardo la musica in televisione e faccio il possibile per di-stinguere il grano dal loglio. Non coltivo per natura snobi-smi particolari: ho lavorato con Mara Maionchi a Scalo 76, ho fatto l’autore al Festival di Sanremo e diretto Sanremo-lab; e a quelli che mi dicono, arricciando il naso: “Ma come, proprio tu che sei nato con il rock, ora ti occupi anche di canzonette?”, rispondo che preferisco predicare nel deserto piuttosto che dir messa da parroco ai convertiti. Sono con-vinto si possa siringare musica di qualità anche in rassegne nazionalpopolari, basta farlo con cautela e senza integralismi.Quindi: non ho niente contro i talent – da lì sono comunque emersi personaggi interessanti, alcuni dei quali corrono anche il rischio di avere una car-riera; non ho niente contro le case discografiche – conosco alla perfezione le difficoltà, i problemi, la crisi di mercato che ti mettono con le spalle al muro come davanti a un plotone di esecuzione. Quello che non sopporto è l’atteggiamento delle case discografiche verso i talent. Appiattimento totale, asservimento assoluto. Per non parlare dei singoli discografici. Ci sono quelli onesti e sinceri, e allora massimo rispetto. Ma ci sono anche quelli che conoscono la musica vera eppure gridano al miracolo davanti alle telecamere per canzoncine da salotto, salvo poi, nei camerini, gettare valangate di merda sul giovane talen-to che hanno appena finito di definire il più grande degli ultimi dieci anni, un hotel cinque stelle lusso in un mondo di bed and breakfast. Che tristezza vedere alcune persone che hanno scritto pagine importanti della discografia italia-

na prostituirsi per un’inquadratura. E che malinconia ve-dere che ormai le major, salvo poche illuminate eccezioni, accettano di pubblicare un disco di un esordiente solo dopo essersi assicurate che ci sia una vetrina adeguata per pro-muoverlo. Un tempo erano loro a doverla procurare ai loro artisti, ora li mettono sotto contratto solo dopo aver saputo che andranno a Sanremo o a X-Factor (già, ci decidiamo o no a dire che a X-Factor sopravvive un incredibile paradosso: il primo premio sarebbe un contratto discografico, però si evita di dire che molti artisti hanno già un contratto prima ancora di partecipare. Perché si fa così? Perché quella è la

vetrina, bellezza).Ecco, il problema non è Amici, non è X-Factor, non è Sanre-mo. È che in un ambiente sano, quelle sarebbero tre occasio-ni, non le tre occasioni. Sarebbero una parte del tutto, non il tutto. Invece no: se non vai lì, sei finito prima ancora di cominciare, annegato senza esserti buttato in acqua. Non è questo il segnale di qualcosa che non va?Non solo: mi sembra, lo dico senza voler offendere nessuno, che a volte latiti anche il lavoro discografico alla fine dei pro-grammi televisivi. Sembra quasi che le case discografiche buttino sul mercato i cd (a volte mal assortiti e con canzoni

che non sono né carne né pesce) e poi vedano cosa succede. Quelli che, per qualche ragione, funzionano, li tengono; gli altri li scaricano. Non sarebbe più giusto accompagnarli, prenderli per mano, differenziando l’approccio per ognuno di loro? Sappiamo benissimo che il più grande problema del mercato attuale è l’incapacità di tollerare gli inciampi. Mentre un tempo i vari De Gregori, Venditti, Dalla, Fossati (e via elencando) potevano permettersi il lusso di sbagliare e cadere perché c’era tempo e modo per rialzarsi, oggi no: se sbagli il primo disco sei fottuto.Per concludere: attenzione, quindi, perché i talent possono

essere una fucina di talenti con il fattore giusto ma anche una fabbrica di falliti, senza troppe colpe dei ragazzi.Qualcuno si ricorda di Ilaria, la bella diciannovenne della prima edizione di X-Factor? Copertina di Ma-xime, articolone all’interno, tutti a sbavare (artisti-camente e no) per lei. Dov’è finita? Chi l’ha vista? Non valeva la pena gettare (a lei come a molti altri) un salvagente se non proprio una zattera?

onstage ha chiesto un contributo sul tema ad un grande conoscitore della musica e del music business, Massimo cotto. Ecco le sue parole sul tema.

Massimo cotto

cpalaZZo nuoVo - daMs torino (sala n. 35)intervengono: Mara Maionchi (produttrice),toni Maiello (cantante, ex Xfactor) coordina: Marinella Venegoni (la stampa)

Massimo Cotto è giornalista e scrittore. Entra in Rai come dj nel 1983 e ci rimane 20 anni prima di approdare, nel 2007, a Radio Capital (oggi conduce Capital Tribute). Nel frattempo ha scritto su quotidiani (L'Indipendente, Il Tirreno), magazine (da L’Espresso a Rockstar) e libri, con 3 romanzi all’attivo. Da anni Massimo fa parte di

commissioni e giurie varie a Sanremo e quest’anno è stato tra gli autori dell’intero festival.

"oggi se sbagli il primo disco sei fottuto. attenzione, quindi, perché i talent possono essere una fucina di talenti con il fattore giusto ma anche una fabbrica di falliti, senza troppe colpe dei ragazzi"

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listening sessionA&R e manager discografici incontrano le band esordienti

Francesco BrezziFondatore Ghost Records

AREACONFERENCE

25dalle 12:00alle 18:00

In diversi modi: dalle riviste specializzate a MySpace, ai vari concorsi. Ultimamente anche in tv con i talent show. Ma questo è un altro argomento.

Gli elementi principali sono il talento e il carisma: o ce l’hai o non ce l’hai, c’è poco da fare. Inoltre, solitamente si cerca di privilegiare gli artisti che scrivono i loro brani.

Si comincia a lavorare: si costruisce in team che s’impegni sulle canzoni, le strutture, i contenuti e l’immagine.

Non funziona esattamente così. Dipende dai contratti e dalle persone (sono sempre le persone che fanno la differenza). In ogni caso, se un’etichetta discografica si prende dei grossi ri-schi imprenditoriali, investendo sull’artista/band mi sembra corretto che all’inizio l’artista/band possa soffrire un po’. Ma è un gioco delle parti.

Trovare soluzioni musicali originali o perlomeno tentare di far-lo, uscendo dai canoni tradizionali, e giocare con le parole per trovare dei contenuti che possano arrivare alla gente. Non si scrive solo per soddisfare il proprio ego ma per poter condivi-dere con altre persone. Si compone musica perché si hanno del-le cose da dire, un mondo da raccontare, urgenze da esprimere nella speranza che più gente possibile si possa rispecchiare in quella musica. E, di conseguenza, diventare pubblico affezio-nato, per seguire l’artista… in capo al mondo!

Dipende sempre dai casi e dalle persone. Come dicevo prima sono sempre le persone che fanno la differenza e determinano le situazioni. E’ chiaro che nelle major c’è la possibilità di misu-rarsi con risorse economiche maggiori (ma mica sempre, a vol-te bisogna inventarsi “sinergie” e trovare idee per sopperire) e con relazioni più forti e possibilità di maggiore penetrazione nei media più diffusi. E’ chiaro che l’argomento non si può li-quidare in poche parole.

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Tre giorni (più l’anteprima) di musica, conferenze e incontri con artisti e operatori del settore. Gli MTV Days sono una grande music conference. E come tali, non potevano certo dimenticarsi di chi del mondo della musica vuole far parte, di chi vuole trasformare una passione in professione. Ecco perché, oltre al contest MTV New Generation (che porterà sui palchi di Torino giovani band emergenti), nella giornata di venerdì 25 giugno aspiranti musicisti possono incontrare discografici e manager, presentandosi e presentando loro la propria musica. Per cominciare a capire come si comportano le etichette con gli emergenti, abbiamo coinvolto una major (la Universal) e una indie (la Ghost Records), facendo qualche domanda a chi si occupa di scovare nuovi talenti.

Come funziona, oggi, la ricerca di nuovi talenti?

Quali elementi sono fondamentali perché un gruppo/artista attiri l’attenzione di una label?

Una volta individuati gruppi/artisti interessanti, come si muove l’etichetta?

Si dice che le etichette “prendano per il collo” i musicisti che firmano il loro primo contratto. E’ così?

Che consiglio ti senti di dare ad un gruppo/musicista che deve proporsi ad una discografica?

Che vantaggi offre una major rispetto ad un’etichetta indipendente e viceversa?

Opterò per un'argomentazione “old style”: è ancora indispensa-bile lavorare sulla ricerca, individuare le band che davvero han-no voglia di fare rispetto a quelle che puntano soltanto all'hype del momento, capire se un artista o una band abbiano un seguito (perlomeno potenziale) che esuli dal consenso di famigliari, ami-ci e fidanzate.

Mutuando dal gergo sportivo statunitense definirei questi ele-menti “untangibles”. Mi spiego: vedi giocare due cestisti, en-trambi dotati di talento e potenziale, ma ti accorgi che uno dei due rispetto all'altro fa le cose in modo più naturale ed ha “la fac-cia giusta”. Si tratta di qualità astratte, cui è molto difficile dare una valenza concreta.

Una indie (per snellezza di organico e potere decisionale), si muove per capire sia a livello artistico che personale il proprio interlocutore: cerchi di prefigurarti uno scenario in cui si possa lavorare con tranquillità, efficienza e profitto. Lo vedi subito se esistono i presupposti per sviluppare un piano di lavoro profi-cuo per entrambi.

Non è il nostro caso. Nella nostra discografia vedrai tanti esordi seguiti da un secondo/terzo disco (faccio gli esempi degli Hot Gossip e di Ronin). Ma è vero che le condizioni con cui firma una band all'esordio sono normalmente meno favorevoli all'ar-tista rispetto ai lavori successivi ed è anche vero che il lavoro e l’investimento sono ingenti per quella che potrebbe rilevarsi solo una scommessa.

E' molto importante che la band/artista abbia già un minimo di “storico” da sottoporre ad un'etichetta. L'abbattimento dei costi di registrazione mette potenzialmente tutti nelle condizioni di registrare una demo, per cui entrano in gioco altre valutazioni, di tipo attitudinale. In genere, chi ha davvero il “sacro fuoco” dentro, prima di presentare del materiale ad un'etichetta ha fatto diversi concerti, è stato in grado di farsi conoscere quantomeno nella propria zona d'origine, ha già magari stampato qualcosa di “artigianale” (un cd ovvero un EP in download, ad esempio) senza stare con le mani in mano se nessuna etichetta si fa avanti.

In Italia le indies non hanno ancora un incisività sul mercato tale da poter competere, a livello di investimenti, con una major (mentre all’estero, nel 2008, la quota di mercato delle indipen-denti è stata il 32 %). Ma le indies sono organizzazioni di indi-vidui generalmente costituite da fan genuini degli artisti con cui lavorano, non hanno un consiglio d'amministrazione a cui dover sottoporre i risultati di vendita ed hanno una struttura snella e dinamica in cui le decisioni possono essere prese in un secondo senza infinite riunioni.

Davide BenettiUfficio Artistico Universal Music Italy

cPALAZZO NUOVO - DAMS TORINO, sala n. 14, 24, 26, 27, 28Partecipano: Gabriele Minelli (Head Of Talent Marketing and A&R EMI Music), Roberto Trinci (Senior A&R Manager EMI Music Publishing), Pietro Camonchia (Metatron Group, manager musicale), Renato Meli (A&R Manager Sony Music), Sara Potente (A&R Manager Universal Music)

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giuliano palma

Dell’MTV Day è una sorta di veterano (“Ne ho fatti due o tre, se devo essere sincero ho perso il conto”), e la sua ope-ra di riscrittura in chiave ska e r’n’b degli anni '60 italiani è ormai proverbiale. Va da sé che per Giuliano Palma & The Bluebeaters, nonostante le continue hit sfornate, il posto na-turale fosse quello sul palco Gold, quello dei classici. “Sono orgoglioso di essere considerato un classico” conferma lui. “Anche se mi fa sentire un po’ vecchio. “Gold” suona bene, se posso me la tiro un po’...”.

Per tirarsela Giuliano avrebbe più di un motivo. Da qual-che anno sembra che tutto ciò che tocca si trasformi in oro (altra conferma della giusta collocazione sul palco). Che si tratti di una cover di Gino Paoli o Iva Zanicchi, o di impre-ziosire il debutto di una giovane di talento come Nina Zilli, la sua voce dal timbro inconfondibile è sempre un refrain costante negli air play delle ra-dio. E pensare che i Bluebeaters sono iniziati quasi per gioco. “L’idea era quella di una live band come valvola di sfogo dai progetti di ciascuno di noi. Fare cover era la cosa più semplice perché con i rispettivi impegni mettersi anche a comporre sarebbe stato complicato. Poi la cosa ci ha preso la mano”.

Le cover - marchio di fabbrica dei Bluebeaters - negli ul-timi tempi sembrano andare molto di moda. Modestia a parte Giuliano sente di potersi ascrivere una sorta di primo-genitura. “Quando abbiamo incominciato noi a fare cover nessuno le faceva. O meglio, la cover si è sempre fatta, ma magari si trattava di un brano saltuario. Invece negli ultimi anni i miei colleghi si sono messi a fare album di questo tipo con sempre maggiore frequenza”. Però c’è rifacimen-to e rifacimento, non si può fare di tutta l’erba un fascio... “Tante volte sento delle cover fatte in maniera calligrafica” tiene a precisare lui. “Noi cambiamo radicalmente l’arran-giamento originale. Facendo un paragone motoristico, io prendo una macchina e la stravolgo: le cambio carrozzeria, motore, sospensioni e assetto. Qualcuno si limita a mettere dei coprisedili”. Il risultato è che quando si sente un pezzo rifatto dai Bluebeaters si capisce al volo che si tratta di loro perché il sound è un vero marchio di fabbrica, complice il ritmo in levare. E succedono fenomeni strani come la pove-ra Iva Zanicchi che quando canta Testarda io ormai la deve

fare con l’arrangiamento “made in Giuliano Palma”, perché così gliela chiedono.

Questi MTV Days per il cantante milanese hanno un particolare significato. “Sono molto fiero di esserci per più motivi” spiega. “Mi piace molto come manifestazione e appena posso vedo di parteciparvi, ma quest’anno ha un sapore particolare. Intanto la nuova formula, che è molto interessante. Ma poi c’è la location. Io sono nato e vivo a Milano, ma Torino è la base logistica del progetto Giuliano Palma & The Bluebeaters. Le prove le facciamo lì, due terzi dei musicisti sono torinesi, registriamo i dischi allo studio di Carlo Rossi sulle colline. Inutile dire che per noi è come giocare in casa”.

A Torino la band presenta i pezzi dall’ultimo album, Combo, che, dopo essere uscito nel 2009, è stato ripubblica-to recentemente in una veste ampliata, con quattro pezzi prima disponibili solo online e l’inedito Nuvole rosa, in cui Giuliano duetta con Melanie Fiona. “Mi sono sempre van-tato di non fare featuring organizzati a tavolino” dice lui. “Nell’ultimo periodo ho cantato con Nina Zilli e Samuel dei Subsonica. Faccio le cose con altri solo se li conosco molto bene. A questo giro invece Melanie Fiona mi è stata propo-sta dalla Universal. E mi sono dovuto ricredere”.

Quella della riedizione dello stesso album con l’aggiunta di uno o due pezzi nuovi sembra essere una costante per Giuliano, al punto che si è ripetuta con tutti e tre i lavori editi fino ad oggi. Su questo qualche critica si è sollevata e lui non si sottrae alla questione. “È un tasto dolente che sta diventando quasi un tormentone” spiega. “La dico in tutta franchezza: me la sono anche menata perché poteva sembrare una voglia di speculare ai danni dei fan. In realtà tutto è nato perché all’inizio eravamo una sorta di Armata Brancaleone che andava avanti alla giornata. Se mentre stai facendo il disco ti arriva Gino Paoli che ti propone di fare

una cosa insieme che fai? Dici di no? Quindi, in accordo con la casa discografica ristampiamo il disco e stampiamo il sin-golo”. Con Boogaloo il problema è stato di diverso tipo. “In quel caso abbiamo tentato l’avventura Sanremo. Il disco era uscito e noi abbiamo presentato per il Festival Se ne dicon di parole. Non ci hanno presi e di buttare quella canzone non ce la sentivamo. Perciò abbiamo ristampato l’album inse-rendo il pezzo. E la storia si è ripetuta con Nuvole rosa, anche in questo caso colpa di Sanremo. Purtroppo sono meccani-smi a cui ti devi adeguare anche perché, per colpa della crisi del disco, si tentano varie vie”.

Oltretutto in casi come questi, per chi ha già comprato il disco originale il rischio è che le “novità” se le scarichi

in qualche modo dalla Rete. Ma su questo la po-sizione di Giuliano è molto pratica e in qualche modo per nulla politicamente corretta. “Non sono mai stato uno che ha lanciato appelli con-tro il download selvaggio” afferma. “Se uno ha pochi soldi cosa gli devo dire? Che se lo scarichi il disco. Quello che dico è che se poi il disco pia-

ce davvero sarebbe bello e giusto che lo si comprasse, così da sovvenzionare il progetto, magari bevendo una birra in meno. Una volta uno si poteva comprare dieci dischi, ades-so con gli stessi soldi se ne compra uno e gli altri li scarica”. Download, canzoni sul telefonino, cantanti “scoperti” dalla televisione. Un panorama musicale molto diverso da quello che piace a Giuliano, così affezionato ai tempi andati. “Io dico solo una cosa: una volta la tv era un traguardo, oggi è una partenza. Vuol dire che nel sistema c’è qualcosa che non va”.

Meglio pensare allora alla musica vera, quella suonata dal vivo che si sentirà sui palchi degli MTV Days. Giulia-no preannuncia sorprese. “A Torino c’è anche Nina Zilli” dice. “Credo proprio che faremo qualcosa perché ogni volta che ci ritroviamo a suonare insieme è molto bello. Non ci lasceremo sfuggire l’occasione. Anzi, devo dire che stiamo preparando altre cose da fare insieme. Io e lei è tanto che studiamo due o tre cover da cantare dal vivo. Quindi, pre-paratevi a qualcosa di inaspettato!”.

Se i Bluebeaters sono uno dei gruppi live più divertenti e apprezzati della musica italiana - oltre che attesti protagonisti degli MTV Days - gran parte del merito va riconosciuto a Giuliano Palma, cantante e frontman della band. Habitué dei compleanni di MTV, Giuliano ci ha raccontato della band, del rapporto con Torino e dell’ultimo disco, Combo, pubblicato in due atti.

> di Massimo Longoni

" Torino è la base del progetto Bluebeaters. Le prove le facciamo lì, due terzi dei musicisti sono torinesi e registriamo i dischi sulle colline intorno. Per noi è come giocare in casa "

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LIVE

LGOLD STAGE - SPAZIO 211 via Cigna, 211

dalle 20:00

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CAPAREZZA - 18 DIC 2010 : “IL GIORNO IN CUI NON È SUCCESSO NIENTE”Il giorno in cui non è successo niente è stato meraviglioso. Non so se ci avete mai fatto caso, ma quando non succede niente tutto ciò che ci circonda diventa sbalorditivo.

SMEMORANDA 2011 - 487 BEAUTIFUL DAYS DI RACCONTI, GIOCHI E BATTUTE, STICKERS, VIGNETTE E CITAZIONI. IN PIÙ, GRATIS, UNA VODAFONE CARD IN ESCLUSIVA CON SMEMO 2011. SCOPRI TUTTI I SERVIZI SUL NUOVO SOCIAL NETWORK WWW.SMEMO.IT

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Nell’anno della prematura scomparsa dell’icona reggae Bob Marley, il 1981, Bunna e Madaski from Pinerolo (Torino) si uniscono per formare gli Africa Unite, dall’omonima can-zone del rasta-man jamaicano. Sono il gruppo più longevo e rappresentativo dell’universo reggae made in Italy. Rootz, lavoro numero quindici, è uscito nella primavera 2010, dopo quattro anni di pausa; contiene dodici inediti avvolti nelle sonorità del genere, in cui riflessioni, paure e gioie vengono espresse nell’inconfondibile “ritmo in levare”.

Un autobus - la linea 77 è quello che porta alla sala prove - dà il nome alla band nu-metal di Venaria, nel torinese. È il 1993 quando si forma il gruppo, ma solo 5 anni più tardi Emo, Nitto, Chinaski, Dade e Tozzo pubblicano il primo Lp, Too Much Happiness Makes Kids Paranoid, scritto interamente in inglese. L’ultimo, 10, uscito a marzo e anticipato dal singo-lo Vertigine, è il primo con tutti i testi in italiano. I Linea vantano tour in tutto il mondo e illustri collaborazioni (Subsonica, Tiziano Ferro, Roy Paci & Aretuska).

Gli Aretuska nascono nel 1998 capitanati da Roy Paci. Da allora, pubblicano quattro album (l’ultimo, Latinista, è usci-to nel 2010) e compongono numerosi lavori per tv e cinema. Con Suonoglobal (2007) – quello con Toda joia toda beleza, per intenderci – raggiungono l’apice della popolarità. Roy, già trombettista, compositore ed arrangiatore, viaggia in Sud America, Canarie e Senegal dove sviluppa le sue influenze musicali, e si produce in un’infinita serie di collaborazioni in tutto il mondo (Manu Chao, Negrita, Mike Patton).

Fabio Rizzo, meglio noto come Marracash, arriva dal quartiere popolare Barona, zona sud di Milano. Entra a far parte della crew Dogo Gang (collettivo hip-hop formatosi attorno ai Club Dogo) con la quale collabora dal 2003. È in uscita l’ultimo lavoro Roccia music vol. 2 con cui spera di bissare il successo del precedente Mar-racash (2008). Oltre alla collaborazione con i Club Dogo in Dogocrazia e con J-Ax in Deca Dance si ricorda per la partecipazione del 2009 a Domani, singolo di sostegno ai terremotati d’Abruzzo.

Il progetto nasce nel 2005 da un’idea di Pierpaolo Capovilla, frontman dei One Dimensional Man, che unisce Gionata Mirai (voce e chitarra dei Super Elastic Bubble Plastic), Francesco Valente (batterista dei One Dimensional Man) e Giulio Favero, poi sostituito dal polistrumentista Nicola Marzan. Si definiscono un “quartetto rock bello classico, con una gran voglia di suonare della musica potente ma intrigante, violenta ma dai contenuti romantici, ignorante ma colta”. Se lo dicono loro, c’è da fidarsi.

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gold stage

teatrodegli orrori linea 77

marracashafrica unite roy paci

26h. 20:00

25h. 20:00

MTV Gold (canale 705 dello Skybox) propone i grandi classici della musica con una playlist aggiornata settimanalmente che offre i videoclip di artisti italiani e internazionali. Ma gli MTV Days sono il compleanno di MTV Italia, dunque sul Gold Stage (allo Spazio 211 di Torino) largo agli artisti di casa nostra. Aprono i Soldier Of The Wrong War (il 25), band vincitrice dell' MTV New Generation Contest, e i Toxic Tuna (il 26), scelti da Italia Wave Festival.

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hits! stage25

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gianluca grignani

All’altro capo del telefono c’è un Grignani sereno e rilas-sato, che comincia a raccontarmi del tour teatrale appena concluso, della soddisfazione per le risposte avute dal pub-blico e dei progetti che non vede l’ora di realizzare a breve termine. La parte del rocker dannato gli sta stretta da tem-po, questo è il momento di raccogliere i frutti di una semina artistica durata quasi diciotto anni: ”Il prossimo anno biso-gna fare una bella festa, 18 anni di carriera sono un traguar-do pazzesco, come diventare maggiorenni un’altra volta” scherziamo subito.

Gianluca mi parla del nuovo album (il decimo in carrie-ra) Romantico Rock Show, pubblicato a gennaio su etichetta Sony e ci tiene particolarmente a dire che è stato registrato tutto nel suo nuovo studio, La Fabbrica del Suono, insieme al fedele Andrea Tripodi, “un vero mago del suono”. E’una squadra affiatata quella che sostiene Grignani, sia in studio che sul palco, una squadra davvero vincente e lui non dimentica mai di precisare che “squadra vin-cente non si cambia”.

Il singolo che ha lanciato l’album, Sei sempre stata mia, in rotazione radiofonica dall’inizio di gennaio e premiato da ottime posizioni in classifica, è una ballata rock delle sue, di quelle che non lasciano spazio a sensazioni banali ma ti entrano direttamente nella pelle come un graffio, esattamente come il suo inconfondi-bile timbro vocale. La breve ma intensa tournée nei teatri è stata il pretesto per presentare al pubblico i pezzi del nuovo album e i sold out registrati in più di una data – partico-larmente gradito al cantautore il tutto esaurito del Teatro Smeraldo di Milano il 19 maggio scorso – hanno conferma-to ancora una volta quanto Gianluca continui ad essere ap-prezzato. Sembra davvero un ricordo lontano la disavven-tura dell’e te parole false e inutili. Ma presto farò chiarezza sull’accaduto, adesso voglio solo pensare a realizzare quel sogno in musica che tengo nel cas-setto da tempo”.

Il sogno di cui parla è quello di riprodurre, sperimentare e far conoscere al pubblico il suono in quadrifonia: “Una

tecnica di diffusione del suono che prevede il posiziona-mento di casse non solo di fronte al pubblico ma anche alle sue spalle e che implica un bilanciamento acustico già spe-rimentato diversi anni fa dai Pink Floyd”. E spiega così la scelta di tornare ad esibirsi in teatro, ambiente più adatto per il giusto balance del suono:” Ho preferito i teatri perché sto cercando di creare un suono quasi in dolby, a 360 gradi. Nei posti da duemila, tremila persone si può fare. E a me in-teressa molto che il pubblico possa ascoltare la mia musica al meglio. Il tour nei teatri ripartirà dal prossimo ottobre e saranno per il momento 12 date, occasione propizia per far provare alla gente il fascino incredibile della quadrifonia”.

Dopo le piacevoli fatiche di un tour appena concluso ben oltre le più rosee aspettative, questi per Gianluca sono gior-ni di full immersion in studio, bisogna affinare nei minimi dettagli gli arrangiamenti più adatti per rendere i brani in

scaletta “quadrifonici”. “Il mio intento è quello di coinvol-gere completamente gli spettatori. Vorrei che la musica cre-asse l’effetto di un grande abbraccio sonoro. Desidero una totale interazione tra palco e platea”.

Grignani sarà uno dei protagonisti degli imminenti MTV-Days 2010 di Torino, ma la sua esibizione live non preve-de sperimentazioni sonore, anche perché l’ambiente della manifestazione non è strutturato per permettere l’ascolto in quadrifonia, quindi bisognerà aspettare l’autunno per testare il tutto.

L’attenzione al sound, agli arrangiamenti particolari e non omologati sono ormai da tempo una costante nel lavoro di Grignani. Le esperienze in Gran Bretagna, le collaborazioni prestigiose con produttori fuori dall’Italia hanno contribu-ito ad una totale crescita artistica. “Rimanere ancorato ad

uno stile mi ha sempre annoiato. La ricerca sul suono inve-ce mi ha sempre affascinato e spinto a sperimentare nuove strade. In Italia spesso si ha la brutta abitudine di ingabbiare un artista in un genere per tutta la sua esistenza, magari di etichettarlo per sempre. Io mi sto impegnando, con molto entusiasmo, per uscire da questa trappola anche se, a dire il vero, percorro la mia strada di musicista senza pensare troppo a quello che si dice in giro. M’interessa regalare al mio pubblico qualcosa che sia emozionante e di qualità”.

L’ex ribelle della musica italiana ha conservato la grinta, la voce sofferente e, soprattutto, la voglia di stupire, ma con la sua arte più che con i suoi eccessi. L’esperienza (tripla) della paternità indubbiamente ha addolcito certi aspetti della sua personalità spesso burrascosa, ne ha tirato fuori la parte migliore e questo si percepisce dai brani che compone già da qualche anno. “Ricordo i tempi del tour de La fabbri-

ca di plastica, quando ero veramente scatenato ed ero convinto che il mio essere così eccessivo, senza regole e non asservito allo showbiz fosse estrema-mente rock. Ma il rock è la vita stessa, è quello che ti accade intorno e se sei accecato, rischi di perderti il meglio.”

Le undici tracce di Romantico Rock Show spiega-no meglio di qualunque altra parola lo stato d’animo del “nuovo” Gianluca Grignani: ispirato nella musica e nei testi, il cantautore quasi quarantenne dimostra di sapersi muovere piuttosto agilmente tra sferzate rock e intime bal-late, guidato da quel sentimento che inevitabilmente per-mette la nascita di qualsiasi cosa, l’amore. L’amore per la sua donna e i suoi bambini, per la sua musica e per quel suo pubblico che non lo ha mai rinnegato. E in questo nuovo lavoro si sente chiaramente, soprattutto nell’intro particola-rissima: un brusio di gente trepidante che aspetta l’ingresso sul palco dell’artista seguito da grida e scrosci di mani. Il Romantico Rock Show incomincia con un’inequivocabile di-chiarazione d’amore: “Sei tu a fare il grande salto, sei tu con chi volo più in alto”.

Vasco lo aveva indicato come suo erede e per un po’ di tempo questa “investitura” deve essergli pesata. Non che la buona musica non venisse fuori, ma Grignani in passato è spesso sembrato “distratto”. Oggi Gianluca è un artista diverso, migliore, totalmente concentrato sulla sua carriera. E i risultati arrivano. Ci ha raccontato tutto a poche settimane dalla performance di Torino sul Hits! Stage.

> di Roberta Maiorano

“Un tempo pensavo che essere così eccessivo e senza regole fosse estremamente rock. Ma il rock è la vita stessa, è quello che ti accade intorno e se sei accecato rischi di perderti il meglio”

AREALIVE

LHITS! STAGE - CORTILE DELLA FARMACIA via Giolitti, 36

dalle 20:00

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- onstage

JOVANOTTI - 09 OTT 2010: “ESERCIZI PER UN BEAUTIFUL DAY”amare alla follia qualcuno che ti fa incazzare...vivere fino a impazzire senza mai stancarsicadere a terra e rialzarsi cadere e rialzarsi

SMEMORANDA 2011 - 487 BEAUTIFUL DAYS DI RACCONTI, GIOCHI E BATTUTE, STICKERS, VIGNETTE E CITAZIONI. IN PIÙ, GRATIS, UNA VODAFONE CARD IN ESCLUSIVA CON SMEMO 2011. SCOPRI TUTTI I SERVIZI SUL NUOVO SOCIAL NETWORK WWW.SMEMO.IT

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“Il mio intento è quello di sperimentare dal vivo il suono in quadrifonia. Vorrei che la musica creasse un grande abbraccio sonoro. Desidero una totale interazione tra palco e platea”

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Il cantautore romagnolo muove i suoi primi passi al fianco di Lucio Dalla, per cui scrive anche il testo di Canzone (1996). Quattro anni più tardi i brani del suo L’oroscopo speciale com-pongono la colonna sonora del film di Aldo, Giovanni e Gia-como Chiedimi se sono felice. Collabora con grandi artisti, come Mina e interpreta una canzone di Lucio Battisti per la raccol-ta-tributo Innocenti evasioni 2006. Pochi mesi prima dell’uscita dell’ultimo album Manifesto abusivo (2009) partecipa al singo-lo Domani in favore dell’Abruzzo.

Tutto merito di una chitarra trovata in soffitta a 17 anni se Simone Cristicchi comincia la sua avventura nell’universo della canzone. Co-nosce il successo nel 2005 con il tormentone Vorrei cantare come Biagio e, dopo una pioggia di premi e riconoscimenti, nel 2007 si aggiudica il 57° Festival di Sanremo con Ti regalerò una rosa. Lo stesso anno prende vita il suo secondo album Dall’altra parte del cancello. Tra progetti cine-matografici ed editoriali l’artista romano ha recentemente pubblicato Grand Hotel Cristicchi.

Il successo di Paola Turci passa da Sanremo. Cinque presenze su altrettante edizioni della kermesse dal 1986 al 1990. L’anno successivo vince il Cantagiro e la notorietà raggiunge l’apice, tanto da meritare l’attenzione di Vasco che le regala Una sgommata e via (1995). Successivamente il suo impegno si sofferma anche sulle cover – Sai che è un attimo e Questione di sguardi le più rappresentative. Ad oggi vanta notevoli collaborazioni (Rei, Mannoia, Gazzè) e ben 14 album pubblicati. L’ultimo, Giorni di rose è uscito ad apri-le 2010.

Dietro questo singolare nome d’arte si nasconde Da-vide Combusti. Figlio d’arte - suo padre è stato il bat-terista di alcuni gruppi della Beat generation italiana - impara a suonare chitarra, basso e percussioni fin da piccolo. Notato nel 2007 a Londra mentre apre un con-certo di Carmen Consoli, pubblica il suo primo album omonimo e riceve dal MEI il premio come “Rivelazione dell’anno". Nel 2009 partecipa al concerto del 1° maggio e all’Italia Wave Festival di Livorno. Ad aprile 2010 è uscito il suo secondo disco, Best Wishes.

Romano di nascita, Max passa l’infanzia in Belgio, dove studia pianoforte e basso elettrico. Si esibisce in diversi locali di Bruxelles prima di trasferirsi in Francia con la sua band. Dal 1991 – anno del suo ritorno in Italia – si dedica alla sperimentazione sonore e, con le prime collaborazioni (Daniele Silvestri e Paola Turci su tutti), avvia anche la sua carriera solista. Ha pubblicato nove album; l’ultimo, Quindi? (maggio 2010), contiene il singolo Mentre dormi, tema musicale del film Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo.

max gazzè

simone cristicchi

the nirosamuele bersani paola turci

26h. 20:00

25h. 20:00

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hits! stage Canale 704 dello Skybox, MTV HITS! è caratterizzato dall’imprevedibilità del flusso musicale. Hit italiane e internazionali di oggi e del recente passato si alternano nel palinsesto quotidiano. Ecco gli artisti che MTV ha scelto per rappresentare l’anima del canale sull’omonimo palco (posizionato nel cortile del Museo della Scienza di Torino). Aprono gli Alibia (il 25) e i Ragazzo Semplice (il 26), band vincitrici dell' MTV New Generation Contest.

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dalle 20:00

sSe c’è una cosa che non si può rimproverare ai dARI, è che manchino d’iniziativa. Al secondo disco hanno già cam-biato formula e look, fanno video “misteriosi” e qualcuno diventa pure vj di MTV (Cadio, il biondo tastierista). Chi meglio di loro interpreta l’anima del palco “Pulse”, sul qua-le suoneranno sabato 26? Nessuno, appunto. Dario, voce e chitarra, ci ha spiegato perchè.

Ascoltando Più di te, primo singolo del vostro nuovo album (In testa), sembra che abbiate in-trapreso una nuova direzione artistica: molto più electro, quasi dance.Abbiamo sperimentato molto con l’elettronica e quelle tipologie di sonorità. La nostra speranza è che il disco venga accolto nel migliore dei modi. Siamo con-tenti perché il singolo sta andando molto bene e crediamo molto in ciò che abbiamo portato a termine.

Siete stati influenzati da qualche band o artista per questa svolta, che è sia musicale che d’immagine ? Ci siamo ispirati molto a gruppi come Depeche Mode, Daft Punk e Prodigi e prendiamo spunto anche dall’universo punk-rock americano. Per quanto riguarda il look è qual-

cosa di personale e non dipende dalla moda del momento. Molte persone credono che ci siamo costruiti dei personag-gi, ma la verità è che noi siamo così da sempre.Quali sono state le dinamiche all’interno della band nell’affrontare questo cambiamento di stile?Le canzoni del nuovo disco le ho scritte io, poi sono state lavorate in studio insieme a Fabio, bassista del gruppo. Il

nostro produttore Domenico “Mimmo” Capuano, che col-labora con noi già da Sottovuoto generazionale (album di debutto del 2008, nda), ci ha fornito un background di elettronica e dance che abbiamo miscelato alla carica del rock. È un mix che ci garba e speriamo che piaccia anche ai nostri fan.

Guardando il video di Più di te sono rimasto colpito dalla scena in cui Fabio tiene in mano La ricerca della felicità di

Bertrand Russel. Abbiamo scelto di inserire delle scene decontestualizzate dall’intero video. Oltre a Fabio con il libro di Bertrand Rus-sel, c’è Daniel (batterista, nda) a dorso nudo all’interno di un supermercato con un quadro di Klimt, e ancora io all’in-terno di un bar con un ombrello; alla fine Cadio (tastierista, nda) con un fiore in una gabbia in mezzo alla strada. Noi

abbiamo attribuito un significato a queste scene ma prima di svelarlo aspettiamo le reazioni dei nostri fan. So che è una cosa strana, ma ha colpito molte persone, quindi l’idea ha funzionato.

Vi aspettate che questo disco avvicini nuovo pubblico alla vostra musica?

Il nostro sound è cambiato, ma non bisogna denigrare quel-lo che è stato fatto prima. Siamo giovani, per noi c’è tempo e abbiamo la possibilità di provare qualcosa di nuovo. È sem-pre un’evoluzione, un percorso musicale che ogni artista fa. Noi ci auguriamo innanzitutto di non perdere il pubblico che già abbiamo e poi cercheremo di guadagnare sempre più fan. Dal momento che ho sempre voluto scrivere canzo-ni e fare dischi sono consapevole dell’importanza di portare la musica a un numero di persone sempre maggiore. Penso

“Il nostro sound è cambiato, ma non bisogna denigrare quello che è stato fatto prima. Siamo giovani, per noi c’è tempo e abbiamo la possibilità di provare qualcosa di nuovo”

dARISe c’è una cosa che non si può rimproverare ai dARI, è che man-chino d’iniziativa. Al secondo disco hanno già cambiato formula e look, fanno video “misteriosi” e qualcuno diventa pure vj di MTV (Cadio, il biondo tastierista). Chi meglio di loro interpreta l’anima del palco “Pulse”, sul quale suoneranno sabato 26? Nes-suno, appunto. Dario, voce e chitarra, ci ha spiegato perchè.

> di Mattia Sbriziolo

pulse stage

LPULSE STAGE - LAPSUSvia Principe Amedeo, 8

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sia il volere di ogni musicista.

Agli MTV Days suonate sul Pulse Stage. Come vedi la sce-na di cui fate parte insieme a band come Lost e Finley?Sono ragazzi come noi, cresciuti tra garage e sala prove. L’evento di MTV è per noi molto stimolante, perché suonare dal vivo ci da il massimo della carica. Il fatto che abbiano spalmato le esibizioni su tre diversi palchi in base al genere di artista o band sembra molto interessante. Distinguere gli spettacoli può essere geniale, poiché la gente ha la possibilità di girare per Torino e soddisfare i propri gusti. O forse era meglio avere un unico palco. Sincera-mente non saprei. Il punto interrogativo rimane.

Cosa ne pensi del format degli MTV Days?È stato organizzato molto bene perché oltre ad avere la musica live, che è il motore di tutto l’evento, ospita tanti piccoli satelliti intorno come conferenze, interviste e approfondimenti su temi relativi al mondo musicale. E, soprattutto, propone una ghiotta chance alle band emergenti del nostro paese. Penso che per Torino siano tre giorni veramente importanti.

Tra i tanti eventi quale non ti perderai e perché? Sicuramente il nostro concerto! Colgo l’occasione per invita-re tutti al Lapsus (sede del Pulse Stage, nda) perché presen-

tiamo il disco nuovo insieme a Lost e Finley. Siamo usciti tutti lo stesso anno quindi c’è una sorta di filo conduttore che ci unisce. E’ molto interessante il concerto dell’ultima sera in cui si esibiscono Le Vibrazioni, Carmen Consoli, i Baustelle, Nina Zilli e i Crookers. Mi piace l’idea di ascoltare un po’ di musica ad alto volume ai bordi del palco.

Parlando di MTV come tv e quindi come strumento di co-municazione, credi sia in grado di influenzare il comporta-mento del pubblico, soprattutto quello più giovane?

La televisione è un’arma molto potente perché ti permette di avere grande visibilità. E’ vero che anche i reality ti dan-no fama, ma creano ogni anno artisti usa e getta. Quelli che rimangono sono veramente pochi. Vorrei ricordare che la televisione ha spinto tutti noi a suonare ed è quello che vo-gliamo fare per tutta la vita. Per continuare, bisogna quindi trovare l’occasione per garantirsi la giusta visibilità. MTV ad esempio, attraverso MTV New Generation, permette alle band emergenti di dimostrare quello che sanno fare. Anche

noi abbiamo cominciato dai concorsi come Arezzo Wave o Rock Targato Italia, che sono stati una rampa di lancio. Sicu-ramente anche Internet offre grande visibilità e, assieme alla tv, è un mezzo in grado di far conoscere la tua musica a più persone possibili.

A proposito di MTV, come vedi l’avventura di Cadio come vj? Non avete paura che a causa di questo impegno possa togliere tempo alla band?Per lui è una bella opportunità. Per noi è semplicemente uno

dei nostri che è sempre in televisione e, a livello promozionale, indubbiamente ci aiuta. Poi credo si stia divertendo. Ci dobbiamo organizzare in occa-sione dei live, ma non penso sia un ostacolo per il gruppo.

Dopo gli MTV Days quali sono i vostri progetti live?Porteremo il nostro ultimo disco in tutta Italia e partecipe-remo a diverse manifestazioni. Poi per l’autunno stiamo preparando una tournée teatrale. Cercheremo di suonare il disco nuovo e i lavori passati in teatro, location particolare per una band come i dARI. L’idea è quella di preparare una ventina di date per tutta Italia: da nord a sud. E poi vedre-mo.

“Vorrei ricordare che la televisione ha spinto tutti noi a suonare ed è quello che vogliamo fare per tutta la vita. Per continuare bisogna trovare l’occasione per garantirsi la giusta visibilità”

NEGRITA - 20 MARZO 2011: “QUALCOSA SI MUOVE” È da un po’ di giorni che qualcosa si muove, che i muscoli guizzano e che le orecchie si drizzano. Stanno arrivando le nuove canzoni… ieri era solo un’idea, oggi avevamo un pez-zo finito. Ci ha fatto vibrare all’unisono, eccitati per tutta la giornata.

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I due fratelli veronesi Luca e Diego Fainello, in arte Sonohra (nome riferito al concetto di “musica senza confini”), vincono Sanremo Giovani nel 2008, anno di Liberi da sempre, in poco tempo disco di platino e poi d’oro. Vengono eletti da MTV “Best New Artist” e ricevono la nomination come “Best Ita-lian Act” agli MTV European Music Awards: riconoscimenti che garantiscono al duo popolarità e successo. Nel periodo in cui partecipano al 60° Festival di Sanremo (febbraio 2010) esce Metà.

Da Vicenza e dintorni arrivano i Lost, gruppo pop rock composto da quattro ragazzi poco più che ventenni. Nel 2007 la band viene selezionata per il programma musicale di MTV TRL Extra Live. Grazie a questa occasione ottengono il primo contratto discografico e cominciano la faticosa strada verso il successo, aiutati dai social network, MySpace su tutti. Dal 2008 al 2010 lavorano assiduamente e producono un album dopo l’altro: XD, Sospeso e l’ultimo Allora sia buon viaggio.

Nel 2003 nascono a Milano i Finley, composti dal vocalist Marco Pedretti, il chitarrista Carmine Ruggiero, il bassista Stefano Mantegazza e il batterista Danilo Calvio. Tutti clas-se ’85. Dopo la solita gavetta tra i locali meneghini entrano nella scuderia di Claudio Cecchetto (e Pierpaolo Peroni), che vede nella band il potenziale giusto. Il 30 marzo 2010 pubblicano Fuori!, promosso da un “filmclip” suddiviso in cinque episodi, ognuno dei quali contraddistinto da un di-verso brano dell’album.

Nick e Michy sul finire dell’estate 2008 decidono di dar vita ai Broken Heart College, ispirati da band come i Jo-nas Brothers. Il talento non manca a questi ventenni im-pegnati sin da piccoli in aule di canto e musica. La grinta da rockers e la freschezza delle loro melodie pop li porta nel 2009 al successo del singolo Na na na e, nel 2010, a partecipare al Festival di Sanremo nella categoria “Nuo-va Generazione”. Sempre quest’anno hanno pubblicato il loro primo lp, Class of 2010, composto da 12 inediti.

Veronica Scopelliti, conosciuta ai più come Noemi, esplode durante l’edizione 2008 di X-Factor, a cui vie-ne iscritta dalla sorella, nella categoria “Over 25”. Il suo primo singolo Briciole è uno dei tormentoni dell’estate 2009 e il primo disco d’oro per la rossa cantante roma-na. Il 21 giugno dello scorso anno Noemi partecipa alla serata benefica di San Siro organizzata dalla Pausini e ribattezzata “Amiche per l’Abruzzo”. Nel 2010 porta a Sanremo Per tutta la vita (canzone inserita nel suo ulti-mo album Sulla mia pelle).

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pulse stage

noemi

lost

broken heart collegesonohra finley

26h. 20:00

25h. 20:00

Pulse è il canale (707 dello Skybox) dedicato ai teenager. La programmazione ruota intorno ai videoclip degli artisti di riferimento per ragazzi e ragazze, con un occhio di riguardo alle band emergenti e alle nuove tendenze. Pulse è l’anima “dinamica” di MTV e lo stesso vale per il palco che ne incarna lo spirito durante gli MTV Days. . Aprono gli A Memorable Day (il 25) e i Thank You For The Drum Machine (il 26), band vincitrici dell' MTV New Generation Contest.

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live style

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fabri fibra

Partiamo dalla tua esperienza con MTV. Hai condotto un programma che ho trovato molto interessante, Fabri Fibra In Italia. Mi puoi parlare di questa esperienza e di cosa ti ha lasciato?Tutto è nato con la canzone In Italia. In quel periodo MTV stava lavorando alla nuova programmazione, improntan-dola su trasmissioni di carattere sociale. In quel momento il pezzo stava andando piuttosto forte e aveva avuto molti riscontri anche al di fuori dell’ambiente musicale, di conseguenza molte persone mi hanno cercato per propormi diversi progetti. E’ ovvio che come io mi sono sentito di fare un pezzo sul nostro paese, anche altri si stavano interessando a questo tema. Diciamo che ci siamo trovati in tanti a lavorare su una certa idea, ognuno alla propria maniera. Poi, come spesso accade, da idee simili

possono nascere sintesi interessanti e tra tutte le proposte di collaborazione che ho ricevuto, senz’altro quella di MTV era la più vicina alla mie corde. Il prodotto finale, Fabri Fibra In Italia, è stato frutto del lavoro congiunto tra me e MTV, nel bene e nel male, stimolato da un confronto schietto e per questo molto costruttivo. Mi è senz’altro servito per dare

un’immagine più completa di me stesso e sono molto con-tento di questo.

Che spaccato ti è arrivato attraverso questa esperienza? Probabilmente noi abbiamo potuto vedere solo una mini-ma parte di quanto hai visto tu. E’ stato come un viaggio nel tempo, sono passato dagli anni Zero agli anni Settanta. Ho purtroppo trovato delle diffe-renze abissali tra nord e sud. Da marchigiano sono sempre

stato abituato a girare in cerca di idee e nuovi stimo-li, per la musica ma non solo. In occasione di questa trasmissione ho scoperto realtà che pensavo fossero totalmente superate; mi fa sempre più impressione sentire la classe dirigente parlare dell’Italia come se si trattasse da ogni parte della stessa cosa. In realtà c’è ancora molto da lavorare, in qualche maniera cer-

ti divari vanno colmati, soprattutto i ragazzi ne sentono il bisogno. La sensibilità della gente può essere accomunata, ma non per frazione o paese,

Ci sono artisti “consapevoli” e altri un po’ meno. Fibra fa parte della prima categoria e proprio per questo MTV l’ha coinvolto in progetti in cui non c’è solo la musica. L’ultimo è Storytellers, format inserito nel programma degli MTV Days che sabato 26 ospiterà proprio il rapper marchigiano. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente durante le session per il nuovo album (uscirà dopo l’estate) per parlare di Italia e, naturalmente, di hip hop. di Vidino Nellagia

“Mi fa sempre più impressione sentire la classe dirigente parlare dell’Italia come se si trattasse da ogni parte della stessa cosa. C’è ancora molto da lavorare, certi divari vanno colmati”

storytellers26

h. 18:30

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LTEATRo STAbILE, CAVALLERIzzA REALE Conduce: Francesco Mandelli

In onda su MTV alle 18.00 di domenica 27/6

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applausi per fibrabisogna parlare di “ambiente”, ed è ovvio che in alcune località quel determinato am-biente si può trovare, ma in altre no.

Per quanto siano sem-pre di più gli ascolta-tori di hip-hop italia-no, la mia sensazione

è che in molti rimangano ancorati ad una vecchia concezione di questa musica, recriminando perché gli artisti sacrificano il contenuto in nome della forma. Per come la vedo io, ave-te semplicemente la vostra complessità e i vostri percorsi da portare avanti a prescindere dagli schemi. Cosa ne pensi? In Italia la situazione è paradossale. Da una parte c’è il qualun-quismo dilagante per cui la gente ama musica che non riesce a veicolare nessun contenuto, dall’altra c’è il pubblico che è cresciuto ascoltando hip-hop. Il punto è che ormai sono passati almeno vent’anni da quando il movimento è partito. Dalle pos-se, dove si è generato, è passato nei locali, poi alle radio, dalle radio ai contratti e infine alle televisioni e ai concerti per l’Ita-lia. Bisogna ricordarsi anche che chi fa rap adesso è più adulto di chi lo faceva dieci anni fa. Una volta gli artisti avevano al massimo 25 anni, adesso ne hanno 35, cioè hanno dieci anni in più dieci anni dopo. Ti parlo di quelli che stanno facendo bene come Marracash o Dargen: sono un’orgia di contenuti, forse in reazione all’orgia di nulla rappresentata dai vari talent show televisivi. Se poi vogliamo parlare dei fenomeni che dell’hip-hop hanno solo l’etichetta – agevolati dal fatto che è sempre più facile prodursi e pro-muoversi - do ragione a chi si lamenta. Ma se conosci e appro-fondisci, scopri che nell’hip-hop oggi più di ieri c’è una festa di contenuti, che in più sono davvero ben confezionati quanto a forma.

Ho la sensazione che sino a qualche anno fa le varie scene

musicali fossero ben distinte. L’hip-hop da una parte, il punk da un’altra e via dicendo. Adesso invece tutto mi sembra più ibridato. Può essere un fenomeno positivo e stimolante, ma mi pare anche che si stia annacquando un po’ tutto. So che hai fatto delle collaborazioni, l’ultima delle quali coi Crookers. Come è andata con loro e come la vedi in generale?Coi Crookers alla grande. Mi sono però reso conto, in altre si-tuazioni, che spesso provare a forzare i generi per il semplice gusto di farlo ti porta a realizzare prodotti scadenti. In generale comunque credo anche che tutte queste ibridazioni vengano fuori dalla eccessiva e smisurata circolazione di musica. Una volta la maggior parte del tempo la dedicavi a studiare e capire quello che già era in giro e ti coinvolgevi molto a livello fisico. Ti passavi dischi, andavi a concerti, c’era molto più scambio anche di opinioni. Oggi la tecnologia ti fornisce talmente tante informazioni che tutto si è semplificato, appiattito. Ci sono arti-sti che fanno due dischi all’anno, ma è logico che aumentando la quantità si abbassi la qualità. Il punto è che essendo tutto così semplificato la gente non si mette realmente in discussione, e si stanca subito perchè ha “la pappa pronta”. Siamo arrivati ad una situazione in cui tutti hanno preso da tutti, in maniera un po’ bulimica, e credo sia inevitabile e salutare un rigetto. Quelli bravi comunque si salveranno.

Concludiamo da dove siamo partiti, con MTV. Cosa racconti a Torino come ospite di Storytellers?Io faccio dischi dal 2003, per cui vorrei parlare di come sono cambiato attraverso i miei lavori, condividere l’esperienza stes-sa del cambiamento. Soprattutto con chi si è innamorato della mia musica ma si è cristallizzato su un determinato album e da lì non si smuove, pretendendo magari di avermi sempre ugua-

le. Credo che ogni ar-tista debba affronta-re questo problema, anche perché man mano che vai avanti crei sempre maggio-

re aspettativa in un pubblico sempre più ampio e quindi sem-pre più difficile da accontentare. Comunque l’importante resta andare avanti e porsi obiettivi sempre nuovi, anche prendendo-si il rischio di deludere qualcuno.

Ripreso dal format di VH1, canale del network americano di MTV, Storytellers è diventato anche in Italia uno dei programmi televisivi più ambiti dai grandi nomi della musica di casa nostra (e non solo). Dal 2005 sono passati tra le grinfie della conduttrice Paola Maugeri musicisti del calibro di Jovanotti, Ligabue, Subsonica, Negramaro, Giorgia e James Blunt, solo per citare qualche nome. L’esibizione dal vivo si alterna all’intervista – rigorosamente on stage - dando l’opportunità ai fan di ascoltare i pezzi dei loro beniamini accompagnati da curiosità sulle canzoni o sulla carriera dell’artista raccontate dall’artista stesso. In totale il programma tv dura un’ora, mentre nelle ultime edizioni dell’MTV Day il tempo dedicato al format è stato maggiore. Appuntamento a Torino con Fabri Fibra. M.S.

FABRI FIBRA - 20 NOV 2010: “SAGGIO PER IL GIOVANE MUSICISTA”Sono a casa e squilla il telefono: “Pronto, chi è?” E' la mia manager che mi dà la notizia più bella della mia vita: il disco è primo in classifi-ca, ce l’ho fatta

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26h. 18:30

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La discografia di Fabrizio Tarducci, meglio noto come Fabri Fibra, conta cinque album da solista (il sesto è in lavorazione ed uscirà a settembre). Dal 1996 al 2004, insieme all’amico Lato, pubblica quattro lp sotto il nome di Uomini di mare.

2002 – TURBE GIOVANILIE’ il primo album da solista per il rapper di

Senigallia, prodotto da Neffa, esclusa l’ultima traccia, seguita da Nicola Latini - noto come “Lato” - giovane beat maker italiano nonché socio di Fabri Fibra nel gruppo Uomini di mare. Il 4 maggio 2010 è uscita la ristampa del disco.2004 – MR. SIMPATIA

La produzione di Mr. Simpatia è opera di Nesli (fratello di Fabrizio), Bosca e Bassi Maestro, nomo di spicco dell’hip-hop. È considerato il miglior lavo-ro in assoluto di Fibra per la rabbia e l’aggressività sfogata nei brani. Nel 2005 escono la versione live in dvd e la Gold Edition.2006 – TRADIMENTO

Disco di platino e d’oro, Tradimento è il primo lavoro di Fibra con una major discografica, la Uni-versal. Il titolo fa riferimento al tradimento nei con-fronti dei suoi fan per aver lasciato l’underground. Tra gli autori delle basi anche Big Fish, producer italiano, ex Sottotono.2007 – BUGIARDO

Più di 120.000 copie vendute per il 4° album di Fibra - anticipato dall’EP Nient’altro che la verità – che tra i produttori vanta la presenza di Amadeus (50 Cent). Contiene In Italia, brano inserito anche nella versione New Edition (2008) con la partecipa-zione della Nannini.2009 – CHI VUOLE ESSERE FABRI FIBRA?

Big Fish, Mastermaind e Medeline firmano la produzione del disco che esce accompagnato da un dvd contenente scene inedite di live, backstage e vita privata di Fibra. È anticipato da Incomprensioni, brano in cui il rapper duetta con Federico Zampa-glione (Tiromancino). M.S.

storytellers, musica e parole

“Io faccio dischi dal 2003, per cui a Storytellers vorrei parlare di come sono cambiato attraverso i miei lavori, condividere l’esperienza stessa del cambiamento”

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Originari di Milano e dintorni, Le Vibrazioni di Francesco Sarcina, dopo l’inevitabile gavetta, si fanno conoscere grazie a quella Giulia di Dedicato a te (primo singolo estratto da Le Vibrazioni, del 2003) che passeggia per i Navigli milanesi. Seguono Le Vibrazioni II (2005), con Raggio di sole e la canzone di Sanremo Ovunque andrò, Officine meccaniche (2006), che muove verso un rock più cupo, e l’album live En Vivo del 2008, che segna un momento di svolta per la band. A gennaio del 2010 esce Le strade del tempo, primo disco senza Marco Castellani – il bassista storico della band è sostituito da Emanuele Gardossi - e con Marco Trentacoste in cabina di regia. Il singolo Invocazioni dal cielo è stato scelto da Sky Sport come colonna sonora di tutti le trasmissioni sui Mondiali di calcio sudafricani.

le vibrazioni

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Partiamo dagli MTV Days. Cosa ne pensi della scelta di organizzare l’evento a Torino?

Penso sia ottima, fra l’altro mi piacerebbe tantissimo abitare a Torino, è una bellissima città e ha un fermento culturale che ormai a Milano sta scomparendo. Nel capo-luogo piemontese c’è ancora spazio per l’arte e la cultu-ra, ci sono tantissimi locali in cui andare a sentire buona musica. Milano invece è diventata una città per veline e calciatori.

Volevo girarti uno dei quesiti posti dalle conference de-gli MTV Days: “Nel nuovo mondo digitale, qual è il valore ed il significato dell'album?”

I vinili sono morti da non so quanto tempo però io continuo a comprarli perché per me sono una passione. Della musica che mi piace, che veramen-te adoro, preferisco avere il cd, mi piace avere il disco fra le mie mani insomma. Poi chiaramente penso che nel futuro la musica sarà veicolata principalmen-te attraverso forme digitali ma il vinile resterà comunque un prezioso oggetto per collezionisti e amatori.

A Torino suonerai per il Final Show. Che rapporto hai con il palco? Ti ci sei sempre trovata a tuo agio?

Diciamo di sì, anche perché il primo concerto l’ho fatto quando avevo 11 anni, per l’inaugurazione di un negozietto equosolidale nel centro di Piacenza, la mia città, insieme a

due amici, uno alla chitarra e l’altro all’armonica con un’al-tra chitarra. Col tempo la sicurezza è aumentata sempre di più, anche se chiaramente l’emozione c’è ogni volta. Il palco è la dimensione che preferisco, anche rispetto allo studio di registrazione, perché ai concerti ci sono le persone, con cui c’è uno scambio reciproco di sensazioni, di emozioni.

Con L'uomo che amava le donne omaggi il bellissimo film di Truffaut, mentre 50mila è stato scelto da Ozpetek per la colonna sonora del suo Mine vaganti. Che rapporto hai con il cinema?

Mi hanno persino fatto delle proposte per dei ruoli, ma io ho assolutamente rifiutato perché penso che recitare sia un mestiere e che non ci si possa improvvisare attori, a meno che non sia dotati di un talento naturale che purtroppo non credo mi appartenga. Piuttosto uno dei miei sogni sarebbe realizzare intere colonne sonore, però ci penserò da grande.

I tuoi brani di successo hanno tutti a che vedere con l’amore. C’è qualcosa della tua vita o sono creazioni di

pura fantasia? In generale nei miei pezzi parlo di quello che vivo in pri-

ma persona ma anche di ciò che mi capita di vedere o ascol-tare. Bacio da dio ad esempio è ispirata a una vicenda capita-ta a un mio carissimo amico. Nell’album poi ci sono canzoni che non hanno assolutamente a che fare con l’amore come Penelope, dedicata a tutte le femmine del mondo, che ho scritto sperando in una rivoluzione: non se ne può più di questa condizione della donna, sempre più vista come un pezzo di carne nonostante si continui a fingere che esista una parità dei sessi, che è la beffa oltre il danno.

Ora che hai un disco d'oro in saccoccia potrai essere più libera creativamente parlando. Come sarà il prossimo album di Nina Zilli?

Ho già scritto qualche pezzo, ma diciamo che sto iniziando ora a lavorare al nuovo disco. Sicu-ramente canzoni e testi saranno sempre miei, an-

che se nel tempo ovviamente si evolvono. Aggiungo “fortu-natamente”, perché se penso al primo brano che ho scritto, ti dirò, faceva veramente schifo. Magari questa volta invece di prendermi personalmente cura anche della produzione artistica deciderò di collaborare con un produttore artisti-co navigato. Nella mia testa ho già qualche nome, vedremo cosa si riuscirà a fare.

C’è un brano, No Pressure, in cui canti in inglese, lin-

E’ una delle più liete novità dell’ultima stagione musicale - il suo primo album Sempre lontano è disco d’oro - ma di “moderno” ha davvero poco. Nina Zilli affronta musica e vita con un certo gusto retrò, e piace per questo. Abbiamo chiacchierato con lei in vista della sua performance sul pal-co di Piazza Castello, a Torino, per il concertone finale degli MTV Days.

> di Susanna La Polla

“Penso che nel futuro la musica sarà veicolata principalmente attraverso forme digitali ma il vinile resterà comunque un prezioso oggetto per collezionisti e amatori”

27FINAL SHOW

nina zilli

PIAzzA cASteLLO

dalle 20:00

Page 43: Onstage Magazine Speciale MTV Days 2010

- onstage

A Montepulciano, terra famosa per i vini, nascono i Baustelle, gruppo DOC tricolore che ricopre un ruo-lo considerevole nel panorama indie-rock nostrano. L’esordio è datato 2000, con Sussidiario illustrato della giovinezza, che suscita grande curiosità fra il pubblico ed elogi fra gli addetti ai lavori; l’album è un mani-festo della musica dei Baustelle: canzone d’autore francese e italiana, elettronica, new wave e colonne sonore anni ’60-’70. Il lavoro di Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini prosegue con La moda del lento (2003) e La malavita (2005), ma è con Amen (2008), e in particolare con la hit Charlie fa surf, che i toscani s’impongono all’attenzione del grande pubblico (in senso numerico). L’ultima fatica è I Mi-stici dell’Occidente (2010), prodotto da Bianconi e Pat McCarthy (R.E.M., U2, Madonna).

A Catania, ai piedi dell’Etna, nasce Carmen Consoli, una delle voci più intense della canzone italiana dal 1996, anno del suo debutto (Due parole). La fama arriva con Confusa e felice (1997) presentata a Sanremo ed eliminata alla prima serata (!!). Seguono Mediamente isterica (1998) e Stato di necessità (2000), il più grande successo commerciale della Cantantessa - 300.000 copie vendute - grazie a brani come Parole di burro e In bianco e nero. Dopo L’eccezione (2002) passano 4 anni prima che Carmen pubblichi Eva contro Eva (2006), disco che lascia in secondo piano il rock in virtù di uno spirito cantautorale sempre più raffi-nato. La svolta si conferma con Elettra (2009). Dopo la pubblicazione di quest’ultimo album, Carmen si “sdoppia”: due tour paralleli, uno dall’anima rock nei club, Ventunodieciduemilatrenta, e uno più intimo, a teatro, Elettra.

baustelle

carmen consoli

43- onstage

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crookers

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Ora che il vostro primo Lp è uscito (Tons Of Friends), che cosa penseranno i vostri fan che si aspettavano un album con la “cassa dritta” ed invece si ritrovano tra le mani un cd eclettico e a suo modo “alternativo”?Non vedevamo l’ora di testare la reazione del pubbli-co e con nostra grande sorpresa i commenti negativi sono stati davvero pochi. Per come siamo fatti non ci poniamo molti problemi riguardo al genere o allo stile: programmiamo i beat come li sentiamo e se vie-ne fuori qualcosa che la gente apprezza, meglio. Ad esempio Day ‘N’ Night non voleva essere una hit, ma lo è diventata. Poi è naturale che quando metti i dischi in un club o ad una festa fai una selezione di brani mirata a ribaltare la pista, mentre quando lavori su un album l’approccio è differente: esprimi quello che sei senza alcun tipo di limitazione. Il nostro obiettivo era non deludere i nostri fan, ma senza ripeterci all’infini-to; credo che lo scopo sia stato raggiunto.

Le collaborazioni nel vostro disco spaziano da nomi “enormi” ad artisti di nicchia. Come avete scelto con chi lavorare?E’ stato un processo naturale. Nel corso di questi anni abbiamo avuto la fortuna di suscitare interesse in arti-sti della nostra scena e in altri che magari fino a poco tempo prima erano nostri idoli o in qualche modo “maestri” (come ad esempio Switch). Così ci siamo detti: “Se a loro piace come lavoriamo perché non provare a chiedere dei featuring?”. In definitiva ab-biamo selezionato delle basi che credevamo potessero interessare ai nostri amici e colleghi, gliele abbiamo

mandate attraverso la rete e loro hanno improvvisato secondo il loro gusto. Ci sono alcune eccezioni, come la collaborazione con i Soulwax, che siamo andati a trovare nel loro studio in Belgio, smanettando come matti con la loro fichissima strumentazione vintage.

Che cosa ne pensi del fatto che l’MTV Days 2010, oltre ai classici live, preveda anche dibattiti su temi musicali?Che è una gran bella iniziativa. In Italia siamo un po’ tutti dei rozzoni: credo che la nostra cultura sia essenzialmente legata al calcio. Siamo in pochi (in percentuale) ad avere una vera passione per la musica, quell’emozione che ti fa portare avanti dei progetti anche senza guadagnarci niente, ma solo per un arricchimento personale. Se dovessi parlare a delle persone proverei in tutti i modi a trasmettere loro questa mia passione. Immagina che un ragazzo mi senta parlare ad una conferenza. Dopo avermi sentito dire che ho cominciato con poco o niente, magari inizia a fare musica anche lui. Non sarebbe fantastico?

La vostra visita a Torino sarà una toccata e fuga per via di impegni lavorativi. Ma se potessi goderti tutti e tre i giorni, chi ascolteresti più volentieri?E’ sempre un piacere assistere alle esibizioni di artisti come Roy Paci, Motel Connection e Giuliano Palma, anche se in tutta onestà Giuliano lo preferivo ai tempi dei Casino Royale. Adoro lo stile del Teatro Degli Orrori e mi incuriosisce The Niro; ascolterei volentieri anche Carmen Consoli, perché è una delle poche voci che mi fa piangere!

FINAL SHOW

gua che parli perfettamente. In futuro tenterai la carta dell’esportazione?

Mi piacerebbe tantissimo e infatti stiamo lavorando anche su questa idea. Comunque i pezzi volendo ci sono già tutti perché io inizialmente scrivo sempre le mie canzoni in ingle-se. E’ una lingua, a differenza dell’italiano, che ti permette di esprimere un concetto con tre sillabe.

Il tuo look è sempre impeccabile. Hai una stylist che ti segue?

No, sono tutte cose mie collezionate nel corso degli anni. Avendo da molto tempo la passione per determinati gene-ri di musica, ho acquistato tanti vestiti proprio in giro per i festival reggae, northern soul o beat, in Italia e in Europa; in

quei posti si trovano moltissime bancarelle che vendono dai vinili ai vestiti, dalle collane ai cappellini. Credo che per una femmina non ci sia nulla di più divertente che collezionare gadget e vestiti, che siano vintage o moderni.

La cosa più assurde che ti è successa da quando hai rag-giunto la fama?

Ah, guarda, che mi abbiano fregato il giubbotto nella green room di Sanremo, anche perché il pass per quel po-sto è davvero esclusivo, per averlo devi essere un cantante, un discografico o un giornalista. Tra l’altro, anche se era un giubbottino da niente, ci ero affezionatissima. Altrettanto assurdo è stato incontrare una ragazza che mi ha chiesto di darle un bacio con la lingua. L’ha fatto con una naturalezza

tale, non so, io non ce l’avrei mai fatta a chiedere una cosa del genere a nessuno dei miei idoli! Alla fine non è stata ac-contentata ma ho apprezzato il coraggio.

Sono il duo di musica elettronica più ri-chiesto del momento e non potevano certo mancare all’evento di MTV. I Crookers stanno letteralmente spaccan-do, ma farebbero musica anche senza tutto questo successo. Parola di Phra.

27dalle 20:00

> di Marco Rigamonti

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