Occhio Magazine n. 7 Mese Luglio 2009

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ANNO 1 _ N. 7 LUGLIO 2009 1,50 MENSILE DI INFORMAZIONE DI SAN VITO DEI NORMANNI - SAN MICHELE SALENTINO - CAROVIGNO - LATIANO L’UOMO NERO gira DI NOTTE La troupe di Sergio Rubini invade il centro storico di San Vito. Strade e cittadini si rifanno il look, tuffandosi negli anni '60 CAROVIGNO Antonio a 18 anni sfida tutto e tutti per inseguire il suo sogno SPECCHIOLLA E IO PAGO! Lo stato dei ricorsi sulle bollette pazze TENETELI D'OCCHIO Concerti, mostre, spettacoli. Il meglio degli appuntamenti estivi La troupe di Sergio Rubini invade il centro storico di San Vito. Strade e cittadini si rifanno il look, tuffandosi negli anni '60

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Mensile d'informazione

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ANNO 1 _ N. 7LUGLIO 2009€ 1,50

M E N S I L E D I I N F O R M A Z I O N E D I S A N V I T O D E I N O R M A N N I -S A N M I C H E L E S A L E N T I N O - C A R O V I G N O - L AT I A N O

L’UOMO NEROgira DI NOTTELa troupe di Sergio Rubini invade il centro storico di San Vito. Strade e cittadini sirifanno il look, tuffandosi negli anni '60

CAROVIGNOAntonio a 18 anni sfida tutto e tutti per inseguire il suo sogno

SPECCHIOLLAE IO PAGO!Lo stato dei ricorsi sulle bollette pazze

TENETELI D'OCCHIOConcerti, mostre, spettacoli. Il megliodegli appuntamenti estivi

La troupe di Sergio Rubini invade il centro storico di San Vito. Strade e cittadini sirifanno il look, tuffandosi negli anni '60

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RiepilogoIN QUESTO NUMERO

Direttore Editoriale Vito ValenteDirettore Responsabile Doriana SantoroHanno collaborato Clementina Ancora, Claudio Argentieri, Vito Attorre, Victor Botta, Emanuele Chiariello, Romeo Conte, Cooperativa Città Solidale, Francesco D’Agnano, Fresia Dandi, Giuseppe De Simone, Dario Di Viesto, Giuseppe Di Viesto, Avv. Giuseppe Di Viesto, Giuseppe Fagiano, Marilena Locorotondo, Michelangelo Nigro, Avv. Bartolomeo Parisi, Francesca Presto, Angelo SicilianoConcessonaria per la Pubblicità Artemotive via V. Azzariti, 19 San Vito dei Normanni - tel. 0831.986314 Fotografia foto a cura di Giuseppe Di Viesto, foto set Rubini: Dario Di Viesto, foto Torre Guaceto: Carmen MancarellaGrafica e impaginazione Emanuela Verrienti - Artemotive - [email protected] copertina a cura di Dario Di ViestoWebmaster Emanuele Chiariello, Antonio Passante - www.occhiomagazine.itEdito da Sandei Communication Mediamonitor / via V. Azzariti, 19 - 72019 - San Vito dei N.nni BR - tel. 0831 986314

Stampato da: ERREBI Grafiche RIPESI - Via del Lavoro, 23 - 60015 Falconara Marittima - ANChiuso il 06.07.2009Sandei srl - Occhio magazine - Registrato presso il tribunale di Brindisi n. 1/09 del 04.02.09 3

Politica• Vado al Massimo pag. 4Copertina• L’incanto in un ciak pag. 6• Un regista tra noi pag. 8Inchiesta• Ma… la battigia è libera? pag. 9• Un marchio di qualità pag. 10• E IO PAGO! diceva Totò pag. 12Riflessioni• Alzati e cammina pag. 15San Vito dei Normanni• Emergenza sangue pag. 17• Do, re mi… note in libertà pag. 19San Michele Salentino• Sul filo del destino pag. 20Carovigno• Tra vittoria e sconfitta pag. 22Latiano• Tutti a borgo Sardedda pag. 24• La notte dei libri… narranti pag. 25Attualità• Difendersi dagli autovelox pag. 26Salute• Sempre sani e belli pag. 28 La parola all’esperto• Il grande sonno pag. 30Tempi moderni• L’estate in chiave ironica pag. 33Teneteli d'Occhio• Appuntamenti cult della stagioneestiva pag. 34Cultura• Alle origini di San Michele pag. 37• Crescere in versi pag. 38• Indietro nel tempo: rievocazionestorica pag. 38Teatro• Giulietta e un rumeno pag. 39• Successo A PIEDI SCALZI pag. 40• La dura legge del Rock pag. 41• Casting per il Premio Delfino pag.41 Sport• Ancora insieme volley pag. 44• Nuoto: che passione pag. 45• Tra acquisti e riconferme pag. 46

Doriana Santoro

Un’estate anomala, questa che stiamo vivendo, ma comunque estate. Pioggia, che permette agli invasi di riempirsi e a noi di evitare gli odiosi servizi giornalistici sul pericolo siccità in Pu-glia. Forse l’unica nota dolente, nelle scorse settimane, è stata l’impossibilità di recarsi al mare per godere di sole e spiagge, ma i brindisini hanno potuto occupare il tempo curiosando sui set del film di Rubini. San Vito e la sua piazza la fanno da protago-nisti, ma anche Mesagne, Oria, ed anche il barese stanno viven-do il loro momento di notorietà. Proprio a questo evento insolito, ma speriamo ripetibile, abbiamo dedicato l’apertura del nostro giornale, dando risalto agli attori di “casa nostra” che sono stati scelti per piccole parti o per semplici comparse.Anche in questo numero del nostro giornale abbiamo dedica-to attenzione proprio alle marine, con un’angolazione diversa rispetto alla scorsa volta. A proposito dell’articolo su Amici di Specchiolla (pubblicato sul numero di giugno), urge fare una precisazione: l’avvocato Parisi, nel corso dell’intervista, ha ap-pellato con il termine “furbetti” i proprietari di abitazioni in Specchiolla che non hanno regolarizzato la loro posizione per il pagamento di tasse e tributi dovuti; e non coloro i quali hanno presentato ricorso per le bollette esose notificategli dall’Ammini-strazione Comunale di Carovigno. Fatta questa doverosa preci-sazione, abbiamo fatto il punto sullo stato dei ricorsi presentati dagli abitanti della marina, con uno degli avvocati che segue la vicenda, Angela Epifani e con il dirigente dell’Ufficio Conten-ziosi del Comune di Carovigno a cui abbiamo chiesto lumi su una lettera recapitata ai cittadini proprietari. E per chiudere, un’esortazione: SPECCHIOLLA ALZATI E CAMMINA, fatta dallo stesso Presidente del Comitato “Amici di Specchiolla”. Ma ci siamo spostati di qualche chilometro ed abbiamo esaminato anche la situazione nella spiaggia più amata dai carovignesi: la Mezzaluna. Oltre ai problemi del territorio, però, vi diamo an-che qualche consiglio per trascorrere nel modo più piacevole ed interessante le vostre serate estive, si spera calde ed afose come da tradizione! Buona lettura…

nota del direttore

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Dopo la vittoria il Presidente Ferrarese si rimbocca le maniche tra Welfare e politiche giovaniliVADO AL MASSIMO

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PoliticaOCCHIO

Massimo Ferrarese esce vincitore dal ballottaggio del 21

e 22 giugno scorsi. A tutti gli effetti, oggi, è il nuovo Presi-dente della Provincia di Brin-disi. Una figura ed una perso-nalità, formatesi nel mondo dell’imprenditoria, che ap-portano un elemento nuovo all’interno della gestione di un ente, come la Provincia di Brindisi. Al Presidente i nostri più sen-titi auguri per il lavoro che lo attende. Occhio magazine gli ha rivol-to alcune domande per cono-scerlo meglio.Presidente Ferrarese, cosa l’ha spinta a candidarsi?Ho capito che dovevo candi-darmi alla Presidenza della Provincia di Brindisi perché la mia terra stava, e tuttora sta, attraversando una fase molto delicata. Aveva bisogno ancora di tanto per emergere e

ho sentito che potevo aiutarla: l’ho già dimostrato ricoprendo ben altri ruoli, e in diversi am-biti: polo aeronautico, sport, solidarietà. Questa Provincia può e deve crescere: ho senti-to di potergli dare una grossa mano. Ed è quello che farò nei prossimi cinque anni.Grande la soddisfazione per la vittoria conseguita. Si aspettava un così largo consenso da parte dei cit-tadini?Sinceramente nei tre mesi di campagna elettorale ho visto crescere quotidianamente il numero dei miei sostenitori, di coloro che venivano ad ascoltarmi, ad acclamar-mi, che in ogni maniera mi hanno dimostrato di essermi accanto e di credere in me. Sapevo di avere un così gran-de consenso da parte dei cittadini. E questa consapevolezza mi ha aiutato nei momenti più duri di questa campagna elettora-le, in cui non sono mancati momenti di stanchezza e di preoccupazione... Quanto ha in-fluito, secondo lei, il suo ruolo di imprenditore nella fiducia ac-cordatale dall’elet-torato?

Non credo che sia stato il mio ruolo di im-prenditore ciò che ha convinto i cit-tadini brindisi-ni a scegliermi. Credo che ab-biano condiviso tante mie scelte, che abbiano impa-rato a conoscermi negli anni passati, per ciò che ho ef fet-tivamente realizza-to, e conquistato, in diversi campi.

Grandi consensi e fiducia da parte dei cittadini al neo eletto presidente della provincia di Brindisi

di Doriana Santoro

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Credo che la gente abbia visto “fatti”, ancor prima che io rico-prissi una carica politica.Brindisi è stata la prima

Provincia dove si è avuta una coalizione mista tra centrosinistra e moderati. Secondo lei questo labo-

ratorio politico potrebbe aprire la strada a nuovi scenari nazionali?Sì, il laboratorio realizzato nella provincia di Brindisi è già diventato una realtà re-gionale. È stato creato a Bari, Taranto e Foggia. Penso che è una palestra importante per un nuovo modo di interpreta-re la politica nell’intero Paese. Già giornali nazionali parla-no di questo connubio nato a Brindisi tra Udc e Pd.Tra i punti cardine del suo programma vi sono le poli-tiche giovanili ed il welfa-re, ci spiega come intende sviluppare questi due temi di grande interesse?Un’ampia parte del mio pro-gramma parla di proposte di riforma delle politiche del lavoro e dei servizi di welfare coerentemente con lo sviluppo umano. Si tratta di una pro-gettazione che sarà of ferta a tutti i cittadini, che si baserà sulla costruzione di un insieme di istituti che abbiano la fun-zione di tutelare il cittadino dai principali rischi sociali: un supporto non solo per le fasce più deboli, ma anche per migliorare la qualità della vita dei ceti medi.

Tutti i cittadini potranno pro-gettare la propria vita ed espri-mere al meglio le proprie capa-cità, in particolare le donne e le giovani generazioni.Questi avranno diritto a prestazioni non in funzione dell’appartenenza a specifiche categorie, ma in funzione delle condizioni di bisogno.Affinché una proposta di poli-tiche giovanili sia efficace deve incentrarsi sugli ef fettivi biso-gni e sulle reali esigenze dei giovani, ascoltarli e coinvol-gerli in tutto ciò che li riguar-da, per renderli sempre più protagonisti della loro crescita, attraverso la costruzione, il po-tenziamento, la valorizzazione di percorsi progettuali.E poi, saranno valorizzate tut-te le esperienze culturali, arti-stiche, di teatro, musica, cine-ma, pittura, letteratura, che vengono avviate dall’Ammi-nistrazione provinciale, come il “Festival internazionale del cinema” e l’“Orchestra giova-nile interprovinciale”; e an-cora, il Museo e la Biblioteca provinciali. Lavoreremo anche per consolidare i corsi univer-sitari, per organizzare corsi di formazione, efficienti Centri per l’Impiego, etc.

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CopertinaOCCHIO

Da cittadina sonnacchiosa a stella del cinema. San Vito con gli occhi di Sergio RubiniL'INCANTO IN UN CIAK

di Dario Di VieSto

Non so bene da dove provenga l’incanto, ma l’avvento di una

troupe cinematografica scon-

volge sempre la quotidianità cittadina. Forse è la resurre-zione carnale dallo schermo di personaggi, così eterei, d’averli considerati finora quasi irreali. Forse è la meraviglia dinanzi al “pentolone magico” della mac-china da presa, in cui s’infilano parole e movimenti sconnessi

non solo cronologicamente, e da cui escono, a fine cottura, al-tre pietanze, da gustare solo al cinema: perché il film non esi-

ste mai durante le riprese. For-se è la presenza di tanti nostri concittadini che, in piena esta-te, si travestono di carnevale e diventano comparse, vivendo direttamente e diventando par-te del “backstage” produttivo di un film. Forse è la capacità del cinema di sublimare i luo-

ghi e il tempo, esplorare spazi e ricomporli, sconvolgendoli nel risultato finale. Di sicuro, l’incanto che noi sanvitesi ab-

biamo vissuto in questi giorni è dovuto ad una proprietà univer-sale del cinema, e non al film in discussione, altrimenti non si spiegherebbe perché, ancora oggi, nessuno dei cittadini sa con chiarezza che razza di film si sta girando a San Vito.E così, arriva “L’uomo nero”,

questo è il titolo (dicono prov-visorio) del film che Sergio Rubini sta girando con la pro-duzione Bianca Film in Puglia. Location a Bari, Altamura, Oria, Mesagne, San Vito. Già da un po’ di mesi si vociferava che la storia riguardasse due fami-glie: una ricca e una povera, in eterna competizione fra loro. Poi il possibile impiego di un sanvitese nel ruolo di aiuto-ca-postazione ha fatto capire che la storia potesse parlare di arri-vi o partenze. Alcuni dicevano che fosse ambientata nel primo dopoguerra, anzi no, nei primi anni Sessanta. Poi la vicenda è diventata contemporanea, con flashback lontani nel tempo. In effetti, la maggior parte di tali supposizioni avevano un fondo di verità.La vera storia la troviamo, solo ora, scolpita serialmente in al-cune pagine internet. La ripor-tiamo. “Gabriele Rossetti torna in Pu-glia, nel suo paese natale, per la morte del padre. La notte passata nella sua vecchia casa d'infanzia lo riporta indietro nel tempo, a quando era un bambi-no, negli anni ’60, e viveva tra gli sbalzi d'umore di suo padre Ernesto, capostazione con il so-gno della pittura, puntualmente sbeffeggiato dai suoi compa-esani, e sua madre Franca, severa insegnante di lettere. Il giorno della sepoltura del pa-dre, Gabriele fa una scoperta

Sergio Rubini

Comparse sanvitesi

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sulla sua famiglia che cambierà profondamente il modo in cui ha sempre ricordato e pensato a suo padre”.Una vicenda autobiografica, si è detto ancora qui a San Vito. Un pò simile a “Big fish”, sus-

surrano i maligni. Si vocifera ancora che sia la vera vicenda personale del regista e attore Sergio Rubini, simbolo del ta-lento “made in Puglia”, partito giovane per diventare attore e tornato artista di fama. Una vita,

la sua, che ben si coniuga con i sogni di ogni giovane e anziano del Sud. Perché il cinema, come ci ha fatto vedere Tornatore ne “L’uomo delle stelle”, ha quella potenza onirica che vive dentro e fuori dal film, nella trama e nelle trame delle nostre vite. Una potenza sviante che ci sol-leva dalla realtà e ci fa sognare ad occhi aperti.E così, nella nostra piazza truc-cata in look anni ’60, siamo stati coinvolti in questo sogno al quadrato. Ed abbiamo potuto raccontare dei nostri incontri con divi che ancora chiamiamo per nome. Per un incontro ina-spettato ci siamo fatti firmare il tovagliolo di un bar. I più tec-nologici e previdenti sono riu-sciti a congelare un’immagine

attraverso il videofonino. Altri, forse in preda allo sconforto per non esser stati foto-muniti durante l’incontro, hanno deci-so addirittura di fotografare gli autografi.Una bella esperienza stare tut-ti raccolti durante le riprese, esser rimproverati dagli “ad-detti al silenzio” e borbottare per l’ennesimo ciak andato a cattivo fine. Perché, in attesa del prodotto finale, il vero spet-tacolo non è in posa dinanzi alla macchina da presa; il vero spettacolo è nella zona non il-luminata dai riflettori.Il vero spettacolo siamo noi, cittadini semplici ed un po’ creduloni, che nutriamo an-cora il disperato bisogno di sognare.

Valeria Golino

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Nel corso della II edizione del Salento Finibus Terrae vole-vo invitare Sergio Rubini a ritirare il premio del Festival. Questo premio viene attribuito dai Comuni dell’Alto e Bas-so Salento che patrocinano la rassegna cinematografica. Si tratta di 12 statuette, realizzate dal maestro Carmelo Conte, che rappresentano un angelo che ha un'ala costituita da una pellicola, l'altra tutta in bronzo. Tale opera del maestro Con-te viene assegnata a personaggi che hanno veramente nel cuore l’amore e la passione per il nostro territo-rio. Ho cercato, all’epoca, di con-tattare il regista ma non vi riuscii. Ora, lui ha deciso di girare una del-le sue opere cine-matografiche proprio nel mio paese di origine e proprio nel periodo in cui si tiene la manifestazione di cui sono ideatore e direttore artistico. Dunque, se mai Rubini dovesse leggere queste righe, gli porgo ufficialmente l’invito per il prossimo 26 luglio a salire sul palco del Salento Finibus Terrae per ritirare questo premio, che gli spetta di diritto.

Romeo Conte

L’INVITO DI ROMEO CONTE

In un giorno di riprese in piazza Carducci, sotto il sole cocente di un pomerig-

gio di luglio, abbiamo incontra-to Sergio Rubini. Disponibile e gentile, come quasi tutti i meri-dionali, si concede per un’inter-vista, comodamente seduto sui gradini degli uffici comunali, diventati per l’occasione sede della Pro Loco.Non potevamo non chiedergli cosa lo avesse attratto tanto della nostra cittadina da sce-glierla per girare alcune scene del suo film. Ecco ciò che ha risposto.

Cosa l’ha portata a scegliere proprio San Vito come set per il suo nuovo film?

Cercavo una piazza che avesse ancora un’autenticità, che potes-

se essere immaginata anche da un bambino.Il protagonista del film, infatti, è proprio un bambino, che da grande fa ritorno nel suo paese e ricorda la sua adolescenza. Qui, nalla piazza di San Vito, c’è un ordine che potrebbe essere associato a quello tipico dell’ado-lescenza. Un ordine in cui le cose sembrano essere ognuna al pro-prio posto: c’è un sindaco, una chiesa, ci sono tutti gli elementi che mi serivano. Per cui mi sem-brava giusto venire a girare qui.

Ha scelto il brindisino per girare gran parte del suo film. Come ha risposto il ter-ritorio ed i suoi abitanti?

Io qui mi trovo benissimo. Avevo già girato La Terra da queste parti, precisamente a Mesagne, dove anche questa volta ho gira-to alcune scene.Qui mi sento a casa mia. Penso di aver manifestato alle popola-zioni di questi luoghi la mia sti-ma, il mio affetto, il mio rispetto e sono ricambiato. Questo mi lusinga molto e mi aiuta a sen-tirmi a casa; però, ciò non vuol dire che metto i piedi sui tavoli.Rispetto molto queste persone e mi sento rispettato. Insomma, mi piace tantissimo questo posto.

Quindi, ci potremmo augu-rare che tornerà presto a San Vito?

Per adesso sto girando questo film e mi auguro per il futuro, di girarne altri. Ogni volta che ho un’idea per un nuovo film penso che sia il caso di girarlo in un paese del Nord: Helsinki, Stoc-colma; invece, puntualmente, ricasco al Sud; ricasco in Puglia

e torno sempre nel Salento o, come lo chiamate voi, nel gran-de Salento. Io sono originario della provincia di Bari, ma fre-quentemente scelgo per le ripre-se dei miei film proprio il vostro territorio. Questi luoghi, ripeto, mi piacciono davvero molto.

Disponibile e gentile, Rubini spiega il suo amore per il SudUN REGISTA TRA NOI

di Francesca PreSto

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Il demanio marittimo, bene pubblico da tutelare e pre-servare, è ormai oggetto di

continui soprusi e inspiegabili

anomalie. I cittadini di Carovi-gno criticano la gestione della Mezzaluna ed il gestore del de-manio si difende con il rispetto dell’ordinanza regionale. “Noi chiediamo maggiore at-tenzione da parte della Regione Puglia sulla questione del dema-nio marittimo, perché ormai la privatizzazione delle spiagge è assoluta e ogni anno guadagna metri. Siamo degli affezionati della Mezzaluna, ma ormai qui non si è più liberi di poggiarsi sul proprio asciugamano perché c’è chi gentilmente ti obbliga a spo-starti”. Una coppia carovignese si lamenta, ritenendo che gran parte della spiaggia che l’anno scorso era libera quest’anno non è più fruibile se non sotto paga-mento. “È davvero un controsen-so. Un bene è demaniale perché si ritiene debba essere a disposizione del pubblico e invece si dà la con-

cessione a privati che rendono il bene da formalmente demaniale a sostanzialmente privato. Quello che paghi dovrebbe essere il servi-zio (ombrellone, lettino ecc.) ma nessuno ti può impedire di stare in riva al mare gratuitamente, ci sono 5 metri di bagnasciuga di cui potremmo usufruire di diritto”.In realtà la questione è molto più complessa e sembra necessario andare a fondo al problema. Il concessionario del demanio sul-la Mezzaluna afferma di agire solo nel rispetto dell’ordinanza regionale per il Turismo e le strutture balneari. “Faccio que-sto lavoro dal 1986 ed ho sem-pre agito nel totale rispetto delle leggi in vigore – si difende Sal-vatore Lanzilotti, gestore del demanio - Non posso permettere alla gente di stendere il proprio asciugamano occupando la fascia di spiaggia (battigia), destinata esclusivamente al libero transito, perché infrangerei un divieto che mi costerebbe una multa salata ed il ritiro della Concessione. Quella parte del demanio è riservata esclusivamente al transito, al pas-seggio, ma la gente è informata poco e male”.Infatti secondo l’Art. 3 ISTI-TUZIONE REGISTRO INA-DEMPIENZE, PRESCRIZIONI SULL’USO DEL DEMANIO MARITTIMO del 4 giugno 2009 si evince che: sulle aree dema-niali marittime della costa pu-gliese è assolutamente vietato occupare con ombrelloni, sedie

o sdraio, natanti e/o altre attrez-zature mobili ed oggetti di qual-siasi natura la fascia di spiaggia (battigia), ampia non meno di metri 5, destinata esclusivamen-te al libero transito con divieto di permanenza; il concessionario frontista è tenuto a rispettare e a far osservare la predetta pre-scrizione, pena decadenza della stessa concessione.Il testo dell’ordinanza è molto chiaro in merito e infrange tutte le speranze di chi vorrebbe in as-soluta libertà stazionare su qual-siasi punto della spiaggia, spinto dalla convinzione che la sabbia possa essere comunque svinco-lata da qualsivoglia legge e fru-ibile gratuitamente per tutti. E nemmeno i 5 metri di battigia li-bera possono ospitare i bagnanti e il proprio asciugamano perché su quella parte della spiaggia si può solo passeggiare. Sulla que-

stione che il concessionario ogni anno acquista metri, Lanzilotti risponde “La spiegazione sta nel fatto che la spiaggia è diventata più piccola. Non è colpa mia se grazie al maltempo ¾ di spiaggia e quindi di sabbia non ci sono più. Il laghetto ha guadagnato spazio restringendo quell’arenile un tem-po enorme.” Guardando oggi la spiaggia della Mezzaluna, un tempo spaziosa e pronta ad ospi-tare moltissimi bagnanti, ci si accorge effettivamente di quan-ti metri abbia guadagnato quel laghetto tanto odiato, che prima era poco più di una pozzanghera. La gente purtroppo deve accetta-re per legge e per natura questa situazione, accontentandosi dei pochi metri di sabbia ancora di-sponibili.Della splendida spiaggia di un tempo restano pochi frammenti e qualche bel ricordo.

Le regole del Demanio in una Mezzaluna che non c’è più. Sul bagnasciuga si può solo passeggiare

Ma… la battigia è libera?

la BattiGia è destinata esclusivamente al liBero transito. a staBilirlo un'ordinanza reGionale

di Marilena LocorotonDo

InchiestaOCCHIO

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OCCHIO Inchiesta

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Come sarà l’estate 2009 di Torre Guaceto? Quali novità, quali iniziative?

Per cominciare la Torre si rifà il trucco: entro fine anno dovreb-be essere terminato il restauro, grazie ad un finanziamento POR (Programma Operativo Regio-nale) da 250 mila euro, portato avanti da una ditta leccese. I la-vori prevedono l’utilizzo di soli materiali naturali, evitando ele-menti chimici che garantirebbe-ro un risultato più duraturo ma non rispetterebbero la composi-zione originaria della struttura. Passando per la SS 379 si no-terà inoltre la comparsa di un laghetto, creato per una duplice finalità: in primo luogo garantire all’avifauna, di passaggio dalla Riserva, un punto di riferimen-to, dopo che i lavori di bonifica, effettuati nel corso degli anni, avevano eliminato tutti i laghetti presenti; in secondo luogo sarà una porta tagliafuoco contro gli incendi. In questo senso anche il laghetto fa parte del nuovo siste-ma antincendio in fase di ultima-zione che prevede la creazione di due cisterne. Il progetto inizia-le era incentrato sulla creazione di pozzi, ma indagini geologiche hanno sconsigliato tale opzione perché avrebbe danneggiato il sottosuolo.Il Consorzio di Gestione prose-gue i proficui contatti e le collabo-razioni con le università pugliesi, soprattutto con l’Università del Salento, affinchè la Riserva di-

venti un’area di studio e ricerca. L’Università aiuta il Consorzio a realizzare la sua duplice finalità:

tutela dell’Area Protetta (opera-zione che richiede uno studio e una conoscenza preliminare di

tutti i fattori ambientali in gioco) e promozione di un marketing pubblicitario per il turismo che funga da volano per l’economia locale (pubblicizzando i progetti e le iniziative intraprese).Ora viene da chiedersi, quale sarà di preciso il programma per l’estate 2009 di Torre Guaceto? Nel rivolgere la domanda al pre-sidente del Consorzio di Gestio-ne di Torre Guaceto, Vincenzo Epifani, capiamo che c’è qual-cosa che non va. “Il programma per l’estate, ad oggi [21/6/2009], non lo abbiamo ancora definito. Possiamo però dire che ci saran-no diverse attività teatrali. Spero di riuscire a realizzare sia Natu-ralia, che la manifestazione con Slow Food. Sarà difficile per-chè i finanziamenti dello Stato, quest’anno come l’anno scorso, sono diminuiti (per il 2009 ci sono stati tagli del 30%). Proba-bilmente riusciremo a fare Natu-ralia solo a settembre.” Ebbene sì, la crisi economica è giunta anche in questo luogo in-contaminato.I posti di lavoro sono i primi ad essere colpiti: “Abbiamo dei grossissimi problemi economici. Abbiamo assunto alcuni ragazzi part-time, ad altri non abbiamo avuto la possibilità di rinnovare il contratto. Al bar non abbiamo messo i sorveglianti notturni. Sono tutti soldi che stiamo cer-cando di risparmiare per poter ovviare ai tagli”. Il Consorzio, trovatosi davanti al problema dei

UN MARCHIO DI QUALITÀPer la riserva di Torre Guaceto attivate collaborazioni con Università ed enti nazionali

di Giuseppe De Simone

torre Guaceto, unico presidio slow food al mondo per i pomodori fiaschetto

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tagli ha dovuto cercare una ri-sposta. La risposta è stata punta-re sull’autofinanziamento. “For-

tunatamente negli ultimi anni abbiamo attivato diverse attività e risorse per l’autofinanziamento, per esempio il bar, il parcheggio, ecc. Sono tutte attività che fanno entrare soldi nelle casse del con-sorzio: quest’anno speriamo di ri-cavarne intorno ai 100 mila euro. Grazie ai progetti e alle attività di autofinanziamento, oggi siamo dipendenti dal Ministero solo al 50%”. Ma la riposta alla crisi non si ferma qui, diventa sfida, diventa scommessa sulla qualità. Molti progetti sono stati attivati, in collaborazione con università ed enti nazionali, in grado di ga-rantire e certificare i prodotti e i servizi offerti. Per esempio è stata portata avanti un’esperien-za di pesca controllata in grado di valutare l’incidenza del pescato sulla fauna ittica, in modo tale da garantire una pesca che non abbia impatti negativi sull’ecosi-stema. L’Area Marina Protetta è controllata ogni mese grazie ai rilievi dell’ARPA Puglia ed è

inoltre certificata EMAS II, “La certificazione più importante che si possa avere in un’area marina

protetta. Questo vuol dire che le acque di Torre Guaceto sono per-fettamente pulite”. In questo sen-so l’assenza della Bandiera Blu non deve preoccupare riguardo alla pulizia delle acque. Il punto è un altro: carenze infrastrutturali e il problema del depuratore. A tale riguardo Vincenzo Epifani continua: “È un problema che ci riguarda da decine di anni e che stiamo affrontando con l’Acque-dotto Pugliese. Questo lo stiamo facendo in collaborazione con i tre comuni che usufruiranno dell’im-pianto di depurazione (San Vito, San Michele e Carovigno)”. Puntare sulla qualità vuol dire anche ripristino dell’ambiente naturale preesistente agli inter-venti dell’uomo, che ne hanno alterato gli equilibri originari. Ciò prevede l’eliminazione della flora non autoctona (nella misu-ra in cui questa operazione non sia dannosa), la tutela del cordo-ne dunale, ecc.. Ma forse la vera risposta alla crisi economica, la

sfida più forte è quella che ri-guarda le colture biologiche e il Marchio di Qualità della Riserva.

Pescatori e agricoltori entrano a far parte dell’organizzazione della Riserva producendo i loro prodotti nel rispetto di rigidi di-sciplinari che ne garantiscano la genuinità. Ciò vale anche per le strutture ricettive. Il rispetto degli standard previsti dal Mar-chio di Qualità sta portando ad inaspettati vantaggi per gli stessi agricoltori e pescatori: “I pescatori sono felicissimi perchè sono tutelati dal disciplinare che abbiamo richiesto, gli agricoltori chiedono sempre più di parteci-pare alle nostre attività ed inizia-tive, perchè hanno capito che solo la qualità può salvare l’agricoltu-ra dalla concorrenza dei colossi europei: spagnoli, greci ecc. Ab-biamo quindi commercializzato l’olio biologico di Torre Guaceto e siamo entrati, al primo anno di produzione, nelle guide Slow Food.Quest’olio oggi viene venduto sul mercato a 7 - 7,50 euro al litro contro i 2 - 2,20 euro dell’olio

comune. Gli agricoltori che col-laborano con noi, mentre in par-tenza erano 8, ora sono 20. Sia-

mo l’unico presidio Slow Food al mondo per i pomodori fiaschetto e l’anno scorso abbiamo prodot-to la salsa con il pomodoro fia-schetto che è andata a ruba, pur avendo un prezzo superiore alla media perché è un prodotto biolo-gico. Abbiamo prodotto il farro, il miele, ecc. Anche per il pescato di Torre Guaceto è previsto il Mar-chio di Qualità (in questo caso si pesca con determinate reti, con una determinata lunghezza, ecc.). Infine è nata la Comunità Slow Food del cibo di Torre Gua-ceto, che comprende allevatori e caseificatori, pescatori, contadini operanti nella Riserva”. Torre Guaceto può diventare un esempio nella difficile situa-zione attuale. In questo senso conferma la sua vocazione mo-derna alla tutela dell’ambiente e alla ricerca. I problemi eco-nomici nazionali e mondiali li conosciamo tutti: riuscirà la Riserva a vincere la crisi scom-mettendo sulla qualità?

Page 12: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

InchiestaOCCHIO

12

Lo stato dei ricorsi presentati dai proprietari di case in Specchiolla contro il Comune di CarovignoE IO PAGO! diceva Totò

Continua la vicenda dei ricorsi per i balzelli no-tificati dal Comune di

Carovigno ai proprietari delle abitazioni site nella marina di Specchiolla. Cifre da capogiro, che in alcuni casi hanno sfio-rato i 3.000 euro, arrivando ad un massimo di 5.000 euro. I cittadini però non sono rimasti a guardare, ma hanno subito dato mandato a dei legali per fare chiarezza sulla tariffa al metro cubo, lievitata in maniera spropositata, a loro dire.Occhio Magazine ha incontrato uno dei legali che segue la vi-cenda, l’avvocato Angela Epi-fani di San Vito dei Normanni, per fare il punto della situazio-ne.Avvocato Epifani ci spiega perché alcuni cittadini si sono rivolti a lei? Diversi proprietari di abitazioni site in Specchiolla si sono rivolti a questo studio legale al fine di verificare la legittimità degli in-viti e delle ordinanze notificate dal Comune di Carovigno per il pagamento di esose somme di denaro per lo smaltimento delle

acque reflue urbane attraverso una vasca di raccolta.Gli inviti di pagamento e le or-dinanze riguardano gli anni 2004/2005.In particolare per l’anno 2005 si è evidenziato un aumento del-le tariffe applicate: il Comune ha determinato il costo in circa 18,00 euro al metro cubo, oltre IVA al 20%. In primo luogo si è posta l’at-tenzione sulla legittimità della richiesta, anche alla luce della documentazione richiesta alla Provincia di Brindisi, Settore Ambiente.Quali sono stati gli ulteriori passi legali?Si è passati, poi, a contestare il tipo di calcolo effettuato ai fini della determinazione del quan-tum, considerato che non tutta l’acqua prelevata dall’Aqp fini-sce nel sistema fognante (giardi-ni, eccetera). Si è contestata anche l’applica-zione dell’IVA, che deve essere applicata nella misura del 10%.Si è lamentato un quantum er-rato, oltre che l’illegittimità della tariffa.

In vero, dal 01/01/2003, a seguito della convenzione di servizio stipulata con il Com-missario straordinario all’emer-genza idrica, l’Aqp ha assunto “la gestione unica” del servizio idrico integrato dell’ambito ter-ritoriale ottimale della Regione Puglia, con l’applicazione del metodo “tarif fario normaliz-zato”, previsto dal decreto mi-nisteriale dei Lavori Pubblici in data 01/08/1996, ai sensi della legge n. 36 del 1994.Cosa stabilisce la tariffa semplificata?“La tariffa semplificata”, di cui all’art. 22 comma 2 della con-venzione, come desumibile dal-la delibera Aqp numero 72 del 28/11/2003 pubblicata sul Bol-lettino della Regione Puglia n. 155 del 05/12/2005, ha stabili-to per ogni modulo abitativo sia il costo del servizio di fognatura che quello del servizio di depura-zione.Ne consegue, pertanto, che il cor-rispettivo dovuto ai sensi di legge (e per tutti i cittadini della Pu-glia) per il servizio di fognatura e depurazione è da determinare

applicando la suddetta tariffa generale e non quella arbitraria-mente determinata dal Comune di Carovigno, con gestione auto-noma, pari a euro 18,54 oltre IVA al 20%.Il contributo dovuto in applica-zione delle tariffe si aggira intor-no ad euro 0,50 al metro cubo, somme che i cittadini sono pron-ti a corrispondere in ragione dei consumi realmente effettuati.Quali sono stati i primi effet-ti del ricorso?Sia il giudice del Tribunale di Brindisi, sezione distaccata di Ostuni, al quale hanno inoltrato ricorsi coloro i quali hanno rice-vuto inviti al pagamento in mi-sura superiore ad euro 2.500 (in due casi superiore addirittura ad euro 5.000), sia il Giudice di Pace di San Vito dei Normanni hanno sospeso l’efficacia esecuti-va dell’impugnato provvedimen-to. Il Giudice del Tribunale di Ostu-ni ha fissato per la decisione l’udienza il 09/07/2009. Il Giudice di Pace di San Vito dei Normanni ha fissato per la deci-sione l’udienza il 30/09/2009.

di Doriana Santoro

Page 13: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

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A N N O 1 N . 7 - L U G L I O 2 0 0 9

Il 24 marzo 2009 il Comune di Carovigno ha fatto recapitare una lettera ai resi-denti di Specchiolla da parte dell’Ufficio Contenzioso dello stesso Ente. Oggetto della lettera: contenzioso relativo al servizio di impianto fognante comu-nale Località Specchiolla anno 2005- Comunicazioni.Di seguito il testo della lettera:Vi informiamo che con delibera n. 25 del 29/01/2009 l’Amministrazione Co-munale, considerati gli elevati costi del servizio connesso allo svuotamento della vasca di accumulo liquami di località Specchiolla per gli anni 2005 e 2006 e accogliendo le richieste di riduzione della tariffa avanzate dal Comitato “Amici di Specchiolla”, ha deciso:1. di compartecipare alla spesa sostenuta, nella misura di € 50.000,00 per l’anno 2005 ed € 50.000,00 per l’anno 2006;2. che tale compartecipazione venga applicata in sede di determinazione della tariffa relativa all’anno 2006;3. che usufruiranno di tale riduzione tariffaria unicamente gli utenti che non abbiano attivato contenzioso per l’anno 2005 e che risultino aver pagato per intero la tariffa degli anni precedenti e, in tutto o in parte, quella del 2005.Poiché agli atti di quest’Ufficio risulta che è stato presentato ricorso avverso l’invito

al pagamento della tariffa da Voi dovuta per l’anno 2005 e che l’autorità adita esaminerà la questione non prima del 29/04/2009, si informa che la S.V. potrà beneficiare comunque della minor tariffa per l’anno 2006 se abbandona il con-tenzioso pendente, provvedendo contestualmente al pagamento - anche a rate - di quanto dovuto per l’anno 2005.In calce la firma del responsabile del servizio: dott. Vito Antonio Maggiore.Alla maggior parte dei cittadini che ha ricevuto tale comunicazione, questo modo di agire dell’Amministrazione ha suscitato dei dubbi. La parte finale della lettera, secondo loro, li inviterebbe a demordere dal loro intento di fare chiarezza su una tassa che non ritengono giusta, al fine di poter usufruire di un contributo da parte della stessa Amministrazione che li ha tassati. Non entriamo nel merito, ma forse l’Amministrazione Comunale di Carovigno avrebbe dovuto essere più chiara, spie-gando ai cittadini il perché dovrebbero abbandonare il contenzioso ed anche la relazione - se relazione esiste - tra la data di esame da parte dell’Autorità adita e la possibilità di usufruire del contributo comunale; altrimenti è facile cadere nell’equi-voco, in cui peraltro sono incappati anche gli stessi cittadini, di pensare che velata-mente l’Amministrazione stesse ponendo agli stessi un out out. D.S.

alla lettera

Page 14: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

InchiestaOCCHIO

Dato l’equivoco venutosi a creare tra cittadini e Ammini-strazione comunale di Carovi-gno, abbiamo chiesto lumi al responsabile dell’Ufficio con-tenzioso dello stesso ente.A rispondere è lo stesso autore della lettera riportata nella pa-gina precedente, il dottor Vito Antonio Maggiore.

La lettera a cui si fa riferimento è stata inviata ai cittadini per fare chiarezza e per nessun’altra deduzione o congettura si sia po-tuta fare. Fa riferimento, come è noto, alle somme da pagare per lo smaltimento delle acque reflue per gli anni 2005 e 2006. Quan-do furono notificate le bollette da pagare, una delegazione del

comitato “Amici di Specchiol-la” si recò dagli amministratori del Comune di Carovigno per lamentare le tariffe applicate a metro cubo e chiedere spiegazio-ni. Gli Uffici comunali preposti prontamente avviarono una veri-fica, dalla quale emerse che l’an-no in questione il depuratore di Ostuni, presso il quale venivano smaltite le acque reflue della ma-rina, aveva avuto dei problemi di funzionamento. Per tale ragione il Sindaco Vittorio Zizza dispose un’ordinanza, che autorizzava il conferimento degli stessi reflui presso altri depuratori fuori pro-vincia, ossia nel leccese o barese. Preso atto delle rimostranze dei cittadini e sapendo che le somme dovute erano gravate da tale si-tuazione verificatasi, per cause non determinate dall’Ammini-strazione comunale, la stessa ha così deciso di farsi carico delle spese sostenute per il trasporto ed il conferimento in altra pro-vincia dei reflui, stanziando un contributo pari a 50.000 euro per il 2005 ed altri 50.000 euro per il 2006.Le notifiche di pagamento, però, erano già state recapitate ai cittadini e non si poteva proce-dere alla rettifica degli stessi, in quanto la ditta che si occupava dei conteggi e riparti, nel frat-tempo, era cambiata. Quindi saremmo potuti incappare in un nuovo contenzioso con la ditta in questione. Per questa ragione l'Amministrazione comunale ha deciso di concentrare nell’anno 2006 l’intero sconto di 100.000 euro (50.000 euro stanziati per il 2005 e 50.000 euro stanziati per il 2006). L’Amministrazione

Comunale nella deliberazione n. 25 del 29.01.2009 ha però subor-dinato la riduzione della tariffa nell’anno 2006 esclusivamente in favore di quegli utenti che, non solo non abbiano avviato contenzioso per l’applicazione della tariffa per l’anno 2005, ma che - agli atti di ufficio - risultino aver pagato per intero quella de-gli anni precedenti e, in tutto o in parte, quella degli anni 2005. A tal fine abbiamo inviato la comu-nicazione ai cittadini per chia-rire la situazione e la posizione dell’Ente e per invitarli, qualora lo avessero ritenuto giusto, a riti-rare i ricorsi da loro avviati.

Tale situazione incresciosa mortifica territori ed enti locali, ma la soluzione depu-ratore tanto auspicata pare ri-compaia all’orizzonte. Infatti, i lavori all’impianto di depu-razione che servirà i Comuni di San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Ca-rovigno e la stessa marina di Specchiolla hanno ripreso il loro corso, dopo la risoluzio-ne di un problema con uno dei Comuni interessati, San Vito dei Normanni, in merito ad una vasca. Gli ammini-stratori si sono anche recati insieme alla Regione Puglia per chiedere lo stanziamento dell’ultima trance del finan-ziamento per poter comple-tare i lavori e ridare dignità e prospettive al territorio.

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Il Comune risponde

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A N N O 1 N . 7 - L U G L I O 2 0 0 9

ALZATI E CAMMINAÈ l’esortazione fatta dal Presidente del Comitato Amici di Specchiolla all’intera comunità

Vorrei trovare le parole giuste, utili a ricreare l’umore e l’immagine

originale proprie dei pionieri che, con coraggio ed abnega-zione, scoprirono le grandi risorse di questo sito goduto a pascolo di mandrie di buoi e stormi di gabbiani. Sullo sfon-do il mare azzurro: pescoso con il suo profumo salmastro e lo iodio da ispirare a pieni polmoni.La prima topografia fu certa-mente laboriosa e discussa, ma il contatto creò l’appetibili-

tà e fu concorrenza e compe-titività. Molta acqua è passata sotto i

ponti. Basta ricordare MARZO 1953, ora siamo nel 2009.Il giugno delle elezioni si è chiuso lasciandosi dietro gli aspetti negativi della gestione del potere dove tutti hanno la pretesa di contare non nell’ela-borazione dell’attività ammi-nistrativa, ma nella richiesta di poter soddisfare la propria clientela.Noi riteniamo che l’Associazio-ne Amici di Specchiolla debba lavorare seriamente e concre-tamente per la formazione di una mentalità che sappia com-

prendere che il tutto non si esaurisce nell’interesse priva-to, ma che ogni persona deve operare nel concreto delle problematiche che affliggono la nostra comunità.Ecco perché lanciamo l’esor-tazione: SPECCHIOLLA AL-ZATI E CAMMINA!Per chi percorre la via che scorre lungo questo tratto di strada della costa adriatica, Specchiolla nel cuore della Pu-glia appare quasi una sorta di miraggio di luce e di azzurro. Quelli della “vacanza - evasio-

di Bartolomeo PariSi - avvocato

noi perdiamo il tempo miGliore per esporre al sole di luGlio un territorio ricco di Bellezze naturali, suGGestioni e colore

Page 16: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

OCCHIO

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Riflessioni

ne” trovano su questo lembo di costa grandi proposte per relax e divertimento.Noi siamo sprovvisti di strut-ture ricettive e complementari moderne e diversificate. Noi perdiamo il tempo, il miglior tempo, ad enfatizzare le no-stre carenze in atti giudiziari e guerre di quartiere, anziché esporre al sole di luglio un territorio che per bellezze na-turali, suggestioni e colore è in grado di offrire il meglio di tutte le stagioni: feste, tradizio-

ni, momenti di folclore con un loro epilogo nella seduzione della tavola.Esponiamo, invece, un popolo supino, disteso sulla sabbia a criticare, a demolire se stesso, anziché aprirsi alla collabora-zione per recuperare fiducia nel convivere, nel bene e nel male, i momenti e le vicende utili al vivere sociale e tem-porale alla ricerca del come sostenere una crescita profit-tevole di valore futuro e inno-vazione.

SPECCHIOLLA ALZATI E CAMMINA Ci giungono esortazioni a crea-re organizzazioni basate sul talento, ma noi siamo un’As-sociazione di volontariato e possiamo incoraggiare solo le aziende a guardare oltre i sistemi di riferimento tradi-zionali per valutare la propria efficacia nel generare crescita nell’innovazione: cerchiamo di infondere un forte senso di appartenenza per coinvolgere persone più coese e più orien-tate al nostro territorio; con-vincere che è proprio il mare la doppia anima che può dare ai nostri Comuni vicini un po’ di respiro, di aria e di svago. Una costa tra baie e calette incantata; scogliere che odo-rano di profumo salmastro specie alla risacca mattutina, merita la collaborazione di tutta la pluralità stanziale, che ha impegnato la sua ricchez-za in un concreto patrimonio, di tutti i teorici delle vacanze e di tutti quelli che remano contro. Reinvestiamo la no-stra Specchiolla meritevole di stare al centro di un territorio capace di diventare di diventa-re moltiplicatore di talenti. E per dirla secondo una rivista di business ad alta performance: “Questo traguardo è essenziale per coloro che vogliono creare ed essere parte di un business ad alta performance”.Noi lo vogliamo e vogliamo dialogare con tutti perché fac-ciamo parte del terzo settore, che mira a rendere un’unica grande proposta sociale la ricchezza di un progetto con-diviso da milioni di cittadini,

l’originalità di forme aggrega-tive multiformi e la passione e professionalità di esperienze innovative.

Page 17: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

A N N O 1 N . 7 - L U G L I O 2 0 0 9San Vito dei NormanniOCCHIO

EMERGENZA SANGUEConosciamo l’Avis e diventiamo donatori di vita. Un’intervista al Presidente L. De Leonardis

di Giuseppe Fagiano

Arriva l’estate, con il caldo e lo spopolamento delle città, ritorna ad essere attuale la

carenza di scorte di sangue. I mesi di gennaio ed agosto detengono la maglia nera delle donazioni, vuoi per le ferie, vuoi per le festività ed influenza invernale. Ci vorrebbe il congelamento del sangue per poterlo trasfondere quando si vuole o nei periodi di ca-renza: attualmente cosa possibile solo per il sangue del cordone om-belicale. Purtroppo il sangue donato si conserva per un periodo limitato, oltre il quale non può essere trasfu-so: i globuli rossi scadono dopo 42 giorni. Il tanto atteso e famoso sangue ar-tificiale, fatto in laboratorio, non è mai arrivato: perciò l’unica fonte di sangue a oggi rimane l’uomo. In Ita-lia ci sono circa 1 milione e 600mila donatori periodici regolari, che do-nano circa 2 milioni e 600mila unità di sangue.Una delle cause della carenza esti-va è da imputare all’aumento delle esigenze da parte delle strutture pubbliche e private: si fanno più operazioni e trapianti; è aumentata

la vita media e con essa i ricoveri ed i potenziali pazienti-fruitori delle trasfusioni.L’estate scorsa alcuni importanti ospedali italiani hanno sospeso gli interventi programmati perché rimasti con poche scorte che dove-vano garantire le urgenze: perciò il

miglior contenitore per conservare il sangue rimane il corpo umano, ma servono più donatori potenziali da poter chiamare per soddisfare i bisogni. Considerando che i donatori abituali oltre ad invecchiare, possono anche ammalarsi, con il risultato di minori donazioni, servono forze fresche; ed è ai giovani sotto i 35/40 anni che si

indirizzano generalmente le campa-gne di sensibilizzazione.Dopo questa breve e doverosa pre-messa ecco di seguito l’intervista al Presidente dell’Avis sezione di San Vito dei Normanni, Leonardo De Leonardis, in carica da sempre, dal lontano 1986, per chiarire alcuni

concetti importanti sulla donazione di sangue, effettuabile tutti i giorni feriali presso il Centro Trasfusio-nale dell’Ospedale A. Per-rino, ma anche senza spostarsi da San Vito dei Normanni almeno una volta al mese: con le “raccolte itineranti”, nei posti idonei e pubblicizzati, con il personale che arriva dallo stesso Centro.

Che cosè l’ Avis ?L’Avis è un’Associazione di persone, presente su tutto il territorio nazio-nale, che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. E’ costituita da volontari ed è apartiti-ca, aconfessionale, senza fini di lucro e non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, reli-gione e ideologia politica. Ha lo scopo di promuovere la donazione del san-gue (intero o di emocomponenti).Per quale motivo si dona il san-gue?Nella vita di tutti i giorni un infortu-nio sul lavoro, un incidente stradale, un intervento chirurgico, possono rendere necessaria una trasfusione di sangue. E’ importante che chi non ha problemi di salute, spontaneamente e gratuitamente doni un po’ del suo sangue. Donare il sangue è donare la vita.Tutti possono diventare dona-tori ?Per diventare donatore, bisogna esse-re una persona sana, di età compresa fra i 18 ed i 65 anni e con un peso non inferiore ai 50 chilogrammi, pri-ma della donazione si può fare una

SERATE ALL'APERTOcon musica popolaree cucina casereccia

14 luglio

28 luglio

11 agosto

25 agosto

Note e sapori di un tempo

Page 18: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

San Vito dei NormanniOCCHIO

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leggera colazione, a scelta tra un caf-fè o una tazza di tè o una mela o, an-cora, con 2 fette biscottate con un velo di marmellata o miele. Sono assolu-tamente vietati il latte ed i suoi deri-vati ed alimenti contenenti grassi; bi-sogna essere sottoposti ad un prelievo di sangue, necessario per eseguire gli esami preliminari di laboratorio e ad una visita medica, sottoporsi ad un E.C.G., se si risulterà idonei, si potrà effettuare la donazione.Quali sono i motivi per cui non si può donare ?Se la condizione per essere donatori è quella di essere in buona salute (so-prattutto per quanto riguarda il siste-ma cardiocircolatorio e quello nervo-so centrale) la risposta alla domanda viene di conseguenza. Tuttavia, pur considerando che spetta al medico selezionatore la responsabilità del giudizio, si possono dare degli utili orientamenti generali a uso del can-didato donatore. Il divieto assoluto a

donare riguarda coloro i quali sono interessati da: malattie del sangue o del cuore, gravi malattie infettive, epilessia, tumori maligni, alcolismo o tossico dipendenza.Donare il sangue è dannoso per la salute ?No, lo si può donare regolarmente senza alcun danno, perché l’organi-smo lo reintegra molto velocemente. Nel giorno della donazione è consi-gliabile astenersi dal lavoro e non esporsi ai raggi del sole.Quanto sangue viene prelevato e quanto tempo dura il prelievo?Vengono prelevati circa 350 cc di sangue ed il prelievo dura circa 10 minuti.Che significa essere donatore universale ?Il donatore del gruppo 0 Rh negativo è universale, questo vuol dire che può donare il proprio sangue a tutti ed è per questo che lo 0 Rh negativo è il più coccolato in una struttura trasfu-sionale. Avere a disposizione globuli rossi del tipo 0 Rh negativo consente agli operatori sanitari di fronteggiare ogni tipo di situazione difficile legata sia alla presenza di un ricevente Rh positivo sia al verificarsi di una ur-genza che non consente di determina-re il gruppo sanguigno del paziente.Quali sono i vantaggi di essere iscritti all’Avis ?Far parte di un’Associazione di vo-lontariato comporta notevoli van-taggi tra cui il controllo periodico medico e laboratoristico gratuito; lo stimolo a salutari stili di vita ed un controllo cardiologico. L’Avis or-ganizza, inoltre, incontri culturali e promozionali dedicati alla donazione in collaborazione con i medici trasfu-sionisti e anche occasioni di socializ-zazione quali gite, tornei, gare molto coinvolgenti.A quante sacche ammontano

le donazioni totali effettuate dai Sanvitesi dal momento della fondazione dell’Avis San Vito ad oggi?Si contano circa 9.250 sacche.Come ha risposto San Vito dei Normanni nel 2008 e come va nel 2009?L’anno 2008 per l’Avis di San Vito è stato un anno altamente positivo: n° 924 donazioni rispetto alle 768 del 2007. Per il 2009 i risultati sono soddisfacenti, ma sarà un anno im-pegnativo perché si cercherà di ri-confermare il risultato del 2008 ed eventualmente superarlo.Ogni estate si sente parlare di carenza di sangue, quali sono le vostre iniziative ?I mesi di luglio, agosto e settembre sono i mesi neri dei Centri Trasfusio-nali. Le donazioni calano sia per il clima molto caldo sia perché la gente va in vacanza e dona di meno. Noi per agosto 2009, come Avis, ci prodi-ghiamo ad organizzare più raccolte itineranti e varie manifestazioni socio-culturali allo scopo di sensibi-lizzare la gente a donare il proprio sangue, coinvolgendo giovani, meno giovani e turisti. Nonostante ciò il sangue è sempre poco, in quanto in questo periodo gli incidenti e le emer-genze sono più numerose. Per incen-tivare le donazioni mettiamo in palio delle biciclette da sorteggiare e degli omaggi da distribuire a chi effettua una donazione dal 1° luglio al 30 set-tembre 2009.Dove e quando verrà effettuata la prossima donazione?Sabato 11 luglio 2009 presso l’Aula Consiliare del Comune di San Vito; per il mese critico di agosto l’Avis di San Vito effettuerà due raccolte iti-neranti: Domenica 23 agosto 2009 presso l’aula consiliare del Comune di San Vito; l’altra domenica 02

agosto 2009 secondo una buona con-suetudine, verrà effettuata nel luogo dove generalmente i donatori sanvite-si abituali trascorrono le loro vacan-ze estive cioè a Specchiolla, presso la Lega Navale. Da poco tempo è attivo il sito web dell’Avis di San Vito il cui indirizzo èwww.avis.sanvitodeinormanni.orgsul quale si possono acquisire al-tre informazioni sulla donazione e varie ed interessanti iniziative organizzate. Il presidente Leonardo De Leonar-dis mette a disposizione anche un numero di cellulare: 338/2633640, a cui rivolgersi per ulteriori infor-mazioni. Questo soprattutto per i potenziali nuovi volontari e proprio a loro è dedicato questo articolo, con l’augurio che nel lettore possa scattare la molla della solidarietà. Ci lasciamo con uno slogan regalatoci dal Presidente: PRIMA DI PARTIRE DONATE IL SANGUE; NON DIMENTICATE CHI RESTA.

Tutte le giornatedi donazione 2009

a San Vito• Domenica 11 luglioAula Consiliare Comune

• Domenica 02 agostoLega Navale di lido Specchiolla

• Domenica 23 agostoAula Consiliare Comune

• Domenica 20 settembreAula Consiliare Comune

• Domenica 18 ottobreChiesa di Santa Rita

• Domenica 15 novembreAula Consiliare Comune• Sabato 05 dicembre

Scuola elementare I° Circolo• Domenica 27 dicembre

Aula Consiliare Comune

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A N N O 1 N . 7 - L U G L I O 2 0 0 9

La scuola di musica Lu-cia Iurleo di San Vito dei Normanni ha concluso

il suo anno scolastico con quat-tro giorni di saggi. Nelle serate conclusive si sono esibite tutte le classi di musica che vanno dalla chitarra moderna al pianoforte, dalla batteria alla fisarmonica e molti altri strumenti classici e moderni. Inoltre si sono esibiti numerosi cantanti preparati sa-pientemente dei maestri di mu-sica e di canto.

La scuola si pone come obiettivo quello di insegnare a giovani e giovanissimi le tecniche di sol-feggio e le teorie musicali più importanti. Già da diversi anni, coadiuvati da musicisti esperti e sotto la supervisione del mae-stro Vito Carrone, direttore della scuola musicale, i ragazzi impa-rano ad apprezzare la musica e soprattutto a socializzare.In occasione dell’esame finale di solfeggio, abbiamo incontrato il maestro Vito Carrone: ci ha

parlato della nascita della Scuola di Musica, che ha iniziato il suo percorso del 2005 grazie, anche, ad un’idea del sindaco Antonel-lo Trizza. Il cammino musicale, aperto inizialmente ai bambini, ha visto successivamente un am-pliamento materiale dell’offerta formativa. La scuola, dai 35 alun-ni che contava all’inizio, vanta oggi ben 115 iscritti. Continua il maestro Carrone di-cendo che: “Negli anni abbiamo costruito il dipartimento musica-

le per l’infanzia e il dipartimento di musica classica e moderna. Attualmente l’attività si snoda da ottobre a giugno con un impegno costante da parte dei docenti che preparano i ragazzi con dei mo-menti di ascolto non solo dedicati all’insegnamento.Da quest’anno si è voluta forte-mente una convenzione con l’Ac-cademia Marziale di Seveso, che autorizza i docenti all’utilizzo del metodo Io cresco con la musica e li autorizza ad essere un centro

promotore per la stessa Accade-mia”.Durante una delle serate finali si sono esposti numerosi proget-ti. Tra questi, quello di aprire la scuola di musica anche ai ragazzi non vedenti di diverse fasce d’età. A settembre, inoltre, cominceran-no dei corsi di formazione della durata di un mese, distribuiti in fasi diverse e coadiuvati dai do-centi dell’Accademia Marziale, in particolare con un sassofonista molto noto di Milano.

Facciamo, quindi, dopo que-sta bella esperienza di note, dedicata soprattutto ai giova-

ni che apprezzano la musica, un augurio di buono ascolto a tutti.

Una scuola di musica dove imparare a suonare strumenti classici e moderniDO, RE, MI… note in libertà

di Francesca PreSto

foto

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co D

e Lu

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Page 20: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

San Michele SalentinoOCCHIO

Certe vite sembrano così perfetta-mente scandite da parallelismi e intrecci che si fa fatica a non cre-dere che esista un destino. Angelo Filomeno aveva sette anni quando la madre lo portò da un sarto di San Michele perché il bambino temperasse la sua vivacità infan-tile imparando a cucire. Ora è un artista affermato, vive e lavora a New York e i suoi quadri sono in-tarsiati dei ricordi e delle tecniche apprese nell’infanzia. Ago e filo sempre in tasca, a cucire una sto-ria personale costellata di succes-si e di soddisfazioni. Era proprio destino che fosse l’arte del cucito a dare la fama a chi il filo, oltre che tra le mani, se lo ritrova stampato nelle prime quattro lettere del suo cognome.Dopo la laurea all’Accademia delle Belle Arti di Lecce, Angelo si trasferisce a Milano dove si fa strada nel mondo della moda, ar-rivando a collaborare con grandi stilisti come Gianni Versace. Con-temporaneamente fa il costumista per gli spettacoli teatrali. Come è lavorare nella moda per chi vuole fare l’artista? Ti sentivi realizzato o sminuito?Entrare nel mondo della moda per me è stato naturale. Ho imparato a cucire da piccolo, per cui, aven-do deciso di trasferirmi a Milano, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di cercare la-voro come sarto. Cucire era la cosa che sapevo far meglio. Ma ho sem-pre voluto fare l’artista. La moda è stata un’esperienza straordinaria

perché mi ha dato l’opportunità di conoscere tanti personaggi famosi.Dopo un po’ di tempo, però, anche Milano comincia a star-ti stretta e decidi di trasferirti a New York. Perché?Dopo cinque anni mi ero stufato di Milano. Si era creato un cerchio di conoscenze da cui non riuscivo a uscire. E poi volevo fare l’artista. Farlo a Milano voleva dire riparti-re da zero e scontrarsi con i pregiu-dizi di chi mi considerava da anni come un sarto. Per questo ho deciso di cambiare città. Ti sei fatto conoscere nell’am-bito dell’arte contemporanea per una tecnica molto parti-colare…Sì, è la tecnica che è riemersa dopo tanti anni, quella del cucito e del ricamo. I miei quadri li realizzo mettendo insieme fili e stoffe.Come ti è venuta l’idea di ap-plicare l’arte del ricamo alla tela, che è uno spazio tradizio-nalmente legato alla pittura?Diciamo che è stato il punto d’ar-rivo di otto anni di sperimentazio-ne, anche in altri campi artistici: ho fatto video, fotografie, disegni e sculture in bronzo. Volevo recupe-rare i 5 anni di inattività artistica passati a Milano. New York mi ha dato subito stimoli ed energie. Dopo tanti anni di ricerca artistica è arrivata l’idea, in una situazione particolare. Dovevo fare una sciar-pa da regalare ad un’amica per Natale; nella sartoria dove lavora-vo c’era una macchina da cucire a zig zag Singer, e ho provato a usar-

SUL FILO DEL DESTINODa Milano a New York l’artista Angelo Filomeno porta nel mondo il nome di San Michele

di Michelangelo nigro

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la per fare dei ricami sulla sciarpa. Finito il lavoro ho portato la sciar-pa a casa e sono rimasto per ore a guardarla. In quel momento ho capito che il ricamo poteva essere una nuova strada artistica.Quali temi prediligi per le tue opere?Da sempre uno dei miei temi ricorrenti è l’anatomia. Corpi umani che col passare del tempo sono diventati scheletri, immaginivoodoo, figure gotiche. Tutto quello

che realizzo comunque è legato alla mia esperienza personale, alla mia memoria: paure, gioie e dolori che ho vissuto da quando ero bambino. L’artista racconta sempre se stesso. Il fatto che le sue opere possano poi diventare universali è un passo successivo.Ci sono anche animali nei tuoi quadri. Per esempio uno dei più belli ritrae un pavone. E’ un simbolo?Il pavone è simbolo di potere, bel-lezza e denaro. Ma ha anche delle caratteristiche ridicole: la voce, per esempio, non è certo quella di un usignolo.

Qualche critico ha accostato i tuoi quadri alla pittura cinese. Riconosci questa parentela artistica?No, non mi ritrovo in questo acco-stamento. Forse l’organicità di cer-te forme fa pensare all’arte orienta-le, così come i ricami e le stoffe che richiamano la Cina e il Giappone. Potrei anche accettare la vicinan-za, ma solo per alcuni quadri. Potremo vedere una tua mo-stra personale in Puglia? Ci hai mai pensato?Mi piacerebbe fare qualcosa a San Michele. Ma fra qualche anno. Magari una retrospettiva con alcu-

ne opere di diversi periodi. Angelo Filomeno è un artista co-smopolita, non solo perché vive a New York, che è il simbolo del melting pot, ma perché gli pia-ce sentirsi cittadino del mondo. Gli piace definirsi artista, punto. Senza aggettivi di nazionalità. Del resto anche i suoi tratti somatici camuffano bene le sue origini italiane. Chissà quante volte nella Grande Mela lo hanno scambiato per un americano di origini irlan-desi. Eppure sprazzi di Mediterra-neo brillano qua e là nelle sue ope-re: gli ulivi, il mare, certi colori. E poi a ricordargli le sue origini ba-sta il gesto del ricamare che non può che riportarlo a quel bambino che a sette anni prese per la prima volta in mano ago e filo.

Angelo Filomeno.Nasce ad Ostuni nel 1963. Vive a San Michele fino all’età di 18 anni. Dopo il diploma in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Lecce, nel 1987, si trasferisce a Milano, dove lavora nel mondo della moda e poi della sartoria teatrale. Nel 1992 va a vivere a New York, dove diventa costu-mista teatrale per Broadway e comincia la sua brillante carriera di artista. I suoi quadri sono sta-ti esposti a Milano, Parigi, New York, Helsinki. Nel 2007 alcune sue opere sono state ospitate alla biennale di Venezia.

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CarovignoOCCHIO

TRA VITTORIA E SCONFITTAAntonio, 18 anni, sfida tutto e tutti per inseguire il suo sogno più grande

Tra la vittoria e la sconfitta c’è un luogo in cui i ruoli si confondono e non sai più

dire se hai vinto o hai perso. An-tonio, diciottenne cantautore caro-vignese di belle speranze sembra vivere in questo luogo. In teoria ha perso: si è presentato alla puntata di Amici Casting del 13 giugno, su Canale 5, per entra-re a far parte della trasmissione. La giuria dopo aver ascoltato il suo brano inedito “Un amore na-scosto” l’ha bocciato. Ma, tornato a casa, Antonio ha scoperto di aver in un certo senso vinto. Sono nati su Facebook gruppi che lo incitano a continuare a proporre i suoi pezzi. Su Youtube il video della canzone ha spopolato, come anche i commenti alla sua esibizio-ne (alcuni contrari, parecchi altri favorevoli).A molti è parsa quantomeno “stra-na” la convinzione e l’ostinazione con cui Antonio difendeva il suo pezzo e il suo talento davanti ai giudici dopo esser stato bocciato. Noi di Occhio Magazine lo abbia-mo intervistato per conoscerlo meglioAntonio, cosa ti rimane dell’esperienza ad Amici?Mi rimane una bella emozione e tanta voglia di sognare, di creder-ci. Probabilmente mi presenterò ad altri provini. I talents show aiutano molto i giovani e danno notorietà, fanno bene. Potrei provare Xfactor, mai dire mai.Perché non sei passato?Al secondo step non sono passato,

dopo che avevo superato la prima selezione: l’emozione ha giocato brutti scherzi ed è andata un po’ male. Forse non è piaciuto il pezzo, ci sono tante domande senza rispo-sta. Magari è l’intonazione che non è andata bene. Cosa pensi di Maria e dei giu-dici?Con Maria ho parlato solo in diret-ta. Vessicchio e i giudici...loro han-

no studiato e possono giudicare. Quali sono stati i commenti una volta tornato?Parecchie persone non hanno gra-dito la mia esibizione. Mi hanno detto: “con il talento che hai potevi fare di più”. Le critiche sono arri-vate dagli amici, non dai parenti. Solo da alcuni amici, cinque o sei.Cosa ti ha infastidito di più?Mi ha dato fastidio lo stress. Ho viaggiato in treno per molte ore solo per sentirmi dire che non ave-vo passato la selezione. Questo è quello che mi ha dato fastidio, mi ha fatto stare male.In trasmissione hai nominato

più volte Carovigno, cosa si-gnifica per te il tuo paese?Io ci tengo a Carovigno. Ho visto che nella scuola di Amici non sono entrati ragazzi di Brindisi, Carovi-gno, San Vito, quindi volevo porta-re avanti l’onore di Carovigno. Segui spesso il programma Amici in tv? Come hai deciso di parteciparvi?Il programma Amici l’ho seguito in tv l’anno scorso e ho visto che c’era

la categoria “cantautori”. Io avevo dei pezzi pronti e mi son detto: pro-viamo! Come partecipante della categoria “cantante” non ci sarei andato. È più bello poter cantare i propri pezzi. Avevi già partecipato ad altri concorsi musicali?Ho partecipato al Premio Delfino 2008 e mi sono classificato al terzo posto.Cos’è per te la musica?Secondo me la musica è vita. Senza musica non c’è vita. È essenziale. A chi ti ispiri?Mi ispiro a Riccardo Cocciante, Matteo Amantia degli Sugarfree, Lucio Battisti, Domenico Modu-gno.Parlaci un po’ dei tuoi pezzi.In quattro anni ho scritto trenta pezzi, tutti con il maestro Franco Carlucci della scuola di musica “De Armonica” di Carovigno. I miei te-sti parlano di amore, non solo au-tobiografico. Ma scrivo anche pezzi più allegri. Anche ora sto scrivendo dei nuovi pezzi. Una mia canzone nasce così: io scrivo i testi, poi fac-cio un’idea di base della musica. La porto al compositore, Franco Car-lucci, gliela canticchio, gli faccio anche gli incisi, i ritornelli, le code, tutto con la voce. Lui la scrive sullo spartito, la completa e l’arrangia. Il pezzo nasce dalla collaborazione di entrambi. C’è feeling. Lavoriamo insieme da due anni.Com’è nato il desiderio di fare il cantautore?L’idea di scrivere canzoni mi è ve-nuta ascoltando i cantautori tipo

di Giuseppe De Simone

protaGonista della puntatadi amici castinG del 13 GiuGnosu canale 5con la canzone “un amore nascosto”

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Cocciante. Un giorno mi dissi: ma perchè non diventare come lui e scrivere bei pezzi come fa lui? Ho provato e pian piano ho comincia-to questo percorso. È difficile rag-giungere il massimo, ma dentro di me c’è sempre la voglia di andare avanti, di studiare musica e fare nuove esperienze.La ragazza a cui hai dedicato la canzone che hai cantato ad “Ami-ci Casting” s’è fatta sentire?Con la ragazza della canzone ci sentiamo sempre, siamo rimasti amici. Prima della trasmissione la chiamai e le dissi: accendi la tv perché canterò il pezzo che ho scritto per te.Ma ci sei stato insieme?La storia è finita un anno fa, erava-mo fidanzati.Perché hai scelto proprio quel-

la canzone?Ho scelto quella canzone perchè c’è una storia vissuta dietro e dentro di me sentivo che con quel pezzo avrei passato la selezione, speravo di an-dare avanti. Un cantante se lo sente dentro il pezzo da portare.Hai qualche altro pezzo a cui sei particolarmente legato? Ne hai dedicati altri a quella ragazza?Sono molto legato a questo pezzo e per il momento sembra aver colpito la gente. Alla ragazza ho dedicato solo questo pezzo. Gli altri pezzi?

Una canzone si chiama “Liberate-mi”, è strana, non saprei spiegarla. Parla di me chiuso in una stanza, da cui non riesco ad uscire e tento in tutti i modi di farlo. Una volta fuori, mi rendo conto di aver perso tutto. È un pezzo drammatico. È stato il primo pezzo che ho portato ad Amici e sono passato. Poi loro mi hanno detto “porta un pezzo più allegro” e ho portato “Un amore nascosto”. “Liberatemi” è nato da un’esperienza personale: avevo quindici anni, e i miei amici erano tutti più grandi di me, diciottenni. I miei genitori una sera non mi fe-cero uscire. Io ci rimasi male, mi chiusi nella mia stanza a riflettere. È la quinta canzone che ho scritto. La tua prima canzone?La mia prima canzone l’ho compo-sta a quttordici anni per un amico

che mi aveva tradito.Su internet hai ricevuto elogi e critiche, come reagisci agli uni e alle altre?I gruppi di facebook mi ha fatto molto piacere e ringrazio chi mi sta sostenendo per andare avanti. Le critiche su internet, non le ascolto, ci passo su. L’importante è che io piaccia agli altri. Le critiche che più mi hanno dato fastidio sono le criti-che provenienti dai compaesani. C’è anche un po’ di invidia. Ma per due sciocchezze non mi abbatto.

Qual è il tuo obiettivo a livel-lo musicale? Formeresti un gruppo?Voglio essere come gli Sugarfree. Anche l’idea del gruppo può essere un’idea. Sto lavorando al cd con Franco e una casa di registrazione pugliese, ma il discografico mi ha detto di non parlarne fino a quando tutto non sarà pronto. Hai Facebook?Uso internet. Si può dire che ho vinto su internet. Accendo internet e rispondo ai fans. Prima avevo 40 amici ora 550. Tutto è successo dopo l’esperienza da Maria De Fi-lippi, anche la nascita dei gruppi di fan. Sono molto felice di questo e li ringrazio perche mi danno un grande sostegno. Di solito mi dico-no che è bella la canzone, di non arrendermi mai, ecc.

Tornerai ad “Amici”?Io ad Amici di nuovo? Non si sa mai! Il prossimo anno potrei ripro-varci, ma ci andrei più preparato perché so come funziona. Ancora non ho capito cosa non è piaciuto della mia performance. Se guardi tutto il video del provino su Youtu-be, Vessicchio non ha detto niente, neanche la giuria ha commenta-to, quindi io mi pongo sempre una domanda: ma perchè non mi han-no preso? Non l’ho capito. Non mi hanno fornito una giustificazione

per la bocciatura. È strano. Ma l’importante è che vada avanti il pezzo e che piaccia.Scriveresti per altri cantanti?Mi piace sia cantare che scrivere, ma se canti una canzone scritta da te la canti con molta più grin-ta, più passione. Ma se un cantan-te famoso mi dicesse scrivimi una canzone, la scriverei.Progetti a breve termine?Il pezzo andrà presto in radio. Già circola su internet. E poi da lì non so cosa nascerà, spero molto suc-cesso.Cosa ne pensano i tuoi geni-tori?Dopo la terza media ho capito che la musica era parte di me. Ho ab-bandonato la scuola per seguire la mia passione, la mia strada. I miei genitori mi hanno detto di

fare ciò che ritenevo giusto. Mi sostengono parecchio e mi stanno pagando gli studi di musica, quin-di voglio dare una soddisfazione anche a loro. Ora sto studiando canto e pianoforte alla scuola di musica “De Armonica” di Caro-vigno.Perché la gente dovrebbe comprare i tuoi dischi?Io vorrei fare ascoltare i miei pezzi per trasmettere emozioni alla gen-te. Far provare loro ciò che provo io.

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La chiesa di San Francesco alla Sardedda, un’oasi di pace e serenità, sorge a

metà strada fra i comuni di Latia-no e San Michele Salentino. La chiesa si affaccia sulla strada pro-vinciale che collega le due cittadi-ne e riesce a radunare ogni estate migliaia di famiglie, tra coloro che in quella zona fanno villeggiatura e coloro che provenienti dai due vi-cini centri vi si rifugiano nelle sere estive per trascorrere qualche ora insieme tra celebrazioni religiosa e concerti, sagre enogastrono-miche ed incontri culturali. Que-ste iniziative si tengono sempre all’aperto, nel piazzale antistante la chiesa. Davvero molto ricco e vario ogni anno il programma realizzato dal rettore don Antonio de Stradis, in collaborazione con il comitato organizzatore. Nel mese di giu-gno 2009 si sono susseguiti diver-si incontri, che hanno visto quali relatori Mons. Angelo Altavilla, don Antonio Andriulo, la dott.ssa Susanna Coccioli e don Raffaele Giuliano. Inoltre, si sono svolti un corso-laboratorio di cartapesta, curato dall’artista Nicola Leo, un laboratorio di pittura e decoupage guidato dalla prof.ssa Vincenza Pagliara ed una commedia di te-atro in vernacolo proposta dalla compagnia “I Delfini” di Dante Gagliani. Nel mese di luglio ci saranno ap-puntamenti quasi ogni sera. Si parte il 2 luglio, alle ore 19.30, con una conversazione sul tema

dei Diritti umani, curata dall’ing. Giovanni Giodice di Emergency. A seguire, l’inaugurazione della mostra “Acqua, bene comune”.

Venerdì 3 luglio, alle ore 19.30, Estategiovani, incontro quindici-nale aperto a tutti i giovani alla ricerca di un senso e un progetto di vita. Sabato 4 luglio alle ore 19.30 Parola di Vita. Domenica 5 luglio, alle ore 19.30, i Santi Cri-sante e Daria presentati dal prof. Luigi Neglia. Lunedì 6 luglio, alle ore 20.30 Ultreja diocesana, con la partecipazione degli aderen-ti ai corsi di cristianità. Giovedì 9 luglio, sempre alle ore 19.30, conversazione con il biblista don Raffaele Giuliano sulla lettera di Paolo ai cristiani di Tessalonica, il primo scritto del Nuovo Testamen-

to. Sabato 11 luglio, alle ore 19.30, celebrazione presieduta dal Vesco-vo della diocesi di Oria Mons. Mi-chele Castoro; a seguire il vescovo conferirà il Premio Nazionale San Francesco a Carlo Casta-gna per la luminosa testimonianza di fede e di perdono offerta in occa-sione della dura prova attraversata; Carlo Castagna, lo ricordiamo, ha perduto nella strage di Erba mo-glie, figlia e nipotino. La serata ver-rà allietata dalle esibizioni della Co-rale M. Immacolata di Villa Castelli diretta dal Maestro Pino Ciracì, dal coro Tarenti Cantores di Taranto e dalla violinista Laura Calcagno, presenta il prof. Antonio Fazzi. Do-menica 12 luglio, alle ore 20.30, la quinta edizione della Sagra ti la purpetta, ti la brasciola e ti la pasta fatt’a casa, con l’intrattenimento musicale di Antonio Carluccio e la mostra di bonsai. Dal 13 al 17 luglio, la quinta edizione del corso di Tiro con l’arco, aperto ad appas-sionati di tutte le età e diretto dal prof. Carmelo Labrini. Giovedì 16 luglio, alle ore 19.30 La diploma-zia della Santa Sede nel mondo, un servizio di pace e di amore, conver-sazione con Mons. Gianfranco Gal-lone, Segretario della Nunziatura apostolica in Slovacchia. Sabato 18 luglio, alle ore 17.30 la gara di Tiro con l’arco, e premiazione dei vincitori; alle ore 19.30 Ma che… primario! commedia in vernacolo a cura della compagnia teatrale “La nuova generazione”. Giovedì 23 luglio, alle ore 19.30 Pianeta famiglia, come accompagnare i

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LatianoOCCHIO

TUTTI A BORGO SARDEDDAPrevista anche la premiazione di C. Castagna, divenuto noto suo malgrado per la strage di Erba

di Claudio argentieri

un'estate da trascorrere tra teatro e Gastronomia, musica e osservazione delle stelle

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figli nel loro fidanzamento, con-versazione con don Lorenzo Elia, direttore dell’Ufficio famiglia dio-cesano. Sabato 25 luglio, alle ore 19, Santa Messa di ringraziamento dopo la mietitura del grano, presso la Masseria Marangiosa; alle ore 20 la commedia dialettale Cugghi l’acqua quannu chioi, a cura della compagnia teatrale “Mino Di Mag-gio” di Torre Santa Susanna, per la regia di Gianluca Cervellera. Do-menica 26 luglio, alle ore 20.15

Che fai tu luna in ciel? (Leopardi): nel 40° anniversario dello sbarco sulla luna, gli astrofili del Centro ricerche astronomiche dell’Uni-versità del Salento (già Università degli studi di Lecce) saranno a di-sposizione per soddisfare curiosità e metteranno a disposizione dei telescopi con cui illustreranno il nostro satellite. Il 27, 29 e 31 lu-glio, laboratorio per la confezione di ceste e panieri della tradizione contadina, diretto da Angelo Urso.

Giovedì 30 luglio, alle ore 19.30, Ebrei, musulmani e cattolici cor-dialmente assieme, padre Quirico Calella illustra l’esperienza del suo collegio a San Giovanni d’Acri (in Israele); al termine inaugurazione della mostra La guerra com’è. Ve-nerdì 31 luglio, alle ore 20.30, gli aderenti latianesi ai Corsi di Cri-stianità si ritroveranno insieme per pregare ed ascoltare la Parola. Si tratta insomma, ancora una vol-ta, di un ricco programma in grado

di accontentare proprio tutti: dal teatro alla gastronomia, dalla mu-sica all’osservazione delle stelle, ovviamente non senza gli imman-cabili momenti di preghiera. Gli appuntamenti della Chiesa di S. Francesco alla Sardedda prose-guiranno anche nei restanti mesi estivi di agosto e settembre, con serate musicali, corse podistiche, incontri di medicina ed il prose-guimento della ricca rassegna di teatro amatoriale.

L’associazione culturale Vivi la tua città, in collaborazione con Taberna Libraria di Latiano, organizza per il prossimo 18 luglio, presso lo splen-dido scenario dell’atrio di Palazzo Imperiali di Latiano, La notte dei li-bri … narranti. Si tratta di un’iniziativa in cui chiunque, gratuitamente, avrà a sua disposizione cinque minuti, per leggere le pagine del libro che più ama. Per poter aderire come lettore è sufficiente comunicarlo ai recapiti sotto indicati, specificando anche il titolo del libro che si intende leggere. Saranno ospitati al massimo 10 lettori. La serata sarà presentata dal giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia Francesco Gioffredi. La Taberna Libraria curerà la vendita dei libri letti, con apposito desk. Contestualmente allo svolgimento dell’iniziativa, ci sarà la degustazione di vini della nostra Terra di Puglia. A tutti i lettori che aderiranno all’ini-ziativa, la Taberna Libraria consegnerà un buono-sconto da utilizzare entro il 31.07.2009. Taberna Libraria e l’associazione Vivi la tua città non sono nuovi a questo genere di manifestazioni, infatti nel corso dell’anno

hanno organizzato e ospitato innumerevoli autori di libri, negli Incontri con l’autore; momenti culturali che hanno visto protagoni-sti personaggi come Antonio Caprarica, Cino Tortorella, Giuseppe De Carli, Franco Di Mare, Gherardo Colombo, Matteo Schianchi, Lucia Rizzi, Liliana De Curtis, Alfredo Saitto, Federico Moccia e tanti altri. Una ricca stagio-ne, che dopo la pausa estiva ripren-derà a settembre, con nuovi Incontri con l’autore. Per aderire alla Notte dei libri… narranti occorre inviare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]; oppure telefonare al numero 0831.721464. C.A.

La notte dei libri… narranti

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OCCHIO Attualità

Difendersi dagli autoveloxIl rispetto dei limiti di velocità e le sanzioni previste dalla legge in caso di infrazione

di Giuseppe Di VieSto - avvocato

Una premessa fondamen-tale da cui non si può pre-scindere: rispettare i limi-

ti di velocità non è solo un obbligo imposto dal codice della strada, ma spesso salva la vita, non solo la nostra!

Per il controllo della velocità sulle nostre strade vengono utilizzati degli strumenti elettronici, che tutti conosciamo con il nome co-mune di autovelox.L’autovelox propriamente detto è un misuratore di velocità che uti-lizza una coppia di laser paralleli, posizionati ad una determinata distanza l’uno dall’altro, il cui rag-gio viene interrotto dai veicoli in transito permettendo così la misu-razione della velocità per effetto del calcolo del tempo di percor-renza della distanza fra i due laser stessi, secondo la formula V= S/T (velocità = spazio/tempo), dove lo spazio è la distanza tra i due raggi ed il tempo è quello che l’auto im-piega per toccare gli stessi.

Poiché è senz’altro giusto che

venga sanzionato, anche pesante-mente, chi viola la legge, metten-do in grave pericolo l’incolumità propria e quella degli altri, è altre-sì necessario il rispetto di un cano-ne generale di tutti gli ordinamen-ti giuridici: il principio secondo il quale da un comportamento ille-gittimo non possono mai derivare effetti favorevoli per l’autore dello stesso o per chi ne è stato parte, pertanto tutti gli utilizzatori di tali strumenti devono rispettare tutte le prescrizioni imposte.In particolare il decreto del 15 agosto 2007, stabilisce dettaglia-tamente le modalità del preavviso obbligatorio prima di ogni posta-zione di controllo. Ad esempio, è necessario che il segnale di preav-viso sia posizionato ad una distan-za tale da poter essere visto per tempo (si parla di adeguatezza), e comunque non superiore a 4 km dal luogo di effettivo controllo e sempre ripetuto dopo ogni in-tersezione stradale, in modo che tutti siano egualmente informati. Inoltre, per essere validi, i car-telli di segnalazione del posto di controllo devono riportare neces-sariamente la formula completa controllo elettronico della velocità oppure rilevamento elettronico della velocità e devono essere del colore di fondo proprio del tipo di strada sul quale sono installati (bianco nei centri abitati, blu nei percorsi extraurbani, verde in au-tostrada).Diversi riferimenti normativi a livello nazionale ed internazio-

nale, richiedono la taratura delle apparecchiature atte a misurare la conformità dei valori acquisiti a determinati requisiti. Tale opera-zione deve essere compiuta pres-so laboratori accreditati dal SIT (Servizio di Taratura in Italia), e non, come spesso accadeva fino a qualche tempo fa, dalla ditta in-stallatrice. L’elenco dei centri SIT viene pubblicato annualmente sul-la Gazzetta Ufficiale ed è reperibi-le nella versione aggiornata sul sito della Segreteria Centrale SIT (www.sit-italia.it).All’atto della rilevazione della

velocità eccessiva gli agenti di controllo devono intimare l’ALT al veicolo e contestare immediata-mente la violazione al conducente salvo le seguenti eccezioni:• si tratti di tratto di strada per il quale il Prefetto abbia emanato un decreto nel quale, per tasso di in-cidentalità e condizioni strutturali, non è possibile il fermo del veico-lo senza rischi per la sicurezza dei cittadini e delle forze dell’ordine;• al di fuori di questi tratti strada-li, la contestazione immediata è la norma, tranne nei casi, debita-mente descritti nell’eventuale ver-

inutile utilizzare cd o spruzzare lacche sulle tarGhe all'autovelox non si sfuGGe

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bale, quando il fermo immediato del veicolo del trasgressore metta in pericolo l’incolumità del condu-cente, degli operatori di Polizia o la sicurezza del traffico.Comunque, l’art. 384 regolamen-to di esecuzione e attuazione del Codice della Strada specifica che, tra i casi di possibilità di contesta-zione differita, vi è quella dell’ac-certamento della violazione qualo-ra la stessa avvenga “per mezzo di

appositi apparecchi di rilevamento che consentono la determinazione dell’illecito in tempo successivo, ov-vero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento o comunque nella impossibilità di essere fermato in tempo utile e nei modi regolamen-tari”; inoltre esistono sentenze di Giudici di Pace le quali, pur in

presenza di utilizzo di strumenti elettronici, giudicano l’assenza di contestazione immediata motivo di nullità dei verbali di contestazio-ne per non aver provveduto o non averne adeguatamente illustrato i motivi ostativi. Questo impone agli accertatori di predisporre un servizio che consenta l’immediata contestazione, come per esempio l’utilizzo di due unità operative: una a monte ed una a valle.

All’atto della rilevazione, è neces-saria la decurtazione, dalla velo-cità rilevata, di una tolleranza pari al 5% della stessa (non inferiore a 5 km/h). Se la velocità risultante eccede il limite vigente sulla stra-da, si applicano le seguenti sanzio-ni (art 142):• Per chi supera il limite massimo di non oltre 10 km/h, sanzione

amministrativa da 36 e 148 €;• Per chi supera il limite massimo di oltre 10 km/h, ma non di oltre 40 km/h, sanzione amministrati-va da 148 a 594 € e decurtazione di 5 punti patente;• Per chi supera il limite massimo di oltre 40 km/h, ma non di oltre 60 km/h, sanzione amministrati-va da 370 a 1458 €, decurtazione di 10 punti patente nonché ritiro e sospensione della stessa da 1 a 3 mesi, con il provvedimento di inibizione alla guida del veicolo nella fascia oraria che va dalle ore 22 alle ore 7 del mattino, per i 3 mesi successivi alla restituzione della patente di guida;• Per chi supera il limite massimo di oltre 60 km/h, sanzione ammi-nistrativa da 500 a 2000 €, decurta-zione di 10 punti patente nonché ritiro e sospensione della stessa da 6 a 12 mesi.I punti decurtati dalla patente sono raddoppiati nel caso in cui il titolare l’abbia conseguita da meno di 3 anni. Per tutti i condu-centi di veicoli indicati alla lettera b),e), f),g),h),i)e l) del comma 3 art 142 (si tratta di TIR, autobus, filobus ecc..) la sanzione è rad-doppiata (art.142 c11). Per tutte le sanzioni pecuniarie citate è sempre ammesso il pagamento in misura ridotta del minimo edittale (la sanzione minima in-dicata). Per quanto riguarda la durata della sanzione accessoria (sospensione della patente di guida), dipenderà dalla gravità e dalle conseguenze dell’infrazio-ne commessa ed è a discrezione del Prefetto (solitamente il mini-mo in assenza di precedenti).Discorso a parte merita il SICV, ossia il sistema di controllo della velocità conosciuto col nome di

Tutor. Messi in funzione da or-mai due anni sulle nostre auto-strade, contrariamente a quanto da tutti creduto, gli stessi non calcolano affatto la media per un tratto di strada, o per lo meno non vengono utilizzati in tal maniera. Nonostante il provvedimento mi-nisteriale di omologazione (Min. Infrastr. e Trasporti n. 3999 del 24.12.2004) raccomandava che è opportuno utilizzare il sistema per il rilevamento delle velocità medie, anziché quelle istanta-nee, su tratte soggette a limiti di velocità costante per ottenere un buon rendimento del sistema; in caso contrario non sarebbe possi-bile individuare con precisione i presupposti della violazione di cui all’art.142 del Codice della Stra-da se non prendendo a riferimen-to la velocità più alta, nessuno si è curato di avvertire che detti strumenti sono stati utilizzati per il rilevamento delle velocità istantanee e non per quelle me-die, così una pioggia di contesta-zioni sono piovute addosso agli ignari automobilisti!Per rispondere al quesito posto all’inizio, il consiglio è quello di non utilizzate alcun Cd, non spruzzare alcuna lacca sulla tar-ga in quanto assolutamente inu-tili. Assolutamente deprecabile la modifica della targa (cambio di alcune lettere o imbrattamen-to della stessa), poiché ciò ha ri-levanza penale con conseguenze assai rilevanti.L’unico metodo sicuro per evi-tare di restare vittima degli au-tovelox è il rispetto dei limiti di velocità! Come dice sempre la mamma: arrivare con mezz’ora di ritardo è sempre meglio che non arrivare mai.

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Ma braccio di Ferro è sempre un cartoon educativo?

È arrivata l’estate. Tante le do-mande che ci si pone in questo periodo riguardo alla propria forma fisica e soprattutto este-tica. Si tende ad esternare i pro-

pri dubbi e aumenta il rischio di incappare in risposte errate da parte di improvvisati esper-ti di dietetica o di allenamento, in grado di dare strane infor-mazioni sul come raggiungere la perfetta forma fisica. Manipolare in maniera inop-portuna la dieta, allenarsi sen-za una guida esperta o assume-re strani integratori alimentari o medicinali può, in alcuni casi, procurare seri danni alla salu-te. Tante le possibilità di praticare

attività sportive, si può andare in palestra, praticare nuoto, walking footing, ciclismo etc..Attenti però, con il caldo au-menta enormemente la perdita di acqua da parte dell’organi-smo. L’acqua va reintegrata du-rante e o subito dopo l’attività

sportiva. Evitare assolutamen-te di indossare indumenti che crea-no isolamento termico e che non permettono l’evapo-razione del sudore: tale espe-diente non aiuta a dimagrire e sottopone l’organismo ad inuti-li stress (il rischio di disidrata-zione diventa elevato). Per chi pratica attività fisica in situazione di elevato calore e umidità si può consigliare innanzitutto di consumare giornalmente tanta verdura e frutta fresca. È bene non

preoccuparsi troppo delle quantità di sodio contenute nell’acqua. Uno sportivo, spe-cie nel periodo estivo, ha infatti bisogno di acque mineralizzate che, al contrario di quelle oli-gominerali (spesso consigliate impropriamente per combatte-re ritenzione idrica e cellulite) assicurano un discreto apporto di sali minerali.In situazione di allenamento fisico intenso è molto impor-tante mantenersi ben idratati bevendo molta acqua, tuttavia è bene non esagerare. Il ri-schio di iponatremia è infatti elevato se si assumono molti liquidi durante l’attività fisica; tale rischio può essere notevol-mente abbassato se all’acqua si aggiungono piccole quantità di sodio (circa un grammo di sale per litro).È sbagliato evitare di bere per il timore di sudare eccessiva-mente (la sudorazione è fon-damentale per la regolazione della temperatura corporea) o di ingrassare (l’acqua non apporta calorie).Per essere rapida-mente assorbibile l’acqua deve esse-re moderatamente refrigerata (circa 10° - 12° C), non deve es-sere iperosmolare (attenzione quindi a non esa-gerare

con l’aggiunta di sali minerali) ma isotonica (cioè simile alla concentrazione salina delle cel-lule) e deve contenere minime quantità di carboidrati (5-8%, comunque inferiori al 10%). Si possono usare allo scopo le bevande isotoniche distribuite con diversi marchi, ma ci si può preparare da soli una be-vanda isotonica con costi deci-samente ridotti.

Ingredienti per un litro d’acqua: 1 cucchiaino di sale da cucina,1 di bicarbonato di sodio, 4/5 di zucchero. Aromi succo di una arancia o limone.

Al termine di uno sforzo fisi-co particolarmente intenso si può trarre vantaggio dal con-sumo di acqua mineralizzata (residuo fisso di circa 1 g/l), bicarbonato-alcalino-terrosa, sia per reintegrare la perdita di liquidi e di sali minerali dovuta alla sudorazione sia per favo-rire l’eliminazione delle scorie

azo ta te e correggere l’acidosi de-

terminata dalla fa-tica mu-

s c o l a r e (ricorda che

i principali cibi alcalinizzanti in or-

dine di potenza sono: fichi, albicocche secche,

spinaci, datteri, barbabie-tole, carote, sedano,

SEMPRE SANI E BELLIAttenzione ad inseguire falsi miti: la forma fisica si ottiene solo con sudore e sacrificio

attività fisica e Giusta idratazione permettono al nostro fisico di dare Bella mostra di sé

di Vito attorre

SaluteOCCHIO

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ananas, pomodori, ciliegie, ba-nane, arance).Praticare sport nel periodo estivo più che in altri periodi necessita di integrazione sali-na.Mai fidarsi di coloro i quali con-sigliano integrazioni dietetiche e integratori di vario genere solo per sentito dire.Attenzione quindi a tanti pro-dotti farmaceutici venduti o ceduti attraverso mercati al-ternativi; attenzione al fai da te, tanti e vari sono i prodotti in commercio ed il mercato non è sempre legale, si va dal-la semplice creatina all’abuso di vitamine per arrivare a pro-dotti ormonali di vario genere o, ancora peggio, a stimolanti del sistema nervoso centrale per non citare i diuretici che disidratano l’organismo dan-

do la falsa illusione di perdita di peso. La cronaca è chiara: i controlli dei Nas dei carabinie-ri, in centri fitness e strutture sportive di vario genere, han-no generato riscontri tali da emettere centinaia di denunce nei confronti di istruttori per esercizio abusivo della profes-sione medica. Non vogliamo-ci del male le medicine sono nate per curare i malati, non per esaltare la performance sportiva dei sani. Ogni medi-cina ha una sua prescrizione e deve essere utilizzata sotto stretto controllo medico e per il tempo necessario al ripristi-no delle normali condizioni. L’uso-abuso di medicinali, per esaltare un organismo sano, sarà pagato nel tempo. Ciò che non necessita all’organismo va smaltito o riconvertito con

notevole sovraccarico di alcuni organi: fegato e reni per primi, che se sottoposti per lunghi periodi di tempo a tale stress si possono ammalare. L’illusione che nel tempo breve si otten-gano grandi risultati è mediata da un notevole effetto placebo. Siamo alle prese con una socie-tà eccessivamente medicalizza-ta, che ricerca in un prodotto o in una medicina una “pozione miracolosa” per sanare un di-sagio apparantemente fisico, ma con radici più profonde.In questa ottica, anche se nati con ideali diversi, molti miti del nostro recente passato come Braccio di Ferro, Asterix o altri potrebbero essere poco educa-tivi se non, addirittura, incenti-vanti all’uso di alcuni prodotti, pozioni, più o meno lecite e legali, per diventare più belli e più forti. Vogliamoci del bene, non curiamoci per malattie che non abbiamo. In molti casi al-cuni prodotti vengono pubbli-cizzati ad hoc proprio per darci questa illusione.I medicinali vanno presi quan-do vi è una carenza organica seria e certificata da indagini ed esami di laboratorio e su prescrizione medica. È auspicabile, quindi, tornare alle origini e ridare al termine

dieta e movimento il loro vero significato.Ippocrate, nel IV secolo prima di Cristo, aveva già intuito che il giusto dosaggio di nutrimento e di attività motoria era la strada per la salute e il benessere:“Tutte le parti del corpo che hanno una funzione, se usate con moderazione ed esercitate nell’attività alla quale sono de-putate, diventano più sane, ben sviluppate ed invecchieranno più lentamente; ma se non saranno usate e lasciate inattive, queste diventeranno facili ad ammalar-si, difettose nella crescita ed in-vecchieranno precocemente”.

A N N O 1 N . 7 - L U G L I O 2 0 0 9

Page 30: Occhio Magazine  n. 7 Mese Luglio 2009

30

La parola all’espertoOCCHIO

È strano che, nonostante il sonno rappresenti in termini di tempo circa un

terzo della nostra intera vita, gli studi relativi a questo fenomeno abbiano fatto i primi timidi pro-gressi solo a partire dagli anni ’50-60. Questo chiaramente non vuol dire che in precedenza l’uomo se ne disinteressasse, anzi ha da sempre cercato spiegazioni a tale fenomeno così onnipresente in na-tura, quanto misterioso ed oscuro; inoltre, da quando la storia può essere documentata, l’uomo ha scandagliato il mondo vegetale in cerca di sostanze che aumentasse-ro la possibilità di dormire, e per

esempio gli antichi greci si servi-vano regolarmente del papavero da oppio e della mandragola per contrastare l’insonnia e altri di-sturbi del sonno. Questo ci dà una misura della consapevolezza pos-seduta dalle prime civiltà riguardo alla necessità di garantire e pre-servare il sonno come aspetto fon-damentale dell’esistenza umana. Tuttavia, è occorso davvero molto tempo perché i ricercatori mettes-sero a punto una teoria scientifica-mente valida in grado di indicare gli specifici meccanismi nervosi coinvolti nelle diverse manifesta-zioni del sonno, nonché di spiega-re quali siano le loro effettive fun-

zioni. All’occhio di un osservatore inesperto la persona che dorme appare fondamentalmente disat-

tivata: è pressoché immobile, la sua muscolatura sembra rilassata, il respiro e il battito cardiaco sono rallentati, e anche la temperatura corporea si abbassa. Considerare il sonno sulla base di queste sem-plici osservazioni, significhereb-be concludere che si tratta di un processo passivo, comportando una riduzione generalizzata delle funzioni biologiche, neurologi-che e psicologiche normalmente attive durante la veglia. In questa concezione il fenomeno del son-no somiglia quasi ad uno stato di coscienza “di seconda classe”, a ciò che nel nostro immaginario associamo alla morte (“I morti e gli addormentati non sono altro che figure dipinte”). Ebbene, cer-tamente fino agli anni ’50 gli scien-ziati non erano approdati a conclu-sioni molto differenti: ritenevano che l’addormentamento fosse un

semplice processo passivo, legato al fatto che il nostro sistema ner-voso centrale non riceve più la sti-molazione sensoriale necessaria a tenerlo in stato di veglia. In altri termini, l’addormentamento era concepito come effetto del tempo-raneo esaurimento energetico di alcune zone del cervello, atte a ga-rantire lo stato di attivazione e vi-gilanza. Gli esperti individuarono le aree cerebrali che presiedevano al mantenimento della veglia nella cosiddetta formazione reticolare, una struttura nervosa a cui ancora oggi si riconosce un ruolo impor-tante. A partire dagli anni ’60, lo stra-ordinario progresso nell’ambito delle tecnologia medica ha de-terminato una vera e propria ri-voluzione nel modo di concepire il sonno. Oggi possiamo contare su strumenti diagnostici sempre più sofisticati e raffinati, come l’EEG (Elettroencefalogramma), la TAC (Tomografia Assiale Com-puterizzata), la RMNf (Risonanza Magnetica Nucleare Funzionale), la PET (Tomografia ad Emissione di Positroni), che ci consentono di analizzare il sistema nervoso nel dettaglio e con chiarezza, ottenen-do sia immagini statiche di varie porzioni del cervello, sia immagini dinamiche (“in vivo”) dell’attività cerebrale nel corso stesso del suo svolgersi. Queste metodiche sono ormai da anni impiegate nei cosid-detti “laboratori del sonno”, diret-tamente su soggetti dormienti. Le informazioni che possiamo rica-

IL GRANDE SONNOI meccanismi e le funzioni del riposo notturno: uno sguardo sui segnali elettrici di Morfeo

Angelo SiciLiano - psicologo

mi è semBrato di sentire una voce Gridare: "non dormire più! macBeth uccide il sonno!"... (william shakespeare, macBeth)

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vare dall’uso di questi strumenti ci dicono in via definitiva che il sonno è un processo attivo, carat-terizzato da un susseguirsi ciclico di diversi fenomeni psicofisiologi-ci. Inoltre, sappiamo che il sonno è un processo ritmico, nel senso che tende a presentarsi con una certa periodicità in alternanza con la veglia: questo ciclo sonno-veglia non si dispiega in modo casuale, anzi è rigidamente prestabilito su base biologica ed è regolato da uno degli “orologi endogeni” del nostro corpo. Un orologio endo-geno è un meccanismo analogo al “pacemaker” (marcatempo), e scandisce le oscillazioni ritmiche delle diverse funzioni fisiologiche negli esseri viventi. Esattamente come la temperatura corporea, la secrezione ormonale, il senso di fame o sete, il bisogno di urinare e la sensibilità ai medicinali, anche il ciclo sonno-veglia segue determi-nati cambiamenti nel corso della giornata. Negli esseri umani, sep-pur non in maniera esclusiva, la ritmicità più frequente è appunto quella che si distribuisce appros-simativamente nell’arco delle 24 ore, nel qual caso si parla di ritmi circadiani (dal latino circa e dies, ri-spettivamente “circa” e “giorno”). Questi ultimi sono relativamente autonomi dall’ambiente esterno, nel senso che mantengono più o

meno la stessa periodicità anche in condizioni di completo isola-mento. Per esempio, se ci trovassi-mo a vivere chiusi in una caverna, senza informazioni su orario, mo-dificazione di luce, temperatura e abitudini sociali, il nostro ritmo sonno-veglia sarebbe preserva-to, anche se si osserverebbe un graduale scivolamento verso un ciclo di 25 ore. In condizioni nor-mali, invece, l’orologio biologico che gestisce il ciclo del sonno si sincronizza spontaneamente sul periodo luce-buio, ed è per questo che l’essere umano viene consi-derato un animale diurno, cioè

più attivo durante il giorno. Dove si trova concretamente il nostro orologio interno? I ricercatori lo hanno identificato in una specifica regione del cervello, chiamata nu-cleo soprachiasmatico proprio per la sua collocazione al di sopra del chiasma ottico, lì dove i nervi ottici destro e sinistro si incrociano. La particolare ubicazione del nucleo soprachiasmatico gli permette di ricevere informazioni sulla quanti-tà di luce catturata dalla nostra re-tina e quindi di sincronizzarsi sul ciclo luce-buio. Le ricerche dimo-strano che il danneggiamento di questa struttura nervosa manda

“in palla” i nostri ritmi giornalieri, facendoli diventare disorganizzati e caotici. Come mai i marcatempo sono così importanti per il nostro organismo? Qual’ è la loro fun-zione? Essi sono preziosi perché mettono in connessione il nostro organismo con i cambiamenti ambientali che si verificano pe-riodicamente (luce, temperatura, pressione, etc.), cosicché possia-mo anticiparli e attivare comporta-menti appropriati. In sostanza gli orologi biologici hanno un gran significato per la sopravvivenza e per una gestione efficace delle risorse disponibili. Pensiamo per esempio ad un piccolo roditore notturno: l’evoluzione della specie lo ha dotato di caratteristiche cor-poree maggiormente adatte alla caccia nelle ore di buio, e al riposo nelle ore diurne. Il suo “orologio” gli permette di stabilire qual è il momento adeguato per intra-prendere una determinata azione, senza mettere ragionevolmente a repentaglio la sua vita. Per quanto riguarda gli esseri umani, le indagini scientifiche mostrano che i ritmi sonno-veglia variano a seconda della fascia d’età: quello del neonato prende il nome di ciclo polifasico, perché è caratterizzato da molteplici perio-di di sonno durante la giornata; quello del bambino è noto come

per ulteriori informazioni contattare la redazione ai numeri: 0831 986314 - 347 1839556

cerca nuovi collaboratoriper i territori di Latiano e San Michele Salentino

SEMPRE PIÙ VICINO A TE

Occhio magazine

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La parola all’espertoOCCHIO

bifasico, cioè organizzato in due periodi di riposo (con sonnellino pomeridiano); quello dell’adulto è detto monofasico, con un unico periodo di sonno notturno della durata media di 7-8 ore. Come ormai tutti sappiamo questo corri-sponde al fabbisogno giornaliero della maggior parte delle persone adulte. All’interno di tale quadro generale, però, ci possono essere molte varianti, per cui incontriamo

persone che si sentono appagate con poco più di 4 ore per notte, altre che hanno bisogno di dor-mire più a lungo della norma per sentirsi riposate. E’ possibile che entrambe le categorie di individui si sentano soddisfatte dello stile di vita che conducono e che non mostrino particolari problemi; tuttavia, la ricerca ha ancora tanto da scoprire a questo proposito, specialmente sugli effetti a lun-go termine della riduzione della quantità di sonno. Per adesso le scoperte consolidate riguardano il fatto che una deprivazione tota-le di sonno, protratta nel tempo, determina un’alterazione del me-tabolismo e soprattutto uno squi-librio del sistema immunitario che rende l’organismo maggiormente vulnerabile alle malattie. In parti-colare, lo studio di alcune persone con una sindrome genetica rara, chiamata insonnia familiare fatale, ha dimostrato che la deprivazio-

ne completa di sonno provoca la morte in un arco di tempo dai 7 ai 24 mesi. Differente è il discorso relativo alla persona anziana, che tipicamente avverte un minor bi-sogno di dormire, soffre d’inson-nia oppure accusa un sonno meno riposante rispetto al passato. Que-sti fenomeni devono essere in una certa misura considerati “norma-li”, in quanto legati al processo fisiologico dell’invecchiamento che modifica progressivamente alcune caratteristiche del sonno, rendendolo più leggero e quindi più difficilmente mantenibile. Quali sono le caratteristiche del sonno di una persona adulta sana? Le registrazioni dell’attività elettri-ca cerebrale, dei movimenti ocula-ri e del tono muscolare di soggetti dormienti inducono a distinguere il sonno in due classi principali: sonno a onde lente e sonno REM (con rapidi movimenti oculari); inoltre, il sonno a onde lente può essere ulteriormente suddiviso in quattro stadi, numerati dall’1 al 4 nell’ordine cronologico con cui si avvicendano. Vediamo cosa registra l’elettroencefalogramma quando il neurologo o il neurop-sicologo ci posiziona gli elettrodi sullo scalpo e noi passiamo gra-dualmente dalla veglia al sonno. Se siamo completamente svegli e vigili, l’attività elettrica della nostra corteccia cerebrale viene registra-ta come un miscuglio di onde di diversa frequenza, la maggior parte delle quali relativamente alta (15-20 cicli al secondo o Hz) e con bassa ampiezza. Quando però chiudiamo gli occhi e ci rilassia-mo, la frequenza delle onde cere-brali si abbassa fino ai 9-12 Hz, e rappresenta ciò che viene chiama-to ritmo α (alfa). Non appena inizia

il sopore, stiamo entrando nello stadio 1 del sonno ad onde lente, caratterizzato da onde di ampiez-za molto minore e con frequenza irregolare; inoltre, abbiamo una riduzione del battito cardiaco e un rilassamento muscolare. È curio-so sapere che in questa fase non siamo consapevoli di esserci già addormentati, per cui se diciamo “no, non mi hai svegliato” non è solo per una forma di cortesia. Questa prima fase dura qualche minuto e poi lascia il passo allo sta-dio 2 del sonno, caratterizzato dal fatto che i nostri neuroni cerebrali iniziano a produrre scariche perio-diche a frequenza medio-alta (det-ti fusi del sonno per la forma che prende il tracciato) e noi siamo in-consapevoli di quello che succede nell’ambiente circostante. Gli sta-di 3 e 4 mostrano prevalentemen-te onde lente a grande ampiezza (onde α, delta) e costituiscono il sonno profondo, da cui non ci si risveglia facilmente. Notiamo che questi stadi sono molto più frequenti nella prima parte della notte e rappresentano il sonno più ristoratore. Lo stadio 4 si conclu-de che è passata circa un’ora da quando ci siamo addormentati. A questo punto, nei tracciati EEG, compare qualcosa di inatteso: troviamo onde a bassa ampiezza e alta frequenza, cioè uno schema molto simile a quello della veglia! Siamo entrati nel cosiddetto “son-no paradossale”, che deve il suo nome all’apparente contraddizione tra un’attività cerebrale tipica della veglia e il profondo rilassamento muscolare. Altre caratteristiche fondamentali di questo stadio sono l’aumento delle pulsazioni e del ritmo respiratorio, e soprat-tutto la comparsa dei rapidi mo-

vimenti oculari sotto le palpebre chiuse, infatti il sonno paradossa-le è chiamato anche sonno REM (Rapid Eyes Movement). Questa fase è molto interessante, perché è quella in cui facciamo i sogni più vividi, ovvero quelli che ci danno la sensazione di “essere lì”, a vive-re con immediatezza odori, suoni ed immagini. Inizialmente si pen-sava che il sogno fosse associato esclusivamente alla fase REM, ma ricerche recenti dimostrano che sogniamo anche negli stadi profondi del sonno a onde lente. Ciononostante, i sogni prodotti in queste fasi sono ricordati meno fa-cilmente, e soprattutto non pren-dono la forma di immagini o scene che si svolgono, quanto piuttosto quella di pensieri riflessivi. Il ciclo che parte dallo stadio 1 del sonno ad onde lente e arriva fino al REM dura circa un’ora e mezza, e si ri-pete 4 o 5 volte per notte.

[email protected]

ALL’ E-MAIL

L’ESPERTO RISPONDE AI VOSTRI QUESITI:

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Salve cari e care! Mi presento: io sono una “pane al pane e vino al vino”, una senza peli sulla lingua e pronta a de-bellarli ovunque essi si trovino.Mi si chiede di parlare degli amori

estivi. Io proporrei, invece, l’arte del cincischiare estivo. Lo so che i puritani della madre lingua storceranno il naso ma, il cincischio ormai ha assunto una nuova etimologia nell’uso prettamen-te estivo, o meglio dell’amore estivo. Cincischiarsi significa tagliuzzare malamente e nei sui sinonimi diven-ta: perdere tempo senza far nulla, ma questo solo apparentemente! Cinci-schiare in estate è proprio questo: far finta di niente, gironzolare senza meta ma con un obbiettivo ben preciso; ac-

chiappare il primo/a sprovveduto/a e far-ne quel che si vuole per un tempo ben determinato.E’ chiaro a tutti che la miglior stagione per “l’acchiappo” è quella estiva, ma

procedendo a “passo lento e tardo”, direbbe Leopardi, scopriamo che c’è un procedimento ben definito per il cincischio estivo.Il tutto comincia qualche mese prima della calda stagione: ore ed ore passa-te in palestra o ad inseguir, correndo, le prime zanzare per le periferie della città; variante, sempre correndo, evitando di farsi mordere dai cani randagi - sempre nella periferia della città - per un minimo di forma fisica. Importantissimo, per chi si prepara al cincischio estivo, evitare di inna-morasi del maschio o femmina che si incontra in palestra o per strada: sa-rebbe la fine dell’attività fisica e della vacanza con gli amici/amiche a colpi di mojito.Ecco, questo è un altro momento im-portante “dell’acchiappo”… la fatidica bevanda! Scusate urge una limatina alle mie unghie. Sarò presto di ritorno per erudirvi sull’argomento.Ritorniamo a noi, nonostante una delle mie unghie si sia spezzata mala-mente (mio dio che orrore!).La bevanda. Ovunque il rituale avven-ga: chiosco sulla spiaggia, in discote-ca non è sempre l’uomo ad offrire. Spesso - e di questo i maschietti se ne devono fare una ragione - sono le fem-minucce a farselo offrire. La tecnica? La più antica e sempre la migliore: lo sguardo fisso con l’occhietto dolce e languido! Ma non abbiate timore lo scopo di entrambi i pretendenti non trascende dal semplice acchiappo li-mitato alla serata o, al massimo, alla settimana successiva.Deve essere chiaro per i due “zuzzu-

relloni” che non si chiede molto alla persona che si ha di fronte: qualche ora di sesso infuocato e…Per lei: che lui sia “bono”, o meglio che abbia le “tartarughine” sull’ad-dome e qualche muscoletto guizzan-te nei punti giusti e, soprattutto, che abbia un portafoglio che non gridi vendetta alla recessione dei mercati mondiali.Per lui: che lei non sia bella ma “bona” e questa è una differenza importantis-sima: gli amici non devono dire “che bella ragazza!” ma devono rimanere con la bocca aperta senza proferire parola e preferibilmente con un mini-mo di bava che, per la forza di gravità, deve tendere quanto più velocemente verso il basso. Altro elemento impor-tantissimo è che lei non deve essere completamente stupida, ma neanche intelligente. Mi spiego meglio: per il concetto di “non stupidità” si intende che nel momento in cui ella venga ab-bandonata per un’altra ragazza o per una importantissima partita a poker, sappia come chiamare un taxi per tornarsene a casa ed inventare una scusa plausibile con le a m i -che. Per il di-scorso della necessaria “mancan-za d’intel-ligenza” è più undiscorso organiz -zativo della gior -n a t a

post discoteca e post bagordi nottur-ni: il giorno dopo in spiaggia non deve rompere i “maroni” con discorsi di alta filosofia, ma starsene in silenzio e prendere il sole…senza fare ombra.…solo un attimo che hanno citofona-to…torno subito!…niente di che…volevano che votas-si qualcuno!Ricordatevi che lo scopo di questo av-vicinamento di entrambe le parti non ha come obiettivo quello di passare il resto della vita insieme, ma quello di divertirsi per quella parentesi estiva: lei con i soldi del giovanotto e lui con il corpo della pulzella! Se terrete conto di questi piccoli accorgimenti allora state pure tran-quilli che avrete un’estate calda e moto cincischiosa! Donne, non mostratevi intelligenti se lo scopo è quello di passare un’estate all’inse-gna dei vizi: lasciate i libri di filoso-fia a casa! E voi uomini se non avete curato le vostre tartarughine e ave-te pochi spiccioli restatevene dove siete ed eviterete lo stress di una competizione persa in partenza! Ah, dimenticavo…non vi innamo-rate di queste persone ne soffrirete e basta; ma di questo ne parleremo la prossima volta perché……io sono una pane al pane e vino al vino, una senza peli sulla lingua

e pronta a debellarli ovunque essi si trovino… eccone uno…

scusate ho davvero fare. Alla prossima e buon cinci-schiamento a tutti!

La vostra adorata Fresia

L’ESTATE in chiave ironicaUna nuova rubrica per far riflettere sul nostro tempo e sui nuovi valori

di Fresia DanDi

Tempi moderniOCCHIO

la miGlior staGione per "l’acchiappo" è l’estate. ma vi sono tempi e modi Ben definiti per aGire

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CONCERTI

Tricky(Pane e Pomodoro) ingresso gratuito

FrancoBattiato(Parco Gondar)

MalykaAyane(Mavù)

Sud Sound System(Foro Boario)

Claudio Baglioni (Arena Foro Boario)

Caparezza(Pane e Pomodoro)ingresso gratuito

LauraPausini(Fossato del Castello)

PFMcanta De Andrè(Impianti sportivo Boezio)

PinoDaniele

(Arena del Mare)

Ludovico Einaudi(Anfiteatro Romano)

Biagio Antonacci

(p.zza Libertini)

Goran Bregovic(Anfiteatro di Ponente)

VinicioCapossela

(foro Boario)

Luca Carboni(Arena del Palasport) ingresso gratuito

Giovanni Allevi(Cittadella della Guardiadi Finanza)

10 LUGLIO - BARI

14 LUGLIO - GALLIPOLI

26 LUGLIO - NOCI

29 LUGLIO - OSTUNI

06 AGOSTO - LOCOROTONDO

11 LUGLIO - BARI

16 LUGLIO - BARLETTA

28 LUGLIO - LECCE

30 LUGLIO - BISCEGLIE

08 AGOSTO - OSTUNI

11 LUGLIO - LECCE

18 LUGLIO - MOLFETTA

29 LUGLIO - BARI

01 AGOSTO - CEGLIE M.

12 AGOSTO - OSTUNI

Voglia di PugliaInsieme all’estate arriva nella nostra regione una valanga travolgente di manifestazioni. Concerti, spet-

tacoli, mostre, conferenze. Occhio Magazine ha scelto per voi il meglio del meglio.A cura di Michelangelo nigro

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Teneteli d’• UN’EMOZIONE CHIAMATA LIBRO. OstuniParte il 19 luglio la 13sima edizione della rassegna letteraria curata dalla giornalista Anna Maria Mori in collaborazione con l’ufficio cul-tura del Comune e la Bottega del Libro. Come ogni anno gli autori presenteranno i loro libri dialogando con il pubblico. L’apertura sarà dedicata ad Anna Maria Mori che il 19 luglio proporrà il suo libro “Nove per due”. Gli ospiti della manifestazione sono: Antonio Del Giudice con “La Pasqua Bassa” (20 luglio), Cinzia Tani con “Lo stupore del mondo” (22 luglio), Francesco Durante con “Scuorno” (24 luglio), Margaret Mazzantini con “Venuto al mondo” (27 luglio), Daria Bignardi con “Non vi lascerò orfani” (29 luglio), Beppe Sever-gnini “Il giro del mondo in 80 pizze” (31 luglio), Veronica De Lauren-tis con “Rivoglio la mia vita” (4 agosto), Francesco Specchia con “Giulio Andreotti- Parola di Giulio” (7 agosto), Mario Desiati con “Il paese delle spose infelici” (10 agosto). Tutti gli incontri si terranno alle 21 nel Chiostro san Francesco a Ostuni.

• IL SEGNO E LA PAROLA. OtrantoÈ il titolo della mostra ospitata nel castello di Otranto che raccoglie nu-merose litografie di Joan Mirò, pittore spagnolo del secolo scorso la cui esplosività cromatica e apparente semplicità del segno sfuggono a qualsiasi corrente o classificazione artistica. La mostra propone due serie di litografie: “Parler seul” (72 tavole) ispirate all’omonimo poema del rumeno Tristan Tzara, uno dei fondatori del movimento dadaista

e “Ubu roi”, che propone 13 colora-tissime tavole ispirate all’opera teatrale omonima di Alfred Jarry. La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino alla fine di set-tembre dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 23. Il biglietto di ingresso ha il costo di 5 euro.

• FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA. Martina FrancaDal 16 luglio al 5 agosto. Da oltre trent’anni uno degli appuntamenti musicali più prestigiosi in Italia. In calen-dario quest’anno le opere Orfeo ed Euridice di Chri-stoph Gluck (16 e18 luglio), Re Lear di Antonio Ca-gnoni (19 e 21 luglio), Iphigenie auf Tauris di Gluck e Strauss (1 e 3 agosto), Cendrillon di Pauline Viardot (29 luglio). Per il calendario completoLink: www.festivaldellavalleditria.it

• Un grande balzo in avan-ti per l’umanità… 40 anni dopo. TrepuzziUn ciclo di conferenze scientifiche organiz-zato dall’Associazione Culturale “I giovani e le scienze” per celebrare i quarant’anni dal primo sbarco sulla luna. Il 7 luglio alle 19.00 nella libreria Icaro “La Luna, il nostro sa-tellite naturale”, con la partecipazione del prof. Armando Blanco - Dip. di Fisica - Uni-versità del Salento. Il 14 luglio alle 19.00 nella libreria Icaro “Dallo Sputnik all’Apollo”, con la partecipazione dell’ ing. Gennaro Scarselli - Dip. di Ingegneria dell’Innovazione Universi-tà del Salento. Il 21 luglio alle19.00 in Largo Regina Margherita proiezione pubblica del documentario ufficiale Nasa “Moonwalk One, 1970”Link: www.giovaniscienze.org

Brindisi

Lecce

Otranto

Gallipoli

Manduria

Maruggio

Taranto

Grottaglie

Martina Franca

Locorotondo

Polignanoa mare

Gioia del Colle

Ostuni

Noci

Bari

Carovigno

Latiano

CopertinoPorto Cesareo

San Vitodei Normanni

Maglie

Tricase

Veglie

Trepuzzi

NardòGalatina

Casarano

Ugento

Gagliano del Capo

Fasano

• LOCUS FESTIVAL 2009. LocorotondoA Locorotondo dal 16 luglio al 13 agosto. Quinta edi-zione per questa vetrina musicale di altissimo livello orga-nizzata dal Comune di Locorotondo. Gabriele Lavia in un recital su Giacomo Leopardi (16 luglio), un omaggio a Chet Baker con Fabrizio Bosso e Filippo Timi (2 ago-sto), un omaggio a De Andrè con il pianista Danilo Rea (5 agosto), e poi ancora Stefano Bollani “Carioca” (25 luglio), Nitin Sawhney dall’Inghilterra (1 agosto), i Five Corners Quintet dalla Finlandia (31 luglio), Erik Truffaz dalla Francia (19 luglio), Joe Barbieri (9 agosto), Fran-cesco Cafiso (8 agosto), The Bumps e Flavio Boltro (12 agosto) sono i protagonisti del prestigioso program-ma di quest’anno. Fiore all'occhiello della rassegna, il concerto "Off Locus" di David Byrne presso la Can-tina Sociale, unico evento a pagamento in calendario. L'ex leader dei Talking Heads presenterà uno spettacolo tratto dal suo ultimo tour mondiale di presentazione del nuovo album "Everything that happens will happen today", prodotto insieme a Brian Eno. (24 luglio)Link: www.locusfestival.it

• CUBE FESTIVAL GallipoliDue giorni di immersione nella musica rock a prezzi vantaggio-si. Si esibiranno Skin, Marlene Kuntz, Motel Connection (13 agosto) e Afterhours, Morgan, Boosta, Play Paul, La fame di Camilla (14 agosto) _ Link: www.cubefestival.it

A N N O 1 N . 7 - L U G L I O 2 0 0 9

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Brindisi _ 12mo Festival Blues: The New Woodoo e Vasti Jackson in concerto (ore 21.30 p.le Lenio Flacco)

Cisternino _ Aperitivo Classico. Omaggio all’opera del ‘700 (ore 12 Bar Fod)

11 LUGLIO 12 LUGLIO

San Vito _ Concerto di Silvia Mezzanotte; chiusura della festa patronale di San Vito dei Normanni

Carovigno _ Salento Finibus Terrae. 7ma edizione del Festival del Cortometraggio

San Vito _ Mostra “Luna 1969” Arena don Tonino Bello

13 LUGLIO 15 - 17 LUGLIO 16 - 18 LUGLIO

Erchie _ America Folk Festival. Commander Cody in concerto (country americano)

Cisternino _ Aperitivo Classico. Omaggio all’opera romantica. Bar Fod

Latiano _ Festa patronale Santa Margherita

17 LUGLIO 19 LUGLIO 19 - 20 LUGLIO

San Vito _ Salento Finibus Terrae. 7ma edizione del festival del cortometraggio

Ostuni _ FestivalAmbiente 2009. Proiezione di “Biutiful Cauntri” ore 20. Pren. obbl. Casa del Parco

San Vito _ Stranormanna 2009. Partenza ore 18.30Piazza Municipio

21 - 26 LUGLIO 21 - 26 LUGLIO 26 LUGLIO

Latiano _ Notte bianca (Inaugurazione Torre del Solise)

San Vito_ Inaugurazione Museo diffuso. Castello Alceste

Ostuni _ FestivalAmbiente 2009 Proiezione di “Terra Madre” di E. Olmi, ore 20, Pren. obbl. Casa del Parco

26 LUGLIO 29 LUGLIO 29 LUGLIO

Ceglie M. _ Proiezione di “Gran Torino” di Clint Eastwood. Ingresso 2 euro. Scuola elem. De Amicis

San Vito _ Sound Vito Rock Festival. Ore 21.00, piazza Aldo Moro

Erchie _ Festa della Birra. Concerto di Andy J. Forest

30 LUGLIO 01 AGOSTO 04 AGOSTO

Ostuni _ Al tramonto escursioni a piedi nudi tra la terra e il mare del parco. Casa del Parco

Oria _ Corteo storico di Federico IIe Torneo dei Rioni

San Vito _ Scatti dal Sud.ore 20.30 dibattito sulla condizione giovanile.Chiostro dei Domenicani

06 AGOSTO 08 - 09 AGOSTO 09 AGOSTO

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APPUNTAMENTI IN PROVINCIA

Brindisi _ 12mo Festival Blues: Walking Trees e Dana Fuchs (ore 21.30 piazzale Lenio Flacco)

12 LUGLIO

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Alle origini di San MicheleUn libro postumo di Marco Marraffa sulla storia e l’evoluzione della cittadina

di Michelangelo nigro

Nel 1839 un gruppo di coloni ottiene in affido, precisamente in enfi-

teusi, il feudo di San Giacomo, da parte del principe Francesco Dentice. Si forma così un picco-lo villaggio che diventerà, in or-dine di tempo, borgata, frazione di San Vito dei Normanni, infine Comune autonomo.Le origini di San Michele Sa-lentino sono indagate nel libro postumo di Marco Marraffa che è stato presentato lo scorso 18 giugno nella pinacoteca Cavallo, gremita non solo di sanmichela-

ni, ma anche di molti sanvitesi. La presentazione si è mantenu-ta sul doppio binario dell’analisi dell’opera e del ricordo dell’au-tore, la cui improvvisa morte un anno fa lasciò tutti sbigottiti. Il libro è stato dato alle stampe grazie alla tenace volontà di An-tonella Marraffa, figlia dell’au-tore, che dopo aver trovato le bozze di questo lavoro nello stu-dio di suo padre, incoraggiata da amici e studiosi che avevano collaborato alla stesura di alcune parti, ha deciso di organizzare il materiale e pubblicarlo.

“Mio padre - ci spiega Antonella - aveva già scritto una presenta-zione del lavoro che ho deciso di mantenere integralmente sotto forma di prefazione. Non è stato facile dare una struttura al libro, anche perchè ne esistevano va-rie versioni. Devo ringraziare gli amici di mio padre che mi hanno aiutata in questo impe-gno, per me del tutto nuovo”.Gli amici di Marco erano tutti, o quasi, presenti alla conferenza del 18 giugno per dare il loro

contributo alla presentazione del libro: Francesco Gorgoni, Michele Ciracì, Raffaele Roma-no e il professor Angelo Ciraci, che ha corretto gran parte del-le bozze del libro.“Il libro ha innanzitutto un’im-portanza pratica - spiega il pro-fessor Ciraci - perché fissa in un testo scritto un patrimonio di conoscenze orali. E’ una miniera di notizie, sconosciu-te alla maggioranza di noi, come la stranezza della com-posizione del territorio di San Michele, il cui centro abitato tocca il territorio di Ceglie Messapica. Particolarità, questa, che risale alla formazione della Provincia di Brindisi e che ha creato qualche contenzioso tra i due Comuni”.Oltre a delineare lo sviluppo storico della cittadina, il volume fornisce validi strumenti per una comprensione più completa della storia locale: cenni storici sulla famiglia Dentice, descri-zioni di luoghi e monumenti di San Michele e una rassegna di personaggi illustri della città, con brevi biografie. Tutto, ov-viamente, corredato dalle foto, alcune scattate dallo stesso auto-re, di cui è nota la passione per l’arte fotografica, altre ricavate da archivi privati o pubblici. E’ naturale, tuttavia, che l’attenzio-ne del lettore vada dritta verso la prefazione del libro, che può essere considerata il lascito in-tellettuale e spirituale di Marco

Marraffa. Una sorta di testa-mento in cui compaiono non solo indicazioni sul suo metodo di ricerca, ma anche le ragioni della sua passione per la storia locale, che vanno ricondotte, in ultima analisi, al suo sincero e discreto amore per l’uomo.

Citazione“Il popolo sammichelano ha saputo costruire il suo futuro: quei coloni che, emigrando dai circonvicini paesi, lasciavano affetti, strutture sociali e reli-giose, per intraprendere un’av-ventura, per costruire una nuova identità, con le schiene ricurve sui campi, i volti bru-ciati dal sole, le mani nodose, passate attraverso un lavoro onesto, quanto anonimo, ma corale, hanno segnato le tappe di una nuova realtà”.

VENERDÌ 10 LUGLIO - 20.45Chiostro Domenicani

Presentazione del volumeMARCO MARRAFFA

CULTORE DELLA MEMORIAIl libro contiene le testimonianze di amici e personalità religiose e

politiche

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CulturaOCCHIO

Una giovane poetessa di San Vito si aggiudica il secondo posto in un concorso nazionaleCRESCERE IN VERSI

Nella scuola secondaria di primo grado Buonsanto-Meo di San Vito dei Normanni le classi II D, II E, II G E II H hanno sviluppato un progetto interdisciplinare che ha coinvolto genitori, ragazzi e docenti con una massiccia par-tecipazione e una ricaduta posi-tiva sulle varie attività didattiche. Il tema è stato “il castello”. Si è

partiti dall’analisi della struttura architettonica dei vari manieri, da quello di legno alla Reggia di Versailles per poi passare all’ana-lisi della vita sociale e culturale della corte legata alla storia lo-cale di San Vito dei Normanni. Volendo, poi, rievocare l’arrivo di Boemondo Normanno nella città ed il rientro dei crociati sanvitesi

dalla battaglia di Lepanto, si è or-ganizzato un corteo storico me-dioevale e rinascimentale che, il 30 maggio scorso, ha sfilato per le vie della città per terminare poi nel cortile del I Circolo Didattico. Qui, i ragazzi hanno dato vita ad uno spettacolo di recitazione, balli, giochi, duelli e cene dei due periodi storici esaminati. La ma-

nifestazione è stata seguita dai cit-tadini con vivo interesse e questo ha stimolato ancor di più i ragazzi a dare il meglio immedesimando-si sino al punto da rievocare i due eventi storici in maniera sentita e consapevole, in quanto parte im-portante della storia della comu-nità in cui agiscono e vivono.

Maria Elefante

di Doriana Santoro

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Ludovica Morleo

RICORDO QUANDO…Una scarpetta…Un abbraccio…Una lacrima…Una risata…Tutti ricordi!Pensieri che vagano nella mente…e quando meno te lo aspetti si fermano…E come se ritornassi indietro nel tempoUna lacrima scende lenta….sul viso.Cos’era? Un ricordo…Momenti belli o bruttiche ti segnano per tutta la vitae quando ti ritornano in mentenon si fermano mai!Fanno ridere… piangere… borbottareUna passeggiata…Un bacio…Un’occhiata…Un brivido…ricordi…Eppure sembrano così vicini…ma così lontani.I ricordi sono come le lancette dell’orologioGirano ininterrottamente segnando il tempoMa da un momento all’altro si possono fermareQuando ormai ti sei accortoche è troppo tardi.

Indietro nel tempo: rievocazione storica

Si chiama Ludovica Morleo, ha soli 13 anni ed è già una poetessa in erba. L’amore per

la poesia lo ha coltivato sin da picco-la e oggi, in così giovane età, inizia a ricevere i primi riconoscimenti. In-fatti, ha partecipato ad un concorso con due sezioni, quella nazionale e quella europea, bandito dalla Scuola media Raffaele Resta di Turi e si è aggiudicata il II posto, con la poesia

Ricordo quando. “Tutto è nato da Internet - spiega Ludovica – perchè proprio navigando mia zia ha trova-to il bando per partecipare al con-corso. Non potendo proporre la mia candidatura in maniera individuale ho coinvolto la mia professoressa di Italiano, Silvana Errico, che a sua volta ha coinvolto il dirigente scola-stico Giuseppe Elefante”. Ed ecco che la poesia partecipa al concorso per la sezione nazionale e riscuote grande successo. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Turi, nella scuola media che ha bandito il con-corso, in una serata interamente dedicata ai ragazzi ed al loro estro creativo. Ludovica ha portato a casa ben due riconoscimenti: un attesta-to personale ed uno per la scuola media Buosanto-Meo; inoltre le è

stato regalato un libro di narrativa per ragazzi Arrivederci Arianne ed un vocabolario della lingua italiana Sabatini-Colletti, strumento indi-spensabile per le sue composizioni. Grande la soddisfazione non solo della famiglia, ma anche della scuo-la che non è nuova a tali riconosci-menti ed attestati. “Sono molto con-tenta che la mia poesia abbia riscosso successo in un concorso così impor-tante come questo - dice la giovane poetessa - continuerò a produrre poesie, ne ho già un numero consi-derevole e chissà, magari un giorno potrei pensare di pubblicarle perché ho già deciso che è proprio questo che mi piacerebbe fare da grande”. Un grosso in bocca al lupo a Ludovica, con l’augurio che possa continuare a mietere successi.

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Pubblico delle grandi occa-sioni al cinema Melacca per lo spettacolo del 10 giugno

scorso.In scena i ragazzi del Centro di Ag-gregazione giovanile TAM TAM, una delle tante proposte formati-ve che l’Assessorato alle Politiche Giovanili promuove ogni anno: “I giovani sono il futuro di questa città e grazie all’impegno della dott.ssa Di Gregorio e del Sindaco siamo felici di promuovere queste attività” ha dichiarato l’assessore Silvana Errico. A differenza degli altri anni, lo spettacolo prevedeva tre momenti intensi della programmazione an-nuale. A salire per primi sul palco i ragazzi del laboratorio musicale, magistralmente condotto da Giu-seppe De Siati.Chitarre, tastiere e percussioni gli strumenti usati e poi …la voce dei ragazzi! “Non siamo un grup-po - ha sottolineato De Siati - ma un laboratorio di musica che vuo-le condividere con il pubblico un percorso di formazione durato un anno. Una formazione che non si è limitata solo a quella musicale, ma anche ad una formazione di vita per imparare a stare insieme. Organizzare una piccola orchestra è come organizzare una piccola so-cietà dove la coralità, il rispettare piccole regole dà stupefacenti risul-tati. Quello che vogliamo insegnare ai ragazzi è condividere!”La seconda parte della serata è sta-ta allietata dallo spettacolo del labo-ratorio teatrale. Anche quest’anno

a lavorare con i ragazzi del centro i Magazzini Teatrali Dardagnam con Tommaso, Gionata e France-sco.Lo spettacolo dal titolo Giulietta e un rumeno ha ripercorso alcuni momenti essenziali del noto Giu-lietta e Romeo di Shakespeare ma è andato oltre: “Volevamo racconta-re la realtà quotidiana prendendo a prestito le parole di una storia del passato” - hanno detto i coordina-tori del laboratorio. La scenografia essenziale, i bei costumi e le luci hanno dato valore ad una regìa sperimentale che ha voluto mette-re in evidenza come, nonostante il tempo passi, l’odio (razziale) è insi-to nell’uomo sia esso rivolto ad una famiglia avversa o ad un popolo estraneo. Nel finale i ragazzi si im-brattavano di fango per eliminare ogni differenza di colore, chiosan-do con le parole di Brecht: guai al mondo che ha bisogno di eroi…noi abbiamo bisogno di modelli, model-li buoni e vivi.Ciliegina sulla torta è stata la proie-zione del backstage del laboratorio cinematografico, curato da Dario di Viesto sempre dei Magazzini Te-atrali Dardagnam, che ha ripropo-sto le fasi salienti dell’allestimento della serata finale. Forti emozioni nel pubblico durante la proiezione per le belle immagini ma anche per la sapiente regìa che ha saputo cogliere gli attimi più struggenti e simpatici della preparazione del-lo spettacolo. Per l’intero anno il gruppo cinema ha lavorato sulla realizzazione di un cortometrag-

gio che sarà proiettato nel mese di luglio durante la manifestazione Salento Finibus Terrae.Stanca ma soddisfatta a fine serata la coordinatrice del centro di aggre-gazione la dottoressa Mariagrazia Chirico: “Tanto lavoro, tanta emo-

zione ma il pubblico di San Vito ci ha ripagato con la sua presenza. C’era davvero tanta gente”.Ora si continua con il Centro Estivo 2009 e poi si riparte con l’organizzazione del Tam Tam 2009-2010!!!!

GIULIETTA E UN RUMENOUno spettacolo finale dei ragazzi del CAG coinvolti in diversi laboratori formativi

di Francesco D’agnano

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TeatroOCCHIO

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Il gruppo teatrale parrocchiale l’Aquilone ha realizzato e pre-sentato lo scorso 6 giugno un

musical liberamente tratto da Forza venite gente, l’opera teatrale sulla vita di San Francesco d’Assisi, messa in scena da Michele Paulicelli nel 1981. I ragazzi della Parrocchia Santa Ma-ria Assunta di Carovigno, guidati dalla catechista Vita Laveneziana e dal sacerdote don Pino Nigro, han-no saputo regalare al pubblico uno spettacolo davvero emozionante. Incontriamo la responsabile Vita Laveneziana:A piedi scalzi, perché questo musical?

Ecco, il musical A piedi scalzi è libe-ramente tratto da “Forza venite gen-te”, l’opera di Paulicelli. Con don Pino Nigro volevamo emozionare e far riflettere il pubblico, raccontando al-cuni momenti della vita del Santo ed in particolare il delicato rapporto con la vita, la morte, la natura, la gente. Comunicando, attraverso le voci e le interpretazioni dei ragazzi, la pover-tà e l’umiltà dell’ordine francescano. Il titolo della rappresentazione non è affatto casuale.Chi sono gli attori del musical A piedi scalzi?

Bhè, gli attori del musical sono 26 ra-gazzi, la maggior parte di loro hanno cominciato con me il cammino cristia-no dalla II elementare e ora sono al II anno di scuola media superiore. In realtà abbiamo deciso di continuare il cammino insieme, anche se di norma questo non accade perché il gruppo, passate certe tappe cristiane, solita-mente si scioglie. Questi ragazzi però sono troppo affiatati e siamo riusciti a mantenerli attivi nella Parrocchia creando, circa un anno fa, il gruppo teatrale parrocchiale l’Aquilone. Quali sono le difficoltà maggiori nella preparazione di un musical?Il musical è un genere di rappre-

sentazione teatrale costituito da più tecniche espressive e comunicative e, come risaputo, l’azione viene portata avanti sulla scena non solo dalla re-citazione, ma anche dalla musica ed in questo caso soprattutto dal canto che dovrebbe fluire in modo sponta-neo e naturale. In realtà i ragazzi hanno incontrato molte difficoltà di adattamento, recitare cantando non è semplice per piccoli attori in erba, ma visto il successo del musical credo che le difficoltà siano state superate egregiamente. Trama e temi principali del mu-

sical?Il musical reinterpreta le fasi più im-portanti della vita di San Francesco D’Assisi, gli elementi cardine come il pane, unico e preferito sostentamento di S. Francesco simbolo di una Comu-nione quasi Eucaristica con i fratelli. La figura di Pietro di Bernardone, padre di Francesco, è il punto foca-le dello spettacolo, metafora attuale del conflitto padre - figlio. Un padre autoritario che non riuscendo a com-prendere la scelta di un’esistenza ba-sata sull’amore disinteressato, cerca in ogni modo di riportare Francesco alla ragione, con suppliche e durezza. Un padre troppo umano, per avere un figlio santo… Altro personaggio chia-ve è la “Cenciosa” del paese, che tra la sua pazzia alternata ad una sorta di saggezza coscienziosa, testimonia la bontà genuina del popolo.Quali sono i nomi dei personag-gi principali?Giampiero Saracino interpreta San Francesco; Sario Laveneziana, Pietro di Bernardone; Francesca Di Giusep-pe è Santa Chiara; Erika Bottacci è la Cenciosa e Enzo Sartore è il diavolo. Tra di loro una spumeggiante attrice nel ruolo di giullare tamburellista, Marika Saponaro, ragazza diversa-mente abile che fa parte dell’associa-zione Diversamente insieme Chri-stian Ignone. Anche il sacerdote don Pino Nigro ha avuto un ruolo nello spettacolo. Come è strutturato A piedi scal-zi?Come ho detto prima c’è una recita-zione cantata, intervallata da mono-loghi di alcuni personaggi principali

che reggono il filo conduttore della storia come, per esempio, il padre di San Francesco e la Cenciosa. Il fi-nale è comunque positivo, perché c’è una riconciliazione tra Francesco ed il padre, che regala a tutti spunti di riflessione.Siete soddisfatti del risultato del vostro lavoro e a chi i ringrazia-menti ?Siamo molto soddisfatti perché il no-stro musical forse sarà introdotto nel programma dell’estate carovignese ed ostunese. Ringraziamo innanzitutto chi ha reso possibile la realizzazione del musical: Giovanni Lanzillotti per gli arrangiamenti musicali, Sa-rio Laveneziana, Gina Saponaro e il grande don Pino Nigro che hanno seguito con noi tutto il lavoro di pre-parazione. Posso dire che anche le sarte locali: Rosanna, Lucia ed Elisa hanno arricchito di colore la scena. I loro preziosi contributi hanno reso lo spettacolo meraviglioso, così tanto da spingere il pubblico a lasciare un’of-ferta che in parte ci ha permesso di ammortizzare i costi.

SUCCESSO A PIEDI SCALZISan Francesco D’Assisi come metafora della vita. Tutto in un recital di successo

di Marilena LocorotonDo

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Sabato 1 agosto si svolgerà a San Vito, in piazza Aldo Moro (zona 167), la prima edizione

del Sound Vito Rock Festival.L’evento ha l’obiettivo di valorizzare e dare il giusto riconoscimento ai numerosi gruppi emergenti che si dedicano con passione ed impegno alla musica rock.Per favorire la massima visibilità possibile dei gruppi partecipanti, il “Sound Vito Rock Festival” ha stret-to un rapporto di Media Partnership con TeleRama e RadioManbassa. I vincitori incideranno un singolo professionale presso l’XLR Digital Studio, uno degli studi di registra-zione più importanti della Puglia. Il brano sarà poi trasmesso da Radio-Manbassa. Il 2 aprile di quest’anno si sono con-cluse le iscrizioni. Tra le 26 doman-

de di partecipazione provenienti da tutta Italia il direttore artistico Salva-tore Russo, chitarrista salentino di fama internazionale (che nella sua ventennale carriera ha collaborato con i migliori artisti della scena mu-sicale tra cui: Celentano, Cocciante, Ligabue, Venditti, Patty Smith, De Gregori, Youssou n'Dour) ha sele-zionato i 5 gruppi che si esibiranno durante la serata finale.La composizione geografica del Sound Vito è alquanto variegata. Si esibirà, infatti, la band brindisina dei Missiva; due gruppi baresi One way Ticket e Wide; il cantautore materano Iunema e infine i romani Moseek. La giuria, oltre al Presi-dente Salvatore Russo, sarà com-posta da Tony Bellardi ( ideatore e gestore dei due portali di riferimen-to per i musicisti italiani chitarristi e

bassisti) e da Marco Rollo (fondatore dell’ XLR Digital Studio). Questo consentirà la massima trasparenza e qualità del giudizio. Duran-te la serata sarà presente anche TeleRama che re-alizzerà uno speciale che andrà in onda nei giorni successivi.Sul sito ufficiale del Sound Vito (www.soundvitorockfe-stival.com) sono disponibili tutte le informazioni (anche logistiche) e le biografie sia dei componenti della giuria che dei gruppi partecipanti. Il Festival dispone anche di un profilo su Facebook (fi-nora più di 2800 amici )[email protected]

LA DURA LEGGE DEL ROCKPrima edizione del “Sound Vito Rock Festival”. Concorso per band emergenti

di Victor Botta

Il XXI saggio del centro di danza Arabesque a Carovigno è diventato il momento più atteso dedicato alla danza. “È un’emozione grandissima – dice Rosanna Tersicci, direttrice della scuola di danza – avere una storia alle spalle così lunga da raccontare, e siamo lieti di aver presentato lo spettacolo più straordinario dell’anno in piazza Nzegna.” Nel corso della serata sono stati eseguiti balletti coreografati dal ballerino e maestro Kledi Kadiu e Fabrizio Prolli, ed alcuni balletti classici, che vanno dal famoso The nel deserto ad Alegria canzone inno del Vaticano. Non sono mancati gli applausi, tutti dedicati ai protagonisti, dai più piccolini ai più grandi, meritevoli di apprezzamento per una disciplina non facile che ha bisogno di molteplici sacrifici.L’organizzazione, dopo lo spettacolo, ha aperto le iscrizioni per il casting del “PREMIO DELFINO”, un concorso nazionale di giovani talenti con attitudini artistiche.Per informazioni telefonare allo 0831 990769 o 339 4581795. Occhio al sito: www.delfinoproduction.com

CASTING PER IL PREMIO DELFINO

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La parola d’ordine entrando nel lido di Laguna Blu pare essere “stacca la spina!”. Sì, proprio questa semplice frase racchiu-de lo spirito degli habituè del lido, che contagiano con la loro allegria vacanziera anche chi vi capita per caso, tanto da farli ri-tornare. Laguna Blu è il luogo più adatto dove trascorrere le proprie vacanze o qualche ora libera dal lavoro: è aperto a tut-ti, è gestito da giovani; si è tutti amici o lo si diventa in fretta. È tra i pochi lidi ad ingresso gra-tuito e dai prezzi contenuti per i servizi offerti, tanto da non rendere una giornata al mare un vero e proprio salasso. Il lido è articolato e si struttu-ra su tre livelli. Primo livello: zona “prato” con ombrelloni disseminati e popolati da co-mitive, giovani coppie e gioca-tori di beach volley, amatoriali e professionisti, che unisono l’utile al dilettevole: godersi il mare - prendere la tintarella e mantenere il fisico in forma ed allenato. Tutto questo gra-zie al campo da beach volley, allestito oramai da qualche anno da una comitiva storica del lido, che fa di questo posto la propria oasi, dove coltivare la passione per questo sport e sentirsi a casa. Poi c’è la zona “Vip” con ombrelloni in paglia e comodissime chaise longue ricoperte da morbidi cuscini per coccolare coloro i quali cercano privacy e tranquillità

sul lato scogliera del lido, ma sempre a due passi dal bar. Ed ancora la zona “sabbia”, dove le famiglie con bambini posso-no godere della spiaggia e del mare, far giocare i bambini a costruire castelli di sabbia o nel parco giochi con giostrine, allestito proprio per loro. Coc-colati i piccoli ma anche i geni-tori. Infatti, a loro disposizione il lido gratuitamente offre un servizio di babysiteraggio, af-fidato ad operatori qualificati, che si prendono cura dei loro bambini per dar loro la pos-sibilità di scambiare quattro chiacchiere in tutta tranquillità con gli amici o dedicarsi ad al-tre attività a loro disposizione all’interno della struttura. Chi decide di trascorrere l’intera giornata nel lido ha anche la possibilità di pranzare, sce-gliendo tra pizzeria e carne alla brace, focacce e snack, seduti comodamente ai tavolini. Qua-si tutto l’arredo è fatto di legno o materiali comunque naturali per non alterare la naturalità del luogo. Laguna Blu è il po-sto dove si può trascorrere un week-end o solo qualche ora di libertà dagli impegni quoti-diani, facendo nuove amicizie, tornei di Burraco e tanto altro. È il posto dove si può veder sbocciare qualche amore di stagione, che potrebbe diven-tare più maturo, estate dopo estate, nella “stessa spiaggia” e nello “stesso mare”.

Estate aLAGUNA BLU

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La voglia di mantenersi in forma è avvertita da tutti e tra nuotate e pas-seggiate si cerca di godere dei pia-ceri della tavola, ma di tenere sotto controllo la linea, che in estate sem-bra essere uno dei pensieri fissi non più ad esclusivo appannaggio delle donne. Allora perché non approfitta-re dell’angolo palestra allestito, dalla Palestra Dafne di San Vito dei Nor-manni, proprio all’interno del lido di Laguna Blu: attrezzi per mantenere i muscoli allenati; lezioni di acquagym per ragazze e signore tre volte alla settimana; Fit Boxe; Mystich la nuo-va attività fisica dell’estate, Spinning, e tanto altro per poter rimanere in

forma. A tenere le lezioni in spiaggia insegnanti qualificati e certificati che coccolano il nostro corpo facendoci capire quanto sia oramai inusuale, ed a volte dannoso, il “fai da te”. Dafne club... un mondo nuovo dove donare vita al tuo corpo.Insomma ragazzi, signori e signore ve n’è per tutti i gusti e per chi non volesse sudare più del dovuto per la calura, può sempre sdraiarsi all’om-bra e leggere Occhio Magazine…Buone vacanze!

ORARIO ESTIVOATTIVITÀ DAFNE:

lunedi mercoledi venerdi mattina ore 09.30*ACQUAGYM*

sabato domenica mattina ore 11.00

*ACQUAGYM*martedi 17.30 *G.A.G.*

giovedi 17.30*INDOOR CYCLING*

sabato 17.30*INDOOR CYCLING*

domenica 17.30*FIT BOXE / MYSTICK*

*DOUBLE DUTCH*per i bambini

ORARIO A SAN VITO:

lunedi mercoledi venerdi apertura 19 chiusura 22

*SPINN* E *SALA BODY BUILDING*

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Lo sport è un efficace stru-mento per la cura del disagio psichico e per il recupero

della salute mentale. La relazione, la socialità, la passione che suscita, la competizione, il rispetto delle regole, il dialogo nei giochi con i compagni ed il confronto continuo con gli altri, la preparazione e la fatica necessaria per conseguire il successo, il divertimento, i viaggi, le serate insieme in allegria sono gli elementi terapeutici e gli sti-moli fondamentali che producono il mutamento, il passaggio da una condizione di malessere alla guari-gione possibile.Il miglioramento, che deriva al disabile di mente, dalla pratica

di uno sport non è dunque solo sulle condizioni fisiche ma anche su quelle psicologiche; tanto che l’aggressività, gli impulsi distrutti-vi contro gli altri e le cose possono essere incanalati verso obiettivi positivi e di autorealizzazione. Lo stress e l’ansia, sotto il controllo

delle endorfine liberate, si trasfor-mano in “energia mentale” positi-va che aiuta ad affrontare meglio la vita quotidiana.Da questi presupposti teorici, cor-roborati dalla ricerca scientifica, sono nate le ultime sperimentazio-ni promosse dalla UISP (Unione Italiana Sport per tutti) puglie-se, in stretta collaborazione con l’ANPIS (Associazione Nazionale Polisportive dilettantistiche per l’Integrazione Sociale). Nel 2008 l’esperienza del calcetto ha visto la partecipazione attiva, all’interno di un torneo regionale, di diverse decine di utenti dei servizi e delle comunità psichiatriche, di operato-ri, di familiari e volontari.

Nel corrente anno è partito il pro-getto Ancora Insieme - Volley attiva-to dalla UISP, sempre in collabo-razione con l’ANPIS Puglia.Attraverso questo si mira a realiz-zare per il territorio regionale:a) un percorso formativo di base sul tema dell’avviamento della pal-

lavolo per gli operatori socio sani-tari e i tecnici del settore;b) l’avviamento alla pratica della pallavolo delle persone con disagio psichico in carico alle strutture ed ai servizi psichiatrici pugliesi;c) un torneo regionale di pallavolo, quale momento di sintesi del lavo-ro svolto.Sono responsabili del progetto Valentina Mingolla - responsabile settore handicap UISP regionaleLuigi Nardelli - presidente della Lega volley UISP PugliaVincenzo Liaci - presidente regio-nale UISPTommaso Mola - vice presidente dell’ANPIS PugliaHanno aderito ad Ancora Insieme -

Volley” le rappresentative di:Latiano (Br) Coop. Città Soli-dale, Centro Diurno di S. Pietro Vernotico (Br), Comunità In-contri Apollo di Putignano (Ba), Coop. l’Adelfia di Alessano (Le), DSM Carmiano ASL/ LE (Le), Associazione Familiare Alba di

Manduria (Ta), Associazione Ar-cobaleno di Lizzano (Ta).Il progetto si è articolato da feb-braio a giugno e nei luoghi delle Associazioni che hanno aderito all’iniziativa. In Piazza di Via del Porto a Torre Colimena (Ta) il 20 giugno 2009 si è disputato il torneo conclusivo del progetto Ancora Insieme Vol-ley, che ha visto le squadre parte-cipanti classificarsi con il seguente risultato: Coop. “Osiride” punti 165, Ass. “Incontri” punti 162, “DSM Carmiano ASL/LE” punti 156, Ass. “Alba Arcobaleno” punti 141, Coop. “L’Adelfia” punti 125, Coop. “Città Solidale” punti 120.Il risultato di questo lungo per-

corso fatto insieme sta tutto nei sorrisi ritrovati, negli abbracci spontanei, nella gioia di vivere che traspare dai loro pensieri, dalla loro voglia di progettar-si, realizzarsi e di … mettersi in gioco. Siamo tutti fieri di questo lavoro!

Un’iniziativa nata dalla UISP pugliese in stretta collaborazione con l’ANPIS ANCORA INSIEME VOLLEY

OCCHIO Sport

Cooperativa città SoLiDaLe

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di Marilena LocorotonDo

Interviste a Luigi Cavaliere e Giuseppe Spinelli, presidente ed istruttore della DelfiniaNUOTO: CHE PASSIONE

Dopo le prime vittorie, alle gare regionali dello scor-so fine maggio, i ragazzi

della Delfinia nuoto si preparano per i campionati nazionali. Allena-menti continui, competizione, for-za di volontà e tanta grinta, questi gli ingredienti giusti per i giovani atleti in corsa agonistica.Il presidente della società, Luigi Cavaliere e l’istruttore del set-tore agonistico dei 30 giovani in gara, Giuseppe Spinelli, ci rac-contano le tappe di un percorso vincente.Perché praticare il nuoto per salvamento? Il nuoto qui da noi è uno sport in-giustamente declassato. Credo che la specialità per salvamento oltre ad essere una pratica sportiva con un forte valore agonistico abbia un alto valore civile. Questo ramo comprende più gare: alcune in piscina, altre sulla spiaggia o nel

mare. Il tutto è finalizzato a simu-lare agonisticamente una situazio-ne più o meno veritiera di salva-taggio in acqua. Credo che questo particolare sia un valore aggiunto per uno sport. Quale è il requisito fondamen-tale per vincere le gare?Il tempo ha un valore determinan-te in tutte le gare. Un agonista deve essere soprattutto veloce. Raggiun-gere il tempo limite più basso gli permette di vincere la gara e nella realtà di salvare la vita a qualcu-no. Evidentemente la velocità è un requisito fondamentale nella lotta contro il tempo.Soddisfatti degli ultimi risultati?Sono 8 anni di soddisfazione. Il 31 maggio abbiamo raggiunto il titolo di Campioni regionali Salvamento Esordienti, il 2 giugno siamo stati ribattezzati campioni con il primo posto per le gare oceaniche. Ottimi risultati anche per il 14 giugno e dopo l’ultima gara regionale, quel-la di domenica 28 giugno aspettia-mo Agosto per le gare Italiani As-soluti. Vedo in questi ragazzi una dedizione assoluta per lo sport.Tra i vostri 30 ragazzi c’è qual-cuno che si è contraddistinto?Beh, da due anni ormai si classifi-cano Daniela Attorre (classe ’92), in piscina per passione da quando aveva 3 anni e mezzo, e Michele Santoro (classe ’91), quest’ultimo premiato quest’anno come Atleta dell’anno per settore Salvamento, il suo secondo posto non ferma la sua ambizione di qualificazione ai Campionati europei. In loro vedo

forza di volontà, grinta, sacrificio e soprattutto passione. Quanto si allena un agonista della DELFINIA nuoto?Le possibilità per noi sono limita-te data la struttura, gli spazi sono ristretti e noi siamo qui solo degli ospiti, ma gli agonisti si allenano comunque 4/5 volte a settimana, anche 6 in casi eccezionali. Se fosse per loro si allenerebbero anche di più rinunciando ad ogni altra cosa senza alcun rammarico. Le soddisfazioni dai più piccoli?Ci sono, ci sono. 3 ragazzi di Ca-rovigno e 3 di San Vito sono sta-ti selezionati per partecipare al

Campionato Italiano per Regione raggiungendo il terzo posto. Giulia Leo, Francesca Ungaro, Flavia Lo-monaco al quarto posto, Gigi At-torre medaglia d’argento, Danilo Lanzafame e Vito Antonio Quar-tulli. Dovevano essere 10 i ragazzi scelti in tutta la Regione e ben 6 erano nostri, è una bella soddisfa-zione. Non vi pare?

Campionato Regionale FOGGIA

Santoro M. e Di Pierro E. FOGGIA

Rappresentanza Anzio

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Inizia con importanti novità la sta-gione 2009/2010 della SSD Volley San Vito. La società del presidente Sabatelli ha diramato nella serata di sabato 27 giugno un comunicato stampa che sanciva l’abbinamento pubblicitario con la Cedat 85, so-cietà leader in Italia nella fornitura di contenuti provenienti dal parlato (resocontazione, sottotitolazione, trascrizione automatica, indicizza-zione audio/testo) e nello sviluppo delle tecnologie utili alla compren-sione ed al trattamento del linguag-gio naturale (Language Techno-logies) da parte di un calcolatore elettronico. Una realtà aziendale che, nata circa 25 anni fa a San Vito dei Normanni, si è ben presto radicata nell’inte-ro territorio nazionale e che, ora, grazie a questa intesa con la più importante realtà pallavolistica del Salento, intende - in sinergia con essa - promuovere ancor di più il territorio del quale è espressione.“Lo scopo di questo abbinamento - conferma il Direttore Generale di Cedat 85, Gianfranco Mazzoccoli - è proprio questo. Per quanto ci ri-guarda, siamo particolarmente felici di poter legare il nome della nostra azienda a quello di una grossa realtà sportiva qual è la pallavolo femmini-le sanvitese. Una realtà che a questo punto si baserà su tre elementi fon-damentali: i dirigenti, il tecnico e il main sponsor. Tutti rigorosamente del luogo. Una circostanza che, mi sembra - prosegue Mazzoccoli - non abbia molti eguali in Italia. Insieme ai responsabili della società, abbiamo

tracciato un programma che prevede una più efficace valorizzazione delle tante cose finora realizzate”.Soddisfatto per l’accordo raggiunto è anche il Presidente della “neo” Cedat 85 S. Vito, Luigi Sabatelli: “Miglior connubio non poteva esserci. L’abbinamento con Cedat 85 signifi-ca, per noi, fregiarci di un marchio vincente, puntare in alto. Vogliamo crescere ancora, e per farlo, indubbia-mente, dovremo porci tempi e modi più idonei, per risolvere anche il pro-blema dell’impianto, alla luce delle intervenute nuove norme imposte, in materia, dalla Lega di Serie A”.Con il main sponsor ormai definito, la società sanvitese ha annunciato i primi due nuovi acquisti della stagio-ne. Si tratta del “libero” Valentina Scillia e della “centrale” Vittoria Repice. I dirigenti biancazzuri han-no sciolto ogni riserva e confermato le voci che circolavano da qualche giorno, da quando, cioè, entrambe le atlete erano state viste dalle parti del Palamacchitella, per essere visio-nate da coach Lo Re. Al termine dei provini, il tecnico ha dato il suo ok e gli uomini-mercato della Cedat 85 S.Vito si sono messi immediatamen-te al lavoro raggiungendo in tempi rapidi l’accordo con le interessate.Valentina Scillia, classe 1981, 166 cm di altezza, è una lombarda di origini siciliane. È reduce, con la sua squadra di provenienza, il Crema, di una brillante promozione in B1 e si affaccia per la prima volta sul palco-scenico della serie A2. Per nulla in-timorita del salto, ma desiderosa di migliorare e crescere sotto la guida

di coach Lo Re, Valentina ha matura-to importanti esperienze in B1 sia a Piacenza, che a Padova e Soverato. “Proprio perché ho giocato in Cala-bria, so bene del calore dei tifosi del Sud - dice Valentina - ma so anche, per averne sentito parlare, che quello di San Vito è davvero particolare. Non vedo l’ora di diventare una be-niamina di questi eccezionali tifosi”.Anche Vittoria Repice, classe 1986, 186 cm di altezza, si dice pronta ad iniziare questa nuova avventura. La “centrale” è nativa di Reggio Cala-bria e, dopo un’esperienza a Sove-rato, lo scorso anno ha indossato la casacca della Nati a Taranto, classi-ficatasi al quinto posto in B2: “So che a San Vito ritroverò una “vecchia” compagna di squadra, Valentina Scillia - dice Vittoria - e questo mi fa un enorme piacere. Sarà un’esperien-za nuova ma esaltante, ne sono sicu-

ra. Ci sarà da lavorare, ma io non sono il tipo che si tira indietro”.Infine, la società annuncia la confer-ma della giovane “centrale” lombar-da Fabiola Facchinetti. Quella di Fabiola era una conferma alla quale i dirigenti, e lo stesso staff tecnico della Cedat 85 San Vito, tenevano in modo particolare. Aver definito l’accordo, pertanto, è stato motivo di grande soddisfazione.“Direi proprio che la soddisfazione è reciproca - sottolinea Fabiola - perché anch'io speravo tanto di ritornare ad indossare la maglia del San Vito. È un ambiente strao-rdinario, nel quale mi sono senti-ta a mio agio nella passata sta-gione. Anche in queste settimane ho sentito sempre vicino l'affetto dei sostenitori sanvitesi, che sa-luto. Sono davvero felice di poter tornare”.

OCCHIO Sport

di Emanuele chiarieLLo

Volley San Vito. Un nuovo main sponsor e nuove giocatrici per il prossimo campionatoTra acquisti e riconferme

Valentina Scillia Vittoria Repice

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