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Dott. Raffaele Maletta Patologo Clinico- Nutrizionista Centro Regionale di Neurogenetica T Hotel -Lamezia Terme (CZ) 22.06.2013 Nutrizione e Demenza Progetto Obiettivi di Piano 2010 Formazione per MMG

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Dott. Raffaele Maletta

Patologo Clinico- Nutrizionista

Centro Regionale di Neurogenetica

T Hotel -Lamezia Terme (CZ) 22.06.2013

Nutrizione e Demenza

Progetto Obiettivi di Piano 2010 Formazione per MMG

• Le dimostrazioni di legame fra stili di vita e rischio di malattie neurodegenerative (fra cui l’Alzheimer) sono da tempo note.

• L.Fratiglioni - Lancet Neurol. Giu 2004, 3 (6) :343-53. (“uno stile di vita attivo e socialmente integrato protegge dalla demenza”)

• G. Sorrentino - Cell Mol Neurobiol. 2010 May;30(4):493-503. • I COSTITUENTI IMPRESCINDIBILI:

• CARBOIDRATI

• PROTEINE

• LIPIDI

• ACQUA

Le certezze

www.mellin.it

•Il consumo eccessivo di calorie giornaliere può accelerare la progressione della demenza senile

Le Regole

Piramide LARN

Demenza e nutrizione

Questi presentavano un maggiore rischio di sviluppare demenza associato a :- Assunzione di grassi totali con la dieta (RR = 2.4) - Assunzione di grassi saturi (RR = 1.9) - Assunzione di cibi ad alto contenuto di colesterolo (RR = 1.7)

Lo Studio Rotterdam (1990-2008) ha evidenziato che al follow up, condotto su circa 5400 soggetti non dementi di età maggiore ai 55 anni:

Rischi nutrizionali con l’invecchiamentoe la demenza

1. MALNUTRIZIONE

2. OBESITA’

3. CARENZA DI SINGOLI FATTORI NUTRIZIONALI

1. PREVALENZA DI MALNUTRIZIONE NELLAPOPOLAZIONE ANZIANA

Free-living: 3 - 11%

Istituzionalizzati: 17 - 65%

Ospedalizzati: 15 - 40%

Rischi nutrizionali con l’invecchiamentoe la demenza: La Malnutrizione

MALNUTRIZIONE: UN CICLO VIZIOSO

MalnutrizioneRidotta mobilità

Ridotta capacitàdi alimentarsi

Apatia, depressione, attenzione ridotta

Appetito ridottoPerdita di massa

muscolare

Malnutrizione e FR per demenza: Guerin O Am.J Clin Nutr 2005; Sotome JAD 2012AD condizione di rischio per malnutrizione:Age and Aging 2007

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Una Piramide per la demenza

Calcio, vitamina D, vitamina B12,

4 porzioni di frutta

6 porzioni di cereali

Pane, meglio se integrale

3 porzioni di verdure

3 Porzioni di Latte, yogurt, formaggi

Dolci e grassi con moderazione

2 porzioni di pesce, carne, legumi

8 bicchieri di Acqua

2. RISCHI NUTRIZIONALI CON L’INVECCHIAMENTO E LA DEMENZA: L’OBESITÀ

Il paziente con demenza e la nutrizione:

• Obesità:

Kivipelto et al Arch Neurol 62: 1556-60, 2005

Rosengren et al 2005

Whitmer et al 2005

Cournout et al Neurol 2006

Eskelinen MH et al Int J Geriartr Psychiatr 2008; 23: 741-7

3. RISCHI NUTRIZIONALI CON L’ INVECCHIAMENTO E LA DEMENZA: LA CARENZA DI SINGOLI FATTORI

NUTRIZIONALI• Acqua – disidratazione;

• Oligoelementi- Iposodiemia/ipopotassiemia/ipocalcemia

Interventi utili:

• definire il quantitativo giornaliero di liquidi da assumere;

• documentare quantità di liquidi introdotti quotidianamente;

• attuare strategie incentivanti l’idratazione;

• valutare stato di idratazione mediante il rilievo dei segni clinici e di

laboratorio;

• valutare e trattare i fattori modificabili di maggior rischio per la disidratazione.

Metodi teorici di calcolo del quantitativo raccomandato quotidiano (QRQ) di liquidi • standard 1 QRQ = 30 ml/kg peso corporeo• standard 2 QRQ = 1 ml/ kcalorie consumate nelle 24 ore• standard 3 QRQ = 100 ml per i primi 10 kg di peso, 50 ml per i successivi 10 kg di peso

corporeo, 15 ml/kg per ogni kg rimanente di peso(Am J Nurs 2006, 106: 40-49)La somministrazione quotidiana di liquidi a tempi prestabiliti agli anziani, considerando anche le preferenze individuali di liquidi, favorisce il mantenimento di un adeguato livello di idratazione.La disidratazione è un deficit di acqua responsabile di una perdita di peso corporeo superiore per convenzione al 3% del peso abituale e si distingue in isotonica, ipotonica e ipertonica, in rapporto all’osmolarità extracellulare correlata alle concentrazioni di sodio sierico

Viene considerata lieve una disidratazione che causa una perdita del peso corporeo abituale del 3-5%, moderata di circa il 10% e grave >15%.La diagnosi di disidratazione si pone con il rilievo dei segni clinici citati e delle alterazioni di laboratorio.Il rapporto azotemia/creatininemia è l’indicatore laboratoristico più sensibile e specifico per la diagnosi di disidratazione.

I NUOVI ORIZZONTI

• NUTRACEUTICA

• Curcuma longa (Ojha RP et al J Neuroimmune Pharmacol. 2012 Sep; 7 (3):609-18)

• Cacao (Desideri G, 2012 Sep;60(3): 794-801)

• Vit. B, C, E e acidi grassi ω3-(Bowman GL et al Neurology 2012; 78:241-249); (Vassallo N, Scerri C. Curr.Aging Sci. 2012 Sep 27)

• Associazioni (vit. C e il βcarotene aiuto nella protezione dalla demenza ? JAD 2012 jan 1;31(4): 717-24)

• Se son fiori…..

QUALE ALIMENTAZIONE NEL PAZIENTE CON DEMENZA LIEVE-MODERATA

• alimenti ipocalorici*

• dieta mediterranea (Carboidrati – FRUTTA – VERDURE – LEGUMI - Pesce)

• esercizio fisico (ove possibile)

Proteine: 1gr/pc; Lipidi: 25% cal.tot.; Carboidrati: 55%. Fibra: 30g/die Ca: 1000mg/die; Fe: 10mg/die.

Fabbisogno energetico (MB) : U = 8.4xPcx819; LAF: 1.33; TEE: LAFxMB; introito idrico: 30ml/kg

Amer. Acad. of Neurology (AAN) 64th Annual Meeting: Ab. 3431. April 2012;

*Lipschitz DA. Nutrition Geriatric Medicine. An Evidence-Based Approach – 4° ed. Cassel CK et al, Springer 2003, pag. 1009-1021)

Il fabbisogno calorico giornaliero nell'anziano (sia maschio, sia femmina) è mediamente di 700 calorie inferiore rispetto a quello del giovane: fra i 60 e i 74 anni, 1900-2300 calorie per gli uomini e 1600-1900 per le donne;

oltre i 75 anni, 1700-1900 calorie per gli uomini e 1450-1750 per le donne.

Nella dieta dell'anziano la composizione dei nutrienti non è diversa da quella per il giovane: proteine 20%grassi 25% carboidrati 55%

QUALE ALIMENTAZIONE NEL PAZIENTE CON DEMENZA AVANZATA E DISFAGIA

• Nel paziente in fase avanzata e con grave disfagia (impossibilitato ad alimentarsi con cibi solidi o semisolidi) alimenti semiliquidi o in gel che garantiscano un apporto nutrizionale adeguato per l’età e commisurato all’attività fisica (pressoché inesistente).

• Frequente è il ricorso all’uso dei cosiddetti integratori alimentari di cui tanto si discute.

• PEG

CONCLUSIONI

Le scelte di lunga vita si fanno anche a tavola. Non ci sono cibi buoni o cattivi, ma solo abitudini sbagliate

• Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un

milione di scale,

• e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni

gradino.

• Anche così è stato breve il nostro lungo

viaggio….

• Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr’occhi forse si

vede di più.

• Con te le ho scese perché sapevo che di

noi due le sole vere pupille, sebbene tanto

offuscate, erano le tue.

• (Eugenio Montale)

Volli curare i mali della mente

e aiutare gli altri a non perdere sé stessi.

Quando dimenticavo i nomi dei pazienti

con leggerezza ridevo di me.

Ma mentre qualcosa cresceva in silenzio

perdevo un pezzo di vita alla volta:

una crudele umana ironia

mi volle dottore malato.

Oggi in camera ho un camice bianco

è dietro la porta, ma non so di chi sia.

Una ragazza bussa ogni sera

entra, si siede, mi stringe la mano.

Io le sorrido, ma non la conosco

chissà perché mi chiama “papà”.