Nuove frontiere della medicina trasfusionale: il contributo Avis
description
Transcript of Nuove frontiere della medicina trasfusionale: il contributo Avis
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Nuove frontiere della medicina trasfusionale:
il contributo Avis
Il punto di vista dei donatori
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Donatori di sangue• 1.500.000 persone in Italia• Rispondono di Sì • Donano il loro sangue a qualcuno che non
conoscono
Conoscere il donatore, vuol dire conoscere l’Avis, la storia entro cui si è sviluppata una
delle più grandi ed organizzate realtà di volontariato in Italia
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
La storia di AvisS. Natale 1926 una donna moriva di emorragia dopo il parto. Soltanto una trasfusione l’avrebbe salvata.
In quegli anni la trasfusione era un lusso e veniva praticata solo in ambienti ristretti e le donazioni erano fatte da datori di sangue, a pagamento.
Nel 1927 il dr. Vittorio Formentano con altre 17 persone costituì un gruppo di donatori di sangue volontari che donavano gratuitamente opponendosi ai datori di sangue
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
.
La costituenda Avis (Associazione Volontari Italiani del Sangue) si dota in quegli anni di un vero e proprio codice d’onore che è tanto attuale da
sembrare scritto oggi.
Io mi impegno sul mio onore a:• donare volontariamente il mio sangue ad
ogni ammalato, chiunque esso sia;
• a sorvegliare la mia salute...;
• a prestarmi a tutti gli esami di controllo sulla mia salute…;
• a rispondere ad ogni chiamata…;
• a rimanere degno di essere donatore di sangue rispettando le regole della solidarietà umana...
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
• Formentano introduce, primo in Europa il concetto di volontarietà, gratuità, anonimato della donazione del sangue.
• Uno spirito mantenuto sempre, nonostante le difficoltà. Spirito che anche oggi, a distanza di oltre 80 anni, anima il cuore dell’Associazione, ed è il perno centrale di tutto l’operato Avis.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Il donatore oggi• Volontario
Il donatore rappresenta quella parte della popolazione sana, che volontariamente decide di donare per chi ha bisogno, qualcosa di sé: il proprio sangue.
• Anonimo La donazione di sangue è anonima, chi riceve il mio gesto non deve dirmi grazie, non conosce il volto di chi ha donato.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
• PeriodicoLe motivazioni del donatore lo spingono a continuare anche per lungo tempo a ripetere il gesto donazionale e di conseguenza a diventare artefice primario dell’autosufficienza di emocomponenti in tutta Italia.Garantisce una maggior conoscenza del donatore ed instaura un rapporto di fiducia tra donatore e medico
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
• Non Remunerato
• Promotore di saluteIl donatore deve mantenersi sano:per il proprio benessereper le persone bisognose che ricevono il
frutto del gesto donazionale (i pazienti)
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Volontario + Anonimo +Non remunerato + Periodico
=Ruolo sociale e motivazioni profonde
Maggiore responsabilità
Il donatore ricopre un ruolo sociale e fonda il suo impegno sulle motivazioni di solidarietà umana a cui tutti gli attori coinvolti quali il servizio sanitario, le istituzioni e l’associazione hanno l’obbligo di dare una risposta che faciliti la realizzazione concreta del suo gesto.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
AVERE DONATORI RESPONSABILISIGNIFICA:
> QUALITA’ del prodotto donato> SICUREZZA per il donatore e
per il ricevente
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
La donazioneLa donazione è quindi un atto puramente altruistico, disinteressato e gratuito dettato da un sincero e responsabile senso civile che accomuna persone diverse ma simili per il contesto sociale in cui vivono.La donazione è la forma più concreta, più tangibile di questa solidarietà sociale e il donatore volontario di sangue è promotore di valori umani e sociali che vanno al di là della materia che offre; quali i valori dell'uguaglianza, dell'altruismo, della solidarietà, della gratuità, della volontarietà.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Fidelizzare
• Farlo sentire parte di un progettoe di un’associazione che èespressione concreta di solidarietàsociale e di conseguenza aumentare il senso di responsabilità del donatore.
• Diffondere il messaggio donazionale e di conseguenza divulgare la cultura del dono e della solidarietà.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Relazione interpersonale
Nell’approccio con il donatore ci si relaziona con una persona sana, che compie un gesto volontario, che non chiede una relazione d’aiuto ma richiede di stabilire una relazione interpersonale, che non può però prescindere dai criteri di efficacia ed efficienza.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Accoglienza• E’ elemento condizionante di tutta la
relazione futura.
• Se sappiamo infondere sicurezza, fiducia, tranquillità al donatore.
• Se creiamo un ambiente confortevole.
• Chi si affaccia al mondo donazionale deve percepire che intorno a lui c’è apprezzamento per il gesto che compie.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
• Donare può essere fonte di ansia.
• Il personale sanitaro deve avere le competenze e le capacità per instaurare con il donatore una relazione di fiducia.
• La disponibilità al dialogo è un requisito fondamentale: ascoltare con attenzione, dare risposte adeguate non frettolose, rende umano un gesto che per la sua importanza non può essere ridotto alla mera esecuzione di una tecnica.
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Relazione di fiducia• Farlo sentire protagonista attivo
• Dimostrare competenza e professionalità
• Disponibilità al dialogo
• Saper ascoltare
• Dare risposte adeguate
• Relazione interpersonale
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Ruolo di Avis• Competenze
• Volontari
• Vademecum
• Fogli informativi
• Newsletter / notiziari
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Punto Accoglienza Avis
• Filo conduttore tra donatori – Avis - SIT
• Far conoscere l’associazione
• Accogliere gli aspiranti
• Coccolare i donatori
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
Maggior sicurezza trasfusionale
Serena RedemagniVarese, 26 marzo 2011
GRAZIE!
Serena