Nuove frontiere del trattamento podologico del piede complicato con ortesi in silicone liquido

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Uso di siliconi liquidi nel piede complicato: Applicazioni estreme e sviluppi Futuri Caso Clinico Dr. Vito Michele Cassano Podologo U.O Diabetologia Ospedale Campo di Marte - Lucca(LU)

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Uso di siliconi liquidi nel piede complicato: Applicazioni estreme e sviluppi Futuri

Caso ClinicoDr. Vito Michele CassanoPodologoU.O Diabetologia OspedaleCampo di Marte - Lucca(LU)

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Applicazione dei Siliconi liquidi nel piede diabetico

paziente diabetico di anni 56, obeso, arrivato alla nostra attenzione con richiesta ortopedica di amputazione bilaterale di gamba.

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Esiti di lesioni ischemico-infettive a carico entrambi I talloni, più critiche a destra, con il coivolgimento di tutto il margine posteriore e plantare, sino al piano osseo. Presente inoltre, a destra, lesione profonda, infetta di tutto il comparto laterale, con interessamento dei piani ossei del III-IV e V metatarsale.

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Al rifiuto dell'amputazione viene sottoposto ad un tentativo dibonifica delle lesioni con amputazione del III-IV e V raggio, conla conservazione del processo stiloideo del V metatarso, al finedi conservare l'inserzione del peroneo breve (con azionepronatrice e stabilizzatrice); asportazione totale del tessutoadiposo sottocalcaneare.

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È stato realizzato un plantare su calco di gesso ed unacalzatura predisposta in attesa del modello su misura, ma ilpaziente andava incontro ad ulcerazioni molto dolenti.

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Approccio con i siliconi liquidi per larealizzazione di una tallonetta a densitàdifferenziale.

Impossibilità di trattare il paziente con la classica terapiaortesico-plantare ideare e realizzare unaortesi complessa di riempitivo del tallone , in grado discaricare l'eccessivo carico posteriore. Utilizzati materialiestremamente morbidi e versatili (silicone liquido).

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I° prototipo realizzato con silicone liquido di 6-7shore, legato ad una calza tubulare utilizzata per larealizzazione di stivaletti gessati (TCC).

È stata utilizzata una arcella in metallo ed una spatola perlavorare il quantitativo di silicone con il catalizzatore.Necessarie varie colate di silicone liquido per ottenere ilprodotto finito.

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Il prototipo, apparentemente grezzo, ha consentito al paziente

di camminare senza avvertire dolore all'interno del suo tutore

pneumatico e senza le abbondanti fasciature

Il paziente ha calzato la speciale ortesi per circa 5 mesi avendo:

notevole aumento ponderale

usura del presidio (sfibrarsi della maglia per le forti trazioni)

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Si è pensato a progettare ortesi con caratteristiche precedenti,ma: più resistente; maggiore durata nel tempo; Regolabile dal paziente; Più rifinita; Scarichi selettivi.

Materiali Utilizzati: Cavigliera elastica regolabile Silicone RTV shore 7 Silicone liquido shore 20 Olio di silicone Rete tubulare Spugne in poliuretano

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Si è legato il silicone in due diversi momenti in modo da creareuno stampo esterno ed uno interno.Lo stampo esterno (50% da silicone liquido RTV e 50% polimero di silicone) ha lo scopodi creare il guscio per il contatto con il terreno, dicaratteristiche fisiche più stabili e resistenti.

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Questa colata è stata effettuata in un solo momento, con ilpaziente prono sul lettino ed il ginocchio flesso ad 80-90 gradi.Utilizzato olio di silicone per rendere più omogeneo il compostoe poterlo modellare senza grossi sforzi.La cavigliera viene lavorata ad un pomicino ---> levigare leasperità ---> preparare alla successiva colata.Effettuato un taglio dorsale al tessuto ---> evitare compressionidurante il passo.

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Realizzare lo stampo interno:viene effettuato utilizzando una rete tubulare (per I TCC) acontatto del piede del paziente. Progettato con metodologia aDensità Differenziale, con l'utilizzo di spugne in poliuretano.

Le spugne vengono poste nei punti di maggior carico e fissatecon una miscela di 2/3 silicone RTV ( shore 7), 1/3 polimero

disilicone(shore 20).

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Una volta effettuata questa operazione viene fatta una colatacon miscela ad uguale shore a ricoprire tutto il tallone, in gradodi accogliere la cavigliera opportunamente tagliata sul dorso

durante la fase di vulcanizzazione dello stampo interno, lacavigliera viene posta sopra in modo da legarsi allo stesso

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Con questa manovra il tutore risulta avere uno strato esternopiù duro e resistente, ed uno strato interno più morbido, con scarichi selettivi delle zone sottoposte ad ipercarico

Si è poi proceduto a rifinire il presidio, eliminando la retetubulare non legatasi alla cavigliera ed aggiungendo altriscarichi in poliuretano a seconda delle richieste del paziente.

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L'ortesi è stata poi valutata sia in appoggio ortostatico chedurante la deambulazione con tutore pneumatico

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Valutazione con carta podografica ----> notevole aumento appoggio plantare retropodalico anteriorizzazione del baricentro (comparsa dell'appoggiodigitale dei 2 raggi rimanenti).

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Il paziente, sempre in grosso sovrappeso, ha avvertito parziale giovamento iniziale, con piccole lesioni plantari, per poi migliorare la sintomatologia .

Lo scarico in poliuretano è risultato non particolarmente adatto per questo caso in quanto presenta usura elevata alla pressione. Si è deciso quindi di procedere alla sostituzione del materiale con gel di siliconi ad elevata elasticità , utilizzati come guaine nella protesizzazione di monconi.

L'ortesi è fonte di ulteriori studi per la valutazione delle ultime modifiche, il miglioramento del prodotto e per l'applicabilità in altre situazioni patologiche del piede diabetico.

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