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Galliera-Aytos, un ponte di solidarietà Gli arredi e le attrezzature dismesse della casa protetta "Torre di Galliera", gestita da CADIAI, donate all'ospedale pediatrico della cittadina bulgara. Riportiamo l'articolo pubblica- to nel numero di settembre di "Torre", il periodo di informa- zione del Comune di Galliera. Un grazie al sindaco di Gallie- ra, Giuseppe Chiarillo, che gentilmente ci ha messo a dis- posizione questo testo. Non smetterò mai di pensare che il dialogo tre le persone e il rispetto non hanno confini. Con chiunque, dovunque essi siano, possiamo creare le fondamenta del domani. Vi porto a conoscenza di una piccola storia in cui si è ot- tenuto il massimo risultato con molto poco. All’inizio dell’anno la direttrice della Casa protetta di Gallie- ra, signora Pia Accardi dirigente di Cadiai, mi ha contatta- to per informarmi che stavano rinnovando tutte le stanze degli ospiti e per chiedermi se il Comune aveva idee, in me- rito allo smaltimento di tutte le attrezzature da sostituire. Nello stesso periodo ero in contatto, per motivi di lavoro – si stava affrontando l’aspetto organizzativo di un intervento da fare in Veneto – con Roberto Fariselli, titolare della Ditta Antomas. Sapendo che da diversi anni Antomas opera in Bulgaria, nel settore dell’allestimento di supermercati, ho chiesto a lui se le attrezzature sanitarie della Casa Protetta potevano essere utilmente utilizzate in quelle zone. La risposta è stata pronta e determinata: ”Sono attrezzature che sicuramente possono fare al caso del luogo dove opero”. numero 22 dicembre 2008 numero 22 dicembre 2008 Si è prontamente messo a disposizione e dopo aver visionato il materiale ancora in ottimo stato, ha fatto da tramite tra me e il sindaco di Aytos, sig. Evgheni Vrabcev. Dal successivo scambio epistolare si è potuto capire che erano pronti a ricevere tutto il materiale disponibile perché necessario all’Opedale e a diverse strutture. Abbiamo quindi messo a punto l’or- ganizzazione, che ha visto coinvolto totalmente Antomas, sia per le ope- razioni di manovalanza che per il tra- sporto, elemento più faticoso, dis- pendioso e impegnativo per le fron- tiere da attraversare. Così, dopo il carico: lettini, mobiletti, sostegni per flebo e ogni altro acces- sorio, hanno preso la strada per la Bulgaria per essere poi collocati in stanze diverse. L’ospedale è molto povero, lo si capisce dall’esterno, dalle finestre e dalla manutenzione. Un altro mondo, si resta impietriti nel constatare come si vive. Tutte le attrezzature, ora in dotazione ad un ospedale che opera esclusivamente per i bimbi dai 3 fino ai 10 anni, hanno ri- preso la loro funzione “forse adesso più felici”. In questa struttura alle dipendenze del Direttore dott. Gul- nar Habil, si curano tutte le patologie pediatriche, in pre- valenza malattie respiratorie. La cruda realtà è che la struttura ha preso le sembianze di una casa di cura solo con l’arrivo del materiale da Galliera. Sono state allestite 25 stanze e le rimanenti attrezzatu- re sono state utilizzate in strutture similari, bisognose anch’esse. La Direttrice della Casa Protetta di Galliera, ha dichiara- to: ”Siamo contenti, ci piace pensare di avere creato un piccolo ponte di solidarietà tra i nostri anziani e i bam- bini di Aytos”. il Trimestrale di CADIAI il Trimestrale di CADIAI Periodico trimestrale di CADIAI - Registrazione Tribunale di Bologna: n. 7703 del 18/10/2006 Direttore Responsabile: Mattia Miani Comitato di redazione: Ornella Montanari, Gloria Verricelli Proprietario ed Editore: CADIAI Cooperativa Sociale - via Boldrini 8 - 40121 Bologna Direzione e Redazione: via Boldrini 8 - 40121 Bologna - Tel 051 74 19 001 - Fax 051 74 57 288 Coordinatore di redazione: Roberto Malaguti Collaboratori: Cristina Anteghini, Vincenzo Baldari, Rosy Blanco, Silvia Bonazzi, Paola Finelli, Fabio Liistro, Caterina Mastrosimone, Paola Pettazzoni, Laura Piana, Maria Angela Piccinelli, Raffaela Rossi, Giuseppina Reto, David Rossi, Fabio Strazziari, Rosaria Tessier, Donato Testoni. Progetto grafico Impaginazione: WELLS - via San Donato 191 - 40127 Bologna Stampa: Casmatipolito - via Provaglia 3/b, 3/c, 3/d - 40138 Bologna [email protected] [email protected] Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB BO Segue a pag. 2

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Galliera-Aytos,un ponte di solidarietàGli arredi e le attrezzature dismesse della casa protetta"Torre di Galliera", gestita da CADIAI, donate all'ospedalepediatrico della cittadina bulgara.

Riportiamo l'articolo pubblica-to nel numero di settembre di"Torre", il periodo di informa-zione del Comune di Galliera.Un grazie al sindaco di Gallie-ra, Giuseppe Chiarillo, chegentilmente ci ha messo a dis-posizione questo testo.

Non smetterò mai di pensareche il dialogo tre le persone e ilrispetto non hanno confini. Conchiunque, dovunque essi siano,possiamo creare le fondamentadel domani.Vi porto a conoscenza di una piccola storia in cui si è ot-tenuto il massimo risultato con molto poco.All’inizio dell’anno la direttrice della Casa protetta di Gallie-ra, signora Pia Accardi dirigente di Cadiai, mi ha contatta-to per informarmi che stavano rinnovando tutte le stanzedegli ospiti e per chiedermi se il Comune aveva idee, in me-rito allo smaltimento di tutte le attrezzature da sostituire.Nello stesso periodo ero in contatto, per motivi di lavoro –si stava affrontando l’aspetto organizzativo di un interventoda fare in Veneto – con Roberto Fariselli, titolare della DittaAntomas.Sapendo che da diversi anni Antomas opera in Bulgaria, nelsettore dell’allestimento di supermercati, ho chiesto a lui sele attrezzature sanitarie della Casa Protetta potevano essereutilmente utilizzate in quelle zone.La risposta è stata pronta e determinata: ”Sono attrezzatureche sicuramente possono fare al caso del luogo dove opero”.

numero22› dicembre 2008numero22› dicembre 2008

Si è prontamente messo a disposizione e dopo aver visionato ilmateriale ancora in ottimo stato, ha fatto da tramite tra me e ilsindaco di Aytos, sig. Evgheni Vrabcev. Dal successivo scambioepistolare si è potuto capire che erano pronti a ricevere tutto ilmateriale disponibile perché necessario all’Opedale e a diversestrutture.

Abbiamo quindi messo a punto l’or-ganizzazione, che ha visto coinvoltototalmente Antomas, sia per le ope-razioni di manovalanza che per il tra-sporto, elemento più faticoso, dis-pendioso e impegnativo per le fron-tiere da attraversare.Così, dopo il carico: lettini, mobiletti,sostegni per flebo e ogni altro acces-sorio, hanno preso la strada per laBulgaria per essere poi collocati instanze diverse. L’ospedale è moltopovero, lo si capisce dall’esterno,dalle finestre e dalla manutenzione.Un altro mondo, si resta impietritinel constatare come si vive. Tutte le

attrezzature, ora in dotazione ad un ospedale che operaesclusivamente per i bimbi dai 3 fino ai 10 anni, hanno ri-preso la loro funzione “forse adesso più felici”.In questa struttura alle dipendenze del Direttore dott. Gul-nar Habil, si curano tutte le patologie pediatriche, in pre-valenza malattie respiratorie. La cruda realtà è che lastruttura ha preso le sembianze di una casa di cura solocon l’arrivo del materiale da Galliera.Sono state allestite 25 stanze e le rimanenti attrezzatu-re sono state utilizzate in strutture similari, bisognoseanch’esse.La Direttrice della Casa Protetta di Galliera, ha dichiara-to: ”Siamo contenti, ci piace pensare di avere creato unpiccolo ponte di solidarietà tra i nostri anziani e i bam-bini di Aytos”.

il Trimestrale di CADIAIil Trimestrale di CADIAI

Periodico trimestrale di CADIAI - Registrazione Tribunale di Bologna: n. 7703 del 18/10/2006

Direttore Responsabile: Mattia MianiComitato di redazione: Ornella Montanari, Gloria VerricelliProprietario ed Editore: CADIAI Cooperativa Sociale - via Boldrini 8 - 40121 BolognaDirezione e Redazione: via Boldrini 8 - 40121 Bologna - Tel 051 74 19 001 - Fax 051 74 57 288Coordinatore di redazione: Roberto MalagutiCollaboratori: Cristina Anteghini, Vincenzo Baldari, Rosy Blanco, Silvia Bonazzi, Paola Finelli, Fabio Liistro, Caterina Mastrosimone, Paola Pettazzoni, Laura Piana, Maria Angela Piccinelli, Raffaela Rossi, Giuseppina Reto, David Rossi, Fabio Strazziari, Rosaria Tessier, Donato Testoni.Progetto grafico Impaginazione: WELLS - via San Donato 191 - 40127 BolognaStampa: Casmatipolito - via Provaglia 3/b, 3/c, 3/d - 40138 Bologna

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Poste Italiane s.p.a.Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB BO

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sua nomina - penso che questo sia un segnale tangibile di rinno-vamento all'interno del movimento cooperativo e di attenzionealle giovani generazioni. Mi fa piacere sapere che non sono so-la: già da un anno è nato un gruppo di giovani cooperatori chestanno crescendo nelle imprese, occupando sempre più spes-so ruoli di responsabilità".Gianpiero Calzolari, presidente di Legacoop Bologna com-menta così la nomina: "È un avvicendamento che sento pro-fondamente per via della stima eaffetto che provo per le due perso-ne coinvolte. Fabrizio Sarti ha svol-to per tutti noi in questi tre anniun lavoro insostituibile, contri-buendo in modo decisivo all'inno-vazione organizzativa di LegacoopBologna e a lui vanno i nostri rin-graziamenti. Ethel Frasinetti hainiziato a collaborare con Lega-coop Bologna nel 2003. Ha le-gato il suo nome ad alcuni deiprogetti di maggiore successodell'organizzazione, che non sarebbero stati possibili sen-za il suo contributo: dalla costituzione dell'Agenzia Coope-rare con Libera Terra alla promozione del network Gene-razioni del cui coordinamento fa parte. Sono certo cheEthel potrà esprimere al meglio nel suo nuovo ruolo l'e-sperienza acquisita sul campo negli anni di lavoro connoi".La nomina di Ethel Frasinetti rafforza la presenza femmi-nile ai vertici dell'organizzazione. Già a luglio il comitato dipresidenza aveva nominato Rita Finzi come vicepresi-dente di Legacoop Bologna (al posto di Rita Ghedini, di-missionaria per assumere l'incarico di Senatore dellaRepubblica).

(Fonte: www.legacoop.bologna.it)

GENERAZIONI SULLESFIDE DEL NOSTRO TEMPO I giovani cooperatori di Legacoop Emilia-Romagna il21 e 22 novembre scorso a Bertinoro per discute-re e fare proposte su mercato, ambiente e welfare.Si è tenuto lo scorso 21 e 22 novembre al CentroResidenziale Universitario di Bertinoro la due giornidi Generazioni, il network di giovani cooperatori diLegacoop Emilia Romagna.A un anno dalla fondazione, Generazioni ha portatoavanti la discussione ed elaborato proposte su im-portanti contenuti: mercato, ambiente e welfare. Sono queste secondo i giovani cooperatori le “sfi-de del nostro tempo”.Dai lavori sono uscite proposte precise.Sul mercato e modello di concorrenza i giovanicooperatori chiedono regole precise, condivise

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Il Sindaco del Comune di Aytos, per poterci ringraziare, ciha invitato a prendere parte alla festa del loro patrono.Antomas, che è stato il tassello più importante, sen-za il quale non si sarebbe potuto realizzare questogrande gesto, nel momento in cui ho espresso la miagratitudine ha detto: ”Abbiamo fatto volentieri ognicosa e restiamo a disposizione per qualsiasi altro in-tervento che vada in soccorso dei bimbi che non han-no le nostre stesse possibilità”.

Una riflessione: “sia-mo sicuri che tuttoquello che buttiamo eche ci costa parecchiosmaltire, non possaessere riutilizzato?”.È proprio vero che il do-mani non debba essereanche visto sotto l’otticadel riciclo? Una cosa ècerta: riciclare costereb-be meno e darebbe tanto

a chi non ha mezzi. Possiamo definire questo avvenimen-to senza ombra di dubbio in questo modo: aver riciclato èstato determinato da un sano senso civico. Spero chesempre più persone comprendano l’esigenza del riciclo, infondo faremmo solo del bene a noi stessi.Grazie a Cadiai e soprattutto a tutti i dipendenti di Antomas.

Giuseppe Chiarillo - Sindaco di Galliera

ETHEL FRASINETTInuovo direttore di Legacoop BolognaDal primo ottobre è operativa nel suo ruolo di direttore ge-nerale di Legacoop Bologna Ethel Frasinetti, 31 anni.Dal primo ottobre è operativa nel suo ruolo di direttore generaledi Legacoop Bologna Ethel Frasinetti, 31 anni. Frasinetti suben-tra a Fabrizio Sarti che lascia l'incarico per un ruolo di responsa-bilità nel Gruppo Manutencoop.Laureata con lode in Scienze Politiche all'Università di Bologna EthelFrasinetti arriva ad una carica dirigenziale così importate dopo es-ser approdata a Legacoop Bologna nel 2003. Esaurita una brevecollaborazione con Coopfond, dal 2005 entra a far parte dello Staffdi Presidenza quale Responsabile delle Relazioni Esterne, e DirezioneProgetti speciali e di internazionalizzazione. Membro del Comitato perl'Imprenditoria Femminile e del Tavolo per l'Internazionalizzazione del-le Imprese della Camera di Commercio di Bologna è tra i promotori diLegacoop Generazioni, il Network dei giovani cooperatori di LegacoopEmilia Romagna, nonché Consigliere di Amministrazione di SCS Azio-ninnova Consulting SPA, Not Available Soc. Coop.va, Coop Adriatica. Inquest'ultima ricopre inoltre la carica di Presidente Commissione Politi-che Sociali."Al di là degli aspetti personali - dice Ethel Frasinetti a corollario della

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Ethel Frasinetti

cemente risollevato le sorti.Nonostante il nostro lavoro abbia dato ottimi risultati, ricono-sciuti da tutti, proprietà compresa, a fine agosto 2008 la so-cietà Verde Più ha disdettato il contratto con noi, preferendooptare per la gestione diretta del servizio.Come ci ha tenuto a precisare il sig. Testa, proprietario dellasocietà Verde Più, questa scelta non mette in discussione ilbuon operato di CADIAI, anzi è proprio grazie a questo buonlavoro che oggi la proprietà pensa di poter gestire direttamen-te il servizio, perché può contare sulle basi e sulle competen-ze organizzative che CADIAI ha posto in essere in questi dueanni di lavoro.Che dire: siamo contenti che il nostro lavoro venga riconosciu-to, siamo viceversa molto amareggiati perché questo ricono-scimento in un qualche modo ci viene ritorto contro. Così, per la seconda volta, dobbiamo venire via da Porretta elavorare alla ricollocazione degli operatori che scelgono di pri-vilegiare il rapporto con la Cooperativa piuttosto che quellocon il luogo di lavoro. Faremo come sempre ogni sforzo peroffrire a questi colleghi proposte adeguate, ma è con unacerto rammarico che lasciamo di nuovo questo territorio, amaggior ragione sapendo che lì abbiamo lavorato bene.

Franca Guglielmetti

CoopyrightInventa una cooperativaÈ partita la seconda edizione del concorso per glistudenti delle scuole superiori che si vogliono ci-mentare nella progettazione di una cooperativao in una ricerca di questa tematica.È stata presentata all'Arena del Sole la seconda edi-zione di "Coopyright - Inventa una cooperativa", l'i-niziativa che intende diffondere i principi e la cultu-ra cooperativa tra gli studenti delle scuole superio-ri della Provincia di Bologna. Il progetto, promossoda Legacoop Bologna e Confcooperative Bolognain collaborazione con il Centro Italiano di Docu-mentazione sulla Cooperazione e l'Economia So-ciale e Irecoop Emilia Romagna, è centrato intor-no ad un Premio per la migliore idea di impresacooperativa e per la miglior ricerca storico-socia-le prodotta da una classe. Accanto agli istitutigià coinvolti nella prima edizione, L.Bassi, R.Luxemburg, A. Serpieri e Pacinotti, ci saran-no altre due classi, una dell'Istituto Professio-nale Malpighi di San Giovanni in Persiceto,ed una dell'Istituto Alberghiero di Castel S.Pietro Terme. Gli organizzatori metteranno adisposizione dei migliori lavori complessiva-mente 8.500 euro e la premiazione si terràil 22 maggio 2009.CADIAI è tra i collaboratori di questa ini-ziativa.

da tutti, rispettate; con le dovute sanzioni, quando ne-cessarie. Davanti alla crisi dell’economia, finanziaria co-me di quella reale, il passaggio a un’economia civile è in-dispensabile per dare risposte alle incertezze di oggi.Sul welfare, Generazioni propone un intervento sul siste-ma previdenziale che appiani le iniquità che hanno pena-lizzato un’intera generazione nel rapporto fra dare e ave-re. Ma anche sull’assistenza, la casa, la sanità, e i nuovicampi delle pari opportunità e dell’accoglienza dei migran-ti il gruppo propone misure più efficienti, utili, ed eque.Il tema ambientale, poi, deve essere presente in qualsia-

si considerazione econo-mica, essendo un vetto-re di quella parte di ric-chezza e risorse che nonè classificabile solo in ter-mini di PIL. La cooperazio-ne vanta già esperienzed’eccellenza in questocampo. Generazioni sug-gerisce una maggiore con-nessione tra le diverse

realtà cooperative che si occupano a vari livelli di ambiente, ela creazione di una vera e propria filiera.Al gruppo di Generazioni partecipano 5 giovani di CADIAI:Arianna Belfatto, Lara Furieri, Roberto Malaguti, AlessandroMicich, Andrea Veronesi.

Via da Porretta Ancora una volta veniamo via da Porretta Terme.I soci più anziani ricorderanno che CADIAI opera in quel territo-rio dalla seconda metà degli anni novanta, a Villa Maria, casaprotetta annessa al vecchio ospedale.Quando quell’edificio è entrato in ristrutturazione (2005), la Ca-sa Protetta è stata smantellata e, nonostante i nostri energicisforzi per tenere unito il servizio, orientando le scelte delle ammi-nistrazioni locali verso un suo trasferimento in blocco, gli ospiti so-no stati invece spostati a piccoli gruppi in diverse altre struttureconvenzionate del territorio e la convenzione con CADIAI è stata in-terrotta. Non fu una scelta felice, almeno non per quegli anzianiche furono ospitati a Villa Margherita: pochi mesi dopo (marzo2006) i NAS trovarono in quella struttura tali e tante irregolaritàda giungere a provvedimenti di carattere penale e obbligare la pro-prietà della struttura a risolvere il contratto con l’ente gestore. CA-DIAI, su richiesta urgente dell’Azienda USL, fu chiamata in quel fran-gente a garantire la continuità del servizio, attraversato da un veroe proprio terremoto che aveva comportato la sospensione immedia-ta di buona parte del personale. Con un notevole sforzo organizzati-vo abbiamo fatto quello che la ASL ci chiedeva, assicurando agli ospi-ti di quel servizio la cura e l’assistenza di cui necessitavano. L’effica-cia del nostro intervento convinse la proprietà della struttura (una so-cietà privata denominata Verde Più) a stipulare il contratto di gestionecon noi e così da gennaio 2007 CADIAI ha gestito Villa Margherita, im-pegnandosi in uno sforzo di riqualificazione del servizio che ne ha velo-

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Questionario sulla sostenibilità ambientalenei servizi CADIAII risultati dell’indagine svolta in AutunnoIn Autunno è stato somministrato a tutti i servizi ge-stiti dalla Cooperativa un questionario sulla sostenibi-lità ambientale, elaborato dal gruppo soci che si occu-pa di discutere e fare proposte a proposito di questatematica.Lo scopo era quello di fare un censimento delleazioni e delle attrezzature presenti nella praticadei vari servizi, un modo per far emergere e con-dividere le esperienze più avanzate ma anche le dif-ficoltà.Il questionario era diviso in quattro sezioni (riciclaggio,riutilizzo, utilizzo delle risorse, forniture e sistemi “eco-compatibili”) e prevedeva vari spazi liberi per le osser-vazioni e i suggerimenti.La risposta all’indagine è stata elevata, quasi tutti i ser-vizi (ben 36) hanno compilato il questionario.Di seguito un riassunto dei risultati.

La risposta è tutto sommato buona. C’è da evidenziare che in molti servizi il vetro è poco usa-to; la raccolta dell’umido non viene effettuata in tutti i co-muni.Stupisce il dato sul toner; nella sede della Cooperativa esi-stono dei raccoglitori appositi; visto il risultato si è già prov-veduto a ricordare questa possibilità.

Altri materiali recuperati: • sughero, tappi plastica, alluminio (i centri diurni per disabi-

li “Le Farfalle” di San Giovanni in Persiceto e “Accanto” diCrevalcore)

• abiti alla Caritas (Casa Protetta Granarolo)La difficoltà più comune riscontrata nello svolgimento dellaraccolta differenziata: la non vicinanza, la presenza parziale oaddirittura la totale assenza dei vari tipi di cassonetti.

In alcuni servizi sono state segnate entrambe le opzioni, ad indi-care come il far parte dell’organizzazione del lavoro non sia inrealtà una componente così stringente.Tre servizi non hanno risposto a questa domanda.

Principalmente a coinvolgere gli utenti sono i servizi ai disabili.In sei servizi ci sono persone che fanno parte di enti o associazioniambientaliste.

Quasi tutti utilizzano materiali usa e getta nell’erogazione del servi-zio (basti pensare ovviamente ai guanti e a tutto il monouso chegarantisce l’igiene); altri materiali usa e getta, come stoviglie dicarta, vengono utilizzati da molti servizi ma principalmente in oc-casione di feste e momenti conviviali aperti all’esterno.L’acqua in bottiglia in certi casi fa parte del pacchetto dell’azien-da che fornisce il pasto. In molti servizi si riutilizzano gli abiti do-nati da utenti o loro parenti per altri ospiti con meno possibilità.In pochi casi esistono scambi di oggetti fra operatori.Sistemi e prodotti ecocompatibili. La residenza Socio riabilitati-va “Casa Rodari” cita l’utilizzo in parte di detersivi. Gli uffici del-la Sede i rilevatori di presenza nei bagni (accensione e spegni-mento automatico delle luci all’entrata e uscita delle persone).

“Balenido” di Casalecchio cita, oltre a tutti questi, anche la cli-matizzazione coadiuvata da geotermia e il tetto verde.

Alcuni servizi hanno segnato più ipotesi. Da evidenziare comunque che anche il recupero del ciboper gli animali spesso ha carattere saltuario.In base alla valutazione di questi risultati, il gruppo socisulla sostenibilità ambientale si occuperà di elaboraredelle proposte di attività per il 2009.Vi terremo quindi informati sugli sviluppi.

Roberto Malaguti

LA RACCOLTA DIFFERENZIATAFa parte dell'organizzazione È lasciata alla liberadel servizio volontà dei singoli

TOTALE 19 15

ATTREZZATURE O SISTEMI UTILIZZATILampadine Doppi Sciacquone Aeratori Pannello Pareti Nessunobasso vetri WC con rubinetti solare isolanticonsumo doppio per acqua

pulsante caldaSI 15 23 14 7 2 3NO 21 13 22 29 34 33TOT 36 36 36 36 36 36 8

RACCOLTA DIFFERENZIATA: i materialiCarta Plastica Vetro Umido Pile Toner Nessun

materialeSI 27 23 11 12 21 15NO 9 13 25 24 15 21TOTALE 36 36 36 36 36 36 4

Coinvolgimento Riutilizzo Operatori in enti/degli utenti espressivo associazioninella raccolta dei materiali ambientaliste

SI 12 25 6NO 18 9 28NON RISPONDE 6 2 2TOTALE 36 36 36

Utilizzo Acqua Riutilizzo/ Sistemi/di materiali in bottiglia scambio prodottiusa e getta di oggetti ecocompatibili

SI 34 19 23 3NO 1 17 12 31NON RISPONDE 1 0 1 2TOTALE 36 36 36 36

GLI AVANZI DI CIBOVengono gettati Vengono recuperati Dativia per gli animali ad associazioni

TOTALE 11 17 3

Un seminario sul nuovoTesto Unico in materia di sicurezza sul lavoro organizzato da CADIAIIl 13 novembre si è tenuto l'incontro con l'av-vocato Pierguido Soprani alla sala conferenzedel Mambo.Ad alcuni mesi dall’approvazione del DLgs81/2008, CADIAI ha deciso di organizzare un se-minario sul nuovo decreto n° 81 “Attuazione del-l’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,in materia di tutela della salute e della sicurezzanei luoghi di lavoro”. A discutere dell'argomento è stato l'avvocato Pier-guido Soprani, esperto in materia di sicurezza sullavoro, in un seminario che sio è svolto il 13 novem-bre presso la sala conferenze del Mambo, il Museodi Arte Moderna di Bologna, in via Don Minzoni 14.L'avvocato Soprani ha affrontato le novità introdotte

dal “Testo Unico” e ha rivoltoparticolare attenzione al te-ma degli obblighi e delle re-sponsabilità dei protagonistidella sicurezza: datore di la-voro, dirigenti, preposti, lavo-ratori e medico competente.

5Aggiornamento sulle gare d’appalto

Una sola aggiudicazione e la partecipazione a due importantiprocedure ancora in corso: è il bilancio degli ultimi due mesi diattività nell’ambito delle gare d’appalto.La prima, nel settore Servizi ai Disabili, inerente il “Servizio diAssistenza Riabilitativa, Educativa e Sociale per minori e Adul-ti del Distretto di Casalecchio di Reno” ha confermato, am-pliandone il volume, la presenza storica dell’Ati Epta - CADIAI- Libertas - Csapsa. Nel settore Residenze Anziani, invece, sono state presenta-te offerte per la nuova gestione di due nuclei di Casa Pro-tetta a Vergato e Castiglione dei Pepoli, nonché per l’auspi-cata riconferma della concessione globale della strutturadi Granarolo (30 posti).Al momento è in corso la fase di aggiudicazione.

Alessandro MicichServizio Gestione Commerciale

il Trimestrale di CADIAI

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Inauguratomartedì 28 ottobre il servizio all’infanzia “Pollicino”, che CADIAIgestisce all’interno della nuova sede unificatadel Comune di Bologna in piazza Liber Paradisus.

Il sindaco Sergio Cofferati taglia il nastro. Al suo fianco Maria Virgilio, Assessore alla Scuola del Comune di Bolognae Claudio Mazzanti, Presidente del Quartiere Navile

Pierguido Soprani

CANELONES COOPERATIVOPubblichiamo il resoconto della “missione” in Uru-guay di Alessandro Micich, in rappresentanza dellaCooperazione Sociale di Legacoop Bologna, nell’am-bito del “programma di riattivazione economica ecreazione di impiego attraverso la forma del coope-rativismo ed il recupero di imprese” culminato conun seminario internazionale di economia sociale aCanelones (periferia di Montevideo). Si tratta di unprogetto promosso in Italia dalle Organizzazioni NonGovernative (Ong) Cospe e Iscos con il sostegno diLegacoop Bologna e la partecipazione di CADIAI.All’arrivo al Carrasco, l’aeroporto di Montevideo, mi acco-glie Richard. Il suo è un taxi cooperativo, otto soci e quat-tro autovetture nel traffico caotico della capitale. Rivendi-ca con orgoglio questa dimensione. Forse è il suo modoper offrire il benvenuto al delegato di Legacoop Bologna,ma nelle sue parole c’è tutto il fervore e l’entusiasmoche anima la loro scelta: valoriale ancor primache imprenditoriale. Le sue origini sono italiane, come quelledella stragrande maggioranza degliuruguayani, e sebbene non ri-cordi quasi nulla della ter-ra dei suoi avi, un paesi-no del basso Piemonte,le sue informazioni sul-la politica in Italia sonomolto più che un dispac-cio di agenzia. È il mio pri-mo filtro al NuovoMondo e allameta trascurata da tour operator emezzi di comunicazione. Ed il primodato è che l’antipolitica non germo-glia: quattro anni fa ha vinto le ele-zioni il Frente Amplio, la coalizione al-largata di tutto il fronte progressista;si tratta della prima volta nella storia diquesto paese finalmente al termine dellasua transizione; ed il clima, che assaporerò an-cora nel corso di tutta la settimana, è quello di un can-tiere in costruzione in cui tutti paiono voler apportare il propriocontributo.Se molti di noi hanno presente l’Argentina del 2001, gli indici fi-nanziari in default e quelli di disoccupazione alle stelle, non risultadifficile immaginare quanto avvenuto sulla sponda opposta del Riode La Plata, dove solo i numeri ridotti in termini di investitori este-ri ed abitanti (3 milioni soltanto) hanno reso meno mediatica unasituazione altrettanto complessa. “Ave Fenix” è la prima cooperativa che ho l’occasione di visitare neldistretto depresso di Canelones, oggetto dell’intervento della OngCospe in raccordo con la Federazione Nazionale delle Cooperative diLavoro uruguayane. Si tratta di un’attività di riciclaggio rifiuti costitui-ta da venti soci, ognuno di essi proveniente dalla strada: ex cartonai,riciclatori individuali che si sono rimessi in gioco nell’ambito delle po-litiche della differenziazione e successiva vendita di vetro, alluminio eplastica ad alcune imprese locali. Hanno scelto la simbologia dell’ara-ba fenice per comunicare il loro percorso, ma cenere, intorno, ne ri-mane ovunque.

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Le strade di Montevideo sono piene di occupazioni precarie edimprovvisate: da quelle più conosciute nelle nostre periferie(parcheggiatori e lavavetri) ad altre da noi abbandonate (lustra-scarpe) o del tutto sconosciute (misuratori di pressione ai ta-volini dei bar). Il denominatore comune è il garbo con il qualela prestazione viene offerta, spesso accettata (i cinque pesosche sono pure il titolo di una canzone in voga) e comunque maitradita da rifiuti insofferenti. È probabilmente il frutto di unsenso generale di precarietà che si traduce in una naturaleempatia verso tutti gli esclusi dai processi di mercato, ma lasensazione di discontinuità con le relazioni delle nostre comu-nità non è meno rilevante. In questo clima apprendiamo la storia di 97 lavoratori diun’industria di congelamento della carne, i quali, pur ricollo-cati faticosamente dopo la serrata del 2001 in aziende deldistretto, si sono riuniti in una cooperativa di produzione alfine di riacquisire i mezzi di produzione e la proprietà della

fabbrica. Luis, Adriana e Jorge, che incontriamo in unufficio della città di Pando nel nostra visita al di-

stretto, ci raccontano le loro difficoltà con labanca, ultimo e principale ostacolo allaconcessione della linea di finanziamentonecessaria a riavviare la produzione diquello che considerano il “loro” lavoro. Ilprogetto d’impresa si fonda su indagini

di mercato approfondite, una base socia-le composta da manodopera qualificata e

forti legami con il territorio. Tuttavia, a di-spetto di idealità e principi organizzati-

vi, il problema principale, per questacome per altre esperienze, restasempre il credito.Daniele Borghi, presidente dellacooperativa di inserimento lavora-tivo Samarcanda di Firenze, che

mi accompagna in questo viaggio,rievoca il clima degli albori della co-

operazione sociale in Italia: la forte im-pronta ideologica, la diffusa partecipazio-

ne, l’orizzontalità dei ruoli. La nostalgia, tutta-via, qui si ferma. L’estemporaneità e la precarietà èil tratto comune di molte esperienze di cui veniamoa conoscenza. È il caso delle educatrici della coope-rativa “Manos unidas por un futuro mejor”, le quali,sulla base di un progetto pedagogico-organizzativomirato, hanno attivato il primo ed unico nido dellacittà di Canelones. Purtroppo il vincolo è rappre-sentato dalla disponibilità di spazio offerta dalla lo-cale parrocchia ed i limiti sono quelli di un servizioancora poco sostenuto da politiche pubbliche ingrado di valorizzare appieno le esperienze del pri-vato-sociale.In questo contesto di fragilità istituzionale è natal’idea di consolidare il tema della rete e delle al-leanze, al centro del seminario internazionale acui partecipiamo nei due giorni conclusivi dellasettimana. È, in questo ambito, che le leaders-hip del movimento cooperativo uruguyano, brasi-liano e argentino, insieme alle loro basi sociali,

Un cooperatore di “Ave Fenix”

Il nido di Canelones

7il Trimestrale di CADIAI

numero22› dicembre 2008

Così dall’entusiasmo nasce l’associazione Sin Fronteras e sono feli-ce di poter constatare che con lo stesso entusiasmo continua acrescere.L’associazione attualmente sta continuando a sostenere il Centro deEducacion Especial “San Francisco de Asis” che ora accoglie circa150 ragazzi, facendosi carico dello stipendio di una quindicina dieducatori. Inoltre sta contribuendo al mantenimento del Centro Te-

rapeutico “Re-nacer a la Vi-da” che si tro-va sempre aYacuiba e cheaccoglie i ra-gazzini di stra-da che “sniffa-no” la colla. Nel giugno scor-so siamo riusci-ti ad acquista-re, per il CentroTerapeutico, unpulmino per il

trasporto dei ragazzi. Il pulminoera un acquisto indispensabileperché nonostante i ragazzi viva-no stabilmente nel Centro, nonsignifica che vi siano rinchiusi.Pertanto ovviamente sempre

accompagnati, possono partecipare a dei corsi, a dei labora-tori o anche solo una partita di pallone. Inoltre spesso sono ac-compagnati a periodici controlli medici che sono necessari vi-ste le precarie condizioni in cui hanno vissuto per molti anni ri-manendo in strada.Il rischio in cui si incorreva accompagnando i ragazzi a piediera che spesso entravano nuovamente in contatto con i“vecchi compagni di strada” e decidevano così di non rien-trare più al Centro e tornare alla vita di strada. Nel febbraio scorso abbiamo fondato il “Centro de Aprendi-zaje Laboral Dona Tina” acquistando i macchinari per la fab-bricazione di scatole, nello specifico scatole per pizza, emacchinari per serigrafia e tipografia. Abbiamo deciso diaprire lo scatolificio in quanto nel Centro de EducacionEspecial “San Francisco de Asis” ci sono alcuni ragazzi or-mai troppo adulti che non ricevono più gli stimoli adatti al-la loro età. Mentre nello scatolificio possono imparare unlavoro, inserirsi nella società e avere anche un piccolo sti-pendio che possa renderli indipendenti o in alternativache gli consenta di non gravare troppo sulla già precariaeconomia delle loro famiglie.Il prossimo progetto è quello di aprire una pizzeria/ge-lateria per dare un lavoro e un futuro ai ragazzi del Cen-tro Terapeutico “Renacer a la vida” che hanno termina-to il percorso riabilitativo. Per realizzare questo proget-to abbiamo bisogno di circa € 10.000 per cui non pos-siamo adagiarci sugli allori!Un altro anno impegnativo ma sicuramente ricco disoddisfazioni ci aspetta.

Tiziana Arrighetti

si sono confrontate sulle strategie in cui investireil proprio futuro: il passaggio dal monadismo all’in-tegrazione, dalla specificità delle singole esperien-ze alla loro replicabilità, dalle conoscenze al lorotrasferimento.Si tratta, per quanto brutalmente sintetizzato neiprincipi e nel resoconto, di un processo comples-so, impegnativo e non esente da contraddizioni. Lacooperazione sociale italiana, che pur tanto ha an-cora da interrogarsi su questi temi, può fornire, tut-tavia, in nome del mutualismo e delle reti intercoo-perative, un circoscritto, ma significativo ed apprez-zato contributo.

Alessandro MicichServizio Gestione Commerciale di CADIAI

CADIAI sostieneSin FronterasCADIAI ha voluto compiere un ge-sto di solidarietà acquistando i bi-glietti di auguri natalizi dall’associa-zione “Sin Fronteras Onlus” cheopera nel Centro di EducacionEspecial “San Francisco de Asis” ri-volto a bambini diversamente abilidi Yacuiba in Bolivia.Pubblichiamo uno scritto di TizianaArrighetti, Presidente di SinFronteras, sull’esperienza e sul-le attività dell’associazione.Per ulteriori informazioni, potete visitare il sitowww.sinfronterasonlus.it

Ho sempre amato viaggiare “zaino in spalla”, ma nonostan-te ciò tornavo dai miei viaggi e c’era ancora qualcosa chemancava. Ho capito che desideravo non solo “guardare” iluoghi che visitavo ma avevo bisogno di “viverli”. Avevo la ne-cessità di entrare in contatto con la gente in modo molto piùprofondo. E così vengo in contatto con i Frati Francescani di Rezzatoche tramite un loro Padre missionario offrono la possibilità difare un’esperienza in una missione.Dopo circa un anno di preparazione, l’inseparabile caro ami-co Renato ed io, nel 1996 partiamo alla volta di Yacuiba in Bo-livia. Viviamo un mese fantastico dividendoci fra piccoli lavorinel Centro de Educacion Especial “San Francisco de Asis” (unascuola per bambini disabili) e dando una mano ad Arturo e Lu-cia nell’organizzazione delle “Olimpiadas Especiales” che per no-stra fortuna quell’anno si svolgono proprio a Yacuiba.L’esperienza è meravigliosa, nella scuola vengono ospitate le de-legazioni delle altre città partecipanti e la mole di lavoro è enor-me. Ma vedere i sorrisi radiosi di questi bambini, sentire il loroentusiasmo, essere riempiti di baci e abbracci, ha ripagato tut-ta la fatica con gli interessi!Dopo questa fantastica esperienza non siamo potuti tornare acasa e chiudere nel “cassetto dei bei ricordi” l’avventura appenaconclusa, così travolgiamo con il nostro entusiasmo i nostri ami-ci più cari e ci mettiamo al lavoro per continuare a dare una ma-no anche dall’Italia.

ed il mantenimento delle capacità residue in essere.All’inizio dell’attività, la modalità di frequenza degli anziani alCentro era quindicinale (con due turni mensili) e permette-va l’inserimento di 18 persone nell’arco del mese.In seguito è stato necessario apportare una variazione si-gnificativa che ha portato ad una frequenza dell’utente gior-naliera (o a giorni alterni). Con questa nuova modalità in-fatti si lasciava agli anziani ed al gruppo operativo il tem-po necessario per tentare di raggiungere gli obiettivi pre-fissati nel P.A.I. (Piano Assistenziale Individualizzato) e sta-biliti dall’Assistente Sociale responsabile del caso.A tutt’oggi la modalità di frequenza non è cambiata: so-no infatti presenti 11 ospiti a tempo pieno e 6 part ti-me. Da convenzione è rispettato il case-mix che com-prende 9 utenti con limitazione dell’autonomia lieve, 3con limitazione media, 2 con limitazione di grave enti-tà: le oscillazioni al riguardo sono minime per non crea-re disfunzionalità sul gruppo.

Il Centro è aperto dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle18.15 (sabato 15.15).La giornata tipo prevede: il trasporto dell’anziano alCentro, l’accoglienza, la colazione, la R.O.T. (Terapiadi Ri-orientamento alla Realtà), le attività settimanali

Centro Diurno per anziani“I TULIPANI” - Bologna

Il Centro Diurno “I Tulipani” di via Campana a Bolo-gna (zona Pilastro) inizia la propria attività il 2 apri-le 2002, con inaugurazione ufficiale nel mese digiugno.Di proprietà del Quartiere San Donato è dato in ge-stione a CADIAI fin dall’inizio.Si tratta di una struttura semiresidenziale in grado diassistere anziani ultrasessantacinquenni residenti nelQuartiere, con diversi gradi di non/autosufficienza sta-biliti dall’Unità di Valutazione Geriatrica. Questi anzianipossono essere soli o con familiari (in questo ultimo ca-so il Centro Diurno funge anche da supporto e sollievoalla famiglia).La modalità di accesso è tramite S.A.A. (Servizio Assi-stenza Anziani del Quartiere) in cui operano 4 AssistentiSociali ed una Assistente Sociale responsabile del CentroDiurno per il Quartiere.Obiettivo principale di questo servizio è quello di ritardareo evitare il più possibile l’ingresso dell’anziano nei serviziresidenziali (RSA o Casa Protetta), tramite la stimolazione

Monograf ie su i serv i z i CADIAI

organizzate, il pranzo, il riposo pomeridiano, dinuovo altre attività ordinarie, la merenda, il ritor-no a casa.Il rapporto operatore/utente è di 1 a 7.L’organico è composto da: 1 coordinatore (re-sponsabile della gestione del Centro, del rapportocon la rete del Quartiere e delle famiglie, del con-trollo delle attività), da 4 Addetti all’Assistenza perl’assistenza tutelare di base e la conduzione dellevarie attività del centro, 1 psicomotricista che si oc-cupa della progettazione e realizzazione delle attivi-tà psicomotorie con due interventi settimanali, 1 au-tista, 1 manutentore per la riparazione di piccoliguasti e la cura del giardino.

I servizi che offre il Centro ai propri utenti sono:

• assistenza per l’igiene quotidiana, bagno, deambu-lazione, monitoraggio;

• possibilità di partecipare (tramite una programma-zione annuale) ad attività occupazionali e di socializ-zazione rivolte al mantenimento delle capacità in es-sere a livello cognitivo, motorio, di orientamento,ecc;

• inserimento in un progetto dedicato all’anziano consintomi di demenza;

• consumazione del pasto (colazio-ne, pranzo e merenda);

• controllo nell’assunzione dei far-maci;

• trasporto dell’utente tramite pul-mino attrezzato, con presenza fis-sa di un operatore;

• servizio di lavanderia della bian-cheria piana, affidata ad un lava-nolo esterno;

• attività ordinarie stabilite settima-nalmente in sede di collettivo qua-li: R.O.T, lettura del giornale, tom-bola, attività mnemoniche e ma-nuali, reminiscenza, misurazionedella pressione, riposo pomeridia-no, attività di estetica e controllodel peso;

• attività straordinarie predisposte con un calendario annua-le che riguardano: gite, feste a tema, feste di compleanno,incontri, visite ai musei, passeggiate nei parchi, visite inagriturismi locali.

I rapporti con la rete locale della comunità riguardano soprattuttol’interazione con gli Assistenti Sociali del Quartiere per monitoraregli accessi al Centro, risolvere problematiche, verificare il raggiun-gimento o meno degli obiettivi prefissati sull’utente.Altre risorse sono individuate nella frequentazione della bibliotecavicina al centro diurno, nella presenza del volontariato e di tiroci-nanti che frequentano scuole ad indirizzo assistenziale.Molto sviluppata è l’integrazione con il Centro Sociale Pilastro,che rende partecipe ed ospita gli anziani del Centro Diurno in oc-casioni di eventi speciali.Momenti d’incontro vengono inoltre organizzati con gli altri cen-tri diurni di CADIAI.

Il Sistema Qualità predisposto dalla Cooperativa per i centridiurni definisce, tramite protocolli, gli standard di qualità ne-cessari all’interno del servizio.Infine un questionario di rilevazione del grado di soddisfazionedell’utente (o del suo famigliare) viene somministrato annual-mente, allo scopo di migliorare il servizio e di verificare la va-lidità del lavoro svolto.

A cura del Gruppo di Lavoro del Centro Diurno “I Tulipani”

9il Trimestrale di CADIAI

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Progetto Provinciale Pet-Therapy, fino al Progetto Alimenta-zione Anziani, vincitore della prima edizione del Premio Ben-Essere. A tutti i costi, promosso dalla Provincia di Torino incollaborazione con la rivista “Servizi Sociali Oggi”, l’attivitàdella Casa Protetta è stata rivolta, in questi anni, al supera-mento del concetto di assistenza come puro accudimento,

alla ricerca conti-nua del migliora-mento della qualitàdi vita degli anzianiospiti, all’integrazio-ne con il territorio.Il Centro Diurnospecializzato è fre-quentato ogni setti-mana da circa ven-ticinque anziani,che si alternano suidieci posti conven-zionati a disposizio-ne. In questi sette

anni il servizio ha sostenutoe alleviato la fatica della curadi 139 famiglie che accudi-

scono o hanno accudito al domicilio un congiunto af-fetto da demenza. E proprio dallo sforzo di ampliarel’attività di sostegno rivolta ai familiari, allargandolaanche alle famiglie che non accedono direttamente alservizio, è nato nel 2004 il Progetto Caffè San Bia-gio, un servizio di counseling e di informazione rivol-to ai familiari dei malati di demenza e aperto ancheagli anziani di cui si occupano. Sono incontri a ca-denza quindicinale, nel corso dei quali un operatorespecializzato occupa gli anziani intervenuti in un’at-tività di riattivazione, mentre i loro familiari si con-frontano con la geriatra del Consultorio Anziani econ la psicologa della Casa Protetta.Tra i progetti futuri una ricerca sulla fatica emoti-va dei famigliari in collaborazione con la Facoltà diPsicologia di Cesena.

M. Christine Melon

Assistere Ascoltando 2008Dare spazio alla vita. Interventi di riattivazionedell’anziano in Residenza Protetta.Un pubblico attento e interessato ha animato laterza edizione di “Assistere Ascoltando”, che siè tenuta il 31 ottobre scorso, nella nuova esuggestiva cornice dell’Aula Prodi dell’Universi-tà, in piazza S. Giovanni in Monte. Addetti ai la-vori, ma non solo. Diversi rappresentanti del-l’Azienda Usl e dei Servizi Sociali territoriali,colleghi che afferiscono ad altri settori della

“San Biagio” diventa più grandeDomenica 14 dicembre si è tenuta, presso la CasaProtetta e Centro Diurno di San Biagio di Casalec-chio, in via della Resistenza 40, l’inaugurazione del-l’ampliamento della struttura.Sono intervenuti:Saverio Di CiommoDirettore DistrettoCasalecchio - Azienda USL di BolognaSimone GamberiniSindaco di Casalecchio di RenoFrancesco Ripa di MeanaDirettore Generale - Azienda USL di BolognaFranca GuglielmettiPresidente di CADIAIRita GhediniParlamentare del Senato della RepubblicaGiuliano BarigazziAssessore Sanità, Servizi Sociali, Associazionismo,Volontariato - Provincia di Bologna

Dal gennaio 2002 la Casa Pro-tetta “San Biagio” accoglie an-ziani con gravi limitazioni dell’au-tosufficienza ed elevati bisogniassistenziali. L’annesso Centro Diurno è inve-ce dedicato alla riabilitazione dianziani con diagnosi di demenza ogravi disturbi del comportamento. L’età media è di 84 anni per gli

ospiti della Casa Protetta e di 81 anni per il Centro Diurno.Fino ad oggi la Casa Protetta ha potuto disporre di 20 posti-letto, tutti convenzionati, che diventeranno 60 in seguito all’a-pertura di due nuclei di nuova costruzione inaugurati domenica14 dicembre. L’assistenza e la cura degli anziani sono garanti-te da personale qualificato e continuamente formato - assisten-ti di base, infermieri professionali, fisioterapista, animatore, psi-cologo, medici geriatri e fisiatri - fornito da CADIAI, che gestisceil servizio fin dall’apertura, in nome e per conto dell’Azienda USLdi Bologna, Distretto di Casalecchio di Reno. Per mantenereelevati i livelli di qualità, le attività sono impostate ‘per obiettivi’,con una pianificazione degli interventi affiancata da un sistema divalutazione dei risultati, per tenere sotto controllo costante l’effi-cienza e l’efficacia delle azioni intraprese.Dal progetto di ricerca sulla Stimolazione Cognitiva per anzianicon deterioramento cognitivo medio, condotto in collaborazionecon l’Università di Bologna, al Progetto Attività Assistita dall’Ani-male, che ha portato al coinvolgimento attivo della struttura nel

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Da sinistra: Giuliano Barigazzi, SimoneGamberini e Francesco Ripa di Meana,

a tenere il nastro le signore Tesea Patelli e Daniela Zanetti

11il Trimestrale di CADIAI

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Abbiamo già un paio di idee per il tema conduttore delprossimo anno, ma saremmo felicissimi di accogliere nuo-ve sollecitazioni.

M. Christine Melon

I relatori (foto sotto da sinistra):Rabih Chattat Professore Associato di Psicologia Clinica,Dipartimento di Psicologia, Università di BolognaSilvana Bencivenga Psicologa - ISRAA, TrevisoSilvana Bertoglio Psicologa, Direttore Gestionale delle Residenze Sanitario Assistenziali Santa Giulia e SantaChiara e Centro Diurno Integrato Gruppo Segesta, MilanoAnna Del Mugnaio Dirigente del Servizio Politiche Sociali e per la Salute della Provincia di BolognaMarco Domenicali Medico geriatra - CADIAIStefania Eliotropio Infermiera, MusicoterapistaFondazione Pia Opera Ciccarelli, VeronaSilvia Faggian Psicologa - ISRAA, TrevisoMonica Gamberoni Fisioterapista - CADIAIRosalia Giannotta Logopedista - CADIAIFranca Guglielmetti Presidente CADIAIFrancesca La Mantia Psicologa - Associazione G.A.I.A.(Gruppo Associativo Invecchiare Attiva-mente), CesenaM. Christine Melon Psicologa - CADIAILorena Roffi Fisiatra - CADIAIFrancesco Sicilia Fisioterapista - CADIAILaura Varago Psicologa - ISRAA, TrevisoSimonetta Vicentini Educatore ProfessionaleCentro Diurno G. CristoforiFondazione Pia Opera Ciccarelli, VeronaMaria Cristina Villa PsicologaCoordinatore Area Sociale, R.S.A. Sant’AndreaGruppo Segesta, Monza

cooperativa, colleghi di altri enti, alcuni studenti, tiro-cinanti e una piccola rappresentanza di familiari (a noidel tutto sconosciuti) che hanno rivolto diverse doman-de ai relatori presenti. Quest’ultimo, in particolare, ciè sembrato un segnale molto positivo.Il programma di quest’anno era incentrato sul temadella riabilitazione estesa nelle strutture che ospitanoanziani gravemente disabili. Una sfida. Quando tutto ilresto del mondo pensa che ormai non c’è più niente dafare, noi ci ostiniamo a credere che c’è ancora molto daprovare, e qualche volta i risultati ci danno ragione. Par-ticolarmente apprezzato il contributo di Monica Gambe-roni e di Francesco Sicilia, fisioterapisti della RSA “Virgi-nia Grandi”, che hanno proposto un’interpretazione dell’in-tervento riabilitativo più moderna e più realisticamente mi-rata al contesto, raccogliendo una specie di ovazione epersino qualche richiesta di bis per i video. Particolarmen-te penalizzato, invece, sia pure per cause indipendenti dal-la nostra volontà, l’intervento dell’ultima relatrice, SilvanaBencivenga dell’ ISRAA di Treviso (con la quale ci scusiamonuovamente), che perseguiva con altri strumenti il medesi-mo obiettivo: lavorare sulla qualità di vita degli anziani gravipartendo dal corpo.Molto favorevole anche il bilancio dello scambio con i colleghidi altre regioni che abbiamo sperimentato in questa edizione.L’immediata disponibilità al nostro invito e la qualità delle espe-rienze prodotte testimoniano un bisogno di confronto e di ri-cerca comune al quale intendiamo continuare a dare voce.“Assistere Ascoltando” non è un contenitore riservato, èun’officina a disposizione di chiunque, in cooperativa e altrove,abbia sperimentato o voglia sperimentare qualcosa di innova-tivo nel campo della non autosufficienza e della terza età.

Il libro delle passeggiateÈ uscito il nono Quaderno CADIAI, la collana di pubbli-cazioni che raccoglie le esperienze dei servizi della Co-operativa."Il libro delle passeggiate"è frutto di un lavoro condot-to dal gruppo di utenti delCentro Diurno "GraziellaFava" di Bologna, in granparte disabili fisici, guidatidai loro educatori.È stato realizzato nel cor-so di alcune gite svolte neidintorni della città a parti-re dal 2003. Si tratta diuna sorta di “Guida turi-stica” destinata alle fami-glie con bambini piccoli ocon persone in difficoltà, oppure ad altri centri o

servizi ospitanti ragazzi come quellidel Centro "Fava", che vogliono ci-mentarsi in percorsi, in contestinaturali, dotati di differenti gradi didifficoltà. Il Quaderno è stato presentato giove-dì 4 dicembre presso il Centro Italianodi Documentazione sulla Cooperazionee l’Economia Sociale in via Mentana aBologna, nell’ambito del seminario "Illibro delle passeggiate. Servizi semi-residenziali per disabili: luoghi privile-giati per l’integrazione sociale".

Sono intervenuti(foto a destra, dall’alto): Franca Guglielmetti Presidente diCADIAIAdriano Salsi Responsabile USSIAzienda USL Città di BolognaLaura Morini Pedagogista, CADIAIPaola Panaro EducatriceProfessionale, CADIAIAngela Agostini Responsabile USSIAzienda USL di Bologna DistrettoPianura OvestRita Serra Pedagogista,Responsabile Servizio alla PersonaAIAS Bologna OnlusGabriella D’Abbiero RomagnoliPresidente di Anffas Onlus di Bologna

Il centro diurno per disabili"Graziella Fava" ha compiuto vent'anniIl Centro Diurno "Graziella Fava" di via Martinelli aBologna, nato nel 1988, ospita 9 persone affette dadiverse tipologie di handicap psicofisico.Il servizio, gestito da CADIAI in convenzione con l'A-zienda USL di Bologna, ha celebrato i vent'anni di at-tività lo scorso 28 novembre con una festa aperta atutta la cittadinanza.

Sono intervenuti: Adriano SalsiResponsabile USSI Azienda USL Città di BolognaVincenzo NaldiPresidente del Quartiere RenoFranca GuglielmettiPresidente di CADIAI

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AZIENDA USL DI BOLOGNA CADIAI

L

A cura del Centro Diurno “Graziella Fava”

QUADERNI CADIAI

Servizi semiresidenziali per disabili: luoghi privilegiati per l’integrazione sociale.

Il ibro delle Passeggiate

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Lara Zuccolo Coordinatrice ResponsabileTecnica Area Integrazione Adulti - Società DolceMina Trezza Educatrice Professionale,Referente Area Socio Educativa del Poliambulatorio"Mazzacorati"Maria Grazia Bertagni Settore CoordinamentoSociale e Salute del Comune di Bologna

A moderare gli interventi il professor RenzoVianello, Preside della Facoltà di Psicologiadell’Università di Padova.All’interno del seminario è stato proiettato il vi-deo "Di diurno in diurno" realizzato da Rugge-ro Ronci.

“L’ascolto dei bambini piccoli all’asilo nido”Incontri di formazione con Agnès SzantoAnche quest'anno un gruppo dieducatrici di nido ha partecipatoagli incontri di formazione tenutidalla dottoressa Agnès Szanto,dal titolo:"L'ascolto dei bambinipiccoli all'asilo nido".È stato un percorso impegnativoperché molto concentrato e in-tensivo: quattro pomeriggi con-secutivi, dalle 15.30 alle 19.30! La valutazione positiva da parte

delle educatrici e il buon livello di partecipazione rilevato,fa ritenere significativa la ricaduta che potrà avere quan-to trattato, all'interno dei differenti contesti di lavoro.

La qualità delle "formazioni CA-DIAI", a cui il personale educati-vo che opera nei nidi partecipaormai da molti anni, ha contri-buito e contribuisce a creareuna cultura condivisa sull'infan-zia, sulla cura e l'educazionedel bambino piccolo, mettendoin evidenza un livello elevato diconoscenze e competenze ac-quisite.

Lucia Zucchi

merito di colore arancione, dopo averli visti in azione inquella che più che una lezione è stata una festa…’ cuc-cioli che giocano’ come diceva Lairton.

La cerimonia si è conclusa con l’investitu-ra solenne del grado per ciascuno, tuttiprontamente fotografati da Melanie, no-stra ‘compagna d’armi’.Dopo poco piu di un anno dall’inizio dellanostra esperienza con le arti marziali tut-to sembra più concreto e, grazie all’inte-ressamento diretto di Mario Gallo, il pro-getto, riconosciuto come innovativo, saràfinanziato ancora per un altro anno.

Intanto noi nei nostri kimono la-voriamo per conservare lo stes-so entusiasmo ancora per moltotempo, e anche se adesso gli al-lenamenti diventeranno piu fati-cosi, nessuno ha paura, i ragaz-zi vincono i loro ostacoli diven-tando bravi oltre le attese, epeggio per le attese.Già aspettiamo la primavera nel-la nostra piccola palestra, un lu-nedì dopo l’altro ci prepariamo al-la prossima itineranza.

Vincenzo Baldari

Festa Nazionale dei NonniRicordi e profumi a Casa San BiagioCasa San Biagio di Casalecchio ha festeggiato il2 ottobre scorso insieme a tutti i suoi ospiti laFesta dei Nonni. È una festa nuova, che riconosce a livello nazio-nale il ruolo importante dei nonni.“Finalmente una festa tutta per noi, dedicata atutti i nonni d’Italia”! Questa è stata l’esclama-zione di un anziano, quando abbiamo informa-to tutti gli ospiti della festa in loro onore. La maggior parte degli anziani hanno iniziatoa raccontare di quando erano bambini-nipotie dell’affetto che provavano verso i loro non-ni, ed il nonno, in particolare, era considera-to il saggio della famiglia, fonte di sapienza edi esperienze vissute. “I miei nonni hannosempre vissuto con noi e quando il nonno siarrabbiava, tutti tacevano, ma era buonoperché non ha mai picchiato nessuno”.“Mio nonno invece quando avevo quattro

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Pa-kua e itineranzeI ragazzi del Maggiociondolo a Firenze per lacintura gialla.È consuetudine dipa-kua valutare ipropri studenti fa-cendo venire da fuo-ri un maestro di unaltra palestra, è an-data così quando ilmaestro Lairton diMadrid è venuto inItalia ed è tornatodue volte a trovarcia Bologna.Questa volta il maestro itine-rante veniva da Amburgo edera una maestra, Sonja Bur-dalo.Interpretando lo spirito dell’iti-neranza anche noi siamo par-titi dalla nostra piccola pale-stra in una bella giornata disole per andare a vedere lapalestra grande, quella di ma-ster Fabrizio a Firenze.Una bella occasione per una piccola gita.Ad attenderci c’era anche master Bruno…bello in mo-do assurdo e col suo consueto sorriso.Sonja è stata molto affettuosa con noi, ha valutato i ra-gazzi premiandoli con la cintura gialla e una striscia di

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anni, mi ha insegnato a fare la mia firma,ma non riuscivo a capire perché nonostantesi chiamasse diversamente da me, era ugua-le alla sua, una semplice X; quando ho capi-to, sono stato io ad insegnare a mio nonno ascrivere il suo nome e ricordo come se fosseadesso, che fu molto entusiasta, come unbambino che riceve un regalo tanto atteso”.“Mia nonna preparava una sfoglia buonissimaed è grazie a lei che sono diventata molto bra-va a cucinare”. Anche oggi, chiunque si trovi apassare per il Centro Diurno nelle giornate divenerdì non può che restare colpito dal profumi-

no chep r o v i e n edalla zonacucina. Tut-to meritodelle nostrebrave non-ne, che, co-adiuvate daun operato-re, sfornanopizze, calzoni,ravioli dolci e

salati, torte, biscotti e ciambelle.Ricordi, tradizioni, storie divertenti e toccanti sonoemersi, come un fiume in piena, dai nostri anziani;mentre si raccontavano è sembrato di vederli non piùcon i visi pieni di rughe ma come bambini che vivonocon i loro nonni che insegnano ai nipoti i sacrifici ed i

veri valori dellavita.Alcuni anzianihanno parlatodei loro rapporticon i nipoti ormaigià grandi e lamaggior parte èd’accordo nel direche si tratta di unagenerazione moltodiversa dalla loro.“Mio nipote viene

spesso a trovarmi e insieme ricordiamo i tempi passati,quando tutti i giorni andavo a prenderlo a scuola e si ar-rabbiava se trovava ad aspettarlo mia nuora o mio figlio,voleva solo me”.Durante la festa, la musica e le canzoni di una volta hanno

colorato di emozioni quei momenti indimenticabili, dove la vo-ce tremante di un anziano incontra quella di un figlio in unacomplicità di sguardi e di sorrisi che ricaricano come dellebatterie il cuore dell’anziano. I dolci del pasticcere non han-no il profumo di quelli delle nonne, ma gli abbiamo fatto ono-re comunque, tutti insieme…Insomma, in quel di San Biagio la noia non sappiamo cosasia!

Gli operatori di Casa San Biagio

Festa di Halloween ad “Accanto”Un’occasione di apertura del Centro Diurno al paese.Il 31 Ottobre scorso si è tenuta al Centro Diurno per dis-abili “Accanto” di Crevalcore la magica festa di Halloween!!!È già dal lontano 1996 che talefesta è radicata nella tradizione delCentro. Si è sempre man-tenuta nel tempononostante perio-di di avversità estanchezza.E via via si è andatatrasformando da FE-STA DEL CENTRO a FE-STA CHE ACCOGLIE IL PAESE…che risultato!!!Quest’anno ci hanno fatto visita tanti bambini chehanno portato con sé tanta allegria.Abbiamo stupito il pubblico con una bellissima sceno-grafia, con gli squisiti dolci fatti da mani altrettantodolci e con coinvolgenti balli a cui nessuno, e dico nes-suno, ha saputo resistere.Tutto ciò è stato il risultato della collaborazione ditutti i ragazzi e operatori di “Accanto”, gratificatidagli sguardi di compiacimento dei tanti bambinie persone che ci hanno fatto visita e con noihanno condiviso un momento di festa!!!GRAZIE!!!!!!!!!!!

Emma Bongiovanni

difficile perché ho dovuto “spogliare” i panni di mamma e indos-sare quelli da educatrice, avere a che fare con venti bambini, or-ganizzarli, rispondere alle loro richieste, rassicurarli che la mam-ma li verrà a prendere dopo la nanna, consolare le loro lacrimeperché hanno fatto da poco l’inserimento. Ma in tutte queste situazioni non ero sola ero in gruppo; in un ni-do in particolare ho lavorato benissimo, le colleghe sono statedisponibili e messa a mio agio da subito; pian piano, dopo alcunedritte mi hanno lasciato interagire con i bambini e gestirmi deimomenti con loro; le canzoni, il pranzo, la lettura ed ho avutosuccesso perché dopo un po’ avevo tutti i bimbi attorno a me,la mattina quando arrivavo mi venivano incontro per salutarmi.Nell’altro nido invece è stato più difficile, non sono riuscita asentirmi a mio agio e a lavorare bene, alcune sono state dis-ponibili con me, altre meno, ho avuto la sensazione di esse-re di troppo ed essere giudicata; ma anche da loro ho impa-rato qualcosa!Dal quindici dicembre partiranno i lavori per avviare il nido al-la Cicogna, ed io farò parte dello staff, questo mi rende or-gogliosa, lavorerò in gruppo e farò una nuova esperienza la-vorativa che sono sicura mi arricchirà sia come educatriceche come mamma…….perché tutti abbiamo qualcosa daimparare dagli altri.

Caterina Mastrosimone

È il titolo di una mostra d’arte che si tiene durante il pe-riodo delle festività natalizie nei locali della RSA “VirginiaGrandi” di San Pietro in Casale, che vede esposti lavori de-gli anziani ospiti, dei loro famigliari, degli operatori e di tut-ti coloro che in un qualche modo vivono questo servizio.

“Incontro con gli amici artisti dell’RSA”

16Questo numero è stato chiuso il 15 dicembre.

Dai minori ai nidiImpressioni di una educatrice che cambiatipologia di servizio.

Il mio rientro al lavoro - dopo un anno di assenzadovuta al mio essere diventata mamma - coincidecon un forte cambiamento di settore; dagli inter-venti territoriali sui minori sono passata ai nidi.Pensavo fosse facile lasciarmi alle spalle quattroanni di lavoro con i minori, la fatica, i problemi rela-tivi ad ogni specifico intervento, il mettermi in giococon ognuno di loro, scontrarmi con dei genitori de-vastati, mettere in discussione il mio operato daeducatrice, accettare un fallimento ed elaborare ge-sti di rabbia rivolti alla mia persona da parte di alcu-ni ragazzi, il dover lavorare da sola e non in gruppo enon sempre in situazioni protette,invece non è statoper niente facile, perché ho pensato ad ognuno di lo-ro, a quello che mi hanno dato e lasciato di buono; iloro momenti di rabbia ma anche momenti di gioia edanche a qualche successo che ho ottenuto con loro,con una punta di orgoglio.Lavorare nei nidi come sarà? Ho fatto affiancamentoper circa due mesi in due nidi di San Lazzaro; è stato

Auguri!È con vivo piacere che porgo a Voie ai Vostri cari i più sentiti auguri di buon Natale e felice anno nuovo.

Per il Consiglio di Amministrazionela Presidente Franca Guglielmetti

Erogazioni liberali effettuate nel 2008in favore di vari enti e associazioni

“Orlando - Associazione di Donne” € 400Sin Fronteras € 2.400Progetto Yacuiba in Bolivia Festa Nazionale di Libera a Galliera € 500Race for the cure - di corsa contro i tumori al seno - Partecipazione di 42 soci e dipendenti € 336“Amici di Luca” - Giornata dei risvegli € 1250Telethon € 250Sin Fronteras € 1.900Acquisto biglietti auguralidi Natale e calendari 2009 € 250Totale € 7.286

Diamo i numeri

il Trimestrale di CADIAI

numero22› dicembre 2008