Numero 6 - 2010, Anno XIII - FarmaPiemonte · Annarosa Racca è stata rieletta alla presidenza...

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Numero 6 - 2010, Anno XIII

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Una pubblicazione

Iscrizione al tribunale di Torinon° 5271 del 24.5.99

Direttore responsabileLuciano Platter

CaporedattoreElisabetta Farina

Comitato di redazioneMarco CanavosoAndrea Colombo

Hanno collaboratoSimona ArpellinoMaria Laura ColomboRoberto Guazzo

Redazionec/o SGI srl Società Generale dell’ImmagineVia Pomaro 3 - 10136 TorinoTel. 011.35.99.08 - 329.07.02Fax 011.329.06.79e-mail: [email protected]

Progetto, realizzazione grafi ca e pubblicitàSGI srl

StampaLa Terra Promessa OnlusNOVARA

www.farmaciaamica.org

In questo numero

Editoriale 5

IntervisteLe necessità di un territorio e delle farmacie 8

FederfarmaLa svolta di settembre 9Distribuzione per conto 10Modifi che al sistema Sistri 11Richiesta contributi Onaosi 13

AttualitàPreparazioni estemporanee a base di piante alimentari 14Prevenzione e controllo dell’infl uenza 16Un farmaco al posto di un altro 18L’Italia di domani 19Tessera in scadenza 21

EventiL’equilibrio tra mente e corpo 22

ApprofondimentiItalian Malaria Network 24Il morbillo in Piemonte 25Ginevra 2010: Conferenza Iuhpe 27

FormazioneGli eventi formativi residenziali 29

Dai giornali 32

LibriConsigli di gestione per una farmacia in salute 38Sanità americana: quale modello? 39

Tempo liberoCisaf e Gran Tour 40

Convenzioni Card Farmacia Amica 43

La copertina

Piemonte

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EditorialeEditoriale

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Annarosa Racca è stata rieletta alla presidenza Federfarma.Le elezioni, svoltesi secondo il dettato del nuovo statuto, hanno fornito un risultato per alcuni versi sorprendente: l’assemblea Federfarma, pur conscia della necessità di un cambiamento e di una guida forte ed autorevole, ha voluto rinnovare la fi ducia al vecchio gruppo dirigente, anche se integrato da alcuni colleghi “nuovi”.Ancora più inatteso il mancato rinnovo della fi ducia al presidente Sunifar, Cesare Quey, che così bene aveva operato per inserire l’organizzazione nazionale dei rurali tra gli organi reggenti della federazione, a pieno titolo. Altro non resta che accettare serenamente il responso dell’urna, augurando ai colleghi che guideranno Federfarma nei prossimi mesi di poter svolgere un profi cuo lavoro per tutta la categoria.A coloro che si dichiarano non soddisfatti del risultato, spetta ora il compito di riorganizzarsi e di cer-care di incidere positivamente sulle politiche della federazione. Una nuova scadenza elettorale è già all’orizzonte: nel prossimo mese di maggio l’assemblea Federfarma sarà nuovamente chiamata al voto, allo scopo di armonizzare le elezioni nazionali con quelle che riguarderanno Associazioni ed Unioni regionali su tutto il territorio, e che dovranno svolgersi entro la stessa data.

Luciano Platter

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iInterviste

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IntervisteiLa voce del territorioLa realtà territoriale e le sue rifl essioni sul futuro della farmacia raccontate dalla voce dei Presidenti delle Federfarma provinciali di Piemonte e Liguria nelle interviste realizzate da Roberto Guazzo.

In questo numero:

Novara e Verbano Cusio-Ossola Franco Fanchiotti

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iInterviste

Le necessità di un territorio e delle farmacieraccontate da FRANCO FANCHIOTTIpresidente di Federfarma Novara e Verbano Cusio-Ossola

D. Dottor Fanchiotti, quali sono le caratteristi-che peculiari del Sindacato da lei presieduto?

R. L’Associazione Titolari di Farmacia di Novara e Vco riunisce due province con caratteristiche morfologi-che, sociali ed economiche molto differenti. Questo comporta che il nostro Consiglio Direttivo sia forma-to da un numero maggiore di componenti rispetto a quelli di altre provincie piemontesi, proprio perché si cerca di fare in modo che le esigenze e le pro-blematiche di tutte le 168 farmacie aderenti abbiano sempre la necessaria attenzione. Si tratta di farmacie molto differenti tra di loro perché si va dalle grosse realtà in grandi centri urbani alle piccole farmacie rurali spar-se in mezzo ai monti e sovente, in inverno, con seri pericoli di isolamento.

D. Come giudica i rapporti con il Ssn?

R. I rapporti con i responsabili delle Asl di Novara e del Vco sono impostati su un binario di positività e collaborazione e si sono tradotti in accordi recipro-camente vantaggiosi sia dal punto di vista economi-co e sia, soprattutto, dal punto di vista del servizio al cittadino. Servizio che tutte le farmacie svolgono con competenza e consolidata professionalità, aiutate an-che dal sistema web-care che fi nalmente si è riusciti ad introdurre su tutto il territorio regionale.

D. Qual è la sua opinione in merito alla Distri-buzione per Conto?

R. Il positivo accordo raggiunto a livello regionale avrebbe dovuto comportare la somministrazione in farmacia della quasi totalità dei farmaci del pht. Nonostante questo trovo incomprensibile che si sia dispensazione diretta da parte dell’Asl del Vco e, in misura minore, anche da parte dell’Asl di Novara.

D. Cosa ne pensa delle recenti manovre fi nan-ziarie del governo che, seppur in misura mino-re, hanno pur sempre colpito la farmacia?

R. La conseguenza dell’ultima fi nanziaria è che si è ulteriormente ridotto il margine operativo delle

farmacie, cosa che, seppur penalizzante, è ancora sostenibile dalle farmacie medie e grandi mentre comincia a diventare critica per le piccole farmacie rurali.

Non si può, e non si deve, considerare una vittoria la riduzione della tratte-nuta dal 3,85% all’1,82%. Credo che

tutti i Titolari abbiano diritto di otte-nere dai vertici di Federfarma nazionale, e di conseguenza dai sindacati regionali e pro-

vinciali, concrete risposte a quelli che sono i problemi più signifi cativi attualmente sul tappeto:- nuova forma di retribuzione;- modalità attuative dei nuovi servizi della farmacia;- Distribuzione per Conto con la medesima retribu-zione e dispensazione su tutto il territorio;- riordino del servizio farmaceutico;- riconoscimento della farmacia come unico canale di dispensazione del farmaco;- divieto di utilizzo delle vendite on-line dei farmaci.

D. Come considera il lavoro sinora svolto da Federfarma Piemonte?

R. Desidero sottolineare con soddisfazione che in Federfarma Piemonte sto riscontrando una sempre maggior coesione e collaborazione tra le varie Fe-derfarma provinciali e con il coordinamento del presi-dente Luciano Platter emergono continuamente idee e proposte concrete per migliorare e rendere sempre più forte il sistema farmacia in tutti i suoi aspetti.

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fFederfarma

La svolta di settembre

Come preannunciato, l’Assemblea Federfarma si è riunita il 1° settembre a Roma per procedere al rinnovo dello Statuto della Federazione Naziona-le, necessario al fi ne di garantire la stabilità e dina-micità necessarie ad un’azione più incisiva a difesa e sostegno della farmacia italiana.Grazie ad un’intensa opera di mediazione, che ha visto la partecipazione attiva del Consiglio di Feder-farma Piemonte e che si è protratta fi no a poche ore prima dell’apertura dei lavori, si è fi nalmente giunti (con un solo voto contrario) all’approvazione di un testo che - grazie agli emendamenti presentati tra gli altri dai rappresentanti del Piemonte - contiene i principi irrinunciabili indicati dal Consiglio di Feder-farma Piemonte, riassunti nella mozione allegata ap-provata nel Consiglio regionale dello scorso 4 agosto.In attesa degli approfondimenti e dei commenti che pubblicheremo sul prossimo numero della rivista, anti-cipiamo i punti caratterizzanti del nuovo statuto:- il forte recupero di autonomia da parte del Sunifar (farmacie rurali);- l’allargamento dell’elettorato attivo e passivo, che comprende l’elezione diretta del Presidente Federfarma e Sunifar e dei componenti del Consiglio di Presidenza (ridotti di numero) da parte delle rispettive Assemblee;- la creazione del Consiglio delle Regioni, contestuale alla sparizione della Giunta Esecutiva e del Comitato Centrale, a suddividere il potere politico dal potere esecutivo;- la previsione di un regolamento attuativo che disciplini l’operatività di Federfarma sotto tutti gli aspetti;- limiti ai mandati consecutivi.

Il presidente Annarosa Racca ha espresso soddisfazione per la ritrovata unitarietà della categoria: «L’architettura federale prevista dal nuovo Statuto è più rappresentativa dei voleri dei titolari di farmacia perché il presidente e la sua squadra saranno eletti direttamente dall’Assemblea. Questo permetterà a Federfarma di attuare politiche più incisive ed effi caci a tutela della categoria».Concorda Cesare Quey: «L’approvazione del nuovo Statuto praticamente all’unanimità signifi ca che la categoria è compatta, pronta ad affrontare con forza e a vincere le molte sfi de che abbiamo davanti. Sono soddisfatto anche per il riconoscimento del ruolo della componente rurale».

Le nuove regole sono immediatamente utilizzate nell’importante appuntamento di lunedì 13 settembre: l’elezione del presidente Federfarma, del presidente Sunifar e del nuovo consiglio di presidenza.Anche a questo argomento sarà dato ampio spazio nel prossimo numero della rivista.

Dall’Assemblea nasce un nuovo statuto per Federfarma

La mozione approvata nel Consiglio regionale di Federfarma Piemonte dello scorso 4 agosto

Pagine a cura di Elisabetta Farina

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f Federfarma

La sperimentazione prosegue

Distribuzione per Conto

Federfarma Piemonte ha condiviso con i vertici dell’Assessorato Regionale alla Sanità la necessità di prose-guire la sperimentazione della Distribuzione per Conto (Dpc) e di procedere entro il 31 ottobre prossimo alla valutazione degli esiti di tale prima fase ed alla revisione di alcuni aspetti del sistema.

In riferimento all’avvio - dal 1° marzo scorso - del sistema della Dpc, è opportuno ricordare che le modalità di attuazione (dal titolo “Modalità attuative della DGR n°16-11775 del 20 luglio 2009 - Sperimentazione della distribuzione per conto dei farmaci individuati dall’Agenzia Italiana del farmaco nel Pht - Prontuario Ospedale Territorio”), approvate dall’Assessorato Regionale con DD n°103 del 16 febbraio u.s., prevedono tra l’altro, il pagamento delle fatture relative all’onorario professionale entro 120 giorni (art.6) con l’applicazione, in caso di ritardi, degli interessi di mora previsti dal d.lgs 231/2002.

Poiché numerose farmacie hanno segnalato di non aver ancora ricevuto il pagamento relativo alla fattura del mese di marzo e visto l’approssimarsi della data di scadenza per il pagamento della fattura del mese di aprile, il 23 agosto scorso Federfarma Torino ha provveduto a invitare i Servizi Economico-Finanziari delle Aziende Sanitarie Regionali e i Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie Regionali di Torino e Provincia a verifi care l’emissione del rispettivo mandato di pagamento.

La Dpc sulle pagine di Farmacia Amica

- numero 5/2009; pag.6-9“Distribuzione per conto in Piemonte. A luglio approvata la sperimentazione della Giunta regionale”

- numero 10/2009; pag. 23-24“Distribuzione in nome e per conto: novità e approfondimenti”

- numero 3/2010; pag. 23-26“Il cammino della Dpc. L’analisi di Federfarma Piemonte“

- numero 4/2010; pag. 24-26“Un anno di attività. Il bilancio dell’anno appena trascorso e

gli obiettivi per il futuro nel discorso di Luciano Platter all’Assemblea annuale Federfarma Piemonte del 3 giugno”

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fFederfarma

Prorogata al 1° ottobre l’operatività

Modifi che al sistema Sistri

Con il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare del 9 luglio scorso, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n°161 del 13 luglio, sono state apportate alcune modifi che alla disciplina del cd Sistri (Sistema Tracciabilità Rifi uti) che, si ricorda, obbligatoria per le farmacie che producono rifi uti pericolosi (quali rifi uti da autodiagnosi, medicinali citotossici o citostatici scaduti).

Tale decreto introduce numerose modifi che ed integrazioni alla disciplina del Sistri, che costituiscono, dopo quelle adottate nello scorso mese di febbraio (cfr. circolare Federfarma prot. n. 3266/90 del 2 marzo 2010), un secondo intervento sull’impianto originario del sistema introdotto con il D.M. 17 dicembre 2009. Di particolare interesse la proroga al 1° ottobre 2010 dei termini di operatività del sistema Sistri per le farma-cie, inizialmente fi ssati all’1 agosto 2010.I precedenti termini per l’operatività del Sistri erano due, rispettivamente, il 12 luglio, per i produttori di rifi uti pericolosi con più di 50 dipendenti, e l’11 agosto per i produttori di rifi uti pericolosi con meno di 50 dipendenti e alcune tipologie di rifi uti non pericolosi con più di 11 dipendenti: quest’ultimo termine era quello che mag-giormente riguardava le farmacie poiché è presumibile che le farmacie non occupino più di 50 dipendenti.La proroga al 1° ottobre 2010 non contempla più questa divisione così che le imprese obbligate dovranno iniziare tutte insieme.

Il modulo per la richiesta del conguaglio della quota superiore eventualmente già versata. È scaricabile dal sito www.sistri.it alla voce “Documenti” nella sezione “Utilità”.

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f Federfarma

Tra le altre novità introdotte:- la proroga al 12 settembre del termine per il completamento della distribuzione dei dispositivi usb da utilizzare per l’accesso al sistema: si segnala, inoltre, che i diritti di segreteria per il rilascio di tali chiavette usb sono stati fi ssati in 16 euro per il primo dispositivo e 6 euro per quelli aggiuntivi (DM 17 giugno 2010, in GU n°156 del 7 luglio u.s.);- la riduzione del contributo annuale dai 120/180 euro previsti in origine ai 50/60 euro, come indicato nella tabella seguente:

Addetti per unità locale Quantitativi annui rifi uti pericolosi prodotti Contributo Da 1 a 5 Fino a 200 kg Euro 50 Da 1 a 5 Oltre 200 fi no a 400 kg Euro 60 Da 6 a 10 Fino a 400 kg Euro 60

Parallelamente, sono state defi nite le modalità per i rimborsi, mediante la previsione di un diritto al conguaglio di quanto versato, a valere sui contributi dovuti per gli anni successivi, per i soggetti interessati da tali modifi che che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, hanno già provveduto al pagamento dei contributi, ed i soggetti che per errore hanno versato somme maggiori rispetto al dovuto.Il conguaglio della quota superiore eventualmente già versata potrà essere richiesta, a valere sul contri-buto del prossimo anno, inviando il modello preposto al fax verde 800.05 08 63 o all’indirizzo e-mail: [email protected].

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fFederfarma

Nessun versamento, bensì una diffi da

Richiesta contributi Onaosi

L’Ordine dei Farmacisti e l’Associazione Titolari della Provincia di Torino hanno avuto segnalazione che Onaosi sta provvedendo a recapitare - tra gli altri - a tutti gli iscritti agli Ordini dei Farmacisti una specifi ca comunicazione contenente l’invito a corrispondere la contribuzione per il 2005, entro e non oltre 30 giorni dal suo ricevimento.La richiesta - a parte alcune aggiunte - è sostanzialmente analoga anche nella forma (ivi compreso il richiamo alla “costituzione in mora”) a quelle avanzate nel 2009 (relativamente alla contribuzione 2004) e nel 2008 (relativamente alla contribuzione del 2003), giudicate infondate ed illegittime da Fofi , Federfarma e dall’avvo-cato Massimo Andreis (legale che, come noto, ha curato e seguito i ricorsi promossi localmente, seguiti da prov-vedimenti di ”annullamento di iscrizione a ruolo” di cartelle esattoriali e quindi dello sgravio delle medesime).Si rinnova, quindi, il consiglio di non effettuare alcun versamento e attendere l’eventuale notifi ca della cartella esattoriale (peraltro illegittima in base all’attuale disciplina), che potrà comunque essere impugnata nei termini di legge al Giudice del lavoro territorialmente competente.Sin da subito è inoltre possibile inviare ad Onaosi (Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari Italiani) for-male diffi da, conservando poi copia della lettera e prova della sua ricezione da parte della Onaosi. Tale lettera

può essere inviata sia all’indi-rizzo Via Ruggero D’Andreotto n. 18 - 06124 Perugia sia via fax al numero 075.5058404 - 5055527.

A sx esempio della lettera di diffi da da inviare ad Onaosi.In basso la comunicazione che Onaosi sta recapitando

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aAttualità

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Con una nota emanata alla fi ne di maggio, il Ministero della Salute si è pronunciato sul tema delle Preparazioni estemporanee a base di piante alimentari che possano essere fatte in una farma-cia, parafarmacia ed erboristeria e su quale qualifi ca professionale debba avere la persona che le prepa-ra. Ovviamente la seconda parte non è di interesse per il farmacista, poiché per lui il problema non si pone, ma per l’erborista, per il quale nella nota si punta al fatto che debba avere una laurea triennale.Per completezza riportiamo la nota a fi rma del di-rettore della Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione del Ministero della Salute, Silvio Borello.

La nota ministeriale DGSAN 15807-P-19/5/2010

La direttiva 2002/46/Ce sugli integratori alimentari, attuata con il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169, ha disciplinato tali prodotti comprendendovi anche quelli a base di piante ed estratti vegetali con fi nalità salutistiche, in quanto fonti concentrate di sostanze ad effetto fi siologico. Alla luce dell’assetto normativo delineatosi a livel-lo comunitario, l’entrata in vigore della predetta direttiva è stata immediatamente seguita a livello nazionale dalla pubblicazione della Circolare 18 lu-glio 2002, n. 3. Ciò nell’intento di pervenire ad una tempestiva confl uenza dei prodotti “erboristici” nel settore degli integratori subordinandone la produ-zione all’autorizzazione ministeriale e l’immissione in commercio alla procedura. di notifi ca per elevare il livello di tutela. Il quadro normativo sopra illustrato si applica ai pro-dotti preconfezionati di fabbricazione industriale. È stato esplicitato dal Ministro della. Salute (nota

600.12/AG 45.1/706 del 6 dicembre 2002: allega-to 1) che alle preparazioni magistrali a base di pian-te ed estratti vegetali messe a punto nel laboratorio galenico di una farmacia non sono applicabili le disposizioni in materia di produzione e immissione in commercio introdotte con la Circolare 18 luglio 2002, n. 3, ferma restando la sola destinazione di tali preparati ai clienti della farmacia e l’esclusione degli altri canali commerciali. Circa la possibilità di predisporre preparazioni estemporanee a base di piante anche in esercizi di-versi dalle farmacie, quali le erboristerie o altri eser-cizi commerciali dove viene effettuata la vendita di medicinali ai sensi del Dl 4 luglio 2006 così come convertito dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, detto anche “Decreto Bersani”, si rappresenta quanto segue. Quest’ul-tima legge ha ammesso la vendita di alcuni tipi di medicinali al di fuori delle farmacie, in esercizi com-merciali dotati di appositi reparti, alla presenza e con l’assistenza perso-nale e diretta al cliente di uno o più farmacisti abilitati e iscritti all’Ordine professionale. Il Ministero della salute con la Circo-lare 3 ottobre 2006, n. 3 ha chiarito che “la possi-bilità di vendita in esercizi diversi dalle farmacie non riguarda le preparazioni

Preparazioni estemporanee a base di piante alimentariNota ministeriale e seminario della Facoltà di Farmacia

a cura di Maria Laura Colombo

docente Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche, Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, Facoltà di Farmacia, Università di Torino

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aAttualità

medicinali non industriali” Infatti la legge suddetta, “non prevedendo specifi che deroghe alle norme vigenti, non consente né alcuna preparazione far-maceutica, né la vendita di formule offi cinali, anche qualora siano preparate in una farmacia aperta al pubblico e, per composizione, risultino vendibili senza ricetta medica”. La Circolare 3 ottobre 2006, n. 3 rimanda all’art. 3, comma 1, lettera b) del de-creto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 “Attuazione della direttiva 2001/83/Ce (e successive direttive di modifi ca) relativa ad un codice comunitario con-cernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/Ce” per la defi nizione di “formu-le offi cinali”, intendendo come tali quei medicinali preparati in farmacia in base alle indicazioni della Farmacopea europea e delle Farmacopee nazio-nali e destinati ad essere fomiti direttamente ai pa-zienti della medesima farmacia. Nel caso delle er-boristerie dotate di un laboratorio autorizzato dalla Asl alla manipolazione e confezionamento di ali-menti, si è consolidata l’ammissibilità della vendita da parte dell’erborista diplomato” di prodotti sfusi o aventi comunque carattere di preparazione estem-poranea a base di “piante, loro miscele e derivati”. In ogni caso si deve trattare di piante e derivati con un profi lo di attività compatibile con un ruolo di tipo fi siologico e non terapeutico e i prodotti risultanti non devono poter essere identifi cati in alcun modo come medicinali per la presentazione e/o le funzio-ni. In linea con tale orientamento, la Circolare “Ania-si” n. 1 dell’8 gennaio 1981 ha individuato un primo elenco di piante vendibili al di fuori delle farmacie per le suddette fi nalità, oltre a quello delle piante vendibili solo nelle farmacie. Il Ministero della salute ha chiarito anche (cfr. nota prot. 600.12/ AG 45.1/4 dell’8 gennaio 2003: allegato 2) che le disposizioni della Circolare 18 luglio 2002, n. 3 non si applica-vano a prodotti venduti sfusi, non preconfezionati o aventi comunque carattere di “preparazione estem-poranea”, messi a punto nelle erboristerie da erbo-risti “diplomati” ovvero laureati in scienze e tecniche erboristiche, in un laboratorio autorizzato dalla Asl alla manipolazione e confezionamento di alimen-ti, secondo quanto consentito dalle normative vi-genti. Per “preparazione estemporanea” si intende una preparazione destinata al singolo cliente che può consistere nella miscelazione di erbe tal quali, estratti secchi o liquidi di piante di uso consolida-to nel settore alimentare e/o comprese nell’elenco delle piante impiegabili negli integratori alimenta-

ri, pubblicato sul portale del Ministero della salute all’indirizzo www.salute.gov.it. Resta fermo che la vendita e/o le preparazioni non possono riguarda-re piante non ammesse negli integratori alimenta-ri di cui al relativo elenco, pubblicato sullo stesso portale. Parimenti, non possono essere oggetto di vendita per usi alimentari o di preparazioni estem-poranee piante e/o loro estratti che non abbiano maturato un consumo signifi cativo nel settore ali-mentare all’interno dell’Unione europea nei termini del regolamento (Ce) 258/97 relativo ai noveI food. Riguardo agli esercizi diversi dalle farmacie dove viene effettuata la vendita di medicinali in presenza di un farmacista, ove siano dotati di un laboratorio provvisto dell’autorizzazione della Asl per la mani-polazione di alimenti e nell’orario di apertura del corner dedicato alla vendita dei medicinali, si ritiene applicabile quanto rappresentato per le erboristerie sulla possibilità di effettuare preparazioni estempo-ranee a base di piante e derivati.

Il 22 ottobre 2010 dalle ore 10.00 alle 12.00, la dottoressa Stefania Dalfrà, del Mi-nistero della Salute (Dipartimento Sanità Pubblica Veterinaria, Nutrizione e Sicurezza degli Alimenti - Direzione generale Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione - Uffi cio IV) terrà a Savigliano, presso la sede decentrata della Facoltà di Farmacia dell’Università di Torino, un seminario dedicato alla corretta inter-pretazione della Nota Ministeriale inerente il “Quesito su preparazioni estemporanee a base di piante per uso alimentare”.Il seminario costituisce una importante op-portunità per i farmacisti per porre doman-de e chiedere soluzioni a problemi inerenti la Nota ministeriale.La partecipazione al seminario è gratuita ed è aperta ai farmacisti di tutta Italia.È richiesta la registrazione all’evento.

Per iscrizioni e informazioni:Facoltà di Farmacia dell’Università di Torino di Savigliano (Cuneo)via Garibaldi 6telefono: 011-6708339 / 8341e-mail: [email protected]

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aAttualità

«La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo effi cace e sicuro per pre-venire l’infl uenza e le sue complicanze e, dunque, anche per ridurre la mortalità correlata».Questo l’incipit con cui dal Ministro della Salute è stata comunicata il 10 agosto l’emanazione della circolare con le raccomandazioni per la prevenzio-

ne dell’infl uenza stagionale 2010-2011 che tengo-no conto dell’attuale Livello di allerta pandemica per il virus AH1N1.Al momento, nei paesi dell’Emisfero sud, entrati nella stagione invernale e per i quali sono disponibili dati relativi alla sorveglianza delle sindromi simil-infl uenzali, l’andamento di queste appare stabile

o in lieve incremento, con una piccola percentuale di casi legata al virus pande-mico, mentre il resto delle sindromi è addebitabile ad altri virus. La composizione del vaccino per la prossi-ma stagione 2010-11 per l’emisfero settentrionale è la seguente:- antigene analogo al cep-po A/California/7/2009 (H1N1), cosiddetto ceppo “Pandemico”;- antigene analogo al A/Perth/16/2009 (H3N2);- antigene analogo al cep-po B/Brisbane/60/2008.La campagna di vacci-nazione stagionale, che partirà ad ottobre, è pro-

Prevenzione e controllo dell’infl uenzaRaccomandazioni per la stagione 2010-2011

L’elenco delle categorie cui offrire prioritariamente la vaccinazione, le altre misu-re preventive nei confronti dell’infezione, insieme ad altre informazioni e alle indicazio-ni per la sorveglianza delle sindromi simil-infl uenzali e dei virus infl uenzali circolanti nel nostro Paese, sono visionabili nella circolare pubblicata sul sito www.salute.gov.it

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aAttualità

mossa dal Servizio sanitario nazionale ed è rivolta principalmente ai soggetti classifi cati e individuati a rischio di complicanze severe, e a volte letali, in caso contraggano l’infl uenza ed alle persone non a rischio che svolgano attività di particolare valen-za sociale. L’offerta di vaccino a queste categorie è gratuita ed attiva da parte delle Regioni e Province Autonome.

La circolare pone in evidenza l’importanza di tut-te le misure che si aggiungono a quelle basate sui presidi farmaceutici (vaccinazioni e uso di an-tivirali) e ribadisce che le campagne di comuni-cazione sulla prevenzione dell’influenza devono includere informazioni sulle misure non farma-ceutiche.«Tra i messaggi da privilegiare - si legge nella

circolare - vi sono: l’igiene respiratoria (conte-nimento della diffusione derivante dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati); l’evidenziazione che un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influen-zali, così come di altri agenti infettivi». Sebbene il gesto di lavarsi le mani sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di “prima scelta” non solamente nel caso dell’in-fluenza tanto da essere “pratica riconosciuta” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.

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18 numero 6 2010

aAttualità

Tra gli errori in terapia quelli più frequenti sono riferiti all’uso dei farmaci cosiddetti “Look-Alike/Sound-Alike” o Lasa, acronimo utilizzato per indicare quei farmaci che possono essere facilmente scam-biati con altri per la somiglianza grafi ca e/o fonetica del nome e/o per l’aspetto simile delle confezioni. Nomi che si scrivono e/o si pronunciano in modo si-mile, confezioni simili nelle dimensioni, forma, colore, indicazione del dosaggio e disposizione dei caratteri, possono indurre in errore durante tutte le fasi della gestione del farmaco sia in ospedale che sul territorio.Per prevenire questi sbagli il Ministero della Salute ha emanato la Raccomandazione per la prevenzio-ne degli errori in terapia con farmaci “look-alike/sound-alike”. Il documento, rivolto a ospedali, medici e farmacisti, trae origine da un’iniziativa conoscitiva av-viata nel 2008 (vedi circolare n° 243 del 2 dicembre 2008) e si prefi gge appunto di fornire agli operatori sanitari indicazioni e suggerimenti utili ad evitare errori nell’uso e/o scambi di medicinali. La lista delle similitudini è più lunga di quanto si cre-da ed è stata elaborata sulla base delle segnalazioni raccolte dall’Aifa. La storia più eclatante è recente. Riguarda 50 donne intossicate per aver ingerito una lavanda vaginale dal marchio e nome simile a un col-lutorio.

Raccomandazioni per i farmacisti di comu-nità - Il testo al punto 4.2 del documento -

Il farmacista di comunità svolge un ruolo fondamen-tale per la sicurezza nell’uso dei farmaci in conside-razione del contatto frequente con il paziente, del-la facile accessibilità della Farmacia da parte degli

utenti, nonché per la propria esperienza basata su competenze tecniche e non tecniche (abilità cogni-tive, comportamentali, relazionali) che favoriscono in-dubbiamente una comunicazione completa e diretta con i pazienti.Il farmacista di comunità deve comunque porre at-tenzione ad una serie di fattori inerenti la corretta ge-stione di tutti i farmaci incluso i farmaci Lasa.In particolare il farmacista provvede a:a. prestare attenzione alla conservazione dei farmaci evidenziando le confezioni simili o predisponendo al-tre misure preventive per evitarne lo scambio;b. rendersi disponibile a riportare sulle confezioni la posologia e/o compilare una nota sintetica dei farma-ci prescritti, anche contattando il medico prescrittore, con l’indicazione dell’ora e delle modalità di assunzio-ne e conservazione;c. favorire una buona comunicazione con i medici di medicina generale ed con i pediatri di famiglia for-nendo informazioni sui farmaci nella fase di prescri-zione;d. attuare, assieme al medico prescrittore e nel ri-spetto dei ruoli e delle competenze, un controllo dell’andamento della terapia farmacologica del pa-ziente, verifi cando anche che abbia compreso la cura prescrittagli ed incoraggiandolo a fare domande;e. promuovere e partecipare a programmi di educa-zione alla salute rivolti ai cittadini per aiutarli a gesti-re la propria cura e provvedere alla divulgazione di materiale informativo in merito alla problematica del rischio da farmaci Lasa;f. partecipare alla gestione del Rischio clinico favo-rendo le segnalazioni di eventi avversi al Ministero della Salute, in collaborazione con gli altri operatori sanitari della propria Azienda sanitaria/Regione.

Un farmaco al posto di un altroIl Ministero della Salute ha emanato delle raccomandazioni

a ospedali, medici e farmacisti per evitare gli errori

a cura di Elisabetta Farina

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19 numero 62010

aAttualità

L’Istituto nazionale di statistica co-munica i dati relativi alla spesa per consumi delle famiglie residenti in Italia, sulla base delle infor-mazioni desumibili dall’indagine sui consumi, con-dotta nel corso di tutto il 2009 su un campione di circa 23 mila famiglie. In particolare, vengono presentati sia i valori medi dei vari aggregati, sia i valori mediani, i quali tengono conto della distri-buzione dei diversi fenomeni tra le famiglie.

Il volume di quasi 400 pagine fornisce in quattro capitoli un quadro organico di come la crisi eco-nomica del 2008-2009, la più grave del dopo-guerra, abbia infl uito sul sistema produttivo e sulle famiglie italiane, nonché un’analisi delle condizioni che impattano sullo sviluppo a lungo termine del Paese, nell’ottica della Strategia Europa 2020, di prossima defi nizione.

L’analisi degli indicatori strutturali e di carico de-mografi co, stimati per l’anno 2009, conferma un quadro di forte invecchiamento della popolazione residente (le persone di 65 anni e più rappresen-tano il 20,2 per cento della popolazione, a fronte di una quota di persone in età attiva del 65,8 per cento); una crescita complessiva della popolazio-ne del 5,7 per mille (si superano i 60 milioni di residenti solo grazie all’apporto della popolazione straniera); un livello di fecondità (numero medio di fi gli per donna pari a 1,41) che, seppur in ri-presa dagli anni Novanta, ancora non consente di mantenere almeno costante la consistenza de-mografi ca.Con questi numeri, l’Italia è il secondo paese più anziano d’Europa (dopo la Germania), con un forte squilibrio generazionale: il rapporto di di-pendenza tra le persone in età inattiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione che “teorica-mente” si fa carico di sostenerle economicamente (15-64 anni) è passato dal 48 al 52 per cento in

dieci anni, a causa del peso crescente delle perso-ne anziane (da 27 ogni 100 in età attiva nel 2000 a 31 nel 2009).

Se il biennio 2008-2009 è stato straordinaria-mente diffi cile per l’economia mondiale e il si-stema economico italiano, il 2010, avviatosi sotto il segno di una ripresa della produzione e degli scambi internazionali, presenta ancora forti rischi di instabilità.Le turbolenze sui mercati fi nanziari e valutari del-le ultime settimane, che stanno spingendo molti governi europei ad adottare misure drastiche di

L’Italia di domaniOltre un terzo delle famiglie riduce la qualità o

la quantità di cibo acquistato

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aAttualità

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contenimento dei defi cit pubblici, mostrano i rischi che l’Europa e tutto il mondo devono ancora fron-teggiare per consolidare la ripresa economica.In Italia la caduta del prodotto è stata molto ac-centuata e più forte di quella registrata negli altri grandi paesi industrializzati: il Pil è tornato ai livelli dell’inizio degli anni Duemila. Nel marzo 2010 il numero di occupati è vicino a quello registrato a fi ne 2005 e inferiore di oltre 800 mila unità ri-spetto al massimo di marzo 2008.Il tasso di disoccupazione è cresciuto, così come l’inattività. Il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, dopo essere aumentato molto poco negli anni Duemila, è diminuito per due anni con-secutivi: il reddito disponibile annuo pro capite è oggi inferiore di circa 360 euro rispetto a quel-lo del 2000. Il rallentamento dell’infl azione e la discesa dei tassi d’interesse hanno contribuito a rendere meno diffi cile la quadratura dei bilanci familiari. Le famiglie italiane hanno ridotto la pro-pensione al risparmio, che ha raggiunto i livelli mi-nimi dagli anni Novanta.Le imprese hanno fronteggiato la crisi cercando di riorientare le produzioni e la presenza sui mercati internazionali. Le piccole e medie imprese, non-ché quelle più effi cienti, hanno gestito meglio le diffi coltà rispetto alle microimprese e a quelle di grande dimensione. Nonostante le gravità della recessione, molte imprese manifatturiere hanno aumentato l’occupazione e le esportazioni, mo-strando la vitalità di importanti segmenti del siste-ma produttivo italiano.Le politiche economiche hanno sostenuto il red-dito disponibile e cercato di contenere l’impatto della crisi sull’occupazione, incoraggiando l’uso della cassa integrazione guadagni. La perdita di occupazione ha riguardato soprattutto i giovani che vivono in famiglia, rendendo meno duro l’im-patto complessivo della crisi sulle condizioni dei bilanci familiari.Le diffi coltà e le incertezze del presente non de-vono però far dimenticare i problemi che il Paese deve affrontare per assicurare un futuro di prospe-rità alle generazioni attuali e a quelle future. Alla vigilia dell’adozione della nuova Strategia Europa 2020 è necessario comprendere come orientare le risorse disponibili al fi ne di creare le condizioni economiche, sociali e ambientali che determinano la qualità della vita in un Paese. La solidità di ampi

segmenti del sistema produttivo e della posizione patrimoniale di tante famiglie non possono far di-menticare le fragilità che la crisi dell’ultimo bien-nio ha confermato o accentuato.

Tornando ai dati, il calo è ancor più accentuato (-2,9%) se si considera la mediana, con la metà delle famiglie che non ha raggiunto una spesa mensile di 2.020 euro. Oltre 1/3 delle famiglie di-chiara di aver ridotto la qualità o la quantità di cibo e bevande che acquista, mentre cresce la spesa per il mutuo.L’Istituto di statistica spiega che la variazione in-corpora sia la dinamica infl azionistica (0,8% in-dice Nic), sia la diminuzione del valore del fi tto fi gurativo (-1,1%), “dunque la riduzione della spesa media mensile per consumi in termini reali appare alquanto signifi cativa”. La contrazione della spe-sa per consumi appare particolarmente eviden-te tra le famiglie con livelli di spesa medio-alti. Diminuisce del 3%, a 461 euro al mese rispetto al 2008, la spesa media per generi alimentari e bevande (che rappresenta il 18,9% della spesa to-tale) con una percentuale di famiglie che dichia-ra di aver diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti acquistati pari al 35,6% rispetto al 2008. All’abitazione viene ormai destinato oltre 1/3 della spesa totale (il 33,5% del 2009 contro il 32,1% del 2008), con una quota di famiglie che vive in affi tto al 17,1%, come nel 2008 e una spesa me-dia effettiva per il canone locativo pari a 372 euro (447 euro delle regioni del Centro e i 295 euro del Mezzogiorno, dove tuttavia si osserva l’incre-mento maggiore rispetto all’anno precedente). Il 74% delle famiglie vive in abitazione di proprietà e di queste il 15,9% paga un mutuo (era il 16,3% nel 2008). Questa voce di bilancio, pur non es-sendo una spesa per consumi ma piuttosto un investimento, “rappresenta un’uscita consisten-te che, per circa 2 milioni 902 mila famiglie, è pari, in media, a 510 euro al mese (erano 465 nel 2008)”, spiega Istat. La spesa non alimenta-re risulta stabile a livello nazionale e pari a 1.981 euro mensili, mentre diminuisce quella per servizi sanitari, tabacchi, comunicazioni.

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aAttualità

Entro la fi ne dell’anno scadono 16 milio-ni di tessere sanitarie, che saranno presto sostituite dalle nuove card in partenza dagli uffi ci dell’Agenzia delle entrate. Nessuna preoccupazione per i cittadini che non de-vono fare nulla per rinnovare il documento. Pensa a tutto l’Agenzia delle entrate.In prossimità della scadenza indicata sul tesserino, senza che i cittadini ne facciano richiesta, viene automaticamente inviata una nuova tessera a tutte le persone alle quali non sia decaduto il diritto ad usufruire dei servizi erogati dal Ssn. Niente corsa al rinnovo quindi. L’Agenzia delle entrate è già al lavoro. Tutte le tessere sanitarie scadute, o in scadenza en-tro la fi ne del prossimo mese di agosto sono state già prodotte e spedite.

Quelle che scadranno da settembre a dicembre 2010 (circa 16 milioni al netto di quelle prodotte dalle Regioni che ne curano la diretta emissione) vengono progressivamente riemesse in tempo utile per garantirne la consegna entro la data di scadenza. La tessera sanitaria, una volta scaduta, vale comunque come codice fi scale

Tessera in scadenzaEntro l’anno per 1 italiano su 4

Come, Cosa, Chi?Alcune delle domande a cui risponde l’Agenzia delle entrate in un apposita sezione del proprio sito web.

COME SI RICHIEDE IL DUPLICATOSe viene smarrita o rubata, è possibile chiedere un duplicato o agli uffi ci dell’Agenzia delle entrate, o alla Asl di appartenenza. Se invece i dati anagrafi ci riportati sulla tessera fossero errati, il cittadino può rivolgersi a un qualsiasi uffi cio dell’Agenzia delle entrate per chiedere la correzione.

COSA FARE PER I NEONATIAi nati dal primo gennaio 2006, dopo l’attribuzio-ne del codice fi scale da parte del Comune o di un uffi cio dell’Agenzia delle entrate, viene inviata au-tomaticamente una tessera con validità di un anno. Dopodiché, alla sua scadenza, viene inviata quella con la validità standard (6 anni).

Una anticipazioneSole 24 Ore Sanità - 30 luglioLa carta dei servizi sostituirà la tessera sanitaria

di Marzio BartoloniDopo solo sei anni di onorato servizio la tessera sanitaria va in pensione. Sarà assorbita gradualmente nella nuova carta nazionale dei servizi, la card elettronica “multiuso”, già sperimentata da alcuni Comuni e Regioni, che dovrebbe permettere ai cittadini di accedere on line a diversi servizi della Pa: dalla prenotazione di visite al pagamento dei ticket sanitari, dalla visualizzazione dei propri dati fi scali fi no alla verifi ca delle pratiche edilizie. Il progetto - che punta ad abbattere code e burocrazia - è contenuto nel decreto del ministero per l’Innovazione che ieri ha incassato il «parere favorevole » della Conferenza StatoRegioni.

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eEventi

Il Festival della Salute di Viareggio, giunto quest’anno alla terza edizione, è l’unico appuntamento nazionale dedicato al tema della salute. Nei giorni del Festival vengono af-frontate tutte le tematiche della sanità, sia in convegni scientifi ci che in talk show, da esperti italiani e inter-nazionali.

Il programma dei convegni verterà su tre fi loni: scientifi co, istituzionale e divulgativo.Tantissimi gli appuntamenti per parlare di pre-venzione, alimentazione, medicina, stili di vita e invecchiamento, del rapporto tra energia, am-biente e salute, ma anche di politica, delle emer-genze del nostro sistema sanitario, di economia e federalismo e delle tematiche etiche. Da segnalare, un convegno internazionale sul disagio mentale al quale interverrà un noto psichiatra ungherese che ha vissuto sulla propria pelle la coercizione in un ospedale psichiatrico, Gabor Gombos.

Il Festival, che quest’anno ha come titolo “La salute un equilibrio tra mente e corpo”, si rivolge in primo luogo ai cittadini che possono avere un contatto diretto con le amministrazioni locali, con le associazioni mediche onlus e con le aziende del settore. Le decine di migliaia di persone che hanno riempito le sale del centro congressi di Viareggio nelle passate edizioni, sono la dimostrazione dell’appeal scientifi co e nello stesso tempo popolare del Festival nelle varie aree in cui è declinato.

Questo terzo anno segna anche alcune signifi cative novità.La prima è l’organizzazione di diversi momenti di intrattenimento, spettacolo e cultura. La seconda è la “deloca-lizzazione” di alcuni appuntamenti scientifi ci di grande richiamo e dunque il coinvolgimento diretto dell’Azienda di promozione turistica della Versilia e delle associazioni di categoria. La terza, infi ne, sono i talk show condotti da Fabrizio Diolaiuti e Patrizio Roversi sulla follia e il suo contrario.

Gli appuntamenti sono affi ancati da eventi sportivi, teatrali e musicali, oltre che da presentazioni di libri, attività ludiche e didattiche per bambini e corner predisposti per screening di prevenzione gratuiti. Il Festival ospita inoltre un’area espositiva per aziende e associazioni.

L’equilibrio tra mente e corpoTema centrale del Festival della Salute 2010 (21-23 settembre)

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23 numero 62010

eEventi

ACCENDI IL CERVELLOUna grande mostra che ha per tema l’oggetto più complesso e affascinante che la scienza abbia mai affrontato, il cervello. L’allestimento propone una serie di applicazioni interattive didattico scientifi che di facile fruizione e di semplice contenuto.Telaio incantato, corteccia la marionetta, accendi il cervello, sonno sogno, viaggio nell’udito, test che ingannano il cervello, sono le aree del percorso in cui diversi oggetti aiuteranno a rispondere ad una serie di quesiti cu-riosi, scoprendo così, intuitivamente e attraverso il gioco, le leggi del comportamento umano che regolano la trasmissione di messaggi al e dal cervello.Attraverso gli scienziati che negli anni hanno ricevuto il premio Nobel si percorrono le tappe della ricerca sulle neuroscienze, si conoscono le aree cerebrali interessate all’elaborazione di coscienza, udito, vista, movimento, tatto, emozioni e olfatto, si svelano due attività principali del nostro cervello: ascolto e sonno. Esperienze di psicoacustica permettono, inoltre, di ascoltare l’inascoltabile. E, per concludere, è possibile cimentarsi con test

per valutare i diversi aspetti della nostra intelligenza.

A cura di Experimen-ta - Regione Piemon-te, TopEsof, Hic ad Hoc - cultura interat-tiva, con il contributo volontario dell’Asso-ciazione ScienzAt-tiva (Torino-Biella), il telaio incantato è una proiezione su uno specchio in cui rifl ettersi e contem-poraneamente par-tecipare alla visione di un’animazione 3D sul cervello.

Centinaia di migliaia di miliardi di cellule nervose - i neuroni - e un numero infi nito di collegamenti interagisco-no continuamente a formare una trama complessa che il grande fi siologo Charles Sherrington defi niva, con una metafora, il “telaio incantato”.

Nell’installazione Accendi il cervello si vedono come attraverso le complesse interazioni che l’encefalo e il midollo spinale stabiliscono con gli organi di senso, i muscoli e i vari organi del corpo, si compie il processo d’integrazione fi siologica e comportamentale con l’ambiente.Curiosa l’installazione Corteccia la marionetta attraverso la quale si scopre come alla stimolazione di una zona precisa della corteccia motoria, corrisponda l’attivazione di una specifi ca parte del corpo. Da questa zona della corteccia partono le fi bre nervose. Un touchscreen permetterà di muovere la marionetta, attivando diffe-renti zone della corteccia. Saranno tre i tipi di test progettati per valutare aspetti diversi della nostra intelligenza. I test valutano l’intelligenza emotiva, cognitiva e di capacità decisionale.

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aApprofondimenti

Professionalità, competenze e risorse scientifi che di due importanti enti di ricerca uniscono le forze contro la malaria, una delle principali emer-genze sanitarie del pianeta con Aids e tubercolosi. È stata siglata, infatti, l’intesa tra l’Istituto Superiore di Sanità e la Rete nazionale di ricerca universitaria sul-la malaria. L’accordo è stato uffi cializzato dall’incon-tro tra il presidente dell’Iss professor Enrico Garaci e il direttore del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Malaria (Cirm), professor Paolo Arese dell’Uni-versità di Torino.L’accordo rappresenta l’istituzionalizzazione dell’Ita-lian Malaria Network (la rete nata tre anni fa su ini-ziativa dello stesso professor Arese) e dà vita a un network di ricerca malariologica il cui punto di forza sta nella cooperazione tra gli atenei e i diversi istituti di ricerca del Paese. «La convenzione - quadro tra l’Iss e il Cirm - spie-ga Garaci - permetterà non solo di intensifi care lo scambio di informazioni, tecnologie e risorse speri-mentali già in corso tra i diversi laboratori, ma anche di attrarre fi nanziamenti pubblici e privati nazionali ed internazionali dedicati alla lotta contro la malaria».Il ruolo del sistema Iss-Università sarà decisivo nel

portare avanti la lotta contro un’infezione che oggi provoca ogni anno un milione di vittime nella fascia tropicale del mondo, e causa, in media, 10-12.000 casi di importazione in Europa, di cui circa 700 in Italia.

«Nel nostro Paese - sottolinea Arese - sono attivi da anni laboratori di ricerca malariologica di eccellenza internazionale, che operano nelle Università di Torino, Milano, Novara, Brescia, Perugia, Camerino, Siena, Roma e Napoli e presso l’Istituto Superiore di Sanità a Roma. Collegamenti tra questi laboratori sono iniziati nel 2007, ma solo ora si è formalizzata l’esistenza di una rete della ricerca malariologica italiana».L’Italian Malaria Network al momento conta oltre 110 ricercatori. Le loro competenze spaziano dalla ricer-ca biologica di base e dall’analisi genetica del pa-rassita Plasmodium (il protozoo agente della malat-tia), della zanzara Anopheles (l’insetto vettore della malaria) e dell’uomo, alla epidemiologia e genetica umana, allo studio della patogenesi sia in laborato-rio che nella osservazione clinica, alla formazione di giovani ricercatori e di operatori nella salute pubbli-ca. Un altro settore di fondamentale importanza è la ricerca sui farmaci: essendo spesso ineffi caci i tradi-zionali antifolati e la clorochina (ai quali il parassita ha ormai sviluppato resistenza), ci si trova in una fase di screening di nuovi farmaci antimalarici, che permet-tano di progredire e ottimizzare i risultati ottenuti con l’artemisina, il nuovo effi cace antimalarico in uso da circa un decennio.

Italian Malaria Network Una rete di eccellenza per sconfi ggere la malaria

La malaria ieri e oggi L’Italia ha eradicato la malaria da poco più di cin-quant’anni, attraverso opere di bonifi ca e campagne come quella condotta tra il 1947 e il 1951, caratteriz-zata da un impiego su vasta scala di insetticidi come il Ddt. La malattia parassitaria provoca però ancora circa un milione di vittime all’anno e colpisce oltre mezzo miliardo di persone nella fascia tropicale del mondo. Dalle zone in cui è più diffusa (Africa, Asia, America latina e centrale, Oceania), la malattia viene importata in migliaia di casi in Europa da chi viaggia per turismo o per lavoro. La ricerca scientifi ca è per-ciò costantemente chiamata a studiare i meccanismi della infezione malarica e ad individuare e contrastare la continua comparsa di varianti del parassita e della zanzara in grado di resistere a farmaci ed insetticidi.

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ApprofondimentiaA distanza di soli 2 anni dalla prece-dente, si sta manifestando in Piemonte una nuova epidemia di morbillo, che ha esordito a gennaio 2010, a partire da alcuni focolai diffusi su tutto il territorio. L’aggiornamento costante della situa-zione, riferita sia al Piemonte sia alle altre regioni italiane, è pubblicato nella sezione focus del sito di Epicentro (www.epicentro.iss.it /focus/morbillo/morbillo.asp) dove è possibile scaricare in formato pdf il rapporto redatto come fotografi a della situa-zione a fi ne luglio.In totale, dalla fi ne del mese di gennaio al 30 giu-gno 2010, sono stati segnalati 427 casi: 65 con-fermati in laboratorio, 303 epidemiologicamente correlati a casi confermati, 29 casi probabili e 15 casi sospetti; 15 sono invece risultati non casi dopo accertamenti effettuati in laboratorio, men-tre 3 sono casi con lieve sintomatologia in soggetti vaccinati (Tabella 1). I casi così classifi cati rispet-tano le defi nizioni della “Sorveglianza speciale” - Circolare del Ministero della Salute, Prot. Dgprev. V/10606/P/I.4.c.a.9 del 20.04.2007.Il maggior numero di casi (62%) si registra nelle fasce di età 10-14 anni e 15-19 anni.

Le Asl coinvolte sono 12 su 13 (Asl To1/2, To3, To4, To5, Bi, No, Vco, Cn1, Cn2, At, Al) e i fo-colai che è stato possibi-le defi nire sono 5: il pri-mo tra la Asl To3 (ex Asl 5) e la Asl Cn1 (ex Asl 17), con contagi avvenu-ti in un villaggio vacanze di Sestrière; il secondo nella Asl Cn2 (ex Asl 18); il terzo, ancora nella Asl Cn1, con coinvolgimento di soggetti residenti nel-la ex Asl 17, ma il caso

indice ha avuto contatti fuori Re-gione (un com-pagno di univer-sità a Ravenna); il quarto focolaio si è manifestato nella Asl To3 (ex Asl 10); infi ne il quinto nella Asl Al (ex Asl 21).

Il morbillo in PiemonteL’aggiornamento nel rapporto di Epicentro

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Approfondimentia

Il primo focolaio, da cui è derivato il maggior nu-mero di casi, è insorto nel territorio della ex Asl 5-Collegno. Il caso indice di questo focolaio è un ragazzo ventenne residente nella ex Asl 17-Savi-gliano, vaccinato con 1 sola dose, che al momento dell’insorgenza dei sintomi si trovava per lavoro a Sestrière. Il ragazzo ha sviluppato i primi sintomi il 29 gennaio 2010; nei giorni seguenti, altri ragazzi, che si trovavano in quella località per lavoro o per vacanza, residenti nella Asl To3, nella Asl Cn1 e

anche fuori Regione hanno manifestato i sintomi del morbillo.Dal mese di maggio non è più stato possibile de-fi nire nuovi focolai in quanto l’epidemia si è estesa sull’intero territorio regionale.

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aApprofondimenti

Promozione della salute, sviluppo sostenibile ed equità sociale: sono state queste le parole chiave della 20° edizione della conferenza internazionale sulla promozione della salute, orga-nizzata dall’International Union for Health Promo-tion and Education (Iuhpe), che si è tenuta a Gine-vra dall’11 al 15 luglio. Con circa 2200 partecipanti provenienti da oltre 120 Paesi di tutto il mondo, l’evento ha avuto una notevole risonanza ed ha offerto più di 2 mila eventi suddi-visi in sessioni plenarie e parallele, presentazioni di poster, workshop e molto altro.

L’intersettorialità

«Uno degli aspetti a cui è stata pre-stata maggiore attenzione», com-menta Pirous Fateh-Moghadam, membro del Gruppo tecnico nazio-nale Passi, «è stata l’intersettoria-lità nella promozione della salute. Le professionalità coinvolte erano infatti molte: oltre ai medici erano presenti sociologi, antropologi, psi-cologi e persino architetti. Si tratta di una rifl essione comune molto importante, soprat-tutto dal momento che spesso sono proprio le po-litiche che non hanno direttamente a che fare con la sanità a infl uire di più sulla salute dei cittadini. Nasce da questa visione, per esempio, l’idea delle healthy cities o i progetti che fanno capo all’health promoting schools approach».Dello stesso avviso è anche Valentina Possen-ti, del Gruppo tecnico nazionale Passi: «Ormai la

promozione della salute viene sempre più spesso affrontata con approcci intersettoriali che coinvol-gono le amministrazioni locali e le politiche a esse connesse, come quelle urbanistiche, dei trasporti o della mobilità. L’approccio intersettoriale e quel-lo partecipativo sono stati temi ricorrenti nel corso della conferenza e hanno rappresentato i due pun-ti di maggior contatto tra la visione dello Iuhpe e il programma Guadagnare Salute».

Il sistema Passi

Una sessione parallela è stata dedicata alla presen-tazione di vari sistemi di sorveglianza tra cui quello italiano, quello australiano e quello nordamericano. «Il Passi», spiega Pirous Fateh-Moghadam, «susci-ta sempre molto interesse per il suo dettaglio di informazioni a livello locale e per l’elevato tasso di adesione, determinato in parte al fatto che le

Ginevra 2010: Conferenza Iuhpe120 paesi parlano di Promozione della salute

fonte: Epicentro

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interviste sono precedute da una lettera della Asl e in parte al fatto che il sistema sanitario gode del-la fi ducia dei cittadini. Negli Stati Uniti, invece, le persone che si rifi utano di sottoporsi al questiona-rio sono molte di più e que-sto rappresenta un ostacolo per l’effi cacia e l’effi cienza del sistema di sorveglianza. Lo stesso vale per la metodologia dei campionamenti che negli Usa, avvenendo attraverso la selezione casuale di numeri di telefono fi ssi e non di no-minativi di persone, esclude dall’indagine chi possiede solo il cellulare. Si tratta di una fet-ta importante di popolazione, generalmente giovane o co-munque con caratteristiche diverse sul fronte degli stili di vita rispetto al resto della po-polazione».

La presenza italiana

Le iniziative del nostro Paese sono state rappre-sentate alla conferenza anche grazie a tre poster. «Il primo», commenta Valentina Possenti, «rientra nell’ambito degli obiettivi specifi ci del Programma di informazione e comunicazione per guada-

gnare salute (PinC): si tratta di una ricognizione delle attività presenti sul territorio nazio-nale nell’ambito della promo-zione degli stili di vita salutari. Un poster molto simile è stato presentato anche dai colleghi fi nlandesi».Il secondo poster, invece, è in-centrato sui risultati raggiunti dall’indagine Okkio alla salute in merito alla disseminazione delle informazioni ai genitori e ai pediatri su alimentazione e attività fi sica dei bambini delle scuole primarie. «Per i vari tar-get sono stati realizzati prodotti comunicativi differenti: il valore aggiunto di questa attività di

comunicazione sta nell’elaborazione e nella va-lutazione dei materiali, che avviene attraverso un approccio partecipativo. Una metodologia che alla conferenza ha suscitato parecchio interesse».

«Infi ne», conclude Valentina Possenti, «il terzo poster è una presentazione del progetto di comu-nicazione PinC, che ha permesso di introdurre la metodologia, gli obiettivi e i risultati attesi dell’ini-ziativa».

aApprofondimenti

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29 numero 5 2010

fFormazione

Gli eventi formativi residenziali

a cura di Farmaservizi Formazione

Dopo la pausa estiva, proseguono i corsi del “pacchetto formativo residenziale”. Riportiamo in questo numero le presentazioni dei prossimi appuntamenti di ottobre ai quali è possibile iscriversi inviando la scheda di adesio-ne (vedere pagina 31) sia via e-mail a [email protected] sia via fax al numero 011.56.98.958. Presentiamo, inoltre, il nuovo corso dedicato al tema della farmacia come centro socio-sanitario polifunzio-nale di servizi, che ha come provider la Facoltà di farmacia dell’Università di Torino.Si ricorda che i partecipanti a questi corsi possono richiedere i buoni parcheggio.

PACCHETTO FORMATIVO RESIDENZIALE

1. DAL LATTE IN POLVERE AI BISCOTTINI, GLI ALIMENTI PER L’INFANZIA: COME E COSA CONSIGLIARE

Sede Sala Riunioni dell’Associazione Titolari di Farmacia, Via Galliari 10/A - Torino

Data Mercoledì 6 ottobre 2010 - dalle ore 20,00 alle ore 24,00

Provider Farmaservizi Formazione s.r.l.

Docenti dottor Nico Maria SCIOLLA, dottoressa Marina BALTIERI, dottoressa Laura MENZIO

Costo euro 30,00 esente Iva

Partecipanti 200 laureati in Farmacia e Ctf

Crediti Il corso è in fase di accreditamento. Si presume che possa conferire circa 2/3 crediti.

2. LA FARMACIA COME CENTRO SOCIO-SANITARIO POLIFUNZIONALE DI SERVIZI: ANALISI DI PRIMA ISTANZA E PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI PER SPECIFICHE PATOLOGIE

Sede Sala Riunioni dell’Associazione Titolari di Farmacia, Via Galliari 10/A - Torino

DataSabato 9 ottobre 2010 - dalle ore 8,30 alle ore 18,30oppure Domenica 10 ottobre 2010 - dalle ore 8,30 alle ore 18,30

Provider Università degli Studi di Torino - Facoltà di Farmacia

Docentiprofessoressa Paola BRUSA, dottor Emilio CARBONE, dottor Giorgio CARBONE, dot-tor Fabio VOLONTÈ, dottor Paolo BERNUZZI, dottoressa Francesca DANOVARO, dottor Giorgio VECCO

Costo euro 50,00 esente Iva

Partecipanti 100 laureati in Farmacia e Ctf

Crediti Il corso è in fase di accreditamento. Si presume che possa conferire circa 5/7 crediti.

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30 numero 62010

f Formazione

Modalità di iscrizione per tutti i corsi

Accertata la disponibilità dei posti, procedere al pagamento della relativa quota di partecipazione, entro e non oltre 10 giorni dalla data di iscrizione pena la decadenza dell’iscrizione stessa:direttamente presso l’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Torino (ore 9,00/13,00 - 14,00/17,00) oppure tramite bonifi co bancario intestato a: FARMASERVIZI FORMAZIONE s.r.l. - BANCA ALPI MARITTIME - Credito Cooperativo Carrù IBAN: IT26U0845001000000050108226specifi cando: nome e cognome del partecipante, titolo e data del corso e inviando via fax (011 56.98.958) copia dell’avvenuto pagamento e dati per la fatturazione.Seguirà regolare fattura quietanzata, che sarà intestata come indicato all’atto del pagamento.

La possibilità di erogare nuovi servizi remunerati dal Ssn, secondo regole defi nite nell’ambito della convenzio-ne farmaceutica nazionale, costituisce un’importante opportunità di rilancio del ruolo della farmacia quale pri-mo presidio sanitario integrato nel Ssn, in grado di rispondere in modo adeguato alle esigenze della collettività.I servizi che potranno essere offerti dalle farmacie riguardano: - la partecipazione al servizio di Assistenza Domiciliare Integrata; - la collaborazione a iniziative fi nalizzare a garantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativo mo-nitoraggio; - l’erogazione di servizi di primo livello, rivolti cioè alla generalità della popolazione, con partecipazione a pro-grammi di educazione sanitaria e prevenzione, previa formazione dei farmacisti;- l’erogazione di servizi di secondo livello rivolti ai singoli assisiti, su prescrizione medica, tra i quali anche le analisi di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo con esclusione dell’attività di prescrizione e diagnosi e di prelievi tramite siringhe o dispositivi equivalenti; - la prenotazione di prestazioni ambulatoriali, con pagamento del ticket e ritiro del referto.

3. LE STATINE NON SONO TUTTE UGUALI: INDICAZIONI ATTUALI ALLA TERAPIA EVIDENZE E CONTROVERSIE

Sede Sala Riunioni dell’Associazione Titolari di Farmacia, Via Galliari 10/A - Torino

Data Mercoledì 20 ottobre 2010 - dalle ore 20,00 alle ore 24,00

ProviderFarmaservizi Formazione s.r.l. in collaborazione con l’Associazione Educazione Preven-zione Salute

Docenti dottor Mario BO, dottor Saverio MARENA

Costo euro 30,00 esente Iva

Partecipanti 200 laureati in Farmacia e Ctf

Crediti Il corso è in fase di accreditamento. Si presume che possa conferire circa 2/3 crediti.

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31 numero 6 2010

fFormazione

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32 numero 6 2010

gDai Giornali (*)

Adnkronos Salute SANITÀ2 agosto

Roma, al ministero spunta lastra dorata con citazione OmsDa qualche settimana una lastra dorata a destra del portone del dicaste-ro di Lungotevere Ripa, a Roma, ricorda agli italiani cosa si intende per salute. Proprio sotto il cartello con il nome del ministero guidato da Ferruccio Fazio, ne è stato di recente apposto un altro, che recita così: “La salute è uno stato di completo benessere fi sico, mentale e so-ciale e non solo l’assenza di malattie”. Si tratta di una citazione del-la defi nizione elaborata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in occasione dell’approvazione della sua costituzione, il 22 luglio del 1946, a New York, dai rappresentati di 61 Stati, ed entrata in vigore il 7 aprile del 1948. Insomma, queste parole hanno più di 50 anni, ma ancora molta forza. Tanto che il ministro Fazio le ha volute incidere proprio alle porte del ministero che tutela la salute degli italiani.

Asca SANITÀ LOCALE3 agosto

Siglato Accordo Aifa, Regione Lazio e Iss per sviluppo sinergieSviluppare sinergie nel settore farmaceutico, anche attraverso proget-ti di ricerca su attività e servizi di specifi ca competenza. Con questo obiettivo l’Agenzia Italiana del Farmaco ha stipulato un accordo di col-laborazione con la Regione Lazio e l’Istituto Superiore di Sanità.Il protocollo è stato siglato oggi dal direttore generale dell’Aifa Guido Rasi, dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini e dal presidente dell’Iss Enrico Garaci.“L’Aifa - ha detto Rasi - è da sempre impegnata a collaborare con le Regioni per condividere gli strumenti di accesso alle cure e di control-lo dell’appropriatezza della spesa farmaceutica. Questo accordo qua-dro impegna l’Agenzia con l’Iss a promuovere gli investimenti per le sperimentazioni cliniche e con la Regione Lazio ad indi-viduare quella rete di eccellenza che costituisce il primo elemento di attivazione per questo tipo di investimenti”.Inoltre, ”la rinnovata capacità ispettiva dell’Aifa - ha conclu-so - consentirà la competizione di investimento in siti produtti-vi sul territorio regionale, già tradizionalmente fl orido rispetto ad altre localizzazione europee”.

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Dai Giornali (*)gAdnkronos Salute PEDIATRIA3 agosto

Più rischi depressione per teenager ‘drogati’di InternetIncollati al pc, dipendenti da social network e costantemente in Rete: se in casa c’è un adolescente che risponde a questo identikit, allora è arrivato il momento di correre ai ripari, magari staccando la spina del computer. Secondo ricercatori cinesi e australiani che hanno pubblica-to il loro studio su ”Archives of Paediatrics & Adolescent Medicine”, infatti, i teenager ”drogati” di Internet sono due volte e mezzo più a rischio depressione rispetto ai coetanei che hanno un rapporto equili-brato con la Rete.La ricerca è stata condotta su 1.000 adolescenti con un’età media di 15 anni. Monitorando il loro rapporto con il pc, gli studiosi della Scuo-la di medicina di Sidney e i colleghi della Sun Yat-Sen University, a Guangzhou, sono giunti alla conclusione che i rischi di cadere nel mal di vivere lievitano per quei ragazzi che, disconnessi dalla Rete, si sentono mancare la terra sotto i piedi. Poco più del 6% degli adolescenti nel campione aveva un rapporto pato-logico con Internet. Ciò signifi ca che bastava si staccassero dal pc per sentirsi improvvisamente nervosi, lunatici, ansiosi e depressi. Ma una volta tornati online, il malessere veniva meno. Nessuno di loro soffriva di depressione all’inizio dello studio. Dopo 9 mesi, tuttavia, alcuni si erano ammalati del male oscuro, così i ricercatori hanno potuto appurare il maggior pericolo corso da chi non riusciva a fare a meno della Rete. Tuttavia non è ancora chiaro, precisano i ricercatori guidati da Law-rence Lam e Zi Wen-Peng, se sia l’uso patologico di Internet a rendere i teenager più a rischio depressione o se al contrario sia la tendenza al mal di vivere ad accendere la loro ossessione per la Rete.

Le Scienze FARMACOGENOMICA9 agosto

Linee guida per l’applicazione clinica della genomicaPer ottenerle sono stati confrontati oltre 30.000 mo-delli previsionali rispetto a una stessa serie di dati genetici di interesse clinico e tossicologico. Fra i migliori, un modello italiano

Le ricerche sul genoma umano sono fortemente orientate a prevedere lo sviluppo di possibili malattie e a valutare in anticipo l’effi cacia, an-che a livello individuale, di nuovi farmaci. Biotecnologie di frontiera, come la tecnica dei “microarray”, hanno reso possibile l’analisi contem-poranea di migliaia di campioni, ma fi nora mancava un esperimento condot-to su larghissima scala per defi nire l’affi dabilità delle previsioni che ne derivano, così fondamentali per le singole persone e per la società.

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gDai Giornali (*)

Ad affrontare la questione ci hanno pensato i ricercatori del progetto MAQC-II che ha coinvolto 36 gruppi di ricerca a livello internazionale coordinati dalla Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia statuni-tense del farmaco.

I risultati ottenuti, pubblicati sulla rivista Nature Biotechnology, sono proposti come base delle linee guida per la ricerca farmacologica e le applicazioni cliniche.

“Nel corso dell’esperimento team indipendenti provenienti dalla ricerca industriale e accademica si sono confrontati su medesimi dati genetici di interesse clinico e tossicologico. Sono stati analizzati 13 problemi e sviluppati complessivamente più di 30.000 modelli relativi a diverse tipologie di tumori. Ai ricercatori è stato chiesto di dichiarare in an-ticipo tutte le tecniche di calcolo per la scoperta di geni candidati, mentre solo la FDA conosceva i valori clinici dei dati di validazione”, ha spiegato Cesare Furlanello, responsabile del gruppo di ricercatori italiani della Fondazione Bruno Kessler, formato da Giuseppe Jurman, Sa-mantha Riccadonna e Roberto Visintainer.

“Il confronto fi nale fra i risultati prodotti dai diversi modelli predit-tivi sviluppati ha permesso di individuare le principali cause di varia-bilità, talvolta legate ai metodi di analisi, e di proporre riferimenti molto rigorosi che serviranno alla Fda nelle fasi di accettazione di nuovi farmaci o procedure innovative.”

“Come team della Fondazione Fondazione Bruno Kessler - ha proseguito Fur-lanello - siamo molto soddisfatti per i risultati ottenuti nell’ambito di MAQC-II: uno dei nostri modelli è stato selezionato come il migliore per uno dei problemi proposti e in generale i nostri modelli sono risultati fra i più stabili. La partecipazione è stata molto impegnativa, con mesi di calcolo e un po’ di rischio scientifi co, anche se non si è trattato di una competizione ma di una ricerca dedicata a costruire regole condivise di analisi, tuttavia adesso abbiamo un sistema bioinformatico ad alte pre-stazioni e riproducibilità che stiamo già valorizzando con altri centri di ricerca. Sulla riproducibilità scientifi ca si gioca ora una delle partite più importanti della medicina genomica”.

Ulteriori approfondimenti relativi alla ricerca sono pubblicati sulla ri-vista The Pharmacogenomics Journal.

Corriere della Sera.it PREVENZIONE SECONDARIA2 settembre

Attenti all’ictus che ritornaUn paziente su quattro smette di prendere i farmaci dopo tre mesi dal primo eventoAUTORE: Danilo di Diodoro

MILANO - Un quarto delle persone che sono state colpite da ictus, dopo

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Dai Giornali (*)gtre mesi dall’evento acuto smette di prendere i farmaci che gli erano stati prescritti per ridurre il rischio di andare incontro a un succes-sivo ictus. In termini tecnici, vuol dire che queste persone smettono di fare prevenzione secondaria, ossia la prevenzione che serve a evitare il ripetersi dell’evento. E non si tratta di un rischio remoto. In Italia ogni anno si verifi cano circa 185 mila ictus, di cui 150 mila sono dovuti a nuovi casi, mentre 35 mila sono le recidive, quelle che la prevenzione secondaria dovrebbe appunto evitare o almeno limitare. Prevenzione im-portante, perché l’ictus è un evento che in quasi la metà dei casi porta a morte entro il primo anno, e molto spesso lascia una invalidità, che talora può essere anche grave. LO STUDIO - I dati sulla scarsa aderenza delle persone ai trattamenti prescritti al momento dell’uscita dall’ospedale provengono da una ricerca pubblicata sugli Archives of Neurology da parte di un gruppo di ricerca-tori americani guidati da Cheryl Bushnell. Lo studio è stato realizzato in 106 differenti ospedali, coinvolgendo un gruppo di circa 2.600 pazien-ti, che sono stati seguiti nel tempo dopo la dimissione. I risultati di questo studio indicano che a tre mesi dall’evento acuto un quarto delle persone non prende più i farmaci come prescritto, probabilmente per una serie di motivi diversi. È possibile che in parte sia il paziente stesso che decide di interrompere l’assunzione delle medicine, mentre in altri casi è il medico di famiglia a prendere la decisione, non essendo del tutto d’accordo con la continuazione a lungo termine della cura. «Sono aspetti del comportamento di chi deve assumere il farmaco e di chi lo deve prescrivere che dovranno essere esplorati ulteriormente» dicono gli autori della ricerca. FATTORI PROTETTIVI - Quello che è emerso chiaramente dai risultati di questo studio è che alcuni fattori risultano associati al fatto che le persone continuino a fare la prevenzione secondaria a tre mesi dall’evento acuto. I più persistenti sono coloro che sanno di avere un disturbo car-diaco associato e coloro ai quali sono state prescritte cure non ecces-sivamente complicate dalla presenza di troppi farmaci. Molto importante anche che al momento della dimissione sia stata spiegata alle persone e a chi deve prendersi cura di loro, l’importanza della prevenzione secon-daria, e siano state date chiare indicazione su come fare per rifornirsi successivamente dei farmaci di cui si ha bisogno. Infi ne c’è la variabile della qualità di vita: maggiore è la qualità percepita dal paziente, più forte la sua determinazione a fare una attenta prevenzione secondaria per evitare possibili ulteriori danni.

Corriere della Sera.it FARMACI CONTRAFFATTI2 settembre

Le onde che individuano i farmaci falsiUno strumento basato sulla risonanza magnetica può ana-lizzare le sostanze chimiche nascoste nei medicinaliAUTORE: fonte Ansa

MILANO - Rendono più della droga e il loro mercato è in continua espan-sione, visto che circa l’1% di tutti i prodotti farmaceutici distribuiti

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gDai Giornali (*)

legalmente nei Paesi sviluppati è contraffatto, con punte del 50% del totale dei prodotti venduti via internet. In Italia il 37% acquista far-maci attraverso canali illeciti, e il giro d’affari annuo è di 3 miliardi di euro. Ma ora c’è un’arma in più per far fronte a questo problema: uno strumento che in modo rapido ed economico permette di scovare subito i farmaci contraffatti. A realizzarlo sono stati alcuni ricercatori svedesi e inglesi dell’università di Lund, che sperano di avere il prototipo pron-to entro due anni. Lo strumento è simile a una piccola cartella, in cui il farmacista, l’agente farmaceutico o il personale doganale può mettere un pacco di pastiglie, senza doverlo aprire, e nel giro di un paio di minuti rivela se il farmaco è falso o no.ESPLOSIVI - La tecnica base usata per costruirlo ha le sue origini in quella utilizzata per scoprire bombe ed esplosivi tramite la risonanza magnetica nucleare, usata anche nell’aeroporto londinese di Heathrow. «Si tratta di un metodo affi dabile, semplice ed economico - commenta Andre-as Jakobsson, uno degli autori della scoperta -. Esponendo una sostanza a onde radio, lo spin del nucleo dell’atomo cambia rapidamente. Quando l’impulso radio è emesso e la risonanza ritorna normale, viene rilasciato un segnale debole e unico per ogni sostanza. In questo modo si capisce quale sostanza chimica è nascosta nel materiale». Quello che hanno fatto i ricercatori svedesi e inglesi è stato riuscire ad applicarlo ai farmaci, per scoprire se contengono i principi attivi indicati sulla confezione. «I segnali emessi da una sostanza chimica sono molto deboli - continua Jakobsson -, ma siamo riusciti a sviluppare degli algoritmi matematici che ci consentono di catturarli. E siamo anche riusciti a fi ltrare le interfe-renze dei metalli, che spesso si trovano negli involucri delle pillole».DUE SU CINQUE - Secondo il rapporto “Cracking Counterfeit Europe”, con-dotto in 14 Paesi europei e pubblicato recentemente, quasi due italiani su cinque (il 37% dei cittadini, solo i tedeschi ci superano in Europa) acquistano farmaci attraverso canali illeciti, rappresentati soprattut-to da internet e dai viaggi all’estero. Spesso si tratta di medicine con l’obbligo di ricetta medica. Un comportamento che muove un giro d’affari annuo di oltre 3 miliardi di euro, pari a un terzo del valore complessi-vo europeo del mercato dei farmaci contraffatti, 10,5 miliardi di euro. La frode viaggia soprattutto sul web, dove si stima che tra il 50 e 90% dei farmaci acquistabili online siano falsi. Modalità, quella telematica, scelta da molti italiani: il 27% ritiene infatti il web uno strumento più pratico per l’acquisto delle medicine, mentre il 21% lo considera utile per risparmiare denaro. Oltre un terzo degli italiani intervistati acqui-sta abitualmente medicinali con obbligo di prescrizione al di fuori dei canali uffi ciali: di questi uno su sei ammette di acquistare online farmaci senza ricetta.

AGI FARMACI3 settembre

In California primo spot su uso medico marijuanaIn California è stato trasmesso in tv il primo spot che promuove l’uso medico della marijuana. È accaduto sulla rete KTXL, fi liale locale della

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Dai Giornali (*)gFox, non senza lamentele da parte del pubblico. Nel video di 30 secondi si vedono bianchi e afro-americani che parlano dei benefi ci della droga. Le loro parole sono accompagnate da scritte che spiegano come la marijua-na sia utile per chi è soffre di diabete, HIV, Epatite C e ipertensione.

Yahoo Salute Professional ATTUALITÀ6 settembre

In aeroporto arriva “l’angolo della salute”A cura de Il Pensiero Scientifi co Editore

Nella prospettiva di un’attenzione ancora più pronunciata al cliente-vet-tore, ai viaggiatori e a tutti gli addetti ai lavori, Ata handling S.p.A lancia il “corner della salute”, una postazione teleguidata per il check-up medico utile sia ai lavoratori delle compagnie aeree sia ai viaggiatori per monitorare episodi e stati di malattia a bordo degli aerei.

La notizia è stata data nei giorni scorsi a Palermo, in occasione del primo Customer Operations Workshop, da Ata, la società privata del gruppo Acqua Marcia che presta servizi di assistenza a terra negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, Catania, Venezia e dal 2010 Roma Fiumicino e Ciampino.

Si tratta di una tecnologia che permetterà di esaminare in tempo reale e pervenire con tempestività alla formulazione di diagnosi mediche, parti-colarmente utili negli stati di emergenza. Una seduta-consolle metterà in collegamento il personale di volo o il viaggiatore che ha bisogno di un primo soccorso con il medico specialista del caso che fornisce assistenza da terra.

Fonte: Customer Operations Workshop

* La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specifi cata in testa al singolo articolo.

Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato.

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LibriLConsigli di gestione per una farmacia in salute

fonte: Punto Effe - numero 13-16 settembre 2010

Una farmacia in salute è in equilibrio fi nanziario - riesce a reperire i mezzi fi nanziari che permetteranno di fare fronte ai pagamenti - in equilibrio economico - è in grado di coprire con i ricavi i costi di gestione - e in equilibrio patrimoniale - dispone di un attivo e di un passivo patrimoniale in equilibrio sia nel breve sia nel lungo termine.Perché tutto questo sia possibile le sfi de che il titolare deve affrontare, soprattutto in questi tempi diffi cili, sono molte, a cominciare dalle com-plesse decisioni sulla forma giuridica e sul trasferimento generazionale dell’azienda. Tutti i titolari di farmacia dovrebbero leggere quindi il libro di Giovanna Castelli, nota commercialista di Varese. La gestione della far-macia, nuovo volume della collana editoriale che Bayer ha creato come guida ai temi normativi e giuridici della professione. Dopo la prima parte appunto dedicata alle scelte inerenti alle diverse forme di impresa e di gestione societaria e a vendite, donazioni e successioni, nel libro si esa-minano nel dettaglio la gestione amministrativa della farmacia, il control-lo di gestione macro e micro, l’analisi fi nanziaria-patrimoniale e le verifi -che fi scali, per concludere parlando di studi di settore e di redditometro.Navigare a vista per i titolari non è già più possibile e lo sarà sempre meno visto che il principale cliente delle farmacie, l’Ssn, vuole innanzi-tutto risparmiare.Dotarsi di strumenti essenziali per trasformare le sfi de in opportunità è dunque indispensabile. «Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa» è la bella citazione di Rainer Maria Rilke con cui si conclude il libro.

TITOLO La gestione della farmaciaAnno: 2010Autore/Curatore: Giovanna CastelliEdizione: Editoriale GiornalideaPagine: 192

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39 numero 62010

Libri LSanità americana: quale modello?

Il libro cerca di offrire ai lettori la descrizione chiara e sintetica delle prin-cipali caratteristiche del sistema sanitario americano, proponendo la cor-nice storico-politica della sua evoluzione e dando conto dell’importante svolta che la riforma rappresenta. Da segnalare anche l’attenzione che il volume dedica ad un’organizzazione sanitaria unica nel panorama della sanità americana, poco nota in Italia anche se attiva ormai da più di 50 anni: Kaiser Permanente, un modello da conoscere e studiare, che inte-resserà tutti coloro che ricercano le soluzioni migliori per rendere l’assi-stenza sanitaria più funzionale, più effi cace, più “centrata” sul paziente.

Dal volume La Premessa

Il sistema sanitario americano è pieno di contraddizioni forti: è il siste-ma di gran lunga più costoso al mondo, mentre registra performance di salute tra le peggiori tra i paesi industrializzati; è il sistema più avanzato nel campo della ricerca e dell’innovazione biomedica ma una parte con-sistente della popolazione non ne può fruire.Altra singolare contraddizione riguarda l’informazione: nessun sistema sanitario al mondo è così ricco di informazioni facilmente fruibili, con centinaia di enti e istituzioni che sfornano a getto continuo volumi im-pressionanti di dati su una vasta serie di argomenti, dall’epidemiologia all’economia sanitaria, dalla qualità delle cure alle disuguaglianze nella salute; eppure nessun sistema sanitario al mondo è così diffi cile da rac-contare e descrivere come quello americano, in mancanza - da sempre - di una legge che regoli l’ordinamento sanitario della nazione e - d’altro canto - in presenza di un’estrema frammentazione nei differenti settori

del sistema: delle istituzioni (governo federale e governi statali), delle assicurazioni e dei produttori di servizi.Lo scopo di questa prima parte del libro è duplice: da un lato offrire ai lettori la descrizione chiara e sintetica delle principali caratteristiche del sistema sanitario americano, dall’altro proporre la cornice storico-politica dell’evoluzione di questo sistema. Evoluzione che culmina con l’approvazione da parte del Congresso degli Stati Uniti della riforma voluta dal Presidente Barack Obama, il quale, rivolgendosi ai parlamentari, ha così affermato: «Questa non è una riforma radicale, ma è una grande riforma. Questa legge non aggiusta tutto ciò che non funziona nel nostro sistema sanitario, ma si muove nella direzione giusta. Per la prima volta nella storia della nostra Nazione il Congresso ha approvato una riforma complessiva del sistema sanitario.L’America aveva aspettato per cento anni questo momento. Questa notte, grazie a voi, lo abbiamo fi nalmente raggiunto».La descrizione del sistema sanitario americano - capitoli 1-7 - si riferisce alla situazione in vigore al momento in cui il libro è stato prodotto e stampato. Le innovazioni e i cambiamenti introdotti dalla riforma di Obama, approvata dal Congresso il 23 marzo 2010, sono riportati nel capitolo 8. Va fi n d’ora segnalato che le parti più signifi cative e più ingenti dal punto di vista fi nanziario della riforma saranno attuate a partire dal 2014.

TITOLO Le sfi de della sanità americana. La riforma di Oba-ma. Le innovazioni di Kaiser Permanente.Anno: 2010Autore/Curatore: Gavino Ma-ciocco, Piero Salvadori, Paolo TedeschiEdizione: Il Pensiero Scientifi coPagine: 180

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lt Tempo libero

40 numero 62010

Cisaf e Gran TourVIAGGIO NELLA FARMACIA STORICA TORINESE

La Città di Torino ha organizzato Gran Tour, un viaggio nei luoghi della storia, della cultura e dell’arte; un’unica manifestazione che, a partire da aprile fi no a novembre, propone itinerari, visite e attività di conoscenza del nostro territorio. L’obiettivo di Gran Tour è portare a scoprire e conoscere un patrimonio spesso poco noto o non accessi-bile. Sono quattro le sezioni del programma: Cantieri aperti, Passeggiate e itinerari, Musei chiese e monumenti e la sezione Scienza, tecnica e natura.Nell’ambito della sezione Scienza, tecnica e natura del Gran Tour, il Cisaf (Collegio Indipendente Subalpino per le Arti Farmaceutiche) ha curato la realizzazione dei due seguenti itinerari che comprendono la visita a varie farmacie storiche di Torino. La prenotazione è obbligatoria ed è possibile effettuarla telefonando al numero verde 800329329 (dalle 9 alle 18) oppure recandosi presso InfoPiemonte in via Garibaldi 2 (dalle 10 alle 18) e presso la Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti in via Napione 2 dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 18 (telefono 011.8179451). La conferma della prenotazione avviene con il pagamento della quota di partecipazione entro 10 giorni dalla pre-notazione stessa, presso InfoPiemonte, oppure con bonifi co bancario. Potete trovare tutte le informazioni su Gran Tour sul sito www.torinocultura.it oppure su www.piemonteitalia.eu.

Viaggio nella farmacia piemontese tra il XVII e il XIX secolo

Il centro storico di Torino presenta sei farmacie storiche, lecui peculiarità artistiche, tecniche, storiche e culturali permettono una interessante lettura dell’evolversi della professione farmaceutica torinese tra il XVII secolo e l’inizio del XX: si tratta della Farmacia degli Stemmi di via Po e delle farmacie XX settembre, Angle-sio, Della Consolata, Ferrero e Bosio.Nella Farmacia degli Stemmi spicca l’arredo ligneo originale, completo e perfettamente restaurato, così come sono interessanti l’arredo ottocente-sco ed i numerosi strumenti del XIX secolo conservati presso la Farmacia XX Settembre, il grande, bellissimo e prezioso vaso della Teriaca che costi-tuisce il “pezzo” più importante della Farmacia Anglesio. Il pregevole corre-do di vasi in vetro, cristallo e cerami-ca orna la Farmacia della Consolata, mortai settecenteschi, arredi lignei, un portale in marmo e una raccolta di an-tiche droghe sono conservate presso la Farmacia Ferrero ed infi ne spicca l’originale ed artistica facciata in stile Liberty della Farmacia Bosio.Gli oggetti conservati nelle singole farmacie offrono lo spunto per illustrare i momenti salienti della medicina, della chirurgia e dell’arte farmaceutica in Piemonte, nel periodo compreso tra la fi ne del

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Tempo libero lt1600 e l’inizio del 1900, lo stato di salute della popolazione nei diversi periodi, la ricorrenza di epide-mie, l’opera dei medici ed i farmaci più usati, nonché le loro tecniche di preparazione e le indicazioni terapeutiche. In una delle farmacie visitate vide i suoi esordi anche l’industria farmaceutica piemon-tese.

Viaggio tra la farmacia storica torinese e quella ospedaliera attuale

Le farmacie storiche torinesi sono numerose e interessanti: la farmacia Algostino e Demichelis e la farmacia Operti di piazza Vittorio Veneto, la farmacia Bestente di piazza Carignano e la Regia Farma-cia Masino di via Maria Vittoria.

La storia di queste farmacie è molto ricca. Gli arredi, gli strumenti, i vasi e le scato-le lignee in esse conservate costituiscono un pregevolissimo “corpus” di mobili ed oggetti farmaceutici del XVIII e XIX seco-lo che permettono di conoscere la vita e il lavoro delle spezierie torinesi dei secoli passati: i ritmi lavorativi, gli strumenti uti-lizzati, i farmaci più usati, le caratteristiche economiche, tecniche e sociali, la vita di speziali, medici e malati.L’Antica Farmacia dell’Ospedale Maggiore San Giovanni Battista e della Città di Torino, in via Giolitti, istituita alla fi ne del XVII se-colo, ad uso esclusivo dei ricoverati presso l’Ospedale, fu aperta al pubblico nel 1732. A questo anno risale l’arredo ligneo, inte-gralmente conservato, che fa di essa uno dei più notevoli esempi di farmacia baroc-ca in Italia.

L’attuale farmacia interna delle “Molinette” è invece una delle più grandi e moderne far-macie ospedaliere italiane, una realtà sanita-ria poco nota alla maggior parte dei cittadini, estremamente interessante per i suoi conte-nuti tecnici, operativi e sociali.

data: martedì 19 ottobreritrovo: in via Po 31 alle 15.30durata del percorso: tre ore circaquota di partecipazione: 3 euroaccompagnatori: Pierangelo Lomagno e Giovanni Ferrarisitinerario: l’itinerario inizierà dalla Farmacia degli Stemmi sita in via Po n° 31 e proseguirà toccando altre cinque farmacie storiche poste nel centro di Torino

data: lunedì 4 ottobreritrovo: in piazza Carignano 2/A alle 15.00durata del percorso: tre ore circaquota di partecipazione: 8 euroaccompagnatori: Pierangelo Lomagno e Giovanni Ferrarisitinerario: si visiteranno tre antiche farmacie nel centro di Torino e successivamente ci si trasferirà in pullman per raggiungere l’attuale Farmacia Ospedaliera interna delle “Molinette”

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