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Stiamo vivendo un passaggio decisivo e forse epocale per il Sistema sanitario nazionale. Elaborare e studiare le cifre aggiornate, fotografare la realtà, con le sue eccellenze ma anche con tanti sprechi e inefficienze, serveproprio per poterla cambiare. È dunque indispensabile l’aiuto che viene dal Compendio SIC Sanità in Cifre,

elaborato con accuratezza dal Centro Studi di FederAnziani.Beatrice Lorenzin - Ministro della Salute

Il presente compendio descrive in modo dettagliato oltre al quadro epidemiologico, le risorse che il sistema è chiamato a ripensare in maniera diversa al fine di riorganizzare e integrare i servizi ospedalieri e territoriali

in modo tale da dare delle risposte più efficaci e mirate alle diverse tipologie di pazienti.Luca Coletto - Assessore alla Sanità della Regione Veneto

Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

Il Compendio Sanità in Cifre è certamente un ottimo punto di partenza e un prezioso strumento di “navigazione”all’interno del mondo della sanità italiana.

Luca Pani - Direttore Generale AIFA Agenzia Italiana del Farmaco

La fotografia puntuale offerta dal Compendio SIC rappresenta uno strumento fondamentale nell’analisi dei datidi spesa sanitaria e della qualità delle cure offerte, dando un servizio fondamentale a tutti gli attori coinvoltinella governance del Sistema Sanitario Nazionale nell’interesse dei cittadini e, in primo luogo, degli Anziani.

Massimo Scaccabarozzi - Presidente Farmindustria

Le conseguenze dell’invecchiamento sulla salute rappresentano una delle preoccupazioni più inquietanti per i cittadini: il rovescio della medaglia di una vita più lunga è forse proprio il timore di trascorrerne una parte

in condizioni di sofferenza, di non autosufficienza e di non ottenere le cure e le attenzioni necessarie.Enrique Häusermann - Presidente Assogenerici

La spesa sanitaria pubblica è sotto pressione, e tende a crescere in quasi tutti i Paesi industrializzati, risentendodi costi sociali sempre più elevati; e questo trend è destinato a continuare, alla luce dell’aumento

dell’aspettativa di vita, come mostrano i dati del Compendio SIC.Alessandro Sidoli - Presidente Assobiotec

Già dai dati SIC 2012 si evidenzia una diminuzione degli ambulatori e laboratori pubblici rispetto a un aumento di quelli privati. E parliamo di informazioni relative al 2010, dove le conseguenze dei tagli lineari adottati negli

ultimi anni ancora non possono emergere.Stefano Rimondi - Presidente Assobiomedica

Il mio auspicio è che la consultazione del SIC, con i suoi dati, possa indurre a una riflessione più ampia earticolata sulla spesa sanitaria e sulle sue varie componenti, per uscire dalla logica dell’emergenza e costruire

l’assistenza sanitaria del futuro.Annarosa Racca - Presidente Federfarma

È strabiliante e meraviglioso che questo popolo di Federanziani dia vita ogni anno ad un prodotto di osservazione“cri tica” della realtà come il compendio S.I.C. Sanità in Cifre che riesce a mettere in evidenza luci ed ombre,

progressi e regressioni di un importante livello di civiltà quale il Servizio Sanitario Nazionale.Giacomo Milillo - Segretario Generale Nazionale FIMMG

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“La salute è il primo dovere della vita”Oscar Wilde

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Il PresIdente della rePubblIca

GIorGIo naPolItano

ha conferIto a federanzIanI

In occasIone della PresentazIone del comPendIo

sIc sanItà̀ In cIfre 2011

una ProPrIa medaGlIa dI raPPresentanza

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© Copyright 2013 by SIC srlVia Duilio, 13 - 00192 Roma

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Proprietà letteraria riservata - printed in Italy

Stampa: Stige - Arti Grafiche S.p.A.Via Pescarito, 110 - 10099 San Mauro (TO)

Finito di stampare nel mese di novembre 2013

La riproduzione con qualsiasi processo di duplicazione delle pubblicazioni tutelate dal diritto d’autore è vietata e penalmenteperseguibile (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633). Quest’opera è protetta ai sensi della legge sul diritto d’autore e delle Convenzioni internazionali per la protezione del diritto d’autore (Convenzione di Berna, Convenzione di Ginevra).Nessuna parte di questa pubblicazione può quindi essere riprodotta, memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasiforma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, ecc.) senza l’autorizzazione scritta dell’editore. In ogni caso di riproduzioneabusiva si procederà d’ufficio a norma di legge.

Si ringraziano per la collaborazioneSimone AureliMarta CareddaAlessandro CesaroniAlberto DreiValerio FiorentinoClaudio LuciElisabetta Marfori SaviniGianluca MessinaMarianna MessinaDaniela NarcisoRosita RocchettiSara RuggeriStefano SermontiLuciana ValenteMaria Teresa Zelante

A cura diRoberto Messina

Coordinatori ScientificiAchille CaputiAmerico CicchettiFranco FontanaFrancesco Saverio MenniniGianluca Trifirò

RedazioneClaudio Taranto

Responsabile Rapporti IstituzionaliEmanuela Baio

Ufficio ComunicazioneEleonora Selvi

Segreteria di RedazioneManuela Tardioli

Presidente Corte di Giustizia Popolareper il Diritto alla SaluteGiuseppe Pozzi

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Anche in questa ultima edizione FederAnziani scatta una precisa fotografia del sistema sanitario,attraverso una puntuale raccolta dei dati demografici, epidemiologici, relativi all’organizzazione del SSN,alla spesa sanitaria e farmaceutica, ai conti economici regionali.

Per progettare e realizzare il compendio “SIC Sanità in cifre 2012” il centro studi SIC diFederAnziani si è avvalso della collaborazione di quattro prestigiose università: il CEIS di Tor Vergata,la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Dipartimento clinico-sperimentaledi medicina e farmacologia dell’Università di Messina e la Luiss Business School.

Hanno inoltre collaborato associazioni di settore e numerosi esperti del settore sanitario, perraggiungere la maggior completezza e precisione possibili.

Stiamo vivendo un passaggio decisivo e forse epocale per il Sistemasanitario nazionale. Elaborare e studiare le cifre aggiornate, fotografarela realtà, con le sue eccellenze ma anche con tanti sprechi e inefficienze,serve proprio per poterla cambiare. È dunque indispensabile l’aiuto cheviene dal Compendio SIC Sanità in Cifre, elaborato con accuratezza dalCentro Studi di FederAnziani.

Sappiamo tutti che il sistema sanitario va urgentemente razionalizzato,per liberare risorse e renderlo sostenibile in modo da rispondere più effi-cacemente alla sfida che ci pongono questi tempi di crisi. Proprio in vistadi un radicale ripensamento del sistema è indispensabile la sinergia traistituzioni e realtà associative, a maggior ragione se queste rappresen-tano le persone anziane, principali fruitrici del Servizio Sanitario Nazionale.Ruolo centrale gioca la tendenza all’invecchiamento della popolazioneda assistere, che costringe ad individuare nuovi modelli di assistenza edi cura con ricadute sul tessuto sociale ed urbanistico.

Per la prima volta dopo dieci anni siamo riusciti, nel Disegno di leggedi stabilità per il 2014, ad evitare che venisse toccato il Fondo SanitarioNazionale, rifiutando così la logica dei tagli lineari che ha finora sottrattorisorse al settore sanità in maniera indiscriminata e che non può rappre-sentare la medicina giusta per affrontare il tema degli “sprechi”. Le risorsenecessarie devono invece essere reperite con una riforma profonda, tenendoconto delle differenti capacità organizzative, culturali, nonché degli sforzi edei successi già ottenuti negli anni dalle singole realtà regionali.

Con la garanzia di un finanziamento adeguato a regime per il pros-simo triennio si pongono le basi per una revisione profonda del Sistemasanitario nazionale, che dovrà trovare attuazione nel nuovo Patto dellasalute: assieme alle Regioni dobbiamo licenziarlo entro la fine dell’anno.Costi standard, centrali uniche d’acquisto, e-healt, deospedalizzazione,revisione dei Lea: la sfida è a tutto campo.

Non dimentichiamo che il nostro sistema sanitario è stato consideratodall’OMS uno dei primi in Europa, sulla base del miglioramento dello statocomplessivo della salute della popolazione, della qualità della rispostaalle aspettative di salute e di assistenza sanitaria dei cittadini e, infine,dell’assicurazione delle cure sanitarie a tutta la popolazione.

L’obiettivo è aggiornarne i modelli organizzativi, puntare su unagovernance illuminata, ristrutturare la spesa, tagliare gli sprechi, in mododa rendere il sistema sostenibile e vicino ai bisogni delle persone.

Ministro della Salute

Beatrice LorenzinMinistro della Salute

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Il settore sanitario è un settore cruciale, in primo luogo perché la saluteè considerata un bene primario ed inalienabile del cittadino ed in secondoluogo perché la sanità assorbe ingenti risorse finanziarie.

Il Sistema Sanitario deve non solo perseguire la sua missione, che èrappresentata dalla promozione della salute, ma anche garantire l’equitàe l’efficienza economica del sistema.

Le linee di sviluppo della sanità nazionale, per l’appunto, non possonoessere altro che la risposta ad alcune questioni principali e fondamentalicon cui ogni sistema sanitario deve fare i conti per realizzare adeguata-mente la propria missione:- garantire il diritto alla salute;- promuovere il miglioramento continuo della qualità dell’assistenza;- osservare i vincoli, sempre più stringenti, di bilancio.

Oltre a tali questioni i sistemi sanitari sono costretti a far fronte aduna società che si sta evolvendo, in cui si sviluppano forti cambiamentiepidemiologici verso nuove patologie e malattie cronico-degenerative,l’aumento dell’età media, la richiesta di continuità assistenziale, l’evoluzio-ne del progresso tecnologico e scientifico e la scarsità di risorse, che hannoavuto ed hanno tuttora un forte impatto sull’organizzazione sanitaria esui costi crescenti che ne conseguono.

La correlazione tra un’attenta analisi sull’origine e sulla tipologia dicosti sostenuti da una struttura sanitaria e quella di miglioramento dellaqualità dell’assistenza e di progresso tecnologico-scientifico, diventa quindidi fondamentale importanza.

Le direttive impartite a livello nazionale impongono alle regionispecifici obiettivi organizzativi, strutturali e clinici, volti al raggiungimentodi un sistema sanitario regionale e nazionale appropriato e di qualità.Si conferma la valenza dello spostamento del baricentro dell’ospedaleal territorio nell’ottica di razionalizzazione della rete ospedaliera edincremento dell’appropriatezza nel ricorso ai ricoveri ospedalieri.

A fronte di tutte queste problematiche il presente compendio descrivein modo dettagliato oltre al quadro epidemiologico, le risorse che il sistemaè chiamato a ripensare in maniera diversa al fine di riorganizzare e inte-grare i servizi ospedalieri e territoriali in modo tale da dare delle rispostepiù efficaci e mirate alle diverse tipologie di pazienti, ovvero tendere alla

Regione Veneto

realizzazione di un modello di presa in carico del paziente che dia rispo-sta a ogni livello di cura nella struttura più adeguata, sia ospedaliera cheterritoriale. Questo rapporto rende disponibili dati utili all’approfondi-mento e all’analisi degli aspetti organizzativi e di maggiore costosità delsistema sanitario.

Ulteriore merito del rapporto è di rendere trasparente e condividerele informazioni sull’utilizzo delle risorse dimostrando l’attenzione al cit-tadino non solo quale paziente ma portatore di interesse diretto rispettoall’utilizzo delle risorse pubbliche.

Individuare il miglior grado di efficienza nella combinazione dei fattoriproduttivi permette di liberare risorse da poter indirizzare verso nuovipercorsi di assistenza o migliorando quelli esistenti.

L’anno 2013 inoltre introduce un ulteriore elemento forte di incenti-vazione al confronto poiché verrà recepita la direttiva europea secondola quale i cittadini potranno curarsi liberamente anche in Stati diversi daquello di residenza.

Questo porterà alla creazione di un circolo virtuoso di emulazionedi qualità che coinvolgerà professionisti e strutture, in cui sarà importanteche le regioni italiane sappiamo valorizzare e promuovere sempre di piùgli elevati standard di qualità dei servizi, la valorizzazione di eccellenzee delle migliori pratiche nate in contesti specifici ma che possono essereadattate e riproposte.

Luca ColettoAssessore alla Sanità - Regione VenetoCoordinatore della Commissione Salute

della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

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La nuova edizione del Compendio SIC Sanità in Cifre offre ai lettori,come di consueto, una considerevole quantità di dati e altrettante chiavidi interpretazione dello stato di salute del nostro Sistema SanitarioNazionale. Spesso, impegnati come siamo ad analizzare le vicende quoti-diane del nostro Paese, tendiamo a dimenticare un dato di fatto piuttostoimportante: il nostro rimane l’unico vero sistema universalistico in Europa.Ciò comporta un’enorme responsabilità, che grava sulle spalle di tutti gliattori che costituiscono la nervatura dell’SSN, nessuno escluso. Si trattadi un’eredità che dobbiamo portare sulle spalle con grande orgoglio econ la consapevolezza che nonostante le difficoltà e talune aberrazioniil nostro SSN rappresenta ancora un esempio unico di solidarietà e civiltàper tutto il Mondo.

In questo scenario, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) è chiamataa un compito molto delicato, quello di garantire l’accesso ai medicinalivalutandone il rapporto rischio/beneficio e al contempo governare laspesa farmaceutica, nello sforzo di osservare il mandato istituzionale edi dare compimento all’obiettivo, sancito dalla Costituzione, di tutelarela salute dei cittadini. Si tratta di un compito gravoso reso ancor piùcomplesso, come testimoniato dagli approfondimenti contenuti nellepagine del Compendio, dalle condizioni demografiche, epidemiologichee socio-economiche che sono in continua evoluzione.

Per l’AIFA l’accesso a cure farmacologiche davvero innovative pertutti rappresenta la cartina di tornasole che segnala il livello civiltà di unPaese. In Italia abbiamo assistito a una riforma, quella del Titolo V dellaCostituzione che, pur non avendone le intenzioni, ha di fatto determinatonell’ambito sanitario il trasferimento della gestione farmaceutica al livellodelle Regioni con una conseguente diseguaglianza nelle terapie chepossono o non possono essere accessibili ai cittadini.

I tempi sono senz’altro maturi per una seria riflessione sull’effettoche le modifiche all’architettura costituzionale hanno prodotto dal puntodi vista dell’efficienza del nostro SSN. Con il termine efficienza intendiamoin questo contesto il rapporto tra l’efficacia dei servizi e/o dei farmacierogati e i rischi derivanti dalla moltiplicazione degli organi decisionali,dalla duplicazione di attività, dal conseguente rallentamento dell’azioneamministrativa e da disomogeneità regionali nell’accesso alle cure cheportano ad interrogarsi sul contrasto esistente tra l’ottemperamento aidettami del Titolo V e la necessità di garantire la tutela della salute ditutti i cittadini, come stabilito dall’articolo 32 della Carta costituzionale.

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)

Le differenze regionali sono peraltro evidenti anche dal punto di vistadell’appropriatezza nel consumo dei farmaci, come si può facilmenteevincere dal recente e rinnovato Rapporto sull’uso dei farmaci in Italia(OsMed 2012), pubblicato dall’AIFA, determinando una forte disomoge-neità ingiustificata da ragioni di tipo epidemiologico.

Per questo da tempo auspichiamo una seria riflessione sull’opportunitàdi restituire centralità e unitarietà al nostro Servizio Sanitario Nazionaleper rimarcarne e valorizzarne il tratto omnicomprensivo, riportando nel-l’alveo dello Stato centrale la competenza legislativa sulla sanità.

La nuova struttura demografica dell’Italia, inoltre, ci spinge a ripensareil nostro approccio alla malattia e alla cura, attraverso un’analisi piùapprofondita e una conoscenza migliore dei bisogni di salute di ognisingolo gruppo demografico. La popolazione anziana assorbe più dellametà dei consumi e della spesa complessiva per i farmaci e i pazienti dietà superiore ai 74 anni sono più esposti alla concomitanza di patologiediverse. In futuro anche la medicina di genere occuperà un posto semprepiù rilevante nel quadro della ricerca e della progettazione delle nuove tera-pie, in base alle evidenze della scienza medica che indicano l’importanzadelle differenze fisiologiche e di incidenza delle patologie determinatedall’appartenenza a un genere.

Questi sono solo due esempi delle aree su cui si dovranno inevitabil-mente confrontare tutti coloro che partecipano al governo dei fenomeniche caratterizzano il comparto sanitario ma, anche in questo caso, andràfatto in modo coordinato ed omogeneo in tutto il Paese.

È solo con una maggiore produzione e diffusione della conoscenzae con la capacità di interpretare, e non solo di registrare, i fenomeniemergenti che potremo rispondere con tempestività e prontezza allesfide che ci aspettano negli anni a venire.

Il Compendio Sanità in Cifre è certamente un ottimo punto di par-tenza e un prezioso strumento di “navigazione” all’interno del mondodella sanità italiana.

Prof. Luca Pani Direttore Generale AIFA

Agenzia Italiana del Farmaco

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Nell’edizione passata del Compendio, alla quale ho avuto il piaceredi partecipare, avevo sottolineato quanto fosse importante migliorarel’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale, anche attraverso la valoriz-zazione del ruolo del farmaco e delle sue imprese.

A distanza di dodici mesi, lo scenario macroeconomico non sembramutato e la riorganizzazione del SSN rimane una questione aperta, alcentro del dibattito tra Istituzioni e Parti Sociali. La domanda di salutecresce di pari passo con l’invecchiamento della popolazione e i vincoli distabilità sui conti pubblici mettono sotto pressione la spesa sanitaria.

Quest’anno Farmindustria ha presentato l’Orologio della Vita, un veroe proprio cronometro del tempo in più guadagnato da ciascuno di noigrazie ai farmaci, ai corretti stili di vita e ai progressi della medicina.

Se oggi si vive di più e meglio è anche grazie al farmaco. Da unlato, infatti, è aumentata l’aspettativa di vita, che ha raggiunto quota 82anni; dall’altro è migliorata anche la qualità del vivere. Un contributoche nasce dai grandi “salti nelle cure”, che hanno sconfitto malattieprima mortali, e dai continui miglioramenti apportati dall’innovazioneincrementale nell’efficacia del trattamento, nella riduzione di effetti col-laterali, nella facilità d’uso dei medicinali.

Da troppi anni la farmaceutica è oggetto dei tagli alla spesa. Dal 2006al 2012 la spesa pubblica per medicinali è diminuita del 3% a fronte diun aumento del 9% del totale in sanità, con incrementi fino al 25% perdeterminate voci. E nonostante la farmaceutica sia pari al 14% dellaspesa sanitaria pubblica, paga il 30% dei tagli imposti dalle manovreper il triennio 2012-2014. I dati parlano chiaro anche nel confronto congli altri grandi Paesi europei: l’Italia spende meno in farmaci (260 europro-capite rispetto a una media europea di 366, il 26% in meno) esiamo il Paese su cui gravano più ostacoli per l’accesso al mercato deimedicinali innovativi, tra i quali tempistiche di inserimento più lunghe.Una situazione che pesa sulla qualità delle cure e sulla loro omogeneitàsu tutto il territorio nazionale.

Incertezza normativa, frammentazione a livello regionale, tagli allaspesa, barriere all’accesso all’innovazione sono vincoli che mettono arischio il valore industriale di un’industria che è una punta di eccellenzanello scenario italiano, grazie al primato in competitività, produttività,Ricerca, esportazioni e qualità delle Risorse Umane.

Farmindustria

Sul territorio sono presenti 174 fra piccole, medie e grandi imprese,in cui sono impiegati oltre 60 mila addetti, una rete industriale che negenera altrettanti nell’indotto. Dei 26 miliardi di euro di valore della pro-duzione, il 67% è rivolto all’export, e 2,4 miliardi sono investiti metà inRicerca e metà in produzione. Numeri che fanno del settore farmaceuticoin Italia il secondo più grande d’Europa, dopo la Germania.

L’industria farmaceutica è in una fase molto delicata e gli investitoriosservano il contesto italiano con molta attenzione, per decidere semantenere i propri investimenti, disinvestire, in alcuni casi rafforzare illoro ruolo in Italia. Allo stesso tempo il Servizio Sanitario affronta la sfidadecisiva che lo vede sul crinale della riforma e della crescita da unaparte e della dequalificazione dall’altra, in una spirale di minori risorsee inefficienza gestionale.

La farmaceutica nell’ambito della Sanità, è l’unico comparto davverocontrollato e tracciabile con efficacia e il solo con tetti vincolanti che preve-dono l’obbligo per l’industria di ripiano della spesa in eccedenza. Il settoreha già fatto la propria parte e per questo le risorse vanno ora cercate nellealtre voci di spesa, perseguendo una maggiore appropriatezza nell’usodegli altri beni e servizi e la razionalizzazione della rete ospedaliera.

Un risultato che può arrivare solo da un forte impegno da partedelle Istituzioni e di tutti gli stakeholder per reingegnerizzare la Sanità inItalia, superando una politica di tagli che troppo spesso ha penalizzatola farmaceutica. Ecco perché è da salutare con soddisfazione la sceltadel Governo di non introdurre nella Legge di Stabilità i tagli al SSN, peravviare invece un processo di vera ottimizzazione della spesa sanitarianel Patto di Stabilità.

Anche per questo la fotografia puntuale offerta dal Compendio SIC“Sanità in cifre” rappresenta uno strumento fondamentale nell’analisidei dati di spesa sanitaria e della qualità delle cure offerte, dando unservizio fondamentale a tutti gli attori coinvolti nella governance delSistema Sanitario Nazionale nell’interesse dei cittadini e, in primo luogo,degli Anziani.

Buona consultazione.

Massimo ScaccabarozziPresidente Farmindustria

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Il progressivo invecchiamento della popolazione è ormai noto atutti. Ciò che colpisce maggiormente nel panorama del XXI secolo è ilfatto di assistere a una ridistribuzione demografica senza precedenti, incui entro il 2050 la proporzione di anziani tenderà a raddoppiare, pas-sando dall’11% al 22% della popolazione totale.

Nei prossimi 5 anni, per la prima volta nella storia dell’umanità, ilnumero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quellodei bambini al di sotto dei 5 anni. L’incremento della popolazione anzianasarà più evidente nei Paesi in via di sviluppo, ma nei Paesi industrializzatiil segmento di popolazione che aumenterà maggiormente sarà quellodegli ultraottantenni, il cui numero, entro il 2050, risulterà praticamentequadruplicato (fonte: Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianzae Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma).

Parallelamente all’aumentata aspettativa di vita, si è verificata unatransizione epidemiologica nella patologia emergente: da una situazionein cui erano prevalenti le malattie infettive e carenziali, si è passati a unapreponderanza di quelle cronico-degenerative. Tanto nei Paesi in via disviluppo che in quelli a più alto reddito, si prevede che il numero di sog-getti con disabilità, derivante principalmente dalle malattie non trasmis-sibili, aumenterà proporzionalmente alla crescita della popolazione, conuna più alta percentuale proprio nelle classi di età più avanzata.

Nel panorama mondiale l’Italia è uno dei Paesi con la maggioreproporzione di persone ultra 64enni, che costituiscono circa il 20% dellapopolazione. Una proporzione destinata ad aumentare, visto che le piùrecenti proiezioni Istat indicano anche che, nel 2051, un italiano su tre avràpiù di 64 anni.

Le conseguenze dell’invecchiamento sulla salute rappresentanouna delle preoccupazioni più inquietanti per i cittadini: il rovescio dellamedaglia di una vita più lunga è forse proprio il timore di trascorrerneuna parte in condizioni di sofferenza, di non autosufficienza e di nonottenere le cure e le attenzioni necessarie.

È stato evidenziato già da tempo un rischio riguardo alla sosteni-bilità di lungo periodo dei sistemi sanitari: l’aumento dell’aspettativa divita corrisponde a un aumento delle patologie croniche con conseguen-te crescita dei costi assistenziali e sanitari e difficoltà di sostenibilità del-l’assistenza.

Assogenerici

La crisi economica attuale, la riduzione delle risorse alla sanità,l'invecchiamento della popolazione e le prossime scadenze dei brevettipossono costruire fattori che favoriscono lo sviluppo del mercato dei far-maci equivalenti, gettando le premesse per una sana riforma del sistema.Un sistema che abbia come interesse comune il paziente, l'appropria-tezza e l'efficienza nella gestione delle risorse e che possa garantire atutti l'accesso alle cure al costo più basso.

L’industria del generico è attiva nel nostro Paese da più di 10 anni conaziende che danno lavoro a circa 10 mila persone. Il 60% della produ-zione degli equivalenti disponibili avviene proprio in Italia. Se l’Italia siallineasse alla media dei Paesi europei, dove il farmaco generico è unarealtà consolidata e culturalmente accettata, il SSN gioverebbe di risorseincrementali dovute alla dinamica concorrenziale sui prezzi. Inoltre unmaggiore ricorso ai farmaci equivalenti determinerebbe un risparmioconsistente anche per i cittadini, che oggi spendono annualmente oltre800 milioni di euro per coprire la differenza di prezzo tra l’equivalente eil farmaco di marca a brevetto scaduto. Ma questo è possibile solo elimi-nando gli ostacoli alla penetrazione nel mercato.

In questi anni Assogenerici ha cercato di stare al fianco delle principaliorganizzazioni dei pazienti e dei cittadini/consumatori italiani, con unacostante opera di informazione e divulgazione soprattutto di quegli aspettilegati ai procedimenti autorizzativi a garanzia della qualità e della sicurez-za dei farmaci sui quali la confusione e la strumentalizzazione hannogiocato un ruolo chiave nel frenare la conoscenza dei generici equivalentinel nostro Paese. Senza dimenticare che tra i cittadini vi sono anche glioperatori sanitari stessi. Occorre considerare che, allo stato attuale, c’èuna consapevolezza in tema di salute mai vista in passato. I cittadini sipresentano davanti agli operatori sanitari molto più informati di prima,non senza spirito critico.

Una recente indagine di Google ha evidenziato che oltre 16 milionidi italiani l’anno cercano online approfondimenti su farmaci e specifichepatologie e che la rete rappresenta un punto di riferimento in tema disalute, collocandosi subito dopo il medico ed il farmacista. Il problemaè la qualità di questa informazione: è vero che ora il paziente riesce adavere un bagaglio di conoscenze elevato - tanto che nel dialogo con ilcurante necessita di un confronto più intenso - però non sempre la situazio-ne è positiva, soprattutto se non è dotato degli strumenti per discernere trafonti attendibili o meno.

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Enrique Häusermann Presidente Assogenerici

I cittadini ricevono un costante bombardamento di informazioni,spesso anche contraddittorie, da fonti più o meno certificate. Il contenutodi questa enorme massa di informazione - e disinformazione - riguardaanche in buona parte il farmaco generico e ha contribuito a creare con-fusione e sfiducia. In questo contesto, l’obiettivo che ci siamo posti comeAssociazione, soprattutto negli ultimi 3 anni, è stato quello di dare informa-zioni semplici, dirette e facilmente comprensibili, per creare una culturadiffusa sul generico. La fiducia nel concetto stesso di farmaco generico èancora tutta da costruire poiché ad oggi tutte le campagne di informazioneche sono state condotte sono state imperniate sul fattore prezzo, comeunico valore identificativo del farmaco generico. La leva dell’accessibilitàlegata al costo ridotto non è però l’unica rilevante per i pazienti.

Il ruolo che l’Agenzia Italiana del farmaco ha svolto in questi anni èstato fondamentale poiché in molte occasioni l’Agenzia ha saputo aprirsiper far comprendere al meglio a tutti i cittadini che ciò che viene dis-pensato sul territorio nazionale gode di tutta la sicurezza e dei controllinecessari garantiti proprio dalle politiche regolatorie gestite dall’Agenzia.In questo senso l’invito che rivolgiamo all’agenzia è di continuare inquest’opera di coinvolgimento delle organizzazioni dei pazienti e deiconsumatori nei processi regolatori, attraverso l’utilizzo di strumenti quali ilricorso alla consultazione pubblica, fino ad oggi estraneo al panoramaitaliano e rivelatosi di particolare efficacia. I pazienti dovrebbero averefiducia che riceveranno, da un lato sicurezza, qualità e trattamenti appro-priati e, dall'altro, informazioni accurate, pertinenti e complete su tutti iprocessi regolatori riguardanti i farmaci.

Come già sottolineato, nell’“era Internet” il pubblico ha accesso aduna varietà di fonti di informazioni e la quantità enorme di notizie fornitedal web può influenzare notevolmente l'opinione pubblica rispetto atutto ciò che ruota intorno al farmaco: le “percezioni” negative, forniteda fonti inaffidabili, diventano facilmente “realtà". Solo un processoregolatorio partecipativo, inclusivo e flessibile nel cogliere non solo icambiamenti tecnologici nel nostro settore, ma anche i bisogni e lenecessità espresse dai fruitori finali del bene farmaco, potrà essere pia-namente compreso ed accettato con fiducia.

La trasparenza è il cardine di questi processi, un valore assoluta-mente fondamentale.

È con estremo piacere che accolgo anche quest’anno l’invito diFederAnziani ad introdurre, in qualità di Presidente di Assobiotec, l‘edi-zione 2012 del compendio SIC “Sanità in Cifre”.

Il progressivo invecchiamento della popolazione italiana aumentala richiesta di fabbisogno di salute del nostro Paese e le biotecnologiepossono certamente dare risposte concrete a molti problemi, aiutandonel contempo la sostenibilità di una spesa sanitaria in continuo aumento.

Grazie alla progressione delle conoscenze scientifiche dell’ultimoventennio, in primis lo studio del genoma umano, è stato infatti final-mente possibile individuare i meccanismi patogenetici di molte malattie,soprattutto nella vasta area delle patologie ad origine genetica.

Inoltre, i progressivi miglioramenti nella comprensione dei processifisiologici e patologici, sia a livello cellulare che organico, hanno apertola strada a molteplici possibilità di diagnosi, cura e trattamento, semprepiù mirati, per svariate patologie.

In quest’ambito le biotecnologie costituiscono la frontiera avanzatadella ricerca biomedica offrendo una valida risposta alle esigenzeespresse dal mondo della sanità. La ricerca biotecnologica nell’ambitodelle scienze della vita si è oggi fortemente concentrata sullo sviluppo dinuove soluzioni terapeutiche, incluse le più recenti terapie avanzate, dia-gnostiche molecolari e nuovi vaccini; sono già milioni i pazienti che nelmondo hanno beneficiato dei progressi delle biotecnologie in termini ditrattamento, prevenzione e diagnosi.

Nell’ambito della ricerca di nuove soluzioni terapeutiche, la strategiasu cui si basa sulla progettazione e sullo sviluppo di veri e propri biofarmaciad azione mirata contro singoli target molecolari, tali da risultare più sicuried efficaci contro le malattie tradizionali; in questo modo è possibileindividuare nuovi approcci al trattamento di malattie per le quali ad ogginon esiste ancora una adeguata risposta.

La branca della farmacogenomica ad esempio, consente al clinicodi abbinare ad ogni singolo paziente il farmaco o la posologia più adatta;si tratta in questo caso di una ‘terapia personalizzata’, che consente,oltre al trattamento efficace e mirato, la riduzione degli effetti avversi,delle complicanze, ed in ultima analisi dei costi che gravano sul SistemaSanitario Nazionale.

Assobiotec

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Un altro esempio di ricerca di frontiera è rappresentato dalle cosid-dette terapie avanzate, che comprendono la terapia cellulare, la terapiagenica e l’ingegneria tissutale, e si ripropongono di offrire trattamenti,anch’essi spesso personalizzati, a numerosi pazienti affetti da malattiealtamente debilitanti quando non mortali. Interessanti prospettive emer-gono anche dall’uso delle cellule staminali, che si sono dimostrate in gradodi indurre l’organismo a rigenerare i tessuti danneggiati nella malattiadi Parkinson, nelle patologie del midollo spinale, cardiovascolari, epatichee nel cancro.

Ma affinché una terapia possa essere somministrata al momentogiusto ed erogata in maniera ottimale è necessaria una diagnosi accuratae tempestiva. Per questo motivo l’innovazione biotecnologica è forte-mente impegnata anche nel comparto diagnostico, e ha già portato allosviluppo di nuovi metodi e dispositivi di analisi, derivanti dalla biologiamolecolare, dall’immunoistochimica, dalla genetica e dalle stesse nano-tecnologie, che consentono di diagnosticare patologie delle quali untempo si ignorava addirittura l’esistenza.

Le nuove metodiche permettono, inoltre, di affrontare in manierapiù efficiente la gestione del paziente e la razionalizzazione di costi sanitari.Una diagnosi rapida e tempestiva, costituisce un indubbio beneficio nonsolo per i cittadini, ma anche per il sistema sanitario nel suo complesso.

La spesa sanitaria pubblica è, infatti, sotto pressione, e tende a cresce-re in quasi tutti i Paesi industrializzati, risentendo di costi sociali sempre piùelevati; e questo trend è destinato a continuare, alla luce dell’aumentodell’aspettativa di vita, come mostrano i dati del Compendio SIC.

In questo scenario si inserisce l’innegabile impatto che ha un far-maco sul territorio, in termini di diminuzione di ricoveri, di costi sociali, diforza lavoro, rappresentando già di per sé uno strumento di risparmio.Se poi si parla di farmaco biotecnologico, considerato il valore aggiuntoe le specificità di cui sopra, le biotecnologie possono davvero rappre-sentare un fattore determinante per il contenimento dei costi e per lagaranzia della qualità delle cure offerte. I più recenti dati di farmaco-economia dimostrano, infatti, che uno degli strumenti più importanti pergestire le spese sanitarie è la diagnosi precoce delle malattie croniche:quanto più questa è tempestiva, tanto più le terapie messe in atto risultanoefficaci, traducendosi in una diminuzione dei costi di ospedalizzazionee comorbidità.

Inoltre, anche quando si parla di farmaci come valore economico ilfattore tempo è determinante: per una gestione ottimale della sanitàoccorre anche che i tempi di accesso alle nuove terapie siano celeri enon gravati da opinabili ritardi sia a livello centrale che regionale.

In conclusione per mantenere i più alti livelli di qualità nell’erogazionedelle cure, l’imperativo è ricorrere a strumenti di diagnosi (predittiva,identificativa e quantificativa) e terapia che consentano di correlare ladiagnosi a schemi terapeutici specificamente mirati sulle caratteristiche delpaziente, di instaurare terapie efficaci e sicure e di monitorarne l’efficacia,permettendo di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili.

In questo senso le biotecnologie rappresentano il futuro della medicinamoderna, oltre a una chiara opportunità di ridurre costi della sanità in Paesicon una maggiore incidenza di malattie croniche dovute all'invecchiamentodella popolazione.

Alessandro SidoliPresidente Assobiotec

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La Sanità nel suo complesso è un sistema fondamentale per lacoesione sociale e, nei paesi più sviluppati, un potente traino per l’eco-nomia e lo sviluppo industriale in settori ad alta tecnologia e intensità diricerca. Il nostro SSN, dalla sua costituzione nel 1978 fino ad oggi, è statoprotagonista di una rapida espansione sotto il profilo sia qualitativo chequantitativo. Al crescente peso istituzionale sono seguite numerosemisure di riordino della spesa pubblica in questo settore come, solo perfare un esempio, quelle dei primi anni Ottanta dopo la crisi dei sistemidi welfare del 1979.

L’Italia, insieme ad altri paesi occidentali industrializzati, ha dovutoaffrontare fin da subito la sfida della sostenibilità economica pur man-tenendo l’equilibrio tra garanzie ai cittadini, organizzazione dei servizi,omogeneità e qualità delle prestazioni offerte. La sfida più grande che ilnostro Paese ha dovuto affrontare - e sta affrontando tutt’oggi - è quelladi rendere la spesa pubblica per la Sanità sostenibile senza pregiudicarela qualità dei servizi sanitari e l’equità di accesso alle cure.

Nonostante ciò, anche la Sanità sta pagando un pesante contributoalle politiche di rigore messe in atto dai Governi succedutisi fino ad oggi,per scongiurare il rischio di una crisi finanziaria del Paese.

Nel complesso si tratta di manovre pesantissime per il servizio sanitarionazionale, tanto pesanti che mai come ora sono a rischio le fondamentastesse del SSN per il quale è previsto che venga ridotto il finanziamentostatale in una misura che va ben oltre la soglia del possibile migliora-mento dell’efficienza: i numeri ufficiali parlano di una riduzione delfinanziamento statale pari a 14.320 milioni nell’arco dell’intero triennio2012-2014, di cui 8.520 milioni (circa mezzo punto di prodotto internolordo) nel 2014.

Eppure se prendiamo in esame l’incidenza percentuale sul PIL dellaspesa sanitaria totale nei Paesi OCSE, vediamo che il nostro Paese èsenza dubbio tra i più “virtuosi”: la spesa sanitaria pubblica pesa infattisolo per il 7,4% sul PIL. E coerentemente con questo quadro, anche lacrescita della spesa in Italia è stata contenuta, segno evidente che nonè affatto “fuori controllo”, ma decisamente controllata.

Le due manovre di spending review e la legge di stabilità 2012hanno avuto un impatto molto rilevante sulla Sanità, portando a unariduzione del 5% dei volumi e delle prestazioni per i contratti in essere;

Assobiomedica

alla determinazione dei prezzi di riferimento a partire dal 2013; all’intro-duzione di un tetto alla spesa, calcolato sul finanziamento nazionale delSSN, a partire dal 2013. Queste misure hanno portato a una riduzionedella spesa in dispositivi medici del -33%, ossia a livelli inferiori al 2008.

Ma il problema che scaturisce da questi tagli non è solo delle impresedel nostro settore: la vera questione è che a minori investimenti in tec-nologie mediche corrispondono meno prestazioni, meno innovazionee il rischio di un complessivo abbassamento della qualità del Serviziosanitario nazionale.

Già dai dati SIC 2012 si evidenzia una diminuzione degli ambulatorie laboratori pubblici rispetto a un aumento di quelli privati. E parliamodi informazioni relative al 2010, dove le conseguenze dei tagli lineariadottati negli ultimi anni ancora non possono emergere. Il rischio è chenei prossimi anni si vada a creare in modo ancor più evidente un sistemasanitario a doppio regime: quello pubblico impoverito, con tecnologieacquistate al prezzo più basso, quindi di mediocre qualità e obsolete; equello privato non convenzionato, efficiente e tecnologicamente avanzato,al quale però potranno accedere esclusivamente i cittadini abbienti.

Non si eliminano sprechi e inefficienze, introducendo modalità,come la centralizzazione degli acquisti che, con il meccanismo delle garea ribasso, altera il mercato perché sulla spinta della volontà di un rispar-mio, non si tiene conto né della qualità né dell’appropriatezza delle scelte.Introdurre politiche di acquisto poco idonee al settore non aiuta infattiad affrontare il problema della spesa sanitaria in modo serio e appro-priato, col rischio che certe misure siano inefficaci e minino soprattuttola qualità dei prodotti e delle prestazioni offerte ai cittadini.

Stefano Rimondi Presidente Assobiomedica

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I dati economici sono ormai parte integrante della nostra vita.Ogni giorno stampa e TV, con grafici e tabelle, snocciolano cifre sullespese dello Stato e delle Regioni, sul debito pubblico (il nostro arrivaormai a 2.000 miliardi di euro, pari a 33.000 euro pro-capite), sul PIL,che continua a calare, sulla disoccupazione che invece aumenta (quellagiovanile in Italia ha raggiunto quasi il 40%).

La spesa sanitaria costituisce una parte rilevante del bilancio pub-blico ed è quindi ovvio che i dati su questa voce siano spesso oggetto didibattito e, in tempi di spending review, si discuta molto di tagli.

Sicuramente in un bilancio così corposo e articolato come quellodella sanità ci possono essere margini di intervento per ridurre gli spre-chi e contenere le voci di spesa che più di altre, in questi anni, sonoaumentate in misura rilevante, come risulta anche dai dati pubblicati inquesto volume.

La voce che negli ultimi anni è stata più compressa è la farmaceu-tica convenzionata, in calo da sei anni a questa parte e a tutt’oggi alivelli inferiori a quelli del 2001. Tagli dei prezzi dei medicinali, tagli deimargini delle farmacie, diffusione dei generici, ticket a carico dei cittadinie distribuzione diretta di medicinali da parte delle ASL hanno prodottouna forte compressione della spesa, mettendo a rischio l’efficienza del-l’intero settore e soprattutto del servizio farmaceutico. Le farmaciehanno continuato a erogare un servizio di qualità, nonostante le risorsesiano ridotte all’osso, ma la situazione ora è diventata critica e sono tantii segnali che indicano un forte stato di sofferenza del settore (primi fal-limenti, fornitori non pagati).

È quindi necessaria un’inversione di tendenza, che non deve significa-re solo stop ai tagli, ma deve tradursi finalmente in una valorizzazionedi un comparto che è in grado di dare un contributo professionale positivoalla razionalizzazione della spesa e al miglioramento della qualità dellavita delle persone. Puntare sul servizio farmaceutico, come riportatoanche nella Nota di aggiornamento al DEF 2013, vuol dire ridurre i costiospedalieri e, quindi, risparmiare, avvicinando la sanità ai cittadini.Infatti, più farmaci e più servizi in farmacia (e meno in ospedale e nellaASL), in sinergia e a supporto dei medici di medicina generale, vuol direridurre i costi a carico della collettività, migliorando il servizio offerto allapopolazione.

Federfarma

Per compiere questo passaggio fondamentale è però necessarioguardare ai dati - e in questo interessante volume ne sono pubblicatitantissimi - non con un’ottica rigidamente contabile, ma con una visionepiù ampia, che tenga conto delle correlazioni tra le varie voci di spesa edella necessità di premiare i settori più trasparenti e controllati. Solo inquesto modo si potranno ottenere risultati stabili, senza penalizzare i cit-tadini e gli operatori impegnati ogni giorno sul territorio a rappresentareil SSN e a garantire la tutela della salute.

Il mio auspicio, quindi, è che la consultazione del SIC, con i suoi dati,possa indurre a una riflessione più ampia e articolata sulla spesa sanitariae sulle sue varie componenti, per uscire dalla logica dell’emergenza ecostruire l’assistenza sanitaria del futuro.

Annarosa RaccaPresidente Federfarma

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Premessa: Dr. Roberto Messina, Presidente FederAnzianiProf. Giuseppe Pozzi, Presidente Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute

Capitolo PRIMO DATI DEMOGRAFICI ED EPIDEMIOLOGICIDati demografici- POPOLAZIONE 52- NATI-MORTALITÀ 59- FECONDITÀ 63Dati epidemiologici- CAUSE DI MORTE 64- ABORTO 65- TRAPIANTI 72- AIDS 85

Capitolo SECONDOORGANIZZAZIONE DEL SSNStruttura e distribuzione sul territorio- STRUTTURE LOCALI 98- STRUTTURE DI RICOVERO 100- STRUTTURE OPERATIVE - RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI 108- STRUTTURE OPERATIVE - AMBULATORI E LABORATORI 119- POSTI LETTO 124- STRUTTURE PER TIPOLOGIA DI APPARECCHIATURE 130Il personale 136- MEDICI 156Attività di ricovero 157

Capitolo TERZO SPESA SANITARIALa spesa sanitaria in Italia- DATI GENERALI 176- SPESA 178- COSTI 180- RICAVI 202L.E.A. 213- PREVENZIONE 220- PREVENZIONE E TUTELA NEI LUOGHI DI LAVORO 226- PREVENZIONE SANITÀ ANIMALE 227

In una Italia in crisi, che per incapacità politica sta dissipando lagrande ricchezza costruita nei decenni passati da un popolo laborioso,composto da individui che hanno saputo affrontare sfide importanti, ènecessario che le nuove generazioni recuperino alcuni degli importantivalori che hanno guidato i loro genitori.

Non per fare le stesse cose, ma per consolidare, prima che sia com-pletamente disperso, quel livello di crescita che hanno ereditato in tuttii settori della vita civile e rilanciare con “innovato” entusiasmo la costru-zione di un nuovo futuro.

Non sappiamo con certezza se la crisi attuale sia un momento par-ticolarmente difficile di una ciclica oscillazione o l’avanzare progressivo,per crisi subentranti, di un declino della nostra cultura. La differenza potràessere determinata proprio dalla capacità di reazione degli individui,reazione che alcuni giovani cominciano a manifestare partendo allaventura per il mondo, in cerca di lavoro e opportunità, come hanno fattomolti nostri nonni.

L’inizio di un’altra ondata di emigrazione, meno disperata di quellache sta inondando l’Europa, ma non per questo meno impegnativa.

E gli anziani, che dovrebbero potersi consentire un meritato riposo,vengono richiamati in servizio sul fronte della gestione familiare dei figlie dei nipoti, e ad un attivismo di opinione, che bene è rappresentato daFederanziani, per difendere quanto costruito.

Ed è strabiliante e meraviglioso che questo popolo di Federanzianidia vita ogni anno ad un prodotto di osservazione “critica” della realtàcome il compendio SIC Sanità in Cifre che riesce a mettere in evidenza lucied ombre, progressi e regressioni di un importante livello di civiltà qualeil Servizio Sanitario Nazionale.

Osservarlo per difenderlo, non significa solo rivendicare un propriodiritto, conquistato negli anni, ma anche e soprattutto cercare di assicu-rarlo alle generazioni che seguiranno, i nostri figli e nipoti.

FIMMG

Giacomo Milillo Segretario Generale Nazionale FIMMG

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- PREVENZIONE SALUTE DEGLI ALIMENTI 230- DISTRETTUALE 232- DISTRETTUALE ANZIANI 233- DISTRETTUALE DISABILI 235- DISTRETTUALE MALATI TERMINALI 237- DISTRETTUALE FARMACEUTICA 238- DISTRETTUALE SPECIALISTICA 239- DSTRETTUALE SALUTE MENTALE 240- OSPEDALIERA 241- EMERGENZA 248

Capitolo QUARTO SPESA FARMACEUTICASpesa farmaceutica in Italia- DATI GENERALI DEI CONSUMI 252Settore farmaceutico territoriale- CONSUMI E SPESA 256Spesa farmaceutica- CONSUMO FARMACI 267- SPESA PER ATC 272- PRESCRIZIONI 284- FARMACI NON COPERTI DA BREVETTO 293

Capitolo QUINTO CONTI ECONOMICI REGIONALIDescrizione codici conto economico 306Conto economico delle strutture sanitarie pubbliche per regione 316

Capitolo SESTO SINTESI DEI PRINCIPALI STUDI ESEGUITI NELL’ANNO- Progetto Salute 2012 364- Analisi dell’incidenza e dei costi dei parti in Italia 392- Indagine conoscitiva sul cancro del colon-retto 438

Capitolo SETTIMO SANITÀ INDIRIZZI E ACRONIMIIndirizzi delle strutture sanitarie 470Acronimi sanitari/farmaceutici- Raccolta acronimi sanitari/farmaceutici 534

Per il settimo anno, il Centro Studi SIC di FederAnziani, specializzatoin economia sanitaria e temi legati alla salute, in particolar modo dellapopolazione anziana, ha stilato il Compendio SIC Sanità in Cifre (2012),scattando una puntuale fotografia del sistema sanitario nazionale, attra-verso la raccolta dei dati demografici, epidemiologici, relativi alla spesasanitaria e farmaceutica, avvalendosi, oltre che delle proprie competenze econoscenze, della collaborazione di prestigiose università, come la Facoltàdi Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il CEIS dell’Uni-versità di Tor Vergata, il Dipartimento clinico-sperimentale di Medicina eFarmacologia dell’Università di Messina e la Luiss Business School. Risultatioggi più che mai utili in un momento di crisi economica e non solo che staattraversando l’intero nostro Paese.

Soffermandoci su alcuni dati emersi, è possibile vedere come il bilanciodemografico italiano abbia visto, nell’intervallo temporale dal 2010 al 2012,la popolazione in diminuzione dell’1,55%, con 941.215 unità in meno al 31dicembre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2010, arrestando così l’inces-sante aumento di popolazione avvenuto negli anni precedenti. Per quantoriguarda il numero degli over65, si registra un aumento pari a 0,4 puntipercentuali: dal 20,2% del 2009, gli ultrasessantacinquenni passano, infatti,al 20,6% del 2010. I soli over80 aumentano dal 5,8% del 2009 al 6% del2010 (ultimo anno disponibile). L’aumento della popolazione della terzaetà implica un innalzamento dell’indice di vecchiaia dal valore di 144 del31 dicembre 2009 a 147 del 31 dicembre 2010. Nell’area dei trapianti si èriscontrata una diminuzione del numero dei donatori segnalati di circa lo0,8% dal 2010 al 2012, passando da 2.291 a 2.272 donatori (Fonte: SistemaInformativo Trapianti del Ministero della Salute). In controtendenza ilnumero dei trapianti che, aggiornati anch’essi al 2012, si attestano a 2.902:vale a dire 26 in più rispetto ai 2.876 del 2010 (+0,9%).

Un altro dato emerso riguarda la forza lavoro del SSN che primaaumenta in modo vertiginoso (+1,19%) e poi in modo quasi impercettibile(+0,02%). Nel 2009 notiamo un aumento del numero dei dipendenti di7.624 unità rispetto al 2008; mentre nel 2010 si registra un aumento di153 unità rispetto all’anno precedente. Il personale da noi analizzatocomprende sanitari, amministrativi, professionali, tecnici, medici, odon-toiatri, personale infermieristico e personale con qualifiche atipiche.

Nonostante gli sforzi dello Stato centrale e delle Regioni per tentarein tutti i modi di contenere la spesa pubblica, quella relativa al SSN cresceinesorabilmente arrivando, nel 2011, a 112,3 miliardi di euro.

FederAnziani

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Negli undici anni presi in esame (2001-2011), i dati sono sempre piùpreoccupanti, con un differenziale tra la spesa sanitaria di 36,4 miliardidi euro tra il primo e l’ultimo anno, che corrisponde ad un aumento di+48% della spesa sanitaria nazionale. Nel 2012 la spesa farmaceuticatotale, pubblica e privata, è stata pari a 25,5 miliardi di euro, di cui il 76%è stata rimborsata dal SSN. In media, per ogni cittadino italiano, la spesaper farmaci è stata di circa 430 euro.

La spesa farmaceutica territoriale complessiva, sia pubblica che priva-ta, diminuisce del 5,6% rispetto all’anno precedente, per un totale di 19,4miliardi di euro.

È presente un incremento nel numero delle ricette di classe A con21 milioni di prescrizioni in più dal 2009 al 2012. Nel 2012 le ricette pre-scritte sono state circa 593 milioni, poco meno di 10 ricette per ciascuncittadino, in aumento rispetto agli anni scorsi, mentre il numero di con-fezioni erogate, anch’esso in aumento, ha superato il miliardo e 90milioni di pezzi. Ogni cittadino ha ritirato in farmacia, in media, circa 18confezioni di medicinali a carico del SSN. In generale, dai 26 miliardispesi per la farmaceutica nel 2010, si passa a circa 25,5 miliardi spesi nel2012 (-2,02%).

Nel 2012 il consumo di farmaci a brevetto scaduto ha rappresentatoil 62% dei consumi in regime di assistenza convenzionata. Nei quattroanni presi in esame la spesa pro-capite per i farmaci a brevetto scadutopassa da 51,2 euro nel 2009 a 58,4 euro nel 2012, con un aumento del14,06%. In termini di spesa, nel 2012 i farmaci a brevetto scaduto hannorappresentato il 37,7% della spesa netta convenzionata, con un incre-mento del 6,4% rispetto al 2011. Nello specifico, oggi i farmaci equivalentirappresentano il 13,4% del totale della spesa, in crescita rispetto al 9,5%del 2011.

Ci preme completare questo quadro con altri dati fondamentali percomprendere l’evoluzione del sistema salute in questi ultimi mesi: il 2012ha visto l’introduzione, con la legge 135 del 14 agosto, di nuove dispo-sizioni in merito alla prescrizione dei farmaci. In particolare, l’articolo 11 bisdi tale decreto ha stabilito che “il medico che curi un paziente, per la primavolta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patolo-gia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinaliequivalenti, è tenuto ad indicare nella ricetta del Servizio sanitario naziona-le la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco”.

Successivamente, anche grazie all’impegno dei pazienti contro unadisposizione che aveva tra i suoi effetti collaterali la diffusione di prassiscorrette nella consegna dei farmaci da parte dei farmacisti, con la con-seguente impennata dello “zapping farmacologico”, la norma è statamodificata, attraverso l’art. 13 bis del decreto legge n. 179 del 18 ottobre2012, convertito in legge il 17 dicembre 2012. Anche la nuova formula-zione, tuttavia, lascia ampio margine discrezionale al farmacista almomento della consegna del farmaco, confondendo le responsabilità ecompromettendo la già precaria aderenza alla terapia, con correlatorischio di reazioni avverse, recidive, ricoveri ospedalieri, e aumento deicosti per il SSN. I mesi successivi hanno visto FederAnziani ancora forte-mente impegnata nel contrastare la pratica dello “zapping farmacologico”e per ottenere una norma che garantisca i pazienti rispetto a tale rischio.

Ancora negli ultimi mesi Federanziani ha impegnato le proprieenergie in un ampio progetto, realizzato in collaborazione con la FIMMG,Federazione dei Medici di Medicina Generale, e con diverse societàmedico-scientifiche, e inoltre con il patrocinio del Ministero della Salutee dell’AIFA. Si tratta dei Registri della Salute, avviati con l’obiettivo dicreare una mappatura italiana delle cinque più gravi malattie che inte-ressano la terza età: patologie cardiocircolatorie, respiratorie, oncologiche,diabete e problematiche osteo-articolari. Il progetto consiste nella som-ministrazione di un questionario, strutturato con domande a rispostamultipla, a tutti gli aderenti FederAnziani e non solo, con lo scopo di averela panoramica più realistica possibile sulla diffusione di queste patologie.

Da sempre FederAnziani è portatrice di interessi oggettivi e nonsoggettivi, ponendosi come obiettivo la tutela della salute degli over 65,e impegnandosi per ottenere le migliori cure possibili, l’accesso ai farmaci,dispositivi medici e protocolli terapeutici più efficaci. Anche i Registridella Salute diventano un prezioso strumento per avvicinarsi a quest’o-biettivo, offrendo alle istanze dei pazienti la forza dei dati.

I risultati dei Registri saranno sottoposti alle istituzioni per sollecitarel’adozione di politiche che possano determinare un’evoluzione del sistemasalute, migliorando la qualità della vita della popolazione anziana egarantendo il rispetto del fondamentale diritto alla salute dei cittadini.

Roberto MessinaPresidente FederAnziani

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La Repubblica Italiana tutela la salute come fondamentale dirittodell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agliindigenti.

Il Servizio Sanitario Nazionale osserva linee guida di economiasanitaria ispirate a logiche di economicità di gestione, necessarie ed utiliper tenere sotto controllo le spese e garantire la sostenibilità del sistema;resta chiaro che la salute del cittadino e della collettività hanno un’impor-tanza primaria, mai subordinabile a linee guida economico-sanitarie.

“Il medico deve perseguire un unico fine: la cura del malato, utiliz-zando i presidi diagnostici e terapeutici di cui può disporre, senza farsicondizionare da esigenze di diversa natura. A nessuno è consentito dianteporre la logica economica alla logica della tutela della salute, didiramare direttive che, nel rispetto della prima, pongano in secondo pianole esigenze dell’ammalato. Il medico non è tenuto al rispetto di quelledirettive, laddove esse siano in contrasto con le esigenze di cura delpaziente, e non può andare esente da colpa, ove se ne lasci condizionare,rinunciando al proprio compito e degradando la propria professionalità ela propria missione ad un livello ragionieristico”. Così recita la Cassazionecon sentenza del 2 marzo 2011 n8254.

Il Compendio SIC Sanità in Cifre 2012 ha analizzato la situazione delsistema sanitario nazionale, raccogliendo dati demografici, epidemiologici,ma soprattutto relativi alla spesa sanitaria e farmaceutica, mappando inmaniera esaustiva la situazione del nostro Paese.

La Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute si avvale, oltre chedel prezioso lavoro economico-sanitario del Centro Studi SIC, autore delCompendio SIC Sanità in Cifre, della collaborazione di numerosi soggettimedico-scientifici accademici quali la FIMMG (Federazione Italiana Medicidi Medicina Generale), le Università e le Società scientifiche.

La Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, che ho il piaceredi presiedere, nasce per salvaguardare il diritto alla cura, ovvero il dirittoalla salute di tutti i cittadini, attraverso il raggiungimento di alcuni obiettivi,tra cui:- Processo di Evoluzione del Sistema Sanitario - Blocco dell’incongrua gestione delle risorse- Evitare tagli trasversali-lineari- Ottimizzazione economico-sanitaria del sistema

- Promuovere l'innovazione- Centro di Costo Unico Nazionale- Applicazione dei Costi Standard- Abbattimento delle barriere di accesso al sistema sanitario- Razionalizzazione dei posti letto- Selezione dei centri ospedalieri ed universitari d’eccellenza- Potenziamento della connessione tra ospedale e territorio - Affermazione del ruolo del MMG come cardine del sistema salute - Riorganizzazione della Medicina Generale e del territorio- Organizzazione dell'assistenza domiciliare integrata ADI ed RSA- Fondo Nazionale per la non-autosufficienza- Umanizzazione del rapporto medico-paziente- La prevenzione: tutela e presa in carico a 360° del cittadino- Informazione capillare sul territorio: stili di vita, corretta alimentazione

e aderenza alla terapia

Attraverso il lavoro della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto allaSalute, con il contributo di tutti, Istituzioni, medici, economisti sanitari,pazienti, si potrà definire una nuova strada concreta e costruttiva peragevolare l’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale, non più procra-stinabile, all’insegna di un uso più razionale ed efficiente delle risorse,della riaffermazione della centralità della professione medica e dellatutela del diritto alla cura e alla salute di noi tutti.

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute

Giuseppe PozziPresidente della Corte di Giustizia Popolare

per il Diritto alla Salute

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Valorizzare le eccellenze delServizio Sanitario Nazionale,del mondo della ricerca edelle Istituzioni e di tutta lafiliera della salute, con uno

sguardo particolare alla sensibilità dimostrata verso il mondodei pazienti “over 60”.

Questo è lo scopo del premio “60 e più”, ideato e pro-mosso da FederAnziani per attribuire un riconoscimento nonsolo all'eccellenza medico scientifica delle strutture sanitarie,ma anche a quegli esponenti del mondo della ricerca, delleIstituzioni, dell’associazionismo, dell’impresa, che si siano di-stinti per il contributo offerto al miglioramento della salute edella qualità della vita delle persone anziane.

Un riconoscimento che va, dunque, alla qualità del serviziointesa nel senso più ampio: all'umanità dei professionisti, allacapacità di ascolto e di accoglienza del paziente, ma anche esoprattutto all’impegno e alla dedizione di tutte quelle per-sonalità che, in vari ambiti, si sono distinte per la tutela e lapromozione del diritto alla salute.

Menzione SpecialePrima Tesi di Laurea nel Centro Studi SIC

I PremiatiFrancesco Blasi Presidente European Respiratory Society - ERS

Per la quotidiana sfida europea nella ricerca delle migliori soluzioni terapeutiche contro le malattiedell’apparato respiratorio.

Achille Patrizio Caputi Direttore Dipartimento Clinico e Sperimentale Medicina e Farmacologia Università di Messina

Per la sua costante vicinanza a FederAnziani e alle problematiche della terza età nel suo ruolo di farmacologo.

Angelo Lino Del Favero Presidente FederSanità Anci

Per il suo pensiero strategico nella costruzione dell’integrazione sociosanitaria e socio assistenzialecon lo sguardo sempre rivolto al welfare e alla sanità del futuro.

Paolo Marchetti Presidente Società Italiana Medicina Personalizzata

Per il suo alto impegno, attraverso la medicina personalizzata, nel coniugare appropriatezza delle cure,qualità della vita per il cittadino e risparmio economico per il servizio sanitario, tracciando così la strada del futuro.

Fernando De Benedetto Presidente Associazione Scientifica Interdisciplinare Studio Malattie Respiratorie

Per il suo alto impegno nella prevenzione e nella cura delle patologie respiratorie.

Stefano Cuzzilla Presidente FASI

Per il suo concreto impegno volto al miglioramento della qualità della vita delle persone nonautosufficienti e delle loro famiglie.

Mariella Enoc VicePresidente Fondazione Cariplo

Per l’attenzione sempre mostrata nei confronti della terza età, attraverso iniziative concrete volte a potenziare le risposte ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie.

Giuseppe Di Maria Presidente Società Italiana di Medicina Respiratoria

Per il suo alto impegno nella prevenzione e nella cura delle patologie respiratorie.

Marta Caredda Centro Studi SIC Sanità in Cifre

Per la tesi di laurea “Il diritto alla salute tra riconoscimento egaranzia. L’effettività della tutela alla prova della crisi economica”,primo mattone di quello che è destinato a diventare un solido muro.

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I PremiatiI Premiati

Paolo Di Caro Presidente Agenzia Nazionale per i Giovani

Silvio Garattini Direttore Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri

Luigi Giampaolino Presidente Corte dei Conti

Gianluigi Melotti Presidente Società Italiana di Chirurgia

Claudio Gustavino Senatore

Albert Laniéce Assessore alla Sanità, Regione Valle D’Aosta

Emanuela Baio Senatrice

Monica Bettoni Direttore Generale ISS

Claudio Cricelli Presidente SIMG

Pierpaolo De Feo Italian Wellness Alliance

Stefano Cascinu Presidente eletto AIOM

Lucia Borsellino Dirigente Generale Regione Sicilia

Franco Dessì Medico di Medicina Generale

Renato Balduzzi Ministro della Salute

Giacomo Milillo Segretario Generale Federazione Italiana Medici Medicina Generale

Per la sua dedizione alla guida della FIMMG, per la sua capacità di costruire sinergie con il mondodei pazienti volte al miglioramento della qualità dell’assistenza, ed infine per il quotidiano impegnoprofuso dai medici di medicina generale al servizio dei loro assistiti e in particolare degli anziani,rappresentando un punto di riferimento imprescindibile per tutta la cittadinanza.

Vincenzo Paglia Presidente Pontificio Consiglio per la Famiglia

Per il dono della sua alta visione della famiglia come motore del mondo e della storia, a difesadella vita, soprattutto quella più fragile, più debole, malata, emarginata, ricordando sempre edovunque che “una società che emargina gli anziani recide le sue radici e oscura il suo futuro”.

Andrea Rossi Presidente Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri

Per il suo alto impegno nella prevenzione e nella cura delle patologie respiratorie.

Claudio Varrone Presidente Emerito del Consiglio di Stato

Per il suo impegno a fianco di FederAnziani in difesa del diritto alla salute quale diritto inalienabile.

Angelo Riccaboni Magnifico Rettore Università di Siena

Per il suo impegno nella riforma della governance universitaria, all’insegna della competenza, del merito, del rapporto con il territorio, per la costruzione di un sistema formativo allineato agli interessi generali della società e capace di rispondere alle sfide del futuro.

Sergio Pecorelli Presidente Agenzia Italiana del Farmaco

Per il suo impegno quotidiano nel garantire l’impiego sicuro ed appropriato dei farmaci comestrumento di difesa della salute e nel difendere l’unitarietà nazionale del sistema farmaceutico in nome di un accesso equo alle cure per tutti i cittadini.

Claudio Taranto Responsabile Centro Studi SIC Sanità in Cifre

Per la sua instancabile dedizione e la sua professionalità nel coordinamento del Centro Studi SICSanità in Cifre.

Fulvio Moirano Direttore AGENAS

Filippo Palumbo Capo DipartimentoProgrammazione SSN, Ministero della Salute

Luca Pani Direttore Generale AIFA

Nicola Piepoli Presidente Istituto di Ricerca Piepoli

Giuseppe Paolisso Presidente SIGG

Walter Ricciardi Direttore Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma

Massimo Russo Assessore alla Salute Regione Siciliana

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I Premiati I Premiati

Loredano Giorni Dirigente responsabile politiche del farmaco Regione Toscana

Donato Greco Epidemiologo, Consulente IstitutoSuperiore di Sanità e ECDC(European Centre for DiseasePrevention and Control)

Maurizio Improta Dirigente Ufficio ImmigrazioneRoma

Fabrizio Oleari Capo Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero della Salute

Flavio Peinetti Coordinatore SICVE Società Italianadi Chirurgia Vascolare eEndovascolare

Mauro Nori Direttore Generale INPS

Maurizio Puttini Past President SICVE Società Italianadi Chirurgia Vascolare eEndovascolare

Renato Lauro Rettore dell’Università di Roma “Tor Vergata”

Ignazio Marino Presidente Commissione Parlamentaredi inchiesta sull’efficacia e l’efficienzadel SSN

Francesco Saverio Mennini Docente del CEIS dell’Università di Tor Vergata

Antonio Nicolucci Capo Dipartimento di FarmacologiaClinica e Epidemiologia del Consorzio Mario Negri Sud

Guido Rasi Direttore Generale AIFA

Daniela Scaramuccia Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana

Carlo Setacci Presidente SICVE Società Italiana di Chirurgia Vascolare eEndovascolare

Antonio Tomassini Presidente Commissione Igiene Sanitàdel Senato della Repubblica e dell’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Dirittoalla Prevenzione

Fabio Massimo Abenavoli Presidente Smile Train Italia Onlus

Sveva Belviso Vicesindaco di Roma Capitale

Pasquale Berloco Direttore del ConsorzioInteruniversitario Trapianti d’organo

Luigi Roberto Biasio Sanofi Pasteur MSD Scientific &Development Director

Alessandro Cesaroni Neurochirurgo Ospedale S. Giovanni Addolorata

Francesco Cognetti Istituti Fisioterapici Ospitalieri

Luca Coletto Assessore Politiche SanitarieRegione Veneto e Coordinatore degli AssessoriRegionali alla Salute

Ferruccio Fazio Ministro della Salute

Giorgio Foresti Presidente di Assogenerici

Americo Cicchetti Docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

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Comitato di PresidenzaRoberto Messina - PresidenteClaudio Luci - Direttore GeneraleBruno Montanaro - Vice Presidente Vicario, Responsabile ReteGiuseppe Pozzi - Vice PresidenteElio D’Orazio - ConsigliereEleonora Selvi - Consigliere

Consiglio DirettivoRoberto Messina - Presidente, Direttore Centro Studi SICClaudio Luci - Direttore GeneraleGiuseppe Pozzi - Vice PresidenteElio D’Orazio - ConsigliereBruno Montanaro - Consigliere, Responsabile Sicurezza Eleonora Selvi - Consigliere, Responsabile ComunicazioneLuciana Valente - Consigliere, Responsabile Sicurezza Ambientale e Centri

Comitato ScientificoGiuseppe Pozzi - Presidente - ChirurgoFabio Abenavoli - Chirurgo plastico Emanuela Baio - PoliticaRenato Balduzzi - Politico, Ex Ministro della SalutePierluigi Bartoletti - Politiche sindacaliAugusto Battaglia - PoliticoPiero Bonadeo - Chirurgo VascolareMaria Luisa Brandi - EndocrinologaAchille Caputi - FarmacologoVittorio Cavaceppi - MedicoAlessandro Cesaroni - NeurochirurgoAmerico Cicchetti - EconomistaClaudio Cricelli - Medico di Medicina GeneraleDaniel Jacques Cristelli - FarmacistaLeopoldo Di Girolamo - PoliticoElio D’Orazio - Docente di FilosofiaFranco Fontana - Economista

Luigi Giacco - PoliticoDonato Greco - MedicoAndrea Maini - FarmacoeconomistaPaolo Marchetti - OncologoMario Marino - PneumologoArmando Masucci - Medico Chirurgo Francesco Saverio Mennini - EconomistaCarlo Molino - ChirurgoBruno Montanaro - Security & ServiceMarco Romanelli - DermatologoRaffaele Scalpone - DiabetologoEleonora Selvi - GiornalistaGirolamo Sirchia - Ex Ministo della SaluteLuigi Sudano - MedicoFrancesca Toppetti - AvvocatoGianluca Trifirò - FarmacologoLuciana Valente - Health & Safety

SIC - Sanità in Cifre è il Centro Studi di FederAnziani, spe-cializzato in economia sanitaria e temi legati alla salute, inparticolar modo della popolazione anziana.

Il Centro Studi SIC si avvale, oltre che delle proprie com-petenze e conoscenze, della collaborazione di prestigioseuniversità, come la Facoltà di Economia dell’Università Cattolicadel Sacro Cuore, il CEIS dell’Università di Tor Vergata, il Dipar-timento clinico-sperimentale di Medicina e Farmacologia del-l’Università di Messina e la Luiss Business School.

Oltre a produrre ogni anno l’omonimo compendio deidati in sanità, essenziale strumento di monitoraggio per laspesa sanitaria italiana, il Centro Studi SIC realizza studi, ricerchee sondaggi su economia sanitaria, stili di vita e prevenzione,condizioni di salute della terza e quarta età.

Fra i progetti e sondaggi realizzati dal Centro Studi SICnegli anni, si ricordano: - il Progetto Dolore Inutile, realizzato con l’obiettivo di sondareil livello di conoscenza e informazione dei cittadini sul temadel dolore cronico;

- il Progetto Costi Inspiegabili, che ha analizzato alcune vocidi bilancio dei conti economici regionali evidenziando lapossibilità di un risparmio di 1 miliardo e mezzo di euro intre anni per il Ssn;

- il Progetto BPCO, che ha analizzato buone pratiche di“presa in carico” del paziente, individuando un modello che alivello nazionale potrebbe generare un risparmio di 11 milionidi euro;

- il Progetto Prevenzione Diretta, che ha studiato lo stato disalute di un campione rappresentativo di popolazione alfine di prevenire alcune patologie fra le più comuni, comemalattie cardiovascolari, malattie oncologiche, diabete,broncopatie ostruttive, osteoporosi etc.;

- il Progetto Ipoglicemie, realizzato per valutare il livello diconoscenza del problema dell’ipoglicemia e per accertare ilcorretto uso delle misure di prevenzione da parte dei cittadini.

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La Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute èl’organismo nazionale di FederAnziani preposto alla tutela deldiritto alla salute dei cittadini e all’elaborazione di proposte per unServizio Sanitario Nazionale migliore e al tempo stesso sostenibile.

La Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute è capil-larmente presente su tutto il territorio nazionale ed è ripartitain 5 aree tematiche: Medico-Sanitaria, Legale, Economico-Sanitaria, Politico-Istituzionale e Comunicazione. L’Area Medico-Sanitaria è ulteriormente suddivisa in Dipartimenti monote-matici per area terapeutica, coordinati e composti esponentidelle principali società medico-scientifiche, della Federazionedei Medici di Medicina Generale, del mondo dell’Università edella ricerca, da economisti sanitari e pazienti.

La Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute,organismo nazionale di FederAnziani, è impegnata al fianco delleistituzioni nella tutela del diritto alla salute, nell’abbattimentodegli sprechi e nell’ottimizzazione delle risorse del SSN.

I Dipartimenti della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute:

AlzheimerAudiologiaCardiocircolatorioChirurgia GeneraleChirurgia Vascolare ed EndoprotesicaFarmaci e Farmacie Territoriali OspedaliereGeriatria e GerontologiaIncontinenzaIpertensione ed AritmiaMedical DeviceMedicina Generale ed Area delle Cure Primarie ADI-RSAMetabolicoNefropatie e DialisiObesitàOdontoiatriaOftalmologiaOncologiaOsteoarticolarePrevenzione VaccinalePsichiatriaRespiratorioTutela Assicurativa in SanitàLaboratorio di Allergologia

Si è svolto dal 28 novembre al 1° dicembre 2013 pressoil Palacongressi di Rimini, il II° Congresso della Corte di GiustiziaPopolare per il Diritto alla Salute, organizzato da FederAnziani,la federazione delle associazioni della terza età, in collabora-zione con la Fimmg, Federazione Italiana dei Medici di MedicinaGenerale. Il Congresso ha visto la partecipazione di oltre 6.000delegati FederAnziani, di oltre 4.000 medici, esponenti delleprincipali società medico-scientifiche, e di 1.000 ospiti tra avvo-cati, magistrati, economisti sanitari, comunicatori ed esperti delsettore socio-sanitario.

Il II° Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Dirittoalla Salute ha visto ancora una volta l’incontro fra cittadini edesperti, nello sforzo comune di affrontare le criticità del dirittoalla salute nell’ambito dei lavori dei Dipartimenti della Corte,coordinati e composti da medici appartenenti alle più auto-revoli società medico-scientifiche, da medici di medicinagenerale della Fimmg, da esponenti del mondo dell’università edella ricerca, da giudici, magistrati, avvocati, economisti sanitari,giornalisti e comunicatori esperti di medicina e politiche sanitarie,riuniti in commissioni tecniche nazionali.

Il Congresso si è svolto in sessioni monotematiche dilavoro per tecnici specialisti, e in sessioni aperte al pubblico,alla presenza delle più alte cariche dello Stato. I lavori di con-fronto in aula hanno condotto all’elaborazione di documentiscientifici contenenti l’individuazione delle criticità delle diversearee medico-sanitarie; le proposte, elaborate dai più alti espertidel settore secondo le linee guida nazionali e internazionali,sono state discusse con gli economisti sanitari per valutarnela sostenibilità.

I documenti finali, sono stati presentati all’attenzione deicittadini, rappresentati dai 6.000 delegati FederAnziani, nellesessioni plenarie per l’approvazione, e saranno presentati for-malmente alle istituzioni attraverso l’azione successiva diFederAnziani e della Corte di Giustizia Popolare per il Dirittoalla Salute, allo scopo di promuovere in ogni sede l’accessoalle migliori cure possibili per tutti.

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Con il patrocinio diPartner Scientifici Parlamento EuropeoRappresentanza in Italia Commissione EuropeaSenato della RepubblicaCamera dei DeputatiPresidenza del Consiglio dei MinistriMinistero della SaluteMinistro per la Pubblica Amministrazione e la SemplificazioneMinistro per l’IntegrazioneAIFAIstituto Superiore di SanitàRegione AbruzzoRegione CalabriaRegione MoliseRegione PugliaRegione UmbriaProvincia Autonoma di Bolzano - Alto AdigeProvincia di CatanzaroProvincia di CosenzaProvincia di RiminiComune di RiminiFedersanità-ANCISeconda Università degli Studi di NapoliUniversità Campus Bio-Medico di RomaUniversità degli Studi dell’AquilaUniversità degli Studi di Bari “Aldo Moro”Università degli Studi di CataniaUniversità degli Studi di MessinaUniversità degli Studi di Milano-BicoccaUniversità degli Studi di PalermoUniversità degli Studi di ParmaUniversità degli Studi di PaviaUniversità degli Studi di PerugiaUniversità degli Studi di Roma “La Sapienza”Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”Università degli Studi di SienaUniversità degli Studi di VeronaUniversità Politecnica delle MarcheAAROI EMAC - Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area CriticaADI - Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione ClinicaAGUI - Associazione Ginecologi Universitari ItalianiAIMS - Associazione Italiana di Medicina del SonnoAIP - Associazione Italiana PodologiAIRO - Associazione Italiana Radioterapia OncologicaAIUG - Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento PelvicoANMDO - Associazione Nazionale Medici Direzioni OspedaliereCSERMEG - Centro Studi e Ricerche in Medicina GeneraleLIMPE - Lega Italiana per la Lotta contro la Malattia di Parkinson, le Sindromi Extrapiramidalie le DemenzeMETIS - Società Scientifica dei Medici di Medicina GeneraleSIAIC - Società Italiana di Allergologia ed Immunologia ClinicaSICCR - Società Italiana di Chirurgia Colo-RettaleSICO - Società Italiana di Chirurgia OncologicaSICU - Società Italiana Chirurghi UniversitariSIGO - Società Italiana di Ginecologia e OstetriciaSIEMG - Società Italiana di Ecografia in Medicina GeneraleSIGOT - Società Italiana di Geriatria Ospedale e TerritorioSIMEL - Società Italiana Medicina di LaboratorioSIMPESV - Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di VitaSIN - Società Italiana di NeurologiaSIOMI - Società Italiana di Omeopatia e Medicina IntegrataSIPAD - Società Italiana Patologia Apparato DigerenteSIPREC - Società Italiana per la Prevenzione CardiovascolareSIS 118 - Società Italiana Sistema 118SISC - Società Italiana per lo Studio delle CefaleeSISET - Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della TrombosiSITI - Società Italiana d’IgieneSIUCP - Società Italiana Unitaria ColonProctologiaSPIGC - Società Polispecialistica Italiana Giovani Chirurghi

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Nato nel 1997 come mensile cartaceo, “Figli e Famiglia”si è trasferito sul web nel 2010 come giornale online, all’in-dirizzo www.figliefamiglia.it, arricchito nei contenuti e piùcapillare nella diffusione.

Ma perché una federazione dedicata alla terza età sentedi doversi rivolgere alle famiglie? Perché le persone anzianenon sono monadi isolate, ma vivono nel contesto di nucleifamiliari dei quali rappresentano sempre più spesso il perno,in quanto erogatrici del lavoro di cura verso i minori, fonti disostentamento economico e morale nei confronti dei figliadulti, fonti di trasmissione di valori e saperi, nonché collanteintergenerazionale.

Attraverso interviste, inchieste e approfondimenti “Figli eFamiglia” intende offrire ai suoi lettori un’informazione vastae accurata sui temi che più coinvolgono le famiglie in quantoluoghi di relazione, di cura, spesso di conflitto, ma anche inquanto nuclei economici e di consumo, destinatarie delle poli-tiche e delle leggi, custodi della tradizione e al tempo stessoprotagoniste del cambiamento.

In un discorso pubblico spesso dominato da una retoricafamilista vuota, “Figli e Famiglia” vuole essere il vero alleato epunto di riferimento delle famiglie, denunciando le carenzedelle politiche a sostegno dei nuclei familiari, promuovendole buone pratiche, informando su diritti e opportunità, offrendoconsigli di esperti per affrontare le relazioni genitori-figli, perdestreggiarsi nel fisco, ma anche per scegliere un libro, unaricetta o un’idea di vacanza “family friendly”, ovvero a misuradi famiglia.

Sull’homepage del sito è possibile iscriversi alla newslettersettimanale di “Figli e Famiglia”, che gli abbonati ricevonogratuitamente ogni martedì nella propria posta elettronica.

La domanda d’informazione sulla salute è cresciuta signi-ficativamente negli ultimi anni e secondo il Censis semprepiù italiani si informano su questi temi attraverso il web.

L’informazione online non si sostituisce al medico, ma aiutail cittadino/paziente a vivere il rapporto con la medicina inmodo più consapevole. Non sempre, tuttavia, l’informazioneonline è seria ed affidabile. Per questo nel 2010 FederAnzianiha deciso di offrire ai lettori la garanzia dell’autorevolezzascientifica del suo Centro Studi, creando il sito d’informazione“Sanità in cifre” (www.sanitaincifre.it), quotidianamenteaggiornato su temi quali politiche sanitarie nazionali e locali,salute e benessere, patologie, farmaci, ricerca, eventi in medicinae sanità.

Il sito ha una sezione dedicata alle attività scientifiche diFederAnziani, ovvero studi, sondaggi, dati statistici, CompendioSIC, e una sezione dedicata alle attività di informazione sanitariasvolte quotidianamente da FederAnziani sul territorio nazionaleattraverso la sua rete di medici.

“Sanità in cifre” è anche un e-magazine settimanale, ovveroun giornale via web che gli abbonati ricevono gratuitamente ognimercoledì nella propria casella di posta elettronica iscrivendosiattraverso la homepage del sito.

Il sito è rivolto sia agli addetti ai lavori che a un pubblicopiù ampio e non specializzato. I primi trovano ogni giorno suwww.sanitaincifre.it le ultime notizie provenienti dal mondodella ricerca, dalle istituzioni locali e nazionali, dall’IstitutoSuperiore di Sanità, dalle società scientifiche, e un calendariodei più importanti congressi medici. I secondi vi trovano notiziesu benessere e stili di vita, alimentazione, prevenzione e pato-logie specifiche.

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Family TV è la web tv di FederAnziani dedicata a tutta lafamiglia, che offre un’informazione ampia, nel linguaggio sem-plice e immediato del video, su politiche familiari, economia erisparmio, diritto, salute e benessere, genitorialità, educazione,psicologia, viaggi e tempo libero.

Con interviste, servizi, inchieste, tutorial, Family TV vuoleessere il vero alleato e punto di riferimento delle famiglie,denunciando le carenze delle politiche a sostegno dei nucleifamiliari, promuovendo le buone pratiche, informando sudiritti e opportunità, offrendo consigli di esperti per affrontarele relazioni genitori-figli, per destreggiarsi nel fisco, ma ancheper scegliere un libro, una ricetta o un’idea di vacanza.

Family TG, il tg quotidiano a cura di FederAnziani, va inonda su tutto il territorio nazionale tutti i giorni dal lunedì alvenerdì alle 18.50 su Italia 7 Gold attraverso i seguenti canalidel digitale terrestre:

Lombardia: Telecity (Canale 15)Liguria: Telecity (Canale 14)Piemonte Telecity (Canale 10)Valle d’Aosta: Telecity (Canale 10)Veneto: Telepadova (Canale 17)Friuli Venezia Giulia: Telepadova (Canale 19)Trentino Alto Adige: Telepadova (Canale 73)Emilia Romagna: Sesta Rete (Canale 13)Toscana: TVR Teleitalia (Canale 77)Umbria: Umbria TV (Canale 10)Marche: Teleadriatica (Canale 13)Lazio: 7gold Lazio (Canale 77)Campania: 7gold Campania (Canale 77)Abruzzo: Antenna 10 (Canale 13)Puglia: 7gold Puglia (Canale 77)Calabria: 7gold Calabria (Canale 17/77)Sicilia: 7gold Telerent (Canale 77) 7gold

Stampa Sud (Canale 17)Sardegna: 7gold Sardegna 1 (Canale 642)

La pagina di FederAnziani su Facebook, Il Giornale del web,è la punta di diamante del network di FederAnziani, in ragionedella sua diffusione capillare e dell’ampio bacino di utentiraggiunto.

Il Giornale del web conta più di 130 mila iscritti, e i suoiarticoli vantano 12 milioni di visualizzazioni ogni mese.

La pagina insiste su un potenziale di quasi 17 milioni dipersone (amici degli iscritti) raggiunti dagli articoli del networkin ragione della “condivisione” dei post da parte degli utentiiscritti.

Ciascun articolo, anche relativo a tematiche di nicchia,raggiunge in media 15mila visualizzazioni.

Il Giornale del web diffonde ogni giorno le notizie prodottedal network FederAnziani sui temi più diversi, dalla saluteall’economia, dalla politica alla cultura e rappresenta ancheun canale privilegiato per gli aderenti a FederAnziani chevogliono essere aggiornati in tempo reale su tutte le news egli appuntamenti della Federazione.

Tra gli utenti cresce il numero degli anziani, sempre piùpresenti sui social network. Sono infatti oltre un milione emezzo gli anziani con un profilo Facebook, e lo usano percomunicare con amici e parenti, ma anche per acquisire econdividere informazioni.

Un’opportunità in più quindi per comunicare e informarsiche aiuta l’invecchiamento attivo, stimolando la mente e lasalute della memoria.

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Mappare le patologie di maggiore impatto sulla popola-zione anziana e fornire uno strumento operativo per garantirele migliori cure possibili. È questo l’obiettivo dei Registri dellaSalute, progetto realizzato da FederAnziani in collaborazione conla Fimmg, Federazione italiana dei medici di medicina generale,e con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’AgenziaItaliana del Farmaco.

L’iniziativa, che si avvale anche della collaborazione delleprincipali società medico-scientifiche delle aree terapeuticheinteressate, rappresenta un impegno innovativo nella tuteladella salute degli anziani. I Registri della Salute si avvianoinfatti a diventare il più importante database sulle principaliaree patologiche della terza età: malattie Cardiocircolatorie,Respiratorie come le Bronco Pneumopatie Cronico Ostruttive,le Patologie Oncologiche, il Diabete e le patologie Osteo-Articolari.

Il questionario viene sottoposto alla popolazione anzianaattraverso i centri FederAnziani e gli studi dei medici di medicinagenerale allo scopo di tracciare un quadro reale della diffusionedi queste patologie su tutto il territorio nazionale. Tramite lafirma del consenso contenuto nel questionario, inoltre, i pazientidanno a FederAnziani il mandato a tutelarli e rappresentarliin ogni sede competente, rendendo i Registri di fatto unostrumento operativo nella promozione del diritto alla salute.

I dati raccolti saranno messi a disposizione e sottoposti aidecisori politici attraverso l’azione costruttiva e propositivadella federazione.

Il 2013 si chiude con la raccolta di 500.000 questionari.Un imponente database di informazioni imprescindibili perpromuovere l’accesso ai migliori farmaci e medical device,alle cure e terapie più efficaci, e per una piena tutela del dirit-to alla salute per tutti.