NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme...

24
A ll’interno l ’inserto d i Sanità del Lazio Il C ORRIERE DI R OMA NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi - Direttore responsabile Filippo Gesualdi – direttore editoriale Giovanni Tagliapietra Ma chi scrive le battute al nuovo sindaco? M a chi scrive le battute al neo sindaco di Roma Marino? Il suo portavoce viene da fuori (tanto per cambiare) non dovrebbe ancora essere entrato in partita, ma qualche suggeritore c’è: e gli fa dire che appena insediato ha trovato i soldi per l’Estate Romana, recuperati tra le pieghe dl bilancio e che ci sono già i progetti pronti e vagliati. E’ fin troppo ovvio che tutto questo – se vero – è da attribuirsi se non altro per motivi strettamente temporali alla giunta pre- cedente. Che ovviamente balza in piedi e protesta. Poteva risparmiarsela, questa uscita. Marino si dimostra poco riflessivo e un po’ avventato. Qualcuno dovrebbe farlo riflettere sulla incongruità strategica e poli- tica dell’affermazione. Roma è alle corde, non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte (vedere per credere via Ramazzini, accanto al Forlanini), occupa le case e noi pensiamo alla estate romana? Se sono stati trovati soldi nelle pieghe del bilancio vengano utilizzati tutti e subito per dar sollievo a chi è in diffi- coltà, e pazienza per l’Estate Romana. Il neo sindaco dovrebbe cominciare a ragionare in questi termini, sollevare i coperchi e vedere cosa c’è nelle pentole, inventarsi soluzioni immediate per le mille emergenze romane e lasciare le frivolezze per tempi migliori. Al- cune di quelle emergenze (con relative ipo- tesi di soluzione) gliele abbiamo sottoposte la scorsa settimana in una lettera aperta; ne tenga conto. C’è chi per sopravvivere gior- nalisticamente cerca il gossip, le provoca- zioni, le inchieste scandalistiche. Noi preferiamo stare sul concreto, sottoporre pro- blemi, spingere per soluzioni. Ha dichiarato che si occuperà del problema casa dopo aver risolto quello della composizione della Giunta. Lo faccia e basta. Pubblichiamo le foto della “roulottopoli” di via Ramazzini. Fa impressione, erano due insediamenti solo un paio di mesi fa, ora sono sette. Non c’è solo la questione dei residence, e non è solo una questione di soldi. Ci rifletta. E intervenga, senza chie- dere consulenze ai super-esperti o chiedere il permesso a quelli di Sel.quelli sgomberati e risgomberati. Su quell’incrocio insiste un gabbiotti dei vigili urbani quasi sempre pre- sidiato. Ma si tollera come “inevitabile”, evi- dentemente, questa illegalità diffusa. Prima di pensare ai Fori Imperiali pensi a risolvere queste situazioni. Ancora. Mentre il neo sindaco lasciava pla- tealmente il Campidoglio in bicicletta nella periferia di San Basilio - una di quelle nelle quali si propone di trascorrere molte ore al di Giovanni Tagliapietra segue a pagina 3 Quando l’occupazione (illegale) è decennale L’INCHIESTA a pagina 4 Quei bus promessi e mai arrivati CRONACHE a pagina 5 La città delle roulottes Nel quartiere di Monteverde, tra Forlanini e Croce Rossa è nata una favela SINDACO SVEGLIA - Per ora sono sette, più una macchina con i vetri oscu- rati da carta di giornale, un insediamento dignitoso cresciuto nel giro di pochi mesi. Panni stesi, qualche sedia davanti alla porta. Sfrattati, lavoratori stranieri, non ha grande impor- tanza. Da un lato della strada c’è il muro dell’ospedale Forlanini, dall’altro quello della Croce Rossa. Nulla di irregolare, con ogni probabilità. Ma fa stringere il cuore.

Transcript of NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme...

Page 1: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

All’internol’inserto di Sanitàdel Lazio

IlCORRIEREDIROMANUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi - Direttore responsabile Filippo Gesualdi – direttore editoriale Giovanni Tagliapietra

Ma chi scrive le battute al nuovo sindaco?Ma chi scrive le battute al neo sindaco

di Roma Marino? Il suo portavoceviene da fuori (tanto per cambiare)

non dovrebbe ancora essere entrato in partita,ma qualche suggeritore c’è: e gli fa dire cheappena insediato ha trovato i soldi perl’Estate Romana, recuperati tra le pieghe dlbilancio e che ci sono già i progetti pronti evagliati. E’ fin troppo ovvio che tutto questo– se vero – è da attribuirsi se non altro permotivi strettamente temporali alla giunta pre-cedente. Che ovviamente balza in piedi eprotesta. Poteva risparmiarsela, questauscita. Marino si dimostra poco riflessivo eun po’ avventato. Qualcuno dovrebbe farlo

riflettere sulla incongruità strategica e poli-tica dell’affermazione. Roma è alle corde,non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte(vedere per credere via Ramazzini, accantoal Forlanini), occupa le case e noi pensiamoalla estate romana? Se sono stati trovati soldinelle pieghe del bilancio vengano utilizzatitutti e subito per dar sollievo a chi è in diffi-coltà, e pazienza per l’Estate Romana. Il neosindaco dovrebbe cominciare a ragionare inquesti termini, sollevare i coperchi e vederecosa c’è nelle pentole, inventarsi soluzioniimmediate per le mille emergenze romane elasciare le frivolezze per tempi migliori. Al-cune di quelle emergenze (con relative ipo-

tesi di soluzione) gliele abbiamo sottopostela scorsa settimana in una lettera aperta; netenga conto. C’è chi per sopravvivere gior-nalisticamente cerca il gossip, le provoca-zioni, le inchieste scandalistiche. Noipreferiamo stare sul concreto, sottoporre pro-blemi, spingere per soluzioni. Ha dichiaratoche si occuperà del problema casa dopo averrisolto quello della composizione dellaGiunta. Lo faccia e basta. Pubblichiamo lefoto della “roulottopoli” di via Ramazzini. Faimpressione, erano due insediamenti solo unpaio di mesi fa, ora sono sette. Non c’è solola questione dei residence, enon è solo una questione di

soldi. Ci rifletta. E intervenga, senza chie-dere consulenze ai super-esperti o chiedere ilpermesso a quelli di Sel.quelli sgomberati erisgomberati. Su quell’incrocio insiste ungabbiotti dei vigili urbani quasi sempre pre-sidiato. Ma si tollera come “inevitabile”, evi-dentemente, questa illegalità diffusa. Primadi pensare ai Fori Imperiali pensi a risolverequeste situazioni.Ancora. Mentre il neo sindaco lasciava pla-tealmente il Campidoglio in bicicletta nellaperiferia di San Basilio - una di quelle nellequali si propone di trascorrere molte ore al

di Giovanni Tagliapietra segue a pagina 3

Quando l’occupazione (illegale) è decennale

L’INCHIESTA

a pagina 4

Quei buspromessi e mai arrivati

CRONACHE

a pagina 5

La città delle roulottes

Nel quartiere di Monteverde, tra Forlanini e Croce Rossa è nata una favela

SINDACO SVEGLIA - Per ora sono sette, più una macchina con i vetri oscu-rati da carta di giornale, un insediamento dignitoso cresciuto nel giro di pochi mesi. Pannistesi, qualche sedia davanti alla porta. Sfrattati, lavoratori stranieri, non ha grande impor-tanza. Da un lato della strada c’è il muro dell’ospedale Forlanini, dall’altro quello dellaCroce Rossa. Nulla di irregolare, con ogni probabilità. Ma fa stringere il cuore.

Page 2: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Via Merulana, 139/Piazza san GiovanniPiazza del ParlamentoVia del Tritone, 152Via Roma libera, 22Via Ripetta/Via TomacelliVia XX Settembre, 96/97Largo del TritoneGalleria Colonna (Alberto Sordi)/Largo ChigiSalita de Crescenzi/PantheonPiazza SonninoPiazza Farnese

Viale Carlo Felice/San GiovanniPiazza Pasquale Paoli Piazza san Silvestro, 13Piazza IndipendenzaLargo Tassoni/Corso VittorioPiazza Cinquecento, 64/Via d’AzeglioVicolo Sciarra/ Via del CorsoPiazza Campo de’ Fiori, 2Piazza della Minerva, 37Piazzale Albania Viale Trastevere Ang. Via Morosini

Piazza del Gesù, 48Piazza CapranicaPiazza del ViminalePiazza di Spagna, 57Via Zanardelli altezza civ. 16/1Via E. Filiberto Altezza Civico 144Via della dogana vecchiaPiazza Fontanella BorgheseLargo ArenulaPiazza santa Maria LiberatriceVia dei sabini/Via del corsoVia Boncompagni, 12/14Manzoni/Via MerulanaVia Sora/ Corso Vittorio EmanueleVia Marmorata/Largo GelsoPiazza Benedetto CairoliVia Merulana, 204Via della Scrofa, 101Via Celimontana, 5Via Mario de’ fiori/via della CroceVia Flavia, 52

le edicole

2martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

IlCORRIEREDIROMAECCO DOVE TROVARCI

GELATERIA SISTO OSTIAPiazza Anco Marzio 7PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIAPiazza Anco Marzio 18/19

VENEZIA lungomare Amerigo Vespucci 8Chiedere Ruggero BarbadoroLE DUNE lungomare Duilio 22 Rivolgersi segreteria Beach Resort

Lungomare Duca degli Abruzzi, 84Ostia centro: Stabilimenti balneari: Direzione Porto Turistico Roma

GELATERIA PARADISOViale I. Montanelli, 130 ROMA

BAR MEDIANO DI GIUSEPPETTI MAURIZIOVia Trionfale, 11454 ROMA

GELATERIA RETRO'Via Baldo Degli Ubaldi, 118 ROMA

LA CAFFETTERIA MESSI' DI SCARDELLA MASSIMILIANOVia G. Allievo, 41 ROMA

BAR TABACCHI LEANDRIVia Paola Falconieri, 81 ROMA

BAR A QUATTRO SRL DI MONTECCHIARI PATRIZIOVia P. Venturi, 73 ROMA

BAR DI LA MARCA LUCIANOVia Tor De Schiavi, 153/A ROMA

KRISTAL BAR SNC Circ.ne Nomentana, 568-570 ROMA

BAR GELATERIA TERRA ANNA MARIA Via Livorno, 13 ROMA

BAR CIRCO MASSIMOViale Aventino, 14 ROMA

GA MA DA SNCViale Aventino, 28 ROMA

LIBRIZZI GIORDANAViale Aventino, 101 ROMA

STINZIANI ANGELOViale Aventino, 78 A ROMA

GELATERIA PUDDINUViale Aventino, 59 ROMA

BAR GUSTO MASSIMOVia Del Circo Massimo, 5 ROMA

BAR CIAMPINIViale Delle Trinità' dei Monti snc ROMA

BAR LATTERIA PANNA E CIOCCOLATO DI FABIO VITIVia Taggia angolo Via Montiglio,13/15 ROMA

CAFFE' VAN GOGHPineta Sacchetti. Roma

BAR GIOVENALEPiazza Giovenale, 6 ROMA

BAR LA TERRAZZA Via Appiano, 36 ROMA

VALORANI'S FORUM Largo Corrado Ricci, 30 ROMA

BAR DI AFFATATI PIER MATTEOVia Claudia, 14 ROMA

BOATTINI BARVia Mastrogiorgio, 58 ROMA

BAR DI CAPALDO SIMONEVia della Lungara, 39 ROMA

ALOISE DOMENICOViale Trastevere, 76 ROMA

GELATERIA FIOR DI LUNAVia della Lungaretta, 96 ROMA

GELATERIA MIANI MARIA GIOVANNAVia della Seggiola, 12 ROMA

BAR VIVONAPiazza Vivona, 20 ROMA

BENEVENTO BARVia Achille Funi, 32 ACILIA

MALI SRL BAR MARTINICAVia della Martinica, 151 ROMA

BAR DI LEONI WALTERLargo Arturo Donaggio, 12 ROMA

LOVE 4 PIZZAVia Peveragno, 52 ROMA

MONTANI ICEVia di Casalotti, 59A ROMA

MONTANI ICEVia Gino Frontali, 14 ROMA

SNACK BAR CARMELOVia Maria Battistini, 11E ROMA

BAR DI CHIARONI SALVATOREPiazza Irnerio, 70A ROMA

BAR DI COPPOLA LUCIANOLargo Brindisi, 6A ROMA

JONATHAN 3 SNCVia Carlo Felice, 21/23 ROMA

CAFFE' MARCONI DI GALLACCIO LOREDANAVia Gerolamo Cardano, 136 ROMA

BAR DI LIN YINGVia Livio Salinatore, 14 ROMA

IL PORTONACCIO SRLVia di Portonaccio, 33C ROMA

DI PAOLI MAUROVia di Portonaccio, 31 ROMA

gli esercizi commercialiLista de locali che distribuiranno Il Corriere di Roma ogni settimana

Si ringrazianoi seguentiesercentiche hanno ospitato“Il Corriere di Roma”

Si ringraziano gli esercenti che hanno ospitato “Il Corriere di Roma”

Page 3: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

In primo Piano 3martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

giorno per capire (senza scorta?) - si èverificato un episodio clamoroso nellasua tragicità, che ricorda tanto il FarWest o la Chicago dei gangster. Lite ditraffico, accoltellamento, pistola incampo, un morto. E' violenza, tensione,che si respirano nell'aria. L'ambulanzaarrivata per i soccorsi è stata distruttadalla folla, l'equipaggio picchiato a san-gue. La questione ordine pubblico èfondamentale. E non è stata risolta. Ma-rino lasci la bicicletta e infili l’elmetto. C'è molto da fare per un nuovo sindaco.Che dovrebbe rimanere nell'angolo perosservare e capire. Per poi trovare stra-tegie di breve e medio periodo che ri-diano vivibilità e serenità ad una cittàscossa nel profondo, frastornata, smar-rita.

DALLA PRIMA PAGINA

di Giovanni Tagliapietra

Ma chi scrivele battuteal nuovo sindaco?

Marino, Zingaretti. Due personaggi peruno stesso copione, che consiste nel-l’occupare una sedia e seguire le di-

rettive. Di chi? Ma dei poteri forti, dellanomenclatura del partito che ha amministratoper anni le cose capitoline e laziali. Scientifi-camente, oculatamente, in un dialogo continuocon la controparte. Perché trattare, contrattare,talvolta condividere, è meglio che trovarsi coninutili e costosissime guerre di posizione. Gliex democristiani sono maestri in questo. Eforse l’assenza di questo scenario politico-fi-nanziario-mondano è ciò che ha impedito allaGiunta Alemanno e a quella Polverini di go-vernare, di andare avanti, di produrre. Gli exAn, le figure minori del Pdl ex-Forza Italianon appartengono culturalmente a quel si-stema, non fanno “sistema”, pensano solo agliinteressi propri (affari?), ad un goffo carpediem, alle raccomandazione e alle occupazionispot dei piani bassi del palazzo del potere.Senza un progetto, delle idee guida. Hannosbagliato e hanno perso. Ora i due personaggicitati in apertura si comportano in modo di-verso, ma alla fine riescono senza volerlo amettere in difficoltà quel meccanismo oliato.Uno per eccesso di personalità, l’altro per ec-cesso di zelo.Marino e il Pd sono già separati in casa, ma-gari poi faranno pace. Il neo sindaco è partitocon il piede sbagliato e l’imbarazzo per il par-tito è notevole. Vuole mano libera sugli uo-mini, non vuole essere ostaggio della

maggioranza. Non sta ai patti, in sostanza, èirriconoscente. E poi parla, promette, si impe-gna, gaffe a ripetizione con quella sua aria dascolaretto secchione in gita scolastica. Bravoè bravo, competente in materia obiettivamenteno. E non vuol farsi “aiutare” dai suoi mentori,

dai suoi sponsor. Adesso vola alto. Andrà a fi-nire che verrà ridotto alla ragione, ad un com-promesso. Fare un sindaco in questo modo èimpossibile, a meno che non imponga di fattouna giunta di larghe intese come quella che go-verna il Paese. Ipotesi bizzarra certo. Ma

chissà. Zingaretti è più diligente, accetta con-sigli e si fa dettare le scelte politiche. Ma nonragiona e non amministra. Non fa politica,temporeggia, annuncia, con quel suo sorrisoobliquo. E non si muove. E gioca con unasquadra quasi impresentabile.L’Espresso,certo non un giornale di destra,lo ha fatto let-teralmente a pezzi, demolendo la sua squadra,il suo cerchio magico di collaboratori. Non èil caso di infierire con nomi e cognomi, in que-sto contesto. Ma con gli uomini sta sbagliandoparecchio. Vengono i brividi a raccontare e ascrivere queste cose. Ogni volta si pensa che ilpeggio sia passato e ci si trova a ricominciaretutto da capo,con personaggi che imparano agovernare sulla pelle dei cittadini. La ventatadi novità di Marino si sostanzia in battute e ingiri in bicicletta, quella di Zingaretti in un pic-colo sconto sui costi della politica. Per il restosi sta perdendo tempo, aspettando Godot.

Il puntoDa Zingaretti a Marino, segnali inquietanti e imbarazzanti

Due personaggi, uno stesso copione. Siamo già nei guai?

Rifiuti, autobus, che pasticciMa non paga mai nessuno?

Manlio Cerroni, l’assessore Civita, ilprefetto Sottile, tutti protagonisti con

ruoli diversi della saga dei rifiuti nel Lazio,una vicenda assurda, incomprensibile. Unaconversazione tra il “padrone-padrino” dellediscariche regionali, Cerroni appunto,uomo dai mille rapporti, uno che conta, e ilrappresentante della Giunta Zingarettimette sotto una cattiva luce l’intera que-stione; Sottile è lì, in mezzo, pagato dalcontribuente per risolverla. Non fanno bellafigura con l’ennesima ultima proroga di Ma-lagrotta. Cambia lo scenario, ma non la so-stanza. Chissà cosa ha combinato l’ex carabiniereAntonello Aurigemma. Oggi con la sensa-zione di respirare aria a 40 gradi, con gliautobus senza aria condizionata, scassati emaleodoranti ricordiamo le sue promesse:ma la flotta dei nuovi mezzi naviga ancoraal largo e chissà se arriverà davvero. Fanno

tenerezza Patanè e il buon Gasbarra. Co-ordinatori di un neo sindaco che non si vuollasciare coordinare. Imbarazza il sottose-gretario Legnini, diviso tra un incarico go-vernativo, uno regionale (abruzzo) el’offerta di venire a governare (meglio ri-governare) il Campidoglio accanto a Ma-rino. E Bettini, il grande tessitore della politicacapitolina? Con il sindaco-chirurgo po-trebbe aver toppato. Ma non lo confesseràmai. E i colonnelli di An? Desaparecidos,qualcuno sogna ancora di rimettere in piediuno straccio di partito. No, Alemanno no. Lui non ha ancora decisocosa fare da grande. Ha buttato al vento unpatrimonio, il partito non glielo perdonerà.L’opposizione di centro destra sembra vivoalla Pisana, dove La Destra (vedi Santori) eGramazio (Pdl) si danno da fare. Almenoloro.

CHI SALEdall’alto Gasbarrae Santori

CHI SCENDEdal basso Cerroni,Sottile e AurigemmaPOLITICA

BORSINOilildelladella

Uno scandalo quotidianoPiazzale della Radio, primopomeriggio, il sole picchia,due vigilesse stannocomodamente al riparo nel gabbiotto. Questo giovane disperato, nudosotto il cappotto e a piediscalzi, chiede l’elemosina al semaforo. Nell’indifferenza generale

Page 4: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Cronache4martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

L’inchiesta/2La legge non è uguale per tutti. Roma città aperta…a tutte le esperienze

Quando l’occupazione (illegale) è decennale

Quando l’occupazione (illegale) è de-cennale. Oltre quella della caserma al-l’Ostiense, prendiamo un altro

esempio: l'edificio di via Francesco Passino,alla Garbatella, un'ex idrovora di proprietàdella Regione Lazio, occupato da dieci annidal centro sociale “La Strada”, un’associa-zione di studenti o ex. Nel tempo alcuni oc-cupanti della “Strada” si sono divisi e hannocreato la “Factory”, una occupazione abba-stanza tollerata perché sono molto organizzatie propongono anche attività culturali . Tra leiniziative proposte, diversi laboratori perbambini, la scuola popolare "Piero Bruno"che offre servizi di recupero e sostegno sco-lastico, il cineforum, l'internet point e unosportello sperimentale che fornisce consu-lenza legale per situazioni di sfratto e regola-rizzazioni per i migranti. E’ questo il modoper trovare una soluzione all’emergenza abi-tativa in una città come Roma in cui l’ediliziapopolare è ferma da decenni? Un’alternativa ètrovare valvole di sfogo altrove. Lì il confinetra lecito e illecito non esiste per un motivosemplice: per alcune situazioni, come queste,la legge è un optional. E allora, sorgono, perforza, nuovi modelli sociali di sopravvivenza,convivenza e convenienza. Si chiama autoge-stione. In concreto non significa nulla se nonin un linguaggio assurdamente politico. Neifatti significa molto. Se l’autorità non reagiscehai vinto. Cosa? Hai vinto un bene demaniale.

Cioè un bene pubblico che appartiene alloStato e quindi è di tutti, non solo degli sfigati.Hai vinto un bene che è inalienabile, che èvietato vendere. Una realtà a dir poco grotte-sca, quella dell'emergenza abitativa e dell'oc-cupazione autogestita che si sta estendendo amacchia d'olio nella Capitale senza però che sicreino le condizioni, politiche o amministra-

tive, al diritto alla casa per le persone svan-taggiate. Solo nell'XI municipio sono diversigli immobili occupati: a piazza Pecile lostesso centro sociale ha fatto sua l'ex sede Asldella Garbatella; a via delle Sette Chiese cisono più di dieci famiglie di italiani e migrantiche sperano di vedersi attribuita l'unità abita-tiva in cui vivono e che hanno restaurato allameno peggio.Ma quali sono gli interventi deidirigenti e dei politici della Regione Lazio arecuperare demanio e vite perdute? Abbiamo

provato a porre il quesito, ma i telefoni degliaddetti stampa del presidente Nicola Zinga-retti,erano tutti isolati. La promessa della casadi vetro comincia a sgretolarsi. Non è troppopresto?

di Alessandra De Gaetano

Un “modello” tacitamente

condiviso che si ripropone

in diversi quadrantidella città

Dietro ai fatti

Chi è il nuovo sindaco di Roma? L’interrogato, dirigente comu-nale, risponde con un sorriso ironico: “Ma non lo sa che si è ap-

pena votato? Al Campidoglio c’è Ignazio Marino”. Pausa. Poi,ambiguo, aggiunge: “Ma il sindaco vero è Goffredo Bettini”. Ma-rino, “il professore”, è quel chirurgo, un genovese trapiantato aRoma dall’età di 14 anni con lunghe “trasferte” negli Stati Uniti, chesi picca di girare per Roma in bicicletta. E chi sia Goffredo Bettinilo sappiamo tutti: è il “funzionario di partito” ( la sua professione se-condo Wikipedia) che inventò come sindaco Francesco Rutelli e fupoi vice-sindaco al fianco di Walter Veltroni, i sindaci “rossi” diRoma tra il 1993 e il 2008. E che, dopo un’eclissi di qualche anno– trascorsa per lunghi periodi nella casa in Thailandia - si apprestaora a svolgere il ruolo di “eminenza grigia” di Marino. La sua ultimainvenzione. Un’occhiata su Internet non lascia spazio a dubbi. In tutti i com-menti al risultato delle elezioni viene fuori che proprio Bettini – c’èanche chi lo definisce “imperatore di Roma” - sarà “la guida” delsindaco-ciclista. Con la logica spiegazione che Bettini ha tutte lecarte in regola per essere l’ ”eminenza grigia” di Marino grazie allesue esperienze con Rutelli e Veltroni. Di Roma conosce tutto e tutti(quelli che contano), di destra, sinistra e… d’Oltretevere. Tutto ok,allora? In parte soltanto. Non bisogna infatti dimenticare che proprionel periodo in cui Bettini era il proconsole del centro-sinistra, la Ca-pitale ha visto lievitare il proprio disavanzo e, salvo alcune “oasi” ri-servate ai più fortunati, è diventata sempre più sciatta e, per alcuni,addirittura invivibile; quasi mediorientale, insomma.

Eppure, proprio l’aristocratico Goffredo Maria Bettini - della fami-glia marchigiana dei Rocchi Bettini Camerata Passionei Mazzo-leni, 51 anni - ha dato a Roma “monumenti” come il Festival delcinema (ora in profonda crisi) e l’Auditorium Parco della musica.Ma a che prezzo!. Il bilancio (finanziario) del doppio mandato diVeltroni è stato un disastro di cui ha patito il suo successore, GianniAlemanno, e di cui, ora, soffrirà anche la nuova “creatura” di Bet-tini, cioè Marino: le casse del Quirinale, rispetto al 1993-2008, sonovuote, o quasi. L’unica certezza, a questo punto, è che ci dobbiamo aspettare la ri-nascita di quel “sistema Bettini” di potere che aveva chiuso la destraall’opposizione. Un sistema che ha al centro questo aristocraticoche è un po’ un Gianni Letta (l’eminenza grigia di Silvio Berlu-sconi), capace di dialogare con tutti al di là delle etichette di partito– il suo “feeling” con i costruttori, a cominciare dai Caltagirone, èun ricordo recente. Al Campidoglio, Bettini non torna però comeproconsole del Pd. Da Veltroni si è allontanato per le (non) scelte po-litiche dell’ex sindaco. L’elezione di Marino (inventato da lui comecandidato di una lista civica) è secondo più d’uno la “vendetta” diBettini verso il PD, di cui è stato fondatore e che non gli ha dato ciòche, a suo giudizio, avrebbe meritato. Una “vendetta” di cui Romaè, e sarà ancora, la culla: sia il Governatore del Lazio Nicola Zin-garetti che il presidente della provincia Enrico Gasbarra sono infatti“fedelissimi” di Bettini. E non è escluso che la “vendetta” bettinianaabbia sviluppi, nel prossimo congresso del Pd, a livello nazionale.

Car.Reb

Bettini, quel “funzionario di partito” che governa Roma

Page 5: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Il casoLa solita telenovela romana. E pagano sempre i cittadini

Quei bus promessi e mai arrivati

Che fine hanno fatto i nuovi 399 bus cheAtac e la giunta Alemanno annunciaronoun anno fa e poco prima di andare a vo-

tare il 25 e 26 maggio? Secondo le loro previsionii nuovi mezzi sarebbero dovuti entrare in fun-zione nella primavera appena passata. Addirit-tura l’ex assessore capitolino alla Mobilità,Antonello Aurigemma, carabiniere in aspettativa,(ora consigliere Pdl alla Regione Lazio dove nonsi occupa più del settore Trasporti), dichiarò – il15 aprile dello scorso anno- : «L'Atac sta per dareil via a una gara per l'acquisto di 399 nuovi bus,mezzi moderni, a basso impatto ambientale edequipaggiati per il trasporto di persone con disa-bilità». La gara venne pubblicata nella gazzettaufficiale europea il 17 luglio 2012. Si aggiudicòl’appalto (unico concorrente a far pervenire l’of-ferta a ribasso per 115.767.000 mila euro) la Ro-mana Diesel - Iveco con sede a Roma. Atacdecide, infine, di aggiudicare il lotto n. 1 per lafornitura in leasing di 399 autobus diesel, urbani,da 12, 18 e 7,5/8 metri alla società di via Colla-tina esattamente lo scorso 7 dicembre 2012. Ab-biamo chiesto ad alcuni autisti se li avevano visti

nelle rimesse: «Solo tre nuovi bus sono in circo-lazione in questo momento». All’Atac la dichia-razione ufficiale: «Sono in funzione 5 mezzi sudue linee: 916 e 781. Arriveranno altri 15 entro leprossime settimane perché in questo momentosono in fase di immatricolazione». Un anno fa inuna nota l’azienda del Trasporto pubblico precisòi tempi di consegna da parte della vincitrice del-l’appalto. Entro la primavera del 2013 era previ-sta la consegna dei primi 20 veicoli da 12 e 7,5metri, e dei primi 20 veicoli da 18 metri. A se-guire, sarebbero stati consegnati venti veicoli almese fino ad esaurimento fornitura che si pre-vede, per i 12 metri e per i 18 metri entro la pri-mavera del 2014 e per quelli di 7,5 metri entrofine 2013. Conti alla mano, oggi, dovrebbero essere sustrada almeno 80 nuovi autobus . Lo stessaazienda conferma invece che attualmente, con la

primavera alle spalle, ne circolano solo cinque.Siamo alle solite promesse? I romani pagano,zitti e in silenzio (in Brasile per l’aumento del bi-glietto c’è stata la rivolta popolare ottenendo il ri-pristino del vecchio prezzo!), ormai da più di unanno l’aumento di un terzo del biglietto passatoda 1 euro a 1,50. E per una corsa è davvero tan-tissimo. In cambio di quale servizio eccellente?Com’è la situazione dell’autoparco Atac? Ci di-

cono- gli autisti – che i mezzi cadono a pezzi,l’aria condizionata non è in funzione per la mag-gior parte sono troppo vecchi per viaggiare in si-curezza. L’ultima fornitura, in effetti, c’è stataotto anni fa, nel triennio 2005-2007, grazie ad unsostanzioso contributo di Regione Lazio, comunedi Roma e ministero dell’Ambiente. Nella Capi-tale circolano ancora vetture “storiche” risalenti a14 anni fa. Spesso infatti vediamo bus fermi perguasti durante la corsa. E sono più il numero diquelli che neppure partono dalle rimesse in attesadi essere riparati. Basta provare attendendo allapensilina, il numero dei mezzi è talmente ridottoche non solo arrivano stracarichi ma in perenneritardo, dopo l’orario previsto dalla tabella dimarcia. L'età media del parco autobus in dota-zione all’ Atac, composto dal 2213 vetture, è di10 anni. Di queste circa il 16 per cento, pari a 360vetture, ha superato il ciclo di vita utile, ossia hapiù di 14 anni. Troppo poco, pochissimo per unacittà con quasi 3 milioni di abitanti e 1 milione e800 mila pendolari.

L’appalto vinto da Romana Diesel,unico concorrente,

ha consegnato solo 5 vetture su 80.Un anno di annuncifatti dalla giunta

Alemanno sul nuovoautoparco Atac

che non si vede. Unicacertezza: da 13 mesi

il biglietto ai romani costa 50

centesimi in più

Taccuino

Sorpresa, saltano le nomine last minute di Alemanno, è cambiato davvero il vento. O c’è sottoqualcosa.Il direttore generale di Roma Metropolitane ha annullato tutte le assunzioni dell’ul-

tima ora volute dal sindaco uscente. Non solo revocando quella dei cinque consulenti reclutati trail primo e il secondo turno elettorale a 60mila euro netti a testa per un anno: uno scherzetto da350mila euro. Ma pure sospendendo, in attesa di cancellarla definitivamente, la nomina ben piùeclatante di Giammario Nardi, l’ex vicecapo di gabinetto, gratificato una settimana prima del bal-lottaggio con un incarico da oltre 500mila euro.Il 31 maggio Alemanno aveva indicato uno dei suoi collaboratori più fedeli, Nardi appunto, peril ruolo di presidente della Commissione di collaudo tecnicoamministrativo della T3, la tratta piùcomplessa della linea C, quella che va da San Giovanni al Colosseo. Sebbene il funzionario ca-pitolino non avesse le competenze tecniche necessarie, ma una semplice laurea in legge. Diecigiorni dopo Alemanno perde le elezioni e il collegio sindacale di Roma Metropolitane chiede alpresidente della società, Massimo Palombi, la convocazione urgente di un cda in cui il direttoregenerale Luigi Napoli avrebbe dovuto relazionare sul conferimento degli incarichi esterni. Il pre-sidente però prende tempo. Nel frattempo Ignazio Marino scrive a tutte le aziende partecipatedal Campidoglio chiedendo di essere informato circa “qualunque iniziativa possa incidere sulleprincipali scelte aziendali e organizzative”. Il presidente Palombi capisce che l’aria è cambiata ecede. Su tutti i fronti: non solo il consiglio viene convocato in fretta e furia il 17 giugno, ma in-dividua anche il cavillo in grado di far saltare il contratto di Nardi. Una sciocchezza burocratica:la dichiarazione sostitutiva allegata all’incarico (relativa al possesso dei requisiti e all’assenza diincompatibilità o conflitti di interesse ai fini dell’espletamento della prestazione) non è stata fir-mata. Incarico sospeso, si rivolga al sindaco. Più facile cancellare le cinque consulenze autoriz-

zate da Alemanno il 1° giugno. Nei contratti degli ingegneri Palazzetti, Pacifici e Di Mario, del-l’architetto Morellini e del geometra Mogos era infatti contemplata la facoltà di recesso antici-pato da parte della società. Detto fatto, Roma Metropolitane ha esercitato il 19 giugno, risolvendo– senza nulla dovere – i rapporti di lavoro con i beneficiati di Alemanno, strizzando l’occhio alnuovo inquilino del Campidoglio. Avrà gradito?

Sorpresa, saltano le nomine last minute di Alemanno

Cronache 5martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

di Stefania Pascucci

Page 6: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Quando la voce del territorio è la musaispiratrice di un’idea, il risultato nonpuò che essere vincente. Questo l’iter

del progetto Botteghiamo, unico nel suo ge-nere, nato per sostenere e valorizzare l’anticomestiere degli artigiani e quindi la qualità delMade in Italy, in particolare le botteghe stori-che dei rioni Ponte, Parione e Regola.Proprio le eccellenze artigiane, infatti, nono-stante le oggettive difficoltà economiche di unacategoria in estinzione, rappresentano ancoral’anima delle strade più affascinanti del centro

storico di Roma: “La vita dei rioni - spiega Si-mona Basili, ideatrice di Botteghiamo -, è allabase del nostro progetto che è riuscito a con-cretizzarsi solo grazie alla tenacia ed alla pas-sione di chi ha voluto crederci”. In questo contesto Botteghiamo, ideato da abc-project e promosso da Cna Roma Città Storicaed Associazione Botteghe Storiche, contribui-sce alla loro rinascita attraverso molteplici atti-vità culturali, momenti di aggregazione ed al

confronto diretto con le istituzioni. Protagonisti tutti i maestri artigiani che, nellediverse tappe dell’iniziativa (giugno 2012Roma Museo di Roma Palazzo Braschi, giu-gno-dicembre 2012 Sorrento Bastione di Par-sano Antiche Mura, dicembre 2012 RomaChiostro del Pio Sodalizio dei Piceni San Sal-vatore in Lauro, maggio 2013 Roma Tour AmoRenato Zero Palalottomatica), all’interno dellelocation più esclusive, hanno esposto con entu-siasmo i loro pezzi unici ammirati dai tanti cit-tadini e turisti presenti.Fra le attività privilegiate dell’estate i Tour Bot-teghiamo, presentati ufficialmente nella confe-renza stampa dello scorso 24 giugno e giàsperimentati con successo sul territorio: insolitipercorsi fra vicoli e strade del centro storico,accompagnati da una guida alla scoperta degliantichi laboratori artigianali.Ad arricchire le visite guidate la Mappa degliArtigiani ed una preziosa Guida Illustrata Bot-teghiamo (entrambe disegnate a mano dal car-tografo illustratore Mario Camerini), chesuggerirà percorsi, luoghi di degustazione eshopping di qualità rigorosamente Made inItaly. Indicazioni originali, quindi, rivolte al turista,che arriva, resta e ritorna portando con sé un ri-cordo della Città Eterna ed ovviamente ai ro-mani a caccia dei segreti del centro storico. Un’opportunità, quest’ultima, utile a traman-dare l’essenza degli antichi mestieri da una ge-nerazione all’altra; soluzione auspicata datempo dagli stessi artigiani e favorita propriodagli organizzatori di Botteghiamo, che hannopiù volte coinvolto anche giovani studenti e de-signer.Per le prossime passeggiate gratuite, in pro-

gramma il 26-27-28 giugno 2013, i partecipanti(info e richieste modulo d’adesione www.bot-teghiamo.it) potranno scegliere l’orario piùadatto alle proprie esigenze: ore 18 (26-27-28giugno, piazza San Salvatore in Lauro - spazioSan Gallo ai Coronari), ore 10,30 (27-28 giu-gno, piazza della Pace - Caffè della Pace). Durante il percorso cittadini e turisti potrannointeragire direttamente con calzolai, ceramisti,doratori, fabbri, falegnami, impagliatori, intar-siatori, liutai, marmisti, mosaicisti, orafi, re-stauratori, ricamatori, rilegatori, sarti, serigrafi,tappezzieri, intenti a raccontare aneddoti e farriscoprire le antiche tradizioni. Botteghiamo al-lora e… passaparola!

Cronache6martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

Torna l’appuntamentocon l’iniziativa che valorizza

le eccellenze artigianedella capitale. Al via i Tour

alla scoperta degli antichi mestieri: 26-27-28 giugno 2013

L’iniziativa

Taccuino

“L’Estate Romana ci sara’ grazie ai fondi che abbiamo appena reperito. Il diparti-mento della Cultura diffondera’ il programma nelle prossime ore”. Lo ha annun-

ciato il sindaco di Roma Ignazio Marino durante una conferenza in ricordo di

Renato Nicolini. ”Credo che Renato sarebbe contento – ha aggiunto – anche per-che’ perdere l’Estate Romana sarebbe stata una ferita grave”. Secondo quanto siapprende dal Campidoglio il bando sull’Estate Romana della giunta Alemanno era‘senza finanziamenti’. Le risorse, circa 1,5 milioni di euro, sono state trovate attra-verso una revisione del bilancio comunale. Affermazione che ha scatenato il cen-tro destra capitolino. “Il sindaco Marino da 24 ore si sta vantando di aver salvatol’Estate Romana, certo a fare i belli con i soldi degli altri ci vuole poco. Ha detto diaver trovato 2 mln di euro nella maglie del bilancio, si’ quello di Alemanno. Ecco quila differenza tra noi e loro. Nel 2008 noi trovammo 12 miliardi di buco ereditati dalcentrosinistra e non sapevamo come pagare gli stipendi ai dipendenti del Comune,loro invece hanno trovato addirittura la disponibilita’ finanziaria. Questo confermala nostra gestione oculata del bilancio e delle risorse capitoline e conferma le tantebugie che sono state detto su di noi”, dichiara Federico Rocca esponente romanodel Pdl. “L’Estate Romana si fara’ perche’ la nostra amministrazione ha pubblicatoil bando e la copertura finanziaria sarebbe stata messa subito dopo le elezioni cosi’come ha fatto Marino il quale non ha compiuto nessun miracolo – aggiunge –Quindi non si vanti di un merito che non ha e non creda di aver compiuto chissa’quale impresa perche’ la sta facendo con i soldi lasciati dalla nostra amministra-zione. “.

Ma chi ha veramente trovato i fondi per l’Estate Romana?

Botteghiamo: percorsi e segreti degli artigiani

di Valentina Ughi

Page 7: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

“Trasparenza”: per una classe politica sem-pre più sotto assedio, questa parola è di-ventata un vero e proprio “mantra”.

Troppo spesso alle parole non corrispondonoperò i fatti. Un esempio? la politica del go-verno (o meglio: dei governi) sulle cellule sta-minali cordonali. Un “capitale” importanteper curare gravi malattie di cui la sanità pub-blica si è appropriata, impedendo ai privati –contrariamente a quanto avviene nel resto delmondo – di partecipare allo sviluppo di que-sto settore. “Un monopolio sarebbe accettabilese desse dei risultati positivi per i cittadini: main Italia questo non è il caso. Siamo davantiall’ennesimo carrozzone pubblico, che ali-menta se stesso ma non i cittadini. Soprattuttoquelli bisognosi di cure”.Negli ospedali, nei reparti di maternità pub-blici e nei corsi pre-parto di molte strutture sa-nitarie di Roma è evidente la richiesta allepartorienti di corrette informazioni su comeconservare per la propria famiglia o donare ilcordone ombelicale affinché il sangue cosìraccolto, che è dotato di una “vitalità” senzaconfronti, possa permettere di curare bambinialtrimenti destinati alla morte. Chi potrebbegirarsi dall’altra parte? Nessuno, pensiamo.C’è però un piccolo “ma”. Ed è il fatto che leenergie che la sanità pubblica e il suo perso-nale spendono per raccogliere il sangue deicordoni ombelicali non servono tanto a sal-vare bambini malati quanto a mantenere inpiedi una struttura che si sta soprattutto rive-lando un costo.E, per alcuni, un business. Se così non fosse,non ci sarebbero Italia ben 20 bio-banche –tutte pubbliche – dove conservare il cordoneombelicale, mentre nel mondo intero il loronumero non arriva neppure a 150 e la maggiorparte dei paesi europei ne ha una o al massimodue. L’Italia invece ne ha una per ogni regionee spesso anche di più; e a Roma, ce ne sonoaddirittura tre, tutte pubbliche. Davanti ad unsimile impegno della sanità nazionale , ci siaspetterebbero risultati strabilianti. Invece no.Per esplicita ammissione del “Centro nazio-nale del sangue”, da cui le bio-banche dipen-dono, solo il 12% circa dei campioni donativiene messo a disposizione dei bambini ma-

lati esposti nella propria pubblicità o di quelledelle Onlus per la donazione; il resto diventaaltro, e finisce altrove. Donato o comperato?In Italia la legge consente soltanto la dona-zione eterologa delle cellule staminali cordo-nali. La conservazione delle cellule per usoautologo, cioè personale, è vietata, così comenon possono esserci bio-banche private per laconservazione delle cellule. Che però le par-torienti possono farsi prelevare e trasferire inbio-banche straniere (numerose appena fuoridai confini del Bel Paese). Il solito pasticcio,insomma. Bandita anche ogni forma di comu-nicazione, dato che in molti ospedali pubbliciè impedito agli informatori scientifici di con-tattare i ginecologi su questo argomento, allafaccia della libertà di iniziativa economica , diinformazione e di libero arbitrio.In Italia, le fonti sanitarie pubbliche spieganoil loro no alla conservazione autologa con ilfatto che non esisterebbero a favore evidenzescientifiche. In Europa (ma non ne fa parteanche l’Italia?) l’opinione prevalente è di-versa, ci sono bio-banche pubbliche e private,la comunicazione non solo è accettata ma è ad-dirittura stimolata. In Italia di conservazionedel sangue cordonale per uso personale non sideve parlare, se non si vogliono correre rischi.E così, su 100 parti solo nel 5% dei casi viene

conservato il sangue del cordone: il 2,5% perla propria famiglia – e trasferito in bio-bancheall’estero – l’altro 2,5% per la donazione: una

inezia, considerate le 20 bio-banche pubblichee le risorse utilizzate per promuovere la dona-zione eterologa. Un ulteriore conferma chesolo una comunicazione trasparente, etica ecompleta della donazione e della conserva-zione autologa sensibilizza realmente i citta-dini e favorisce lo sviluppo dell’una edell’altra.Questa è la norma, ma non la regola. Per i VIPe i “soliti noti” le cose vanno diversamente. Aquesti “clienti” i ginecologi spiegano l’impor-tanza della consersazione autologa delle cel-lule staminali del proprio neonato. Il risultatoè che la conservazione delle cellule cordonaliper la propria famiglia è diventata elitaria nonper il costo del servizio di conservazione au-tologa, che è persino rateizzabile (all’estero)ma soprattutto per il trattamento di riguardoche la categoria dei ginecologi romani riservaa questa “casta” - quella di coloro i cui genitorihanno potuto sapere” – che nasce dai compor-tamenti di medici sempre più dimentichi delgiuramento di Ippocrate e di una amministra-zione miope, che cerca di sopravvivere conforme di autodifesa sempre meno comprensi-bili.

Le Cronache 7martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

Venti bio-banche di Statocontrollano il settore,“trasparenza” parola

sconosciuta. E tutto parte da Roma

Cordone ombelicale, quel monopolio pubblico nasconde qualcosa?

InchiestaBotteghiamo: percorsi e segreti

degli artigiani

”L’Accordo di mezzanotte”, cosi’ il gruppo consiliare M5S del Lazio definisce l’intesa perla spending rewiew in Regione. ”Ore 10.40 del 22 giugno. E’ appena finito il VI consiglio

del Lazio – si legge in un comunicato -. Le 5 ore di sospensione della seduta (dalle 15 alle20 di ieri) non sono servite praticamente a nulla se non, forse, a permettere a qualcuno di par-tecipare alle nozze di Gramazio-figlio. Niente accordi ne’ maxi-emendamenti pomeridiani,solo una lunga pausa e migliaia di euro in piu’ spesi per pagare gli straordinari del personaledella regione che si e’ trovato a dover lavorare tutta la notte”. ”Poi l’accordo di mezzanotte.Pd e Pdl si riuniscono in una brevissima sospensione dei lavori e, in soli dieci minuti, si ac-cordano per eliminare circa 600 emendamenti in un sol colpo e mantenerne in piedi solo 15– prosegue la nota -. Ci chiediamo che valore potessero avere quei 600 emendamenti da poteressere eliminati in una manciata di minuti. Ci chiediamo come sia possibile e perche’ una se-duta cosi’ importante per tutti i cittadini della regione si debba svolgere in improponibiliorari notturni. La risposta ci viene fornita da un esponente del Pd che, forse sovrappensiero,si fa scappare la frase ”trasciniamo i lavori di notte e preferibilmente il fine settimana per-che’ le agenzie sono ferme. Non abbiamo la pressione della stampa e possiamo muoverci

piu’ tranquillamente”’. ”Sostanziale ed importante il contributo del M5s Lazio, lo riconosceanche Storace durante il dibattimento – prosegue -. Tra gli emendamenti a firma 5 stelle ap-provati ricordiamo quello sull’introduzione della responsabilita’ dei dirigenti in caso di vio-lazione della direttiva nazionale, che impone limiti alla spesa per l’acquisto di mobili e arredi,e quello che impone un tetto massimo giornaliero per le spese di trasferta in caso di missioniistituzionali (senza l’emendamento 5 stelle il rimborso sarebbe stato illimitato!). ”Ma ve-niamo al sodo: la questione vitalizi. Pd e Pdl respingono prima il nostro emendamento sul-l’abolizione dei vitalizi (norma anti Fiorito) e poi quello sulla conversione al sistemacontributivo con eta’ ‘vitaliziabile’ a 65 anni. Passa invece emendamento Pd che abolisce ilvitalizio solo a Fiorito, di dubbia costituzionalita’ e che, probabilmente, verra’ bloccato (eFiorito ringrazia). Evidente la abissale differenza nella concezione di spending rewiev: ilMovimento voleva abolire i vitalizi per tutti (assessori, consiglieri….), loro volevano tenerei vitalizi per se’ e li hanno aboliti solo a Fiorito”. Per la cronaca va ripresa la rabbiosa reazione dell’ufficio stampa del Pd regionale, che parladi “ricostruzione fantasiosa”

L’accordo di mezzanotte Pd-Pdl raccontato dai grillini

Retroscena

di Carlo Rebecchi

Page 8: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA
Page 9: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

SanitàLazioladel

ANNO III / NUMERO 5 / MARTEDI 18 GIUGNO 2013S Lazio

Morire aspettandol’ambulanza

Paziente cronico, la Federfarma ha un progetto. Ma con chi ne parla?

Fascicolo sanitarioelettronico, Lazio ancoraall’anno zero

VISTI AL SANIT

a pagina 13

Blatte in cameraoperatoria (al San Camillo)?Non scherziamo

IL CASO

a pagina 15

La strada da seguire e' quella diuna farmacia di comunita' chenon dispensa solo il farmaco e sin-

goli servizi al cittadino, ma che prendein carico il paziente cronico in concer-tazione con il medico curante e che farete con gli attori della filiera”. ''Nellanostra Regione, migliorando l'adesioneai trattamenti delle persone a rischio, sisarebbero potuti risparmiare 320 mi-lioni di euro nel solo 2008, che sareb-bero stati 340 nel 2010 e che (a prezzicostanti) potrebbero salire addirittura

a 450 milioni nel 2040”. Frasi impor-tanti, pronunciate nel corso di un di-battito al Sanit da Franco Caprino,sempreverde presidente di FederfarmaLazio. Tra tante parole gettate al vento,tra tante ipotesi strampalate, qualcunomette giù una indicazione operativa,avanza un progetto. Ma per “prenderein carico il paziente cronico”, come diceCaprino, ci vuole un’interfaccia pub-blico, una cabina di regia che ragioni,che abbia le idee chiare. E qui cascal’asino. Da dove ricominciamo?

Giovanni Tagliapietra a pagina 12

La sanità può uccidere, il sistema dell’emergenza non funziona più

Page 10: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Direttore Generale

Asl Roma A CENTRO STORICOCamillo Riccioni

Direttore sanitario Barbara Giudiceandrea

Direttore Amministrativo Alessandro Moretti

Direttore Generale

Asl Roma B CENTRO STORICOVittorio Bonavita

Direttore sanitario Enrico Piroli

Direttore Amministrativo S. Cenciarelli

Direttore Generale

Asl Roma C EUR E DINTORNIAntonio Paone

Direttore sanitario Paolo Palombo

Direttore Amministrativo Giancarlo Gava

Direttore Generale

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIAAlessandro Cipolla ff

Direttore sanitario A. R. Buttiglieri

Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla

Commissario

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANOAngelo Tanese

Direttore sanitario Francesco Siciliano

Direttore Amministrativo Cristina Matranga ff

Commissario

Asl Roma F CIVITAVECCHIAGiuseppe Quintavalle

Direttore sanitario Antonio Carbone ff

Direttore Amministrativo Duilio Iacobucci ff

Direttore Generale

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACON. Renzo Brizioli

Direttore sanitario Federico Guerriero

Direttore Amministrativo Daniele Aguzzi

Commissario

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNOClaudio Mucciaccio

Direttore sanitario Danila Fiorillo

Direttore Amministrativo Antonio Celiberti

Commissario

Asl Viterbo Luigi Macchitella

Direttore sanitario Patrizia Chierchini

Direttore Amministrativo Giovambattista Grassi

Direttore Generale

Asl RietiRodolfo Gianani

Direttore sanitario Pietro Scanzano

Direttore Amministrativo Adalberto Festuccia

Commissario

Asl FrosinoneVincenzo Suppa

Direttore sanitario Mauro Vicano

Direttore Amministrativo Luca Di Maio

Direttore Generale

Asl LatinaRenato Sponzilli

Direttore sanitario Ennio Bruno Cassetta

Direttore Amministrativo Ulderico Rossi

AZIENDE OSPEDALIERE

Direttore Generale

SpallanzaniVitaliano De Salazar

Direttore Sanitario Andrea Antinori ff

Direttore Amministrativo Lorella Mengarelli

LA MAPPADEL

POTERE

Cambiare costa troppo, bisogna rispettare i contratti, meglio usare tattiche diverse, i manager polverinianinon si cambiano, si convertono un po', alla volta, si fanno "ragionare".. E così le variazioni di questa

mappa sono minime, una pennellata a Viterbo, una a Civitavecchia e via. Dopo il botto della settimana scorsacon l'uscita di scena di Flori De Grassi, "comandata" in Regione, non ci aspettiamo più niente. A meno che nelPontino....

Direttore Generale

San Camillo ForlaniniAldo Morrone

Direttore sanitario ad interim Caterina E. Amoddeo

Direttore Amministrativo Fabrizio D’Alba

Direttore Generale

San Giovanni AddolorataGianluigi Bracciale

Direttore sanitario Gerardo Corea

Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Direttore Generale

Policlinico Universitario Umberto IDomenico Alessio

Direttore sanitario Amalia Allocca

Direttore Amministrativo Marta Branca

Commissario straordinario

San Filippo NeriLorenzo Sommella ff

Direttore Sanitario Patrizia Magrini

Direttore Amministrativo Manuel Festuccia ff

Direttore Generale

S.AndreaMaria P. Corradi

Direttore sanitario Domenico A. Ientile ff

Direttore Amministrativo Egisto Bianconi

Commissario

Facente funzioni

A rischio?

LEGENDA

Direttore Generale

Ifo Lucio Capurso

Direttore sanitario Marina Cerimele

Direttore Amministrativo Giorgio Marianetti

Vacante

martedì 25 GIUGNO 201310

I manager polveriniani non si cambiano si convertono

Sanità Laziola delS

In uscita

Page 11: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Facciamoci forza, alle disperate richie-ste d’aiuto che vengono dal settore laGiunta regionale risponde con pro-

clami, con suggestioni, con grandi piani stra-tegici. Bisognerà aspettare, come al solito,per vedere se qualcuna delle promesse fatteandrà a buon fine. Per il momento calmapiatta con qualche scivolone melodramma-tico sul quale non vale nemmeno la pena disoffermarsi. Avevano scritto, la scorsa setti-mana, che la sanità laziale aveva già smessodi respirare, corroborando la tesi con un forteed efficace intervento di una addetto ai lavo-ratori, diciamo oggi la stessa cosa, siamo at-taccati al respiratore artificiale, in comafarmacologico, in attesa che qualcuno ripri-stini le condizioni minime vitali. Non è po-lemica contro qualcuno, ma la fredda analisi,il resoconto di una realtà di fatto. L’elencodelle emergenze è interminabile, a comin-ciare da quella del sistema delle emergenze.Fateci caso, l’Ares 118 sta scoppiando, e diqualcuno sarà bene la colpa. Di chi la gesti-sce, di chi la controlla, di chi non sa scio-gliere il nodo gordiano dell’accordo forzatocon la Croce Rossa? Le ambulanze arrivanoin ritardo, basta scorrere le agenzie di noti-zie per scoprire giorno dopo giorno i fatti, leincongruenze a questo proposito; i centralininon rispondono con prontezza, la gente allafine muore. Nell’inferno del Pronto Soc-corso, in attesa di un soccorso che non arriva.Ma la politica ha impedito che si venisse acapo del problema e oggi non avendo solu-zioni volta lo sguardo altrove, fingendo unacolpevole distrazione. E ci si chiede poi ilperché della sfiducia del cittadino, del-l’utente, del paziente, che non sa più a chifare riferimento, a chi credere. Siamo capacidi grandissimi interventi, siamo bravissimiad un certo livello, ma nella media possiamocontare su una sanità pericolosa per i malatie per se stessa. Servirebbero iniezioni mas-sicce di uomini e di risorse, servirebberoidee, determinazione, una guida di polso, il-

luminata e autorevole. Non si è capito se nonci spetta per contratto, se non ce la possiamopermettere o se qualcuno, pervicacemente, famuro a qualsiasi soluzione ragionevole e im-mediata. I funzionari infedeli agiscono an-

cora indisturbati, i dirigenti spesso sono pococapaci o troppo disponibili. E’ presto per direse tra vecchia e nuova giunta ci sia una so-stanziale differenza. Il governatore Zinga-retti, lo si è capito, ha scarso interesse per il

quadrante sanità, non sa dove mettere lemani, non sa che farsene, è commissario adacta ma non esercita e nemmeno spinge suPalazzo Chigi perché mandino un paio disub-commissari come tocca agli altri presi-denti di regione alle prese con un piano dirientro. La sensazione è che “Zinga”non in-sista più che tanto, accontentandosi del suo“cerchio magico” per governare. Quelladella Polverini era targato Ugl, quello del-l’attuale presidente è stato realizzato con uncopia-incolla, sono uomini della Nomenkla-tura del partito capitolino, uomini che simuovono nell’acqua da anni, sotto la regia diBettini-Veltroni-Gasbarra e compagnia, e chegià avevano fatto il nido a Palazzo Valentini,in Provincia. Stranamente sembrano averescarso interesse per la sanità pubblico-pri-vata, più per il controllo degli uomini e delterritorio. E allora chi la governa, la sanitàdel Lazio? Non c’è neanche un assessore. Perfortuna da tre settimane è entrata in giocoFlori de Grassi, manager sanitaria di lun-ghissimo corso, di area e quindi “sicura”, eche comunque conosce il settore come le suetasche. Ha lasciato il posto di direttore sani-tario all’Ifo e ha preso possesso dei fascicoli“caldi” rimasti congelati sul tavolo del suopredecessore. E’ già intervenuta a gamba tesanella questione Policlinico sbrogliando perAlessio la intricata matassa. Per un caso (par-zialmente) risolto decine di altri aspettano diessere affrontati. La De Grassi ha il piglio au-toritario e decide senza guardare (ne ascol-tare, talvolta) in faccia nessuno. E’ salita suun treno in corsa, con una linea grossolana-mente tracciata. La condividerà? Darà la suaimpronta? Se farà veramente la differenzalo scopriremo nelle prossime settimane

L’editoriale

Troppi apprendisti stregoni,ma adesso c’è la Degrassi…

Si sono visti abbastanza i manager dellasanità all’ultima edizione del Sanit, nei

giorni scorsi, ma si sono limitati a pre-senze formali, senza lasciare traccia con-sistente. Il presidente della CommissioneSanità Lena, il direttore generale del S.Ca-millo Forlanini Morrone. Ha “bucato” ilsuo dibattito Paone, manager sfuggentedella Asl RmC. Sfugge anche ai suoi in-terlocutori sul territorio, qualcuno dice chela sua poltrona scotta. Scotta anche quelladel suo collega di Latina, Sponzilli arroc-cato sulle sue posizioni e in rotta con laGiunta. Chissà se il nuovo dirigente cen-trale della Regione, Flori De Grassi, rea-girà con energia a certe situazioni o useràil guanto di velluto. Non brillano i verticidella Asl RmD, Cipolla e Buttiglieri, inrapporto alle grane che hanno sul territo-

rio, leggi Cem e Cpo. Il contribuente pagaperché i manager si sporchino le mani nonperché girino al largo. Tutto tace in altreAsl, mura impenetrabili di privacy, chissàperché. Una tirata d’orecchi a SergioMarchi, uno di quelli che hanno perso leultime elezioni e oggi si accontentanodella sedia di consigliere municipale. Hafatto una giustissima sparata sull’Oftal-mico, il disgraziato ospedale di Piazzaledegli Eroi. Fino a poche settimane fa Mar-chi era dalla parte di chi governava, inquesti anni ha gestito anche un discretopotere. Perché non era intervenuto allora?Sembra aver abbandonato infine il campodella sanità Enzo Foschi, in predicato difare l’assessore nella Giunta Marino. Eraun mastino e picchiava duro. Ma avevaquasi sempre ragione.

CHI SALEdall’alto Flori De Grassie Morrone

CHI SCENDEdal basso Marchi,Cipolla e Paone

SANITA’

BORSINOdella

ilildella

martedì 25 GIUGNO 201311Sanità Laziola delS

Meno male che è arrivata Flori De Grassi

Page 12: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

12 Sanità Laziola delSmartedì 25 GIUGNO 2013

LA STORIA

La malata peggiora, ma la situazione nonsembra disperata. Si decide di chiamareun medico. Uno specialista per la pre-

cisione, arriverà per decidere il da farsi. Tuttoprecipita verso le 20, e la decisione di chia-mare un’ambulanza è inevitabile. I segni diuna crisi sono sempre più evidenti, sconvol-genti. Ma il centralino del 118 suona a vuoto,a lungo. Passano i minuti, la tensione aumenta,il senso di frustrazione e di impotenza nontrova sollievo. Si prova con il 113, l’operatricecollabora e chiama in diretta quel numero ma-ledetto. Niente. Siamo arrivati alla mezz’ora,la malata è in preda a convulsioni incontrolla-bili. Nuova telefonata al 113, nulla da fare. Unfamiliare è incollato all’apparecchio, il nu-mero dell’emergenza suona sempre a vuoto.Poi, improvvisamente tutto si sblocca. E’ uncodice rosso. Ma sono quasi le 21. Arrive-ranno insieme, soccorritori e quel medico dicui si parlava. La malata è agonizzante, i soc-corritori misurano la pressione, non hanno conloro farmaci salvavita. Né li ha il medico. Mo-menti di panico, durante i quali la paziente,una dolce signora di 79 anni, probabilmentesmette di lottare. Gli infermieri non praticano

alcuna cura - c’è un’area grigia che è dolorosochiarire - la prendono e la portano giù per lescale, come un sacco. Le telecamere di sorve-glianza, sulla porta d’ingresso, immortalanoimpietosamente quei momenti, quei gesti.L’ambulanza parte a sirena spiegata senzaprendere a bordo il familiare. L’affannosacorsa al Pronto Soccorso, l’angoscia in salad’attesa, l’imbarazzo di infermieri e del re-sponsabile medico di turno. La malata è morta,comunicano con dolcezza ai parenti. E’ arri-vata morta, lo hanno scritto quelli del 118, de-ceduta durante quei 4-5 minuti di tragitto.L’autopsia chiarirà particolari tecnici, forse la-scerà mille interrogativi. Qualcuno, tra il per-sonale presente nella struttura in quelle ore,farà filtrare la notizia al paese di origine dellasignora, violando la privacy. Ma questo è unaltro discorso, c’è una indagine in corso se-guita personalmente dal direttore generale del-l’Ospedale, ci sono in gioco un paio di reatiimportanti.Ma torniamo alla storia. Il sistema di emer-genza non ha funzionato, l’equipaggio diquella ambulanza ha probabilmente diversecose da rimproverarsi. La paziente era già de-ceduta prima del trasporto e gli infermieri sisono assunti la responsabilità di non comuni-carlo? Potevano tentare tutte quelle manovredi rianimazione e di salvataggio che si vedononei film? Sono stati approssimativi, o magaripeggio? La questione del centralino. I diversipassaggi di questa storia angosciosa sono do-cumentati, è tutto registrato, è nella memoriadell’Ares 118, in quella del 113. Le immaginisono in un file scaricato dall’impianto di videosorveglianza. Non ci sono alibi. All’Agenzia

non li cercano nemmeno, confermano tutto.Le chiamate risultano anche a loro. Ma eranosotto pressione proprio in quell’ora. Oltre set-tanta chiamate, una sparatoria. Il consiglio deldopo è quello di restare incollati al telefono,perché dopo un minuto l’operatore sicura-mente risponderà. Grazie tante. Sull’operatodell’equipaggio dell’ambulanza la difesa è to-tale, il referto è trasparente. Parla anche dellapresenza del medico - quello privato arrivatocasualmente assieme ai barellieri - e i dirigentidell’Ares provano a dire che doveva esserequest’ultimo a prendere in mano la situazione.Quale che sia la linea di condotta da seguire apagare sono la paziente e i familiari. Il soc-corso è arrivato in ritardo, doloroso dirlo, forsela conclusione poteva essere diversa. Dovevaessere diversa. Chiedere un’inchiesta, denun-ciare, far aprire un fascicolo in Procura? Pos-sibile. Non cambierà l’inevitabile ma forserenderà giustizia.TIRIAMO LE SOMMEQuesta vicenda è paradigmatica, se ne potreb-bero raccontare altre, la cronaca in questigiorni fornisce altri episodi. Quello che do-vrebbe essere il servizio chiave di emergenzafa acqua da tutte le parti, dal vertice della pira-mide alla base. E qualcuno dovrà pur averedelle responsabilità in questo. L’Ares 118 è uncarrozzone come dicono e scrivono in tanti?Serve a mantenere una dozzina di alti dirigentia discapito dell’efficienza? Nessuna accusaspecifica, si sono visti sul campo atti di puroeroismo, di dedizione, di abnegazione. Ma se simoltiplicano gli atti di intolleranza, se la cac-cia al barelliere divernta uno sport capitolinoun motivo ci deve pur essere. La realtà, a quelche è dato di vedere, è che per ragioni di bot-tega, di miopia politica, si sono sottovalutati isegnali di pericolo. Le regole del gioco sonochiare ma non vengono rispettate, servono uo-mini, mezzi, preparazione. E invece il 118 vivea sua volta nell’emergenza, senza uomini,mezzi, preparazione. I pasticci con la CroceRossa, gli appalti alle Croci private, i subap-palti del servizio decisamente avventurosi. Eancora le barelle ferme ai Pronto Soccorso, imille episodi di cronaca nei quali sguazzano,ma solo superficialmente, i giornali. Nessunopaga, eccetto i cittadini, naturalmente. Ed è tri-ste scoprire che alla fine è tutta una questionedi soldi, di potere, di poltrone. Sono colpevoliin solido i governatori, i manager dell’Agen-zia, quelli della Croce Rossa. A loro il contonon lo presenta mai nessuno. E’ evidente, nonmolleremo l’osso e andremo fino in fondo.

Per mezz’ora il centralino del 118

non risponde,un’eternità. La paziente

poteva essere salvata?

Il caso

di Giovanni Tagliapietra

Il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, interviene duramente sui recentiepisodi di violenza a danno di operatori del servizi di emergenza 118, che hanno

visto cittadini inferociti scagliarsi in modo selvaggio, con aggressioni ai soccorritoridelle ambulanze. Ma si chiede quanto costa l’Ares 118 e la moltiplicazione dei postidirigenziali.“Minacce, violenze, percosse a danno di infermieri, autisti e barellierisono frutto di un sistema distorto in cui, per colpe di altri, pagano sempre i più espo-sti. Non è più tollerabile che, per un presunto ritardo dell’ambulanza siano aggreditigli unici che si prodigano per aiutare e prestare soccorso, a cui va tutta la nostra so-lidarietà”. Il presidente continua additando i motivi che, a suo avviso, sarebbero lacausa scatenante di tanto livore. “Il servizio di emergenza 118, nato per decreto nel1992, attivato nel ’94 alle dipendenze dell’Azienda San Camillo Forlanini funzio-nava allora molto meglio e costava, dati alla mano, tre volte meno di quanto non ac-cada attualmente. La creazione dell’Ares – Azienda regionale emergenza sanitaria –ente autonomo con proprio bilancio e autonomia gestionale, ha significato un au-mento esponenziale di poltrone dirigenziali, costi e investimenti dubbi che piuttostoche convergere in miglioramenti strutturali hanno favorito i soliti noti. Chiediamoche il tanto sbandierato nuovo corso della Regione Lazio entri nel merito sulla ge-stione di tale ridondante carrozzone”.

Ma quanto costa il “carrozzone” Ares 118?Ciò di cui non si parla

Non lo vuole accettare Zingaretti, fanno finta di non capirlo il sistema, i media, gli ammini-stratori. Lo sanno benissimo i media, gli operatori. Tutto si regge su un delicatissimo equi-librio, è come pattinare su un lago ghiacciato con sulle spalle dei pesi. La tragedia puòaccadere in qualsiasi momento. A Roma di sanità si muore. E se si sopravvive è per una seriedi piccoli miracoli che la buona sorte regala a piene mani. Fanno letteralmente dei miracoligli operatori, prima di tutto. Ma è chiaro a tutti che non si può andare avanti a lungo così.

La sanità può uccidere, il sistema dell’emergenza non funziona più. E nessuno fa nulla

Morire in una manciata di minuti aspettando l’ambulanza

Page 13: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Visti al SanitIl governo Letta accelera, la realtà è tutt’altra cosa. Cronaca di un dibattito

Fascicolo sanitario elettronico Lazio ancora all’anno zero

Finalmente il Fascicolo sanitario elet-tronico sarà realtà per il cittadino.Un’accelerata è stata data con il de-

creto “del fare”: la Regione Lazio dovrà pre-sentare il piano di progetto del Fseall’Agenzia per l’Italia digitale entro il 31 di-cembre 2013. Entro il 31 dicembre 2014questo sarà istituito. L’Agenzia per l’Italiadigitale e il ministro della Salute dovrannovalutare e approvare i progetti. Di che cosa sitratta. E’ una sorta di carta d’identità in cui sitroveranno le informazioni sullo stato di sa-lute dei singoli cittadini, dalle analisi agli ac-cessi ai pronto soccorso, alle prestazionispecialistiche ai ricoveri ospedalieri, alle ma-lattie di cui si soffre. Un panorama completoche permetterebbe di avere un migliora-mento delle prestazioni fino ad arrivare a unrisparmio dei costi. Si realizzerebbe la sanitàin rete, quello che per noi è oggi fanta-scienza, in America è pane quotidiano. IlLazio, commissariata per il Piano di rientrodal deficit, rispetto all’attuazione di pro-gramma siamo ancora all’anno zero. LaLombardia, al contrario, ha già effettuato unprogramma di investimenti sia sul piano in-

formatico tecnologico che di risorse. La Re-gione lombarda ha coinvolto, per il settoreinformativo , 1200 operatori dedicati al fa-scicolo elettronico di cui 400 tecnici, 400 di-pendenti, 400 consulenti esterni e 400operatori front desk . La Regione Lazio av-vierà una progettazione con la Lait, la societàin house. Per ora si parla di un avviamentodel programma fondi ordinari e fondi europeiper lo sviluppo regionale. Il finanziamento

previsto: 1,8 milioni di euro dalla RegioneLazio e 1,2 milioni di euro dalla Unione eu-ropea attraverso la progettazione. Un bandoè quasi pronto per la pubblicazione nel pros-simo settembre per realizzare il Fse del Lazioe si dovrebbe realizzare entro un anno. IlLazio entro fine anno avvierà il progetto inuso presso la Regione Veneto per i referti online e quindi sarà possibile scaricare entro lafine dell’anno i referti in formato digitale.Non si tratta del fascicolo, ma è l’inizio diuna sinergia. Il grosso del problema pare siala classe medica, restia a non modificare ilproprio lavoro routinario con gli assistiti. Maquesta è la strada tracciata e chi si rifiuterà diadottare le nuove regole digitali in campo sa-nitario sarà giudicato negativamente dalleaziende sanitarie da cui dipendono.

Di Stefania Pascucci

La legge n. 833/1978, istitutiva del “Servizio Sanitario Nazionale”, prese in esame solo mar-ginalmente (art.2 comma f) l’argomento della longevità dei cittadini riferendosi a una gene-

rica prevenzione fisica e psichica. Non si resero conto allora, gli estensori della Riforma, che neglianni a venire sarebbe progressivamente aumentata la vita media degli italiani - oggi ha raggiuntogli 85 anni per la donna e gli 80 per gli uomini con una previsione di 100 anni per le giovani ge-nerazioni - e che questo aumento avrebbe determinato problemi sociali legati a quelli sanitari,non governabili in presenza di un’assistenza ospedalecentrica e fondata sulle prestazioni che nonsi inquadrano spesso con l’appropriatezza, il risparmio, l’urgenza di orientare la giusta spesaverso la cura delle cronicità che sono proprie dell’anziano. Cronicità che sono invece da affron-tare con la “presa in carico” del paziente che è spesso socialmente condizionato dall’età avanzatae dalle non autosufficienza, disabilità, solitudine. Gli aderenti alla Rete Sanares (ambulatori po-lispecialistici di diagnostica per immagini, RX, RMN, TAC, ECO, laboratori di analisi, fisiote-rapia, medicina dello sport, medicina estetica e chirurgia plastica, chirurgia ambulatoriale, visitespecialistiche, assistenza domiciliare, check-up di prevenzione e cura, odontoiatra) ritengono siagiunto il momento di effettuare un comune sforzo teso ad aggiornare dopo 34 anni la Riforma esoprattutto ad assicurare agli Anziani la conoscenza e quindi il rispetto dei loro diritti, i relativimezzi per realizzarli, la libertà di cogliere le opportunità e le offerte destinate a tutelare, sia il lorostato di salute fisica, sia quanto è di pertinenza sociale connesso al sanitario, per garantire una ra-gionevole condizione di vita. Tutto ciò nel rispetto della “appropriatezza clinica e organizzativa”indicata nella normativa di riferimento. In questo contesto Sanares - presente al Sanit 2013 e co-stituita ai sensi della Legge 122/2010 - e analoghe iniziative imprenditoriali in sanità possono

rappresentare un nuovo punto di partenza nell'integrazione pubblico-privato. Integrazione orien-tata a rimuovere gli attuali ostacoli all’esercizio compiuto di quei diritti che riguardano 12 milionidi anziani (1/5 della popolazione italiana) di cui 8,5 milioni sono portatori di una importante pa-tologia cronica e la cui ulteriore metà non riesce ad ottenere le cure adeguate (dati O.T.E.) .Si trattadi raggiungere il “benessere della persona” e un “dignitoso futuro” per gli anziani, assicurandoloro da parte delle Istituzioni preposte il riconoscimento e l’autorizzazione per ogni iniziativaqualificata tesa a soddisfare il “fabbisogno sociale e sanitario” dei cittadini mediante mezzi e pro-fessionalità. Sanares sta cercando di promuovere un nuovo progetto che prevede una forte col-laborazione tra le strutture pubbliche e quelle private accreditate per un rilancio della sanità dellaRegione Lazio attraverso nuovi servizi che prevedano la presa in carico del cittadino. Purtroppooggi ci troviamo ancora di fronte a problemi noti a tutti quali: a) la burocratizzazione del SistemaSanitario che confligge con una razionale e costante garanzia di un accesso percorribile alle dia-gnosi e cure da parte del cittadino; b) la frammentazione dell’organizzazione ed erogazione as-sistenziale secondo territori regionali; c) lo storico indirizzo ospedalecentrico della Riforma cheha condizionato contestualmente sia la funzione istituzionale del nosocomio, sia quella del terri-torio; d) la persistente negazione del diritto alla libera scelta nel ricorso da parte del cittadino allestrutture pubbliche e/o private accreditate che sono componenti uguali del pubblico servizio.Emerge l’urgenza di affrontare e portare a soluzione anche i problemi che chiedono risposte ar-ticolate tra il sociale e il sanitario, affrontando il problema dell'appropriatezza prescrittiva e delleliste d'attesa che Sanares ha brillantemente risolto attraverso la realizzazionedi un CUP, centrounico di prenotazione, efficace e funzionale fruibile anche via web.

martedì 25 GIUGNO 201313Sanità Laziola delS

di Marco Buccioli

La novità è Sanares, una rete socio sanitariache fa da ponte tra pubblico e privato

Due momenti deldibattito. Nella

foto piccola il dott. Tozzi

pediatra del Bambino Gesù

VISTI AL SANIT/2

Page 14: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

In primo piano

Villa Stuart: sport e protesi d’anca

L’artroprotesi d’anca o protesi totale d’anca, è un’articolazione artificiale realizzata in leghemetalliche, materiali plastici e/o ceramici, che va a sostituire l’anca usurata, riducendo il

dolore e ripristinando la funzione articolare. In virtù delle innovazioni tecnologiche introdottenella pratica clinica, l’intervento di protesi d’anca è divenuto nel tempo meno invasivo, fino adassumere, nelle mani di un chirurgo esperto, i contorni di un’operazione di routine.Prof. Santucci, che cos’è la protesi d’anca?“Come già premesso, si tratta di un’articolazione artificiale che sostituisce quella anatomica,alterata irreversibilmente da vari processi patologici. L’anca o articolazione coxo – femorale, è costituita da due elementi (a livello scheletrico): latesta femorale e l’acetabolo, ricoperti dai rispettivi strati di cartilagine articolare. Nel momentoin cui l’anca risulta compromessa, con perdita della funzione articolare e dolore anche a riposo,si rende necessario la sostituzione delle superfici articolari con componenti protesiche”Quando è indicato l’intervento?“Come per gli interventi chirurgici in generale, l’artroprotesi è indicata nel momento in cui i vari

trattamenti conservativi (terapia medica, infiltrazioni articolari con acido ialuronico e cortisonici,fisiochinesiterapia e riposo), applicati nei modi e nei tempi giusti, non hanno conseguito un ri-sultato soddisfacente per il paziente”.Vi sono potenziali rischi legati all’intervento?“Ai rischi generici connessi alle procedure chirurgiche in genere ( emorragia, trombo – embo-lie, ematoma post – chirurgico, infezione, sofferenza della cicatrice chirurgica con possibile dei-scenza, infezione, anemia), esistono rischi specifici tra cui frattura periprotesica femorale,paralisi nervose, instabilità dell’impianto con sub – lussazione o lussazione, dismetria degli artiinferiori e rottura delle componenti protesiche”.È possibile praticare sport con una protesi d’anca?“Molti sportivi, superato il trauma dell’operazione e recuperata la buona funzione dell’anca, de-siderano riprendere l’attività sportiva praticata in precedenza. Per un portatore di protesi d’anca,la corsa è possibile ma rischiosa ai fini della sopravvivenza dell’impianto. Pertanto, è opportunoselezionare il tipo di attività sportiva”.

Quali gli sport consigliati?“Golf, ginnastica e ciclismo. Invece, vanno evitati corsa e sport di con-tatto come calcio, basket, volley e sci alpino”.

di Paolo Brandimarte

Procedure, benefici e indicazioniper gli sportivi reduci da infortunio. Il parere del Prof. Attilio Santucci:“Vanno evitati gli sport di corsa e contatto”

Prof. Attilio SantucciMedico Chirurgo

Specializzatoin Ortopedia

e Traumatologia.

Casa di Cura Villa Stuart Via Trionfale, 5952 – 00136 RomaTel. 06. 35528445 – 06. 355281 www.villastuart.it

14 Sanità Laziola delSmartedì 25 GIUGNO 2013

Il piano strategico sembrava pronto perla conclusione in tempi brevi della vi-cenda del Cem (il centro di educazione

motoria) della Croce Rossa che ha scon-giurato la chiusura il 1° giugno scorso. IlPrefetto di Roma era stato chiaro il 16maggio: «la Cri prosegua i servizi e ri-muova le carenze, la Regione sistemi leautorizzazioni e gli accreditamenti». Ementre la prima si è data da fare per ot-temperare alle richieste, la seconda tace.E tra le mura del Cem, che ospita oltre 50ragazzi con patologie gravi e gravissime,dove in questi giorni il servizio procedenormalmente anche negli ambulatori, sirespira un'aria di angoscia, come raccon-tano i genitori. Il 31 maggio scorso, chedoveva decretare la chiusura del servizio ègiunta, da parte del Direttore generale

della Cri, Patrizia Ravaioli, una comuni-cazione di proroga al 15 giugno della"procedura di disattivazione progressivadei servizi del Cem", si legge in un co-municato inviato ai genitori dei ragazzi. Esorgono ulteriori dubbi, in una situazionedi stallo, senza un referente in grado didare risposte e con la magra consolazioneper i genitori che finché saranno vivi, nes-sun ragazzo si muoverà dai locali dellastruttura. Intanto, nei giorni scorsi il Di-rettore sanitario della ASL RM/D,Dott.ssa Buttiglieri ha incontrato i ragazzidei reparti residenziali. «Ho visto com-mozione nei suoi occhi - ha detto MariaCidoni, la mamma di Barbara - succede atutti quando vengono a visitare il Cem».Esull'incontro con il Direttore sanitario, laCidoni ha commentato «ci ha rassicuratidicendoci che nessun servizio verrà so-speso e ci ha detto di aver inviato una co-municazione, a chi le chiedeva di trovareun'altra sistemazione per i nostri ragazzi,sottolineando che l'unico posto adatto airagazzi con queste patologie è il Cem etutti dovranno collaborare affinché si ri-porti a norma la struttura». Intanto, ancheil 15 giugno è passato e nulla è cambiato.

di Alessandra De Gaetano

Telenovela infinita, la proroga al 15 giugno è passata, e non è successo nulla

Cem, nessun vuol prendersi la responsabilitàdi decidere

Il direttore sanitario della Asl RmD Buttiglieri

si è precipitata al centro

di via Ramazzini per rassicurare tutti. Ma il dubbio rimane

Page 15: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Non scherziamo sull’igiene, recita unaantichissima e non superata pubblicitàtelevisiva. Che cosa pensare quando

arriva la notizia della presenza di scarafagginella sala operatoria (o nelle vicinanze dellamedesima, cambia poco) del super-ospedaleSan Camillo Forlanini, uno dei cosiddetti“Dea” di secondo livello verso i quali vengonodirottati i casi seri, disperati? Rientra in quelloche è il filo conduttore del discorso che por-tiamo avanti in queste pagine, la sanità lazialeè in rianimazione, qualcuno deve muoversi persalvarla. Naturalmente tutto viene smentito, ri-dimensionato, ma la sensazione che qualcosadi vero ci sia è troppo forte. “E’ del tutto falsoche siano state trovate delle blatte nella salaoperatoria di Neurochirurgia del San Camillo.Una sola blatta e’ stata trovata nel corridoioantistante la sala. Abbiamo subito provvedutoalla disinfestazione dello spazio e sia ieri cheoggi gli interventi si svolti normalmente e intutta sicurezza per i pazienti”, recita con pas-sione ai giornalisti Aldo Morrone, direttore ge-nerale dell’Azienda ospedaliera San

Camillo-Fornalini di Roma, che respinge conforza quanto riportato su alcuni giornali.“Quanto scritto da alcuni organi di stampa –aggiunge Morrone – e’ del tutto falso, soprat-tutto i titoli. Stiamo pensando di querelare per-che’ non e’ vero che c’erano degli scarafagginella sala operatoria. Chi oggi deve essereoperato nelle nostre strutture – conclude il di-rettore generale – non deve preoccuparsi”. IlDg ha certamente ragione, lui che è stato a la-vorare in condizioni estreme come l’avampo-sto di Lampedusa nel momento di maggiorcriticità per l’arrivo dei boat people. Ci man-cherebbe. Che sia frutto della guerra interna (efratricida) all’interno dell’ospedalone di Mon-teverde?

di Giulio Terzi

Il caso

SanitàLazioladel

Supplemento di Online-news

Quotidiano di informazioneindipendente

Iscritto al Tribunaledi Roma n°437/2009

dal 18/12/2009P. IVA 11173611002

Direttore ResponsabileGiovanni Tagliapietra

TIPOGRAFIA

Promoter Italia Srl Via Giovanni Agusta,03100 Frosinone0775 291378

Con un prelievo di sanguemisuro l’evoluzione del Parkinson?

Con un prelievo di sangue è possibile "mi-surare" lo sviluppo della patologia parkin-

soniana in un paziente? Lo suggerisce una ricercain corso presso il laboratorio di Neuropsicobiolo-gia Sperimentale della Fondazione Santa LuciaIRCCS, appena pubblicata su Plos One . Il si-stema nervoso centrale e il sistema immunitarioparlano lo stesso linguaggio, condividono nume-rose similitudini funzionali e organizzative e siscambiano “informazioni”. Le attività cerebralipossOno modulare quelle immunitarie e vice-versa, e come un'alterazione in uno dei due si-stemi possa avere effetti disfunzionali nell'altro.In particolare, è noto che molte patologie neuro-logiche sono caratterizzate da una componente im-munologica.Così, numerosi studi suggeriscono che alcuni processi autoimmunitari e infiammatori svol-gano un ruolo importante nello sviluppo del Parkinson. Questa patologia è un disturbo neu-rodegenerativo in cui il cervello è danneggiato da una proteina anomala, chiamata "alfasinucleina", che causa gravi sintomi neuromotori. In questo contesto lo studio ha descritto perla prima volta che nella malattia di Parkinson potrebbero essere implicate le cellule dendri-tiche, una sottopopolazione di cellule immunitarie circolanti note per la loro funzione fonda-mentale di controllo dell'immunità e dell'infiammazione. Infatti, la quantità di celluledendritiche di origine mieloide, che si trova nel sangue dei pazienti affetti da parkinsonismo,risulta ridotta rispetto ai soggetti di controllo ed è inversamente associata alla gravità dei sin-tomi motori che contraddistinguono questa malattia. Un semplice prelievo ematico diventaestrumento clinico potenzialmente utile per i medici nella gestione dei malati affetti da malattiadi Parkinson.

Il direttore generaleMorrone

smentisce tutto. Ma un

approfondimentoè d’obbligo

San Camillo-Forlanini nel mirino. E’ emergenza continua

Blatte in camera operatoria? Non scherziamo

martedì 25 GIUGNO 201315Sanità Laziola delS

Page 16: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA
Page 17: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Commenti

Passivi miliardari, debiti non iscritti abilancio, prestiti troppo elevati ri-chiesti alle banche per una cronica

crisi di liquidità e soprattutto pagamenti du-plicati per i gruppi consiliari. È proprioquesto ultimo punto, che già era emersonella vicenda giudiziaria “Fiorito” è stataoggetto di un particolare approfondimentoda parte dei magistrati contabili. È ingiusti-ficata e sconcertante, scrivono i giudici, laduplicazione della corresponsione del con-tributo mensile e la maggiorazione del15% di quello annuale. Spese che aggra-vano un già pesante passivo e che costrin-geva la Regione Lazio a chiedere prestitialle banche, a pagare fortissimi tassi di in-teresse e a intervenire con leggi straordina-rie anomale rispetto al sistema giuridicocontabile.

Il documento consegnato in questi giorni alneogovernatore Nicola Zingaretti contienedati e osservazioni poco lusinghieri rispettoa quanto è stato più disfatto che fatto inquesti anni.Il dato generale parte con un passivo recorddel 2011 di 11 miliardi e 650 milioni dieuro, che peggiora il risultato del 2012, chesi era fermato ad un passivo di 9 miliardi e777 milioni. Ma il dato più inquietante è che il futuro,salvo drastiche manovre correttive, nonpromette nulla di buono.La tendenza recessiva dell’attività econo-mica nel nostro Paese sta proseguendoanche nel 2013, edilizia e mercato immobi-liare sono in ginocchio, il tasso di disoccu-pazione è arrivato al 10,8% e i fondi per leopere pubbliche si riducono drasticamente.

E tutto questo senza considerare che nei do-cumenti contabili analizzati dalla Corte deiConti, probabilmente manca una parte deldebito e quindi non è attendibile.Un quadro allarmante e desolante dove a ri-sentirne saranno maggiormente gli investi-menti per lo sviluppo di un ente che durantela gestione Polverini è vissuto in un veroparadosso amministrativo, dove nonostantel’urgenza di risanare un buco di bilanciomiliardario, si trovava un’evidente diffi-coltà nella gestione delle entrate e delle ri-scossioni, spesso troppo lente.Insomma un report sconcertante e per certiversi drammatico quello effettuato dallaCorte dei Conti, che mette in evidenza an-tichi vizi e problemi, e pone pesanti inter-rogativi per i bilanci futuri.

Filippo Gesualdi

Quella “Caporetto” amministrativa di cui non si parlaUna vera debacle è emersa da un report effettuato dalla Corte dei Conti del Lazio sulla gestione finanziaria della Regione targata Renata Polverini

IlCORRIEREDIROMAFondato nel 1948

da Giuseppe Gesualdi

E’ legittimo nominare la giunta senza il regolamento municipale?

Cosa c'è di più noioso di un Regolamento?In genere si preferisce averlo dato per

letto o, se proprio necessario, si tende a spul-ciarne le parti che solo interessano. Non ècosì per il Regolamento di un ente locale; disicuro, poiché parliamo della base giuridicache disciplina l'organizzazione e il funziona-mento di un Municipio, si può ben compren-dere quale sia la sua importanza. Ora si dà ilcaso che il nuovo I Municipio di Regolamentine abbia due - uno del vecchio I e uno delvecchio XVII - e quindi non ne abbia nes-suno. Per quanto possa apparire paradossale,il dato oggettivo è proprio questo.Senza Re-golamento si disattiva il circuito virtuoso traPresidente, Giunta e Consiglio municipale. Ilpotere di indirizzo e controllo, precipuamentein mano ai consiglieri, manca di forma speci-fica e articolazione concreta. In queste con-dizioni il Presidente, ancorché obbligato apresentare i nomi della sua Giunta alla prima

di Lucio D'Ubaldo*

Direttore EditorialeGiovanni Tagliapietra

Direttore responsabileFilippo Gesualdi

RedazioneVia Boezio, 6

Tel. 06/3280340706/32803412

Registrazione del Tribunale di Roman. 379 del 17/08/1948

P. Iva e Codice Fiscale:97133000584

Stampa: Tipografia PROMOTER ItaliaVia G. Augusta03100 Frosinone

17martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

riunione del Consiglio municipale, rischia disconfinare verso la zona d'ombra dell'abusoistituzionale. Le prerogative del Consiglio nonsarebbero cancellate, ma in assenza di regolestringenti in ordine al loro concreto eserciziorisulterebbero in qualche misura indebolite. Indefinitiva l'azione della Giunta, dal punto divista del giusto e corretto procedimento am-ministrativo, patirebbe di un deficit di legitti-mazione.Non spetta alle minoranze scioglierei nodi di tale intricatissimo rebus. Tuttavia, inquesta fase di avvio del ciclo politico-ammi-nistrativo, esse sono spinte ad adottare un cri-terio di virtuale corresponsabilità. Come devemuoversi, nel rispetto delle minoranze, la Pre-sidente Alfonsi? La Giunta va fatta, ma senzaledere o sminuire le funzioni del Consigliomunicipale. Si tratta di individuare un varco,sebbene angusto, attraverso il quale passarecon lo stile e la misura appropriati. In questicasi la forma ha persino più valore della so-stanza.Chi ha il dovere di rappresentare al ver-tice delle istituzioni la volontà degli elettorinon può esimersi dal vagliare con scrupolo le

soluzioni più equilibrate. Meglio tardare diqualche giorno la convocazione del Consigliomunicipale e aprire subito consultazioni atutto campo piuttosto che irrigidirsi nella di-fesa di un'improbabile autosufficienza dellamaggioranza. In genere, è la pazienza a incar-nare la virtù dei forti. Ma sono forti i vincitoridell'ultima competizione elettorale?

*Consigliere municipale (Lista Marchini - Scelta civica)

Volano gli stracci nel centro destra pontino. Sotto tiro non c’èpiù solo il presidente (uscente) della Provincia di Latina Ar-

mando Cusani, condannato in primo grado e al centro di almeno un

paio di inchieste legate alla sua amministrazione, ma addirittura ildominus, il padrone fin qui incontrastato del Pontino, Claudio Faz-zone, (i cui rapporti con il già citato Cusani, tra l’altro, si sonomolto raffreddati). Stefano Zappalà , l’uomo “prescelto” da Ber-lusconi per guidare il Pontino e finito miseramente a fare l’assessoreregionale al turismo attacca Claudio Fazzone platealmente, chiedeil commissariamento del Pdl locale, batte i pugni sul tavolo. Eppurenon lo ascolta nessuno. Perché il Pdl non c’è più : ha voglia Zap-palà di mettere nero su bianco l’elenco delle sconfitte, gli manca uninterlocutore, mentre gli ex polveriniani, i meloniani, le frangesparse della destra di latina e dintorni sorridono amaro: “Aprilia,terzo Comune del Lazio, persa contro liste civiche al primo turno;Sabaudia, persa al ballottaggio contro Fratelli d’Italia; Formia, con-segnata al Pd, e dove il Pdl nemmeno è arrivato al ballottaggio; Pri-verno, consegnata a Sel. In conclusione, un disastro voluto, e purepreannunciato. E si adombrano posizioni a rischio sempre del Pdlnei confronti del Comune di Terracina, peraltro a guida centrode-stra..” Fazzone tace, è praticamente sparito dalla circolazione, sitrincera a Fondi e prepara la barca per le vacanze. Cusani guardadistrattamente la tessera Pdl (non l’ha ancora stracciata) e sfoglia lamargherita mentre allinea sulla scrivania i fascicoli processuali cheriguardano lui e i suoi dirigenti. Stanno per lasciare di fatto il campolibero all’Udc, che paradosso dei paradossi, è uscito stritolato a li-vello nazionale ma che nel Pontino conta ancora qualcosa. Aspet-tiamoci delle sorprese.

Cornelius

Volano gli stracci nel centro destra pontino

Page 18: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Il mare spunta da lontano, tra un lungo fi-lare di pini che accompagnano gli ultimichilometri della Colombo fino agli arenili

di Ostia. Il nuovo ingresso della città delmare è annunciato dallo storico trampolinodel “Kursaal”, disegnato da Pierluigi Nervinel 1954, e si allarga nel piazzale CristoforoColombo, via obbligata per l’accesso al lun-gomare. Sulla piazza una fontana, oggi ricet-tacolo di immondizia, ieri, esempio dimoderna architettura turistica: “La limpidaacqua della "fontana dello zodiaco" è invecedirettamente di fronte al mare, nella libera vi-brazione dell'infinito, in fondo al rondò su cuitermina la Cristoforo Colombo: blu su blu,luce su luce” (da “Le fontane dimenticate” diLuigi Cherubini). La fontana venne realizzata

dalla ditta “Colantoni” ed entrò in funzionelo stesso anno di inaugurazione della Cristo-foro Colombo. Correva l’anno 1955 e ladolce vita era approdata ad Ostia, fermandosial Kursaal, in quegli anni oggetto di un de-ciso re-styling, opera della penna di Nervi,che realizzò anche la copertura a vela del ri-storante dello Sporting beach. Seguendo il

percorso della via Imperiale, infatti, proget-tata nel 1938 e realizzata solo nel dopoguerra,venne aperta la Colombo. La via diretta versoil mare, quattro corsie che collegavano l’Eural mare, lo stesso asse viario che rappresentaancora oggi i collegamenti principali del se-condo polo turistico di Roma. Solo che a di-stanza di anni, della fontana dello zodiaco,dei mosaici e dell’intero piazzale è rimastosolo un pallido ricordo, annebbiato dai van-dali, dalla maleducazione, dal degrado e dal-l’abbandono. La fontana ospita cespugli dierbacce, l’acqua piovana non defluisce e sitrasforma in un habitat ideale per le zanzare.I mosaici sono praticamente smontati, pez-zetto dopo pezzetto, ed inoltre, sulla piazzaincombe il rischio di chiusura. “La balconataè pericolante in alcuni punti. – afferma Mas-simo Muzzarelli, v.presidente dell’Assobal-neari e titolare dello “Sporting beach” – i

vigili hanno transennato e recintato alcunicolonnine, ma la questione sicurezza resta al-l’ordine del giorno. I mosaici sono ridotti abrandelli. Per il restauro, alcuni anni fa, inter-vennero i tecnici dell’Istituto San Michele,segno che, pur non avendo un valore storico,sono opera di artigiani di valore. Sono anniche rivendichiamo un deciso re-styling delpiazzale e delle aree limitrofe. Questa piazza èdivenuta, di fatto, la porta d’ingresso del Lidodi Roma, ed invece, sembra l’accesso ad unquartiere di periferia, se vogliamo fare turismo

serve, almeno, una manutenzione urbana piùattenta, il progetto del secondo polo turisticodeve partire proprio da qui, dalla valorizza-zione della piazza e della sua fontana”. Anchela politica ha riscoperto la piazza. AntonioRicci, neo-consigliere municipale afferma:“Bisogna ripristinare il decoro della fontana edella piazza. Stiamo preparando una letteraalla Presidenza dell’Acea affinché affinchévenga predisposta un’opera di pulizia e manu-tenzione che possa far tornare il Piazzale Cri-stoforo Colombo al suo antico splendore”.

La balconata pericolante in alcuni

punti mette a rischio l’agibilità

dell’area

Decoro urbano

Di Enzo Bianciardi

Il sole ed il mare perguarire, per combattere

e neutralizzare i guasti in-finiti provocati dalle ra-diazioni. Un mese di cureelioterapiche al mare diRoma può fare la diffe-renza sullo stato di salutedei piccoli di Chernobyl.E’ l’obiettivo dell’inizia-tiva denominata “Oltre lacura”, una giornata discreening medico sanita-rio organizzata dal Centrodi Ecologia Umana al-l’ospedale Grassi diOstia. Il CEU è un’asso-ciazione che si occupa dei

bambini di Chernobyl, organizzando vacanze terapeutiche. In questi ultimidieci anni, infatti, sono stati ospitati in Italia oltre cento bambini bielo-russi, dai 7 ai 12 anni, per un soggiorno sulle nostre spiagge. Il metodo dicura è molto semplice: sole e mare. I bambini saranno ospitati presso unastruttura pubblica e seguiti dai volontari dell’associazione, hanno a di-sposizione delle postazioni spiaggia negli stabilimenti che partecipano al-l’iniziativa. Potranno godere soprattutto di un’alimentazione sana edell’aria di mare ricca di iodio. In programma anche: visite al patrimonioarcheologico di Roma e gite “fuori porta”. Previste anche cicli di visitemediche specialistiche, volte principalmente alla prevenzione dei tumoritiroidei. Al Grassi, infatti, i 14 bambini che saranno ospitati sul litorale ro-mano, hanno effettuato un primo check up completo. L’iniziativa, di cui èpartner l’Assobalneari Roma, rientra nel progetto più grande “Mai piùChernobyl”, che prevede un soggiorno terapeutico di un mese sul litoraleromano. “Avevo otto anni quando fui selezionata per andare in Inghil-terra per un mese. – ricorda Natassia, oggi tredicenne - Le radiazioni nonscompaiono mai. Per questo dobbiamo fare controlli accurati e periodici”.

En. Bia.

Cure elioterapiche ad Ostia per i bambini bielorussi

Litorale18martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

Saranno ospiti degli stabilimenti balneari del litorale romano.Al Grassi il check up

Il piazzale Cristoforo Colombo, la nuova porta di Ostia, lasciata nel degrado e preda dei vandali

C’era una volta… la fontana dello Zodiaco

Alla Casetta Village la prima “prova” costume dell’estate

Estate, al via la prova costume ed accanto,alla dieta obbligatoria ed alle ultime rifi-

niture in palestra, diviene fondamentale anchela scelta del costume e dell’intimo che dal-l’abbronzatura riceve nuova valorizzazione.L'intimo femminile appassiona da sempre ledonne. Tra bisogno di comodità e richiamoerotico, l’offerta risulta particolarmente varie-gata e la scelta sempre più difficile. Ed a te-nere banco negli stabilimenti di Ostia, in questiprimi giorni di mare, sono appunto le sfilate diintimo e la presentazione di nuove creazioniper andare alla scoperta dell’accessorio giustoper il proprio look. La scelta spazia tra i coloriaccesi che richiamano a gran voce le vacanzeestive, e toni più tenui e romantici, che ricor-dano le tinte pastello dei fiori e della natura,fino ai classici bianco, nero e color carne, peraccontentare chi nella lingerie ricerca semprel'eleganza. La “Casetta village” sul lungomareVespucci aprirà il prossimo 20 giugno la ras-segna di intimo e costumi con la proclama-zione di “Miss intimo on the beach”. Saràanche l’occasione per la presentazione dellenuove creazioni della famiglia Gastaldi, con“Miss Gioielli del mare” ed il corallo a fare dafilo conduttore dell’evento. Le tendenze, indicate dalla moda, per i costumida bagno per l'estate 2013, vanno di pari passocon quelle dell'abbigliamento, e portano almare tanto del glamour cittadino. Non man-cano le righe, vere protagoniste dei look pri-maverili estivi, ma anche fantasie etniche ed icolori innovativi della fragola ed aragosta. Bi-kini o costume intero? La risposta è semprequella di cercare lo stile marinaro che più ci siaddice, in fondo, passato e presente nella modavanno sempre di più in sincronia, si può sce-gliere un modello retrò oppure sbizzarirsi coni colori più estremi, come il verde fluò e gliarancioni o scegliere il classico bianco.

En. Bia.

Miss Intimoon the beach

Page 19: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

La dodicesima edizione del prestigioso torneo di Rugby a 7“Roma Seven”, si è svolto quest’anno presso la sede del-

l’Unione Rugby Capitolina ed ha visto come vincitori i Blitz-Bokke sudafricani. Una vittoria netta quanto scontata, visto illivello di questi fenomeni che sono arrivati a Roma da strafa-voriti visti i risultati ottenuti nel corso dell’anno (trionfo nelleIRB Series e vittorie delle “tappe” di Las Vegas, Tokio e Gla-sgow).Un vero evento quello di poter vedere dal vivo una delle mi-gliori Nazionali al mondo che è venuta a Roma per preparareal meglio il prossimo mondiale (l’Italia purtroppo non vi par-teciperà) e che non ha deluso le aspettative dei tanti appassio-nati che quest’anno hanno ripopolato i campi di via Flaminiache già in passato avevano ospitato questo torneo che sta di-ventando ogni anno più interessante e che oramai è appena aldi sotto del circuito “IRB-official”… per intenderci.Il Roma Seven 2013 racconta di grandi emozioni di questo

sport che si avvicina a grandi falcate alla celebrazione sublimeche è l’entrata-ritorno fra le discipline Olimpiche. Proprio conil Rugby a 7.Al Torneo quest’anno hanno partecipato i Sud Africa7, i Ge-neva Barbarians, I Samurai Barracudas (vincitori del RomaSeven 2003 e 2005), l’Unione Rugby Capitolina (fresca di ri-torno nell’Eccellenza), i famosissimi Roma Seven (quest’announ po’ sotto tono…), le Fiamme Oro Rugby, la Selezione Ita-liana 7, la Polonia7, la Francia7, la Rappresentativa Nazionaledei Vigili del Fuoco, il super-club dei Froggies di Jean JacquesRoux, gli Heliantide di John Akurangi e Gianfranco Primavera,i Clandestinos, i 7Sirs, i ¾ di Grande Milano e i Pacific IslesInvitation.Il Sudafrica ha letteralmente stracciato gli avversari di turno egli Heliantide in finale sono riusciti addirittura, sembra unamagra consolazione ma non è così, almeno a fargli unameta…cosa non da poco vista il livello dei sudafricani. Gli He-

liantide vera rivelazione del torneo con John Akurangi che inversione allenatore ha selezionato ottimi giocatori mentre lagiovane e sperimentale “Nazionale” di Orazio Arancio sta cer-cando di intraprendere una svolta dopo che la FIR ha puntatotutto e giustamente (le energie, le forze in campo e il budgetsono quelli che sono…) sul classico Rugby a 15 che tante sod-disfazioni sta dando ai tanti tifosi e ai tanti appassionati chegrazie proprio all’ItalRugby stanno scoprendo la bellezza delmondo e dei valori sublimi della palla ovale. Ma ci si deveanche essere resi conto che lasciare completamente scoperto ilRugby a7, costringerebbe l’Italia (non la FIR…) ad esserequasi automaticamente fuori dai Giochi Olimpici. In ultimo, ma non meno importante, è ricordare che al Sevensi è giunti oramai alla terza edizione del trofeo “Giorgio DeAngelis”. Un grande amico scomparso in un tragico incidentestradale.

Gian Luca Rizzante

E’ un miracolo, un avvenimento capaceda solo di cambiare il presente e l’im-mediato futuro di una città di provin-

cia.Il Latina Calcio è stato promosso in serieB. Festa per la squadra e per la città, progetti,programmi, sogni e interrogativi. La serie Bnon è solo un fatto sportivo, è un fatto econo-mico, porta soldi e problemi, può rilanciareuna città e il suo territorio - e il Pontino ne haenormemente bisogno - ma può creare unsacco di problemi se non adeguatamente ge-stito e pilotato. Servizio infrastrutture, a co-minciare dagli impianti. C’è lo stadio“Francioni” da adeguare e ampliare. Conquali soldi? Si farà in tempo entro l’autunno?Tra una decina di giorni se ne saprà qualcosadi più, ma c’è più di una voce che prevede lepartite tutte fuori casa. Con la speranza di noncapitare in qualche “vecchio stadio nemico”.Magari quello di Frosinone. L’odissea dei ca-gliaritani, costretti a giocare in Friuli ha fattoscuola. La squadra della seconda città del Lazio nonera mai arrivata fino alla serie B e già solo perquesto gli uomini di Stefano Sanderra (nellafoto) devono sentirsi davvero orgogliosi econtenti del risultato raggiunto. Grande festaper tutta la città e nello stadio dove sarebberostati autorizzati circa 600 posti in più rispetto

al consentito. La promozione arriva dopo unstagione segnata dal ritorno a sorpresa diSanderra - già allenatore del Latina - dopol'esonero ad aprile di Stefano Pecchia. Unastagione caratterizzata da successi sul campo,ma anche da inchieste. Come quella di aprileper la storia degli assegni post datati (e quindiillegali) e poi smarriti, emessi dal Latina Cal-cio alla fine della scorsa stagione per saldarei debiti con la squadra e con lo staff tecnico.Nel momento in cui sono stati messi all’in-casso, gli assegni sarebbero stati respinti dallabanca, perché all’istituto di credito era arri-vata la denuncia di smarrimento presentatadalla società. La procura volle vederci chiaro,anche quando l’ex allenatore del Latina FabioPecchia, prima querelò la società e poi ritirò la

denuncia insieme a un ex giocatore. La so-cietà ufficialmente fece arrivare la smentitagiustificandola come una dimenticanza conl’insediamento della nuova società presiedutada Paola Cavicchi, quando la banca chiese dirender conto della presenza di 40 assegni an-cora non rientrati. Da qui, secondo quanto ri-ferito dalla società, la denuncia persmarrimento e poi il passo indietro, confer-mando che gli assegni erano nelle mani dei le-gittimi proprietari.Ma non sono solo voci quelle che hanno par-lato di debiti e crisi della vecchia società,dove molti investitori avrebbero perso i lorosoldi. Fonti locali affermano che la nuova so-cietà è in attivo, anche se ha qualche piccoloritardo nel pagare i fornitori. Forse sarà il vi-

cepresidente del Latina, Pasquale Maietta, cheè anche deputato nel Centrodestra NazionaleFratelli d’Italia, a trovare fondi e sponsor peril rilancio della squadra e della società. MaMaietta è anche commercialista e molti a La-tina sanno che ha rapporti con famiglie chehanno problemi con la giustizia. E c’è chi diceche alcuni di questi rapporti non siano propriolimpidi.Si diceva dello stadio ,non adeguatoe pronto ad accogliere tifosi esterni. Il Sin-daco Giovanni Di Giorgi alcuni giorni fa haincontrato il questore di Latina, Alberto Intini,per un breve colloquio informale relativo al-l’adeguamento dello stadio “Domenico Fran-cioni” per ospitare le gare del campionato diserie B, sarà necessario realizzare diversi in-terventi di adeguamento della struttura spor-tiva, come l’ampliamento della capienza dellostadio ad almeno 10.000 spettatori, il com-pletamento del sistema di prefiltraggio, l’ap-posizione dei tornelli e l’installazione diulteriori telecamere nell’area dello stadio.Tutti lavori che difficilmente saranno prontiper settembre, sia per i tempi tecnici, che perla difficoltà di trovare i soldi. Inoltre il pro-getto si potrebbe scontrare con altre priorità o“liste di attesa” della città laziale che, peresempio, da tempo è in attesa del ripristino edella manutenzione dei depuratori. C’è chiparla di una città piuttosto “dormiente” ri-guardo le opere pubbliche.I tifosi del Latino,sindaco in testa, sono intanto contenti. E c’èchi si aspetta uno spogliarello da parte di Ma-nuela Arcuri. Ma passata la sbornia i problemida affrontare saranno ancora lì, sul tavolo.

di Francesco Vitale

Rugby e dintorni

“Roma Seven”, per i sudafricani vittoria scontata

Cronache/Regione 19martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

SportIl club nerazzurro approda alla B . Passata la sbornia arrivano i problemi.Come sfruttare l’occasione e chi paga?

Miracolo-Latina, cosa c’è sotto? Per il Pontino un’occasione da non perdere

Page 20: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

Rubriche

«E’ inaccettabile che una realtà come lanostra debba mantenersi con le dona-zioni dei privati, quando il Comune di

Roma dispone di tante strutture che potreb-bero ospitarci». Giuseppe Cacace, co-fonda-tore di Detour, cineclub attivo dal 1997 nelquartiere Monti che lavora anche con i ra-gazzi disabili e con Sindrome di Asperger, èprofondamente arrabbiato. Entro la fine del-l’estate il suo cineclub rischia di chiudere.«Fino a oggi l’associazione ha condivisospazi e spese con una cooperativa che si oc-cupa di commercio equo e solidale – spiega- ma la bottega ha aperto le pratiche per ilfallimento e noi probabilmente dovremo tro-varci un’altra sistemazione. La nostra atti-vità culturale e sociale è oggettiva, eppure il

Comune non ci ha mai aiutato. Per due annisiamo stati ospiti del Festival di Roma, poi èarrivato Gianni Alemanno e siamo tornatinell’ombra. Ora che succederà? La strumen-tazione politica ci ha stancato: non siamo nédi destra né di sinistra, ma facciamo del benea tutti. A meno che non si pensi che i disabilivadano gettati dalla rupe Tarpea…».Che cosa la fa arrabbiare in particolare?«Il fatto che da sedici anni siamo pratica-mente ignorati dalle istituzioni, mentre nelresto d’Europa le associazioni gemelle allanostra si sostengono con i fondi pubblici.

Sono stato una settimana nella banlieue pa-rigina, ero ospite di un cineclub con una sedepazzesca: c’era il cinema, il bar, lo spaziorelax, la sala espositiva, quella per le prove.Ho chiesto come facessero a mantenere unastruttura del genere, mi hanno risposto che ètutto del Comune e che loro pagano cifre ri-dicole».E voi quanto pagate per la struttura diMonti?«Circa 2mila euro al mese, da dividere conla bottega del commercio equo e solidale. Cela facciamo grazie alle tante sottoscrizioni

private e ai fondi europei, ma qualcuno puòspiegarmi perché il Comune non può darciuna delle sue strutture? Da noi i ragazzi condisabilità hanno trovato una casa e un luogod’incontro. Sono persone che nei cinema or-dinari non possono andare, perché magarimanifestano la loro gioia lanciando un urlo operché nelle sale romane possono entraredue o tre carrozzati al massimo. Qui si inse-gnano anche le percussioni….e i ragazzi fi-nalmente possono dire: “io ci sono”».Avete provato a parlare con il sindacoMarino?«Lo faremo al più presto. In Campidogliogià conoscono la nostra situazione, ma vo-glio approfittare di questa intervista per lan-ciare un appello alla nuova Giunta: a Romaè pieno di associazioni come la nostra, non èil momento di cambiare disco?».Di recente avete organizzato anche un fe-stival.«L’As Film Fest è stato il primo festival delcortometraggio ideato e curato da ragazzicon autismo. C’erano tre sezioni competi-tive, ventuno corti selezionati e tre giurie dicui hanno fatto parte anche Mimmo Calo-presti e Giuliano Montaldo. Il gruppo eracomposto da quattro universitari, tutti under25 e con Sindrome di Asperger. Si tratta diuna forma di autismo meno grave rispettoalla più nota, quella del film Rainman, per-ché colpisce l’aspetto relazionale e nonl’aspetto cognitivo. L’evento è stato ungrande successo: abbiamo registrato più di350 presenze, con i ragazzi emozionatissimiperché affrontavano un pubblico importantesapendo che Detour forse non ci sarebbe piùstato».E’ stato difficile lavorare con loro?«Non sono persone con handicap, semplice-mente hanno uno sguardo diverso. Io ho do-vuto mediare tra il mio modo e il loro mododi vedere le cose. Quando sono arrivati,molti di loro non avevano amici e spessoerano stati vittime di bullismo perché lagente li considera “diversi”. Dopo il primoanno di proiezioni hanno cominciato a in-contrarsi da soli, poi hanno manifestato ildesiderio di partecipare attivamente ai lavoridel cineclub. Il direttore artistico del Festivalsi chiama Marco e studia lettere alla Sa-pienza. Marco è un ragazzo di 23 anni conla Sindrome di Asperger. Marco dice chegrazie a Detour ha cominciato a vivere…».lla loro vita.

Il sociale

“Da noi i ragazzi con disabilità hanno trovato

una casa e un luogod’incontro”.

L’As Film Fest è stato

il primo festival del cortometraggio

ideato e curato da ragazzi con autismo.

L’intervista/ 1 - Parla Giuseppe Cacace, fondatore di Detour, cineclub del quartiere Monti

Lavoriamo con gli autistici, il Comune ci sbatte la porta in faccia

di Marialuisa Di Simone

INTERVISTA/2 - PARLA GIANLUCA NICOLETTIGIORNALISTA E SCRITTORE

“Io e Tommaso, adolescente autistico”Giornalista di Radio 24 e scrittore,

Gianluca Nicoletti ha un figlio au-tistico di 14 anni, Tommaso, a cui hadedicato un libro “Una notte ho so-gnato che parlavi” (Mondadori). Perché ha scritto un libro su suo fi-glio?«Il problema è così pressante che hodeciso di mettere il mio privato in pub-blico. In Italia ci sono 400mila fami-glie con un figlio autistico, che habisogno di assistenza 24 ore su 24. Fin-ché sono bambini ci sono delle strut-ture adeguate, quando diventanoadolescenti si chiudono tutte le porte ei genitori si ritrovano un gigante incasa, con dei grossi problemi di contenimento e con la necessità di star-gli vicino per far sì che abbiano un’esistenza umana».Aiuti dall’esterno?«In queste situazioni non puoi rivolgerti a nessuno, soprattutto è difficiletrovare delle competenze accertate. Più di un anno fa l’Istituto Superioredi Sanità ha approvato le linee guida, condivise dalle associazioni fami-liari e dagli istituti neuropsichiatrici che seguono l’autismo, ma lo Statocontinua a passare delle terapie fuori dai protocolli e completamente inu-tili. Mio figlio non parla: se prima di compiere tre anni avesse avuto lapossibilità di seguire le terapie giuste, oggi potrebbe parlare».Quindi l’autismo le è stato diagnosticato tardi…«Si, ma allora era molto difficile avere una diagnosi certa. Galleggi nellospettro autistico per tanto tempo fino a quando ti dicono qualcosa di certo,

poi è troppo grande e non puoi farci nulla.Oggi la diagnosi precoce aiuterebbe moltoma chi la fa? In più esiste ancora unagrande reticenza. Sto girando l’Italia perpresentare il libro e ogni volta ci sono200/300 persone: quando chiedo chi diloro ha un figlio autistico, solo 3 o 4 per-sone hanno il coraggio di alzare la mano.C’è ancora un senso di vergogna, la so-cietà reagisce male. Per esempio quandoparcheggio in un posto per disabili miguardano male perché mio figlio cam-mina, ma non si rendono conto che po-trebbe avere una crisi epilettica estramazzare a terra da un momento all’al-tro! Non voglio compassione, vorrei che

ci fosse più attenzione per il problema. Che ne sarà del mio Tommyquando non avrò più le forze per occuparmene?»Che cosa chiede alle istituzioni romane?«Dovrebbero smetterla di spendere soldi in insegnanti si sostegno e te-rapie inutili, c’è bisogno di una sorta di consulta basata sulle linee guidadell’ISS. E di formazione adeguata. A Novara i genitori sono riusciti acreare un loro centro con venti operatori specializzati, tutti assunti atempo indeterminato e regolarmente pagati. Riguardo alle strutture, ilComune di Roma ne possiede a tonnellate ma sono sicuro che avrei piùspazio se decidessi di aprire un centro per gatti abbandonati piuttosto cheper ragazzi autistici. Spero che il sindaco Marino tratti il problema consaggezza e non con la solita demagogia a cui i politici ci hanno abituato.Lo scriva: mi piacerebbe parlare con lui, visto che è un medico».

20martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

Page 21: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

In tempo di crisi anche fare regali può essereimpegnativo. Coniugare prezzo e qualità puòapparire spesso impossibile, ma una via

d’uscita c’è. Il vino. Non lo si prenda come unospot pubblicitario, il momento è difficile, saperedove mettere le mani è importante. Regalarevino è un’ottima idea, può essere un modo ori-ginale e raffinato per esprimere il nostro ap-prezzamento a chi lo riceve. La difficoltà forseè nello scegliere quello giusto, vista la enormequantità di tipologie e di marche disponibili.Serve aiuto.Il presidente dell’Arte dei Vinattieri,il maestro Claudio Arcioni, consiglia di rivol-gersi nelle buone enoteche, dove un’esperto aiu-terà a non fare scelte banali o, peggio, sbagliate.Un buon inizio può essere quello di scoprire seil destinatario, al quale vogliamo regalare ilvino, ama i rossi o i bianchi, fermi, vivaci o aro-matici o vini da meditazione o spumanti. Il ri-schio di trovarsi di fronte ad un astemio c’è, mail buon vino ha un vantaggio, sottolinea Arcioni,può essere riciclato con soddisfazione. Se, come

spesso accade, non si conoscono le preferenzedel destinatario, sarà bene scegliere i classici piùfamosi: Amarone, Brunello, Barolo o vini e spu-manti importanti. Chi li riceverà, potrà scoprireanche gusti nuovi e originali. Un’altra possibilesoluzione è quella di comporre un allestimento

con più etichette, abbinate con specialità ga-stronomiche, suggerisce sempre Arcioni, e quiil discorso si fa più complesso. La scelta ovvia-mente varia a seconda del destinatario.Perl’esperto e appassionato, sarà bene puntare sullaqualità, che sulla quantità. I vini più economici

sono da consumo quoti-diano, mentre i vini piùlongevi e complessi sonocostosi ma più graditi. Sedobbiamo fare un regalo auna donna, si potrà sce-gliere tra vini bianchi leg-geri, amabili, aromatici opassiti. Una scelta oppor-tuna sono anche ottimi spu-manti o champagne rosatiabbinati con appropriati

eleganti bicchieri di cri-stallo.Se si viene in-

vitati a cena,sarebbe opportunocercare di “sco-prire” le portate e idolci per riusciread abbinare il giu-sto vino. Ma dalmomento che po-trebbe non essereproprio correttochiedere in anti-cipo il menu al pa-drone di casa, sipuò rimediare por-tando un po’ dibollicine, che pos-sono andar beneanche come aperi-tivo. In questocaso non si correràil rischio di sba-gliare. Natural-mente il regalouno lo può fareanche per sé, sug-gerisce il leaderdei vinattieri ro-mani, che ricordacome la novitàdell’estate siaquella del Chiantiservito freddo ( sifa per dire). E suquesto può darebuoni consigli.

Il Vino come regalo. Quellogiusto piace e fa fare bella figura

Risposte alla crisi

di Francesco Vitale

LE CONCHE

Da uve Moscato di Alessandria o zibibbo, un passito di grande qualità e finezza che nascedall’appassimento su stenditoi. Il mosto fermenta per quaranta giorni circa a temperaturacontrollata. Si ottiene un vino dolce con circa 110 grammi/litro di zucchero residuo. Profumidelicati assai tipici, che ricordano il miele di zagara, l’uva passa, l’albicocca secca e conuna nota floreale molto accattivante a rinfrescare il tutto verso la fine dell’olfazione. Inbocca presenta la ben nota dolcezza e morbidezza, con sensazioni di noci, di spezie dolci, dialbicocca e finale lungo ed elegante dove si avverte piacevolmente la nota calda dell’alcol.Si abbina con pasticceria alla mandorla, biscotteria e torte di pasta frolla, crostate.

Passito di Pantelleria

21martedì 25 GIUGNO 2013

Dove andare/COSA MANGIARE IlCORRIEREDIROMA

La Tappa romana del Gelato World Tour è davvero arri-vata alla conclusione. Il suo atto finale è stato infatti il

sorteggio tra tutti coloro che acquistando il Gelato Pass(5€),si sono assicurati l’opportunità di assaggiare i gelatiin gara, diventare giudici e votare il proprio gusto prefe-rito, sono stati estratti due nomi. Il comitato del GelatoWorld Tour, infatti, ha deciso di celebrare l’inizio del“campionato” organizzando il concorso “Gusta&Vinci”,che metteva in palio un iPod nano e un iPad4.Ad aggiudicarsi l’Ipad4 di ultima generazione messo inpalio dal Comitato del Gelato World Tour nel corso della 3giorni romana (la tappa iniziale del Campionato più golosodel mondo, che ha visto oltre 130.000 presenze, e 5.700kg di gelato prodotti) è stata Francesca Di Nano, di Vai-rano Patenora (Caserta).“La tappa di Roma del Gelato World Tour è stata per meun' esperienza molto piacevole e interessante. Con l'ac-quisto del Gelato Pass ho avuto la possibilità di degustaregelati buonissimi e gusti molto particolari, frutto della bra-vura dei maestri gelatieri che hanno saputo unire fantasia edun utilizzo sapiente dei prodotti tipici dei loro territori. Hoavuto la possibilità di assaggiare gusti "strani" che richia-

mavano nel sapore i prodotti tipici e caratteristici dellevarie regioni coinvolte e li ho trovati molto gustosi e ge-nuini. Che buoni! Trovo molto bella la mission di diffon-dere nel mondo la cultura del gelato artigianale: è un modoper sensibilizzare e informare i consumatori e promuovereun prodotto genuino di alta qualità che in Italia vanta vereeccellenze. Infine, non avendo un Ipad, sono contentissimadi averlo vinto!”.Il piccolo vincitore dell’IPOD nano (questa sezione del Pre-mio era dedicata agli studenti delle scuole di Roma e Pro-vincia) è stato Alessandro, 10 anni, della Scuola S.Pio X diRoma (Classe 5^A).Prossima tappa Valencia (5-7 luglio 2013, Playa de laMalvarrosa), poi Melbourne (25-27 Ottobre 2013),Dubai, San Paolo, Chicago, Shanghai e Berlino. Saranno40 i gelatieri che concorreranno al Gran Finale che si svol-gerà a Rimini a settembre 2014, contendendosi il titolo diWorld’s Best Gelato.

PREMI/ Gusta & vinci, il Gelato World Tour ha lasciato traccia…

di Gian Luca Rizzante

Page 22: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA

“Il mondo è bello perché è vario” si dicevauna volta, come a voler sottolineare labellezza della diversità e perché no della

stranezza. Solo che in questi ultimi tempi lestranezze , nel nostro Paese, sono cresciute aritmi esponenziali invadendo campi in cui,francamente, non se ne avvertiva la carenza.Uno di questi è senza dubbio la musica. Ilmondo delle sette note, nel “Bel Paese”, attra-versa un momento di totale confusione: can-tantucoli da quattro soldi portati in palma dimano come fossero stars già affermati, talentimeritevoli trascurati nel dimenticatoio, feno-meni musicali già stagionati fatti sapere comenovità dell’anno, il “meticciato” indicato comeunica fonte di sviluppo della musica leggeradimenticando totalmente il jazz che rappre-senta la quinta essenza della musica metic-ciata… E l’elenco potrebbe continuare molto alungo in una galleria degli orrori che non co-nosce vergogna. Purtroppo un’altra perla, distrettissima attualità, va ad aggiungersi aquelle sopra elencate: da venerdì 21 a dome-nica 23 giugno 2013, si è svolta a Roma laFesta Europea della Musica con una serie diconcerti che hanno occupato spazi prestigiosidella Capitale come Piazza di Spagna, Scali-nata di Trinità dei Monti, Piazza Farnese,Piazza Navona, Piazza del Pantheon, PiazzaS.Silvestro, Mercati di Traiano, Macro, MuseiCapitolini, Musei di Villa Torlonia, Museo del-l’Ara Pacis, Museo Nazionale di Palazzo Ve-nezia. La festa ha invaso la città con unprogramma vasto e articolato che ha coinvolto“oltre mille musicisti con 140 concerti, tutti adingresso gratuito fino ad esaurimento posti, inoltre 70 spazi... Un cartellone eterogeneo, cheben rappresenta uno degli elementi essenzialidella manifestazione, quello di essere la festadi tutte le musiche” . Letto il comunicato, eralecito attendersi una programmazione equili-brata in cui anche il jazz avesse il suo giustopeso… e invece, sorpresina: l’unico evento disicuro rilievo riconducibile all’area jazz è statol’House Concert, in un’abitazione privata inzona Porta di Roma, tenuto dalla bravissima eben nota Marcella Carboni, che con la suaarpa, ha eseguito brani originali e temi del re-pertorio artistico classico, celtico e jazz. Adonor del vero erano in programma altri con-certi jazz del pianista polacco Stare Jaskułke,del trio etno jazz di Mauro Fiocca, del pianistaMassimo Fedeli e niente popò di meno della“The Scoop Jazz Band, un gruppo di giornali-sti uniti dalla passione per i ritmi del jazz, dellabossa e del blues.A me pare davvero pochino… a voi?

Gerlando Gatto

Qui gatto ci cova

Rubriche

La Festa europeadella musica

non ama il jazz

Ancora una volta Roma diventa scenario e anima dell’immaginario cinematografico.L’abbiamo vista magnifica e felliniana con La grande bellezza di Paolo Sorrentino,

che tanto ha diviso pubblico e critica, torniamo ad ammirarla cupa e misteriosa nel noirCha Cha Cha di Marco Risi. Sempre attento alla realtà socio-politica che lo circonda, il regista di Mary per sempre eFortapàsc, che era partito dall’idea di un film sulla trattativa Stato-Mafia, ha preferito vi-rare sul genere che tanto andava nel cinema italiano dei Settanta, con il pacchetto di ste-reotipi che necessariamente comporta – l’eroe incorruttibile, l’antagonista iper-corrotto,il percorso a ostacoli – ma senza rinunciare alla denuncia sociale. Il ritorno del thriller al-l’italiana (che lo sceneggiatore Andrea Purgatori auspica perché sarebbe anche un «ri-torno all’industria del cinema» con la possibile salvezza dalla «colonizzazione americana»)prende dunque forma attorno a una trama codificata, che tuttavia mette al centro la Romadel malaffare di oggi, con il legame stretto tra politica e criminalità organizzata, le inter-cettazioni spesso usate per ricattare, la supremazia del potere che non si ferma davanti aniente. Protagonista è Corso (Luca Argentero), un investigatore privato con un passato inpolizia, bravo ma troppo pulito per restarci. Assiste alla morte di Tommaso, figlio di-

ciassettenne di una vec-chia fiamma (Eva Her-zigova), ora compagnadel potente faccendiereArgento (Pippo Del-bono). La tesi ufficialedell’ispettore Torre (Claudio Amendola) è quella dell’incidente stradale, ma Corso non cicrede e sulla propria pelle scopre il legame sotterraneo con un cadavere «suicidato» (sem-bra il caso Castellani-Tangentopoli), ritrovato poco prima alle porte della città. Arriveràalla verità con fatica, schivando i pugni in faccia dei potenti (la scena di Argentero nudointegrale che lotta contro i sicari è già un cult) e quelli nello stomaco della polizia cor-rotta. Tutto prevedibile (a tratti sembra una fiction televisiva), ma di film di genere si trattae come tale va visto. Resta il rammarico per la pellicola sulla trattativa che «non era pos-sibile realizzare perché mancavano le carte processuali e il disponibile era irracconta-bile». Ora le carte ci sono e un rinvio a giudizio anche. In attesa del film di SabinaGuzzanti (Purgatori ha collaborato alla sceneggiatura), noi speriamo che Risi ci ripensi.

Cha Cha Cha, Roma e il torbido legame tra politica e criminalità

Il cinema? E’ specchio della realtà

22martedì 25 GIUGNO 2013

IlCORRIEREDIROMA

di Maria Luisa Di Simone

Page 23: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA
Page 24: NUMERO 3 ANNO LXVI - MARTEDI 25 GIUGNO 2013 La città … · non c’è una lira, la gente dorme nelle roulotte ... PASTICCERIA BAR KRAPFEN - PAGLIA Piazza Anco Marzio 18/19 VENEZIA