Anno LXVI - N. 6 | Novembre 2014 Messa in sicurezza · ancora attirare l'interesse dei soggetti...

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Periodico di Confagricoltura Treviso Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/09/2011 L'AGRICOLTORE TREVISANO Anno LXVI - N. 6 | Novembre 2014 Ivan Geronazzo: il viticoltore campione di Ultra Trail Rinnovo del C.C.P.L. per gli impiegati agricoli della provincia di Treviso Sicurezza: trattori e prevenzione incendi. Tutte le novità Rifiuti agricoli: riparte il circuito organizzato di raccolta Messa in sicurezza IL BANDO INAIL PER LA SICUREZZA DEI TRATTORI E LA NORMATIVA SULLA PREVENZIONE DEGLI INCENDI: RENDIAMO L'AGRICOLTURA PIÙ SICURA!

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Periodico di Confagricoltura TrevisoPoste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/09/2011

L'AGRICOLTORETREVISANO

Anno LXVI - N. 6 | Novembre 2014

Ivan Geronazzo:il viticoltore

campione di Ultra Trail

Rinnovo del C.C.P.L. per gli impiegati

agricoli della provincia di Treviso

Sicurezza:trattori e

prevenzione incendi.Tutte le novità

Rifiuti agricoli: riparte il circuito

organizzato di raccolta

Messa in sicurezzaIL BANDO INAIL PER LA SICUREZZA DEI TRATTORI E LA NORMATIVA SULLA PREVENZIONE DEGLI INCENDI:RENDIAMO L'AGRICOLTURA PIÙ SICURA!

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3L'AGRICOLTORE TREVISANO www.confagricolturatreviso.it

L'EDITORIALE

In questi ultimi anni la disaffezione degli italiani per le elezioni, siano esse comunitarie, politiche o amministrative, si è sempre più accentuata. Circa metà dell'elettorato non vota più. Quello degli astenuti è diventato il movimento di gran lunga più numeroso

del nostro paese.Alcuni classificano questa realtà come un segno positivo di maturità che avvicina l'Italia

ad altri paesi occidentali di consolidata maturità democratica.Io credo invece che l'allontanamento dalle urne sia un segnale negativo che trova la sua

spiegazione in una sempre più profonda sfiducia dei cittadini nelle istituzioni che dovrebbero rappresentarli adeguatamente e che, per troppi anni, hanno clamorosamente dimostrato di non saperlo fare.

Sono pertanto consapevole che, in questo momento storico, la chiamata alle urne dei consorziati per le elezioni delle Assemblee dei consorzi di bonifica può sembrare velleitaria, soprattutto per elezioni che, storicamente, hanno registrato percentuali di voto davvero minimali.

Cercherò quindi di sintetizzare le ragioni per le quali mi sento di invitare i consorziati ad andare a votare il giorno 14 dicembre e a votare i candidati che meglio possano rappresentarli.

In primo luogo bisogna avere ben presente l'importanza del ruolo dei consorzi di bonifica per tutto il territorio, in particolare per l'agricoltura. Il cambiamento climatico in atto sta mettendo a dura prova le nostre aree ma le anomale precipitazioni atmosferiche di questi ultimi anni avrebbero causato danni ben maggiori se non vi fosse stata una rete efficiente di canali in grado di smaltire le acque.

L'acqua e l'irrigazione sono fattori determinanti per l'agricoltura e le abbondanti precipitazioni di quest'ultimo periodo non devono far dimenticare i lunghi periodi siccitosi che hanno più volte messo in crisi le

nostre colture nell'ultimo decennio.Gli elettori dei consorzi sono soci e contribuenti dei Consorzi: hanno quindi il diritto e

il dovere di esprimere il loro giudizio sull'operato degli organi consorziali e di esprimere le loro preferenze sulle persone che andranno a comporre questi organi.

Il settore agricolo, più di ogni altro settore, ha tutto l'interesse a fare in modo che nella gestione dei Consorzi le esigenze dell'agricoltura abbiano un ruolo prioritario e parallelo con quello della sicurezza dell'ambiente e del territorio.

Sono passati cinque anni dalla riforma dei Consorzi di bonifica del Veneto, che ha portato alla riduzione del numero degli stessi e dall'accorpamento di quelli preesistenti; è giunto il momento di superare definitivamente quei residuati di campanilismo legati alla storia dei singoli Consorzi accorpati. L'area dei nuovi consorzi è unica e non ci sono e non ci dovranno essere consorziati di serie A e di serie B.

Noi agricoltori dobbiamo imparare, sempre meglio, a non delegare ad altri la nostra rappresentanza e non dobbiamo dimenticare che la gestione dei consorzi, pagata da noi, può ancora attirare l'interesse dei soggetti estranei al mondo agricolo.

Il 14 dicembre andiamo a votare!

Lodovico Giustiniani

14 dicembre 2014 - Elezioni per i Consorzi di bonificaANDIAMO A VOTARE!

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4 L'AGRICOLTORE TREVISANO

SETTORE SICUREZZA

NormativaANTINCENDIO

Cisterne di gasolio: niente scia fino a capacità di 6 metri cubi

Per le cisterne di carburan-te con capacità non supe-riore a 6 metri cubi - anche se munite di erogatore - è stato eliminato l'obbligo di adempiere alla procedura di prevenzione incendi che doveva essere presentata al locale Comando dei vigili del fuoco ai sensi del DPR 151/2011. La protesta avanzata an-che da Confagricoltura nei confronti di una norma che imponeva l’obbligo di

presentazione di una SCIA (Segnalazione Certifica-ta di Inizio Attività) per qualsiasi tipo di deposito di carburante, indipenden-temente dalle dimensioni, costringendo gli agricoltori a sostenere costi rilevanti, ha dato finalmente i suoi frutti.In sede di conversione del decreto "Competitività" in Legge n. 116 del 11 agosto 2014, infatti, è stato inse-rito l’articolo 1-bis che al comma 1 stabilisce che gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di pro-dotti petroliferi di capien-za non superiore a 6 metri cubi, anche muniti di ero-gatore, non sono tenuti agli

adempimenti previsti dal DPR 151/2011.Attenzione però: per i de-positi con capacità supe-riore ai 6 metri cubi, ai sensi del citato DPR, vige l'obbligo di presentare la SCIA, redatta da un tecni-co abilitato, con la quale va denunciata l’esistenza del deposito di gasolio e va dichiarata la conformità dello stesso alla normativa vigente in materia di sicu-rezza antincendio. Quanto detto vale sia per le cisterne già presenti in azienda che per i nuovi serbatoi.La pratica doveva essere presentata al comando pro-vinciale dei Vigili del fuoco entro il 7 ottobre 2014.

Ricordiamo infine, che la normativa sulla sicurezza antincendio non si esauri-sce con la messa a norma dei depositi di carburan-te aziendale, ma riguarda anche altri aspetti quali ad esempio: le rimesse di mac-chine e attrezzi, i depositi di legna da ardere, di paglia o di fieno, ecc.Per maggiori informazioni e per ulteriori dettagli sulla modulistica e le procedure da seguire per ottemperare agli adempimenti sopra de-scritti contattare l’Ufficio Ambiente e Sicurezza al numero 0422/410135 op-pure scrivere a:[email protected]

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5L'AGRICOLTORE TREVISANO www.confagricolturatreviso.it

SETTORE SICUREZZA

Il bando è rivolto alle piccole e micro imprese anche del settore agri-

colo.Si tratta di contributi in conto capitale erogati nella misura massima del 65% dei costi al netto di Iva, so-stenuti e documentati per la realizzazione di interventi di adeguamento dei trattori e concessi con una proce-dura valutativa a punteggio e graduatoria finale, fino ad esaurimento della dotazio-ne finanziaria.Il contributo massimo con-cedibile è di 50.000 euro

mentre quello minimo è pari a 1.000 euro, fermo re-stando il rispetto del regime "de minimis" il cui importo in agricoltura non deve su-perare i 15.000 euro nell'ar-co di tre esercizi finanziari.Il finanziamento è conces-so per l'adeguamento di un solo trattore agricolo o fo-restale di proprietà. Un'im-presa può presentare una sola richiesta di contributo.Gli interventi ammissibili consistono nell'installazio-ne di:• dispositivi di protezio-

ne in caso di ribalta-mento;

• sistemi di ritenzione del conducente e del passeggero;

• installazione di dispo-sitivi di protezione contro l'avviamento in-controllato del motore;

• dispositivi di protezio-ne di elementi mobili;

• sedile del passeggero;• mezzi di accesso al po-

sto di guida;

• dispositivi di protezio-ne di parti calde del trattore;

• zavorre;• segnalatore acustico;• silenziatore del sistema

di scarico dei gas esau-sti;

• dispositivi di illumina-zione o segnalazione luminosa.

Gli interventi da realizzare devono seguire le indica-zioni dei documenti tecnici e delle Linee guida elabora-ti dall'INAIL (ex ISPESL). I costi per i quali si richie-de il finanziamento devo-no riferirsi a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data di pubblicazione del bando, ovvero al 18 luglio 2014.La domanda di contributo va compilata secondo la specifica procedura infor-matica disponibile sul sito INAIL che resterà attiva per un mese dal 3 novem-bre 2014 al 3 dicembre 2014 ore 18.

CONTRIBUTI PER L’ADEGUAMENTO DEI TRATTORI AGRICOLI

È stato pubblicato il bando INAIL per il sostegno al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro

Alla domanda andrà alle-gata la specifica documen-tazione prevista dal Bando, al quale si rimanda per tutti gli ulteriori dettagli.I progetti ammessi a finan-ziamento verranno pubbli-cati sul sito Inail. La gra-duatoria sarà valida fino all'esaurimento delle risor-se. Il progetto ammesso al fi-nanziamento deve essere realizzato, incluso l'otte-nimento di autorizzazioni o certificazioni necessarie, entro 180 giorni dalla data di ricevimento della comu-nicazione di ammissione. Il mancato rispetto di tale arco temporale farà deca-dere il finanziamento. Per le aziende interessate e/o per ulteriori chiarimenti contattare l’Ufficio Sicu-rezza e Ambiente al nu-mero 0422/410135 oppure scrivere a [email protected]

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6 L'AGRICOLTORE TREVISANO

I RIFIUTI AGRICOLIRitorna l'ECOMEZZO

Si ritorna sull’argomento del-la gestione dei rifiuti per le aziende agricole, per fare il punto sulla convenzione in essere tra le associazioni di categoria e gli Enti di bacino. Con la riattivazione del ser-vizio di raccolta tramite l’e-comezzo, le aziende non saranno costrette a chiedere l’appuntamento per il servizio di raccolta a domicilio, ma po-tranno procedere direttamente al trasporto dei rifiuti, peri-colosi e non, per la consegna degli stessi presso i punti di raccolta distribuiti nel territo-rio, secondo il calendario già pubblicato nel sito internet di Confagricoltura Treviso. Do-vranno comunque rispettare i seguenti limiti: - quantitativo massimo tra-sportabile: 30 kg o 30 litri al giorno e 100 kg o 100 litri all’anno;- numero massimo di conferi-menti: 4 all’anno. Le premesse per usufruire correttamente del servizio sono:- essere iscritti al servizio, tra-mite firma della convenzio-ne e pagamento della quota all’Ente di bacino;- portare con sé la tessera di

Niente SISTRI per le imprese agricole che conferiscono i propri rifiuti nell’ambito di un circuito organizzato di raccolta.

identificazione personale rilasciata dal gestore del servizio.Si evidenzia che ogni azienda agricola, deve fare riferimento al territorio coperto dal Gestore di competenza (non si devono consegnare rifiuti in un Comune di competen-za del TV1- SAVNO se si appartiene ad un Comune di competenza del TV2 e TV3 - Contarina). L’adesione al servizio di rac-colta (sistema organizzato) comporta una serie di adem-pimenti burocratico/ammini-strativi, che verranno assolti dall’Ente gestore.Di contro, non aderendo alla convenzione, devono esse-re rispettati gli adempimenti e gli obblighi di tenuta del formulario di trasporto, del registro di carico e scarico ed dell'invio della comunicazio-ne annuale al catasto rifiuti. Si ricordano a titolo di esem-pio, alcuni adempimenti e re-lative possibili violazioni.Iscrizione all’Albo dei Gesto-ri Ambientali e versamento del relativo diritto annualePer le imprese che esercitano la raccolta e il trasporto dei propri rifiuti pericolosi per quantità che non eccedano 30 chilogrammi o 30 litri al giorno.Violazione degli obblighi di comunicazione (MUD)I soggetti che non effettuino la comunicazione al catasto ovvero la effettuino in modo incompleto o inesatto, sono puniti con la sanzione am-ministrativa pecuniaria da 2.600 euro a 15.500 euro; se la comunicazione è effettuata

entro il sessantesimo giorno dalla scadenza del termine stabilito, si applica la sanzio-ne amministrativa pecuniaria da 26 euro a 160 euro.Violazione degli obblighi di tenuta dei registri obbligatoriChiunque omette di tenere, ovvero tiene in modo incom-pleto il registro di carico e scarico, è punito con la san-zione amministrativa pecu-niaria da 2.600 euro a 15.500 euro. Se il registro è relativo a rifiuti pericolosi, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 15.500 euro a 93.000 euro, nonché la san-zione amministrativa acces-soria della sospensione, da un mese ad un anno, dalla carica rivestita dal soggetto respon-sabile dell'infrazione e dalla carica di amministratore.Nel caso di imprese che oc-cupino un numero di unità lavorative inferiore a 15 di-pendenti, le misure minime e massime sono ridotte ri-spettivamente da 1.040 euro a 6.200 euro per i rifiuti non pericolosi e da 2.070 euro a 12.400 euro per i rifiuti peri-colosi. Violazione degli obblighi di tenuta dei formulariChiunque effettua il trasporto di rifiuti senza il formulario, ovvero indica nel formulario stesso dati incompleti o ine-

satti, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.600 euro a 9.300 euro. Si applica la pena di cui all'ar-ticolo 483 del codice penale nel caso di trasporto di rifiuti pericolosi. Se le indicazioni sono formalmente incomplete o inesatte, ma i dati riportati nella comunicazione al cata-sto, nei registri di carico e sca-rico, nei formulari di identifi-cazione dei rifiuti trasportati e nelle altre scritture contabili tenute per legge, consentono di ricostruire le informazioni dovute, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 260 euro a 1.550 euro.Attività di gestione di rifiuti non autorizzataChiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupe-ro, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione, è punito:a) con la pena dell'arresto da tre mesi a un anno o con l'am-menda da 2.600 euro a 26.000 euro, se si tratta di rifiuti non pericolosi;b) con la pena dell'arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro, se si tratta di ri-fiuti pericolosi.

SETTORE AMBIENTE ED ENERGIA

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7L'AGRICOLTORE TREVISANO www.confagricolturatreviso.it

Il Presidente di Confagri-coltura Treviso Lodovico Giustiniani ha presenta-

to il progetto “Agricoltura di Marca – Alla scoperta delle filiere produttive trevigiane”, ai numerosi operatori della comunicazione giornalistica e televisiva convenuti presso la

sede di Castagnole.La finalità di far conoscere ad un vasto pubblico le eccellenze agricole trevigiane è stata per-seguita tramite la realizzazio-ne di cinque video-interviste a cinque imprenditori agricoli nostri associati operanti in cin-que filiere alimentari diverse.

AGRICOLTURADI MARCA

Queste interviste saranno ca-ricate sul canale YouTube di Confagricoltura Treviso e saranno diffuse anche tra le scuole della provincia per portare il contributo del mon-do agricolo nei programmi di educazione alimentare.Di seguito i cinque imprendi-

tori intervistati:Paola Salvador a nome della società consortile Produtto-ri Ittici Trevigiani di Treviso per il settore acquacoltura del Sile;Giorgio Grespan per conto della soc. agr. G.F., operante nel settore dei funghi coltivati, una delle quattro aziende fon-datrici del Consorzio Funghi Treviso di Istrana;Ivano e Diana Fasan per l’az. Ca’ Bastian di Montebelluna produttrice di latte e formaggi derivanti dal proprio alleva-mento bovino;Lucio Torresan a nome della Tenuta al Parco di Morgano, una dei maggiori coltivatori di radicchio rosso di Treviso IGP;Lorenzo Corrado ortofrutti-coltore di Cornuda, che illu-stra come coltivare l’orto an-che nel giardino di casa.

Dopo una partenza di grande successo con la partecipazio-

ne alla “rete delle pratiche sostenibili Ecocloud”, Con-fagricoltura prosegue il cam-mino intrapreso avviando “Ecocloud 2.0”. Il progetto si amplia e si approfondisce, concretizzandosi nella cre-azione del Manifesto delle

ECOCLOUD: le buone pratiche«SOSTENGONO IL FUTURO»

buon pratiche, uno strumento di valorizzazione, scambio e continuo miglioramento che nasce dalla messa in rete di buone pratiche aziendali al-tamente innovative e faci-lita il riconoscimento delle aziende Ecocloud. Il Mani-festo diventa così sinonimo di sostenibilità e garanzia di un’impresa che opera nel ri-spetto dell’ambiente e della comunità, con il fine di far riconoscere le imprese agri-cole Ecocloud come aziende sostenibili, da privilegiare per le forniture, senza biso-gno di altre certificazioni o disciplinari.

Sono comprese tutte le filiere agricole, con particolare rife-rimento ai comparti vitivini-colo, olivicolo, ortofrutticolo, cerealicolo, florovivaistico e zootecnico, includendo tutte le esperienze di diversifica-zione produttiva con varie forme di pluriattività e mul-tifunzionalità.Confagricoltura guarda al futuro con ottimismo, certa di andare nella direzione giu-sta: l’obiettivo primario del Manifesto è quello di rendere trasparente e dare maggiore visibilità all’attività svolta dalle imprese che, aderendo, possono accrescere la propria

legittimazione e il consenso a livello sociale allargando la strategia di business. Le imprese sono supportate ope-rativamente nel loro percorso virtuoso attraverso il rispetto di un disciplinare che rac-chiude le buone pratiche am-bientali condivise nella rete Ecocloud che, se richiesto, può essere qualificato da un controllo di parte terza.Per ulteriori informazioni contattare l'Ufficio Ambien-te e Sicurezza di Confagri-coltura Treviso al numero: 0422410135, oppure scrivere a [email protected].

ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

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8 L'AGRICOLTORE TREVISANO

FORMAGGI D'ECCELLENZA

Le aziende del setto-re caseario trevigiane hanno primeggiato al

10° Caseus Veneti, il con-corso regionale dei formaggi del Veneto, esposti nella bar-chessa palladiana di villa Emo a Fanzolo di Vedelago il 4/5 ottobre.Oltre 360 i formaggi in gara, prodotti da un settantina di caseifici veneti, sottoposti alla valutazione dell’analisi senso-riale da parte di una settantina di esperti, con Treviso a gui-dare il medagliere conquistan-do 20 medaglie d’oro, seguita da Vicenza con 11 e Verona con 5.In questa importante vetrina del settore, si sono messi in

ORTOFRUTTA IN BELLA MOSTRA

Alla 42^ Festa dell’uva a Sant’An-gelo sul Sile (TV)

organizzata dalla Pro Loco, che vede da parecchi anni come partner anche Confa-gricoltura Treviso, domenica 28 settembre è stata allestita una coloratissima mostra di prodotti ortofrutticoli giu-dicata per importanza tra le prime cinque provinciali.Nonostante l’annata sia stata non proprio favorevole per

ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

luce anche i nostri associa-ti Az. Agr. Tre Comuni di Istrana vincitrice delle cate-gorie “Mozzarella di bufala”, in gara anche le mozzarelle dell'azienda Borgoluce, e “Caciotta pasta molle con cro-sta”, l’Az. Agr. Pontevecchio di Vidor medaglia d’oro per il “Malga fresco”, la soc. agr. Ca’ Bastian di Montebelluna vincitrice per il “Pasta molle con crosta fiorita” e secondo posto per i formaggi aroma-tizzati (pepe e peperoncino), l’Az. Agr. Venturin F.lli di Spresiano medaglia d’oro per il “Pasta filata molle” e secon-do posto per la mozzarella di latte bovino. Ulteriore presti-gioso riconoscimento sempre

per l’Az. Agr. Pontevecchio di Vidor che con il formag-gio “Monte Cesen – Mariech” ha vinto la menzione d’onore dell’Organizzazione Naziona-

le Assaggiatori di Formaggi per il migliore formaggio ti-pico e tradizionale del Veneto.

gran parte di queste colture, erano ben 16 i produttori che hanno esposto peperoni, ra-dicchi rossi di Treviso preco-ci e variegato di Castelfran-co, zucchine, cavoli, mele, pere, patate dolci, zucche, melanzane ed altri ortaggi di ottima qualità.Spiccavano gli spazi dedi-cati alla patata del Montello con tre varietà ed il fagiolo verdòn, una nicchia di legu-me coltivato tra Roncade e

Quarto d’Altino.Negli interventi delle auto-rità presenti, è emerso il pe-riodo difficile che sta attra-versando questo importante settore agricolo che paga le avversità climatiche, la scar-sa disponibilità economica dei consumatori, l’embargo della Russia, la scarsa con-centrazione del prodotto, l’i-nadeguata rete commerciale.Una nota positiva è stata por-tata invece dal dott. Gian-

paolo Casarin di Confa-gricoltura Treviso, che ha ricordato come nella riforma della Politica Agricola Co-munitaria 2014/2020, è pre-visto a partire dal 1° gennaio 2015, per la prima volta, un pagamento diretto degli aiuti ad ettaro per l’ortofrutta, an-che se con un valore dei titoli mediamente più basso di altri comparti agricoli.

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9L'AGRICOLTORE TREVISANO www.confagricolturatreviso.it

Grandissimo risultato sportivo ottenuto a fine agosto dal nostro associato IVAN GE-

RONAZZO, imprenditore agricolo di Valdobbiadene, dove coltiva circa sette ettari del prestigioso Prosecco sulle ripide colline nel territorio di San Pietro di Barbozza.Quarantaduenne iscritto alla società “Alpstation Trail Team Montura”, da soli sei anni si dedica alla fati-cosissima disciplina sportiva “Ultra Trail”, cioè la corsa in montagna su percorsi di lunghezza superiori ai 40 chilometri, ed ha ottenuto numero-si successi.Nell'anno in corso il nostro super atleta ha vinto diverse gare in Italia, citiamo la “Ultra Trail della Prealpi Trevigiane”, un percorso di 72 chilo-metri da Segusino a Vittorio Veneto, il “Fregona Trial Fest”, 80 chilometri nel cuore del Cansiglio con 3300 metri di dislivello positivo percorso in poco meno di nove ore, a fine giugno è arrivato quinto assoluto e primo italiano alla “Cortina Lut Trail” lunga 120 chilometri, dislivello di 5500 metri, con partenza alle 11 di sera e arrivo dopo 13 ore e 36 minuti

ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

DALLE COLLINE DEL PROSECCO ALLE CIMEDEL MONTE BIANCO

di gara. Il massimo risultato però, è arrivato a fine agosto alla mitica corsa in-ternazionale “Ultra Trail du Mont Blanc”, un percorso di 168 chilo-metri tra Francia, Italia, Svizzera, superando un dislivello di 9700 metri lungo i sentieri del Monte Bianco, la montagna più alta d'Italia (4810 metri) e dell'Europa centrale, con partenza ed arrivo a Chamonix nelle Alpi francesi. Un percorso d'ec-cezione legato al contesto naturale nel quale si è svolto, attraversando tre stati, sette valli, settantuno ghiacciai, quattrocento cime alpine, paesaggi straordinari. 2.300 i con-correnti provenienti da tutto il mon-do, atleti d'elite, esperti, dilettanti, anonimi, che sono stati accettati all'iscrizione a gennaio 2014 solo se avevano acquisito un certo punteg-gio maturato partecipando a gare nel periodo 2012-2013."Siamo partiti alle ore 17.30 del 29 agosto, sotto la pioggia", commen-ta Ivan, è stato particolarmente emozionante il tratto notturno con vista limitata e dopo il massacrante tempo di 24 ore e 16 minuti molto

impegnativo fisicamente visto il forte dispendio di energie e di acqua recuperate con brodi di minestra, patate lesse e barrette energetiche consumati, con l'aiuto della mia fi-danzata Michela, ai vari punti vita preparati ogni 15 chilometri circa, sotto un cielo nuvoloso, sono arri-vato al traguardo classificandomi ventesimo assoluto e soprattutto primo dei 226 italiani.Teniamo anche in considerazione che gli atleti devono obbligatoria-mente portare durante la gara uno zainetto contenente giacca a vento, pantaloni lunghi, due lampadine frontali con pile di ricambio, coperta termica, fascia elastica, maglia cal-da a maniche lunghe, telefonino e minimo un litro d'acqua.La brillante posizione in classifica ottenuta dal nostro atleta sulle pen-dici del Monte Bianco, gli permette di accumulare punteggio per l'am-missione al Mondiale, che si effet-tua ogni due anni, ed è previsto per il 2015 in Francia.Sono attirato dal fascino della mon-tagna, della natura, ogni posto è diverso e suscita emozioni diverse,

un pubblico di tutte le età sostiene queste manifestazioni, continua Ivan, e personalmente affronto le gare come una sfida personale delle mie capacità fisiche, con la massima concentrazione, e il forte impegno fisico è compensato dalla soddisfazione dei risultati ottenuti gareggiando il più delle volte contro dei professionisti che si dedicano a tempo pieno a questa specialità, a differenza di me che corro solo per passione.“La mia attività principale rimane comunque la coltivazione del vigne-to con annessa cantina di trasfor-mazione delle uve in pregiato vino tranquillo, fermentato in bottiglia, spumante Valdobbiadene brut, spumante Valdobbiadene extra dry, tutti rigorosamente DOCG, commer-cializzati con il marchio “Barichel” in Italia, Germania, Austria e fino in Grecia”.In questo periodo devo sospendere l'attività sportiva perchè devo im-pegnarmi nelle operazioni di ven-demmia e di cantina, afferma Ivan, ma se posso allenarmi per le corse devo ringraziare papà Luigi, mam-ma Mirella, fratello Marino e sorella Sandra che collaborano con dedizio-ne e professionalità alla gestione aziendale.Anche nel settore enologico i risul-tati prestigiosi non mancano; basta entrare nel punto vendita aziendale in via Rocat e Ferrari 12 per vedere i numerosi premi vinti negli anni a partire dalle mostre della Primavera del Prosecco, per passare al Diplo-ma di Gran Menzione vinto al Vinitaly 2014, alla medaglia d'oro 2014 alla Selezione del Sindaco, l'unico concorso enologico inter-nazionale che prevede la parteci-pazione congiunta della cantina e del Comune in cui sono localizzati i vigneti. A conclusione un caloroso brindisi con il nostro campione, vincitore sui monti e nei concorsi enologici.

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10 L'AGRICOLTORE TREVISANO

[Domanda] La deliberazione della Giunta regionale del 6 ottobre può conferire maggiore concretezza alla battaglia avviata dalla Regione con-tro l’embargo che ha colpito anche i prodotti veneti in conseguenza delle sanzioni che l’Unione Europea ha de-ciso nei confronti della Russia. In par-ticolare, i produttori si chiedono che iniziative la Regione intenda adot-tare a sostegno delle imprese colpite dall’embargo, terzo obiettivo indicato nella citata deliberazione.

[Zaia] Quella delibera ha il me-rito di tentare di sbloccare una situazione paradossale a livello nazionale, fatta di chiacchiere e pochi fatti concreti. Non si può giocare alla guerra fredda e insie-me giocare a fare gli economisti. Sono gli ignavi che non conside-rano gli effetti delle decisioni che prendono.In questo caso, gli effetti della de-cisione del Governo e dell’Unione Europea ricadono tutti sui produt-tori. E in particolare del Veneto, che con la Russia hanno avviato un dialogo molto collaborativo e non solo nel comparto dell’agro-alimentare. Nel 2013 l’export complessivo del Veneto verso la Russia ha raggiunto un valore di 1,835 miliardi di euro, tenendo conto anche di manifatture, mac-chinari, telecomunicazioni, calza-ture, pelletterie e settore moda. Rispetto al 2012, lo scorso anno l’aumento dell’export in valore verso la Russia è stato del 9,3 per cento complessivo, percentuale che sale al 19,6 per cento nei pro-dotti agroalimentari e al 13,2 per cento nel settore moda. Questo embargo, che a nulla serve ed

è frutto sostanzialmente di una ammissione di sudditanza politi-ca, rischia di deprimere quell’ac-cenno di ripresa che il Veneto ha saputo esprimere e di vanificare i positivi risultati generali nelle esportazioni verso l’estero. E di effetti positivi non ne vedo alcu-no per nessuno.Fatta questa premessa, mi è stato dato un mandato ampio per af-frontare la questione, compresa appunto l’individuazione di azio-ni in ambito regionale, nazionale e comunitario per sostenere i pro-duttori e le imprese colpite. Tra le prime azioni c’è quella politica: chi causa il danno ne deve pagare le conseguenze. Governo e Unio-ne Europea devono farsi carico degli effetti economici depressivi delle loro decisioni. Ma affronte-remmo anche le opzioni relative a interventi di sostegno finan-ziario, tanto più necessari in un generale clima dove c’è difficoltà persino ad avere la liquidità per l’ordinaria gestione dell’attività. Mi fermo qui, perché sono temi che possono coinvolgere vincoli sia del patto di stabilità, sia delle normative comunitarie sugli aiuti di Stato.

[D.] Sui danni provocati dall’embargo si leggono molte cifre, tutte allarman-ti, ma che riguardano di solito l’export complessivo, dell’Italia e di tutti i set-tori produttivi, verso la Russia. Si ha un’idea, invece, del decremento che potrebbe subire in particolare l’export agroalimentare veneto, che nel 2013 faceva registrare verso la Russia un aumento addirittura del 19,6% ri-spetto all’anno precedente?

[Z.] Qui non si tratta di un de-cremento, ma di un blocco pres-soché totale. Che è una cosa più complessa in termini di rapporti commerciali e più grave sotto il profilo del mancato valore e della perdita di reddito per le imprese. L’embargo significherà, in termini numerici, un decremento com-plessivo, non una minore cresci-ta. E’ un esito che ci preoccupa, perché nel frattempo la Russia troverà altre fonti di approvvigio-namento e rischiamo di perdere posizioni di mercato anche per il futuro, quando la vicenda doves-se risolversi. Nello stesso tempo, è inevitabile un aumento dell’of-ferta interna europea, con un calo dei prezzi, magari accompagnato da manovre speculative e di tipo protezionistico. Insomma: siamo stati messi in un bel guaio, sen-za che nessuno pensasse a come fronteggiare il dramma creato.I numeri reali di cui disponiamo sono i seguenti: l’export agroa-limentare del Veneto in Russia vale, dati 2013, l’1,9 per cento del totale regionale delle esportazio-ni in questo segmento. A livello nazionale, l’export complessivo dell’agroalimentare italiano in Russia ammonta ad un valore di 706 milioni 485 mila euro, pari al 2,1 per cento sul totale dell’in-tero Paese. Se togliamo il 2 per cento al fatturato aziendale cosa succede? Ognuno può fare i suoi conti, tenuto conto di quali sono oggi i margini di redditività delle imprese, dove un due per cento può essere, letteralmente, l’an-ticamera del fallimento. Questa però è anche la prospettiva più ottimistica, perché il 2 per cento

Il Presidente della Regione Zaia torna a parlare dell'embargoin un'intervista esclusiva rilasciata a Confagricoltura Veneto

Confagricoltura Veneto intervista Zaia

Nel quadro della crisi in Ucraina, iniziata il 6 aprile

2014, la Russia, il 7 agosto, ha decretato il blocco delle importazioni di diversi pro-dotti agroalimentari prove-nienti dai Paesi dell’Unione Europea, fra cui gli orto-frutticoli freschi. L'embargo è stato deciso dal presidente della Rus-sia quale misura contro le sanzioni imposte da UE e USA per la crisi in Ucrai-na, ciò ha danneggiato in modo particolare il settore agroalimentare bloccan-do l'esportazione di frutta, carni, formaggi da parte di molti paesi europei. In par-ticolare la filiera ortofrut-ticola italiana è, da agosto scorso, colpita pesante-mente dalle conseguenze dell'embargo russo.La Giunta Regionale del Veneto, il giorno 6 ottobre, ha approvato all’unanimità una delibera che dà manda-to al governatore di "attiva-re ogni utile azione politico diplomatica" per riaprire le frontiere russe e, dunque, riprendere a esportare gli ortaggi, i formaggi e tutti i prodotti made in Veneto.Il presidente Zaia ha espresso il desiderio di potersi rivolgere, sul tema dell’embargo della Russia, direttamente agli agricolto-ri attraverso la stampa loro riservata, rilasciando una intervista in esclusiva alla Confagricoltura del Vene-to, che riportiamo integral-mente.

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11L'AGRICOLTORE TREVISANO www.confagricolturatreviso.it

è una media tra chi esporta e chi non lo fa: le aziende che si sono effettivamente rivolte al mercato russo esportano molto di più del loro 2 per cento.Questo è, in ogni caso, solo il dan-no diretto e immediato. Perché poi bisogna vedere se riusciremo a recuperare le posizioni raggiun-te e riprendere i buoni anzi ottimi rapporti che ci legano al mercato russo. Il quale appunto non se ne resterà mani in mano, se sono vere le notizie di approvvigiona-menti anche di carne di canguro e di coccodrillo da parte del grande Paese dell’est.Sotto il profilo dei rimedi dobbia-mo in ogni caso, e direi anche a prescindere dalla questione, cer-care di incrementare i mercati in-terni e trovare altri sbocchi esteri per il nostro export mancato. Ve-diamo quali frutti matureranno dal lancio dei prodotti a marchio QV nella distribuzione organiz-zata del Veneto, mentre stiamo lavorando sulla Cina per dare più forza alla nostra penetrazione commerciale. Siamo però agli inizi, rispetto ad un valore del nostro export in Cina, che in valo-re si aggira sullo 0,7 per cento del totale dell’esportato, dati 2013.

[D.] Le prese di posizione di carattere politico assunte dalla Regione, come la risoluzione approvata dal Consiglio poi diventata un ordine del giorno adottato all’unanimità dalla Confe-

renza dei presidenti dei Consigli re-gionali, sono culminate nel proposito di trattare direttamente con la Russia la cessazione dell’embargo. Quali sono le possibilità di successo di un’i-niziativa di questo tipo, quanto meno come pressione politica verso lo Sta-to, anche alla luce del ruolo primario riservato allo stesso nelle relazioni internazionali?

[Z.] Quali siano le possibilità di successo di un’azione diretta one-stamente non lo so. Io mi auguro che ci aprano degli sbocchi, anche se la partita, dal punto di vista della politica internazionale, si gioca tutta sopra le nostre teste. Confidiamo nei buoni rapporti che abbiamo fin qui costruito e anche sulla qualità delle nostre produzioni, ma al momento l’’atteggiamento russo è formal-mente contrario ad ogni apertura e punta ad una trattativa diretta UE – Russia.Quanto all’azione in sé che mi è stata delegata, non ne faccio una questione di competenze ma di difesa dei nostri interessi, degli interessi dei nostri imprenditori, degli interessi dei veneti e del Veneto. Se al governo la pensas-sero allo stesso modo, cioè a fare gli interessi dei cittadini, forse non ci saremmo trovati in questa situazione, penosa ma purtroppo anche deleteria.

[D.] Il secondo obiettivo indicato

nella deliberazione della Giunta re-gionale del 6 ottobre è rappresentato dalla possibile presentazione di un ricorso da parte della Regione, sia in sede europea che nazionale, per eli-minare le sanzioni applicate dall’UE nei confronti della Russia. Quali pro-spettive favorevoli può offrire questa strada?

[Z.] Anche qui il discorso è aperto ad incognite, e non solo legali. Io credo che ci siano gli estremi per una azione legale di tutela, ma il nostro è il Paese dei cavilli, quelli che ad esempio impedisco-no di realizzare in tempi “umani” un’opera di difesa idraulica che salva vite umane perché tutti ricorrono per ottenere qualcosa in più. Mi rendo anche conto che la scelta dell’embargo risponde esclusivamente a scelte di tipo politico, che hanno calpestato sul nascere quelle “pratiche” e di buon senso. Anche in questo caso, tuttavia, è una strada che non dobbiamo trascurare e che potrebbe essere importante per oggi e per il futuro.

[D.] Per iniziativa, fra gli altri, del presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e dell’assessore all’economia Maria Luisa Coppola, è stato sottoscritto dalle associazioni di categoria agricole e della grande distribuzione il protocollo di intenti “Italiano, meglio veneto”. Anche que-sta iniziativa si inserisce all’interno delle azioni che la Regione sta av-viando per ovviare alle conseguenze negative dell’embargo, promuovendo i prodotti agroalimentari veneti. Si può sapere qualcosa di più in partico-lare per quanto riguarda il ruolo che dovrebbe svolgere la grande distribu-zione?

Se i produttori piangono, la grande distribuzione veneta non ride. Purtroppo anche da noi c’è la presenza di una grande distri-buzione internazionale che può

ammortizzare meglio i contrac-colpi economici che si verifichino ora in questo, ora in quel Paese. L’esempio recente della Billa, an-corchè non legato all’embargo, dovrebbe insegnarci qualcosa su questo versante. Qui c’è stata una scelta precisa sulla base di una considerazione che è riassumibi-le come segue: “operare in Italia non ci conviene come avevamo programmato”.Tutto questo va visto anche sotto un’altra luce: non credo che le dif-ficoltà della grande distribuzione e le tensioni che per questo si creano nelle filiere dipenda dagli italiani che non vogliono spen-dere, ma dal fatto che di soldi da spendere ne hanno pochi.Ho sentito fantasiose teorie negli ultimi tempi, del tipo “gli italiani non spendono ma mettono i sol-di da parte perché c’è un clima economico che fa paura e manca l’ottimismo”. Io non ci credo: è la solita teoria di un pollo a testa. Se l’Istat ci dice in Italia ci sono 6,2 milioni di persone in povertà assoluta, cioè a reddito zero, pari al 9,9 per cento della popolazione e che un altro 16,6 per cento è in una situazione di povertà relati-va, non credo che questo dipenda dal fatto che mettono via soldi. E 200 mila posti di lavoro in meno nel Veneto non fanno risparmiare nessuno.Per contro sono convinto che ci sia un interesse comune della gran-de distribuzione di territorio con la produzione di territorio a per-correre strade nuove in sintonia. Su questo vogliamo e dobbiamo operare, sapendo di avere a che fare con imprenditori molto seri e molto bravi, abituati a lavorare e non a speculare. L’esempio del marchio QV è molto valido e po-trà darci molti insegnamenti su quello che si può fare in termini di solidarietà a livello di comunità regionale. Seguiremo anche que-sta strada.

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12 L'AGRICOLTORE TREVISANO

Direttore responsabile Edoardo Comiotto • Iscr. Tribunale di Treviso n. 4 del 28.07.1948 • Redazione: Confagricoltura Treviso, via Feltrina 56/b, loc. Castagnole31038 Paese (Tv) • Tel. 0422 410135 • Fax 0422 950179 • Infomail: [email protected] • Gratuito per gli iscritti - • Stampa: Tipografia Piave Srl - BL • Chiuso in redazione il 28.10.2014

Rinnovo del contratto per gli impiegati agricoli della provincia di Treviso

Il 18 settembre è stato siglato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo provin-ciale di lavoro per gli impie-

gati agricoli della provincia di Treviso, che era scaduto il 31 dicembre 2013.L’accordo prevede un aumen-

to retributivo complessivo del 5% di cui il 2,5% a partire dal primo di settembre 2014 è il 2,5% a partire dal primo gen-

naio 2015.La tabella delle retribuzioni valevoli dal primo settembre è pertanto la seguente:

RETRIBUZIONI IMPIEGATI DI AZIENDE AGRICOLE E FLOROVIVAISTICHEIN VIGORE DAL 1° SETTEMBRE 2014 PER LA PROVINCIA DI TREVISO

(Per rinnovo Contratto Collettivo Provinciale del 18 settembre 2014)

1° GRUPPOCONCETTO

Min. Nazionale +Contingenza + E.D.R.+ Minimo Provinciale

Titolo di Studio perassunzioni antecedenti

01/08/1988

Valore unitario scatti dianzianità maturati dal

11/11/1986Direttore(1a Categoria)

2.127,23L. 76,05D. 50,87

33,05

Agente Capo Reparto(2a Categoria)

1.889,96L. 67,91D. 45,45

29,44

Sottoagente(3a Categoria)

1.685,01L. 60,94D. 40,80

26,86

2° GRUPPOD’ORDINE

Gastaldo Addetti Servizi Amministrativi(4a Categoria)

1.519,23L. 58,74D. 38,73

24,79

Addetto mansioni di segreteria(5a Categoria)

1.381,13L. 50,10D. 33,57

23,76

L. = Laurea D. = Diploma

Alla retribuzione contrattuale agli impiegati dipendenti da aziende florovivaistiche vanno aggiunti Euro7,00 per gli impiegati di concetto, ed Euro 5,84 per gli impiegati d’ordine.

INDENNITA' QUADRI INTERMEDI (Art.18 C.C.N.L.):Dal 1° giugno 2008 l'indennità quadri intermedi è di € 185,00 mensili.

INDENNITÀ DI CASSA:60,00 Euro mensili per 12 mensilità. L’indennità di cassa non fa parte, a tutti gli effetti, dellaretribuzione.

CONTRIBUTI QUADRI E IMPIEGATI DIPENDENTI DA AZIENDE TRADIZIONALIANNO 2014 :

Tipo dicontribuzione

Contributi INPS Contributi ENPAIA Totale acarico

impiegato(%)

a caricoAzienda

(%)

a caricoImpiegato

(%)

Totale(%)

a caricoAzienda

(%)

a caricoImpiegato

(%)

Totale(%)

Ordinaria 25,63 8,84 34,47 9,00 2,00 11,00 10,84

ZoneSvantaggiate

8,202 8,84 17,04 9,00 2,00 11,00 10,84

ZoneMontane

6,407 8,84 15,25 9,00 2,00 11,00 10,84

N.B.: Le aliquote TOTALI e a carico AZIENDA sopra indicate corrispondono al preciso costoprevidenziale complessivo nonché alla quota netta a carico del datore di lavoro e sono da utilizzare peril calcolo del costo dei contributi ai fini del computo complessivo del costo del lavoro.Per la riscossione dei propri contributi l’ENPAIA applica una maggiorazione del 4% calcolatasull’importo dei contributi da versare ad essa. Il valore risultante dal calcolo di tale maggiorazione deveessere considerato ai fini della determinazione del costo dei contributi e del lavoro degli impiegati.

La sopravvivenza delle aziende agricole è legata al ricambio generazionale all'interno delle stesse e all'inserimento di forze giovani. L'età media dei capi azienda veneti pari a 62 anni è superiore alla media nazionale denuncia un'impellente esigenza di rinnovamento. I giovani agricoltori dimostrano di saper dare vita ad un modello agricolo diversificato, competitivo, multifunzionale e sostenibile. L'agri-coltura ha bisogno di un forte rinnovamento che parta proprio dall'inserimento dei giovani nelle aziende.

Partendo da queste considerazioni, Confagricoltura Treviso e CIA Treviso, con il contributo della Camera di Commercio, hanno realizzato un progetto dal titolo "AGRICOLTURA 2.0. I giovani scendono in campo", che prevede iniziative di incontro tra i giovani agricoltori trevigiani, convegni di informazione e approfondimento su temi di primaria e attuale importanza per il setto-re agricolo, realizzati tra novembre e dicembre in diverse zone della provincia di Treviso. Per lo sviluppo dei temi trattati verranno coinvolti relatori esperti, tecnici e imprenditori agricoli con competenze acquisite sul campo.

Per rimanere informato su tutte le iniziative del progetto, visita il sito di Confagricoltura Treviso www.confagricolturatreviso.it

AGRICOLTURA 2.0. I giovani scendono in campo