Numero 21 - 18/24 Aprile 2011. Per ricevere via e-mail la ... · e privato, con la spesa della...

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Decreto Milleproroghe, differimento sino a fine anno delle misure per l’occupazione a pag. 3 Invio telematico delle pensioni di anzianità, protocollo tra l’INPDAP e il Patronato a pagg. 5-6 Fondi Europei di Sviluppo Regionale “La Puglia non perda l’ennesima occasione” a pag. 2 Giornale on-line a cura dell'Ufficio stampa della UIL di Puglia e di Bari, ad uso esclusivamente interno e gratuito. Redazione: Ufficio Stampa UIL di Puglia e di Bari. Corso Alcide De Gasperi, 270 -70125 Bari, tel. 080.5648991 - Fax 080.5018967. Sito web http://www.uilpuglia.it. E-mail: [email protected] La rivista d’informazione della Uil di Puglia e di Bari UIL PUGLIA NFORMA Numero 21 - 18/24 Aprile 2011. Per ricevere via e-mail la rivista UIL PUGLIA INFORMA inviate una mail con la posta elettronica di riferimento all’indirizzo: [email protected]

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DecretoMilleproroghe,differimentosino a fine annodelle misure perl’occupazione

a pag. 3

Invio telematicodelle pensionidi anzianità,protocollotra l’INPDAPe il Patronato

a pagg. 5-6

Fondi Europeidi SviluppoRegionale“La Puglia nonperda l’ennesimaoccasione”

a pag. 2

Giornale on-line a cura dell'Ufficio stampa della UIL di Puglia e di Bari, ad uso esclusivamente interno e gratuito. Redazione: Ufficio Stampa UIL di Puglia e di Bari.

Corso Alcide De Gasperi, 270 -70125 Bari, tel. 080.5648991 - Fax 080.5018967. Sito web http://www.uilpuglia.it. E-mail: [email protected]

La rivista d’informazionedella Uil di Puglia e di Bari

U I L PUGLIA

N F O R M A

Numero 21 - 18/24 Aprile 2011. Per ricevere via e-mail la rivista UIL PUGLIA INFORMA

inviate una mail con la posta elettronica di riferimento all’indirizzo: [email protected]

pag. 2

UIL INFORMA - cOMUNIcAtI

pag. 2 Numero 21

“Lo stato d’agitazione deve essere un cam-

panello d’allarme per il sistema ASL e per la

Regione Puglia: finora non abbiamo organiz-

zato alcuno sciopero solo per senso di respon-

sabilità, giacché in ballo c’è il

commissariamento della sanità pugliese, ma

non si confonda questa presa di posizione con

un’attesa passiva. Qualora le condizioni non

dovessero cambiare, passeremo alle azioni di

piazza”.

Il Segretario Generale della UIL di Puglia

e di Bari, Aldo Pugliese, ha spiegato così le in-

tenzioni del Sindacato nel corso dell’Assem-

blea Unitaria di CGIL, CISL, UIL dello scorso

lunedì 11 aprile.

“Così il sistema sanitario non può andare

avanti – continua Pugliese – senza un vero

processo di razionalizzazione delle risorse a

disposizione, senza un piano di investimenti

che tenga conto delle esigenze dei cittadini pu-

gliesi. Non si può tagliare indiscriminatamente

senza un piano alternativo. Chiediamo da

tempo ormai che le strutture dismesse vengano

utilizzate nell’ambito della costituzione di cen-

tri socio-sanitari, che permetterebbero peraltro

di risparmiare fondi senza dover attingere pun-

tualmente dalle tasche dei cittadini, special-

mente quelle dei meno abbienti, come accadrà

con l’aumento dell’addizionale IRPEF o come

è accaduto con la tassa sulle benzine e con l’in-

troduzione del ticket di un euro sulle ricette

mediche. Eppoi c’è uno squilibrio tra pubblico

e privato, con la spesa della sanità privata che

è aumentata di anno in anno, compreso il

2010. E’ inaccettabile che si finanzi una strut-

tura privata come il San Raffaele di Taranto,

per il quale sono stati già deliberati 60 milioni

di euro che invece dovrebbero essere utilizzati

a favore delle effettive esigenze di salute dei

cittadini pugliesi”.

Nel caso degli organici, Pugliese ribadisce

la posizione del sindacato pro-stabilizzazioni.

“D’accordo che il piano di rientro non prevede

nuove assunzioni, ma almeno chi già è sotto

contratto in stato di precariato, e sono circa

4mila, andrebbe stabilizzato. Anche in questo

caso, però, bisognerebbe dare finalmente vita

ad una profonda razionalizzazione della spesa

e del personale”.

Il documento dell’Assemblea unitaria

CGIL, CISL, UIL è disponibile sul sito

www.uilpuglia.it.

Sanità, “basta con i tagli indiscriminativia a un processo di razionalizzazione”

Assemblea unitaria di Cgil, Cisl, Uil sulle politiche sanitarie della giunta regionale

Pugliese: “Lo stato d’agitazione suoni come un campanello d’allarme”

In Puglia, su un contributo complessivo riveniente dalla Programmazione del Fondo

Europeo di Sviluppo Regionale, destinato a finanziare interventi di medio e lungo pe-

riodo, dal 2007 al 2013 pari a 5.238.043.956 euro, alla fine dello scorso anno risultano

impegnati solo 1.216.927.035 euro e spesi 462.546.451, ovvero, rispettivamente, il 23,2%

e l’8,8%. Il dato nazionale, invece, si attesta al 21,4% per l’impegnato e al 10,8% dello

speso.

“Già da una semplice lettura dei dati si comprende - afferma Aldo Pugliese, Segretario

Generale della Uil di Puglia e di Bari - la gravità della situazione, che diventa addirittura

allarmante se contestualizzata nell’attuale crisi economica. Considerazione che acquisi-

sce un peso maggiore alla luce dei due Protocolli che nel mese di febbraio sono stati sot-

toscritti, con Cgil e Cisl, insieme alla Regione Puglia relativamente al Piano Straordinario

per il Lavoro in Puglia 2011 e al Sostegno dell’Economia, della Produzione e della Qualità

della Vita. Ma mentre il primo Protocollo sta procedendo tutto sommato positivamente

– spiega Pugliese - tanto che è prevista a breve la pubblicazione dei primi avvisi pubblici,

sul secondo documento si registrano colpevoli ritardi da parte delle Istituzioni. Eppure

si tratta di due documenti complementari, che necessitano, per poter garantire lo svi-

luppo del territorio, di procedere parallelamente nello stato di attuazione. Quali benefici

– si chiede Pugliese - possono derivare da politiche di formazione, qualificazione e ri-

qualificazione ad ampio raggio se non si realizzano quelle grandi opere, nei trasporti e

nelle infrastrutture materiali ed immateriali, che possano collegare il nostro territorio

con le regioni del Centro e Nord Europa? E’ da tempo che chiediamo la costituzione di

un Osservatorio Regionale delle Opere Pubbliche che, con la partecipazione attiva delle

Grandi Stazioni Appaltanti, possa effettuare un monitoraggio sull’avvio, lo stato d’avan-

zamento e la positiva conclusione delle opere cantierizzabili e necessarie. In un momento

come l’attuale, in cui è necessaria una politica di contenimento della spesa pubblica, una

buona programmazione dei Fondi Comunitari ed un conseguente, efficiente ed efficace

utilizzo degli stessi, possono segnare la svolta e contribuire allo sviluppo del nostro ter-

ritorio e al riallineamento dello stesso con le aree, italiane ed europee, a maggiore svi-

luppo. Non c’è tempo da perdere – conclude il Segretario Generale della Uil di Puglia e

di Bari - giacché entro fine anno, secondo i dati del Dipartimento per lo sviluppo e la

coesione economica, esistono per la Puglia, nel solo ambito del FESR, risorse da spendere

pari a 900.257.734 euro. Se ciò non dovesse accadere dovremo con rammarico registrare

la perdita dell’ennesima occasione di sviluppo economico”.

Fondi europei di sviluppo regionale“La Puglia non perda l’ennesimaoccasione di rilancio economico”

pag. 3

UIL INFORMA - cAF/ItAL

pag. 3 Numero 21

Come previsto dalla Legge n. 10/2011 -Milleproroghe- è

stato pubblicato sulla G.U. n. 74 del 31 marzo 2011 il Decreto

del Presidente del Consiglio che proroga sino alla fine de-

l’anno alcuni interventi che originariamente erano in sca-

denza proprio alla data del 31 di marzo.

Il provvedimento e la tabella con i riferimenti legislativi

ulteriormente prorogati riguardanti il Ministero del Lavoro

è disponibile sul sito www.uilpuglia.it. Tuttavia si riporta a

continuazione sinteticamente il contenuto delle norme.

• Prorogato al 31 dicembre l’utilizzo del lavoro accessorio

(voucher) per i lavoratori e le lavoratrici titolari di contratti

part time, nell’ambito di qualsiasi settore produttivo e nel li-

mite massimo di 5000 euro annui (non deve trattarsi natu-

ralmente dello stesso datore di lavoro).

• Sempre in tema di lavoro accessorio viene ulteriormente

prorogata al 31/12 la possibilità del suo utilizzo, in tutti i set-

tori produttivi, da parte dei percettori di prestazioni di so-

stegno al reddito entro il limite massimo di 3000 euro.

• Ulteriore proroga anche per il comma 1-ter dell’art 19

della Legge 2/2009 che equipara economicamente le presta-

zioni per le sospensioni, previste al comma 1, lett. a), b), e c)

a quelle di cassa integrazione (80%).

• Infine viene ulteriormente differito il termine entro il

quale possono essere emanate norme e disposizione in merito

ai Fondi di solidarietà di quei settori esclusi dal regime della

cassa integrazione guadagni (Legge n. 102/09 art. 1-bis).

Milleproroghe: differimento misure per l’occupazione

“Bonificare per rilanciare l’economia”“La situazione? Disastrosa”. Antonio

Licchello, segretario generale della Uil di

Brindisi, non usa mezzi termini per definire

la condizione occupazionale nella provincia

salentina. Tuttavia nessuno alza bandiera

bianca, le strade da percorrere per tagliare

il traguardo di una nuova rinascita dell’eco-

nomia locale sono tante. “Sempre e quando

- precisa Licchello - esista e si dimostri una

reale volontà politica di imprimere la tanto

attesa sterzata da parte delle istituzioni lo-

cali. Reclamiamo ormai da tempo, con una

costanza quasi ossessiva, l’attenzione che

noi riteniamo dovuta nei confronti dell’alto

salento, della provincia di Brindisi, ma sembra che nessuno voglia ascoltare”.

Quali sono le vostre proposte?

“Semplice: cantierizzre il maggior numero possibile di opere, pubbliche e non, per

rimettere in moto l’economia. Gli scenari per farlo ci sono, come ad esempio le enormi

potenzialità del porto, eppure tante convenzioni sono tuttora paralizzate e dei famosi

1000 cantieri di vendoliana memoria si sono perse le tracce”.

Attirare le attenzione degli imprenditori, per Brindisi, è una corsa ad handi-

cap per i noti problemi ambientali. La Uil è sempre in prima linea da questo

punto di vista.

“Certo. Per ora l’Enel ha dato una risposta importante con la copertura dell’im-

pianto carbonile e l’utilizzo di tecnologie per la cattura di CO2. I lavori dovrebbero

cominciare nel prossimo giugno: saremo lì pronti a verificare gli effetti dell’iniziativa,

ma...”.

Ma?

“Ma la risposta dell’Enel da sola non basta. Bisogna procedere alla bonifica delle

aree per far sì che tanti progetti imprenditoriali, soprattutto di settori già presenti nella

provincia quali possono essere quello chimico e quello aeronautico, possano prendere

in considerazione nuovi e cospicui investimenti nella zona”.

Dagli obiettivi della provincia a quelli della Camera Sindacale.

“Direi senza ombra di dubbio che coincidono. Cerchiamo da sempre di far sentire

alla gente la nostra vicinanza, attraverso un dialogo costante e una serie di servizi

ogni giorno più efficaci come il Caf, l’Ital e l’Adoc. Vicinanza contraccambiata del

resto con una crescita continua di affiliati, sia occupati che pensionati. E in un periodo

di crisi come l’attuale, in cui la disoccupazione in provincia di Brindisi supera il 27%,

è un ottimo risultato”.

E’ possibile migliore in qualche aspetto dell’attività sindacale?

“Certo, bisogna sempre puntare al miglioramento, a cominciare da una comuni-

cazione sempre più intensa con gli Rsu, che poi sono coloro i quali hanno il polso

della situzione dei lavoratori e delle aziende, e con le istituzioni. Sempre, però, nello

spirito della Uil, ovvero di una concertazione positiva e mai di una criticità fine a se

stessa”.

Parla Antonio Licchello, Segretario Generale Provinciale della Uil di Brindisi

pag. 4

UIL INFORMA - L’INteRvIstA

pag. 4 Numero 21

“In tempi non sospetti avevamo tacciato il progetto

Puglia Corsara di proclama in mero stile propagandi-

stico. Ed alla prima verifica seria abbiamo purtroppo

trovato sgradite conferme alla nostra idea iniziale, ri-

scontrando come per Taranto, che pure resta, nel con-

testo della piattaforma logistica nazionale, un

patrimonio di fondamentale importanza, le risorse da

stanziare affinché porto e aeroporto diventino il tanto

conclamato ‘sistema’ per merci e persone, restino an-

cora una chimera. Chimera che si aggiunge a un ser-

vizio cargo mai realmente effettuato e riproposto in 15

anni in ben tre piani regionali dei trasporti, e ad un ser-

vizio passeggeri che costituisce indubbiamente il target

primario di una struttura come quella di Grottaglie,

mai partito nonostante tante promesse di voli mai de-

collati”.

Il Segretario Generale ed il Segretario Regionale

della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese ed Alfonso

Galiano, non ricorrono a troppi giri di parole dopo la

riunione di ieri pomeriggio sulla situazione dell’aero-

porto di Grottaglie e della piattaforma logistica taran-

tina. “Si è sostenuto, anche con argomentazioni

economicamente provate, come la soluzione dei colli di

bottiglia che da tempo opprimono il sistema trasporti

tarantino permetterebbe una maggiore efficienza per

tutto il sistema Puglia, che altrimenti continuerà ad

avere importanti diseconomie che non solo per gli in-

vestitori locali, ma anche per quelli esterni, costitui-

scono disincentivi insormontabili allo sviluppo

dell’economia regionale. Ricordiamo che per l’aero-

porto di Grottaglie sono stati spesi 1000 miliardi di vec-

chie lire, che ci riferiamo allo scalo aeroportuale più

strutturato e con la pista più futuribile dell’intero Me-

ridione d’Italia (l’unica in grado di permettere l’atter-

raggio dei Jumbo), punto di riferimento non solo

dell’arco jonico-salentino, ma anche di quello lucano e

calabrese. E che, nonostante ciò, AdP continua ormai

cronicamente a finanziare in perdita l’attivazione di

voli a rischio di fallimento e a non avviare i tanto attesi

voli passeggeri da Grottaglie. Lascia sicuramente in-

terdetti il fatto che in un momento così drammatico per

il tessuto socio-economico regionale, nel quale tutti

fanno appello al senso di responsabilità nell’utilizzo dei

fondi pubblici, c’è chi, come l’Amministratore Unico

(padrone) di Aeroporti di Puglia, non utilizza le grandi

strutture già esistenti sul territorio”.

“Non si può continuare a dare credito – conclude Pu-

gliese – alla politica perpetua degli annunci. Il prossimo

26 aprile Cgil, Cisl, Uil hanno quindi proclamato uno

sciopero al porto di Taranto per protestare contro i

mancati investimenti che l’Assessore Regionale ai Tra-

sporti aveva garantito che per la fine del 2010 dovevano

essere cantierizzati”.

“Basta con i proclamisenza contenuti”

Come previsto dal-

l'art.11 del Bando "Soste-

gno allo start up di

microimprese di nuova

costituzione realizzate da

soggetti svantaggiati" è

stato pubblicato l'elenco

delle aziende ammesse

alle agevolazioni sino alla

data del 2 marzo 2011.

L'ordine delle imprese

presenti in elenco è per

data di Determina e, in

caso di pari data, per nu-

mero di provvedimento.

Detto elenco è disponibile

sul sito www.sistema.pu-

glia.it e sostituisce ed in-

tegra quello precedente

pubblicato in data 1 otto-

bre 2010.

Elenco delle aziende ammesse al bandoSostegno allo start up su Sistema Puglia

Protocollo d’intesa tra Inpdap e Patronati RegionaliL’INPDAP Direzione Regionale Puglia Basilicata, istituito con

Determinazione presidenziale n. 59 del 30/11/2010 e gli Istituti di

Patronato regionali concordano in merito alla necessità di defi-

nire un protocollo d’intesa per integrare i contenuti del protocollo

nazionale sottoscritto in data 17 giugno 2004, del protocollo na-

zionale per l’invio telematico delle pensioni di anzianità e vec-

chiaia sottoscritto nel mese di febbraio 2011, e del precedente

Protocollo sottoscritto dalla Direzione Compartimentale Puglia.

***

Accesso ai servizi – Consultazione

1) Nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza e

privacy, viene garantito l'accesso, presso gli uffici agli operatori di

Patronato accreditati e muniti del mandato di patrocinio, in giornate

e in orari appositamente riservati. A tal fine, i responsabili provinciali

del Patronato dovranno aggiornare i numeri di telefono, fax ed e-

mail,ed i nominativi degli operatori , segnalati alla Direzione Provin-

ciale del Lavoro, autorizzati alla rappresentanza nei rapporti con l’Isti-

tuto.

2) L'accesso agli uffici avverrà in giorni e orari dedicati da regola-

mentare a livello delle Sedi provinciali.

3) L'INPDAP si impegna, nell’ambito di adeguati servizi telema-

tici, nel rispetto della normativa sulla sicurezza e privacy, a fornire

agli operatori di Patronato l'accesso alle banche dati per la consulta-

zione sullo stato delle pratiche patrocinate, relativamente alla proce-

dura Passweb, alle richieste di variazioni alle Prime Comunicazioni

(con possibilità di inserimento delle variazioni richieste), all’accesso

“Servizi ai Pensionati” (consultazione del cedolino CUD e mod. 730),

nonché agli ulteriori applicativi informatici per i quali la Direzione

Generale autorizzerà il rilascio delle funzioni di consultazione ed ac-

cesso ai Patronati stessi.

4) Le operazioni sopra indicate, nel rispetto della vigente normativa

in materia di sicurezza e privacy, potranno essere svolte direttamente

dai Patronati (limitatamente ai propri assistiti) qualora sia stata fornita

l’abilitazione di sistema. In caso contrario, le operazioni potranno es-

sere svolte presso la Sede alla presenza di un operatore INPDAP abi-

litato.

Al proposito, l’INPDAP, compatibilmente con la situazione logi-

stica degli immobili strumentali, al momento non ottimale, si impegna

a predisporre locali idonei ed attrezzati per gli operatori del Patronato.

Documentazione domande

1) Gli operatori dei Patronati accederanno negli uffici nei giorni

prefissati per la consegna e la trattazione delle pratiche. All'atto della

presentazione, all'operatore del Patronato saranno rilasciate copia sia

dell'istanza sia del mandato di patrocinio, timbrate e firmate.

2) I Patronati si impegnano ad istruire i propri operatori ad usare

la nuova modulistica per la richiesta di prestazioni, reperibile sul sito

www.inpdap.gov.it o presso gli URP. Si ritiene necessario puntualiz-

zare l’importanza della nuova procedura on-line di trasmissione delle

domande di pensione per le quali verranno attivati incontri congiunti

per gestire, al meglio, le eventuali problematiche.

3) Le domande, sempre corredate del mandato di patrocinio, do-

vranno essere presentate con allegata la documentazione necessaria

e complete dei necessari riferimenti.

Dovranno risultare anche compilate in ogni parte, al fine di evitare

gravose istruttorie che allungherebbero i tempi di erogazione delle

prestazioni.

4) Viene assicurato da parte dell'INPDAP, nel rispetto degli obbli-

ghi derivanti dal mandato di patrocinio, l'impegno a fornire ai Patro-

nati puntuali risposte in ordine alle pratiche patrocinate, anche con

l'ausilio della posta elettronica ed inoltre ad inviare tutte le comuni-

cazioni, risposte, documenti, relativi alle pratiche di pertinenza, in-

clusa copia del provvedimento di definizione delle istanze

regolarmente patrocinate.

5) I patronati si impegnano a presentare le domande di pensione

già trasmesse per via telematica complete della ricevuta di invio te-

lematico entro 15 giorni dall’invio stesso presso gli sportelli dedicati

ai patronati presso le sedi dell’Istituto.

Incremento dell’attività di patrocinio

Le parti convengono sulla necessità di incrementare il numero di

pratiche di natura pensionistica patrocinate per permettere la defini-

zione più puntuale e precisa delle prestazioni con particolare riguardo

alla definizione della posizione assicurativa.

Al proposito, l’INPDAP si impegna ad organizzare, su ogni terri-

torio provinciale, entro il prossimo mese di giugno, specifici incontri

a cui dovranno partecipare, oltre alle parti, anche i responsabili degli

Uffici Amministrazione degli Enti di grandi dimensioni per concor-

dare l’individuazione di idonei spazi, all’interno delle Strutture di cui

sopra, utilizzabili dai Patronati per svolgere l’attività di assistenza e

consulenza ai lavoratori interessati.

L’INPDAP, inoltre,previi opportuni contatti con i vertici degli Enti

interessati, si impegna a coinvolgere i Patronati nel progetto del-

l’estratto conto on-line che, per l’anno in corso, riguarderà i dipendenti

di n. 15 Enti nel territorio della Puglia e della Basilicata.

L’attività dei Patronati, opportunamente pubblicizzata, consisterà

nel fornire attività di consulenza, con adeguati presidi presso gli Enti

datori di lavoro, a tutti i lavoratori che accederanno al servizio in pa-

rola con la finalità di verificare e sistemare la loro posizione assicu-

rativa.

Informazione

La Direzione Regionale Puglia Basilicata,anche per il tramite delle

proprie sedi provinciali, si impegna ad inviare tempestivamente al

Patronato, anche con l’ausilio della posta elettronica, copia delle cir-

colari e delle informative sulle materie di competenza dell’Istituto

Formazione

Le parti concordano sul ruolo fondamentale di una comune forma-

zione dei rispettivi funzionari e si impegnano a concordare iniziative

comuni in tal senso nelle materie ritenute di rilevante interesse.

La Direzione Regionale provvederà ad organizzare corsi formativi

ai quali potranno partecipare anche gli operatori di patronato. Inoltre,

i funzionari INPDAP potranno partecipare, in qualità di relatori, ai

corsi che i Patronati organizzeranno per i propri operatori.

In particolare, specifici interventi formativi, riguarderanno la pro-

cedura Passweb e le nuove funzionalità informatiche connesse al ri-

lascio dei nuovi applicativi dell’Area Pensioni.

Si prevede, altresì, la possibilità di fornire programmi di calcolo

dell’onere delle prestazioni per consentire ai Patronati di svolgere al

meglio la prevista attività di consulenza.

Monitoraggio

La Direzione Regionale si impegna ad impostare un sistema di

monitoraggio quale strumento di:

- verifica delle iniziative locali e regionali nei rapporti fra le parti;

- segnalazione di necessità di interventi modificativi a seguito di

evoluzione del sistema normativo e conseguenti iniziative comuni;

- valorizzazione di momenti di confronto su problematiche nuove

o di particolare criticità.

- verifica del numero delle domande e dei provvedimenti pensio-

nistici definiti con mandato del Patronato

(Continua a pag. 6)

pag. 5

UIL INFORMA - ItAL

pag. 5 Numero 21

pag. 6

UIL INFORMA - ItAL

pag. 6 Numero 21

Consultazione

1) La trattazione delle pratiche avverrà secondo il

principio dell'imparzialità. L’INPDAP si impegna,

compatibilmente con le esigenze degli Uffici delle

Sedi Provinciali a prevedere un incontro almeno se-

mestrale ogni qualvolta se ne ravvisi l’esigenza dai

firmatari del presente protocollo, con i funzionari

competenti per poter raggiungere, attraverso l’esame

congiunto, la celere definizione delle pratiche cosid-

dette “in sofferenza”, la risoluzione di questioni di

principio che potrebbero dar luogo ad azioni di con-

tenzioso diffuso e problemi di carattere particolare.

2) Le parti riconoscono l’opportunità di istituire in

sede Regionale un gruppo di lavoro permanente, che

verrà convocato almeno due volte all’anno o con la

massima tempestività possibile laddove vi sia richie-

sta di una delle parti firmatarie del protocollo, che

avrà il compito di affrontare problemi e casistiche di

carattere generale, anche al fine di dare indirizzi uni-

formi sul territorio e con lo scopo di evitare l’attiva-

zione del contenzioso su questioni che potrebbero

essere risolte in un confronto fra le parti. Al gruppo

parteciperanno i rappresentanti accreditati dei Patro-

nati o, se gli Istituti riterranno opportuno, delegati co-

muni agli stessi, il Dirigente Regionale o suo

delegato, i Dirigenti delle Sedi ed i Responsabili dei

rapporti con i Patronati.

3) Il gruppo di lavoro viene integrato anche con i

referenti dei Nuclei di Competenza Regionali ope-

ranti nelle varie aree (Previdenza, Credito, TFS).

Vengono confermati i sotto indicati funzionari

quali i responsabili dei rapporti con i Patronati a li-

vello provinciale, tra i cui compiti vi è, in particolare,

quello di facilitare l’accesso ai servizi per la consul-

tazione e documentazione delle domande:

Sede di Bari -

Sede di Brindisi -

Sede di Foggia -

Sede di Lecce -

Sede di Taranto -

I Dirigenti delle Sedi avranno cura di far espletare

le funzioni di rapporto con i Patronati anche in caso

di assenza o impedimento del referente stesso, con-

sentendo l’accesso alle informazioni e documenta-

zione nella giornata dedicata.

La Direzione Regionale Puglia Basilicata si impe-

gna a far conoscere il presente accordo alle proprie

strutture dipendenti ed a pubblicizzarlo presso gli Enti

e le Amministrazioni Pubbliche, presso gli iscritti ed

i pensionati.

I Patronati si impegnano a far conoscere l’accordo

oltre che alle proprie strutture anche alle Organizza-

zioni Sindacali.

Protocollo d’intesa traInpdap e Patronati Regionali (segue da pag. 5)

Scuola, mancano anche i supplenti“Tagli esagerati, è emergenza”

Rafascheri (Uil Scuola Bari): “La situazione è critica e dura ormai da tre anni”

pag. 7

UIL INFORMA - scUOLA/pA

pag. 7

“La situazione è estremamente delicata

e tra qualche mese rischia di diventare

drammatica qualora il trend dei tagli agli

organici non dovesse subire un brusco ridi-

mensionamento”.

Franco Rafaschieri, Segretario Provin-

ciale della UIL Scuola Bari, fa seguito al-

l’appello lanciato dall’assessore comunale

di Bari, Fabio Losito, sull’emergenza sup-

plenti. Da tempo ormai i dirigenti scolastici

devono infatti convivere con un’allarmante

scarsezza di risorse umane e finanziarie,

che impedisce la semplice sostituzione del

personale docente in malattia o in per-

messo.

“Ed è un bene che un Comune come

quello di Bari si sia reso conto della pro-

blematica – continua Rafaschieri – che del

resto è radicata da circa tre anni sul territo-

rio provinciale, non solo nella città di Bari.

Anche Grumo, Ruvo, Molfetta, Bitonto e

Palo, giusto per citare alcuni comuni, con-

vivono con tali carenze e disservizi, in

piena violazione del diritto delle famiglie

al tempo pieno”.

Non è esente da critiche neanche l’Uffi-

cio Scolastico Provinciale, reo di “negare

l’ingresso agli uffici al personale docente e

Ata chiamato a rivedere la propria do-

manda di trasferimento e di mettere a di-

sposizione dello stesso un solo funzionario,

nonostante le lunghe file che quotidiana-

mente ‘invadono’ l’USP. Considerata le cir-

costanze, dunque, la Uil Scuola non

esclude la possibilità di mobilitare i propri

iscritti e di manifestare apertamente il pro-

prio malcontento per la forte penalizza-

zione e disagio a cui le scuole, e prima

ancora le famiglie, i cittadini e contribuenti

della provincia di Bari, sono stati sottoposti

a causa della scellerata politica dei tagli

agli organici”.

Numero 21

Pervengono numerosi quesiti, da parte delle istituzioni scolastiche e degli uffici

territoriali, tesi a conoscere quale comportamento si debba tenere in occasione

della necessità dell’accertamento dell’assenza per malattia di propri dipendenti

ed a come fare fronte ai relativi oneri. Come noto, infatti, la Corte Costituzionale,

con sentenza n.207/2010, ha dichiarato l’illegittimità dell’art.17, comma 23 lett.

e), del D.L. n.78/2009, convertito nella legge n.102/2009, nella parte in cui ag-

giunge i commi 5 bis e 5 ter al D.L. n.112/2008, a sua volta convertito nella legge

n.133/2008. Per effetto di tale pronuncia sono state dichiarate incostituzionali le

suddette disposizioni che ponevano a carico delle aziende sanitarie locali gli oneri

per gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia,

facendone ricadere il costo, al contrario, sulla pubblica Amministrazione richie-

dente. Appare necessario premettere che il controllo sulla sussistenza della ma-

lattia del dipendente è obbligatorio “anche nel caso di assenza di un solo giorno,

tenuto conto delle esigenze funzionali ed organizzative”, a norma dell’art.55 sep-

ties del D.L.vo n.165/2001, come modificato dal D.L.vo n.150/2009. In conside-

razione di ciò appare evidente che le SS.LL. dovranno necessariamente disporre

l’accertamento in questione, espressamente previsto dalla disposizione normativa

sopra citata. In relazione alla questione della copertura finanziaria dei relativi

costi si precisa che, come precedentemente chiarito, questo Ufficio non gestisce

più, dall’anno 2007, i capitoli riferiti alle spese di funzionamento e di personale

delle istituzioni scolastiche, per effetto della legge n.296 del 27/12/2006, art.1,

comma 601.

Su tale argomento il M.I.U.R., D.G. per la politica finanziaria e per il bilancio,

con nota del 15/11/2010, relativa alla predisposizione del programma annuale

2011, ha precisato che “per le visite fiscali… non è attualmente previsto un fi-

nanziamento aggiuntivo ad hoc”, riservandosi di effettuare un monitoraggio a

fini conoscitivi. Appare necessario, pertanto, che le SS.LL. traggano i relativi

oneri dal finanziamento riguardante le spese di funzionamento di codesti istituti,

eventualmente programmando un accantonamento delle somme corrispondenti

alla spesa presunta per l’esercizio finanziario di riferimento. Tanto al fine di po-

tere soddisfare le richieste di pagamento delle aziende sanitarie e non incorrere

in aggravi di spesa derivanti dall’attivazione di procedure di riscossione coattiva

del credito. Analoga condotta dovrà essere tenuta dagli ambiti territoriali per le

province della regione Puglia. Non appare, tuttavia, potersi condividere la prassi,

in uso da parte di alcune aziende sanitarie, di subordinare l’effettuazione della

visita ad uno specifico impegno, da parte del dirigente scolastico, ad assolvere

all’obbligo del pagamento. Prescindendo, infatti, dalla spettanza dell’onere fi-

nanziario, tale adempimento rientra tra i compiti istituzionali del Servizio Sani-

tario che non sembra potere legittimamente rifiutare l’effettuazione dello stesso.

Si invitano le SS.LL ad evidenziare tale circostanza in caso di rifiuto all’effet-

tuazione della visita da parte dell’azienda sanitaria locale.

La Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia

Lucrezia Stellacci

Miur, spese per l’accertamentosu dipendenti assenti per malattia

“Senza certezze e finanziamenticadono anche le motivazioni”

Fiorentino (Uil Dirigenti Scolastici) parla delle conseguenze del triennio dei tagli

pag. 8

UIL INFORMA - scUOLA/pA

pag. 8 Numero 21

Con l’anno scolastico

2011-12 si chiude il “triennio

dei tagli” previsti dal nefasto

articolo 64 del D.L. 112/2008,

così come convertito dalla L.

n. 133/2008. Ma al di là della

riduzione degli organici del

personale docente e ATA, in-

dubbiamente molto pesanti

per il buon funzionamento del

sistema formativo, la legge in-

nanzi richiamata ha grande re-

sponsabilità, sociale e politica,

di aver introdotto il fenomeno

della “ precarizzazione” del

personale, ivi compreso quello

di ruolo. Infatti, si diffonde

sempre più il fenomeno della

“soprannumerarietà”, che

pone i docenti e il personale

ATA nelle condizioni di dover

lasciare la sede, dove si è pre-

stato servizio per tanti anni, per essere trasferiti d’ufficio in altra sede,

per buona pace della continuità didattica. Per queste ed altre ragioni, il

Segretario generale della UIL Scuola, Massimo Di Menna, non ha sot-

toscritto il CCNI relativo al movimento del personale della scuola, in-

vocando l’organico funzionale, il solo in grado di conferire certezze e

contenuti sostanziali all’offerta formativa delle scuole autonome. Ma

la concessione dell’organico funzionale va nella direzione opposta a

quella disegnata dai Ministri Tremonti e Gelmini, che nel triennio hanno

portato via alla scuola ben otto miliardi e mezzo di Euro, senza peraltro

mai dire chiaramente come rimpiegare i risparmi per la modernizza-

zione del sistema scolastico. A tanto bisogna aggiungere l’assenza di

certezze, la caduta della motivazione, la carenza di finanziamenti, una

legislazione sfociata in molteplici contenziosi, il mancato coinvolgi-

mento degli Enti territoriali e delle realtà associative sia professionali

che sociali, che insieme non permettono di affrontare e di risolvere,

sotto i diversi aspetti, il bisogno vero di riforma emergente nella nostra

società. La politica scolastica perseguita negli anni appare sempre più

non coincidente con i bisogni delle famiglie, degli studenti, del perso-

nale e della società, i quali assistono viepiù alla riduzione del tempo

scuola, alla finta introduzione della seconda lingua comunitaria, all’in-

troduzione dell’informatica solo annunciata. E’ reale il timore che il

processo di riordino si traduca in un processo controriformistico, che

finisca per destrutturare nel tempo il sistema, non realizzandone un

altro, almeno di uguale capacità e capillarità. A giusta ragione, il CEN-

SIS, nel suo ultimo rapporto sulla situazione socia del paese, ha affer-

mato che il sistema dell’istruzione e della formazione professionale

appare ancora senz’anima e con un ruolo tutto sommato residuale, non

solo dal punto di vista quantitativo, ma anche in relazione al contributo

apportato al rilancio dell’immagine dell’offerta formativa. La vaga pro-

messa di benefici futuri, propria dei processi formativi, deve trovare

concretezza in una prospettiva certa,che oggi più di ieri manca al nostro

sistema educativo, condivisa dalla stragrande maggioranza del paese,

cominciando dal provare con i fatti la volontà comune di investire nel-

l’educazione e nella formazione e di valutare l’impatto di questi inve-

stimenti e delle scelte di campo ad essi sottese.

UIL PA Puglia

Cso Alcide De Gasperi, 270 - 70125 Bari

Tel.: 080/5648991 - Fax: 080/5648982

Email: [email protected]

UIL SCUOLA Bari

Via Dante Alighieri, 3 - 70121 Bari

Tel.: 080/5730846 - Fax: 080/5237913

Email: [email protected]

Un litro di verde in Europa costa mediamente 1,38 euro

al litro, il 13,4% in più che in Italia, secondo uno studio

dell’Adoc, una differenza di oltre 10 euro a pieno, che in

un anno si traduce in 250 euro in più di spesa per gli auto-

mobilisti italiani. “I consumatori italiani spendono circa 250

euro in più l’anno rispetto alla media europea – dichiara

Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – una differenza di spesa

notevole,che evidenzia le enormi difficoltà economiche

delle famiglie italiane.

Rispetto alla media europea da noi un litro di verde costa

il 13,4% in più. Al confine il risparmio è garantito, in Sviz-

zera si spende l’11,9% in meno, in Francia lo 0,6% in

meno, in Austria la differenza è del 6%, in Slovenia la verde

costa il 22,3% in meno. Solo in Scandinavia, in Gran Bre-

tagna, in Grecia e in Olanda il prezzo è maggiore. E con

l’introduzione dell’accisa la situazione non farà che peg-

giorare.

Un ulteriore rincaro che a fine peserà per 200 euro alle

famiglie italiane, trasformando la benzina in un bene di

“lusso”, tanto che è in costante diminuzione il numero di

automobilisti abituali, stimiamo che entro fine anno il 10%

rinuncerà all’uso della macchina per muoversi. Ribadiamo

la nostra contrarietà ad ogni aumento dei prezzi dei carbu-

ranti, invece di imporre nuove tasse avrebbero dovuto es-

sere tagliate di almeno 8 centesimi le precedenti accise. Una

soluzione, quella di intervenire su Iva e accise in modo da

ridurre i prezzi dei carburanti, di cui si era discusso anche

con il Ministro Romani. Ad ogni modo, chiediamo che il

Governo fissi un termine certo di imposizione della nuova

accisa, che non può diventare parte integrante, vita natural

durante, del prezzo della benzina come lo sono le accise

per l’Abissinia, introdotte nel 1935.”

Giovinazzo e i Photored più veloci del westOltre 2500 le multe comminate in due mesi

2.500 sono le contravvenzioni comminate in soli due mesi ad altrettanti

malcapitati dai due Photored F17D installati a Giovinazzo e nei confronti dei

quali sono emerse irregolarità nell’installazione; tra cui gli stessi pali su cui

sono stati installati e che potrebbero risultare pericolosi e senza un riscontro

di adeguati controlli.

“Multe salate e decurtazione di 6 punti dalla patente di guida sono le con-

seguenze di due strumenti di rilevazione elettronica posti a controllo di un im-

pianto semaforico considerato superfluo, in quanto installato tra una strada a

scorrimento veloce ed una arteria minore all'incrocio della statale Giovinazzo-

Molfetta”, fa presente l’Avv. Cinzia Ligustro dell’Adoc Puglia.

I famigerati apparecchi di rilevazione elettronica, installati lo scorso 4 di-

cembre dalla Italtraff srl di Manduria, stanno facendo strage di ignari auto-

mobilisti che in questi giorni, vedendosi notificare un verbale di accertamento

per la presunta violazione dell' art. 41, comma 11, in relazione all’art. 146

comma 3 del Codice della Strada, si sono rivolti all'Adoc, l’Associazione dei

Consumatori della Regione Puglia, la quale non ha potuto fare altro che de-

positare i primi ricorsi presso l'Ufficio del Giudice di Pace di Bitonto.

“Sappiamo per certo – fa notare ancora l’Avv. Ligustro – che a seguito del

sequestro probatorio dei due Photored, eseguito lo scorso 22 marzo dai Cara-

binieri di Giovinazzo, è emersa la mancanza del collaudo degli impianti da

parte dell’Ufficio tecnico dello stesso Comune, e che al controllo è risultato

sprovvisto di tale documento. A ciò si aggiungono tutti i motivi di doglianza

legati alla necessità dell’omologazione, taratura e verifica del modello Photo-

red F17D, utilizzato nel caso specifico”.

Per questi motivi l’associazione dei consumatori Adoc propone di inoltrare

ricorso al Giudice di Pace competente nel termine di sessanta giorni dalla no-

tifica del verbale.

Per le informazioni del caso sono a disposizione la sede regionale di Bari

in Corso Alcide De Gasperi n. 270, tel. 080/5025248, fax 080/5018967, ovvero

l’indirizzo di posta elettronica [email protected], o le stesse sedi di Molfetta,

in via Fiume 13/A, nei giorni di lunedì e mercoledì dalle ore 16,30 alle ore

18,00, tel. 080/3349279, e-mail [email protected] e quella di Giovi-

nazzo, in Via Balilla n. 5, aperta nel pomeriggio.

pag. 9

UIL INFORMA - AdOc

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Tante irregolarità riscontrate nell’installazione dei sistema di rilevazione di velocità

Adoc Nazionale denuncia“Benzina italiana troppo caradanno di 200 euro a famiglia”

Numero 21

Corso Alcide De Gasperi, 270 - 70125 BariTel.: 080/5025248 - Fax: 080/5018967

Email: [email protected]

UIL TURISMO COMMERCIO SERVIZIvia Camillo Rosalba, 47/0 - 70124 BariTel.: 080/5227763 - Fax: 080/5212326

Email: [email protected]

Per informazioni su ricorsi rivolgersi alle sedi Adoc di Giovinazzo e Molfetta

pag. 10

UIL INFORMA - ItAL/IMMIgRAzIONe

pag. 10 Numero 21

Si è tenuta lo scorso 5 aprile, presso la sede della UIL Nazionale, la

prima riunione del Coordinamento Nazionale Immigrazione, struttura

permanente di confronto tra territori, categorie e servizi sulla tematica

dell’immigrazione, la cui costituzione è stata acquisita nell’ambito del

XV Congresso nazionale della UIL. Preparata per tempo, con l’invio di

circolari e documentazione, e con la designazione da parte delle strutture

dell’Organizzazione (regionali e categoriali) di un quadro/funzionario

partecipante alle riunioni nazionali ed ai gruppi di lavoro, la giornata è

iniziata con un dibattito aperto sul tema di grandissima attualità che ri-

guarda l’emergenza flussi migratori provenienti dal Mediterraneo. Nella

sua introduzione, il Coordinatore nazionale Giuseppe Casucci, ha rile-

vato come “i rivolgimenti in corso nella sponda Sud del Mediterraneo e

l’impatto che essi stanno già avendo in Italia, assomigliano sempre di

più ad un rimescolamento sostanziale degli equilibri in quell’area e ci

costringono a guardare ai destini dell’Africa con un’attenzione maggiore

e con un atteggiamento meno distaccato verso la sorte dei popoli in quel

continente”. “Intorno a noi – ha continuato l’oratore - è in corso una me-

tamorfosi di cui è difficile almeno per ora decifrare i contorni. Appare

chiaro che gli strumenti ordinari non sono sufficienti a far fronte ad una

situazione dai caratteri inusuali e difficilmente prevedibili”. Casucci ha

poi ricordato come la UIL abbia suggerito - da subito – la necessità di

non affrontare con strumenti ordinari una situazione che rivelava caratteri

fuori dal comune. In effetti, sin dal 2001, proprio per gestire situazioni

di esodo massivo, la Commissione europea ha previsto una specifica di-

rettiva (la 2001/55/CE sulla protezione temporanea, poi recepita da noi

con il D.lgs. n. 85 del 2003), dispositivo concepito proprio per rispondere

ad eventi di afflusso massiccio di immigrati o profughi. Ancora: esiste

l’art. 20 del testo unico sull’immigrazione che tratta di protezione tem-

poranea. “Sappiamo – ha detto l’oratore - che la maggior dei tunisini ar-

rivati sono migranti economici. Sappiamo anche che ne possono arrivare

molti altri e che la situazione non può essere risolta attraverso l’uso di

espulsioni di massa, tra l’altro proibite dalle normative internazionali”.

Per quanto riguarda gli aspetti interni su cui la riunione del 5 aprile era

stata convocata, l’oratore ha ricordato che essa doveva: “da un lato for-

malizzare la nascita del Coordinamento Nazionale Immigrazione, dal-

l’altro definirne i caratteri, le funzioni e gli strumenti operativi”. “In

questo senso – ha detto il coordinatore - è necessario rispondere a tre

domande: a) Cosa esso dovrà essere; B) Quali obiettivi si propone; Quale

modus operandi intende darsi”. “Queste domande, ha concluso l’intro-

duzione, hanno a che fare con tantissimi quesiti – oggetto del dibattito -

che hanno a che vedere con la composizione della struttura, le aree di

lavoro che si intendono approfondire, i traguardi che la UIL intende darsi

a breve, media o lunga scadenza; il funzionamento pratico attraverso la

creazione di un gruppo di lavoro più ristretto, la scadenza degli incontri

e tante altre domande”. Aspetti che sono poi stati oggetto di una specifica

comunicazione. L’ospite invitato a intervenire era Christopher Hein, di-

rettore del Consiglio italiano per i rifugiati, di cui la UIL è socio fonda-

tore. Una Onlus attivissima sul tema dei richiedenti asilo, profughi e

aventi diritto a protezione umanitaria. Nel suo intervento Hein ha spie-

gato la composizione e le funzioni del CIR attualmente impegnate so-

prattutto nelle aree del Maghreb e Mashrek, oltre a offrire servizi presso

i Cara (centri di assistenza per i rifugiati), nei principali aeroporti e città

di confine, compresa Lampedusa. Il direttore del CIR ha ricordato che

in Nord Africa ci si trova oggi di fronte a un quadro di rivolgimenti non

comuni, forse solo paragonabili alla caduta del muro di Berlino 22 anni

fa. “Per la prima volta – ha detto – i popoli dell’intera fascia del Medi-

terraneo (dalla Tunisia, al Marocco, alla Libia, alla Siria, Egitto, ecc.) si

sono ribellati a regimi dispotici ed hanno chiesto apertamente di avere

governi democratici, eletti dal popolo ed un progresso sociale capace di

far uscire milioni di persone da una condizione di miseria endemica e

negazione di una vita e di un futuro migliori”. “L’impatto che queste

<rivoluzioni> hanno sull’Europa (ed in particolare sull’Italia) in termini

di esodo, non può – ha detto il direttore del CIR – essere trattato come

una normale evoluzione migratoria. Si tratta di eventi eccezionali che

vanno affrontati con strumenti adeguati”. In questo senso, Hein condi-

vide le posizioni della UIL per l’utilizzo della direttiva 2001/55/Ce sulla

protezione temporanea, dispositivo ratificato dall’Italia nel 2003, che

consente di concedere un permesso temporaneo di un anno (rinnovabile

a due) per ragioni umanitarie a chi scappa da situazioni di guerra, rivo-

luzioni o gravi rivolgimenti sociali. Hein ha rilevato, comunque, come

l’attivazione della procedura del permesso di soggiorno per protezione

temporanea da parte della sola Italia, non sia sufficiente in quanto - per-

ché i migranti in possesso di

questo permesso possano circolare e lavorare nell’intera area Schen-

gen - bisogna che la procedura sia attivata anche dagli altri Paesi, magari

attraverso indicazioni della stessa Commissione Europea. “E’ importante

comunque che il governo italiano abbandoni l’idea di rimpatri coattivi

e massivi, ha detto Hein, rendendosi conto che essi sono prima di tutto

illegittimi ma anche materialmente impossibili. “In questa situazione,

ha concluso il direttore del CIR, è difficile poter distinguere dalla con-

dizione di rifugiato a quella di migrante economico, vista la complessità

della situazione nell’area Nordafricana”. Dopo un partecipato dibattito

che ha visto interventi da parte di Chabaaani Abderazak (“gli accordi

Italia-Tunisia sono stati fatti con un dittatore ed oggi è difficile avere ga-

ranzie di controllo da un governo in transizione”), Pier Giorgio Gui (“la

legge 94 si è rilevata assolutamente inadatta a gestire eventi eccezionali

quali quelli in corso nel Mediterraneo”), Felicitè Ngo Tonye (“durante

la crisi in Kosovo abbiamo avuto più profughi ma non si è vista l’assoluta

improvvisazione che regna oggi”), Lorenzo Cestari (che ha invitato ad

iniziative sindacali unitarie) e Pierluigi Paolini (“abbiamo un Paese che

non recepisce le direttive UE e una UE che non ha mai elaborato una

vera politica comunitaria sull’immigrazione”), ha concluso questa prima

parte della riunione il segretario confederale Guglielmo Loy. Il dirigente

Uil ha subito rilevato come “sia necessario trovare una sintesi tra rispetto

dei diritti della persona, tolleranza e capacità di accoglienza da parte

dell’Italia, mostrando anche attenzione anche alle sensibilità dell’opi-

nione pubblica, spesso troppo condizionabile dagli avvenimenti di cro-

naca e la loro rappresentazione mediatica”. “Purtroppo- ha continuato

Loy - in questi casi vale sempre una doppia morale nei giudizi che

diamo, spesso legata al fatto che l’avvenimento ci tocchi direttamente o

meno”. Il dirigente UIL ha confermato il favore della nostra Organizza-

zione alla direttiva sulla protezione temporanea a carattere umanitario,

ricordando però che la maggior parte dei profughi tunisini vogliono rag-

giungere parenti ed amici in altri Paesi europei e che se la direttiva non

verrà attivata in tutta l’area Schengen, il fatto che lo faccia l’Italia si di-

mostrerà condizione necessaria ma non sufficiente. Il segretario confe-

derale UIL ha lanciato la proposta che sia la Confederazione europea

dei sindacati a fare pressione sulla Commissione Europea e sugli Stati

membri perché la protezione temporanea abbia valore esteso all’area

Schengen. Loy ha concluso rilevando come la direttiva sia un rimedio

del tutto temporaneo: “bisogna anche lavorare – ha detto - per aiutare

l’economia tunisina a ripartire, dando una chance alla fragile democrazia

di quell’area di consolidarsi”; “un compito – ha concluso – che spetta

all’Europa in quanto tale”. (Continua a pag. 11)

Coordinamento Nazionale Immigrazione UILOrganizzazione ed emergenza Meditarraneo

pag. 11

UIL INFORMA - ItAL/IMMIgRAzIONe

pag. 11 Numero 21

(segue da pag. 10)

La seconda parte della riunione ha visto un contributo di Michele

Berti, Resp.le immigrazione della UIL Friuli Venezia Giulia che ha de-

lineato le possibili caratteristiche che il costituendo coordinamento do-

vrebbe avere al fine di rispondere alle esigenze poste alla UIL dalle

nuove sfide del fenomeno migratorio. Per Berti In Italia, il fenomeno

immigrazione appare da anni mal governato. Da qui la necessità di cam-

biare approccio per evitare che la presenza degli stranieri nel nostro paese

degeneri in tensioni e conflitti. Per l’oratore “bisogna agire contempo-

raneamente su due piani:

1. un’ottica di “riduzione del danno” (contenimento del fenomeno

dell’immigrazione irregolare e gestione delle situazioni emergenziali,

per portarle progressivamente a risoluzione);

2. un’ottica di “prevenzione” (costruire un sistema di governo reale

del fenomeno, che consenta a chi arriva regolarmente e a chi già vive in

Italia di potersi integrare pienamente, assumendosi – a prescindere dal

possesso della cittadinanza italiana o meno – diritti e doveri propri della

comunità delle persone che vivono nel nostro paese).

“In questo quadro la UIL dimostrerà di essere un valore aggiunto, che

può portare il dibattito sull’immigrazione su posizioni maggiormente

realistiche e in grado di garantire politiche efficaci e di lunga durata”.

“Da questo punto di vista, ha detto l’oratore - il Coordinamento Na-

zionale Immigrazione della UIL è per noi lo strumento per valorizzare

dentro e fuori l’organizzazione tutta quella sensibilità che già esiste e

che non si riconosce in posizioni troppo estremistiche, ma che non sa

come esprimersi, perché non trova una sponda sufficientemente visi-

bile”. Ma il Coordinamento Nazionale sull’Immigrazione è anche una

struttura a servizio di tutto l’Universo UIL, della confederazione, delle

sue categorie e dei suoi servizi, che dovrà agire a 360°, su questi possibili

ambiti: i diritti degli stranieri e le discriminazioni; il linguaggio sull’im-

migrazione (l’intolleranza e la paura del diverso iniziano da come di lui

si parla). costruzione di un network di esperti giuristi, pronti a sostenere

ricorsi pilota, che possano ristabilire diritti in armonia con la Costituzione

Italiana e la legislazione comunitaria; la formazione (fornire ai quadri

della UIL, italiani e stranieri, strumenti per interpretare la legislazione

specifica sull’immigrazione); la presenza degli stranieri nella UIL (capire

chi sono e quanto “pesano” dentro l’organizzazione); l’associazionismo

nell’universo UIL (come possono le associazioni degli stranieri della

UIL esistere, essere utili e sinergiche con le strutture della UIL).

E’ seguito un contributo di Piero Bombardieri dell’Ital nazionale sugli

aspetti discriminatori che ancora esistono - in materia di previdenza -

per gli stranieri che decidano di ritornare definitivamente nel

proprio Paese prima dei 65 anni. Argomento tornato di attualità in ra-

gione della proposta di legge presentata alla Camera da 60 deputati per

richiedere il ripristino dell’Istituto del rimborso dei contributi previden-

ziali versati in favore dei lavoratori stranieri che lascino a titolo definitivo,

il territorio italiano.

Per l’oratore “questo disegno di legge suscita molte perplessità. Non

solo per il contesto radicalmente mutato rispetto all’epoca in cui era vi-

gente l’originario istituto del Rimborso dei contributi, ma soprattutto

perché prevedere questa facoltà ad una parte di lavoratori, oggi così

estesa, mentre per diritto è preclusa ai lavoratori italiani, produrrebbe un

fenomeno discriminatorio all’incontrario, e sicuramente un pronuncia-

mento di censura, proprio per la disparità di trattamento, da parte della

Corte Costituzionale”.

Per Bombardieri “bisogna eliminare gli elementi di discriminazione

tutt’ora presenti nelle prestazioni previdenziali in favore dei lavoratori

stranieri, agendo su altre leve”: innanzitutto garantendo una lettura esten-

siva della norma già vigente della legge Bossi Fini che sancisce al com-

pimento dei 65 anni l’erogazione ai lavoratori stranieri rimpatriati di una

prestazione pensionistica, a prescindere dal limite minimo di 5 anni di

contribuzione versata. Prevedendo cioè la possibilità che l’esenzione dal

minimo contributivo venga esteso anche ai lavoratori stranieri che hanno

iniziato a lavorare in Italia prima del 1996.

“In secondo luogo riprendendo la sottoscrizione di Convenzioni In-

ternazionali con i principali Paesi da cui provengono i lavoratori stranieri.

La stipula di queste Convenzioni, certo onerose per l’Italia ma con costi

nettamente inferiori a quelli prevedibili con la reintroduzione del rim-

borso dei contributi, avrebbe l’indubbio pregio di consentire ai lavoratori

migranti di poter recuperare e totalizzare tutti periodi di lavoro e contri-

buzione versata in Italia e nel Paese di origine”. Bisogna rinforzare, nel

contempo, i controlli sull’evasione contributiva in danno ai lavoratori

stranieri, i quali in presenza di Convenzioni Internazionali sottoscritte,

hanno tutto il primario interesse a non rimanere vittime di questo tipo di

evasione”. La seconda parte della mattinata ed il primo pomeriggio sono

stati dunque dedicati a discutere degli strumenti che la UIL ha ed intende

darsi per dare risposte puntuali ed efficaci al tema immigrazione. Dunque

anche sulla natura, le funzioni e la composizione che il Coordinamento

dovrà avere, nonché le prime scadenze da costruire, tra cui l’Assemblea

Nazionale UIL sull’immigrazione. Impossibile qui dare conto di tutti gli

interventi che sono stati numerosi: vale la pena di citare Pilar Saravia

della UIL Lazio, Hassan El Mazi di Reggio Calabria, Qamil Zejnati di

Prato, Luciana del Fico e Celeste Ramos della Campania, Maria Lau-

renza della Uila, Leopoldo Saracino della Puglia, Paolo Palumbo della

Basilicata, Karen Basile e Salvatore Laterra della UIL Sicilia, Artan Mul-

laymeri della UIL/ SGK di Bolzano, Ilaria Capucci della Uil di Ravenna

e Julia Andujar delle Marche e molti altri. Per quanto riguarda gli aspetti

organizzativi e decisionali possiamo dire che:

a) partecipanti al coordinamento: a questo strumento di confronto par-

tecipa un rappresentante per Unione Regionale, uno per categoria, uno

per l’Ital e uno per il Caf. In qualche caso è stato indicato un titolare ed

un supplente. Al coordinamento sono stati designati 31 funzionari titolari

(19 dai territori, 11 dalle categorie e uno dall’Ital), cui vanno aggiunti 11

supplenti, oltre ai componenti il Dipartimento Nazionale Politiche Mi-

gratorie. Quindici componenti sono donne e 14 sono cittadini non nati

in Italia. In linea di massima il Coordinamento si riunirà due volte al-

l’anno, salvo urgenze possibili.

b) tavoli di lavoro: sono stati indicati cinque possibili tavoli di lavoro

su temi considerati essenziali per l’Organizzazione. Questi i tavoli di la-

voro: Diritti e discriminazioni (gestiti da Pier Giorgio Gui e Maria Lau-

renza); Il linguaggio dell’Immigrazione (Angela Scalzo ed Eschly

Borja); Network legale e tematiche giuridiche (Michele Berti e Karen

Basile); Formazione ed associazionismo (Piero Bombardieri e Maura

Tabacco); L’immigrazione nella UIL (Felicitè Ngo Tonye e Giuseppe

Casucci).

c) Gruppo di lavoro ristretto: si è proposta la creazione di un gruppo

di quadri e funzionari, con il compito di dirigere i tavoli di lavoro, sti-

molare il confronto e le attività del coordinamento, e gestirne gli impegni

e presentazione di proposte, in stretto rapporto con il Dipartimento Po-

litiche Territoriali e Migratorie. Componenti del gruppo di lavoro ristretto

sono stati proposti:

1) Chabaani Abderazak (Uil Sardegna);

2) Karen Basile (Uil Sicilia);

3) Michele Berti (Uil Friuli VG);

4) Piero Bombardieri (Ital nazionale);

5) Beppe Casucci (Uil Nazionale);

6) Pier Giorgio Gui (Uilca Piemonte);

7) Felicitè Ngo Tonye (Uiltucs Lombardia);

8) Pilar Saravia (Uil Lazio);

9) Angela Scalzo (Uil Nazionale);

10) Qamil Zejnati (Uil Toscana).

(Continua a pag. 12)

pag. 12

UIL INFORMA - ItAL/IMMIgRAzIONe

pag. 12 Numero 21

(segue da pag. 11)

Una prima riunione del gruppo ristretto di lavoro verrà convocata

entro i primi giorni di maggio al fine di organizzare i tavoli di approfon-

dimento, gli strumenti di lavoro e i primi appuntamenti da programmare,

a cominciare dall’Assemblea Nazionale UIL sull’Immigrazione. La riu-

nione è stata conclusa dal Segretario Confederale Guglielmo Loy. Il di-

rigente UIL ha messo l’accento sull’alta qualità del lavoro svolto dalla

UIL e dall’Ital in questi ultimi anni in materia di tutela e valorizzazione

del lavoro immigrato e difesa dei diritti fondamentali della persona. “La

UIL – ha detto l’oratore – è da tempo ben cosciente delle trasformazioni

<davvero epocali> in atto nella società e nel nostro mercato del lavoro”.

Loy ha citato i dati Inail, secondo i quali, dal 2000 al 2010, oltre il 16%

dei nuovi rapporti di lavoro avviati, sul totale nazionale, riguardava cit-

tadini stranieri. Quota salita al 19% nel periodo che va da gennaio 2009

al 30 giugno 2010 (pari a 2,7 milioni – 1,5 milioni uomini, 1,2 milioni

donne). In un anno molto pesante per l’occupazione – quale il 2009 –

ben 1.100.000 nuovi rapporti di lavoro “etnici” sono stati avviati a vario

titolo”, ha detto Loy. Oggi in Italia, secondo dati Inail, esistono circa 3,4

milioni di stranieri assicurati, cifra che equivale al 13,6% del totale degli

occupati. Vi sono settori produttivi dove la presenza immigrata (dalla

UE e dai Paesi Terzi) è aumentata drammaticamente con punte del 40%

in agricoltura e edilizia, mentre in settori come l’assistenza alla persona

oltre l’80% degli occupati è ormai proveniente da Paesi esteri. Anche il

comparto del commercio e dei servizi registra da tempo una crescita

esponenziale del lavoro etnico. “In questo senso, la UIL ha compreso

per tempo delle grandi trasformazioni in corso e la necessità di adeguare

la politica e gli strumenti della nostra Organizzazione al fine di rispon-

dere con tempismo ed efficacia alle grandi nuove sfide che vengono

dalla globalizzazione”.

In effetti, ha ricordato Loy, nell’ultimo decennio il Dipartimento po-

litiche migratorie della Uil ha investito in strumenti nuovi, politiche ed

attività, capaci di dare risposte sul piano della comprensione e della “go-

vernance” del fenomeno migratorio ed ha promosso (da sola o con altri

sindacati ed associazioni) campagne di lotta contro il lavoro nero, in par-

ticolare etnico e campagne di sensibilizzazione della pubblica opinione

sulla necessità di combattere il razzismo e valorizzare il lavoro degli

stranieri. D’altro canto, sul piano interno si sono accelerate le condizioni

per una maggiore integrazione dei quadri immigrati nella UIL, a livello

aziendale, territoriale e categoriale. Loy ha citato le buone pratiche in

corso in categorie di punta quali la Uila, la Feneal, la Uiltucs, volte ad

aprire l’organizzazione alla presenza di questi nuovi cittadini e lavoratori,

ma anche indirizzate a combattere episodi di dumping sociale spesso

prodotto dall’economia sommersa e dall’uso ampio di lavoro nero et-

nico. Non è mancato poi un caloroso riferimento al grandissimo impegno

mostrato dal nostro patronato l’Ital che – con le attività di assistenza alle

pratiche relative ai decreti flussi, ai rinnovi del permesso di soggiorno

ed ai ricongiungimenti familiari - hanno dato sostegno ogni anno alle ri-

chieste di oltre 100 mila immigrati. Loy ha ricordato, comunque, che la

crisi economica ha messo sotto stress in qualche caso le condizioni di

vivibilità stessa di molti immigrati. Nel 2010 abbiamo registrato un au-

mento di 104 mila disoccupati tra gli stranieri cui vanno aggiunti 213

mila lavoratori stranieri inattivi. Forte anche l’aumento della cassa inte-

grazione (che colpisce molto gli immigrati) e l’indennità di disoccupa-

zione e mobilità. Proprio per evitare un aumento del lavoro nero etnico,

già molto presente nella nostra economia, Loy ha spiegato l’iniziativa

sindacale di chiedere al Governo di considerare le indennità di mobilità

e disoccupazione, reddito valido ai fini del rinnovo del permesso di sog-

giorno. “L’obiettivo – ha detto il segretario confederale UIL – è allungare

la durata del permesso di soggiorno per ricerca di nuova occupazione”.

Tra le battaglie avviate dalla Uil, in questi anni, Loy ha anche ricordato

la collaborazione continua con l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni

Razziali, al fine di combattere le disuguaglianze di trattamento, le in-

coerenze ancora esistenti nelle normative e naturalmente ogni episodio

di razzismo e xenofobia. Il dirigente UIL ha ricordato che “le condizioni

di debolezza strutturale dei lavoratori stranieri, alla luce della normativa

in vigore, finisce in qualche modo per pesare sulla qualità ed il livello di

remunerazione dell’occupazione stessa. Ed in effetti, secondo molti

studi, nel 2009 gli stipendi dei lavoratori stranieri sono risultati in media

del 23% inferiori a quelli dei lavoratori italiani, a parità di mansione”.

La durezza delle norme, secondo la UIL, è spesso solo servita a de-

teriorare le condizioni di lavoro e di vita di migliaia di stranieri, lasciando

spazio a forme di sfruttamento anche gravi, come ben testimoniano si-

tuazioni estreme nell’agricoltura, ma anche il numero eccessivo di inci-

denti sul lavoro che hanno coinvolto stranieri in settori come le

costruzioni (nel 2009 il 16,4% degli infortuni sul lavoro ha riguardato

gli immigrati), nonché l’imponderabile mondo dei servizi alla persona,

dove non sono infrequenti gravi episodi di mobbing, sequestro dei do-

cumenti personali o peggio. Ancora: “largamente sottoutilizzate risultano

le professionalità degli stranieri conseguite all’estero”. Per l’Istat nel

2009, solo il 4,6% del totale dei lavoratori stranieri che avevano conse-

guito nel loro Paese un titolo di studio, risultava averne chiesto il rico-

noscimento. A dimostrazione non solo dei lavori poco qualificati in cui

sono in maggioranza impegnati gli immigrati, ma anche della rassegna-

zione al brain waste praticato dall’Italia verso professionalità che po-

trebbero essere preziose per il nostro Paese. Esistono poi condizioni

oggettivamente discriminatorie che influiscono sia sulla possibilità di

accesso al lavoro, sulla qualità e quantità remunerata, sia sui percorsi di

carriera che per gli stranieri appaiono più difficili rispetto ai loro colleghi

italiani. Per Loy “lo svantaggio maggiore viene anche dagli effetti della

normativa (e dalla sua farraginosità) sulle condizioni di lavoro e di vita.

Il fatto che il permesso sia strettamente legato al lavoro, rende debole

l’immigrato nella contrattazione con il suo datore. E spesso egli rinuncia

a richieste salariali o di miglioramento di carriera, in cambio della cer-

tezza di rinnovo del permesso di soggiorno”. Il segretario ha infine con-

cluso riassumendo le iniziative della UIL con Cgil e Cisl e le associazioni

imprenditoriali per l’applicazione delle direttive UE sui rimpatri e contro

il lavoro irregolare. Per quanto riguarda le funzioni del Coordinamento

Immigrazione UIL, Loy si è detto sicuro che questo strumento darà un

forte impulso alla presenza di quadri stranieri nella nostra Organizza-

zione (a tutti i livelli) ed alla coscienza della stessa UIL sulla sfida che

viene dal mercato del lavoro futuro, sempre più multi etnico e multi cul-

turale. E’ auspicabile – ha chiuso Loy – che anche a livello regionale si

possano sviluppare adeguate forme di coordinamento tra i vari territori

e categorie in modo da sostenere e valorizzare le attività promosse.

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