Numero 21 - 18/24 Aprile 2011. Per ricevere via e-mail la ... · e privato, con la spesa della...
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DecretoMilleproroghe,differimentosino a fine annodelle misure perl’occupazione
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Invio telematicodelle pensionidi anzianità,protocollotra l’INPDAPe il Patronato
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Fondi Europeidi SviluppoRegionale“La Puglia nonperda l’ennesimaoccasione”
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Giornale on-line a cura dell'Ufficio stampa della UIL di Puglia e di Bari, ad uso esclusivamente interno e gratuito. Redazione: Ufficio Stampa UIL di Puglia e di Bari.
Corso Alcide De Gasperi, 270 -70125 Bari, tel. 080.5648991 - Fax 080.5018967. Sito web http://www.uilpuglia.it. E-mail: [email protected]
La rivista d’informazionedella Uil di Puglia e di Bari
U I L PUGLIA
N F O R M A
Numero 21 - 18/24 Aprile 2011. Per ricevere via e-mail la rivista UIL PUGLIA INFORMA
inviate una mail con la posta elettronica di riferimento all’indirizzo: [email protected]
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UIL INFORMA - cOMUNIcAtI
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“Lo stato d’agitazione deve essere un cam-
panello d’allarme per il sistema ASL e per la
Regione Puglia: finora non abbiamo organiz-
zato alcuno sciopero solo per senso di respon-
sabilità, giacché in ballo c’è il
commissariamento della sanità pugliese, ma
non si confonda questa presa di posizione con
un’attesa passiva. Qualora le condizioni non
dovessero cambiare, passeremo alle azioni di
piazza”.
Il Segretario Generale della UIL di Puglia
e di Bari, Aldo Pugliese, ha spiegato così le in-
tenzioni del Sindacato nel corso dell’Assem-
blea Unitaria di CGIL, CISL, UIL dello scorso
lunedì 11 aprile.
“Così il sistema sanitario non può andare
avanti – continua Pugliese – senza un vero
processo di razionalizzazione delle risorse a
disposizione, senza un piano di investimenti
che tenga conto delle esigenze dei cittadini pu-
gliesi. Non si può tagliare indiscriminatamente
senza un piano alternativo. Chiediamo da
tempo ormai che le strutture dismesse vengano
utilizzate nell’ambito della costituzione di cen-
tri socio-sanitari, che permetterebbero peraltro
di risparmiare fondi senza dover attingere pun-
tualmente dalle tasche dei cittadini, special-
mente quelle dei meno abbienti, come accadrà
con l’aumento dell’addizionale IRPEF o come
è accaduto con la tassa sulle benzine e con l’in-
troduzione del ticket di un euro sulle ricette
mediche. Eppoi c’è uno squilibrio tra pubblico
e privato, con la spesa della sanità privata che
è aumentata di anno in anno, compreso il
2010. E’ inaccettabile che si finanzi una strut-
tura privata come il San Raffaele di Taranto,
per il quale sono stati già deliberati 60 milioni
di euro che invece dovrebbero essere utilizzati
a favore delle effettive esigenze di salute dei
cittadini pugliesi”.
Nel caso degli organici, Pugliese ribadisce
la posizione del sindacato pro-stabilizzazioni.
“D’accordo che il piano di rientro non prevede
nuove assunzioni, ma almeno chi già è sotto
contratto in stato di precariato, e sono circa
4mila, andrebbe stabilizzato. Anche in questo
caso, però, bisognerebbe dare finalmente vita
ad una profonda razionalizzazione della spesa
e del personale”.
Il documento dell’Assemblea unitaria
CGIL, CISL, UIL è disponibile sul sito
www.uilpuglia.it.
Sanità, “basta con i tagli indiscriminativia a un processo di razionalizzazione”
Assemblea unitaria di Cgil, Cisl, Uil sulle politiche sanitarie della giunta regionale
Pugliese: “Lo stato d’agitazione suoni come un campanello d’allarme”
In Puglia, su un contributo complessivo riveniente dalla Programmazione del Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale, destinato a finanziare interventi di medio e lungo pe-
riodo, dal 2007 al 2013 pari a 5.238.043.956 euro, alla fine dello scorso anno risultano
impegnati solo 1.216.927.035 euro e spesi 462.546.451, ovvero, rispettivamente, il 23,2%
e l’8,8%. Il dato nazionale, invece, si attesta al 21,4% per l’impegnato e al 10,8% dello
speso.
“Già da una semplice lettura dei dati si comprende - afferma Aldo Pugliese, Segretario
Generale della Uil di Puglia e di Bari - la gravità della situazione, che diventa addirittura
allarmante se contestualizzata nell’attuale crisi economica. Considerazione che acquisi-
sce un peso maggiore alla luce dei due Protocolli che nel mese di febbraio sono stati sot-
toscritti, con Cgil e Cisl, insieme alla Regione Puglia relativamente al Piano Straordinario
per il Lavoro in Puglia 2011 e al Sostegno dell’Economia, della Produzione e della Qualità
della Vita. Ma mentre il primo Protocollo sta procedendo tutto sommato positivamente
– spiega Pugliese - tanto che è prevista a breve la pubblicazione dei primi avvisi pubblici,
sul secondo documento si registrano colpevoli ritardi da parte delle Istituzioni. Eppure
si tratta di due documenti complementari, che necessitano, per poter garantire lo svi-
luppo del territorio, di procedere parallelamente nello stato di attuazione. Quali benefici
– si chiede Pugliese - possono derivare da politiche di formazione, qualificazione e ri-
qualificazione ad ampio raggio se non si realizzano quelle grandi opere, nei trasporti e
nelle infrastrutture materiali ed immateriali, che possano collegare il nostro territorio
con le regioni del Centro e Nord Europa? E’ da tempo che chiediamo la costituzione di
un Osservatorio Regionale delle Opere Pubbliche che, con la partecipazione attiva delle
Grandi Stazioni Appaltanti, possa effettuare un monitoraggio sull’avvio, lo stato d’avan-
zamento e la positiva conclusione delle opere cantierizzabili e necessarie. In un momento
come l’attuale, in cui è necessaria una politica di contenimento della spesa pubblica, una
buona programmazione dei Fondi Comunitari ed un conseguente, efficiente ed efficace
utilizzo degli stessi, possono segnare la svolta e contribuire allo sviluppo del nostro ter-
ritorio e al riallineamento dello stesso con le aree, italiane ed europee, a maggiore svi-
luppo. Non c’è tempo da perdere – conclude il Segretario Generale della Uil di Puglia e
di Bari - giacché entro fine anno, secondo i dati del Dipartimento per lo sviluppo e la
coesione economica, esistono per la Puglia, nel solo ambito del FESR, risorse da spendere
pari a 900.257.734 euro. Se ciò non dovesse accadere dovremo con rammarico registrare
la perdita dell’ennesima occasione di sviluppo economico”.
Fondi europei di sviluppo regionale“La Puglia non perda l’ennesimaoccasione di rilancio economico”
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UIL INFORMA - cAF/ItAL
pag. 3 Numero 21
Come previsto dalla Legge n. 10/2011 -Milleproroghe- è
stato pubblicato sulla G.U. n. 74 del 31 marzo 2011 il Decreto
del Presidente del Consiglio che proroga sino alla fine de-
l’anno alcuni interventi che originariamente erano in sca-
denza proprio alla data del 31 di marzo.
Il provvedimento e la tabella con i riferimenti legislativi
ulteriormente prorogati riguardanti il Ministero del Lavoro
è disponibile sul sito www.uilpuglia.it. Tuttavia si riporta a
continuazione sinteticamente il contenuto delle norme.
• Prorogato al 31 dicembre l’utilizzo del lavoro accessorio
(voucher) per i lavoratori e le lavoratrici titolari di contratti
part time, nell’ambito di qualsiasi settore produttivo e nel li-
mite massimo di 5000 euro annui (non deve trattarsi natu-
ralmente dello stesso datore di lavoro).
• Sempre in tema di lavoro accessorio viene ulteriormente
prorogata al 31/12 la possibilità del suo utilizzo, in tutti i set-
tori produttivi, da parte dei percettori di prestazioni di so-
stegno al reddito entro il limite massimo di 3000 euro.
• Ulteriore proroga anche per il comma 1-ter dell’art 19
della Legge 2/2009 che equipara economicamente le presta-
zioni per le sospensioni, previste al comma 1, lett. a), b), e c)
a quelle di cassa integrazione (80%).
• Infine viene ulteriormente differito il termine entro il
quale possono essere emanate norme e disposizione in merito
ai Fondi di solidarietà di quei settori esclusi dal regime della
cassa integrazione guadagni (Legge n. 102/09 art. 1-bis).
Milleproroghe: differimento misure per l’occupazione
“Bonificare per rilanciare l’economia”“La situazione? Disastrosa”. Antonio
Licchello, segretario generale della Uil di
Brindisi, non usa mezzi termini per definire
la condizione occupazionale nella provincia
salentina. Tuttavia nessuno alza bandiera
bianca, le strade da percorrere per tagliare
il traguardo di una nuova rinascita dell’eco-
nomia locale sono tante. “Sempre e quando
- precisa Licchello - esista e si dimostri una
reale volontà politica di imprimere la tanto
attesa sterzata da parte delle istituzioni lo-
cali. Reclamiamo ormai da tempo, con una
costanza quasi ossessiva, l’attenzione che
noi riteniamo dovuta nei confronti dell’alto
salento, della provincia di Brindisi, ma sembra che nessuno voglia ascoltare”.
Quali sono le vostre proposte?
“Semplice: cantierizzre il maggior numero possibile di opere, pubbliche e non, per
rimettere in moto l’economia. Gli scenari per farlo ci sono, come ad esempio le enormi
potenzialità del porto, eppure tante convenzioni sono tuttora paralizzate e dei famosi
1000 cantieri di vendoliana memoria si sono perse le tracce”.
Attirare le attenzione degli imprenditori, per Brindisi, è una corsa ad handi-
cap per i noti problemi ambientali. La Uil è sempre in prima linea da questo
punto di vista.
“Certo. Per ora l’Enel ha dato una risposta importante con la copertura dell’im-
pianto carbonile e l’utilizzo di tecnologie per la cattura di CO2. I lavori dovrebbero
cominciare nel prossimo giugno: saremo lì pronti a verificare gli effetti dell’iniziativa,
ma...”.
Ma?
“Ma la risposta dell’Enel da sola non basta. Bisogna procedere alla bonifica delle
aree per far sì che tanti progetti imprenditoriali, soprattutto di settori già presenti nella
provincia quali possono essere quello chimico e quello aeronautico, possano prendere
in considerazione nuovi e cospicui investimenti nella zona”.
Dagli obiettivi della provincia a quelli della Camera Sindacale.
“Direi senza ombra di dubbio che coincidono. Cerchiamo da sempre di far sentire
alla gente la nostra vicinanza, attraverso un dialogo costante e una serie di servizi
ogni giorno più efficaci come il Caf, l’Ital e l’Adoc. Vicinanza contraccambiata del
resto con una crescita continua di affiliati, sia occupati che pensionati. E in un periodo
di crisi come l’attuale, in cui la disoccupazione in provincia di Brindisi supera il 27%,
è un ottimo risultato”.
E’ possibile migliore in qualche aspetto dell’attività sindacale?
“Certo, bisogna sempre puntare al miglioramento, a cominciare da una comuni-
cazione sempre più intensa con gli Rsu, che poi sono coloro i quali hanno il polso
della situzione dei lavoratori e delle aziende, e con le istituzioni. Sempre, però, nello
spirito della Uil, ovvero di una concertazione positiva e mai di una criticità fine a se
stessa”.
Parla Antonio Licchello, Segretario Generale Provinciale della Uil di Brindisi
pag. 4
UIL INFORMA - L’INteRvIstA
pag. 4 Numero 21
“In tempi non sospetti avevamo tacciato il progetto
Puglia Corsara di proclama in mero stile propagandi-
stico. Ed alla prima verifica seria abbiamo purtroppo
trovato sgradite conferme alla nostra idea iniziale, ri-
scontrando come per Taranto, che pure resta, nel con-
testo della piattaforma logistica nazionale, un
patrimonio di fondamentale importanza, le risorse da
stanziare affinché porto e aeroporto diventino il tanto
conclamato ‘sistema’ per merci e persone, restino an-
cora una chimera. Chimera che si aggiunge a un ser-
vizio cargo mai realmente effettuato e riproposto in 15
anni in ben tre piani regionali dei trasporti, e ad un ser-
vizio passeggeri che costituisce indubbiamente il target
primario di una struttura come quella di Grottaglie,
mai partito nonostante tante promesse di voli mai de-
collati”.
Il Segretario Generale ed il Segretario Regionale
della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese ed Alfonso
Galiano, non ricorrono a troppi giri di parole dopo la
riunione di ieri pomeriggio sulla situazione dell’aero-
porto di Grottaglie e della piattaforma logistica taran-
tina. “Si è sostenuto, anche con argomentazioni
economicamente provate, come la soluzione dei colli di
bottiglia che da tempo opprimono il sistema trasporti
tarantino permetterebbe una maggiore efficienza per
tutto il sistema Puglia, che altrimenti continuerà ad
avere importanti diseconomie che non solo per gli in-
vestitori locali, ma anche per quelli esterni, costitui-
scono disincentivi insormontabili allo sviluppo
dell’economia regionale. Ricordiamo che per l’aero-
porto di Grottaglie sono stati spesi 1000 miliardi di vec-
chie lire, che ci riferiamo allo scalo aeroportuale più
strutturato e con la pista più futuribile dell’intero Me-
ridione d’Italia (l’unica in grado di permettere l’atter-
raggio dei Jumbo), punto di riferimento non solo
dell’arco jonico-salentino, ma anche di quello lucano e
calabrese. E che, nonostante ciò, AdP continua ormai
cronicamente a finanziare in perdita l’attivazione di
voli a rischio di fallimento e a non avviare i tanto attesi
voli passeggeri da Grottaglie. Lascia sicuramente in-
terdetti il fatto che in un momento così drammatico per
il tessuto socio-economico regionale, nel quale tutti
fanno appello al senso di responsabilità nell’utilizzo dei
fondi pubblici, c’è chi, come l’Amministratore Unico
(padrone) di Aeroporti di Puglia, non utilizza le grandi
strutture già esistenti sul territorio”.
“Non si può continuare a dare credito – conclude Pu-
gliese – alla politica perpetua degli annunci. Il prossimo
26 aprile Cgil, Cisl, Uil hanno quindi proclamato uno
sciopero al porto di Taranto per protestare contro i
mancati investimenti che l’Assessore Regionale ai Tra-
sporti aveva garantito che per la fine del 2010 dovevano
essere cantierizzati”.
“Basta con i proclamisenza contenuti”
Come previsto dal-
l'art.11 del Bando "Soste-
gno allo start up di
microimprese di nuova
costituzione realizzate da
soggetti svantaggiati" è
stato pubblicato l'elenco
delle aziende ammesse
alle agevolazioni sino alla
data del 2 marzo 2011.
L'ordine delle imprese
presenti in elenco è per
data di Determina e, in
caso di pari data, per nu-
mero di provvedimento.
Detto elenco è disponibile
sul sito www.sistema.pu-
glia.it e sostituisce ed in-
tegra quello precedente
pubblicato in data 1 otto-
bre 2010.
Elenco delle aziende ammesse al bandoSostegno allo start up su Sistema Puglia
Protocollo d’intesa tra Inpdap e Patronati RegionaliL’INPDAP Direzione Regionale Puglia Basilicata, istituito con
Determinazione presidenziale n. 59 del 30/11/2010 e gli Istituti di
Patronato regionali concordano in merito alla necessità di defi-
nire un protocollo d’intesa per integrare i contenuti del protocollo
nazionale sottoscritto in data 17 giugno 2004, del protocollo na-
zionale per l’invio telematico delle pensioni di anzianità e vec-
chiaia sottoscritto nel mese di febbraio 2011, e del precedente
Protocollo sottoscritto dalla Direzione Compartimentale Puglia.
***
Accesso ai servizi – Consultazione
1) Nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza e
privacy, viene garantito l'accesso, presso gli uffici agli operatori di
Patronato accreditati e muniti del mandato di patrocinio, in giornate
e in orari appositamente riservati. A tal fine, i responsabili provinciali
del Patronato dovranno aggiornare i numeri di telefono, fax ed e-
mail,ed i nominativi degli operatori , segnalati alla Direzione Provin-
ciale del Lavoro, autorizzati alla rappresentanza nei rapporti con l’Isti-
tuto.
2) L'accesso agli uffici avverrà in giorni e orari dedicati da regola-
mentare a livello delle Sedi provinciali.
3) L'INPDAP si impegna, nell’ambito di adeguati servizi telema-
tici, nel rispetto della normativa sulla sicurezza e privacy, a fornire
agli operatori di Patronato l'accesso alle banche dati per la consulta-
zione sullo stato delle pratiche patrocinate, relativamente alla proce-
dura Passweb, alle richieste di variazioni alle Prime Comunicazioni
(con possibilità di inserimento delle variazioni richieste), all’accesso
“Servizi ai Pensionati” (consultazione del cedolino CUD e mod. 730),
nonché agli ulteriori applicativi informatici per i quali la Direzione
Generale autorizzerà il rilascio delle funzioni di consultazione ed ac-
cesso ai Patronati stessi.
4) Le operazioni sopra indicate, nel rispetto della vigente normativa
in materia di sicurezza e privacy, potranno essere svolte direttamente
dai Patronati (limitatamente ai propri assistiti) qualora sia stata fornita
l’abilitazione di sistema. In caso contrario, le operazioni potranno es-
sere svolte presso la Sede alla presenza di un operatore INPDAP abi-
litato.
Al proposito, l’INPDAP, compatibilmente con la situazione logi-
stica degli immobili strumentali, al momento non ottimale, si impegna
a predisporre locali idonei ed attrezzati per gli operatori del Patronato.
Documentazione domande
1) Gli operatori dei Patronati accederanno negli uffici nei giorni
prefissati per la consegna e la trattazione delle pratiche. All'atto della
presentazione, all'operatore del Patronato saranno rilasciate copia sia
dell'istanza sia del mandato di patrocinio, timbrate e firmate.
2) I Patronati si impegnano ad istruire i propri operatori ad usare
la nuova modulistica per la richiesta di prestazioni, reperibile sul sito
www.inpdap.gov.it o presso gli URP. Si ritiene necessario puntualiz-
zare l’importanza della nuova procedura on-line di trasmissione delle
domande di pensione per le quali verranno attivati incontri congiunti
per gestire, al meglio, le eventuali problematiche.
3) Le domande, sempre corredate del mandato di patrocinio, do-
vranno essere presentate con allegata la documentazione necessaria
e complete dei necessari riferimenti.
Dovranno risultare anche compilate in ogni parte, al fine di evitare
gravose istruttorie che allungherebbero i tempi di erogazione delle
prestazioni.
4) Viene assicurato da parte dell'INPDAP, nel rispetto degli obbli-
ghi derivanti dal mandato di patrocinio, l'impegno a fornire ai Patro-
nati puntuali risposte in ordine alle pratiche patrocinate, anche con
l'ausilio della posta elettronica ed inoltre ad inviare tutte le comuni-
cazioni, risposte, documenti, relativi alle pratiche di pertinenza, in-
clusa copia del provvedimento di definizione delle istanze
regolarmente patrocinate.
5) I patronati si impegnano a presentare le domande di pensione
già trasmesse per via telematica complete della ricevuta di invio te-
lematico entro 15 giorni dall’invio stesso presso gli sportelli dedicati
ai patronati presso le sedi dell’Istituto.
Incremento dell’attività di patrocinio
Le parti convengono sulla necessità di incrementare il numero di
pratiche di natura pensionistica patrocinate per permettere la defini-
zione più puntuale e precisa delle prestazioni con particolare riguardo
alla definizione della posizione assicurativa.
Al proposito, l’INPDAP si impegna ad organizzare, su ogni terri-
torio provinciale, entro il prossimo mese di giugno, specifici incontri
a cui dovranno partecipare, oltre alle parti, anche i responsabili degli
Uffici Amministrazione degli Enti di grandi dimensioni per concor-
dare l’individuazione di idonei spazi, all’interno delle Strutture di cui
sopra, utilizzabili dai Patronati per svolgere l’attività di assistenza e
consulenza ai lavoratori interessati.
L’INPDAP, inoltre,previi opportuni contatti con i vertici degli Enti
interessati, si impegna a coinvolgere i Patronati nel progetto del-
l’estratto conto on-line che, per l’anno in corso, riguarderà i dipendenti
di n. 15 Enti nel territorio della Puglia e della Basilicata.
L’attività dei Patronati, opportunamente pubblicizzata, consisterà
nel fornire attività di consulenza, con adeguati presidi presso gli Enti
datori di lavoro, a tutti i lavoratori che accederanno al servizio in pa-
rola con la finalità di verificare e sistemare la loro posizione assicu-
rativa.
Informazione
La Direzione Regionale Puglia Basilicata,anche per il tramite delle
proprie sedi provinciali, si impegna ad inviare tempestivamente al
Patronato, anche con l’ausilio della posta elettronica, copia delle cir-
colari e delle informative sulle materie di competenza dell’Istituto
Formazione
Le parti concordano sul ruolo fondamentale di una comune forma-
zione dei rispettivi funzionari e si impegnano a concordare iniziative
comuni in tal senso nelle materie ritenute di rilevante interesse.
La Direzione Regionale provvederà ad organizzare corsi formativi
ai quali potranno partecipare anche gli operatori di patronato. Inoltre,
i funzionari INPDAP potranno partecipare, in qualità di relatori, ai
corsi che i Patronati organizzeranno per i propri operatori.
In particolare, specifici interventi formativi, riguarderanno la pro-
cedura Passweb e le nuove funzionalità informatiche connesse al ri-
lascio dei nuovi applicativi dell’Area Pensioni.
Si prevede, altresì, la possibilità di fornire programmi di calcolo
dell’onere delle prestazioni per consentire ai Patronati di svolgere al
meglio la prevista attività di consulenza.
Monitoraggio
La Direzione Regionale si impegna ad impostare un sistema di
monitoraggio quale strumento di:
- verifica delle iniziative locali e regionali nei rapporti fra le parti;
- segnalazione di necessità di interventi modificativi a seguito di
evoluzione del sistema normativo e conseguenti iniziative comuni;
- valorizzazione di momenti di confronto su problematiche nuove
o di particolare criticità.
- verifica del numero delle domande e dei provvedimenti pensio-
nistici definiti con mandato del Patronato
(Continua a pag. 6)
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UIL INFORMA - ItAL
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pag. 6
UIL INFORMA - ItAL
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Consultazione
1) La trattazione delle pratiche avverrà secondo il
principio dell'imparzialità. L’INPDAP si impegna,
compatibilmente con le esigenze degli Uffici delle
Sedi Provinciali a prevedere un incontro almeno se-
mestrale ogni qualvolta se ne ravvisi l’esigenza dai
firmatari del presente protocollo, con i funzionari
competenti per poter raggiungere, attraverso l’esame
congiunto, la celere definizione delle pratiche cosid-
dette “in sofferenza”, la risoluzione di questioni di
principio che potrebbero dar luogo ad azioni di con-
tenzioso diffuso e problemi di carattere particolare.
2) Le parti riconoscono l’opportunità di istituire in
sede Regionale un gruppo di lavoro permanente, che
verrà convocato almeno due volte all’anno o con la
massima tempestività possibile laddove vi sia richie-
sta di una delle parti firmatarie del protocollo, che
avrà il compito di affrontare problemi e casistiche di
carattere generale, anche al fine di dare indirizzi uni-
formi sul territorio e con lo scopo di evitare l’attiva-
zione del contenzioso su questioni che potrebbero
essere risolte in un confronto fra le parti. Al gruppo
parteciperanno i rappresentanti accreditati dei Patro-
nati o, se gli Istituti riterranno opportuno, delegati co-
muni agli stessi, il Dirigente Regionale o suo
delegato, i Dirigenti delle Sedi ed i Responsabili dei
rapporti con i Patronati.
3) Il gruppo di lavoro viene integrato anche con i
referenti dei Nuclei di Competenza Regionali ope-
ranti nelle varie aree (Previdenza, Credito, TFS).
Vengono confermati i sotto indicati funzionari
quali i responsabili dei rapporti con i Patronati a li-
vello provinciale, tra i cui compiti vi è, in particolare,
quello di facilitare l’accesso ai servizi per la consul-
tazione e documentazione delle domande:
Sede di Bari -
Sede di Brindisi -
Sede di Foggia -
Sede di Lecce -
Sede di Taranto -
I Dirigenti delle Sedi avranno cura di far espletare
le funzioni di rapporto con i Patronati anche in caso
di assenza o impedimento del referente stesso, con-
sentendo l’accesso alle informazioni e documenta-
zione nella giornata dedicata.
La Direzione Regionale Puglia Basilicata si impe-
gna a far conoscere il presente accordo alle proprie
strutture dipendenti ed a pubblicizzarlo presso gli Enti
e le Amministrazioni Pubbliche, presso gli iscritti ed
i pensionati.
I Patronati si impegnano a far conoscere l’accordo
oltre che alle proprie strutture anche alle Organizza-
zioni Sindacali.
Protocollo d’intesa traInpdap e Patronati Regionali (segue da pag. 5)
Scuola, mancano anche i supplenti“Tagli esagerati, è emergenza”
Rafascheri (Uil Scuola Bari): “La situazione è critica e dura ormai da tre anni”
pag. 7
UIL INFORMA - scUOLA/pA
pag. 7
“La situazione è estremamente delicata
e tra qualche mese rischia di diventare
drammatica qualora il trend dei tagli agli
organici non dovesse subire un brusco ridi-
mensionamento”.
Franco Rafaschieri, Segretario Provin-
ciale della UIL Scuola Bari, fa seguito al-
l’appello lanciato dall’assessore comunale
di Bari, Fabio Losito, sull’emergenza sup-
plenti. Da tempo ormai i dirigenti scolastici
devono infatti convivere con un’allarmante
scarsezza di risorse umane e finanziarie,
che impedisce la semplice sostituzione del
personale docente in malattia o in per-
messo.
“Ed è un bene che un Comune come
quello di Bari si sia reso conto della pro-
blematica – continua Rafaschieri – che del
resto è radicata da circa tre anni sul territo-
rio provinciale, non solo nella città di Bari.
Anche Grumo, Ruvo, Molfetta, Bitonto e
Palo, giusto per citare alcuni comuni, con-
vivono con tali carenze e disservizi, in
piena violazione del diritto delle famiglie
al tempo pieno”.
Non è esente da critiche neanche l’Uffi-
cio Scolastico Provinciale, reo di “negare
l’ingresso agli uffici al personale docente e
Ata chiamato a rivedere la propria do-
manda di trasferimento e di mettere a di-
sposizione dello stesso un solo funzionario,
nonostante le lunghe file che quotidiana-
mente ‘invadono’ l’USP. Considerata le cir-
costanze, dunque, la Uil Scuola non
esclude la possibilità di mobilitare i propri
iscritti e di manifestare apertamente il pro-
prio malcontento per la forte penalizza-
zione e disagio a cui le scuole, e prima
ancora le famiglie, i cittadini e contribuenti
della provincia di Bari, sono stati sottoposti
a causa della scellerata politica dei tagli
agli organici”.
Numero 21
Pervengono numerosi quesiti, da parte delle istituzioni scolastiche e degli uffici
territoriali, tesi a conoscere quale comportamento si debba tenere in occasione
della necessità dell’accertamento dell’assenza per malattia di propri dipendenti
ed a come fare fronte ai relativi oneri. Come noto, infatti, la Corte Costituzionale,
con sentenza n.207/2010, ha dichiarato l’illegittimità dell’art.17, comma 23 lett.
e), del D.L. n.78/2009, convertito nella legge n.102/2009, nella parte in cui ag-
giunge i commi 5 bis e 5 ter al D.L. n.112/2008, a sua volta convertito nella legge
n.133/2008. Per effetto di tale pronuncia sono state dichiarate incostituzionali le
suddette disposizioni che ponevano a carico delle aziende sanitarie locali gli oneri
per gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia,
facendone ricadere il costo, al contrario, sulla pubblica Amministrazione richie-
dente. Appare necessario premettere che il controllo sulla sussistenza della ma-
lattia del dipendente è obbligatorio “anche nel caso di assenza di un solo giorno,
tenuto conto delle esigenze funzionali ed organizzative”, a norma dell’art.55 sep-
ties del D.L.vo n.165/2001, come modificato dal D.L.vo n.150/2009. In conside-
razione di ciò appare evidente che le SS.LL. dovranno necessariamente disporre
l’accertamento in questione, espressamente previsto dalla disposizione normativa
sopra citata. In relazione alla questione della copertura finanziaria dei relativi
costi si precisa che, come precedentemente chiarito, questo Ufficio non gestisce
più, dall’anno 2007, i capitoli riferiti alle spese di funzionamento e di personale
delle istituzioni scolastiche, per effetto della legge n.296 del 27/12/2006, art.1,
comma 601.
Su tale argomento il M.I.U.R., D.G. per la politica finanziaria e per il bilancio,
con nota del 15/11/2010, relativa alla predisposizione del programma annuale
2011, ha precisato che “per le visite fiscali… non è attualmente previsto un fi-
nanziamento aggiuntivo ad hoc”, riservandosi di effettuare un monitoraggio a
fini conoscitivi. Appare necessario, pertanto, che le SS.LL. traggano i relativi
oneri dal finanziamento riguardante le spese di funzionamento di codesti istituti,
eventualmente programmando un accantonamento delle somme corrispondenti
alla spesa presunta per l’esercizio finanziario di riferimento. Tanto al fine di po-
tere soddisfare le richieste di pagamento delle aziende sanitarie e non incorrere
in aggravi di spesa derivanti dall’attivazione di procedure di riscossione coattiva
del credito. Analoga condotta dovrà essere tenuta dagli ambiti territoriali per le
province della regione Puglia. Non appare, tuttavia, potersi condividere la prassi,
in uso da parte di alcune aziende sanitarie, di subordinare l’effettuazione della
visita ad uno specifico impegno, da parte del dirigente scolastico, ad assolvere
all’obbligo del pagamento. Prescindendo, infatti, dalla spettanza dell’onere fi-
nanziario, tale adempimento rientra tra i compiti istituzionali del Servizio Sani-
tario che non sembra potere legittimamente rifiutare l’effettuazione dello stesso.
Si invitano le SS.LL ad evidenziare tale circostanza in caso di rifiuto all’effet-
tuazione della visita da parte dell’azienda sanitaria locale.
La Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia
Lucrezia Stellacci
Miur, spese per l’accertamentosu dipendenti assenti per malattia
“Senza certezze e finanziamenticadono anche le motivazioni”
Fiorentino (Uil Dirigenti Scolastici) parla delle conseguenze del triennio dei tagli
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UIL INFORMA - scUOLA/pA
pag. 8 Numero 21
Con l’anno scolastico
2011-12 si chiude il “triennio
dei tagli” previsti dal nefasto
articolo 64 del D.L. 112/2008,
così come convertito dalla L.
n. 133/2008. Ma al di là della
riduzione degli organici del
personale docente e ATA, in-
dubbiamente molto pesanti
per il buon funzionamento del
sistema formativo, la legge in-
nanzi richiamata ha grande re-
sponsabilità, sociale e politica,
di aver introdotto il fenomeno
della “ precarizzazione” del
personale, ivi compreso quello
di ruolo. Infatti, si diffonde
sempre più il fenomeno della
“soprannumerarietà”, che
pone i docenti e il personale
ATA nelle condizioni di dover
lasciare la sede, dove si è pre-
stato servizio per tanti anni, per essere trasferiti d’ufficio in altra sede,
per buona pace della continuità didattica. Per queste ed altre ragioni, il
Segretario generale della UIL Scuola, Massimo Di Menna, non ha sot-
toscritto il CCNI relativo al movimento del personale della scuola, in-
vocando l’organico funzionale, il solo in grado di conferire certezze e
contenuti sostanziali all’offerta formativa delle scuole autonome. Ma
la concessione dell’organico funzionale va nella direzione opposta a
quella disegnata dai Ministri Tremonti e Gelmini, che nel triennio hanno
portato via alla scuola ben otto miliardi e mezzo di Euro, senza peraltro
mai dire chiaramente come rimpiegare i risparmi per la modernizza-
zione del sistema scolastico. A tanto bisogna aggiungere l’assenza di
certezze, la caduta della motivazione, la carenza di finanziamenti, una
legislazione sfociata in molteplici contenziosi, il mancato coinvolgi-
mento degli Enti territoriali e delle realtà associative sia professionali
che sociali, che insieme non permettono di affrontare e di risolvere,
sotto i diversi aspetti, il bisogno vero di riforma emergente nella nostra
società. La politica scolastica perseguita negli anni appare sempre più
non coincidente con i bisogni delle famiglie, degli studenti, del perso-
nale e della società, i quali assistono viepiù alla riduzione del tempo
scuola, alla finta introduzione della seconda lingua comunitaria, all’in-
troduzione dell’informatica solo annunciata. E’ reale il timore che il
processo di riordino si traduca in un processo controriformistico, che
finisca per destrutturare nel tempo il sistema, non realizzandone un
altro, almeno di uguale capacità e capillarità. A giusta ragione, il CEN-
SIS, nel suo ultimo rapporto sulla situazione socia del paese, ha affer-
mato che il sistema dell’istruzione e della formazione professionale
appare ancora senz’anima e con un ruolo tutto sommato residuale, non
solo dal punto di vista quantitativo, ma anche in relazione al contributo
apportato al rilancio dell’immagine dell’offerta formativa. La vaga pro-
messa di benefici futuri, propria dei processi formativi, deve trovare
concretezza in una prospettiva certa,che oggi più di ieri manca al nostro
sistema educativo, condivisa dalla stragrande maggioranza del paese,
cominciando dal provare con i fatti la volontà comune di investire nel-
l’educazione e nella formazione e di valutare l’impatto di questi inve-
stimenti e delle scelte di campo ad essi sottese.
UIL PA Puglia
Cso Alcide De Gasperi, 270 - 70125 Bari
Tel.: 080/5648991 - Fax: 080/5648982
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UIL SCUOLA Bari
Via Dante Alighieri, 3 - 70121 Bari
Tel.: 080/5730846 - Fax: 080/5237913
Email: [email protected]
Un litro di verde in Europa costa mediamente 1,38 euro
al litro, il 13,4% in più che in Italia, secondo uno studio
dell’Adoc, una differenza di oltre 10 euro a pieno, che in
un anno si traduce in 250 euro in più di spesa per gli auto-
mobilisti italiani. “I consumatori italiani spendono circa 250
euro in più l’anno rispetto alla media europea – dichiara
Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – una differenza di spesa
notevole,che evidenzia le enormi difficoltà economiche
delle famiglie italiane.
Rispetto alla media europea da noi un litro di verde costa
il 13,4% in più. Al confine il risparmio è garantito, in Sviz-
zera si spende l’11,9% in meno, in Francia lo 0,6% in
meno, in Austria la differenza è del 6%, in Slovenia la verde
costa il 22,3% in meno. Solo in Scandinavia, in Gran Bre-
tagna, in Grecia e in Olanda il prezzo è maggiore. E con
l’introduzione dell’accisa la situazione non farà che peg-
giorare.
Un ulteriore rincaro che a fine peserà per 200 euro alle
famiglie italiane, trasformando la benzina in un bene di
“lusso”, tanto che è in costante diminuzione il numero di
automobilisti abituali, stimiamo che entro fine anno il 10%
rinuncerà all’uso della macchina per muoversi. Ribadiamo
la nostra contrarietà ad ogni aumento dei prezzi dei carbu-
ranti, invece di imporre nuove tasse avrebbero dovuto es-
sere tagliate di almeno 8 centesimi le precedenti accise. Una
soluzione, quella di intervenire su Iva e accise in modo da
ridurre i prezzi dei carburanti, di cui si era discusso anche
con il Ministro Romani. Ad ogni modo, chiediamo che il
Governo fissi un termine certo di imposizione della nuova
accisa, che non può diventare parte integrante, vita natural
durante, del prezzo della benzina come lo sono le accise
per l’Abissinia, introdotte nel 1935.”
Giovinazzo e i Photored più veloci del westOltre 2500 le multe comminate in due mesi
2.500 sono le contravvenzioni comminate in soli due mesi ad altrettanti
malcapitati dai due Photored F17D installati a Giovinazzo e nei confronti dei
quali sono emerse irregolarità nell’installazione; tra cui gli stessi pali su cui
sono stati installati e che potrebbero risultare pericolosi e senza un riscontro
di adeguati controlli.
“Multe salate e decurtazione di 6 punti dalla patente di guida sono le con-
seguenze di due strumenti di rilevazione elettronica posti a controllo di un im-
pianto semaforico considerato superfluo, in quanto installato tra una strada a
scorrimento veloce ed una arteria minore all'incrocio della statale Giovinazzo-
Molfetta”, fa presente l’Avv. Cinzia Ligustro dell’Adoc Puglia.
I famigerati apparecchi di rilevazione elettronica, installati lo scorso 4 di-
cembre dalla Italtraff srl di Manduria, stanno facendo strage di ignari auto-
mobilisti che in questi giorni, vedendosi notificare un verbale di accertamento
per la presunta violazione dell' art. 41, comma 11, in relazione all’art. 146
comma 3 del Codice della Strada, si sono rivolti all'Adoc, l’Associazione dei
Consumatori della Regione Puglia, la quale non ha potuto fare altro che de-
positare i primi ricorsi presso l'Ufficio del Giudice di Pace di Bitonto.
“Sappiamo per certo – fa notare ancora l’Avv. Ligustro – che a seguito del
sequestro probatorio dei due Photored, eseguito lo scorso 22 marzo dai Cara-
binieri di Giovinazzo, è emersa la mancanza del collaudo degli impianti da
parte dell’Ufficio tecnico dello stesso Comune, e che al controllo è risultato
sprovvisto di tale documento. A ciò si aggiungono tutti i motivi di doglianza
legati alla necessità dell’omologazione, taratura e verifica del modello Photo-
red F17D, utilizzato nel caso specifico”.
Per questi motivi l’associazione dei consumatori Adoc propone di inoltrare
ricorso al Giudice di Pace competente nel termine di sessanta giorni dalla no-
tifica del verbale.
Per le informazioni del caso sono a disposizione la sede regionale di Bari
in Corso Alcide De Gasperi n. 270, tel. 080/5025248, fax 080/5018967, ovvero
l’indirizzo di posta elettronica [email protected], o le stesse sedi di Molfetta,
in via Fiume 13/A, nei giorni di lunedì e mercoledì dalle ore 16,30 alle ore
18,00, tel. 080/3349279, e-mail [email protected] e quella di Giovi-
nazzo, in Via Balilla n. 5, aperta nel pomeriggio.
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UIL INFORMA - AdOc
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Tante irregolarità riscontrate nell’installazione dei sistema di rilevazione di velocità
Adoc Nazionale denuncia“Benzina italiana troppo caradanno di 200 euro a famiglia”
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Corso Alcide De Gasperi, 270 - 70125 BariTel.: 080/5025248 - Fax: 080/5018967
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UIL TURISMO COMMERCIO SERVIZIvia Camillo Rosalba, 47/0 - 70124 BariTel.: 080/5227763 - Fax: 080/5212326
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Per informazioni su ricorsi rivolgersi alle sedi Adoc di Giovinazzo e Molfetta
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UIL INFORMA - ItAL/IMMIgRAzIONe
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Si è tenuta lo scorso 5 aprile, presso la sede della UIL Nazionale, la
prima riunione del Coordinamento Nazionale Immigrazione, struttura
permanente di confronto tra territori, categorie e servizi sulla tematica
dell’immigrazione, la cui costituzione è stata acquisita nell’ambito del
XV Congresso nazionale della UIL. Preparata per tempo, con l’invio di
circolari e documentazione, e con la designazione da parte delle strutture
dell’Organizzazione (regionali e categoriali) di un quadro/funzionario
partecipante alle riunioni nazionali ed ai gruppi di lavoro, la giornata è
iniziata con un dibattito aperto sul tema di grandissima attualità che ri-
guarda l’emergenza flussi migratori provenienti dal Mediterraneo. Nella
sua introduzione, il Coordinatore nazionale Giuseppe Casucci, ha rile-
vato come “i rivolgimenti in corso nella sponda Sud del Mediterraneo e
l’impatto che essi stanno già avendo in Italia, assomigliano sempre di
più ad un rimescolamento sostanziale degli equilibri in quell’area e ci
costringono a guardare ai destini dell’Africa con un’attenzione maggiore
e con un atteggiamento meno distaccato verso la sorte dei popoli in quel
continente”. “Intorno a noi – ha continuato l’oratore - è in corso una me-
tamorfosi di cui è difficile almeno per ora decifrare i contorni. Appare
chiaro che gli strumenti ordinari non sono sufficienti a far fronte ad una
situazione dai caratteri inusuali e difficilmente prevedibili”. Casucci ha
poi ricordato come la UIL abbia suggerito - da subito – la necessità di
non affrontare con strumenti ordinari una situazione che rivelava caratteri
fuori dal comune. In effetti, sin dal 2001, proprio per gestire situazioni
di esodo massivo, la Commissione europea ha previsto una specifica di-
rettiva (la 2001/55/CE sulla protezione temporanea, poi recepita da noi
con il D.lgs. n. 85 del 2003), dispositivo concepito proprio per rispondere
ad eventi di afflusso massiccio di immigrati o profughi. Ancora: esiste
l’art. 20 del testo unico sull’immigrazione che tratta di protezione tem-
poranea. “Sappiamo – ha detto l’oratore - che la maggior dei tunisini ar-
rivati sono migranti economici. Sappiamo anche che ne possono arrivare
molti altri e che la situazione non può essere risolta attraverso l’uso di
espulsioni di massa, tra l’altro proibite dalle normative internazionali”.
Per quanto riguarda gli aspetti interni su cui la riunione del 5 aprile era
stata convocata, l’oratore ha ricordato che essa doveva: “da un lato for-
malizzare la nascita del Coordinamento Nazionale Immigrazione, dal-
l’altro definirne i caratteri, le funzioni e gli strumenti operativi”. “In
questo senso – ha detto il coordinatore - è necessario rispondere a tre
domande: a) Cosa esso dovrà essere; B) Quali obiettivi si propone; Quale
modus operandi intende darsi”. “Queste domande, ha concluso l’intro-
duzione, hanno a che fare con tantissimi quesiti – oggetto del dibattito -
che hanno a che vedere con la composizione della struttura, le aree di
lavoro che si intendono approfondire, i traguardi che la UIL intende darsi
a breve, media o lunga scadenza; il funzionamento pratico attraverso la
creazione di un gruppo di lavoro più ristretto, la scadenza degli incontri
e tante altre domande”. Aspetti che sono poi stati oggetto di una specifica
comunicazione. L’ospite invitato a intervenire era Christopher Hein, di-
rettore del Consiglio italiano per i rifugiati, di cui la UIL è socio fonda-
tore. Una Onlus attivissima sul tema dei richiedenti asilo, profughi e
aventi diritto a protezione umanitaria. Nel suo intervento Hein ha spie-
gato la composizione e le funzioni del CIR attualmente impegnate so-
prattutto nelle aree del Maghreb e Mashrek, oltre a offrire servizi presso
i Cara (centri di assistenza per i rifugiati), nei principali aeroporti e città
di confine, compresa Lampedusa. Il direttore del CIR ha ricordato che
in Nord Africa ci si trova oggi di fronte a un quadro di rivolgimenti non
comuni, forse solo paragonabili alla caduta del muro di Berlino 22 anni
fa. “Per la prima volta – ha detto – i popoli dell’intera fascia del Medi-
terraneo (dalla Tunisia, al Marocco, alla Libia, alla Siria, Egitto, ecc.) si
sono ribellati a regimi dispotici ed hanno chiesto apertamente di avere
governi democratici, eletti dal popolo ed un progresso sociale capace di
far uscire milioni di persone da una condizione di miseria endemica e
negazione di una vita e di un futuro migliori”. “L’impatto che queste
<rivoluzioni> hanno sull’Europa (ed in particolare sull’Italia) in termini
di esodo, non può – ha detto il direttore del CIR – essere trattato come
una normale evoluzione migratoria. Si tratta di eventi eccezionali che
vanno affrontati con strumenti adeguati”. In questo senso, Hein condi-
vide le posizioni della UIL per l’utilizzo della direttiva 2001/55/Ce sulla
protezione temporanea, dispositivo ratificato dall’Italia nel 2003, che
consente di concedere un permesso temporaneo di un anno (rinnovabile
a due) per ragioni umanitarie a chi scappa da situazioni di guerra, rivo-
luzioni o gravi rivolgimenti sociali. Hein ha rilevato, comunque, come
l’attivazione della procedura del permesso di soggiorno per protezione
temporanea da parte della sola Italia, non sia sufficiente in quanto - per-
ché i migranti in possesso di
questo permesso possano circolare e lavorare nell’intera area Schen-
gen - bisogna che la procedura sia attivata anche dagli altri Paesi, magari
attraverso indicazioni della stessa Commissione Europea. “E’ importante
comunque che il governo italiano abbandoni l’idea di rimpatri coattivi
e massivi, ha detto Hein, rendendosi conto che essi sono prima di tutto
illegittimi ma anche materialmente impossibili. “In questa situazione,
ha concluso il direttore del CIR, è difficile poter distinguere dalla con-
dizione di rifugiato a quella di migrante economico, vista la complessità
della situazione nell’area Nordafricana”. Dopo un partecipato dibattito
che ha visto interventi da parte di Chabaaani Abderazak (“gli accordi
Italia-Tunisia sono stati fatti con un dittatore ed oggi è difficile avere ga-
ranzie di controllo da un governo in transizione”), Pier Giorgio Gui (“la
legge 94 si è rilevata assolutamente inadatta a gestire eventi eccezionali
quali quelli in corso nel Mediterraneo”), Felicitè Ngo Tonye (“durante
la crisi in Kosovo abbiamo avuto più profughi ma non si è vista l’assoluta
improvvisazione che regna oggi”), Lorenzo Cestari (che ha invitato ad
iniziative sindacali unitarie) e Pierluigi Paolini (“abbiamo un Paese che
non recepisce le direttive UE e una UE che non ha mai elaborato una
vera politica comunitaria sull’immigrazione”), ha concluso questa prima
parte della riunione il segretario confederale Guglielmo Loy. Il dirigente
Uil ha subito rilevato come “sia necessario trovare una sintesi tra rispetto
dei diritti della persona, tolleranza e capacità di accoglienza da parte
dell’Italia, mostrando anche attenzione anche alle sensibilità dell’opi-
nione pubblica, spesso troppo condizionabile dagli avvenimenti di cro-
naca e la loro rappresentazione mediatica”. “Purtroppo- ha continuato
Loy - in questi casi vale sempre una doppia morale nei giudizi che
diamo, spesso legata al fatto che l’avvenimento ci tocchi direttamente o
meno”. Il dirigente UIL ha confermato il favore della nostra Organizza-
zione alla direttiva sulla protezione temporanea a carattere umanitario,
ricordando però che la maggior parte dei profughi tunisini vogliono rag-
giungere parenti ed amici in altri Paesi europei e che se la direttiva non
verrà attivata in tutta l’area Schengen, il fatto che lo faccia l’Italia si di-
mostrerà condizione necessaria ma non sufficiente. Il segretario confe-
derale UIL ha lanciato la proposta che sia la Confederazione europea
dei sindacati a fare pressione sulla Commissione Europea e sugli Stati
membri perché la protezione temporanea abbia valore esteso all’area
Schengen. Loy ha concluso rilevando come la direttiva sia un rimedio
del tutto temporaneo: “bisogna anche lavorare – ha detto - per aiutare
l’economia tunisina a ripartire, dando una chance alla fragile democrazia
di quell’area di consolidarsi”; “un compito – ha concluso – che spetta
all’Europa in quanto tale”. (Continua a pag. 11)
Coordinamento Nazionale Immigrazione UILOrganizzazione ed emergenza Meditarraneo
pag. 11
UIL INFORMA - ItAL/IMMIgRAzIONe
pag. 11 Numero 21
(segue da pag. 10)
La seconda parte della riunione ha visto un contributo di Michele
Berti, Resp.le immigrazione della UIL Friuli Venezia Giulia che ha de-
lineato le possibili caratteristiche che il costituendo coordinamento do-
vrebbe avere al fine di rispondere alle esigenze poste alla UIL dalle
nuove sfide del fenomeno migratorio. Per Berti In Italia, il fenomeno
immigrazione appare da anni mal governato. Da qui la necessità di cam-
biare approccio per evitare che la presenza degli stranieri nel nostro paese
degeneri in tensioni e conflitti. Per l’oratore “bisogna agire contempo-
raneamente su due piani:
1. un’ottica di “riduzione del danno” (contenimento del fenomeno
dell’immigrazione irregolare e gestione delle situazioni emergenziali,
per portarle progressivamente a risoluzione);
2. un’ottica di “prevenzione” (costruire un sistema di governo reale
del fenomeno, che consenta a chi arriva regolarmente e a chi già vive in
Italia di potersi integrare pienamente, assumendosi – a prescindere dal
possesso della cittadinanza italiana o meno – diritti e doveri propri della
comunità delle persone che vivono nel nostro paese).
“In questo quadro la UIL dimostrerà di essere un valore aggiunto, che
può portare il dibattito sull’immigrazione su posizioni maggiormente
realistiche e in grado di garantire politiche efficaci e di lunga durata”.
“Da questo punto di vista, ha detto l’oratore - il Coordinamento Na-
zionale Immigrazione della UIL è per noi lo strumento per valorizzare
dentro e fuori l’organizzazione tutta quella sensibilità che già esiste e
che non si riconosce in posizioni troppo estremistiche, ma che non sa
come esprimersi, perché non trova una sponda sufficientemente visi-
bile”. Ma il Coordinamento Nazionale sull’Immigrazione è anche una
struttura a servizio di tutto l’Universo UIL, della confederazione, delle
sue categorie e dei suoi servizi, che dovrà agire a 360°, su questi possibili
ambiti: i diritti degli stranieri e le discriminazioni; il linguaggio sull’im-
migrazione (l’intolleranza e la paura del diverso iniziano da come di lui
si parla). costruzione di un network di esperti giuristi, pronti a sostenere
ricorsi pilota, che possano ristabilire diritti in armonia con la Costituzione
Italiana e la legislazione comunitaria; la formazione (fornire ai quadri
della UIL, italiani e stranieri, strumenti per interpretare la legislazione
specifica sull’immigrazione); la presenza degli stranieri nella UIL (capire
chi sono e quanto “pesano” dentro l’organizzazione); l’associazionismo
nell’universo UIL (come possono le associazioni degli stranieri della
UIL esistere, essere utili e sinergiche con le strutture della UIL).
E’ seguito un contributo di Piero Bombardieri dell’Ital nazionale sugli
aspetti discriminatori che ancora esistono - in materia di previdenza -
per gli stranieri che decidano di ritornare definitivamente nel
proprio Paese prima dei 65 anni. Argomento tornato di attualità in ra-
gione della proposta di legge presentata alla Camera da 60 deputati per
richiedere il ripristino dell’Istituto del rimborso dei contributi previden-
ziali versati in favore dei lavoratori stranieri che lascino a titolo definitivo,
il territorio italiano.
Per l’oratore “questo disegno di legge suscita molte perplessità. Non
solo per il contesto radicalmente mutato rispetto all’epoca in cui era vi-
gente l’originario istituto del Rimborso dei contributi, ma soprattutto
perché prevedere questa facoltà ad una parte di lavoratori, oggi così
estesa, mentre per diritto è preclusa ai lavoratori italiani, produrrebbe un
fenomeno discriminatorio all’incontrario, e sicuramente un pronuncia-
mento di censura, proprio per la disparità di trattamento, da parte della
Corte Costituzionale”.
Per Bombardieri “bisogna eliminare gli elementi di discriminazione
tutt’ora presenti nelle prestazioni previdenziali in favore dei lavoratori
stranieri, agendo su altre leve”: innanzitutto garantendo una lettura esten-
siva della norma già vigente della legge Bossi Fini che sancisce al com-
pimento dei 65 anni l’erogazione ai lavoratori stranieri rimpatriati di una
prestazione pensionistica, a prescindere dal limite minimo di 5 anni di
contribuzione versata. Prevedendo cioè la possibilità che l’esenzione dal
minimo contributivo venga esteso anche ai lavoratori stranieri che hanno
iniziato a lavorare in Italia prima del 1996.
“In secondo luogo riprendendo la sottoscrizione di Convenzioni In-
ternazionali con i principali Paesi da cui provengono i lavoratori stranieri.
La stipula di queste Convenzioni, certo onerose per l’Italia ma con costi
nettamente inferiori a quelli prevedibili con la reintroduzione del rim-
borso dei contributi, avrebbe l’indubbio pregio di consentire ai lavoratori
migranti di poter recuperare e totalizzare tutti periodi di lavoro e contri-
buzione versata in Italia e nel Paese di origine”. Bisogna rinforzare, nel
contempo, i controlli sull’evasione contributiva in danno ai lavoratori
stranieri, i quali in presenza di Convenzioni Internazionali sottoscritte,
hanno tutto il primario interesse a non rimanere vittime di questo tipo di
evasione”. La seconda parte della mattinata ed il primo pomeriggio sono
stati dunque dedicati a discutere degli strumenti che la UIL ha ed intende
darsi per dare risposte puntuali ed efficaci al tema immigrazione. Dunque
anche sulla natura, le funzioni e la composizione che il Coordinamento
dovrà avere, nonché le prime scadenze da costruire, tra cui l’Assemblea
Nazionale UIL sull’immigrazione. Impossibile qui dare conto di tutti gli
interventi che sono stati numerosi: vale la pena di citare Pilar Saravia
della UIL Lazio, Hassan El Mazi di Reggio Calabria, Qamil Zejnati di
Prato, Luciana del Fico e Celeste Ramos della Campania, Maria Lau-
renza della Uila, Leopoldo Saracino della Puglia, Paolo Palumbo della
Basilicata, Karen Basile e Salvatore Laterra della UIL Sicilia, Artan Mul-
laymeri della UIL/ SGK di Bolzano, Ilaria Capucci della Uil di Ravenna
e Julia Andujar delle Marche e molti altri. Per quanto riguarda gli aspetti
organizzativi e decisionali possiamo dire che:
a) partecipanti al coordinamento: a questo strumento di confronto par-
tecipa un rappresentante per Unione Regionale, uno per categoria, uno
per l’Ital e uno per il Caf. In qualche caso è stato indicato un titolare ed
un supplente. Al coordinamento sono stati designati 31 funzionari titolari
(19 dai territori, 11 dalle categorie e uno dall’Ital), cui vanno aggiunti 11
supplenti, oltre ai componenti il Dipartimento Nazionale Politiche Mi-
gratorie. Quindici componenti sono donne e 14 sono cittadini non nati
in Italia. In linea di massima il Coordinamento si riunirà due volte al-
l’anno, salvo urgenze possibili.
b) tavoli di lavoro: sono stati indicati cinque possibili tavoli di lavoro
su temi considerati essenziali per l’Organizzazione. Questi i tavoli di la-
voro: Diritti e discriminazioni (gestiti da Pier Giorgio Gui e Maria Lau-
renza); Il linguaggio dell’Immigrazione (Angela Scalzo ed Eschly
Borja); Network legale e tematiche giuridiche (Michele Berti e Karen
Basile); Formazione ed associazionismo (Piero Bombardieri e Maura
Tabacco); L’immigrazione nella UIL (Felicitè Ngo Tonye e Giuseppe
Casucci).
c) Gruppo di lavoro ristretto: si è proposta la creazione di un gruppo
di quadri e funzionari, con il compito di dirigere i tavoli di lavoro, sti-
molare il confronto e le attività del coordinamento, e gestirne gli impegni
e presentazione di proposte, in stretto rapporto con il Dipartimento Po-
litiche Territoriali e Migratorie. Componenti del gruppo di lavoro ristretto
sono stati proposti:
1) Chabaani Abderazak (Uil Sardegna);
2) Karen Basile (Uil Sicilia);
3) Michele Berti (Uil Friuli VG);
4) Piero Bombardieri (Ital nazionale);
5) Beppe Casucci (Uil Nazionale);
6) Pier Giorgio Gui (Uilca Piemonte);
7) Felicitè Ngo Tonye (Uiltucs Lombardia);
8) Pilar Saravia (Uil Lazio);
9) Angela Scalzo (Uil Nazionale);
10) Qamil Zejnati (Uil Toscana).
(Continua a pag. 12)
pag. 12
UIL INFORMA - ItAL/IMMIgRAzIONe
pag. 12 Numero 21
(segue da pag. 11)
Una prima riunione del gruppo ristretto di lavoro verrà convocata
entro i primi giorni di maggio al fine di organizzare i tavoli di approfon-
dimento, gli strumenti di lavoro e i primi appuntamenti da programmare,
a cominciare dall’Assemblea Nazionale UIL sull’Immigrazione. La riu-
nione è stata conclusa dal Segretario Confederale Guglielmo Loy. Il di-
rigente UIL ha messo l’accento sull’alta qualità del lavoro svolto dalla
UIL e dall’Ital in questi ultimi anni in materia di tutela e valorizzazione
del lavoro immigrato e difesa dei diritti fondamentali della persona. “La
UIL – ha detto l’oratore – è da tempo ben cosciente delle trasformazioni
<davvero epocali> in atto nella società e nel nostro mercato del lavoro”.
Loy ha citato i dati Inail, secondo i quali, dal 2000 al 2010, oltre il 16%
dei nuovi rapporti di lavoro avviati, sul totale nazionale, riguardava cit-
tadini stranieri. Quota salita al 19% nel periodo che va da gennaio 2009
al 30 giugno 2010 (pari a 2,7 milioni – 1,5 milioni uomini, 1,2 milioni
donne). In un anno molto pesante per l’occupazione – quale il 2009 –
ben 1.100.000 nuovi rapporti di lavoro “etnici” sono stati avviati a vario
titolo”, ha detto Loy. Oggi in Italia, secondo dati Inail, esistono circa 3,4
milioni di stranieri assicurati, cifra che equivale al 13,6% del totale degli
occupati. Vi sono settori produttivi dove la presenza immigrata (dalla
UE e dai Paesi Terzi) è aumentata drammaticamente con punte del 40%
in agricoltura e edilizia, mentre in settori come l’assistenza alla persona
oltre l’80% degli occupati è ormai proveniente da Paesi esteri. Anche il
comparto del commercio e dei servizi registra da tempo una crescita
esponenziale del lavoro etnico. “In questo senso, la UIL ha compreso
per tempo delle grandi trasformazioni in corso e la necessità di adeguare
la politica e gli strumenti della nostra Organizzazione al fine di rispon-
dere con tempismo ed efficacia alle grandi nuove sfide che vengono
dalla globalizzazione”.
In effetti, ha ricordato Loy, nell’ultimo decennio il Dipartimento po-
litiche migratorie della Uil ha investito in strumenti nuovi, politiche ed
attività, capaci di dare risposte sul piano della comprensione e della “go-
vernance” del fenomeno migratorio ed ha promosso (da sola o con altri
sindacati ed associazioni) campagne di lotta contro il lavoro nero, in par-
ticolare etnico e campagne di sensibilizzazione della pubblica opinione
sulla necessità di combattere il razzismo e valorizzare il lavoro degli
stranieri. D’altro canto, sul piano interno si sono accelerate le condizioni
per una maggiore integrazione dei quadri immigrati nella UIL, a livello
aziendale, territoriale e categoriale. Loy ha citato le buone pratiche in
corso in categorie di punta quali la Uila, la Feneal, la Uiltucs, volte ad
aprire l’organizzazione alla presenza di questi nuovi cittadini e lavoratori,
ma anche indirizzate a combattere episodi di dumping sociale spesso
prodotto dall’economia sommersa e dall’uso ampio di lavoro nero et-
nico. Non è mancato poi un caloroso riferimento al grandissimo impegno
mostrato dal nostro patronato l’Ital che – con le attività di assistenza alle
pratiche relative ai decreti flussi, ai rinnovi del permesso di soggiorno
ed ai ricongiungimenti familiari - hanno dato sostegno ogni anno alle ri-
chieste di oltre 100 mila immigrati. Loy ha ricordato, comunque, che la
crisi economica ha messo sotto stress in qualche caso le condizioni di
vivibilità stessa di molti immigrati. Nel 2010 abbiamo registrato un au-
mento di 104 mila disoccupati tra gli stranieri cui vanno aggiunti 213
mila lavoratori stranieri inattivi. Forte anche l’aumento della cassa inte-
grazione (che colpisce molto gli immigrati) e l’indennità di disoccupa-
zione e mobilità. Proprio per evitare un aumento del lavoro nero etnico,
già molto presente nella nostra economia, Loy ha spiegato l’iniziativa
sindacale di chiedere al Governo di considerare le indennità di mobilità
e disoccupazione, reddito valido ai fini del rinnovo del permesso di sog-
giorno. “L’obiettivo – ha detto il segretario confederale UIL – è allungare
la durata del permesso di soggiorno per ricerca di nuova occupazione”.
Tra le battaglie avviate dalla Uil, in questi anni, Loy ha anche ricordato
la collaborazione continua con l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni
Razziali, al fine di combattere le disuguaglianze di trattamento, le in-
coerenze ancora esistenti nelle normative e naturalmente ogni episodio
di razzismo e xenofobia. Il dirigente UIL ha ricordato che “le condizioni
di debolezza strutturale dei lavoratori stranieri, alla luce della normativa
in vigore, finisce in qualche modo per pesare sulla qualità ed il livello di
remunerazione dell’occupazione stessa. Ed in effetti, secondo molti
studi, nel 2009 gli stipendi dei lavoratori stranieri sono risultati in media
del 23% inferiori a quelli dei lavoratori italiani, a parità di mansione”.
La durezza delle norme, secondo la UIL, è spesso solo servita a de-
teriorare le condizioni di lavoro e di vita di migliaia di stranieri, lasciando
spazio a forme di sfruttamento anche gravi, come ben testimoniano si-
tuazioni estreme nell’agricoltura, ma anche il numero eccessivo di inci-
denti sul lavoro che hanno coinvolto stranieri in settori come le
costruzioni (nel 2009 il 16,4% degli infortuni sul lavoro ha riguardato
gli immigrati), nonché l’imponderabile mondo dei servizi alla persona,
dove non sono infrequenti gravi episodi di mobbing, sequestro dei do-
cumenti personali o peggio. Ancora: “largamente sottoutilizzate risultano
le professionalità degli stranieri conseguite all’estero”. Per l’Istat nel
2009, solo il 4,6% del totale dei lavoratori stranieri che avevano conse-
guito nel loro Paese un titolo di studio, risultava averne chiesto il rico-
noscimento. A dimostrazione non solo dei lavori poco qualificati in cui
sono in maggioranza impegnati gli immigrati, ma anche della rassegna-
zione al brain waste praticato dall’Italia verso professionalità che po-
trebbero essere preziose per il nostro Paese. Esistono poi condizioni
oggettivamente discriminatorie che influiscono sia sulla possibilità di
accesso al lavoro, sulla qualità e quantità remunerata, sia sui percorsi di
carriera che per gli stranieri appaiono più difficili rispetto ai loro colleghi
italiani. Per Loy “lo svantaggio maggiore viene anche dagli effetti della
normativa (e dalla sua farraginosità) sulle condizioni di lavoro e di vita.
Il fatto che il permesso sia strettamente legato al lavoro, rende debole
l’immigrato nella contrattazione con il suo datore. E spesso egli rinuncia
a richieste salariali o di miglioramento di carriera, in cambio della cer-
tezza di rinnovo del permesso di soggiorno”. Il segretario ha infine con-
cluso riassumendo le iniziative della UIL con Cgil e Cisl e le associazioni
imprenditoriali per l’applicazione delle direttive UE sui rimpatri e contro
il lavoro irregolare. Per quanto riguarda le funzioni del Coordinamento
Immigrazione UIL, Loy si è detto sicuro che questo strumento darà un
forte impulso alla presenza di quadri stranieri nella nostra Organizza-
zione (a tutti i livelli) ed alla coscienza della stessa UIL sulla sfida che
viene dal mercato del lavoro futuro, sempre più multi etnico e multi cul-
turale. E’ auspicabile – ha chiuso Loy – che anche a livello regionale si
possano sviluppare adeguate forme di coordinamento tra i vari territori
e categorie in modo da sostenere e valorizzare le attività promosse.
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