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NTC2008) ASPETTI GENERALI, RELAZIONE E METODOLOGIE DI CALCOLO, MATERIALI, COLLAUDO Prof. Ing. Antonio CAPSONI

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NTC2008) ASPETTI GENERALI, RELAZIONE E METODOLOGIE DI CALCOLO, MATERIALI, COLLAUDO

Prof. Ing. Antonio CAPSONI

NTC 2008 – Responsabilità, Relazione e metodologie di calcolo, Materiali, Collaudo

Le NTC2008

� raccolgono in un unico testo organico norme precedentemente ripartite in più decreti

� introducono tuttavia significative novità e aspetti precedentemente non considerati

� sono essenzialmente prestazionali (basate su concetti quali vita utile, sicurezza, funzionalità, durabilità)

� normano, finalmente, tutti i materiali da costruzione comuni

� si “integrano” con la normativa sovranazionale e con gli Eurocodici

� mantengono qualche necessario legame con un “Italico passato”

� “sdoganano” definitivamente la sismica

� aprono ai “nuovi materiali”

� disciplinano in modo rigoroso la redazione dei progetti esecutivi delle strutture

� ecc, ecc ………………….

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Oltre agli aspetti tecnici, le NTC contengono anche significative novità per quanto concerne le responsabilità ed il controllo degli adempimenti. Esse individuano infatti con maggior precisione le responsabilità dei vari operatori che intervengono nella realizzazione di

un’opera strutturale. Il controllo degli adempimenti tecnico-amministrativi che competono a ciascuna figura chiave del processo

(progettista, costruttore, direttore dei lavori e collaudatore) è reso tracciabile e l’inadempienza verso gli obblighi di legge è

individuata dal previsto sistema di verifiche incrociate.

Le NTC completano quindi in tal senso il “corpus” legislativo definito dalla Legge 1086/71 (strutture in c.a., c.a.p. e a struttura

metallica), dalla Legge 64/1974 (sismica) e dal “Testo Unico dell’Edilizia” (DPR 380/2001).

Gli aspetti più importanti ed innovativi riguardano gli obblighi del Progettista che, oltre al calcolo strutturale degli elementi,

è tenuto a dare indicazioni sulla posa in opera, sulla stagionatura e sulle caratteristiche del calcestruzzo (in particolare, deve

indicare il valore della Rck che tenga conto anche della durabilità della struttura in relazione all’ambiente dove sorge l’opera e la

vita di servizio precisata nel progetto). Accanto a questi obblighi le Norme Tecniche per le Costruzioni lasciano al Progettista la

possibilità e la responsabilità della scelta di altra letteratura tecnica consolidata o ad altre normative internazionali.

Insomma le nuove NTC definiscono chi deve fare che cosa e nel contempo lasciano aperta la scelta sul come fare, sostituendo all’impostazione prevalentemente prescrittiva (e scarna) delle norme precedenti un’impostazione

essenzialmente prestazionale .

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RIFERIMENTI TECNICI

� Le NTC forniscono i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere.

� Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni, per quanto non espressamente specificato, si può fare riferimento a normative di comprovata validità e ad altri documenti tecnici

In particolare forniscono sistematico supporto applicativo i seguenti documenti:

� Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendici Nazionali o, in mancanza di esse, nella

forma internazionale EN;

� Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea;

� Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.

Inoltre, in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle presenti norme e per quanto con esse non in contrasto,

possono essere anche utilizzati:

� Istruzioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLL);

� Linee Guida del Servizio Tecnico Centrale del CSLL;

� Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale e successive modificazioni del

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come licenziate dal CSLL;

� Istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Possono essere utilizzati anche altri codici internazionali, purché sia dimostrato che garantiscano livelli di sicurezza non inferiori

a quelli delle presenti Norme tecniche.

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SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE

Le opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con precisato livello di sicurezza (definito in termini probabilistici).

La sicurezza e le prestazioni di un’opera o di una parte di essa devono essere valutate in relazione agli stati limite che si possono

verificare durante la vita nominale.

Stato limite è la condizione superata la quale l’opera non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata.

In particolare le opere e le varie tipologie strutturali devono possedere i seguenti requisiti:

� sicurezza nei confronti di stati limite ultimi (SLU) (capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o

parziali, che possano compromettere l’incolumità delle persone ovvero comportare la perdita di beni, ovvero provocare gravi

danni ambientali e sociali, ovvero mettere fuori servizio l’opera);

� sicurezza nei confronti di stati limite di esercizio (SLE) (capacità di garantire le prestazioni previste per le condizioni di

esercizio);

� robustezza nei confronti di azioni eccezionali (capacità di evitare danni sproporzionati rispetto all’entità delle cause

innescanti quali incendio, esplosioni, urti).

� durabilità (definita come conservazione nel tempo delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali e delle strutture).

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Le NTC introducono quindi (per la prima volta) il concetto di “Robustezza Strutturale” (viceversa già presente da tempo in

molte altre norme nazionali e non).

Robustezza é la capacità della struttura di sopportare danni locali provocati da singoli eventi eccezionali (e.g. incendi, esplosioni

ed urti) senza subire un collasso totale, ovvero con un degrado di prestazioni non sproporzionato alla causa che lo a provocato (è

quindi responsabilità del progettista individuare i possibili scenari prevedibili, la eventuale concomitanza con altre azioni

variabili, la scelta degli strumenti per garantire la robustezza ad esempio aumentando l’iperstaticità e la duttilità della struttura,

compartimentandola, oppure prevedendo delle barriere di schermatura alle azioni).

e.g. Ronan Point Skyline Plaza

Le NTC richiedono poi la valutazione progettuale della “Durabilità” in forma prescrittivi e coerente con il concetto di vita

utile. E’ una proprietà essenziale affinché i livelli di sicurezza vengano mantenuti durante tutta la vita dell’opera, e deve essere

garantita, in presenza di manutenzione ordinaria, attraverso una opportuna scelta dei materiali e un opportuno dimensionamento

delle strutture, comprese le eventuali misure di protezione e manutenzione. I prodotti ed i componenti utilizzati per le opere

strutturali devono essere chiaramente identificati in termini di caratteristiche meccanico-fisico-chimiche e dotati di idonea

qualificazione.

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E LE TENSIONI AMMISSIBILI?

In generale le NTC impongono di adottare il metodo agli stati limite.

E’ tuttavia ammesso l’impiego della tradizionale verifica alle tensioni ammissibili per costruzioni di minore importanza (tra cui

tipo 2 e Classe d’uso II), cui risulta riconducibile tanta parte dell’edilizia residenziale.

Per tali verifiche si deve fare riferimento al DM 14.02.92 (strutture in calcestruzzo e in acciaio), al DM 20.11.87 (strutture in

muratura) ed al DM 11.03.88 (per le opere e i sistemi geotecnica). Le azioni sismiche debbono essere valutate assumendo il grado

di sismicità S=5 con riferimento al DM 16.01.1996 e relativa Circolare del 10.04.97.

Tali norme si debbono in tal caso applicare integralmente, salvo per i materiali e i prodotti, le azioni e il collaudo statico, per i

quali valgono le prescrizioni riportate nelle NTC.

Il metodo in questione non é previsto per le strutture in legno.

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COSTRUZIONI DI ALTRI MATERIALI

I materiali non tradizionali o non trattati nelle NTC possono essere utilizzati per la realizzazione di elementi strutturali od opere, previa autorizzazione del Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici,

autorizzazione che riguarderà l’utilizzo del materiale nelle specifiche tipologie strutturali proposte sulla base di procedure definite

dal Servizio Tecnico Centrale.

Le NTC esplicitano i seguenti materiali:

� calcestruzzi di classe di resistenza superiore a C70/85, � calcestruzzi fibrorinforzati � acciai da costruzione non previsti in § 4.2 (e.g. limite di snervamento > 460 N/mm

2)

� leghe di alluminio, leghe di rame � travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto di calcestruzzo collaborante (tipo “REP”)

� materiali polimerici fibrorinforzati � pannelli con poliuretano o polistirolo collaborante � materiali murari non tradizionali � vetro strutturale � materiali diversi dall’acciaio con funzione di armatura da c.a. � ………????...........

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ADEMPIMENTI

Il Progettista

� Deve indicare nel progetto le caratteristiche dei materiali da impiegare in relazione alle esigenze strutturali, esecutive ed

ambientali dell’opera (ad esempio per il calcestruzzo devo essere certamente precisati: classe di resistenza, classe di

consistenza, diametro max dell’aggregato in conformità con il copriferro, classe di esposizione).

� Deve dichiarare nel progetto, e di concerto con il Committente, la vita utile VR della struttura (VR = vita nominale*classe

d’uso = VR*CU). Tale assunto rappresenta un significativo cambiamento rispetto alle precedenti norme di legge. Da esso

dipende la definizione di alcune delle azioni di progetto da considerare nel dimensionamento (sisma, vento, piene, ……)

Se il Committente è una pubblica amministrazione, un ente pubblico o un’industria, non avrà difficoltà nell’indicare al Progettista con quale Classe

di costruzione debba essere identificata la struttura in corso di progettazione.

Se invece il Committente è privato, si deve intendere che sia il Progettista ad intervistare il Committente per interpretarne la volontà circa la vita

attesa di servizio in base alle esigenze espresse sull’attività destinata a queste costruzioni.

In ogni modo, alla scadenza della vita utile di servizio dichiarata in progetto e valutata a partire dalla fine della costruzione ovvero dalla data del

collaudo statico, la struttura dovrà essere sottoposta ad una nuova valutazione della sicurezza così come descritto dettagliatamente nel cap.8 delle NTC

“Costruzioni esistenti”.

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� Deve, tenuto conto delle peculiarità dell’opera, del clima e delle tecnologie costruttive adottate, definire le regole esecutive

(cautele da adottare per gli impasti, posa in opera, maturazione dei getti e disarmo degli elementi strutturali - parr. 4.1.7 e

11.2.1 NTC). Come è consuetudine di queste NTC, mentre viene fatto esplicito obbligo di descrivere tali regole esecutive, si

lascia parimenti libertà nell’utilizzo di norme nazionali o internazionali per i dettagli esecutivi (il Progettista potrà ad esempio

fare utile riferimento alla UNI EN 13670-1 “Esecuzione di strutture in calcestruzzo – Requisiti comuni”, così come a Linee

Guida, alle ENV, alle DIN, alle raccomandazioni ACI, …………..).

� Deve, definire gli scenari di progetto, i sovraccarichi, i criteri di calcolo e verifica, nonché, di concerto con il Committente, gli

specifici Stati Limite di Esercizio il cui superamento corrisponde alla perdita di una particolare funzionalità che condiziona o

limita la prestazione di progetto dell’opera (e.g. “comfort” d’utilizzo). Le NTC introducono inoltre il concetto di Robustezza Strutturale (già presente in molte norme), intendendo con essa la capacità della struttura di sopportare danneggiamenti locali

provocati da singoli eventi eccezionali (e.g. incendi, esplosioni ed urti) senza subire un collasso totale, ovvero con un degrado

di prestazioni non sproporzionato alla causa che lo a provocato (è responsabilità quindi del progettista individuare i

possibili scenari prevedibili, la eventuale concomitanza con altre azioni variabili, la scelta degli strumenti per garantire la

robustezza ad esempio aumentando l’iperstaticità e la duttilità della struttura, compartimentandola, oppure prevedendo delle

barriere di schermatura alle azioni).

� Deve, definire i requisiti e le caratteristiche di durabilità della struttura. E’ un aspetto molto innovativo delle NTC (paragrafo

11.2.11), che coinvolge direttamente il Progettista nel fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e

resistenza meccanica), lo spessore del copriferro e le regole di maturazione, per garantire la durabilità delle strutture per la vita

attesa di servizio da lui stesso individuata di concerto con il committente in base alle caratteristiche dell’opera, del sito, …..

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Le NTC lasciano libera scelta delle norme tecniche per controllare le specifiche di durabilità.

Per esempio il Progettista può fare utile riferimento alle norme UNI EN 206-1 ed UNI 11104 per individuare la classe di resistenza, esposizione (e

copriferro) capace di garantire la durabilità in funzione della classe di esposizione ambientale. Oppure può determinare la impermeabilità del

calcestruzzo all’acqua adottando la norma UNI EN 12390-8 come criterio aggiuntivo per valutare la durabilità.

Come specificato al paragrafo 12 delle NTC, il Progettista può anche far riferimento alla letteratura tecnica consolidata o ad altre normative (per

esempio Eurocodici strutturali CEN, Norme UNI EN armonizzate, Istruzioni del Cons. Sup. dei LL.PP. o del CNR, Linee guida del Servizio Tecnico

Centrale (STC) del Ministero LL.PP., altri codici internazionali quali quelli dell’ ACI, American Concrete Institute o dell’ASCE, American Society of

Civil Engineering) per la garanzia della durabilità delle struttura purché ne faccia esplicita menzione nel progetto.

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Il Direttore dei lavori

� Deve, adempiere a quanto prescritto dalla 1086/71 e dal DPR 380/2001;

� Deve, accertare preliminarmente che il calcestruzzo fornito sia conforme al processo industrializzato e che la fornitura sia

accompagnata dal certificato rilasciato dall’organismo di controllo autorizzato dal Ministero; in mancanza di questa

documentazione il DL deve rigettare la fornitura del calcestruzzo.

� Deve, eseguire il controllo di accettazione dei materiali;

� Deve, verificare, ove necessario, con prove distruttive e non distruttive, che il valor medio della resistenza del calcestruzzo in

opera sia almeno eguale all’85 % del valor medio della resistenza di progetto come richiesto.

L’Impresa

Deve, adempiere a tutti gli obblighi di legge.

Produttore del Calcestruzzo:

� Deve, garantire una fornitura di calcestruzzo la cui Rck, determinata sui provini prelevati in corso d’opera in presenza del DL,

sia almeno eguale a quella prescritta nel progetto;

� Deve, garantire una produzione di calcestruzzo industrializzato sottoposto a controlli durante il processo produttivo i cui

risultati siano certificati da un ente ispettivo indipendente riconosciuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Il Laboratorio Autorizzato

Deve, accertare che i provini prelevati in presenza del DL giungano in laboratorio accompagnati dalla redazione di un apposito

verbale di prelievo, dove siano indicati le sigle indelebili apposte dal DL e le etichette che identificano i singoli provini; la

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certificazione del Laboratorio, attestante i risultati di resistenza dei provini per il controllo di accettazione, deve riportare il

riferimento al verbale del DL in assenza del quale il certificato è legalmente nullo.

Il Collaudatore

Deve, ………..

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MATERIALI PER USO STRUTTURALE

I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: � identificati univocamente a cura del produttore, secondo le procedure applicabili;

� qualificati sotto la responsabilità del produttore, secondo le procedure applicabili;

� accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante

eventuali prove sperimentali di accettazione.

Il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici potrà attivare un sistema di vigilanza presso i cantieri e i luoghi di lavorazione per verificare la corretta applicazione delle presenti disposizioni, ai sensi dell’art. 11 del DPR n. 246/93. Le prove su materiali e prodotti, a seconda delle specifiche procedure applicabili, come specificato di volta in volta nel seguito,

devono generalmente essere effettuate da:

a) laboratori di prova notificati ai sensi dell’art.18 della Direttiva n.89/106/CEE;

b) laboratori di cui all’art.59 del DPR n.380/2001;

c) altri laboratori, dotati di adeguata competenza ed idonee attrezzature, appositamente abilitati dal Servizio Tecnico Centrale;

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IL CALCESTRUZZO

La prescrizione del calcestruzzo all’atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza Rck (o fck),

la classe di consistenza (S1-5) ed il diametro massimo dell’aggregato (D).

…………omissis…………..

Al fine di ottenere le prestazioni richieste, si dovranno dare indicazioni in merito alla composizione, ai processi di maturazione ed

alle procedure di posa in opera, facendo utile riferimento alla norma UNI ENV 13670-1:2001 ed alle Linee Guida per la messa in

opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio

Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nonché dare indicazioni in merito alla composizione della miscela,

compresi gli eventuali additivi, tenuto conto anche delle previste classi di esposizione ambientale (di cui, ad esempio, alla norma

UNI EN 206-1: 2006) e del requisito di durabilità delle opere.

…………omissis…………..

Il conglomerato per il getto delle strutture di un’opera o di parte di essa si considera omogeneo se confezionato con la stessa

miscela e prodotto con medesime procedure.

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Secondo le nuove NTC (paragrafo 11.2.2) il controllo della qualità del calcestruzzo si articola essenzialmente in 3 fasi:

A) Valutazione preliminare della resistenza

da eseguire prima dell’inizio dei lavori a cura dell’Appaltatore, sotto il controllo del Direttore dei Lavori, per identificare la

composizione della miscela conforme alla Rck del progetto; l’Appaltatore rimane responsabile anche in caso in cui le prove di

prequalifica siano delegate a terzi e che il materiale sia fornito da un produttore di calcestruzzo preconfezionato. A tale proposito

le NTC riservano uno specifico paragrafo proprio alle prescrizioni relative al calcestruzzo confezionato con processo

industrializzato (altrimenti detto preconfezionato).

Gli impianti di produzione di calcestruzzo preconfezionato dovranno possedere un sistema di controllo di produzione di fabbrica (in aggiunta o in integrazione al tradizionale sistema di gestione di qualità aziendale secondo UNI EN 9001) conforme

alle Linee Guida del calcestruzzo strutturale del Min. dei LL.PP. e certificato da un terzo organismo indipendente accreditato

secondo procedure analoghe a quelle attualmente adottate per la marcatura CE di altri prodotti da costruzione con sistema di

attestazione 2+ . Prima dell’inizio della fornitura il Direttore dei Lavori dovrà acquisire copia della certificazione del

controllo di processo produttivo. Successivamente il Direttore dei Lavori è tenuto a verificare che ogni fornitura in cantiere di

calcestruzzo preconfezionato sia accompagnato da documentiche indichino gli estremi della certificazione di controllo di

produzione in fabbrica e a rifiutare le eventuali forniture non conformi. Il DL dovrà comunque poi eseguire le prove di

accettazione.

B) Controllo di accettazione da effettuare a cura del Direttore dei Lavori in corso d’opera al momento del getto del componente strutturale; il Direttore dei Lavori (o un suo tecnico di fiducia) deve procedere al prelievo dei campioni indicando in appositoverbale (novità rispetto al

precedente DM del ‘96) la data del prelievo, la posizione e le date di getto delle strutture interessate da ciascun prelievo, le sigle

identificative dei provini e le rispettive resistenza caratteristiche di progetto. Il Direttori dei Lavori deve poi sottoscrivere la

domanda di prove (pena la non validità del certificato) presso un Laboratorio Ufficiale riconosciuto dal Ministero delle

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Infrastrutture e dei Trasporti secondo art. 59 DPR n° 380/2001 (punto 11.2.5.3 NTC), facendo nella esplicito riferimento ai dati

riportati nel verbale di prelievo che poi dovranno comparire anche nel certificato di prova. Le prove di resistenza

meccanica dovranno essere effettuate secondo le norme UNI EN 121390-1 e UNI EN 12390-2 per la stagionatura dei provini e

secondo la UNI EN 12390-3 e 4 per la determinazione della resistenza meccanica, adottando i controlli di tipo A o B per il

calcolo della resistenza caratteristica. Nel caso di produzione di elementi prefabbricati la figura del Direttore Lavori è sostituita in

questa fase dal Direttore tecnico di Stabilimento. In caso di esito negativo dei controlli di accettazione il DL deve procedere

con una verifica della struttura in opera come descritto al paragr. 11.2.6 delle NTC relativo ai controlli sul calcestruzzo messo in

opera. Si noti che rispetto al precedente DM del 96 il controllo di tipo B è diventato “obbligatorio” e non più “possibile” per le

costruzioni con più di 1500m3.

C) Prove complementari possono essere richieste dal Direttore dei Lavori a eventuale completamento delle prove di

accettazione per stimare la resistenza in particolari fasi della costruzione (diverse dai 28gg) o in particolari condizioni di utilizzo

(temperature molto diverse da 20°C).

Nel caso di elementi prefabbricati in serie (controllata o qualificata) le figure del Progettista e del Direttore lavori sono

sostituite fino alla fase di consegna a pié d’opera dal Progettista e dal Direttore tecnico di produzione secondo le

responsabilità e attività descritte in dettaglio ai paragrafi 4.1.10.3 e 11.8 elle NTC. E’ poi responsabilità del Direttore Lavori dell’opera verificare la conformità di tutti i documenti che il prefabbricatore deve obbligatoriamente consegnare: attestato di

qualificazione del servizio tecnico centrale, certificazione d’origine del prodotto, estratto del registro di produzione, certificati di

prova del laboratorio ufficiale, istruzioni per il trasporto e montaggio, elaborati firmati con istruzioni per il corretto impiego e

manutenzione dei manufatti (paragr. 11.8.5 NTC).

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Un’interessante novità delle NTC riguarda l’incremento della resistenza meccanica a compressione consentita per le costruzioni

in c.a. e/o c.a.p., rispetto al precedente D.M. del Gennaio 1996. Nella Tabella 2 vengono mostrate le quattro classi di resistenza in

funzione della tipologia di costruzioni. Le novità rispetto alla precedente normativa nazionale consiste nella possibilità che il

Progettista specifichi calcestruzzi ad alta classe di resistenza (con Rck fino a 85 N/mm2) purché prima dell’inizio dei lavori si

verifichino, con prove di prequalifica, tutte le grandezze fisico-meccaniche che influenzano la resistenza e la durabilità.

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ACCIAIO PER C.A. E PER STRUTTURE METALLICHE STRUTTURE

A) Controllo di produzione di fabbrica e relativa procedura di qualifica, da parte del Servizio Tecnico Centrale.

In questa fase le prove di qualifica sono condotte sia internamente all’impianto di produzione sotto il controllo di una laboratorio

ufficiale, sia presso il laboratorio ufficiale stesso e sono soggette ad una procedura di qualificazione con revisione semestrale da

parte del Servizio Tecnico Centrale. La qualifica comporta l’emissione di un attestato di qualificazione in cui vengono dichiarati i valori caratteristici dei vari requisiti geometrici e prestazionali richiesti dalle NTC per le diverse tipologie di

prodotto. La principale variazione rispetto al precedente DM è costituita dalla nuova classificazione e definizione dei limiti di

accettazione per gli acciai da c.a. (solo acciaio nei 2 tipi B450C e B450A); sono inoltre previsti anche acciai per costruzioni

metalliche di qualità sino a S460.

B) Controllo di accettazione da effettuare, entro 30 gg dalla data di consegna del materiale, a cura del Direttore di Stabilimento nel caso di forniture ad un impianto di prefabbricazione o del Responsabile di un Centro di trasformazione o assemblaggio o del Direttore Lavori per forniture direttamente in cantiere presso un Laboratorio Ufficiale. Le modalità di

richiesta prova ed emissione dei certificati da parte del laboratorio ufficiale sono identiche a quelle già descritte per il

calcestruzzo. Nel caso di certificazione effettuata dall’impianto di prefabbricazione o da un centro di trasformazione, questi

saranno tenuti a fornire al Direttore dei Lavori dell’opera i certificati delle prove eseguite, copia della propria obbligatoria

certificazione qualità, copia della autorizzazione alla propria produzione da parte del Servizio Tecnico Centrale nonché eventuale

marcatura aggiuntiva che identifichi anche il centro di trasformazione.

Nel caso di armatura per c.a. , come nel vecchio DM, per ogni fornitura dovranno essere prelevati 3 spezzoni marcati di uno

stesso diametro scelto all’interno di un gruppo di diametri di produzione omogenea. La novità è che i valori minimi ottenuti dalle

prove di resistenza ed allungamento dovranno superare i valori limite riportati nelle NTC che si ammettono inferiori a quelli

caratteristici richiesti dalle stesse NTC per le verifiche in produzione.

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Nel caso di armatura per c.a.p. dovranno essere prelevati 3 saggi (nel vecchio DM erano 10) da ogni fornitura di massimo 90t

(30 t nel caso di lotto di spedizione diretta in cantiere).

Prove complementari possono essere richieste dal Direttore Lavori in aggiunta a quelle già eseguite dal centro di

trasformazione o dall’impianto di prefabbricazione nel caso di fornitura indiretta.

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REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E DELLE

RELAZIONI DI CALCOLO

Le norme, disciplinando la redazione dei progetti esecutivi delle strutture, contengono criteri guida per il loro esame ed approvazione da parte degli Uffici preposti nonché criteri per la loro verifica e validazione. L’introduzione del paragrafo 10.2 (“Analisi e verifiche svolte con l’ausilio di codici di calcolo”, aspetto era già introdotto in precedenza dalle CNR 10024/86) si è resa necessario per disciplinare un ambito nel quale la crescente complessità dei sistemi studiati e progettati, delle metodologie di calcolo e di verifica, e dei modelli, spesso non lineari, posti a base delle medesime, richiede un inquadramento e la definizione di linee guida e riferimenti generali.

La disciplina dei contenuti della progettazione esecutiva trova riferimento nelle seguenti norme:

� nel DPR 380/2001 (TU dell’Edilizia) di cui vanno osservate modalità e procedure;

� nel D.Lgs n. 163/2006, Codice dei contratti pubblici e nel relativo regolamento.

In ogni caso la finalità é quella di

� assicurare la perfetta stabilità e sicurezza delle strutture e di evitare qualsiasi pericolo per la pubblica incolumità

� escludere la necessità di variazioni in corso di esecuzione”.

La progettazione esecutiva delle strutture è quindi effettuata unitamente alla progettazione esecutiva delle opere civili. Il progetto strutturale é informato a caratteri di chiarezza espositiva di completezza nei contenuti, che definiscano

compiutamente l’intervento da realizzare - restando esclusi soltanto i piani operativi di cantiere, i piani di

approvvigionamento, nonché i calcoli e i grafici relativi alle opere provvisionali.

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La relazione di calcolo strutturale

� Descrizione generale dell’opera;

� Normativa di riferimento;

� Modelli adottati (strutturale e geotecnica) e criteri generali di analisi e verifica;

� La valutazione della sicurezza e delle prestazioni della struttura;

� La presentazione e la sintesi dei risultati.

La relazione sui materiali

� Descrizione dei materiali;

� Procedure di accettazione;

� Caratteristiche di durabilità.

Gli elaborati grafici

� ………………………….

� Classe e le caratteristiche di ogni materiale e prodotto da impiegarsi e la tipologia dei solai indicati su ogni tavola;

I particolari costruttivi

………………... devono essere illustrativi di ogni tipo di sezione e di nodo ………………………

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Il piano di manutenzione delle strutture

Il piano di manutenzione delle strutture é il documento complementare al progetto strutturale che ne prevede, pianifica e

programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi dell’intera opera, l’attività di manutenzione dell’intervento al fine

di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza ed il valore economico.

Relazioni specialistiche (complementari)

Sono previste le seguenti relazioni specialistiche:

� la relazione geologica sulle indagini, caratterizzazione e modellazione geologica del sito

� la relazione geotecnica sulle indagini, caratterizzazione e modellazione del volume significativo di terreno

� la relazione sulla modellazione sismica concernente la “pericolosità sismica di base” del sito di costruzione

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IL TEMA CENTRALE E’ IL CONTROLLO DELLA COMPLESSITA’

Complessità delle analisi: � geometrie complesse ed aleatorie (imperfezioni)

� eterogeneità di materiali

� non-linearità geometriche e di materiale

� aleatorietà dei carichi

� concentrazioni di sforzi, fatica

� …………

Problematiche al contorno: � Continuo cambiamento ed evoluzione delle norme

� Risorse umane spesso limitate

NTC 2008 – Responsabilità, Relazione e metodologie di calcolo, Materiali, Collaudo

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ANALISI E VERIFICHE SVOLTE CON L’AUSILIO DI CODICI DI CALCOLO

Le NTC colmano quindi finalmente un vuoto normativo relativo all’analisi strutturale condotta con l’ausilio di programmi di

calcolo, affidando al progettista delle strutture il compito e la responsabilità di comprovare la validità dei risultati dei calcoli e

delle verifiche (adozione di “benchmarks” tipo o casi tipo reperibili anche in letteratura). Questo implica:

� la verifica dell’attendibilità dei risultati ottenuti;

� la presentazione dei risultati in forma leggibile, interpretabile e riproducibile.

La relazione di calcolo dovrà quindi fornire le seguenti informazioni. Tipo di analisi svolta � statica, dinamica, lineare, non lineare;

� il metodo adottato per la risoluzione del problema strutturale;

� le metodologie seguite per le verifiche;

� le combinazioni di carico adottate.

Origini e caratteristiche del codice di calcolo � informazioni sull’origine, le caratteristiche e la validazione dei codici di calcolo;

� titolo, autore, produttore, distributore, versione, estremi della licenza o di altro titolo d’uso;

� documentazione fornita dal produttore o dal distributore a corredo del programma:

- una esauriente descrizione delle basi teoriche e degli algoritmi impiegati.

- una esauriente descrizione delle basi teoriche e degli algoritmi impiegati;

- l’individuazione dei campi d’impiego;

- i casi di prova interamente risolti e commentati con files di input che consentano la riproduzione dell’elaborazione.

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Affidabilità e la validazione dei codici utilizzati � esame preliminare, a cura del progettista, dell’affidabilità e dell’idoneità del programma nel caso specifico di applicazione;

� esame della documentazione fornita dal produttore sulle modalità e procedure seguite per la validazione del programma.

� la validazione indipendente del calcolo

Nel caso di opere di particolare importanza e complessità, ritenute tali dal Committente, questi assumerà ogni onere

dell’effettuazione di un controllo incrociato sui risultati delle calcolazioni

� attraverso la ripetizione dei calcoli da parte di un soggetto qualificato, prescelto dal Committente, diverso dal progettista

originario delle strutture, eseguita mediante l’impiego di programmi di calcolo diversi da quelli impiegati originariamente;

� mediante l’impiego, da parte del progettista e/o del soggetto validatore, di programmi che possiedano i requisiti richiesti dalle

NTC diversi da quelli impiegati originariamente, che consentano la impostazione, la lettura e l’analisi del modello al loro

interno, possibilmente attraverso file di trasferimento.

Modalità di presentazione dei risultati I risultati costituiscono una sintesi completa ed efficace, presentata in modo da riassumere il comportamento della struttura, per

ogni tipo di analisi svolta. I valori numerici di ogni elaborazione, preceduta dall’indicazione della convenzione sui segni e delle

unità di misura, vanno sintetizzati mediante disegni, schemi grafici rappresentativi almeno delle parti più sollecitate della

struttura, delle configurazioni delle deformate, la rappresentazione grafica delle principali caratteristiche di sollecitazione, delle

componenti degli sforzi, nonché dei diagrammi di inviluppo associati alle combinazioni di carichi considerate, degli schemi

grafici con la rappresentazione delle azioni applicate e delle corrispondenti reazioni vincolari.

Al fine delle verifiche della misura della sicurezza, di tali grandezze e del comportamento complessivo della struttura vanno

chiaramente evidenziati i valori numerici necessari nei punti e nelle sezioni significative della struttura stessa.

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Informazioni generali sull’elaborazione � confronto dei risultati delle elaborazioni con quelli ottenuti mediante calcoli anche di larga massima, eseguiti con metodi

tradizionali;

� quando richiesto dal Committente, il confronto, da effettuarsi da parte del progettista, mediante l’impiego contemporaneo di

differenti programmi aventi i requisiti stabiliti dalle NTC;

� valutazione della consistenza delle scelte operate in sede di schematizzazione e modellazione della struttura e delle azioni,

anche a seguito delle risultane dell’analisi condotta su modello fisico della struttura.

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COLLAUDO STATICO

Le finalità del collaudo statico previsto dal T.U. dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001), che ne regola le procedure per le sole

strutture in cemento armato normale e precompresso e metalliche, vengono estese a tutte le parti strutturali delle opere, indipendentemente dal sistema costruttivo adottato e dal materiale impiegato. Le NTC detta disposizioni minime per l’esecuzione del collaudo statico, volto a verificare il comportamento e le prestazioni delle

parti di opera che svolgono funzione portante e che interessano la sicurezza dell’opera stessa e, conseguentemente, la pubblica

incolumità. Il collaudo statico comprende adempimenti sia tecnici che amministrativi volti a:

� formare il giudizio del Collaudatore sulla sicurezza e stabilità dell’opera nel suo complesso, le strutture di fondazione e gli

elementi strutturali in elevazione, nonché sulla rispondenza ai requisiti prestazionali indicati in progetto con particolare

riferimento alla vita nominale, alle classi d’uso, ai periodi di riferimento e alle azioni sulle costruzioni;

� accertare l’avvenuto rispetto delle prescrizioni tecniche necessarie ad assicurare la pubblica incolumità e delle procedure

previste dalle normative vigenti in materia di strutture.

In particolare Il Collaudatore deve:

� controllare i documenti attestanti il possesso delle necessarie autorizzazioni, la denuncia di inizio lavori, eventuali

variazioni in corso d’opera, la relazione del DL a fine lavori;

� esaminare il progetto dell’opera ed in particolare i livelli di sicurezza e di durabilità adottati in relazione alla vita utile di

progetto dichiarata, i modelli geologico, dei materiali, delle azioni e di calcolo adottati, nonché le verifiche numeriche

condotte nei calcoli strutturali dal progettista ed i piani di manutenzione previsti;

� ispezionare l’opera nelle fasi costruttive principali, alla presenza del Direttore dei Lavori e dell’Appaltatore, confrontando il

progetto con la costruzione realizzata;

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� controllare le certificazioni dei controlli di accettazione su materiali e prodotti, i risultati delle indagini geotecniche,

eventuali prove aggiuntive richieste dal DL, il registro delle non conformità;

� esaminare i risultati di eventuali prove di collaudo esprimendo un giudizio di cui egli è il solo e completo responsabile.

E’ inoltre sua facoltà:

� richiedere accertamenti, studi ed indagini supplementari (prove in sito, monitoraggi della struttura) che, in caso di dubbio,

lo convincano sulla sicurezza, durabilità e collaudabilità della struttura.

� predisporre un programma di prove di carico da sottoporre all’accettazione del Progettista, del Direttore Lavori e del

Costruttore. Responsabile dell’attuazione delle prove è il Direttore Lavori.

Il certificato di collaudo statico conterrà una relazione sul progetto strutturale e sui documenti esaminati e sulle eventuali

attività integrative svolte, i verbali delle visite effettuate con la descrizione delle operazioni svolte, il giudizio sulla collaudabilità

o meno delle strutture e della loro ispezionabilità ai fini della manutenzione, con riferimento all’intero periodo della loro vita

utile.

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Le prove di carico, ove ritenute necessarie dal Collaudatore statico, hanno la finalità di identificare la corrispondenza fra

comportamento teorico e sperimentale. I materiali degli elementi sottoposti a prove devono aver raggiunto le resistenze previste

per il loro funzionamento finale in esercizio.

Il programma delle prove, predisposto dal Collaudatore statico, con l’indicazione delle procedure di carico e delle prestazioni

attese (deformazioni, livelli tensionali, reazione dei vincoli, ecc.) va sottoposto al Direttore dei lavori per l’attuazione e reso noto

al Progettista perchè ne convalidi la compatibilità con il progetto strutturale ed al Costruttore per accettazione.

Nel caso di mancata convalida da parte del Progettista o di non accettazione da parte del Costruttore, il Collaudatore statico, con

relazione motivata, potrà chiederne l’esecuzione al Direttore dei Lavori, ovvero dichiarare l’opera non collaudabile.

Le prove di carico devono essere svolte con le modalità indicate dal Collaudatore statico che ne assume la responsabilità mentre

la loro materiale attuazione é affidata al Direttore dei lavori, che ne assume la responsabilità.

Le prove di carico sono prove di comportamento delle opere sotto le azioni di esercizio, tali da indurre le sollecitazioni massime

di esercizio per combinazioni caratteristiche (rare). In relazione al tipo di struttura ed alla natura dei carichi le prove possono

essere convenientemente protratte nel tempo, ovvero ripetute in più cicli.

Il giudizio sull’esito delle prove é responsabilità del Collaudatore statico.

Esse vanno condotte effettuando i seguenti accertamenti durante il loro svolgimento:

� le deformazioni si accrescano all’incirca proporzionalmente ai carichi;

� non si siano prodotte, fessurazioni, deformazioni o dissesti che compromettano la sicurezza o la conservazione dell’opera;

� la deformazione residua dopo la prima applicazione del carico massimo non superi una quota parte di quella totale

commisurata ai prevedibili assestamenti iniziali di tipo anelastico della struttura oggetto della prova. Nel caso invece che tale

limite venga superato, prove di carico successive devono indicare che la struttura tenda ad un comportamento elastico;

� la deformazione elastica risulti non maggiore di quella calcolata.

……….

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Il Collaudatore statico dovrà a priori stabilire un congruo numero statistico di prove ovvero di cicli di prova a seconda del

componente o della struttura da collaudare. Nel caso che l’opera preveda diversi componenti strutturali, le prove dovranno essere

ripetute per ogni tipologia di componente.

Le prove statiche, a giudizio del Collaudatore ed in relazione all’importanza dell’opera, possono essere integrate con prove

dinamiche che consentano di giudicare il comportamento dell’opera attraverso la risposta dinamica della struttura, nonché

integrate con prove a rottura su elementi strutturali.

Con riferimento alle prove di verifica su pali, possono essere eseguite prove di carico dinamiche purché i relativi risultati siano

tarati con quelli derivanti da prove statiche e siano effettuati controlli non distruttivi su almeno il 15% dei pali.