04 Ntc 11 Materiali

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1 PREMESSA Le presenti Norme tecniche per le costruzioni sono emesse ai sensi delle leggi 05.11.1971, n. 1086, e 02.02.1974, n. 64, così come riunite nel Testo Unico per l’Edilizia di cui al D.P.R. 06.06.2001, n. 380, e dell’art. 5 del decreto legge 28.05.2004, n. 136, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della legge 27.07.2004, n. 186 e ss. mm. ii.. Esse raccolgono in un unico organico testo le norme prima distribuite in diversi decreti ministeriali. 1 OGGETTO Le presenti Norme tecniche per le costruzioni definiscono i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni, nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilità, anche in caso di incendio, e di durabilità. Esse forniscono quindi i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, più in generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere. Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni, per quanto non espressamente specificato nel presente documento, ci si può riferire a normative di comprovata validità e ad altri documenti tecnici elencati nel Cap. 12. In particolare quelle fornite dagli Eurocodici con le relative Appendici Nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validità e forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.

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QUALIFICA MATERIALI NTC2008

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    PREMESSA

    Le presenti Norme tecniche per le costruzioni sono emesse ai sensi delle leggi 05.11.1971, n. 1086, e 02.02.1974, n. 64, cos come riunite nel Testo Unico per lEdilizia di cui al D.P.R. 06.06.2001, n. 380, e dellart. 5 del decreto legge 28.05.2004, n. 136, convertito in legge, con modificazioni, dallart. 1 della legge 27.07.2004, n. 186 e ss. mm. ii.. Esse raccolgono in un unico organico testo le norme prima distribuite in diversi decreti ministeriali.

    1 OGGETTO

    Le presenti Norme tecniche per le costruzioni definiscono i principi per il progetto, lesecuzione e il collaudo delle costruzioni, nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilit, anche in caso di incendio, e di durabilit. Esse forniscono quindi i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, pi in generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere. Circa le indicazioni applicative per lottenimento delle prescritte prestazioni, per quanto non espressamente specificato nel presente documento, ci si pu riferire a normative di comprovata validit e ad altri documenti tecnici elencati nel Cap. 12. In particolare quelle fornite dagli Eurocodici con le relative Appendici Nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validit e forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.

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    2.7 VERIFICHE ALLE TENSIONI AMMISSIBILI Relativamente ai metodi di calcolo, d'obbligo il Metodo agli stati limite di cui al 2.6. Per le costruzioni di tipo 1 e 2 e Classe duso I e II, limitatamente a siti ricadenti in Zona 4, ammesso il Metodo di verifica alle tensioni ammissibili. Per tali verifiche si deve fare riferimento alle norme tecniche di cui al D.M. LL. PP. 14.02.92, per le strutture in calcestruzzo e in acciaio, al D.M. LL. PP. 20.11.87, per le strutture in muratura e al D.M. LL. PP. 11.03.88 per le opere e i sistemi geotecnici. Le norme dette si debbono in tal caso applicare integralmente, salvo per i materiali e i prodotti, le azioni e il collaudo statico, per i quali valgono le prescrizioni riportate nelle presenti norme tecniche. Le azioni sismiche debbono essere valutate assumendo pari a 5 il grado di sismicit S, quale definito al B. 4 del D.M. LL. PP. 16.01.1996, ed assumendo le modalit costruttive e di calcolo di cui al D.M. LL. PP. citato, nonch alla Circ. LL. PP. 10.04.97, n. 65/AA.GG. e relativi allegati.

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    4.5 COSTRUZIONI DI MURATURA

    4.5.1 DEFINIZIONI Formano oggetto delle presenti norme le costruzioni con struttura portante verticale realizzata con sistemi di muratura in grado di sopportare azioni verticali ed orizzontali, collegati tra di loro da strutture di impalcato, orizzontali ai piani ed eventualmente inclinate in copertura, e da opere di fondazione.

    4.5.2 MATERIALI E CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE

    4.5.2.1 Malte Le prescrizioni riguardanti le malte per muratura sono contenute nel 11.10.2.

    4.5.2.2 Elementi resistenti in muratura Elementi artificiali Per gli elementi resistenti artificiali da impiegare con funzione resistente si applicano le prescrizioni riportate al 11.10.1. Gli elementi resistenti artificiali possono essere dotati di fori in direzione normale al piano di posa (foratura verticale) oppure in direzione parallela (foratura orizzontale) con caratteristiche di cui al 11.10. Gli elementi possono essere rettificati sulla superficie di posa. Per limpiego nelle opere trattate dalla presente norma, gli elementi sono classificati in base alla percentuale di foratura ed allarea media della sezione normale di ogni singolo foro f. I fori sono di regola distribuiti pressoch uniformemente sulla faccia dellelemento. La percentuale di foratura espressa dalla relazione = 100 F/A dove: F larea complessiva dei fori passanti e profondi non passanti; A larea lorda della faccia dellelemento di muratura delimitata dal suo perimetro. Nel caso dei blocchi in laterizio estrusi la percentuale di foratura coincide con la percentuale in volume dei vuoti come definita dalla norma UNI EN 772-9:2001. Le Tab. 4.5.Ia-b riportano la classificazione per gli elementi in laterizio e calcestruzzo rispettivamente. Tabella 4.5.Ia - Classificazione elementi in laterizio

    Elementi Percentuale di foratura Area f della sezione normale del foro

    Pieni 15% f 9 cm2 Semipieni 15% < 45% f 12 cm2 Forati 45% < 55% f 15 cm2

    Gli elementi possono avere incavi di limitata profondit destinati ad essere riempiti dal letto di malta. Elementi di laterizio di area lorda A maggiore di 300 cm2 possono essere dotati di un foro di presa di area massima pari a 35 cm2, da computare nella percentuale complessiva della foratura, avente lo scopo di agevolare la presa manuale; per A superiore a 580 cm2 sono ammessi due fori, ciascuno di

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    area massima pari a 35 cm2, oppure un foro di presa o per leventuale alloggiamento della armatura la cui area non superi 70 cm2. Tabella 4.5.Ib - Classificazione elementi in calcestruzzo

    Area f della sezione normale del foro Elementi Percentuale di foratura

    A 900 cm A > 900 cm Pieni 15% f 0,10 A f 0,15 A Semipieni 15% < 45% f 0,10 A f 0,15 A Forati 45% < 55% f 0,10 A f 0,15 A

    Non sono soggetti a limitazione i fori degli elementi in laterizio e calcestruzzo destinati ad essere riempiti di calcestruzzo o malta. Per i valori di adesivit malta/elemento resistente si pu fare riferimento a indicazioni di normative di riconosciuta validit. Lutilizzo di materiali o tipologie murarie diverse rispetto a quanto specificato deve essere autorizzato preventivamente dal Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sulla base di adeguata sperimentazione, modellazione teorica e modalit di controllo nella fase produttiva. Elementi naturali Gli elementi naturali sono ricavati da materiale lapideo non friabile o sfaldabile, e resistente al gelo; essi non devono contenere in misura sensibile sostanze solubili, o residui organici e devono essere integri, senza zone alterate o rimovibili. Gli elementi devono possedere i requisiti di resistenza meccanica ed adesivit alle malte determinati secondo le modalit descritte nel 11.10.3.

    4.5.2.3 Murature Le murature costituite dallassemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta possono essere a singolo paramento, se la parete senza cavit o giunti verticali continui nel suo piano, o a paramento doppio. In questo ultimo caso, se non possibile considerare un comportamento monolitico si far riferimento a normative di riconosciuta validit od a specifiche approvazioni del Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Nel caso di elementi naturali, le pietre di geometria pressoch parallelepipeda, poste in opera in strati regolari, formano le murature di pietra squadrata. Limpiego di materiale di cava grossolanamente lavorato consentito per le nuove costruzioni, purch posto in opera in strati pressoch regolari: in tal caso si parla di muratura di pietra non squadrata; se la muratura in pietra non squadrata intercalata, ad interasse non superiore a 1,6 m e per tutta la lunghezza e lo spessore del muro, da fasce di calcestruzzo semplice o armato oppure da ricorsi orizzontali costituiti da almeno due filari di laterizio pieno, si parla di muratura listata.

    4.5.3 CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLE MURATURE Le propriet fondamentali in base alle quali si classifica una muratura sono la resistenza caratteristica a compressione fk, la resistenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale fvk0, il modulo di elasticit normale secante E, il modulo di elasticit tangenziale secante G. La resistenze caratteristiche fk e fvk0 sono determinate o per via sperimentale su campioni di muro o, con alcune limitazioni, in funzione delle propriet dei componenti. Le modalit per determinare le resistenze caratteristiche sono indicate nel 11.10.5, dove sono anche riportate le modalit per la valutazione dei moduli di elasticit. In ogni caso i valori delle caratteristiche meccaniche utilizzate per le verifiche devono essere indicati nel progetto delle opere.

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    In ogni caso, quando richiesto un valore di fk maggiore o uguale a 8 MPa si deve controllare il valore di fk, mediante prove sperimentali come indicato nel 11.10.

    4.5.4 ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE Ledificio a muratura portante deve essere concepito come una struttura tridimensionale. I sistemi resistenti di pareti di muratura, gli orizzontamenti e le fondazioni devono essere collegati tra di loro in modo da resistere alle azioni verticali ed orizzontali. I pannelli murari sono considerati resistenti anche alle azioni orizzontali quando hanno una lunghezza non inferiore a 0,3 volte laltezza di interpiano; essi svolgono funzione portante, quando sono sollecitati prevalentemente da azioni verticali, e svolgono funzione di controvento, quando sollecitati prevalentemente da azioni orizzontali. Ai fini di un adeguato comportamento statico e dinamico delledificio, tutti le pareti devono assolvere, per quanto possibile, sia la funzione portante sia la funzione di controventamento. Gli orizzontamenti sono generalmente solai piani, o con falde inclinate in copertura, che devono assicurare, per resistenza e rigidezza, la ripartizione delle azioni orizzontali fra i muri di controventamento.

    Lorganizzazione dellintera struttura e linterazione ed il collegamento tra le sue parti devono essere tali da assicurare appropriata resistenza e stabilit, ed un comportamento dinsieme scatolare. Per garantire un comportamento scatolare, muri ed orizzontamenti devono essere opportunamente collegati fra loro. Tutte le pareti devono essere collegate al livello dei solai mediante cordoli di piano di calcestruzzo armato e, tra di loro, mediante ammorsamenti lungo le intersezioni verticali. I cordoli di piano devono avere adeguata sezione ed armatura. Devono inoltre essere previsti opportuni incatenamenti al livello dei solai, aventi lo scopo di collegare tra loro i muri paralleli della scatola muraria. Tali incatenamenti devono essere realizzati per mezzo di armature metalliche o altro materiale resistente a trazione, le cui estremit devono essere efficacemente ancorate ai cordoli. Per il collegamento nella direzione di tessitura del solaio possono essere omessi gli incatenamenti quando il collegamento assicurato dal solaio stesso. Per il collegamento in direzione normale alla tessitura del solaio, si possono adottare opportuni accorgimenti che sostituiscano efficacemente gli incatenamenti costituiti da tiranti estranei al solaio. Il collegamento fra la fondazione e la struttura in elevazione generalmente realizzato mediante cordolo in calcestruzzo armato disposto alla base di tutte le murature verticali resistenti. possibile realizzare la prima elevazione con pareti di calcestruzzo armato; in tal caso la disposizione delle fondazioni e delle murature sovrastanti deve essere tale da garantire un adeguato centraggio dei carichi trasmessi alle pareti della prima elevazione ed alla fondazione. Lo spessore dei muri portanti non pu essere inferiore ai seguenti valori: - muratura in elementi resistenti artificiali pieni 150 mm - muratura in elementi resistenti artificiali semipieni 200 mm - muratura in elementi resistenti artificiali forati 240 mm - muratura di pietra squadrata 240 mm - muratura di pietra listata 400 mm - muratura di pietra non squadrata 500 mm I fenomeni del secondo ordine possono essere controllati mediante la snellezza convenzionale della parete, definita dal rapporto: = h0 / t (4.5.1) dove h0 la lunghezza libera di inflessione della parete valutata in base alle condizioni di vincolo ai bordi espresse dalla (4.5.6) e t lo spessore della parete.

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    Il valore della snellezza non deve risultare superiore a 20.

    4.5.5 ANALISI STRUTTURALE La risposta strutturale calcolata usando: - analisi semplificate. - analisi lineari, assumendo i valori secanti dei moduli di elasticit - analisi non lineari Per la valutazione di effetti locali consentito limpiego di modelli di calcolo relativi a parti isolate della struttura. Per il calcolo dei carichi trasmessi dai solai alle pareti e per la valutazione su queste ultime degli effetti delle azioni fuori dal piano, consentito limpiego di modelli semplificati, basati sullo schema dellarticolazione completa alle estremit degli elementi strutturali.

    4.5.6 VERIFICHE Le verifiche sono condotte con lipotesi di conservazione delle sezioni piane e trascurando la resistenza a trazione per flessione della muratura. Oltre alle verifiche sulle pareti portanti, si deve eseguire anche la verifica di travi di accoppiamento in muratura ordinaria, quando prese in considerazione dal modello della struttura. Tali verifiche si eseguono in analogia a quanto previsto per i pannelli murari verticali.

    4.5.6.1 Resistenze di progetto Le resistenze di progetto da impiegare, rispettivamente, per le verifiche a compressione, pressoflessione e a carichi concentrati (fd) , e a taglio (fvd) valgono:

    fd = fk /M (4.5.2) fvd = fvk / M (4.5.3)

    dove fk la resistenza caratteristica a compressione della muratura; fvk la resistenza caratteristica a taglio della muratura in presenza delle effettive tensioni di compressione, valutata con

    fvk= fvko + 0,4 n (4.5.4) in cui fvk0 definita al 4.5.3 e n la tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti sulla sezione di verifica; M il coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza a compressione della muratura, comprensivo delle incertezze di modello e di geometria, fornito dalla Tab. 4.5.II, in funzione delle classi di esecuzione pi avanti precisate, e a seconda che gli elementi resistenti utilizzati siano di categoria I o di categoria II (vedi 11.10.1). Tabella 4.5.II. Valori del coefficiente M in funzione della classe di esecuzione e della categoria degli elementi resistenti

    Classe di esecuzione Materiale 1 2

    Muratura con elementi resistenti di categoria I, malta a prestazione garantita

    2,0 2,5

    Muratura con elementi resistenti di categoria I, malta a 2,2 2,7

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    composizione prescritta Muratura con elementi resistenti di categoria II, ogni tipo di malta

    2,5 3,0

    Lattribuzione delle Classi di esecuzione 1 e 2 viene effettuata adottando quanto di seguito indicato. In ogni caso occorre (Classe 2): - disponibilit di specifico personale qualificato e con esperienza, dipendente dellimpresa

    esecutrice, per la supervisione del lavoro (capocantiere); - disponibilit di specifico personale qualificato e con esperienza, indipendente dallimpresa

    esecutrice, per il controllo ispettivo del lavoro (direttore dei lavori). La Classe 1 attribuita qualora siano previsti, oltre ai controlli di cui sopra, le seguenti operazioni di controllo: - controllo e valutazione in loco delle propriet della malta e del calcestruzzo; - dosaggio dei componenti della malta a volume con luso di opportuni contenitori di misura e

    controllo delle operazioni di miscelazione o uso di malta premiscelata certificata dal produttore.

    4.5.6.2 Verifiche agli stati limite ultimi Gli stati limite ultimi da verificare sono: - presso flessione per carichi laterali (resistenza e stabilit fuori dal piano), - presso flessione nel piano del muro, - taglio per azioni nel piano del muro, - carichi concentrati. - flessione e taglio di travi di accoppiamento Le verifiche vanno condotte con riferimento a normative di comprovata validit. Per la verifica a presso flessione per carichi laterali, nel caso di adozione dellipotesi di articolazione completa delle estremit della parete (v. 4.5.5), consentito far riferimento al metodo semplificato di seguito riportato. La resistenza unitaria di progetto ridotta fd,rid riferita allelemento strutturale si assume pari a

    fd,rid = fd (4.5.5) in cui il coefficiente di riduzione della resistenza del materiale, riportato in Tab. 4.5.III in funzione della snellezza convenzionale e del coefficiente di eccentricit m definito pi avanti (equazione 4.5.7). Per valori non contemplati in tabella ammessa linterpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni. Tabella 4.5.III - Valori del coefficiente con lipotesi della articolazione (a cerniera)

    Coefficiente di eccentricit m=6 e/t Snellezza 0 0,5 1,0 1,5 2,0

    0 1,00 0,74 0,59 0,44 0,33 5 0,97 0,71 0,55 0,39 0,27 10 0,86 0,61 0,45 0,27 0,16 15 0,69 0,48 0,32 0,17 --- 20 0,53 0,36 0,23 --- ---

    Per la valutazione della snellezza convenzionale della parete secondo lespressione (4.5.1) la lunghezza libera dinflessione del muro h0 data dalla relazione

    h0 = h (4.5.6) in cui il fattore tiene conto dellefficacia del vincolo fornito dai muri ortogonali e h laltezza interna di piano;

    assume il valore 1 per muro isolato, e i valori indicati nella Tab. 4.5.IV, quando

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    il muro non ha aperture ed irrigidito con efficace vincolo da due muri trasversali di spessore non inferiore a 200 mm, e di lunghezza l non inferiore a 0,3 h, posti ad interasse a.

    Tabella 4.5.IV - Fattore laterale di vincolo h/a

    h/a 0,5 1

    0,5 < h/a 1,0 3/2 h/a 1,0 < h/a 1/[1+(h/a)2]

    Se un muro trasversale ha aperture, si ritiene convenzionalmente che la sua funzione di irrigidimento possa essere espletata quando lo stipite delle aperture disti dalla superficie del muro irrigidito almeno 1/5 dellaltezza del muro stesso; in caso contrario si assume = 1. Nella lunghezza l del muro di irrigidimento si intende compresa anche met dello spessore del muro irrigidito. Il coefficiente di eccentricit m definito dalla relazione:

    m = 6 e/t (4.5.7) essendo e leccentricit totale e t lo spessore del muro. Le eccentricit dei carichi verticali sullo spessore della muratura sono dovute alle eccentricit totali dei carichi verticali, alle tolleranze di esecuzione ed alle azioni orizzontali. Esse possono essere determinate convenzionalmente con i criteri che seguono. a) eccentricit totale dei carichi verticali: s s1 s2e e e ;= +

    2 21 1s1 s2

    1 2 1 2

    N dN de ; e

    N N N N= =

    + +

    (4.5.8)

    dove: es1: eccentricit della risultante dei carichi trasmessi dai muri dei piani superiori rispetto al piano medio del muro da verificare; es2: eccentricit delle reazioni di appoggio dei solai soprastanti la sezione di verifica; N1: carico trasmesso dal muro sovrastante supposto centrato rispetto al muro stesso; N2: reazione di appoggio dei solai sovrastanti il muro da verificare; d1: eccentricit di N1 rispetto al piano medio del muro da verificare; d2: eccentricit di N2 rispetto al piano medio del muro da verificare;

    tali eccentricit possono essere positive o negative; b) eccentricit dovuta a tolleranze di esecuzione, ea. Considerate le tolleranze morfologiche e dimensionali connesse alle tecnologie di esecuzione degli edifici in muratura si deve tener conto di una eccentricit ea che assunta almeno uguale a

    a

    he

    200= , (4.5.9)

    con h altezza interna di piano. c) eccentricit ev dovuta alle azioni orizzontali considerate agenti in direzione normale al piano della muratura,

    vv

    Me

    N= , (4.5.10)

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    dove Mv ed N sono, rispettivamente, il massimo momento flettente dovuto alle azioni orizzontali e lo sforzo normale nella relativa sezione di verifica. Il muro supposto incernierato al livello dei piani e, in mancanza di aperture, anche in corrispondenza dei muri trasversali, se questi hanno interasse minore di 6 metri. Le eccentricit es, ea e ev vanno convenzionalmente combinate tra di loro secondo le due espressioni:

    11 s a 2 v

    ee e e ; e e

    2= + = + . (4.5.11)

    Il valore di e=e1 adottato per la verifica dei muri nelle loro sezioni di estremit; il valore di e=e2 adottato per la verifica della sezione ove massimo il valore di Mv. Leccentricit di calcolo e non pu comunque essere assunta inferiore ad ea. In ogni caso dove risultare:

    1 2e 0,33t; e 0,33t . (4.5.12)

    4.5.6.3 Verifiche agli stati limite di esercizio Non generalmente necessario eseguire verifiche nei confronti di stati limite di esercizio di strutture di muratura, quando siano soddisfatte le verifiche nei confronti degli stati limite ultimi. Nel caso della muratura armata, e per particolari situazioni della muratura non armata, si far riferimento a norme tecniche di comprovata validit.

    4.5.6.4 Verifiche alle tensioni ammissibili Per edifici semplici consentito eseguire le verifiche, in via semplificativa, con il metodo delle tensioni ammissibili, adottando le azioni previste nelle presenti Norme Tecniche, con resistenza del materiale di cui al 4.5.6.1, ponendo il coefficiente M = 4,2 ed utilizzando il dimensionamento semplificato di seguito riportato con le corrispondenti limitazioni: a) le pareti strutturali della costruzione siano continue dalle fondazioni alla sommit; b) nessuna altezza interpiano sia superiore a 3,5 ; c) il numero di piani non sia superiore a 3 (entro e fuori terra) per costruzioni in muratura ordinaria

    ed a 4 per costruzioni in muratura armata; d) la planimetria delledificio sia inscrivibile in un rettangolo con rapporti fra lato minore e lato

    maggiore non inferiore a 1/3; e) la snellezza della muratura, secondo lespressione (4.5.1), non sia in nessun caso superiore a 12; f) il carico variabile per i solai non sia superiore a 3,00 kN/m2. La verifica si intende soddisfatta se risulta:

    = N/( 0,65 A) fk /M (4.5.13) in cui N il carico verticale totale alla base di ciascun piano delledificio corrispondente alla somma dei carichi permanenti e variabili (valutati ponendo G=Q=1) della combinazione caratteristica e A larea totale dei muri portanti allo stesso piano.

    4.5.7 MURATURA ARMATA La muratura armata costituita da elementi resistenti artificiali pieni e semipieni idonei alla realizzazione di pareti murarie incorporanti apposite armature metalliche verticali e orizzontali, annegate nella malta o nel conglomerato cementizio.

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    Le barre di armatura possono essere costituite da acciaio al carbonio, o da acciaio inossidabile o da acciaio con rivestimento speciale, conformi alle pertinenti indicazioni di cui al 11.3. ammesso, per le armature orizzontali, limpiego di armature a traliccio elettrosaldato o limpiego di altre armature conformate in modo da garantire adeguata aderenza ed ancoraggio, nel rispetto delle pertinenti normative di comprovata validit. In ogni caso dovr essere garantita una adeguata protezione dellarmatura nei confronti della corrosione. Le barre di armatura devono avere un diametro minimo di 5 mm. Nelle pareti che incorporano armatura nei letti di malta al fine di fornire un aumento della resistenza ai carichi fuori piano, per contribuire al controllo della fessurazione o per fornire duttilit, larea totale dellarmatura non deve essere minore dello 0,03% dellarea lorda della sezione trasversale della parete (cio 0,015% per ogni faccia nel caso della resistenza fuori piano). Qualora larmatura sia utilizzata negli elementi di muratura armata per aumentare la resistenza nel piano, o quando sia richiesta armatura a taglio, la percentuale di armatura orizzontale, calcolata rispetto allarea lorda della muratura, non potr essere inferiore allo 0,04 % n superiore allo 0,5%, e non potr avere interasse superiore a 60 cm. La percentuale di armatura verticale, calcolata rispetto allarea lorda della muratura, non potr essere inferiore allo 0,05 %, n superiore allo 1,0%. In tal caso, armature verticali con sezione complessiva non inferiore a 2 cm2 dovranno essere collocate a ciascuna estremit di ogni parete portante, ad ogni intersezione tra pareti portanti, in corrispondenza di ogni apertura e comunque ad interasse non superiore a 4 m. La lunghezza dancoraggio, idonea a garantire la trasmissione degli sforzi alla malta o al calcestruzzo di riempimento, deve in ogni caso essere in grado di evitare la fessurazione longitudinale o lo sfaldamento della muratura. Lancoraggio deve essere ottenuto mediante una barra rettilinea, mediante ganci, piegature o forcelle o, in alternativa, mediante opportuni dispositivi meccanici di comprovata efficacia. La lunghezza di ancoraggio richiesta per barre dritte pu essere calcolata in analogia a quanto usualmente fatto per le strutture di calcestruzzo armato. Lancoraggio dellarmatura a taglio, staffe incluse, deve essere ottenuto mediante ganci o piegature, con una barra darmatura longitudinale inserita nel gancio o nella piegatura. Le sovrapposizioni devono garantire la continuit nella trasmissione degli sforzi di trazione, in modo che lo snervamento dellarmatura abbia luogo prima che venga meno la resistenza della giunzione. In mancanza di dati sperimentali relativi alla tecnologia usata, la lunghezza di sovrapposizione deve essere di almeno 60 diametri. La malta o il conglomerato di riempimento dei vani o degli alloggi delle armature deve avvolgere completamente larmatura. Lo spessore di ricoprimento deve essere tale da garantire la trasmissione degli sforzi tra la muratura e larmatura e tale da costituire un idoneo copriferro ai fini della durabilit degli acciai. Larmatura verticale dovr essere collocata in apposite cavit o recessi, di dimensioni tali che in ciascuno di essi risulti inscrivibile un cilindro di almeno 6 cm di diametro. La resistenza a compressione minima richiesta per la malta di 10 MPa, mentre la classe minima richiesta per il conglomerato cementizio C12/15. Per i valori di resistenza di aderenza caratteristica dellarmatura si pu fare riferimento a risultati di prove sperimentali o a indicazioni normative di comprovata validit. La resistenza di progetto della muratura da impiegare per le verifiche a taglio (fvd), pu essere calcolata ignorando il contributo di qualsiasi armatura a taglio incorporata nellelemento, qualora non sia fornita larea minima di armatura sopra specificata per elementi di muratura armata atti ad aumentare la resistenza nel piano, oppure prendendo in considerazione il contributo dellarmatura a taglio, qualora sia presente almeno larea minima prevista, secondo quanto riportato in normative di riconosciuta validit. Le verifiche di sicurezza vanno condotte assumendo per lacciaio S = 1,15.

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    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    C4.5 COSTRUZIONI DI MURATURA

    C4.5.6 Verifiche

    C4.5.6.2 Verifiche agli stati limite ultimi

    Il metodo semplificato proposto introduce una riduzione della resistenza a compressione della

    muratura per leffetto combinato di eccentricit trasversali del carico e effetti geometrici del

    secondo ordine mediante il coefficiente F.

    E opportuno ricordare che le tensioni di compressione possono essere distribuite in modo non

    uniforme in direzione longitudinale al muro, a causa di una eccentricit longitudinale della

    risultante dei carichi verticali. Tale eccentricit longitudinale pu essere dovuta alle modalit con

    cui i carichi verticali sono trasmessi al muro, oppure alla presenza di momenti nel piano del muro

    dovuti ad esempio alla spinta del vento nel caso di muri di controvento.

    E necessario tenere conto, nella verifica di sicurezza, della distribuzione non uniforme in senso

    longitudinale delle compressioni.

    In alternativa, possibile valutare leccentricit longitudinale el dei carichi verticali e definire una

    ulteriore riduzione convenzionale della resistenza a compressione applicando alla resistenza ridotta

    fd,rid un ulteriore coefficiente )l valutato dalla tabella 4.5.III delle NTC, ponendo m = 6el/l dove l la lunghezza del muro, e ponendo O = 0.La verifica di sicurezza viene formulata quindi come Nd ))l fdtl dove Nd il carico verticale totale agente sulla sezione del muro oggetto di verifica.

    C4.5.6.4 Verifiche alle tensioni ammissibili

    E implicitamente inteso che debbano essere rispettate le aree minime di pareti resistenti in ciascuna

    direzione ortogonale specificate nella Tabella 7.8.III delle NTC.

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    4.6 COSTRUZIONI DI ALTRI MATERIALI I materiali non tradizionali o non trattati nelle presenti norme tecniche potranno essere utilizzati per la realizzazione di elementi strutturali od opere, previa autorizzazione del Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, autorizzazione che riguarder lutilizzo del materiale nelle specifiche tipologie strutturali proposte sulla base di procedure definite dal Servizio Tecnico Centrale. Si intende qui riferirsi a materiali quali calcestruzzi di classe di resistenza superiore a C70/85, calcestruzzi fibrorinforzati, acciai da costruzione non previsti in 4.2, leghe di alluminio, leghe di rame, travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto di calcestruzzo collaborante, materiali polimerici fibrorinforzati, pannelli con poliuretano o polistirolo collaborante, materiali murari non tradizionali, vetro strutturale, materiali diversi dallacciaio con funzione di armatura da c.a.

  • 230

    7.2.3 CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI SECONDARI ED ELEMENTI NON STRUTTURALI

    Alcuni elementi strutturali possono venire considerati secondari. Sia la rigidezza che la resistenza di tali elementi vengono ignorate nellanalisi della risposta e tali elementi vengono progettati per resistere ai soli carichi verticali. Tali elementi tuttavia devono essere in grado di assorbire le deformazioni della struttura soggetta allazione sismica di progetto, mantenendo la capacit portante nei confronti dei carichi verticali; pertanto, limitatamente al soddisfacimento di tale requisito, agli elementi secondari si applicano i particolari costruttivi definiti per gli elementi strutturali. In nessun caso la scelta degli elementi da considerare secondari pu determinare il passaggio da struttura irregolare a struttura regolare, n il contributo alla rigidezza totale sotto azioni orizzontali degli elementi secondari pu superare il 15% della analoga rigidezza degli elementi principali. Con lesclusione dei soli tamponamenti interni di spessore non superiore a 100 mm, gli elementi costruttivi senza funzione strutturale il cui danneggiamento pu provocare danni a persone, devono essere verificati, insieme alle loro connessioni alla struttura, per lazione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati. Qualora la distribuzione di tali elementi sia fortemente irregolare in pianta, gli effetti di tale irregolarit debbono essere valutati e tenuti in conto. Questo requisito si intende soddisfatto qualora si incrementi di un fattore 2 leccentricit accidentale di cui al 7.2.6. Qualora la distribuzione di tali elementi sia fortemente irregolare in altezza deve essere considerata la possibilit di forti concentrazioni di danno ai livelli caratterizzati da significativa riduzione del numero di tali elementi rispetto ai livelli adiacenti. Questo requisito si intende soddisfatto incrementando di un fattore 1,4 le azioni di calcolo per gli elementi verticali (pilastri e pareti) dei livelli con riduzione dei tamponamenti. In ogni caso gli effetti degli elementi costruttivi senza funzione strutturale sulla risposta sismica dellintera struttura vanno considerati nei modi e nei limiti ulteriormente descritti, per i diversi sistemi costruttivi, nei paragrafi successivi. Gli effetti dellazione sismica sugli elementi costruttivi senza funzione strutturale possono essere determinati applicando agli elementi detti una forza orizzontale Fa definita come segue: Fa=(Sa Wa)/qa (7.2.1) dove Fa la forza sismica orizzontale agente al centro di massa dellelemento non strutturale nella

    direzione pi sfavorevole; Wa il peso dellelemento; Sa laccelerazione massima, adimensionalizzata rispetto a quella di gravit, che lelemento

    strutturale subisce durante il sisma e corrisponde allo stato limite in esame (v. 3.2.1) qa il fattore di struttura dellelemento. In assenza di specifiche determinazioni, per qa si possono assumere i valori riportati in Tab. 7.2.I. In mancanza di analisi pi accurate Sa pu essere calcolato nel seguente modo:

    a 2a 1

    3 (1 Z / H)S S 0,51 (1 T / T ) +

    = + (7.2.2)

    dove: il rapporto tra laccelerazione massima del terreno ag su sottosuolo tipo A da considerare nello

    stato limite in esame (v. 3.2.1) e laccelerazione di gravit g;

  • 231

    S il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche secondo quanto riportato nel 3.2.3.2.1;

    Ta il periodo fondamentale di vibrazione dellelemento non strutturale; T1 il periodo fondamentale di vibrazione della costruzione nella direzione considerata; Z la quota del baricentro dellelemento non strutturale misurata a partire dal piano di fondazione

    (v. 3.2.2); H laltezza della costruzione misurata a partire dal piano di fondazione Per le strutture con isolamento sismico si assume sempre Z=0.

    Il valore del coefficiente sismico Sa non pu essere assunto minore di S. Tabella 7.2.I Valori di qa per elementi non strutturale

    Elemento non strutturale qa Parapetti o decorazioni aggettanti Insegne e pannelli pubblicitari Ciminiere, antenne e serbatoi su supporti funzionanti come mensole senza controventi per pi di met della loro altezza

    1,0

    Pareti interne ed esterne Tramezzature e facciate Ciminiere, antenne e serbatoi su supporti funzionanti come mensole non controventate per meno di met della loro altezza o connesse alla struttura in corrispondenza o al di sopra del loro centro di massa Elementi di ancoraggio per armadi e librerie permanenti direttamente poggianti sul pavimento Elementi di ancoraggio per controsoffitti e corpi illuminanti

    2,0

    7.2.4 CRITERI DI PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI Ciascun elemento di un impianto che ecceda il 30% del carico permanente totale del solaio su cui collocato o il 10% del carico permanente totale dellintera struttura, non ricade nelle prescrizioni successive e richiede uno specifico studio. Gli elementi strutturali che sostengono e collegano i diversi elementi funzionali costituenti limpianto tra loro e alla struttura principale devono essere progettati seguendo le stesse regole adottate per gli elementi costruttivi senza funzione strutturale ed illustrate nel paragrafo precedente. Leffetto dellazione sismica sullimpianto, in assenza di determinazioni pi precise, pu essere valutato considerando una forza (Fa) applicata al baricentro di ciascuno degli elementi funzionali componenti limpianto, calcolata utilizzando le equazioni (7.2.1) e (7.2.2). Gli eventuali componenti fragili debbono essere progettati per avere resistenza doppia di quella degli eventuali elementi duttili ad essi contigui, ma non superiore a quella richiesta da unanalisi eseguita con fattore di struttura q pari ad 1. Gli impianti non possono essere vincolati alla costruzione contando sulleffetto dellattrito, bens debbono essere collegati ad essa con dispositivi di vincolo rigidi o flessibili; gli impianti a dispositivi di vincolo flessibili sono quelli che hanno periodo di vibrazione T 0,1s. Se si adottano dispositivi di vincolo flessibili i collegamenti di servizio dellimpianto debbono essere flessibili e non possono far parte del meccanismo di vincolo. Deve essere limitato il rischio di fuoriuscite incontrollate di gas, particolarmente in prossimit di utenze elettriche e materiali infiammabili, anche mediante lutilizzo di dispositivi di interruzione automatica della distribuzione del gas. I tubi per la fornitura del gas, al passaggio dal terreno alla costruzione, debbono essere progettati per sopportare senza rotture i massimi spostamenti relativi costruzione terreno dovuti allazione sismica di progetto.

  • 242

    7.3.7.2 Verifiche degli elementi strutturali in termini di contenimento del danno agli elementi non strutturali

    Per le costruzioni ricadenti in classe duso I e II si deve verificare che lazione sismica di progetto non produca agli elementi costruttivi senza funzione strutturale danni tali da rendere la costruzione temporaneamente inagibile. Nel caso delle costruzioni civili e industriali, qualora la temporanea inagibilit sia dovuta a spostamenti eccessivi interpiano, questa condizione si pu ritenere soddisfatta quando gli spostamenti interpiano ottenuti dallanalisi in presenza dellazione sismica di progetto relativa allo SLD (v. 3.2.1 e 3.2.3.2) siano inferiori ai limiti indicati nel seguito a) per tamponamenti collegati rigidamente alla struttura che interferiscono con la deformabilit

    della stessa dr < 0,005 h (7.3.16) b) per tamponamenti progettati in modo da non subire danni a seguito di spostamenti di interpiano

    drp , per effetto della loro deformabilit intrinseca ovvero dei collegamenti alla struttura: dr drp 0,01 h (7.3.17) c) per costruzioni con struttura portante in muratura ordinaria dr < 0,003 h (7.3.18) d) per costruzioni con struttura portante in muratura armata dr < 0,004 h (7.3.19) dove: dr lo spostamento interpiano, ovvero la differenza tra gli spostamenti al solaio superiore ed inferiore, calcolati secondo i 7.3.3 o 7.3.4, h laltezza del piano. In caso di coesistenza di diversi tipi di tamponamenti o struttura portante nel medesimo piano della costruzione, deve essere assunto il limite di spostamento pi restrittivo. Qualora gli spostamenti di interpiano siano superiori a 0,005 h (caso b) le verifiche della capacit di spostamento degli elementi non strutturali vanno estese a tutti i tamponamenti, alle tramezzature interne ed agli impianti. Per le costruzioni ricadenti in classe duso III e IV si deve verificare che lazione sismica di progetto non produca danni agli elementi costruttivi senza funzione strutturale tali da rendere temporaneamente non operativa la costruzione. Nel caso delle costruzioni civili e industriali questa condizione si pu ritenere soddisfatta quando gli spostamenti interpiano ottenuti dallanalisi in presenza dellazione sismica di progetto relativa allo SLO (v. 3.2.1 e 3.2.3.2) siano inferiori ai 2/3 dei limiti in precedenza indicati.

    7.3.7.3 Verifiche degli impianti in termini di mantenimento della funzionalit Per le costruzioni ricadenti in classe duso III e IV, si deve verificare che gli spostamenti strutturali o le accelerazioni (a seconda che gli impianti siano pi vulnerabili per effetto dei primi o delle seconde) prodotti dalle azioni relative allo SLO non siano tali da produrre interruzioni duso degli impianti stessi.

  • 285

    7.8 COSTRUZIONI DI MURATURA

    7.8.1 REGOLE GENERALI

    7.8.1.1 Premessa Le costruzioni in muratura devono essere realizzate nel rispetto di quanto contenuto nelle presenti Norme Tecniche ai 4.5 e 11.10. In particolare ai predetti paragrafi deve farsi riferimento per ci che concerne le caratteristiche fisiche, meccaniche e geometriche degli elementi resistenti naturali ed artificiali, nonch per i relativi controlli di produzione e di accettazione in cantiere. Il presente paragrafo divide le strutture di muratura in due tipi fondamentali: muratura ordinaria e muratura armata. Al riguardo si precisa che, per quanto attiene allacciaio darmatura, vale tutto quanto specificato dalle presenti Norme Tecniche relativamente alle costruzioni in calcestruzzo armato.

    Ai fini delle verifiche di sicurezza, in ogni caso obbligatorio lutilizzo del metodo semiprobabilistico agli stati limite, salvo quanto previsto al 2.7 e al 7.8.1.9. Il coefficiente parziale di sicurezza da utilizzare per il progetto sismico di strutture in muratura pari a 2.

    7.8.1.2 Materiali Gli elementi da utilizzare per costruzioni in muratura portante debbono essere tali da evitare rotture eccessivamente fragili. A tal fine gli elementi debbono possedere i requisiti indicati nel 4.5.2 con le seguenti ulteriori indicazioni: - percentuale volumetrica degli eventuali vuoti non superiore al 45% del volume totale del

    blocco; - eventuali setti disposti parallelamente al piano del muro continui e rettilinei; le uniche

    interruzioni ammesse sono quelle in corrispondenza dei fori di presa o per lalloggiamento delle armature;

    - resistenza caratteristica a rottura nella direzione portante (fbk), calcolata sullarea al lordo delle forature, non inferiore a 5 MPa;

    - resistenza caratteristica a rottura nella direzione perpendicolare a quella portante ossia nel piano di sviluppo della parete ( bkf ), calcolata nello stesso modo, non inferiore a 1,5 MPa.

    La malta di allettamento per la muratura ordinaria deve avere resistenza media non inferiore a 5 MPa e i giunti verticali debbono essere riempiti con malta. Lutilizzo di materiali o tipologie murarie aventi caratteristiche diverse rispetto a quanto sopra specificato deve essere autorizzato preventivamente dal Servizio Tecnico Centrale, su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Sono ammesse murature realizzate con elementi artificiali o elementi in pietra squadrata. consentito utilizzare la muratura di pietra non squadrata o la muratura listata solo nei siti ricadenti in zona 4.

    7.8.1.3 Modalit costruttive e fattori di struttura In funzione del tipo di tecnica costruttiva utilizzata, la costruzione pu essere considerata in muratura ordinaria o in muratura armata. I valori massimi q0 del fattore di struttura con cui

  • 289

    In caso di applicazione di principi di gerarchia delle resistenze (muratura armata) lazione da applicare per la verifica a taglio derivata dalla resistenza a pressoflessione, secondo quanto indicato al 7.8.1.7. Le modalit di verifica sono descritte ai 7.8.2.2, 7.8.3.2. Le verifiche di sicurezza si intendono automaticamente soddisfatte, senza leffettuazione di alcun calcolo esplicito, per le costruzioni che rientrino nella definizione di costruzione semplice ( 7.8.1.9). Nel caso di analisi statica non lineare, la verifica di sicurezza consiste nel confronto tra la capacit di spostamento ultimo della costruzione e la domanda di spostamento ottenute applicando il procedimento illustrato al 7.3.4.1. In ogni caso, per le costruzioni in muratura ordinaria, e per le costruzioni in muratura armata in cui non si sia applicato il criterio di gerarchia delle resistenze, nelle quali il rapporto tra il taglio totale agente sulla base del sistema equivalente ad un grado di libert calcolato dallo spettro di risposta elastico e il taglio alla base resistente del sistema equivalente ad un grado di libert ottenuto dallanalisi non lineare ecceda il valore 3,0, la verifica di sicurezza deve ritenersi non soddisfatta. La rigidezza elastica del sistema bilineare equivalente si individua tracciando la secante alla curva di capacit nel punto corrispondente ad un taglio alla base pari a 0,7 volte il valore massimo (taglio massimo alla base). Il tratto orizzontale della curva bilineare si individua tramite luguaglianza delle aree sottese dalle curve tracciate fino allo spostamento ultimo del sistema. Nel caso di analisi dinamica non lineare, la verifica di sicurezza consiste nel confronto tra la capacit di spostamento e la richiesta di spostamento.

    7.8.1.7 Principi di gerarchia delle resistenze I principi di gerarchia delle resistenze si applicano esclusivamente al caso di muratura armata. Il principio fondamentale di gerarchia delle resistenze consiste nellevitare il collasso per taglio per ogni pannello murario, assicurandosi che sia preceduto da modalit di collasso per flessione. Tale principio si intende rispettato quando ciascun pannello murario verificato a flessione rispetto alle azioni agenti e sia verificato a taglio rispetto alle azioni risultanti dalla resistenza a collasso per flessione, amplificate del fattore Rd = 1,5.

    7.8.1.8 Fondazioni Le strutture di fondazione devono essere realizzate in cemento armato, secondo quanto indicato al 7.2.5, continue, senza interruzioni in corrispondenza di aperture nelle pareti soprastanti. Qualora sia presente un piano cantinato o seminterrato in pareti di cemento armato esso pu essere considerato quale struttura di fondazione dei sovrastanti piani in muratura portante, nel rispetto dei requisiti di continuit delle fondazioni, e non computato nel numero dei piani complessivi in muratura.

    7.8.1.9 Costruzioni semplici Si definiscono costruzioni semplici quelli che rispettano le condizioni di cui al 4.5.6.4 integrate con le caratteristiche descritte nel seguito, oltre a quelle di regolarit in pianta ed in elevazione definite al 7.2.2 e quelle definite ai successivi 7.8.3.1, 7.8.5.1, rispettivamente per le costruzioni in muratura ordinaria, e in muratura armata. Per le costruzioni semplici ricadenti in zona 2, 3 e 4 non obbligatorio effettuare alcuna analisi e verifica di sicurezza. Le condizioni integrative richieste alle costruzioni semplici sono: - in ciascuna delle due direzioni siano previsti almeno due sistemi di pareti di lunghezza

    complessiva, al netto delle aperture, ciascuno non inferiore al 50% della dimensione della costruzione nella medesima direzione. Nel conteggio della lunghezza complessiva possono

  • 290

    essere inclusi solamente setti murari che rispettano i requisiti geometrici della Tab. 7.8.II. La distanza tra questi due sistemi di pareti in direzione ortogonale al loro sviluppo longitudinale in pianta sia non inferiore al 75 % della dimensione della costruzione nella medesima direzione (ortogonale alle pareti). Almeno il 75 % dei carichi verticali sia portato da pareti che facciano parte del sistema resistente alle azioni orizzontali;

    - in ciascuna delle due direzioni siano presenti pareti resistenti alle azioni orizzontali con interasse non superiore a 7 m, elevabili a 9 m per costruzioni in muratura armata;

    - per ciascun piano il rapporto tra area della sezione resistente delle pareti e superficie lorda del piano non sia inferiore ai valori indicati nella tabella 7.8.III, in funzione del numero di piani della costruzione e della sismicit del sito, per ciascuna delle due direzioni ortogonali:

    Tabella 7.8.III Area pareti resistenti in ciascuna direzione ortogonale per costruzioni semplici.

    Accelerazione di picco del terreno agS

    Tipo di struttura Numero piani

    0,07 g 0,1 g 0,15 g 0,20 g 0,25 g 0,30 g 0,35 g 0,40 g 0,45 g 0,4725 g

    1 3,5 % 3,5 % 4,0 % 4,5 % 5,0 % 5,5 % 6,0 % 6,0 % 6,0 % 6,5 %

    2 4,0 % 4,0 % 4,5 % 5,0 % 5,5 % 6,0 % 6,5 % 6,5 % 6,5 % 7,0 %

    Muratura ordinaria

    3 4,5 % 4,5 % 5,0 % 5,5 % 6,0 % 6,5 % 7,0 %

    1 2,5 % 3,0 % 3,0 % 3,0 % 3,5 % 3,5 % 4,0 % 4,0 % 4,5 % 4,5 %

    2 3,0 % 3,5 % 3,5 % 3,5 % 4,0 % 4,0 % 4,5 % 5,0 % 5,0 % 5,0 %

    3 3,5 % 4,0 % 4,0 % 4,0 % 4,5 % 5,0 % 5,5 % 5,5 % 6,0 % 6,0 %

    Muratura armata

    4 4,0 % 4,5 % 4,5 % 5,0 % 5,5 % 5,5 % 6,0 % 6,0 % 6,5 % 6,5 % (1) ST si applica solo nel caso di strutture di Classe duso III e IV (v. 2.4.2)

    implicitamente inteso che per le costruzioni semplici il numero di piani non pu essere superiore a 3 per le costruzioni in muratura ordinaria e a 4 per costruzioni in muratura armata. Deve inoltre risultare, per ogni piano:

    k

    M

    N f0, 25A

    =

    (7.8.1)

    in cui N il carico verticale totale alla base di ciascun piano delledificio corrispondente alla somma dei carichi permanenti e variabili (valutati ponendo G = Q = 1), A larea totale dei muri portanti allo stesso piano e fk la resistenza caratteristica a compressione in direzione verticale della muratura.

    Il dimensionamento delle fondazioni pu essere effettuato in modo semplificato tenendo conto delle tensioni normali medie e delle sollecitazioni sismiche globali determinate con lanalisi statica lineare.

    7.8.2 COSTRUZIONI IN MURATURA ORDINARIA

    7.8.2.1 Criteri di progetto Oltre ai criteri definiti al 4.5.4.1 e al 7.8.1.4, le costruzioni in muratura ordinaria debbono avere le aperture praticate nei muri verticalmente allineate. Se cos non fosse, deve essere prestata particolare attenzione sia alla definizione di un adeguato modello strutturale sia nelle verifiche, in quanto il disallineamento delle aperture comporta discontinuit ed irregolarit nella trasmissione delle azioni interne. In assenza di valutazioni pi accurate, si prendono in considerazione nel

  • 422

    11.10 MURATURA PORTANTE

    11.10.1 ELEMENTI PER MURATURA

    Gli elementi per muratura portante devono essere conformi alle norme europee armonizzate della serie UNI EN 771 e, secondo quanto specificato al punto A del 11.1, recare la Marcatura CE, secondo il sistema di attestazione della conformit indicato nella seguente tabella

    Tabella 11.10.I Specifica Tecnica Europea

    di riferimento Categoria Sistema di Attestazione della

    Conformit

    CATEGORIA I 2+ Specifica per elementi per muratura - Elementi per muratura di laterizio, silicato di calcio, in calcestruzzo vibrocompresso (aggregati pesanti e leggeri), calcestruzzo aerato autoclavato, pietra agglomerata, pietra naturale UNI EN 771-1, 771-2, 771-3, 771-4, 771-5, 771-6

    CATEGORIA II 4

    Gli elementi di categoria I hanno un controllo statistico, eseguito in conformit con le citate norme armonizzate, che fornisce resistenza caratteristica dichiarata a compressione riferita al frattile 5%. Gli elementi di categoria II non soddisfano questi requisiti. Luso di elementi per muratura portante di Categoria I e II subordinato alladozione, nella valutazione della resistenza di progetto, del corrispondente coefficiente di sicurezza M riportato nel relativo paragrafo 4.5.

    11.10.1.1 Prove di Accettazione Oltre a quanto previsto al punto A del 11.1, il Direttore dei Lavori tenuto a far eseguire ulteriori prove di accettazione sugli elementi per muratura portante pervenuti in cantiere e sui collegamenti, secondo le metodologie di prova indicate nelle citate nome armonizzate Le prove di accettazione su materiali di cui al presente paragrafo sono obbligatorie e devono essere eseguite e certificate presso un laboratorio di cui allart. 59 del DPR n. 380/2001.

    11.10.1.1.1 Resistenza a compressione degli elementi resistenti artificiali o naturali. Il controllo di accettazione in cantiere ha lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore. Tale controllo sar effettuato su almeno tre campioni costituiti ognuno da tre elementi da sottoporre a prova di compressione. Per ogni campione siano f1, f2, f3 la resistenza a compressione dei tre elementi con

    f1 < f2 < f3 il controllo si considera positivo se risultino verificate entrambe le disuguaglianze:

    (f1 + f2 + f3)/3 1,20 fbk f1 0,90 fbk

  • 423

    dove fbk la resistenza caratteristica a compressione dichiarata dal produttore. Al Direttore dei Lavori spetta comunque l'obbligo di curare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove ai laboratori siano effettivamente quelli prelevati in cantiere con indicazioni precise sulla fornitura e sulla posizione che nella muratura occupa la fornitura medesima. Le modalit di prova sono riportate nella UNI EN 772-1:2002.

    11.10.2 MALTE PER MURATURA

    11.10.2.1 Malte a prestazione garantita La malta per muratura portante deve garantire prestazioni adeguate al suo impiego in termini di durabilit e di prestazioni meccaniche e deve essere conforme alla norma armonizzata UNI EN 998-2 e, secondo quanto specificato al punto A del 11.1, recare la Marcatura CE, secondo il sistema di attestazione della conformit indicato nella seguente Tabella 11.10.II.

    Tabella 11.10.II

    Specifica Tecnica Europea di riferimento

    Uso Previsto Sistema di Attestazione della Conformit

    Malta per murature UNI EN 998-2 Usi strutturali 2+

    Per garantire durabilit necessario che i componenti la miscela non contengano sostanze organiche o grassi o terrose o argillose. Le calci aeree e le pozzolane devono possedere le caratteristiche tecniche ed i requisiti previsti dalle vigenti norme Le prestazioni meccaniche di una malta sono definite mediante la sua resistenza media a compressione fm. La categoria di una malta definita da una sigla costituita dalla lettera M seguita da un numero che indica la resistenza fm espressa in N/mm2 secondo la Tabella 11.10.III. Per limpiego in muratura portante non ammesso limpiego di malte con resistenza fm < 2,5 N/mm2.

    Tabella 11.10.III - Classi di malte a prestazione garantita Classe M 2,5 M 5 M 10 M 15 M 20 M d

    Resistenza a compressione

    N/mm2 2,5 5 10 15 20 d

    d una resistenza a compressione maggiore di 25 N/mm2 dichiarata dal produttore

    Le modalit per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nella norma UNI EN 1015-11: 2007.

    11.10.2.2 Malte a composizione prescritta. Le classi di malte a composizione prescritta sono definite in rapporto alla composizione in volume secondo la tabella seguente

  • 424

    Tabella 11.10.IV - Classi di malte a composizione prescritta

    Composizione Classe

    Tipo di malta Cemento Calce aerea Calce

    idraulica Sabbia Pozzolana

    M 2,5 Idraulica -- -- 1 3 -- M 2,5 Pozzolanica -- 1 -- -- 3 M 2,5 Bastarda 1 -- 2 9 -- M 5 Bastarda 1 -- 1 5 -- M 8 Cementizia 2 -- 1 8 -- M 12 Cementizia 1 -- -- 3 --

    Malte di diverse proporzioni nella composizione, preventivamente sperimentate con le modalit riportate nella norma UNI EN 1015-11:2007, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media a compressione non risulti inferiore a quanto previsto in tabella 11.10.III.

    11.10.3 DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI MECCANICI DELLA MURATURA

    11.10.3.1 Resistenza a compressione

    11.10.3.1.1 Determinazione sperimentale della resistenza a compressione La resistenza caratteristica sperimentale a compressione si determina su n muretti (n 6), seguendo sia per la confezione che per la prova le modalit indicate nel seguito. I provini (muretti) devono avere le stesse caratteristiche della muratura in esame e ognuno di essi deve essere costituito almeno da tre corsi di elementi resistenti e deve rispettare le seguenti limitazioni: - lunghezza (b) pari ad almeno due lunghezze di blocco; - rapporto altezza/spessore (l/t) variabile tra 2.4 e 5. La confezione eseguita su di un letto di malta alla base e la faccia superiore finita con uno strato di malta. Dopo una stagionatura di 28 giorni a 20 C, 70% di umidit relativa, prima di effettuare la prova, la faccia superiore di ogni provino viene eventualmente livellata con gesso; il muretto pu anche essere contenuto fra due piastre metalliche rettificate, utili per gli spostamenti ed il suo posizionamento nella pressa. Il provino viene posto fra i piatti della macchina di prova (uno dei quali articolato) e si effettua quindi la centratura del carico. In proposito consigliabile procedere anche ad un controllo estensimetrico. Il carico deve essere applicato con una velocit di circa 0.5 MPa ogni 20 secondi. La resistenza caratteristica data dalla relazione:

    fk = fm k s dove: fm = resistenza media; s = stima dello scarto; k = coefficiente riportato nella tabella seguente: n 6 8 10 12 20

    k 2.33 2.19 2.1 2.05 1.93

  • 425

    La determinazione della resistenza caratteristica deve essere completata con la verifica dei materiali, da condursi come segue: - malta: n. 3 provini prismatici 40 x 40 x 160 mm da sottoporre a flessione, e quindi a

    compressione sulle 6 met risultanti, secondo la norma armonizzata UNI EN 998-2; - elementi resistenti: n. 10 elementi da sottoporre a compressione con direzione del carico normale

    al letto di posa.

    11.10.3.1.2 Stima della resistenza a compressione In sede di progetto, per le murature formate da elementi artificiali pieni o semipieni il valore di fk pu essere dedotto dalla resistenza a compressione degli elementi e dalla classe di appartenenza della malta tramite la Tabella 11.10.V. La validit di tale tabella limitata a quelle murature aventi giunti orizzontali e verticali riempiti di malta e di spessore compreso tra 5 e 15 mm. Per valori non contemplati in tabella ammessa linterpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni. Tabella 11.10.V - Valori di fk per murature in elementi artificiali pieni e semipieni (valori in N/mm2 )

    Tipo di malta

    Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento

    N/mm2 M15 M10 M5 M2,5 2,0 1,2 1,2 1,2 1,2 3,0 2,2 2,2 2,2 2,0 5,0 3,5 3,4 3,3 3,0 7,5 5,0 4,5 4,1 3,5

    10,0 6,2 5,3 4,7 4,1 15,0 8,2 6,7 6,0 5,1 20,0 9,7 8,0 7,0 6,1 30,0 12,0 10,0 8,6 7,2 40,0 14,3 12,0 10,4 --

    Nel caso di murature costituite da elementi naturali si assume convenzionalmente la resistenza caratteristica a compressione dellelemento fbk pari a:

    fbk = 0.75 fbm

    dove fbm rappresenta la resistenza media a compressione degli elementi in pietra squadrata.

    Il valore della resistenza caratteristica a compressione della muratura fk pu essere dedotto dalla resistenza caratteristica a compressione degli elementi fbk e dalla classe di appartenenza della malta tramite la seguente Tabella 11.10.VI. Tabella 11.10.VI- Valori di fk per murature in elementi naturali di pietra squadrata (valori in N/mm2)

    Tipo di malta

    Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento

    M15 M10 M5 M2,5 2,0 1,0 1,0 1,0 1,0 3,0 2,2 2,2 2,2 2,0 5,0 3,5 3,4 3,3 3,0 7,5 5,0 4,5 4,1 3,5

    10,0 6,2 5,3 4,7 4,1 15,0 8,2 6,7 6,0 5,1 20,0 9,7 8,0 7,0 6,1 30,0 12,0 10,0 8,6 7,2

    40,0 14,3 12,0 10,4 --

  • 426

    Anche in questo caso, per valori non contemplati in tabella ammessa linterpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni.

    11.10.3.2 Resistenza caratteristica a taglio in assenza di tensioni normali

    11.10.3.2.1 Determinazione sperimentale della resistenza a taglio La resistenza caratteristica sperimentale a taglio si determina su n campioni (n 6), seguendo sia, per la confezione che per la prova, le modalit indicate nella norma UNI EN 1052-3:2007 e, per quanto applicabile, UNI EN 1052-4:2001. La resistenza caratteristica fvk0 sar dedotta dalla resistenza media fvm , ottenuta dai risultati delle prove, mediante la relazione:

    fvk0 = 0.7 fvm

    11.10.3.2.2 Stima della resistenza a taglio In sede di progetto, per le murature formate da elementi artificiali pieni o semipieni ovvero in pietra naturale squadrata, il valore di fvk0 pu essere dedotto dalla resistenza a compressione degli elementi tramite la Tabella 11.10.VII. La validit di tale tabella limitata a quelle murature aventi giunti orizzontali e verticali riempiti di malta, le cui dimensioni sono comprese tra 5 e 15 mm. Per valori non contemplati in tabella ammessa linterpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni.

    Tabella 11.10.VII- Resistenza caratteristica a taglio in assenza di tensioni normali fvko (valori in N/mm2)

    Tipo di elemento resistente Resistenza caratteristica a compressione fbk dellelemento

    Classe di malta fvk0 (N/mm2)

    fbk > 15 M10 M M20 0,30

    7,5 < fbk 15 M5 M < M10 0,20

    Laterizio pieno e semipieno

    fbk 7,5 M2,5 M < M5 0,10

    fbk > 15 M10 M M20 0,20

    7,5 < fbk 15 M5 M < M10 0,15

    Calcestruzzo; Silicato di calcio; Cemento autoclavato; Pietra naturale squadrata.

    fbk 7,5 M2,5 M < M5 0,10

    11.10.3.3 Resistenza caratteristica a taglio In presenza di tensioni di compressione, la resistenza caratteristica a taglio della muratura, fvk , definita come resistenza alleffetto combinato delle forze orizzontali e dei carichi verticali agenti nel piano del muro e pu essere ricavata tramite la relazione

    fvk = fvk0 + 0,4 n dove: fvk0: resistenza caratteristica a taglio in assenza di carichi verticali; n: tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti nella sezione di verifica.

  • 332

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    C.11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE Il Cap.11 delle NTC tratta fondamentalmente le procedure di qualificazione e di accettazione in

    cantiere dei materiali e prodotti per uso strutturale, con una formulazione finalizzata, fra laltro, a

    definire con chiarezza i compiti assegnati ai vari soggetti del processo (progettista, direttore dei

    lavori, produttore, etc).

    Sono confermati i principi generali secondo cui tutti i materiali e prodotti per uso strutturale devono

    essere identificati, qualificati ed accettati.

    Ci consente la chiara identificazione del prodotto e delle sue caratteristiche tecniche, rendendo

    possibile ai soggetti preposti alla vigilanza ed al controllo la valutazione dellidoneit del prodotto

    alluso previsto.

    Al riguardo si ritiene opportuno, preliminarmente, evidenziare quanto segue:

    1. la Norma Tecnica indirizzata alle distinte fasi di progettazione, posa/installazione, collaudo e

    manutenzione delle Opere ed in particolare degli elementi (strutturali) che prioritariamente

    assicurano e/o contribuiscono alla sicurezza strutturale delle opere stesse, anche in concomitanza

    ad eventi eccezionali di origine naturale od accidentale. I richiami ad altre fasi del processo di

    costruzione, particolarmente a quelle che sono accomunabili in un esteso concetto di produzione

    (in fabbrica, a pie dopera, di cantiere e/o di trasformazione), che concernono limmissione sul

    mercato di prodotti e/o sistemi da incorporare nelle suddette opere, costituiscono un necessario

    complemento, anche allo scopo di meglio definire le responsabilit che sono proprie delle figure

    professionali direttamente operanti nellambito della Norma.

    2. assunto che il termine prodotto (come definito nella Direttiva 89/106/CEE, recepita in Italia

    con il DPR 246/93 e s.m.i.) ha un significato estensivo che spazia dal materiale al sistema e al kit

    e che si configura come Prodotto da Costruzione qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere

    permanentemente incorporato in unOpera, si intende per Prodotto per uso strutturale

    qualsiasi materiale o prodotto che consente ad unOpera ove questo incorporato di soddisfare il

    requisito essenziale n.1 Resistenza meccanica e stabilit.

    In sintesi, dunque, la discriminante che consente di identificare materiali e prodotti per uso

    strutturale la destinazione duso, che si intende prioritariamente strutturale.

    C11.1 GENERALIT

    Per quanto riguarda le modalit di qualificazione ed identificazione dei materiali, viene

    opportunamente specificato quali siano i possibili casi di riferimento:

  • 333

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    A) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una norma europea

    armonizzata;

    B) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia prevista la qualificazione con le modalit e

    le procedure indicate nelle presenti norme;

    C) materiali e prodotti per uso strutturale innovativi o comunque non citati nel presente capitolo,

    per i quali il produttore potr pervenire alla Marcatura CE in conformit a Benestare Tecnici

    Europei (ETA), ovvero, in alternativa, dovr essere in possesso di un Certificato di Idoneit

    Tecnica allImpiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida

    approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

    Circa i concetti sopraesposti, bene riportare alcuni chiarimenti riguardo ai termini utilizzati.

    Produttore

    E colui che immette un determinato prodotto sul mercato, per un determinato impiego,

    assumendosene le relative responsabilit (di conformit, ecc.).

    Norma europea armonizzata

    Costituisce il documento di cui al Cap.II della Dir.89/106/CEE (nel seguito CPD) ed predisposta

    dal CEN, talvolta dal CENELEC. Ciascuna norma armonizzata, una volta approvata, pubblicata

    sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunit Europee (nel seguito GUUE) a cura della Commissione, e

    deve prevedere un periodo di coesistenza nel quale lapplicazione della norma stessa non

    obbligatoria. Al termine di tale periodo, invece, possono essere immessi sul Mercato soltanto i

    prodotti da costruzione conformi alla norma armonizzata di cui trattasi. La pubblicazione delle

    norme europee armonizzate compito dei singoli Organismi nazionali di normazione che ne

    predispongono, normalmente, una versione nella propria lingua. Spesso la datazione di tale versione

    nazionale non coincide con quella originaria. Ciascuna norma armonizzata, predisposta sulla base di

    uno specifico Mandato della Commissione Europea, deve contenere il cosiddetto Allegato ZA

    che identifica i paragrafi della norma che appartengono alla parte armonizzata della norma stessa

    e che quindi diventano cogenti ai sensi della Dir.89/106/CEE.

    Marcatura CE

    Attualmente, ai sensi della CPD, la Marcatura CE indica fondamentalmente:

    - che i prodotti rispondono alle pertinenti Norme Nazionali di trasposizione delle Norme

    Armonizzate, i cui riferimenti siano stati pubblicati sulla GUUE, oppure:

  • 334

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    - che essi rispondono ad un Benestare Tecnico Europeo (ETA), rilasciato ai sensi della procedura

    di cui al Cap.3 della CPD ed alle Regole procedurali comuni definite nella Decisione adottata

    dalla Commissione il 17 Gennaio 1994.

    Le indicazioni in merito alla Marcatura CE (etichetta e documenti di accompagnamento), sono

    esplicitamente comprese in ogni Allegato ZA di una norma armonizzata di prodotto. Tali

    informazioni devono essere affisse, in relazione alle effettive possibilit, prioritariamente sul

    prodotto stesso, altrimenti su unetichetta allegata ad esso, ovvero sul suo imballo, oppure far parte

    dei Documenti di Trasporto (DDT). Esse devono essere riprodotte in modo visibile, leggibile ed

    indelebile.

    Benestare Tecnico Europeo (ETA)

    LArticolo 8.1 della CPD definisce il Benestare Tecnico Europeo (in Inglese, European Technical

    Approval, in sigla ETA) come Valutazione tecnica favorevole dellidoneit alluso di un prodotto

    da costruzione per uno specifico impiego, basata sul soddisfacimento dei requisiti essenziali

    dellOpera di costruzione nella quale il prodotto deve essere incorporato. La prassi per la quale si

    identificano i prodotti da costruzione per i quali possa essere rilasciato un ETA disciplinata

    dallArticolo 8 (punti 2 e 3) della CPD, che forniscono il riferimento legale secondo il quale un

    ETA pu essere rilasciato fondamentalmente:

    - a prodotti per i quali non esista ancora n una Specificazione Tecnica Europea Armonizzata, n

    una Specificazione Tecnica Nazionale Riconosciuta, n un Mandato per lelaborazione di una

    norma armonizzata, e per i quali la Commissione abbia ritenuto che una norma non possa, o non

    possa ancora, essere elaborata.

    - a prodotti che differiscono significativamente da una Specificazione Tecnica Europea

    Armonizzata oppure da una Specificazione Tecnica Nazionale Riconosciuta.

    LEOTA (www.eota.be) lOrganismo europeo che riunisce tutti gli organismi nazionali

    (Organismi i Approvazione o Approval Bodies) deputati al rilascio del Benestare Tecnico Europeo.

    Attestazione della conformit

    Un prodotto da costruzione pu essere marcato CE solo qualora il produttore abbia dichiarato la

    conformit del prodotto stesso alle Specificazioni Tecniche Europee.

    La procedura di attestazione della conformit pu consistere di elementi diversi, indicati

    nellAllegato III.1 della CPD.

  • 335

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    Le diverse procedure e metodi di controllo della conformit, nonch le relative tipologie per

    l'attestazione di conformit, sono quelli dettagliati allart.7 del DPR 246/93.

    Certificato di Conformit (CE)

    Ai sensi della CPD il documento a valore legale, rilasciato da un Organismo di Certificazione

    europeo notificato ai sensi della CPD che attesta la conformit di un prodotto da costruzione alla

    Specificazione Tecnica Europea (UNI EN o ETA) applicabile. Tale certificato si riferisce al

    prodotto nei casi di sistema di attestazione della conformit 1+ od 1 ed al Controllo del processo di

    fabbrica (FPC) nei casi di cui al Sistema 2+ e 2.

    Dichiarazione di Conformit (CE)

    Costituisce il documento fondamentale, obbligatoriamente predisposta, sottoscritta dal produttore e,

    su richiesta, fornita in accompagnamento ai documenti di trasporto, per limmissione sul mercato di

    un prodotto soggetto a Marcatura CE.

    Certificato di Idoneit Tecnica allImpiego

    Costituisce una valutazione del prodotto, o sistema da costruzione, ai fini delluso strutturale

    previsto (si veda anche lart.1 della legge n.64/74). In taluni casi, ad esempio per prodotti di

    tipologia ricorrente, il Servizio Tecnico Centrale potr rilasciare, in luogo del certificato di idoneit

    tecnica allimpiego, un attestato di deposito della documentazione tecnica relativa al

    prodotto/sistema.

    Nel caso C) di cui al 11.1 delle NTC, il certificato di idoneit tecnica, da richiedere direttamente al

    Servizio Tecnico Centrale corredando la richiesta della necessaria documentazione, costituisce

    lautorizzazione alluso di cui al 4.6 delle NTC.

    Attestato di Qualificazione

    E il documento emesso dal Servizio Tecnico Centrale che attesta la positiva conclusione della

    procedura di qualificazione per materiali e prodotti ricadenti nel caso C di cui al 11.1 delle NTC.

    Controllo del processo di fabbrica (FPC)

    Si intende per Controllo del Processo di Fabbrica (in Inglese, Factory Production Control, in sigla

    FPC) il controllo interno permanente del processo di produzione esercitato dal produttore (da non

    confondere con il Sistema di Gestione per la Qualit, di cui alla Norma UNI EN ISO 9001:2000,

    che tipicamente concerne il regime volontario). Tutti gli elementi, i requisiti e le disposizioni

    adottati dal produttore devono essere documentati in maniera sistematica ed in forma di obiettivi e

    procedure scritte.

  • 336

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    Equivalenza

    Laddove richiamato, il concetto di equivalenza, si riferisce alla possibilit di riconoscere procedure

    o certificazioni proprie di altri Stati. Ci peraltro laddove non si sia in presenza di una Marcatura

    CE, ed basato sui limiti alle eccezioni consentite dallArticolo 30 del Trattato di Roma, con la

    sentenza nota come Cassis de Dijon, che ha definito il principio del mutuo riconoscimento dei

    requisiti dei prodotti.

    Organismi notificati

    Ai fini della marcatura CE sui prodotti da costruzione, lArticolo 18 della CPD richiede agli Stati

    Membri di notificare alla Commissione gli Organismi che essi hanno riconosciuto per i compiti

    previsti, riguardo allattestazione della conformit, distinguendo, con riferimento alle funzioni

    esercitate, tra:

    - Organismi di Certificazione (di prodotto e di FPC),

    - Organismi di Ispezione,

    - Laboratori di Prova.

    Il compito degli Organismi Notificati quello dettagliato nellAllegato III della CPD, ed in sintesi:

    - LOrganismo di Certificazione, deve rilasciare il Certificato di conformit (in Inglese,

    Conformity Certificate), a seconda del Sistema di attestazione della conformit implicato,

    relativo al prodotto da costruzione od al Controllo del Processo di Fabbrica, secondo regole

    procedurali date. La base per la certificazione sono i risultati dellattivit di Ispezione ed, a

    seconda dei casi, anche di Prova.

    - LOrganismo di Ispezione, deve svolgere le proprie funzioni di ispezione e valutazione iniziale,

    proposta di accettazione e successive ispezioni di sorveglianza del Controllo del Processo di

    Fabbrica attuato da un produttore, cos come, se previsto, prelievo di campioni, secondo specifici

    criteri. Esso relaziona correntemente, ove previsto, la propria attivit ad un Organismo di

    Certificazione.

    - Il Laboratorio di Prova, deve misurare, esaminare, provare o determinare in altro modo le

    caratteristiche o le prestazioni del prodotto da costruzione, prelevato dallOrganismo di

    Ispezione. Esso relaziona correntemente, ove previsto, in merito alle proprie attivit ad un

    Organismo di Certificazione o, viceversa (Sistema 3), emette dei propri Rapporti di Prova sotto

    notifica, non essendo n incaricato, n responsabile del campionamento.

  • 337

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    Un solo Organismo, lo stesso, se notificato per le varie funzioni, pu agire contemporaneamente da

    Organismo di Certificazione, da Organismo di Ispezione e da Laboratorio di Prova.

    La procedura di abilitazione di tali organismi regolata dal DM n.156 del 9 maggio 2003.

    Infine, riguardo laccettazione dei materiali e prodotti, di responsabilit del Direttore dei Lavori,

    questa deve avvenire mediante lacquisizione e verifica della documentazione di

    accompagnamento, nonch mediante le prove di accettazione. Per quanto riguarda la

    documentazione, il Direttore dei Lavori deve acquisire la documentazione di accompagnamento

    nonch la documentazione che attesti la qualificazione del prodotto (differente a seconda dei casi

    A), B) o C) previsti al 11.1 delle NTC). Il Direttore dei Lavori deve anche verificare lidoneit di

    tale documentazione, ad esempio verificando la titolarit di chi ha emesso le certificazioni e/o

    attestazioni, la validit ed il campo di applicazione di queste ultime (in relazione ai prodotti

    effettivamente consegnati ed al loro uso previsto), la conformit delle caratteristiche dichiarate alle

    prescrizioni progettuali o capitolari, etc.

    Oltre i casi previsti dalle NTC, il Direttore dei Lavori pu in ogni caso richiedere le prove di

    accettazione che ritenga opportune o necessarie ai fini dellaccettazione del materiale.

    C11.2 CALCESTRUZZO

    C.11.2.1 SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO Nella norma si precisa che la prescrizione del calcestruzzo allatto del progetto deve essere

    caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza ed il diametro

    massimo dellaggregato. Per quanto attiene la classe di resistenza si ribadisce e specifica che la

    classe di resistenza individuata esclusivamente dai valori caratteristici delle resistenze cilindrica

    fck e cubica Rck a compressione uniassiale, misurate su provini normalizzati e cio rispettivamente

    su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di spigolo 150 mm.

    C11.2.3 VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RESISTENZA Le prove preliminari di studio di cui al 11.2.3 delle NTC sono finalizzate ad ottenere il

    calcestruzzo pi rispondente sia alle caratteristiche prescritte dal progettista sia alle esigenze

    costruttive, in termini di classe di resistenza, classe di consistenza, tempi di maturazione, etc. In

    genere lo studio della miscela viene condotto presso il produttore di calcestruzzo, sotto il controllo

    di un laboratorio autorizzato, ovvero presso il laboratorio stesso.

    C11.2.4 PRELIEVO DEI CAMPIONI Il prelievo dei campioni durante il getto costituisce un momento importante dei controlli di

    sicurezza sulle strutture in calcestruzzo, controlli sanciti dalla Legge n.1086/71, poi ripresi nel

  • 427

    Per elementi resistenti artificiali semipieni o forati deve risultare soddisfatta la relazione fvk fvk,lim = 1,4 bkf

    con

    fvk,lim: valore massimo della resistenza caratteristica a taglio che pu essere impiegata nel calcolo;

    bkf valore caratteristico della resistenza degli elementi in direzione orizzontale e nel piano del muro, da ricavare secondo le modalit descritte nella relativa norma armonizzata della serie UNI EN 771.

    11.10.3.4 Moduli di elasticit secanti Il modulo di elasticit normale secante della muratura valutato sperimentalmente su n muretti (n 6), seguendo sia per la confezione che per la prova le modalit indicate nella norma UNI EN 1052-1:2001. In sede di progetto, in mancanza di determinazione sperimentale, nei calcoli possono essere assunti i seguenti valori: - modulo di elasticit normale secante E = 1000 fk - modulo di elasticit tangenziale secante G = 0.4 E

  • 365

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    C11.9.7.2 Prove di qualificazione sui dispositivi Data la complessit del comportamento degli isolatori elastomerici e limportanza delle dimensioni

    nel processo di produzione, si raccomanda, quando possibile, di effettuare le prove di qualificazione

    su dispositivi in vera grandezza.

    In ogni caso, la procedura di prova dovr rispecchiare le reali condizioni di vincolo, in particolare

    sulle facce superiori ed inferiori, del dispositivo in opera.

    Tra le grandezze indagate nelle prove di qualifica vi il modulo statico di taglio G, determinato per

    consentire il confronto con i risultati delle prove di caratterizzazione del materiale e, soprattutto,

    con i risultati delle prove di accettazione, cos da poter estendere ai dispositivi in opera la

    caratterizzazione compiuta nella qualificazione.

    Per quanto attiene la determinazione delle curve G-J e [-Jmediante le prove dinamiche, la scelta tra le due sequenze alternative, riferite rispettivamente ai valori di deformazione della gomma o di

    spostamento del dispositivo, andr compiuta facendo riferimento al valore pi grande tra Jmax e d2,e non in relazione ad ogni singola ampiezza.

    C11.9.7.3 Prove di accettazione sui dispositivi Le prove di accettazione hanno la finalit di verificare la corrispondenza tra il comportamento dei

    dispositivi messi in opera e quelli su cui stata condotta la caratterizzazione mediante le prove di

    qualificazione, verificandone la rispondenza progettuale. A tale scopo, tramite i test di accettazione,

    si determina il valore della rigidezza verticale e del modulo statico di taglio G, da confrontare con i

    valori emersi nelle prove di qualificazione, al fine di poterne ritenere associabile la caratterizzazione

    compiuta in qualificazione.

    In luogo del modulo di taglio statico G auspicabile la determinazione del Gdin.

    C11.10 MURATURA PORTANTE

    C11.10.1 ELEMENTI PER MURATURA opportuno rammentare che la definizione delle categorie degli elementi per muratura pi

    precisamente descritta nelle norme armonizzate della serie UNI EN 771.

    Per entrambe le categorie di elementi contemplate, leffettiva resistenza a compressione del

    prodotto, valutata secondo la UNI EN 772-1:2002, non pu essere inferiore a quella dichiarata con

    la marcatura CE.

    La differenza tra tali categorie si pu sintetizzare in modo semplice nei seguenti termini: per

    elementi di Categoria II la prestazione (media o caratteristica) pu essere raggiunta ammettendo una

  • 366

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    maggiore variabilit dei singoli valori di resistenza, mentre per elementi di Categoria I viene

    raggiunta con una minore variabilit dei singoli valori di resistenza.

    C11.10.1.1 Prove di Accettazione Il paragrafo ribadisce che tutti i materiali, indipendentemente dalla Marcatura CE ovvero da altre

    qualificazioni nazionali, devono essere accettati dal Direttore dei lavori, anche mediante le prove

    sperimentali di accettazione di cui al 11.10.1.1 delle NTC; in ogni caso il Direttore dei lavori potr

    far eseguire tutte le ulteriori prove che ritenga necessarie ai fini dellimpiego specifico, facendo

    riferimento alle metodologie indicate nelle norme armonizzate applicabili.

    C11.10.1.1.1 Resistenza a compressione degli elementi resistenti artificiali o naturali La procedura di controllo di accettazione in cantiere prevede il confronto (tramite disuguaglianze)

    delle resistenze a compressione valutate sui campioni pervenuti in cantiere con la resistenza

    caratteristica, fbk, fornita dal produttore. La valutazione di questultima funzionale, inoltre, anche

    allimpiego delle tabelle 11.10.V, 11.10.VI e 11.10.VII delle NTC, utili alla stima rispettivamente

    della resistenza caratteristica a compressione e taglio della muratura.

    opportuno riportare, dunque, alcune indicazioni utili per la valutazione di fbk.

    Resistenza caratteristica a compressione degli elementi nella direzione dei carichi verticali

    Si definisce resistenza caratteristica quella resistenza al di sotto della quale ci si pu attendere di

    trovare il 5% della popolazione di tutte le misure di resistenza. La resistenza di rottura a

    compressione di un singolo elemento data dalla seguente espressione:

    fbi = N/A

    in cui:

    N = carico di rottura applicato in direzione ortogonale al piano di posa;

    A = area lorda della sezione normale alla direzione di carico.

    Il valore della resistenza caratteristica fbk si ricava dalla formula seguente, applicata ad un numero

    minimo di 30 elementi:

    fbk = fbm (1 1,64 )

    in cui:

    fbm = media aritmetica della resistenza dei singoli elementi fbi;

    = sfbm

    = coefficiente di variazione;

  • 367

    Supplemento ordinario n. 27 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale - n. 4726-2-2009

    s = stima dello scarto quadratico medio;

    s = n bm bif fn

    ( )

    2

    1 (n = numero degli elementi provati)

    Il valore della fbk non accettabile per > 0.2

    Resistenza caratteristica a compressione degli elementi nella direzione ortogonale a quella dei

    carichi verticali e nel piano della muratura

    La resistenza caratteristica a compressione in direzione ortogonale ai carichi verticali e nel piano

    della muratura (richiamata nel 7.8.1.2. delle NTC ed ivi contraddistinta dal simbolo fbk ) sar

    dedotta da quella media fbm mediante la relazione:

    fbk = 0,7 fbm

    in cui la resistenza media fbm sar ricavata da prove su almeno sei campioni.

    C11.10.3 DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI MECCANICI DELLA MURATURA La norma fornisce indicazioni sulla determinazione della resistenza caratteristica della muratura sia

    a compressione che a taglio.

    La determinazione di tali resistenze dovr essere effettuata per via sperimentale su campioni di

    muro. In considerazione, tuttavia, della difficolt ed onerosit di questo tipo di prove, la norma

    ammette la possibilit di ricavare i valori delle resistenze a compressione e a taglio utilizzando

    apposite tabelle.

    In ogni caso, le resistenze caratteristiche a compressione ed a taglio della muratura richieste dal

    calcolo dovranno essere indicate nel progetto delle opere.

    da richiamare lattenzione circa la determinazione sperimentale delle caratteristiche di una

    muratura confezionata con elementi resistenti appartenenti ad una stabilita famiglia di prodotti,

    intendendosi come tale linsieme di prodotti caratterizzati dallo stesso ciclo produttivo, simili nella

    configurazione geometrica, con la medesima percentuale di foratura e destinazione duso, ma con

    dimensioni diverse nel senso dello spessore e/o altezza della muratura stessa; per tali elementi

    possibile verificare sperimentalmente le caratteristiche della tipologia meno resistente ed estendere i

    risultati conseguiti a tutte le murature che impieghino gli elementi, maggiormente resistenti, della

    stessa famiglia.