Novaestetyc Magazine n.8

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Trimestrale di informazione specializzato per i professionisti dell’estetica e del benessere N. 8 - Aprile·Maggio·Giugno 2011 In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamenti resi LO/CONV/024/2010

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HARMONIAE: il decollo a Cosmoprof 2011 BELLEZZA COACH: matrice extracellulare e invecchiamento EVOLUTION3 sinergia con 3 differenti tecnologie FOBIE! conoscerle e sconfiggerle BELLEZZA LIFESTYLE fuori pasto - fuori casa

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Trimestrale di informazione specializzato per i professionisti dell’estetica e del benessereN. 8 - Aprile·Maggio·Giugno 2011

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LO/CONV/024/2010

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Qualità è la nostra vera passione……. Ci sono tanti modi per pensare alla qualità…..Qualità è offrire ai nostri clienti un punto di riferimento per ogni oc-casione. Novaestetyc è tutto questo, è un riferimento serio, impegnato, costante. La dimostrazione di ciò è stata la grande affluenza e la gran-de risonanza che la vetrina del recente Cosmoprof ci ha offerto come risposta. Successo non solo per differente qualità, servizio, immagine, ma ancorpiù dettato dalle recenti novità, prima tra tutte il lancio della nuova apparecchiatura EVO3 un apparato per il trattamento degli ine-stetismi del corpo unico nel suo genere, risultato di una lunga e appro-fondita ricerca effettuata da Novavision Group in collaborazione con le migliori facoltà di medicina italiane. Tre differenti biotecnologie per

EDITORIALE

Trimestrale di informazione specializzato per i professionisti dell’estetica e del benessere

N. 8 - Aprile·Maggio·Giugno 2011

NOVAESTETYC MAGAZINE

Direttore ResponsabileElisabetta PascucciEditore e ProprietàNovavision Group s.r.l. via dei Guasti, 29 - 20826 Misinto (MB)tel. 02 967 20 240 - fax 02 967 20 232www.novaestetyc.it

Pubblicazione registrata presso il tribunale di Milano - n. 245 del 18/05/2009

un’azione diretta ed efficace finalizzata al trattamento degli inestetismi di cellulite, adiposità,smagliature, elasticità della pelle. Sempre attenti alle innovazioni, come ogni volta l’invito alla prova rimane il nostro mi-glior biglietto da visita.

Elisabetta Pascucci

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DICONO DI NOI.....

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N. 8 - APRILE·MAGGIO·GIUGNO 2011

COSMOPROF

DIALOGA CON NOIPer informazioni, approfondimenti, scrivi alla nostra redazione:

Novavision GroupVia dei Guasti, 29 - 20826 Misinto (MB) - Casella Postale 72

E-mail: [email protected]

CHIAMA

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Flavio Peralda Presidente Novavision Group con Susanna Messaggio testimonial Harmoniae al recente Cosmoprof

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PRODOTTO

Grande festa ed entusiasmo in casa Novaestetyc in oc-

Harmoniae™ durante Co-smoprof 2011. La manifesta-zione ha visto impegnato, senza sosta, tutto lo staff No-vaestetyc per l’intera durata

-liazione al network. Una grande spinta verso la notorietà del marchio Harmoniae™ è certamente in parte dovuta alla recente campagna pubblicitaria nazionale sulle reti Mediaset.

Straordinaria la partecipazione all’evento di Susanna Messaggio, testimonial di Harmo-niae™, che, con l’altissima profes-sionalità che da sempre la distingue e una disponibilità gentile ed affet-tuosa verso tutto il pubblico, non ha

o un autografo, presidiando lo stand Novaestetyc per ben due giorni. Har-moniae™ rappresenta un modello di business di sicuro successo anche per molti importanti distributori esteri Europei ed America-ni che hanno visitato lo stand Novaestetyc con grande interesse. Instancabile l’attività delle Beauty Specialist di Harmoniae™ che si sono prodigate in un incessante susseguirsi di trattamenti combinati tra metodiche co-smetologiche e biotecnologiche nel pieno rispetto della

Lo straordinario Cosmoprof 2011 e’ stato anche un im-portante palcoscenico per la presentazione di una nuova incredibile biotecnologia frutto della ricerca e dello svi-luppo dei laboratori Novaestetyc. A partire dalla metà del mese di Aprile sarà disponibile EVO3, una biotecno-logia che getta le basi per la rivoluzione nel campo delle metodiche per il trattamento degli inestetismi del corpo. EVO3, l’ energia che rimodella il corpo, basa la sua ine-guagliabile funzionalità sull’applicazione contempora-nea di tre diversi tipi di energia: H.F.C. (High Frequency

-

cacia delle applicazioni di H.F.C. si basa sul riscaldamen-to selettivo e volumetrico dell’ipoderma che induce l’es-sudazione degli adipociti che cedono trigliceridi acqua e tossine riducendo così il loro volume. Tale essudazione

derma che è a sua volta indotta dall’applicazione della

-citi nel derma che sono i principali responsabile degli inestetismi della cellulite. Microcorrenti e fotodinamica

(adenosina tri fosfato) fondamentale per il ripristino del-la funzionalità della cellula e per la sua autoriparazione dai danni dell’ invecchiamento. E’ stato anche dimostra-to che le microcorrenti in associazione alla fotodinamica promuovono il trasporto degli aminoacidi (respirazione cellulare) e l’aumento della sintesi delle proteine nelle

zone non trattate. EVO3, ultima nata nella grande famiglia Novaestetyc, rappresenterà un altro importante strumento in grado di sottolineare ancora una volta la superiorità e la

Harmoniae™.

Stupenda ed affettuosa, oltre che vera anima della manifestazione, la partecipazione di alcu-ni fra i primi centri Harmonie™ che hanno dimostrato

-lare ringraziamento per la loro partecipazione va infat-ti ai centri Harmoniae™: Istituto NUOVA FORMA di Tarquinia (VT) di Patrizia Gigio e alle sue collaboratrici Melania Bigherati e Federica Bertinelli, Centro di Ab-bronzatura ed Estetica Sol Leone di Giaveno (TO) di Elisa Picciolo e alla sua collaboratrice Stefania Boscolo, HARMONIAE Centro Estetico & Solarium di Mentana (RM) di Nicholas e Laura Teramano e alla loro collabo-ratrice Luana Laerte, ISTITUTO COCCOLE di Arezzo di Eleonora Cartocci. Harmoniae™ il network di esteti-ca avanzata e biotecnologica che rappresenta il cambia-

gestionali, di comunicazione e di marketing è decollato!

Direzione Commerciale & Marketing Novaestetyc

HARMONIAE™: IL DECOLLO A COSMOPROF 2011

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N. 8 - APRILE·MAGGIO·GIUGNO 2011

PRODOTTO

Susanna Messaggio con la titolare del centro estetico Sol Leone di Giaveno (TO) Elisa Picciolo (in centro) e le sue collaboratrici Cristina Castagneri (a sinistra) e Stefania Boscolo (a destra)

La titolare del centro estetico Nuova Forma di Tarquinia (VT) Patrizia Gigio con le sue collaboratrici Melania Bigherati (a sinistra) eFederica Bertinelli (a destra) insieme a Susanna Messaggio.

Laura Teramano (1° a sinistra), titolare insieme a Nicholas Teramano (2° da destra), di HARMONIAE Centro Estetico & Solarium di Mentana (RM), Luana Laerte (1° da destra), Bibiana Tiozzo, Beauty Specialist Harmoniae, e Susanna Messaggio.

Susanna Messaggio con Eleonora Cartocci, titolare dell’Istituto Coccole di Arezzo

Flavio Peralda, presidente Novaestetyc, con Elisabetta Pascucci, insieme alla testimonial Susanna Messaggio

La beauty specialist Harmoniae durante un trattamento

Lo stand Novaestetyc durante Cosmoprof 2011

Susanna Messaggio con Marco Di Iulio, Direttore Commerciale e Marketing Novaestetyc

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Ciascun uomo desidera vivere a lungo, ma nessu-no desidera invecchiare. Purtroppo, però, l’invec-chiamento cutaneo crono-logico è scritto nel nostro DNA. A livello dermico si osserva una generale atro-fia, con una diminuzione

dell’attività delle cellule e conseguente riduzione della loro capacità riproduttiva. L’invecchiamento cutaneo fotoindotto, invece, è dovuto alle eccessi-ve esposizioni solari e alla conseguente formazione di radicali liberi, molecole tossiche per le cellule. I danni ossidativi riducono la capacità metabolica del-le cellule minando la loro in-tegrità vitale. Oltre al danno radicalico, il derma soffre an-che di quello provocato dall’a-zione delle metalloproteinasi: una famiglia di enzimi protei-ci in grado di danneggiare la giunzione dermoepidermica e i componenti della matrice connettivale.

La matrice extracellulare è una rete gelatinosa di pro-teine e carboidrati che fa da impalcatura all’interno degli strati della pelle, derma, ipoderma, epidermi-de. È composta prevalentemente da acqua, collage-ne, elastina, glicoproteine e carboidrati. La presenza di particolari strutture molecolari, come ad esempio determinate proteine, all’interno della matrice extra-cellulare rende il tessuto connettivo molto resistente a stress fisici come trazione e compressione. In più la matrice contiene un elevato numero di proteine specializzate, non collageniche, che fungono da “am-plificatori” di contatti, sia tra molecole analoghe che diverse, realizzando un infinito “network biochimi-co” in grado di generare, modulare e propagare an-

che a distanza, milioni d’informazioni biochimiche ed energetiche. Ogni cellula, infatti, come ogni orga-nismo vivente pluricellulare, necessita di “sentire” e interagire col proprio ambiente per poter esplicare le funzioni vitali e sopravvivere. Per farlo, le cellule adoperano centinaia di molecole extracellulari (pro-teine, peptidi, nucleotidi, derivati dagli acidi grassi, ecc.) con i quali s’inviano continuamente messaggi per attivare specifiche reazioni, come vivere, morire, dividersi, modificarsi.

L’ESTETICA CHE CURA

L’obiettivo della medicina non è creare miglioramen-ti estetici che trasformano o inibiscono le funzio-nalità, quanto piuttosto contribuire a migliorare le

funzioni biologiche cutanee. In tale direzione opera la derma-tologia plastica rigenerativa, che mira a ottimizzare l’ome-ostasi delle reazioni biologiche che mantengono trofica e fun-zionale la cute. Nella “casset-ta degli attrezzi”, programmi di trattamenti che agiscono in modo specifico e integrato per

rivitalizzare e stimolare derma ed epidermide, al fine di aumentare di conseguenza compattezza, ela-sticità, luminosità, turgore cutaneo, nonché diminu-ire e prevenire le rughe. Ne è un esempio la tecnica “picotage”: una biostimolazione della pelle con mi-croiniezioni di un gel di acido ialuronico puro a circa un millimetro di profondità, dove l’attività di ripro-duzione delle cellule cutanee è molto alta. L’acido ialuronico favorisce la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti, idratando a fondo la pelle. È respon-sabile della compattezza dei tessuti, in quanto è un elemento estremamente importante nell’organizza-zione tridimensionale dei componenti della matrice extracellulare. Si parla di rivitalizzazione anche con ingredienti detossinanti, inseriti in un complesso polivitaminico con diverse classi d’attivi. Infatti, so-

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MATRICE EXTRACELLULARE E INVECCHIAMENTO: IL RUOLO DELLA DERMATOLOGIA PLASTICA RIGENERATIVA.

BELLEZZA COACH

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tesi, negli ultimi tempi ha visto numerose innova-zioni, la luce pulsata. Il trattamento a luce pulsata è simile al laser e si pratica con un’apparecchiatura, passata sulla parte da trattare, che emette un parti-colare fascio luminoso. È una tecnica soft di ringio-vanimento, che stimola la produzione di collagene e il ricambio cellulare, con un effetto che dura fino a un anno circa. Tra i laser, quello “frazionale” i cui minuscoli aghi di luce (invece di un unico fascio)

agendo a poco più di un millimetro di profon-dità, quindi senza ledere la superficie

dell’epidermide, stimolano i fibrobla-sti a produrre nuovo collagene ed elastina, “ringiovanendo” i tessuti. Così, le piccole rughe si attenuano e la pelle appare più elastica. Ulti-ma, ma non meno efficiente, la ra-diofrequenza. I medical device che

sfruttano questa tecnologia permet-tono di ottenere un ringiovanimen-

to non ablativo, quindi non invasi-vo, mirante a ridare turgore alla pelle rilassata. L’apparecchio, passato per

qualche minuto sulla zona da trattare, riscalda il tessuto cutaneo, stimolan-do la formazione di fibre di collagene, con un effetto lifting di stiramento e compattamento della pelle, che dura fino a due anni.

Direttore del Servizio di Dermatologia

Ospedale di Inzago (Milano)

stanze come vitamine (A, C, E, D, B, K), aminoacidi (tra cui lisina prolina, glutamina,), sali minerali (po-tassio, sodio, calcio, magnesio, selenio, rame), coen-zimi (Q10, glutatione, NADH) e acidi nucleici (RNA e DNA) contrastano con efficacia il danno ossidativo. A questi si aggiungono trattamenti di stimolazione, tipo peeling antiaging, antiossidanti e antipigmen-tanti. Il peeling, tra l’altro, migliora la compattezza e la luminosità del viso, elimina le microrughe del viso e le macchie scure. Con l’età il ricambio rallenta e le cellule morte che si depositano rendono la pelle ruvida e opaca. Così, l’esfoliazione leggera che si ottiene con i peeling chi-mici stimola la produzione di nuove cellule. Nel promettente panorama delle biotecnologie che, tra paren-

BELLEZZA COACH

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EVOLUTION 3

Una dieta scorretta, una vita stressata, l’utilizzo di bevande alcoliche e fumo, la scarsa attivita’ sportiva e tanti altri fattori caratte-rizzano quasi sempre uno stile di vita moderno con conseguente incremento di patologie fisiche gravi (come affezioni cardiova-scolari) e meno preoccu-

panti (come inestetismi tissutali corporei) ma che ri-sultano altrettanto inaccettabili per la maggior parte di donne e uomini.La cellulite, adiposità localizzata, un decolté asfittico, un seno ptosico e la presenza di disastrose smagliature sul corpo fino a qualche tempo fa potevano essere solo migliorate con tratta-menti estetici che si avvalevano di differenti apparecchiature, ognu-na con una diversa indicazione.Questo comportava che l’impiego di una tecnologia indicata per il miglioramento della cellulite e della lassità cutanea non permet-teva al tempo stesso di trattare gli accumuli adiposi senonche’ era necessario rivolgere l’attenzione verso un’altra mac-china come la cavitazione.Inoltre fino ad oggi non è mai stato possibile “curare” le smagliature che rappresentano quasi delle cicatri-ci sul corpo di moltissime persone dopo una gravi-danza o un forte dimagrimento o che semplicemente compaiono già durante l’adolescienza per le fisiolo-giche variazioni ormonali. Le continue ricerche scientifiche effettuate dai labo-ratori di Novavision Group in collaborazione con la Facoltà di Medicina di diverse Università italiane hanno portato alla creazione di una tecnologia inno-vativa che permette di trattare tutti i problemi corpo-rei menzionati: nasce Evolution 3.

Evolution 3 è una apparecchiatura che combina siner-gicamente tre differenti tecnologie:

- High Frequency Current (H.F.C.)- Microcorrenti con onda rettangolare bifasica sim-metrica compensate (M.I.T.)- Energia Fotodinamica con Emettitori LED (M.I.T.) Come funzionano queste tre diverse tecnologie?H.F.C determina il riscaldamento volumetrico tri-dimensionale omogeneo e profondo di tessuti con conseguente stimolazione dei fibrolblasti e rimodel-lamento del collagene e non da ultimo si è ipotizzato che grazie all’ispessimento della fascia fibrosa sub cutanea che ne deriva, viene migliorata la capacità

contenitiva di quest’ultima del tessuto adiposo diminuendo così notevolmente l’effetto buccia d’a-rancia della pelle.

Inoltre è stato dimostrato che la tecnologia M.I.T. che produce microcorrenti dell’ordine di mi-croampere (tra 10 e 500 micro-ampere), induce una variazione di concentrazione di protoni in corrispondenza della membrana cellulare determinando, attraver-

so molteplici processi biochimici, la sintesi di ATP ossia di ENERGIA CELLULARE MITOCONDRIALE necessaria per la sopravvivenza di ogni struttura cel-lulare. Inoltre aumenta la sintesi proteica e la prolife-razione capillare.Stiamo pertanto affermando che tali correnti simula-no e potenziano correnti che fisiologicamente il no-stro organismo produce per riparare i tessuti danneg-giati.

In fine la tecnologia M.I.T. si avvale anche del mec-canismo luce LED che induce una cascata di reazioni biochimiche che portano ad un ulteriore incremento di ATP e di fattori di crescita cellulari come VEGF,

PRODOTTO - BEAUTY

SINERGIA CON 3 DIFFERENTI TECNOLOGIE

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NO, FGF-2 migliorando la produzione di collagene, il turn over cellulare e di strutture vascolari. Queste informazioni, comprovate da numerosi test bioptici tissutali e di capillaroscopia, pongono l’at-tenzione su un elemento fondamentale che non può passare inosservato: la tecnologia è talmente avanza-ta e sofisticata tanto da essere capace di agire a livello non solo strutturale ma biochimico cellulare, traguar-do ad oggi raggiunto grazie ad anni di ricerca e stu-dio da parte di Novavision Group.

Questo ci permette in una sola seduta ma soprattutto con un solo macchinario, di trattare differenti proble-mi dalla cellulite alla adiposità localizzata e di mi-gliorare notevolmente fino quasi alla completa scom-parsa di smagliature cutanee, novità assoluta tanto nell’ambito estetico quanto in quello medico.

Specialista in Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva

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PRODOTTO - BEAUTY

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EVOLUTION 3 ON AIR SU RETE4 SINTONIZZATI IL 14 MAGGIO……. A VIVERE MEGLIO TUTTE LE CURIOSITA’ SUL NUOVO APPARATO!

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Da questo piccolo spezzone della vita di Mario, pos-siamo ricostruire gli eventi che accompagnano la paura. Innanzitutto la paura viene scatenata da uno stimolo ben preciso potenzialmente indice di un pe-ricolo. In questo caso il fruscio diventa il potenziale segnale di un pericolo per la vita di Mario, il fruscio potrebbe indicare che sotto le foglie si nasconde un serpente velenoso, il cui morso potrebbe mettere in pericolo la sua sopravvivenza. Questo segnale fa im-mediatamente scattare un allarme che è rappresen-tato dalla paura. Mario sta esplorando un ambiente piacevole e quando compare il potenziale pericolo (il fruscio) si immobilizza, si allontana con un balzo ed è subito pronto per la fuga. Il suo cuore pompa san-

gue con forza, i muscoli si tendono pronti alla fuga o al combattimento e soltanto quando è in una zona di sicurezza inizia a osservare la situa-zione, a riflettere sullo stimolo e, a rendersi conto della sua innocuità (era uno scoiattolo!). Solo dopo Ma-rio si tranquillizza, riprende il con-trollo del proprio stato emotivo e prosegue a fare la sua passeggiata.Come mai reagiamo immediatamen-te e riflettiamo soltanto dopo, per-ché la paura ci avvolge e ci costringe ad agire di fronte al fruscio di uno scoiattolo? Quando è in gioco la no-stra vita, la nostra esistenza stessa, è

fondamentale agire rapidamente. I pericoli dell’am-biente ci possono aggredire e rapidamente porre fine alla nostra esistenza. Un serpente può morderci, un bruto aggredirci, un crollo seppellirci, un onda por-tarci via facendoci inghiottire nei flutti del mare. Si-curamente se potessimo immediatamente analizzare, ragionare, esplorare lo stimolo potenzialmente peri-coloso potremmo agire in maniera più corretta. Se Mario avesse osservato da vicino la zona del fruscio, magari cercando di spostare le foglie per vedere cosa si nascondeva, se avesse pensato che in quella zona non esistevano serpenti velenosi, sicuramente avreb-be reagito con maggiore precisione ma, se ci fosse stato un serpente velenoso, il tempo necessario per fare quella attenta analisi gli sarebbe forse costata la vita. Ragionare, riflettere, osservare, esplorare sono

Era una fresca mattina di primavera, l’odore dell’erba e del muschio riempiva l’a-ria e gonfiava i polmoni di Mario. Quella mattina si era svegliato prima del solito, la luce del mattino era entrata dalla finestra della sua bella casetta in montagna risve-gliando i suoi sensi, e, felice di quell’inaspettato momento di mattino regalato, aveva

deciso di fare una breve passeggiata nel boschetto dietro casa. Passo dopo passo, con un sereno sorriso sul viso, osservava le verdeggianti foglie degli al-beri e riempiva le sue narici dei freschi odori del legno e del muschio, ascolta-va i rami e le foglie scricchiolare sotto le sue scarpe e ritornava con la mente alle infinite passeggiate che aveva fatto in compagnia del suo amato papà.La luce del mattino filtrava tra i rami creando un magico gioco di luci e om-bre e Mario, serenamente, si adden-trava nella boscaglia. All’improvviso, quell’armonioso e ritmico gioco di luci, odori e rumori era stato rotto da un fru-scio sordo e cupo lì, a pochi metri dai suoi piedi. Mario si era immediatamen-te sentito paralizzare, il cuore batteva all’impazzata e stava ansimando, un tremore incontrolla-bile si era impadronito del suo corpo e si era sentito gelare il sangue, una sensazione di paura e pericolo aveva invaso il suo corpo e la sua mente. Pochi secondi ed era balzato indietro, lontano dal quel cupo fruscio, il cuore era un tamburo e il pensiero di una vipera si era insinuato nel-la sua mente. Era distante, ormai, qualche metro e stava osservando con attenzione il punto in cui aveva sentito quell’oscuro fruscio, ecco spuntare un piccolo scoiattolo. Improvvisamente il cuore si era calmato, aveva tirato un sospiro di sollievo, un sorriso era ricomparso sul suo viso e la tensione era sparita lasciando emergere una sensazio-ne di tranquillità. Mario aveva sorriso per la sua paura e aveva riso di se stesso ricordandosi che in quella zona non c’era serpenti velenosi. Alla fine aveva ripreso a godersi quell’inaspettato momento di serenità mattutina con se stesso….

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Prof. Giampaolo Perna

FOBIE! CONOSCERLE E SCONFIGGERLEPER RITROVARE LA LIBERTÀ PERDUTA

PILLOLE DEL SAPERE

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tutte attività che richiedono tempo e quando siamo di fronte ad un pericolo per la nostra vita il tempo diventa un fattore decisivo per la nostra sopravvi-venza. Più che precisi, di fronte ad un pericolo im-provviso, è fondamentale essere rapidi. Stiamo gui-dando tranquillamente quando improvvisamente da una strada laterale sbuca una macchina: in quel mo-mento è meglio pensare, riflettere, guardarsi in giro oppure sterzare subito d’istinto. La risposta giusta per la nostra sopravvivenza è sterzare d’istinto. Quei pochi secondi risparmiati possono salvarci la vita. La paura è un’emozione, quindi una reazione fisica e mentale che proviamo quando ci troviamo di fron-te a un pericolo, è la risposta ad uno stimolo o una situazione pericolosa per noi. Quan-do parliamo di paura in realtà ci ri-feriamo all’aver paura di qualcosa, in questo caso però questo termine esprime il senso di ansia e pericolo che proviamo prima o in previsione di trovarci di fronte a un pericolo (la cosiddetta ansia anticipatoria). Infi-ne, un altro termine che si accompa-gna quasi sempre alla paura è l’evi-tamento cioè il comportamento che mettiamo in atto dopo aver avuto paura di qualcosa e che ci permette di evitare di sperimentare la paura e di ridurre il senso di disagio, cioè l’ansia, nell’attesa di affrontare un pericolo.Fino a qui, ci troviamo nel dominio della paura normale. Passiamo, inve-ce, a parlare della paura patologica ed entriamo nel campo delle fobie. In questo caso, le reazioni di paura sono esagerate rispetto al pericolo che abbiamo da-vanti, si innescano potenti comportamenti di evita-mento irrazionali e l’ansia anticipatoria ci invade. Quando parliamo di una fobia possiamo intendere due fenomeni diversi: una paura eccessiva di fronte a uno stimolo (quindi, in un certo senso una reazione fobica) oppure una costellazione di fenomeni menta-li (reazioni di paura, ansia anticipatoria e comporta-menti di evitamento) che interferiscono con la vita della persona e che rappresentano un vero e proprio disturbo fobico. La fobia, intesa come disturbo, non sarebbe altro che l’espressione di un’ ipersensibilità dei meccanismi di difesa a un pericolo ben preciso. L’agorafobia, la fobia sociale, la fobia delle malattie, la fobia del sangue, la fobia del cibo, sono solo alcu-

ne delle fobie che colpiscono milioni di Italiani.

Gli studi sulle fobie hanno chiaramente mostrato come le fobie, pur avendo in comune quasi tutti i meccanismi alla loro base, sono eterogenee per quan-to riguarda l’oggetto temuto e, spesso, anche per il meccanismi psicologici e biologici che si nascondono dietro ad esse. Le fobie sono davvero tantissime e chi volesse divertirsi a spulciare la lista può andare sul dizionario online wikipedia all’indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_fobie e sbizzarrirsi. E’ importante chiarire che nei bambini sono comuni molte forme di paura eccessive, talvolta molto forti ma generalmente transitorie e che tendono a scom-parire con lo sviluppo. Nell’adulto, invece, possono

diventare delle vere e proprie pa-tologie raggruppabili in diverse ti-pologie sia per la similitudine degli stimoli coinvolti che per alcune ca-ratteristiche comuni fra di loro.

Tipo Animali: la paura viene pro-vocata da animali o insetti. Spesso si tratta di animali che hanno rap-presentato, nel corso dello sviluppo filogenetico, reali fonti di pericolo (es: ragni velenosi, serpenti,ecc….). L’animale temuto induce una forte attivazione del nostro sistema ve-getativo simpatico con batticuore, sudorazione, pallore seguita da un comportamento di fuga; in alcuni casi, alla paura si alterna il disgu-sto, quando si è costretti ad affron-tare l’animale temuto (es. ragno). E’ un tipo di fobia che compare nell’in-fanzia e la presenza di una persona

di fiducia accanto (il compagno fobico) non aiuta a diminuire la paura che invece viene amplificata an-che soltanto vedendo qualcun altro esposto all’ani-male temuto.

Tipo Ambiente Naturale: la paura viene provocata da elementi dell’ambiente naturale, quali temporali, altezze, acqua. La paura è associata alla sensazione di essere completamente in balia di condizioni am-bientali avverse e si manifesta spesso con una sen-sazione di sbandamento e capogiro, oppure con la sensazione di camminare sulle nuvole. Se siamo im-possibilitati ad allontanarci dalla situazione, la rea-zione di paura può essere molto intensa. Questo tipo di paure compare soprattutto in età adulta.

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PILLOLE DEL SAPERE

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Tipo Sangue-Iniezioni-Ferite: la paura è pro-vocata dalla vista del sangue, di una ferita, dal ricevere un’iniezio-ne o subire altre proce-dure mediche invasive. I sintomi di questo tipo particolare di fobia è diversa da tutte le altre perché si attiva la cosid-detta reazione vago-va-gale: la persona che ne è colpita ha un calo della pressione sanguigna, un rallentamento dei battiti del cuore, sudorazione, vertigini, nausea e, qualora non potesse allontanarsi dalla situazione rapidamen-te, la persona può addirittura svenire. Chi soffre per questa fobia, che tende a comparire in infanzia, spes-so sviluppa l’ansia di poter svenire o perdere i sensi. La sensibilità di questo tipo di fobie è tale che chi ne soffre può avere reazioni molto forti solo nell’assi-stere a prelievi o interventi invasivi su altre persone.

Tipo Situazionale: la paura, in questo caso, si ma-nifesta in seguito a situazioni ben precise quali tra-sporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, aerei e così via. I sintomi che si manifestano sono simili a quelli presenti nel tipo animale con forte attivazione del si-stema nervoso vegetativo simpatico, con batticuore, difficoltà a respirare, tensione muscolare, dolori allo stomaco e all’intestino, tremori. La caratteristica di questa fobia è che la presenza di una persona di fidu-cia, il compagno fobico, la sensazione di avere il con-trollo sulla situazione e la possibilità di allontanarsi possono ridurre in maniera importante l’intensità della paura. Spesso queste paure sono conseguenza di attacchi di panico improvvisi ed inattesi.

Altro Tipo: Esistono infine alcune fobie che hanno in comune una forte attivazione del sistema nervoso vegetativo simpatico che possono includere la paura di contrarre o sviluppare gravi malattie, la paura di vomitare o stare male in un luogo pubblico.

Le fobie sono patologie serie non tanto per la gravità in se stessa, ma per l’effetto che hanno sulla vita del-le persone. Vanno quindi affrontate seriamente sotto la diretta guida di un team di lavoro composto da almeno tre persone: un medico psichiatra, uno psico-terapeuta (cognitivo-comportamentale) e il pazien-

te. Quest’ultima con-siderazione è valida per tutte le patologie mentali e non, ma per le fobie ha un valore davvero grande perché la buona riuscita di un intervento dipende in larga parte dalla colla-borazione attiva della persona con la fobia.

Effettuare una corret-ta diagnosi è la prima cosa importante, in quanto la diagnosi gui-

da l’impostazione del progetto terapeutico. Ricordia-moci, come prima cosa, di non scambiare per fobie paure normali che magari impressionano per la loro intensità ma che sono del tutto plausibili: devono essere gestite, non curate. Avendo individuato delle paure patologiche dobbiamo chiederci quale sarà il disturbo mentale che le sottende e comprendere che per superarle bisognerà curare il disturbo che sta alla base. Una paura eccessiva può essere, come la feb-bre, l’espressione di una patologia ben precisa, per esempio il disturbo di panico, ma può anche essere il segnale di una Fobia, cioè una patologia del sistema della paura.

Parlare di fobie, vuol dire parlare di libertà, quin-di forse del bene più prezioso per un essere umano. E’ quindi d’obbligo prendere questa sofferenza con estrema serietà e rispetto senza relegare questi di-sturbi tra la “piccola psichiatria” come troppo spesso viene fatto dall’ambiente degli psico-specialisti.

Prof. Giampaolo PernaDirettore Scientifico e Primario, Dipartimento di

Neuroscienze Cliniche, Casa di Cura Villa San Benedetto, Albese con Cassano (Como) e del Centro Europeo per i

Disturbi d’Ansia ed Emotivi (CEDANS)

Responsabile Scientifico del progetto FIDANS della Fondazione Internazionale per il Sostegno della Ricerca in Psichiatria,

Professore Onorario in Psichiatria e Neuropsicologia, Università di Maastricht (Olanda)

www.giampaoloperna.com, www.cedans.it, www.fidans.it, www.ansia.info

PILLOLE DEL SAPERE

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PILLOLE DEL SAPERE

Il metodo HARMONIÆ ti renderà protagonista di un modello di business semplice, efficace e di sicuro successo.

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Sono anni che la ricerca internazio-nale studia la stretta correlazione esistente fra la qualità degli ali-

menti assunti, le variazioni della glice-mia in seguito al loro assorbimento e le conseguenze sul peso corporeo e sullo stato di salute. Qualche anno fa, alcuni studiosi au-straliani hanno iniziato a divulgare i ri-sultati delle loro ricerche ed esperienze pubblicando alcuni libri e il più recente, “La rivoluzione del glucosio”, ricco di in-formazioni e di suggerimenti, è divenuto in breve tempo un best seller mondiale.

Dalla ricerca dietetica il trattamento di “ultima generazione” che aiuta a perdere i chili di troppo.Partendo proprio da queste acquisizio-ni della ricerca, Pool Pharma, leader nell’integrazione alimentare per il con-trollo del peso corporeo, ha studiato e realizzato BOLINA, l’integratore di nuova generazione utile a frenare la velocità d’ingresso nel sangue dello

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zucchero contenuto nei cibi, a con-trollare il senso della fame, a diminu-ire il deposito di grassi nei tessuti e a utilizzare i grassi depositati per la produzione di energia. Abbinato a una dieta ipocalorica ed esercizio fisico, l’originale mix di Fibra Frenata®, componente distintivo di BOLINA, aiuta a ridurre gli zucche-ri, mentre l’Acido Linoleico Coniu-gato (CLA), sostenuto dall’Inositolo, favorisce la riduzione della massa grassa e promuove il miglioramento del tono muscolare. L’Olio di Palma, originale complemento della formulazione di BOLINA, contribuisce a prolungare la sensazione di sazietà tra un pasto e l’altro, sostenendo la volontà contro il rischio del fuori pasto. Per tutte queste ragioni, BOLINA è l’alleato che aiuta a ritrovare con gradualità la forma fisica.

E se i chili di troppo appesantiscono il girovita?Recenti studi hanno dimostrato che chi accumula chili intorno alla vita e ai fianchi corre un rischio maggiore per la salute: quando la misura della cir-conferenza vita cresce oltre certi valori si alza parallelamente il rischio cardio-vascolare.

Se qualche volta voi più golosi osate di più, KILOKAL, la compressa del dopo pasto può essere un prezioso alleato. KILOCAL, infatti, associato ad un’alimentazione ipocalorica e ad attività fisica, aiuta a tenere “sotto controllo” le calorie assunte contrastando l’assorbimento di grassi e zuccheri. KILOCAL, inoltre, aiuta a favorire la digestione e a riequilibrare il benessere dell’intestino, contrastando il fastidioso senso di gonfiore alla pancia.

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Un’alga giapponese aiuta il girovita.Sempre attenta alla bellezza e alla salu-te, la ricerca dietetica Pool Pharma si è dedicata anche a questa problematica e ha creato ADIPE-LIP, un originale integratore alimentare che, associa-to a una dieta ipocalorica e all’atti-vità fisica, aiuta a ridurre il grasso bianco generalmente localizzato su addome, fianchi e glutei, favorendo così la perdita di peso.

Il segreto? Un’accurata selezione di estratti na-turali che agiscono sinergicamente. Il primo tra tutti è l’estratto di Undaria Pinnatifida, un’alga bruna del Mar del Giappone titolata al 10% in Fucoxantina, importante carote-noide la cui efficacia nel contrastare la formazione dei depositi di grasso bianco è stata dimostrata da nume-rosi studi. Fondamentale è l’estratto di Tè Verde che stimola la termoge-nesi, facilitando il consumo dei grassi trasformandoli in energia. L’estratto di Opunzia, invece, aiuta a limitare l’assorbimento di grassi e zuccheri. Non ultima la Fibra Frenata® che favorisce la riduzione dello stimolo della fame. Infine, gli estratti di Fran-gula, Tamarindo, Cassia Angustifo-lia e Cassia Fistula che favoriscono la regolare motilità intestinale e gli estratti di Lespedeza e Meliloto che, con la loro blanda azione diuretica e drenante, completano e rendono ot-timale l’efficacia di ADIPE-LIP.

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BELLEZZA LIFESTYLE

FUORI PASTO - FUORI CASA

Fate attenzione ai fuori pa-sto: ”spizzicare“ continua-mente aiuta a mettere pan-cetta. Cioccolato, brioche, pizzette, patatine, bevande dolci o ricche di caffeina sono alimenti ad alto con-tenuto di grassi e zuccheri, in grado di attivare ormo-ni e neurotrasmettitori che spingono a mangiare smo-

datamente e senza controllo. I fuori pasto ideali sono a base di latte magro o yogurt, frutta fresca o spremute, cibi semplici, di facile digestione, ricchi di nutrienti e poveri di calorie. Quando si mangia, invece fuori casa fate attenzione, soprattutto ai grassi presenti nel cibo gia cotto (olio, burro, panna, formaggio ecc.). Preferite cotture semplici senza condimenti. I grassi sono i nu-trienti più calorici: 1 gr. di grasso fornisce 9 calorie, 1 gr. di zucchero 4 calorie. Il segreto, comunque per non

cadere in tentazione è “mangiare tutto, ma solo un po’”. Non smetterò mai di asserire che la pasta non fa ingrassare, sono i sughi ricchi di grassi che fanno salire l’apporto calorico dell’alimento preferito dagli italiani. Si, quindi alla pasta con condimenti leggeri a base di verdure e pochi grassi, meglio se a crudo. Se a mezzo-giorno optiamo per un panino, attenzione alla farcitu-ra che deve esser priva di salse ricche di sale e grassi. Meglio se con prosciutto cotto o crudo sgrassato, bre-saola o roastsbeef. Benissimo anche un piatto di sushi o sushimi. Non dimenticate mai le verdure, importanti

alle cotture con olio o burro, che fanno salire le caorie. Un frutto o una spremuta per terminare equilibrano il pasto.

Prof. Nicola SorrentinoSpecialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica

Docente di Igiene e Nutrizionewww.nicolasorrentino.it

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Ognuno di noi, nel corso della vita, ha imparato a ritenere la persona che sof-fre di prurito come possi-bile fonte di contagio, a tal punto da avvertirlo imme-diatamente sulla propria pelle solo a pensarlo. Da ciò deriva l’atteggiamen-to, tutt’ora molto comune, che qualunque sia la causa del prurito venga evitato

ogni genere di contatto con queste persone. In realtà, se si considerano le cause conosciute di prurito, ci si accorge che quelle realmente contagiose sono davve-ro poche e in genere rispondono bene alla terapia. E’ più giusto affermare che il prurito sintomo frequente nelle patologie cutanee e in quelle sistemiche, se persi-stente condiziona negativa-mente la qualità della vita del paziente. Il prurito rappre-senta un riflesso sintomatolo-gico di grande rilevanza nel-la clinica medica attuale. Il prurito sta di fatto che è una sensazione spiacevole, che determina l’impulso, talvolta irrefrenabile, a “grattare”. La sensazione cutanea spiacevo-le responsabile del grattamento, induce un riflesso di protezione che spesso attraverso le estremità un-gueali delle dita porta a lesione della pelle, fino ad escoriazioni profonde, talvolta infette che esitano in croste. Può essere provocato da stimoli meccanici di-retti o, indirettamente, attraverso la produzione di mediatori chimici, soprattutto l’istamina. Studi neu-rofisiologici hanno confermato che la sensazione di prurito è separata da quella del dolore, sebbene sia-no comuni le vie di trasmissione neuronale.Il prurito è un problema dermatologico diffuso, a tutte le età. Fattori ambientali quali il caldo e il freddo intenso che seccano la pelle e lo stress psicologico possono peggiorarne il decorso. Lo stimolo al grattamento porta ad arrossamento e a tumefazione della cute in poco tempo; quando persistente, può provocare: infiammazioni cutanee, eritemi circoscritti e diffusi, pomfi orticarioidi, escoriazioni e fissurazioni dell’e-

pidermide, croste sierose ed infette nelle zone di sfregamento, che possono velare la reale patologia. Solitamente lo sfregamento e il grattamento prolun-gati nel tempo, alcune volte per mesi, possono pro-vocare una lichenificazione della cute (ispessimento della cute, che si manifesta con placche in cui sono particolarmente accentuati i normali solchi e rilievi cutanei). Il prurito come sintomo può essere genera-lizzato o localizzato e, in questo caso, manifestarsi in zone elettive: particolarmente frequenti sono i pruri-ti delle superfici volari dell’avambraccio, la regione del dorso, le regioni ascellari, più caratteristici quelli anali, vulvari e scrotali. A volte si manifesta anche al terzo inferiore della gamba, spesso nel sesso fem-minile a causa di stasi sanguigne. Questo quadro è l’anticamera se trascurato di conseguenze peggiori a carattere distrofico (eczema varicoso, ulcera vari-

cosa).

CLINICADopo il grattamento, il pruri-to si placa per un tempo limi-tato, solo pochi minuti, con un meccanismo imprecisato. Si ipotizza che tale atto fisi-co generi impulsi sensitivi in grado di interrompere dei circuiti nelle aree di relè del midollo spinale, diminuendo il prurito, e aumentando il

rilascio di enzimi proteolitici che predispongono al circolo prurito-grattamento-prurito. Le fibre nervose sono localizzate in prevalenza a livello del passaggio dermo/epidermico con terminazioni diffuse nell’e-pidermide. Queste fibre nervose conservano una sensibile predisposizione, attraverso il rilascio di nu-merose sostanze chimiche, di provocare o di aumen-tare una reazione pruriginosa. Sono mediatori che agiscono su cellule, terminazioni nervose, recettori periferici nei tessuti, e che contribuiscono alla sen-sazione di prurito. Talvolta aumentando la risposta infiammatoria locale e creando aree di ipersensibilità circostanti alla zona primaria di stimolo. Le più for-temente indiziate sono l’istamina, le proteasi, le pro-staglandine, i neuropeptidi, le citochine e i sali bilia-ri. Il prurito può essere indotto sia da stimoli fisici che chimici, come da cause esogene ed endogene.

IL PRURITO

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BELLEZZA COACH

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ETIOLOGIAE’ di frequente riscontro nei nostri ambulatori, dal punto di vista diagnostico, un prurito idiopatico ad andamento cronicizzante, diffuso a varie regioni corporee. Questo può insorgere in entrambe i sessi e a tutte l’età, sebbene sia più frequente negli anzia-ni. In questi casi l’esclusione di cause identificabili ancora di più ci induce a prescrivere indagini dia-gnostiche complementari quali: rx torace, tac tora-cica e addominale, es. del sangue, es. delle feci, test allergologici etc. E’ sempre consigliabile un attenta anamnesi familiare e personale, poiché una piccola percentuale di questi pazienti potrebbe sviluppare patologie di una certa gravità es. linfomi. La malattia

in alcune circostanze questo sintomo precede la dia-gnosi di linfoma e può essere un segno prognosti-co poco favorevole quando si associa a febbre o calo ponderale. Nell’ambito della clinica dermatologica il prurito è un sintomo accertato: nella scabbia, nel lichen, nell’eczema asteatosico, nelle fotodermatiti, nelle forme orticarioidi, nelle malattie esantemati-che, nella dermatite erpetiforme, nella dermatite ato-pica, alcune micosi, nelle parassitosi, nella micosi fungoide, etc. come per alcune patologie sistemiche quali: colestasi, ipertiroidismo, mastocitosi, linfomi, insufficienza renale, farmaci, iperuricemia, anemia, , sclerosi multipla, ipercolesterolemia.

Malattie sistemiche causa di pruritoMalattie endocrine: diabete mellito, iper/ipotiroidi-smo, iper/ipoparatiroidismoMalattie ematologiche: mastocitosi, anemia sidero-penica, malattia di Hodgkin,linfoma non Hodgkin, sindrome ipereosinofila, Malattie epatiche: colestasi, cirrosi biliare primitiva, epatiteMalattie autoimmuni: sindrome di SjögrenNeoplasie: Polmone, pancreas, stomaco, mammella, colon, prostata.Malattie renali, emodialisiAnemia, policitemia, leucemieGravidanza prurito gravidicoInfezioni parassitarie Sclerosi multipla

Alcuni potenziali mediatori chimici del pruritoAmine: istamina, serotonina, dopamina, adrenalina, noradrenalina, melatoninaCitochine: IL-1, IL-11,TNF-alfa,TNF-beta, IL-31

TRATTAMENTO

Normalmente il prurito si riduce con l’uso di

terapie generali, locali e sistemiche. Nel campo

degli antipruriginosi topici, vi sono una serie

di preparati farmacologici di efficacia compro-

vata. E’ comunque suggerito soprattutto per

gli anziani evitare lavaggi frequenti a tempe-

rature elevate (eczema asteatosico), come pure

tessuti irritanti, o biancheria con residue tracce

di detersivo. Come è consigliabile evitare cibi

ricchi d’istamina es. pomodori, bevande alco-

liche, liquidi o cibi caldi che possono favorire

vasodilatazione cutanea. Dopo il bagno con

detergenti a ph acido può essere utile l’applica-

zione di creme idratanti. La terapia sistemica è

strettamente condizionata da una corretta dia-

gnosi eziopatologica, diagnosi non facile so-

prattutto nei pazienti sotto terapia medica per

altri motivi, poiché vengono utilizzati numero-

si farmaci potenzialmente causa di prurito. Le

terapie generali sono, in ogni modo, suggerite

da condizioni non maligne associate a prurito.

I farmaci più utilizzati per via sistemica sono i

cortisonici e gli antistaminici. Nell’ultimo de-

cennio, molti dei più nuovi antiistaminici con

lieve azione sedativa sono diventati accessibi-

li, inclusi l’astemizolo, la loratidina e la cetiri-

zina. Questi farmaci sono stati utilizzati nella

terapia del prurito con modesti risultati. È co-

munque corretto iniziare una terapia contro il

prurito con antistaminici, poiché generalmente

ben tollerati, prima di passare ad altri farmaci.

Le nuove conoscenze sulla interazione antago-

nistica tra prurito e dolore, sui recettori neu-

ronali e sulla elaborazione centrale nel prurito

di lunga durata hanno dato nuovi orientamen-

ti terapeutici di cui sentiremo parlare presto

come la capsaicina, la pramoxina, la canfora

e il mentolo già conosciuti per uso topico. Il

delta-9-tetraydro-cannabinoidi nel prurito co-

lestatico, e i k-oppioidi nel prurito cronico per

citare alcuni esempi.

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Page 20: Novaestetyc Magazine n.8

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Page 21: Novaestetyc Magazine n.8

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Agente per le province di PD-VI-RO-VR - Tel. 347-6660354Agente per le province VE-TV-BL Mirca Bertuola - Tel. 349 4529800Area Manager - Tel. 347-6660354

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Area Manager Massimo Bruno - Tel. 338-6173543

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CONCESSIONARI E AGENTI

Page 23: Novaestetyc Magazine n.8

QUANTI PROBLEMI PER IL CUORE CON IL CALDO!

Le temperature eccezionali della prima parte di aprile hanno messo il nostro organismo, già a inizio primavera, di fronte a problemi che di solito insorgono

di clima estivo. Sì perché il caldo, ovvero l’ingrediente principale dell’estate, può essere davvero assai insidioso per la salute. In particolare quando il caldo è “asciutto”, e nell’aria vi è quindi poca umidità, benché la sudorazione divenga molto attiva, raramente capita di rendersene conto: la secchezza dell’ambiente difatti fa sì che il sudore non resti appiccicato alla pelle ma, al contrario, evapori immediatamente, sottraendo calore all’organismo ed evitando di dare luogo alla fastidiosa sensazione di appiccicaticcio. In tal caso però il rischio è quello della disidratazione, che inevitabilmente sottopone il cuore a dei pericolosi sforzi aggiuntivi, necessari per pompare i liquidi corporei divenuti più densi. Quando poi le alte temperature sono accompagnate da elevati tassi di umidità, e il caldo è quindi “umido” (il caldo “afoso”), aumentano pure le insidie per il nostro organismo. Anche le giornate calde e umide difatti provocano un’abbondante sudorazione, con il conseguente rischio di disidratarsi, ma in questo caso il sudore, per la molta umidità presente nell’ambiente, resta in parte appiccicato

dell’organismo: il cuore allora viene sottoposto a uno sforzo aggiuntivo volto al tentativo di far circolare

maggiormente il sangue verso le regioni periferiche del corpo per ottenere, con un maggior numero di passaggi

refrigerazione. Ecco perché il caldo, che sia umido o asciutto, è sempre sconsigliato ai cardiopatici. Ma di fronte al gran caldo anche gli anziani costituiscono una categoria a rischio: superata una certa età diminuisce difatti la capacità dei tessuti di trattenere i liquidi, per cui si è inevitabilmente più esposti al rischio

ridurre al minimo i rischi che accompagnano la calura sono quelli di rintanarsi in luoghi freschi e asciutti nelle ore centrali del giorno, quando la canicola è più opprimente, di bere molto, possibilmente dissetandosi con prodotti che reintegrino i sali persi attraverso

leggero, con tessuti, come lino e cotone, che lascino traspirare il sudore. Andrebbero inoltre evitati gli

generano un’ulteriore produzione di calore dall’interno del corpo.

Epson Meteo – aprile 2011

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N. 8 - APRILE·MAGGIO·GIUGNO 2011

DERMO-METEO

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