notiziario pd botticino

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IL 5 NOVEMBRE IN PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. BOTTICINO Circolo “Angelo Vassallo” ottobre 2011 Foglio informativo e di dibattito politico culturale a cura del Partito Democratico di Botticino Stampato su carta revive pure natural riciclata al 100% certificata FSC UN GRANDE PAESE MERITA UN FUTURO MIGLIORE Ci troviamo di fronte ad uno dei momenti eco- nomici più difficili che il nostro paese abbia do- vuto affrontare negli ultimi 50 anni e alla guida del nostra imbarcazione c’è un marinaio che nemmeno sa reggere il timone. Risulta difficile non porsi la domanda che tutto il mondo ormai si fa da tempo. Come si può tollerare ancora? La gente fa fati- ca, i giovani sono senza futuro, gli imprenditori si sentono isolati. I continui tagli ai servizi pubblici stanno metten- do in ginocchio i Comuni, la sanità, la scuola, la ricerca e la sussidiarietà pubblica. Artefice di questo scenario è un premier inca- pace di governare, incapace di essere credi- bile, incapace di misure efficaci per il Paese, capace solo di essere sgradevole, volgare e di cattivo esempio. In Spagna la gente ha “occupato” la capitale, in Francia quando scioperano bloccano gli stabilimenti petroliferi, per non parlare della primavera araba. Anche noi italiani dobbiamo essere incisivi. Molto fermento e forti malumori invadono il web, ma sono convinto che non può bastare. Soprattutto con una maggioranza che si è in- collata la seggiola al sedere. Dobbiamo incon- trarci fisicamente, sentirci uniti contro questo modo di fare politica. Contro questo modo di usare le istituzioni. Dobbiamo scendere in piazza e condividerne le emozioni. Alcune televisioni non daranno molto risalto, alcuni giornali ne parleranno poco, il viaggio sarà impegnativo. Ma noi del Partito De- mocratico saremo in tanti a Roma il 5 novembre. E invitiamo anche te a parte- cipare. In nome del Popolo Italiano. PULLMAN GRATUITO, PER PARTECIPARE PRENOTATI: [email protected] - 0302190374

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ottobre2011

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IL 5 NOVEMBRE IN PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA.

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO.

BOTTICINO Circolo “Angelo Vassallo” ottobre 2011

Foglio informativo e di dibattito politico culturale a cura del Partito Democratico di Botticino

Stampato su carta

revive pure natural riciclata al 100%

certifi cata FSC

UNGRANDEPAESEMERITA

UNFUTUROMIGLIORE

Ci troviamo di fronte ad uno dei momenti eco-

nomici più diffi cili che il nostro paese abbia do-

vuto affrontare negli ultimi 50 anni e alla guida

del nostra imbarcazione c’è un marinaio che

nemmeno sa reggere il timone.

Risulta diffi cile non porsi la domanda che tutto

il mondo ormai si fa da tempo.

Come si può tollerare ancora? La gente fa fati-

ca, i giovani sono senza futuro, gli imprenditori

si sentono isolati.

I continui tagli ai servizi pubblici stanno metten-

do in ginocchio i Comuni, la sanità, la scuola,

la ricerca e la sussidiarietà pubblica.

Artefi ce di questo scenario è un premier inca-

pace di governare, incapace di essere credi-

bile, incapace di misure effi caci per il Paese,

capace solo di essere sgradevole, volgare e di

cattivo esempio.

In Spagna la gente ha “occupato” la capitale,

in Francia quando scioperano bloccano gli

stabilimenti petroliferi, per non parlare della

primavera araba. Anche noi italiani dobbiamo

essere incisivi.

Molto fermento e forti malumori invadono il

web, ma sono convinto che non può bastare.

Soprattutto con una maggioranza che si è in-

collata la seggiola al sedere. Dobbiamo incon-

trarci fi sicamente, sentirci uniti contro questo

modo di fare politica. Contro questo modo di

usare le istituzioni. Dobbiamo scendere in

piazza e condividerne le emozioni.

Alcune televisioni non daranno molto risalto,

alcuni giornali ne parleranno poco, il viaggio

sarà impegnativo. Ma noi del Partito De-

mocratico saremo in tanti a Roma il 5

novembre. E invitiamo anche te a parte-

cipare. In nome del Popolo Italiano.

PULLMAN GRATUITO, PER PARTECIPARE PRENOTATI: [email protected] - 0302190374

LA LEGA ABBAIAMA NONMORDE

LA LEGA ABBAIAMA NONMORDE

B O T T I C I N OCircolo ANGELO VASSALLO

pag. 2

SMARRIMENTO PADANO... dal cappio al guinzaglio

Credo siano comprensibili le tante dichiarazioni dei mi-

litanti leghisti delusi dal comportamento dei loro par-

lamentari guidati da Bossi a sostegno del Governo

Berlusconi, soprattutto dopo i passaggi parlamentari per l’ar-

resto di Milanese e la sfi ducia al ministro Romano. La lotta

alla corruzione e alla criminalità organizzata è sempre stato

uno storico pilastro della vecchia Lega Nord. Forse l’unico

pilastro condiviso anche da gente che diffi cilmente si poteva

ricondurre a questo movimento.

Noi del Partito Democratico non smettiamo di essere garanti-

sti. Ma siamo convinti che per entrambi fosse giusto sottopor-

si al giudizio della magistratura.Votare la sfi ducia a Romano

era un gesto di dignità nei confronti delle vittime della mafi a,

e l’autorizzazione all’arresto di Milanese un atto di rispetto di

tanta gente che onestamente si guadagna da vivere.

Scandalizza come il Ministro degli Interni, tra i cui poteri esiste

quello di proporre al Presidente della Repubblica lo sciogli-

mento dei consigli comunali per infi ltrazione mafi osa, abbia

votato la fi ducia ad un ministro indagato per

mafi a. Cosa farà il ministro Maroni se Romano

non risulterà estraneo alle accuse a lui rivolte?

Proporrà forse di sciogliere il governo per infi l-

trazione mafi osa?

Un tempo la LEGA NORD portava il cappio in

parlamento, e si diceva contro la mafi a e contro

la corruzione. Oggi dopo aver scoperto il pia-

cere delle poltrone romane pare abbia rinun-

ciato anche a questa battaglia. Mentre governa

a Roma urla la Secessione al Nord, davanti a

platee smarrite durante comizi deserti sempre

a rischio contestazione.

Non si possono defi nire casuali i congressi pro-

vinciali che vedono puntuale la sconfi tta della

linea di Bossi e vincente l’uomo della corrente

maroniana. Senza parole la gestione del con-

gresso provinciale e le primarie di Varese, cit-

tà natale della Lega e del Senatur. Qui è stato

chiesto un atto di fede ai maroniani, che hanno

dovuto ritirarsi dalla competizione e lasciar stra-

da libera all’uomo di Bossi.

Davanti ai militanti delusi l’assemblea è stata

sciolta senza neppure la votazione che avrebbe

dato modo agli insoddisfatti di astenersi dalla

votazione lasciando un pugno di voti al burat-

tino di turno. La protesta è sfociata in urla e

spinte, e necrologi della lega appesi nelle sue

sedi dagli stessi tesserati.

Al loro interno lo scontro è iniziato, ma nessu-

no vuole rischiare di perdere il proprio potere.

Intanto il Paese affonda. Sotto i colpi di fi ducia

della nuova Lega Nord.

Andrea CasaliCoordinatore PD Botticino

circolo Angelo Vassallo

pag. 3

BBOOTTTTIICCIINNOOBOTTICINOACCOGLIENZA E

DIRITTI DI CITTADINANZA

La proposta 1Chi nasce in Italia da almeno un genitore legalmente pre-sente da un anno è italiano. La proposta di legge riguardo i nativi

introduce lo ius soli: sono cittadini

italiani i nati in Italia che abbiano al-

meno un genitore legalmente sog-

giornante, il quale ne faccia richie-

sta.

In secondo luogo prevede che sia-

no Italiani i nati da genitori nati in Ita-

lia, a prescindere dalla condizione

giuridica di quest’ultimi: un principio

che va a risolvere situazioni para-

dossali di bambini che nascono da

adulti nati in Italia e non italiani e ri-

producono una condizione di limbo

ingiustifi cata, una sorta di apolidia

familiare che non può essere in al-

cun modo accettata.

La proposta 2Diritto di voto in città, provin-ce e regioni per stranieri in possesso di titolo di soggiorno da 5 anni per il suffragio uni-versale nelle comunità locali.La proposta Anci, che la Campa-

gna assume, afferma che “la par-

tecipazione alla vita politica ed alle

attività di pubblica amministrazione,

comprensiva del diritto di accesso

e della partecipazione al procedi-

mento amministrativo, è assicurata

a tutti, senza discriminazioni in base

a cittadinanza o nazionalità”: Il dirit-

to di elettorato attivo e passivo nelle

elezioni comunali, provinciali,, con-

cernenti le città metropolitane e le

Regioni è garantito anche a chi non

sia cittadino italiano, quando abbia

maturato cinque anni di regolare

soggiorno in Italia.

LA LEGGE ITALIANA PREVEDE CHE POSSA ESSERE PRESENTATA AL PARLAMENTO UNA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SE ACCOMPAGNATA ALMENO DA 50.000 FIRME

Convinti della necessità di crea-

re i presupposti giuridici per l’ac-

coglienza e l’integrazione, noi del Partito Democratico di Botticino ci mettiamo al servizio di questa campagna e tutte le domeniche mattina dal 30 ottobre a febbraio dalle 10 alle 12 presso il circolo di via marconi 1 saremo a disposizio-

ne per la raccolta fi rme e un piace-

vole scambio di opinioni.

VI ASPETTIAMO

Non era mai successo. Il governo Berlusconi è riuscito a

riunire tutte le imprese, Confi ndustria, Rete Imprese per

l’Italia (piccole imprese, artigiani e commercianti), Alle-

anza delle Cooperative Italiane, Associazione bancaria

italiana, Associazione per le assicurazioni. Ne è nato il

“Manifesto delle Imprese per l’Italia” nel quale si indi-

viduano cinque questioni prioritarie per un rilancio del

Paese. Nelle premesse si legge la grande preoccupa-

zione per lo stato in cui è ridotto il Paese e la volontà di

contribuire con queste proposte rivolte al Governo, al

Parlamento, alle forze politiche ad uscire dalle diffi coltà

attuali che vengono così elencate:

• da troppo tempo l’Italia non cresce.

• da troppo tempo le nostre imprese perdono competi-

tività.

• da troppo tempo i giovani italiani vedono ridursi oppor-

tunità e speranze.

• da troppo tempo il 95% dei contribuenti dichiara red-

diti inferiori a 50.000 euro.

Questi temi impongono scelte immediate e coraggiose

che qui ci limitiamo ad elencare ma che nel documento

trovano precise e dettagliate indicazioni di intervento:

spesa pubblica e riforma delle pensioni, riforma fi scale,

cessioni del patrimonio pubblico, liberalizzazioni e sem-

plifi cazioni, infrastrutture ed effi cienza energetica.

Sarebbe sciocco far coincidere queste proposte con

quelle del Partito Democratico, tuttavia i punti di conver-

genza sono molteplici, più dei punti di dissenso. Man-

cano semmai alcuni temi pure prioritari, come la riforma

del mercato del lavoro che modifi chi il rapporto di costo

fra lavoro a tempo indeterminato e lavoro precario. Per

chiarirci, vuoi un lavoratore per un periodo breve perché

ciò corrisponde alle tue aspettative produttive, bene, lo

paghi di più, versi più contributi. L’esatto contrario di

quanto avviene oggi.

Infi ne manca il capitolo della riduzione dei costi della po-

litica per noi ormai non rinviabile come invece continua a

fare l’attuale governo.

Noi Democratici riteniamo illusorio pensare che riforme

come quelle indicate possano essere fatte da questo

governo. Per la semplice ragione che se non fosse così

non si capirebbe perché non le hanno fatte fi no ad ora.

Basti pensare alla proposta di una tassa patrimoniale.

Se non ci liberiamo dal macigno rappresentato da que-

sto governo non c’è speranza di pensare ad un futuro

diverso per il nostro Paese, che anzi rischia di essere

la causa del tracollo dell’Europa. Questo documento ci

dice che anche fra le forze imprenditoriali è maturata la

convinzione che così non si può continuare.

Francesco Rossi

ANCHE IL SISTEMA DELLE IMPRESE CONTRO IL GOVERNO

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PAPA STRANIERO?MEGLIO I PARTITI ...

Organi di informazione e gior-

nalisti di destra o vicini alla

destra, quelli presunti indi-

pendenti ed i fustigatori in nome

del popolo arrabbiato, da tempo

agiscono per far apparire i partiti

come elementi negativi della de-

mocrazia, comitati d’affari apparen-

temente litigiosi ma nella sostan-

za mossi da una logica comune.

C’è chi sostiene che se il premier è

colpevole, sono tutti colpevoli, per-

tanto nessun è colpevole! Altri agita-

no la nobile battaglia della questione

morale trascurando però le evidenti

differenze nei comportamenti.

È giusto chiedere rappresentanti

moralmente sani, trattati come gli

altri cittadini, senza privilegi assur-

di soprattutto quando si chiedono

grandi sacrifi ci.

Tuttavia accusando tutti indistinta-

mente, si contribuisce ad affermare

l’antipolitica.

Da anni il paese si è consegnato a

un non politico, autoproclamatosi

salvatore della Patria, esperienza

dagli esiti tragici e, purtroppo, an-

cora non conclusa.

Interessi personali, arricchimenti,

provvedimenti ad personam, favori

e scambi di ogni tipo, hanno coin-

volto vasti ambienti dell’intera socie-

tà ed hanno corroso la competizio-

ne politica.

Questa pseudo politica si è inserita

in ambiti più disparati, dalle nomine

nelle istituzioni al mondo dello spet-

tacolo, in un vortice di telefonate e

di provvedimenti su processi lunghi,

brevi, domani stretti e dopodomani

larghi, ma mai giusti.

Ha ragione il premier quando sostie-

ne che in Italia il capo del governo

non riesce ad incidere: occupando-

si di tutto come fa lui, anche della

presentazione del Festival di Sanre-

mo, non ha tempo da dedicare ai

problemi del paese.

Ed ha altrettanta ragione quando af-

ferma che non tutti gli italiani hanno

visto peggiorare le loro condizioni:

uno che si è arricchito e si è diverti-

to di sicuro c’è.

Il fenomeno del capo assoluto ha

contaminato molti partiti, non solo il

PdL e la Lega, il cui nome dei leader

troviamo nei simboli.

Non parliamo poi di quelli che non

sono neanche partiti, come il movi-

mento di Grillo, nati sprovvisti di or-

gani collegiali.

I veri partiti possono invece vive-

re discussioni anche vivaci, a volte

pure eccessive, che se dal lato arri-

vano a far storcere il naso a militanti

ed elettori, dall’altro garantiscono la

piena democrazia interna.

Non ci sono scappatoie: biso-

gna essere democratici, per mi-

gliorare la democrazia.

Ciò vale anche per le ipotesi di sce-

sa in campo di nuovi soggetti estra-

nei ai partiti, come i Montezemolo, i

Della Valle o la Marcegaglia, etichet-

tati come “papa straniero”, persone

che comunque in carriera hanno in-

teragito con la politica.

Rispetto a queste prospettive dob-

biamo dire: abbiamo già dato!

È indubbio tuttavia che attorno

alla politica ruotino personaggi che

aspirano a trarre vantaggi e che in

taluni casi si è giunti a commistioni

illegali.

Le vicende giudiziarie competono

alla magistratura, i partiti devono

fare altro ed in questo i comporta-

menti assai diversi.

Il PD non strilla contro presunti

giudici politicizzati, vuole adot-

tare regole che possono preve-

nire comportamenti delittuosi,

si batte affi nché la magistratura

possa svolgere il suo lavoro ed

in caso di inchieste i suoi rappre-

sentanti sanno che non avranno

Giovedì 27 Ottobre ore 20,45 sala Cari

PARTITI E QUESTIONE MORALDopo le ultime vicende che hanno coinvolto anche espo

il circolo di Botticino organizza unINCONTRO PUBBLICO CON

GIAN ANTONIO GIRELLI - consigliere regio

FABIO PIZZUL - consigliere regionale de

pag. 5

QUELLI VERI BBOOTTTTIICCIINNOOBOTTICINO

L’ULTIMA MANOVRA correttiva

dei conti pubblici, aggiunta ai ri-

petuti tagli attuati dalle fi nanziarie

negli ultimi anni, sta mettendo in

seria diffi coltà i Comuni.

Non si mette in discussione il biso-

gno di risanamento dei Conti dello

Stato e doverosa è la risposta alla

crisi economica e fi nanziaria e al

defi cit pubblico, ma ciò non deve

ricadere sulle categorie deboli e

non deve pesare in misura ec-

cessiva sugli Enti Locali; pare che

soltanto i Comuni debbano dare il

loro apporto –estremamente po-

sitivo- al risanamento dei conti.

Forse perché i Comuni sono gli

unici ad avere i conti in ordine e

a presentare un saldo positivo di

Bilancio!

Ci opponiamo ad ulteriori ridimen-

sionamenti che signifi cano: tagli

nei servizi da erogare e limitazioni

negli investimenti.

L’allarme si registra proprio nel

crollo degli investimenti: nel 2010

si registrava un -20%, stiamo

scendendo oltre il 30% nel 2011,

e se il trend continua faremo re-

gistrare un signifi cativo -60% nel

2014.

In questa diffi cile congiuntura eco-

nomica, come possiamo sperare

in una reale ripresa senza l’appor-

to dei Comuni, i quali da sempre

rappresentano un punto fermo

per l’intera nostra economia?

La combinazione perversa creata

dai tagli alle entrate e l’obbligo di

osservanza delle regole del Pat-

to di Stabilità interno, produce e

produrrà effetti irragionevoli.

Riguardo a questo, è importan-

te dare alcune precisazioni sulle

notizie che sono apparse alcune

settimane orsono, sul “buco di

bilancio” che si sarebbe creato a

seguito del patto di stabilità.

Il bilancio del nostro Comune è

sano e la gestione sia di parte

corrente (entrate e spese ordina-

rie) e la parte degli investimenti

è in equilibrio. Anche l’esercizio

2010 si è chiuso con un consi-

stente avanzo d’Amministrazione.

In cassa abbiamo circa 3.000.000

di euro, ma NON POSSIAMO UTI-

LIZZARLI per il meccanismo perver-

so di rispetto del Patto di stabilità.

Al fi ne di rispettare il Patto, il Piano

delle Opere Pubbliche è diventato un

foglio di carta bianca. Infatti una del-

le misure adottate è la sospensione

dei pagamenti per le opere pubbli-

che e le manutenzioni straordinarie,

creando seri problemi alle Aziende

che hanno prestato la loro opera e

ai fornitori.

Alle diffi coltà create dal rispetto del

Patto di Stabilità interno, si somma-

no i tagli da parte dello Stato che,

per Botticino ammontano in 251.000

euro per il 2011 e sono calcolati in

379.000 euro nel 2012.

A questi, che sono tagli diretti, van-

no aggiunti i mancati trasferimenti da

parte della Regione,per Servizi alla

persona da erogare tramite l’Azien-

da Consortile (sostegno, affi tti e tutta

la rete dei servizi sociali). Il Comune

è interpellato anche dalle Scuole per

integrare i tagli effettuati dal Governo

e che ricadono sulle fasce più debo-

li e fragili della popolazione (es: tagli

agli Insegnanti di sostegno).

Fino ad ora abbiamo cercato di man-

tenere inalterati i Servizi alla Persona,

ma questo ha comportato tagli ai La-

vori Pubblici ed agli Investimenti.

Queste purtroppo sono le conse-

guenze di Manovre Finanziarie che

non rispettano, in barba al principio

del federalismo Municipale, l’autono-

mia degli Enti Locali.

Riteniamo che i CENTRI DI SPESA

NON SIANO I COMUNI. Si deve

guardare agli Enti superiori e soprat-

tutto DIVENTA FONDAMENTALE LA

LOTTA ALL’ EVASIONE FISCALE.

QUANTO COSTALA MANOVRAAI BOTTICINESI

Mario Benetti Sindaco di Botticino

tutele diverse dai normali citta-

dini ed in più non basta la man-

cata condanna per prescrizione,

ci vuole l’assoluzione!

Per l’effetto delle degenerazioni che

ci sono state, è diffusa la convinzio-

ne che la politica nel nostro paese

costa troppo (ciò non è del tutto

vero, in quanto ci sono paesi che

superano l’Italia).

Le proposte del PD sono:

• la riduzione a metà del numero dei

parlamentari;

• l’abolizione dei vitalizi;

• l’obbligatorietà dei servizi associa-

ti per i comuni sotto i 5.000 abi-

tanti;

• il dimezzamento delle provincie e

delle società pubbliche;

• la drastica riorganizzazione degli

enti intermedi (consorzi pubblici,

autorità di bacino, comunità mon-

tane, enti parco, ecc..);

• la razionalizzazione degli uffi ci pe-

riferici dello Stato;

• l’acquisto centralizzato di bene e

servizi.

La cura della nostra crisi sta

quindi in partiti più democratici

e non malati di personalismo,

capaci di emarginare i disonesti

ed in grado di gestire il paese a

costi inferiori e con maggiore ef-

fi cienza ed equità.

ini

LEonenti del PD

onale del PD

el PD

pag. 6

LA RINASCITA DELLAPOLITICA DAL BASSO

La recente campagna di rac-

colta fi rme per il referendum

elettorale organizzata dal co-

mitato referendario a livello nazio-

nale e supportata da tantissime

sezioni del PD ha avuto un grande

successo anche a Botticino, no-

nostante la Segreteria Nazionale

abbia, come spesso è accaduto

in altre occasioni, capito in ritardo

l’importanza della proposta.

La raccolta fi rme ha mostrato chia-

ramente che i cittadini vogliono

tornare a scegliere chi li debba rap-

presentare in Parlamento bypas-

sando i segretari di partito a cui ora

è sostanzialmente data la scelta dei

candidati.

Non si ha però ancora la certezza

che il referendum supererà il vaglio

della Corte Costituzionale.

Il referendum vorrebbe che, con

l’abolizione della presente legge

elettorale, tornasse a rivivere la pre-

cedente legge, ma ciò non è pre-

visto in dottrina e giurisprudenza.

La Corte Costituzionale potrebbe

infatti ritenere che ciò non accada

e perciò, non potendo lasciare il

paese senza una legge elettorale,

boccerebbe il quesito.

In ogni caso, indipendentemente

da questa questione di tipo squi-

sitamente tecnico, la raccolta fi rme

rappresenta, oltre all’interesse del

cittadini-elettori per una modifi ca

del sistema elettorale, anche uno

stimolo per il Parlamento e partiti

per una modifi ca della legge, anche

se non sarei personalmente ottimi-

sta sul fatto che questo accadrà.

Inoltre, vi è il rischio che Berlusco-

ni, che ha ormai un apprezzamen-

to bassissimo nel Paese, decida

di andare ad elezioni all’inizio del

2012 per far sì che il referendum

venga rimandato e si vada a votare

con una legge che porterebbe a ri-

sultati elettorali che non potrebbero

garantire la stabilità alla coalizione

vincente.

La proposta del PD in campo elet-

torale pare essere un bilanciamen-

to fra l’esigenza di rappresentatività

e quella di stabilità.

Viene infatti proposto un sistema

maggioritario a doppio turno, dove il

primo turno permetterebbe di avere

un’ampia scelta fra i partiti, mentre

al secondo turno si affronterebbero

i due maggiori candidati. In tema di

riforme elettorali, che possono es-

sere in parte fatte senza modifi care

la Carta Costituzionale, si prendo-

no spesso ad esempio altri paesi

europei. In questo senso bisogne-

rebbe ricordare che più viene ga-

rantita la rappresentatività a piccole

formazioni politiche, come avviene

con il sistema proporzionale, più si

riduce la stabilità dei governi.

I sistemi di tipo proporzionale o con

elementi di tipo fortemente propor-

zionale, obbligano inoltre i partiti a

coalizzarsi, con effetti nuovamente

deleteri sulla stabilità di governo,

come spesso abbiamo visto in Ita-

lia con le variegate coalizioni che ci

hanno governato.

Al contrario, un sistema maggiori-

tario puro, come in Gran Bretagna,

dove il candidato del partito che

prende più voti vince nel collegio già

al primo turno, garantisce una forte

stabilità del sistema, naturalmente

penalizzando i partiti più piccoli.

Credo che il problema dell’Italia di

oggi sia anche che i partiti, special-

mente quelli più grandi, siano pe-

nalizzati da veti incrociati dei piccoli

partiti.

Un sistema fortemente maggiori-

tario permetterebbe di garantire

maggiore stabilità e liberare il siste-

ma.

Naturalmente in termini di garanzie,

andrebbe rivista anche l’architettu-

ra costituzionale, soprattutto in vi-

sta del completamento del federali-

smo. Se si dà grande forza al parti-

to che vince, va data pari forza alle

istituzioni garanti dei diritti di tutti,

quali la Presidenza della Repubbli-

ca o la Corte Costituzionale, e, so-

prattutto, il Parlamento va reso più

indipendente dal governo, come

avviene in molti paesi occidentali,

anche rafforzando il legame fra il

collegio di elettori e il rappresen-

tante eletto, visto che quest’ultimo

dovrebbe rappresentare prima di

tutto il suo distretto elettorale e non

solamente chi l’ha votato o il suo

capo partito.

In tale logica andrebbe inoltre su-

perato il bicameralismo perfetto e

ridotta la durata della legislatura di

modo che più spesso venga rivisto

il mandato che lega elettori ad elet-

ti.

Stefano Giossi

FIRMOVOTO

SCELGO

l’opinione

L’uomo tutto d’un pezzo

Mentre l’attenzione è concentrata

sulla corrispondenza tra Marchion-

ne e la Marcegaglia e sull’allonta-

namento tra Fiat e Confi ndustria

si scopre che a Mirafi ori potrebbe

essere prodotto un Suv a marchio

Jeep. Eppure proprio Marchionne,

qualche anno fa a Milano, disse:

“Sono rimasto sorpreso da quante

vetture straniere ci sono in questa

città, ho visto tantissimi Suv con una

sola persona a bordo, è una cosa

oscena se pensiamo veramente di

impattare positivamente sull’am-

biente, quella non è una soluzione”.

Evidentemente deve aver cambiato

idea. La stessa coerenza Marchion-

ne mostra quando parla di investi-

menti e futuro dell’auto in Italia: un

uomo tutto d’un pezzo (di lamiera)

cangiante come un camaleonte.

Coerenza in salsa padana

A proposito di coerenza con le pro-

prie funzioni: a Roma abbiamo un

Ministro (!) delle Riforme (?) che parla

di “secessione democratica, magari

(bontà sua) attraverso un referen-

dum”. Lasciando stare il giuramento

sulla Costituzione che ha fatto per

occupare la poltrona ministeriale,

qualcuno gli deve caritatevolmente

spiegare che un referendum di quel

genere non è previsto dal nostro or-

dinamento e che, se proprio vuole

la secessione democratica, deve

rivedere l’ordinamento dello Stato

italiano. Fare una riforma, appunto,

come prevede il suo lavoro (???) di

Ministro e non solo riscuotere il lau-

to stipendio.

Sconsolante

E’ sconsolante che il Presidente

Napoletano abbia dovuto ricordare

che la Padania non esiste. C’è uno

Stato che cade a pezzi, decisioni

urgenti e impopolari da prendere,

il bisogno disperato che qualcuno

unisca l’Italia indicandole una dire-

zione comune. Invece il digrignate

Bossi rispolvera ancora la seces-

sione: è l’argomento di quando non

si hanno argomenti per rispondere

OPINIONICORSARE

alla legittima incazzatura della pro-

pria gente.

Quante persone dovranno ancora

perdere il lavoro, la speranza e la

pazienza prima che la maggioranza

di governo la smetta di occuparsi

delle telefonate di Berlusconi, dei

ministeri a Monza e altre pagliaccia-

te che hanno lo stesso effetto di un

chiodo che raschia il vetro?

Balle spaziali

Quando Berlusconi, “premier dalle

orge contate” (Benigni dixit), ha an-

nunciato l’imminente dimezzamen-

to dei parlamentari, due cose sono

state subito chiare a tutti gli italiani.

Che moriva dalla voglia di farlo, se

non altro per dimezzare le spese, vi-

sto che li mantiene quasi tutti lui. E

che non ci sarebbe riuscito, perché

nessuno ha mai visto la forfora vota-

re a favore dello shampoo. Per farla

breve: per tre anni ha annunciato

l’uscita dalla crisi e non era vero, ha

promesso un milione di posti di la-

voro e ne abbiamo persi centinaia

di migliaia, ha garantito la diminuzio-

ne delle tasse e non sono mai state

così alte, ha sbagliato clamorosa-

mente la valutazione su Gheddafi

(pare per non disturbarlo), ha detto

che a L’Aquila sarebbe stato tutto a

posto in un anno, ha lasciato Ban-

kitalia a bagnomaria nel mezzo della

tempesta speculativa, ha proclama-

to sei-sette volte la fi ne degli sbarchi

di clandestini … Il remake di “Balle

spaziali” ormai è suo. Anzi, siccome

è pure megalomane, lo titoleranno

“Balle universali”.

Domande

Caro Ministro Gelmini, in attesa del-

la demolizione defi nitiva della scuola

pubblica, cui Lei si dedica con quo-

tidiana pervicacia degna di miglior

causa, le poniamo due quesiti:

1 - Tra poco ci sarà il ponte dei mor-

ti: è in grado di stabilire quanto è

stato speso per costruirlo?

2 – Se un neutrino corre più veloce

della luce per arrivare per primo al

Gran Sasso, Lei che ha sostenuto

l’esame di abilitazione da avvocato

a Reggio Calabria, a 1300 Km da

qui, quante minchiate ci farà ancora

ascoltare prima che riesca ad uscire

dal tunnel?

Facciamoci del male

Gli ultimi sondaggi danno all’op-

posizione un vantaggio abissale

sull’asse Pdl-Lega.

Preso atto del momento aureo, il

Pd da giorni festeggia dilaniando-

si sul referendum elettorale e sulla

premiership. Gli alleati Vendola e Di

Pietro, tanto per non sfi gurare, pole-

mizzano appena possono con Ber-

sani e compagni. Non è una novi-

tà, ma qualcuno prima o poi dovrà

spiegare l’oscuro motivo per il quale

il centrosinistra ha bisogno di esse-

re nell’angolo, depresso e triste, per

darsi un qualche senso di realismo

e responsabilità.

Una volta il potere logorava chi non

ce l’aveva. Adesso logora chi ce

l’ha, chi non ce l’ha e anche chi non

ce l’ha ancora. Condizione polito-

logicamente ideale per beccarsi alle

prossime elezioni il 40% di astenuti

e un altro 5% di voti buttati ai Cin-

que stelle e affi ni. Poi non diciamo

che non lo sapevamo, eh.

di Giulio Branciforte

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L’idea della realizzazione del ta-

volo di marmo posto nel giar-

dino dell’AUSER a Botticino

Mattina è nata da una chiacchierata

tra me e la signora Jolanda Barbieri,

in prima battuta per offrire all’Auser

un grande tavolo di marmo di Botti-

cino al posto del già esistente in le-

gno e ormai fatiscente.

L’occasione per concretizzarla è

coincisa con la celebrazione del cen-

tenario del Vittoriano, da cui il cippo

commemorativo di Beppe Tregambe,

che ha coinvolto la nostra comunità.

L’autofi nanziamento e gli sponsor le-

gati al mondo del marmo botticine-

se hanno consentito la realizzazione

dell’opera a costi pressoché nulli,

dato che anche la mia opera è stata

un dono alla comunità.

Dopo una mia rifl essione è nata

l’idea di un tavolo tondo, con sedute

in circolo, che desse la pari dignità

a tutte le persone che volessero se-

dersi attorno, sia per un dialogo fra

loro, sia per lasciarsi andare nei loro

ricordi, ma soprattutto per parlare

dei progetti futuri, per confrontarsi e

discutere delle loro idee, per quanto

lontane esse, ma sempre nella mas-

sima dignità e uguaglianza. Oppure,

più semplicemente per condividere

un caffé o un buon bicchiere di vino.

Il tavolo dell’utopia, potrebbe defi -

nirsi per la possibilità di mettere sul

piano idee, storie, progetti che dal

regno dell’utopico si concretizzino in

proposte per i botticinesi, e non solo

per loro.

Il tavolo, rotondo, ha un diametro di

2 m e 15 cm con otto sedute circo-

lari di 45 cm; tra una seduta e l’altra

c’è lo spazio per una carrozzella o

per una sedia senza escludere nes-

suno dal gruppo che assieme sie-

de, discute, chiacchiera e condivide

esperienze e progetti.

L’inaugurazione è avvenuta pres-

so l’Auser di Botticino Mattina, il 29

maggio 2011, con una lettura di te-

stimonianze del mondo dei cavatori

per ricordare i lavoratori, quelli che

PD BOTTICINO A cura di: Cristina Quecchia, Amelia Pisante,

Annamaria Lonati, Giovanni Portesi

Stampato da Grafi ca DP - Rezzato

Circolo PD Botticino, via Marconi 1

Email: [email protected]

http://pd-botticino.blogspot.com/

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Coordinatore del Circolo: Andrea Casali

hanno cavato la materia prima: la

pietra.

I ricordi per molti abitanti di Bottici-

no sono legati a quella pietra, hanno

una loro solidità marmorea. I blocchi

squadrati e le pietre scartate sono

stati, insieme, vittorie e sconfi tte

sulle quali è stato costruito l’edifi cio

dell’identità collettiva.

La pietra è il materiale su cui anch’io

lavoro per trasmettere, attraverso

la lavorazione artistica della pietra,

rifl essioni, idee e speranze per un

futuro migliore. Consapevole che “il

futuro ha radici antiche”.

di Dante Colosio

IL TAVOLO DEL FUTURO

“IL SINDACO PESCATORE”Venerdì 25 novembre ore 18,30 Teatro del Centro Lucia

presentazione del libro scritto da Dario Vassallo

Dopo l’intitolazione del Circolo del Partito Democratico ad Angelo Vas-sallo, ci fa piacere ospitare nuovamente il fratello Dario per la presen-tazione del libro “il sindaco pescatore” scritto proprio da Dario Vas-

sallo con Nello Governato. Sarà una nuova occasione per ascoltare la storia di questo eroe del sud, di questo sindaco di legalità, di questa persona che nonostante ne conoscesse il pericolo ha deciso di salvaguardare ad ogni costo la sua terra, il suo mare e quindi la sua gente.

Siete quindi invitati a partecipare a questo emozionante incontro.

Seguirà rinfresco.

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