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Transcript of notiziario pd botticino
IL 5 NOVEMBRE IN PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA.
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO.
BOTTICINO Circolo “Angelo Vassallo” ottobre 2011
Foglio informativo e di dibattito politico culturale a cura del Partito Democratico di Botticino
Stampato su carta
revive pure natural riciclata al 100%
certifi cata FSC
UNGRANDEPAESEMERITA
UNFUTUROMIGLIORE
Ci troviamo di fronte ad uno dei momenti eco-
nomici più diffi cili che il nostro paese abbia do-
vuto affrontare negli ultimi 50 anni e alla guida
del nostra imbarcazione c’è un marinaio che
nemmeno sa reggere il timone.
Risulta diffi cile non porsi la domanda che tutto
il mondo ormai si fa da tempo.
Come si può tollerare ancora? La gente fa fati-
ca, i giovani sono senza futuro, gli imprenditori
si sentono isolati.
I continui tagli ai servizi pubblici stanno metten-
do in ginocchio i Comuni, la sanità, la scuola,
la ricerca e la sussidiarietà pubblica.
Artefi ce di questo scenario è un premier inca-
pace di governare, incapace di essere credi-
bile, incapace di misure effi caci per il Paese,
capace solo di essere sgradevole, volgare e di
cattivo esempio.
In Spagna la gente ha “occupato” la capitale,
in Francia quando scioperano bloccano gli
stabilimenti petroliferi, per non parlare della
primavera araba. Anche noi italiani dobbiamo
essere incisivi.
Molto fermento e forti malumori invadono il
web, ma sono convinto che non può bastare.
Soprattutto con una maggioranza che si è in-
collata la seggiola al sedere. Dobbiamo incon-
trarci fi sicamente, sentirci uniti contro questo
modo di fare politica. Contro questo modo di
usare le istituzioni. Dobbiamo scendere in
piazza e condividerne le emozioni.
Alcune televisioni non daranno molto risalto,
alcuni giornali ne parleranno poco, il viaggio
sarà impegnativo. Ma noi del Partito De-
mocratico saremo in tanti a Roma il 5
novembre. E invitiamo anche te a parte-
cipare. In nome del Popolo Italiano.
PULLMAN GRATUITO, PER PARTECIPARE PRENOTATI: [email protected] - 0302190374
LA LEGA ABBAIAMA NONMORDE
LA LEGA ABBAIAMA NONMORDE
B O T T I C I N OCircolo ANGELO VASSALLO
pag. 2
SMARRIMENTO PADANO... dal cappio al guinzaglio
Credo siano comprensibili le tante dichiarazioni dei mi-
litanti leghisti delusi dal comportamento dei loro par-
lamentari guidati da Bossi a sostegno del Governo
Berlusconi, soprattutto dopo i passaggi parlamentari per l’ar-
resto di Milanese e la sfi ducia al ministro Romano. La lotta
alla corruzione e alla criminalità organizzata è sempre stato
uno storico pilastro della vecchia Lega Nord. Forse l’unico
pilastro condiviso anche da gente che diffi cilmente si poteva
ricondurre a questo movimento.
Noi del Partito Democratico non smettiamo di essere garanti-
sti. Ma siamo convinti che per entrambi fosse giusto sottopor-
si al giudizio della magistratura.Votare la sfi ducia a Romano
era un gesto di dignità nei confronti delle vittime della mafi a,
e l’autorizzazione all’arresto di Milanese un atto di rispetto di
tanta gente che onestamente si guadagna da vivere.
Scandalizza come il Ministro degli Interni, tra i cui poteri esiste
quello di proporre al Presidente della Repubblica lo sciogli-
mento dei consigli comunali per infi ltrazione mafi osa, abbia
votato la fi ducia ad un ministro indagato per
mafi a. Cosa farà il ministro Maroni se Romano
non risulterà estraneo alle accuse a lui rivolte?
Proporrà forse di sciogliere il governo per infi l-
trazione mafi osa?
Un tempo la LEGA NORD portava il cappio in
parlamento, e si diceva contro la mafi a e contro
la corruzione. Oggi dopo aver scoperto il pia-
cere delle poltrone romane pare abbia rinun-
ciato anche a questa battaglia. Mentre governa
a Roma urla la Secessione al Nord, davanti a
platee smarrite durante comizi deserti sempre
a rischio contestazione.
Non si possono defi nire casuali i congressi pro-
vinciali che vedono puntuale la sconfi tta della
linea di Bossi e vincente l’uomo della corrente
maroniana. Senza parole la gestione del con-
gresso provinciale e le primarie di Varese, cit-
tà natale della Lega e del Senatur. Qui è stato
chiesto un atto di fede ai maroniani, che hanno
dovuto ritirarsi dalla competizione e lasciar stra-
da libera all’uomo di Bossi.
Davanti ai militanti delusi l’assemblea è stata
sciolta senza neppure la votazione che avrebbe
dato modo agli insoddisfatti di astenersi dalla
votazione lasciando un pugno di voti al burat-
tino di turno. La protesta è sfociata in urla e
spinte, e necrologi della lega appesi nelle sue
sedi dagli stessi tesserati.
Al loro interno lo scontro è iniziato, ma nessu-
no vuole rischiare di perdere il proprio potere.
Intanto il Paese affonda. Sotto i colpi di fi ducia
della nuova Lega Nord.
Andrea CasaliCoordinatore PD Botticino
circolo Angelo Vassallo
pag. 3
BBOOTTTTIICCIINNOOBOTTICINOACCOGLIENZA E
DIRITTI DI CITTADINANZA
La proposta 1Chi nasce in Italia da almeno un genitore legalmente pre-sente da un anno è italiano. La proposta di legge riguardo i nativi
introduce lo ius soli: sono cittadini
italiani i nati in Italia che abbiano al-
meno un genitore legalmente sog-
giornante, il quale ne faccia richie-
sta.
In secondo luogo prevede che sia-
no Italiani i nati da genitori nati in Ita-
lia, a prescindere dalla condizione
giuridica di quest’ultimi: un principio
che va a risolvere situazioni para-
dossali di bambini che nascono da
adulti nati in Italia e non italiani e ri-
producono una condizione di limbo
ingiustifi cata, una sorta di apolidia
familiare che non può essere in al-
cun modo accettata.
La proposta 2Diritto di voto in città, provin-ce e regioni per stranieri in possesso di titolo di soggiorno da 5 anni per il suffragio uni-versale nelle comunità locali.La proposta Anci, che la Campa-
gna assume, afferma che “la par-
tecipazione alla vita politica ed alle
attività di pubblica amministrazione,
comprensiva del diritto di accesso
e della partecipazione al procedi-
mento amministrativo, è assicurata
a tutti, senza discriminazioni in base
a cittadinanza o nazionalità”: Il dirit-
to di elettorato attivo e passivo nelle
elezioni comunali, provinciali,, con-
cernenti le città metropolitane e le
Regioni è garantito anche a chi non
sia cittadino italiano, quando abbia
maturato cinque anni di regolare
soggiorno in Italia.
LA LEGGE ITALIANA PREVEDE CHE POSSA ESSERE PRESENTATA AL PARLAMENTO UNA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SE ACCOMPAGNATA ALMENO DA 50.000 FIRME
Convinti della necessità di crea-
re i presupposti giuridici per l’ac-
coglienza e l’integrazione, noi del Partito Democratico di Botticino ci mettiamo al servizio di questa campagna e tutte le domeniche mattina dal 30 ottobre a febbraio dalle 10 alle 12 presso il circolo di via marconi 1 saremo a disposizio-
ne per la raccolta fi rme e un piace-
vole scambio di opinioni.
VI ASPETTIAMO
Non era mai successo. Il governo Berlusconi è riuscito a
riunire tutte le imprese, Confi ndustria, Rete Imprese per
l’Italia (piccole imprese, artigiani e commercianti), Alle-
anza delle Cooperative Italiane, Associazione bancaria
italiana, Associazione per le assicurazioni. Ne è nato il
“Manifesto delle Imprese per l’Italia” nel quale si indi-
viduano cinque questioni prioritarie per un rilancio del
Paese. Nelle premesse si legge la grande preoccupa-
zione per lo stato in cui è ridotto il Paese e la volontà di
contribuire con queste proposte rivolte al Governo, al
Parlamento, alle forze politiche ad uscire dalle diffi coltà
attuali che vengono così elencate:
• da troppo tempo l’Italia non cresce.
• da troppo tempo le nostre imprese perdono competi-
tività.
• da troppo tempo i giovani italiani vedono ridursi oppor-
tunità e speranze.
• da troppo tempo il 95% dei contribuenti dichiara red-
diti inferiori a 50.000 euro.
Questi temi impongono scelte immediate e coraggiose
che qui ci limitiamo ad elencare ma che nel documento
trovano precise e dettagliate indicazioni di intervento:
spesa pubblica e riforma delle pensioni, riforma fi scale,
cessioni del patrimonio pubblico, liberalizzazioni e sem-
plifi cazioni, infrastrutture ed effi cienza energetica.
Sarebbe sciocco far coincidere queste proposte con
quelle del Partito Democratico, tuttavia i punti di conver-
genza sono molteplici, più dei punti di dissenso. Man-
cano semmai alcuni temi pure prioritari, come la riforma
del mercato del lavoro che modifi chi il rapporto di costo
fra lavoro a tempo indeterminato e lavoro precario. Per
chiarirci, vuoi un lavoratore per un periodo breve perché
ciò corrisponde alle tue aspettative produttive, bene, lo
paghi di più, versi più contributi. L’esatto contrario di
quanto avviene oggi.
Infi ne manca il capitolo della riduzione dei costi della po-
litica per noi ormai non rinviabile come invece continua a
fare l’attuale governo.
Noi Democratici riteniamo illusorio pensare che riforme
come quelle indicate possano essere fatte da questo
governo. Per la semplice ragione che se non fosse così
non si capirebbe perché non le hanno fatte fi no ad ora.
Basti pensare alla proposta di una tassa patrimoniale.
Se non ci liberiamo dal macigno rappresentato da que-
sto governo non c’è speranza di pensare ad un futuro
diverso per il nostro Paese, che anzi rischia di essere
la causa del tracollo dell’Europa. Questo documento ci
dice che anche fra le forze imprenditoriali è maturata la
convinzione che così non si può continuare.
Francesco Rossi
ANCHE IL SISTEMA DELLE IMPRESE CONTRO IL GOVERNO
pag. 4
PAPA STRANIERO?MEGLIO I PARTITI ...
Organi di informazione e gior-
nalisti di destra o vicini alla
destra, quelli presunti indi-
pendenti ed i fustigatori in nome
del popolo arrabbiato, da tempo
agiscono per far apparire i partiti
come elementi negativi della de-
mocrazia, comitati d’affari apparen-
temente litigiosi ma nella sostan-
za mossi da una logica comune.
C’è chi sostiene che se il premier è
colpevole, sono tutti colpevoli, per-
tanto nessun è colpevole! Altri agita-
no la nobile battaglia della questione
morale trascurando però le evidenti
differenze nei comportamenti.
È giusto chiedere rappresentanti
moralmente sani, trattati come gli
altri cittadini, senza privilegi assur-
di soprattutto quando si chiedono
grandi sacrifi ci.
Tuttavia accusando tutti indistinta-
mente, si contribuisce ad affermare
l’antipolitica.
Da anni il paese si è consegnato a
un non politico, autoproclamatosi
salvatore della Patria, esperienza
dagli esiti tragici e, purtroppo, an-
cora non conclusa.
Interessi personali, arricchimenti,
provvedimenti ad personam, favori
e scambi di ogni tipo, hanno coin-
volto vasti ambienti dell’intera socie-
tà ed hanno corroso la competizio-
ne politica.
Questa pseudo politica si è inserita
in ambiti più disparati, dalle nomine
nelle istituzioni al mondo dello spet-
tacolo, in un vortice di telefonate e
di provvedimenti su processi lunghi,
brevi, domani stretti e dopodomani
larghi, ma mai giusti.
Ha ragione il premier quando sostie-
ne che in Italia il capo del governo
non riesce ad incidere: occupando-
si di tutto come fa lui, anche della
presentazione del Festival di Sanre-
mo, non ha tempo da dedicare ai
problemi del paese.
Ed ha altrettanta ragione quando af-
ferma che non tutti gli italiani hanno
visto peggiorare le loro condizioni:
uno che si è arricchito e si è diverti-
to di sicuro c’è.
Il fenomeno del capo assoluto ha
contaminato molti partiti, non solo il
PdL e la Lega, il cui nome dei leader
troviamo nei simboli.
Non parliamo poi di quelli che non
sono neanche partiti, come il movi-
mento di Grillo, nati sprovvisti di or-
gani collegiali.
I veri partiti possono invece vive-
re discussioni anche vivaci, a volte
pure eccessive, che se dal lato arri-
vano a far storcere il naso a militanti
ed elettori, dall’altro garantiscono la
piena democrazia interna.
Non ci sono scappatoie: biso-
gna essere democratici, per mi-
gliorare la democrazia.
Ciò vale anche per le ipotesi di sce-
sa in campo di nuovi soggetti estra-
nei ai partiti, come i Montezemolo, i
Della Valle o la Marcegaglia, etichet-
tati come “papa straniero”, persone
che comunque in carriera hanno in-
teragito con la politica.
Rispetto a queste prospettive dob-
biamo dire: abbiamo già dato!
È indubbio tuttavia che attorno
alla politica ruotino personaggi che
aspirano a trarre vantaggi e che in
taluni casi si è giunti a commistioni
illegali.
Le vicende giudiziarie competono
alla magistratura, i partiti devono
fare altro ed in questo i comporta-
menti assai diversi.
Il PD non strilla contro presunti
giudici politicizzati, vuole adot-
tare regole che possono preve-
nire comportamenti delittuosi,
si batte affi nché la magistratura
possa svolgere il suo lavoro ed
in caso di inchieste i suoi rappre-
sentanti sanno che non avranno
Giovedì 27 Ottobre ore 20,45 sala Cari
PARTITI E QUESTIONE MORALDopo le ultime vicende che hanno coinvolto anche espo
il circolo di Botticino organizza unINCONTRO PUBBLICO CON
GIAN ANTONIO GIRELLI - consigliere regio
FABIO PIZZUL - consigliere regionale de
pag. 5
QUELLI VERI BBOOTTTTIICCIINNOOBOTTICINO
L’ULTIMA MANOVRA correttiva
dei conti pubblici, aggiunta ai ri-
petuti tagli attuati dalle fi nanziarie
negli ultimi anni, sta mettendo in
seria diffi coltà i Comuni.
Non si mette in discussione il biso-
gno di risanamento dei Conti dello
Stato e doverosa è la risposta alla
crisi economica e fi nanziaria e al
defi cit pubblico, ma ciò non deve
ricadere sulle categorie deboli e
non deve pesare in misura ec-
cessiva sugli Enti Locali; pare che
soltanto i Comuni debbano dare il
loro apporto –estremamente po-
sitivo- al risanamento dei conti.
Forse perché i Comuni sono gli
unici ad avere i conti in ordine e
a presentare un saldo positivo di
Bilancio!
Ci opponiamo ad ulteriori ridimen-
sionamenti che signifi cano: tagli
nei servizi da erogare e limitazioni
negli investimenti.
L’allarme si registra proprio nel
crollo degli investimenti: nel 2010
si registrava un -20%, stiamo
scendendo oltre il 30% nel 2011,
e se il trend continua faremo re-
gistrare un signifi cativo -60% nel
2014.
In questa diffi cile congiuntura eco-
nomica, come possiamo sperare
in una reale ripresa senza l’appor-
to dei Comuni, i quali da sempre
rappresentano un punto fermo
per l’intera nostra economia?
La combinazione perversa creata
dai tagli alle entrate e l’obbligo di
osservanza delle regole del Pat-
to di Stabilità interno, produce e
produrrà effetti irragionevoli.
Riguardo a questo, è importan-
te dare alcune precisazioni sulle
notizie che sono apparse alcune
settimane orsono, sul “buco di
bilancio” che si sarebbe creato a
seguito del patto di stabilità.
Il bilancio del nostro Comune è
sano e la gestione sia di parte
corrente (entrate e spese ordina-
rie) e la parte degli investimenti
è in equilibrio. Anche l’esercizio
2010 si è chiuso con un consi-
stente avanzo d’Amministrazione.
In cassa abbiamo circa 3.000.000
di euro, ma NON POSSIAMO UTI-
LIZZARLI per il meccanismo perver-
so di rispetto del Patto di stabilità.
Al fi ne di rispettare il Patto, il Piano
delle Opere Pubbliche è diventato un
foglio di carta bianca. Infatti una del-
le misure adottate è la sospensione
dei pagamenti per le opere pubbli-
che e le manutenzioni straordinarie,
creando seri problemi alle Aziende
che hanno prestato la loro opera e
ai fornitori.
Alle diffi coltà create dal rispetto del
Patto di Stabilità interno, si somma-
no i tagli da parte dello Stato che,
per Botticino ammontano in 251.000
euro per il 2011 e sono calcolati in
379.000 euro nel 2012.
A questi, che sono tagli diretti, van-
no aggiunti i mancati trasferimenti da
parte della Regione,per Servizi alla
persona da erogare tramite l’Azien-
da Consortile (sostegno, affi tti e tutta
la rete dei servizi sociali). Il Comune
è interpellato anche dalle Scuole per
integrare i tagli effettuati dal Governo
e che ricadono sulle fasce più debo-
li e fragili della popolazione (es: tagli
agli Insegnanti di sostegno).
Fino ad ora abbiamo cercato di man-
tenere inalterati i Servizi alla Persona,
ma questo ha comportato tagli ai La-
vori Pubblici ed agli Investimenti.
Queste purtroppo sono le conse-
guenze di Manovre Finanziarie che
non rispettano, in barba al principio
del federalismo Municipale, l’autono-
mia degli Enti Locali.
Riteniamo che i CENTRI DI SPESA
NON SIANO I COMUNI. Si deve
guardare agli Enti superiori e soprat-
tutto DIVENTA FONDAMENTALE LA
LOTTA ALL’ EVASIONE FISCALE.
QUANTO COSTALA MANOVRAAI BOTTICINESI
Mario Benetti Sindaco di Botticino
tutele diverse dai normali citta-
dini ed in più non basta la man-
cata condanna per prescrizione,
ci vuole l’assoluzione!
Per l’effetto delle degenerazioni che
ci sono state, è diffusa la convinzio-
ne che la politica nel nostro paese
costa troppo (ciò non è del tutto
vero, in quanto ci sono paesi che
superano l’Italia).
Le proposte del PD sono:
• la riduzione a metà del numero dei
parlamentari;
• l’abolizione dei vitalizi;
• l’obbligatorietà dei servizi associa-
ti per i comuni sotto i 5.000 abi-
tanti;
• il dimezzamento delle provincie e
delle società pubbliche;
• la drastica riorganizzazione degli
enti intermedi (consorzi pubblici,
autorità di bacino, comunità mon-
tane, enti parco, ecc..);
• la razionalizzazione degli uffi ci pe-
riferici dello Stato;
• l’acquisto centralizzato di bene e
servizi.
La cura della nostra crisi sta
quindi in partiti più democratici
e non malati di personalismo,
capaci di emarginare i disonesti
ed in grado di gestire il paese a
costi inferiori e con maggiore ef-
fi cienza ed equità.
ini
LEonenti del PD
onale del PD
el PD
pag. 6
LA RINASCITA DELLAPOLITICA DAL BASSO
La recente campagna di rac-
colta fi rme per il referendum
elettorale organizzata dal co-
mitato referendario a livello nazio-
nale e supportata da tantissime
sezioni del PD ha avuto un grande
successo anche a Botticino, no-
nostante la Segreteria Nazionale
abbia, come spesso è accaduto
in altre occasioni, capito in ritardo
l’importanza della proposta.
La raccolta fi rme ha mostrato chia-
ramente che i cittadini vogliono
tornare a scegliere chi li debba rap-
presentare in Parlamento bypas-
sando i segretari di partito a cui ora
è sostanzialmente data la scelta dei
candidati.
Non si ha però ancora la certezza
che il referendum supererà il vaglio
della Corte Costituzionale.
Il referendum vorrebbe che, con
l’abolizione della presente legge
elettorale, tornasse a rivivere la pre-
cedente legge, ma ciò non è pre-
visto in dottrina e giurisprudenza.
La Corte Costituzionale potrebbe
infatti ritenere che ciò non accada
e perciò, non potendo lasciare il
paese senza una legge elettorale,
boccerebbe il quesito.
In ogni caso, indipendentemente
da questa questione di tipo squi-
sitamente tecnico, la raccolta fi rme
rappresenta, oltre all’interesse del
cittadini-elettori per una modifi ca
del sistema elettorale, anche uno
stimolo per il Parlamento e partiti
per una modifi ca della legge, anche
se non sarei personalmente ottimi-
sta sul fatto che questo accadrà.
Inoltre, vi è il rischio che Berlusco-
ni, che ha ormai un apprezzamen-
to bassissimo nel Paese, decida
di andare ad elezioni all’inizio del
2012 per far sì che il referendum
venga rimandato e si vada a votare
con una legge che porterebbe a ri-
sultati elettorali che non potrebbero
garantire la stabilità alla coalizione
vincente.
La proposta del PD in campo elet-
torale pare essere un bilanciamen-
to fra l’esigenza di rappresentatività
e quella di stabilità.
Viene infatti proposto un sistema
maggioritario a doppio turno, dove il
primo turno permetterebbe di avere
un’ampia scelta fra i partiti, mentre
al secondo turno si affronterebbero
i due maggiori candidati. In tema di
riforme elettorali, che possono es-
sere in parte fatte senza modifi care
la Carta Costituzionale, si prendo-
no spesso ad esempio altri paesi
europei. In questo senso bisogne-
rebbe ricordare che più viene ga-
rantita la rappresentatività a piccole
formazioni politiche, come avviene
con il sistema proporzionale, più si
riduce la stabilità dei governi.
I sistemi di tipo proporzionale o con
elementi di tipo fortemente propor-
zionale, obbligano inoltre i partiti a
coalizzarsi, con effetti nuovamente
deleteri sulla stabilità di governo,
come spesso abbiamo visto in Ita-
lia con le variegate coalizioni che ci
hanno governato.
Al contrario, un sistema maggiori-
tario puro, come in Gran Bretagna,
dove il candidato del partito che
prende più voti vince nel collegio già
al primo turno, garantisce una forte
stabilità del sistema, naturalmente
penalizzando i partiti più piccoli.
Credo che il problema dell’Italia di
oggi sia anche che i partiti, special-
mente quelli più grandi, siano pe-
nalizzati da veti incrociati dei piccoli
partiti.
Un sistema fortemente maggiori-
tario permetterebbe di garantire
maggiore stabilità e liberare il siste-
ma.
Naturalmente in termini di garanzie,
andrebbe rivista anche l’architettu-
ra costituzionale, soprattutto in vi-
sta del completamento del federali-
smo. Se si dà grande forza al parti-
to che vince, va data pari forza alle
istituzioni garanti dei diritti di tutti,
quali la Presidenza della Repubbli-
ca o la Corte Costituzionale, e, so-
prattutto, il Parlamento va reso più
indipendente dal governo, come
avviene in molti paesi occidentali,
anche rafforzando il legame fra il
collegio di elettori e il rappresen-
tante eletto, visto che quest’ultimo
dovrebbe rappresentare prima di
tutto il suo distretto elettorale e non
solamente chi l’ha votato o il suo
capo partito.
In tale logica andrebbe inoltre su-
perato il bicameralismo perfetto e
ridotta la durata della legislatura di
modo che più spesso venga rivisto
il mandato che lega elettori ad elet-
ti.
Stefano Giossi
FIRMOVOTO
SCELGO
l’opinione
L’uomo tutto d’un pezzo
Mentre l’attenzione è concentrata
sulla corrispondenza tra Marchion-
ne e la Marcegaglia e sull’allonta-
namento tra Fiat e Confi ndustria
si scopre che a Mirafi ori potrebbe
essere prodotto un Suv a marchio
Jeep. Eppure proprio Marchionne,
qualche anno fa a Milano, disse:
“Sono rimasto sorpreso da quante
vetture straniere ci sono in questa
città, ho visto tantissimi Suv con una
sola persona a bordo, è una cosa
oscena se pensiamo veramente di
impattare positivamente sull’am-
biente, quella non è una soluzione”.
Evidentemente deve aver cambiato
idea. La stessa coerenza Marchion-
ne mostra quando parla di investi-
menti e futuro dell’auto in Italia: un
uomo tutto d’un pezzo (di lamiera)
cangiante come un camaleonte.
Coerenza in salsa padana
A proposito di coerenza con le pro-
prie funzioni: a Roma abbiamo un
Ministro (!) delle Riforme (?) che parla
di “secessione democratica, magari
(bontà sua) attraverso un referen-
dum”. Lasciando stare il giuramento
sulla Costituzione che ha fatto per
occupare la poltrona ministeriale,
qualcuno gli deve caritatevolmente
spiegare che un referendum di quel
genere non è previsto dal nostro or-
dinamento e che, se proprio vuole
la secessione democratica, deve
rivedere l’ordinamento dello Stato
italiano. Fare una riforma, appunto,
come prevede il suo lavoro (???) di
Ministro e non solo riscuotere il lau-
to stipendio.
Sconsolante
E’ sconsolante che il Presidente
Napoletano abbia dovuto ricordare
che la Padania non esiste. C’è uno
Stato che cade a pezzi, decisioni
urgenti e impopolari da prendere,
il bisogno disperato che qualcuno
unisca l’Italia indicandole una dire-
zione comune. Invece il digrignate
Bossi rispolvera ancora la seces-
sione: è l’argomento di quando non
si hanno argomenti per rispondere
OPINIONICORSARE
alla legittima incazzatura della pro-
pria gente.
Quante persone dovranno ancora
perdere il lavoro, la speranza e la
pazienza prima che la maggioranza
di governo la smetta di occuparsi
delle telefonate di Berlusconi, dei
ministeri a Monza e altre pagliaccia-
te che hanno lo stesso effetto di un
chiodo che raschia il vetro?
Balle spaziali
Quando Berlusconi, “premier dalle
orge contate” (Benigni dixit), ha an-
nunciato l’imminente dimezzamen-
to dei parlamentari, due cose sono
state subito chiare a tutti gli italiani.
Che moriva dalla voglia di farlo, se
non altro per dimezzare le spese, vi-
sto che li mantiene quasi tutti lui. E
che non ci sarebbe riuscito, perché
nessuno ha mai visto la forfora vota-
re a favore dello shampoo. Per farla
breve: per tre anni ha annunciato
l’uscita dalla crisi e non era vero, ha
promesso un milione di posti di la-
voro e ne abbiamo persi centinaia
di migliaia, ha garantito la diminuzio-
ne delle tasse e non sono mai state
così alte, ha sbagliato clamorosa-
mente la valutazione su Gheddafi
(pare per non disturbarlo), ha detto
che a L’Aquila sarebbe stato tutto a
posto in un anno, ha lasciato Ban-
kitalia a bagnomaria nel mezzo della
tempesta speculativa, ha proclama-
to sei-sette volte la fi ne degli sbarchi
di clandestini … Il remake di “Balle
spaziali” ormai è suo. Anzi, siccome
è pure megalomane, lo titoleranno
“Balle universali”.
Domande
Caro Ministro Gelmini, in attesa del-
la demolizione defi nitiva della scuola
pubblica, cui Lei si dedica con quo-
tidiana pervicacia degna di miglior
causa, le poniamo due quesiti:
1 - Tra poco ci sarà il ponte dei mor-
ti: è in grado di stabilire quanto è
stato speso per costruirlo?
2 – Se un neutrino corre più veloce
della luce per arrivare per primo al
Gran Sasso, Lei che ha sostenuto
l’esame di abilitazione da avvocato
a Reggio Calabria, a 1300 Km da
qui, quante minchiate ci farà ancora
ascoltare prima che riesca ad uscire
dal tunnel?
Facciamoci del male
Gli ultimi sondaggi danno all’op-
posizione un vantaggio abissale
sull’asse Pdl-Lega.
Preso atto del momento aureo, il
Pd da giorni festeggia dilaniando-
si sul referendum elettorale e sulla
premiership. Gli alleati Vendola e Di
Pietro, tanto per non sfi gurare, pole-
mizzano appena possono con Ber-
sani e compagni. Non è una novi-
tà, ma qualcuno prima o poi dovrà
spiegare l’oscuro motivo per il quale
il centrosinistra ha bisogno di esse-
re nell’angolo, depresso e triste, per
darsi un qualche senso di realismo
e responsabilità.
Una volta il potere logorava chi non
ce l’aveva. Adesso logora chi ce
l’ha, chi non ce l’ha e anche chi non
ce l’ha ancora. Condizione polito-
logicamente ideale per beccarsi alle
prossime elezioni il 40% di astenuti
e un altro 5% di voti buttati ai Cin-
que stelle e affi ni. Poi non diciamo
che non lo sapevamo, eh.
di Giulio Branciforte
pag. 7
BBOOTTTTIICCIINNOOBOTTICINO
pag. 8
L’idea della realizzazione del ta-
volo di marmo posto nel giar-
dino dell’AUSER a Botticino
Mattina è nata da una chiacchierata
tra me e la signora Jolanda Barbieri,
in prima battuta per offrire all’Auser
un grande tavolo di marmo di Botti-
cino al posto del già esistente in le-
gno e ormai fatiscente.
L’occasione per concretizzarla è
coincisa con la celebrazione del cen-
tenario del Vittoriano, da cui il cippo
commemorativo di Beppe Tregambe,
che ha coinvolto la nostra comunità.
L’autofi nanziamento e gli sponsor le-
gati al mondo del marmo botticine-
se hanno consentito la realizzazione
dell’opera a costi pressoché nulli,
dato che anche la mia opera è stata
un dono alla comunità.
Dopo una mia rifl essione è nata
l’idea di un tavolo tondo, con sedute
in circolo, che desse la pari dignità
a tutte le persone che volessero se-
dersi attorno, sia per un dialogo fra
loro, sia per lasciarsi andare nei loro
ricordi, ma soprattutto per parlare
dei progetti futuri, per confrontarsi e
discutere delle loro idee, per quanto
lontane esse, ma sempre nella mas-
sima dignità e uguaglianza. Oppure,
più semplicemente per condividere
un caffé o un buon bicchiere di vino.
Il tavolo dell’utopia, potrebbe defi -
nirsi per la possibilità di mettere sul
piano idee, storie, progetti che dal
regno dell’utopico si concretizzino in
proposte per i botticinesi, e non solo
per loro.
Il tavolo, rotondo, ha un diametro di
2 m e 15 cm con otto sedute circo-
lari di 45 cm; tra una seduta e l’altra
c’è lo spazio per una carrozzella o
per una sedia senza escludere nes-
suno dal gruppo che assieme sie-
de, discute, chiacchiera e condivide
esperienze e progetti.
L’inaugurazione è avvenuta pres-
so l’Auser di Botticino Mattina, il 29
maggio 2011, con una lettura di te-
stimonianze del mondo dei cavatori
per ricordare i lavoratori, quelli che
PD BOTTICINO A cura di: Cristina Quecchia, Amelia Pisante,
Annamaria Lonati, Giovanni Portesi
Stampato da Grafi ca DP - Rezzato
Circolo PD Botticino, via Marconi 1
Email: [email protected]
http://pd-botticino.blogspot.com/
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Coordinatore del Circolo: Andrea Casali
hanno cavato la materia prima: la
pietra.
I ricordi per molti abitanti di Bottici-
no sono legati a quella pietra, hanno
una loro solidità marmorea. I blocchi
squadrati e le pietre scartate sono
stati, insieme, vittorie e sconfi tte
sulle quali è stato costruito l’edifi cio
dell’identità collettiva.
La pietra è il materiale su cui anch’io
lavoro per trasmettere, attraverso
la lavorazione artistica della pietra,
rifl essioni, idee e speranze per un
futuro migliore. Consapevole che “il
futuro ha radici antiche”.
di Dante Colosio
IL TAVOLO DEL FUTURO
“IL SINDACO PESCATORE”Venerdì 25 novembre ore 18,30 Teatro del Centro Lucia
presentazione del libro scritto da Dario Vassallo
Dopo l’intitolazione del Circolo del Partito Democratico ad Angelo Vas-sallo, ci fa piacere ospitare nuovamente il fratello Dario per la presen-tazione del libro “il sindaco pescatore” scritto proprio da Dario Vas-
sallo con Nello Governato. Sarà una nuova occasione per ascoltare la storia di questo eroe del sud, di questo sindaco di legalità, di questa persona che nonostante ne conoscesse il pericolo ha deciso di salvaguardare ad ogni costo la sua terra, il suo mare e quindi la sua gente.
Siete quindi invitati a partecipare a questo emozionante incontro.
Seguirà rinfresco.
BBOOTTTTIICCIINNOOBOTTICINO