Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

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di gianluca tartaro * Siamo arrivati al numero 2. Gli articoli e le pagine au- mentano, le cose da raccontare anche. Permettetemi, in apertura, di riportarvi un brano tratto da un libro di Albert Einstein che ho già letto nel corso di un ns. evento formativo. Solo una parte, non tutto, ov- viamente. Sarei oltremodo noioso : “…Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle solu- zioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza….” Ebbene, voglio partire proprio da qui. Cercando di essere persuasivo e sintetico. Sforzandomi di non disporre di una “ottusa” visione del panorama nel quale anche io, come voi, esercito la Professione. Non vorrò tediarvi con scritti tecnici e/o tecnicistici su temati- che professionali. Il mio ruolo, oggi, qui, è quello di stimolare riflessioni e far emergere una co- scienza volta alla consapevo- lezza che esercitiamo, con molta probabilità, qualcosa di utile alla comunità. È innegabile che, non molto tempo fa, il Commercialista fosse colui che veniva utilizzato dall’imprenditore per redigere la “denuncia” dei redditi. Tale con- notazione restrittiva, esclusiva- mente tributaria, è entrata, di forza, nell’opinione generale forse anche aiutata dall’allora definita Riforma Vanoni. Da allora molte cose sono cam- biate. Prendiamone atto cer- cando di seguire, a piè svelto, ciò che siamo diventati. A ra- gione. Allarghiamo la nostra visuale pensando alla ormai nostra rin- novata funzione che abbraccia tutti i nodi ed i rami dell’im- presa. E non solo. Abbiamo accettato le nuove fun- zioni. La nostra professione ha iniziato ad occupare spazi ulte- riori rispetto a quelli tradizional- mente intesi. E tutto ciò acquisendo nuove professiona- lità e nuova preparazione basata, sempre, sulla conoscenza attenta anno 1 - numero 2 Aprile 2013 il Commercialista Notiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli www.odcectivoli.it - [email protected] - tel. 0774 332770 Bimestrale di informazione professionale Nel 1938, scompariva nel nulla Ettore Maiorana. Partito dalla sua Napoli per Palermo, non giunse mai a destinazione. Molte le ipotesi che si sono in- trecciate: dal suicidio al rifugio, sotto mentite spoglie, questa la continua a pag. 4 Un recente sondaggio effettuato nel 2012 ha rivelato un forte calo della fiducia nella giustizia in Italia, scesa al 38% degli in- tervistati. Altri sondaggi si sono attestati su livelli leggermente superiori, rispettivamente 39 e 42%. Dunque, una cospicua percentuale della popolazione italiana non si fida della giusti- zia, di come essa è amministrata nel nostro Paese. Soprattutto, resta al di sotto del 50% la fidu- cia nella competenza professio- nale, nella capacità della lotta al crimine, nella giusta indul- genza, nella sollecita trattazione dei procedimenti, nell’equilibrio delle decisioni, nell’attitudine a sottrarsi alle tentazioni e pregiu- diziali politiche. Il 68% degli in- tervistati sostiene la necessità di un controllo effettuato da un or- ganismo terzo e non dal CSM composto per due terzi da magi- Che accade alla giustizia? Quale giudice oggi? continua a pag. 3 di Patrizia Frangella * Era il 22.12.1947 quando l'As- semblea Costituente, in un clima di forte emotività, consegnò alla Storia della Patria Italia un testo fondamentale: si chiamava e si chiama COSTITUZIONE. La guerra appena finita aveva pro- vocato morte e distruzione. Il paese era da ricostruire. Un intero Popolo cercava di guar- dare al futuro facendo tesoro di L’ottimismo della volontà di FaBrizio Mancini * continua a pag. 10 continua a pag. 4 Il CAso Pari dignità sociale e Donne ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI Forniture per Uffici e Scuole - Libri Nuovi e Usati Vendita e Assistenza Computer - Software - Telefonia Stampe digitali di piccoli e grandi formati Sede: Via Vittorio De Sica, 1 - 00012 Guidonia - Centro Comm.le Euro Planet Tel. 0774 373209 - Fax 0774 372113 - Assistenza Software: 0774 379194 Filiale: Via L. Da Vinci, 1 - 00012 Guidonia (RM) - Tel. e Fax 0774 342618 [email protected] - www.puntocontabileguidonia.com P.I. e C.F. 04121441002 Puntocontabile snc Forniture per Uffici e Scuole - Libri Nuovi e Usati Vendita e Assistenza Computer - Software - Telefonia Stampe digitali di piccoli e grandi formati Sede: Via Vittorio De Sica, 1 - 00012 Guidonia - Centro Comm.le Euro Planet Tel. 0774 373209 - Fax 0774 372113 - Assistenza Software: 0774 379194 Filiale: Via L. Da Vinci, 1 - 00012 Guidonia (RM) - Tel. e Fax 0774 342618 [email protected] - www.puntocontabileguidonia.com P.I. e C.F. 04121441002 Puntocontabile snc di Bruno Ferraro * È facile

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Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

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Page 1: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

di gianluca tartaro *

Siamo arrivati al numero 2. Gli articoli e le pagine au-mentano, le cose da raccontare anche.Permettetemi, in apertura, di riportarvi un brano trattoda un libro di Albert Einstein che ho già letto nel corsodi un ns. evento formativo. Solo una parte, non tutto, ov-viamente. Sarei oltremodo noioso : “…Chi attribuiscealla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suostesso talento e dà più valore ai problemi che alle solu-zioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza….”Ebbene, voglio partire proprio da qui. Cercando di essere persuasivo e sintetico. Sforzandomidi non disporre di una “ottusa”visione del panorama nel qualeanche io, come voi, esercito laProfessione.Non vorrò tediarvi con scrittitecnici e/o tecnicistici su temati-che professionali. Il mio ruolo,oggi, qui, è quello di stimolareriflessioni e far emergere una co-scienza volta alla consapevo-lezza che esercitiamo, con moltaprobabilità, qualcosa di utile allacomunità.È innegabile che, non moltotempo fa, il Commercialistafosse colui che veniva utilizzatodall’imprenditore per redigere la“denuncia” dei redditi. Tale con-notazione restrittiva, esclusiva-mente tributaria, è entrata, diforza, nell’opinione generaleforse anche aiutata dall’alloradefinita Riforma Vanoni.Da allora molte cose sono cam-biate. Prendiamone atto cer-cando di seguire, a piè svelto,ciò che siamo diventati. A ra-gione.Allarghiamo la nostra visualepensando alla ormai nostra rin-novata funzione che abbracciatutti i nodi ed i rami dell’im-presa. E non solo.Abbiamo accettato le nuove fun-zioni. La nostra professione hainiziato ad occupare spazi ulte-riori rispetto a quelli tradizional-mente intesi. E tutto ciòacquisendo nuove professiona-lità e nuova preparazione basata,sempre, sulla conoscenza attenta

anno 1 - numero 2 Aprile 2013

il CommercialistaNotiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli

www.odcectivoli.it - [email protected] - tel. 0774 332770

Bimestrale di informazione professionale

Nel 1938, scompariva nel nulla

Ettore Maiorana. Partito dalla

sua Napoli per Palermo, non

giunse mai a destinazione.

Molte le ipotesi che si sono in-

trecciate: dal suicidio al rifugio,

sotto mentite spoglie, questa la

continua a pag. 4

Un recente sondaggio effettuato

nel 2012 ha rivelato un forte

calo della fiducia nella giustizia

in Italia, scesa al 38% degli in-

tervistati. Altri sondaggi si sono

attestati su livelli leggermente

superiori, rispettivamente 39 e

42%. Dunque, una cospicua

percentuale della popolazione

italiana non si fida della giusti-

zia, di come essa è amministrata

nel nostro Paese. Soprattutto,

resta al di sotto del 50% la fidu-

cia nella competenza professio-

nale, nella capacità della lotta al

crimine, nella giusta indul-

genza, nella sollecita trattazione

dei procedimenti, nell’equilibrio

delle decisioni, nell’attitudine a

sottrarsi alle tentazioni e pregiu-

diziali politiche. Il 68% degli in-

tervistati sostiene la necessità di

un controllo effettuato da un or-

ganismo terzo e non dal CSM

composto per due terzi da magi-

Che accade alla giustizia?Quale giudice oggi?

continua a pag. 3

di Patrizia Frangella *

Era il 22.12.1947 quando l'As-semblea Costituente, in un climadi forte emotività, consegnò allaStoria della Patria Italia un testofondamentale: si chiamava e sichiama COSTITUZIONE.La guerra appena finita aveva pro-vocato morte e distruzione.Il paese era da ricostruire.Un intero Popolo cercava di guar-dare al futuro facendo tesoro di

L’ottimismodella volontà

di FaBrizio Mancini *

continua a pag. 10

continua a pag. 4

Il CAso

Pari dignitàsociale e Donne

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI

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di Bruno Ferraro *

È facile

Page 2: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il Commercialista2 aprile 2013

Quando nasce la passione poli-tica e come riesce a conciliare itempi con l’attività professio-nale?

La mia attività politica risale

ormai all’anno 2000 ed è iniziata

come attivista per poi proseguire

con impegni sempre più di rilievo,

ma sempre in ambito locale. Ad

oggi sono subentrato come vice

sindaco ed avrò piene funzioni dal

16 c.m. La mia vocazione è quella

di operare a favore della realtà in

cui vivo cercando di migliorare il

contesto economico sociale del

territorio e non ha intenzione di

avviarmi ad una carriera politica a

più alto livello che richiederebbe,

ovviamente, una attenzione non

conciliabile con l’attività profes-

sionale. Sul punto, infatti, riesco

ad organizzare le esigenze della

famiglia, con l’aiuto anche dei pa-

renti, e lo studio professionale tra-

mite dei collaboratori che da anni

mi assistono e dei quali ho piena

fiducia. Soprattutto sono rigoroso

a tenere ben distinte le due attività.

Ho imposto una regola ferrea

nello studio: allontanare, con

garbo, chiunque facesse richieste

professionali in derivazione diretta

od indiretta dell’attività politica.

Sempre in tema dell’organizza-

zione, operando politicamente in

ambito comunale, e vivendo in un

paese il giorno in cui mi è comodo

dedicarmi alla politica è senz’altro

il sabato così non sottraggo molto

tempo all’attività professionale.

Peraltro, è una attività molto pia-

cevole perché svolta spesso nella

pubblica piazza dove si incontrano

amici e conoscenti soprattutto in

periodi come questi dove la bella

stagione comincia a far capolino.

Inoltre, all’interno della macchina

amministrativa esistono persone

altamente qualificate e preparate

alle quali si possono delegare

molte attività per rispondere alle

esigenze della popolazione. In so-

stanza, il mio compito è solo

quello di coordinare le loro attività

e stimolarli nel proseguirle.

Qual è la realtà economica lo-cale, quali i punti di forza e

quali i difetti e le negatività?

Certo oggi il momento economico

finanziario non è dei migliori. Ma

guardando al paese come si evo-

luto nel passato ci accorgiamo che

da una economia prettamente agri-

cola siamo passati ad una econo-

mia improntata al commercio e

all’artigianato. Oggi stiamo prose-

guendo a mutare assetto econo-

mico. Se da un lato i piccoli

negozi segnano il passo, dall’altro

i centri commerciali ed i super-

mercati alimentari si stanno mol-

tiplicando. A ciò si deve

aggiungere la considerazione che

è stato completato quasi per intero

il Piano di Insediamento attività

Produttive (PIP) dove sono con-

fluite alcune attività artigianali e

commerciali che hanno assunto la

caratteristica di imprese di buon li-

vello sia occupazionale che di fat-

turato. Pur accusando la crisi, si

impegnano e sviluppano la loro at-

tività. Sono convinto che proprio

in questi periodi tutti dobbiamo

impegnarci di più rispetto al pas-

sato se vogliamo risollevarci.

Penso che la cosa più importante

è che le decisioni debbono essere

messe in pratica in tempi brevi e

certi. Anche accettando il rischio

di commettere errori che, però,

sempre con la stessa celerità, pos-

sono essere corretti via facendo.

Quanto aiuta l’estrazione pro-fessionale nel gestire la cosapubblica?

Di questo me ne rendo conto indi-

rettamente perché le capacità che

ciascuno ha le adopera in maniera

naturale. Te ne rendi conto dal

confronto con gli altri. Soprattutto

me ne sono reso conto quando al-

cuni anni fa ero assessore al bilan-

cio e, pur tra mille difficoltà che

attanagliano le amministrazioni

locali, Palestrina riusciva a chiu-

dere nei tempi un buon bilancio e

per alcuni anni è stato tra i comuni

più virtuosi.

Nella decisione delle imposte co-munali come e quanto pesal’aspetto del professionista equanto quello dell’amministra-tore pubblico?

Si cerca di essere equi contempe-

rando le esigenze di bilancio pub-

blico con il voler evitare al

cittadino un peso della fiscalità lo-

cale alta. Una buona cosa, già con-

divisa con il precedente Sindaco,

è stata l’istituzione dell’ufficio

Unico delle Entrate che ha per-

messo di incrociare i dati e sco-

vare sacche di elusione e talvolta

di evasione. Ad esempio chi pa-

gava l’ICI non pagava la TARSU.

Oggi non avviene più. A proposito

di TARSU (che deve essere co-

perta al 100% dalle entrate) Pale-

strina ha avuto un incremento

minimo della tassazione, ma ab-

biamo adottato la raccolta diffe-

renziata ed oggi è già al 67% del

recupero. Uno dei migliori paesi

del circondario.

Ha intenzione di promuovereuna migliore sensibilizzazionedella categoria per collaborarecon l’ente locale magari suaspetti nei quali la loro profes-sionalità può essere d’ausilio?

Il Comune ha già un punto URP

con propri locali. E’ mia inten-

zione, insieme con la RT di Pale-

strina di promuovere con l’Ordine

una convenzione per avere un ser-

vizio gratuito alla popolazione sui

temi fiscali soprattutto all’appros-

simarsi delle varie dichiarazioni.

Si può istituire tale servizio con

l’aiuto e la disponibilità dei pro-

fessionisti residenti e mettendo

loro a disposizione locali e mezzi.

Sono interventi utili ed importanti.

Mi ricordo che anni fa ho fatto un

servizio del genere per Il Sole 24

Ore rispondendo ad un telefono

dedicato per tre giorni alle chia-

mate dei cittadini che avevano

dubbi sulla normativa fiscale. Un

altro servizio che vorremmo am-

pliare è una rete wireless su tutto

il territorio comunale.

Per il Comune e lo sviluppodell’economia privata qualiopere pubbliche ha intenzione diavviare?

Innanzitutto occorre terminare le

opere già iniziate in ordine alla ri-

qualificazione del centro storico,

della viabilità, dei parcheggi e di

strutture a favore dei giovani quali

il palazzetto dello sport. Un impe-

gno che abbiamo assunto da vari

anni è la messa in sicurezza delle

scuole. Aspetto molto spesso di-

menticato e che in alcune zone ha

prodotto gravi conseguenze. Pale-

strina ha avviato da tempo un

piano di manutenzioni ordinarie e

straordinarie proprio per tutelare

le giovani generazioni e metterle

nelle migliori condizioni di poter

crescere e formarsi per costituire

la colonna portante del futuro.

Per lo sviluppo economico penso

che è da avviare un nuovo polo

PIP anche se di dimensioni più

piccole. Una buona localizzazione

ed adeguata struttura sono alla

base dell’attività di impresa.

Penso, inoltre, che il settore che

dovremmo sviluppare per il futuro

è la ricettività turistica connessa

anche con il parco divertimenti di

Valmontone. Associando l’aspetto

ludico a quello culturale, storico e

archeologico si possono valoriz-

zare le risorse della città e dei

paesi limitrofi e dare sviluppo al

settore turistico.

* Pres/te RT Palestrina

ODCEC di Tivoli

Intervista al Sindaco di Palestrina

Adolfo De Angelisiscritto all’ODCEC di Tivoli

di FaBrizio Fiasco *

Page 3: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

strati. Addirittura il 95% invoca

una legge sulla responsabilità ci-

vile che ponga i magistrati sullostesso piano degli altri profes-sionisti.Non è importante in questasede discettare sull’attendibi-lità delle accuse mosse allaMagistratura, su cui si do-vrebbe aprire un dibattitoanche alla luce del dettato co-stituzionale, che ha voluto unagiustizia autonoma ed indipen-dente, attribuendo ai giudici(attenzione, non ai PM) garan-zie di inamovibilità, funzionalee territoriale, che costituisconoun autentico baluardo protet-tivo.E’ significativo, però, rimar-care che ai tempi di tangento-poli si viaggiava con unautentico plebiscito di con-sensi, collocando gli italiani lagiustizia ai primissimi postinella graduatoria delle forzesane del Paese. Che cosa ècambiato? Forse i giudici sonousciti un po’ troppo allo sco-perto? Forse gli errori che sonovenuti a galla, anche nella ge-stione di tangentopoli, hannoabbattuto il mito evidenziandoun fenomeno di giustizialismosospetto?In varie occasioni mi è capitatodi intervenire su questo pro-blema, sintetizzando con un’immagine il succo del miopensiero: “I giudici si sono

tolti la toga” e sono ridiventatiuomini come tutti gli altri! Conla sintesi imposta dallo spaziodisponibile, provo ora a dise-gnare un identikit del buon ma-gistrato, pronunciando unaserie di no come preludio almodello proposto.Fondamentale è il tipo di ap-proccio che il giudice realizzacon il caso sottoposto al suogiudizio. Ci sono approcci amio avviso sbagliati perché al-lontanano il giudicante dalruolo super partes che l’ordina-mento gli assegna e che la so-cietà ha diritto di pretendere.Dico no al giudice supplente,perché svolge un ruolo chespetta alla politica e che restaben al di sopra delle sue possi-bilità di azione. Dico no al giu-dice censore, perché siappropria di un compito di altrimentre il suo è soltanto quellodi applicare, senza moralismi,la legge nel caso concreto Dicono al giudice politico, perchéla politica impone scelte diparte, ed anzi vado oltre auspi-cando con forza l’introdu-zione, da parte del legislatore,di un divieto di ritorno allefunzioni giudiziarie per chiun-que abbia svolto, anche per un

periodo non lungo, attivitàpolitica: come può un siffattosoggetto apparire imparziale,requisito fondamentale per ali-mentare la fiducia nella equa-nimità delle sue decisioni?Dico no al giudice politiciz-zato, che tradisce, con le sueiniziative, l’intento di perse-guire interessi di una fazionepolitica a danno, per ciòstesso, dell’equilibrio e del di-stacco che devono caratteriz-zarlo quando indossa la toga.Dico no con forza al correnti-smo dei magistrati, perché è unmodo mascherato, per non dire

subdolo, per “fare politica”con le sentenze.Dopo i no, provo a tracciare unsommario identikit del buongiudice. Umiltà ( nel senso la-tino del termine), umanità, ri-servatezza, rispetto per l’altro,rispetto per la dialettica e perle regole processuali, equili-brio, laboriosità, impegno diu-turno, disinteresse, adeguatamotivazione delle proprie de-cisioni.Oggi, come ieri e come sem-pre, sono questi i requisiti cheil giudice deve possedere, peressere veramente all’altezza diuna professione nobilissima,per non trasformarsi in un po-tere e per svolgere la sua atti-vità come un servizio allacollettività (Papa Francescodocet!).

* Presidente Aggiunto Onorario

Corte di Cassazione

il Commercialista 3aprile 2013

segue dalla prima pagina

di Bruno Ferraro *

Che accade alla giustizia?

Quale giudice oggi?

Page 4: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

quanto avvenuto in passato.Un futuro impossibile da prevedere. Nessuno dei Padri Costituenti era ingrado di conoscere quali forze poli-tiche, quali ideologie sarebbero pre-valse. Le forze politiche sitrovavano tutte sullo stesso livello.Erano in una situazione di paritànello scegliere le regole da dare al“nuovo Stato”. In questa condizionedi “ignoranza” ognuno diede il suocontributo, in base alle proprie ideo-logie, per la redazione di un docu-mento dove i principi fondamentalisono un raro esempio di alta demo-crazia. Prendiamo l'articolo 3: Tuttii cittadini hanno pari dignità socialee sono eguali davanti alla legge,senza distinzione di sesso, di razza,di lingua, di religione, di opinionipolitiche, di condizioni personali esociali. E'compito della Repubblicarimuovere gli ostacoli di ordine eco-nomico e sociale, che, limitando difatto la libertà e l'eguaglianza dei cit-tadini, impediscono il pieno svi-luppo della persona umana el'effettiva partecipazione di tutti i la-voratori all'organizzazione politica,economica e sociale del PaeseCome ha detto Benigni questo arti-colo è una poesia. I nostri padri co-stituenti hanno voluto marcarel'uguaglianza di ogni singolo citta-dino davanti alla legge. Siamo tuttidiversi sotto tanti aspetti ma, davantialla legge, siamo tutti uguali, ab-biamo tutti pari dignità sociale!!!!Siamo delle persone.Si parla di tutti i cittadini eppure inostri padri costituenti hanno sentitola necessità di marcare il concetto diuguaglianza menzionando nello spe-

cifico anche sei soggetti. Perchè? Eanche qui Benigni ci da la risposta:perchè i padri costituenti avevanovissuto sulla loro pelle il disprezzo,le persecuzioni, che queste categoriedi soggetti avevano vissuto durantela dittatura.….........senza distinzione disesso.............. Ed eccoci qui: noiDonne! Votammo per la prima voltail 2.6.1946!!!!!La coscienza nazionale non conside-rava le donne al pari dell’uomo etale mancanza di considerazione erarimarcata nelle disposizioni del co-dice civile e del codice penale. Bastipensare che se un uomo stuprava oviolentava una donna, nubile ed illi-bata, vedeva estinto il proprio reatose avesse sposato tale donna (art.544 c.p.c). Solo nel 1966 una donna(Franca Viola) ebbe il coraggio di ri-fiutare il “matrimonio riparatore”.Per tale motivo la famiglia dovettesubire intimidazioni e ritorsioni.Tale articolo, e non solo, fu abrogatosolo nel 1981!!!!E oggi??Le cronache riportano quotidiana-mente fatti che da soli bastano afarci riflettere ed, eventualmente, in-dignare le nostre coscienze.Voglio porre l'attenzione in ambitolavorativo su una legge emanata nel2011, la n. 120. Una legge che ha“imposto” le quote di genere al finedi rimuovere le disparità esistenti inalcuni ambiti lavorativi.La Consob, in data 09.11.2011, haemanato il documento di consulta-zione per l'emanazione del regola-mento attuativo. I fatti parlano dasé:……omissis…..Dall’esame dei

dati emergono le seguenti conside-razioni. Alla data del 31 ottobre2011 risultano essere in carica 2.600componenti gli organi di ammini-strazione e di questi 2.413 risultanoessere uomini. Ne consegue che il92,81% degli attuali organi di am-ministrazione è composto da uominie solo il 7,19% da donne.Un dato sostanzialmente equivalenteemerge con riferimento agli organidi controllo, per i quali risultano es-sere in carica 895 componenti, di cui839 uomini. Ne consegue che il93,74% degli attuali organi di con-trollo è composto da uomini e soloil 6,26% da donne.I dati sopra riportati evidenziano,quindi un divario tra il numero deicomponenti maschili e femminili at-tualmente presenti negli organi diamministrazione e controllo dellesocietà quotate. Inoltre, dai dati ana-lizzati emerge anche una differenzatra i due organi di governance perquanto riguarda il numero delle so-cietà che sono già in linea con laprevisione normativa in sede diprima applicazione. Infatti, n. 26 so-cietà, rappresentanti il 10,04% deltotale delle società quotate, hanno ilproprio organo di amministrazionecomposto per un quinto da donne.Con riferimento, invece, alla com-posizione dell’organo di controllo,tali società sono 48, rappresentantiil 18,39% del totale delle societàquotate. Solo n. 8 società, rappresen-tanti il 3,07% del totale, risultano inlinea contemporaneamente sia conl’organo di amministrazione che conl’organo di controllo......... ……..omissis………Perchè questa dispa-

rità di “numeri”? Perchè le donnesono meno preparate o perchè hannomeno possibilità?La legge ha una validità di 10 anni.Un lasso di tempo ritenuto consonoper “abituare” il mercato alla pre-senza femminile nei consigli di am-ministrazione e collegisindacali/consigli di sorveglianza diun certo tipo di società.E per incentivare questa “integra-zione” sono state disposte anchedelle sanzioni:− per la mancata osservanza dellanomina nei consigli di amministra-zione da € 100.000,00 ad€ 1.000.000,00;− per la mancata osservanza dellanomina nei collegi sindacali da€ 20.000,00 ad € 200.000,00.Mi sorgono spontanee delle do-mande: perchè una legge che vuolerimuovere delle disuguaglianze so-ciali stabilisce delle sanzioni disu-guali per la stessa tipologia diinadempimento??? Perchè le san-zioni sono di importo minore perquella casistica dove il rapportoConsob indica una minore presenzafemminile??? E perchè queste ul-time stabiliscono una sanzione mas-sima (€ 200.000,00) minore rispettoalla sanzione massima di quella san-cita per l'impresa debitrice nelletransazioni di prodotti agricoli edalimentari (€ 500.000,00 – c. 7, art.62 D.L. 1/2012)???Come vi sentireste voi al pensieroche il mancato rispetto del vostroDiritto all'uguaglianza, alla pari di-gnità sociale possa essere sanzionatocon un importo minore rispetto almancato rispetto dei termini di pa-gamento della vendita di carne damacello??A Voi l’ardua sentenza………..

* Presidente Comm/ne Tirocinio

ODCEC di Tivoli

il Commercialista4 aprile 2013

del panorama economico ed im-prenditoriale.Abbiamo saputo, negli anni, of-frirci all’opinione pubblica comeinnovativa forza della quale le im-prese, i cittadini, il pubblico pos-sono fruire, sapendo checompetenza, professionalità e pre-parazione sono e resteranno sem-pre disponibili ed appannaggio deiCommercialisti.Le funzionalistiche prerogative,col tempo, si sono spinte anchepiù in là. Siamo diventati ancheuna sorta di surroga dello Stato neirapporti con le Istituzioni. Onoratidi esserlo.Non lamentiamoci mai di ciò. Cer-

chiamo, per una volta, di non es-sere polemici. Esso rappresenta, aben vedere, un’opportunità che fadi Noi interlocutori “privilegiati”(forse non unici, ma privilegiati)delle Istituzioni.E’ innegabile l’intento propulsivodi tali nuove opportunità. Cer-chiamo di intervenire sulla collet-tività in modo che sia scontata lanostra partecipazione ai problemied a tutte le iniziative, ai problemied a tutte le soluzioni.Tale impostazione strategica, daanni ormai, è pervasa da un otti-mismo non comune nel nostrotempo. A mio avviso, ciò, con molta pro-

babilità, è uno dei vestiboli di unpensiero forse “filosofico” cheavanza nel mondo occidentale edindustrializzato tendente alla scon-fitta di una visione distorta e nega-tiva che è stata, per lungo tempo,argomento dei salotti degli intel-lettuali di estrazione economica.È troppo facile enfatizzare le di-sgrazie della condizione umana, lenegatività generate dalla crisi, iproblemi che riscontriamo (tutti,me compreso) nella quotidianitàprofessionale.Ma il valore di un uomo, di unprofessionista, di un Commercia-lista non si rivela in questo tipo dipensiero, ma emerge nel cercare di

migliorare anche gli aspetti piùcrudi ed algidi del nostro fare quo-tidiano. Affrontando con vigore lenuove opportunità che ci vedonoprotagonisti anche in un periododi crisi. Necessari al rilancio delpaese. Convinti di essere portatori diun’aria nuova ed apri-pista nelmondo delle Professioni.Proseguiamo, con ottimismo, ilnostro cammino. Ottimismo nonchiuso, solo benpensante, ovattatoe tendente a vedere la positività atutti i costi; ma quello realistico,sintesi virtuosa della capacità diosservare con positività. Senza mai restare seduti ad aspet-tare che gli eventi semplicementecapitino.

* Presidente ODCEC di TivoliCommercialista in Tivoli

l’AnAlIsI

segue dalla prima pagina

di gianluca tartaro *

Il CAsosegue dalla prima pagina

di Patrizia Frangella *

È facile

Pari dignità sociale e Donne

Page 5: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il Commercialista 5aprile 2013

Una nota campagna pubblici-

taria riguardante l’immagine

della nostra professione reci-

tava proprio così: “Commer-cialisti: Utili al Paese”.

Al di fuori dell’ evidente effi-

cacia comunicativa dello slo-

gan, mi sono chiesto se il

messaggio fosse stato porta-

tore o meno di verità. Ho ov-

viamente concluso che si, è

senza dubbio vero, più vero di

quanto viene percepito. Non

solo, potenzialmente si po-

trebbe essere ancora più utili di

quanto effettivamente accade.

Non mi dilungo ora sui luoghi

comuni che ci vogliono meri

compilatori (ed inviatori tele-

matici) di moduli, di dichiara-

zioni dei redditi o semplici

elaboratori e tenutari di scrit-

ture contabili, questa è ed è

stata innegabilmente una parte

della nostra professione, ma,

approfondendo l’analisi della

genesi della nostra categoria,

posso sostenere che siamo di-

ventati anche e soprattutto

altro.

Il pensiero comincia quando in

occasione di perizie o di elabo-

rati ufficiali eseguiti per i Tri-

bunali veniamo chiamati

“ausiliari” del Giudice. L’ausi-

lio è definito dai dizionari

l’opera o servigio eseguito in

favore o soccorso di qualcuno,

e da qui la chiave del ragiona-

mento.

Per definizione siamo gli ausi-

liari dell’imprenditore, nostro

cliente, al quale risultiamo utili

non soltanto per ordinaria am-

ministrazione ed adempimenti

(compilazione, elaborazione,

redazione invii ecc) ma, per i

più avveduti, siamo determi-

nanti quando coinvolti in pro-

cessi decisionali, di analisi, di

programmazione, di incuba-

zione e sviluppo di nuovi busi-

ness ecc. . Ciò, devo dire, non

per mera presunzione, ma per-

chè evidentemente la categoria

rappresenta un serbatoio di

esperienza, di solida prepara-

zione tecnico-normativa, non

solo certificata dall’obbligato-

rietà della formazione profes-

sionale, ma ormai tipicamente

riconosciuta in ogni settore

economico giuridico. In una

economia moderna, inoltre, ri-

sulta fondamentale, al fine del-

l ’ a p p r o v v i g i o n a m e n t o

finanziario, in merito alla par-

tecipazione a bandi o gare di

sorta o anche esclusivamente

per l’immagine aziendale, non

solo avere un’effettiva solidità

dell’impresa ma anche appa-

rirlo all’esterno mediante ade-

guata rappresentazione delle

qualità, degli assets e dei pro-

getti dell’azienda. A tale rap-

presentazione per natura è

deputata la categoria del Com-

mercialista, che la svolge

quale branca professionale di

particolare interesse, in base

alla conoscenza dei processi di

analisi aziendale di reporting

di studi di fattibilità, redditività

ecc.

Posso aggiungere che per l’im-

prenditore, spesso assorto nelle

problematiche ordinarie di ge-

stione, produzione e ammini-

strazione, rappresentiamo al-

tresì delle sentinelle sul mondo

in evoluzione, costituendo il

contatto con le novità non sol-

tanto normative ma anche in

campo di internazionalizza-

zione dei mercati e dei pro-

cessi, materia particolarmente

al giorno nell’attuale scenario

economico. Proseguendo con

gli aspetti di utilità e di ausilio,

il Commercialista si vede sem-

pre più inglobato nella funzio-

nalità degli enti pubblici locali,

ad esempio quale componente

del collegio dei revisori, dove

è inserito, a seguito della no-

vellata norma sulla nomina, in

base a sorteggio tra soggetti

che hanno maturato certificata

esperienza e formazione in

materia, ma soprattutto, iscritti

all’ordine professionale. Per la

prima volta quindi i professio-

nisti sorteggiati (non nomi-

nati), sono svincolati in dette

funzioni da incarichi diretta-

mente provenienti dalla sfera

politica, con tutti i benefici

conseguenti in tema di indi-

pendenza, merito e professio-

nalità, benefici che, posso

sostenere, si evidenzieranno e

percepiranno nella sfera so-

ciale. Ho rilevato inoltre, sem-

pre in campo pubblico, che a

differenza del passato, dove ai

vertici amministrativi di so-

cietà partecipate di ogni li-

vello, locale regionale o nazio-

nale, venivano nominati

funzionari di provenienza e

formazione pubblica (politica),

ora sempre più spesso nei con-

sigli di amministrazione di

dette società si vedono nomi-

nati professionisti della nostra

categoria, a mio avviso a rico-

noscimento della già esposta

valenza e preparazione in

campo aziendale- amministra-

tivo e forse anche perché (ora

si, oso un pizzico di presun-

zione) i momenti sono più che

mai difficili ed al comando è

richiesto il massimo della ca-

pacità e professionalità. Pongo,

infine, l’attenzione anche alle

potenzialità inespresse o inuti-

lizzate dalla collettività nei

confronti della categoria pro-

fessionale. Mi riferisco alla

possibilità di essere chiamati

ad essere parte attiva nella pia-

nificazione tecnica delle poli-

tiche degli enti pubblici ad

ogni livello, quali partners nel

processo decisionale e pro-

grammatico in materia econo-

m i c o – t r i b u t a r i a

rappresentando una fonte

esperta, rappresentativa e con

cognizione delle realtà esi-

stenti oltre che fonte proposi-

tiva e di impulso alla

valorizzazione di tutte le po-

tenzialità economiche e sociali

del territorio. Quanto sin quì,

per quanto abbastanza, non è

da ritenere esaustivo sull’uti-

lità della Categoria professio-

nale del Commercialista che

pertanto, tornando al quesito

iniziale, appare ampiamente

comprovata.

* Consigliere ODCEC di Tivoli

“Utili al Paese”:

vediamo se e come

di carlo de Vincenzi *

Page 6: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il Commercialista PRimO PiAnO6 aprile 2013

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI

eVenti ForMatiVi

Contribuenti - fisco e previdenza:

quali strumenti per un rapporto migliore.

Le società semplici e le società a capitale ridotto.

Via tiburtina Valeria, 330 - tivoli terme (roma) c/o grand Hotel duca d'este

Venerdì 19 aprile 2013, 15:00 - 19:00

Assemblea Generale degli Iscritti dell'Ordine

dei Dottori Commercialisti

e degli Esperti Contabili di Tivoli.

Tivoli loc. Villa Adriana, Strada di Rocca Bruna 30, c/o Tenuta di Rocca Bruna

Martedì 23 Aprile 2013, 18:00 - 20:00

Page 7: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il CommercialistaPRimO PiAnO 7aprile 2013

Da diversi anni è, spesso, al

centro del dibattito in ambito

politico e sociale il problema

dell’evasione fiscale nel nostro

paese, quale inquietante patolo-

gia del sistema tributario.

L’Italia, infatti, si pone al ver-

tice della graduatoria dei paesi

con la più alta propensione alla

trasgressione delle norme tribu-

tarie e, più in generale, alla ille-

galità diffusa nei vari aspetti del

contesto economico-sociale.

In molti discutono sulle cause

del fenomeno, spesso indivi-

duate (forse, talvolta, giusta-

mente) nell’elevata pressione

tributaria che indurrebbe all’oc-

cultamento di componenti eco-

nomici rilevanti o di elementi di

essi, con conseguente e derivata

illiceità.

Da parte della dottrina, il feno-

meno viene anche attribuito alla

inadeguata repressione da parte

dello Stato: inasprendo le san-

zioni pecuniarie e detentive (per

i casi penalmente rilevanti), si

riuscirebbe, dicono, a contenere

i comportamenti illeciti.

Altri addirittura tentano di giu-

stificare l’inadempimento

dell’obbligo giuridico di corri-

spondere tributi allo Stato ed

altri Enti pubblici, affermando

che la correttezza dell’illecita

condotta dei contribuenti sia le-

gata ad una rivalsa verso la

forte carenza di servizi pubblici

erogati dagli stessi Enti.

Non si può inoltre disconoscere

che l’elevata evasione delle im-

poste in Italia è anche conse-

guenza latente della scarsa

paventata inefficienza ed ecces-

siva burocratizzazione dell’am-

ministrazione finanziaria nelle

sue diverse articolazioni.

E’ difficile, quindi, che il citta-

dino-contribuente possa serbare

la necessaria fiducia provve-

dendo con senso civico e con-

vinzione all’adempimento del

dovere tributario nei confronti

delle suddette istituzioni.

Negli ultimi anni il verificarsi

di fenomeni corruttivi, nonché

dei vari reati contro la P.A.,

hanno provocato un inesorabile

e continuo allontanamento dei

cittadini dalle istituzioni conse-

gnando larghi spazi vuoti al

qualunquismo e all’anti-poli-

tica. Tale carenza di certezze, di

vicinanza Stato-cittadino, non

può non produrre ulteriore eva-

sione fiscale, a scapito (sarebbe

superfluo dirlo) dell’onesto

contribuente e della comunità

nel suo insieme.

Il concetto di legalità costitui-

sce un principio da molti scono-

sciuto.

Il solo parlarne genera, in molti,

derisione. Di contro, la “furbi-

zia” fiscale è ultimamente rite-

nuta concetto da assimilare.

L’evasione fiscale rappresenta,

quindi, uno dei molteplici feno-

meni di dilatata illegalità in

questo nostro Paese.

Essa non va contrastata esclusi-

vamente con metodi repressivi

o legati a strategie del terrore.

Va soprattutto prevenuta attra-

verso un’adeguata azione edu-

cativa e di sensibilizzazione

civica rivolta a tutti i cittadini e

sopratutto alle nuove genera-

zioni, che veda partecipi tutte le

istituzioni preposte e partico-

larmente sensibili alla solu-

zione del problema.

Per quanto riguarda l’educa-

zione dei giovani in età scolare,

ad esempio, potrebbe essere ne-

cessaria l’opera degli istituti

scolastici ai vari livelli anche in

collaborazione con gli ordini

professionali più direttamente

pertinenti al futuro lavorativo o

educativo dello studente.

In tale azione educativa po-

trebbe risultare particolarmente

efficace la presenza delle forze

dell’ordine e, nel caso in specie,

Guardia di Finanza ed Agenzia

delle Entrate.

Ciò anche insieme agli Ordini

professionali, da sempre tenu-

tari dei concetti di legalitá e

preparazione.

In tale contesto, mi sia consen-

tito in chiusura, si vuole riba-

dire l’essenzialità del dottore

commercialista, quale ele-

mento insostituibile, integrato

nel rapporto tributario contri-

buente-fisco, ove si pone come

sicura ed efficace cerniera.

In considerazione di quanto

detto, pertanto, il dottore com-

mercialista non dovrà essere

visto soltanto nella veste del

mero esperto consulente fiscale

ma, altresì, quale organo fonda-

mentale nell’opera di sensibi-

lizzazione ed educativa del

cittadino al rispetto della lega-

lità in generale ed, in partico-

lare, della norma tributaria.

* Consigliere ODCEC di Tivoli

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Evasione Fiscale

di Maria cristina roVazzani *

Page 8: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il Commercialista PRimO PiAnO8 aprile 2013

Page 9: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il Commercialista 9aprile 2013

Lo svolgimento dell’accertamento

fiscale posto in essere nei con-

fronti delle Associazioni Sportive

Dilettantistiche e finalizzato a ve-

rificare se, tali enti, applicano cor-

rettamente la normativa sulla

fiscalità di vantaggio agli stessi ri-

servata, avviene attraverso le se-

guenti fasi di controllo:

1 – verifica della corretta appli-cazione delle disposizioni fiscalie civilistiche contenute nello sta-tuto sociale statuto sociale, re-

datto in ossequio alla normativa

D.Legs. 460/97 e art. 90. Lo sta-

tuto deve contenere: a) Denomina-

zione e sede dell’associazione - è

obbligatorio indicare la dizione

esplicita “dilettantistica” senza

abbreviazioni; b) l’oggetto sociale

con riferimento all’organizzazione

di attività sportive dilettantistiche,

compresa l’attività didattica;c)

l’attribuzione della rappresentanza

legale; d) l’assenza di fini di lucro;

e)le norme sull’ordinamento in-

terno; f) l’obbligo di redazione dei

rendiconti economico-finanziari,

nonché le modalità di approva-

zione degli stessi da parte degli or-

gani statutari; g) l’obbligo di

devoluzione ai fini sportivi del pa-

trimonio in caso di scioglimento

delle società e delle associazioni.

Inoltre devono essere indicati: gli

organi dell’associazione, i loro po-

teri e la norma d’elezione; le mo-

difiche allo statuto; le modalità di

scioglimento. Si mette in evidenza

che non figura più il requisito

“dell’obbligo di conformarsi alle

norme e alle direttive del COni

nonché agli statuti e ai regola-

menti delle Federazioni sportive

nazionali o dell’Ente di promo-

zione sportiva cui la società o

l’associazione intende affiliarsi”,

ma è essenziale per il riconosci-

mento ai fini sportivi da parte del

CONI.

Ai fini fiscali, la presenza nello

statuto di alcuni principi è condi-

zione imprescindibile per qualifi-

care l’associazione come ente non

commerciale e godere delle rela-

tive agevolazioni tributarie, ai

sensi dell’art. 148 del TUIR

comma 8.

2 - adempimenti fiscali di cuialla normativa agevolata di cuiagli art. 148 D.P.R.917/86 e art.4 D.P.R. 633/72:La seconda fase di controllo delle

associazioni sportive dilettantisti-

che è finalizzata a verificare la

corretta applicazione della norma-

tiva di cui agli art. 148 D.P.R.

917/86 (regime IRES delle asso-

ciazioni sportive dilettantistiche) e

art. 4 D.P.R. 633/72 (regime Iva

delle associazioni sportive dilet-

tantistiche). L’associazione che

inizia un’attività di natura com-

merciale deve richiedere il nu-

mero di Partita IVA, scegliere un

regime contabile (regime di con-

tabilità ordinaria, regime di conta-

bilità semplificata, regime

forfetario di cui alla Legge

398/91, regime forfetario ex art.

145 DPR 917/86) e provvedere,

quindi, alla tenuta delle scritture

contabili previste dalla normativa

fiscale, attraverso le quali ricavare

gli elementi che consentono di de-

terminare il reddito imponibile. Il

controllo verterà sulla corretta ap-

plicazione del tipo di regime

scelto e sulla corretta tenuta dei

libri contabili inerenti, se previsti.

3 - redazione ed approvazionedel rendiconto annuale (art.5, 2°comma, del D. Lgs. 460/97)La successiva fase del controllo ri-

guarda la tenuta dei libri sociali

(assemblea, cda, soci), la corretta

convocazione del consiglio diret-

tivo e dell’assemblea dei soci, e la

redazione del rendiconto annuale

sia inerente all’attività istituzio-

nale sia a quella commerciale

eventualmente esercitata, indi-

pendentemente dal regime conta-

bile, ordinario o semplificato,

adottato dall’ente non commer-

ciale. Deve trattarsi di un docu-

mento che evidenzia anche

l’attività decommercializzata.

4 - Iscrizione al Registro Coni eMODELLO EAS (art. 30D.Legge 185/08 convertito inlegge 02/09)Ulteriore fase del controllo nei

confronti delle associazioni spor-

tive dilettantistiche riguarda

l’adempimento di iscrizione al Re-

gistro Coni - necessario per go-

dere dello status di associazione

sportiva e fruire delle agevolazioni

fiscali - e l’invio del Modello

EAS, dichiarazione che si deve

preventivamente inviare al fisco

per godere della detassazione delle

entrate istituzionali.

5 - I contratti di sponsorizza-zione sportiva

In sede di verifica fiscale altro ele-

mento di valutazione ed analisi ri-

guarda i contenuti dei contratti di

sponsorizzazione stipulati dall’as-

sociazione sportiva con l’azienda

sponsor. Le società ed associa-

zioni sportive che registrano tali

entrate dovranno dimostrare l’ef-

fettiva esistenza di un regolare

contratto di sponsorizzazione e

dare visione pratica che la contro-

prestazione (ad esempio l’esposi-

zione del logo o del marchio della

società sponsorizzante) sia avve-

nuta.

Al termine della verifica fiscale la

constatazione di violazioni alla

normativa sulla fiscalità di vantag-

gio potrà avere come conseguenza

il disconoscimento della natura as-

sociativa e sportiva dilettantistica

dell’ente e riqualificazione della

stessa quale società commerciale.

* Commercialista in Guidonia –

Commiss. Enti no-Profit

ODCEC di Tivoli

Associazioni Sportive Dilettantistiche: fasi

dell’accertamento fiscaledi alessandro Falcone *

il CommercialistaNotiziario dell’Ordine

dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli

BIMESTRALE DI INFORMAZIONE PROFESSIONALE

Anno 1 numero 2 aprile 2013

Iscrizione Tribunale di Tivoli n. 15 del 29/12/2011Registro della stampa e dei periodici

Proprietario Testata: Ordine dei Dottori Commercialistie degli Esperti Contabili di Tivoli

Via Palatina, n. 19 • 00019 Tivoli (Roma)

tel. 0774 332770 • fax 0774 312922

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pec: [email protected]

Editore: Fondazione ADeRC - Via Palatina 19 - Tivoli

Comm/ne Stampa, Comunicazione ed Informatica ODCECdi Tivoli:Gianluca Tartaro, Enrico Crisci, Alessandro Fal-cone, Andrea Brunelli, Maria Cristina Rovazzani, CarloDe Vincenzi, Fabrizio Fiasco, Francesco Lando, IsidoroCapobianchi, Patrizia Frangella, Sonia Quaranta.

Direttore Responsabile: Dott. Gianluca Tartaro

Grafica, impaginazione e Stampa

Azienda Grafica Meschini sncVia Inversata 6 - 00019 TIVOLI (Rm) - Tel. 0774 312794

chiuso in tipografia il 12/04/2013

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Page 10: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il Commercialista aprile 201310

agenzie:

Palestrina (rM) 00036 piazza di s. maria degli angeli 6 06953001 069535188

cave (rM) 00033 Via albert einstein 069580383 069581458

labico (rM) 00030 Via roma, 65 069510140 069510779

zagarolo (rM) 00039 Via Valle del formale, 16 069576060 069575323

genazzano (rM) 00030 piazza della repubblica 069578634 069578831

Palestrina s.rocco (rM) 00036 Viale pio Xii, 135 0695307020 0695307177

tivoli (rM) 00019 piazzale delle nazioni unite, 2/4 0774319167 0774310835

Montecompatri Fraz. laghetto (rM) 00040 Via lago di Bolsena, snc 0694771069 0694771069

Villa adriana (rM) 00019 Via rosolina 75/a  0774533606 0774533606

roma - Ponte di nona (rM) 00143 Via francesco caltagirone 366/368  0622184016 0622184016

gallicano nel lazio (rM) 00010 Viale aldo moro 0695462144 0695469429

guidonia Montecelio (rM) 00012 largo cornelia 0774342003 0774342003

Velletri (rM) 00049 Via dei Volsci 71 069642361 069636927

affile (rM) 00021 piazza s. sebastiano 2 0774808009 0774808897

subiaco (rM) 00049 Via giacomo matteotti 19 077483470 0774822467

agosta (rM) 00049 Viale trieste 78 0774800000 0774800000

Marano equo (rM) 00049 piazza dante 3 0774820041 0774820070

tesi di Leonardo Sciascia, in un

monastero. Solo congetture sulle

ragioni del gesto.

Maiorana, fisico teorico e mate-

matico raffinatissimo, aveva pro-

gredito a tal punto con le proprie

ricerche che, avendone, forse, in-

tuito le possibili applicazioni di-

struttive, decise di sparire quasi a

coniugare la sua negazione ana-

grafica con quella dei “terribili”

usi che taluno avrebbe potuto fare

applicando i risultati raggiunti.

Misteriosa la sua fine ed oscure al-

cune sue teorie, come quella dei

“fermioni”, particelle composte ad

un tempo, da materia ed antimate-

ria, delle quali, solo un anno fa,

sembra, il CERN di Ginevra sia

stato in grado di dimostrarne em-

pirica evidenza. Maiorana arri-

vava a pensare e teorizzare

particelle fatte e composte dal

“nulla”, degli “zeri” che, al solo

pensiero, generano, ancora oggi,

le vertigini, eppure è arrivato a ne-

gare la sua stessa esistenza.

Al fondo della scomparsa di Ma-

iorana, a ben guardare, ci sono due

elementi essenziali: un irrisolto

problema deontologico e il pessi-

mismo, quasi genetico, che af-

fligge alcuni pensatori “puris-

simi”, quasi eterei, come il nostro

fisico.

La “stretta” necessità di un codice

etico-deontologico si pone allor-

quando una scienza “pura” di-

viene “applicata” e, cioè, quando

scienziati “minori” si accingono a

modificare la realtà attraverso le

scoperte fatte da altri. Tra la

scienza “pura” e quella “appli-

cata” c’è, nel mezzo, il problema

etico con il quale la storia del-

l’umanità si è confrontata, forse

per la prima volta, imponendo, ad

esempio, ai precursori dell’arte

medica il “Giuramento di Ippo-

crate” dal quale Karl Popper, ne “

Il Mito Della Cornice” trasse

spunto proprio per sviluppare il

rapporto tra scienziati

“maggiori”ed “minori”. Il profes-

sionista, come scienziato “appli-

cato e minore”, conserva con lo

scienziato “puro”, una sola conti-

guità consistente nella “scoperta”

ma finalizzata all’azione e neces-

sariamente “depotenziata”. Maio-

rana, pessimista razionale,

scompariva e si annullava perché,

da “purissimo” scienziato quale

era, riteneva che le applicazioni

delle sue scoperte avrebbero leso

gli altri consociati. Non poneva

alcun affidamento nell’altro pen-

sando che questi avrebbe sempre,

e comunque, perseguito il proprio

personale interesse, la propria

esclusiva felicità. L’altro di Maio-

rana è alieno ed inutile; non ne ha

bisogno. Al contrario, lo scien-

ziato “minore” ha necessità non

solo che l’altro esista, ma che lo

riconosca e da questi sia ricono-

sciuto. La distanza tra ognuno di

noi, scienziati “minori”, e il “pu-

rissimo” Maiorana, sta, allora, de-

finitivamente nella “prassi”, intesa

qui come azione professionale in-

formata dalla deontologia che go-

verna una professione liberale che,

esercitata come servizio, non può

non rivolgersi all’altro o, meglio,

al prossimo, in un contesto di re-

ciproco affidamento. Chi opera

professionalmente sa che non tutto

potrà essere risolto; che ogni er-

rore si traduce in perdita; che

l’ammalato può anche morire sul

tavolo operatorio; che, forse,

quella non era la migliore solu-

zione, ma deve rimanere fermo

che la prassi adottata era la mi-

gliore possibile in quelle condi-

zioni di tempo e luogo. Chi fruisce

dell’azione professionale deve

poter coltivare l’aspettativa, ancor

più razionale, rispetto al pessimi-

smo solitario di Maiorana, che, nel

momento del bisogno, ci sarà

qualcuno che potrà portare aiuto,

risolvere un problema o un disa-

gio, seppure con tutte le limita-

zioni e le approssimazioni che

questo può comportare, ma in

modo consapevole e partecipato.

Il ponte che unisce il professioni-

sta, “scienziato minore”, all’altro

è l’agire deontologico che indi-

rizza e qualifica in modo virtuoso

l’azione professionale. L’ottimi-

smo della volontà e l’elogio del-

l’azione fanno, talvolta, premio

sul pessimismo della ragione e, in

certi momenti, vale ricordarlo, per

superare indenni, insieme all’altro,

passaggi difficili e notturne navi-

gazioni tra pelaghi agitati.

* Dottore Commercialista in Tivoli

Pres/te Comm.ne Dir. Societario

ODCEC Tivoli

L’ottimismo della volontà

segue dalla prima pagina

di FaBrizio Mancini *

sede legale - direzione generale - Palestrina (rM)00036 Via della Vittoria, 21 - 06 953001 06 9535188

divisione amministrativa - gallicano nel lazio (rM)00010 Viale aldo moro, 85 - 06 9546291 06 954629209

Page 11: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

11aprile 2013

A D CAssociazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Sindacato Nazionale UnitarioSezione di Tivoli

www.adctivoli.ittel./fax +39 0774331696 @: [email protected]

“…….per compiere grandi passi non bisogna solo agire ma anche sognare, non solo pianificare ma anche Credere……

I Centri per l’Impiego debbono

oggi affrontare nuove e più

complicate sfide rispetto al

passato, quando il lavoro c’era

e l’incontro tra la domanda e

l’offerta non costituiva uno dei

punti principali dell’agenda

politica ma si guardava piuttosto alla tutela degli occupati, alla

difesa dei salari, alla garanzia di indennità per coloro che perde-

vano il posto di lavoro.

Oggi la crisi economica ed occupazionale, la “riduzione” delle

risorse pubbliche, le continue variazioni alla regolamentazione

del mercato lavoro, mettono a dura prova la capacità degli uffici

pubblici di dare risposte ottimali alle crescenti istanze dei citta-

dini.

Ma la sfida attuale è proprio questa: venire ancor di più incontro

alle esigenze delle imprese e dei lavoratori, garantire un mercato

del lavoro che riesca a collocare la “persona giusta al posto giu-

sto”, ridurre il “mismatch” tra la domanda e l’offerta rafforzando

le politiche attive del lavoro basate sulla formazione, sulla riqua-

lificazione professionale, sull’orientamento.

Soprattutto nei momenti di crisi è fondamentale il compito delle

strutture pubbliche per venir incontro a queste esigenze. Gli uf-

fici pubblici debbono avere un ruolo di primo piano nel promuo-

vere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro,

sancito dall’articolo 4 della Costituzione, in modo da poter ga-

rantire a tutti la possibilità di poter accedere ad un’occupazione.

Ed è anche per questo che si è

assistito negli ultimi anni al pas-

saggio dai vecchi “uffici di col-

locamento”, uffici tipicamente

amministrativi, agli attuali Cen-

tri per l’Impiego.

Accoglienza, informazione, orientamento professionale, percorsi

formativi, promozione di tirocini, incontro tra domanda e offerta

di lavoro, consulenza alle imprese, sono solo alcuni dei servizi

che le strutture delle amministrazioni provinciali garantiscono

ai loro utenti.

I Centri per l’Impiego, da una parte, puntano ad essere gli indi-

spensabili punti di raccolta delle informazioni che servono per

orientarsi nei meandri di in un mercato altamente concorrenziale

e destrutturato come quello del lavoro e, dall’altra, cercano di

fornire alle aziende e ai cittadini le soluzioni che vengano incon-

tro alle loro esigenze, pur con la consapevolezza che la crisi di

tale mercato va affrontata con ben più ampie e incisive politiche

pubbliche.

Tuttavia per raggiungere questi obiettivi non si può essere soli,

c’è bisogno della collaborazione di tutti; è fondamentale una si-

nergia tra soggetti pubblici e privati, è fondamentale il collega-

mento con il mondo delle imprese e dei loro consulenti.

* Responsabile del Centro

per l’impiego di Tivoli

Il ruolo dei Centri per l’Impiego

di doMenico ulPiani *

il Commercialista

Page 12: Notiziario dell'Odcec di Tivoli numero Due

il Commercialista aprile 2013

CONSIGLIO DIRETTIVODELL’ADERC 2013-2016

COMITATO ESECUTIVO DELL’ADERC 2013-2016

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