Tivoli City aprile 2013

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La città dell’acqua Festa dello Sport, che successo! Turismo, voglia di crescita La città dell’acqua Festa dello Sport, che successo! Turismo, voglia di crescita TIVOLI city TIVOLI city Periodico di informazione, attualità, cultura e tempo libero Anno II n. 6 - Aprile 2013 - Copia Omaggio Periodico di informazione, attualità, cultura e tempo libero Anno II n. 6 - Aprile 2013 - Copia Omaggio

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Periodico di informazione, attualità, cultura e tempo libero

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La città dell’acquaFesta dello Sport, che successo!

Turismo, voglia di crescita

La città dell’acquaFesta dello Sport, che successo!

Turismo, voglia di crescita

TIVOLIcity

TIVOLIcity

Periodico di informazione, attualità, cultura e tempo libero

Anno I

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Periodico di informazione, attualità, cultura e tempo libero

Anno I

I n.

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Tivoli City

E’ solo colpadella mentalità?

Sei giorni di sport. Sei giorni di festa. Sei giornidi divertimento per grandi e, soprattutto, piccoli.Sei giorni di divertimento. Eppure c'è a chi non

sta bene tutto ciò. Tivoli, purtroppo, è anche questa.Una città bella, ricca di storia, ricca di cultura ma anchecon qualche tarlo di invidia e di negatività. Se non è di-ventata una città ricca e sviluppata anche economica-mente, forse è perché nella testa di alcuni c'è unamediocrità culturale e mentale assai preoccupante. Suc-cede che la seconda edizione della Festa dello Sport su-sciti anche qualche disappunto. Sembra strano, assurdo,ma è così. Ho visto con i miei occhi un esposto che uncittadino ha avuto il coraggio di presentare al Comunedi Tivoli chiedendo lumi se questa meravigliosa festa,che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone, si siapotuta svolgere con i crismi della regolarità, nel rispettodei livelli acustici e dell'occupazione del suolo pub-blico. (?!)Vogliono tutti una Tivoli aperta al mondo, una Tivoliche vuole crescere, una Tivoli come flussi turistici se-conda solo a Roma. A chiacchiere sono bravi tutti. Manei fatti c'è una mentalità che ha ancora bisogno diuscire dall'era preistorica per quanto è ristretta. Invecedi applaudire gli organizzatori, per aver messo in piedisei giorni di manifestazione senza chiedere alcun con-tributo finanziario pubblico, c'è chi insinua dei dubbi.Evidentemente a questa gente non sta a cuore la crescitadi Tivoli. Questa gente vorrebbe una città amorfa e apa-tica, una Tivoli che sia la proiezione del proprio statod'animo grigio e della propria povertà di iniziativa. Molti si chiedono come faccia una città che può vantaredue siti patrimonio dell'Unesco e tante altre ricchezzestorico-culturali ad avere una disoccupazione galop-pante e risentire ancora di più della crisi economica. Larisposta è scritta in queste righe. Tivoli c'è. Manca latesta. Ma non a tutti, fortunatamente.

di Alessandro Cerreoni

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Emergenza rifiutiMai più così!

Per diversi giorni, qualche settimana fa,i cassonetti dei rifiutinon sono stati svuotati a causa di un contenzioso tra il Comune ed Ecoitalia 87. E Tivoli ne ha risentito

Tanti anni fa, Tivoli, o meglio al-cuni vicoli del centro storico ti-burtino, furono scelti per girare le

scene di un film ambientato nei quartierispagnoli di Napoli. Anziché andare di-rettamente nel capoluogo campano, laproduzione cinematografica decise dispostarsi pochi chilometri, da Roma aTivoli appunto, per girare le scene inquestione, con un risparmio notevole didenaro. Tanto più o meno l'architettura el'urbanistica poteva sembrare la stessa,pensarono i “location manager”. Quellacosa scatenò l'orgoglio dei tiburtini eanche un certo risentimento, del tuttocomprensibile.Eppure, qualche settimana fa, la stra-grande maggioranza dei tiburtini, gi-rando per le vie della città, si è sentita perun attimo a Napoli in quei giorni caldidell'emergenza rifiuti. Per le vie di Tivolinon si vedevano altro che cassonetti stra-pieni e immondizia ovunque. Tuttacolpa di un contenzioso tra Comune edEcoitalia 87 per un debito di 9 milioni dieuro che Palazzo San Bernardino ha neiconfronti della società che gestisce la di-scarica dell'Inviolata. Motivo per il qualeai mezzi dell'Asa è stato interdetto l'in-gresso nella discarica per scaricare i ri-fiuti raccolti. Una situazione paradossaledal momento che l'Asa vanta un credito

di 18 milioni di euro di tasse sui rifiutinon ancora pagati dai contribuenti. Non volendo gettare la croce addosso anessuno, questa situazione non ha gio-vato all'immagine di Tivoli. Molti turistihanno potuto “ammirare” questo spetta-colo indecente in una città che ha il pri-vilegio di ospitare due siti mondiali

patrimonio dell'Unesco. Servirebbe unapresa di coscienza da parte di tutti. Nonpagare la tassa sui rifiuti rischia di creareun danno all'intera collettività. E quelloche si è visto intorno alla metà di marzo– ma anche in altre circostanze in pas-sato – ne è la testimonianza più lam-pante. E anche il Comune ha le sue

colpe, in quanto queste situazioni di de-grado e sporcizia andrebbero evitate conuna politica di informazione e di preven-zione. Un problema questo atavico cheappartiene agli ultimi trent'anni di am-ministrazione. La cultura dell'ecologianon si fa oggi ma andava impostata giàin passato, a partire da una corretta in-

formazione sull'importanza della rac-colta differenziata, che a Tivoli è semprestata una chimera pur essendoci dei con-tenitori che vengono svuotati però solodopo che sono strapieni e traboccanti.Fatto sta che non ci abbiamo fatto unabella figura con i turisti. E quindi, lo gri-diamo ad alta voce: mai più!

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Ibambini della scuola dell'in-fanzia di Villa Braschi adot-tano un albero di olivo.

L'iniziativa, promossa dall'asses-sorato all'Ambiente del Comune diTivoli, rientra nei progetti di tutelae valorizzazione dell'arredo ur-bano avviati dall'amministrazione."E' davvero importante portareavanti discorsi legati all'educa-zione ambientale partendo dai piùpiccoli - ha commentato l'asses-sore Federico Lazzaro -. L'esem-pio della scuola dell'infanzia

diretta da Loretta Macrì è motivodi soddisfazione per chi credenella partecipazione delle varie re-altà cittadine a lavorare per mi-gliorare, anche con piccoliinterventi, la nostra Tivoli. A talproposito ricordo che è attivo unindirizzo e-mail, aiutaciapulireti-

voli@gmailcom, ideato sia perraccogliere segnalazioni sia per ri-cevere proposte di collaborazioneper adottare strade, vicoli, giardinio anche aiuole e vasi"."La nostra scuola - ha commentato

la direttrice Macrì - già da alcunianni è impegnata in iniziative disolidarietà e di educazione am-bientale rivolte alla sensibilizza-zione dell'individuo sin dellaprima infanzia. Partendo dalla pro-pria realtà locale per acquisire neltempo la consapevolezza di viverein un mondo più vasto e del ruolod'ogni individuo come cittadinodel mondo. L'iniziativa di richiestadi adozione dell'albero di olivo"dalla strada alla scuola" è uno deitasselli del nostro percorso".

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La scuola dell’infanziaadottaun alberoL’assessore all’Ambiente Lazzaro: “L’educazione alla tuteladell’ambiente inizia dai più piccoli”

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Territorio, modifichee cambiamentiIl 5 aprile a Tivoli Terme si è svolto un interessanteincontro dedicato all’Urbanistica nel settore ad est di Roma,ovvero Tivoli, Guidonia e Fonte Nuova

Questo convegno, promosso dalle zone 5 e 6 dellaConsulta del Decentramento dell’Ordine degli Ar-chitetti PPC di Roma e provincia con la Città di

Guidonia Montecelio, è stato dedicato all’Urbanistica nelsettore ad est di Roma e ha visto la partecipazione della Re-gione Lazio, del Dipartimento delle Periferie di Roma Ca-pitale, della Città di Guidonia Montecelio e dei Comuni diFonte Nuova e Tivoli. L’incontro ha voluto indagare sucome si sta modificando il nostro territorio e confrontare lescelte delle amministrazioni per la sua riqualificazione met-tendo in mostra le scelte di pianificazione di aree fortementeurbanizzate.La giornata è stata strutturata in due parti, nella mattinata èstata aperta la mostra dei progetti pervenuti dalle ammini-

strazioni coinvolte nell’evento, ed è stato presentato ilBando del Concorso di idee per la realizzazione di una strut-tura temporanea ad utilizzo della Consulta del Decentra-mento dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia.Sempre nella mattinata verranno presentati dalla rivista Ci-tyVision Magazine i risultati del concorso internazionale“PFFF…. an inflatable architecture” riguardante la proget-tazione e la realizzazione di un padiglione gonfiabile.Nel pomeriggio amministratori locali e Dirigenti della Re-gione Lazio, del Dipartimento Periferie del Comune diRoma, della Città di Guidonia Montecelio, dei Comuni diTivoli e Fonte Nuova hanno presentato gli strumenti urba-nistici più significativi in corso nei territori da loro ammi-nistrati.

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Tivoli CityN.6 Supplemento al n.4/2013 di GP Magazine (Reg.Trib. 421/2000)

Editore: Punto a Capo SrlDirettore: Alessandro CerreoniResponsabile Commerciale: Claudio TestiHanno collaborato: Marina Marini, Paolo PaolacciRedazione: Via V. Pacifici, 20 - 00019 Tivoli (RM)E-mail: [email protected]: Fotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (RM)

Chiuso in redazione: Il 3/04/13 - Copie distribuite: 10.000

Chiusa per un bacillo una delle piscine comunali del cen-tro sportivo Arci a Tivoli. Tutta colpa di “PseudonomasA”, questo il nome del bacillo riscontrato a seguito delleanalisi effettuate lo scorso 13 marzo dall'Arpa Lazio, cheimmediatamente ha informato gli organi preposti circa ilrisultato degli esami sui campioni di acqua prelevati. Si-curamente verranno fatte nuove analisi ma intanto il Co-mune ha emanato l'ordinanza di chiusura, sospendendol'attività sportiva nel polo natatorio dell'Arci. Anche se gliinterventi di sanificazione sono stati fatti immediata-mente. Inoltre, il 28 marzo è stata presentata anche un'in-terrogazione al consiglio comunale da parte del Pd, che atutela della salute pubblica ha chiesto di conoscere gli in-terventi predisposti dall'amministrazione comunale ri-guardo a questa problematica, soprattutto legatiall'informazione nei confronti degli utenti e della cittadi-nanza.

Un bacillo fa chiudereuna piscinadell’Arci

L’Acinetobactermetteko il reparto rianimazioneProblemi di infezioni anche all'ospedale S. GiovanniEvangelista. Un'infezione da “Acinetobacter” ha portatoalla chiusura, intorno alla metà di marzo, alla chiusura delreparto di rianimazione. Chiusura necessaria per poterprovvedere immediatamente alla disinfestazione dei localie delle attrezzature. Nel contempo ri è reso indispensabile,da parte della Asl, curare tutti i pazienti coinvolti e “inda-gare” su come questo batterio abbia potuto manifestarsiin un reparto, come quello della rianimazione, sottopostosempre ad elevate misure di igiene e di prevenzione. Sem-brerebbe che la “causa” sia stata determinata da un pa-ziente trasferito da un'altra azienda sanitaria. Il reparto èstato riaperto dopo Pasqua. Nessuna conseguenza per ipazienti colpiti dal batterio, che sono stati tutti dimessi.

Salvare il Consultoriodi Villa Adriana!Un incontro con la Asl Rm/G per esprimere legittima pre-occupazione per la smobilitazione del consultorio di VillaAdriana. Nella giornata del 28 marzo una delegazione delComitato Pro-Consultorio di Villa Adriana ha incontratoil Direttore Generale Nazareno Renzo Brizioli per fare ilpunto su una situazione, quella della struttura, particolar-mente deprimente per gli abitanti della zona. Parliamo diun punto di riferimento, per tutti. Cosa che non potrà piùessere, vista la riduzione dei giorni di apertura e visto losmembramento a causa dello spostamento e della priva-zione di alcuni operatori. “La dottoressa Lukic è stata giàspostata da Villa Adriana – spiegano i membri del Comi-tato – a Tivoli rendendo la struttura completamente orfanadel settore pediatrico, la ginecologa in malattia non vienesostituita e l’ostetrica indirizzata in altra sede”. Duemilasono state le firme che il Comitato ha raccolto, per la sal-vaguardia del Consultorio e il ritorno alla sua piena fun-zionalità. (fonte: Romaest.it)

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Tivoli città turisticavoglia di crescitaIl cuore dell’economia è il turismo ma va salvaguardatonella sua complessità. E' inutile far venire gente da“guarda e fuggi” se non si offre una degna ricettività

di Paolo Paolacci

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Nonostante la crisi, nonostante la non perfettatenuta, Tivoli rimane una delle mete più visi-tate in Italia e nel mondo.

La storia è storia e Tivoli l’ha vissuta, l’ha attraversatacome testimoniano le sue bellezze. Il fatto è che diquesta beatitudine ci si è circondati come se bastasseper rimanere quello che si era. Come se un giocatoredopo una partita pensasse che non occorra più allenarsio mantenere uno stile di vita da atleta. Tivoli deve svi-luppare la sua crescita verso una città d’arte proprionella cultura e nelle scelte quotidiane, mettendola alprimo posto come esigenza obbligata.E’ ancora l’esempio della Ferrari in garage che dob-biamo decidere cosa farci prima che magari cada apezzi. Ma il fervore individuale va coadiuvato versouna migliore organizzazione operativa e corale: in-somma buona volontà e determinazione verso obiettivicomuni e dichiarati apertamente. Non ci sono altrispazi, altre soluzioni o altre possibilità.Il cuore dell’economia è il turismo ma va salvaguar-dato nella sua complessità. E' inutile far venire genteda “guarda e fuggi”, se non diamo una ricettività,un’accoglienza turistica superba, se alziamo i prezzisenza motivo, se non abbiamo cura del luogo.Restare attenti all’economia del luogo è anche gestireun patrimonio umano di gente che lavora e producesenza avere in cambio qualcosa. Tiriamo fuori il nostroaltruismo e sdoganiamo una mentalità attiva e rispet-tosa, gentile e fattiva.Ma pensare che da oltre cinquant'anni non siamo riu-sciti a fare qualcosa per la strada degli Arci, mi lasciadavvero sconfortato. Vedere cadere gli entusiasmi in-

vece di farli volare è molto negativo soprattutto perchéè una continua distruzione della speranza dei cittadinitutti.Pensare che ancora si discute se è opportuno fare, e in-tanto si blocca il progetto, la galleria che da Regressiporterà davanti al cimitero evitando di entrare a Tivolimi sembra troppo se dettato dai soliti egoismi politici.Rischiamo di bloccare una crescita generale riducendotutto all’ottica individuale ed egoistica per vantaggipersonali. Cominciamo a fare bene e provocherà altrobene.Lo stallo politico inoltre non aiuta. Il sesto rimpastosinceramente sembra troppo, inutile e devastante. Sirimpasta per fare cosa? Non cadere? E’ questo l’obiet-tivo per cui ci si candida? Cerchiamo di fare con se-rietà e soprattutto con volontà qualcosa di positivo.Dopo le elezioni nazionali sono stati eletti i due presi-denti di Camera e Senato. Forse si riuscirà a fare ungoverno ma l’obiettivo alla fine è sempre la stabilitàper produrre leggi e interventi utili alla collettività.Manteniamo la costanza e la lungimiranza con pa-zienza e umiltà, non facciamoci condizionare o addi-rittura travolgere dagli eventi.Andrea Ferro è stato eletto alla Camera e Marco Vin-cenzi è riuscito alla Regione. Facciamo gli auguri dibuon lavoro in attesa di verificare le azioni compiute.Tivoli è un luogo, è una parte di tempo e di storia chedobbiamo curare, crescere e migliorare. Perché il Tea-tro Italia è un rudere? Perché a piazza Santa Croce c’èun palazzo “sgarrupato”? Perché il Teatro di PiazzaSan Vincenzo è chiuso? Sereni, se non cambiamo noinon cambierà niente.

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Tivolinel mondoPromuoviamo Tivoli aprendole le ali, le ideee la volontà individuale di voler crescere tutti

Vorremmo presentare una nuova rubrica “Tivolinel mondo”, dove per mondo intendiamo tutto:persone che lavorano o studiano, società che che

si sono affermate, aziende che hanno fornito il travertinoin famosissimi edifici oppure una qualsiasi omonimia diTivoli. Insomma tutto ciò che è riconducibile a Tivoli eche sappiamo (e sapete) essere fuori da Tivoli. E questoper aprire alla conoscenza e all'importanza e alla bellezzadi una città come Tivoli nel mondo.E' un modo per coinvolgerci a trovare gli spunti e le per-sone e le conoscenze che rischiamo di non disperdere onon sottolineare in momenti come questo, dove l'appar-tenenza e la familiarità delle conoscenze è una forza co-rale e sociale per la comunità.E' dimostrare che se ci indicano la luna, guardiamo la lunae non il dito, che se dobbiamo crescere dobbiamo neces-sariamente metterci in gioco, che se vogliamo mostrare lenostre bellezze le dobbiamo pur farle vedere, che se cisentiamo i migliori dobbiamo pur accettare i confrontiapertamente. Tutto questo muove, scioglie, verifica, ri-cerca una parte di noi verso noi stessi e verso gli altri einevitabilmente verso il luogo dove abitiamo e viviamo.Avere due patrimoni dell'Unesco e poi vederli in degradonon è bene; parlare di bellezza e poi sporcare la città nonè educativo, trovare solo egoismi partitici e nessuno slan-cio d'orgoglio collettivo non è bene comune e non è Co-mune.Tivoli nel mondo invece esiste, c'è, è distante è vicina èdappertutto. Promuoviamo Tivoli aprendole le ali, le ideee la volontà individuale di voler crescere tutti.Possiamo fare qualcosa. Facciamola.

di Paolo Paolacci

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Carlotta Paolaccitiburtina in “esilio”E’ nata e cresciuta a Tivoli ma per avere un futuroda due anni vive a Strasburgo, in Francia. Da lì parla dellasua città e la mette a confronto con la realtà francese

Carlotta Paolacci è una giovanetiburtina che, per costruirsi ilfuturo, si è trasferita all'estero,

a Strasburgo in Francia. Aver lasciatoTivoli e l'Italia è per lei un motivo dirabbia. Avrebbe voluto affermarsi qui eavere qui le speranze per un futuroroseo e ricco di prospettive. Cose nor-mali che in Italia e nella città tiburtinasono diventate merce rara.Carlotta, da quanto tempo vivi in

Francia?

“Vivo in Francia da due anni. Ormaima mi sento un’italiana all’estero,anche un po’ arrabbiata. Sono arrab-biata perché preferirei vivere nel miopaese, parlare la mia lingua e trovarmibene 'a casa'. A volte però, come nelmio caso, questo non è possibile. LaFrancia offre opportunità e possibilitàdi vita che nel nostro paese sono a volteun’utopia, purtroppo. Eppure nonsiamo noi il Bel Paese? Quello diDante, Leonardo, Verdi, Petrarca, Mi-chelangelo, Berio, Bernini, Galileo? Sì,siamo proprio noi quelli: tutto parte dalì in effetti. Cos’è che possiamo fare al-lora per questa nostra Italia? Forse po-tremmo unire le forze e provare un po’a copiare dagli altri, perché non siamomica a scuola e si può fare”.Cosa non ti manca di Tivoli e del-

l'Italia?

“Avete mai provato ad andare a Romacon l’autobus? E con il treno? Parlandoin cifre, Tivoli ha all’incirca 56.000 abi-tanti e Roma 2.800.000. Mio padre,come molti tiburtini e non solo, è unpendolare. Si sveglia quasi tre oreprima per arrivare nella Capitale dimattina presto, percorrendo solamente

40 chilometri. I treni sono semprepieni, specialmente all’inizio della gior-nata, perché tutti o la maggior partevanno al lavoro. Forse gli autobus sonoanche in condizioni peggiori, per nonparlare poi del traffico per le strade. Datre anni vivo a Strasburgo, un’impor-tante città francese, sede del Parla-mento europeo: 277.000 abitantiall’incirca. Mi capita a volte di doverandare a Parigi, ma la prima volta chel’ho fatto mi sono molto preoccupata:la Capitale francese, infatti, si trova apiù di 480 chilometri dalla mia partenzaed ho subito ragionato rispetto alle mieabitudini. Con sorpresa, mi sono resaconto che non solo il viaggio dura solodue ore e venti minuti, ma anche che iprezzi sono davvero abbordabili, so-prattutto rispetto alla comodità, alla ra-pidità e alla pulizia del treno. Non ècerto questo però che mi ha più impres-sionato”. Cosa ti ha impressionato positiva-

mente?

“Strasburgo è una città popolosa ma so-prattutto piena di giovani studenti e gio-vani stranieri, quindi si penserebbequantomeno un po’ caotica, sporca e di-spersiva. Per andare da una parte all’al-tra della città basta spostarsi in tram. InItalia sono davvero poco in voga, ep-pure sono un mezzo di trasporto effi-cace, rapido, economico ed ancheabbastanza ecologico. Qui d’inverno latemperatura scende fino a 15 gradisotto lo zero, ma anche se il solo pen-siero di uscire di casa fa venir freddo,non ci sarà bisogno di aspettare più didue minuti. Per muoversi all’internodella città, ci sono 4 linee di tram e tutte

sullo stesso livello della strada ma viag-giano su corsie preferenziali. Non si ri-schia mai di arrivare in ritardo e tuttaStrasburgo è perfettamente collegata.Certo, ci sono anche gli autobus e ce nesono parecchi per collegare le zone delcentro con la periferia. Tutti i mezzipubblici sono puntuali, puliti e poco af-follati: la frequenza di passaggio è cosìelevata che non si forma mai unagrande fila di attesa, quindi tutti viag-giano comodi e liberi”. E poi?

“Quando arriva la primavera c’è chismette di prendere i mezzi, me com-presa, allora tutta la città è invasa dallebiciclette. Ovviamente dovunque ci sivoglia muovere c’è una pista ciclabilecon semafori e segnaletiche da rispet-tare. Insomma, non credo sia una que-stione d’intelligenza questa, piuttosto dilungimiranza e responsabilità. Quelloche vedo intorno a me non è altro cheun 'costruire per il futuro': la cura concui qui trattano ciò che hanno esisteperché queste persone vogliono mante-nere bene quello che possiedono. Nonè una cattiva idea tutto sommato no?Come dicevo prima, Strasburgo è pienadi ragazzi, studenti e giovani stranieri,allora mi chiedo: come mai non ci sonoscritte che imbrattano i mezzi pubblici?Perché tutti pagano il biglietto per sa-lirci (beh, certo non la totalità)? Gli stu-denti universitari hanno sconti egratuità davvero dappertutto e credo siaun diritto di ogni giovane che come medecide di costruire il suo futuro. Non misembra un’utopia raggiungere qualcosadi simile anche in Italia, allora, perchénon cominciare?”.

di Pino Pollini

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Augusto Masotti:“Basta la normalità”

“Vogliamo una città decorosa, pulita, dove la differenziatasia la normalità e non l’eccezione. C’è bisogno di farepulizia in tutti i sensi”, afferma l’imprenditore tiburtino

di Paolo Paolacci

Augusto Masotti mostra la sua verve convinto chequalcosa non va e invece potrebbe andare allagrande proprio come in un altro Paese.

Augusto ho sentito parlare molto di te in questi ultimi

tempi...

“Spero bene. Anzi, ne sono quasi convinto”.Cosa pensi di questa situazione attuale?

“Che è una colossale situazione del kazoo, lo strumentomusicale. Concedimi qualche francesismo musicale daParigi, dove sono stato e dove la nostra reputazione di ita-liani è davvero bassa, molto bassa. Parlando poi nello spe-cifico della nostra città grigia, buia, dissestata e sporca,cosa dire? Hai la domanda di riserva?”.No purtroppo. Masotti: questo cognome ricorda a

molte persone largo San Giovanni, tuo padre e tua

madre. Tu che idea ti sei fatta di quei tempi se para-

gonati a quelli attuali?

“Non sono abituato a fare paragoni con il passato, però inquesto caso, dato che sei un carissimo personaggio con ilquale ho sempre condiviso una sana ironia di pensiero, tidico che ho avuto la grande fortuna di avere dei genitoriche mi hanno inserito nel mondo dell’imprenditoria con-sentendomi di poter sbagliare ed ho appreso molto. Peresempio, che bisogna guardare avanti, credere nei cam-biamenti ed essere anche un poco utopisti, sognatori ecreativi. Aver avuto la possibilità sbagliare da giovane,grazie a mio padre, vuol dire avere oggi un bagaglio dibuona e sana esperienza”.Ho letto il manifesto con le parole di Einstein circa la

crisi del 1931. E' applicabile anche a questa attuale e

cosa si dovrebbe fare? A volte sembra che certi mec-

canismi sociali restino in piedi a prescindere dalle

scelte.

“Forse mi hai letto nel pensiero. Quell’insegnamento nonè altro che il proseguimento della filosofia della nostra fa-miglia: i miei genitori avevano investito sul cambia-mento. Su noi giovani! E questo già agli inizi deglianni’70. Tornando appunto al grande Albert, è un qual-cosa che devi avere nel tuo DNA, come mi spiegò il mioprof di economia nel ’68, e potrà fare la differenza comein questi particolarissimi momenti di depressione peravere il coraggio di cambiare, guardare avanti per inve-stire sul merito, le idee, la qualità, la cultura e sui giovani.'Non possiamo pretendere che le cose cambino se conti-nuiamo a fare le stesse cose', proprio come diceva Ein-stein nel 1931”.Ho scritto nel numero di febbraio che Tivoli sembra

una Ferrari tenuta in garage. Come facciamo a tirarla

fuori?

“Il problema non è solo tirar fuori la Ferrari ma è farle inprimis un buon restyling, lucidarla, renderla attraente,metterla a punto ed allora possiamo tirarla fuori. Ma oc-corre la benzina! E inoltre, l’uscita del garage ha unarampa con una pendenza che ti fa paura. Ecco, la pen-denza è l’attuale momento storico che stiamo attraver-sando e che si supera solo se si ha la famosa benzina.Come diceva anni orsono un collega: 'ce vonno li paulipe j a pijà lu caffè la sera a Napoli'. Storica frase deglianni ’70 dove la sera andavamo veramente a prendere ilcaffè in Riviera di Chiaia sul bellissimo lungomare di Na-

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poli”.E secondo te siamo tutti d'accordo ad ab-

bandonare egoismi e a guardare il bene

di tutta la città?

“Continuando il discorso di 'auto e benzina',40 imprenditori coinvolti dal nostro gruppodi formichine operose, cioè le mie impaga-bili colleghe e colleghi organizzatori di'Benvenuta Estate' hanno deciso di mettereun po' di benzina nella macchina fuoriseriedi Tivoli per ricondurla in carreggiataanche se la strada è piena di buche. Questiimprenditori hanno dato vita al 'ProgettoSalvadanaio per Tivoli', mettendo insiemerisorse umane e risorse finanziare per pro-grammare, progettare, gestire e comunicare le loro ope-ratività”.Quali sono le linee guida di questo progetto?

“Innanzitutto coinvolgere con il passaparola altri impren-ditori accantonando egoismi, gelosie, vecchie ruggini erivalità commerciali: così si rischia una lotta fra poveriper dividersi il famoso 'osso già spolpato' per dividersiquella pochissima utenza che passa per caso. E se ce laportassimo? Come? Marketing e comunicazione extra ter-ritorio, coinvolgendo nel progetto menti fresche proiettateverso il futuro. Giovani capaci ed esperti in 'Social' da in-serire dentro il nostro gruppo che vanta esperienze impor-tanti per andare uniti verso un obiettivo comune dicambiamento con idee di qualità. Per questo i 40 impren-ditori e professionisti si sono autotassati per investire incomunicazione a livello Rìregionale per ora. A tal propo-sito abbiamo ipotizzato un piano di investimenti triennale2013-2015”. Avete già previsto eventi?

“La programmazione prevista, ancora in cantiere, è la se-guente: 5 giornate ecologiche da aprile a settembre; 'Fioriin Piazza' che coinvolgerà alcune piazze della città a finemaggio; 'Benvenuta estate' con musica, eventi e un radunoeclatante di Ferrari; Percorsi enogastronomici e visite gui-date gratuite nel nostro centro storico. Per questo ultimopunto cercheremo ovviamente la partecipazione di risto-ratori, guide turistiche, bed&breakfast ed albergatori”.Mi sembra, per proseguire la metafora, che per uscire

dalla rampa del garage bisogna accelerare e bruciare

benzina...

“Con la benzina dobbiamo comunicare che esistiamo. Vo-gliamo investire sulla città, bene e patrimonio di tutti noi,per renderla più decorosa ed attraente proprio per riportare

quell'utenza perduta del fuori porta e della valle del-l’Aniene, e non solo. Consideriamo che a due ore di au-tomobile da Tivoli abbiamo 9.500.000 abitanti. Nevogliamo parlare? Andare a Spello, Gubbio, Perugia etutta l'Umbria è bello perché sono posti mantenuti e curaticon attenzione, ma direi di più, con amore! E noi vo-gliamo proseguire a riempiendoci la bocca col dire cheabbiamo 'due patrimoni dell'Unesco' invece di curare lanostra città e il nostro affascinante centro storico? C'è bi-sogno di fare davvero 'pulizia' in tutti i sensi”.Tira fuori la tua proiezione verso il futuro: come do-

vrebbe essere Tivoli tra qualche anno e tra dieci anni?

“Confido in un un buon 'Capitano' per questa nave o ungran pilota per questa Ferrari che abbia tanta umiltà e ca-pacita di autocritica per crescere e migliorare. A mediolungo termine, una città decorosa, pulita, dove la diffe-renziata sia la normalità e non l’eccezione. E poi piazze evicoli pieni di fiori ben gestiti e innaffiati così da avereun centro storico da fotografare. E quindi, attività floridee vive anche nelle notti d’estate, un'educazione civica daimpartire anche con piani di comunicazione dedicata, unospedale che funzioni e che non dia appuntamenti a 180giorni. Basterebbe la normalità di un paese civile e con ilmio grande gruppo di formichine, che ringrazio, sonocerto che si potrà fare”.IDove è possibile contattarti e seguire le vostre inizia-

tive?

“Indico il nostro sito www.tivolinet.it ancora sotto con-trollo ed implementazione ma comunque non manche-remo di comunicare le nostre iniziative per la città”.L'impressione è aver ascoltato con energia la voglia di

cambiamento e pulizia. Una sensazione di partecipa-

zione fattiva e contagiosa per arrivare a far ammirare

finalmente la Ferrari.

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Tivoli, cittàd’acquae di storiaNon solo Villa D’Este. Viaggio tra lefontane tiburtine più belle e suggestive

di Marina Marini

Così scrisse Plinio il Vecchio:"Chi vorrà considerare con

attenzione la quantità delle

acque di uso pubblico per le terme,

le piscine, le fontane, le case, i giar-

dini suburbani, le ville; la distanza

da cui l'acqua viene, i condotti che

sono stati costruiti, i monti che sono

stati perforati, le valli che sono state

superate, dovrà riconoscere che

nulla in tutto il mondo è mai esistito

di più meraviglioso".

Tivoli città d’acqua, fontane, cascatee giardini rigogliosi. Non solo per leceleberrime fontane di Villa d’Estema anche per le fontane monumentoche fanno bella mostra di sé nellestrade della nostra città. In marmo otravertino, bianche o di pietra, questefontane, le quali risalgono all’incircaall’inizio del secolo scorso, rappre-sentano uno stile architettonico chevede nell’aquila imperiale in cimaalla polla il suo topos per eccellenza.Le due maggiori tendenze sono il ra-zionalismo funzionalista e il classi-cismo neo-romano che trovano nellacollocazione di statue di abbelli-mento il loro punto di forza. L’ac-quila imperiale, che costituisce il

simbolo della città, rievoca la con-cessione della stessa sullo stemma daparte di Federico Barbarossa.Nella fontana in via dei Sosii o nellafontana dei leoni ritroviamo inveceesempi di architettura neoclassica,con statue dicorpi discinti evasi.D a l l ’ e s t a t escorsa, grazieagli interventi direstaurazione diGianfranco Osi-mani e Carlo Na-poleoni, è tornataa splendere lafontana in piazza

delle Nazioni

Unite distruttadai vandali. Degliignoti avevanostaccato partedella statua chesovrasta l’im-pianto idrico, lavaschetta sotto-stante compro-m e t t e n d oseriamente il fun-

zionamento dell’impianto. In parti-colare sono stati ricostruiti il busto,la testa e le ali dell’acquila scolpitanella parte superiore della fontana, èstasta risistemata la piccola vasca diraccoglimento dell’acqua e sono

Uno scorcio della fontana dei leoni

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state ripulite le pareti decorative dalle scritte e dagli ade-sivi con cui, persone di scarso senso civico, avevano de-turpato il monumento.Da quali acquedotti sono alimentate le nostre fon-

tane?

In ordine di costruzione ricordiamo in primis l’Anio

Vetus. L’acquedotto risale al 272 a.C. e fu costruito daicensori Manio Curio Dentato e Flavio Flacco, due magi-strati appositamente nominati dal Senato. Il nome di AnioVetus, ossia Aniene Vecchio, evidenzia la sua origine dal-l'Aniene nella località di San Cosimato, tra Vicovaro eMandela. Il nome di Vetus lo ebbe soltanto tre secolidopo, quando fu costruito il secondo acquedotto del-l'Aniene, l'Avio Novus. Dopo aver percorso i territori diTivoli e Gallicano il condotto, lungo circa 63 chilometri,fiancheggiava la via Praenestina, raggiungeva la via La-tina tra Casal Morena e IV Miglio, superava la via Tu-scolana e lungo la via Labicana entrava in Roma nellalocalità detta ad Spem Veterem (nella zona di Porta Mag-giore), traversava l'Esquilino in condotto sotterraneo efiniva con il castello terminale all'altezza della portaEsqulina (l'odierno Arco di Gallieno).

“Aqua Marcia”

L'Aqua Marcia fu condotta a Roma dal pretore QuintoMarcio Re nel 144 a.C. e proviene dall'alta valle del-l'Aniene, ma, diversamente dall'Anio Vetus, non attin-geva dal fiume ma da sorgenti abbondanti e di ottimaqualità situate nei pressi di Marano Equo, tra Àrsoli edAgosta, dove ancora oggi attinge l'odierno Acquedottodella Marcia. Per consentire una migliore nonché mag-giore distribuzione dell'acqua, questa aveva bisogno diarrivare in città ad una quota più elevata: fu così che perla prima volta si ricorse alla costruzione di archi che, conuna fila ininterrotta di circa 9 chilometri, fiancheggiandola via Latina, giungevano fino alla località della SpemVeterem (nella zona di Porta Maggiore). Seguendo il per-corso successivamente utilizzato dalle Mura Aureliane(nelle quali fu poi incluso), l'acquedotto arrivava allaporta Tiburtina e poi, con un percorso corrispondente al-l'attuale via Marsala, raggiungeva il castello terminaleche si trovava nelle immediate vicinanze della porta Col-lina, dove oggi si trova il Ministero del Tesoro in viaVenti Settembre. L'Aqua Marcia subì consistenti operedi restauro da parte di Agrippa nel 33 a.C. e di Augustotra l'11 ed il 4 a.C.: quest'ultimo, come per l'Acqua Appia,potenziò la portata del condotto con la captazione di unanuova sorgente detta Augusta, opera ricordata in un'iscri-

La fontana di via dei Sosii. Sotto, la fontana di piazzaleNazioni Unite

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zione incisa sull'arco dellaporta Tiburtina, dove sonomenzionati anche le impor-tanti opere di restauro ese-guite da Tito nel 79 d.C. eda Caracalla nel 212-13.

“Anio Novus”

L'Anio Novus o AnieneNuovo fu iniziato nel 38d.C. da Caligola e terminatonel 52 d.C. da Claudio, ilquale, avendo già legato ilsuo nome all'Aqua Claudia,decise di dedicare quest'ac-quedotto all'Aniene, conl'appellativo novus per di-stinguerlo da quello già infunzione che divenne Vetus(ossia vecchio). L'acque-dotto, costruito insieme al-l'Aqua Claudia e del qualene seguiva in gran parte lostesso percorso, è lungocirca 87 chilometri e avevale sorgenti presso l'alta valle del-l'Aniene, all'altezza del XLII miglio

della via Sublacensis, poco prima diSubiaco. L'acqua era prelevata diret-tamente dal fiume cosicché, nono-

stante una piscina limariacostruita in corrispondenzadell'incile, spesso giungevaa Roma piuttosto torbida,soprattutto in corrispon-denza di lunghe piogge.Dopo un lungo percorsoche lo portava presso Vico-varo, Castel Madama, Ti-voli, il massiccio dei montiTiburtini e dei Colli Albani,giungeva alla piscina lima-ria situata in località Ca-pannelle: da qui l'AnioNovus continuava fino alcastello terminale, situatopoco oltre porta Maggiore,appoggiandosi alle arcua-zioni dell'Aqua Claudia. Alfine di eliminare l'inconve-niente succitato, l'impera-tore Traiano fece spostarela captazione, traendo l'ac-qua non più dal fiume mada un limpido laghetto che

si trovava presso Treba Augusta(l'odierna Trevi nel Lazio).

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Il trionfodello sportRiuscitissima la seconda edizione dellaFesta dello Sport. Si pensa già alla prossima

di Marina Marini

L’importanza dello sport nella vita quotidianadell’uomo moderno è sotto gli occhi di tutti.Basti pensare a quanti sono coloro che lo prati-

cano, lo organizzano, lo dirigono e lo seguono. Lo sport moderno è sempre più orientato al risultato e allospettacolo, raccoglie milioni di praticanti e folle innume-revoli di appassionati, ma è altrettanto importante parlaredi educazione fisica e di sport di massa, concetti che me-glio ci riportano allo sport nel “quotidiano”. Queste dueinterpretazioni dello sport (competitivo e di massa) do-vrebbero essere complementari ed armoniosamente coor-dinate tra loro attraverso un momento di incontro e discoperta delle varie discipline dimostrate da veri campionie non solo, disposti a guidare bambini, giovani e adulti inun percorso sportivo e salutare.Tutto questo non è utopia ma è ciò che è riuscito a realiz-zare l’evento della “Festa dello sport” di Tivoli, giunto allasua seconda edizione. Dopo il grandissimo successo dello scorso anno, questaedizione si è estesa per due fine settimana, proponendo nu-merose competizioni sportive e molte conferenze relativea sport, salute, benessere, alimentazione e disabilità tenu-tesi presso le Scuderie Estensi adiacenti a Piazza Garibaldi,location della festa.Se la precedente edizione era stata caratterizzata dalla pre-senza dei ragazzi e bambini provenienti dalle scuole tibur-tine, questa si è arricchita anche di altre scuole dellaprovincia di Roma e un prestigioso parterre di ospiti, iquali hanno aderito alla manifestazione con gioia ed entu-siasmo.La realizzazione dell’evento è stata possibile grazie all’or-ganizzazione dell’associazione culturale Fenix Tibur diGabriella Musizza con il patrocinio dell’assessorato allo

sport del comune di Tivoli nella persona dell’assessore evicesindaco Giorgio Tommasi, il quale, abbracciando consentita partecipazione l’evento ha dichiarato: “Sono certoche l’attività sportiva possa assumere un ruolo di primariaimportanza nell’educazione e nella formazione dei futuricittadini e, per intraprendere questo percorso, è doverosoda parte delle istituzioni sostenere una politica dello sportche insegni il rispetto per il prossimo, il senso di respon-sabilità, la lealtà come elementi fondamentali della vita so-ciale”.Mattatori della festa e coinvolgenti presentatori, hannoportato avanti la conduzione degli eventi dei due fine set-timana 15-15-17 e 22-23-24 marzo, gli instancabili Clau-

dio Testi, Maria Grazia Moriconi e Cinzia Leopardi.

Sotto gli occhi di una piazza gremita e festante, il 15marzo, giorno di apertura della festa, si è tenuta la cerimo-nia di accensione del braciere olimpico con la sua fiaccola.I tedofori d’eccezione sono stati Alessandro Mangoni,cadetto delle Fiamme Gialle G. Simoni; Andrea Barberi,primatista italiano dei 400 metri piani e Fabrizio Mineo,tra i tedofori italiani delle Olimpiadi di Londra 2012. Lacerimonia d’apertura dei giochi è stata accompagnata dallecoreografie delle scuole di danza Fenice Academy of art eA.S.D. Skating club Tivoli ed è stata presenziata da illustriospiti provenienti dal mondo dello sport e del giornalismoitaliano a partire da Filippo Simeoni, ex ciclista italiano;Oxana Corso, doppia medaglia d’argento ai giochi parao-limpici di Roma; Maria Di Bello, atleta nonché autricedel libro “Tibur sport superbum”; Andrea Giocondi, exatleta e allenatore della medaglia di bronzo alle Paralim-piadi di Londra 2012 Annalisa Minetti; Danilo Decem-

brini e Sara Venerucci, campioni del mondo dipattinaggio e finalisti dell’edizione 2013 di “Italia’s got ta-

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lent”; Giovanni Scaramuzzino, giornalista radio e tele-cronista Rai; in collegamento diretto al momento dell’ac-censione della fiaccola olimpica, la madrina Doriana

Laraia, ex atleta e giornalista Rai; Antonello Orlando,inviato e voce di Rai Sport; Nicholas Presciutti, campionedi pallanuoto con la S.S. Lazio Nuoto; Stefano Pesapane,direttore della S.S. Lazio Nuoto; Italo Cucci, giornalistaed opinionista Rai ed infine, ma non meno importante An-

tonio Doddi, colonna portante di “Tutto il calcio minutoper minuto” ed organizzatore sportivo.Ospite della seconda giornata, ricca anch’essa di dimostra-zioni sportive di tennis, nuoto, zumba, pallavolo, danza escherma, è stato Italo Cucci.Domenica 17 marzo grande emozione in occasione dellaprima festa della bandiera italiana: si è trattato di un veromomento di aggregazione per tutte le scuole e le associa-zioni sportive. Colori distinti sono partiti da punti diversidella città e, passati attraverso piazza Matteotti, piazza Ri-varola, piazza Plebiscito, piazza Trento e i giardini Gari-baldi, si sono uniti in un unico tricolore in piazzaGaribaldi. Un quid istituzionale è stato aggiunto dal di-scorso dell’assessore allo sport e vicesindaco Giorgio

Tommasi per sottolineare i valori intrinseci dello sport uni-tamente al sentimento di amore nazionale.Anche nel secondo week-end non sono mancati gli ospitid’eccezione che sono intervenuti tra le varie manifesta-zioni delle discipline aperte a tutti i partecipanti. Menzio-niamo Emanuele Dotto, giornalista sportivo che nellagiornata di venerdì 22 ha condotto i momenti principalidella festa; il celeberrimo Riccardo Cucchi, capo redat-tore Rai e prima voce di “Tutto il calcio minuto per mi-nuto”; Giancarlo De Sisti, campione del mondo conl’Italia nel 1970 e colonna portante della semifinale con la

Italo Cucci

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Germania vinta per 4-3; Massimo Barchiesi, prima voceRai di “Tutto Basket”; Marco Calvani, coach dell'AceaBasket Roma; ed infine Ezio Luzzi, giornalista e commen-tatore radiofonico che ha animato la giornata della dome-nica.Simpatico ed accattivante il sipario condotto da ClaudioTesti tra Picchio De Sisti, che ormai è un fedelissimo dellafesta dello sport tiburtina, infatti ha partecipato con entu-siasmo per il secondo anno consecutivo, e il capo redattoreRai Riccardo Cucchi, in un’intervista a cuore aperto tra lapiazza Garibaldi gremita e festante, in cui l'ex giocatoredella Roma scioglieva le curiosità del cronista sportivosulle sue esperienze di gioco a Roma e a Firenze.Sport sul campo, anzi, in piazza, ma non solo. Numeroseconferenze hanno popolato di curiosi e appassionati le scu-derie Estensi per approfondire tematiche di interesse spor-tivo ma anche sociale e culturale a partire dal seminario“6 più ‘il meglio che 6’” a cura di Andrea Giocondi; dallaconferenza sul “Benessere del cammino” di Pietro Spanoa quella sul “Benessere alcalino” per passare poi a quellaorganizzata dalla Tivoli Marathon sullo “Sport over 60”.Un grande orgoglio per Tivoli essere stata lo scenario diuna sì grande manifestazione di sport e socializzazione.

GABRIELLA MUSIZZA: “E’ STATA UNA GRAN-

DISSIMA FESTA!”

Per approfondire le curiosità legate alla festa abbiamo in-contrato la presidente dell’associazione culturale “FenixTibur”, Gabriella Musizza.Gabriella, raccontaci come è nata l’idea di questa

“Festa dello sport”.

“La realizzazione di questo evento è legata ai miei sogni

di bambina. Da piccola ho praticato molte discipline e hovoluto creare una manifestazione che dimostrasse i puntidi forza, sia dal punto di vista fisico che spirituale, di tuttigli sport. Lo sport secondo me è un connubio di beneficifisici e mentali, fondamentale nella formazione del carat-tere, ma non tutti gli sport sono apprezzati nella stessa ma-niera. La televisione enfatizza soprattutto il calcio e le altrediscipline, sebbene richiedano un impegno forse maggioreed un rendiconto senza dubbio inferiore di quello di un cal-ciatore, vengono per lo più trascurate. l’amore per lo sport,tuttavia, spinge gli atleti a continuare questo percorso fattodi soddisfazioni ma in gran parte di sacrifici, rinunce e su-dore. Conosco gli istruttori che erano in piazza Garibaldiinsieme ai bambini, come Guglielmo Pistocchi da quandoero bambina anch’io, ed ormai siamo cari amici. Gli sti-moli sportivi nel mio caso sono stati peculiari nello spro-narmi ad affrontare la vita. Grazie a quello che mi ha datolo sport riesco ad avere una forza di carattere incredibile.All’interno della Festa dello sport io sono solo un collanteche ha riunito i grandi insegnanti che dedicano intere gior-nate, anzi, la vita, allo sport e ai ragazzi di Tivoli. Il meritoè tutto loro se il progetto è stato concretizzato”.Un momento della manifestazione che ricordi con af-

fetto?

“Senza dubbio lo scambio delle targhe. Ho visto scene bel-lissime dove diverse associazioni sportive di Tivoli si sonorese conto di volersi veramente bene. Hanno capito ciò cheforse avevano dimenticato. il momento in cui le associa-zioni hanno premiato altre associazioni è stato una dimo-strazione di questo concetto. Ad esempio, Andrea Barberiha premiato l’associazione di Judo, così come il Judo hapremiato la Pallacanestro per dimostrare che lo sport uni-sce e non divide. In queste giornate ci siamo ritrovati tutti

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insieme come una grande famiglia durante il pranzo di Na-tale ed il mio regalo più grande sono stati i sorrisi dei bam-bini che hanno partecipato. I momenti con le scuole chehanno aderito a la cerimonia della bandiera restano i mo-menti più belli”.Qual è la finalità della festa?

“Riscoprire il valore dello sport, dell’amicizia, della so-cializzazione e della solidarietà”.E’stato difficile reperire e coordinare i numerosi e ce-

leberrimi ospiti dell’evento?

“Tutta la fatica è toccata ad Antonio Doddi, il nostro refe-rente per i giornalisti e ospiti d’onore. E’ stato lui a coor-dinare le loro presenze. Gli ospiti hanno intervistato igruppi sportivi e hanno deciso di iniziare l’opera di sensi-bilizzazione verso gli sport meno spettacolarizzati. Unpensiero particolare, in tal senso, va ai ragazzi della S.S.Lazio Basket in carrozzina. Sono questi i momenti in cuici si rende conto di quanto l’attività sportiva sia peculiarenella formazione dello spirito di una persona disabile”.Tra i vari maestri e insegnanti c’è qualcuno in partico-

lare che vuoi ringraziare?

“Ovviamente tutte le palestre e le associazioni sportive chehanno partecipato con le esibizioni pomeridiane, tutti imaestri delle varie discipline presenti con le scuole tutti igiorni per seguire con pazienza e costanza i ragazzi. In par-ticolare ringrazio Andrea Giocondi, Annamaria Pisani, Ali-ghieri Tarquini, Maurizio Carosi e Orazio Romanzi perl’atletica, Antonella Favale, Giulia Giardini e cristinaSasso per l’hip hop, Corrado Coccia per il Basket, FabrizioMoriconi per la pallavolo, Gianluca Lillo per il calcio,l’Empolum Sporting Club per il tennis e il nuoto, la S.S.Lazio Nuoto che insieme all’Empolum ha messo a dispo-sizione le piscine per le scuole e le famiglie, la Tivoli

Rugby, l’associazione Arcobaleno per la pallapugno, Pi-nocchio in bicicletta, Pietro Spano per il Nordic Walking,Guglielmo Pistocchi e Paola Feliziani insieme a tutto lostaff dello Skating club Tivoli, Pietro Andreoli e RobertoPomponi per il Judo Csen e ancora La Tivoli Bike Gentle-men per aver supportato i bambini in bicicletta, FabrizioMagini dell’associazione “Beati gli ultimi” per la gestionee il coordinamento delle varie attività, Roberto Ferdinandiorganizzatore della maratonina delle Segré, la Tivoli Ma-rathon che ha partecipato alle attività con la staffetta geni-tori-figli e con la conferenza sullo sport over 60 a cura diFrancesca Testi e la Podistica Solidarietà con l’americanamaschile e femminile, emozionante oltre che scenica. Tutticostoro hanno reso possibile il mio progetto di mettere adisposizione dei bambini e dei ragazzi, ma, anche degliadulti, un vasto panorama di tutte le discipline sportive at-tivandosi in prima persona con entusiasmo e pazienza”.Sono in programma altri eventi?

“Stiamo già lavorando all’edizione 2014 della Festa dellosport che si terrà dal 9 al 13 aprile e a fine settembre, inol-tre, ci sarà un’altra manifestazione relativa allo sport in cuivogliamo inserire le attività sportive meno conosciute perpoter evidenziare il loro valore e le loro potenzialità”.

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Come tutte le iniziative che riescono bene, anche questa

non poteva rimanere immune da invidie e “piccolezze” da

paese. Nei giorni successivi qualcuno ha messo in giro la

voce che il Comune di Tivoli abbia stanziato soldi a favore

degli organizzatori. “Niente di più falso!”, hanno preci-

sato gli organizzatori stessi. L’unica cosa che il Comune

ha dato è stato il Patrocinio e non ha posto alcuna diffi-

coltà nel rilascio delle autorizzazioni necessarie.

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Integrazionechiamacultura

di Claudia Crocchianti

Sono stati gli ingredienti del progetto organizzato dalla Focus e dal Comune diTivoli. Seguiranno altre iniziative simili

Grande successo per l'evento finale del progettomesso in atto dalla Focus e dal Comune di Tivoliche si è svolto il 26 marzo al teatrino comunale.

Con questo progetto si è voluto far capire l'importanza del-l'integrazione fra varie culture in quanto la scuola è puntodi riferimento per varie famiglie straniere. Si è trattato diinterventi laboratoriali di educazione all’interculturalità at-traverso lo strumento dell’arte, curati da Emilia Tafaro eManuela Trinboli.Tre i laboratori che sono stati portati avanti dove vi è statauna risposta positiva da parte dei ragazzini coinvolti.L’al-bero dei diritti rappresenta un percorso di educazione aiDiritti Umani in cui i bambini hanno potuto confrontarsie mettere in gioco paure e pregiudizi che appartengono adognuno di noi e che accompagnano, anche inconsapevol-mente, il nostro agire quotidiano e, quindi, la nostra rela-zione con gli altri. Per memorizzare ed acquisire le basi generali sulle norma-tive internazionali sui diritti dell’infanzia ogni bambino hacostruito il personale “albero dei diritti”.Le stelle sono per tutti è un laboratorio ispirato alla fiabade “Il piccolo principe” di Antoine

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de Saint-Exupéry, il suo percorso si è sviluppato sulla basedella fiaba usata nella sua struttura di base e i suoi temifondamentali, ma rimodulata in chiave educativa intercul-turale. Nel percorso del laboratorio, i bambini che com-pongono il gruppo classe, raccontano il loro personaleincontro col Piccolo Principe che rappresenta l’altro e, at-traverso un dialogo con lui e le sue avventure, ci parle-ranno di loro. Nella seconda fase, quella dell’illustrazionedel testo, che porterà alla realizzazione di un libro pieghe-vole, si effettueranno esercizi pratico illustrativi dei per-sonaggi con caratterizzazione afico-cromatica degli stessi.“Non si rubabandiera” è un laboratorio che ha come testodi riferimento “I ragazzi della Via Pal” di Ferenc Molnár,in cui si racconta di una guerriglia tra ragazzini di bandediverse. Il gioco, i vessilli, le strategie militari, il codiced'onore e i tradimenti, le marachelle, l'oppressione dei piùdeboli, il coraggio e l'orgoglio sono gli elementi che hannoanimato questo romanzo e l’intento del percorso del labo-ratorio attraverso l’arte teatrale è stata proprio quella dipoter raccontare la diversità, la rivalità, la difficoltà di re-lazionarsi. I laboratori diventeranno dei documentari a curadi Riccardo Russo.

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“Noi, voi, loro,learn to live!”Sabato 13 e domenica 14 aprile ancora dueappuntamenti interculturali a cura della Focus

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di Claudia Crocchianti

Nuovo appuntamento finale dei laboratori interculturali, progettorealizzato dalla Focus e con il patrocinio del Comune di Tivoli.Sabato 13 aprile alle ore 18.00 presso il Teatro Comunale di Tivoli

in via del Collegio 6 e domenica 14 aprile, sempre alle ore 18.00 pressol’Auditorium ITIS “A. Volta” di Guidonia M., in viale Roma 296b, si esi-biranno i ragazzi dell’Istituto Volta che sono stati diretti da Fabrizio Ro-magnoli e Riccardo Russo nello spettacolo intitolato “Noi, voi, loro, learnto live!”. Si tratta di piccoli copioni scritti dagli stessi ragazzi su tematicheriguardanti l’integrazione, tema molto caro alla Focus, che ha credutomolto in questo progetto, portandolo in varie scuole della Valle del-l’Aniene. I ragazzi che reciteranno sono Andrea Fabiani, Dragos Mocanu,Edoardo Di Marino, Emanuele Di Blasio, Emma Manzo,Gabriele Pao-lacci, Gianluigi Santese, Giuseppe Pantera, Martina Corcione, MicheleAcununei, Nada Ramadam, Stefano Barba e Valeria Quaresima.

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Donna Più per tuttele donne di modaLa signora Maria Adelaide ci presenta la sua attivitàdedicata alle donne formose e tondeggianti

Autofficina Dielledi Bernardini Lorenzo

e Crocchianti Dante snc

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Chi ha detto che la taglia per-fetta è la 42? E chi sostieneche le donne dotate di un

corpo morbido e dalle forme tondeg-gianti non possano permettersi disfoggiare abiti ed altri capi alla modain un colore che non sia il nero?Di tutto questo ci parla la signoraMaria Adelaide, titolare del negozio“Donna più” in via Colsereno a Ti-voli e stilista di grido nel suo settore.Signora Maria Adelaide, ci parli

degli inizi della sua attività e da

dove nasce l’esigenza di una linea

moda per donne sinuose.

“La mia avventura è iniziata nel 1992con un’attività specializzata in taglieforti. Tutto ciò si è sviluppato a partireda una ricerca di marketing. Vi era in-fatti l’esigenza di un negozio di que-sto tipo nel nostro territorio persoddisfare le richieste di abbiglia-mento delle donne più in carne. Viracconto un aneddoto. Il nome'Donna più' è stato inventato e dise-gnato da me ma ho fatto, purtroppo,l’errore di non registrarlo, ragion percui, successivamente, grandi marchehanno creato linee con questo stessoe questo stesso logo, finché qualcun

altro lo ha registrato nel 1999. Adogni modo, nel 2008 ho spostato ilmio negozio da piazza Rivarola in viaColsereno. Sembra che la zona piùcommerciale di Tivoli si sia racchiusasolo nel centro purtroppo. Vorrei ag-giungere anche che il commercio, perquanto mi riguarda, è sempre andatomolto bene fino al 2001 e quindi finoall'attentato delle Torri Gemelle. Se-condo me da quel momento le per-sone hanno iniziato a bloccare iconsumi e questa svolta epocale si èripercossa su tutti”.I suoi abiti sono sempre molto gra-

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ziosi, alla moda, colorati, diremmo

giovanili. Tutto ciò si discosta dalla

tradizionale immagine della donna

in carne vestita di informi abiti ri-

gorosamente neri. E’ questo il suo

punto di forza?

“Il mio principio guida è quello diprediligere uno stile giovanile e colo-rato, perché a nessuna donna piace'incupirsi' solo con colori scuri. Ini-zialmente ho iniziato a collaborarecon una ditta di Firenze in tutto ilLazio e poi in tutta l’Italia centrale.C’era un qualcosa che però non miconvinceva... aveva uno stile troppoantico! Ho deciso di prendere la situa-zione in mano e ho iniziato a lavorareper loro come stilista, disegnandomodelli e scegliendo stoffe e coloriper una taglia grande giovane. La mialinea si chiama 'Bianna' e ho semprepreferito lavorare con marche italiane.Un piccolo gossip: ho abbandonatoaltre marche famose perché lavoratein Cina”.Inoltre lei ha l’esclusiva per alcuneimportanti firme.

“Sì io ho l’esclusiva per i capi PierreCardin, un pret a porter medio-fine ela linea Lady XL, una marca italianamolto apprezzata”.Ci può dare un’anticipazione sulla

nuova collezione?

“Continuano a imperare il rosa e ilverde. Da quest’anno va di modal’oversize anche per le magre con ca-micie comode dalla linea larga.Stanno pian piano scomparendo i leg-gins e presto torneranno i pantaloni apalazzo. Da quando ho ristrutturato ilnegozio ho deciso di occuparmianche di accessori, gioielli e borse daabbinare agli abiti. La moda mare chepropongo è firmata Pierre Cardin”.Qual è lo spirito che guida la sua

passione e, dunque, il messaggio

che vuole lasciare ai nostri lettori?

“ Noi ci rivolgiamo alle persone gio-vani, tra l’altro ho scoperto che anchele anziani vogliono vestirsi come legiovani. Soprattutto vorrei sottoli-neare questo messaggio: se hai piùmorbidezza non significa che nonpuoi vestirti in modo carino e sen-

suale come una taglia piccola. E’ que-sto che ho fatto capire alla mia dittaed è questo che vorrei capissero tutti.Noi vogliamo proporre una moda cheesalti la sensualità e la femminilitàdella donna oversize”. (ma.mar.)

Via Colsereno, 27 - Tivoli (Roma)

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Lo Stato e la fiscalità d’impresa: l’Iva

A cura del dott. Livio Anastasi

Lo hanno chiamato il "socio occulto" e ci hanno insegnatoche, in Italia, le attività produttive lavorano fino a lugliosoltanto per “lui”. Ci segue, ci analizza, ci stana, ci interroga

e ci sanziona. Non c'è modo per evitare di pagare la sua parte diutili.Vista sotto questo aspetto, l’amministrazione dello Stato sembre-rebbe un mostro che riduce alla fame i poveri contribuenti. Forse,per alcuni potrebbe essere così, ma, nella stragrande maggioranzadei casi, cerca soltanto di coprire l’ingente spesa pubblica creatadalla politica. La spesa deve essere coperta dalle entrate che, per la quasi totalità,sono di natura fiscale. L’imposizione fiscale colpisce il reddito intutte le sua manifestazioni, dirette ed indirette.Le imposte dirette (IRPEF, IRES) colpiscono le manifestazionidirette, ad esempio, la somma dei nostri redditi sulla dichiarazioneannuale (UNICO o 730). Le imposte indirette (Imposta di registro,Bollo, IVA), invece, colpiranno le manifestazioni indirette, chederivano dall’utilizzo del reddito nella nostra vita quotidiana. Un esempio di queste ultime imposte lo avremo già all’inizio dellanostra attività imprenditoriale, quando sui primi adempimenti gra-veranno imposta di bollo, di registro, le concessioni governative,relative, appunto, alla costituzione della società, al rilascio delleautorizzazioni amministrative, alle vidimazioni dei libri obbliga-tori, ecc.. Ma l’imposta che rappresenta poco più del 20% delle entrate tri-butarie dello Stato, l’imposta indiretta più odiata e meno compresadel panorama tributario italiano è l’IVA.Sembra inutile, a parere di chi scrive, perdersi in una lunga spie-gazione sulle origini, sulle modifiche ed sui futuri risvolti europeidi un’imposta molto complicata come l’IVA. Ci basti sapere cheè un’imposta proporzionale sugli scambi e sui consumi effettuatinell’esercizio di imprese, arti e professioni; utilizza aliquote dif-ferenziate (4%, 10% e 21%) a seconda dei beni e servizi che col-pisce. Quello che invece potrebbe interessarci sono i risvolti pratici. Piùprecisamente, per ogni operazione imponibile l’imprenditoredovrà emettere fattura e avrà l’obbligo di registrarla sul registrodelle fatture emesse. E specularmente avrà l’obbligo di registraresul registro degli acquisti tutte le fatture relative ai beni acquistati

nell’esercizio dell’attività.Per alcune categorie di contribuenti, che compiono numerose ope-razioni imponibili durante il giorno, il legislatore ha sostituito l’ob-bligo di fatturazione con l’annotazione in apposito registro(registro dei corrispettivi) dell’ammontare complessivo degli in-cassi e, al fine di evitare una facile evasione, ha imposto l’obbligodi rilascio della ricevuta e/o dello scontrino fiscale.L’importo dell’IVA, evidenziato in fattura, serve mensilmente (tri-mestralmente per chi, avendone le condizioni, avrà optato per lamaggiore periodicità) per la liquidazione dell’imposta. La sommadell’IVA sulle fatture emesse (o scorporata dai corrispettivi e/o lericevute fiscali) rileva un debito nei confronti dell’Erario, mentrela somma dell’imposta sulle fatture di acquisto rappresenta un cre-dito nei confronti dello stesso. Dalla somma algebrica dei due totaliscaturirà il debito nei confronti dell’Erario che sarà versato, per icontribuenti mensili entro il 16 del mese successivo al mese di ri-ferimento, per i trimestrali entro il secondo mese successivo allascadenza del trimestre di riferimento. Se dalla liquidazione scaturirà un credito, tale credito potrà esserein ogni momento scomputato nella liquidazione successiva. Men-tre, il credito di fine anno, potrà anche essere compensato, tramitela delega mod. F24, con tutti gli altri tributi che possono essere in-seriti nella stessa delega.Potrà essere compensato un importo annuo non superiore ad €15.000, diminuito ad € 5.000 fino alla presentazione telematicadella Dichiarazione IVA annuale. Non potrà procedere alla com-pensazione chi ha debiti nei confronti dell’Erario, iscritti a ruolo,per un importo superiore ad € 1.500. Un ultimo cenno va riservato ad un regime particolare, adesso ac-cessibile a molti contribuenti, è il regime “IVA per cassa”. Conl’opzione a tale regime, l’IVA sulle fatture emesse diventa un de-bito verso l’Erario nel momento dell’incasso della fattura emessae, specularmente, quella sulle fatture di acquisto diventa creditonel momento di pagamento della fattura acquisti. Sembrerebbe tutto estremamente facile, ma non è così. Tra dero-ghe, eccezioni, esenzioni, esclusioni, inversioni, territorialità, in-detraibilità e regimi particolari, l’IVA rimane l’imposta più ostica,anche per un commercialista. E per fortuna che è un’imposta …“neutra”.

Il socio che percepiscesempre gli utili

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Velox: veloce,efficiente e puntualeUn’agenzia di servizi amministrativi al servizio di tutti

Quante volte ci siamo lamentati del tedio nello sbrigaredelle pratiche amministrative o burocratiche? Da annia Tivoli l’agenzia “Velox” di Riccardo Giovannangeli

opera nel settore dell’amministrazione in stretta collaborazionecon la camera di commercio per offrire un servizio di espleta-mento pratiche. Lo abbiamo incontrato per saperne di più!Dottor Giovannangeli ci spieghi di cosa si occupa nello spe-

cifico la sua agenzia.

“Mettiamo a disposizione dei clienti, dei professionisti e delleaziende la nostra esperienza nella lavorazione di pratiche com-merciali e nel depositi di atti e bilanci presso tutte le Camere diCommercio italiane e grazie al collegamento telematico il rila-scio di certificati e visure camerali di ogni genere e su ogni pro-vincia d'Italia. La nostra agenzia esiste dal 1978 ed è un’attivitàiniziata da mio padre e svolge i seguenti servizi: agenzie certi-ficati; certificati delle camere di commercio; disbrigo di pratichecomunali; pratiche registro delle imprese; recupero piantine pla-nimetriche; visure ipotecarie; certificati anagrafici; commissioni

presso tutti gli uffici pubblici; documenti universitari; pratichetribunale; servizi di pratiche e certificati; certificati del catasto.Cosa cerca chi si rivolge a voi?

“Chi si rivolge a noi cerca aiuto nella gestione e nello svolgi-mento delle pratiche amministrative dei pubblici uffici per ri-sparmiare tempo ed energie. L’agenzia si sobbarca di tutto illavoro amministrativo al fine di rendere agevole il lavoro per iprivati o le società. Con l’entrata delle nuove tecnologie pos-siamo rilasciare inoltre delle strumentazioni per la firma digitalecosì, anche interagendo a distanza, possiamo rendere più velocel’iter amministrativo”.Quanto tempo ci vuole per sbrigare una pratica?

“ Per quanto riguarda il nostro lavoro una pratica si sistema nelgiro di un paio di giorni mentre per quanto riguarda il tempoche impiega la camera di commercio non posso dare un’indi-cazione certa poiché varia a seconda dei singoli casi”.Via del Trevio, 46 - Tivoli (Roma)

Tel. / Fax 0774.312248

RiccardoGiovannangeli

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I turni

Novembre diurno e festivo aperte intera giornata

APRILE 2013

06 sab Pallante Pallante-Caricari-Sulsenti

07 dom Pallante Pallante-Sulsenti

08 lun Minelli Tutte

09 mar Poggi Tutte

10 mer Riccardi Tutte

11 giov Caricari Tutte

12 ven Pangia Tutte

13 sab Conti Conti-Riccardi

14 dom Conti Conti

15 lun Pallante Tutte

16 mar Minelli Tutte

17 mer Poggi Tutte

18 giov Riccardi Tutte

19 ven Caricari Tutte

20 sab Pangia Pangia-Poggi

21 dom Pangia Pangia

22 lun Conti Tutte

23 mar Pallante Tutte

24 mer Minelli Tutte

25 giov Poggi Poggi

26 ven Riccardi Tutte

27 sab Caricari Caricari-Minelli

28 dom Caricari Caricari

29 lun Pangia Tutte

30 mar Conti Tutte

MAGGIO 2013

01 mer Pallante Pallante

02 giov Minelli Tutte

03 ven Poggi Tutte

04 sab Riccardi Riccardi-Pallante-Sulsenti

05 dom Riccardi Riccardi-Sulsenti

06 lun Caricari Tutte

07 mar Pangia Tutte

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COMUNE

piazza del Governo, 1 0774.4531

URP, via Galli 0774.3164669

Comando dei vigili urbani

str. M.te Vescovo, 2 0774.334119

Ufficio Tributi

p.zza Governo, 1 0774.318061

POLIZIA STRADALE 113

Via Tiburtina Valeria 7 0774.31921

GUARDIA DI FINANZA 117

Via Naz. Tiburtina 40 0774.311330

CARABINIERI 112

Via Aldo Moro 1 0774.319760

COMMISSARIATO P.S. 113

L.go Salvo D’Acquisto 20 0774.31941

ACEA ato2 S.p.a.

Km 33600 v. Valeria 0774.313664

ENEL SERV. ELETTRICO 800.900.800

ACI pratiche automobilistiche

viale Tomei 41 0774.334553

Cotral

Capolinea P.zzale del Cimitero 0774.335096

CAT

via del Trevio 9 0774.334229

OSPEDALE S. GIOVANNI EVANGELISTA

centralino 800668812

0774.3161

Cassa e cup 0774.3164245

Uff. accettazione 0774.3164220

ASL RM/G

Piazza Massimo 1 0774.3161

Consultorio familiare 0774.3164686

VIGILI DEL FUOCO 115

Via Paterno 2 (V.Adriana) 0774.534343

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Cafè Rouge

In un ambiente accogliente e confortevole, troviamo il CaféRouge, un tipico locale in voga nella movida tiburtina. CafèRouge è enoteca, caffetteria, winebar, cocktailbar e tante pre-libatezze enogastronomiche. Si organizzano catering per unmassimo di 60 persone, per cresime, comunioni, feste di lau-rea, eventi privati e compleanni.Vicolo di Prassede, 17 - Tivoli - Te. 0774.331515

Bar Pisanelli

E’ uno dei bar storici di Tivoli. Si trova in una via dielevato flusso ma la sua particolarità sta nell’ottimoservizio, nel buonissimo caffè, nell’ottima pasticceriada colazione, tra cornetti, bombe, cannoli e maritozzicon la panna. A tutto ciò va aggiunta la cordialità el’esperienza nel settore.Viale Tomei 10 - Tivoli - Tel. 0774.335749

Caffè della Vite

E’ difficile trovare un locale dove fare colazione, unaperitivo, bere un thè, fare quattro chiacchiere traamici, darsi un appuntamento di lavoro, pranzare sce-gliendo tra un’ampia scelta di primi, secondi e con-torni. Uno di questi è senz’altro il Caffè della Vite,situato nel centro della città tiburtina.Vicolo Inversata 33 - Tivoli - Tel. 0774.311079

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La Tenuta di Rocca Bruna

E’ uno dei locali più eleganti dell’hinterland tiburtino.Offre una cucina di alta qualità e un menù che sa soddi-sfare i palati più esigenti, rispettando la tradizionale cucinalocale. E’ l’ideale per cerimonie e per una serata diversa.Altri servizi: enoteca, laboratorio pasticceria, winebar, ca-tering e serate a tema. Strada Rocca Bruna 30 - V. Adriana - Tel. 0774.535985

Agriturismo La Rosolina

Il menù del ristorante è concepito generalmente in baseai prodotti tipici a disposizione. Ciò rende l’agrituri-smo La Rosolina uno dei luoghi più ricercati del pa-norama della ristorazione locale. Il cliente sa di trovaresempre piatti all’altezza della situazione e preparati nelrispetto della tradizione.Via Rosolina 11 - Villa Adriana - Tel. 0774.500515

Pizzeria La Stazione

E’ una delle pizzerie più amate dalla clientela tiburtina enon. La qualità delle sue pizze è ormai risaputa, frutto anchedella lievitazione naturale di 48 ore. Gli altri punti di forzasono rappresentati dagli stuzzichini, dall’ampia scelta dipizze e dagli ottimi dolci provenienti direttamente dalla Pa-sticceria Di Riso, famosa nella Costiera Amalfitana.Viale Mazzini 18 - Tivoli - 0774.330622

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