Notiziario 120

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anno 19 numero 120 luglio - settembre 2011 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993 NUMERO 120 LUGLIO-SETTEMBRE 2011 All’interno MANTERO CENTO ANNI DI ARCHITETTURA

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Luglio–Settembre 2011

Transcript of Notiziario 120

22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]

anno 19numero 120luglio - settembre 2011Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993

NUMERO 120lUgliO-sEttEMbRE 2011

All’internoMANtERO cENtO ANNi di ARchitEttURA

sOMMARiO il presidenTe 3

legislAzione 4

l’ordine informA 5

56° Congresso nAzionAle ingegneri 6

Commissione CiVili 9

ConCiliAComo 10

gruppo gioVAni ingegneri 12

inArCAssA 17

inArCommuniTy 18

giurisprudenzA 19

ArgomenTi 21

inserTo

manterocento anni di architettura

fisCo 30

ATTiViTà isTiTuzionAle 36

pubbliCAzioni 37

lAVoro: riChiesTe - offerTe 38

mosTre 39

segnAlAzioni 40

AggiornAmenTo dell'Albo 42

serVizi 43

direttore responsabile

Luisella GarlatiComitato di redazione

Giampiero ajanimanlio cantaluppi marco cattaneoLuisella GarlatiFranco GerosaLeopoldo marelli progetto grafico

Lavori in corsosede

Via a. Volta n. 62 - 22100 comoTelefono

031/269810fax

031/301807e-mail

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www.ordingcomo.org

il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impegna né il Consiglio dell’ordine né il gruppo redazionale. i testi e gli articoli inviati per la pubblicazio-ne non si restituiscono, anche se non pubblicati.

stampato presso

Grafica marelli s.n.c.via leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

in copertina e in quarta di copertina:

mantero cento anni di architettura

conSiGLio deLL’ordine deGLi inGeGneri deLLa ProVincia di comopresidenteing. LeoPoLdo mareLLiVice presidenteing. Franco GeroSasegretarioing. arianna minorettiTesoriereing. andrea taGLiabue

Consiglieriing. GiamPiero ajaniing.iunior Federico baSSaniing. GiuLia boLLiniing. manLio cantaLuPPiing. LuiSeLLa GarLatiing. Pier GiuSePPe Lozejing. Giordano zaPPa

NOtiZiARiO ordine iNgEgNERi provincia como

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sERViZi A cURA dEll’ORdiNE

Filiali in città: Vighizzolo - Mirabello - Cascina Amata - Pianella

Filiali: Brenna, Bulgarograsso, Cabiate, Cadorago, Capiago Intimiano - Intimiano,Capiago Intimiano - Olmeda, Carimate, Carugo, Cermenate - Asnago, Cermenate centro, Cernobbio, Como centro, Como - Albate, Cucciago, Figino Serenza, Fino Mornasco, Lomazzo, Lurate Caccivio, Mariano Comense, Mariano Comense - Perticato, Novedrate, Olgiate Comasco, Solbiate, Sondrio, Vertemate con Minoprio, Villa Guardia.

Cantù - Corso Unità d’Italia, 11Tel. 031.719.111 - Fax n 031.7377.800e-mail: [email protected] - n. di CASSAinlinea 840-008800www.cracantu.it

La mia banca. Ogni giorno.

Barbara, imprenditrice

orario di apertura al pubblico della Segreteria: lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00il Presidente ing. Leopoldo marelli riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Vice/Presidente ing. Franco Gerosa riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Segretario ing. arianna minoretti riceve: lunedì ore 11,00 (previo appuntamento)delegato inarcaSSa ing. Pier Giuseppe Lozej riceve:martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 (previo appuntamento)consulenza fiscale: dott. Walter moro riceve: giovedì ore 9,00 (previo appuntamento)consulenza legale: avv. mario Lavatelli riceve:1° lunedì del mese ore 14,30 (previo appuntamento)tariffeCertificati di iscrizione € 5,20Certificati di iscrizione in bollo € 20,00duplicati tessere € 5,20tassa di liquidazione parcelleparcelle o note informative: 1,5%minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

iscrizione albo Specialistirequisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione negli elenchi del ministero dell’interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo oppure 2 anni di iscrizione all’Albo e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione albo Provinciale dei collaudatorirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.orgdimissionidomanda al presidente dell’ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.r. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota associativa.trasferimentidomanda in bollo al presidente del nuovo ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

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MANOVRA D’AGOSTO E RIFORMA DELLE PROFESSIONI

IL PRESIDENTE

La manovra finanziaria, presentata dal Governo questa estate con D.L. n° 138 del 13 agosto, convertito nella Legge n° 148 del 14 settembre e pubblicata sulla G.U. del 16 settembre inti-tolata “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finan-ziaria per lo sviluppo” , così detta “Manovra d’estate”, intro-duce l’obbligo per gli Ordini Professionali di adeguarsi, entro il termine di 12 mesi dall’entrata in vigore del D.L., affinché l’esercizio delle professioni regolamentate “…risponda, senza eccezioni, ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti”. Con particolare riferimento all’art. 3 punto 5, fermo restando l’accesso alla professione previo superamento dell’Esame di Stato, gli ordinamenti professionali dovranno recepire i seguenti principi:“…a) l'accesso alla professione è libero e il suo esercizio è fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista. La limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate a esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica, è consen-tita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana, e non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalità o, in caso di eser-cizio dell'attività in forma societaria, della sede legale della società professionale;

b) previsione dell'obbligo per il professionista di seguire per-corsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione;

c) la disciplina del tirocinio per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento

dell'attività formativa e il suo adeguamento costante all'esi-genza di assicurare il miglior esercizio della professione. Al tirocinante dovrà essere corrisposto un equo compenso di natura indennitaria, commisurato al suo concreto apporto. Al fine di accelerare l'accesso al mondo del lavoro, la durata del tirocinio non potrà essere complessivamente superiore a tre anni e potrà essere svolto, in presen-za di una apposita convenzione quadro stipulata fra i Consigli Nazionali e il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, in concomitanza al corso di studio per il con-seguimento della laurea di primo livello o della laurea magistrale o specialistica...;

d) il compenso spettante al professionista è pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale prendendo come riferimento le tariffe professionali. È ammessa la pattuizione dei compensi anche in deroga alle tariffe. Il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della com-plessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico. In caso di mancata determi-nazione consensuale del compenso, quando il committente è un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professiona-le è resa nell'interesse dei terzi, si applicano le tariffe pro-fessionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia;

e) a tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità pro-fessionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e dagli enti previdenziali dei professio-nisti;

f) gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l'isti-tuzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali sono specifica-mente affidate l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina. La

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carica di consigliere dell'Ordine territoriale o di consigliere nazionale è incompatibile con quella di membro dei consi-gli di disciplina nazionali e territoriali...;

g) la pubblicità informativa, con ogni mezzo, avente per oggetto l'attività professionale, le specializzazioni e i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio e i compensi delle prestazioni, è libera. Le informazioni devono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli, denigratorie…”

La proposta presentata è da ritenersi ragionevole e coerente con le richieste e le aspettative degli Ordini professionali e fa chiarezza sui principi ai quali ci si dovrà attenere per rendere più moderna la regolamentazione delle libere professioni.

Nei prossimi mesi ci si auspica l’invito, da parte del Ministero della Giustizia, a partecipare a tavoli di concertazione, allo scopo di prendere in considerazione le particolarità delle singole professioni e porre così le basi di una riforma nell’inte-resse generale della collettività.

Bisognerà lavorare per non giungere impreparati agli appun-tamenti, subendo così posizioni non condivise. Dovremo farci promotori di una riforma organica che ci rappresenti piena-mente, proponendo anche ulteriori elementi di novità e for-nendo un contributo costruttivo che valorizzi il ruolo centrale che gli ingegneri rivestono per lo sviluppo del Paese.

Sarà necessario anche rimarcare l’importanza degli Ordini Professionali quali garanti del fatto che le prestazioni pro-fessionali vengano svolte da chi ne ha effettivamente le com-petenze e nel rispetto dei codici deontologici, a tutela della collettività.

Lunedì 17 ottobre 2011 si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale, a cui spetterà il non facile compito di raccogliere le istanze in campo e di sostenere l’ingegneria nel nostro paese. Al momento di andare in stampa non conosciamo l’esito delle votazioni, ma auspichiamo che la nuova compagine nazionale sappia ben rappresentare la categoria in questa deli-cata ma cruciale fase della vita degli ingegneri italiani.

Leopoldo Marelli

TRATTAMENTO DATI SENSIBILIAUTORIZZAZIONE 24 giugno 2011, n. 4Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte dei liberi pro-

fessionisti. (G.U. n. 162 del 14/7/2011-Suppl. Ordinario n. 171)

PREVENZIONE INCENDIDECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 13 luglio 2011 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per

la installazione di motori a combustione interna accoppiati

a macchina generatrice elettrica o ad altra macchina opera-

trice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili,

industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi.

(G.U. n. 169 del 22/7/2011)

DPR 1agosto 2011, n. 151Regolamento recante semplificazione della disciplina dei

procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma

dell’art. 49, comma 4-quater, del decreto legge 31 maggio

2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30

luglio 2010, n. 122. (G.U. n. 221 del 22/9/2011)

DECRETO MINISTERO DELL'INTERNO 5 agosto 2011Procedure e requisiti per l'autorizzazione e l'iscrizione dei

professionisti negli elenchi del Ministero dell'interno di cui

all'articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.

(G.U. n. 198 del 26/8/2011)

SICUREZZADECRETO MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 22 luglio 2011Proroga dell'entrata in vigore del decreto 11 aprile 2011

recante disciplina delle modalità di effettuazione delle

verifiche periodiche di cui all'All. VII del decreto legislativo

9 aprile 2008, n. 81, nonché criteri per l'abilitazione dei

soggetti di cui all'articolo 71, comma 13, del medesimo

decreto legislativo. (G.U. n. 173 del 27/7/2011 )

BANDI DI GARA ONLINE DPCM 26 aprile 2011 Pubblicazione nei siti informatici di atti e provvedimenti con-

cernenti procedure ad evidenza pubblica o di bilanci, adot-

tato ai sensi dell'articolo 32 della legge 18 giugno 2009, n.

69. (G.U. n. 177 del 1/8/2011)

FABBRICATI RURALIDECRETO MINISTERO ECONOMIA E FINANZE 14 settembre 2011Modalità applicative e documentazione necessaria per la

presentazione della certificazione per il riconoscimento

della ruralità dei fabbricati. (G.U. n. 220 del 21/9/2011)

CODICE ANTIMAFIADECRETO LEGISLATIVO 6 settembre 2011, n. 159 Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione,

nonché nuove disposizioni in materia di documentazione

antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge n. 136 del

2010. (G.U. n. 226 del 28/9/2011)

REGIONE LOMBARDIADELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 maggio 2011, n. IX/1811Approvazione nuovo modello di attestato di certificazione ener-

getica degli edifici. (BURL n. 23 del 7/6/2011 - Serie Ordinaria)

CIRCOLARE REGIONE LOMBARDIA 26 luglio 2011, n. 8Indicazioni sulla installazione e gestione degli impianti a

fune (art. 59 legge regionale 31/2008 artt. 73 e 74 r.r.

5/2007). (BURL n. 31 del 3/8/2011-Serie Ordinaria)

LEGISLAZIONE

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AVVISI

L'ORDINEINFORMA

MANCATA ATTIVAZIONE CASELLA PECSi ricorda che la mancata attivazione della casella di posta elettronica certificata (PEC) comporterà un aumento della quota di iscrizione all’Albo pari a euro 20,00 per l’anno 2012. Chi avesse smarrito le credenziali può contattare la segreteria al n. 031 269810. IL GIORNALE DELL’INGEGNERERicordiamo che “Il Giornale dell’Ingegnere”, edito dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, è inviato a tutti coloro che ne fanno richiesta alla Segreteria dell’Ordi-ne. Per i nuovi iscritti l’invio del Giornale avviene d’ufficio per il solo primo anno di iscrizione, mentre a partire dal secondo anno dovrà esserne fatta richiesta alla segreteria dell’Ordine entro il 31 dicembre.

CONVENZIONE CON IL TEATRO SOCIALE DI COMOSegnaliamo che sul sito www.teatrosocialecomo.it è pub-blicato il programma per la nuova stagione 2011/2012 del Teatro Sociale di Como. Gli ingegneri iscritti all’Albo potran-no godere di uno sconto del 20% sull’acquisto dei singoli biglietti presentando la tessera dell’Ordine.

PROGRAMMA TARIFA PER L’ELABORAZIONE DELLE PARCELLE PROFESSIONALI DEGLI INGEGNERIL'Ordine, tramite la Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, promuove la diffusione gratu-ita del programma TARIFA versione 3.1.2h ai propri iscritti.TARIFA è un programma per il calcolo delle parcelle professionali, realizzato dalla società Tecnograph Srl, com-pleto e costantemente aggiornato in collaborazione con la Consulta.Si tratta del software utilizzato dalla Commissione Parcelle dell’Ordine, distribuito a tutti gli enti pubblici della Regione Lombardia.Istruzioni per scaricare gratuitamente il programma:1. collegarsi al link <ftp:/consulta:[email protected]

ph.it>2. entrati nel server, aprire la cartella dell’Ordine di Como;3. nella cartella sono disponibili: - un file zippato di tutto il programma TARIFA, - la cartella “CD” contenente gli stessi file non compressi;4. scaricare il file KEY.SYS che è la chiave di abilitazione del

programma;

5. dopo aver installato il programma, per ottenere l’abili-tazione, copiare il file KEY.SYS nella cartella in cui avete caricato Tarifa (solitamente C:\programmi\tarifa3).

Si consiglia di conservare una copia del file KEY.SYS, per eventuali future re-installazioni necessarie a seguito degli aggiornamenti.Al momento Tecnograph sta predisponendo una riedizione del programma che prevede l’inserimento di nuove tariffe, normate e non, e di una proposta di disciplinare d’incarico. Con comunicazione successiva informeremo in merito alla disponibilità della versione aggiornata, che per gli iscritti sarà sempre scaricabile a titolo gratuito.

AGGIORNAMENTO TARIFFA PER COLLAUDI STATICI DI STRUTTURE PUBBLICHE

Il Consiglio dell’Ordine, nella seduta del 13 settembre 2011, ha deliberato di adeguare alla nuova normativa (D.M. 14 gennaio 2008) la tariffa per collaudi statici.Per la determinazione dell’onorario congruo a discrezione si applica l’aliquota corrispondente alla Tabella A categoria 1g (legge 143/49 per lavori privati e D.Min. 04.04.2001 per lavori pubblici) con la parzializzazione del 10%.Le spese forfettizzate sono da compensarsi nella misura minima del 40% dell’importo dell’onorario.I minimi sono quindi definiti come segue:lavori privati:euro 800,00 + 40% rimborso spese = euro 1.120,00lavori pubblici: euro 1.000,00 + 40% rimborso spese = euro 1.400,00Le eventuali prove di carico, verifiche e prestazioni parti-colari saranno compensate a vacazione o a discrezione, in aggiunta all’onorario sopra determinato.Per la revisione dei calcoli si fa riferimento all’art. 19/f della Tariffa ex L. 143/1949.

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56° CONGRESSO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI A bARI

Dal 7 al 9 settembre scorsi si è tenuto a Bari il 56° Congresso Nazionale degli Ingegneri d’Italia, ovviamente incentrato sulle novità che verranno a breve apportate dalla riforma degli ordinamenti professionali, prevista nella manovra finanziaria, e sulla necessità di cambiamento ed evoluzione della professione per permetterne la soprav-vivenza nell’attuale periodo di crisi economica e trovare formule che inseriscano la figura dell’ingegnere nel rilancio dell’economia del paese.

La giornata conclusiva dei lavori ha visto svolgersi un’interessante tavola rotonda, coordinata da Vincenzo Magistà, direttore responsabile di Telenorba, con la par-tecipazione di Antonio Damascelli, membro del Consiglio Nazionale Forense; Antonio Dell’Aquila e Gianfranco Dioguardi, rispettivamente preside e professore ordina-rio della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari; Giacomo D’Arrigo, coordinatore di ANCI Giovani; Michele Emiliano, sindaco di Bari; Paola Muratorio, presiden-te di INARCASSA; Giorgio Squinzi, vicepresidente di Confindustria; Francesco Verbaro, consigliere del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Apre la discussione il deputato Vincenzo Garofalo, che fa il punto della situazione sulla riforma delle professioni. Dalle sue parole si evince che la prima stesura della manovra inseriva frettolosamente la riforma delle professioni, stra-volgendo di fatto il lavoro portato avanti in precedenza dal ministro Alfano (che aveva già predisposto una bozza ade-guata) e dando quasi l’impressione di voler addossare alle professioni la colpa di non collaborare alla crescita del PIL.Il D.L. 138 ora in approvazione contiene i principi generali della riforma, che andrà varata entro 12 mesi. Si riconoscono le società interdisciplinari tra professionisti. Viene affrontato il problema delle gare, che dovranno esse-re incentrate su qualità, innovazione tecnologica e tempi certi, non sul prezzo più basso. Si auspica anche una semplificazione delle procedure buro-cratiche, al fine di evitare tempi eccessivi tra progettazione ed esecuzione.

Segue il discorso di Romeo La Pietra del Centro Studi CNI, che fa notare come quanto previsto nel provvedimento legislativo in fase di approvazione sia già sostanzialmente

IL FUTURO DELL’INGEGNERETRA TUTELA DEL CITTADINO E SVILUPPO DEL PAESE

contenuto nella bozza di riforma predisposta dal CNI. L’art. 3 comma 5 del D.L. 138 individua i principi fondanti per la riforma delle professioni: obbligo di tirocinio e aggior-namento durante la vita professionale, reintroduzione di tariffe minime, obbligo di assicurazione professionale, liberalizzazione della pubblicità, distinzione tra organismi amministrativi e disciplinari negli Ordini. Tutti questi punti sono sviluppati nella bozza del CNI, che contiene anche suggerimenti e approfondimenti: il tirocinio andrebbe svol-to almeno in parte nel corso degli studi universitari per anticipare l’ingresso nel mondo del lavoro; il regolamento per lo svolgimento dell’attività in forma societaria dovreb-be prevedere l’obbligo di iscrizione in un settore speciale dell’Albo, in modo da istituire parità tra le società e i pro-fessionisti singoli. E va riaffermata la necessità di iscrizione all’Albo, in quanto il provvedimento legislativo parla solo di superamento dell’esame di Stato.

Il dibattito successivo a questi interventi è vivace, interes-sante e ricco di spunti.Il prof. Dioguardi prende la parola con una metafora, suggerendo che l’evoluzione della professione si configuri come Giano bifronte, accogliendo da un lato l’adeguamento alle alte tecnologie, dall’altro l’intelligenza a carattere umanistico, felice sintesi che consente di fornire ingegneri capaci di intervenire nella gestione globale delle imprese, per guidarle verso orizzonti di crescita e sviluppo.Il preside della Facoltà di Ingegneria di Bari, Dell’Aquila, affronta il tema della formazione, bocciando l’attuale siste-ma del 3+2 creato a suo tempo per soddisfare il mercato del lavoro, che chiedeva laureati giovani da inserire nel ciclo produttivo, non necessariamente super-acculturati ma operativi in tempo breve. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: quasi nessuno dei laureati triennali entra nel mondo del lavoro; la maggior parte prosegue gli studi, anche a causa della crisi economica che ha creato grandi difficoltà per l’inserimento professionale.Il presidente del CNI Rolando approva calorosamente, feli-ce che tale considerazione, sempre sostenuta dal CNI, sia condivisa dal mondo accademico.Sulla riforma interviene anche l’avv. Damascelli, espri-mendo il rammarico del mondo forense per le modifiche introdotte durante l’iter approvativo, che di fatto hanno modificato e svilito il testo originario.

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Paola Muratorio affronta temi scottanti: il numero degli ingegneri liberi professionisti è cresciuto nell’ultimo decen-nio in modo enorme a fronte di una crescita molto inferiore del volume d’affari globale, con la conseguente diminuzione del reddito medio. La difficoltà a trovare un’occupazione fa sì che molti laureati scelgano la libera professione a guisa di parcheggio, in attesa di cogliere altre opportunità. Anche l’effetto della riduzione delle tariffe si è sentito: nel 2009 il monte lavoro è calato rispetto al 2008, nonostante l’au-mento degli iscritti. Vi è poi il problema della ripartizione del reddito tra diverse categorie di iscritti: le donne hanno redditi molto inferiori rispetto agli uomini (reddito annuo medio maschile € 52.000, femminile solo € 21.000), i gio-vani rispetto agli iscritti più anziani; il sud rispetto al nord.Inarcassa ha intenzione di mettere in campo le proprie risor-se per dare impulso alla crescita del paese anche con i propri fondi – che sono i fondi dei liberi professionisti – investendo per la riqualificazione del paese e creando contemporanea-mente occasioni di lavoro per i propri iscritti. Purtroppo con la tassazione delle rendite finanziarie l’ente sarà penalizzato se investirà nello sviluppo anziché in titoli di stato.

Giorgio Squinzi, vicepresidente di Confindustria, parla della necessità di rimettere in moto il sistema infrastrutturale. La crescita nel nostro paese è ferma per vari motivi: l’eccessiva burocrazia, il costo elevato dell’energia, la mancanza di mate-rie prime. L’Italia può rispondere con l’intelligenza e la crea-tività che la caratterizzano, superando il clima di sfiducia tra pubblico e privato e mettendo mano alla semplificazione buro-cratica per non perdere competitività nel mercato globale.Anch’egli ribadisce il ruolo cruciale dell’ingegnere per la costruzione del futuro. Tre sono gli obiettivi a suo parere fondamentali: in primis la riforma delle professioni con apertura ai giovani; in secondo luogo la formazione, pre-servando l’assoluta eccellenza della preparazione italiana, licenziando il 3+2 valutato negativamente, seguendo l’evo-luzione delle tecnologie e concentrandosi sul “risparmiare” più che sul “costruire”; terza priorità la forza e la coesione degli Ordini degli Ingegneri, che si muovano come una lobby attiva nei confronti delle istituzioni, ponendosi come interlocutori costanti nella formazione delle norme e dei provvedimenti legislativi.Il presidente del CNI Rolando approva e afferma che tra Confindustria e mondo delle professioni c’è sinergia totale,

l’anello debole è il mondo politico.Inevitabile a questo punto l’intervento di un politico: il sindaco di Bari, Michele Emiliano, risponde vigorosamente e riscuote grande consenso.

Per prima cosa afferma che la politica non va distinta da noi stessi: la politica siamo noi. E qui cita il suo esempio: vedendo le cose malfatte nella sua città è sceso in campo e ha rinun-ciando a una carriera in magistratura per impegnarsi in prima persona. La politica va rinnovata entrandoci: il gruppo che attualmente amministra Bari è formato interamente da non politici, ci sono anche due ingegneri che hanno abbandonato la professione per questo nuovo impegno civile. L’ingegnere, che ha l’autorevolezza del sapere, deve partecipare maggior-mente alla costruzione del bene comune, sia con la capacità progettuale sia con l’attenzione alla segnalazione degli abusi, libertà infatti non significa deregulation!L’Italia è un paese piccolo ma molto considerato nel mondo, anche per i paesaggi straordinari e la bellezza dei luoghi. L’ingegnere deve ricreare un rapporto con la bellezza; il suo lavoro non può produrre “mostri” privi di qualsiasi pregio, periferie urbane tristi che devastano il paesaggio, come in passato è spesso avvenuto. Bisogna avere il coraggio di demolire gli edifici vetusti e inadeguati per migliorare la qualità del costruito e valorizzare il contesto.

Tirando le conclusioni di quanto emerso dalle parole dei partecipanti si scorgono spunti positivi per il futuro della professione, anche se le difficoltà del momento appaiono insormontabili.La riforma deve portare maggiore snellezza nell’operare, riconoscimento della professionalità, attenzione alla for-mazione, alla qualità, all’aggiornamento. Si auspica una semplificazione normativa che ci consenta di essere con-correnziali in campo internazionale.L’ingegnere deve sapersi porre come forza di impulso per la ripresa, sfruttando le sue capacità tecniche e organizzative; deve aprire un dialogo con la politica, facendo valere le proprie competenze, intervenendo all’atto della formazione dei provvedimenti legislativi che lo riguardano; deve crearsi maggior visibilità impegnandosi anche, se necessario, in prima persona nella gestione del pubblico.

Luisella Garlati

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DOCUMENTO CONCLUSIVO

Gli Ordini degli Ingegneri d’Italia, riuniti in Congresso a Bari dal 7 al 9 settembre 2011 e impegnati a trattare il tema “più ingegneria nel futuro dell’Italia”In considerazionedella complessità dei temi che riguardano il futuro della società e quindi del mondo dell’ingegneria e della professione relativamente:• alle infrastrutture;• alla riqualificazione ed all’uso consapevole del territorio;• alla energia e alla ricerca delle fonti rinnovabili;• alle reti e sistemi informativi;• e, per ultimo, alla riforma della professione finalmente

avviata dal Legislatore con il D.L. 138/11, in fase di conver-sione,

in via generale ritengonoche lo sviluppo del paese debba essere incentivato attraverso:• convincenti politiche di riqualificazione e recupero dell’edi-

ficato, declinato nei vari aspetti dell’adeguamento sismico, dell’efficienza energetica, della sostenibilità paesaggistica ed ambientale e della riabilitazione del tessuto edilizio e sociale, anche mediante interventi di demolizione e rico-struzione e di rimodulazione ed adeguamento delle opere a rete e di infrastrutturazione urbana. Il tutto mediante iniziative che favoriscano il rapporto pubblico-privato;

• il potenziamento degli interventi infrastrutturali della rete ferroviaria e autostradale, privilegiando il completamento di opere già avviate e non ancora completate;

• l’ottenimento di investimenti pubblici e privati per la realiz-zazione di reti telematiche di nuova generazione.

Consideratala situazione della sostenibilità energetica e visti i crescenti vincoli di bilancio,Chiedonodi orientare le politiche di incentivo prioritariamente verso gli interventi di risparmio energetico, garantendo in ogni caso un presidio di tutta la filiera produttiva, privilegiando comunque le fasi di ricerca ideazione e progettazione, migliorando e correggendo le attuali norme italiane ed europee in campo energetico in particolare di quelle che riguardano le modalità e le frammentazioni regionali delle attestazioni di certifica-zione energetica attualmente non comprese e non condivise dal cittadino.

56° CONGRESSO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI bARI 7/9 SETTEMbRE 2011

Chiedonol’emanazione di norme tecniche che sovrintendano alla sicu-rezza dei sistemi e delle reti informatiche all’interno della pubblica amministrazione, nonché la definizione delle regole per le aggiudicazioni degli appalti dei servizi informatici, garantendone adeguate distinzioni tra progettazione, imple-mentazione e collaudo ed individuando le specifiche profes-sionalità cui affidare tali prestazioni.Vistoil decreto legge 138/2011, attualmente in fase di conversione al Parlamento,Considerato• che lo stesso apre a modelli di riforma che la categoria aveva

già da tempo anticipato sin dal Congresso di Pescara del 2009, dimostrando in ciò apertura e sensibilità all’innovazione;

• considerato che il decreto legge stesso prevede opportunamen-te entro 12 mesi il rinnovo degli ordinamenti professionali;

Impegnanoil CNI, l’Assemblea dei Presidenti e gli Ordini ad assumere un ruolo propositivo, pervenendo a breve ad una proposta organica di riforma, valorizzando il coinvolgimento dei giovani professionisti.Impegnano, inoltre, il CNI, in considerazione dell’importan-za dei professionisti nella pianificazione economica della Nazione, ad intensificare i rapporti con le altre categorie professionali al fine di essere considerati “parte sociale” alla pari di altri soggetti.In forza altresì delle aperture manifestate dal vice-Presidente della Confindustria,con riferimento al riconoscimento del ruolo strategico degli Ordini ed alla figura consolidata a livello nazionale ed internazionale dell’ingegnere a formazione quin-quennaleChiedonodi abbandonare il modello 3+2 concetto ribadito, quest’ultimo, anche dal Preside della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari e impegnano il CNI a rafforzare il dialogo con Confindustria ed il mondo accademico.

Infine, in continuità con i contenuti della mozione del pre-cedente congresso, impegnano il CNI a sostenere quanto indicato nel documento del tavolo permanente “Ingegneri dipendenti” che, insieme alla raccomandazione del “network commissione giovani” e degli ingegneri docenti, sono pubbli-cati sul sito dell’Ordine www.ordingcomo.org.

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La commissione civili ci segnala una discrasia tra la nota espressa dal Ministro Altero Matteoli in data 17/02/2010 in risposta all’interrogazione presentata dal sen. Thaler in data 2/12/2009 e quanto invece prescritto dal DPR 6/06/2001 n. 380.Anche se la nota suddetta non ha valore cogente, diver-samente dal DPR, essa potrebbe causare una inopportuna confusione.Secondo la nota espressa dal Ministro Altero Matteoli rispetto al Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni) non sarebbe necessaria

COMMISSIONE CIVILI

La Commissione Civili si occupa dell’approfondimento di problematiche inerenti il settore dell’ingegneria civile sulla base di segnalazioni o di una riscontrata e diffusa necessità di chiarimenti.

Gli ambiti di intervento dell’ingegneria civile riguardano tematiche strutturali e argomenti che vanno dalla preven-zione incendi all’urbanistica, dalla geotecnica al catasto.Tra le principali pubblicazioni prodotte da questo gruppo di lavoro, si segnalano: la check-list per il collaudo stati-co, i verbali sul tema prelievo del calcestruzzo e relativi tagliandi di contrassegno, vari articoli su temi specifici e infine la redazione della prima parte del "Quaderno sulle norme tecniche", pubblicazione che ha l’obiettivo di for-nire un approccio non solo teorico ma anche pratico alla nuova normativa in materia di progettazione strutturale.Nelle ultime sedute è stato analizzato il problema della carica di Direttore Tecnico di Centro per la trasformazione dell’acciaio (vedi box).Dopo la pausa estiva, la Commissione riprende i lavori con un programma ricco di progetti interessanti da sviluppare. A titolo conoscitivo si elencano i principali argomenti che saranno trattati nel prossimo futuro:

• adempimenti obbligatori del DL: creazione della check-list di controllo;

• estensione del Quaderno sulle Norme Tecniche: capitolo 11, materiali da costruzione e condizioni di accettazione;

• estensione del Quaderno sulle Norme Tecniche: capitolo 9, edifici esistenti;

• estensione del Quaderno sulle Norme Tecniche: preven-zione incendi, determinazione della resistenza al fuoco della struttura;

• le nuove classi di reazione al fuoco, classificazione, raf-fronto e verifica dei requisiti con eventuale redazione di una check-list di controllo;

• aggiornamento della check-list per il collaudo secondo le NTC e creazione di un modello per il collaudo statico e la relazione a strutture ultimate;

• creazione di istruzioni di lavoro secondo le norme UNI (per lavorazioni tipo preparazione cubetti, ecc);

Nelle prossime sedute saranno definiti i gruppi di lavoro specifici per ciascun argomento.Tutti gli iscritti interessati a dare il loro contributo sono invitati a partecipare ai lavori della Commissione.

Andrea Zuccalà

CARICA DI DIRETTORE TECNICO DI CENTRO DI TRASFORMAZIONE PER L’ACCIAIO

l’iscrizione a un ordine professionale per ricoprire la carica di Direttore Tecnico di Centro di Trasformazione per l’acciaio.Le NTC prevedono invece l’obbligo di operare secondo l’art. 64 comma 3 del DPR 6 giugno 2001, n. 380 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (Testo A), per cui “l’esecuzione delle opere deve aver luogo sotto la direzione di un tecnico abilitato, iscritto nel relativo albo, nei limiti delle proprie competenze stabi-lite dalle leggi sugli ordini e collegi professionali”.Si ritiene che tale obbligo sia cogente.

PROGRAMMAATTIVITÁ 2012

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CONCILIACOMO

COS’è LA MEDIAZIONE?La mediazione è una procedura volontaria, confidenziale ed extragiudiziaria, durante la quale una terza persona neutrale, imparziale e senza potere decisionale – il mediatore – aiuta le parti a trovare una soluzione giusta e duratura al loro conflitto, che tenga conto dei rispettivi interessi e bisogni.La mediazione viene esercitata da un terzo imparziale, il mediatore, che cerca di comporre il conflitto tra le parti ponendosi quale facilitatore di un accordo spontaneo che può nascere tra le parti.Il Decreto Legislativo 28/2010 ha previsto che sia obbligatorio tentare la mediazione prima di instaurare un procedimento in Tribunale nelle seguenti materie:• diritti reali,• divisione,• successioni ereditarie,• patti di famiglia,• locazione,• comodato,• affitto di aziende,• risarcimento del danno derivante da responsabilità medica

e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità,

• contratti assicurativi, bancari e finanziari.

Dal 20 marzo 2012 il tentativo di mediazione sarà obbligatorio anche per le controversie nelle seguenti materie:• condominio,• risarcimento del danno derivante dalla circolazione di vei-

coli e natanti.

La mediazione può essere un utile strumento per risolvere le controversie in tempi brevi e con soddisfazione.

GLI ORGANISMI DI MEDIAZIONEL'attività di mediazione può essere svolta unicamente da orga-nismi accreditati presso il Ministero della giustizia e inseriti nel Registro degli organismi di mediazione ai sensi dell'art. 16 del Decreto Legislativo 28/2010.In provincia di Como gli organismi accreditati e i soggetti pres-so cui è possibile chiedere informazioni, collegati a enti pub-blici, ordini e collegi professionali, sono riportati di seguito.Presso ogni organismo si potrà ricevere il regolamento di pro-cedura e il tariffario del servizio.

IL SISTEMA DEGLI ORGANISMI DI MEDIAZIONE DELLA PROVINCIA DI COMO

Camera di Commercio di ComoAzienda Speciale Sviluppo Impresa Organismo di MediazioneTel 031 256 355/360 - Fax 031 256 501

e-mail [email protected]

Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di ComoTel. 031 269 800 - Fax 031 262 344

e-mail [email protected]

Ordine degli Avvocati di Como Organismo di Mediazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di ComoTel. 031 26.93.35 – Fax 031 24.12.07

e-mail [email protected]

Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di ComoTel. 031 306 894, 031 265 096 – Fax 031 300 837

e-mail [email protected]

Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di ComoTel. 031 261 298 - Fax 031 271 287

e-mail [email protected]

Ordine degli Ingegneri di Como Tel. 031 269 810 - Fax 031 301 807

e-mail [email protected]

Ordine dei Medici Veterinari delle province di Como e LeccoTel. 031 304 949 - Fax 031 302 322

e-mail [email protected]

Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di Como e Lecco Adr Notariato Como-Lecco SrlTel. 031 260 323 - Fax 031 264 594

e-mail [email protected]

Periti Industriali Laureati della Provincia di ComoTel 031 267 431 - Fax 031 267 388

e-mail [email protected]

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SERVIZIO DI MEDIAZIONEPROTOCOLLO D’INTESA CON LA CAMERA DI COMMERCIOSi pubblica il protocollo d’intesa sul servizio di mediazione ex D.L. 28/2010, sottoscritto in data 13 settembre 2011 dall’ing. Leopoldo Marelli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Como, e dall’ing. Giovanni Pontiggia, presidente della Azienda Speciale della Camera di Commercio di Como Sviluppo Impresa.

PROTOCOLLO DI INTESAAzienda Speciale della CCIAA di Como Sviluppo Impresa, in persona del Presidente ing. Giovanni Pontiggia, con sede in Como, Via Parini 16eOrdine degli Ingegneri della Provincia di Como, in persona del Presidente ing. Leopoldo Marelli, con sede in Como, Via Volta 62,premesso che• l’Azienda Speciale Sviluppo Impresa ha costituito il Servizio

di Mediazione ex D. Lgs. 28/2010, iscritto al Registro degli organismi abilitati a svolgere la mediazione di cui all’art. 3 del D.I. 18 ottobre 2010 n. 180, al numero progressivo 179;

• l’Ordine degli Ingegneri nell’esercizio dei propri poteri-doveri istituzionali ritiene positivo, nel rispetto della propria legge istitutiva e del D.Lgs n. 28/2010 sopra citato, sostenere le iniziative orientate alla definizione extra giudiziaria delle controversie aventi sostanziali contenuti tecnici, nonché delle controversie tra

- professionisti, - strutture e società da essi costituite, - committenti/utenti, - ingegneri - datori di lavoro,

al fine di ridurre tempi e costi dei contenziosi nel superiore e generale interesse pubblico;• l’Ordine degli Ingegneri è interessato a collaborare con

l’Organismo di Mediazione istituito dall’Azienda Speciale Sviluppo Impresa;

tutto ciò premesso, le parti convengono e stipulano quanto segue:1. l’Ordine degli Ingegneri si impegna a fornire all’Azienda

Speciale Sviluppo Impresa un elenco di propri iscritti che hanno frequentato i corsi obbligatori ex art. 4 comma 3 del Regolamento del Ministero della Giustizia n. 180 del 18 ottobre 2010, suddiviso per ambiti di competenza fra le materie di cui all’obbligo di esperimento del tentativo di mediazione previsto dall’art. 5, comma 1, del D. Lgs. n. 28 del 4 marzo 2010;

2. l’Azienda Speciale Sviluppo Impresa si impegna a inserire nell’elenco dei mediatori del Servizio di Mediazione dalla stessa istituito i nominativi di cui al punto precedente;

3. il responsabile del Servizio di Mediazione dell’Azienda Speciale Sviluppo Impresa ed un rappresentate nomi-nato dall’Ordine degli Ingegneri si impegnano a riunirsi periodicamente e comunque non meno di una volta ogni 2 mesi per verificare l’effettiva sussistenza delle nomine dei mediatori di cui al punto 1 effettuate dal Servizio di Mediazione nonché l’effettiva turnazione fra i nominativi indicati;

4. l’Ordine degli Ingegneri si impegna a promuovere il Servizio di Mediazione istituito dall’Azienda Speciale Sviluppo Impresa presso i propri iscritti;

5. il presente protocollo avrà durata sperimentale di due anni, rinnovabili tacitamente;

6. ogni modifica alle condizioni pattuite nell’ambito del pre-sente accordo dovrà essere effettuata di comune accordo fra le parti;

7. il presente accordo avrà effetto immediato a partire dalla data della sua sottoscrizione.

Como, 13 settembre 2011

Il Presidente

Azienda Speciale Sviluppo Impresa

(ing. Giovanni Pontiggia)

Il PresidenteOrdine degli Ingegneri della provincia di Como(ing. Leopoldo Marelli)

Firma del protocollo d’intesaing. Manlio Cantaluppi, ing. Leopoldo Marelli e ing. Giovanni Pontiggia

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GRUPPO GIOVANI INGEGNERI

In materia di liberalizzazioni e riforma delle professioni, come sancito dal D.L. n. 138 del 13 agosto 2011, il Network Commissione Giovani Ingegneri d’Italia non ha potuto esimer-si dal fornire un costruttivo contributo alla nostra categoria professionale, con l’auspicio di un pieno coinvolgimento dei giovani durante il percorso di riforma. I punti ritenuti qualifi-canti per un reale “sostegno ai giovani” sono:1. Istituire presso il CNI un Osservatorio Nazionale Giovani

Ingegneri per un adeguato monitoraggio delle dinami-che occupazionali dei giovani e per il rispetto delle pari opportunità e della libera concorrenza, con particolare attenzione all’individuazione ed eliminazione di barriere all’ingresso.

2. Prevedere agevolazioni economiche sul costo della forma-zione continua permanente obbligatoria per tutti i giovani (fino 40 anni), almeno per i primi tre anni di iscrizione.

3. Stabilire una linea di condotta inerente al tirocinio obbli-gatorio: la durata massima sarà di un anno, con possibilità di svolgere parte di esso durante il percorso universitario. Si dovrà formalizzare un disciplinare o altro tipo di con-tratto che evidenzi i contenuti dell’attività da svolgere, l’orario e la remunerazione, che dovrà essere stabilita secondo parametri nazionali. Inoltre sarà necessario effet-tuare un monitoraggio continuo e costante delle attività svolte dai tirocinanti;

4. Introdurre l’obbligatorietà del disciplinare d’incarico, come già previsto dal codice deontologico del nostro Ordine provinciale;

5. Contemplare delle agevolazioni economiche per i giova-ni, in merito all’assicurazione professionale obbligatoria, attraverso opportune convenzioni nazionali tra CNI e compagnie assicurative.

Durante il Congresso Nazionale degli Ordini Ingegneri tenu-tosi a Bari dal 7 al 9 settembre 2011, siamo intervenuti come gruppo di studio Network Commissione Giovani Ingegneri esponendo i punti sopra menzionati. L’intervento è stato accolto favorevolmente dalla platea e dal presidente del CNI, ing. Rolando, il quale si è complimentato per la qualità delle proposte. Il nostro contributo è stato inserito nella mozione congressuale approvata al termine dei lavori, prospettando quindi il coinvolgimento dei giovani ingegneri ai lavori di rifor-ma della professione. Siamo entusiasti di poter contribuire a questa riforma che, siamo fiduciosi, segnerà il futuro della nostra categoria e in particolare dei giovani ingegneri italiani.

Di seguito il testo dell’intervento. Cari Colleghi buongiorno, Sono qui oggi per portare il contributo del Network Commissione Giovani Ingegneri che in quest’occasione ho l’onore di rappresentare. Poniamo l’attenzione sull’attività dei giovani che, come già noto, costituiscono il 40% degli iscritti a livello nazionale. In quest’ultimo periodo molti sono stati gli spunti di dibattito politico e tecnico: dalla recente manovra governativa, così come è stata presentata nel testo del D.Lgs 138/2011 alla “Carta Eco etica” che è stata poc’anzi illustrata. Entrambe contengono importanti elementi di innovazione e sviluppo per noi giovani. Proprio la Carta Eco-Etica esprime principi da noi pienamente condivisi: “le generazioni presenti hanno la responsabilità di sostenere e valorizzare i giovani” da considerare l’assoluta primaria risorsa di ciascun Paese …” offrendo “condizioni per la loro crescita intellettuale e spirituale e per quella culturale e professionale nonché per una vera e realistica prospettiva di stabilità economica e sociale”Ma per guardare lontano dobbiamo prima di tutto conoscere la situazione attuale: A tal fine proponiamo un adeguato e continuo monitoraggio delle dinamiche occupazionali dei giovani, per garantire il rispetto delle pari opportunità e della libera concorrenza, con particolare attenzione all’indi-viduazione ed eliminazione di eventuali barriere all’ingresso. Sarebbe quindi opportuno istituire, presso il CNI, l’Osser-vatorio Nazionale Giovani Ingegneri (ONGI). La recente manovra governativa nell’articolo 5 invoca il libero accesso alle professioni, libero accesso che già attualmente caratte-rizza la nostra categoria e proprio questo aspetto costituisce un importantissimo punto di forza per gli ingegneri italiani. L’eventuale imposizione di barriere per l’ingresso al mondo professionale, di conseguenza, a nostro avviso, ostacolerebbe il progresso della professione. Tale eventuale ostacolo costituirebbe un’ulteriore difficoltà per noi, considerata anche la già delicata situazione del Paese e dell’economia globale, che ci trova, oggi, ancora più vulnerabili e precari nelle nostre prospettive professionali e di conseguenza nelle nostre vite personali. Ma da sempre le crisi sono anche momento di cambiamento, di elaborazione e di riscatto, attraverso proposte costruttive e lungimiranti. Per questo oggi siamo qui e mettiamo a disposizione umiltà, freschezza, entusiasmo, impegno serio per partecipare in maniera propositiva ai tavoli di lavoro che riguardano il pre-

56° CONGRESSO NAZIONALE ORDINI INGEGNERI D’ITALIA

IL CONTRIbUTO DEI GIOVANI INGEGNERI ALLE LIbERALIZZAZIONI

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sente ed il futuro della nostra professione. Chiediamo quindi un REALE ed IMMEDIATO coinvolgimento dei giovani sin dalle fasi di predisposizione della proposta di riforma della categoria attraverso la partecipazione di nostri rappresen-tanti ai suddetti tavoli di lavoro.Tale coinvolgimento permetterebbe un confronto diretto delle Istituzioni con il Network Commissione Giovani che ha già elaborato delle proposte che troverete raccolte in un docu-mento a disposizione di tutti i partecipanti all’ingresso della sala. Una prima proposta riguarda la necessità di dare sostegno formativo ed economico nella complessa fase di inse-rimento nel mondo professionale: Nello specifico, atteso che i giovani condividono la necessità di prevedere un costante aggiornamento professionale, al fine anche di una sempre maggiore qualità delle prestazioni, evidenziamo, allo stesso tempo, il serio problema della difficoltà per i giovani a soste-nere i costi di detta formazione, soprattutto in fase di avvio alla professione. Occorre, pertanto, utilizzare tutti i canali a disposizione e le opportunità di finanziamento.Auspichiamo altresì un significativo sostegno ai giovani attraverso agevolazioni economiche sul costo di un’eventuale formazione obbligatoria, da tenersi all’interno degli Ordini, almeno per i primi tre anni di iscrizione. Tale percorso for-mativo potrebbe essere attuato anche attraverso l’istituzione di un Fondo per la Formazione, opportunamente attivato a sostegno dei giovani, prevedendo una apposita voce all’inter-no dei bilanci degli Ordini. Proponiamo inoltre l’attivazione di convenzioni nazionali tra CNI e compagnie di assicurazio-ne per l’individuazione di ulteriori agevolazioni.Proprio in riferimento alla qualità della prestazione ed alla imprescindibile congruità del relativo compenso, riteniamo opportuno introdurre l’obbligatorietà del disciplinare d’inca-rico, come parte integrante del contratto di incarico previsto per legge, in modo da mettere in relazione il contenuto della prestazione professionale con il costo della prestazione stessa, prevedendo altresì opportuni standard prestazionali mini-mi. Tutto ciò a favore di una maggior tutela per gli ingegneri, in particolare dei giovani appartenenti alla categoria, ma anche a garanzia degli utenti e della collettività. Nell’ottica della tutela della nostra professione, occorre inoltre, una seria ed approfondita riflessione sull’opportunità di introdurre il tirocinio obbligatorio, considerato il delicato momento storico per la categoria e per il Paese. A torto o a ragione, infatti, anche il tirocinio viene fatto passare come barriera all’accesso

alla professione; Ribadendo che i Giovani si dichiarano fermamente contrari a tale istituzione obbligatoria, qualora venisse imposto tale vincolo per l’accesso alla professione, chiediamo vengano rispettate le seguenti condizioni:- Dovrà avere una durata massima di un anno con la

possibilità, a seguito di opportune convenzioni nazionali, di svolgere una parte di esso durante il percorso formativo universitario;

- In caso di introduzione del tirocinio obbligatorio esso andrebbe visto, in un’ottica di rivisitazione anche dell’esa-me di Stato;

- Ideazione di un vero e proprio contratto da sottoscrivere all’atto dell’avvio del tirocinio che riporti almeno i contenu-ti dell’attività, l’orario previsto e l’equo compenso che dovrà essere stabilito secondo parametri individuati a livello nazionale;

- Per una maggiore efficacia del tirocinio è necessario proce-dere ad un reale e costante monitoraggio e controllo delle attività svolte, sia a livello locale, che nazionale;

Riteniamo infine importante modificare l’attuale impostazio-ne dell’Esame di Stato affinchè diventi maggiormente profes-sionalizzante e non meramente considerato come ennesimo esame universitario post laurea; La sintesi che oggi vi abbiamo esposto riporta alcuni impor-tanti spunti che potrebbero essere sviluppati insieme, costi-tuendo opportuni tavoli di lavoro sul tema della riforma delle professioni. Ribadiamo l’importanza di un nostro coinvolgi-mento, attraverso rappresentanti del Network Commissione Giovani, per meglio inquadrare la situazione attuale ed indi-viduare la miglior strategia di valorizzazione della nostra professione, anche nella logica di una maggiore tutela della collettività. Ringraziamo tutti i colleghi per l’attenzione, con l’auspicio di incontrarci presto e continuare a lavorare per un futuro ed un Paese migliore.”

Mauro Volontè

INCONTRI, VISITE ED EVENTI ORGANIZZATI DAL GRUPPO GIOVANILuglio 2011Festa d’estate Coordinamento Gruppo Giovani “Giovani sotto le stelle” presso Casta Diva di Blevio.

Partecipazione al 1° Quadrangolare di Calcio organizzato da Gruppo Giovani ANCE.

Gruppo Giovani Ingegneri 1° classificati.

Settembre 2011Visita al Cantiere Mose di Venezia in collaborazione con la Commissione Civili.

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1. GENERALITÁ

SISTEMI DI GENERAZIONE DI CALORE PER LE CIVILI AbITAZIONI:INDICAZIONI PRELIMINARI DI PRESTAZIONI E COSTI

Oggi il mercato offre una vasta gamma di prodotti per la gene-razione di energia termica ai fini del riscaldamento e produ-zione di acqua calda sanitaria nelle unità abitative.Tale presentazione ha lo scopo di analizzare le varie soluzioni, studiandone l’aspetto tecnicoeconomico ed ambientale.

Le nuove tecnologie sono indubbiamente il traino per il miglio-ramento dell’efficienza nel settore impiantistico, ma suscitano anche dubbi e perplessità all’interno della popolazione.Di seguito è stata stilata una trattazione con lo scopo di sfatare miti e dicerie, fornendo alcune cifre significative.

2. ANALISI TECNICO ECONOMICAÈ fondamentale un’attenta analisi dei combustibili convenzionali che attualmente vengono impiegati per il riscaldamento e la produzione dell’acqua calda sanitaria.In Tabella 1 sono riportati i costi e il P.C.I. delle fonti fossili oggi impiegate.

Costo P.C.I. Costo EnergiaGas metano 0,730 €/m3 10,0 kWh/m3 0,073 €/kWh

Biomassa 0,134 €/kg 2,9 kWh/kg 0,046 €/kWh

Gasolio 1,095 €/l 11,9 kWh/l 0,092 €/kWh

Pellets 0,270 €/kg 5,2 kWh/kg 0,052 €/kWh

Tabella 1 – Costi combustibili e P.C.I.

P.C.I. : Potere calorifico inferiore (Rappresenta la quantità di calore liberata durante la combustione completa di un combustibile, senza considerare il calore di evaporazione del vapore acqueo)

Tali combustibili possono essere sfruttati con i metodi riportati in Tabella 2, nella quale sono indicati anche i rendimenti dei vari tipi di generatore.

Sistemi di generazione RendimentoGas metano Caldaia a condensazione a gas metano 95 %

Gasolio Caldaia a gasolio 90 %

Biomassa Caminetto domestico aperto 20 %

Caminetto domestico ventilato 40 %

Caldaia a biomassa 85 %

Stufa a legna 70 %

Caldaia a pellets 90 %

Tabella 2 – Sistemi di generazione e rendimento

Il rendimento è definibile come l’elemento principe per l’analisi dell’efficienza energetica del sistema di genera-zione del calore. Identifica, infatti, la percentuale di potenza termica erogabile dal sistema rispetto all’energia primaria (rap-presentata dal combustibile fossile impiegato) consumata dallo stesso.

Risulta evidente che il metodo più efficiente energetica-mente è la classica caldaia a condensazione a gas metano.

Rendimenti discreti sono dati dai generatori di calore alimentati a combustibile liquido (gasolio), pellets e dalle caldaie a biomassa.Sistemi inefficienti, sono rappresentati dai caminetti domestici aperti a ventilazione naturale e da quelli a ven-tilazione meccanica.

Dal costo dei combustibili e dal rendimento del sistema di generazione di calore è possibile risalire al costo specifico dell’energia termica utile (Costo kWh prodotto).

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Dall’analisi svolta e dai risultati riportati appare evidente che i sistemi di generazione più convenienti economicamente, senza considerare i costi di manutenzione e l’investimento iniziale sono le caldaie a biomassa, stufe a legna e pellets.Di costo anch’esso abbastanza competitivo risulta essere il kWh prodotto da caldaia a gas metano a condensazione (0,08 €/kWh); mentre la produzione di energia termica tramite caldaia a gasolio e caminetti domestici non appare economi-camente conveniente.Per una panoramica completa,inoltre, è fondamentale indivi-duare il costo specifico del kWh prodotto tramite metodi che adottano come fonte primaria l’energia elettrica.La soluzione regina, che rientra in questa tipologia è la pompa

Sistema di generazione Costo kWh prodotto Caldaia a condensazione a gas metano 0,08 €/kWh

Caldaia a gasolio 0,10 €/kWh

Caminetto domestico aperto 0,23 €/kWh

Caminetto domestico ventilato 0,11 €/kWh

Caldaia a biomassa 0,05 €/kWh Energia rinnovabile

Stufa a legna 0,05 €/kWh Energia rinnovabile

Caldaia a pellets 0,06 €/kWh Energia rinnovabile

Tabella 3 – Costi produzione Energia Termica da sistemi alimentati con combustibili fossili

di calore elettrica. Tale tecnica impiantistica negli ultimi anni è sempre più impiegata da progettisti ed installatori; grazie anche all’evoluzione tecnologica di questo tipo di unità.Rispetto ai metodi convenzionali presenta come vantaggio principale il fatto di non richiedere l’utilizzo diretto di com-bustibile fossile.Considerando il costo medio dell’Energia Elettrica in Italia verso clienti privati (0,18 €/kWh) ed in base ai rendimenti dei vari tipi di unità facenti parte di tale categoria, è individuabile il costo del kWh termico prodotto con tali sistemi.

In Tabella 4 sono riportate le soluzioni impiantistiche adot-tabili alimentati a Energia Elettrica e i loro rispettivi S.C.O.P.

Sistema di generazione S.C.O.P. Stufetta Elettrica (Effetto Joule) 1

Pompa di calore aria-acqua 2,5

Pompa di calore acqua-acqua 4

Pompa di calore geotermica 5

Tabella 4 – Soluzioni impiantistiche alimentati a Energia Elettrica e S.C.O.P.

S.C.O.P. : Coefficiente di Prestazione medio stagionale(Rapporto medio stagionale tra energia fornita ed energia elettrica consumata)

Dal costo medio dell’Energia Elettrica e dal S.C.O.P. del sistema di generazione è possibile risalire al costo specifico dell’energia termica utile (Costo kWh prodotto).

Sistema di generazione Costo kWh prodotto Stufetta Elettrica (Effetto Joule) 0,180 €/kWh

Pompa di calore aria-acqua 0,072 €/kWh

Pompa di calore acqua-acqua 0,050 €/kWh

Pompa di calore geotermica 0,040 €/kWh

Tabella 5 – Costi produzione Energia Termica da sistemi alimentati a Energia Elettrica

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Dalle tabelle sopra riportate appare evidente l’assoluta non convenienza energetica ed economica nell’utilizzo delle stufette elettriche domestiche per il riscaldamento degli ambienti. Netta competitività economica, dovuta alla loro efficienza, risulta perseguita con l’impiego delle pompe di calore. Appare, inoltre, evidente che il minor costo del kWh termico è perseguito tramite la tecnica della geotermia (energia dal terreno).I risultati ottenuti presentano significativo valore, tramite cui è individuabile l’efficienza energetica e la convenienza economica nell’impiego dell’una o l’altra tecnologia.Tale trattazione risulta però completa solo analizzando anche i costi di investimento, per la realizzazione di tali impianti ed i costi operativi (rappresentati dal consumo di combustibile o Energia Elettrica durante la vita utile dell’unità).

A tale scopo, a seguire, è studiata una situazione tipo; di cui si analizzeranno le spese d’investimento e operative per ogni soluzione tecnica proposta. Considerando come campione una nuova abitazione in classe energetica B, avente una superficie di circa 100 mq, il suo fabbisogno energetico annuo di energia termica utile per il riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria è di circa 12.000 kWht; con carico di picco di circa 22 kW (dovuto alla produzione di acqua calda sanitaria).In Tabella 6 sono rappresentati i costi d’investimento per le varie soluzioni descritte riferiti all’abitazione campione (le cifre riportate considerano le spese di fornitura e messa in opera del sistema di generazione; sono esclusi i costi delle reti di distribuzione impiantistiche e dei terminali di emissione)

Sistema di generazione Costi investimento (w) Caldaia a condensazione a gas metano 5500

Caldaia a gasolio 6500

Caldaia a biomassa 8000

Caldaia a pellets 8000

Pompa di calore aria-acqua 6800

Pompa di calore acqua-acqua (geotermica) 15000

Considerando, inoltre, una vita utile del generatore di calore pari a 20 anni è fondamentalel’individuazione dei costi operativi e totale.

Sistema di generazione Costi investimento (w) Costi Operativi (w) Costo Totale (w)Caldaia a condensazione a gas metano 5500 19413 24913

Caldaia a gasolio 6500 27354 33854

Caldaia a biomassa 8000 15189 23189

Caldaia a pellets 8000 15319 23319

Pompa di calore aria-acqua 6800 17280 24080

Pompa di calore acqua-acqua (geotermica) 15000 8640 23640

Dalla studio svolto risulta che la soluzione più efficiente eco-nomicamente è l’impiego della caldaia a biomassa e pellets .Le Pompe di Calore geotermiche e ad aria-acqua si presentano anch’esse competitive. Risultati buoni sono offerti, infine, dall’utilizzo della caldaia a condensazione a gas metano, pur presentando maggiori costi di gestione. Non appare invece vantaggioso l’impiego delle caldaie a gasolio.È necessario, comunque, precisare che questo studio è indica-tivo. Ogni caso specifico deve essere studiato ad ‘hoc’ .

i risultati riportati possono essere infatti influenzati da diversi fattori, fra cui:• Disponibilità del combustibile• Variazioni di costo del combustibile• Condizioni climatiche locali• Prezzo di acquisto dell’Energia Elettrica• Dimensioni dell’utenza

Simone Bologni

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INARCASSA

DOMANDA D’ISCRIZIONE Effettuata oltre il 31/10 dell’anno successivo a quello nel quale si sono verificate le condizioni di iscrivibilità, comporta una sanzione del 30% dei contributi non corrisposti; se l’iscrizione avviene d’ufficio, la sanzione è del 40%; aumenta al 60% dal 1° gennaio del 5° anno successivo a quello in cui si sono verificate le condizioni d’iscrivibilità.

COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE L'omissione, il ritardo oltre il 31/10 e l'infedeltà della comuni-cazione non rettificata entro il termine medesimo costituiscono infrazione disciplinare. Gli Ordini, su comunicazione d’Inarcas-sa, sono tenuti a dare corso alla relativa procedura; la seconda infrazione comporta la sospensione dall'Albo fino alla regolariz-zazione. L’omissione o il ritardo della comunicazione oltre il ter-mine del 31/10 comporta una sanzione di € 100, non applicata se i contributi si pagano entro i termini previsti e non si ritardi l’invio oltre il 31/12 dell’anno nel quale la comunicazione deve essere prodotta. L’infedele comunicazione non seguita da rettifi-ca, entro il 31/10, e dal pagamento dei relativi contributi compor-ta una sanzione del 50% dei contributi evasi, oltre gli interessi, corrispondenti ai minori importi dichiarati come reddito profes-sionale e/o come volume d’affari ai competenti uffici fiscali. La sanzione non si applica se il contributo evaso è inferiore ad € 500, in tal caso sui contributi non corrisposti sono applicati solo gli interessi. Si intende infedele la comunicazione ad Inarcassa con indicato un reddito e/o un volume d’affari professionale inferiore a quello dichiarato ai competenti uffici fiscali.

PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI Il ritardo nei pagamenti dei contributi dovuti comporta, oltre gli interessi, una maggiorazione del 2% mensile, fino ad un massimo del 60% dei contributi non corrisposti nei termini.

RAVVEDIMENTO OPEROSO Riguarda le irregolarità non notificata già da Inarcassa per le seguenti sanzioni: 1. Ritardata presentazione della domanda d’iscrizione: l’’irrego-

larità è sanata con invio dichiarazione resa ai sensi di legge di possesso dei requisiti di iscrivibilità e con, entro 60 giorni dall’invio, contestuale pagamento dei contributi evasi, degli interessi e delle sanzioni (30%) ridotte del 70% (9%);

2. Omessa, ritardata o infedele dichiarazione: l’irregolarità è sanata con invio dichiarazione resa ai sensi di legge e riportante i dati corretti e con, entro 60 giorni dall’invio,

NUOVO SISTEMA SANZIONATORIO IN VIGORE DAL 20/05/2011

contestuale pagamento dei contributi evasi, degli interessi e della sanzione (50%) ridotta del 70% (15%);

3. Ritardato versamento della contribuzione: l’irregolarità è sanata con il contestuale pagamento di contributi evasi, inte-ressi e della sanzione (2% mensile) ridotta del 70% (0,60% mensile fino ad un max del 18%).

Gli importi possono rateizzarsi su istanza con modalità delibera-te dal CdA e accettazione del debito intero. Il non rispetto della rateazione e l’omesso versamento di almeno 3 rate, inficiano il ravvedimento ed Inarcassa procede d’ufficio al recupero dell’in-tero debito con l’applicazione delle sanzioni in misura intera.

ACCERTAMENTO CON ADESIONE Irregolarità notificate da Inarcassa. Istanza da prodursi entro 30 giorni dalla notifica dell’accertamento. Le sole sanzioni per le violazioni che hanno dato luogo allo stesso, sono ridotte con le seguenti modalità: a) iscrizione d’ufficio o domanda ritardata, sanzioni (30, 40 e

60%) ridotte del 30% (21, 28 e 42%); b) omessa o ritardata dichiarazione, sanzione (50%) ridotta

del 30% (35%); c) infedele dichiarazione, sanzione (50%) ridotta del 30% (35%); d) omesso versamento contributi, sanzione (2% mensile)

ridotta del 30% (1,4% mensile fino ad un max del 42%). La definizione dell’accertamento con adesione si perfeziona presentando istanza entro 30 giorni dalla data del provvedi-mento e pagando entro i 30 giorni successivi. Se nell’ultimo decennio, ovvero dall’iscrizione se inferiore al decennio, l’as-sociato non ha commesso infrazioni, le sanzioni ai punti b) c) e d) sono ridotte, per la sola prima volta, del 70% anziché del 30%. Gli importi possono rateizzarsi su istanza con modalità deliberate dal CdA e accettazione del debito intero.

CREDITORE APPARENTE Qualora l’associato dimostri (versamenti e certificazione) di avere erroneamente denunciato, in buona fede, i redditi professionali e versato la contribuzione ad altro Ente di previdenza, non si appli-cano le sanzioni al ritardo della domanda d’iscrizione, all’omessa comunicazione obbligatoria e all’omesso versamento dei contribu-ti e, in accordo con il professionista, si procede al trasferimento dei contributi erroneamente versati all’altro Ente, cosiddetto Creditore apparente. Se la contribuzione dovuta ad Inarcassa è superiore a quella versata al Creditore apparente, l’associato integrerà i maggiori contributi e gli interessi ma senza sanzioni.

a cura del nodo periferico Inarcassa

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INARCOMMUNITy

Chi non ha mai avuto un’idea nella vita? Chi non ha mai pensato a una cosa che, attuata, avrebbe reso il lavoro più facile, o più efficiente, o più gratificante? A tutti, penso, è successo. Ma chi poi ha provato a mettere in pratica l’idea e renderla reale, o anche solo ha pensato di farlo, si è trovato davanti difficoltà di ogni genere: ostacoli di varia natura che, in qualche caso, hanno bloccato tutto. Peccato.

Pensate ora di poter condividere la vostra idea con colle-ghi di tutta Italia: persone che magari hanno avuto un’idea simile, o anche solo che vedono la vostra e la trovano interessante, utile, vi si appassionano. Pensate di poter fare questo in uno spazio pubblico ma protetto, e di potervi confrontare con loro: ciascuno vi dice cosa ne pensa, ne discute e collabora con voi, vi mostra i punti deboli della vostra idea o i possibili modi per superare quegli ostacoli che rischiano di bloccarvi... e insieme a loro formate una squadra di professionisti che lavora per realizzare l’idea.

Pensate anche di avere il supporto di un incubatore di impresa. Sì, proprio quelle strutture che di solito aiutano gli spin-off delle aziende e le start-up universitarie a cre-scere, ma che sono poco attente ai professionisti. Pensate che decidano di dedicare attenzione alla vostra idea e alla vostra squadra, mettervi a disposizione risorse e formazio-ne, aiutarvi a trovare dei finanziatori.Se succedesse, non riprovereste ad attuare la vostra idea? Bene: potete farlo!

Da quest’estate è attivo InArCube: l'incubatore per liberi professionisti. È stato lanciato all'interno di InArCommunity (il social-professional network degli iscritti ad Inarcassa) proprio per permettere ai liberi professionisti di realizzare quelle idee e quei progetti che ci renderebbero la vita più facile, ma che da soli non riu-sciamo a costruire.

Io ho avuto la fortuna di partecipare alla fase sperimentale dello scorso anno, e l’idea ora è diventata un progetto a cui sto lavorando e che ha un nome: InArBay, una piattaforma online per lo scambio di soluzioni professionali. Abbiamo avviato una prima sperimentazione con Autodesk per migliorare la nostra conoscenza dei software di proget-

INARCUbE: L'INCUbATORE PER LIbERI PROFESSIONISTI

tazione e condividere le personalizzazioni che la nuova struttura tecnica di questi software permette a ciascun professionista di costruirsi. Il prossimo passo sarà la costruzione di una banca dati di dettagli esecutivi, dove ciascuno potrà mettere a disposizione degli altri le proprie soluzioni e accedere a quelle rese disponibili dai colleghi. Da sola non l’avrei mai fatto: non sarei riuscita a superare le difficoltà, non avrei saputo nemmeno da che parte cominciare. Il lavoro ancora da fare è tantissimo, ma

il primo passo è stato fatto. E ciò che più mi ha sorpreso, e che ogni volta continua a sorprendermi, è il grande interesse che questo progetto riscontra: nei miei colleghi, negli altri professionisti, nei partner contattati (società come Autodesk, Adobe, DEI, Il Sole 24 Ore...), nei vertici di Inarcassa, con chiunque ne parlo. Ogni volta trovo persone che si interessano, si incuriosiscono, si appassio-nano, mi danno altri spunti e altre idee, sono disposti a collaborare. È difficile a volte esprimere la propria idea: una volta fatto questo primo passo è incredibile quante collaborazioni si possono trovare, nei modi più svariati che non annullano le difficoltà, non tolgono gli ostacoli: semplicemente li rendono superabili.

L’anno scorso la sperimentazione era stata aperta a pochi progetti, circa una decina: quest’anno il supporto è dispo-nibile a chiunque voglia provarci! In autunno i nostri delegati dovranno decidere quali forme di sostegno alla professione renderci disponibili: la mia speranza è che non scelgano di rinunciare proprio a questa! Provando a sviluppare le nostre idee andremo di certo incontro a molti fallimenti, ma è l’unico modo che abbiamo per trovare strade nuove e rispondere ai nostri bisogni di professioni-sti: nessun altro li conosce meglio di noi.

InArCube è stato lanciato il 15 luglio, in un incontro di tutti gli iscritti ad Inarcommunity organizzato all’interno della mostra Stazione Futuro a Torino. Una frase, di cui non ricordo l’autore, in uno stand della mostra, mi ha col-pito molto: “Cerchiamo: qualcosa troveremo. Continuando a migliorare la candela non avremmo mai scoperto l’elet-tricità”. E allora, perché non farlo?

Lucia Alpago

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GIURISPRUDENZA

Nella prassi talvolta accade che il titolare, o socio, dell'impresa appaltatrice offra al committente di svolgere contemporanea-mente, quale ingegnere iscritto, l'incarico di progettista oltre che di direttore lavori. La proposta potrebbe trovare favorevole riscontro, soprattutto in ragione dell'evidente vantaggio che potrebbe derivarne in termine di costi. In realtà la proposta si pone in contrasto con l'art. 3 della L. 1086/1971, il quale stabilisce: “Il progettista ha la responsabilità diretta della pro-gettazione di tutte le strutture dell'opera comunque realizzate. Il direttore dei lavori e il costruttore, ciascuno per la parte di sua competenza, hanno la responsabilità della rispondenza dell'opera al progetto, dell'osservanza delle prescrizioni di esecuzione del progetto, della qualità dei materiali impiegati, nonché, per quanto riguarda gli elementi prefabbricati, della posa in opera”.Già dalla semplice lettura del dettato normativo, emerge inconfutabilmente l'incompatibilità per uno stesso soggetto di svolgere in unicum le due figure di direttore lavori e di esecu-tore materiale delle opere.Anche una recente sentenza della Corte di Cassazione civile (sez. II, 2.2.2009 n. 2562) ha confermato l'assunto.In particolare la Suprema Corte, riformando la sentenza impu-gnata, ha chiarito in punto: “La corte territoriale, con motiva-zione inadeguata e illogica, ha in maniera apodittica affer-mato la qualità di direttore dei lavori del titolare dell'impresa appaltatrice sulla base di un'erronea interpretazione degli elementi menzionati ed omettendo di considerare la posizione di evidente incompatibilità dell'appaltatore stesso a svolgere l'incarico in questione, atteso che il direttore dei lavori è un rappresentante del committente preposto a sorvegliare l'esatta esecuzione delle opere da parte dell'appaltatore”. Infatti il direttore lavori è definito un ausiliario del committente e ne assume la rappresentanza in un ambito strettamente tecnico.Rientrano nelle obbligazioni del direttore lavori:• l'accertamento delle conformità sia della progressiva realiz-

zazione dell'opera al progetto, sia delle modalità di esecu-zione al capitolato e/o alle regole della tecnica;

• l'adozione di tutti i necessari accorgimenti tecnici volti a garantire la buona realizzazione dell'opera e la segnalazio-ne all'appaltatore di tutte le anomalie verificatesi in corso d'opera.

In particolare l'attività del direttore lavori si concreta nell'alta vigilanza delle opere che, pur non richiedendo la presenza continua e giornaliera in cantiere, comporta il controllo della

realizzazione nelle sue varie fasi. È pertanto obbligo del pro-fessionista verificare, attraverso visite periodiche e contatti diretti con l'impresa appaltatrice, che siano state rispettate le regole dell'arte e la corrispondenza dei materiali impiegati. Inoltre il direttore lavori deve liquidare la contabilità sempre nell'interesse del committente. Evidentemente ogni attività del direttore lavori deve essere strettamente legata ad un contratto di mandato concluso nell'esclusivo interesse del committente. Ne deriva che un ingegnere iscritto, quale socio o titolare dell'impresa esecutrice di un appalto, non deve pro-porre alla committenza di svolgere il ruolo di direttore lavori, oltre che di progettista, pena la violazione di legge.Tale comportamento può comportare anche la violazione del codice deontologico. L'art. 1.4 delle norme etiche stabilisce che: “L'ingegnere adempie agli impegni assunti con cura e diligenza, non svolge prestazioni professionali in condizioni di incompatibilità con il proprio stato giuridico, né quando il proprio interesse o quello del committente siano in contrasto con i suoi doveri professionali”. In realtà l'incompatibilità è proprio ciò che emerge dalla disposizione normativa, come chiaramente dichiarato nella sentenza sopra citata. Viene sancita l'inconciliabilità oggettiva tra la funzione di esecutore, di direttore lavori e quella di progettista. In effetti, indipen-dentemente dalla buona fede personale, le predette funzioni sono concretamente antitetiche.Si pensi solo all'obbligazione del direttore lavori di segnalare eventuali vizi, difetti o difformità verificatesi nella fase esecu-tiva, o anche il compito di liquidazione della contabilità.L'inconciliabilità è di tutta evidenza.Inoltre l'art. 4.1 specifica che “Il rapporto con il Committente è di natura fiduciaria e deve essere improntato alla massima lealtà, chiarezza e correttezza”. La rilevanza delle norme deontologiche si aggiunge alla nor-mativa vigente. Conseguentemente le due normative devono indurre il professionista, quale tecnico dotato di una consa-pevolezza maggiore rispetto al committente, a non proporsi quale soggetto in grado di svolgere cumulativamente sia il ruolo di imprenditore edile che di direttore lavori. Ciò evi-dentemente anche in ragione della natura delle disposizioni legislative in questione che sono norme di azione e non di rela-zione, soprattutto in riferimento alle opere di c.a., e che quindi non paiono essere derogabili nemmeno contrattualmente. Mario Lavatelli

avvocato, consulente legale dell’Ordine

INCOMPATIbILITà DI INCARIChI TRA PROGETTISTA, DIRETTORE LAVORI ED ESECUTORE

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ARGOMENTI

Son Dong - Parapadiglione

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. (Costituzione della Repubblica Italiana, art. 1)

È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di una solida rendita debba essere in cerca di moglie. (Jane Austen, Pride and Prejudice, 1813)

Nonostante la chiara dichiarazione dei padri costituenti, che mai dovremmo stancarci di ringraziare, a un esame oggettivo pare chiaro che la Nazione, oggi, vive più sulla rendita che sul lavoro o, meglio, premia più la prima che il secondo, con i pessimi risultati che ogni giorno sono sotto gli occhi di ognuno di noi. È con il lavoro, infatti, che un Paese cresce, che si crea lo sviluppo, che si genera mobilità sociale e, in generale, anche ottimismo per il futuro. Con la rendita invece ci si involve, ci si chiude, si ingessano le dinamiche sociali, cresce la paura del diverso e del nuovo e non si possiede la fiducia necessaria a credere che il domani sarà migliore dell’oggi e ad attivarsi perché sia così.Adriano Celentano – che già anni fa, in una canzone, invitava tutti a lavorare – direbbe che il lavoro è rock, mentre la rendita è lenta; dato che tutti siamo rock, allora, evviva il lavoro.Purtroppo, dicevo, non è così. In nessun luogo come in Italia, infatti, il lavoro è umiliato. In primo luogo esso è umiliato fiscalmente: le aliquote IRPEF, infatti, al netto delle addizio-nali locali e dei vari contributi di solidarietà, variano dal 23% al 43%, mentre le rendite finanziarie e gli interessi di conto corrente sono tassati al 20% e gli affitti percepiti per immobili ad uso abitativo possono essere soggetti ad un’imposta secca (la cedolare) del 21%. Accade pertanto che se una persona, con il sudore della fronte e con il lavoro guadagna 10.000 € all’anno ne paga in tasse da 2.300 a 4.300, mentre se possie-de immobili che generano lo stesso reddito di locazione ne paga 2.100 e ancora se tale cifra proviene, supponiamo, da dividendi azionari, le tasse ammontano a € 2.000. E già qui mi pare che il problema si manifesti in tutta la sua chiarez-za. In Italia, piuttosto che lavorare, conviene decisamente possedere – la citazione è di Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili –, con tutto quello che di negativo ne consegue. Tra le negatività, tra l’altro, c’è pure una progressività inversa delle imposte, che tende a premiare chi è più ricco (accade spesso, infatti, che siano le persone già benestanti ad avere proventi finanziari ed immobiliari) in un modo che appare chiaramen-

PRIDE AND PREjUDICE

te sbagliato; anche se qualcuno ha provato a teorizzare, in tempi di liberalismo selvaggio, la flat tax – aliquota uguale per tutti – solo allo sceriffo di Nottingham è venuto in mente di far pagare più ai poveri che ai ricchi, generando comunque già allora conflitti sociali che sono senz’altro da evitare.

Un discorso del tutto analogo, e forse più vicino ai temi dell’in-gegneria civile, si può fare riferendosi al valore delle case che, essendo cresciuto a dismisura, ha scavato un fossato quasi incolmabile tre chi la casa ce l’ha o l’ha eredita e chi invece, giocoforza, deve comperarla. Se negli anni 60 erano sufficien-ti, supponiamo, dieci anni di lavoro medio per acquistare un certo immobile, oggi per lo stesso ne servono trenta (leggonsi trenta, ed è inquietante): ecco allora che il povero lavoro perde anche la sfida con il mattone. E attenzione che comun-que, perdi oggi e perdi domani, qualcuno rischia di arrabbiarsi – forse è successo così nel Maghreb – e qualcun altro rischia di fare la fine dello sceriffo di cui sopra.

Anche a voler essere ottimisti, ad ogni modo, una situazione come quella presente non favorisce certo chi di lavorare ha voglia, chi ha le capacità, chi vuole costruire per sé e per la società un mondo migliore, e ciò è male. Le energie si esauri-scono e gli entusiasmi si spengono, quando la rendita vince su tutto, e a perdere sono soprattutto i giovani e gli innovatori.

Penso che valga la pena riflettere su questi temi se non si vuole che un’intera generazione vada sprecata e, con essa, la Nazione regredisca sempre di più.Bisogna credere nel lavoro e nello sviluppo, chiedendo però anche ai decisori di fare la loro parte. Ogni scelta genera un qualche scontento, tanto più se tocca degli status cristallizzati, ma non decidere porta alla catastrofe, sempre che non vi si sia già giunti.

Nota: avevo deciso di chiudere per qualche tempo, con il numero scorso, i miei interventi su queste colonne, e ciò a causa del fatto che sto diventando, a mio avviso, un po’ ripetitivo. Un buon numero di incoraggiamenti e, da ultimo, le considerazioni di una coppia di amici/colleghi – grazie mille Lara&Diego! – mi hanno tuttavia convinto a proseguire, nella speranza di non annoiare troppo i lettori che hanno sempre ad ogni modo il grande potere, quando il tedio supera i limiti di guardia, di girare la pagina.

Andrea Tagliabue

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A conclusione del 55° Corso di Urbanistica tecnica “V. Columbo”, a cui hanno partecipato alcuni nostri iscritti, riporto di seguito alcuni stralci della Relazione del co-direttore prof. ing. Gianluigi Sartorio che ringrazio anche a nome del Consiglio per il suo impegno e la sua disponibilità.

Da sempre il corso di aggiornamento di Urbanistica Tecnica, che si svolge annualmente presso il Politecnico di Milano, offre ai Professionisti l’opportunità di integrare le proprie competenze tecniche con le principali discipline coinvolte nei moderni processi insediativi che ora si inten-dono governare per un futuro migliore, valutato in termini di qualità di vita, di coesione sociale e di sicurezza. Infatti la Legge Regionale n°12/2005 della Lombardia, sostituen-do a livello locale il “Piano per il Governo del Territorio” (il PGT) al “Piano Regolatore Generale” (il PRG) ed inte-grandolo con la “Valutazione Ambientale Strategica” (la VAS), ha posto le premesse essenziali per permettere ad operatori e strutture di portare risposte fortemente inno-vative alla complessità degli sviluppi degli insediamenti moderni nel territorio sia in termini di modalità che di ritmi di crescita.

In tale nuovo contesto culturale, non solo si è fortemente accentuata la necessità di praticare direttamente “sul campo e nell’applicato” un dialogo tra esperti in saperi tra loro molto distanti quali: l’ambiente, l’economia, il diritto, la tecnologia e l’estetica. Occorre inoltre riflettere sul fatto che tale processo inno-vativo e interdisciplinare sta promuovendo nuove specia-lizzazioni tecniche sia nelle architetture sia, soprattutto, nelle diverse ingegnerie: dall’idrogeologia all’energetico, fino al nucleare; dalla mobilità di terra, mare e cielo alle reti per la logistica fino alle reti per le telecomunicazioni e l’informatica; dalla conoscenza del territorio tramite rilevamento topografico alle banche dati finalizzate alle valutazioni ambientali ed estimative, fino alla gestione dei processi di governo del territorio ed al loro monitoraggio…

Per questi motivi, il 55° corso di aggiornamento in Urbanistica tecnica ha sviluppato il tema de “Il paesaggio nel Governo del territorio” ed è stato interamente dedi-cato alla formazione per esperti in tutela paesaggistico–ambientale.

Nel rinnovare i miei più sentiti ringraziamenti alla CROIL – ed in particolare al Presidente ed ai suoi Delegati – mi pare doveroso precisare che l’impegno diretto della CROIL nell’organizzazione del 55° Corso di aggiornamento ha di fatto contribuito ad innovare positivamente il corso di aggiornamento. In particolare, sono convinto che l’esito positivo del corso in occasione dell’impegno diretto della CROIL nella promozione del corso non sia una semplice coincidenza!

Basti ricordare che: • la convergenza sul tema del paesaggio è stata immedia-

ta e “senza storia”;• la presenza di ingegneri iscritti al corso è stata parti-

colarmente significativa sia in valore assoluto che in percentuale;

• le tre giornate di studio sul territorio svoltesi a Varese, Cremona e Milano si sono rivelate molto efficaci e hanno aperto più significative relazioni tra l’Università e gli Ordini provinciali.

Certamente è stato un contributo positivo anche il fatto che il 55° Corso sia stato promosso quasi in coincidenza con la scelta della Regione Lombardia di costituire un Assessorato nuovo dedicato ai “Sistemi verdi e paesaggio”.

Franco Gerosa

55° CORSO DI URbANISTICA POLITECNICO DI MILANO

UN SUCCESSO ChE SI RINNOVA IN SINERGIA CON LA CROIL

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Como ha voluto celebrare i Mantero

Gianni ed enrico, padre e figlio,

il primo ingegnere, il secondo architetto,

che per oltre cento anni

hanno progettato e costruito in Como,

contribuendo alla definizione

delle caratteristiche della città,

come la vediamo oggi,

con una bella mostra

che ha avuto luogo

nella primavera 2011

nella prestigiosa sede di S. Francesco.

La mostra è stata accompagnata

da uno splendido catalogo

e da eventi collaterali

(conferenze, concerti, esposizione

di opere pittoriche contemporanee

ispirate alle architetture dei Mantero).

Gianni Mantero

Gianni Mantero, formatosi all’inizio del ’900 a Milano, partecipa alla prima guerra mondiale e, impri-gionato in Ungheria, viene a contatto con ingegneri austriaci, tedeschi, polacchi che lo interfacciano con la cultura mitteleuropea. Rientrato in Italia si laurea al Politecnico di Milano ed inizia a lavorare a Como. Tra le sue prime opere (1929) l’edificio per i Magazzini Mantovani, uno dei primi esempi di “grande magazzino” in città, dove dà una sua interpretazione del pensiero di Adolf Loos. L’edificio è situato nella parte monumentale di Como, tra la piazza del Duomo e il lago, lungo la via Plinio, arteria principale di penetrazione in città dal lago. È caratterizzato dalla posizione d’angolo a cui si adegua la vetrata in curva; dalla netta separazione tra i piani inferiori (terra e ammezzato) a destinazione commerciale ed i piani superiori, residenziali, realiz-zata con aggetti continui che spezzano la facciata in due zone; dall’essenzialità del piano commercia-le, scandito dai pilastri e completamente vetrato. Grande innovazione nell’interno, con la prima scala mobile installata in città, spazi commerciali aperti, passaggio “porticato” interno. In questo periodo entra in contatto con il gruppo del Razionalisti comaschi, architetti, pittori, artisti, e nasce la grande amicizia e collaborazione con Terragni e Lingeri.

Enrico Mantero - Foto Paolo Rosselli

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La successiva produzione architettonica lascia alcu-ne pietre miliari che caratterizzano il paesaggio comasco: del 1931 la sede della Canottieri Lario, sul lungolago che collega il monumento ai caduti con l’hangar, dove si legge l’influenza di Walter Gropius, nel 1933 il completamento dello stadio Sinigaglia, sul lotto retrostante. Prende forma definitiva la zona sportiva a lago, rima-sta così fino ad oggi. La Canottieri Lario è un piccolo capolavoro di archi-tettura, un edificio di forma allungata che fiancheggia la riva del lago, con un corpo centrale più elevato e due ali laterali simmetriche, caratterizzato da intona-co bianco e finestre a nastro. Il capolavoro sono le scale interna ed esterna ed il trampolino a lago, oltre la vasca di voga interna alla struttura, tra le prime ad essere realizzate in Italia. La Casa del Balilla e stadio è il completamento di un preesistente insediamento sportivo progettato da Giovanni Greppi e comprendente il campo di calcio e una pista ciclistica, con una piccola tribuna coperta. Mantero progetta l’edificio frontale, che costituisce una quinta verso la città, comprenden-te palestre, piscina, locali di servizio, andando a completare la zona della città dedicata allo sport: stadio e piscina, circolo velico, Canottieri Lario, hangar per idrovolanti.L’edilizia privata, sia ville che condomini di grandi dimensioni, viene sviluppata nel corso di tutta la sua attività, lasciando segni importanti sia nella residenza di pregio che in quella economico-popolare (INA casa, Cooperativa Edificatrice) in città e negli immediati dintorni. All’inizio degli anni ’40 progetta la Casa della Madre e del Bambino, in via Italia Libera, ancora oggi utilizzata come asilo nido comunale, con spazi ampi e gradevoli, studiati sulle esigenze dei piccoli utenti. Dopo la guerra si dedica sostanzialmente all’edilizia residenziale; negli anni ’60 collabora con il figlio Enrico, nel frattempo divenuto architetto, per la progettazione del Park Hotel a Como, sito nelle vici-nanze dello Stadio Sinigaglia, e della scuola media di Albate, Como. Muore nel maggio del 1985.

Stadio Sinigaglia - Foto Nicola Belluzzi

Piscina Sinigaglia - Foto Nicola Belluzzi

Condominio San Rocco - Foto Nicola Belluzzi

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enrico Mantero, nato nel 1934, studia architettura a Milano dove si laurea nel 1960. Diviene assistente di Ernesto Rogers nel 1962; successivamente, nel 1971, Libero Docente di composizione presso il Politecnico di Milano, di cui diverrà professore ordina-rio di Composizione Architettonica nel 1981 ed infine direttore del Dipartimento di Progettazione dell’Archi-tettura dal 1982 al 1985. Durante tutta la sua carrie-ra affianca l’attività di progettista a quella di storico e studioso di architettura, pubblicando numerosi saggi, articoli, volumi ed occupandosi dell’allestimento di mostre ed eventi incentrati sul tema dell’architettura.Nella sua architettura, sempre misurata ed elegante, ritroviamo i segni della sua formazione razionalista, a contatto con il padre e il gruppo dei razionalisti comaschi, frequentati fin dall’infanzia, arricchita dalla profonda cultura e dall’attività incessante di studio e ricerca. Tra le sue prime opere spicca il già citato Park Hotel di Como, piccola torre realizzata con maestria, disallineata rispetto al viale Masia, creando un gioco di geometrie, accentuato dalla novità della facciata, realizzata con pannelli prefabbricati, quindi modulari e geometricamente “rigidi”. La progettazione ha abbracciato tutti i campi, dall’edilizia pubblica e col-lettiva (scuole, case anziani, centri sportivi) a quella residenziale privata, sia come nuovo progetto che come restauro. Molte le scuole: la scuola media di via Dei Mille a Como (1965), quella di Albate-Como (1966–75), la scuola materna ed elementare di Olgiate Comasco (CO) (1975); la scuola elementare e palestra di via Giussani a Como (1979); le scuole elementari e palestra di Cernobbio e Porlezza (CO) (1980); la scuola media e palestra di Lipomo (CO) (1980-84) la scuola professionale Enfapi di Erba (CO) (1985), la scuola elementare di Rebbio-Como (1988); quelle di Bregnano (CO) (1990), di Merone (LC) (1997), di Tavernerio (CO) (1988), di Lomazzo (CO) (1999). L’edificio di Albate viene progettato all’inizio in collaborazione col padre, da cui deriva il carattere razionalista dell’impianto, ma viene sviluppato con grande maestria dal punto di vista distributivo, cre-ando soluzioni anche oggi modernissime. L’edificio è caratterizzato da una compattezza e definizione volumetrica; dall’attenzione alle funzioni con mini-

Canottieri Lario - Foto Nicola Belluzzi

Scuola materna Olgiate Comasco - Foto Nicola Belluzzi

Canottieri Lario - Foto archivio Mantero

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mizzazione dei percorsi e possibilità di illuminazione naturale per tutti gli ambienti; dalla creazione di due corpi distinti anche se ben collegati, che ha permes-so la convivenza della scuola primaria e secondaria in un unica struttura. Il tema dell’edificio scolastico viene successivamente sviluppato ed arricchito, come dimostra il complesso di Olgiate Comasco, che viene concepito anticipando la nuova normativa scolastica allora in corso di formulazione; interessante la soluzio-ne della aule per la scuola elementare, su due livelli, per svolgimento di attività di insegnamento e labora-torio in simultanea. Tra gli edifici collettivi: la casa di riposo “Cà d’Industria” di Rebbio-Como (1974–82); l’ampliamento della residenza per anziani di Solbiate (CO) (1990–94); il progetto di una struttura protetta a Bollate (MI) (1992–96); la nuova casa di riposo di Conche-Sale Marasino (BS) (1992–99); il centro poli-funzionale di Bregnano (CO) (1996–97). La Cà d’Indu-stria viene progettata nel 1974 in collaborazione con l’ing. Arturo Bosetti; realizzata successivamente tra il ’78 e l’82, è sviluppata attorno ad una corte interna, con ampia possibilità di fruizione da parte degli ospiti degli spazi esterni, anche qui anticipando le nuove nor-mative e teorie mediche per gli anziani. È tutelata dalla Soprintendenza Architettonica per le sue facciate; nell’impostazione dell’edificio si legge l’influenza di Le Corbusier, in particolare il riferimento al convento della Tourette. Si dedica anche all’edilizia residenziale; ricor-diamo in particolare un piccolo capolavoro, la casa sul Bosforo, progetto non realizzato ma assolutamente degno di nota. La pianta triangolare, l’ampio spazio aperto interno, la scala inserita come gioco geometri-co, l’originalità distributiva degli interni fanno di questo piccolo edificio una specie di manifesto della sua capacità compositiva e creativa. Si spegne nel 2001 a 67 anni, lasciandoci in eredità la testimonianza di un’attività professionale intensa e coerente, arricchita dalla sua attività di docente e studioso.

Luisella Garlati

Plastico del progetto di casa sul Bosforo

Pia casa di Rebbio

Scuole Medie di Lipomo

L’articolo è tratto dal catalogo della mostra MANTERO. CENTO ANNI DI ARCHITETTURA a cura di Jessica Anais Savoia edizione Nodo Libri, Como.

Il catalogo è disponibile presso l’Associazione Culturale Erodoto - Via Dante Alighieri, 133 - 22100 Como (Italy)www.erodoto.org - [email protected] - tel +39 031 2494446 - fax +39 031 40398037

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Da giugno a novembre Venezia si anima e diventa un’esposizio-ne d’arte viva e continua. All’inizio di giugno il vernissage della 54esima Biennale d’arte riempie la città di artisti, giornalisti, galleristi e collezionisti provenienti da tutto il mondo. Non solo Biennale in senso stretto, ma moltissimi eventi collaterali, collegati o meno con la Biennale stessa, aprono ai visitatori palazzi, cortili, zone segrete di Venezia: tutto il “nuovo” dell’arte internazionale unito a rassegne di artisti famosi, performance, dibattiti, laboratori, eventi. Per tutta l’estate poi continua il giro ininter-rotto di cultori dell’arte contemporanea e turisti, che visitano Venezia e incappano nelle menifestazioni artistiche, restando-ne, talvolta loro malgrado, coinvolti.La curatrice di questa rassegna è Bice Curiger, zurighese, curatrice alla Kunsthaus di Zurigo, uno dei più importanti musei di arte contemporanea, studiosa, docente, autrice di molti saggi, curatrice di numerose mostre. Commenta così il titolo scelto per la rassegna: “ILLUMInazioni si incentra sulla luce, un tema classico nell’arte strettamente legato a Venezia. Al contempo, mettendo in rilievo il finto suffisso nazioni, il titolo sottolinea il rimando alla situazione particolare della Biennale di Venezia con i suoi padiglioni nazionali.”Come esempio nell’uso della luce nella pittura la Curiger ha voluto esporre tre grandi opere del Tintoretto, la cui arte è vista come “anticlassica”, dotata di un’energia che lo affianca all’arte contemporanea. Uno spunto estremamente interessante è l’idea di realizzare alcuni parapadiglioni affidati a quattro artisti, Son Dong, Monika Sosnowska, Oscar Tuazon e Franz West, dove inserire le opere di altri, creando dei contenitori architettonici: anco-ra una volta arte e architettura si incontrano e si fondono. L’ultima Biennale di architettura sconfinava spesso nel mondo dell’arte, con installazioni ed eventi che coinvolgevano la sen-sorialità del visitatore; questa Biennale d’arte ha molti spunti che la collegano al mondo dell’architettura, dimostrando come il confine tra le varie arti sia in effetti molto evanescente.Son Dong crea un ambiente che risale alla sua infanzia: una casa realizzata con frontali di vecchi armadi di inizio '900 con specchi e ante apribili che consentono di girare nel labirinto realizzato dall’artista; Franz West ricrea la cucina della sua casa di Vienna, dove le opere dei suoi amici artisti, lì solita-mente esposte, vengono appese ai muri esterni, all’interno invece la proiezione Dream Villa di Dayanita Sing.Architettura anche in alcuni padiglioni nazionali: la Bulgaria

presenta le splendide sculture di Pavel Koychev, tra cui i “modellini” di case (House I, House II, House III); la Cina ricrea un ambiente “interno” fumoso, suggestivo, cosparso di vasi di disparate dimensioni, che richiamano l’ambiente dome-stico visto in chiave onirica; l’Olanda, con la grande costru-zione che occupa tutto il padiglione, fondendosi con la sua architettura, vuole rappresentare la portata sociale dell’arte.Il percorso nell’Arsenale è interessante e coinvolgente: ci accoglie il parapadiglione di Son Dong, poi il gigantesco “drago” appeso, proiettato in pianta, raffigurato schematica-mente sulle pareti, gli arazzi dagli splendidi colori di Giulia Piscitelli, le piattaforme di Monica Bonvicini, altro elemento architettonico, ispirate alle scale della Presentazione della Vergine del Tintoretto, l’opera di James Turrel, fatta di luce colorata, la scenografica ricostruzione in cera di Urs Fisher del Ratto delle Sabine del Giambologna, con l’uomo che l’osserva, opera accesa come una candela all’inaugurazione, che si consuma lentamente nel corso dell’esposizione, fino

ILLUMINAZIONI54. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE

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all’annientamento. Luce come protagonista, luce e umanità, luce e collettivo: una Biennale interessante, ricca di stimoli.Il Padiglione Italia, curato da Sgarbi, ha voluto raccogliere di tutto e di più, affastellando letteralmente opere differenti occupando tutti gli spazi fino a saturarli; certo non mancano opere interessanti, ma il criterio espositivo lascia parecchie perplessità.Per Venezia è tutto un fiorire di manifestazioni ed esposizioni: gli eventi collaterali della Biennale, oltre iniziative spontanee di musei, singoli artisti, un panorama variegato e vivacissimo.Proprio di fronte all’ingresso dell’Arsenale la curiosa Frog-topia del preformer cinese Frog King, un tumulto di oggetti, colori, musica che ha come simbolo la rana.A Cà Pesaro vi è una splendida rassegna delle opere di Pier Paolo Calzolari, che permette di percorrere l’evoluzione dell’artista, dai lievi tracciati luminosi alle strutture ghiaccian-ti, dalle opere con i metronomi al candore della pasta di sale e il nero dei sali combusti.Anselm Kiefer dialoga con le opere di Emilio Vedova al Magazzino del Sale, Marisa Merzè alla Fondazione Querini Stampalia. La Fondazione Prada ha inaugurato la nuova sede espositiva, palazzo Corner, sul Canal Grande, con una selezio-ne delle sue opere; in piazza San Marco, al Museo Correr si può visitare una retrospettiva su Julian Schnabel; la Collezione Peggy Guggenheim dedica i suoi spazi a Ileana Sonnabend, collezionista e gallerista, promotrice delle nuove avanguardie del dopoguerra, con 60 opere sull’Italia vista da artisti italiani e stranieri. Il museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi della Storia del Tessuto e del Costume – ospita una mostra particolare, Miniarttextil, una rassegna annuale d’arte che ormai da un ventennio propone il meglio della Textile Art o Fiber Art, nata a Como da un’idea di Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro, fondatori dell’associazione ArteArte. In mostra 54 minitessili ispirati al tema Un giorno di felicità, concorso tenuto nel 2010, oltre a sette installazioni di grandi dimensioni, tra cui spiccano gli splendidi Tappeti di preghiera di Gabriella Crisci.

Luisella Garlati

Heather Collins - Olive Tree Giulia Piscitelli - Progetto Spica

Padiglione cinese

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Webciety è una nuova parola che unisce World Wide Web e society, dall'idea originaria di interconnettere le reti per scambiare informazioni siamo passati all'era in cui Internet influenza profondamente tutti gli ambiti della nostra vita.

WEB E SOCIETàImplicito nel termine webciety è il concetto che il Web sia un elemento essenziale del mondo di oggi. Più di 1,5 miliardi di persone sono online; l’uso della rete fa parte della loro vita quotidiana; ogni giorno vediamo nuove applicazioni, nuovi pro-grammi, nuovi contenuti, ed è sorprendente pensare che sono passati solo una ventina di anni da quando Tim Berners-Lee e il suo team concepirono il World Wide Web al CERN. Nelle nostre case connesse sempre più dispositivi fissi e mobili sono online e i servizi di streaming consentono l'accesso alle nostre foto, musi-ca, filmati e documenti ovunque vogliamo: su client streaming, sui televisori, sulle console dei videogiochi o sui netbooks. «Teniamoci in contatto»: una frase che dieci anni fa aveva un effetto completamente diverso rispetto a oggi, ora instant messaging, wiki, blog e reti sociali come Facebook e Twitter hanno potenziato non solo la comunicazione privata, ma anche i processi aziendali per una più intensa collaborazione tra i lavoratori nell’Impresa 2.0. L’e-Learning cresce e comprende una serie di corsi podcast, forum e blog. Diversi tipi di apprendimento: in presenza, onli-ne in tempo reale e differiti, fruibili a richiesta (on demand), costituiscono il blended learning, che facilita la formazione continua mediante l’incontro virtuale tra alunni e formatori.Dal 2009 YouTube ha lanciato il canale per l’ istruzione YouTube Edu, dedicato esclusivamente a video di scuole e università compresi Stanford, MIT, Harvard, Yale e la prima università a iscriversi a YouTube: UC Berkeley. Vengono pro-posti video promozionali, tour dei campus, ma soprattutto lezioni in presa diretta in aula. Da parte dei navigatori vi è grande richiesta per tutti i tipi di conferenze online, come mostrato dalla popolarità di siti come TED.com (Technology Entertainment & Design) che trasmette colloqui di innovatori nel campo della tecnologia, dell'intrattenimento e del design. I fruitori di queste iniziative virtuali costituiscono una comunità globale, ma si ritrovano in occasioni reali e locali. Nello spirito di divulgare “le idee che meritano di essere diffuse” TED ha lanciato il programma TEDx: si tratta di eventi organizzati in modo indipendente, che si propongono di riunire persone

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per condividere una esperienza simile a quella che si vive con TED. In Italia il primo TEDx è stato realizzato a Como, nel 2009; il 5 novembre 2011 è atteso il terzo TEDxLakeComo. http://www.tedxlakecomo.com/

L’e-Recruitment aiuta le aziende a trovare giovani talenti. Nonostante il rallentamento della crescita economica, il mercato del lavoro sta già sperimentando l'impatto del cam-biamento demografico: persone qualificate scarseggiano in un certo numero di settori. Le aziende che effettuano il reclu-tamento su Internet hanno una migliore possibilità di trovare le persone giuste. Le comunità online sono un veicolo per la realizzazione di nuovi contatti sociali; i blog aziendali e servizi di microblogging forniscono ottimi risultati per le imprese orientate al futuro. Un pioniere in questo campo è stato senz’altro Twitter, la cui piattaforma può essere utilizzata per inviare fino a 140 caratteri tramite messaggi di testo, instant messenger, e-mail; il servizio è gratuito, utilizzando un browser Web o un client Twitter. La rete è uno strumento fondamentale per le piccole e nuove imprese: in un momento in cui molte multinazionali scoprono che le dimensioni non sono più una garanzia di successo, nulla meglio del web aiuta le aziende a competere senza il bisogno di fare grandi investimenti in infrastrutture e attrezzature. Marketing non significa più costose campagne stampa e ingag-gio di registi professionisti per rendere spettacolari gli annunci (per non parlare del costo degli spot in TV). Strategie di web marketing, a partire dall’umile e-mail, permettono di produrre messaggi mirati a costi contenuti.

Ai confini della webciety, il concetto di Internet e l’accesso alla rete sono ancora, in molti paesi, assolutamente ignoti. Nel sud-est asiatico, a fianco di metropoli industriali e tecnologica-mente avanzate vi sono ancora enormi aree tecnologicamente e informaticamente arretrate. Nel 2009 e nel 2010 il Magic Bus di Google ha girato nelle zone più periferiche dell’India, nel quadro del progetto Internet Bus Project, per istruire le persone, mediante l’esperienza diretta, su ciò che è Internet e come può essere utile per la loro vita. Anche nel Rwanda, piccolo paese dalla storia tormentata, ci sono già due Internet bus in azione per superare il divario digitale raggiungendo i villaggi più remoti. I bus sono aperti dalle 8 alle 18; all’interno ci sono 20 postazioni, stampante, connessione alla Rete e schermo per proiezioni, corsi gratuiti di alfabetizzazione informatica per i visitatori.

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ITALIANI NELLA RETEIl concetto di webciety presuppone che la maggior parte delle persone sia in grado di accedere alla rete, ma in realtà chi sono gli utenti e cosa contraddistingue il loro comportamento sul Web in base all’età, alla condizione familiare, al luogo di residenza?Dal rapporto Audiweb Trends di marzo 2011, realizzato da Audiweb in collaborazione con DOXA, emerge una crescita costante di tutti i principali indicatori sulla diffusione dell’on-line in Italia. Il 60,5% delle famiglie con almeno un compo-nente fino a 74 anni risulta dotato di un accesso a Internet da casa con un incremento del 10,8% rispetto a marzo 2010. Nella maggior parte dei casi, il 66%, le famiglie connesse dichiarano di disporre di un collegamento veloce tramite ADSL o fibra ottica e senza limiti di tempo. La disponibilità di un collega-mento a internet da qualsiasi luogo (casa, ufficio, studio e altri luoghi) e attraverso qualsiasi strumento è indicata dal 71,5% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni (34,4 milioni), con un incremento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2010. L’accesso a internet da cellulare/smartphone/PDA è disponibile per 7,3 milioni di individui, il 15,2% degli Italiani nella fascia considerata dalla ricerca, con un incremento del 50,5% su base annua. Tra le attività più citate: per il 50,4% navigare su inter-net, il 27,6% inviare/ricevere e-mail, il 26,6% consultare motori di ricerca, il 24,7% accedere ai social network, il 19,6% consultare itinerari/mappe. Quote comprese tra il 10% e il 19% per altre atti-vità come scaricare applicazioni, consultare il meteo, consultare siti di news, guardare video online, scaricare musica. In generale, può accedere a internet da qualsiasi luogo e strumento il 73,6% degli uomini e il 69,5% delle donne di tutte le aree geografiche d’Italia, con livelli di concentrazione simili nel Nord e nel Centro (circa 75%) ad eccezione dell’area Sud e Isole che presenta una percentuale più contenuta (65,7%). Il profilo professionale di chi dichiara di avere un accesso a internet da almeno uno dei luoghi considerati, attraverso computer o cellulare, risulta abbastanza elevato, con i più alti livelli di concentrazione tra gli imprenditori e liberi professio-nisti (97,8%), i dirigenti, quadri e docenti universitari (97,4%) e gli impiegati e insegnanti (93,8%). La diffusione dell’online, infine, raggiunge una copertura quasi totale tra gli studenti universitari (99% dei casi) e tra i laureati (97,3%).

ESISTERE NEL WEBIo@Web, io esisto nel web, è la percezione soggettiva del proprio coinvolgimento nel web. Si parla di nativi digitali

indicando coloro che sono cresciuti con il web e lo conside-rano un elemento irrinunciabile della loro vita per collegarsi, interagire e condividere con gli altri; essi sono il prototipo della prossima generazione di utenti. Non solo per i nativi, la rete è un luogo dove cerchiamo la nostra autostima attraverso il raggiungimento di autorevolezza e buona reputazione; è la statusfera dove costruiamo il nostro “marchio personale”. Ma è anche l’ambiente dove troppa informazione ci viene addosso e distrae la nostra attenzione, mentre siamo desiderosi di inter-cettare le cose che ci coinvolgono e creano nuove condizioni per promuovere noi stessi.

La prerogativa della webciety è la sensazione di una presenza sociale all’interno di un ambiente virtuale. “Io non sono solo” è quello che tutti sperimentiamo quando facciamo parte dei social network come Facebook, o di reti di comunicazione di se stessi come Twitter. Secondo Tim Berners-Lee, webciety è il web della gente, in contrapposizione con il web delle pagine che Internet è stata durante la “New Economy”.È una riunione virtuale di amici e parenti, contatti stretti e vaghi, persone con cui si va d’accordo e altre meno, tutto documentato nel grafo sociale di ciascuno. Come nel mondo fisico, che è diventato un mondo di indivi-dualità, anche nel web cerchiamo le persone che la pensano come noi per rafforzare la sfera sociale virtuale.

Essere presenti nella webciety significa entrare in una prospet-tiva di partecipazione: creare e condividere, dare e prendere, rifabbricare e utilizzare congiuntamente. La rete restituisce un "feedback positivo" che si può misurare attraverso l'auto-rità acquisita, il rispetto sociale dimostrato, il valore aggiunto liberamente da terze parti e l’intelligenza collettiva che risulta dalle persone che partecipano. Tutto avviene in tempo reale in quanto vi è sempre qualcuno sul web che sta creando qualcosa di nuovo o aggiungendo qualcosa a ciò che è già presente. Come conseguenza, il principio della condivisione e la contempora-neità sfidano i sistemi e le strutture del mondo, così come sono state conosciute e hanno funzionato per tanto tempo.In definitiva, il web è una infrastruttura decentralizzata che siamo più o meno bravi a utilizzare; non lasciare nessuno tagliato fuori dall’uso di questa infrastruttura è un dovere della società.

Floriana Beretta

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Nella scorsa estate il Museo Didattico della Seta di Como ha promosso una interessante mostra sull'artista Luigi Aimo Cerati, organizzata logisticamente in tre sedi: gli spazi del Museo della Seta, la sede dell'Ordine degli Ingegneri di Como (per iniziativa della Fondazione dell'Ordine) e la Cappella Bonoli dell'Accademia di belle arti Aldo Galli di Como.“Frottages urbani” e “legni dei marmisti” composti da Luigi Aimo Cerati sono stati collocati nella sede dell'Ordine, come visibile dalla documentazione fotografica, con un semplice ma efficace allestimento. Scrive in proposito l'ingegner Andrea Tagliabue, Consigliere della Fondazione, in “Fare arte 1” (Nodo Libri 2011: Dall'utile al bello): “mi ha molto colpito, quando ho conosciuto Aimo Cerati, la sua capacità di trasfor-mare oggetti di uso comune come le pavimentazioni stradali, i chiusini e le griglie di fognatura in vere opere d'arte; egli è riuscito, in una trasfigurazione che ha quasi del magico, a trasformare il rasoterra nel prezioso e anche, se mi è concesso, a far entrare la normale ed usuale opera ingegneristica, che generalmente appartiene alle categorie dell'utile e del razio-nale, nella categoria del bello”

Sono perfettamente d'accordo col collega Andrea Tagliabue ma mi permetto di aggiungere alcuni concetti relativi alle ulteriori possibili coniugazioni tra l'ingegneria e l'arte.Il prof. Pierluigi Tozzi, docente di geografia storica del mondo antico all'Università di Pavia, nel saggio “I luoghi degli uomini” 2004, sostiene che la civiltà di un popolo si giudica dall'inge-gneria del sottosuolo, ovvero da: reti fognarie, canalizzazioni idriche, reti energetiche e che la civiltà romana d'occidente è caduta quando non era più in grado di smaltire il refluo urba-no, dalla stessa prodotto. I “frottages urbani” di Luigi Aimo Cerati non sono, secondo quanto definito dal Tozzi, da vedersi solo come opere artisti-che ma anche come opere di conoscenza: egli ha concepito per primo la visione orizzontale della città, indagando l'am-biente urbano nei suoi aspetti ingegneristico-reconditi più che in quelli architettonico-monumentali. Il Cerati dalla dura pavimentazione ovvero dalla solida concretezza prende, con grande umiltà, possesso dello spazio pubblico, delle superfici e materiali: pavimentazioni di strade e piazze, acciottolati, lastroni, tombini, grate, piastre con scritte metalliche in rilievo e indaga pazientemente sino a captare i dettagli delle fughe delle pietre ed i segmenti dei profilati perimetrali dei chiusini. I tombini sono infatti sin dall'antichità un luogo di informa-

INGEGNERIA E ARTE: LUIGI AIMO CERATI NELLA SEDE DELL'ORDINE

zione in quanto possono indicare le coordinate del sistema urbano: la rete dell'energia elettrica, il sistema delle acque di scolo, la rete delle comunicazioni, ecc.Quale è la tecnica del Cerati? Egli pone le tele sullo spazio pubblico ed esegue il frottage con pezzetti di moquette intrisi di colori ad olio oppure più semplicemente con le cere grasse e colorate e rileva alcuni elementi del sistema urbano, dando la sua testimonianza dell'attualità, del vivere della società, della comunicazione, dell'informazione. In particolare l'artista si compiace molto quando può rilevare un tombino tondo, che con l'invadenza della curva cerca di prevalere sulla disposizione ortogonale delle pietre costi-tuenti la pavimentazione. Significativo in tal senso, anche se in mostra solo al Museo della Seta, è il frottage eseguito in olio su tela “Como Centro” di 265x289 cm., commissionato nel 1993 dall'Archivio Nodo Libri. Lo storico Fabio Cani, dello Studio Nodo, ha trovato il “baricentro” di Como (tenendo in equilibrio con una puntina la foto zenitale della città murata incollata su cartone) in un preciso punto della piazza del Gesù. In quel sito non a caso si è insediato il primo Foro roma-no ed è stato eretto il Broletto romanico; Luigi Aimo Cerati ricalca quella parte della piazza del Gesù (Como Centro) evidenziando la tessitura della pavimentazione lapidea e ben tre tombini, su uno dei quali è riportata con evidenza la scritta “Comune di Como”. Un altro significativo legame con il lavoro dell'ingegnere nell'opera del Cerati è rilevabile nei “legni dei marmisti”.L'artista con pazienza raccoglie e valorizza gli “avanzi del cantiere” ovvero i legni dei marmisti derivanti dalla lavo-razione delle lastre lapidee. L'ingegnere, come il Cerati, è colpito dalla bellezza del cantiere in cui lavora e infatti, come sostiene Le Corbusier, il cantiere è più affascinante dell'opera compiuta. Luigi Aimo Cerati comprende questo concetto e raccoglie i legni di palissandro indiano, che chiama “feriti” in quanto interessati dai tagli delle lame per la lavorazione delle lastre di marmo, eseguita secondo il disegno dei progettisti, tra cui gli ingegneri. Luigi Aimo Cerati ricompone gli avanzi di palissandro e li modella in nuove figurazioni scultoree, esposte anche nella sede dell'Ordine. Non vorrei esagerare ma a me sembra che l'artista ne prenda l'anima segnalando le ferite con strati di colore variegati oppure unendo le ferite/fessure con nastri colorati di lana o di metallo a seconda delle necessità costruttive.

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Luigi Aimo Cerati è quindi un ingegnere virtuale perché sa vedere nel legno, nel sasso, nelle superfici lapidee quello che gli altri non vedono: la essenza materica.Ringrazio quindi la Fondazione dell'Ordine degli Ingegneri di Como perchè con questa bella mostra ci ha fatto comprendere che il nostro lavoro è ricco, come l'opera del Cerati, della poesia del quotidiano. I nostri progetti o calcoli non sono frutto di un semplice tecni-cismo ma di una creatività umile, tenace ed appassionata che, se non nei casi storici di ingegneri come Alessandro Antonelli o Pierluigi Nervi, non è così visibile nelle opere compiute con l'evidenza poetica che si può cogliere girando per i cantieri.

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GLI INTERVENTI CORRETTIVI DELLA FINANZA PUbbLICA DI LUGLIO E SETTEMbRE 2011

Dopo il “decreto sviluppo” (D.L. 70, convertito nella L. 106 del 12.7.2011), nel corso dell’estate sono state emanate altre due leggi contenenti importanti disposizioni di natura fisca-le, nell’ambito di manovre dettate dalla nota situazione della finanza pubblica.

MANOVRA CORRETTIVASi tratta del D.L. 6.7.2011 n° 98 – nominato “manovra corret-tiva” – convertito nella L. 15.7.2011 n° 111. Queste le prin-cipali disposizioni contenute nell’art. 23 che titola “norme in materia tributaria”.

Modifiche al regime dei “contribuenti minimi”.Per favorire la costituzione di nuove imprese, la “manovra correttiva” ha riformato e concentrato il regime dei “con-tribuenti minimi” e quello delle nuove iniziative produttive.A partire dall’1.1.2012, il regime dei “contribuenti minimi” si applica esclusivamente alle persone fisiche al ricorrere delle seguenti condizioni:• intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione;• oppure l’hanno intrapresa successivamente al 31.12.2007;• non hanno esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio

dell’attività, attività artistica, professionale ovvero d’im-presa, anche in forma associata o familiare;

• l’attività da esercitare non deve costituire, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svol-ta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;

• qualora venga proseguita un’attività d’impresa svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei ricavi, rea-lizzati nel periodo d’imposta precedente, non deve essere superiore a 30.000,00 euro.

Il nuovo regime può essere applicato per il periodo d’imposta in cui l’attività è iniziata e per i quattro successivi. Tuttavia è possibile fruire del nuovo regime anche oltre il quarto perio-do d’imposta successivo a quello di inizio dell’attività, ma non oltre il periodo d’imposta in cui il contribuente compie il 35° anno di età. Dall’1.1.2012, l’imposta sostitutiva dovuta dai “contribuenti minimi” è ridotta dal 20% al 5%.

I soggetti che, per effetto dei nuovi requisiti di accesso,

non possono utilizzare il regime dei minimi oppure, se già lo utilizzavano, devono fuoriuscirne, possono beneficiare di alcune agevolazioni, a condizione che possiedano tutti gli altri requisiti che erano precedentemente previsti per il regime dei minimi.Tali soggetti, infatti, fermi restando l’obbligo di conservare i documenti ricevuti ed emessi e, se prescritti, gli obblighi di fatturazione e di certificazione dei corrispettivi, ritornano ad operare in regime di IVA e vengono tassati con IRPEF progressiva, tuttavia sono:• esonerati dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle

scritture contabili, rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell’IVA, e dalle liquidazioni e dai versamenti periodici ai fini IVA;

• esenti da IRAP.

Condono liti fiscali pendentiE’ stato introdotto un condono riservato alle liti fiscali già in essere presso Commissioni Tributarie o Giudice Ordinario, cui il contribuente potrà accedere sulla base dei seguenti termini e modalità.Ambito oggettivo:• il ricorso introduttivo deve essere stato notificato all’Am-

ministrazione Finanziaria entro il 1.5.2011, ed a tale data la lite deve potersi considerare pendente (sentenza non emessa oppure, se emessa, ancora impugnabile);

• la controversia (in termini di sole imposte accertate) deve essere di valore fino a 20.000,00 euro;

• controparte deve essere l’Agenzia delle Entrate (restno quindi escluse liti riguardanti I.C.I., TARSU, TOSAP, dazi, accise…).

Non sono definibili le cartelle di pagamento che derivano da omessi versamenti di imposte indicate nelle dichiarazioni presentate, così come non possono essere definiti i processi che si riferiscono a somme chieste a rimborso dal contri-buente.Modalità di definizione:• se il valore della lite è fino a 2.000,00 euro, deve essere

versato un importo fisso di 150,00 euro;• se il valore della lite, invece, è superiore a 2.000,00 euro,

occorre versare: - un importo pari al 10% del valore della lite, se l’Agenzia

delle Entrate ha perso la causa; - un importo pari al 50% del valore della lite, se il contri-

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buente ha perso la causa; - un importo pari al 30% del valore della lite, se non è

ancora stata emanata la sentenza.Dall’importo così determinato andranno scomputate le even-tuali somme già pagate in pendenza di ricorso. Il termine del pagamento per aderire al condono è fissato al 30.11.2011.

Studi di settore, sanzioni e accertamentiSi inasprisce il sistema di sanzioni applicabili nell’ambito dell’applicazione degli studi di settore, infatti:• l’omessa presentazione del modello di comunicazione dei

dati rilevanti ai fini degli studi di settore è punita con la sanzione di 2.065,00 euro, quando il contribuente non vi abbia provveduto anche a seguito di specifico invito rivol-togli dall’Agenzia delle Entrate;

• la misura minima e massima delle sanzioni previste in caso di presentazione di una dichiarazione infedele ai fini delle imposte dirette, IRAP e IVA è elevata del 50% se non è stato presentato il modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore; la disposizione si applica solo se il maggior reddito o la mag-giore imposta accertati a seguito della corretta applicazio-ne degli studi di settore sono superiori al 10% dell’importo dichiarato.

Viene inoltre introdotta la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di accertare induttivamente i redditi del contri-buente se:• viene rilevata l’omessa o infedele indicazione dei dati pre-

visti nei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore;

• oppure vengono indicate cause insussistenti di inapplica-bilità o di esclusione dagli studi di settore.

Per procedere all’accertamento induttivo è necessario che il maggior reddito d’impresa o di lavoro autonomo accertato sia superiore al 10% di quanto dichiarato dal contribuente.Infine si prevede che l’Agenzia delle Entrate possa effettuare accertamenti di tipo presuntivo in materia di imposte dirette ed IVA nei confronti dei contribuenti congrui e coerenti agli studi di settore, anche a seguito di adeguamento in dichiarazione. Restano esclusi da tali accertamenti solo i contribuenti congrui e coerenti per i quali venga accertato un ammontare di attività non dichiarate, fino ad un massimo

di 50.000,00 euro, pari o inferiore al 40% dei ricavi o compen-si dichiarati.

Ritenuta sui bonifici 36% e 55%E’ stata ridotta dal 10% al 4% la ritenuta d’acconto introdot-ta, a partire dall’1.7.2010, che le banche e la Posta devono operare sui bonifici per il pagamento delle spese relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio (detrazione IRPEF del 36%) ed alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti (detrazione IRPEF/IRES del 55%). La nuova misura si applica a partire dal 6.7.2011.

Partita IVA inattiva: cessazione e revoca d’ufficioEntro il 4.10.2011 può essere sanata l’omessa presentazione della dichiarazione di cessazione attività ai fini IVA:• pagando la sanzione ridotta di 129,00 euro (pari ad 1/4 del

minimo di 516,00 euro);• purché la violazione non sia già stata constatata.

Il numero di partita IVA è revocato d’ufficio se il titolare, per tre annualità consecutive:• non ha esercitato l’attività d’impresa, di arte o professione;• oppure, se obbligato alla presentazione della dichiarazione

IVA annuale, non ha adempiuto a tale obbligo.La revoca d’ufficio della partita IVA non esclude comunque l’applicazione delle ordinarie sanzioni in materia di omessa presentazione della dichiarazione di cessazione attività ai fini IVA e di omessa presentazione della dichiarazione IVA annuale (sanzione, di regola, compresa tra il 120% e il 240% dell’IVA dovuta, con un minimo di 516,00 euro).Il provvedimento di revoca della partita IVA è impugnabile innanzi alle Commissioni tributarie.

Imposta di bollo sui conti titoliLa “manovra correttiva” ha previsto l’aumento dell’imposta di bollo per le comunicazioni relative ai depositi di titoli inviate dagli intermediari finanziari, che deve essere corrisposta per ogni esemplare di comunicazione.Gli importi dell’imposta di bollo variano in relazione all’am-montare del deposito di titoli, con suddivisione a seconda della periodicità di invio della comunicazione (comunque obbligatoria almeno una volta all’anno).I precedenti importi dell’imposta di bollo rimangono appli-cabili solo in relazione ai depositi di titoli il cui complessivo

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valore nominale o di rimborso, presso ciascun intermediario finanziario, è inferiore a 50.000,00 euro.In relazione ai depositi di titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso, presso ciascun intermediario finan-ziario, è pari o superiore a 50.000,00 euro, viene invece previsto un progressivo aumento dell’imposta di bollo rispet-tivamente per gli anni 2011-2012 e dall’anno 2013.Nulla cambia in relazione all’imposta di bollo dovuta per gli estratti di conto corrente bancario o postale.

Addizionale tassa automobilistica per alcuni veicoliA partire dall’anno 2011, alle autovetture e agli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose di potenza supe-riore a 225 chilowatt (ossia 306 CV) è dovuta un’addizionale del c.d. “bollo auto” in misura pari a 10,00 euro per ogni chilowatt di potenza superiore ai 225.Le modalità e i termini per il versamento dell’addizionale saranno stabiliti da un provvedimento del Ministero dell’Eco-nomia e delle Finanze, d’intesa con l’Agenzia delle Entrate, che dovrà essere emanato entro il 4.10.2011.

Riporto delle perdite fiscali per i soggetti IRESÈ stato riformato il regime fiscale delle perdite d’impresa dei soggetti IRES:• prevedendo che esse possano essere utilizzate per com-

pensare i redditi futuri solo limitatamente all’80% di questi ultimi;

• abolendo il limite di 5 anni al riporto delle perdite, in precedenza previsto.

Non è stata prevista a livello normativo una specifica decor-renza delle nuove disposizioni, e pertanto, non è chiaro se esse siano già applicabili alle perdite del periodo d’imposta 2011, ovvero quale sia il trattamento delle perdite maturate anteriormente alle modifiche del DL 98/2011.

MANOVRA DI FERRAGOSTOSi tratta del D.L. 13.8.2011 n° 138 convertito nella L. 14.9.2011 n° 148. Queste le principali disposizioni di inte-resse fiscale.

Aumento dell’aliquota ordinaria IVA al 21%Dal 17.9.2011 sono entrate in vigore le modifiche riguardanti la nuova aliquota IVA ordinaria.In particolare, a decorrere dalle operazioni (cessioni di beni

e prestazioni di servizi) che sono effettuate a partire dal 17.9.2011, è stato previsto che:• l’aliquota IVA ordinaria, attualmente pari al 20%, è innal-

zata al 21%;• i commercianti al minuto e i soggetti ad essi equiparati (di

cui all’art. 22 del DPR 633/72), per calcolare l’IVA da versare in liquidazione periodica o annuale, devono applicare il “metodo matematico”, senza più avere la possibilità di adot-tare, in via alternativa, il “metodo percentuale” di scorporo.

Inoltre, per le operazioni poste in essere nei confronti dello Stato e degli enti pubblici, per le quali l’IVA risulta esigibile alla data del pagamento del corrispettivo, si applica l’aliquo-ta IVA del 20% se la relativa fattura è stata emessa e registra-ta prima del 17.9.2011 Restano invariate le aliquote ridotte, attualmente pari al 4% e al 10%, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi di cui alla Tabella A, Parti II e III, allegata al DPR 633/72.L'importo della ritenuta d'acconto ai fini IRPEF è rimasto invariato al 20%.In deroga alla disciplina generale in materia di obbligo dell’emissione della fattura (cessioni di beni: consegna; pre-stazioni di servizi: esecuzione prestazione), ogni qual volta venga emessa la fattura o venga pagato, in tutto o in parte, il corrispettivo anteriormente agli eventi che determinano il momento impositivo, l’operazione si considera effettuata, limitatamente all’importo fatturato o pagato, alla data della fattura o a quella del pagamento. Ne consegue che:• gli acconti pagati prima del 17.9.2011 sono soggetti all’ali-

quota del 20%, mentre al saldo, pagato a partire dal 17.9.2011, si applica l’aliquota del 21%;

• le fatture emesse e registrate in precedenza con l'IVA al 20% restano invariate, anche se incassate dopo il 16 Settembre;

• per le note informative emesse in precedenza con indica-zione dell'IVA 20%, ma non ancora incassate alla data del 16 Settembre, è opportuno procedere all'inoltro al cliente di nuova nota con l'aggiornamento dell'IVA.

Le note di credito emesse dopo l’innalzamento dell’aliquota ordinaria al 21% devono riportare l’aliquota ordinaria del 20% se la fattura, oggetto di rettifica, relativa all’operazione originaria, è stata emessa prima del 17.9.2011.

Nell’ipotesi in cui la fattura, per le operazioni effettuate

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a partire dal 17.9.2011, venga erroneamente emessa con l’aliquota del 20%, anziché con quella del 21%, è obbligatorio emettere una fattura integrativa (nota di debito) per l’impo-sta non addebitata.Come precisato dal comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 16.9.2011, è possibile regolarizzare le fatture eventualmente emesse e i corrispettivi annotati in modo non corretto attraverso l’emissione di un’apposita nota di debito, senza applicazione di alcuna sanzione se la maggiore imposta collegata all’aumento dell’aliquota IVA verrà comun-que versata entro i termini di liquidazione periodica in cui l’imposta è diventata esigibile.Secondo l’orientamento dell’Amministrazione finanziaria, la regolarizzazione, se successiva ai termini di liquidazione IVA previsti per la fattura originaria, dà luogo all’applicazione:• sia della sanzione prevista per la violazione degli obblighi

relativi alla documentazione, registrazione ed individua-zione delle operazioni soggette a IVA (dal 100% al 200% dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato);

• sia, eventualmente, della sanzione prevista per la viola-zione di infedele dichiarazione IVA annuale (dal 100% al 200% della maggiore imposta dovuta).

Nuove sanzioni amministrative per le attività professionaliIl DL 138/2011 ha introdotto una nuova sanzione per i sogget-ti iscritti ad Albi o ad Ordini professionali che, al ricorrere di determinate circostanze, omettono di rilasciare al cliente il documento certificativo delle prestazioni rese (parcella, fattura).La nuova norma, in sostanza, ricalca la sanzione, già presen-te nel sistema, relativa alla sospensione della licenza com-merciale ove vengano constatate quattro distinte violazioni dell’obbligo di emissione dello scontrino/ricevuta fiscale, in diversi giorni e nell’arco di un quinquennio.Per effetto della nuova disciplina, è disposta, “in ogni caso” e oltre alle normali sanzioni pecuniarie relative all’infede-le dichiarazione e all’omessa fatturazione, la sospensione dell’iscrizione all’Albo o all’Ordine professionale per un periodo da tre giorni ad un mese, qualora ricorrano, congiun-ta-mente, le seguenti condizioni:• siano constatate (ad esempio ad opera della Guardia di

Finanza) quattro distinte violazioni dell’obbligo di emis-

sione della parcella o della fattura relativamente alle prestazioni rese;

• le violazioni siano state commesse in giorni diversi;• le violazioni siano state commesse nell’arco di un quin-

quennio.

Se vi è recidiva, la sospensione è disposta per un periodo che va da 15 giorni a 6 mesi.

La norma prevede inoltre che la sospensione dall’Albo o dall’Ordine professionale:• è immediatamente esecutiva;• viene comunicata all’Ordine professionale o al soggetto

competente alla tenuta dell’Albo, affinché ne venga data pubblicazione sul relativo sito internet.

Se le violazioni dell’obbligo di certificazione del corrispettivo ricevuto dal cliente sono commesse da professionisti che operano all’interno di studi associati, la sospensione dall’Al-bo o dall’Ordine professionale è disposta nei confronti di tutti gli associati. La sanzione relativa alla sospensione dall’Albo o dall’Ordine professionale si applica con riferi-mento alle violazioni commesse a decorrere dal 13.8.2011.

Riduzione delle sanzioni per professionisti e imprenditori che evitano l’uso del contanteAl fine di disincentivare l’utilizzo del contante nelle tran-sazioni commerciali, vengono introdotte disposizioni che, in sostanza, agevolano gli imprenditori e gli esercenti arti e professioni che utilizzano, nella loro attività, strumenti di pagamento diversi dal contante.Infatti, per gli esercenti imprese o arti e professioni, con ricavi o compensi dichiarati non superiori a 5 milioni di euro, sono ridotte alla metà le sanzioni amministrative relative:• alla violazione degli obblighi relativi alla documentazione,

registrazione ed individuazione delle operazioni soggette ad IVA;

• all’eventuale infedeltà della dichiarazione.

Tale riduzione si applica a condizione che ricorrano congiun-tamente le seguenti condizioni:• tutte le operazioni attive e passive (quindi sia gli acquisti

che le vendite, in pratica tutti gli spostamenti di denaro relativi all’attività esercitata) siano effettuate esclusiva-

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mente mediante mezzi di pagamento diversi dal denaro contante;

• nella dichiarazione dei redditi e nella dichiarazione IVA vengano indicati i rapporti intrattenuti con gli operatori finanziari nel corso del periodo d’imposta (ad esempio, i conti correnti bancari e postali dedicati all’attività).

Pertanto, se per ipotesi un imprenditore o un professionista fosse in grado di rispettare i suddetti requisiti, nel caso in cui, successivamente, venisse notificato un accertamento che rettifichi la dichiarazione dei redditi o la dichiarazione IVA, la sanzione per infedele dichiarazione verrebbe irrogata in una misura che andrebbe dal 50% al 100% della maggiore imposta accertata, anziché dal 100% al 200%.

Contributo di solidarietà del 3%Sui redditi IRPEF di importo superiore ai 300.000,00 euro lordi annui è prevista l’applicazione di un prelievo aggiuntivo del 3%, definito “contributo di solidarietà”.Il contributo di solidarietà, pertanto, si aggiunge all’ordina-ria tassazione a titolo di IRPEF e relative addizionali regio-nale e comunale.Si segnala che la disciplina del “contributo di solidarietà” introdotta in sede di conversione del DL 138/2011 è molto diversa da quella che era prevista dalla versione originaria del provvedimento.Il contributo non si applica sui redditi soggetti a tassazione separata (es. TFR, arretrati, …) e sui redditi soggetti a imposta sostitutiva (es. regime della “cedolare secca sugli affitti”) o a ritenuta a titolo d’imposta (es. interessi, dividen-di su partecipazioni “non qualificate”).Ai fini della verifica del superamento della suddetta soglia di 300.000,00 euro, devono essere ricompresi anche i redditi per i quali sono stati introdotti altri particolari “prelievi straordinari”.Il contributo di solidarietà del 3% è deducibile dal reddi-to complessivo IRPEF; pertanto, il contributo viene par-zialmente “recuperato” mediante un minor versamento di IRPEF e relative addizionali.Il contributo si applica dall’1.1.2011 al 31.12.2013. Nel caso in cui, alla fine del 2013, non venisse raggiunto il pareggio di bilancio dello Stato, l’applicazione del contributo di solidarietà potrà essere prorogata anche per gli anni suc-cessivi, fino al raggiungimento del predetto pareggio.

Detrazioni IRPEF 36%Si ricorda innanzitutto che la detrazione IRPEF del 36% è attualmente applicabile alle spese sostenute fino al 31.12.2012. La novità introdotta dal DL 138/2011 convertito riguarda il soggetto che può beneficiare delle rate residue della detrazione del 36%, in caso di vendita dell’unità immo-biliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi edilizi.Prima del DL 138/2011 convertito, infatti, era stabilito che le detrazioni non utilizzate in tutto o in parte dal venditore spettassero, per i rimanenti periodi d’imposta, all’acquirente persona fisica dell’unità immobiliare.Per effetto del DL 138/2011 convertito, invece, le detrazioni non utilizzate in tutto o in parte dal venditore possono:• essere trasferite all’acquirente, purché sia una persona

fisica;• oppure rimanere in capo al venditore (possibilità prima

non consentita).La nuova disposizione è entrata in vigore il 17.9.2011; parreb-be quindi che la nuova possibilità di scelta sia esercitabile in relazione agli atti di vendita posti in essere dalla suddetta data del 17.9.2011.

“Sblocco” delle addizionali IRPEFA decorrere dall’anno 2012 (e non più dal 2013, come origi-nariamente previsto), ciascuna Regione a statuto ordinario può, con propria legge, aumentare o diminuire l’aliquota “di base” dell’addizionale IRPEF (attualmente pari allo 0,9%).La maggiorazione dell’aliquota “di base” non può essere superiore:• allo 0,5%, per gli anni 2012 e 2013;• all’1,1%, per l’anno 2014;• al 2,1%, a decorrere dall’anno 2015.

A partire dal 2012, l’addizionale comunale IRPEF potrà esse-re nuovamente incrementata, nel rispetto delle condizioni di legge. L’addizionale comunale, pertanto, potrà arrivare fino allo 0,8%.

Società non operativeIn relazione alle cosiddette “società di comodo”, ossia quelle società che in ragione dei beni posseduti (mobili e immobili) non raggiungono adeguate soglie di ricavi, ne è stata modifi-cata la disciplina prevedendo dal 2012:• l’innalzamento al 38% dell’aliquota IRES per le società

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considerate che risultano non operative (la maggiorazione non è, invece, stata prevista per le società di persone);

• l’estensione della suddetta disciplina alle società che pre-sentano dichiarazioni fiscali in perdita per tre periodi d’im-posta consecutivi, oppure che nello stesso arco temporale triennale, sono per due periodi d’imposta in perdita fiscale e in uno dichiarano un reddito inferiore a quello minimo.

Dallo status di società non operativa conseguono:• l’imputazione di un reddito minimo;• l’imputazione di una base imponibile minima ai fini IRAP;• limitazioni alla compensazione o al rimborso del credito IVA.

Entrambe le modifiche normative esaminate (incremento dell’aliquota IRES ed estensione della disciplina ai soggetti in perdita) esplicano efficacia a decorrere dal periodo d’im-posta successivo a quello in corso al 17.9.2011.Ad esempio, prendendo il caso delle società in perdita per tre periodi d’imposta consecutivi, il primo periodo d’imposta interessato è il 2012 se la società è in perdita nel 2009, nel 2010 e nel 2011.

Modifiche al regime dei reati tributariIn sede di conversione della norma sono state apportate rilevanti modifiche alla disciplina dei reati tributari.Considerata la particolare complessità della materia, ci si limita a segnalare che le novità introdotte determinano:• l’irrigidimento delle soglie di punibilità delle c.d. “fatti-

specie dichiarative” (ovvero dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, dichiarazione infedele ed omessa dichiarazione);

• l’abrogazione delle ipotesi attenuate connesse alle fat-tispecie di emissione ed utilizzazione di fatture (o altri documenti) per operazioni inesistenti;

• una minor riduzione di pena in relazione alla circostanza attenuante correlata al pagamento dei debiti tributari (circostanza che diviene condizione imprescindibile per richiedere il c.d. “patteggiamento”);

• limiti, per talune fattispecie, al riconoscimento della sospensione condizionale della pena;

• l’ampliamento, per talune fattispecie, dei termini di pre-scrizione.

Le nuove disposizioni sono applicabili:• in relazione alle dichiarazioni dei redditi ed IVA relative

al 2010, ove presentate tra il 18.9.2011 e la scadenza dei termini;

• nel caso di omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi ed IVA relative al 2010;

• alle ulteriori fattispecie penali tributarie commesse a partire dalla suddetta data.

Riduzione del limite per l’uso di denaro contanteLa norma riduce ulteriormente, da un importo pari o superiore a 5.000,00 euro ad un importo pari o superiore a 2.500,00 euro, il limite relativo all’utilizzo del denaro con-tante, all’emissione di assegni “trasferibili” (o “liberi”) ed al saldo dei libretti di deposito al portatore.Si ricorda che i suddetti limiti sono stati più volte modificati. La seguente tabella schematizza gli importi delle soglie in relazione agli ambiti temporali di riferimento.

Si tenga presente, inoltre, che nessuna modifica è stata apportata agli obblighi imposti dalla L. 136/2010 in materia di tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici, finalizzata a prevenire infiltrazioni criminali.In essa è, tra l’altro, previsto che gli appaltatori, i subappal-tatori e i subcontraenti della filiera delle imprese, nonché i concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici, devono utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali:• accesi presso banche o presso la società Poste Italiane

S.p.A.;• dedicati, anche non in via esclusiva, alle commesse pubbliche.

Redatto in data 3 ottobre 2011Walter Moro

dottore commercialista, consulente fiscale dell’Ordine

VARIAZIONI DEI LIMITI RELATIVI ALL’USO DEL CONTANTE, DEGLI ASSEGNI “LIBERI”

E DEI LIBRETTI AL PORTATORE Ambito temporale di riferimento Soglia Fino al 29.4.2008 12.500,00 euro

Dal 30.4.2008 al 24.6.2008 5.000,00 euro

Dal 25.6.2008 al 30.5.2010 12.500,00 euro

Dal 31.5.2010 al 12.8.2011 5.000,00 euro

Dal 13.8.2011 2.500,00 euro

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ATTIVITÁ ISTITUZIONALE

16 giugno Riunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 25 maggio 2011;2) Variazioni al bilancio preventivo 2011;3) Nuove iscrizioni e cancellazioni;4) Liquidazione parcelle;5) Tessitura Panzeri Luigi: richiesta di provvedimento disciplinare verso iscritto;6) Regolamento per i procedimenti disciplinari;7 Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;8) Varie ed eventuali;8a) Società Ecologia & Ambiente: richiesta di provvedimento disciplinare verso iscritti.

22 giugnoL’ing. Marelli partecipa alla riunione dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, a Milano.23 giugnoL’ing. Gerosa e l’ing. Marelli sono presen-ti al Convegno Interprovinciale Progetto MOSLO organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Como, presso la sede della Provincia di Como.28 giugnoL’ing. iunior Bassani partecipa all’incon-tro con gli Ordini e Collegi Professionali di Como sul servizio di informazione ai professionisti della ASL.1 luglioL’ing. Gerosa e l’ing. Zappa sono presenti all’incontro “Università e Territorio - Polo Territoriale di Como del Politecnico di Milano: ricerca, innovazione e proget-tualità”, presso la sede territoriale della Regione Lombardia a Como.2 luglioL’ing. Marelli partecipa all’Assemblea dei Presidenti, a Roma.7 luglioL’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipa-no alla riunione per l’avviamento del Progetto Qing, a Milano.

7 luglioL’ing. Lozej partecipa alla riunione della Commissione Listino Prezzi delle Opere Edili, presso la CCIAA di Como.7 luglioL’ing. Roda partecipa alla riunione della Commissione Tariffe della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, a Lodi.8 luglioL’ing. Cantaluppi partecipa alla presen-tazione del catalogo della mostra “Luigi Aimo Cerati – Un naif astrattista”, presso il Museo della Seta di Como.11 luglioL’ing. Gerosa, l’ing. Marelli, l’ing. Minoretti e l’ing. Tagliabue prendono parte all’incontro per la stesura del pro-tocollo d’intesa tra l’Ordine e la CCIAA per il servizio di mediazione.14 luglioL’ing. Marelli partecipa all’incontro sul progetto Energy CH-IT, presso la CCIAA di Como.14 luglioRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 16 giugno 2011;2) Convocazione ing. Valerio Mauri: audizione dello stesso;3) Nuove iscrizioni e cancellazioni;4) Liquidazione parcelle;5) Proposta di protocollo d’intesa con CCIAA per la conciliazione;6) Unione Lario Monti: ricorso al Consiglio di Stato;7) ALSI Alto Lambro Servizi Idrici: richiesta nominativi;8) Sig. Bruno Di Nicola: richiesta nominativi per perizia;9) Azienda Ospedaliera S. Anna: formazione commissione giudicatrice per procedura concorsuale;10) FIAIP: richiesta patrocinio;11) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;12) Varie ed eventuali;

12 a) Comune di Cadorago: richiesta nominativi per commissione giudicatrice per affidamento servizio pubblico di distribuzione del gas naturale nel territorio del Comune;12 b) Commissione Civili: richiesta contributo per iniziativa formativa (visita al cantiere del MOSE a Venezia);12 c) Sig.ra Alessandra Robotti: richiesta nominativi per perizia;12 d) Albo specialisti: aggiornamento.

18 luglioL’ing. Marelli è presente alla riunione ComoCasaClima 2012, presso l’ANCE.20 luglio L’ing. Ajani, l’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipano alla riunione della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, a Milano.21 luglio L’ing. Garlati partecipa alla riunione del Comitato Consultivo Misto, presso l’Agenzia del Territorio di Como.28 luglio L’ing. Ajani partecipa alla riunione della Consulta Interprofessionale per la sicu-rezza antincendio, presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Como.28 luglioRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 14 luglio 2011;2) Variazioni al bilancio preventivo 2011;3) Nuove iscrizioni e cancellazioni;4) Liquidazione parcelle;5) Tessitura Panzeri – esposto a carico di un iscritto: deliberazione conclusiva;6) Qing: nomina del coordinatore;7) Proposta di istituzione di una Commissione etica;8) ANCE Como: ratifica segnalazione di nominativi;9) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;10) Varie ed eventuali;10 a) ComoCasaClima: richiesta patrocinio

per il Salone 2012.

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30 agostoL’ing. Marelli partecipa ad un incontro con alcuni Presidenti lombardi.1 settembreL’ing. Garlati è presente all’inaugura-zione di Parolario, presso Villa Olmo in Como7/9 settembreGli ingegneri Garlati, Gerosa, Lozej, Marelli, Minoretti, Volontè e Zappa pren-dono parte ai lavori del 56° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia sul tema “Più ingegneria nel futuro dell’Italia”, a Bari.8 settembreL’ing. Ajani partecipa alla riunione pre-paratoria del seminario sulle nuove pro-cedure di prevenzione incendi, presso la sede dell’Ordine.13 settembreRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 28 luglio 2011;2) Servizio di mediazione: firma del protocollo d’intesa con la Camera di Commercio;3) Nuove iscrizioni e cancellazioni;4) Liquidazione parcelle;5) Ecologia & Ambiente: esposto a carico di un iscritto;6) Tariffa per la certificazione energetica;7) Tariffa per le perizie suppletive di variante;8) Tariffa per collaudi statici di strutture pubbliche: aggiornamento;9) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;10) Varie ed eventuali;10 a) Avv. Meregalli: ratifica segnalazione nominativi di esperti in impianti di fognatura;10 b) Delibera per la partecipazione dell’ing. Stefano Cappelletti al VIII corso sulla normativa antincendio organizzato dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano;10 c) Aggiornamento spazio web Alumni e iniziative del Gruppo Giovani.

15 settembreL’ing. Garlati, l’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipano alla presentazione del volu-me “Monitorare e valutare le trasforma-zioni del paesaggio” edito dall’Ordine degli Architetti PPC di Como, presso la Biblioteca Comunale di Como.22 settembreL’ing. Marelli è presente al Convegno “Linee di indirizzo per la progettazione delle opere di difesa del suolo in Regione Lombardia”, a Milano.23 settembreL’ing. Marelli partecipa alla premiazione dei geometri che vantano un’iscrizione trentacinquennale e cinquantennale all’Albo, presso Villa Perego di Cremnago d’Inverigo.1 ottobreL’ing. Marelli partecipa a riunione per le elezioni del CNI, a Roma.5 ottobreRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 13 settembre 2011;2) Situazione economica e patrimoniale della Fondazione: richiesta di ricostruzione fondo;3) Nuove iscrizioni e cancellazioni;4) Liquidazione parcelle;5) Apertura di procedimento disciplinare nei confronti di un iscritto moroso per gli anni 2010 e 2011;6) Commissione Protezione Civile: nomina del referente del Consiglio;7) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;8) Varie ed eventuali;8a) Dott. Moro, richiesta nominativi per procedura galvanica: ratifica segnalazione;8b) Avv. Alessio Galvagno, richiesta nominativi per consulente tecnico: ratifica segnalazione;8c) Dott. Luigi Bizzozero: richiesta nominativi per consulente tecnico.

8 ottobreL’ing. Marelli partecipa all’Assemblea dei Presidenti, a Roma.

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dell’opera, gestione e coordinamento

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stamento materiali, verifica qualitativa

dei materiali che arrivano in cantiere,

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Roma “La Sapienza”; iscrizione all’Or-

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di Roma; esperienza professionale

nel settore della consulenza tecnica

giudiziaria ed extra - giudiziaria nei

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nico (Autocad) e di calcolo strutturale

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2008, Archicad 9.0 e similari; Adobe

Reader 8, Pdf X-chance Viewer e simi-

lari; Photoshop, Voltura 1.0; Docfa 4.0;

Docte 2.0; Pregeo 10;Microsoft Office

e OpenOffice; De.A.S. II. Le principali

mansioni esercitate libera professione

geometra in ambito catastale, notarile e

legale, ma sono possibili altre mansioni

di tipo segreteria di studio o quanto

vorrete propormi. Cell.339/12.77.001

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Nota: l’Ordine pubblica le richieste e le offerte di collaborazione pervenute, ma non si assume alcuna responsabilità in merito al loro contenuto.

MOSTRE

DARIO FO LA PITTURA DI UN NARRATOREChiasso (Svizzera)M.a.x Museo23 settembre 201115 gennaio 2012

ARTEMISIA GENTILESCHIStoria di una passioneMilano, Palazzo Reale22 settembre 201129 gennaio 2012

MONET AL MUSÉE MARMOTTAN E NELLE COLLEZIONI SVIZZEREMartigny (Svizzera)Fondation Pierre Gianadda 17 giugno - 20 novembre 2011

I GIOCHI DI KLEEBellinzona (Svizzera)Il Museo in erba10 settembre - 26 novembre 2011

GUIDA, NIDO E VERDI. IL FUTURO DELLA MEMORIAMilanoGalleria Blu (via Senato 18)4 ottobre 2011 - 14 gennaio 2012

TINO STEFANONI. 150% MADE IN ITALyLeccoGalleria Melesi (via Mascari 54)8 ottobre - 26 novembre 2011

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SEGNALAZIONI

GIUGNO - OTTObRE 2011

TERNE COLLAuDATORI Data IMPRESA COSTRuTTRICE OGGETTO DESIGNATI

27.06.2011 Impresa Mario Bollini snc Nuova costruzione di edificio di civile abitazione trifamiliare in Lurago Marinone (CO)

1. Ing. CATTANEO Damiano Rocco2. Ing. MASCETTI Angelo3. Ing. TAJANA Clemente

27.06.2011 Impresa Mario Bollini snc Nuova costruzione edificio di civile abitazione unifamiliare in Lurago Marinone (CO)

1. Ing. CELUZZA Alessandro2. Ing. MICHEROLI Antonio3. Ing. TAGLIATI Daniele

12.07.2011 Valsecchi Costruzioni srl Edificio unifamiliare in Magreglio (CO) 1. Ing. CIANCIA Giuseppe2. Ing. MOLTENI Marco3. Ing. TALON Paolo

12.07.2011 Impresa Corti Eliseo snc Edificio residenziale in Uggiate Trevano (CO) 1. Ing. COCCHI Romano2. Ing. MONDELLI Giuseppe3. Ing. TARANTOLA Bruno

12.07.2011 Impresa Edilmalnate snc Edificio residenziale bifamiliare in Rodero (CO) 1. Ing. CURTONI Marco2. Ing. MONTALTO MONELLAGiuseppe3. Ing. TETTAMANTI Enrico

14.07.2011 Impresa Edile Rocco Ventura Costruzione residenziale tre villette singole con box in comune di Faloppio (CO)

1. Ing. D’ANDREA Paolo2. Ing. DE GENNARO Mauro3. Ing. TETTAMANTI Silverio

25.07.2011 Impresa Tecno Gi. Strade srl Edifici residenziali plurifamiliari in Grandate (CO)

1. Ing. DE ANGELIS Alessandro2. Ing. DE ROSE Massimiliano3. Ing. TORCHIANA Marco

28.07.2011 Fornaci Maurizio – Società Fornes Box auto in Alzate Brianza (CO) 1. Ing. ACCORDINO Carmine2. Ing. DEL VECCHIO Giuseppe3. Ing. UGGENTI Donato

02.09.2011 FAB.IM snc Percassi Costruzioni Immobile ad uso residenziale in Tavernerio (CO)

1. Ing. AUGUADRO Giuseppe2. Ing. DELLA TORRE Giovanni3. Ing. VISMARA Secondo

02.09.2011 Leoni Costruzioni Edificio in San Fedele Intelvi (CO) 1. Ing. BATTAGLIA Daniele2. Ing. DOTTI Mario3. Ing. NAVA Marzio

02.09.2011 Mauri Costruzioni Edificio residenziale in Albese con Cassano CO)

1. Ing. BATTISTA Luigi2. Ing. DUBINI Carlo3. Ing. OBIEFUNA MOSESAMECHI

12.09.2011 Impresa Aggio Alfieri sas Due villette residenziali in Dongo (CO) 1. Ing. BELLA Vincenzo2. Ing. DUBINI Paolo3. Ing. OREGGIA Christian

19.09.2011 Società Costruzioni Macur srl Nuova costruzione palazzina in Cantù (CO) 1. Ing. BELLIENI Umberto2. Ing. ESPOSITO Andrea Antonio3. Ing. PACE Mario

26.09.2011 Impresa Papa Costruzioni srl Villa bifamiliare a uso residenziale in Mozzate (CO)

1. Ing. BERNASCONI Marco2. Ing. FRANZI Maurizio3. Ing. PANZERI Franco

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SEGNALAzIONI VARIE DELL'ORDINE Data RIChIEDENTE OGGETTO DESIGNATI

14.07.2011 Azienda Ospedaliera S. Anna Richiesta nominativi per commissione giudicatrice procedura concorsuale

Strutture in acciaio e speciali:Ing. DOTTI ClaudioIng. DOTTI MarioIng. NAVA MarzioIng. CAPSONI Antonio Ing. RONCORONI FulvioImpiantistica per edilizia civile e contenimento energetico:Ing. SPINELLI FrancoIng. AJANI GiampieroIng. COZZI LucaIng. RUGGIERI Davide Ing. LANDI Giorgio

18.07.2011 ANCE Como Richiesta terna nominativi per perizie/valutazio-ni terrenni a Grandate

1. Ing. BOTTINELLI Michele2. Ing. GARLATI Luisella3. Ing. MARAZZI Aurelio

25.07.2011 ETA srl ALSI Alto Lambro Servizi Idrici Richiesta nominativi per commissione giudicatrice

1. Ing. B ERNASCONI Marco2. Ing. LONGHI Luigi3. Ing. PEDUZZI Gianbattista

25.07.2011 Sig. Bruno di Nicola Richiesta nominativi per perizia immobiliare Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria “Edile residenziale” iscritti nell’Albo dei C.T.U.

25.07.2011 Sig.ra Alessandra Robotti Richiesta nominativi per perizia immobiliare Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria “Edile residenziale” iscritti nell’Albo dei C.T.U.

25.07.2011 Comune di Cadorago Richiesta nominativi per commissione giudicatrice per affidamento servizio di distribuzione del gas naturale.

1. Ing. BUFALO Nicola2. Ing. MOLTENI Marco3. Ing. STANCANELLI Giuseppe

05.09.2011 Avv. Daniela Meregalli Richiesta nominativi esperti in fognature Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria“Impianti di fognatura”

21.09.2011 Dott. Walter Moro Richiesta nominativi per procedura galvanica 1. Ing. BOLLINI Giulia2. Ing. LIETTI Luca3. Ing. ZIRAFA Salvino

29.09.2011 Avv. Alessio Galvano Richiesta nominativi per consulente tecnico 1. Ing. BELLOCCHI Daniele2. Ing. FONTANA Giorgio

10.10.2011 Dott. Luigi Bizzozero Richiesta nominativi per consulente tecnico 1. Ing. BOTTINELLI Michele2. Ing. CANZIANI Giovanni3. Ing. MARAZZI Aurelio

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ALbO DEGLI INGEGNERI

AGGIORNAMENTO DELL’ALbO AL 5 OTTObRE 2011

ISCRIZIONE INGEGNERI: sezione ANUMERO ISCRIZIONE DATA ISCRIZIONE SETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO RESIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. RESIDENZA

LUOGO E DATA NASCITA AbILITAZIONE INDIRIZZO STUDIO

CODICE FISCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. STUDIO FAx STUDIO

2888 A 05/10/2011 Industriale 22070 FENEGRÓ-CO via Fontanelle 9

CANOBBIO MICHELA Politecnico di Milano il 23/12/2009 Como il 01/10/1984

E.S. Milano 2010

CNBMHL84R41C933W Ricercatore

2886 A 13/09/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell’Informazione 22070 BREGNANO-CO-via Milano 14

DUBINI MARCO LUIGI Politecnico di Milano il 19/07/1988

Como il 24/04/1959 E.S. Milano 1988

DBNMCL59D24C933Z

2887 A 13/09/2011 Industriale 22077 OLGIATE COMASCO-CO-via Trieste 64

FAVINO EMANUELA Politecnico di Milano il 26/07/2006

Como il 15/12/1981 E.S. Milano 2006

FVNMNL81T55C933A

2885 A 28/07/2011 Civile e Ambientale 22012 CERNOBBIO-CO-via Libertà 2/A

GIACOMETTI VALENTINA Università Studi Pavia il 26/02/2010 031 513 854

Como il 27/09/1985 E.S. Pavia 2010 22012 CERNOBBIO-CO-via Libertà 2/A

GCMVNT85P67C933W 333 5963 193

2884 A 14/07/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell’Informazione 22060 CUCCIAGO-CO-via Bernardino Luini 7/A

MALAFRONTE ADAM Politecnico di Milano il 22/10/2009

Cantù il 29/10/1980 E.S. Milano 2009

MLFDMA80R29B639X Consulente 338 4830 592

2883 A 14/07/2011 Industriale 22031 ALBAVILLA-CO-via Landolfo da Carcano 4

SANTAMBROGIO ALBERTO Politecnico di Milano il 24/04/2008 031 628 949

Como il 21/08/1983 E.S. Milano 2008

SNTLRT83M21C933W Progettista 380 2518 124

ISCRIZIONE INGEGNERI: sezione B55 B 05/10/2011 Dell’Informazione 22070 LIMIDO COMASCO-CO-via IV Novembre 21

CANOBBIO FEDERICO Politecnico di Milano il 28/09/2005

Tradate il 30/09/1980 E.S. Napoli 2008

CNBFRC80P30L319V Impiegato 349 5286 385

CANCELLAZIONE INGEGNERI: sezione A1861 A 14/01/1997 Civile e Ambientale-Industriale-Dell’Informazione 22075 LURATE CACCIVIO-CO via Dalca 30

ANNONI ALBERTO Politecnico di Milano il 23/07/1982

Como il 07/12/1955 E.S. Milano 1982 22075 LURATE CACCIVIO-CO via Dalca 30

NNNLRT55T07C933R

Cancellato su richiesta il 13/09/2011

sOMMARiO il presidenTe 3

legislAzione 4

l’ordine informA 5

56° Congresso nAzionAle ingegneri 6

Commissione CiVili 9

ConCiliAComo 10

gruppo gioVAni ingegneri 12

inArCAssA 17

inArCommuniTy 18

giurisprudenzA 19

ArgomenTi 21

inserTo

manterocento anni di architettura

fisCo 30

ATTiViTà isTiTuzionAle 36

pubbliCAzioni 37

lAVoro: riChiesTe - offerTe 38

mosTre 39

segnAlAzioni 40

AggiornAmenTo dell'Albo 42

serVizi 43

direttore responsabile

Luisella GarlatiComitato di redazione

Giampiero ajanimanlio cantaluppi marco cattaneoLuisella GarlatiFranco GerosaLeopoldo marelli progetto grafico

Lavori in corsosede

Via a. Volta n. 62 - 22100 comoTelefono

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il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impegna né il Consiglio dell’ordine né il gruppo redazionale. i testi e gli articoli inviati per la pubblicazio-ne non si restituiscono, anche se non pubblicati.

stampato presso

Grafica marelli s.n.c.via leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

in copertina e in quarta di copertina:

mantero cento anni di architettura

conSiGLio deLL’ordine deGLi inGeGneri deLLa ProVincia di comopresidenteing. LeoPoLdo mareLLiVice presidenteing. Franco GeroSasegretarioing. arianna minorettiTesoriereing. andrea taGLiabue

Consiglieriing. GiamPiero ajaniing.iunior Federico baSSaniing. GiuLia boLLiniing. manLio cantaLuPPiing. LuiSeLLa GarLatiing. Pier GiuSePPe Lozejing. Giordano zaPPa

NOtiZiARiO ordine iNgEgNERi provincia como

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Filiali in città: Vighizzolo - Mirabello - Cascina Amata - Pianella

Filiali: Brenna, Bulgarograsso, Cabiate, Cadorago, Capiago Intimiano - Intimiano,Capiago Intimiano - Olmeda, Carimate, Carugo, Cermenate - Asnago, Cermenate centro, Cernobbio, Como centro, Como - Albate, Cucciago, Figino Serenza, Fino Mornasco, Lomazzo, Lurate Caccivio, Mariano Comense, Mariano Comense - Perticato, Novedrate, Olgiate Comasco, Solbiate, Sondrio, Vertemate con Minoprio, Villa Guardia.

Cantù - Corso Unità d’Italia, 11Tel. 031.719.111 - Fax n 031.7377.800e-mail: [email protected] - n. di CASSAinlinea 840-008800www.cracantu.it

La mia banca. Ogni giorno.

Barbara, imprenditrice

orario di apertura al pubblico della Segreteria: lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00il Presidente ing. Leopoldo marelli riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Vice/Presidente ing. Franco Gerosa riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Segretario ing. arianna minoretti riceve: lunedì ore 11,00 (previo appuntamento)delegato inarcaSSa ing. Pier Giuseppe Lozej riceve:martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 (previo appuntamento)consulenza fiscale: dott. Walter moro riceve: giovedì ore 9,00 (previo appuntamento)consulenza legale: avv. mario Lavatelli riceve:1° lunedì del mese ore 14,30 (previo appuntamento)tariffeCertificati di iscrizione € 5,20Certificati di iscrizione in bollo € 20,00duplicati tessere € 5,20tassa di liquidazione parcelleparcelle o note informative: 1,5%minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

iscrizione albo Specialistirequisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione negli elenchi del ministero dell’interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo oppure 2 anni di iscrizione all’Albo e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione albo Provinciale dei collaudatorirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.orgdimissionidomanda al presidente dell’ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.r. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota associativa.trasferimentidomanda in bollo al presidente del nuovo ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]

anno 19numero 120luglio - settembre 2011Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993

NUMERO 120lUgliO-sEttEMbRE 2011

All’internoMANtERO cENtO ANNi di ARchitEttURA