Note Metriche
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Transcript of Note Metriche
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La poesia.Qualche strumento di analisi
I contenutiLa forma
PIANO DELSIGNIFICATO
PIANO DELSIGNIFICANTE
Benvenuti, ecco di seguito alcune considerazioni di caratteremetrico e stilistico per favorire l’approccio alla lettura della poesia.La poesia è una forma di arte molto importante che spesso suscital’interesse degli studenti perché rappresenta un modo per riuscirea raccontare i sentimenti e i pensieri più profondi. Spero chequeste piccole indicazioni vi aiutino ad amarla ancora di più emagari vi sostengano nella produzione dei vostri personalissimiversi.Forma e Contenuto sono i due piani di analisi di un testo poetico.Questi si influenzano reciprocamente e trovano il loro punto diunione nella parole che è significante e significato. Tenete contoche una poesia perfetta deve essere “bella” tanto sul piano dellaforma (deve essere corretta, rispondere a canoni metrici e deveavere un “bel vestito”) quanto sul piano del contenuto (trattareargomenti interessanti o quanto meno non essere banale!).
2Il piano del significante: il verso
IL VERSOÈ ciascuna delle righeche formano una poesia,alla fine della quale il poeta va a capo.
TrisillabiQuaternari
QuinariSenari
Endecasillabi
NovenariDecasillabi
SettenariOttonari
IMPARISILLABIPARISILLABI
Definizione di verso.I versi possono essere “lunghi” o “meno lunghi” a seconda delnumero di sillabe che contengono. Questo può essere un numeropari o dispari.Vari tipologie di versi danno origine a stili espressivi diversi:l’autore sceglie il verso che preferisce a seconda di ciò che vuoleesprimere e in base alla “sonorità” che vuole imprimere.
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Come si contano le sillabe metriche?
Le sillabe si contano considerando alcune figure metriche:
• sinalèfe, la vocale finale d’una parola e quella iniziale della parola
successiva sono unificate (anche in presenza di segni interpunzi one)
• dialèfe, è il conteggio della vocale finale d’una parola e della
vocale iniziale di quella successiva come appartenenti a due sil labediverse.
• sineresi, il conteggio come appartenenti a un’unica sillaba di due
vocali che la grammatica descrive come appartenenti a due
• dieresi, divisione di un gruppo vocalico in due sillabe (presenza di
segno grafico dieresi, appunto)
Seguendo gli esempi riportati è facile comprendere queste figuremetriche ed esercitarsi nel conteggio delle sillabe.
4sinalsinalèèfefe
So lo e pen so so i più de ser ti cam pi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11ENDECASILLABO=
Petrarca, Canzoniere, XXXV
dialdialèèfefe
E tu che se’ co stì a ni ma vi va
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
= ENDECASILLABO
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, canto III, v.88
NBLa Dialèfe è di solito favorita da pause grammaticali, dallapresenza di parole tronche (accentate sull’ultima sillaba) odall'inversione dell'ordine logico delle parole.Nella poesia due-trecentesca è molto diffusa dopo la congiunzione"e", soprattutto dopo parole che assorbendo il suono muterebberosignificato.“d'infantiˇe di femmineˆe di viri (Inf. IV, 30) - Si noti come nelsecondo caso il suono è assorbito per sinalefe.Analogamente diffusa è la dialefe dopo i monosillabi a, e, o, che,né, se, ma... Inoltre, sempre in poeti quali Dante e Petrarca, èprobabile incontrare dialefe dopo gli aggettivi mio, tuo, suo ederivati.
5la sinla sinééresiresi
= ENDECASILLABO
Ed og gi nel la Troa de in se mi na ta
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
U.Foscolo, Dei sepolcri, v.235
la dila diééresiresi
= ENDECASILLABO
Dol ce co lor d’o r en tal zaf fi ro
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
....
Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, canto I, v.13
La sineresi implica che un nesso vocalico, tradizionalmenteconsiderato iato, venga invece considerato come dittongo.Questi parea che contra me venisse (Dante, Inferno I, 46).Parea, secondo la grammatica, ha tre sillabe, in questo verso neha due soltanto.All'interno di un verso due vocali di solito sono considerate facentiparti di una stessa sillaba, quindi o sono dittonghi o sono iati (nelsenso di due "vocali forti", non nel senso di due vocali separate daun accento) che formano sineresi; se c'è un caso di dieresi si puòsegnalare con l'apposito segno diacritico. Viceversa, in fine diverso, due vocali formano sempre due sillabe metriche
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Verso trisillabo
Tos si scetos si sceun po cosi ta cedi nuo votos si sce.
Versoquaternario
o quadrisillabo
Nel le lu ci
tue di vi ne
Esempi di… versi!
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Verso quinario
Sul pon te sven to la
ban die ra bian ca.
Verso senario
Se cer ca, se di ce:
“L’a mi co do v’è?”
Esempi di… versi!
8Verso settenario
L’al be ro a cui ten de vi
Verso ottonario
Quan t’è bel la gio vi nez za,
Che si fug ge tut ta vi a!
Verso novenario
E s’a pro no i fio ri not tur ni
Esempi di… versi!
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Verso endecasillabo
Nel mez zo del cam min di no stra vi ta
Verso decasillabo
Sof fer mà ti sul l’a ri da spon da
Esempi di… versi!
10Il piano del significante: La rima
La RIMA
È la perfetta uguaglianza dei suoni finalidi due parole
a partire dall’ultima vocale accentata
Anche la rima assume una rilevanza importante nella struttura delsignificante.La rima è il profumo del verso!
11RIME BACIATE
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano
A
A
RIME ALTERNATELe donne, i cavallier, l’arme, gli amori,le cortesie, l’audaci imprese io canto,che furo al tempo che passaro i Morid’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto.
ABAB
Varie tipologie di rima…
12RIME INCROCIATE
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suonodi quei sospiri ond’io nudriva ‘l corein sul mio primo giovenile errorequand’era in parte altr’uom da quel ch’i’sono
ABBA
RIME INCATENATEAmor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,prese costui de la bella personache mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.Caina attende chi a vita ci spense.Queste parole da lor ci fuor porte.
ABA
BCB
CDC
Varie tipologie di rima…
13Il piano del significante: Le strofe
I versi si raggruppano in unità metricheche vengono chiamate strofe.
Le strofe più diffuse:
TERZINA
QUARTINA
SESTINA
OTTAVA
= 3 VERSI
= 4 VERSI
= 6 VERSI
= 8 VERSI
Più versi, costituiscono le strofe (dette anche unità metriche).
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Le principali strutture metriche:Il sonetto
quartinaSolo e pensoso i più deserti campivo mesurando a passi tardi e lenti,e gli occhi porto per fuggire intentiove vestigio uman l’arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampidal manifesto accorger delle genti,perché negli atti d’alegrezza spentidi fuor si legge com’io dentro avampi:
Sì ch’io mi credo omai che monti e piaggee fiumi e selve sappian di che tempresia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né sì selvaggecercar non so ch’Amor non venga sempreragionando con meco, et io con lui.
quartina
terzina
terzina
Le principali strutture metriche:La Canzone
5 o più strofe dette stanzecostituite da un numerouguale di versi (settenari edendecasillabi)
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Le figure retoriche si dividono in:
Figure fonetiche (in base al suono delle parole)
Figure dell’ordine (in base a come le parole sono
disposte nel testo)
Figure del significato (in base al significato delle
parole)
Le figure retoriche
Troverete nelle slide successive le principali figure retoriche.Le figure retoriche sono “parole” o “parti di esse”, oppurecombinazioni di parole, disposte in modo tale da rendere piùgradevole e musicale un componimento poetico. Ricordatevi che leparole non sono numeri! Se invertite o disponete diversamente (outilizzate sinonimi, o vocaboli generici) le parole all’interno di unverso, questo può modificare profondamente il significato. Cercarele parole giuste e disporle in modo appropriato è la vera arte di farepoesia.Vi invito ad assaporare queste figure retoriche e ad utilizzarlequando scrivete (senza strafare però) : chi “vi” leggerà, si sentiràmeglio (nel vero senso della parola) e avrà l’impressione di avere ache fare con una persona speciale!
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Figure fonetiche: l’allitterazione
Figura che consiste nella ripetizione della stessalettera o della stessa sillaba in parole contigue
“Fresche le mie parole ne la serati sien come il fruscio che fan le foglie”
D’Annunzio, La sera fiesolana, vv.2-4
Figure fonetiche: l’assonanza
“Il vento soffia e nevica la frasca,e tu non torni ancora al tuo paese!Quando partisti come son rimasta!”
Si ha assonanza tra due o più parole quando,a partire dalla vocale accentata,
sono uguali le vocali e diverse le consonanti
Pascoli, Lavandare, vv.8-9
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Figure fonetiche: la consonanza
“E andando nel sole che abbagliasentire con triste meraviglia”
Si ha consonanza tra due o più parole quando,a partire dalla vocale accentata,
sono uguali le consonanti e diverse le vocali
Montale, Meriggiare pallido e assorto
Figure fonetiche: l’onomatopea
Una parola o serie di paroleimitano o suggeriscono un suono reale
Veniva una voce dai campi:chiù…
E nella notte nera come il nulla,A un tratto, col fragor d’arduo dirupoche frana, il tuono rimbombò di schianto:rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,e poi vanì…
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22Figure dell’ordine: anafora
E’ la ripetizione di una parola o di un gruppodi parole all’inizio di due o più frasi o versi
Per me si va ne la città dolente,per me si va ne l’etterno dolore,per me si va tra la perduta gente.
Dante, Inf., III, vv.1-3
Figure dell’ordine: chiasmo dalla greca
Può riguardare:1. Rapporti di significato:
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”
Significa “incrocio”: disposizione sintattica di quattro elementi in cuil’ordine delle parole del secondo gruppo è invertito rispetto al primo
donne cavallier
arme amori
2. Rapporti grammaticali“Pace non trovo e non ho da far guerra”
pace trovo
ho da far guerra
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Figure dell’ordine: il climax“scala” di intensità espressiva
“Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavano per l’aere senza stelle”
Dante, Inf., III, vv. 22-23
Figure del significato: similitudine
E’ un paragone
Capelli neri come la notte
Figure del significato: metafora
pelle vellutomorbidezza
Pelle di velluto
Figure del significato: ossimoroAccostamento di due termini di significato opposto
“bianca bianca nel tacito tumulto.”“Urla silenziose”
“Il Ghiacciaio in fiamme”
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Figure del significato: sinestesia
Forma di metafora nella quale si accostanotermini che alludono a sensazioni diverse
“Là voci di tenebra azzurra”
Pascoli, La mia sera, v. 36
In questo caso il termine “voci” richiama al senso dell’udito,“tenebra azzurra” a quello della vista.
Ciao e buona poesia a tutti.