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IL CONTRIBUTO DEL CIS2011 ALLA DEFINIZIONE DI NUOVE METRICHE PER MISURARE LA GLOBALIZZAZIONE Censimento dell’industria e dei servizi 2011 Imprese Stefano Menghinello ISTAT DICS DCSP COE, Servizio Statistiche sul commercio con l’estero ed attività internazionali delle imprese MILANO 28 NOVEMBRE 2013

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Censimento dell’industria e dei servizi 2011 Imprese

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IL CONTRIBUTO DEL CIS2011 ALLA DEFINIZIONE DI NUOVE METRICHE PER MISURARE LA GLOBALIZZAZIONE

Censimento dell’industria e dei servizi 2011Imprese

Stefano MenghinelloISTATDICS DCSP COE, Servizio Statistiche sul commercio con l’estero ed attività internazionali delle imprese

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

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Struttura della presentazione

Cenni all’attuale dibattito internazionale sulle nuove metriche per misurare la globalizzazione

Lo stato dell’arte della statistica ufficiale in Italia

Il “valore aggiunto” dell’indagine multiscopo CIS2011 per la misurazione dell’internazionalizzazione

Principali risultati della sezione «Internazionalizzazione produttiva»

Principali risultati della sezione «Relazioni dell’impresa» in una prospettiva di misurazione e analisi delle Global Value Chains

Conclusioni

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

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Cenni all’attuale dibattito internazionale

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

Statistiche del commercio

estero riclassificate per

impresa

Passaggio dalle statistiche FDI a

quelle FATS

Sperimentazioni a livello OECD, WTO e UN per definire nuove

«metriche»

Impresa esportatrice

Impresa multinazionale

Catene internazionali

del valore (GVC)

Evoluzione del paradigma: vecchi e nuovi «attori» della globalizzazione

Evoluzione dei sistemi di misurazione

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Lo stato dell’arte della statistica ufficiale italiana

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Il “valore aggiunto” dell’indagine multiscopo CIS2011 per la misurazione dell’internazionalizzazione

Aspetti generali

General purpose survey di tipo multiscopo: integrazione tra quesiti di varie sezioni

Adozione di tassonomie già impiegate in altre rilevanti sperimentali: funzioni aziendali

Aspetti specifici

Focalizzazione su alcuni aspetti cruciali dell’internazionalizzazione senza forti «vincoli» definitori tipici dei sistemi di indagine che rispondono a regolamenti comunitari Analisi dettagliata del sistema di relazioni internazionali dell’impresa a monte ed a valle - Fornitori e

clienti – con possibilità di definire nuove tassonomie di imprese basate su criteri di tipo «equity e non equity»

Possibilità di effettuare verifiche empiriche sulla rilevanza informativa di queste nuove tassonomie di impresa in termini di differenziali di struttura produttiva ma anche di performance

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Principali risultati della sezione «Internazionalizzazione produttiva»

Sezione 7 – Analisi dimensionale e territoriale

L’insieme delle imprese che hanno realizzato una parte dell’attività produttiva all’estero è limitato anche se «sensibile» ai criteri di classificazione: 4.076 nella forma più strutturata di investimenti diretti esteri e 21.025 nella forma più flessibile di accordi e contratti

La «propensione all’internazionalizzazione» aumenta con la dimensione d’impresa, ma la preferenza verso forme strutturate è rilevante per le grandi imprese mentre le forme flessibili di internazionalizzazione sono prevalenti nelle PMI

La presenza di differenziali territoriali è confermata anche a livello di forme più strutturate di internazionalizzazione mentre per gli accordi la situazione è più equilibrata anche se permane il divario Nord-centro e Mezzogiorno.

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

Micro Piccole Medie Grandi0

2

4

6

8

10

12

14

0.2 0.6

4.2

12.3

1.73.1

5.3

7.7

IDE Accordi e contratti Series3

IDE accordi0.0

0.5

1.0

1.5

2.0

2.5

0.5

2.3

0.5

2.0

0.3

2.3

0.2

1.4

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

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Principali risultati della sezione «Internazionalizzazione produttiva»

Sezione 7 – Analisi settoriale

Le forme più strutturate di internazionalizzazione (IDE) sono più rilevanti per manifattura ed energia, seguite da attività professionali, scientifiche e tecniche e estrazione di minerali

Le forme più flessibili sono relativamente più importanti, oltre che per la manifattura, anche per alcuni comparti dei servizi quali Servizi di informazione e comunicazione, Trasporto e magazzinaggio, Costruzioni e commercio

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

IDE Accordi

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1.0 1.3

Attività manifatturiere 1.0 3.5

Attività professionali, scientifiche e tecniche 0.6 1.9

Estrazione di minerali da cave e miniere 0.6 1.8

Servizi di informazione e comunicazione 0.5 3.2

Trasporto e magazzinaggio 0.4 2.5

Costruzioni 0.3 2.1

Attivita' finanziarie e assicurative 0.3 0.6

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 0.3 2.1

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 0.2 1.5

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 0.1 1.2

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 0.0 1.1

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Principali risultati della sezione «Internazionalizzazione produttiva»

Sezione 7 – Analisi della localizzazione internazionale degli IDE

Le forme più strutturate di internazionalizzazione (IDE) realizzate dalle imprese dei servizi risultano relativamente più orientate verso l’area Euro, ed in misura minore, gli Altri paesi asiatici.

Le imprese manifatturiere risultano invece relativamente più orientate verso le altre aree, con particolare riguardo agli altri paesi UE e Cina

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

     

Aree di localizzazione degli IDE

INDUSTRIA IN SENSO STRETTO SERVIZI

Area Euro 24.6 35.7

Altri paesi UE 18.7 13.4

Europa non UE 13.0 10.9

Cina 13.9 10.0

India 5.0 3.3

Altri paesi asiatici 5.5 5.6

Nord America 6.2 5.9

Centro/sud America 6.6 6.1

Altro 6.4 9.2

Totale 100.0 100.0

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Principali risultati della sezione «Internazionalizzazione produttiva»

Sezione 7 Analisi delle differenze di orientamento geografico tra IDE ed accordi

Per le imprese dell’industria in senso stretto, le forme più strutturate di internazionalizzazione (IDE) risultano, rispetto agli accordi, relativamente più orientate verso Altri paesi UE, India e soprattutto Nord e Centro Sud America

Per le stesse imprese, le forme più flessibili di internazionalizzazione sono invece relativamente più orientate verso l’Area Euro, la Cina e gli Altri paesi asiatici

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

INDUSTRIA IN SENSO STRETTO     

Aree di localizzazione IDE Accordi

Area Euro 24.6 28.7

Altri paesi UE 18.7 17.4

Europa non UE 13.0 13.3

Cina 13.9 17.9

India 5.0 3.9

Altri paesi asiatici 5.5 5.9

Nord America 6.2 2.3

Centro/sud America 6.6 1.8

Altro 6.4 8.7

Totale 100.0 100.0

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Principali risultati della sezione «Relazioni tra imprese»

Quesito 3.05.1 Analisi territoriale e dimensionale delle imprese con subfornitori internazionali

Rispetto a quasi 500 mila imprese committenti, l’86% dichiara come principali subfornitori solo aziende italiane, mentre del restante 14% solo il 2% si rivolge esclusivamente a subfornitori esteri

Anche in questo caso si conferma la presenza di differenziali territoriali ma con livelli di coinvolgimento delle imprese committenti in attività di subfornitura internazionale particolarmente elevati per le regioni del Nord

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

0.02.04.06.08.0

10.012.014.016.018.020.0 17.9

15.8

13.1

8.46.5

Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole

0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 40.0 45.0

12.1

17.1

19.8

27.2

33.7

36.5

41.5

500 e oltre250-499100-24950-9920-4910-19

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Principali risultati della sezione «Relazioni tra imprese»

Quesito 3.05.1 Analisi settoriale delle imprese con subfornitori internazionali

L’intensità tecnologica dei settori sembra, almeno per la manifattura, risultare positivamente correlata con l’intensità del ricorso alla sub-fornitura internazionale da parte delle imprese committenti

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

Servizi finanziari ad elevato contenuto di conoscenza

Altri servizi ad alto contenuto di conoscenza

Servizi di mercato ad alto contenuto di conoscenza

Servizi a minor contenuto di conoscenza

Servizi tecnologici ad alto contenuto di conoscenza

Industrie manifatturiere a medio bassa tecnologia

Industrie manifatturiere a bassa tecnologia

Industrie manifatturiere a medio alta tecnologia

Industrie manifatturiere ad alta tecnologia

0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 40.0 45.0

5.8

6.1

11.2

15.6

16.1

16.2

18.8

27.1

39.5

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Principali risultati della sezione «Relazioni tra imprese»

Quesito 3.05.1 Analisi territoriale delle imprese con subfornitori internazionali

Graduatoria delle regioni sulla base dell’intensità del ricorso alla sub-fornitura internazionale da parte delle imprese committenti come indicatore proxy della «distanza» dalla filiere globali

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

MoliseCalabriaSardegnaBasilicata

SiciliaValle d'Aosta

PugliaAbruzzo

CampaniaUmbriaLazio

MarcheEmilia-Romagna

ToscanaVenetoLiguria

LombardiaFriuli-Venezia Giulia

PiemonteTrentino-Alto Adige

0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0

3.94.95.76.66.87.7

9.19.19.2

10.412.413.313.814.1

15.516.6

18.118.418.4

22.2

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Principali risultati della sezione «Relazioni tra imprese»

Quesito 3.06 Analisi dimensionale e territoriale delle imprese che operano come subfornitori internazionali

Rispetto a quasi 375 mila imprese che realizzano prodotti per la committenza (aziende subfornitrici), quasi l’84% dichiara come principali committenti solo aziende italiane, mentre per il restante 16% solo il 3% si rivolge esclusivamente a committenti esteri

La propensione ad avere clienti internazionali è correlata con la dimensione d’impresa, tuttavia non si rilevano differenze significative tra medio-grandi e grandi imprese.

Anche in questo caso si conferma la presenza di differenziali territoriali ma con livelli di coinvolgimento in attività di subfornitura verso imprese estere particolarmente elevati per le regioni del Nord

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

0.0

5.0

10.0

15.0

20.0

25.020.9

18.215.9

7.75.1

Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 40.0 45.0

13.8

20.0

22.8

32.1

37.4

39.2

34.7

500 e oltre250-499100-24950-9920-49

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Principali risultati della sezione «Relazioni tra imprese»

Quesito 3.6 Analisi settoriale delle imprese che operano come subfornitori internazionali

La relazione tra intensità tecnologica dei settori e intensità del ricorso alla committenza internazionale sembra, almeno per i servizi, meno significativa rispetto al ricorso alla subfornitura internazionale

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

Altri servizi ad alto contenuto di conoscenza

Servizi finanziari ad elevato contenuto di conoscenza

Servizi tecnologici ad alto contenuto di conoscenza

Servizi a minor contenuto di conoscenza

Servizi di mercato ad alto contenuto di conoscenza

Industrie manifatturiere a medio bassa tecnologia

Industrie manifatturiere a bassa tecnologia

Industrie manifatturiere ad alta tecnologia

Industrie manifatturiere a medio alta tecnologia

0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 40.0 45.0 50.0

3.5

4.6

14.0

14.7

14.7

25.5

30.1

40.4

44.5

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Principali risultati della sezione «Relazioni tra imprese»

Quesito 3.6 Analisi territoriale delle imprese che operano come subfornitori internazionali

Graduatoria delle regioni sulla base dell’intensità del ricorso alla committenza internazionale da parte delle imprese sub-fornitrici come indicatore di proiezione produttiva sui mercati globali

MILANO 28 NOVEMBRE 2013

SardegnaBasilicataCalabria

SiciliaMolise

AbruzzoPuglia

CampaniaUmbriaLazio

Valle d'AostaEmilia-Romagna

Trentino-Alto AdigeLiguriaMarcheVenetoToscana

LombardiaPiemonte

Friuli-Venezia Giulia

0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0

4.24.75.05.55.9

7.68.48.7

10.312.212.4

15.918.218.318.619.319.5

21.121.2

23.4

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Principali risultati della sezione «Relazioni tra imprese»

Integrazione dei quesiti relativi alle imprese che operano come subfornitori internazionali e/o per conto di committenza internazionale

Integrazione dell’informazione come proxy per la misurazione del coinvolgimento «a monte» ed a «valle» delle imprese nelle catene internazionali del valore al fine definire una tassonomia di imprese «intermedie» attivamente coinvolte nelle catene internazionali del valore (GVC)

Rispetto a circa 300 mila imprese che risultano sia fornitrici che committenti: - quasi il 76 % è interconnesso solo con imprese nazionali (LVC) - il 6,4% ha un fornitore estero ma un committente nazionale (GVC a monte) - l’8,8% ha un committente estero ma solo fornitori nazionali (GCV a valle) - ll’8,9% opera invece sia a monte che a valle con imprese estere (GVC intermedio)

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Conclusioni L’indagine multiscopo CIS 2011 fornisce importanti informazioni su vari aspetti rilevanti per

la misurazione dell’internazionalizzazione delle imprese

La presenza di una definizione «allargata» di internazionalizzazione produttiva consente di cogliere fenomeni complessi in modo più completo e coerente rispetto all’impianto tradizione della statistica ufficiale

La presenza di una sezione dedicata alle relazioni tra imprese, che include informazioni rilevanti sui rapporti tra subfornitura e committenza internazionale, consente di sviluppare tassonomie rilevanti sul piano analitico con particolare riguardo all’individuazione di differenti tipologie di imprese che risultano coinvolte con modalità diverse nelle catene internazionali del valore

Altre informazioni presenti nel questionario, come ad esempio le motivazioni fornite dalle imprese in relazione alla loro scelta di realizzare almeno una parte del processo produttivo all’estero nonché le informazioni fornite in merito alle barriere che limitano l’attivazione di un percorso di internazionalizzazione, consentono all’utilizzatore anche meno esperto di completare il quadro informativo su un fenomeno particolarmente complesso come quello della globalizzazione

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