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Noinoncifermiamomai ; vièsemprecosacheincalzacosa . . . Dalmomento chenoicifermassimo, lanostraOperacomincerebbe adeperire DONBOSCO, il31maggio1S75 ANNOLXXX.N .24 15DICEMBRE1956 PERIODICOQUINDICINALEDELLEOPEREEMISSIONIDIS .G.BOSCO "Faràepocanellastoria" .. . . . .scrisseDonBoscodellaprimaConferenza salesianatenutaaiCooperatoriil29gennaio1878 aRoma . ErealmentequellaprimaConferenza,chetenne DonBoscoaiprimiCooperatoridell'Urbealla presenzadidueEminentissimiCardinali,segnò l'inizioufficialedellacooperazionesalesiananel mondo .IlsantoFondatorevollechelasuaTerza Famigliaesordissenelcentrodellacristianità quasialegarlapiùintimamenteallaGerarchia Cattolica,dicuidovevaessereilsostegnoel'aiuto intuttoilmondo,realizzandoasuotempol'unione dituttiibuonipeltrionfodellacausadiDio . Dichisaràlacolpaseoggileproporzioni el'efficaciadellaPiaUnionenelmondocattolico noncorrispondonoancoraalleprofeticheprevi- sionidiDonBosco?Everochenonsonotra- scorsiizooannimenzionati :nemancanoan- cora21 ;masapremoinquestotemporelativamente breveportarelaPiaUnionedeiCooperatori Salesianiall'efficienzaintravistadalsuoFonda- tore?EssaèvolutadaDio,quindiilsuotrionfo nonpuòmancaresec'èlacorrispondenzaalla graziaealledirettive . IntantoperchèlaprimaConferenzadel29gen- naio1878possa«farepocanellastoria»bisogna purechedoveoggivièuncentrodicooperazione salesianasitengaogniannolaConferenzadel 29gennaio,oattornoataledata . i PeridirigentidellaPiaUnione Unfattoconsolantissimoèquesto :dalle statistichedell'UfficioCentraleperle1oIspettorie d'Italiarisultachenel1955laprimaconferenza annualesitenneinunnumerodoppiodiCentri rispettoall'annoprecedente;enel1956inunnu- meroquadruplo,ossianellaquasitotalitàdei CentridellaPiaUnione .Confidiamochenel1957 nessunCentromancheràall'appello,acostodi unirsiadaltricentrivicini .Siaquestol'impegno diogniDelegatoediogniDecurione .Diquesto passosibrucerannoletappe,versolecifredei «sogni»,perchèèproprionelledueConferenze annualichesimettonolebasiperlagrande«unione dituttiibuoni» .LeConferenzeannualiinfatti sonoleunichepraticheesplicitamenteprescritte dalRegolamento .Illoroargomentoèfissatodal RettorMaggiorepertuttiiCentri,comelaparola d'ordineperlasantabattagliaannuale . Perlaadeguatapreparazione prossimadella conferenzarimandiamoalle«Normeorganizza- tive»riportatenelsestapagina del Bollettino Dirigentidel15dicembre1955eallaterzapagina diquellodeldicembre1954,riassuntenella6apa- ginadelpresentenumero . Della 1a Conferenzapubblichiamounoschema chepuòservirediguida .Taletracciaèpurestam- patainfoglioaparteeverràspeditainnumero proporzionatodicopieaiDelegatiealleDelegate Ispettoriali. L'organizzazionetempestivadella la Conferenzaannuale inognicentro 473

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Noi non ci fermiamo mai ;vi è sempre cosa che incalza cosa . . .

Dal momentoche noi ci fermassimo,

la nostra Opera comincerebbea deperire

DON BOSCO, il 31 maggio 1S75

ANNO LXXX. N . 24 15 DICEMBRE 1956 PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S . G. BOSCO

"Farà epoca nella storia " .. .

. . . scrisse Don Bosco della prima Conferenzasalesiana tenuta ai Cooperatori il 29 gennaio 1878a Roma .

E realmente quella prima Conferenza, che tenneDon Bosco ai primi Cooperatori dell' Urbe allapresenza di due Eminentissimi Cardinali, segnòl'inizio ufficiale della cooperazione salesiana nelmondo. Il santo Fondatore volle che la sua TerzaFamiglia esordisse nel centro della cristianitàquasi a legarla più intimamente alla GerarchiaCattolica, di cui doveva essere il sostegno e l'aiutoin tutto il mondo, realizzando a suo tempo l'unionedi tutti i buoni pel trionfo della causa di Dio .

Di chi sarà la colpa se oggi le proporzionie l'efficacia della Pia Unione nel mondo cattoliconon corrispondono ancora alle profetiche previ-sioni di Don Bosco? E vero che non sono tra-scorsi i zoo anni menzionati: ne mancano an-cora 21 ; ma sapremo in questo tempo relativamentebreve portare la Pia Unione dei CooperatoriSalesiani all'efficienza intravista dal suo Fonda-tore? Essa è voluta da Dio, quindi il suo trionfonon può mancare se c'è la corrispondenza allagrazia e alle direttive .

Intanto perchè la prima Conferenza del 29 gen-naio 1878 possa «far epoca nella storia» bisognapure che dove oggi vi è un centro di cooperazionesalesiana si tenga ogni anno la Conferenza del29 gennaio, o attorno a tale data .

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Per i dirigenti della Pia Unione

Un fatto consolantissimo è questo : dallestatistiche dell'Ufficio Centrale per le 1o Ispettoried'Italia risulta che nel 1955 la prima conferenzaannuale si tenne in un numero doppio di Centririspetto all'anno precedente; e nel 1956 in un nu-mero quadruplo, ossia nella quasi totalità deiCentri della Pia Unione . Confidiamo che nel 1957nessun Centro mancherà all'appello, a costo diunirsi ad altri centri vicini . Sia questo l'impegnodi ogni Delegato e di ogni Decurione. Di questopasso si bruceranno le tappe, verso le cifre dei«sogni», perchè è proprio nelle due Conferenzeannuali che si mettono le basi per la grande « unionedi tutti i buoni» . Le Conferenze annuali infattisono le uniche pratiche esplicitamente prescrittedal Regolamento. Il loro argomento è fissato dalRettor Maggiore per tutti i Centri, come la parolad'ordine per la santa battaglia annuale .

Per la adeguata preparazione prossima dellaconferenza rimandiamo alle « Norme organizza-tive » riportate nel sesta pagina del BollettinoDirigenti del 15 dicembre 1955 e alla terza paginadi quello del dicembre 1954, riassunte nella 6a pa-gina del presente numero .

Della 1a Conferenza pubblichiamo uno schemache può servire di guida . Tale traccia è pure stam-pata in foglio a parte e verrà spedita in numeroproporzionato di copie ai Delegati e alle DelegateIspettoriali.

L'organizzazione tempestiva della

l a Conferenza annuale in ogni centro

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Esordio

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Fermezza di carattere e fedeltà al dovere

SCHEMA PER LA PRIMA CONFERENZA ANNUALE

Notizie della Famiglia Salesiana (dalla lettera di Ca-podanno del Rettor Maggiore - Bollettino 1o gennaio).

Ricorrendo, il 9 marzo 1957, il primo cente-nario della morte di San Domenico Savio, ilV Successore di Don Bosco dà come strennaai Cooperatori ed alle Cooperatrici sagge di-rettive pedagogiche con queste parole : «Nelcentenario della morte di San DomenicoSavio, egli sia modello a tutti di fermezzadi carattere e di fedeltà nell'adempimentodei nostri doveri verso Dio e verso il pros-simo » .E questo davvero il sugo di tutta la vita del-l'angelico giovinetto, che la famiglia e la scuolaformarono per tempo ad una salda tempra dicarattere e al fervore nel compimento dei propridoveri verso Dio e verso il prossimo . S . Gio-vanni Bosco, con l'ascetica salesiana, lo portòall'apice della perfezione : alla santità .

Quanto opportuno il richiamo in un'epoca didegenerazione qual è la nostra! Epoca di abulia,si potrebbe definire, tanto vanno perdendosi icaratteri di fermezza e di energia . Epoca di anar-chia, tanto si rivendicano i diritti e si trascuranoi doveri!

L'educazione civile va perdendo quota perchènon si dà il giusto posto alla religione nella fa-miglia e nella scuola .

Viviamo, si può dire, nell'ossessione del di-vertimento e del piacere ; e non si prende piùnulla sul serio . È il male del nostro tempo, chefa strage soprattutto tra la gioventù ; ma che in-fetta notevolmente anche gli adulti . Donde l'ac-centuazione della indifferenza e perfino dell'av-versione alla religione, guida morale e disciplinadella vita .

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti .Come è difficile oggi trovare persone di co-scienza, di carattere e perciò anche di cuore!Il fallimento della pedagogia senza Dio è evi-dente ed allarmante . Gran parte del mondo nepaga il fio con rivolgimenti mostruosi . E l'altraparte vive con la spada di Damocle sul capo :sotto l'incubo continuo della guerra, della deva-stazione universale .

Il piccolo Santo, che seppe vivere, come af-ferma Don Bosco, « la vita più lieta ed inno-cente », ci fa sentire la nostalgia della scuola dellaChiesa, che nel corso dei secoli ha temprato glieroi della Fede, ha plasmato i Santi . Perchè hadato il giusto valore alla educazione della volontàal volere, e della coscienza alla gioia del dovere .

Alla scuola dalla Chiesa

San Tommaso dà una sublime definizione del-l'uomo: Homines sunt voluntates . Tutto il valoredell'uomo sta nella volontà, che determina l'usodi tutte le altre facoltà . La volontà è come l'unitàdi misura. In tanto uno è uomo, in quanto havolontà e la esercita come si deve . È la volontàche dispone della libertà concessaci da Dio nellascelta del bene e del male . È la volontà quindiche determina la nostra responsabilità, i nostrimeriti o demeriti . È la volontà che decide dellanostra felicità eterna o della nostra dannazione .

Il Cristianesimo è essenzialmente religione divolontari e di volitivi . I Sacramenti del Batte-simo e della Cresima ci imprimono un carattereche noi salviamo soltanto impegnando seria-mente la nostra volontà .

L'anno scorso ci siamo soffermati su un grandeproblema: quello dell'istruzione religiosa . Pro-blema fondamentale . Non si può orientare lavita, senza la luce che ne illumini l'origine, loscopo, la mèta . E nei nostri centri organizzatisi è dato un impulso deciso alla cultura reli-giosa : con corsi particolari a Cooperatori e Coo-peratrici ; con corsi specializzati di addestra-mento e di abilitazione all'insegnamento del Ca-techismo . Varie zone periferiche delle grandicittà hanno ricevuto finalmente un po' di luceda catechèsi tenute periodicamente, tra sacrificie disagi che solo Dio conosce, da Cooperatori eCooperatrici ben preparati, sotto la guida deinostri Delegati e delle Figlie di Maria Ausilia-trice. Vari Parroci si sono valsi dei nostri Coo-peratori pei Catechismi parrocchiali, negli Ora-tori e nelle Associazioni .

Ora si tratta di fare un passo innanzi : trasfor-mare la luce in forza . L'istruzione adeguata ar-ricchisce l'intelligenza delle cognizioni neces-sarie e forma la coscienza . Ma chi determina leazioni è la volontà .

E allora la luce delle verità eterne, della rive-lazione divina, della scuola della Chiesa devetrasformarsi in forza e corroborare la volontànel compimento del dovere .

Alle risorse umane che concorrono alla forma-zione del carattere aggiungiamo quelle della reli-gione. Bisogna riuscire a formare dei buoni carat-teri e insegnare ad essere « uomini di carattere » .

All'educazione del carattere giovano soprat-tutto tre mezzi :1) fortificare la volontà e adde-strarla a volere sempre rettamente e fortemente ;2) fissare un ideale alto e nobile ; 3) seguire co-stantemente la legge morale .

Ora la religione cattolica :1) fortifica la vo-lontà con la Grazia, che rafforza la natura e le

energie della volontà ; 2) propone un ideale al-tissimo : la perfezione stessa di Dio ; 3) sublimail dovere alla sua giusta valutazione, come dispo-sizione della volontà di Dio. Ha quindi una po-tenza infinitamente maggiore delle risorse umane .

Alla scuola di Don Bosco

La storia documenta ampiamente che i ca-ratteri migliori sono quelli formati dalla religionecattolica . Caratteri equilibrati, fermi, costanti .

Basta che noi pensiamo al carattere di MammaMargherita: che tempra! Eppure non ebbe altrascuola che la Chiesa ; al carattere di San Gio-vanni Bosco : sereno fra mille tempeste, forte difronte a tutte le avversità ; al carattere del vene-rabile Don Michele Rua : rettilineo fino alla tra-sparenza : al carattere di Santa Maria DomenicaMazzarello : una semplice, umile figlia del po-polo, ma retta e volitiva tanto da strappare aPio XI l'esclamazione : «Che spina dorsale que-sta donna! » .

Ma, per soffermarci sul nostro santino, Do-menico Savio, che nella luce del suo tramontosi trasfigura a modello dei piccoli e dei grandi,dei giovani e degli adulti : che bel carattereDon Bosco rileva, nella biografia che scrisse dilui, ch'egli «aveva sortito da natura un'indolebuona, un cuore propriamente nato per la pietà » ;ma, seguendo a narrare le gesta della sua vita,chiama in testimonio tutti i suoi compagni del-l'Oratorio per affermare che « tutte quelle virtùche noi abbiamo veduto nascere e crescere nei varistadi della sua vita, crebbero ognora meravigliosa-mente, e crebbero insieme senza che una fosse dinocumento all'altra» . Donde « quell'esemplare tenor di vita, quel continuo progredire di virtù invirtù, quella esattezza nell'adempimento dei suoidoveri, oltre cui difficilmente si può andare» . Eperchè non pensassimo che fosse solo frutto dellanaturale bontà dell'indole, dichiara che « quelliche lo conobbero da vicino, od ebbero cura della suaeducazione possono assicurare che vi era in luigrande sforzo umano coadiuvato dalla grazia di Dio » .

Per questo sfuggì ad ogni pericolo di rilassa-mento, ad ogni tentazione di mediocrità. E filòdritto alla mèta, verso il grande ideale : dalprimo proposito «La morte, ma non peccati»,all'ardita ed irrevocabile decisione : « Voglio as-solutamente ed ho assolutamente bisogno di farmisanto . . . Mi voglio dare tutto al Signore, per sempreal Signore, e sento un bisogno di farmi santo, e senon mi fo santo, io non fo niente . . . Io debbo evoglio essere tutto del Signore, e voglio farmi santoe sarò infelice finchè non sarò santo » .

Non ci rincresca metterci alla scuola di questofanciullo, di questo radioso adolescente . Egli halezioni per tutti . Gesù pose un giorno un fan-ciullo in mezzo agli Apostoli e disse : « Se nonvi farete come questo fanciullo, non entrerete nelregno dei cieli ». La Chiesa pone quest'altro fan-ciullo al cospetto del mondo intero e dice : Im-parate le grandi lezioni di questo « piccolo, anzigrande gigante dello spirito » (Pio . XI) .

Le urgenze dell'ora

A spiegarci tutto il prodigio delle sue ascen-sioni, Don Bosco osserva che egli e aveva radi-cato nel cuore che la parola di Dio è la guida del-l'uomo per la strada del cielo » : quindi « ogni mas-sima udita in una predica era per lui un ricordoche più non dimenticava . Ogni discorso morale,ogni catechismo, ogni predica, quantunque prolun-gata, era per lui una delizia » .

Ecco l'istruzione religiosa che non si riduce acultura, a corredo intellettuale, a erudizione!Ecco la luce che si trasforma in forza : la paroladi Dio che lo guida per la via del cielo, che gliillumina il cammino e gli infiamma la volontà apercorrerlo fino all'eroismo .

È proprio quello che fa per noi : per l'appli-cazione pratica della strenna del Rettor Mag-giore . Nel progresso della nostra formazione cri-stiana, e nella educazione della nostra gioventù,dei nostri figliuoli, dei nostri alunni ...

Con la fermezza del carattere si vince anzituttoil rispetto umano: il grande spauracchio di molticristiani, lo spaventapasseri oggi più baldanzosoperchè imperversa il « regime di massa» . In re-gime di massa si dissolve la personalità, svaporala volontà, si perde il carattere : come pecore, sisegue l'andazzo comune, ci si piega al più sfac-ciato, al più prepotente: anche uomini che pre-tendono di essere intellettuali insaniscono e in-frolliscono fino all'abiezione ed al delitto sottol'egida dei criminali . Si ha paura di fare il bene .Si ha vergogna di compiere il proprio dovere .Incredibile ; ma vero! Esperienza di tutti igiorni .

Occorre reagire . Di fronte a tanta vigliaccheria,ci vogliono cristiani tutti di un pezzo, di carat-tere adamantino, che sappiano cantare l'inno dellapiù alta e più vera libertà : la libertà degli onesti,dei puri, dei santi.

Il coraggio più urgente, oggi, è il coraggiodella verità, della purezza, della bontà . Questocoraggio lo dobbiamo impegnare nel compimentodi tutti i nostri doveri : verso Dio e verso ilprossimo . Quante volte s'è levata la voce delPapa ad inculcare questo coraggio! (V . discorsidi Pio XII) .È un coraggio che costa : ma il bene costa

sempre, perchè è l'unica cosa che ha valore .L'Imitazione di Cristo definisce il cristiano :« Victor sui et dominus mundi ». Il vero cristianoè un vittorioso di sè e del mondo, che va di vit-toria in vittoria: comincia col vincere se stesso,dominando le sue passioni e costringendosi aldovere ; quindi si sottrae a tutte le schiavitù delmondo: a quella del rispetto umano, a quella del-l'ammasso, a quella della seduzione e della pre-potenza .

Diamo noi per primi l'esempio di stare « cometorre ferma, che non crolla - giammai la cimaper soffiar de venti » (DANTE) . Diamo noi l'esem-pio di essere sempre di carattere ; di compierefedelmente i nostri doveri . Allora ci sarà ben

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facile educare gli altri, soprattutto la gioventù :le parole stimolano, ma gli esempi trascinano .Noi abbiamo abbondanti esempi di casa, di fa-miglia, nella vita di Don Bosco e degli altri nostriSanti. La Chiesa ce ne offre ogni giorno colcalendario universale dei santi e dei martiri .

A conforto della nostra debolezza, ricordiamoche nel Battesimo ci è stata infusa anche la virtùdella fortezza, virtù cardinale, che è pure undono dello Spirito Santo : uno dei suoi sette doni .Chiediamoglielo con fervore e con fiducia . Pen-siamo infine ai nostri fratelli che sanguinanonelle terre dei senza Dio, sotto il terrore comu-nista . Sono migliaia di cattolici, Vescovi, sacer-doti, religiosi, suore, semplici fedeli, giovinettie fanciulle, deportati in terre straniere, sottopostia sevizie e torture che superano tutta la barbariedei secoli passati . Eppure sostengono tutto eprofessano la loro fede col sangue!

Siamo degni fratelli di tanti martiri! A noicosta molto meno. Però sappiamo che anche isacrifici più umili e segreti che ingemmano tantevolte di lacrime, se non di sangue, il fedele com-pimento del proprio dovere nell'intimità dellepareti domestiche, nelle officine e nella scuola,negli uffici dove troppo spesso la scaltrezzatrionfa a danno della coscienza, sono contati daDio e rendono alla famiglia ed alla società imigliori benefici .

San Giovanni Bosco sognò nel 1847 di cam-minare sotto un magnifico pergolato di rose :rose sul suo capo, rose ai lati, rose sotto i piedi .La gente, invidiandolo, esclamava: « Com'è for-tunato Don Bosco! cammina sulle rose » . Ma isuoi piedi sanguinavano fra le spine . Tutta la suavita fu sofferenza e segreta immolazione nel darsitutto a tutti . Egli celava abilmente gli strazi delcuore con l'abituale sorriso delle labbra . E in-tanto moltiplicava le rose: tutta l'opera sua nonè che un mondiale pergolato di rose . Anche ilnostro lavoro, le nostre fatiche, le nostre peneche fanno eroica talvolta la fedeltà al nostro do-vere, germineranno una fioritura di rose sulnostro cammino, a conforto e gioia delle nostrefamiglie, a vantaggio della società, che andràdavvero migliorando in proporzione della gene-rosa dedizione di ciascuno al compimento delproprio dovere . Al termine della nostra vita neraccoglieremo i frutti con la serena visione cheallietò il transito di San Domenico Savio . Anchenoi esclameremo allora : « Che bella cosa iovedo ! » . Sarà il tesoro dei meriti accumulati conla nostra perseverante fedeltà, saranno le primeluci dell'alba della beata eternità .

G. F .

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L'Ufficio Stampa della Direzione Generale Opere Don Bosco ha preparato :

Un volume di oltre 300 pagine, Annuario Salesiano di grande interesse, perchèpresenta il vasto panorama dell'Opera di Don Bosco nel mondo, nelle sue ori-gini, nello sviluppo, nelle sue svariate attività e con le statistiche più recenti .

Consta di tre parti :

PARTE I - Il volume si aprecon otto grandi illustrazioni :Maria Ausiliatrice, Don Bosco,S. Francesco di Sales, S. MariaMazzarello, S . Domenico Savio,S. S. Pio XII, il Card . AloisiMasella, Don Ziggiotti .Articoli con numerosissime il-lustrazioni : Don Bosco, Congre-gazione Salesiana, S . Maria Mazzarello, Istituto delle F. M. A.,

Terza Famiglia (Cooperatori),Ex allievi .

Edizione in carta uso

Notizie : sui Capitolari, i Prelatisalesiani, i Servi di Dio, i Papi,i Rettori Maggiori .Opere : Sistema preventivo, Ora-tori, Missioni, Scuole professio-nali e agricole, Stampa, BollettinoSalesiano, Editrici salesiane, LaCasa Madre, Basilica, Compagniereligiose di A . C ., Lo spettacolosalesiano, Il Colle Don Bosco,L'Ateneo,Viaggi del Rettor Mag-giore, Case di rieducazione, Operedi Roma, Profili di grandi Salesiani

PARTE II - Statistiche pre-sentate in grafici a colori di tuttal'Opera Salesiana e Statistichedelle singole Ispettorie .

PARTE III - Atlante salesiano :22 carte (di cui 8 doppie) a 4 co-lori . Vi sono messe in evidenzale località ove si trovano Case deiSalesiani e delle Figlie di M . A .Indice generale delle località ovesono Case salesiane .

patinata, ricca di oltre duecento illustrazioni . Copertina a due colori, plasticata Lire 1800

Basta sfogliare questo volume per avere un'idea della vastità dell'Opera Salesiana nel mondo ecome a proposito vengano riportate in prima pagina le parole del Vescovo della Radio e Televisioned'America, Mons. Fulton Sheen : « I Salesiani mi ricordano la moltiplicazione dei pani e dei pesci .Il crescere della Società Salesiana è nè più nè meno che un miracolo . Questo si deve, credo, a un par-ticolare afflato dello Spirito Santo e all'intercessione di Don Bosco . I Salesiani hanno trovato unapraticissima soluzione dei problemi odierni. Lavorano per i poveri. Insegnano i mestieri. Sanno te-ncre allegri i giovani. Continuando in tale lavoro il miracolo si perpetuerà» .

Il giorno del Signore

La fine dell'anno, che ormai si avvicina, ciporta a considerare il valore del tempo che fugge .« In fin di vita - diceva S. Giovanni Bosco -si raccoglie il frutto delle opere buone » . Sono leuniche opere che dànno veramente valore altempo per l'eternità . La Chiesa aiuta i Coope-ratori e le Cooperatrici a valorizzare tutti i giornie, si può dire, tutti i momenti con la Indulgenzadel lavoro santificato, che accredita soprannatu-ralmente anche i più modesti lavori materiali .Ma c'è un giorno della settimana che, per

legge divina, dovrebbe essere tutto un omaggioal Signore : il giorno festivo. Abbiamo già rile-vato, commentando il regolamento della PiaUnione, quanto Don Bosco inculcasse l'aposto-lato per la santificazione del giorno festivo . Eglifa impegno ai Cooperatori di curare l'osservanzadel precetto anche tra i dipendenti : «adoperan-dosi che le persone dipendenti da loro osservino esantifichino il giorno festivo » (Reg ., VI, I) .

La Sacra Scrittura lo chiama « il giorno delSignore » - Domenica - ; giorno che Dio hariservato - con espresso comandamento findall'antica legge - al suo culto ed alla nobili-tazione dell'uomo. Notiamolo bene : non si trattasoltanto di dare a Dio quel che è di Dio . Ilvantaggio che ne viene all'uomo dall'osservanzadi questo precetto è quanto di meglio l'uomopossa desiderare per la sua nobiltà umana, perchènel giorno festivo egli si sente sul suo più altopiano, figlio di Dio, schiavo di nessuno . È ilgiorno in cui egli gode della sua massima libertà,per diritto datogli da Dio che lo sottrae da ogniservitù umana .Ma perchè l'uomo possa sentire la gioia di

questa sua posizione, è necessario che egli ri-spetti la parte di Dio, la quale importa l'assi-stenza alla Messa e l'intonazione sacra di tuttoil giorno festivo .Oggi purtroppo si fa facilmente scempio di

questo carattere sacro del giorno festivo . Il ma-terialismo lo profana costringendo masse dioperai al lavoro. L'edonismo lo profana ade-scando anche masse di credenti a tifo di sport,di gite e di divertimenti che distraggono com-pletamente dal culto di Dio .

Di qui, il pervertimento e la corruzione chefanno strage della morale e della civiltà .

Bisogna ridare al giorno del Signore il suocarattere sacro, se si vuole che l'uomo conservila sua dignità salvi i suoi diritti di libertà difronte a tutte le possibilità di asservimento e disfruttamento .

pensieri per la Conferenza mensile

Per questo, non dobbiamo accontentarci diastenerci dai lavori servili non strettamente ne-cessari alla vita e di assistere alla santa Messa .

I Cooperatori e le Cooperatrici devono vivereesemplarmente il giorno festivo, completandol'omaggio a Dio con la frequenza dell'istruzione .religiosa, la Dottrina Cristiana, e la partecipa-zione alle :,acre funzioni pomeridiane o vesper-tine della propria parrocchia. Il loro esempiovarrà ad attirare anche altri e a dare così maggiorfervore alla vita religiosa collettiva, sociale .

Devono inoltre moderare la smania dei diver-timenti e degli sport che ammorba fino al fa-natismo soprattutto la gioventù .

E quindi :1) astenersi assolutamente dai di-vertimenti disonesti o pericolosi e preservarneanche i figli e dipendenti ;

2) essere discreti nel godere di quelli onesti,per non dissipare lo spirito religioso del giornofestivo .

Questa discrezione, oltre alla serenità spiri-tuale che conserverà nelle famiglie, darà maggioragio allo sviluppo dei rapporti di parentela conscambio di visite e cordialità, e permetterà purequalche risparmio per soccorrere poveri e bi-sognosi, per fare qualche opera buona .

L'Annuario dello Spettacolo pubblicato dalla SIAE nel 1955 comunica che nel 1954 si sonospesi in Italia 134 .159 .700 .000 di lire solo in spettacoli, con questa ripartizione :L. 105 .172.200.000 per il Cinema»

9 .376.900.000 per il Teatro»

7.911 .000.000 per Manifestazioni sportive»

11 .699.600.000 per Trattenimenti vari .Nel 1955 la spesa complessiva per diverti-

menti è salita a 442 miliardi .Per bevande alcooliche e fumo si sono spesi

854 miliardi .Si prevede di raggiungere nel 1964 la spesa di :

789 miliardi per divertimenti e 1265 miliardiper fumo e bevande .

Mettiamo a confronto queste cifre col contri-buto che l'Italia ha dato alle Missioni nel 1954 :195 milioni! . . . Che sproporzione! . . .

Facciamo di tutto per diminuirla.Così l'augurio che ci scambiamo di « buon

anno nuovo » non sarà vana parola . Avrà il con-forto della benedizione di Dio e della fiori-tura delle virtù cristiane che rendono davverobenefica e preziosa la vita .

G. F.4 77

Esempi

Anche in tempo di villeggiatura

Da vari anni la Colonia Don Bo-sco di VILMINORE (Bergamo)è diventata centro di irradiazionee di propaganda salesiana nellaVal di Scalve, grazie alle simpa-tiche iniziative degli Aspiranti diS. Bernardino (Chiari) in villeg-giatura lassù .

Quest'anno si è pensato ad ap-profittare della Festa di Don Boscoper dare inizio alla riorganizza-zione dei Cooperatori della Valle .

La domenica 19 agosto, nel po-meriggio, furono invitati i Coope-ratori a una riunione . Nonostantele difficoltà di comunicazione,ne accorsero una cinquantina.A presenziare furono invitati ilcav . prof. Zeduri, Presidente dellaUnione Ex allievi di Treviglio, eil sig . Arciprete, Vicario Foraneodella Valle .

Il Direttore Don Paolo Gerlirivolse la sua calda parola ai con-venuti, dando loro notizie della

« . . . Riguardo all'attività catechistica, in questa Ar-chidiocesi milanese, dove l'organizzazione è veramenteencomiabile, Cooperatori e Cooperatrici anche perdare buon esempio, in generale non mancano allaDottrina Cristiana fatta in parrocchia con zelo e do-vizia . Alcuni di essi si prestano anche in aiuto alproprio Parroco in questa santa missione .

Si distingue, in questo campo, lo zelatore sig . BrunoBossi di Arnate, il quale compie un vero apostolatocatechistico nelle case popolari un poco discoste dallaparrocchia . Quest'anno, con l'aiuto della signora, pre-parò un giovane di 18 anni e la di lui sorella di 14alla prima Comunione e alla Cresima, facendo dapadrino e da madrina, dopo di averli anche provve-duti di abito conveniente . Sta ora lavorando per re-golarizzare un matrimonio .4 7 8

Congregazione e interessandoli alproblema delle vocazioni, che ful'idea centrale lanciata ai conve-nuti .

Il Prof . Zeduri portò, con lasua parola schietta e sentita,l'esperienza della sua vita di cri-stiano militante nella vita pubblicae la sua passione di educatore .Tratteggiò il tipo ideale del coo-peratore, sottolineando l'urgenzadella presenza attiva e illuminantedel Cooperatore salesiano nellatravagliata vita moderna .

Seguì la relazione ufficiale te-nuta da Don Angelo Viganò che,dopo un breve cenno storico, com-mentò il regolamento dell'Unione,mostrandone la semplicità, effi-cacia e attualità .

L'incontro si concluse con unanota di allegria salesiana, portatadai nostri Aspiranti, che esilara-rono i cari amici Cooperatori concanti, scherzi e macchiette .

Anche Piana degli Albanesi(Palermo) per due mesi estivi ebbeospiti graditissimi i Salesiani del-l'Istituto S . Chiara di Palermo,dapprima per la colonia estiva deifigli orfani dei lavoratori e dopoper la colonia degli allievi interni .

Autorità e popolo hanno moltoapprezzato ed ammirato la opero-sità e lo zelo del direttore Don Puglisi e di tutti i suoi collaboratoriadoperatisi a beneficio della gio-ventù locale, che numerosa ed en-tusiasta è accorsa durante il pe-riodo di colonia, a frequentarel'oratorio sorto nella sede dellamedesima.

A conclusione di questo sog-giorno dei Salesiani in Piana, tantovantaggioso per la educazione cri-stiana della gioventù, l'Eccellentis-simo Vescovo Mons . Perniciaro,ha voluto promuovere solenni ono-ranze all'alunno prediletto di SanGiovanni Bosco .

L'iniziativa felice del Vescovoha trovato entusiastica rispondenzanel clero e nel popolo di Piana esoprattutto nella gioventù, che af-follò il triduo ed esplose in unentusiasmo senza precedenti nelgiorno della festa . Si sono così get-tate le basi per la fondazione di unnuovo centro di Cooperatori sale-siani . Additiamo l'esempio a quantiorganizzeranno colonie estive . Lozelo non si rassegna facilmente arestar chiuso tra le pareti di casa .

Dalla corrispondeza

MILANO - Cooperatori e Cooperatrici catechisti A Oggiona un gruppetto di Cooperatrici s'impegnaogni domenica di passare dagli ammalati del paese aripetere la spiegazione della Dottrina udita dal Par-roco in chiesa .Anche a Samarate, grazie alla collaborazione di

zelanti Cooperatrici, si poterono avere cinque primeComunioni e Cresime di giovanotti e di ragazze ven-tenni ; altri furono ricondotti ai Ss . Sacramenti, dopotanti anni di religiosa indifferenza » .

La Delegata Ispettoriale

LATINA - - Dati concreti« Siamo fìnalmente riusciti a condurre a termine

il non facile lavoro di revisione e aggiornamento dei'numerosi e distanti abbonati al Bollettino . Lo scopoche ci eravamo prefisso era duplice : evitare che an-

dassero perdute copie del nostro caro periodico conconseguente spreco dèl danaro della Provvidenza ;scegliere gli elementi idonei per l'organizzazione dellaPia Unione .

Ora ecco alcuni dati concreti . Dei 450 abbonati alBollettino, parecchi risultarono trasferiti, altri dece-duti, qualcuno fece intendere che non era interessatoa tale abbonamento ; 224 mostrarono di gradirlo e 94risposero di voler anche aderire alla Pia Unione .

Inoltre, attraverso opportuna opera di persuasione,si è riusciti a iscrivere alla Pia Unione altre 67 per-sone, che non ricevevano ancora il Bollettino Salesiano .Totale: iscritti 161, di cui 56 uomini, tra i quali il Ve-scovo Ausiliare, 6 Parroci e l'On . Deputato di Latina » .

Il Delegato locale

NAPOLI - Un cooperatore modelloCredo mio dovere segnalare al Centro della Pia

Unione l'esempio edificante del cooperatore prof . Vin-cenzo Roberti, iscritto alla P . U. fin dal 1902 condiploma firmato da Don Rua . È andato in pensionedopo 45 anni d'insegnamento . In tutte le scuole doveha svolto la sua missione di educatore, ha diffuso ladivozione a Don Bosco e a Maria Ausiliatrice ed èconosciuto dovunque per lo spirito salesiano che lo hasempre animato, rendendolo un vero apostolo tra isuoi discepoli .

Il Delegato Ispettoriale

FAENZA - Una Zelatrice . .. zelanteDomenica 11 novembre fui invitato dalla zelatrice

e cooperatrice Contessa Giovanna Camerini Ghetti atenere una conferenzina alle Cooperatrici di S . PierLaguna raccolte da detta Zelatrice, in collaborazionecol Parroco, Cooperatore e ammiratore delle nostreopere . Un buon numero di Cooperatrici erano pre-senti . Altre persone pie si unirono a loro : potei par-lare delle nostre cose, dell'opera dei Cooperatori edistribuire materiale di propaganda salesiana . Si èpresa la determinazione di ripetere mensilmente l'adu-nanza per infervorare nel bene le Cooperatrici delluogo e ampliare il movimento salesiano . Al terminedella riunione alcune convenute vennero iscritte nellaPia Unione . Di questa attività il merito è della bene-merita Zelatrice sunnominata . Esempio degno di am-mirazione e di imitazione .

Il Delegato locale

NORME per la 1°Conferenza annuale

La riuscita della Conferenza dipende dal-l'azione dei dirigenti della Pia Unione(Ispettori e Direttori, Delegati e Delegate,Zelatori e Zelatrici) .Per facilitare la loro opera diamo quialcune norme pratiche .1. I Delegati Ispettoriali prendano inecessari accordi in tempo utile, perchèin ogni centro (Salesiani, Figlie di MariaAusiliatrice o parrocchiale) non manchila Conferenza.2. La Conferenza sia tenuta, per quantoè possibile, da un salesiano, preferibil-mente nel mese di gennaio .3. Si svolga il tema proposto dall'Uf-ficio Centrale e presentato in questo nu-mero del Bollettino . Di questa tracciastampata anche a parte l'Ufficio CentraleCooperatori tiene a disposizione dellecopie.4. I Cooperatori siano avvertiti intempo e con i mezzi più efficaci delladata e dell'ora della Conferenza e dellaraccolta dell'obolo da inviarsi al RettorMaggiore .

Tale raccolta fra i Cooperatori inoccasione della Conferenza è prescrittadal Regolamento : quindi non si deveomettere. L'obolo sia inviato a) Consi-gliere Capitolare, che lo presenterà alRettor Maggiore .

Si ricorda che la Conferenza si puòtenere anche in teatro con qualche fa-miliare manifestazione in onore deiCooperatori. Non deve mai mancare,prima o dopo, la funzione religiosa .

Dopo la Conferenza si invii la re-lazione all'Ufficio Centrale.Organizziamoci

Anche dove questo lavoro non si è ancora potuto organizzare ed è lasciato all'iniziativa e allo zelopersonale, a poco a poco è necessario raggiungere una efficiente organizzazione e dare al movi-mento Cooperatori una forma sistematica . Il lavoro unitario e ben distribuito, continuativo e non /attoa sbalzi, regolare come quello di un esercito in marcia, darà un rendimento mille volte superiore . Graziequindi del lavoro di organizzazione fatto e che ha già dato magnifici risultati . Benedico fin d'ora quantiprenderanno a cuore il rifiorire della nostra terza Famiglia nelle Ispettorie e nelle Case .

Sac. RENATO ZIGGIOTTI4 7 9

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Voli 1iUiliB1U Vi583 pagine • lire 1400

BOLLETTINO SALESIANOTorino (712) - Via Maria Ausiliatrice, 32 - Telefono 22-117

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori che le Opere Salesiane hannoil Conto Corrente Postale 2-1355 (Torino) sotto la denominazione :

EZIONE GENERALE

IRE DI DON BOSCO

Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprieofferte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativoAUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 1B-2-1949 - N . 403 . CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICADIRETTORE RESPONSABILE : SAC . DOTT. PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 - TORINO (712) * OFFICINE GRAFICHE SEI

EUGENIO VALENTINI

SALESIANO

li Rettore Magnifico dei Pontificio Ateneo Salesiano ha curato questa biografiadell'insigne liturgista, e ha voluto che apparisse nel decimo anniversario della morte .Quanti hanno ammirato il conferenziere brillante, il maestro impareggiabile,l'entusiasta propagatore del movimento liturgico, l'asceta ammonitore coll'esempioe colla parola, troveranno in queste pagine il ritratto della sua figura morale ela testimonianza concorde della sua santità, espressa eloquentemente dalle pennedei suoi ex-allievi ed ammiratori .E questo è appunto il valore di queste Memorie Biografiche, che più che unavita hanno voluto essere una documentazione storica ineccepibile .Malgrado ciò, ne è venuto fuori un volume che si fa leggere e che presenta attornoalla figura del protagonista, tante altre figure di salesiani indimenticabili, chehanno forgiato il clima di intere generazioni-

per ordinazioni rivolgersi alla S *E * ITORINO corso Regina Margherita, 176conto corrente postale 21171

importantePer correzioni d'indirizzo siprega d'inviare sempre, in .sieme al nuovo, completo ebene scritto, anche il vecchioindirizzo

-. Si ringraziano i signoriAgenti postali che respin-gono, con le notificazioni diuso, i Bollettini non recapitati

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