Noi in poche pagine - Scuola Secondaria di primo grado ... · La mostarda, invece, è una...

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Noi in poche pagine Giornale degli Alunni della Scuola Media "Virgilio" di Via Trebbia XVIII EDIZIONE ~ ANNO 2016-2017 24 gennaio 2017 Pagina 2 VISITA ALLA SPERLARI L'8 novembre noi alunni della classe 3^ D e la classe 2^ D siamo andati a visitare l'azienda Cloetta, conosciuta a Cremona con il nome "Sperlari" . Abbiamo preso l'autobus che ci ha portato davanti allo stabilimento in via Milano. Durante la visita una dipendente della fabbrica ha spiegato l'origine dell'azienda Cloetta e del nome Sperlari. Cloetta è una azienda leader nella produzione di dolci a base di zucchero e cioccolato come caramelle, cioccolatini, torrone ma anche mostarda. Il nome Sperlari deriva da Enea Sperlari che aprì a Cremona un negozio per la produzione artigianale e la vendita di specialità tipiche della tradizione cremonese: torrone e mostarda. Il successo fu tale che il marchio Sperlari divenne famoso anche all'estero. Il primo torrone sarebbe stato servito il 25 ottobre 1441 al banchetto per le nozze, celebrate a Cremona, fra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Il dolce, sempre secondo la tradizione, venne modellato riproducendo la forma del Torrazzo, la torre campanaria della città, da cui avrebbe preso il nome. Questo episodio viene rievocato ogni anno a Cremona con la "Festa del Torrone" che si svolge nel mese di novembre. La mostarda, invece, è una preparazione tipica del Nord Italia del Seicento, a base di frutta candita, immersa in uno sciroppo contenente percentuali variabili di senape, che la rendono più o meno piccante. Durante la visita abbiamo osservato come si produce il torrone e lo zanzibar fondente, il torroncino al cioccolato. Gli ingredienti principali per produrre il torrone sono: acqua, zucchero, miele, mandorle o nocciole tostate, albume d'uovo e l'ostia per il rivestimento. Come prima cosa deve essere preparato l'impasto di miele, albumi, zucchero e un pò di acqua poi cotto a 120°, aggiungendo la mandorle o le nocciole tostate. Dopo la cottura l'impasto viene fatto colare dentro un contenitore, tagliandolo in parti, poi fatto scivolare sopra un rullo, passando attraverso due tubi freddi che lo appiattiscono raffreddandolo. Mentre il torrone si muove sul rullo, viene ricoperto da uno strato di ostia, diviso in stecche, impacchettato nel sacchetto e poi confezionato in scatole. Tutti queste fasi sono svolte da macchine, ma con la supervisione di un operaio. Le confezioni vengono raccolte in scatole più grandi e impilate per essere portate nel magazzino. Nel magazzino gli operai caricano su un ascensore, destinato solo al trasporto di prodotti, i vari pacchi che vengono immagazzinati in una stanza dove si trova un macchina che sposta gli articoli in entrata e in uscita. Quando bisogna spedire i prodotti, l'operaio li seleziona e la macchina li mette sull'ascensore. Lo zanzibar fondente è un torrone a base di nocciole e cioccolato fondente. Per la produzione vengono utilizzate delle formine in cui vengono messe le nocciole tostate poi ricoperte di cioccolato fondente sciolto per diverse volte, mentre scorrono sul rullo. Le

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N o i i n p o c h e p a g i n e

 

Giornale degli Alunni della Scuola Media "Virgilio" di Via Trebbia

XVIII EDIZIONE ~ ANNO 2016-2017 24 gennaio 2017 Pagina 2

VISITA ALLA SPERLARI

L'8 novembre noi alunni della classe 3^ D e la classe 2^ D siamo andati a visitare l'azienda Cloetta, conosciuta a Cremona con il nome "Sperlari" .

Abbiamo preso l'autobus che ci ha portato

davanti allo stabilimento in via Milano. Durante la visita una dipendente della

fabbrica ha spiegato l'origine dell'azienda Cloetta e del nome Sperlari.

Cloetta è una azienda leader nella produzione di dolci a base di zucchero e cioccolato come caramelle, cioccolatini, torrone ma anche mostarda.

Il nome Sperlari deriva da Enea Sperlari che aprì a Cremona un negozio per la produzione artigianale e la vendita di specialità tipiche della tradizione cremonese: torrone e mostarda. Il successo fu tale che il marchio Sperlari divenne famoso anche all'estero.

Il primo torrone sarebbe stato servito il 25 ottobre 1441 al banchetto per le nozze, celebrate a Cremona, fra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Il dolce, sempre secondo la tradizione, venne modellato riproducendo la forma del Torrazzo, la torre campanaria della città, da cui avrebbe preso il nome. Questo episodio viene rievocato ogni anno a Cremona con la "Festa del Torrone" che si svolge nel mese di novembre.

La mostarda, invece, è una preparazione tipica del Nord Italia del Seicento, a base di frutta candita, immersa in uno sciroppo contenente percentuali variabili di senape, che la rendono più o meno piccante.

Durante la visita abbiamo osservato come si produce il torrone e lo zanzibar fondente, il torroncino al cioccolato.

Gli ingredienti principali per produrre il torrone sono: acqua, zucchero, miele, mandorle o nocciole tostate, albume d'uovo e l'ostia per il rivestimento.

Come prima cosa deve essere preparato l'impasto di miele, albumi, zucchero e un pò di acqua poi cotto a 120°, aggiungendo la mandorle o le nocciole tostate.

Dopo la cottura l'impasto viene fatto colare dentro un contenitore, tagliandolo in parti, poi fatto scivolare sopra un rullo, passando attraverso due tubi freddi che lo appiattiscono raffreddandolo.

Mentre il torrone si muove sul rullo, viene ricoperto da uno strato di ostia, diviso in stecche, impacchettato nel sacchetto e poi confezionato in scatole.

Tutti queste fasi sono svolte da macchine, ma con la supervisione di un operaio.

Le confezioni vengono raccolte in scatole più grandi e impilate per essere portate nel magazzino.

Nel magazzino gli operai caricano su un ascensore, destinato solo al trasporto di prodotti, i vari pacchi che vengono immagazzinati in una stanza dove si trova un macchina che sposta gli articoli in entrata e in uscita.

Quando bisogna spedire i prodotti, l'operaio li seleziona e la macchina li mette sull'ascensore.

Lo zanzibar fondente è un torrone a base di nocciole e cioccolato fondente.

Per la produzione vengono utilizzate delle formine in cui vengono messe le nocciole tostate poi ricoperte di cioccolato fondente sciolto per diverse volte, mentre scorrono sul rullo. Le

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formine vengono mosse per distribuire bene le nocciole e il cioccolato, fatte raffreddare e tolte dal torroncino che viene confezionato in sacchetti e poi inscatolato.

Al termine della visita hanno regalato ad ognuno di noi un sacchetto di torroncini che noi abbiamo apprezzato.

Giulia Zagni classe 3ªD

Il giorno 24 novembre noi alunni della 3^D

siamo andati al salone dello studente, un ambiente un po’ caotico ma allo stesso tempo molto utile per la scelta della scuola futura.

All’inizio dell’anno ci siamo trovati, chi più chi meno, indecisi su quale strada percorrere una volta finita la scuola media.

In questa giornata alcuni hanno trovato le risposte ai loro dubbi.

Inizialmente ci siamo divisi in gruppi, in base agli stand che si volevano vedere, e ognuno faceva delle domande ai ragazzi per avere delle maggiori informazioni sulla scuola.

Una volta finito di chiedere ci siamo riuniti nell’atrio del palazzo per poi andare a vedere un filmato sul rapporto tra i bambini e la scuola sul mondo; “VADO A SCUOLA”.

Questo filmato noi l’avevamo già visto in prima media, ma è stato lo stesso emozionante rivederlo un’altra volta.

Dopo ogni spezzone un signore ci faceva ragionare sul pezzo del filmato visto.

Il primo ragazzo ad esser stato ripreso e intervistato è Jackson, un bambino di 11 anni che vive con la sua famiglia in Africa ed ogni mattina percorre 15 chilometri in 2 ore per andare, con sua sorella minore Salomet, a scuola.

La sua giornata inizia solitamente alle 5:30 del mattino con duro lavoro per preparare le cose necessarie per il tragitto da casa a scuola, che gli viene indicato dal padre, nel pieno della savana e poco adatto persino per un adulto.

E’ felicissimo quando arriva a scuola perché sa che potrà imparare qualcosa di nuovo!

La seconda studentessa ad essere intervistata è Zahira una ragazzina di 12 anni che vive in Marocco, che ogni lunedì percorre 22 chilometri in 4 ore.

Sua nonna prima di partire le

ricorda che lei da giovane non ha potuto studiare, è molto importate ed è un peccato sprecare una possibilità del genere.

Zahira consapevole di questo finisce di fare i compiti e cerca di raggiungere la scuola al più presto anche se durante il proprio tragitto incontrerà delle difficoltà.

Il terzo ragazzo vive in India, è disabile, si chiama Samuel e ha 13 anni.

Purtroppo è costretto a stare seduto su una carrozzina improvvisata con una sedia di plastica e delle ruote di biciclette ormai già usate ed ogni mattina percorre 4 chilometri 1 ora e 15 minuti con l’aiuto dei due fratelli minori che sono costretti a fare un tragitto sabbioso e poco pratico per tutti e tre, a volte gli capita di restare intrappolati tra piante e cespugli e a volte trovano delle persone che li aiutano.

Una volta arrivato a scuola i suoi compagni lo aiutano a sedersi in una posizione comoda per lui e i fratelli lo lasciano nelle mani dei professori; finita la scuola torneranno a prenderlo.

Le loro scuole sono diverse dalle nostre e portano una divisa rispetto a noi.

Ogni ragazzo di questa storia ha dei sogni che magari un giorno si potranno avverare, nel frattempo Jakson ha ricevuto una borsa di studio

per il suo

impegno, Zahi

ra convince

i genitori a

mandare i figli a scuola, Samuel ha proseguito i suoi studi e aspira a diventare un medico per aiutare le persone come lui.

Anna Rossetti, Olivia Rosi, Mariarosaria Panariello Classe 3ªD