Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

33
Le rivoluzioni inglesi nel Seicento (1642-1688)

Transcript of Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Page 1: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Le rivoluzioni inglesi nel Seicento

(1642-1688)

Page 2: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La situazione inglese nel 1600La situazione inglese nel 1600

• La Monarchia inglese non era assoluta

Fin dal 1215 si era impegnata a

rispettare la Magna Charta e dopo il

1258 vi era un Parlamento bicamerale:

Camera dei Lords e dei Comuni

• La I composta da nobili di nomina regia,

la II elettiva composta da borghesi

• Loro compito: controllo sul re che non

poteva imporre tasse senza il

consenso del Parlamento

Page 3: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

IMPORTANZA:• a) Trasformazione della monarchia assoluta in

monarchia parlamentare;

• b) Legame tra monarchia e borghesia con conseguente trasformazione di una parte della classe aristocratica;

• c) Nascita di una borghesia capitalistica, fondata sull'agricoltura, sull'industria e sul commercio che afferma la sua egemonia e la sua crescita attraverso l'organo con cui si esprime: il Parlamento;

• d) Rivoluzione che paradossalmente è difesa della tradizione: si affermano principi destinati a diffondersi in tutta Europa: l'inalienabilità dei diritti di proprietà e di libertà personale, il principio del governo delle leggi contro l'arbitrarietà del monarca nonché quello della partecipazione politica dei cittadini.

Page 4: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La situazione religiosa

• Predominano i PURITANI, anglicani con tendenze a conformarsi ai principi calvinisti. Deploravano della chiesa anglicana il progressivo allontanarsi dall'originale spirito calvinista e lo stretto collegamento con l'autorità regia, la struttura fortemente gerarchizzatae gli ampi poteri riservati ai vescovi che lasciavano scarsa autonomia alle comunità dei fedeli.

• La qualità essenziale del puritano non era quella di riconoscersi in qualche dottrina, quanto un insopprimibile entusiasmo per il miglioramento morale in ogni aspetto della vita.

• Convinzione diffusa era che alla purificazione dei costumi sarebbe seguito un miglioramento sociale ed economico dell'individuo.

Page 5: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La situazione religiosa

• In Scozia i PRESBITERIANI fautori di una chiesa governata da un consiglio di laici, anziani e ministri di culto eletti direttamente dai fedeli (e non il Re).

• In Irlanda i cattolici.

• I puritani inglesi, dopo l'esilio ai tempi di Maria Tudor, vennero colpiti da Elisabetta I in quanto contrari all'assetto episcopale e alla supremazia dei sovrani sulla Chiesa.

• Molti presero la via dell'esilio verso l'America settentrionale (tra questi i famosi Padri pellegrini) prima che i contrasti interni sfociassero nella guerra civile inglese del 1640.

Page 6: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Situazione politica e militare

• La vecchia tradizione dell'Inghilterra era parlamentare. Il dispotismo dei Tudor era cosa nuova, accettabile come alternativa alla guerra civile e all'invasione straniera, e sostenuta dal prestigio, la capacità e l'abilitàparlamentare dei sovrani Tudor.

• Sotto i Tudor la corona non possedeva un esercito ed una burocrazia propria, non c'era nemmeno una imposta diretta che potesse garantire risorse stabili per le spese della monarchia.

• Il processo di accentramento del potere era in ritardorispetto all'Europa. Più volte Giacomo I aveva richiesto al Parlamento la possibilità di una imposta fondiaria.

Page 7: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Giacomo I (1603-1625 )

• Dopo la morte della Regina Elisabetta (1603) si estinse la dinastia dei Tudor: Assolutismo basato sul consenso delle classi più potenti

• «Benché Iddio», Elisabetta disse ai fedeli Comuni, «mi abbia posta in alto, considero tuttavia questo solo come gloria della mia corona: aver regnato col vostro amore. E per questo son felice non tanto che Iddio mi abbia fatto regina, quanto d'esser regina di un popolo così grato».

• In mancanza di eredi legittimi la corona passò a Giacomo I Stuart (già Re di Scozia e Irlanda – unione con Inghilterra - figlio di Maria Stuarda): convinto assertore del diritto divino dei Re e dell'assolutismo regio.

Page 8: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Assolutismo di Giacomo I

• Riguardo al parlamento aveva una teoria

sbagliata e fu così poco saggio da manifestarla,

dicendo ai Lord e ai Comuni che i privilegi di

cui godevano non spettavano loro di diritto,

ma dipendevano dal favore reale.

• Sostenne che alla Camera dei Comuni

spettava votare le imposte ma la direzione della

politica e l'ordinamento della Chiesa nazionale

erano alte questioni di stato riservate al

raziocinio del re.

Page 9: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

1621 il re scioglie il parlamento

• A tali affermazioni il parlamento del 1621 ribatté con una famosa protesta affermando che «le libertà, le franchigie, i privilegi e le giurisdizioni del parlamento sono antico e indiscutibile diritto e patrimonio ereditario dei sudditi inglesi»: e che «le questioni difficili e importanti riguardanti il re, lo stato e la difesa del regno e della Chiesa d'Inghilterra, e la creazione e il mantenimento delle leggi e la eliminazione degli abusi... sono i veri argomenti di cui si deve disporre e discutere in parlamento».

• Il re sciolse il parlamento e mise in stato d'accusa sette dei suoi membri, tra cui Giovanni Pym, iniziatore della rivoluzione puritana.

Page 10: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La congiura delle polveri

• Quando Giacomo I salì al trono, le persecuzioni di Maria, l'Armada spagnola, le macchinazioni contro la vita della grande regina erano ricordi ancora recenti e prima che questi ricordi fossero svaniti, ecco nel 1605 la Congiura delle polveri:

• la congiura di Cuy Fawkes (combinata da alcuni gentiluomini cattolici) per far saltare in aria il palazzo del parlamento, delitto il cui orrore s'impresse cosìprofondamente nello spirito pubblico che la sua memoria è ancora rievocata ogni anno, in alcune città e villaggi inglesi, con pubblici fuochi rappresentanti il rogo del papa.

Page 11: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Carlo I(1625-1649)

• 1628 Carlo I convoca il parlamento affinché approvi le tasse necessarie a finanziare una spedizione in appoggio degli ugonotti assediati a La Rochelle.

• Le due Camere riunite presentano al re la Petizione dei Diritti (Petition of Rights) con la quale chiedono al sovrano di impegnarsi a convocare il parlamento per l'imposizione di ogni nuova tassa e a far cessare ogni pratica illegale (arresti immotivati, imposizione di prestiti forzosi, alloggiamento forzato di truppe presso i civili, ecc.).

• Carlo I accoglie la Petition of Rights ma poi governa 11 anni senza mai convocare il parlamento.

Page 12: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Dalla Petition of Rights

“I Lord spirituali e temporali e i Comuni, riuniti in

Parlamento … supplicano umilmente la Vostra

Eccellentissima Maestà che nessuno in avvenire sia costretto

a fare dono gratuito, alcun prestito di denaro, … né

a pagare alcuna tassa o imposta senza il consenso…

del Parlamento; … che nessun uomo libero si arrestato o

detenuto [senza che sia portato contro lui un capo di

accusa dal quale possa discolparsi conformemente alla

leggi].”

Page 13: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

PetitionPetition of of RightsRights

In sintesi il Parlamento

chiese al re:

1. di non imporre tasse

senza l'approvazione

del parlamento;

2. di non imprigionare

un uomo libero

senza un regolare

processo;

3. di non sottoporre

uomini liberi a

tribunali speciali;

4. di non costringere

uomini liberi ad

alloggiare truppe

nella loro casa.

Page 14: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Carlo I e il parlamento

• 1629 Nel marzo Carlo I scioglie le due cameree dichiara ufficialmente la sua intenzione di governare senza l'ausilio del parlamento (29 marzo).

• 1634 Carlo I impone a Londra la ship money, una tassa originariamente pagata solo dalle cittàcostiere per il mantenimento della flotta.

• 1635 la ship money viene estesa a tutto il Paese.

Page 15: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Inizia lo scontro

• 1638 il tentativo dell'arcivescovo di Canterbury di imporre l'English Bookof Common Prayer (Libro inglese delle preghiere comuni) in Scozia provoca la ribellione degli Scozzesi e la decisione di muovere guerra al re.

• Lo straordinario risentimento per una simile politica fu anche all’origine della fondazione delle colonie della Nuova Inghilterra. Ogni anno, dal 1629 al 1640, centinaia di gentiluomini e piccoli proprietari inglesi, agricoltori e ministri religiosi, non dissenzienti dalla chiesa d'Inghilterra, ma desiderosi, nell'ambito di questa stessa chiesa, di adorare Dio a modo loro, lasciarono il paese nativo per stabilirsi sulle spiagge del Massachusetts.

Page 16: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Le quattro fasi

• La prima fase (1642 –1649)

• La seconda fase (1649 –1653)

• La terza fase (1653-1658)

• La quarta fase (1658-1660)

Page 17: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La prima fase(1642 – 1649)

• 1640 il 13 aprile Carlo I è costretto a convocare il parlamento (corto parlamento durò solo tre settimane 13 aprile – 5 maggio 1640) per reperire i mezzi finanziari con i quali affrontare la rivolta scozzese; di fronte alla richiesta dei parlamentari di abolire la ship money e di approvare norme che impediscano lo scioglimento arbitrario del parlamento.

• 1640 Sconfitto dagli Scozzesi a Newburn, Carlo l è costretto a riconvocare il parlamento (lungo parlamento 1640 - 1653);

• il nuovo parlamento, guidato da leader puritani come JohnPym (1584-1643) e John Hampden (1594-1643), chiese la convocazione periodica delle camere, l'abolizione degli ordini repressivi della corona (camera stellata, alta commissione, consiglio del nord), e la nomina di una commissione che riformi «nelle radici e nei rami» la Chiesa anglicana (Root and Branch Bill).

Page 18: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

1642

• Nel 1642 il re fu costretto a fuggire da Londra e prepararsi a combattere con la forza il Parlamento.

• A favore del sovrano si schierò la ChiesaAnglicana, mentre il Parlamento poté contare sull'appoggio dei puritani e di tutti i dissidenti religiosi.

• Dietro questo scontro politico e religioso si poteva intravedere anche un motivo sociale tra la vecchia aristocrazia, la piccola nobiltà ed i borghesi di città ; la prima con il re, i secondi due con il Parlamento.

Page 19: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Cavalieri e “teste rotonde”

• Il parlamento affida a Oliver

Cromwell il compito di formare un

corpo di cavalleria in grado di

affrontare i cavalieri del re;

• nasce il corpo degli ironsides

(«fianchi di ferro»), nucleo del futuro

esercito rivoluzionario, il cosiddetto

new model army (nuovo modello di

esercito).

Page 20: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Oliver Cromwell (1599-1658)

• Puritano, appartenente alla gentry, è il

capo dell’esercito, autore della vittoria.

• Grazie al suo prestigio:� Tiene a freno le tendenze radicali, egalitarie

e democratiche, presenti nell’esercito

(“levellers” e “diggers”).

� Ottiene l’epurazione del Parlamento dai

moderati favorevoli alla conciliazione con il re.

Page 21: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

New Model New Model ArmyArmy

• Elezione degli ufficiali da parte delle truppe

• Formazione politica delle truppe

• Possibilità di fare carriera

• Tolleranza religiosa

Page 22: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

1646

• La rivoluzione si concluse nel 1646 con la

SCONFITTA di Carlo I che fu fatto

prigioniero, e con l'abolizione della

struttura episcopale della Chiesa.

• 1649 Carlo I fu processato e condannato

a morte : per la prima volta un re veniva

giustiziato perché ritenuto colpevole verso

il suo popolo.

Page 23: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La fine dell’assolutismo

• Il Parlamento ottiene

� L’Abolizione degli organi di governo del re.

� La condanna di Strafford e Laud

� L’obbligo per il re di convocare il Parlamento

e il divieto di scioglierlo.

• Ma aspira a riforme più radicali:

� L’abolizione dei vescovi.

� Il controllo parlamentare dell’esecutivo.

Page 24: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La seconda fase (1649 –1653)

• Carlo I è processato e condannato a morte: è la prima esecuzione “legale” di un re (1649).

• Il 19 maggio il parlamento dichiara ufficialmente la fine della monarchia e instaura la repubblica(Commonwealth).

• Tutela del diritto di proprietà, libertà religiosa e indipendenza della chiesa dallo stato. Eliminazione di tutte le posizioni estremistiche

• Irlanda mano pesante 600.000 irlandesi uccisi le terre dei cattolici distribuiti fra i soldati protestanti inglesi

• 1651 L’Atto di Navigazione

• 1653 Cromwell scioglie il Lungo Parlamento e insedia nuova assemblea eletta dall’esercito: la dittatura

• Cromwell è Lord protettore del Commonwealth

Page 25: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

L’Atto di Navigazione

• Introdotto nel 1651, stabilisce che i

prodotti da e per l’Inghilterra devono

viaggiare solo su navi Inglesi.

• E’ una sfida all’Olanda che risponde con

la guerra (1652-54 e 1665-67).

• E’ un provvedimento protezionistico

tipico della politica economica

mercantilistica attuata dai governi del

’600.

Page 26: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Il Mercantilismo

• E’ una politica economica volta ad

accrescere la ricchezza di uno stato

attraverso il controllo delle esportazioni e

delle importazioni.

• L’obiettivo è evitare che ricchezze (e

materie prime) escano dal paese e di

favorirne, viceversa, l’entrata.

• Non ha grandi basi teoriche: basta

l’esperienza della crisi spagnola.

Page 27: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La terza fase (1653-1658)

� Si istaura una vera e propria dittatura

militare

� 1658 Cromwell muore lasciando

l’Inghilterra in una condizione di profonda

lacerazione.

� Esercito e parlamento chiamano al trono

Carlo II Stuart, figlio del re giustiziato.

Page 28: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La quarta fase (1658-1688)

• Nonostante lo sforzo di conciliazione, il nuovo re

entra in contrasto con il parlamento (creazione di

due partiti tory e whigs conservatori i primi, progressisti i secondi)

• per

� L’alleanza con la Francia di Luigi XIV

� La tolleranza verso i cattolici.

• Carlo II è costretto a cedere e ad approvare

l’esclusione dei cattolici dalle cariche

pubbliche Test act (1673) e l’Habeas corpus

act (1679).

Page 29: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La “gloriosa rivoluzione”

• I contrasti aumentano con Giacomo II

(1685-88), convertito al cattolicesimo.

• Per evitare una successione cattolica il

Parlamento offre la corona alla figlia Maria

che ha sposato il protestante olandese

Guglielmo d’Orange.

• Giacomo si rifugia in Francia e si attua,

pacificamente il cambio dinastico (1688).

Page 30: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La monarchia parlamentare

• Guglielmo e Maria accettarono una “carta

costituzionale”, il Bill of Rights (1689):

� Riaffermazione delle storiche prerogative del

Parlamento contro l’assolutismo regio.

� Divisione dei poteri: al re l’esecutivo, al

Parlamento il legislativo.

• In seguito si affermerà la responsabilità

dell’esecutivo davanti al parlamento

(sistema parlamentare).

Page 31: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Guglielmo III(1689-1702)

Giorgio I

di Hannover(1714-1727)

Maria II(1689-1694)

Giacomo I(1603-1625)

Stuart

Re di Inghilterra tra XVII e XVIII secolo

Anna(1702-1714)

Carlo I(1625-1649)

Carlo II(1649-1685)

Maria(†1660)

Orange

Guglielmo II(†1650)

Elisabetta(†1662)

Giacomo II(1685-1688)

Guglielmo I(†1584)

Page 32: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

La II Rivoluzione ingleseLa II Rivoluzione inglese

• Ai due sovrani durante la cerimonia d’incoronazione venne letto il Bill of Rights, che essi ratificarono con la frase: «accettiamo ringraziando quanto ci avete offerto».

• La “Gloriosa Rivoluzione”creò una Monarchia Parlamentare

Senza l’autorizzazione del Parlamento il re non può:

1. imporre tributi a favore della Corona

2. mantenere nel regno un esercito stabile

3. Imporre la propria volontà ai parlamentari

4. Togliere la libertà a un cittadino

Page 33: Le Rivoluzioni Inglesi Nel Seicento

Cosa cambia in Cosa cambia in

Inghilterra?Inghilterra?• Molti regimi di oggi si rifanno alla carta costituzionale

inglese

• Ma non era ancora una vera democrazia in quanto il popolo non aveva diritto di voto

• Ruolo fondamentale della borghesia che porta ad uno sviluppo dei commerci e ad uno scontro con le altre nazioni (Olanda e Francia)

• L’Inghilterra si trasforma in grande potenza marittima e coloniale in tutto il mondo

• Politica economica libero-scambista che si contrappone al mercantilismo francese