NOBILIBNE-SDS,INERBIMENTO … · presentazione grafica dei datimeteorologiciricevuti. In Fig. 6a e...
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TECNICA
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NOBILI BNE-SDS, INERBIMENTOSOSTENIBILE IN ARBORICOLTURAUna sperimentazione su questa trincia-andanatrice ne ha evidenziato la capacitàdi ridurre gli interventi di diserbo necessari
n di Pier Paolo Pagni 1, Matteo Montanari 2, Marco Vieri 1
1 Dipartimento di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie Agrariee Forestali - Sezione di Ingegneria dei Biosistemi Agro-Forestali -Università degli Studi di Firenze2 Progettista, ufficio tecnico ricerca e sperimentazione Nobili
I l sempre più attuale approccio sostenibile e bio
logico delle produzioni agricole e la crescente spintaverso l’integrazione tra coltivazione, ambiente e paesaggio sta portando negliultimi anni alla riscoperta diinnovative, quanto interessanti, tecniche e tecnologiedi “meccanizzazione ecocompatibile” abbandonatedalla seconda metà del 1900a causa dello sviluppo dipratiche quali lavorazioni intensive e ripetute dei suoli econtrollo chimico delle infestanti.La difesa e il mantenimentodell’ecosistema di coltivazione, sia esso un vigneto oun frutteto, si attua a partireda una ragionata gestione
integrata di input e outputcolturali e in primo luogo dauna corretta gestione delsuolo che inevitabilmente siriflette sulle caratteristichequaliquantitative delle produzioni. La stragrandemaggioranza dei suoli sulterritorio nazionale sono ormai degradati a causa principalmente dell’azione antropica che ha caratterizzato l’agricoltura del secolopassato, a scapito della stabilità e conservazione deisuoli.Tra i fattori principali checoncorrono alla degradazione dei suoli agricoli sipossono evidenziare: erosione; compattamento del suoloagricolo causato dai ripetuti
passaggi di macchine agricole e da una gestioneestremamente intensiva deisuoli; formazione di suola di lavorazione, la quale porta allo sconvolgimento delleproprietà fisicoidrologichedei suoli, con una separazione netta tra suolo lavorato e orizzonti sottostanti; impoverimento della sostanza organica. Le frequenti lavorazioni provocano un notevole aumento della velocità di ossidazione deisuoli e conseguentementeun incremento del ciclo di mineralizzazioneumificazionedella sostanza organica, chespesso però è resa indisponibile alle piante.
Gestione differenziata
Sulla base di questi presupposti negli ultimi anni unadelle tecniche di gestioneche si è maggiormente distinta per compatibilità ambientale e risultati qualitativiottenibili è l'inerbimento nelle sue più svariate forme,per il quale numerose ricer
che hanno evidenziato molteplici riscontri positivi a livello fisiologico, ambientalee di miglioramento dellecondizioni di biodiversitàall'interno degli appezzamenti agricoli.La gestione dei suoli inerbitiha subito negli anni interessanti sviluppi che prevedono la riduzione o addirittural’eliminazione degli interventi di controllo chimicodelle infestanti nella zonasottofilare che nella stragrande maggioranza deicasi ancora oggi sono complementari alla gestione dell’inerbimento interfilare tramite trinciatura (Fig. 1).A partire dal 2008 la ditta costruttrice Nobili ha sviluppato e collaudato la innovativaoperatrice BNESDS (SideDelivery System) nata dallaintegrazione di una tradizionale trinciatrice con un sistema di scarico lateraledella biomassa triturata (andanatura sottofilare) con effetto pacciamante. La BNESDS (Fig. 2) è in grado di tagliare il manto erboso spontaneo o dedicato, i residui di
n Fig. 1 Intervento di diserbo chimico associatoa inerbimento interfilare.
n Fig. 2 Trinciaandanatrice BNESDS con scaricomonolaterale.
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potatura e eventuali altrecolture consociative e di trasferire, laddove si ritenessenecessario, la biomassa ottenuta dall'interfilare al sottofila con la conseguenteformazione di un "tappetopacciamante" di spessore ecaratteristiche variabili infunzione di epoca di intervento, essenze erbaceepresenti e caratteristichespecifiche dell'inerbimento(umidità, sviluppo ecc.).A partire dal 2009 la collaborazione con il gruppo di ricerca di Ingegneria delleproduzioni vitivinicoledell'Università di Firenze, haportato al collaudo in campodella SDS nel comprensoriovitivinicolo del Chianti Classico con l'allestimento didue diversi siti di sperimentazione nei comuni di Castelnuovo Berardenga (incollaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi diSiena) e Greve in Chianti(con la collaborazione dellastazione sperimentale per laviticoltura sostenibile el'azienda vinicola Fontodi).
Particolari costruttivi
Il sistema di convogliamentodei residui di trinciatura èstato posizionato nel vanoreso disponibile dal cofanoposteriore apribile per la manutenzione. In questa posizione è stata ricavata la sedeper una o due coclee coassiali (Fig. 3) con asse parallelo al rotore della trinciatrice,per permettere, in base alleesigenze operative e alla dimensione dello spazio interfilare degli impianti, lo scarico mono o bilaterale dellapacciamatura.Le coclee vengono
azionate grazie a un motoreidraulico e a una trasmissione a catena. La velocità di rotazione del sistema di convogliamento si può regolaregrazie ad una apposita valvola a bordo della SDS (particolare evidenziato in Fig. 4),in modo da smaltire e distribuire al meglio la biomassatriturata al variare della velocità della trattrice ed evitareun qualsiasi intasamento delsistema andanatore. Nei casi in cui il trattore non dovesse avere la portata d’olio necessaria per il funzionamento della macchina, è previstal’installazione di un serbatoiodedicato con una pompache prende il moto dalla presa di forza del trattore tramite il gruppo di rinvio.La trinciaandanatrice puòpoggiare su un rullo o suruote che ne regolano l'altezza di lavoro.
Prove operative e risultati
Durante la stagione 2009sono state allestite le primeprove sperimentali volte amonitorare le dinamiche dicomportamento della pacciamatura sottofilare, i rapporti di questa con lo sviluppo di infestanti e l’andamento delle condizioni di umiditàdei primi strati di suolo, inconfronto alle più tradizionali tecniche per la gestionedel vigneto quali il controllochimico mediante prodottidiserbanti e il controllo meccanico mediante lavorazioniinterceppo ripetute.Le prove sono state organizzatepresso l’azien
da agricola Poggio Bonelli(Castelnuovo Berardenga,Siena) di proprietà dei Tenimenti Monte dei Paschi diSiena. Per le prove sonostati individuati due diversivigneti aziendali contigui traloro. In una porzione rappresentativa di ciascun vigneto sono state organizzare rispettivamente le prove volte a comprendere glieffetti della pacciamaturasul contenimento delle infestanti (Tesi 1, Vigneto SantaCaterina Basso) e sull’ andamento del contenuto diumidità dei primi strati disuolo (Tesi 2, Vigneto SantaCaterina Alto); i siti di sperimentazione sono evidenziati sulla foto aerea di Fig. 5.Per la Tesi 1 sono stati individuati 10 filari rappresentatividel vigneto di riferimento(evidenziato in rosso) suiquali la macchina SDS ha
operato secondo le quotidiane direttive aziendali,così da valutare la rispo
sta della flora infestante alla presenzadello strato paccia
mante sottofilare. Perla Tesi 2 (evidenziata ingiallo) sono stati indivi
duati 3 filari rappresentativi, omogenei per tipologia di suolo e per presenzadi infestanti e all’ interno diquesti sono state allestitetre differenti prove su una
lunghezza di circa 15 m perfilare. Per chiarezza le provein questione sono denominate tesi 2 testimone (diserbo), tesi 2 lavorata, tesi 2SDS.Sullo spazio in capezzagnadel vigneto Santa CaterinaAlto (tesi 2) è stata installatauna stazione meteorologicadi precisione della ditta Davis Instruments modelloWireless Vantage Pro II, modificata in maniera specificaper le prove con l’allestimento di tre sonde WatermarkSoil Moisture Sensorper il monitoraggio dei datidi umidità e temperaturadelsuolo. Ciascuna delle tresonde, tramite collegamento con tubazione corrugatasotterranea, è stata posizionata nelle tre prove di Tesi 2, a una profondità di circa25 cm. La centralina di controllo meteo è stata configurata per la ricezione dei datidalle 3 sonde installate conun intervallo impostato di 30minuti. La grande mole didati registrata è stata inviata, tramite collegamento telefonico, dalla centralina allabase server aziendale, precedentemente allestita conapposito software per raccolta, elaborazione e rappresentazione grafica deidati meteorologici ricevuti.In Fig. 6a e 6b vengono riportati due interessanti gran Fig. 3 Particolare progettuale del sistema andanatore.
n Fig. 4 Posteriore della SDS con particolare evidenziatodella regolazione di velocità delle coclee. fici elaborati durante le pro
ve sperimentali che beneriescono a identificare e sottolineare il comportamentodello strato pacciamantecreato dalla SDS sulle dinamiche dei livelli di umidità neiprimi centimetri di suolo invigneto.Secondo la letteraturascientifica, come riferimento per i risultati presentatipossono essere presi adesempio valori da 0 a 20centibar per indicare lo stato del terreno nella condizione che va dalla saturazione alla capacità di campo(acqua gravitazionale o drenabile), valori intorno a 30centibar per identificareconvenzionalmente lo statodi capacità di campo del terreno, al quale la capacità di
ritenzione è massima, l’ariaoccupa i macropori e lepiante devono vincere pressioni negative svolgendo inmaniera ottimale tutte le attività fisiologiche.Salendo nella scala dei valoridi riferimento il terreno va incontro a progressivo disseccamento per perdita diumidità (con intensità diverse in base al tipo di coltura)fino a raggiungere il valorelimite della scala pari a 200centibar corrispondente, inlinea teorica, alla soglia di intervento per irrigazione delle colture arboree in una gestione di Regulated Deficitirrigation, (Goodwin I., Boland A.M.(2002): Scheduling deficit irrigation of fruittrees for optimizing wateruse efficiency. FAO Water
Reports n. 22, pp.6778).Quindi, per valori di tensionevicini allo 0 centibar la piantadeve svolgere un lavoro minimo per l’assorbimento diacqua, mentre per valori superiori a 100 centibar il lavoro richiesto aumenta, anchenotevolmente, a secondadella specie e della cultivar.Durante il periodo di osservazione in assenza di piogge(Fig. 6a) è facile notare comelo strato pacciamante dell’operatrice SDS (Tesi 3) riesca, nonostante l’assenza dieventi meteorici, a mantenere un costante livello di umidità nel terreno che restacompreso nell’ intervallo 20120 centibar rispetto alle altre due tesi di confronto cherispettivamente tendono aun maggiore disseccamentodello strato superficiale disuolo in ragione del +30%circa per Tesi 2, e del +60%circa per Tesi 3.Lo stesso fenomeno mostrato si ripete nel periodo dimonitoraggio di Fig. 6b caratterizzato da ripetuti fenomeni atmosferici di intensitànon trascurabile. Si può notare inizialmente come iltrattamento di diserbo chimico di Tesi 1 porti a unacondizione di suolo pressoché impermeabile, negando al terreno la possibilità diassorbire qualsiasi quantitativo di acqua meteorica (indipendenza ovviamente anche al tipo di terreno pre
sente nel vigneto sperimentale). Al contrario la lavorazione del suolo (tesi 2) e lapacciamatura sottofilare(tesi 3) mostrano di recepirele acque meteoriche condifferenze trascurabili tra loro. Rimane invece marcato ildivario nel mantenimentodelle condizioni di umiditàdei primi strati di suolo, condizione nella quale lo stratopacciamante riesce a garantire un più prolungata disponibilità idrica alle piante.Nel complesso i primi risultati ottenuti sembrano confermare l’interessante possibilità offerta dalla gestionedella zona sottofilare mediante la trinciaandanatriceSDS, in ragione soprattuttodella dimostrata capacitàdello strato pacciamanteandanato di contrastare losviluppo di infestanti e di assicurare nel tempo, anche incondizioni critiche per le riserve idriche del terreno,una condizione favorevoleper lo sviluppo del vigneto. Ivantaggi applicativi più immediati riscontrati sonoquelli di una riduzione sensibile, e in casi come quellospecifico del Chianti Classico di un annullamento, delnumero di interventi di diserbo necessari al controllodelle infestanti e in aggiuntaquelli di evitare, in base allecondizioni climatiche annuali, eventuali interventi diirrigazione localizzata. n
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Controllo chimico
Lavorazionesottofilare
Pacciamaturasottofilare con SDS
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Control lochimico
Lavorazionesottofi lare
Pacciamaturasottofi lare con SDS
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Fig. 6a-b - Umidità del suolo misurata con sensore Watermark in condizioni di diversa gestione della zona sottofilare
Nel grafico A si evidenziano le condizioni di umidità in assenza di pioggia; nel grafico B invece i dati sono riferiti a periodo “piovoso”. L’andamento inverso della relazione tensione umidità èevidenziato dall’andamento delle curve di tensione in corrispondenza degli eventi piovosi.
n Fig. 5 – Individuazione e georeferenziazione degliappezzamenti oggetto di sperimentazione. In rosso evidenziatoil sito per Tesi 1, in giallo il sito per Tesi 2 e con il segnapostoarancio la posizione della centralina di controllo meteo.
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potatura e eventuali altrecolture consociative e di trasferire, laddove si ritenessenecessario, la biomassa ottenuta dall'interfilare al sottofila con la conseguenteformazione di un "tappetopacciamante" di spessore ecaratteristiche variabili infunzione di epoca di intervento, essenze erbaceepresenti e caratteristichespecifiche dell'inerbimento(umidità, sviluppo ecc.).A partire dal 2009 la collaborazione con il gruppo di ricerca di Ingegneria delleproduzioni vitivinicoledell'Università di Firenze, haportato al collaudo in campodella SDS nel comprensoriovitivinicolo del Chianti Classico con l'allestimento didue diversi siti di sperimentazione nei comuni di Castelnuovo Berardenga (incollaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi diSiena) e Greve in Chianti(con la collaborazione dellastazione sperimentale per laviticoltura sostenibile el'azienda vinicola Fontodi).
Particolari costruttivi
Il sistema di convogliamentodei residui di trinciatura èstato posizionato nel vanoreso disponibile dal cofanoposteriore apribile per la manutenzione. In questa posizione è stata ricavata la sedeper una o due coclee coassiali (Fig. 3) con asse parallelo al rotore della trinciatrice,per permettere, in base alleesigenze operative e alla dimensione dello spazio interfilare degli impianti, lo scarico mono o bilaterale dellapacciamatura.Le coclee vengono
azionate grazie a un motoreidraulico e a una trasmissione a catena. La velocità di rotazione del sistema di convogliamento si può regolaregrazie ad una apposita valvola a bordo della SDS (particolare evidenziato in Fig. 4),in modo da smaltire e distribuire al meglio la biomassatriturata al variare della velocità della trattrice ed evitareun qualsiasi intasamento delsistema andanatore. Nei casi in cui il trattore non dovesse avere la portata d’olio necessaria per il funzionamento della macchina, è previstal’installazione di un serbatoiodedicato con una pompache prende il moto dalla presa di forza del trattore tramite il gruppo di rinvio.La trinciaandanatrice puòpoggiare su un rullo o suruote che ne regolano l'altezza di lavoro.
Prove operative e risultati
Durante la stagione 2009sono state allestite le primeprove sperimentali volte amonitorare le dinamiche dicomportamento della pacciamatura sottofilare, i rapporti di questa con lo sviluppo di infestanti e l’andamento delle condizioni di umiditàdei primi strati di suolo, inconfronto alle più tradizionali tecniche per la gestionedel vigneto quali il controllochimico mediante prodottidiserbanti e il controllo meccanico mediante lavorazioniinterceppo ripetute.Le prove sono state organizzatepresso l’azien
da agricola Poggio Bonelli(Castelnuovo Berardenga,Siena) di proprietà dei Tenimenti Monte dei Paschi diSiena. Per le prove sonostati individuati due diversivigneti aziendali contigui traloro. In una porzione rappresentativa di ciascun vigneto sono state organizzare rispettivamente le prove volte a comprendere glieffetti della pacciamaturasul contenimento delle infestanti (Tesi 1, Vigneto SantaCaterina Basso) e sull’ andamento del contenuto diumidità dei primi strati disuolo (Tesi 2, Vigneto SantaCaterina Alto); i siti di sperimentazione sono evidenziati sulla foto aerea di Fig. 5.Per la Tesi 1 sono stati individuati 10 filari rappresentatividel vigneto di riferimento(evidenziato in rosso) suiquali la macchina SDS ha
operato secondo le quotidiane direttive aziendali,così da valutare la rispo
sta della flora infestante alla presenzadello strato paccia
mante sottofilare. Perla Tesi 2 (evidenziata ingiallo) sono stati indivi
duati 3 filari rappresentativi, omogenei per tipologia di suolo e per presenzadi infestanti e all’ interno diquesti sono state allestitetre differenti prove su una
lunghezza di circa 15 m perfilare. Per chiarezza le provein questione sono denominate tesi 2 testimone (diserbo), tesi 2 lavorata, tesi 2SDS.Sullo spazio in capezzagnadel vigneto Santa CaterinaAlto (tesi 2) è stata installatauna stazione meteorologicadi precisione della ditta Davis Instruments modelloWireless Vantage Pro II, modificata in maniera specificaper le prove con l’allestimento di tre sonde WatermarkSoil Moisture Sensorper il monitoraggio dei datidi umidità e temperaturadelsuolo. Ciascuna delle tresonde, tramite collegamento con tubazione corrugatasotterranea, è stata posizionata nelle tre prove di Tesi 2, a una profondità di circa25 cm. La centralina di controllo meteo è stata configurata per la ricezione dei datidalle 3 sonde installate conun intervallo impostato di 30minuti. La grande mole didati registrata è stata inviata, tramite collegamento telefonico, dalla centralina allabase server aziendale, precedentemente allestita conapposito software per raccolta, elaborazione e rappresentazione grafica deidati meteorologici ricevuti.In Fig. 6a e 6b vengono riportati due interessanti gran Fig. 3 Particolare progettuale del sistema andanatore.
n Fig. 4 Posteriore della SDS con particolare evidenziatodella regolazione di velocità delle coclee. fici elaborati durante le pro
ve sperimentali che beneriescono a identificare e sottolineare il comportamentodello strato pacciamantecreato dalla SDS sulle dinamiche dei livelli di umidità neiprimi centimetri di suolo invigneto.Secondo la letteraturascientifica, come riferimento per i risultati presentatipossono essere presi adesempio valori da 0 a 20centibar per indicare lo stato del terreno nella condizione che va dalla saturazione alla capacità di campo(acqua gravitazionale o drenabile), valori intorno a 30centibar per identificareconvenzionalmente lo statodi capacità di campo del terreno, al quale la capacità di
ritenzione è massima, l’ariaoccupa i macropori e lepiante devono vincere pressioni negative svolgendo inmaniera ottimale tutte le attività fisiologiche.Salendo nella scala dei valoridi riferimento il terreno va incontro a progressivo disseccamento per perdita diumidità (con intensità diverse in base al tipo di coltura)fino a raggiungere il valorelimite della scala pari a 200centibar corrispondente, inlinea teorica, alla soglia di intervento per irrigazione delle colture arboree in una gestione di Regulated Deficitirrigation, (Goodwin I., Boland A.M.(2002): Scheduling deficit irrigation of fruittrees for optimizing wateruse efficiency. FAO Water
Reports n. 22, pp.6778).Quindi, per valori di tensionevicini allo 0 centibar la piantadeve svolgere un lavoro minimo per l’assorbimento diacqua, mentre per valori superiori a 100 centibar il lavoro richiesto aumenta, anchenotevolmente, a secondadella specie e della cultivar.Durante il periodo di osservazione in assenza di piogge(Fig. 6a) è facile notare comelo strato pacciamante dell’operatrice SDS (Tesi 3) riesca, nonostante l’assenza dieventi meteorici, a mantenere un costante livello di umidità nel terreno che restacompreso nell’ intervallo 20120 centibar rispetto alle altre due tesi di confronto cherispettivamente tendono aun maggiore disseccamentodello strato superficiale disuolo in ragione del +30%circa per Tesi 2, e del +60%circa per Tesi 3.Lo stesso fenomeno mostrato si ripete nel periodo dimonitoraggio di Fig. 6b caratterizzato da ripetuti fenomeni atmosferici di intensitànon trascurabile. Si può notare inizialmente come iltrattamento di diserbo chimico di Tesi 1 porti a unacondizione di suolo pressoché impermeabile, negando al terreno la possibilità diassorbire qualsiasi quantitativo di acqua meteorica (indipendenza ovviamente anche al tipo di terreno pre
sente nel vigneto sperimentale). Al contrario la lavorazione del suolo (tesi 2) e lapacciamatura sottofilare(tesi 3) mostrano di recepirele acque meteoriche condifferenze trascurabili tra loro. Rimane invece marcato ildivario nel mantenimentodelle condizioni di umiditàdei primi strati di suolo, condizione nella quale lo stratopacciamante riesce a garantire un più prolungata disponibilità idrica alle piante.Nel complesso i primi risultati ottenuti sembrano confermare l’interessante possibilità offerta dalla gestionedella zona sottofilare mediante la trinciaandanatriceSDS, in ragione soprattuttodella dimostrata capacitàdello strato pacciamanteandanato di contrastare losviluppo di infestanti e di assicurare nel tempo, anche incondizioni critiche per le riserve idriche del terreno,una condizione favorevoleper lo sviluppo del vigneto. Ivantaggi applicativi più immediati riscontrati sonoquelli di una riduzione sensibile, e in casi come quellospecifico del Chianti Classico di un annullamento, delnumero di interventi di diserbo necessari al controllodelle infestanti e in aggiuntaquelli di evitare, in base allecondizioni climatiche annuali, eventuali interventi diirrigazione localizzata. n
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Fig. 6a-b - Umidità del suolo misurata con sensore Watermark in condizioni di diversa gestione della zona sottofilare
Nel grafico A si evidenziano le condizioni di umidità in assenza di pioggia; nel grafico B invece i dati sono riferiti a periodo “piovoso”. L’andamento inverso della relazione tensione umidità èevidenziato dall’andamento delle curve di tensione in corrispondenza degli eventi piovosi.
n Fig. 5 – Individuazione e georeferenziazione degliappezzamenti oggetto di sperimentazione. In rosso evidenziatoil sito per Tesi 1, in giallo il sito per Tesi 2 e con il segnapostoarancio la posizione della centralina di controllo meteo.