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Giovanni Boccaccio
Ninfale fiesolano
Elenco dei passi analizzati:
Innamoramento di Africo (ottave 18-41)
Africo in cerca di Mensola: la fuga delle ninfe (ottave 63-64)
L’incontro tra Africo e Mensola (ottave 98-115)
L’amore tra Africo e Mensola (ottave 235-245)
Il saluto tra Africo e Mensola (ottave 318-323)
Mensola incinta (ottave 396-399)
La fine di Mensola (ottave 407-413)
Trama del Ninfale fiesolano
In un’epoca remota, prima che Fiesole fosse edificata, c’era un forte culto per la dea Diana, cui si univano
molte giovani donne, per propria iniziativa o per iniziativa delle famiglie. Nella stessa epoca un giovane
pastore di nome Africo vive con i genitori su quegli stessi colli di Fiesole; un giorno si trova ad assistere per
caso a un incontro tra Diana e le sue ninfe e si innamora di una di loro, Mensola (ottave 1-41). Invocato l’aiuto
di Venere, dea dell’amore, Africo cerca Mensola a lungo senza trovarla, pur imbattendosi spesso in altre ninfe
e chiedendo loro aiuto (42-72). Il padre capisce lo stato d’animo del figlio e lo mette in guardia dai pericoli di
avere a che fare con le ninfe di Diana, raccontandogli che la dea è già responsabile della morte del nonno di
Africo (73-97). Ma Africo continua a cercare Mensola e un giorno, finalmente, la incontra: la insegue
gridandole parole d’amore, ma Mensola riesce a sfuggirgli (98-130). Invano consolato dalla madre, Africo si
dispera e si appella ancora a Venere, sacrificandole una bianca pecorella e chiedendole aiuto: la dea gli
suggerisce di travestirsi da donna per ingannare le ninfe e poter avvicinare Mensola senza destare i suoi
sospetti (131-208). Africo si traveste con una veste appartenuta alla madre, riesce a trovare le ninfe e a
stringere amicizia con Mensola; poi, approfittando del fatto che le ninfe si sono spogliate per fare il bagno, si
fa riconoscere e le mette in fuga, trattenendo la sola Mensola, che forza a un rapporto sessuale. Inizialmente
Mensola si dispera e vorrebbe uccidersi, ma Africo la consola e poco per volta riesce a farla innamorare; i due
giovani si salutano promettendosi di rincontrarsi nello stesso luogo (209-323). Ma Mensola, divisa tra l’amore
per Africo e i sensi di colpa per essere venuta meno alla promessa fatta a Diana, non torna all’appuntamento;
attesala e poi cercatala invano per giorni, Africo pensa di essere stato abbandonato e si uccide: il suo sangue
scorre nel fiume fino alla casa del padre, che capisce cosa è accaduto al figlio e ne trova il corpo. Da quel
momento, il fiume prenderà il nome da Africo (324-372). Mensola intanto è incinta: man mano che la
gravidanza avanza, le cresce nel cuore un grande amore per Africo, e lo cerca più volte senza sapere che si è
ucciso (373-400). Dopo la nascita del bambino, Diana scopre quanto è successo e, mentre Mensola sta
cercando di fuggire attraversando un torrente, la trasforma in acqua. Come era già successo nel caso di Africo,
il fiume prende il nome della ninfa (401-413). Il bambino è affidato ai genitori di Africo, diventa adulto e
partecipa alla fondazione della città di Fiesole ad opera di Atlante (414-473).