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SFIDE Bisognaandare oltrealrating LE DUE storiche aziende Carpigiani e Fabbri 1905 hanno lanciato un nuovo gusto e organizzato un evento di beneficenza per raccogliere fondi a favore del restauro della basilica di Santo Stefano SI CHIAMA ‘Truck day’ e arriverà a Bologna in piazza VIII Agosto il 12 ottobre: in un grande tir blu si potranno scoprire le ultime novità e i software pensati per rendere più competitive le realtà imprenditoriali IL TOUR DI IBM FA TAPPA IN CITTÀ Così l’informatica può aiutare le aziende IL PRESIDENTE Fabio Rangoni spiega: «Solo innovando e internazionalizzando si può uscire da questo difficile momento». Tante le iniziative del gruppo che guida, come seminari, visite a laboratori e centri di ricerca, convegni, manuali: «Dal confronto nascono idee e spunti» P ROPRIO oggi, 28 settembre, si tiene un importante convegno promosso da Confindustria, Unindustria Bologna e Barclays per presentare un modello evoluto di rating in grado di accompagnare lo sviluppo delle reti d’impresa. Al di là dell’ambito specifico di trattazione, quello del rating è un tema centrale nella vita delle imprese, particolarmente di quelle di piccole dimensioni, poiché condiziona in maniera determinante l’accesso al credito. E’ ad esempio sorprendente che ad una stessa azienda banche diverse attribuiscano rating diversi: è un problema cruciale che va risolto e di cui Unindustria Bologna si sta occupando. E non è un caso che in questi giorni il mondo delle imprese abbia espresso forti timori per una possibile stretta del credito collegata alle nuove norme di Basilea 3. Pensiamo infatti che la certificazione della salute di una azienda e della sua classe di merito non possa fermarsi alla lettura (pur doverosa) dei soli e aridi dati di bilancio; se ci limitassimo a questi, ben poche aziende si salverebbero guardando ai conti degli ultimi due anni, falcidiati dalla crisi internazionale senza precedenti che ci ha investiti. Nella corretta valutazione di un’azienda devono invece intervenire anche altri parametri qualitativi che ne rispecchiano il valore e l’affidabilità, come ad esempio la sua storia, la capacità dell’imprenditore, la sua spinta ad innovare, la bontà dei suoi progetti. Regole eccessivamente rigide, tali da determinare restrizioni nell’ erogazione del credito, avrebbero un effetto deprimente su un sistema produttivo che, dopo mesi di enormi difficoltà, sta lentamente risalendo la china, pur tra enormi incertezze e discontinuità. E’ necessario che il mondo finanziario rifletta bene su questo aspetto e capisca che, dando forza alle imprese, dà forza a tutta l’economia. * Direttore generale di Unindustria Bologna di CESARE BERNINI* A PAGINA 7 ILCLUBDEGLIINNOVATORI:GLIOBIETTIVI Antidoto alla crisi A PAGINA 7 L’INIZIATIVA Gelato solidale A PAGINA 5 Anno 3 - Numero 8 Settembre 2010

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Inserto mensile de Il Resto del Carlino Bologna dedicato all'innovazione nell'impresa

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SFIDE

Bisogna andareoltre al rating

LE DUE storicheaziende Carpigianie Fabbri 1905hanno lanciatoun nuovo gusto eorganizzato unevento dibeneficenza perraccoglierefondi a favoredel restaurodella basilica diSanto Stefano

SI CHIAMA ‘Truckday’ e arriverà a

Bologna in piazzaVIII Agosto il 12

ottobre: in ungrande tir blu si

potranno scoprire leultime novità e i

software pensati perrendere più

competitive le realtàimprenditoriali

IL TOUR DI IBM FA TAPPA IN CITTÀ

Così l’informaticapuò aiutare le aziende

IL PRESIDENTE FabioRangoni spiega: «Soloinnovando einternazionalizzando si puòuscire da questo difficilemomento». Tante leiniziative del gruppo cheguida, come seminari, visitea laboratori e centri diricerca, convegni, manuali:«Dal confronto nascono ideee spunti»

PROPRIO oggi, 28settembre, si tiene unimportante convegno

promosso da Confindustria,Unindustria Bologna e Barclaysper presentare un modello evolutodi rating in grado di accompagnarelo sviluppo delle reti d’impresa. Aldi là dell’ambito specifico ditrattazione, quello del rating è untema centrale nella vita delleimprese, particolarmente di quelledi piccole dimensioni, poichécondiziona in manieradeterminante l’accesso al credito.E’ ad esempio sorprendente che aduna stessa azienda banche diverseattribuiscano rating diversi: è unproblema cruciale che va risolto edi cui Unindustria Bologna si staoccupando. E non è un caso che inquesti giorni il mondo delle impreseabbia espresso forti timori per unapossibile stretta del credito collegataalle nuove norme di Basilea 3.Pensiamo infatti che lacertificazione della salute di unaazienda e della sua classe di meritonon possa fermarsi alla lettura (purdoverosa) dei soli e aridi dati dibilancio; se ci limitassimo a questi,ben poche aziende si salverebberoguardando ai conti degli ultimidue anni, falcidiati dalla crisiinternazionale senza precedentiche ci ha investiti. Nella correttavalutazione di un’azienda devonoinvece intervenire anche altriparametri qualitativi che nerispecchiano il valore el’affidabilità, come ad esempio lasua storia, la capacitàdell’imprenditore, la sua spinta adinnovare, la bontà dei suoi progetti.Regole eccessivamente rigide, talida determinare restrizioni nell’erogazione del credito, avrebberoun effetto deprimente su un sistemaproduttivo che, dopo mesi dienormi difficoltà, sta lentamenterisalendo la china, pur tra enormiincertezze e discontinuità. E’necessario che il mondo finanziariorifletta bene su questo aspetto ecapisca che, dando forza alleimprese, dà forza a tuttal’economia.

* Direttore generaledi Unindustria Bologna

di CESAREBERNINI*

A PAGINA 7

IL CLUB DEGLI INNOVATORI: GLI OBIETTIVI

Antidoto alla crisi

A PAGINA 7

L’INIZIATIVA

Gelatosolidale

A PAGINA 5

Anno 3 - Numero 8Settembre 2010

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MARTEDÌ 28 SETTEMBRE 2010

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GLI OBIETTIVI DEL PORTALE BOLOGNESE

Tutti i segreti del design

L’AZIENDA HA ARREDATO IL PADIGLIONE ITALIA

Il tocco di Mascagni

LA POTENZADEL DRAGONE

E’ il Paese al mondocon la crescita più alta

MISSIONE DI IMPRENDITORI BOLOGNESI ALL’EXPO. COCCHI (UNINDUSTRIA): «QUESTO

L’economia mette la Cina

GLI EVENTIA SHANGHAI

Riflettorisu industriae stile

MASCAGNI all’Expo di Shanghai. Ad arredare la piùprestigiosa vetrina del mondo, in Cina, c’è anche un tocco ditalento bolognese. E’ quello della Mascagni, che dal 1930

produce e vende mobili, pareti e sedute per uffici, biblioteche,aeroporti in tutto il mondo, e che quest’anno ha portato i suoicomplementi d’arredo fino all’Expo. Le sue poltrone in alluminiolucidato e i suoi tavoli in acciaio cromato e cristallo temperato (ideatidai designer milanesi Roberto Lucci e Paolo Orlandini), infatti, sonostati scelti per arredare la biblioteca-sala riunioni del padiglione Italia,progettato dallo studio Imbrighi di Roma. La società di Casalecchiodi Reno va così ad inserirsi tra i marchi scelti dal ministero degli

Affari esteri per rappresentare leeccellenze del nostro Paese

nell’Esposizioneuniversale.

ElenaBoromeo

IMPRESE, istituzioni,mondo della cultura, tutti aShanghai. Perché il presente

e il futuro dell’economia, manon solo, bolognese, passanodalla Cina. Una folta e compositadelegazione di rappresentantidelle istituzioni, delleorganizzazioni economiche esindacali, di artigiani ed artisti, èpartita dalla città delle DueTorri alla volta del Paese delDragone per partecipare alla piùgrande vetrina mondialedell’innovazione mai realizzatafino ad ora: l’Esposizione

Universale di Shanghai. Unastraordinaria ed importantissimavetrina per il sistema produttivobolognese a cui UnindustriaBologna non ha volutoassolutamente mancare.

L’ASSOCIAZIONE di via SanDomenico guidata dal suopresidente Maurizio Marchesinie dal vice Gino Cocchi è sbarcatain massa all’Expo di Shanghai,in occasione dello Special Daydedicato alla città di Bologna.Circa una cinquantina gliindustriali bolognesi che grazie

alla missione di Unindustria sisono presentanti a questoappuntamento per fareconoscere al resto del mondopregi ed eccellenze del nostrosistema produttivo. Inrappresentanza della grande emedia impresa realtà importantie consolidate come Gazzotti,Mascagni, Alfa Wassermann,Camst, Elettrostamperie Poppi,senza dimenticare Ducati eLamborghini sponsor principalidello stand di Bologna. Ma foltasoprattutto è stata la delegazionedi piccole imprese (tra cui Tali,

Open Project, Eco Synthesi) permolte delle quali l’Expo è stata la‘prima volta’ in Cina.Rappresentati tutti i settoriproduttivi anche se si è registratauna particolare presenza diimprese legate al design per lafiliera dell’abitare e costruire cheè quella che ha caratterizzato lapresenza dell’Emilia-Romagnanel padiglione italiano. Primadella partenza per l’Expo, GinoCocchi, vice presidente econsigliere delegato perl’Internazionalizzazione diUnindustria Bologna, aveva così

IL DESIGN bolognese anche a Shanghai. Il 12 settembre, all’Expo,per il ‘Bologna Day’, Unindustria Bologna ha presentato il portaledi Design Made in Bo. Un modo inedito per far parlare progettisti,

aziende e scuole che, ogni giorno, lavorano con il disegno industriale.«Questo portale – ha spiegato Maurizio Marchesini, presidente diUnindustria – non è un luogo statico, ma l’obiettivo è costruire unluogo di incontro, di scambio di idee, di contaminazioni tra esperienzee tra protagonisti diversi, il tutto in un continuo divenire legato peròalle identità del nostro territorio. La sfida che vogliamo affrontare èunire il locale con il globale, unica via per uno sviluppo forte edequilibrato». In Cina, con Marchesini, c’erano personalità bolognesi,come il commissario Anna Maria Cancellieri e Giuseppina Gualtieri,direttore di Promobologna. Tante le aziende e le scuole di design chehanno preso parte al progetto di Design Made in Bo, oltre 200 realtà,che possono comunicare con chiunque lo voglia da pagine tematiche,da quella dedicata all’arredamento e l’illuminazione a quella per lagrafica e il packaging, passando per quelle delle auto e delle moto. Ilportale è nato anche grazie all’impegno di Paolo Mascagni, presidentedel settore Lavori complementari per l’edilizia di Unindustria, e diMassimo Iosa Ghini, presidente di Adi Emilia-Romagna.

Daniele Guido Gessa

INDUSTRIAmetalmeccanica e design alcentro del programma di

impegni che ha caratterizzato lamissione di una trentina diimprese bolognesi e diUnindustria Bologna all’Expo diShanghai. Gino Cocchi (nellafoto sopra), vice presidentevicario di Unindustria eConsigliere delegato allainternazionalizzazione, haincontrato i vertici di una tra lepiù importanti associazionicinesi di aziende meccaniche,con cui verrà sviluppata unacollaborazione nel campodell’automotive e del packaging.Nel convegno ‘Better designBetter life!’, promosso daUnindustria Bologna incollaborazione con il DesignCenter di Bologna e con laRegione Emilia Romagna allaprestigiosa Università di Tongji,quattro imprese – Gazzotti,Mascagni, Speedy Italia e Ta Li– hanno raccontato il loro mix ditecnologia e di stile davanti adun platea di oltre un centinaio didesigner cinesi. Parliamo a partedella presentazione, nell’ambitodel Bologna Day, del portaleDesignMadeinBo, realizzato perpromuovere le eccellenze deldesign bolognese in tutti i settoriproduttivi.

PER rendere più proficua lapartecipazione delle impresebolognesi alla missione,Unindustria ha inoltrepresentato una Guidapratico-normativa al mercatocinese (in collaborazione con loStudio Zunarelli) e haorganizzato una giornata di visitee di incontri one to one conaziende cinesi, selezionate inbase al settore, agli interessi e almercato di riferimento nelgrande Paese asiatico.

LA CINA è attualmente il Paese al mondo con il più alto tasso di

crescita. Nel secondo trimestre 2010 il Pil è cresciuto di oltrel’11% rispetto all’anno scorso; oggi il Pil cinese rappresenta

l’11% del prodotto mondiale e la Cina è diventata la secondaeconomia del pianeta, scavalcando il Giappone. La Banca Mondiale

prevede comunque per la Cina nel 2010, complessivamente, unacrescita economica del 9,5%.

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LUIGI STANGARONE, ECO SYNTHESI

«Bisogna misurarsicon questi nuovi mercati»

CARLO COMANI, GAZZOTTI

«Solo stando unitipossiamo farci largo»

MASSIMO TCHEN, TA LI

«Hanno fame di lussoe chiedono qualità»

MERCATO È UN’OPPORTUNITÀ DA SFRUTTARE»

nel motoreF

ARE sistema perchè solo così «si può essere davvero competitivisui mercati asiatici». Come quello cinese la cui tumultuosa crescitaeconomica è sotto gli occhi di tutti. Di ritorno dall’Expo, nella

valigia di Carlo Comani (nella foto), ad della Gazzotti spa, da un secoloproduttore di parquet made in Italy, c’è questo. Oltre ad una rubrica riccadi contatti e ad un’agenda scandita dall’inaugurazione di quindici nuovishow room: uno, quest’anno, a Shanghai; quattordici, nei prossimi treanni, nelle principali città cinesi. Smettere i panni dei solisti perindossare quelli della squadra, secondo l’amministratore delegato, èl’unica strada che può condurre le nostre industrie alla conquista delmercato cinese. «Dobbiamo unire tutte le intelligenze» che possonolavorare ad una strategia vincente, perché «il mercato globale lo si deveaffrontare in modo globale». Questo ha dimostrato, a Comani,

l’esperienza dell’Expo: istituzioni e mondo produttivo viaggiano insieme. «E’ stata un’opportunitàimportante, arricchente», dice l’ad non nuovo al dialogo economico con l’Oriente. Lo sbarco nel Paese delDragone della Gazzotti risale a una manciata di anni fa. Con studi approfonditi e un punto vendita inizialea Shanghai. E ora l’Expo che, per la spa di Trebbo di Reno, segna «la fase di start up». Gazzotti hacontribuito con Unindustria Bologna e altre aziende emiliano-romagnole a ‘Better Design Better Life’,seminario sul design industriale alla Tongij University; ha partecipato al progetto Design Made in Bo(www.designmadeinbo.it) ed è stata presente nel Padiglione di Bologna con una pedana di parquet asupporto della moto Ducati.

Giacomo Ruggero

LA CINA è affamata di lusso. E Ta Li si prepara a saziarla.Effetto Expo. Il cibo sono i prodotti in ecopelle di altissimagamma che gli stilisti e gli artigiani della srl di San Giorgio di

Piano, appunto Ta Li, disegnano, tagliano e cuciono da tre decenni.Prima era l’import. Due decadi fa. «In Cina — spiega MassimoTchen (nella foto), amministratore delegato dell’azienda — abbiamoi nostri fornitori («tutte imprese eticamente corrette», precisa l’ad) dacui acquistiamo le nostre materie prime». Ora è il turno dell’export.Attraverso Shanghai, «abbiamo notato come l’economia cinese si stiaevolvendo e aprendo al resto del mondo. E’ stata una grandeopportunità per capire e comprendere, in modo reale, cosa sia la Cinamoderna, uno dei Paesi più importanti al mondo dal punto di vistapolitico ed economico». Da qui l’idea che Ta Li, nel Paese delDragone, potrebbe sbarcare per vendere i suoi prodotti. Oltre adallargare il cerchio dei suoi fornitori. «La Cina — osserva Tchen, lacui impresa esporta per lo più verso il Nord America e l’Europa —sta cominciando ad affacciarsi sul mercato del lusso, chiedendo prodotti di qualità». E così l’Expo, per TaLi, si è trasformato in un mezzo, uno strumento «per sondare» quella piazza con un potenziale enorme.«Siamo molto soddisfatti — rileva l’ad — di come siano andate le cose a Shanghai» dove Ta Li era andatamossa dalla «curiosità di capire e toccare con mano la portata dell’evento». Al punto da entrare nelgruppo di imprese guidato da Unindustria per sfruttare al massimo le opportunità offerte dall’Expo.Insomma, risultato più che positivo per l’industria di San Giorgio di Piano che, visti i suoi ventennalirapporti con quel mondo, sfata un mito. «In Italia — conclude Tchen — c’è il pregiudizio che il made inChina sia scadente. Niente di più falso. In realtà, si trova di tutto: bassa, media e alta gamma come,appunto, quella che acquistiamo noi».

g. r.

LE TURBINE micro-eoliche, «maiconsiderate in Cina», sono ilgrimaldello con cui la Eco Synthesi

pianifica di aprirsi una breccia nella GrandeMuraglia. Trovandosi così di fronte ad unmercato enorme.Effetto Shanghai. Primi frutti, operativi, del«viaggio esplorativo» compiuto, tra ipadiglioni dell’Expo, dalla srl che opera nelsettore edile e delle energie rinnovabili. Dallabonifica da amianto alla riconversione dellecoperture con pannelli fotovoltaici fino allagestione di rifiuti. Andando a Shanghai,osserva Luigi Stangarone (nella foto),amministratore unico dell’azienda con sede aLippo di Calderara di Reno, «abbiamocompreso quali siano le reali esigenze dei

cinesi». Il business toccato con mano. Eintravisto la «possibilità di ampliare il nostroraggio di azione», mettendo finalmente inopera la licenza come gestore dei rifiuti. Unvia libera in Italia ‘dormiente’, ma che inCina «è diventata un’opportunità» per nuoviinvestimenti.Del resto è noto come l’inquinamentoatmosferico, lo smaltimento dei rifiuti sianopunti deboli del Dragone. Trasformandosiaddirittura in «emergenza ambientale», rilevaStangarone.

COGLIERE dunque l’occasione. Questo hafatto Eco Synthesi che, con la Cina, qualchecontatto, in passato, lo aveva già avviato. «Perlo più con alcuni fornitori di pannelli

fotovoltaici». Nulla però che avesse profonderadici. Ora il cambio di marcia. «La Cina èl’officina del mondo – sottolineal’amministratore unico dell’srl, citandocelebri economisti —. E’ un’economiaemergente. E, se non vogliamo rimanere inperiferia, dobbiamo misurarci con questinuovi mercati». Sfidarsi. Come è nel dnadella nostra imprenditoria. Attraversol’Expo, «abbiamo avviato molti contatti exnovo», ammette Stangarone. E individuato,appunto, un nuovo filone: quello delleturbine micro-eoliche «su cui abbiamoavviato un progetto di ricerca con l’AlmaMater Studiorum».

g. r.

spiegato la mission dellaspedizione: «Accompagnando aShanghai le imprese associate,Unindustria ha voluto aiutare leaziende ad intensificare irapporti con un Paese, la Cina,nel quale la ripresa è già in attoda tempo, che ha il più alto tassodi crescita in assoluto ed èdiventata la seconda economiamondiale. Per questo a Shanghaiabbiamo già attivato dellecollaborazioni, per aiutare ogniimpresa, in particolare quellepiccole o medie, ad acquisireinformazioni sulle opportunità

concrete che la Cina può offrirenel suo settore».

«DA PAESE concorrente, laCina si sta trasformando in unmercato di sbocco e rappresentadavvero una grande opportunitàper le nostre imprese, che sistanno impegnando per uscireda due anni di crisipesantissima. Mai come inquesto momento, dunque — hasottolineato Cocchi — èfondamentale sostenere lo sforzodi internazionalizzazione cheesse stanno compiendo in quelladirezione».

Marcello Pierdicchi

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RANGONI GUIDA IL CLUB DEGLI INNOVATORI

««LLaa ccrriissii ssii bbaatttteeiinnnnoovvaannddoo»»

RANGONI GUIDA IL CLUB DEGLI INNOVATORI

«La crisi si batteinnovando»

E’NATO ‘Artù Bologna’ —Associazione realtà turistiche

Unindustria, il Club diprodotto promosso dal Settore

turismo di Unindustria: unconsorzio che riunisce una

ventina di aziende delturismo, della ristorazione,

del wellness e della culturacon l’obiettivo di

promuovere insiemel’offerta turistica diBologna,proponendosi aivisitatori con unaimmagine unitaria.Fanno parte di‘Artù Bologna’:

Palazzo Albergati; Fondazione TeatroComunale di Bologna; Albergo Al CappelloRosso; I Portici Hotel; Hotel Roma; HotelCosmopolitan; Mare Termale Bolognese(Tre Effe); Viaggi Salvadori; a.elle Travel; SoSushi; Tenuta Bonzara; Idee per RicevereInsieme; Agriturismo San Giuliano;Agriturismo Santa Maria Maddalena; TheCulture Business; Officina degli Eventi.

TRA le iniziative che ‘Artù Bologna’ metteràin cantiere, offerte integrate, pacchettitematici strutturati per soddisfare lemolteplici esigenze del viaggiatore, circuiti ingrado di integrare le diverse vocazioni delterritorio per attrarre a Bologna un numerosempre maggiore di visitatori.‘Artù Bologna’ si iscriverà presto alle ‘Città

d’arte, cultura e affari dell’Emilia Romagna’,una delle Unioni di prodotto della Aziendadi promozione turistica regionale con cuicondividerà le politiche di promozione delterritorio.«Abbiamo inteso potenziare la capacità diattrazione turistica di Bologna e del suoterritorio, a partire proprio da quellacentralità di Bologna su cui la nostraassociazione da tempo sta mettendo l’accento— dichiara Marianna Di Giansante,presidente del Settore turismo, cultura, sporte wellness di Unindustria —. Siamo infatticonvinti che il turismo contribuisca avalorizzare le molte eccellenze del nostroterritorio, favorendo lo sviluppo di nuoveoccasioni di impresa».

MOSSA DI UNINDUSTRIA: NASCE UN CONSORZIO TRA UNA VENTINA DI AZIENDE

Quando l’unione fa la forza della città:Artù va a caccia di turisti per Bologna

L’OBIETTIVO è chiaro e inquesti anni di crisi si èrafforzato ancora di più. «È

proprio nella crisi che troviamo ilsenso di ciò che stiamo portandoavanti: diffondere l’innovazione tra leimprese, perché da questo difficilemomento si può uscire solo innovandoe internazionalizzando, per riuscire ariposizionarsi sui mercati quando latempesta sarà passata».Fabio Rangoni, consigliere delegato diUnindustria Bologna perl’innovazione, è colui che il 18 marzo2008 ha dato vita al Club degliinnovatori di cui è presidente:un’associazione che oggi riunisce oltre250 persone tra imprenditori ed espertidi innovazione, ricercatori, docentiuniversitari, ingegneri. I referenti delcomitato promotore del Club sono,oltre a Fabio Rangoni, GianmarcoBiagi per l’organizzazione aziendale,Maurizio Lenzi per l’energia, CesareRapparini per il trasferimentotecnologico, Luigi Bressan per l’Ict,Marcello Rossi per la comunicazione.

Rangoni, come nasce il Club e qualisono gli obiettivi?

«Nel 2008 Confindustria nazionalediede grande impulso alla necessità diinnovare. Da qui l’idea di creare i clubdegli innovatori, idea che UnindustriaBologna accolse assieme ad altre città.Il Club nasce per creare momenti diconfronto e dibattito tra imprenditoried esperti sul tema dell’innovazione.Non si tratta di erogare servizi, aspetto

già sviluppatodall’associazio-ne, ma diposizionarsi ad un livello più alto:incontri, seminari, dibattiti, perchiedersi che cosa significa innovare edi cosa il mondo produttivo habisogno. Da questo confronto nascononuove idee e spunti utili sia alleimprese che alla creazione di nuoviservizi».

LanascitadelClubcoincidecon l’av-vio della più pesante crisi economi-caa partire dal dopoguerra.Qual èstato e qual è il senso della vostraattività?

«Parlare di innovazione è diventatoancora più complesso, perchè si parlaad imprenditori che subiscono cali difatturato e risorse umane. Ma proprioin questo momento si fa ‘di necessitàvirtù’: se, ad esempio, un’impresa deveridurre i costi ha bisogno di cambiarela propria organizzazione e quindi diinnovarsi. La riduzione di costi simette in pratica anche con le energierinnovabili o i sistemi dicogenerazione, anche questa èinnovazione di cui parliamo».

Alcune delle principali iniziativesvolte in questi anni?

«La nostra attività si articola attraversoseminari, visite imprenditoriali inlaboratori, centri di ricerca o aziendeparticolarmente innovative, attività dibenchmarking tra imprese epresentazioni di best practice. Tra leiniziative più importanti il convegno

‘In diretta dal futuro’,organizzato dal Club il 16 febbraio

2009 al Mambo di Bologna: èintervenuto il professore Vito di Baridel politecnico di Milano e assieme alui abbiamo cercato di capire cosasuccederà nel medio termine. In quelmomento era indispensabileprepararsi a quello che sarà il ‘dopocrisi’».

Progetti futuri?«Il più interessante è un manuale sulle‘regole per innovare’, una sorta di Iso9000 dell’innovazione. Lo stapreparando un pool di ingegneri, verràpresentato entro l’anno: l’obiettivo èquello di dare indicazioni agliimprenditori su come innovare,suggerimenti per saper cogliere e

mettere in pratica le opportunità. Èinoltre un ottimo esempio dicollaborazione tra mondo delleimprese e approccio teorico dellaricerca. In autunno faremo anche unincontro sulla lean production: glistessi imprenditori metteranno mano auna linea di montaggio predefinito, idocenti mostreranno come ridurre itempi».

Laprossimaprimavera ilClubcom-pirà tre anni, ci sarà un cambio dimandato.

«Sì, sarà un momento di passaggio.Verrà cambiato il presidente del Clube il consigliere delegatoall’innovazione, la carica che ricoproda ormai sei anni. È giusto chel’innovazione parta anche da noi».

Elena Turrini

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PER ASFALTARE l’India,si parte da Renazzo.Guidetti, l’azienda di

Renazzo di Cento (Ferrara) con20 milioni di euro di fatturato,una quota export dell’80% e 50dipendenti, ha firmato unaccordo per la produzione ecommercializzazione dimacchinari destinati almovimento terra. L’obiettivo èrealizzare 22mila chilometri distrade. Il partner prescelto èPuzzolana, società di Hyderabadspecializzata nella produzione difrantoi, vagli e attrezzature perimpianti chiavi in mano.

FONDATA oltre 20 anni fa daMauro Guidetti, l’impresa diCento è specializzata nellaproduzione di macchinari per ilriciclaggio di cavi, macchinari per

demolizione e movimento terra.«L’operazione — spiega ilpresidente Mauro Guidetti — èdestinata a generare un businessdi 20 milioni di euro, che in 5anni potrebbe raggiungere anchei 50 milioni». La tecnologiaitaliana di Guidetti, sposata allastimata realtà indiana Puzzolana(il nome ricorda una pietravulcanica italiana), affronteràgiganti industriali comeCaterpillar, Bomag e Vogele. Lajoint venture è nata dall’incontrodelle due aziende alla FieraExcon, a Bangalore. «In Italiasiamo gli unici ad operare inquesto settore, vogliamo giocarela partita in India, Cina, SudAmerica e Africa – dice AlvaroMucci, responsabile export diGuidetti per il movimento terra—: come Clementino Bonfiglioli,

l’imprenditorebolognese che annifa ha creduto nellacreatività enell’internazionalizza-zione per scriverenuove regole di business– prosegue Mucci —,Mauro Guidetti punta aconquistare nuovi mondi, mercatidalle grandi opportunità».

GUIDETTI si contraddistingueanche per una rilevantecomponente femminile che,sottolinea Mucci, «è una dellechiavi del successo». L’azienda diRenazzo si farà strada in Indiaforte dei valori del nostro Paese,per esportarne l’alta qualitàestetica, creativa e sostanziale.

Valentina Righi

ACCORDO CON LA REALTÀ ASIATICA PUZZOLANA

CCoollppoo ddeellllaa GGuuiiddeettttii::ssii ffaa ssttrraaddaa iinn IInnddiiaa

CARPIGIANI E FABBRI 1905 AIUTANO SANTO STEFANO

Il gusto della solidarietà

IN CITTÀ TAPPA DEL TRUCK DAY, TOUR DELL’IBM

Arriva il tir dell’informatica

NUMERI IN CRESCITA E NUOVO STABILIMENTO

L’Elettronica Santernoassume e raddoppia

ACCORDO CON LA REALTÀ ASIATICA PUZZOLANA

Colpo della Guidetti:si fa strada in India

UN’ALLEANZA strategica per la solidarietà. Un nuovogusto di gelato per beneficenza. Carpigiani e Fabbri1905, due storiche aziende bolognesi, si sono alleate e,gli scorsi 8, 9 e 10 settembre, hanno offerto in piazza

Santo Stefano l’omonimo gusto di gelato. Il mix fra cremaBologna, croccante e Amarena Fabbri era a offerta libera:l’incasso è andato ai monaci benedettini olivetani della basilicadelle Sette Chiese per il restauro della stessa. «Fabbri 1905 —spiega Andrea Cocchi, amministratore delegato di Carpigiani— ci ha coinvolti nell’iniziativa a favore di Santo Stefano:siamo stati entusiasti di collaborare con una delle aziende piùrappresentative di Bologna nel mondo per il monumento chepiù di tutti rimane nel cuore dei turisti stranieri che visitano lanostra città». Nicola Fabbri, amministratore di Fabbri 1905,aggiunge: «Il rapporto tra Fabbri e Carpigiani esiste da quandoesiste il gelato artigianale. L’iniziativa per Santo Stefano è stataoccasione per riaffermare la sinergia fra le due aziende, oggi piùvicine che mai grazie a questa attività di promozione delgelato».

SI CHIAMA ‘Truck Day’ e si terrà a Bologna il12 ottobre. Dopo Milano, quella emiliana èl’unica tappa del tour IBM che porta in Italia

tutte le novità in fatto di Smarter Systems. Ilgrande Tir blu, che sosterà in piazza VIII Agosto, èstato ideato per essere un laboratorio itinerante. Alsuo interno Dedanext, società bolognese diInformation technology che fornisce soluzioniinfrastrutturali di rete e applicative alle aziende,illustrerà le ultime novità in fatto di businessintelligence e di strumenti per la misurazione delleperformance aziendali. Tutto, promettono gliorganizzatori, con un occhio attento ai costi.

IL ‘TRUCK Day’ è diviso in due momenti: la sessio-ne mattutina rivolta principalmente agli operatoriinformatici e quella pomeridiana incentrata sui sof-

tware per il business studiati per rendere le aziendepiù dinamiche e competitive. Il vocabolario dellagiornata dimostrativa si sintetizza in uno slogan:‘Smarter systems for a Smarter planet’. «Il pianetapiù intelligente non è una teoria … le nuove tecnolo-gie possono far funzionare meglio il mondo» spiega-no in Dedanext. Per toccare con mano queste pre-messe, all’interno del Truck sono allestite venti po-stazioni con Pc e lì sarà possibile sperimentare l’ulti-ma generazione dei server Blade basati su processoriIntel x86 e sull’architettura IBM e X5. Virtualizza-zione del desktop e delle applicazioni; ripresa annun-ci IBM System power7 ‘Low End’ 740 e 750 Ex-press; soluzioni per le performance delle aziende;Data center e Cloud computing il menu della giorna-ta (per partecipare, basta semplicemente iscriversi).

Antonella Zangaro

MENTRE in Emilia-Romagna, come nel resto del Paese, ladisoccupazione continua a crescere (secondo gli ultimi datiforniti da viale Aldo Moro, nei primi sei mesi del 2011 c’è da

aspettarsi un aumento del 2%), in provincia di Bologna c’è un’aziendache sta assumendo una media di dieci persone al mese. È l’imoleseElettronica Santerno, punta di diamante del gruppo Carraro e aziendaleader nel campo della progettazione e della produzione diconvertitori elettronici di potenza su scala mondiale, destinatiall’automazione industriale, alle energie rinnovabili e alla trazioneibrida. «Santerno è un’isola felice», aveva fatto sapere a marzo,fatturati alla mano, Enrico Carraro, vicepresidentedell’omonimo gruppo che dal 2006 controllal’azienda imolese. E lo ha confermato a iniziosettembre, annunciando l’apertura di un secondostabilimento a Castel Guelfo («stiamo crescendo atre cifre rispetto agli altri anni, e serve spazio»).

QUEST’ANNO, grazie soprattutto alle applicazio-ni sulle energie rinnovabili («che sono quelle che cre-scono di più», come ha reso noto Carraro) l’aziendasi prepara a chiudere i conti con un vero e proprioboom di vendite: il fatturato, infatti, nel 2010 supere-rà i 100 milioni di euro. Fondata ad Imola negli anni‘70, l’azienda possiede da oltre 37 anni un know howspecifico nel campo della ricerca applicata all’elettro-nica di potenza, e opera a stretto contatto con le mi-gliori università italiane e centri di ricerca (tra cui ilCnr e l’Enea), mentre nel 1983 viene riconosciuta co-me laboratorio altamente qualificato dal Miur.

Elena Boromeo

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MARTEDÌ 28 SETTEMBRE 2010

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