Newsletter di progetto - Agorà dei diritti

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Progetto finanziato dal Programma E-Democracy Newsletter di Progetto - Numero 1 Anno 2006 - Numero Unico Abbiamo un nuovo progetto per la città di Favara: Agorà dei diritti. Un progetto pensato per promuovere e costruire spazi di partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte che l'Amministrazione Comunale deve compiere nell'interes- se della città. Perché un progetto per la partecipazione dei cittadini? Perché partecipare vuol dire avere la concreta possibilità di influenzare in modo positivo le scelte dell'Amministrazione pubblica, affinché queste possano rispon- dere meglio, e più efficacemente, ai bisogni dei cittadini stessi. Partecipazione come possibilità di produrre scelte migliori, dunque, ma anche come strumento per stimolare il confronto sui grandi temi che ci riguardano, generare relazioni, nonché costruire progetti per la crescita sociale e civile della città. Agorà dei diritti è il progetto che fa della partecipazione un metodo concreto di buon governo e di crescita sociale della città: creando appropriati strumenti e spazi per l'ascolto dei cittadini; facilitando il confronto costruttivo fra i soggetti che rappresentano le diverse anime della città, compresi i giovani. Ma, soprattutto, attivando un percorso specifico per la costruzione partecipata di un grande progetto per Favara: il primo Piano Strategico di sviluppo per la città. Un percorso di progettazione condivisa per disegnare, a partire dai biso- gni e dalle idee dei cittadini, il nostro progetto di città migliore. Governare lo sviluppo di una città o di un territorio è un processo che richiede, in misura sempre maggiore, un dialogo costruttivo tra Amministrazione Pubblica e cittadini e la cooperazione tra i diversi "attori" (pubblici e privati) protagonisti dello sviluppo. La complessità dei problemi a cui bisogna dare risposte e la moltepli- cità degli interessi in gioco nella soluzione degli stessi problemi, infatti, rendono difficile, per il decisore pubblico, determinare scelte di governo che siano efficaci (in grado cioè di risolvere i problemi) e, nello stesso tempo, condivise da tutti i soggetti interessati. La concezione dominante della politica e della pubblica amministrazione, spesso, è viziata dalla cosiddetta "sindrome del decisore cieco": si presume che certe scelte (piani di sviluppo, politiche di gestione di servizi pubblici, progetti di trasfor- mazione urbana, etc…) che coinvolgono una complessità di bisogni e di interessi diversi, possano essere, infatti, elabora- te e decise da un nucleo ristretto di tecnici e/o amministratori, senza tenere adeguatamente conto delle opinioni e della percezione diretta del problema dei soggetti destinatari delle scelte (cittadini, categorie sociali ed economiche, etc..). Le esperienze di governo locale della società contemporanea ci dimostrano, in realtà, che tale concezione dell'Ammini- strazione Pubblica genera spesso conflitti, senso di sfiducia nella politica (quando i cittadini si sentono minacciati o lesi dalle decisioni prese) o, semplicemente, azioni inadeguate a fornire soluzioni positive ai problemi. Definire ed attuare un Piano di sviluppo economico e sociale per una città o un territorio rientra certamente nella catego- ria di scelte "complesse" che un'Amministrazione locale può fare: perché richiede l'elaborazione di una cornice di riferimento comune per lo sviluppo di medio lungo periodo; perché richiede la necessità di reperire e gestire ingenti risorse per infrastrutture e servizi; perché richiede che i diversi attori del territorio agiscano in modo coordinato e sinergico verso obiettivi di sviluppo condivisi ed attraverso comuni modalità e strategie di intervento. La capacità di un territorio di cooperare e di agire in modo convergente, tra l'altro, è ritenuta ormai condizione necessaria per determinare, i principali fattori di competitività territoriale in una dimensione globale dell'economia: ci riferiamo, per esempio, alla necessità di avere una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente (capace cioè di governare effica- cemente i processi di sviluppo e di "animare e catalizzare" le risorse del territorio); ci riferiamo alla necessità di disporre di un adeguato capitale umano (conoscenze, competenze tecniche e beni relazionali) che possa competere con le sfide dell'innovazione; ci riferiamo, infine, alla necessità che una città o un territorio possa far emergere la propria identità e la propria specificità (sociale, economica e culturale) per potersi riconoscere ed essere riconoscibile. I suddetti fattori possono ovviamente essere determinati solo se tutti i soggetti locali sono in grado di sviluppare un adeguato livello di fiducia reciproca, cooperare ed agire in modo integrato, a riconoscendosi in una visione unitaria e condivisa di territorio e di sviluppo. L'Unione Europea individua nella pianificazione strategica e nella costruzione partecipata delle politiche pubbliche, la soluzione più adeguata per garantire una programmazione ed un governo efficace dello sviluppo, in grado, cioè, di indivi- duare soluzioni rispondenti ai bisogni reali del territorio e strategie e obiettivi autenticamente condivisi dalla molteplicità degli attori locali. CONTINUA IN SECONDA PAGINA -->>> Il progetto Agorà dei diritti è finanzia- to nell'ambito del programma E- Democracy che, collocato nel più ampio programma di attuazione del piano nazionale italiano di E-Government (il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimento con sistemi digitali, grazie all'uso delle Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione - ICT), ha l'obiettivo di promuovere progetti innovativi di utilizzo delle Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione (ICT) come strumento per incrementare la partecipa- zione dei cittadini alla vita delle Amministrazioni Pubbliche ed alle loro decisioni. E-Democracy è promosso dal Ministero dell'Innovazione e delle Tecnolo- gie che, nell'aprile del 2004, ha pubblicato un Avviso per il co-finanziamento di progetti, da parte di Regioni ed enti locali, che incentivino e sviluppino la democrazia e la cittadinanza digitale, sulla base di alcune esperienze avanzate (nazionali ed internazionali) di utilizzo delle tecnologie per la promozione di un dialogo diretto tra cittadini e amministrazioni e una più incisiva partecipa- zione ai processi decisionali. Il programma E-democracy costituisce una linea d'azio- ne caratterizzata da una grande innovatività ed originali- tà - sia in termini di contenuti che di approccio alle tecnologie - con una forte propensione sperimentale (e infatti non vi sono ancora modelli e processi definiti o di successo per le iniziative di cittadinanza digitale) e con l'ambizione di favorire e incentivare dinamiche di adozio- ne e sperimentazione da parte delle Regioni e delle Amministrazioni locali. In particolare l'attenzione viene posta sui processi di decisione pubblica con l'obiettivo di migliorarne l'efficacia, l'efficienza e la condivisione da parte degli attori coinvolti. Nell'ambito di tali processi, le tecnologie diventano lo strumento per promuovere forme più compiute e consapevoli di cittadinanza e partecipa- zione alla vita pubblica. In risposta all'Avviso sono stati presentati 129 progetti, dei quali il CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione) ne ha positivamente valutati 57, per un co-finanziamento totale di 9,5 milioni di euro. Il Comune di Favara, con il progetto "Agorà dei diritti", si è collocato 7° nella graduatoria nazio- nale e 1° dei 5 progetti finanziati nella Regione Sicilia. La ricca eterogeneità e varietà delle proposte progettuali, sia dal punto di vista delle dimensioni econo- miche che dell'aggregazione proponente, delle politiche prescelte e delle fasi del ciclo di vita su cui intervenire, confermano come non vi siano modelli e processi definiti e riconosciuti come "di successo" per le iniziative di "cittadinanza digitale". L'Avviso pubblico E-democracy, infatti, rispondendo alla filosofia della sperimentazione che lo contraddistingue, ha proprio l'obiettivo di indivi- duare e far emergere le buone pratiche, valorizzando, nel contempo le dinamiche di apprendimento locali a favore di tutto il sistema nazionale. *L'articolo è tratto da quanto pubblicato nel sito www.crcitalia.it Un percorso di partecipazione per disegnare un Piano Strategico Il programma E-Democracy Scegliere insieme la nuova città a cura di Giusy Amella Lorenzo Airò - Sindaco di Favara Fabrizio Alaimo - Coordinatore del Progetto Promozione della cittadinanza attiva e della pianificazione condivisa attraverso l’utilizzo dell’ICT nei Comuni di Favara e Gela

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Newsletter n°1 - Anno 2006

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Progetto finanziato dal Programm

a E-Democracy

Newsletter di Progetto - Numero 1 Anno 2006 - Numero Unico

Abbiamo un nuovo progetto per la città di Favara: Agorà dei diritti.

Un progetto pensato per promuovere e costruire spazi di partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte che l'Amministrazione Comunale deve compiere nell'interes-se della città.

Perché un progetto per la partecipazione dei cittadini?

Perché partecipare vuol dire avere la concreta possibilità di influenzare in modo positivo le scelte dell'Amministrazione pubblica, affinché queste possano rispon-dere meglio, e più efficacemente, ai bisogni dei cittadini stessi.

Partecipazione come possibilità di produrre scelte migliori, dunque, ma anche come strumento per stimolare il confronto sui grandi temi che ci riguardano, generare relazioni, nonché costruire progetti per la crescita sociale e civile della città.

Agorà dei diritti è il progetto che fa della partecipazione un metodo concreto di buon governo e di crescita sociale della città:

creando appropriati strumenti e spazi per l'ascolto dei cittadini;

facilitando il confronto costruttivo fra i soggetti che rappresentano le diverse anime della città, compresi i giovani.

Ma, soprattutto, attivando un percorso specifico per la costruzione partecipata di un grande progetto per Favara: il primo Piano Strategico di sviluppo per la città. Un percorso di progettazione condivisa per disegnare, a partire dai biso-gni e dalle idee dei cittadini, il nostro progetto di città migliore.

Governare lo sviluppo di una città o di un territorio è un processo che richiede, in misura sempre maggiore, un dialogo costruttivo tra Amministrazione Pubblica e cittadini e la cooperazione tra i diversi "attori" (pubblici e privati) protagonisti dello sviluppo.

La complessità dei problemi a cui bisogna dare risposte e la moltepli-cità degli interessi in gioco nella soluzione degli stessi problemi, infatti,

rendono difficile, per il decisore pubblico, determinare scelte di governo che siano efficaci (in grado cioè di risolvere i problemi) e, nello stesso tempo, condivise da tutti i soggetti interessati.

La concezione dominante della politica e della pubblica amministrazione, spesso, è viziata dalla cosiddetta "sindrome del decisore cieco": si presume che certe scelte (piani di sviluppo, politiche di gestione di servizi pubblici, progetti di trasfor-mazione urbana, etc…) che coinvolgono una complessità di bisogni e di interessi diversi, possano essere, infatti, elabora-te e decise da un nucleo ristretto di tecnici e/o amministratori, senza tenere adeguatamente conto delle opinioni e della percezione diretta del problema dei soggetti destinatari delle scelte (cittadini, categorie sociali ed economiche, etc..).

Le esperienze di governo locale della società contemporanea ci dimostrano, in realtà, che tale concezione dell'Ammini-strazione Pubblica genera spesso conflitti, senso di sfiducia nella politica (quando i cittadini si sentono minacciati o lesi dalle decisioni prese) o, semplicemente, azioni inadeguate a fornire soluzioni positive ai problemi.

Definire ed attuare un Piano di sviluppo economico e sociale per una città o un territorio rientra certamente nella catego-ria di scelte "complesse" che un'Amministrazione locale può fare:

perché richiede l'elaborazione di una cornice di riferimento comune per lo sviluppo di medio lungo periodo;

perché richiede la necessità di reperire e gestire ingenti risorse per infrastrutture e servizi;

perché richiede che i diversi attori del territorio agiscano in modo coordinato e sinergico verso obiettivi di sviluppo condivisi ed attraverso comuni modalità e strategie di intervento.

La capacità di un territorio di cooperare e di agire in modo convergente, tra l'altro, è ritenuta ormai condizione necessaria per determinare, i principali fattori di competitività territoriale in una dimensione globale dell'economia: ci riferiamo, per esempio, alla necessità di avere una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente (capace cioè di governare effica-

cemente i processi di sviluppo e di "animare e catalizzare" le risorse del territorio); ci riferiamo alla necessità di disporre di un adeguato capitale umano (conoscenze, competenze tecniche e beni relazionali) che possa competere con le sfide dell'innovazione; ci riferiamo, infine, alla necessità che una città o un territorio possa far emergere la propria identità e la propria specificità (sociale, economica e culturale) per potersi riconoscere ed essere riconoscibile. I suddetti fattori possono ovviamente essere determinati solo se tutti i soggetti locali sono in grado di sviluppare un adeguato

livello di fiducia reciproca, cooperare ed agire in modo integrato, a riconoscendosi in una visione unitaria e

condivisa di territorio e di sviluppo.

L'Unione Europea individua nella pianificazione strategica e nella costruzione partecipata delle politiche pubbliche, la soluzione più adeguata per garantire una programmazione ed un governo efficace dello sviluppo, in grado, cioè, di indivi-duare soluzioni rispondenti ai bisogni reali del territorio e strategie e obiettivi autenticamente condivisi dalla molteplicità degli attori locali.

CONTINUA IN SECONDA PAGINA -->>>

Il progetto Agorà dei diritti è finanzia-to nell'ambito del programma E-Democracy che, collocato nel più ampio programma di attuazione del piano nazionale italiano di E-Government (il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimento con sistemi digitali, grazie all'uso delle Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione - ICT), ha l'obiettivo di

promuovere progetti innovativi di utilizzo delle

Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione

(ICT) come strumento per incrementare la partecipa-

zione dei cittadini alla vita delle Amministrazioni

Pubbliche ed alle loro decisioni. E-Democracy è promosso dal Ministero dell'Innovazione e delle Tecnolo-gie che, nell'aprile del 2004, ha pubblicato un Avviso per il co-finanziamento di progetti, da parte di Regioni ed enti locali, che incentivino e sviluppino la democrazia e la cittadinanza digitale, sulla base di alcune esperienze avanzate (nazionali ed internazionali) di utilizzo delle tecnologie per la promozione di un dialogo diretto tra cittadini e amministrazioni e una più incisiva partecipa-zione ai processi decisionali.

Il programma E-democracy costituisce una linea d'azio-ne caratterizzata da una grande innovatività ed originali-tà - sia in termini di contenuti che di approccio alle tecnologie - con una forte propensione sperimentale (e infatti non vi sono ancora modelli e processi definiti o di successo per le iniziative di cittadinanza digitale) e con l'ambizione di favorire e incentivare dinamiche di adozio-ne e sperimentazione da parte delle Regioni e delle Amministrazioni locali. In particolare l'attenzione viene posta sui processi di decisione pubblica con l'obiettivo di migliorarne l'efficacia, l'efficienza e la condivisione da parte degli attori coinvolti. Nell'ambito di tali processi, le tecnologie diventano lo strumento per promuovere forme più compiute e consapevoli di cittadinanza e partecipa-zione alla vita pubblica.

In risposta all'Avviso sono stati presentati 129 progetti, dei quali il CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione) ne ha positivamente valutati 57, per un co-finanziamento totale di 9,5 milioni di euro. Il Comune di Favara, con il progetto "Agorà dei diritti", si è collocato 7° nella graduatoria nazio-

nale e 1° dei 5 progetti finanziati nella Regione

Sicilia. La ricca eterogeneità e varietà delle proposte progettuali, sia dal punto di vista delle dimensioni econo-miche che dell'aggregazione proponente, delle politiche prescelte e delle fasi del ciclo di vita su cui intervenire, confermano come non vi siano modelli e processi definiti e riconosciuti come "di successo" per le iniziative di "cittadinanza digitale". L'Avviso pubblico E-democracy, infatti, rispondendo alla filosofia della sperimentazione che lo contraddistingue, ha proprio l'obiettivo di indivi-duare e far emergere le buone pratiche, valorizzando, nel contempo le dinamiche di apprendimento locali a favore di tutto il sistema nazionale.*L'articolo è tratto da quanto pubblicato nel sito

www.crcitalia.it

Un percorso di partecipazione

p e r d i s e g n a r e

un Piano Strategico

Il programma E-Democracy Scegliere insieme la nuova cittàa cura di Giusy Amella

Lorenzo Airò - Sindaco di Favara

Fabrizio Alaimo - Coordinatore del Progetto

Promozione della cittadinanza attiva e della pianificazione condivisa attraverso l’utilizzo dell’ICT nei Comuni di Favara e Gela

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La città di Favara, in questi mesi si trova ad affrontare due importanti appuntamenti che, potenzialmente, possono segnare in modo incisivo lo scenario

di sviluppo per i prossimi 15 -20 anni. Dopo l'approvazione delle direttive generali è in fase di definizione, infatti, il progetto di massima del nuovo

Piano Regolatore Generale, attraverso cui si dovrebbe migliorare l'assetto urbanistico complessivo e definire una nuova politica di offerta di spazi e servizi per una migliore vivibilità urbana.

Inoltre, come molti centri urbani di medio-grandi dimensioni della Sicilia, la città è chiamata ad elaborare e definire un Piano Strategico sulla base del quale identificare gli obiettivi di sviluppo prioritari di lungo periodo, anche in vista dell'ormai prossimo periodo di programmazione dei fondi strut-turali dell'Unione Europea, 2007-2013.

Rispetto a questi due appuntamenti, i cittadini e gli attori del territorio non possono certo rimanere estranei, né possono essere esclusi dalle scelte che determineranno

conseguenze importanti per la loro qualità della vita e le condizioni di benessere economico e sociale. E' necessario, dunque, coerentemente alle strategie di programmazione dell'Unione Europea e della Regione Sicilia, avviare un processo di coinvolgimento degli attori locali e di inclusione dei cittadini nei processi decisionali che porteranno alla scelta degli obiettivi prioritari di sviluppo per la città e delle conseguenti strategie di intervento.

Il progetto "Agorà dei diritti", per le finalità che persegue e gli strumenti che prevede di attivare, rappresenta proprio lo strumento o lo "spazio" di comunicazione e di partecipazione che l'Amministrazione Comunale intende attivare per coinvolgere cittadini e attori strategici dello sviluppo urbano (organizzazioni produttive, sindacali, professionali, agenzie formative e soggetti operanti nel mondo dell'associazionismo e della cultura) nella costruzione di un Piano di sviluppo condiviso.

Sulla scorta delle esperienze che altre città hanno realizzato o stanno realizzando, infatti, con il progetto "Agorà dei diritti" sarà promosso e attivato un Forum civico per lo sviluppo, quale spazio partecipativo aperto, di dialogo e confronto tra Amministrazione e cittadini sui grandi temi che riguardano lo sviluppo economico e sociale e la qualità della vita nel nostro contesto urbano.

Il Forum intende rappresentare uno strumento di analisi, elaborazione e proposta dei soggetti che vi parteciperanno rispetto alle scelte importanti che il governo della città è chiamato a fare per garantire un futuro migliore alla collettività ed alle imprese.

Sviluppo economico e politiche per il lavoro, spazi e servizi urbani per una migliore vivibilità, politiche di solidarietà sociale, efficienza della pubblica amministrazione, politiche per una città accogli-ente, anche per ragazzi e ragazze: sono questi i grandi temi su cui si gioca lo sviluppo urbano dei prossimi anni. Sono questi i temi su cui la città è chiamata a confrontarsi con l'Amministrazione Comunale e gli altri soggetti pubblici.

Come sarà organizzato il Forum? La strategia individuata con il progetto Agorà dei diritti è quella di promuovere specifici gruppi di lavoro tematici sui problemi sopra enunciati, con i quali sarà avviato un lavoro di elaborazione condivisa di documenti di "orientamento" per una strategia di sviluppo urbano.

Inoltre, sulla base degli interessi e della volontà negoziale degli attori del territorio, nonché sulla base delle responsabilità operative che saranno assunte dai vari soggetti (pubblici e privati) che aderi-ranno alla costituzione del Forum, sarà promossa l’istituzione permanente del Forum.

I risultati dei lavori che verranno prodotti nel Forum saranno assolutamente pubblici, ed attraverso le nuove tecnologie della comunicazione utilizzate dal progetto, sarà possibile a tutti

i cittadini che vorranno dire la loro, integrare i contenuti emersi attraverso appositi "forum tematici" che verranno attivati con Portale Internet del progetto Agorà dei diritti.

La partecipazione ai gruppi di lavoro tematici ed al Forum è, ovviamente, volontaristica e chi vi aderisce, dovrà impegnarsi a fornire il proprio contributo, presenziando ai momenti di discussione, intervenendo nel confronto, proponendo idee e partecipando attivamente all'elaborazione dei documenti finali di sintesi.

La struttura del Forum, del resto, rispecchia la natura volontaristica (e non normativa) del Piano Strategico, quale strumento innovativo di pianificazione che orienta, motiva ed organizza le azioni degli attori locali in direzione di obiettivi condivisi di sviluppo, non in virtù di imposizioni normative, ma sulla base di una mera valutazione di "convenienza" che i vari soggetti fanno, in relazione alla possibilità di collaborare e di agire in modo cooperativo per il soddisfacimento di interessi comuni.

A n c h eOn-LineOn-Line

Il cuore del progetto:

per disegnare il futuro della città con le nostre idee per disegnare il futuro della città con le nostre idee per disegnare il futuro della città con le nostre ideeUn Forum pubblico

Il metodo della pianificazione strategica (ed i Piani Strategici di sviluppo urbano che da questo metodo discendono) si distingue, innanzi tutto, perché prevede un diretto e sistematico coinvolgimento dei cittadini e dei diversi soggetti "portatori di interessi", sia nel processo di individuazione dei problemi del territorio, sia nella fase di individuazione di obiettivi e priorità di intervento.

Non solo: la pianificazione strategica è un processo di ascolto e di analisi degli interessi emergenti nel territorio, che mira, con opportuni strumenti di negoziazione delle scelte, a definire una “cor-nice unitaria di riferimento” ed una "visione" condivisa di sviluppo, capace di orientare e motivare, nel breve e nel medio termine, attori pubblici e privati verso comuni obiettivi.

Per questo un Piano strategico, se opportunamente governato, riesce a dar vita ad un percorso di auto-riflessione "collettiva" sui grandi problemi e sullo sviluppo futuro della città, il quale, non solo produce una programmazione condivisa di lungo periodo, ma genera, nel breve periodo, effetti positivi nella promozione e costruzione di relazioni stabili fra i soggetti del territorio.

La pianificazione strategica costituisce la nuova frontiera dello sviluppo locale e del governo "partecipato" del territorio, una sfida importante da cogliere per una città come la nostra, ancora impeg-nata a ricercare la propria identità e il proprio scenario di sviluppo futuro .

Ma è anche un complesso e laborioso processo di cambiamento della cultura di governo della città, che richiede un lavoro preliminare di costruzione del consenso e di verifica delle reali disponibilità dei diversi attori a partecipare e ad assumersi concrete responsabilità in relazione alle finalità perseguite.

Costruire le condizioni per l'avvio e la prosecuzione di tale processo a Favara è l'obiettivo che abbiamo individuato con il progetto Agorà dei diritti, con l'intento di determinare un contesto

favorevole affinché possano essere colte le opportunità di sviluppo per il prossimo futuro.

DALLA PRIMA -->> Un percorso di partecipazione p e r d i s e g n a r e un Piano Strategico

Open Space Technology - tratta dall’ instant report della 6° Giornata degli Innovatori - Forum P.A. 2006

Fabrizio Alaimo

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Ci siamo proposti, seguendo le indicazioni del Ministero dell'Innovazione Tecnologica, di fornire a questa città quegli strumenti che potessero aumentare il grado di trasparenza dell'attività amministrativa e migliorare la partecipazione democratica del cittadino all'attività del Comune di Favara.

Questi strumenti dovevano essere, innanzitutto, semplici e facilmente comprensibili, intuitivi da usare e utili al cittadino.

Così, sono stati pensati e realizzati il Portale internet Agorà, l'Internet Point Pubblico e le Postazioni Video Mobili.

Non soluzioni tecnologiche particolarmente avanzate, dunque, ma con il progetto Agorà dei diritti si è scelto di fornire strumenti e servizi utili al dialogo e al confronto tra cittadini e Amministrazione e tra cittadini e cittadini.

Il Portale Agorà, sarà un portale web classico con dentro una serie di strumenti e di soluzioni tecnologiche, di carattere innovativo per un portale di un'amministrazione pubblica, funzionali a garan-tire una migliore comunicazione tra cittadini e Amministrazione Comunale, per ridurre, attraverso Internet, i vincoli spazio temporali propri della comunicazione:

Contenuti Informativi, distinti in pagine informative e news, diretti a comunicare al cittadino tutto quello che succede al Comune. Spesso, infatti, ci rendiamo conto che la città non è informata di tutti i progetti e le attività che passano per il palazzo di città. Internet, in questo senso, ci agevola poiché non ha praticamente limiti di spazio, e può permetterci di mostrare davvero TUTTO in maniera semplice ed esaustiva e con l'ausilio di foto, video, immagini e parole;

Newsletter informativa sulle attività di progetto e sulle attività del Comune inerenti le tematiche affrontante nell'ambito di Agorà dei diritti; la Newsletter consentirà, a ciascun cittadino interes-sato, di ricevere direttamente nella propria casella di posta elettronica informazioni e approfondimenti sul percorso partecipativo del progetto;

forum on line, uno spazio virtuale dove poter discutere dei contenuti e dei temi che emergeranno nell'ambito dei gruppi di lavoro del Forum cittadino, e contribuire ad arricchire il confronto sui problemi della città; i forum on line saranno garantiti da regole di partecipazione chiare e condivise che consentiranno un uso appropriato e "costruttivo" dello strumento;

Sondaggi on line, strumento utilizzabile dallo staff di progetto e dall'Amministrazione Comunale per raccogliere pareri ed "umori" della città su temi o scelte di particolare interesse. Secondo la logica di partecipazione dal basso propria del progetto, i sondaggi on line potranno essere proposti direttamente dai cittadini;

Le e-mail pubbliche in caselle private, uno strumento di dialogo diretto con gli uffici comunali, che consenta al cittadino di scrivere agli assessori e agli operatori del Comune su temi di inter-esse generale, avendo la certezza, che, in un tempo stabilito e certo, avrà una risposta al proprio quesito.

Tutti questi strumenti saranno supervisionati dallo staff del Progetto e inoltre, ci sarà la costituzione di una Redazione Web che si occupà di seguirne lo sviluppo e di garantirne un ottimale funzion-amento.

Lo Staff, insieme ai coordinatori del progetto, e alle attrezzature informatiche (Personal Computer, Video Proiettori, Televisori LCD) formeranno la vera infrastruttura tecnologica del Progetto Agorà.

Non solo il web portal, ma anche le postazioni LCD mobili e l'Internet Point saranno di loro competenza, e il metodo richiesto sarà sempre lo stesso: semplici e facilmente comprensibili, intuitivi da usare e utili al cittadino.

al servizioservizioLe nuove tecnologie della città cittàw

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Come funziona?

Il PUNTO DI VISTA DEI PARTECIPANTI

Alessio Amico - Coordinatore Area I.C.T.

comune di Favara

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Cittadini Uffici Enti Pubblici Organizzazioni

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Motivazioni, obiettivi e vantaggi attesiIllustriamo in modo sintetico i contenuti della proposta di Piano Strategico presentata dall’aggregazione dei comuni di Favara (comune capofila), Aragona, Comitini, Joppolo Giancaxio, Raffadali e Porto Empedocle.

Gli elementi che giustificano l’aggregazione dei comuni coinvolti e l’individuazione di questo ambito territoriale come soggetto proponente

L’ambito territoriale si configura, geograficamente, come una cornice di territori, ad alta densità urbana, che circonda il territorio del Comune capoluogo di provincia, Agrigento; la presen-te aggregazione rappresenta, dunque, un sistema di nodi urbani altamente connessi, non solo da un punto di vista territoriale, ma anche in relazione ad elementi strutturali, infrastrutturali e “funzioni urbane” che derivano dalla comune posizione geografica di prossimità con il capoluogo.

Inoltre l’aggregazione di tali comuni è stata ritenuta opportuna per i seguenti ulteriori motivi:

I comuni in questione appartengono al medesimo Sistema Locale di Lavoro, (quello di Agrigento): il SLL è una modalità di rappresentazione economica del territorio definita in funzione del pendolarismo lavorativo dei residenti (spostamenti dal comune di residenza in altri comuni per motivi di lavoro);

esiste un alto grado di complementarietà nella dotazione e nella fruizione di “servizi di rango urbano” fra i vari comuni;

i comuni sono coinvolti in diversi organismi di gestione partecipata di servizi su scala d’ambito (ATO Rifiuti, ATO idrico, Piano Sociali di Zona).

Gli elementi fondamentali di criticità che stanno alla base della proposta

L’obiettivo di avviare un percorso comune di pianificazione strategica, viene individuato sulla base di questi comuni problemi di sviluppo:

la condizione di marcata debolezza strutturale che contraddistingue il tessuto produttivo e riscontrabile in rela-zione a diversi aspetti (endogeni ed esogeni) del tessuto economico-imprenditoriale;

la condizione di degrado fisico e sociale del sistema insediativo urbano che determina un basso livello di qualità urbana ed inibisce prospettive di valorizzazione economica del territorio in senso turistico;

la condizione di oggettiva marginalità geografica e culturale connessa alla scarsa accessibilità fisica del territorio rispetto ai grandi assi di collegamento.

Questi problemi, a cui la pianificazione strategica deve dare risposta, vanno letti ed affrontati, tra l’altro, risolvendo una ormai problematica rappresentazione duale e contraddittoria dell’identità territoriale e delle conseguenti prospettive di sviluppo: bisogna scegliere, in sostanza, se puntare su attività economiche che garantiscono una più “facile” redditività ma che generano un alto impatto sull’ambiente e sul paesaggio urbano o, invece, cogliere in modo più deciso la complessa sfida dello sviluppo sostenibile, facendo leva sulle risorse ambientali e culturali del territorio e sulla condizione di prossimità geografica con la città dei Templi e con il sistema costiero.

Il vantaggio complessivo che ci si attende dall’attuazione del Piano Strategico

Il vantaggio che complessivamente ci si attende dal processo di pianificazione strategica è quello di costruire un sistema stabile ed efficace di coordinamento dell’azione dei soggetti pubblici e privati, che sia in grado di rafforza-re l’identità, la qualità e la competitività del territorio, coerentemente ad una visione strategica condivisa di svilup-po.

In particolare i vantaggi principali che ci si attende di ottenere sono:

l’incremento della qualità complessiva dei contesti urbani, soprattutto riguardo alle condizione di vivibilità degli ambiti urbani, all’accessibilità dei servizi primari e di promozione sociale e culturale;

l’incremento del livello di efficienza del territorio, con particolare riferimento alle condizioni di accessibilità con i principali assi di collegamento (marittimi, stradali e ferroviari), alla gestione delle risorse idriche ed energetiche, alle aree di sviluppo industriale ed ai servizi innovativi per l’internazionalizzazione;

il rafforzamento dell’identità del territorio e delle città, con particolare riguardo alle vocazioni produttive, al patrimonio storico e culturale ed alla capacità di valorizzare competenze e conoscenze, nonché ai principali asset del capitale sociale (capacità associativa, apprendimento del territorio, fiducia sociale).

Considerato che la principale condizione di successo di una processo di sviluppo locale è che vi sia una struttura efficiente che lo guidi e che elimini i vincoli di carattere burocratico, il Piano Strategico dovrà ricercare inoltre le soluzioni idonee alla definizione di modelli organizzativi e “stili di lavoro” nella Pubblica Amministrazione che siano funzionali a:

garantire meglio le funzioni di coordinamento intersettoriale dei comuni e delle diverse P.A. attive sul territorio;

far convergere gli strumenti di pianificazione che intervengono su diversa scala (da quella comunale a quella dell’Unione Europea, passanda da provincia, regione e Amministrazione centrale);

sviluppare processi di cooperazione con gli attori strategici del territorio coinvolgendo attivamente i soggetti portatori di interesse e cittadini.

Un nuovo corso per lo sviluppo del territorio: dal progetto “Agorà dei diritti” alla proposta del primo Piano Strategico d’area vastaIl lavoro intrapreso con il progetto Agorà dei Diritti per promuovere la pianificazione partecipata dello sviluppo, ha già prodotto un primo importante risultato: la Regione Sicilia-na, infatti, ha valutato positivamente la proposta di Piano Strategico presentata dal Comune di Favara nell’ambito del secondo Avviso pubblico regionale con cui si finanziano percorsi di pianificazione strategica urbana e di area vasta in Sicilia.

Di seguito proponiamo l’articolo di Toto Arancio pubblicato sul quotidiano “La Sicilia” del 6 agosto scorso con cui è si è dato notizia dell’evento.

Il Dipartimento della Programmazione della Regione Siciliana ha ammesso al finanziamento la proposta tecnica di Piano Strategico presentata dal

Comune di Favara. La proposta, con Favara Comune capofila, comprende comprende anche i Comuni di Aragona, Comitini, Joppolo Giancaxio, Porto Empedocle e Raffadali. Si tratta dell’elaborzione di un Piano Strategico di una vasta area, funzionale a definire, attraverso un concreto

coinvolgimento delle forze sociali ed economiche del territorio, gli obiettivi strategici di sviluppo per i prossimi 10 anni. “Il Piano Strategico – ci

dice l’assessore allo Sviluppo Economico, Giuseppe Moscato – è un documento di programmazione delle politiche pubbliche per il governo delle

città: un piano d’azione locale costruito attraverso un’ampia partecipazione dei cittadini, che individua obiettivi condivisi di sviluppo, azioni e

progetti da realizzare per elevare il livello di visibilità e di benessere complessivo delle città”.

La proposta presentata dal Comune di Favara, elaborata dai professionisti Fabrizio Alaimo e Giusy Amella, per la sua realizzazione prevede un

importo di 400 mila euro, di cui 340 mila saranno finanziati dalla Regione Siciliana. La proposta ha totalizzato un punteggio di 71/100, classifican-

dosi al 5° posto della graduatoria regionale su 18 progetti presentati. “ Tale risultato è di fondamentale importanza - spiega il sindaco Airò –

perché consente al territorio dei comuni coinvolti di entrare nel processo innovativo della prossima stagione di programmazione dello sviluppo,

fortemente basato sulla pianificazione partecipata.

Verso il piano strategico di Favarae dei Comuni dell’agrigentino

scheda tratta dalla proposta di Piano Strategico del Comune di Favara elaborata da Giusy Amella e Fabrizio Alaimo

Temi per il Forum

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servizio città

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La partecipazione “fa bene” ai ragazzi e alle ragazze“Dagli operatori della scuola e della sanità alcune opinioni sul progetto”

Alla domanda “come valuta le finalità del progetto?” Gabriella Sacchi esalta la validità dello stesso in considerazione del notevole impatto che certe ambiti di intervento (urbanistica, cultura, etc..) dell’azione politico-amministrativa hanno sulla qualità di vita della popolazione. Definisce in oltre il progetto come un “vero e proprio processo culturale” che “sovverte logiche arretrate e posizioni precostituite” grazie ad un approccio vincente, quale quello partecipativo.

In relazione agli elementi che possono favorire la partecipazione in un contesto culturalmente e socialmente “difficile” come quello della nostra città, Melina Mistretta, risponde che bisogna puntare molto sulla necessità dei cittadini di avere un’informazione “corretta e non faziosa”, ovvero un tipo di informazione che è funzionale a favorire effettivamente la comprensione delle criticità percepite e a “dare risposte concrete ai problemi concreti posti dai cittadini all’Amministrazione”.

La realizzazione di un forum pubblico di confronto sullo sviluppo della città è l’azione principale che intende sviluppare il progetto. In relazione a tale obiettivo Carmela Campo, ritiene che il Forum “sia un’occasione importante per tutti i cittadini favaresi, ma in modo particolare per i giovani” perché è necessario creare per questa categoria di cittadino “delle opportunità attraverso le quali possa esprimere il suo punto di vista sulla città”. E’ però necessario, affinché nel Forum nasca un dialogo “vero”, che questo dialogo, innanzitutto, sia critico e consapevole (anche se la consapevo-lezza dei giovani può essere superficiale o priva delle giuste informazioni), ed inoltre presuppone che l’Amministrazione sappia ascoltare in modo serio e possa garantire l’assunzione di impegni proclamati.

In relazione alle possibili problematiche - legate alla qualità sociale, alla salute ed ai bisogni dei giovani - che meritano un’attenzione specifica in prospettiva di scrivere insieme una “agenda strategica” per lo sviluppo della città, Domenico Alaimo evidenzia, in primo luogo, la mancanza di spazi e luoghi di socializzazione per i ragazzi. Inoltre evidenzia la carenza di spazi verdi attrezzati e servizi per la fruizione didattico-educativa dell’ambiente urbano ed extraurbano, che potrebbero sviluppare una “funzione di conoscenza” del proprio ambiente di vita, ma anche una importante “funzione socializzante”. Non andrebbe sottovaluta, inoltre, la necessità di garantire una maggiore attenzione al paesaggio urbano nella gestione delle politiche di edilizia pubblica e privata. Non manca, infine, un’attenzione specifica, legata allo specifico ambito professionale dell’intervistato: “Perchè non disporre di spazi appropriati per i giovani amanti degli animali dove portare a spasso i cani o far incontrare i cinofili?”.

Ernesto Fichera sottolinea il fatto che il progetto Agorà dei diritti costituisce un’occasione unica affinché la classe politica locale costruisca proposte di governo che nascano da esigenze espresse “dal basso” della nostra comunità, uscendo fuori dagli schemi classici delle campagne elettorali, fatte di “promesse vuote, magari progetti faraonici, che poi vengono disattese”. Sarebbe più opportu-no, invece, perseguire obiettivi limitati ma in grado di apportare alla città un miglioramento graduale ma percepibile.

Infine, in relazione alle aspettative degli intervistati rispetto agli impegni che l’Amministrazione dovrebbe assumere per dare efficacia e concretezza al percorso avviato con Agorà dei diritti: per Gabriella Sacchi è necessario soprattutto “fornire strumenti che rendano effettiva la partecipazione”; per Domenico Svettini è invece necessario “tenere conto degli impegni plausibili e auspicabili che scaturiranno dai forum”; quello di “mantenere alto il livello di motivazione del team operativo” del progetto è l’aspettativa maggiore di Domenico Alaimo; mentre da parte di Carmela Campo si richiede “maggiore trasparenza dell’amministrazione comunale, ma anche la capacità di rendere partecipi effettivamente i ragazzi riguardo ai nodi fondamentali delle scelte politiche”.

Non manca, infine, una corretta attenzione alle soluzioni di carattere organizzativo: Melina Mistretta infatti, ritiene utile che nell’ambito del Comune, oltre ed a prescindere dal progetto siano indivi-duati un “preciso referente tecnico una commissione ad hoc”.

* Tratto dal Focus Group con i partner del Workshop “La città dei ragazzi e delle ragazze”

Nell'ambito di un processo di concertazione e di negoziazione delle politiche pubbliche per lo sviluppo locale ed il potenziamento del tessuto produttivo, qual è il ruolo che possono

svolgere i rappresentanti del mondo imprenditoriale per migliorare l'efficacia e la qualità delle stesse politiche?

Il processo di concertazione, per noi Imprenditori, si materializza nel rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione e ciò allo scopo di agevolare i processi produttivi. In questo senso il ruolo che possiamo svolgere sarà importante nel senso che potremo fornire indicazioni di dettaglio ed immediatamente operative, a cominciare dalla necessità di avere interlocutori unici e tempi certi per le decisioni.

In prospettiva dell'nnovazione della PA che un processo di progettazione partecipata dovrebbe perseguire, quali problemi ritiene che debbano essere prioritariamente affrontati per

favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese?

Non è questa la sede per fare un elenco dei problemi delle imprese che è lungo realmente. Credo di potere sinteticamente dire che le imprese cercano la “serenità operativa”, se posso permettermi un termine non tecnico. In questo includo tutto quello che un imprenditore mette in conto nel momento nel quale decide di sviluppare una nuova iniziativa. Le priorità vanno, comunque, alle condi-zioni di sicurezza, ai collegamenti, e soprattutto, alla efficienza della Pubblica Amministrazione in tutte le sue articolazioni troppe volte avvertita , rispetto ai fatti, come avversario dell’Imprenditore. Il concetto del “marketing territoriale” deve essere probabilmente avviato proprio e principalmente dalla Pubblica Amministrazione che è chiamata ad innovarsi per essere a passo con i tempi .

In quale direzione pensa che debba andare lo sviluppo imprenditoriale del nostro territorio per i prossimi anni (settori privilegiati, strategie organizzative, priorità strategiche d'inter-

vento, ecc....)?

Ogni territorio ha, ovviamente, la sua vocazione. Noi abbiamo potuto sperimentare, comunque, che vi sono stati tentativi, anche di successo, sviluppati anche in settori non tradizionali. Io sono personalmente contrario a fare un elenco di comparti nei quali tentare lo sviluppo. Le iniziative nascono e crescono se trovano le condizioni migliori per “radicarsi”. Basta avere le idee buone e trovare il modo di ridurre al minimo gli ostacoli che gli altri mettono in mezzo per impedirne la realizzazione. Sembrerà assurdo, ma credo che si possa sintetizzare così il processo di crescita.

Ritiene che le Tecnologie della Comunicazione e dell'Informazione possano contribuire concretamente i processi di attivazione di reti tra operatori economici e tra questi la pubblica

amministrazione?

Ovviamente tutte le innovazioni tecnologie di prodotto e di processo contribuiscono a creare le basi per lo sviluppo. Oggi non è possibile vivere in isolamenti veri e figurati. Ogni contatto tra gli operatori è vitale e io sono convinto che la funzione di una amministrazione pubblica efficiente e moderna, deve essere quella di “catalizzatore” dei processi di sviluppo. E’ già un fatto positivo che se ne cominci a parlare. Ma la strada per la modernizzazione della nostra provincia è ancora molto lunga e nell’interessi dei nostri Giovani è urgente , per tutti , percorrerla in fretta.

Quattro domande a Giuseppe Catanzaro (Presidente dell’Unione Industriali di Agrigento) “Concertazione ? Per una Pubblica Amministrazione più efficiente che possa catalizzare i processi di sviluppo”

Il PUNTO DI VISTA DEI PARTECIPANTIIl PUNTO DI VISTA DEI PARTECIPANTILo spazio della newsletter dedicato ai soggetti invitati a costruire il Forum per lo Sviluppo

Domenico Alaimo (Referente Ufficio Educazione alla Salute, ASL 1) - Carmela Campo (Docente, I.P.I.A. “Marconi” - Favara) - Ernesto Fichera (Docente, Liceo Psico Pedagogico M.L. King - Favara) - Melina

Mistretta (Docente, I.P.S.A.R.C.T. “Ambrosini” - Favara) - Gabriella Sacchi (Responsabile unità operativa Ufficio Educazione alla Salute, ASL 1) - Domenico Svettini (Referente Ufficio Educazione alla Salute, CSA)

Interviste realizzate da Giusy Amella e Fabrizio Alaimo - Coordinatori del Progetto

Web Content Manager Resp. Comunicazione

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On-Line

per disegnare il futuro della città con le nostre ideeCon il progetto Agorà dei diritti si vuole promuovere un protagonismo dei cittadini e degli attori locali nelle scelte che il

Comune è chiamato ad elaborare per definire le linee di sviluppo della città. Ritiene che questo sia un obiettivo utile? Se sì,

perché?

Giuseppe Mancuso: "Sì, è un obiettivo utile. la partecipazione comunitaria consente di definire linee di sviluppo condivise. Un dialo-

go comunitario su certe problematiche è arricchente e porta a sviluppi positivi se si opera con discernimento".

Mimmo Alessi: "Il volere coinvolgere i cittadini nonché le varie organizzazioni presenti nel territorio nelle scelte importanti che

l'A.C. è portata a prendere, in particolare nel settore dello sviluppo socio-economico della città, costituisce per la nostra realtà una

vera e propria rivoluzione culturale nel modo di pensare, organizzare pianificare e agire di conseguenza. Indubbiamente l'obiettivo

che si intende raggiungere è molto ambizioso, ma pieno di difficoltà e ostacoli di cui bisogna valutare bene tutti gli aspetti al fine di

poterli superare nel migliore dei modi. Il sapere raccogliere ed interpretare quelli che sono i bisogni, le esigenze e le aspettative dei

cittadini per poi dare le giuste risposte in termini di fatti concreti, sarebbe di grandissima utilità perché da una parte si centrerebbe

un primo importante obiettivo, ovvero far sentire i cittadini protagonisti della vita pubblica e corresponsabili delle scelte adottate;

dall'altra, con la raccolta e la messa in pratica in pratica delle proposte e dei suggerimenti pervenuti, si arriverebbe a centrare il

'sogno' di una città veramente a misura d'uomo in tutti gli aspetti".

In un contesto socio-culturale particolarmente difficile come quello della nostra città, quali elementi ritiene possano favori-

re il coinvolgimento dei cittadini in un processo di partecipazione nella vita pubblica e un miglior rapporto con l'Ammini-

strazione Comunale?

Giuseppe Mancuso: "Si opera effettivamente in un contesto culturale difficile ma è pur vero che la società favarese è valida. Per

recuperare il cittadino alla partecipazione, soprattutto alla vita pubblica, è necessario che chi è attualmente impegnato in politica dia

esempi positivi".

Mimmo Alessi: "Per poter far sì che i cittadini partecipino a questo processo, bisognerebbe preliminarmente riuscire a inculcare in

ognuno di loro il senso e l'importanza della cosa pubblica che, per sua stessa intrinseca definizione, è ciò che appartiene a ciascuno

di noi e di conseguenza va rispettata, amata e migliorata in ogni suo aspetto; se non si riesce a trasmettere questo importante

concetto, semplice e ovvio ma troppo spesso ignorato, ogni iniziativa di coinvolgimento fallirebbe inesorabilmente".

Il progetto prevede di promuovere un percorso di dialogo e di consultazione degli attori locali attraverso l'istituzione di un

Forum pubblico per lo sviluppo urbano, seguendo un modello che molte altre città italiane e siciliane stanno adottando.

Quali contributi ritiene possa apportare la sua partecipazione nell'ambito del Forum? E quali ostacoli ritiene che si possano

riscontrare in un percorso di questo tipo?

Giuseppe Mancuso: "E' importante mettere in campo i valori che si possiedono e che ognuno rappresenta nel contesto sociale in

cui vive ed opera. Non sarà facile abituare il cittadino ad interessarsi della cosa pubblica proprio perché i cattivi esempi lo hanno

allontanato da quel tipo di relazioni. Recuperarlo alla vita di partecipazione significa agire senza paraventi, in umiltà, dimostrando

che si mira all'interesse collettivo e non di parte. Soprattutto occorre che le sue ragioni sia ascoltate".

Mimmo Alessi: "Il mio intervento in questa iniziativa è in rappresentanza dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Agrigento che

conta oltre 1.200 iscritti, di cui quasi 100 sono di Favara; senza falsa modestia, gli ingegneri, per formazione, preparazione, cono-

scenza profonda del territorio e delle problematiche sociali connesse, costituiscono un asse portante della società stessa del quale

non si può fare a meno, e che per la loro presenza capillare negli Enti pubblici e privati, nel mondo della scuola e dell'istruzione,

della libera professione, ecc., possono dare un contributo di competenze di alto livello. Come ho avuto modo di dire nel primo incon-

tro, per far sì che le idee e i suggerimenti che man mano perverranno da parte dei cittadini si tramutino in atti concreti, occorre

costituire una serie di gruppi di lavoro che dovranno occuparsi ognuno di essi di un tema specifico e che avranno il compito di filtro

e di sintesi per potere offrire quindi all'Amministrazione Comunale una gamma di soluzioni delle varie tematiche affrontate. Il nostro

Ordine, sin da ora, offre la propria disponibilità in tal senso.

Dal suo specifico campo di osservazione, quali problemi o criticità ritiene che meritino prioritariamente una specifica atten-

zione in relazione ad una strategia di sviluppo finalizzata a migliorare la qualità del nostro contesto urbano per i prossimi

anni?

Giuseppe Mancuso: "Se non si tiene conto dell'uomo è difficile portare avanti lo sviluppo della società. Qualsiasi azione, qualsiasi

progetto deve considerare la relazione che esiste tra il territorio e chi lo vive. L'azione amministrativa non può non tener conto della

promozione umana che abbraccia svariati aspetti.

Mimmo Alessi: "Ritengo che il primo grande problema da affrontare e da risolvere con lo spirito che anima questo progetto, sia

quello della redazione del nuovo Piano Regolatore Generale che ha ormai accumulato un ritardo di oltre dieci anni. E' fuori di ogni

dubbio che un PRG unitamente agli strumenti attuativi, se ben pensato, partecipato e progettato, costituisce un formidabile

strumento di sviluppo di ogni comunità e, in particolare, di quella favarese che, per i ritardi accennati e per le tantissime cose da

fare, ha estremamente necessità di uno strumento urbanistico ponderato, chiaro e agile, ma allo stesso tempo coraggioso, che

sappia fornire le giuste risposte e le migliori scelte da molto tempo attese, al fine di dare un nuovo volto a questa città; in particolare

ciò vale per i giovani, troppo spesso costretti a trovare occupazione lontano dalla propria terra, e per gli anziani quasi sempre

abbandonati a se stessi.

Occorre quindi metter mano con determinazione alle rivitalizzazione del centro storico, sempre più abbandonato a se stesso e

sempre più disabitato, al riordino delle zone abusive, alla riqualificazione delle zone degradate, alla soluzione dei problemi del traffi-

co e dei parcheggi, alle zone artigianali, al piano commerciale, al rilancio dei beni culturali, ecc., ecc. L'Ordine degli Ingegneri, che

qui rappresento, è pronto ad offrire l'apporto fattivo e concreto delle professionalità e delle competenze dei propri iscritti.

Dalla città due diverse visioni della partecipazioneInterviste a Mimmo Alessi dell’Ordine degli Ingegneri di Agrigento ed a Giuseppe Mancuso del Consiglio Pastorale Cittadino

Ente coordinatore

Comune di Favara

Ente partecipante

Comune di Gela

STAFF DI PROGETTO

Direzione

Caterina Moricca

Progettazione e coordinamento

Fabrizio Alaimo - Giusy Amella - Alessio Amico

Segreteria

Enza Castronovo

RECAPITI E INFORMAZIONI

tel: +39 0922 448843 fax: +39 0922 [email protected]

www.agoradeidiritti.it

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Newsletter N°1 Anno 2006 Progetto Agorà dei Diritti

Questa newsletter non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornata esclusivamente sulla base delle esigenze informative del progetto. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della normativa vigente.

Interviste di Umberto Re - Responsabile Comunicazione

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Agorà dei Diritti si racconta:

...ed i prossimi appuntamenti

Il progetto agora dei diritti prevede un articolato percorso di attività, miranti sia a costruire gli strumenti per la partecipazione sia ad organizzare e promuovere gli spazi di confronto

necessari per costruire i contenuti della partecipazione. Nei ripercorriamo le tappe principali:

Agorà dei diritti si presenta in Comune

I primi passi del progetto sono stati fatti presentandosi all’interno dell’Amministrazione Comunale ed al Consiglio Comunale: perché gli obiettivi della partecipazione siano condivisi prima di tutto da chi la deve promuovere e la deve organizzare.

La preparazione degli strumenti per la partecipazione

Nell’ambito della prima fase del progetto, si è cercato di definire e concordare le opportune iniziative da poter sviluppare con quegli uffici o organi del Comune maggiormente sensibili ad implementa-re i servizi previsti dal progetto. In particolare sono stati conseguiti i seguenti risultati:

con i Dipartimenti dell’Ufficio Tecnico, è stato predisposto un piano organizzativo per attivare un servizio di informazione integrata on line su progetti e servizi del Comune, nonché specifici strumenti di dialogo e di comunicazione tra cittadini e uffici, che consentiranno una maggiore possibilità di confronto e la partecipazione della città nella definizione delle soluzioni più appropriate. Inoltre è stata valutata positivamente la possibilità di avviare, nell’ambito del Forum di Agorà dei diritti, uno specifico tavolo di confronto su temi e problematiche legate alla elaborazione della proposta di massima del nuovo Piano Regolatore Generale, attualmente in corso;

con i responsabili del settore “Affari sociali” è stata concordata la promozione di un tavolo tematico specifico da attivare nell’ambito del Forum, con l’obiettivo di definire problemi e strategie di intervento condivise in relazione alle politiche socio-sanitarie del Comune, coerentemente con gli orientamenti programmatici definiti dal Piano di Zona socio-sanitario.

con l’Ufficio Relazioni con il Pubblico – peraltro appena attivato - è stato definito un piano di lavoro comune per integrare e potenziare con il sito web del progetto Agorà dei diritti, i servizi informativi che l’U.R.P. dovrà attivare. In tal modo, sarà possibile accedere alle informazioni relative l’attività del Comune direttamente da casa nonchè con gli uffici del Comune che vorranno predi-sporre una propria casella di posta elettronica al servizio dei cittadini-utenti;

alla Commissione Consiliare per la Partecipazione, infine, il progetto Agorà ha proposto di individuare momenti specifici di colla-borazione al fine di consentire una maggiore condivisione da parte dei cittadini del nuovo regolamento per la partecipazione che la stessa Commissione sta elaborando. Tale regolamento potrebbe accogliere, per esempio, la possibilità di applicare, oltre agli strumenti di partecipazione di carattere istituzionale (ovvero quelli già previsti dalle attuali Leggi) anche strumenti e modalità di carattere innovativo che sono sperimentati nel progetto.

Agorà dei diritti si presenta alla città:

Socializzazione del progetto e costruzione della rete cittadina per la promozione del Forum

Al fine di diffondere e condividere obiettivi e finalità del progetto con gli attori economici e sociali della città sono stati realizzati una serie di incontri, che hanno coinvolto soggetti del terzo settore, rappresentanti del mondo economico e professionale, rappresentanti del mondo scolastico, coinvolgendo decine di soggetti in una serie di incontri in rappresentanza di diverse organizzazioni pubbliche e private.

Tale attività è stata resa possibile anche a seguito di un prezioso lavoro di “mappatura” del territorio, costruendo un archivio sistematico degli attori pubblici e privati individuati in relazione ai diversi settore di interesse. Attraverso i suddetti incontri è stato conseguito l’obiettivo di far conoscere e condividere con i soggetti partecipanti motivazioni, obiettivi e contenuti del progetto, nonché verifica-re interesse e disponibilità dei vari soggetti a partecipare attivamente all’organizzazione del Forum e dei tavoli tematici di lavoro.

Nell’ambito di tali iniziative, oltre ad una generale condivisione degli obiettivi di progetto, è stata registrata una forte e diffusa esigenza che l’Amministrazione Comunale concretizzi l’approccio parteci-pativo con strumenti stabili e processi partecipativi “credibili”, ma anche la necessità che tali processi siano supportati ed accompagnati da una forte azione informativa sull’attività del Comune per garantire trasparenza e consapevolezza sulle problematiche da affrontare. Interessante, inoltre, il livello di disponibilità espresso dai partecipanti in relazione alla partecipazione attiva e concreta per le attività del Forum.

L’infrastruttura tecnologica a servizio della partecipazione

Nell’ambito questa prima fase si è giunti alla realizzazione tecnica degli strumenti tecnologici funzionali ad ampliare e facilitare la partecipazione e l’informazione, in particolare:

è stato realizzato il sito web “agoradeidiritti.it” che sarà attivato nei prossimi giorni;

sono state acquistate le postazioni informatiche per attrezzare l’internet point pubblico;

sono stati acquistati le 5 postazioni video lcd mobili che presto saranno ubicati in luoghi di accesso pubblico per ampliare maggiormente la capacità informativa del Comune a favore di tutti i cittadini.

Il Progetto Città dei ragazzi e delle ragazze: una visione di città anche da loro punto di vista

Il progetto Agorà dei diritti ha l’obiettivo di promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva anche tra i soggetti deboli e generalmente esclusi dai processi decisionali pubblici, quali per esempio i giovani. A tal fine, attraverso un Workshop di progettazione partecipata svoltosi nei mesi di maggio e giugno che ha coinvolto i tre Istituti superiori del Comune, l’AUSL 1 e il CSA di Agrigento, è stato predisposto un progetto specifico di ricerca-azione finalizzato a far emergere bisogni ed aspettative dei ragazzi in età scolare in relazione alla città. In particolare attraverso un percorso di sperimenta-zione didattica e di ricerca sul territorio basato sul metodo dell’ascolto attivo dei partecipanti (ovvero gli stessi ragazzi) si cercherà di far emergere un’analisi critica in relazione a spazi e servizi della città funzionali a soddisfare le esigenze dei giovani. Il progetto sarà realizzato nella prima parte del presente anno scolastico.

Superata la fase preliminare del progetto, ci si avvia ad entrare nel vivo delle attività previste, che sono soprattutto finalizzate ad attivare ufficialmente il Forum cittadino per lo sviluppo. Con il Forum per lo sviluppo si intende promuovere e sperimentare un percorso di costruzione condivisa delle politiche locali di sviluppo che vede gli attori sociali ed economici - ma anche cittadini e giovani - protagonisti delle scelte che determinano il futuro della nostra città.

Ecco i prossimi passi da fare per poter attivare il Forum:

Una ricerca sulle condizioni socio-economiche del territorio ed una mappatura delle progettualità in atto finalizzate a promuovere lo sviluppo urbano: una prima "diagnosi" della città ed un modo per "apprendere" la realtà socio-economica in cui viviamo, che sarà utile a fornire una prima base documentale che possa orientare il confronto nell'ambito del Forum. Per questa attività ci stiamo avvalendo della collaborazione di un gruppo di ricerca del Dipartimento studi su Politiche Diritto e Società dell'Università di Palermo, coordinato dal Prof. A. Tulumello.

Avvio di un'attività di "ascolto" dei principali attori dello sviluppo locale, da realizzare con una serie di interviste puntuali, miranti ad approfondire i temi critici del progetto: aspettative di sviluppo degli attori, valutazioni delle politiche di sviluppo dell'Amministrazione, percezione dei problemi e delle opportunità. Ma anche disponibilità a "mettersi in gioco" e ad assumersi respon-sabilità operative in relazione alla proposta di istituire un Forum cittadino, quale spazio permanente di concertazione delle politiche con l'Amministrazione Pubblica.

Organizzazione dei gruppi tematici di lavoro che dovranno animare il Forum: facendo riferimento a quattro grandi aree di intervento delle politiche urbane, con il progetto Agorà vogliamo attivare i "laboratori di progettazione condivisa" dello sviluppo urbano, attraverso cui operatori privati, tecnici ed amministratori potranno elaborare un documento di orientamento per lo sviluppo strategico della città. I temi di riferimento saranno le politiche di sviluppo locale, le politiche urbanistiche, le politiche soci-sanitarie e le politiche urbane di qualità per i giovani. I gruppi di lavoro costituiranno, di fatto, la struttura del Forum, e quindi lo spazio di elaborazione comune per definire una strategia condivisa di sviluppo per la città.

Realizzazione del percorso "La città dei ragazzi e delle ragazze", sulla base dell'idea progettuale elaborata in modo condiviso con i partner locali.

Attivazione del Portale Web, Agor@favara: una finestra aperta verso le attività del progetto e dell'Amministrazione Comunale, ma anche un forum virtuale aperto, per consentire a tutti di contribuire al dibattito sui grandi temi che riguardano la città e che saranno oggetto del Forum. Il portale Agor@favara, servirà ad ampliare la platea dei partecipanti al Forum, con un canale di dialogo semplice e diretto, tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Attraverso il portale, inoltre si potrà accedere ad una banca dati dei progetti e dei servizi dell'Amministrazione comunale, nonché dialogare direttamente con alcuni uffici del Comune per informazioni di interesse pubblico.

Rispetto alle suddette iniziative, ed alle altre attività avviate dal progetto, tutti coloro che vogliono richiedere informazioni o dare suggerimenti, possono rivolgersi all'Ufficio Agorà dei

Diritti del Comune o all'indirizzo di posta elettronica [email protected]

I primi passi verso il Forum per lo Sviluppo...