Newsletter della Pontificia Facoltà Teologica “San ... · Non a caso c’è l’impegno sul...

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San Bonaventura Newsletter della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum Editoriale C’è un filo che lega storia e futuro della Facoltà, un filo di fede, studio, impegno che tesse nella quoti- dianità i valori francescani. Ripercorrere gli Studi universitari dell’Ordine non rappresenta una rie- vocazione del passato quanto una presa d’atto del grande impegno profuso, attraverso i secoli, nella formazione prima degli appartenenti all’Ordine dei Frati minori conventuali e poi, in tempi più recenti, di quanti intraprendono gli studi teologici al “San Bonaventura”. Una sete di conoscenza che la Facoltà cerca di sa- ziare nelle differenti declinazioni della modernità, anche al di là dei tradizionali percorsi accademici, rispondendo alla domanda di Assoluto che arriva dai più svariati contesti. Con questo obiettivo è nata l’iniziativa degli in- contri sulla fede, come una delle risposte all’Anno della fede indetto da Benedetto XVI e che, per la partecipazione e l’interesse ottenuti, potrebbe ave- re un seguito sin dal prossimo autunno. Non a caso c’è l’impegno sul fronte dell’Academia Cardinalis Bessarionis, come luogo di elaborazione e diffusione culturale, e non per una casualità in que- sto mese si svolgeranno iniziative su san Massimi- liano Kolbe, uno dei testimoni più amati del nostro tempo. Testimoni che continuano a guidarci, per chi vorrà seguirli, anche nell’oggi. Ecco l’impor- tanza di conoscere ed attualizzare figure come quella di san Giuseppe da Copertino, il “santo dei voli”, ospitato nel mese scorso al Seraphicum. Riprendendo in mano i fili del passato sarà possibile comprendere meglio la trama sociale, politica, eco- nomica dell’oggi, portando il proprio contributo di conoscenze nei vari contesti, anche in quello di sviluppo e tutela del creato, come insegna la par- ticolare esperienza del Master sull’ambiente di cui parliamo in questo numero. Elisabetta Lo Iacono Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione della Facoltà MAGGIO 2013 Focus del mese: Le iniziative per spalancare le porte a Cristo pag. 2 Storia e personaggi: L’istituzione del Collegio “San Bonaventura” e fra Giuseppe, il confratello che volava pag. 3 In dialogo con i nostri docenti: Lezioni che nascono dalla fraternità pag. 5 L’intervista: Sui passi del cardinale Bessarione, per parlare di cultura e spiritualità pag. 6 Master: Nella filosofia francescana i segreti per lo sviluppo dell’ambiente pag. 7 Appuntamenti in Facoltà: Convegno su Kolbe, novità editoriali e iniziative pag. 8 Francescanamente parlando: Notizie e in parole francescane pag. 10 ANNO I - Nº 4 informa 1 In questo numero:

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San BonaventuraNewsletter della Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum

Editoriale

C’è un filo che lega storia e futuro della Facoltà, un filo di fede, studio, impegno che tesse nella quoti-dianità i valori francescani. Ripercorrere gli Studi universitari dell’Ordine non rappresenta una rie-vocazione del passato quanto una presa d’atto del grande impegno profuso, attraverso i secoli, nella formazione prima degli appartenenti all’Ordine dei Frati minori conventuali e poi, in tempi più recenti, di quanti intraprendono gli studi teologici al “San Bonaventura”. Una sete di conoscenza che la Facoltà cerca di sa-ziare nelle differenti declinazioni della modernità, anche al di là dei tradizionali percorsi accademici, rispondendo alla domanda di Assoluto che arriva dai più svariati contesti. Con questo obiettivo è nata l’iniziativa degli in-contri sulla fede, come una delle risposte all’Anno della fede indetto da Benedetto XVI e che, per la partecipazione e l’interesse ottenuti, potrebbe ave-re un seguito sin dal prossimo autunno. Non a caso c’è l’impegno sul fronte dell’Academia Cardinalis Bessarionis, come luogo di elaborazione e diffusione culturale, e non per una casualità in que-sto mese si svolgeranno iniziative su san Massimi-liano Kolbe, uno dei testimoni più amati del nostro tempo. Testimoni che continuano a guidarci, per chi vorrà seguirli, anche nell’oggi. Ecco l’impor-tanza di conoscere ed attualizzare figure come quella di san Giuseppe da Copertino, il “santo dei voli”, ospitato nel mese scorso al Seraphicum. Riprendendo in mano i fili del passato sarà possibile comprendere meglio la trama sociale, politica, eco-nomica dell’oggi, portando il proprio contributo di conoscenze nei vari contesti, anche in quello di sviluppo e tutela del creato, come insegna la par-ticolare esperienza del Master sull’ambiente di cui parliamo in questo numero.

Elisabetta Lo IaconoResponsabile Ufficio Stampa e Comunicazione della Facoltà

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Focus del mese: Le iniziative per spalancare le porte a Cristo pag. 2

Storia e personaggi: L’istituzione del Collegio “San Bonaventura” e fra Giuseppe, il confratello che volava pag. 3

In dialogo con i nostri docenti: Lezioni che nascono dalla fraternità pag. 5

L’intervista: Sui passi del cardinale Bessarione, per parlare di cultura e spiritualità pag. 6

Master: Nella filosofia francescana i segreti per lo sviluppo dell’ambiente pag. 7

Appuntamenti in Facoltà: Convegno su Kolbe, novità editoriali e iniziative pag. 8

Francescanamente parlando: Notizie e in parole francescane pag. 10

ANNO I - Nº 4 informa

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In questo numero:

IL DONO DELLA FEDE PER INIZIARE UNA VITA NUOVA, COME SACERDOTI DEL CREATO

“La “porta della fede” che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita”. (Porta fidei, Benedetto XVI, 2011). L’Anno della fede ha visto la nostra Facoltà costantemente impegnata ad “aprire” la porta fidei, invitando credenti e non a varcare quella soglia, per incamminarsi su percorsi di conoscen-za e riflessione. A iniziative simboliche, come la porta che apriva la vista sul grande presepe allestito lo scorso Natale all’esterno del Seraphicum, ne sono seguite altre finalizzate a promuovere concretamente occasioni di conoscenza e confronto sul significa-to e la ricchezza del credere.In particolare i “Tre incontri sulla fede”, promossi dalla Fa-coltà in collaborazione con l’Associazione culturale “Cineforum Seraphicum”, e svolti il 10 febbraio, il 17 marzo e il 21 aprile.Giornate che sono state concepite come veri e propri ritiri spirituali, attraverso conferenze tematiche, spazi di lettura e meditazione personale sui temi proposti dal relatore, celebrazione eucaristica, pranzo comune, proiezione di un film e dibattito conclusivo guidato da fra Emanuele Rimoli, responsabile del Cineforum. Occasioni per una vera e propria formazione spirituale e culturale sulla ricchezza dell’essere credenti, fre-quentate da quanti vi hanno colto una opportunità per interrogare se stessi sul proprio rapporto con la fede.Al centro dei tre appuntamenti i temi “Il dono della fede” con p. Domenico Paoletti, preside e docente di Teo-logia fondamentale, “La vita nuova” con p. Raffaele Di Muro, docente di Teologia spirituale e “L’uomo nuovo sacerdote del creato” con p. Roberto Tamanti, docente di Teologia morale. Per approfondire la riflessione, i film “Uomini di Dio” di Xavier Beauvois, “L’isola” di Pavel Lounguine e “Gran Torino” di Clint Eastwood, mentre le celebrazioni eucaristiche sono state officiate dai padri e docenti di Sacra Scrittura Juan Miguel Vicente, Dinh Anh Nhue Nguyen e Stanislaw Bazyliski.Lasciando tre messaggi chiave per aprire o tornare ad aprire quella “porta”, varcandola con piena consapevo-lezza e con la gioia propria del cristiano.

“É necessario un percorso di ri-orientamento della persona alla luce del Vangelo e, proprio da qui, scaturisce la gratitudine che tutto è dono, da qui scaturisce la gioia segno della fede cristiana. Bisogna combattere l’analfabetismo religioso per far sì che, nell’epoca secolarizzata, la fede non sia una delle tante opinioni ma torni ad essere Verità, attraverso il recupero della Rivelazione come avvenimento centrale della fede e la consapevolezza di come la stessa fede sia un incontro reale e non un credere astratto”. P. Domenico Paoletti

“Gesù ci dona la vita nuova: il suo amore ci rigenera in profondità e fa di noi creature completamente rinnovate. San Francesco ci fornisce un importante esempio circa il sentirsi risorti e il considerare Gesù risorto: nella preghiera dava del “tu” a Gesù, segno che lo percepiva vivo e presente concretamente nella sua vita. L’Eucarestia era per lui l’espressione massi-ma del Risorto che, mediante il sacramento, continua a sostenere il fedele in cammino”. P. Raffaele Di Muro

“L’uomo nuovo è chiamato a essere sacerdote del creato, ovvero ministro, mediatore, colui che presenta Dio al mondo e il mondo a Dio. A ciascuno di noi spetta questo compito. Essere chiamati a intercedere per gli altri significa sentire le difficoltà del mondo, essere dentro il mondo ma non del mondo, con l’atteggiamento cristiano che è di partecipazione, come ci ricorda l’incipit della Gaudium et spes. Bisogna lasciarsi provocare dalla storia, dagli eventi, ed essere portatori della novità di Cristo nel mondo”. P. Roberto Tamanti

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F OCUS DEL MESE

LA NASCITA DEL COLLEGIO “SAN BONAVENTURA” COME CONTINUAZIONE STORICA E IDEALE DELLA “DOMUS PARISIENSIS”

Prosegue in questo numero la storia della nostra Facoltà, giunta al 109° anno accademico. Una tradizione di studi che parte da ben più lontano (http://www.seraphicum.org/news.php?id_art=626), considerato che la formazione teologica e filosofica offerta dall’Ordine comincia nel periodo immediatamente successivo alla sua costituzione, risalente al 1209 per volontà di san Francesco di Assisi.

La difficile situazione politico-sociale che si respirava nei primi decenni del ‘500, con le devastazioni e le guerre di religione, andò a intaccare la compatta rete scolastica così che gli Studi dell’Ordine, anche per ragioni di carattere economico e di autonomia, si distaccarono in molte città dalle Università pubbliche. L’attività accademica proseguì comunque regolarmente negli Studi Generali dove i migliori Baccellieri potevano sostenere esami con pubbliche dispute, ottenendo così la laurea direttamente dalla Santa Sede. Un importante momento di svolta si ha il 15 luglio 1561 quando papa Pio IV, con il breve “Ut ampliores et uberiores fructus”, concede al Ministro generale dell’Ordine la possibilità di conferire ai propri studenti direttamente, per au-torità apostolica e in perpetuo il grado del magistero “in artibus et theologia”, con i medesimi diritti delle Università pubbliche.Il Collegio “San Bonaventura” - detto anche Pontificio Collegio Sistino o Se-rafico – venne eretto a Roma nel convento generalizio dei SS. XII Apostoli per volontà di papa Sisto V, al secolo p. Felice Peretti da Montalto appartenente all’Ordine dei Frati minori conventuali, con la

costituzione apostolica “Ineffabilis divinae Provi-dentiae” del 18 dicembre 1587. Un vero e pro-prio atto di profonda riconoscenza all’Ordine di appartenenza e un omaggio al Dottore Serafico e alla sua dottrina. Lo stesso Sisto V, appena tre mesi dopo la fondazione del Collegio, annoverò San Bonaventura tra i principali Dottori della Chiesa, con lo stesso grado di onore e dignità conferito pochi anni prima da papa Pio V a san Tommaso. Il Collegio dedicato al Dottore Serafico rimase il centro di formazione più importante, ritenuto dagli storici dell’Ordine la vera continuazione della “Domus Parisiensis” (1236-1502).

Fu qui che si formarono nomi di spicco del panorama religioso e intellettuale, tra i quali i filosofi e teologi Bartolomeo Mastri (1602-1673) e Bonaventura Belluto (1600-1676), il cartografo ed enciclopedista Vincen-zo Maria Coronelli (1650-1718), i futuri cardinali Lorenzo Brancati di Lauria (1612-1693), Antonio France-so Orioli (1778-1852), Antonio Maria Panebianco (1808-1885) e Lorenzo Ganganelli (1705-1774) che nel 1769 salirà al soglio di Pietro con il nome di Clemente XIV. Nel 1873, a causa delle soppressioni religiose, il Collegio si trovò costretto a interrompere la sua attività accademica anche se, di fatto, questa non venne mai sospesa canonicamente.

(Continua nel prossimo numero...)

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S TORIA E PERSONAGGI

SS. XII Apostoli

Papa Sisto V

LA “VISITA” AL SERAPHICUM DI FRA GIUSEPPE DA COPERTINO, SANTO DEI VOLI E PROTETTORE DEGLI STUDENTI

Nella devozione popolare è conosciuto come il “santo dei voli” ma san Giuseppe da Copertino ha, dietro questa immagine facile, la grande ricchezza propria delle persone semplici. Il santo nativo della Puglia e vissuto tra il 1603 e il 1663 è stato “ospite” del Seraphicum lo scorso 12 aprile, in una delle tappe che da Osimo - dove morì 350 anni fa - lo ha portato nella basilica dei SS. XII Apostoli a Roma e poi nella parrocchia a lui dedicata.La sosta al Seraphicum era naturale sia per l’appartenenza di san Giuseppe all’Ordine dei Frati minori conventuali, sia perchè sede della Facoltà “San Bonaventura” dove - come in ogni realtà di stu-dio - è invocato in quanto protettore di studenti ed esaminandi.

Un santo al quale richiedono l’intercessione, oltre agli studenti, anche aviatori, passeggeri di aerei, astronauti, quindi coloro che hanno a che fare con il volo. Il motivo è da ricondurre al fenomeno delle levitazioni che, in stati di estasi, lo portavano a sollevarsi da terra di pochi centimetri o anche di metri, tanto da esserne invoca-ta già in vita la santità ma anche da rimediargli processi dinanzi al Sant’Uffizio con l’accusa di simulazione e “affettata santità”. Non ebbe per questo vita facile fra Giuseppe, sottoposto a interrogatori e allontanamenti, con vere e proprie segregazioni nei conventi di Assisi, Pietrarubbia, Fossombrone, sino al trasferimento nel 1656 - ma con le stesse condizioni restrittive - nel convento dei suoi confratelli ad Osimo.

Tutto era cominciato il 4 ottobre del 1630 - festa di san Francesco - nella chiesa conventuale di Copertino quando, nel corso della messa solenne, “si sollevò in aria, in alto, fin sopra il pulpito”. Voli e stati di estasi (il primo dei quali avvenne in un altro luogo francescano, la chiesa delle Clarisse a Copertino) si ripetevano in particolare nelle principali solennità dell’anno, come nelle feste dell’Immacolata, san Francesco, santa Chiara, nelle celebrazioni eucaristiche del Corpus Domini e delle Quaranta Ore. Un fenomeno che, oltre ad alimen-tare la devozione dei fedeli e i procedimenti inquisitori del Sant’Uffizio, ha condotto a una dettagliata elen-cazione da parte degli studiosi che hanno descritto, oltre alla levitazione, “odore di santità” ovvero profumi sia in vita che dopo la morte, precognizione di fatti che sarebbero poi accaduti, telepatia come visione di cose che stavano avvenendo lontano da lui, bilocazione con la presenza contemporanea in luoghi diversi, incombu-stibilità nel senso di insensibilità al fuoco che lo rendeva persino inattaccabile, bioluminiscenza cioè radiazioni luminose dal corpo e in particolare dalla testa.

L’altro motivo di venerazione è il modo, da lui giudicato miracoloso, con il quale superò le prove per l’or-dinazione a diacono e a sacerdote. Il suo iter scolastico era stato assai modesto: da bambino una malattia gli aveva impedito di accedere a un’istruzione adeguata e le condizioni economiche della famiglia non gli avevano permesso di acquisire una conoscenza teologica. Ma, come da più parti ricordato, pur non essendo un dotto, dimostrò grande saggezza cristiana. Soprattutto si applicò molto nello studio, nonostante i limiti della sua formazione, tanto che l’ impegno trovò evidentemente ascolto con circostanze propizie al superamento delle prove. Da qui nasce la devozione, diffusa dal 1897 grazie a una pubblicazione del sacerdote parigino Daniel Fontaine, che si estese presto anche in Italia dove fu costituita nel 1939 l’Associazione universale degli stu-denti che si richiama alla sua figura. San Giuseppe, un esempio per incoraggiare “il mondo della cultura e in particolare della scuola - scriveva Giovanni Paolo II nel quarto centenario della nascita -, a fondare il sapere umano sulla sapienza di Dio”.

Lettura consigliata: “Un francescano nel ‘600 tra istituzioni e profezia” (Miscellanea Francescana, 2003) http://www.seraphicum.org/news.php?id_art=620

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Padre Giulio Cesareo è nato a Chivasso (TO) nel 1978. Nel 1996 è entrato nell’Ordine dei Frati minori conventua-li ad Assisi dove ha studiato teologia, nel 2002 ha emesso i voti perpetui e nel 2005 è diventato sacerdote. Nel frattempo ha ottenuto la licenza in Teologia morale alla Gregoriana e il dottorato a Friburgo con una tesi pubblicata dal titolo “Guerra e pace: la morale cristia-na da Giovanni XXIII al Vaticano II, al nostro tempo. Il contributo specifico italiano”, Bologna, EDB, 2011. Dal 2009 è membro della comunità stabile del Seraphicum.

Padre Emanuele Rimoli è nato a Castrovillari (CS) nel 1982. Nel 2001 è entrato nell’OFMConv ad Assisi dove ha studiato teologia, nel 2008 ha emesso la professione solenne e si è trasferito a Roma per la licenza in Antropologia teologica conseguita al “Teresianum”. Nel gennaio 2012 è stato ordinato sacerdote ed è entrato a far parte della comunità stabile del Sera-phicum. Dal 2011 è dottorando in Antropologia al “San Bonaventura” con una tesi su Dostoevskij e dallo stesso anno collabo-ra con p. Cesareo. È responsabile del Cineforum Seraphicum.

La fraternità francescana, come percorso di condivisione e comunione, si cimenta in una nuova esperienza accademica avviata da fra Giulio Cesareo assieme a fra Emanuele Rimoli. Questo innovativo percorso è cominciato a fine 2011, dopo la morte del teologo padre Giovanni Iammarro-ne, quando la Facoltà si ritrovò costretta, ad anno accademico avviato, a un’improvvisa riorganizzazione dei corsi. Padre Giulio, il più giovane docente incaricato del Seraphicum, ha voluto sperimentare - nelle cattedre di Antropologia ed Escatologia - un metodo di compartecipazione che affonda la propria ragion d’essere in un percorso teologico e di vita comunitaria.“La novità rispetto ai tradizionali rapporti esistenti in ogni Università tra docente e collaboratori - spiega fra Cesareo - è che non volevo una partecipazione che vedesse il dottorando in un rapporto di sudditanza, quanto in un vero e proprio percorso di partecipazione paritaria che si concretizza sia in uno scambio costante nella fase di preparazione delle lezioni, sia in aula dove fra Emanuele rappresenta uno stimolo molto importante, in quanto interagisce e interviene direttamente nelle lezioni”.Una docenza a due voci che rappresenta una novità, a quanto pare apprezzata dagli studenti, e che permette di integrare, approfondire e anche sollecitare spiegazioni mirate, spesso tradotte simultaneamente in inglese per permettere agli studenti stranieri una maggiore comprensione dei concetti più impegnativi. “D’altra parte la condivisione e la fraternità - aggiunge fra Rimoli - sono un elemento cardine della vita fran-cescana. Questo fa sì che non si tratti di un rapporto calato dall’alto, dal docente al collaboratore, quanto di un legame che nasce da una piena intesa prima che sul piano accademico su quello religioso e umano”.Dunque un sistema che si nutre in aula sul confronto, sugli stimoli, sul dibattito, in lezioni dove a emergere è il desiderio e l’impegno per una relazione fraterna che sia l’humus della condivisione accademica. Un terreno non facile, anche in considerazione della giovane età dei due docenti, quando è naturale che emerga un certo spirito di competizione, operando peraltro su un terreno comune.“La cosa bella - sottolinea fra Emanuele - è che ciascuno di noi è la strada privilegiata per l’umiltà dell’altro, attraverso le piccole e grandi osservazioni che ci facciamo a vicenda e che non sempre sono indolori. Una col-laborazione che si nutre di un continuo scambio di idee, di stimoli reciproci, di un vicendevole impegno nel superare i propri limiti”.“Non basta aver studiato le stesse materie per una simile condivisione - conclude fra Cesareo - ma necessi-ta una convergenza molto più profonda, sul piano spirituale. La vita nutre il pensiero e il pensiero provoca la vita. Se non esistesse questa relazione nella vita di comunità, il pensiero sarebbe meno teologico e meno pieno di carità”.

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I N DIALOGO CON I NOSTRI DOCENTI

Da sinistra: p. Cesareo e p. Rimoli

IL CENACOLO CULTURALE DEL CARDINALE BESSARIONE

C’è un legame antico tra l’Ordine dei Frati minori conventuali e il cardinale Giovanni Bessarione, un legame che parte da lontano e che si proietta nell’oggi attraverso l’impegno profuso dalla nostra Facoltà nell’omonima Accademia, finalizzata alla promozione di iniziative a carattere culturale e spirituale. L’Accademia nasce nel 1975 ma il legame con il cardinale Bessarione, nato a Trebisonda - città della costa nord-orientale della Turchia - ai primi del 1400 e morto a Ravenna nel 1472, comincia proprio nella metà del 1400. “Academia Cardinalis Bessarionis - Cultus et lectura Patrum”vede la diretta partecipazione della nostra Facoltà che garan-tisce il proprio contributo accademico, attraverso il coordinamento di p. Tomislav Mrkonjic, docente di Storia della Chiesa al Seraphicum.

Padre Mrkonjic, qual è storicamente il rapporto tra l’Ordine e il cardinale Bessarione?Un rapporto molto stretto in quanto fu proprio il cardinale Bessarione a donare all’Ordine dei Frati minori conventuali il convento e la basilica dei SS. XII Apostoli, tuttora sede della Curia generalizia. Era il 1463 e il cardinale, oltre ad essere dal 1439 titolare della stessa chiesa, era anche protettore dell’Ordine. Giovanni Bessarione era una figura assai complessa e poliedrica, impegnato su più fronti attraverso rilevanti attività diplomatiche, ecclesiastiche e culturali.

Quali le peculiarità di questo religioso con la passione per la cultura? Bessarione era monaco basiliano, raffinato filosofo, te-ologo ed umanista, indubbiamente una delle maggiori personalità dell’Oriente cristiano. Si era formato alla scuola del neoplatonico bizantino Giorgio Gemisto Pletone e lì aveva maturato questa grande passione per la cultura classica, in particolare per la filosofia pla-tonica e aristotelica, la matematica, l’astronomia e la letteratura. Partecipò al concilio di Ferrara-Firenze del 1437 in veste di arcivescovo di Nicea dove promosse la riunificazione tra Occidente e Oriente. Con la nomina a cardinale e la titolarità della basilica dei Santi XII Apostoli creò a Roma, proprio in questa sua dimora, uno dei primi cenacoli umanistici, frequentato dai più grandi intellettuali dell’epoca.

Che ruolo può avere l’Accademia nell’attuale contesto intellettuale?Un ruolo decisamente rilevante, finalizzato a diffondere sempre più la conoscenza di questo grande perso-naggio e, al contempo, a creare momenti di studio, confronto e divulgazione della cultura e della spiritualità, guardando principalmente alle realtà accademiche e a tutti quei contesti intellettuali impegnati, in particola-re, negli ambiti della patrologia, della filosofia, della critica dei testi biblici e classici.

Ogni anno l’Accademia organizza delle “Giornate Bessarionis”, l’ultima delle quali si è tenuta lo scorso 15 marzo sul tema “I francescani, Bessarione e alcuni aspetti della sua eredità”. L’iniziativa ha visto la partecipazione del professor Orlando Todisco sul tema “Il platonismo di Bessarione e di Bonaventura. Riflessi sulla vicenda del Filioque”; della dottoressa Sabina Isidori su “Bessarione e gli affreschi della sua cappella”; del professor Tomislav Mrkonjic su “Giovanni 21,22: la fortuna di una emendatio bessa-rionea”. Nell’occasione lo stesso p. Mrkonjic ha presentato una novità finora non inscritta nella bibliografia di Bessarione, ovvero il manoscritto in latino di Pietro Arcudi, redatto verso la fine del Cinquecento e conserva-to nell’Archivio Segreto Vaticano.

L’INTERVISTA

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LA FILOSOFIA FRANCESCANA DECLINATA IN SCIENZE E NORME AMBIENTALI: L’INNOVATIVO MASTER RICONOSCIUTO DALLE NAZIONI UNITE

La filosofia francescana si salda a fondo con le competenze scientifiche e normative sull’ambiente, dando vita al master di “Etica, Sostenibilità e Sicurezza Ambientale”.Un binomio che può apparire inconsueto eppure questo master universitario di I livello, giunto alla sesta edi-zione, riesce a dare voce all’anima francescana e alla sua peculiare attenzione al creato.Il patrimonio del francescanesimo, trasmesso dalla Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura”, ha trovato - dopo il master “Peace building” - un ulteriore punto di connessione con i principi ispiratori del Centro studi e formazione “Europa 2010”, proponendo al mondo accademico e del lavoro un master riconosciuto dalle Nazioni Unite e annoverato tra le attività mondiali dell’United Nations Academic Impact.Il master, articolato in due semestri accademici con lezioni frontali, applicazioni pratiche e stage nelle pubbli-che istituzioni convenzionate, permette di acquisire il titolo di “Esperto comunitario in gestione dei processi ambientali” e la qualifica di “Auditor ambientale interno”.La valida esperienza maturata in questi anni ha consentito di stringere collaborazioni importanti, attra-verso la partecipazione dell’European Institute of Public Administration, Agenzia della Commissione europea con sede a Maastricht, coinvolgendo nel progetto lo Stato Mag-giore della Difesa, il Centro Formazione Logistica Interforze, l’Associazione Polizia locale d’Italia, il Corpo forestale dello Stato e la Guardia Costiera.“Il master è caratterizzato da un’impronta multidisciplinare - spiega la professoressa Rachele Schettini, presidente di Europa 2010 - e fornisce competenze tecniche per la gestione dei processi ambientali, formando una nuova figura professionale rispondente alle esigenze del mercato del lavoro ma con il valore aggiunto di una spiccata sensibilità alla sostenibilità e alla sicurezza ambientale”. Il percorso formativo proposto dal master consente di affrontare problematiche specifiche con un approccio nuovo, coniugando conoscenza degli strumenti normativi comunitari e nazionali, capacità di individuare strategie e progettualità innovative, con un forte senso di responsabilità verso l’ambiente e le sue risorse.Il punto di partenza è dunque la filosofia francescana con la sua visione del creato come dono, richiamando di conseguenza a una indispensabile cultura del rispetto in ogni forma di interazione tra l’uomo e la natura, facendo del senso di responsabilità il criterio guida per affrontare ogni nuova sfida e proposta di sviluppo eco-nomico e sociale.Una managerialità che si presenta sul mercato con il valore aggiunto di una matura consapevolezza, portando questa specifica impronta nei diversi sbocchi professionali: dai settori giuridici a quelli tecnici ed economici, negli ambiti pubblici e privati, nelle Forze di polizia, Forze armate, Corpi di polizia municipale e provinciale, nell’insegnamento, nel volontariato e nei media. Le lezioni - tenute da docenti universitari ed esperti altamente qualificati, magistrati, funzionari dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) - si articolano in percorsi di formazione su temi classici così come su sfide sempre nuove, spaziando dall’etica ambientale all’uso del territorio, dall’annoso problema della gestione dei rifiuti alle certificazioni, dall’economia verde alla comunicazione ambientale.

Per informazioni e iscrizioni: tel.06 97274021email: [email protected]://www.europa2010.org/

ASTERM

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“KOLBE, TRA FEDE ED EVANGELIZZAZIONE”

“Kolbe, tra fede ed evangelizzazione” è il tema del convegno in programma sabato 4 maggio, alle ore 16, nell’aula Sisto V del Seraphicum. L’iniziativa, promossa dalla Facoltà assieme alla Cattedra Kolbiana, vedrà l’apertura dei lavori con l’in-troduzione del direttore della Cattedra Kolbiana p. Raffaele Di Muro. A seguire la relazione di p. Mihaly Szentmartoni SJ, direttore dell’Istituto di spiritualità della Pontificia Università Gregoriana, sul tema “La fede di San Massimiliano Kolbe, elementi fondamentali e spunti per il presente”. Seguirà la relazione di p. Giu-seppe Giunti, docente di Teologia pastorale e Catechetica alla nostra Facoltà su “Attualizzazione della metodologia kolbiana, quali suggerimenti per l’oggi?”. Alle 18.15 il dibattito moderato da Anna Maria Calzolaro, docente della Cattedra Kol-biana, e alle 19 le conclusioni affidate al preside p. Domenico Paoletti.

Per info: http://www.seraphicum.org/news_facolta.php?id_art=622

NOVITÁ EDITORIALI

“Alla luce delle Scritture. Studi in onore di Giovanni Odasso” (ed. Paideia, 2013) è il titolo del libro che sarà presentato giovedì 16 maggio, alle ore 17 nella sala Sisto V del Seraphicum. Si parlerà di “Stagioni e sfide per l’esegeta e l’esegesi” con gli interventi dei professori Pius-Ramón Tragán e Gian Luigi Prato. L’incontro, mo-derato dalla professoressa Maria Pina Scanu, vedrà la partecipazione dell’editore Marco Scarpat.

Saranno presentate giovedì 23 maggio, alle ore 17.30 nella bi-blioteca della Facoltà, le due novità editoriali, entrambe su san Massimiliano Maria Kolbe, di p. Raffaele Di Muro, docente di Teologia spirituale e Spiritualità francescana alla nostra Facoltà e di Storia della spiritualità medioevale alla Facoltà Teologica Teresianum. Si tratta di “Un mistico nella scia dell’Imma-colata” (Libreria Editrice Vaticana, 2013) che ripercorrere gli scritti di Kolbe, suddivisi per aree tematiche: la vita di unione con Dio, il culto mariano, l’ascesi e la missione. La presentazio-ne del libro è a cura del cardinale Claudio Hummes, Prefetto emerito della Congregazione per il clero. L’altra pubblicazione - dal titolo “Pensieri su Maria” (LEV, 2013) - è un testo di meditazioni su Maria tratto dagli “Scritti” di san Kolbe che ripropone i brani riguardanti la Vergine Maria seguendo l’ordine proposto dallo stesso Kolbe. Obiettivo del libro è di comprendere, sulle orme del martire di Auschwitz, chi è Maria, qual è la sua identità e perché è così importante invocarla ed affidarsi a lei.

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APPUNTAMENTI IN FACOLTÀ

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ALL’ASSOCIAZIONE “GIUSEPPE DE CARLI – PER L’INFORMAZIONE RELIGIOSA”

“Dio è comunicazione per eccellenza”, “L’informazione è una questione di sguar-do, di profondità spirituale dello sguardo”, “Bisogna avere molta umiltà e non avere pregiudizi”: sono tre espressioni che era solito usare Giuseppe De Carli, il giornalista responsabile di Rai Vaticano scomparso tre anni fa. Porta il suo nome l’Associazione culturale alla quale partecipa la nostra Facoltà, apportando il pro-prio contributo accademico assieme alla Pontificia Università della Santa Croce e all’Università “La Sapienza”. Scopo dell’Associazione è, attraverso la memoria di De Carli, favorire iniziative di formazione e sensibilizzazione su un giornalismo religioso svolto con professionalità. Con questo obiettivo è stata bandita la prima edizione del Premio “Giuseppe De Carli” per giornalisti, laureati e dottori di ricer-ca presso Università ed Istituti Superiori di Scienze Religiose.http://www.associazionedecarli.it/

PROGRAMMAZIONE “CINEFORUM SERAPHICUM” maggio 2013

Ultimo appuntamento in cartellone - venerdì 3 alle ore 21 e sabato 4 alle ore 16 - con il film “É stato il figlio” di Daniele Ciprì. Il regista sarà ospite al dibattito che seguirà alla proiezione di sabato.

Per info:http://www.seraphicum.org/cineforum.php?id_art=475

Sabato 18, alle ore 18.30, proiezione speciale del docu-film “Il canto delle sirene” di Donato Robustella, presente in sala con l’intero cast.Il “Canto delle sirene” è un viaggio in un mondo fatto di paure, voci, deliri e allucinazioni, silenzi e oscurità, tentativi e fallimenti. La condizione di persone che quotidianamente devono lottare per evitare di essere sopraffatte da una realtà parallela che non permet-te loro di godere a pieno di ciò che il mondo reale offre. Sino ad affrontare le “voci delle sirene”, come fece Ulisse, ma questa volta sciogliendo le catene, perché pronti a riconoscerle e a trasformarle in loro compagne di vita.

Per maggiori informazionihttp://www.seraphicum.org/news.php?id_art=617

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IN PAROLE FRANCESCANE

Frate Francesco circondava di un amore indicibile la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà (cf Sal 28,3). A suo onore cantava lodi particolari,

innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere. (2Cel 150: FF 198)

FARE TEOLOGIA INSIEME“Fare teologia insieme oggi come comunità di frati”: ne hanno parlato in un seminario docenti interni, dottoran-di e formatori della Facoltà. Un momento di riflessione e confronto che si inse-risce nel percorso avviato da tempo, finalizzato all’individuazione e condivisione di uno stesso orizzonte teologico. Dall’incontro sono emersi importanti spunti di riflessione per rafforzare la proposta formativa della Facoltà attraverso percorsi di studio che, improntati alla teologia francescana, siano concretamente arricchiti dal contributo di condivisione - sul piano dell’approfondimento teologico e di vita quotidiana - da parte della comunità dei frati.

NOMINE DAL CONSIGLIO DI FACOLTÁ

Il Consiglio di Facoltà, nella seduta del 19 aprile, ha provveduto al rinnovo delle cariche di vice preside, econo-mo, segretario e direttore della biblioteca. Una rosa di nomine che conferma il carattere internazionale della

comunità accademica del Seraphicum. Per quanto riguarda il vice preside è stato nominato p. Dinh Anh Nhue Nguyen, docente di Esegesi e Teologia biblica. P. Nguyen, nato in Vietnam nel 1970 e ordinato sacerdote nel 2003, succede a p. Germano Scaglioni che ha ricoperto l’incarico per due mandati consecutivi. Per quanto concerne invece economo, segretario e direttore della biblioteca, sono stati confermati rispettivamente l’italiano p. Roberto Tamanti, lo spagnolo p. Juan Miguel

Vicente e il polacco p. Emil Kumka.

GIORNATA DI STUDIO SU SAN BONAVENTURA A 750 ANNI DAL CAPITOLO DELL’ORDINE FRANCESCANO

Parteciperà anche p. Emil Kumka, docente di Storia della Chiesa e direttore della biblioteca della nostra Facoltà al convegno in programma sabato 11 maggio alle 15.30 nella sala del Capitolo della Chiesa di San Francesco (piazza san Francesco, 4) a Pisa. L’iniziativa, che ricorda i 750 anni dal Capitolo dell’Ordine francescano – Pisa 1263-2013 – si concluderà alle 18 con una Santa Messa celebrata da p. Jerzy Norel, Vicario generale dell’Ordi-ne dei Frati minori conventuali. Per il programma completo: http://www.seraphicum.org/news.php?id_art=632

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F RANCESCANAMENTE PARLANDO

PONTIFICIA FACOLTÁ TEOLOGICA “SAN BONAVENTURA” SERAPHICUMVia del Serafico, 1 - 00142 Romatel 06.515031 - [email protected] Comunicazione: Elisabetta Lo Iacono - [email protected]://www.seraphicum.org/facolta.php

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