Newsletter ANRA n.17

18
en ritrovati cari lettori, ci eravamo lasciati a fine dicembre con alcune anticipazioni sulle attività ANRA in cantiere per questo 2011. In questi mesi abbiamo lavorato alla loro realizzazione e voglio utilizzare parte di questo spazio per illustrarne due di particolare interesse e significato per la nostra Associazione, che la vedranno protagonista attiva nel prossimo mese. La prima è il convegno organizzato in collaborazione con AXA Corporate Solutions Assurance Italy , dal titolo “Risk Management in Europa: situazione e prospettive” che si terrà il prossimo 23 marzo. Sarà l’occasione per presentare nel nostro Paese i risultati della ricerca FERMA di fine 2010 sullo stato di salute del Risk Management, con un focus particolare sullo scenario italiano. Per maggiori informazioni sui contenuti del convegno e sui relatori vi rimando alle pagine interne della newsletter e al nostro sito ufficiale. Il secondo appuntamento è l’annuale Assemblea dei soci ANRA, occasione per fare il punto sui risultati raggiunti e sui nuovi obiettivi che la nostra categoria e l’Associazione che presiedo devono porsi. Un appuntamento che, credo, debba essere particolarmente sentito da tutti i soci perché offre la possibilità di un dibattito costruttivo che possa permettere ad ANRA di migliorare e di soddisfare sempre più le esigenze di noi Risk Manager. L’Assemblea si terrà, a Palazzo Mezzanotte, nella mattinata dell’11 aprile; nel pomeriggio invece, sempre nella storica sede di Piazza Affari, ANRA ha voluto organizzare, per i propri associati ma aperta anche al pubblico esterno, un momento di approfondimento. “Rischio verticale”, così si intitola infatti il convegno che prende spunto dalla presentazione di Marco Confortola, il famoso alpinista italiano nel quale si tenterà di analizzare l’evoluzione della valutazione del rischio nel corso degli anni, anche sotto l’aspetto dei risvolti psicologici e della capacità di saper affrontare momenti di tensione elevati. Veniamo ora alla prima newsletter dell’anno: il pezzo d’apertura è dedicato ad un tema di stringente attualità quale il Rischio-Paese. Si sta ancora discutendo se si sia o meno usciti dalla crisi finanziaria ed economica ed ecco che ci troviamo a dover affrontare le problematiche relative agli sconvolgimenti politici del Nord-Africa, con conseguenze anche (o soprattutto) di carattere economico che non può certo lasciare indifferenti chi, come noi, si occupa dei rischi legati alle attività imprenditoriali. È poi presente il puntuale contributo KPMG, questa volta focalizzato sull’attività di reporting. Torna anche la rubrica dedicata ai soci ANRA: questa volta per “La Parola al Risk Manager” siamo lieti di ospitare il contributo dell’amico Aldo Gebbia. Infine, per il contributo legato alla nostra collaborazione con la rivista StrategicRisk, abbiamo deciso, spero ci scuserete, di autocelebrarci: vi presentiamo infatti l’articolo dedicato all’ultimo Convegno Annuale ANRA: segno di come gli sforzi per affermare, a livello nazionale e non solo, la nostra Associazione, stiano dando dei risultati. Spero troverete il numero di vostro interesse. Buona lettura. Periodico d’informazione a cura di Numero 17 – Marzo 2011 Il punto di Rubini B

description

Newsletter dell'Associazione italiana Risk Manager

Transcript of Newsletter ANRA n.17

Page 1: Newsletter ANRA n.17

en ritrovati cari lettori,ci eravamo lasciati a fine dicembre con alcune anticipazioni sulle attività

ANRA in cantiere per questo 2011. In questi mesi abbiamo lavorato alla loro realizzazione e voglio utilizzare parte di questo spazio per illustrarne due di particolare interesse e significato per la nostra Associazione, che la vedranno protagonista attiva nel prossimo mese.

La prima è il convegno organizzato in collaborazione con AXA Corporate Solutions Assurance Italy , dal titolo “Risk Management in Europa: situazione e prospettive” che si terrà il prossimo 23 marzo. Sarà l’occasione per presentare nel nostro Paese i risultati della ricerca FERMA di fine 2010 sullo stato di salute del Risk Management, con un focus particolare sullo scenario italiano. Per maggiori informazioni sui contenuti del convegno e sui relatori vi rimando alle pagine interne della newsletter e al nostro sito ufficiale.

Il secondo appuntamento è l’annuale Assemblea dei soci ANRA, occasione per fare il punto sui risultati raggiunti e sui nuovi obiettivi che la nostra categoria e l’Associazione che presiedo devono porsi. Un appuntamento che, credo, debba essere particolarmente sentito da tutti i soci perché offre la possibilità di un dibattito costruttivo che possa permettere ad ANRA di migliorare e di soddisfare sempre più le esigenze di noi Risk Manager.

L’Assemblea si terrà, a Palazzo Mezzanotte, nella mattinata dell’11 aprile; nel pomeriggio invece, sempre nella storica sede di Piazza Affari, ANRA ha voluto organizzare, per i propri associati ma aperta anche al pubblico esterno, un momento di approfondimento. “Rischio verticale”, così si intitola infatti il convegno che

prende spunto dalla presentazione di Marco Confortola, il famoso alpinista italiano nel quale si tenterà di analizzare l’evoluzione della valutazione del rischio nel corso degli anni, anche sotto l’aspetto dei risvolti psicologici e della capacità di saper affrontare momenti di tensione elevati.

Veniamo ora alla prima newsletter dell’anno: il pezzo d’apertura è dedicato ad un tema di stringente attualità quale il Rischio-Paese. Si sta ancora discutendo se si sia o meno usciti dalla crisi finanziaria ed economica ed ecco che ci troviamo a dover affrontare le problematiche relative agli sconvolgimenti politici del Nord-Africa, con conseguenze anche (o soprattutto) di carattere economico che non può certo lasciare indifferenti chi, come noi, si occupa dei rischi legati alle attività imprenditoriali.

È poi presente il puntuale contributo KPMG, questa volta focalizzato sull’attività di reporting. Torna anche la rubrica dedicata ai soci ANRA: questa volta per “La Parola al Risk Manager” siamo lieti di ospitare il contributo dell’amico Aldo Gebbia.

Infine, per il contributo legato alla nostra collaborazione con la rivista StrategicRisk, abbiamo deciso, spero ci scuserete, di autocelebrarci: vi presentiamo infatti l’articolo dedicato all’ultimo Convegno Annuale ANRA: segno di come gli sforzi per affermare, a livello nazionale e non solo, la nostra Associazione, stiano dando dei risultati.

Spero troverete il numero di vostro interesse.Buona lettura.

Periodico d’informazione a cura diNumero 17 – Marzo 2011

Il punto di Rubini

B

Page 2: Newsletter ANRA n.17

Chi è ANRAANRA è l’associazione che dal 1972 raggruppa i Risk Manager e i Responsabili delle Assicurazioni Aziendali. Ad oggi l’associazione conta oltre 150 soci e svolge un importante ruolo per la creazione in Italia di una cultura della gestione dei rischi e delle forme più adeguate per assicurarli. In ANRA sono rappresentati i Risk Manager e i Responsabili Assicurativi Aziendali: i primi monitorano ed esaminano tutti i rischi, ordinari e straordinari, correlati all’attività aziendale, li condividono con il top management e formulano, con il loro accordo, un piano operativo per la gestione dei rischi; i secondi, invece, impostano, realizzano e gestiscono il piano assicurativo dell’azienda.

Redazione

Paolo Rubini - ANRA

Annita Pappagallo - [email protected]

Ecomunicare

Marco [email protected] [email protected]

link consigliati:

www.aiba.itwww.ania.itwww.andaf.itwww.ferma.euwww.rims.org/ifrimawww.isvap.it

iFRiMA

ANRA fa parte dell’IFRIMA (International Federation of Risk and Insurance Management Associations), l’organizzazione, la cui attività può essere fatta risalire al 1930, che raccoglie sotto di sé le associazioni internazionali di gestione del rischio, in rappresentanza di 23 organizzazioni e 30 Paesi di tutto il mondo. L’obiettivo primario di IFRIMA, è quello di fornire un forum per l’interazione e il confronto tra le varie associazioni di categoria e i membri che ne fanno parte.

FERMA

ANRA è iscritta a FERMA (Federation of European Risk Managemnt Associations), l’organizzazione che attualmente riunisce le associazioni nazionali di risk management di 20 nazioni europee. Essa rappresenta oltre 4800 professionisti che operano nei più svariati campi, dall’industria alla finanza passando per la sanità, presso organismi statali, privati o enti benefici.Scopo del FERMA è promuovere la cultura della prevenzione rischio e favorire il networking tra i propri associati.

ANRA LiNKPer maggiori informazioni:

Anra, Via del Gonfalone 3 - 20123 Milano T +39 02.58.10.33.00 F +39 02.58.10.32.33 - www.anra.it

www.axa-corporatesolutions.comwww.generali.itwww.hdi-gerling.dewww.kpmg.itwww.ugari.itwww.zurich.it

Page 3: Newsletter ANRA n.17

R isk Management News

In questo numero1 Il punto

di Paolo Rubini - Presidente ANRA

4 Il Rischio Paese e le sue implicazioni di Paolo Rubini - Presidente ANRA e Risk Manager Telecom Italia

8 Risk reporting: strumento gestionale a supporto delle decisioni del management di Almanio Romano - Manager KPMG Risk & Compliance, Internal Audit services

11 The Italian Job in collaborazione con StrategicRisk

12 La parola al Risk Manager Aldo Gebbia - Vice President responsabile del dipartimento di Industrial Risk & Opportunity and Knowledge Management di Saipem S.p.A. (Gruppo Eni)

15 Post-it16 Il sistema di sanzioni internazionali contro l’Iran e le conseguenze sui Mercati assicurativi

Dott. Alessandro Morelli - Direttore Aggiunto Marine & Aviation AXA CORPORATE SOLUTIONS ITALIA

17 M&A: il closing è assicurato Alessandro Zampini - Head of Financial Lines Zurich Global Corporate Italy

18 Apotropaico

Il Rischio Paese e le sue implicazioni

Risk reporting

Apotropaico

4 8

16The Italian Job11

Page 4: Newsletter ANRA n.17

4

Focus

Il Risk Manager deve, di questi tempi, occuparsi anche di geo-politica. Il Rischio Paese sembra, infatti, essere tornato improv-visamente nell’agenda degli imprenditori di tutto il mondo: le turbolenze nel Nord Africa erano davvero imprevedibili? E im-plicano rischi da cui non è possibile difendersi? Quali opportu-nità si nascondono dietro questi eventi così drammatici e appa-rentemente solo distruttivi di valore? A queste domande proveremo nuovamente a rispondere. Il te-ma è già stato trattato da ANRA in diverse occasioni. Ricor-do il convegno del marzo 2009, quando, con SACE e COFA-CE, analizzammo il rischio credito, con un focus particolare sui mercati emergenti; i rischi maggiori, all’epoca, erano stati indi-viduati nei paesi dell’Est Europa, mentre i paesi del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) mostravano per la prima volta il cosiddetto decoupling, cioè lo sganciamento dall’economia statunitense, of-frendo importanti opportunità potenziali, alla condizione che il rischio di insolvenza fosse adeguatamente presidiato. Rammen-to ancora un seminario, tenuto da ANRA insieme all’associa-zione dei Business Continuity Manager nel giugno 2009, in cui il tema del Rischio Paese fu affrontato nell’ottica della risposta aziendale ad un’emergenza di origine socio-politica: fu analizza-to il caso degli attacchi di Mumbai del 26-29 novembre 2008, rilevando l’importanza di disporre di adeguati piani di crisi.

Oggi, in Libia e nell’area afro-asiatica islamica, si propongono nuovamente sia un rischio economico che un’emergenza socio-politica e umanitaria. Vediamo allora come inquadrare il Rischio Paese. Proviamo in-nanzitutto a definirlo: “E’ l’insieme dei rischi che non si sosten-gono se si effettuano delle transazioni nel mercato domestico, ma che emergono nel momento in cui si effettua un investimen-to in un Paese estero. Tali rischi sono maggiormente imputabili alle differenze di tipo politico, economico e sociale esistenti tra il Paese originario dell’investitore ed il Paese in cui viene effet-tuato l’investimento” (Duncan Meldrum 2000). Possiamo, se-guendo le linee guida di SACE, distinguere le diverse compo-nenti del Rischio Paese:• il rischio Sovrano, dato dalla capacità (o volontà) del debitore

sovrano di onorare i propri impegni; • il rischio Politico, prodotto da eventi di natura non economi-

Il Rischio Paese e le sue implicazioni di Paolo Rubini Presidente ANRA e Risk Manager Telecom Italia

Page 5: Newsletter ANRA n.17

5

ca derivanti da conflitti, mutamenti istituzionali e atti unila-terali dei governi;

• il rischio Economico, causato da fattori che influenzano la crescita quali la politica economica, il grado di apertura dell’e-conomia, l’andamento delle ragioni di scambio del Paese;

• il rischio di Trasferimento, cioè di restrizioni sui movimenti di capitali e sul rimpatrio di dividendi e profitti;

• il rischio di Cambio, che scaturisce da fluttuazioni inaspetta-te delle valute oppure dalla transizione da un regime a un al-tro; è legato al rischio di trasferimento.

Al di là delle classificazioni teoriche, ecco un elenco, quasi sini-stro, di Rischi Paese: • confisca, esproprio, nazionalizzazione, qualsiasi atto di natura

normativa o politica che sospende l’utilizzo o impone forzo-samente il trasferimento di proprietà dell’asset tangibile o in-tangibile dell’azionista e/o che impedisce al finanziatore di ri-cevere un pagamento programmato che danno origine a una business discontinuity;

• atti di violenza motivati da ragioni politiche ed atti di guerra e/o guerra civile, che causano danni fisici agli asset dell’azio-nista e/o del finanziatore, portando una riduzione toût-court dell’investimento;

• inadempienza delle Autorità locali sugli obblighi contrattua-li (inclusi quelli di natura regolamentare) verso l’investitore estero, inadempienza di un arbitrato, default accertato da pro-nunciamento arbitrale (breach of contract, arbitration award default)

• qualsiasi atto del Governo che impedisce, limita o differisce la possibilità di convertire e/o trasferire legalmente la valuta (cur-rency inconvertibiliy/ non transfer)

Benché i nostri paradigmi occidentali ci portino a collegare tali “sciagure” ai Paesi del terzo mondo o a quelli in via di sviluppo, si tratta in realtà di eventi che, con diverse probabilità e impatti, possono avvenire in qualsiasi nazione del mondo. E, in quanto “rischi” misurabili, sono anche trasferibili a terzi, benché a prez-zi e con capacità variabili in funzione del grado di rischiosità.Quali sono i “terzi” in grado di assumere tali rischi? Ci sono tre generi di soggetti giuridici in grado di fornire ta-li coperture:• le Export Credit Agencies (quali SACE);• alcune istituzioni internazionali quali la Multilateral In-

vestment Garantee Agency (MIGA), entità del gruppo World Bank che promuove gli investimenti privati nei Pae-si emergenti;

• il mercato assicurativo privato.Questi soggetti, specie in contesti complessi, tendono a ripartire l’assunzione dei rischi tra di loro.

Un Gruppo multinazionale che investe, o ha investito, in uno o più Paesi a rischio, si trova esposto alle decisioni, assunte dal-le Autorità politiche e legislative, che possono compromettere il buon esito dei propri investimenti diretti e/o che si traducono nel default di un pagamento programmato da parte della socie-tà locale a danno dell’investitore o del finanziatore. Il Gruppo può allora strutturare un programma di copertura di tali rischi, riferito ai seguenti capitali:• la somma cumulata degli investimenti effettuati al netto dei

relativi fondi svalutazione;• la somma dei loan erogati dal Gruppo;• la somma delle garanzie prestate direttamente o indirettamen-

te dal Gruppo, per le quali non sia esplicitamente esclusa l’ob-bligazione del garante per default connessi ad eventi politici.

Questo significa che oggetto della copertura possono essere non

➜ Focus

KPMG

StrategicRisk

La Parola al Risk Manager

Post-it

Axa

Zurich

Apotropaico

Page 6: Newsletter ANRA n.17

6

Cover Story

Mercoledì 23 marzo 2011 - Sala Picasso - Via della Moscova, 18 - Milano

Ore 17.00Registrazione Partecipanti

Ore 17.15Inizio lavori

Presentazione risultati ricerca FERMA 2010

Focus:

Panorama delle pratiche di gestione dei rischi: situazione attuale e prospettive future?

Legame tra “maturità” delle prassi di gestione dei rischi e complessità delle imprese.

Comprensione del grado di propensione al rischio di impresa: fattori chiave?

Assicurazione: quali nuove aspettative per i Risk Manager?

Ne discutono:

- Gilbert Kervella, Rappresentante Generale AXA Corporate Solutions Italia- Paolo Rubini, Presidente ANRA e Risk Manager Telecom Italia- Jorge Luzzi, Vice Presidente FERMA e Risk Manager Gruppo Pirelli- Régis Demoulin, Direttore Commerciale AXA Corporate Solutions- Jean-Michel Paris, Partner Risk Advisory Services Ernst & Young

“Risk Management in Europa:situazione e prospettive”

Con la partecipazione di:

Iscrizione gratuita presso ANRA - e-mail: [email protected] Fax: +39 02-5810.3233

AXA Corporate Solutions Assurance Italyin collaborazione con

ANRA Associazione Nazionale Risk Manager

solo i nuovi investimenti (in com-binazione, eventualmente, con un Long Term Financing), ma anche quelli esistenti.Gli strumenti di copertura dispo-nibili sono, grossomodo, i seguenti:

Mercato Finanziario

FX Onshore e Offshore Attraverso il sistema macroeco-nomico, il tasso di cambio è con-siderato una buona proxy della situazione politica. Quindi, la ge-stione dei rischi politici si può at-tuare attraverso la gestione del tas-so di cambio con strumenti “on & off-shore”.Credit Default SwapPer alcune fattispecie di rischi po-litici (i.e. moratoria dei pagamenti, intrasferibilità), è possibile compra-re/vendere protezione acquistando swap sul merito di credito del Paese, comunemente quotati sui mercati.Taylor Made Instrument (i.e. Credit Linked Notes)Grazie ad un processo di “commoditization” del rischio (i.e. breach of contract, espropriazione), questo diventa il trigger event di una emissione obbligazionaria, il cui verificarsi porta il tito-lo “a scadenza”.

Mercato assicurativo:Political Risk Insurance PolicyLo specifico rischio o il set di rischi vengono identificati e inclu-si in un contratto assicurativo, che si può limitare ad un singolo Paese o riferirsi a un basket di Paesi.Nei Paesi emergenti il mercato finanziario è particolarmente li-quido nel breve termine (da 2 a 5 anni), ma perde profondità e liquidità per scadenze più lunghe, mentre il mercato assicurati-

vo presenta una maggiore capacità nel medio lungo termine (fi-no a 7 anni). Fino a qui, la teoria. Ma sarà ancora possibile, per tali merca-ti, assumere il Rischio Paese in un contesto così incerto? Sap-piamo che gli eventi del Nord Africa stanno inducendo a un reassessment del rischio politico e del rischio credito in quei Paesi; la capacità disponibile non manca, considerato il for-te incremento degli investimenti asiatici in Africa e la neces-

sità per tali Paesi di proteggere questi asset. Probabilmente pe-rò l’elevata correlazione fra i ri-schi politici e i danni materia-li connessi agli eventi politici in Nord Africa porrà problemi di capacità complessiva del sistema assicurativo. Sarà quindi sem-pre più necessario, per la coper-tura del Rischio Paese, fondar-si su un approccio costituito da un basket di strumenti, capace di “incorporare” sia i prodot-ti tipici dell’hedging finanziario sia prodotti assicurativi, coin-volgendo tutti i potenziali pla-yer e recuperando un’ottica di

sistema, che veda anche gli Stati nazionali (e perché no, l’U-nione Europea) svolgere un ruolo di ottimizzazione delle risor-se finanziarie disponibili.I Risk Manager dovranno saper “scovare” queste risorse, consa-pevoli che da esse dipenderà non solo la copertura dei rischi di bilancio e dei business plan, ma anche la possibilità per le im-prese di cogliere le opportunità che spesso si celano dietro ad un Rischio Paese.

Page 7: Newsletter ANRA n.17

7

xxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx➜ xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

xxxxxxxxxxxx ApotropaicoPostIt

Mercoledì 23 marzo 2011 - Sala Picasso - Via della Moscova, 18 - Milano

Ore 17.00Registrazione Partecipanti

Ore 17.15Inizio lavori

Presentazione risultati ricerca FERMA 2010

Focus:

Panorama delle pratiche di gestione dei rischi: situazione attuale e prospettive future?

Legame tra “maturità” delle prassi di gestione dei rischi e complessità delle imprese.

Comprensione del grado di propensione al rischio di impresa: fattori chiave?

Assicurazione: quali nuove aspettative per i Risk Manager?

Ne discutono:

- Gilbert Kervella, Rappresentante Generale AXA Corporate Solutions Italia- Paolo Rubini, Presidente ANRA e Risk Manager Telecom Italia- Jorge Luzzi, Vice Presidente FERMA e Risk Manager Gruppo Pirelli- Régis Demoulin, Direttore Commerciale AXA Corporate Solutions- Jean-Michel Paris, Partner Risk Advisory Services Ernst & Young

“Risk Management in Europa:situazione e prospettive”

Con la partecipazione di:

Iscrizione gratuita presso ANRA - e-mail: [email protected] Fax: +39 02-5810.3233

AXA Corporate Solutions Assurance Italyin collaborazione con

ANRA Associazione Nazionale Risk Manager

Page 8: Newsletter ANRA n.17

8

Risk reporting: strumento gestionale a supporto delle decisioni del management

Se consideriamo il risk reporting al netto delle necessità di di-sclorure sui rischi previste dalla normativa e ci focalizziamo su-gli aspetti gestionali del processo di risk management, possiamo riscontrare nella definizione di ERM la risposta a quesiti in me-rito all’utilità e alle finalità del risk reporting: chi utilizza il risk reporting? Con quali finalità?“La gestione del rischio aziendale è un processo, posto in esse-re dal consiglio di amministrazione, dal management e da altri operatori della struttura aziendale; utilizzato per la formulazio-ne delle strategie in tutta l’organizzazione; progettato per indi-viduare eventi potenziali che possono influire sull’attività azien-dale, per gestire il rischio entro i limiti del rischio accettabile e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento de-gli obiettivi aziendali” (Fonte: La gestione del rischio aziendale ERM – Enterprise Risk Management: modello di riferimento e alcune tecniche applicative)Chi utilizza il risk reporting? Il consiglio di amministrazione, il management e altri operatori della struttura aziendale.Con quali finalità? È utilizzato per la formulazione delle strate-gie in tutta l’organizzazione e per gestire il rischio entro i limiti di rischio accettabile. Dalle risposte a queste domande possiamo dedurre che il risk reporting non è solo l’output del processo di risk management, ma è soprattutto uno strumento che “nelle mani del manage-ment” può e deve essere utilizzato per migliorare la gestione d’impresa e consentire “una ragionevole sicurezza sul consegui-mento degli obiettivi aziendali”. Per soddisfare tali esigenze gestionali è fondamentale progetta-

re il risk reporting in modo da renderlo il più possibile allineato alle finalità di business.Come citato in precedenti articoli, il Risk Reporting and Moni-toring è uno dei pilastri fondamentali di un framework di risk management e si parlava appunto di “progettazione e realizza-zione di un sistema di reporting per il monitoraggio continuo del rischio”.Ma cosa intendiamo per progettazione e realizzazione? Cosa de-ve contenere un risk reporting per essere allineato alle finalità gestionali?Per soddisfare le esigenze di business, il risk reporting dovreb-be essere progettato e realizzato in modo da contenere principal-mente le seguenti informazioni:• l’indicazione dei principali rischi (Corporate Risk Profile) che

Almanio Romano Manager KPMG Risk & Compliance, Internal Audit services

Focus

➜ KPMG

StrategicRisk

La Parola al Risk Manager

Post-it

Axa

Zurich

Apotropaico

Page 9: Newsletter ANRA n.17

9

potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi strategici dell’impresa;

• il piano di trattamento (la c.d. risposta al rischio) definito per ciascuno dei principali rischi identificati;

• gli indicatori sintetici di rischio (Key Risk Indicators) che so-no o saranno utilizzati per monitorare la gestione di ciascuno dei principali rischi identificati;

• eventuali rischi emergenti (rischi rilevanti identificati per la prima volta rispetto alle precedenti mappature dei rischi)

• trend degli indicatori sintetici di rischio (KRI) relativi ai ri-schi del Corporate Risk Profile del precedente risk reporting;

• lo stato di avanzamento dell’implementazione dei piani di trattamento dei rischi del Corporate Risk Profile del prece-dente risk reporting;

• lo stato di avanzamento del piano di implementazione del pro-cesso di risk management;

• eventuali incidenti con la descrizioni degli impatti degli accadimenti.

Dalla lettura dei principali contenuti possiamo concludere che il risk reporting è la sintesi delle informazioni raccolte ed elabo-rate durante l’esecuzione del processo di risk management. Tali informazioni dovrebbero rendere il management maggiormente cosciente dei rischi ai quali l’impresa è esposta e dovrebbero rap-presentare una bussola nella gestione aziendale e in particolare per la definizione delle strategie aziendali.In ultimo vorrei concludere questo articolo rispondendo alla se-guente domanda che potrebbe apprarire un po’ “retorica”: chi predispone il risk reporting?La risposata è tanto ovvia quanto immediata: il risk manager.Tuttavia è importare sottolineare come la predisposizione del

risk reporting sia l’attività “core” del risk manager. È l’attività in cui il risk manager può e deve dare valore aggiunto.La predisposizione di un risk reporting sintetico e facilmente fruibile e, nello stesso tempo, utile alla gestione è sicuramente il modo con cui il risk manager può supportare il Vertice azien-dale nella gestione dell’impresa e contestualmente rafforzare la “cultuta del rischio” dell’impresa stessa.

Le principali componenti di un framework di risk management: • Risk Identification and Assessment:identificazione e classificazione dei rischi all’interno di un processo strutturato• Risk Governance and Oversight: implementazione di una struttura organizzativa a supporto della definizione ed attuazione delle politiche di risk management• Risk Reporting and Monitoring:progettazione e realizzazione di un sistema di reporting per il monitoraggio continuo del rischio• Risk Quantification and Aggregation: misurazione e quantificazione dei rischi• Risk and Control Optimization: ottimizzazione dei controlli per il miglioramento delle performance

Fonte: KPMG

Page 10: Newsletter ANRA n.17

10

R isk Management News

L1984_Ann_ISTITUZ_ANRA_A4_TR.indd 1 14-11-2008 11:55:23

Page 11: Newsletter ANRA n.17

11

One problem with Risk Management in Italy is not a dearth of rules on how com-panies should govern themselves, but a lack of understanding that Risk Mana-gement is worth doing for more than just compliance reasons.This was one of the main themes discus-sed at the Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazio-ni Aziendali (ANRA) conference in Italy, held at the Palazzo Mezzanotte (Midnight Palace) in Milan.In front of about 120 attendees, a panel of industry experts said that although proper Risk Management can help organizations achieve their strategic objectives, it is often just seen as a tick-box exercise.“For me, it’s the culture”, FERMA Presi-dent and Group Risk Manager for Dutch manufacturing group Stork Peter den Dekker said: “ Do you really want to do it or are you being forced by a regulator who can penalise you? If executives don’t drive it then attitudes will never change”.However, he added that things were impro-ving. Den Dekker pointed to the differen-ce between shareholders and share-traders. Investors who hold onto stock for many years have more of an interest in the long-term stability of an organization, and the-refore how well it is risk managed. By con-trast, investor pursuing short-term gain are less interested in Risk Management techni-ques and how they are reported.ANRA President Paolo Rubini, who is al-so Group Risk Manager of Telecom Ita-lia, told StrategicRISK he was happy with the way his association had helped increa-se the professional role of the Italian Risk

Management function. “We are providing help to our colleagues in dealing with their bosses” he said.The result of FERMA’s benchmark survey of the risk profession are encouraging, said Rubini, and they show the continued pro-gress of the profession.“However there is still a lack of investments in Risk Management procedures” he said “On the one hand, the survey revealed in-creasing professionalism but there is still a lack of capital available for implementing Risk Management systems”.“We don’t need new rules”, FERMA bo-ard member and Group Risk Manager for Italian tyre market Pirelli, Jorge Luz-zi, said. “We just need additional applica-tion of the existing regulations. We need to convince companies that Risk Manage-ment has value or it is worth doing”.Rubini plans to compare the answers gi-ven by his Italian colleagues to FERMA’s survey with the European average and ex-plain his findings in March 2011.“Risk Managers need to learn to link their activities to the strategic objectives of their company” he said. The profession in Italy is rarely called to action by their boards; it is more often the operational management within a company who sing their praises, he said. “We need the same attitude from the chief executive”.Luzzi agrees that while a few Risk Mana-gers in Italy have visibility at board level, in general they do not. “But the visibility of Italian Risk Management is increasing a lot. I believe we are growing and impro-ving. The FERMA survey shows the situa-tion is better than before”.

The Italian JobA recent ANRA conference in Milan highlighted the efforts by European association FERMA to improve the status of Risk Management among Italian companies

Nuovo appuntamento con le pagine di StrategicRisk, una delle più prestigiose riviste di settore. In questo numero vi presentiamo l’articolo dedicato all’ultimo Convegno Nazionale ANRA: il testo è stato però lasciato volutamente in inglese per evidenziare l’atmosfera “ internazionale” che eventi come questo hanno.

Focus

��KPMG

➜�StrategicRisk

La Parola al Risk Manager

Post-it

Axa

Zurich

Apotropaico

Page 12: Newsletter ANRA n.17

12

La parola al Risk Manager

Aldo Gebbia, laureato con Lode in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi

di Napoli, è Vice President responsabile del dipartimento di Industrial Risk & Opportunity

and Knowledge Management di Saipem S.p.A. (Gruppo Eni), azienda con oltre 30mila dipenden-

ti di 100 diverse nazionalità, con ricavi superiori al 10 miliardi di Euro.

Aldo Gebbia è Vice President responsa-bile del dipartimento di Industrial Risk & Opportunity and Knowledge Mana-gement di Saipem S.p.A. (Gruppo Eni).Dal suo ingresso in azienda nel 1979 la prima fase del suo percorso professiona-le è stata spesa nel campo dell’Offsho-re Construction progredendo da Project Engineer a Project Manager a Director of Projects, in Contratti eseguiti in diver-si Paesi, da Abu Dhabi a Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Arabia Saudita, India, per conto delle principa-li Compagnie Petrolifere internazionali.Ruoli di Senior Manager ricoperti suc-cessivamente includono Branch Mana-ger in India, Operations and Projects Di-rector in Svizzera, Managing Director di Saipem UK Ltd., Chairman and CEO di Sonsub International, la società di roboti-ca sottomarina di Saipem.Dal 2001, rientrato nella Sede Corpora-te di Saipem a Milano, ha dapprima co-ordinato le Attività Subsea, poi le Part-nerships Internazionali, il Marketing e le Risorse della Business Unit Offshore, per poi assumere l’incarico attuale.È membro dell’Unità di Crisi di Saipem, ed è membro del Sottocomitato Emer-genze Rilevanti di Assomineraria. Negli anni ha frequentato i programmi

di Formazione Manageriale di Eni, ed ha partecipato ad Executive Programs in USA presso la Wharton Business School, la Stanford University, e la Kellogg Scho-ol of Management.È Charter Member (1997) del Rome Chapter del Project Management Insti-tute, di cui è presidente dal 2008.

Quali sono i rischi più caratteristici della sua azienda e, più in generale, del vostro settore di attività? Accanto ai tradizionali rischi di natura fi-nanziaria, e ad un impegno alla preven-zione dei rischi HSE (Health, Safety & Environment) che vede Saipem ai vertici nel suo settore e che le ha fatto guadagna-re consensi e riconoscimenti internazio-nali, l’Azienda dedica grande attenzione al monitoraggio del rischio Paese nei con-testi più esposti ove sono ubicati suoi in-sediamenti e assets produttivi, e dove re-alizza i progetti, adottando un approccio olistico e proattivo volto a mitigare i ri-schi emergenti anche valorizzando i con-tenuti locali e adottando una rigorosa po-licy di sustainability nel suo fare impresa nel contesto ospitante.Ovviamente per un International Con-tractor come Saipem, il rischio legato al-la esecuzione di progetti rappresenta una

NOTE SULL’AZIENDA

Saipem è Azienda tra i Leader Mondiali nel campo della progettazione e realizzazione di Opere e Servizi nel campo dell’Oil & Gas, in particolare nei contesti realizzativi tra i più sfidanti, quali multi-billion EPC projects connotati da elevate complessità gestionali e da un forte impegno a valorizzare il contenuto locale, da eseguire in aree geografiche remote, o in acque profonde, con l’adozione di tecnologie sofisticate e l’ impiego di una flotta di mezzi navali specializzati tra i più performanti dell’ industria.

Tale profilo caratteristico di Saipem rende evidente come il concepimento, adozione, e diffusione di un robusta metodologia di Project Risk Management che concorra a rafforzare la capacità realizzativa delle Commesse, e che rappresenti anche una componente fondamentale di un modello di Enterprise Risk Management verso cui tendere in coerenza con gli Standard e le Best Practices emergenti, sia emerso alla consapevolezza del Top Management sin dal 2005 quando Saipem, prima tra i suoi peers, creò, con riporto apicale, il dipartimento “Project Risk and Knowledge Management” successivamente evolutosi, in copertura e finalità, in IROK, Industrial Risk & Opportunity and Knowledge Management.

Focus

��KPMG

StrategicRisk

➜�La Parola al Risk Manager

Post-it

Axa

Zurich

Apotropaico

Page 13: Newsletter ANRA n.17

13

componente rilevante e costante del suo business caratteristicoLa funzione Corporate Industrial Risk and Opportunity and Knowledge Mana-gement è focalizzata principalmente su:• assistere il Top Management nella de-

finizione delle strategie di Risk and Opportunity e di tesaurizzazione del-le esperienze (Knowledge Manage-ment), contribuendo al governo della propensione al rischio ed al monito-raggio dell’allineamento dell’industrial e project management con gli indiriz-zi Corporate

• diffondere la conoscenza della metodo-logia, così da consolidare una cultura societaria indirizzata all’identificazio-ne di R&O durante le fasi commercia-le ed esecutiva quale premessa per il de-ployment delle più adeguate misure di prevenzione o mitigazione dei rischi, e di coltivazione e sfruttamento delle opportunità;

• fornire consulenza ed assistenza alle Di-rezioni, ai progetti e a livello commer-ciale nella definizione delle clausole contrattuali risk-related;

• effettuare analisi strategiche (risk pro-filing, risk trend analysis, portfolio risk analysis) per il Top Management;

• quantificare il rischio industriale, a li-vello di singolo progetto, di asset azien-dali e di forza lavoro coadiuvando la funzione Assicurazioni nella definizio-ne dei programmi assicurativi;

• contribuire ad analizzare le cause che hanno portato a sinistri al fine capita-lizzare le esperienze tramite opportu-na divulgazione tra le funzioni azienda-li interessate, favorendo la condivisione di azioni organiche di risk mitigation (anche sul piano assicurativo).

E quali possono essere le principali evoluzioni, ovvero i “nuovi” rischi, da prendere in considerazione in futuro?Non vediamo emergere “nuovi” rischi, ma piuttosto il dinamico rafforzarsi e pre-valere di alcuni rispetto ad altri, tra quel-

li già noti, sotto l’influsso di una pluralità di fattori, anche di natura macroecono-mica e geopolitica, che stiamo imparan-do a cogliere prima, e ad interpretare con maggior profondità, per irrobustire ancor più l’incisività e l’adattabilità della strate-gia di business di Saipem.Sicuramente un’attenzione crescente è attratta dai rischi derivanti dalla supply chain, dalla volatilità dei prezzi, e dal-la esigenza di sviluppare azioni organi-che volte ad incrementare la resilienza del nostro modello di business, anche attra-verso un’ opera di selezione di partners e vendors la cui Risk Management maturi-ty possa costituire un fattore di mitigazio-ne della nostra esposizioneLa funzione IROK dedica grande atten-zione, ovviamente condivisa con altre funzioni aziendali, all’analisi di scenari di rischio a bassa probabilità ed elevato im-patto, che possano prospettarsi nel corso della conduzione del business caratteristi-co dell’azienda. Ad esempio, il tragico blow-out del pozzo petrolifero Macondo nell’alto fondale del Golfo del Messico potrà rappresentare un game-changer per quel settore di business e per i suoi players, e IROK ne sta osser-vando con grande attenzione gli sviluppi su molti fronti (e.g.: contrattuale, legale, investigativo, giudiziario, societario, nor-mativo, assicurativo, operativo), per co-glierne le molte interrelazioni che emergo-no e ne fanno un epìtome di “Enterprise Risk” ben più concreto di quanto si possa leggere negli Standard e nelle Linee Gui-da internazionali sull’ ERM.

Qual è il livello di attenzione ver-so la problematica del rischio da par-te delle aziende appartenenti al vostro comparto?Anche a seguito della emissione dello Standard ISO 31000-2009 “Risk Mana-gement – Priciples and Guidelines” , os-serviamo una crescente attenzione dei no-stri Clienti, e dei Contractors nostri Peers, allo sviluppo di una Project Risk Mana-

gement maturity declinata nel rispetto delle Normative di riferimento.In Saipem oggi procedure aziendali, sup-porti informatici in rete, formazione e diffusione, risk analysis e risk reporting standards, oltre al cultural change che è condizione essenziale per l’adozione effi-cace e durevole di ogni modello mana-geriale innovativo, hanno raggiunto un livello di maturità tale da consentirci di essere “in compliance” con i processi di Project Risk Management così come de-scritti negli Standard di riferimento e Co-des of Practice internazionali (ad esem-pio British Standard 31100:2008 e ISO 31000:2009).Riteniamo di essere, in questo, all’avan-guardia tra i nostri Peers internaziona-li, pur nella piena consapevolezza che il percorso virtuoso continua, e che nessun processo di change management può dir-si compiuto esaustivamente, rimanendo invece essenziale il palese e continuo en-dorsement del Top Management.

Potrebbe esporci brevemente un caso, significativamente positivo, in cui la corretta gestione del rischio è risultata importate per la sua azienda?In azienda osserviamo frequentemente episodi di corretta adozione della meto-dologia, o di incisiva estrazione e condi-visione di indicatori di rischio, che hanno avuto un riflesso positivo sulle operazio-ni e sulla redditività delle stesse: come sempre succede per i rischi, quelli mitiga-ti o evitati attraggono minor visibilità di quelli che, invece deflagrano in perdite o quanto evolvono verso scenari di ben più difficile ed aleatorio Crisis Management.Il Report Risk and Opportunity Hi-ghlights emesso mensilmente per il Top Management dalla funzione IROK , con la sua articolazione e con una grafi-ca intuitiva ed immediata, è divenuto uno strumento di supporto informativo e de-cisionale al Top Management che con-sente una più informata gestione del ri-schio aziendale.

Page 14: Newsletter ANRA n.17

14

Global solutionsCompanies operating in foreign markets all around the world need global insurance solutions. The HDI-Gerling Global Network is able to deliver tailor-made solutions to cover industrial companies today’s insurance and risk-management needs in more than 120 countries around the globe.

In a world of globalised economies, insures in industrial lines more than ever need to accompany their clients into foreign markets. HDI-Gerling lives up to this challenge with international insurance Programmes which take due account of the interests of the parent company as well as of those of foreign subsidiaries or branches. HDI-Gerling’s international solutions comprise local individual consultancy, professional risk-management and design and issuance of local policies worldwide.

HDI-Gerling IndustrieVersicherung AGRappresentanza Generale per l’ItaliaVia Franco Russoli, 520143 MilanoTel. +39 02 83113.1Fax +39 02 83113202

Page 15: Newsletter ANRA n.17

15

CORSI ANRA-CINEASMilano, Politecnico – Campus LeonardoRisk Management I° livello 3-4 maggio 2011Gestione sinistri 7-8 giugno 2011Risk Management II° livello settembre 2011

Da anni ANRA realizza corsi sui te-mi legati al risk management ed assi-curazioni, destinati alle aziende, pri-vilegiando gli aspetti di gestione dei rischi nell’ambito di una corretta gestione aziendale e del ruolo del responsabile assicurativo o del risk manager all’in-terno e all’esterno dell’organizzazione aziendale.I nuovi corsi ANRA, realizzati in collaborazione con il CI-NEAS, Consorzio specializzato sulle tematiche relative al-la cultura del rischio, sono destinati a chi ha necessità di disporre di nozioni di assicurazione, di loss prevention, di business continuity e di enterprise risk management.- A chi si rivolge: i corsi son rivolti a tutti coloro che af-frontano per la prima volta tematiche di risk management.

Ed inoltre:• Alle imprese: risk manager ed altri ruoli con funzioni ri-

volte al controllo e alla riduzione dei rischi aziendali.• Al mondo assicurativo: ispettori tecnici, underwriter,

claim handler, ruoli con funzioni di risk engineering e surveyor, intermediari assicurativi.

• Alle società di consulenza operanti nell’area dei rischi aziendali.

Risk management 1° livello

Sede e organizzazione del corso: : il corso si svolgerà presso il politecnico di Milano, Campus Leonardo, il 3 e 4 maggio 2011, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.gestione sinistRi

Sede e organizzazione del corso: : il corso si svolgerà presso il politecnico di Milano, Campus Leonardo, il 7 e 8 giugno 2011, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.Risk management 2° livello

Sede e organizzazione del corso: : il corso si svolgerà presso il politecnico di Milano, Campus Leonardo, settembre 2011, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.

ASSEMBLEA ANNUALESOCI ANRASi terrà presso Palazzo Mezzanotte il prossimo 11 apri-le l’annuale Assemblea dei soci ANRA. Nel pomeriggio si terrà un convegno dal titolo “Rischio Verticale” in cui si analizzerà l’evolu-zione della valutazio-ne del rischio nel cor-so degli anni.

LE GIORNATE DI STUDIO ANRAMilano presso AXA Matrix Risks Solutions. 24 maggio 2011ANRA terrà, nel mese di maggio a Milano, un nuovo appuntamento con il ciclo “Le giornate di studio”, focalizzate su specifiche tematiche di interesse nel mondo assicurativo. Il titolo della giornata è “Procedure di Risk Assessment per programmi property” e si terrà il 24 maggio a Milano dalle 10.00 alle 17.00.

EVENTO AXA Corporate Solutions – ANRASi terrà il 23 marzo a Milano (Sala Picasso, via della Moscova 18) il convegno organizzato da AXA Corporate Solutions in collaborazione con ANRA, nel quale verranno presentati i risultati della ricerca FERMA 2010 sul Risk Management in Europa. L’incontro si focalizzerà sui dati riguardanti lo scenario italiano.

WORKSHOP XL-ANRASi terrà a Milano, presso Palazzo delle Stelline, il prossimo 10 giugno, il workshop organizzato da XL in collaborazione con ANRA articolato su argomenti di cultura di risk/insurance management.

CONVEGNO GLOBAL RISK FORUMIl 31 marzo, a Milano, sotto il patrocinato di ANRA, si terrà il tradizionale convegno GLOBAL RISK FORUM di Business International, al quale parteciperanno numerosi soci ANRA.

post-itQui di seguito vi segnaliamo alcu-ni degli eventi ANRA per il 2011, che l’Associazione sta organizzando o che sono in via di definizione. Per

informazioni più dettagliate sulle iniziative vi invitiamo a consultare costantemente il nostro nuovo sito www.anra.it sul quale troverete tut-

ti gli aggiornamenti relativi nel cor-so delle prossime settimane, nonché i prossimi numeri di Risk Manage-ment News

➜ ➜

Focus

KPMG

StrategicRisk

La Parola al Risk Manager

➜ Post-it

Axa

Zurich

Apotropaico

Page 16: Newsletter ANRA n.17

16

Il sistema di sanzioni internazionalicontro l’Iran e le conseguenzesui Mercati assicurativi

Nel corso del 2010 la reazione internazionale contro i piani di proliferazione nucleare da parte dell’Iran ha fatto sì che non solo l’ONU ma anche gli Stati Uniti e l’Unione Europea adottassero un quadro sanzionatorio finalizzato ad esercitare – attraverso restrizioni sugli scambi commerciali e sui servizi, anche quelli assicurativi – un’adeguata pressione sul regime iraniano.Dopo la risoluzione ONU 1929 del 9/6/2010 che rafforzava precedenti in-terventi, il Congresso degli Stati Uniti ha adottato il “Comprehensive Iran Sanctions Accountability and Divestment Act” (CISADA) , la cui finalità è quella di ostacolare la capacità dell’Iran di disporre di prodotti petroliferi raf-finati che tale Paese importa non essendo in grado di produrli internamente.Il CISADA stabilisce il divieto di fornitura all’Iran di prodotti petroliferi raf-finati (“Refined Petroleum Products” – RPP) nonché il divieto di fornitura di beni o servizi funzionali al mantenimento o all’espansione della capacità iraniana di produrre RPP, inclusi quindi prodotti industriali che consentano all’Iran di modernizzare e/o riparare le raffinerie esistenti.Il CISADA ha efficacia anche nei confronti di soggetti che non siano citta-dini americani, quindi anche Assicuratori europei possono esservi soggetti, ma è prevista la non responsabilità per gli Assicuratori che provino di aver esercitato la dovuta diligenza (attraverso la predisposizione e l’osservanza di procedure, politiche assuntive, controlli) nel verificare che non sia prestata ga-ranzia assicurativa in relazione all’importazione in Iran di Refined Petroleum Products.Il terzo atto del procedimento di emanazione di sanzioni a carico dell’Iran da parte di Autorità internazionali è venuto dall’Unione Europea, con l’adozione del Council Regulation del 25/10/2010 che ha reso esecutivo nei paesi dell’U-nione l’impianto sanzionatorio europeo.Il Regolamento 961/2010 ha stabilito il divieto di vendita o fornitura all’Iran di beni per l’industria nucleare e di materiali e tecnologia per l’industria energetica nonché con finalità militare ed inoltre il divieto (art. 26) di prestare coperture assicurative o riassicurative ad entità iraniane quali: I) enti governativi, II) persone giuridiche iraniane, III) persone fisiche, giuridiche o enti che agiscano per conto o sotto la direzio-ne di soggetti rientranti nei punti I) e II).Il secondo paragrafo dell’art. 26 vieta inoltre il contributo consapevole ed in-tenzionale ad attività finalizzate all’elusione del divieto generale di cui all’arti-

colo 26.1, il quale prevede tuttavia alcune eccezioni.Non si applica infatti (art. 26.2) alle coperture di responsabilità civile in favore di soggetti iraniani con stabilimento nel territorio dell’Unione Europea così come nei confronti degli individui che agiscano a titolo privato e non siano soggetti elencati negli annexes VII e VIII del Regolamento.Inoltre è consentita (26.3) l’assicurazione/riassicurazione a favore di proprietari di navi, aerei o mezzi di trasporto noleggiati ad entità iraniane purché queste ultime non siano incluse negli annexes VII e VIII.Infine, l’art. 26.3 stabilisce che, nel caso di navi o aerei che si trovino tempo-raneamente nelle acque o nello spazio aereo iraniani e sotto il controllo di soggetti iraniani esercitato solamente per consentire operazioni di attracco, carico, scarico o transito, tale situazione non è da considerarsi come un “agire sotto la direzione di interessi iraniani” e quindi non rientra nel divieto dell’art. 26.1 sopra citato.È opportuno qui evidenziare che il divieto assicurativo/riassicurativo ex art. 26 risulta più ampio rispetto a quello imposto all’import/export di beni.In relazione all’import/export infatti il Regolamento impone il divieto sola-mente per le categorie merceologiche elencate negli allegati al Regolamento stesso (sistemi di telecomunicazione e informativi, beni e materiali per l’in-dustria nucleare, certi prodotti elettronici, armi da fuoco ed esplosivi, beni e tecnologie per l’industria del petrolio e del gas) mentre richiede in taluni casi laprevia notifica o autorizzazione da parte delle Autorità competenti, consen-tendo quindi l’import/export di merci diverse da quelle di cui sopra anche nel caso in cui ricevitori o mittenti siano soggetti iraniani.Laddove invece siano coinvolti soggetti iraniani, l’assicurazione per i rischi di trasporto risulta vietata, salvo che non ricorrano le eccezioni di diverso tipo previste dall’art. 26 e sopra descritte.I Mercati assicurativi – quanto meno nel comparto marine – hanno risposto a tale nuovo quadro normativo con l’adozione di una clausola specifica (“San-ction Limitation and Exclusion Clause”) che tiene indenni gli Assicuratori da obbligo di prestazione assicurativa laddove ciò li esponesse a sanzioni o altri divieti o restrizioni.In conclusione, gli Assicuratori trasporti di fronte ad un rischio di tra-sporto che coinvolga in qualche modo l’Iran (territorialmente o per la na-zionalità dei soggetti coinvolti) dovranno dunque acquisire informazioni circa la merce e la sua utilizzazione, l’identità del caricatore e del ricevi-tore ed anche della eventuale banca iraniana coinvolta nella transazione commerciale ma l’inserimento in polizza di una clausola in linea con la “Sanction Limitation and Exclusion Clause” porrà gli Assicuratori stessi al riparo da ogni possibile contestazione circa il rispetto delle normative sanzionatorie in atto.

Dott. Alessandro Morelli Direttore Aggiunto Marine & Aviation

AXA Corporate Solutions Italia

Page 17: Newsletter ANRA n.17

17

In uno scenario M&A sempre più competitivo, nei casi di operazioni straordinarie il compratore sempre più spesso chiede al venditore di offrire garanzie precise a fronte delle dichia-razioni rese nella fase di due diligence e negoziazione. Tali garanzie rilasciate dal venditore servono a minimizzare gli effetti dell’asimmetria informativa fra le due parti.

Come è emerso da un recente convegno organizzato dall’U-niversità Bocconi, gli studi legali hanno vi-sto aumentare i casi in cui quella che, a tavoli-no, si presentava come un’eccellente opportu-nità di acquisizione, si è rivelata essere una fonte di dispiaceri a causa dell’impossibi-lità di raggiungere un accordo circa la por-tata e/o la durata delle garanzie prestate o ri-chieste.

L’utilizzo di clauso-le di adeguamento del prezzo di vendita al raggiungimento di de-terminati risultati pre-determinati o di escrow agreements, può non essere sufficiente a con-sentire il superamento di tutti gli ostacoli che pos-sono emergere durante

la trattativa. Il venditore, infatti, potrebbe sia

adottare un comportamento opportu-nistico e non voler quindi prestare le garanzie che il compratore considera necessarie per portare a termine la tran-sazione, ma anche essere impossibilita-to a far fronte alle medesime.

È proprio in queste tipo di situazioni che le soluzioni assicurative Warran-

ty and Indemnity (W&I), come di-mostra l’esperienza di Zurich a livello internazionale, possono giocare un ruolo molto importante per consentire il buon esito di operazioni di M&A. Infatti, in tali circostanze, le coperture W&I consentono di costituire o inte-grare le garanzie contro la possibilità che si verifichi un evento futuro ed incerto che recherebbe un danno per

il patrimonio della socie-tà oggetto dell’operazione straordinaria.

Lo strumento assicura-tivo può, in alcuni casi rap-presentare la maniera più efficiente per concludere l’operazione dal punto di vista dei costi, mentre, in altri, può essere determi-nante per la realizzazione stessa dell’operazione di M&A consentendo una “clean-exit” al momento della vendita di una so-cietà.

Al tempo stesso il com-pratore beneficia del fatto di non doversi più pre-occupare della solvibili-tà delle garanzie prestate dal venditore. La durata pluriennale della copertu-ra W&I permette inoltre di coprire integralmente l’arco temporale in cui le garanzie contrattuali rila-sciate dal venditore riman-gono in vigore.

M&A: il closing è assicuratoAlessandro Zampini, Head of Financial LinesZurich Global Corporate Italy

Uni

vers

ità C

om

mer

cial

eLu

igi B

occ

oni

Via

Sar

fatt

i, 25

2013

6 M

ilanoSaluti di benvenuto

Alberto MontiUniversità BocconiGiuliano Castellano Bocconi Alumni Association - Gruppo Giuristi

Tavola rotondaIntroduce e moderaAlberto Monti Università BocconiDiscutonoGabriele CappelliniFondo Italiano d’Investimento SGRMassimiliano D’AmicoBird & BirdBruno Giuffré DLA PiperPaolo Tagliabue MarshAlberto TrombettaFinlombarda Gestioni SGRAlessandro ZampiniZurich Global Corporate

Per informazioniDipartimento di Studi Giuridici“Angelo Sraffa”tel. + 39 025836.5231

Iscrizioni online all’indirizzowww.unibocconi.it/eventi

A Risky Business?La gestione dei rischi legalinell’attività di private equity e venture capital

Dipartimento di Studi Giuridici“Angelo Sraffa”

24 febbraio 2011 ore 16 Aula N01 piazza Sraffa 13

In collaborazione con

Si ringrazia

Bocconi Alumni Association Gruppo Giuristi

Page 18: Newsletter ANRA n.17

18

(dal Greco “apotrépein”=“allontanare”) è un aggettivo che viene attribuito ad una persona o oggetto atto a scongiurare o annullare gli influssi maligni. Letteralmente ha il significato di una azione di allontanamento, ma nel mondo letterario ha assunto il carattere di rito che allontana il male, dunque esorcizzante.E l’Italia, come ben noto, è la terra degli scongiuri e delle scaramanzie. In questa pagina andiamo quindi a scoprire le diverse storie di scaramanzie, riti e scongiuri atti a evitare ogni tipo di malasorte.

Il grillo

Questo animaletto, per l’allegria che il suo “canto” infonde, è simbolo di gaiezza. Si dice che ascoltare il suo verso o vederne uno posato sui vestiti porti fortuna.Uno dei grilli più amati è il cosiddetto grillo del focolare. Ad

esso veniva riservato un trattamento di riguardo, perché si credeva fosse una sorta di genio tutela-re della casa. Vederlo era di buon auspicio, e mai nessuno si sarebbe so-gnato di scacciarlo o di disturbarlo. Tale consi-derazione pare derivare dalla credenza che nei grilli di casa s’incarnino le anime dei morti, tor-nate nella propria dimo-ra per far visita ai con-giunti. Osservando il comportamento di que-sti insetti si facevano

previsioni sul tempo e i raccolti. A Piacenza si dice ad esempio Quand canta l’gri al brütt teimp l’è finì (Quando canta il gril-lo il brutto tempo è finito).Generalmente si crede che l’abbondanza di grilli sia presagio di carestia; e a questo proposito, si racconta una divertente storiel-la: si narra di un frate cercatore – quelli che elemosinavano ci-bo di casa in casa – alle prese con un villano che gli aveva appe-

na donato un sacchetto di noci. Parlando del più e del meno, il villano chiese al frate come mai in quell’anno ci fossero tanti grilli. Il frate, gentile, rispose con un proverbio: «Gran grilleria, gran carestia».Il villano, temendo il peggio, si scusò, e riprese le noci appena donate. Poco più in là, il frate incontrò un altro contadino che lo accolse con la solita domanda: «Frate, perché quest’anno ci sono tanti grilli? » Senza pensarci due volte, il fra-te rispose. «Allegria, non conosci il proverbio: Gran grillansa, gran bundansa (Gran grilleria, grande ab bondanza)»?È infine diffusa la credenza che il suo canto faccia maturare le uve. La superstizione ha in effetti un fondo di verità, dato che il grillo canta quando fa molto caldo, condizione indispensa-bile affinché l’uva possa maturare.

La tartaruga

La tartaruga sin dall’antichità è simbolo di sicurezza e prote-zione, caratteristiche dovute alla sua corazza, che la difende dall’ambiente esterno. Famoso è lo schieramento “a testuggi-ne” proprio dell’esercito Romano. Nella cultura Maya invece rappresentava la longevità e la saggezza. La corazza simboleg-giava la protezione dalle aggressioni esterne e la forza.Offrire a qualcuno un amuleto raffigurante la tartaruga o re-alizzato con il suo guscio significa augurargli lunga vita e protezione dalle sventure. Nella cultura Maya i nati sotto questo segno zodiacale(cioè le persone nate dal 29 giugno al 26 luglio)., erano contraddi-stinti come persone prudenti e dotati di saggezza nel prende-re decisioni in modo razionale, inoltre erano considerati amanti della tradizione e molto legati alla famiglia. Oggi si dice che la tartaruga sia un grosso portafortuna per i nati sotto il segno del Cancro, quasi coincidente con il segno zodiacale della tartaruga nell’oroscopo Maya.

apotropaico

Focus

��KPMG

StrategicRisk

La Parola al Risk Manager

Post-it

Axa

Zurich

➜�Apotropaico