NewSImpresa Nr.1 - Marzo 2011
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Rivista di informazione e approfondimenti di mercato
MAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINE
NewSImpresa Anno 1 Febbraio 2011 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita - N. 1/2011
HMI-SCADAuna tecnologia in evoluzione
Misurare con il PCsemplicita’ e flessibilita’ nel mondo industriale
PLM e Automotivematrimonio perfetto
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SOMMARIO
EditorePentaconsulting SrlPiazza Caiazzo, 2 20124 MilanoTel. 02 92958990 - fax 02 700595960
REDAZIONEDirettore ResponsabileMassimo [email protected]
Direttore TecnicoValerio [email protected]
Uffi cio Traffi coArianna [email protected]
Art DirectorIvan [email protected]
Hanno collaborato a questo numeroMarinella Croci, Mauro Galano, Paolo Fiorani, Daniele Vizziello
StampaC&M print s.a.s.Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI)
Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009
inquadra e accedi al sito www.newsimpresa.it
Numero 1 - febbraio 2011
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Rivista di informazione e approfondimenti di mercato
MAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINEMAGAZINE
NewSImpresa
HMI-SCADAuna tecnologia in evoluzione
Misurare con il PCsemplicita’ e flessibilita’ nel mondo industriale
PLM e Automotivematrimonio perfetto
Advantech EuropeVia Roma, 74
20060 Cassina de’ Pecchi (Mi)www.advantech.eu
EditToriale
AUTomazione
il mercato hmi/scada
HMI/SCADA: scalabilitàa’
e nuove feature nelle soluzioni
Siemens
SIEMENS lancia il Totally
Integrated Automation Portal
SIEMENS-PARMALAT UNA PARTITA tRA protagonisti
SCHNEIDER ELECTRIC:orientare 150.000 tappi/ora
PANASONIC E HMI/SCADA: un’esperienza che viene da lontano
Dal mondo dell’automazione
PROGEA - LO SCADA/HMI di successo: il vostro
Dal mondo dell’automazione
WONDERWARE - SCADA/HMI e non solo
macchine utensili: innovare attraverso
il software d’automazione
ROCKWELL AUTOMATION - TISICS: un caso di successo
Dal mondo dell’automazione
Da Phoenix Contact TP 3000: una famiglia completa per
il comando e la supervisione
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HMI/Scada:una tecnologia in evoluzione
Advantech: Enabling an Intelligent Planet
elettronica
misurare con il pc
SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI Un roadshow che presenta soluzioni innovative di automazione
Dal mondo dell’elettronica
ICT PLM
Dal mondo ict-plm
Lo Storage nell’era
del Cloud Computing
Si scrive automotive si legge Siemens PLM software
echos2valuestress e lavoro correlato
COMSOL MULTIPHYSICS: la simulazione ricomincia da 4
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Edittoriale
Reduce dalle fatiche per la realizzazione del N.1 del
Newsmagazine di supplemento alla testata NewSIm-
presa (il numero che state leggendo) mi concedo un
momento di riflessione, poiché , ne sono convinto, può
servirmi per fissare alcuni punti di interesse più genera-
le in merito al mercato e a coloro che vi operano.
Ho incontrato diverse persone: dai proprietari, ai
tecnici utilizzatori, al management e ai collaboratori
delle strutture di marketing e comunicazione, fino alle
agenzie di comunicazione. Ho preferito avere dei contatti diretti (molti dei quali
insieme a Valerio Alessandroni, che ringrazio)perché sono convinto che l’idea
dell’iniziativa NewSImpresa potesse essere raccontata, con la giusta enfasi, solo
dagli ideatori, quelli che hanno a cuore ed in testa la voglia di dimostrare che si
tratta di un’iniziativa innovativa ed al tempo stesso di Valore.
Con nostra estrema soddisfazione, tutte le persone incontrate hanno avuto pa-
role di apprezzamento ed hanno compreso che “finalmente qualcosa di nuovo
e tracciabile” si è profilato all’orizzonte. Una felice discontinuità in un segmento
oggi molto piatto, dove spesso è difficile distinguere l’una dall’altra iniziative edi-
toriali troppo simili tra loro. Uno scenario nel quale l’obiettivo sembra essere solo
quello di pubblicare, e non quello di rendere il pubblicato uno strumento effica-
ce per generare valore.
Molti ci hanno dato fiducia, investendo nell’iniziativa, e senza di loro questo
numero cartaceo non sarebbe stato possibile. Altri sono rimasti alla finestra ad
aspettare. Tutti hanno concordato che è necessario cambiare ma continua-
re ad operare nello stesso modo in cui si è operato fino ad oggi (ossia con gli
stessi mezzi di comunicazione a supporto della diffusione del valore dell’offerta
dell’azienda) sicuramente non porta cambiamenti significativi nella capacità di
competere.
La questione non riguarda l’adesione ad una nuova iniziativa editoriale, bensì:
Quanto siamo disposti a vivere del cambiamento? Quanto i nostri collaboratori?
Quanto i nostri capi? Forse andrebbe definito un indicatore da infilare nelle
valutazioni aziendali, magari anche scaricabile fiscalmente. Intanto, meditando
sulla citazione iniziale pensiamo a come sia facile arrivare prima degli altri: basta
volerlo, soprattutto se si opera in un mondo tecnologico (Automazione, Mecca-
tronica, ICT) in cui l’innovazione di prodotto è un fatto quotidiano ..basterebbe
mutuarla nei comportamenti e nelle decisioni. Buona lettura a tutti.
Massimo Fucci
“Vivere del
cambiamento poiché
non basta evocarlo,
ma va attuato e
perseguito in maniera
sistematica. Le persone
sono i veri protagonisti,
sono le persone che
debbono cambiare”Binago: 27 febbraio 2011 - MF
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MERCATO HMI/SCADA
Di Valerio Alessandroni
L ’industria dell’automazione in Italia è ben rappre-
sentata in ANIE (www.anie.it) la Federazione Na-
zionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroni-
che. Assoautomazione, (www.assoautomazione.
it) l’Associazione dell’Automazione e Misura è
una delle undici associazioni di categoria fede-
rate e rappresenta le aziende che appartengo-
no ai seguenti settori merceologici: Azionamenti
Elettrici, HMI e Software, PLC e I/O distribuiti, Rilevamento, Misura
e Analisi, Telecontrollo, Supervisione e Automazione delle Reti,
Telematica applicata a Traffi co e Trasporti, UPS – Gruppi Statici
di Continuità. In particolare il Gruppo HMI e Software - Human
Machine Interface e Software – rappresenta le Aziende ope-
ranti nel campo delle soluzioni per il controllo dei sistemi attra-
verso la visualizzazione delle informazioni dello stato macchina,
la gestione delle emergenze, l’impostazione di parametri atti a
defi nire i cicli di lavorazione e la reportistica dei dati.
Il Gruppo, , dedica particolare attenzione al monitoraggio
del mercato. Al presidente del Gruppo, Dott. Mauro Galano,
abbiamo chiesto di inquadrare il settore fornendo alcuni dati di
mercato. Il tutto viene riportato di seguito.
SINTESI PER LA DIREZIONE AZIENDALEHMI e Scada sono i dispositivi che permettono di controllare
e monitorare il funzionamento delle apparecchiature presenti
negli ambienti produttivi, proponendosi come i componenti
hardware e software che gestiscono lo scambio di informazioni
e facilitano l’integrazione di fabbrica.
Le soluzioni HMI permettono all’operatore di avere il controllo
del sistema attraverso la visualizzazione delle informazioni dello
stato macchina, la gestione delle anomalie, la parametrizza-
zione delle variabili di lavorazione per la realizzazione dei diversi
cicli e la reportistica dei dati.
A seconda della presenza e del livello di completezza delle
funzionalità sopra elencate si articola l’offerta dell’interfaccia
operatore che viene suddivisa in Terminali grafi ci e Software di
Supervisione. I terminali Grafi ci offrono una soluzione integrata di
hardware (il pannello) e software (per l’inserimento e visualizza-
zione delle informazioni), mentre la soluzione di supervisione Sca-
da (Supervisory Control and Data Acquisition) viene eseguita su
una piattaforma hardware ‘aperta’, ovvero su un computer con
sistema operativo standard (che nella maggior parte dei casi
risulta essere Windows). Negli ultimi tempi gli Scada, nati come
sistemi di monitoraggio e acquisizione dati, si stanno propo-
nendo come l’interfaccia verso i sistemi di livello superiore MES
(Manufacturing Execution System) per la gestione del processo
produttivo, integrandone alcune funzionalità come storicizzazio-
ne, calcolo dell’effi cienza (KPI), e tracciabilità.
HMI (TERMINALI OPERATORE)Il mercato italiano dei sistemi orientati al ‘dialogo operatore’
è tradizionalmente legato al mercato dei PLC ed è fortemen-
te dipendente dall’andamento del mercato dei costruttori di
macchine (OEM).
Il terminale grafi co è la soluzione di visualizzazione più diffusa sia
per la notevole fl essibilità del terminale, sia per il notevole nume-
ro di funzionalità disponibile, sempre crescente.
AUtomazione
Tecnologie e metodologie contribuiscono ad assumere il mercato HMI/Scada che in Italia ha ormai rag-giunto un valore di circa 17 milioni di euro, interessando diversi ed importanti settori merceologici.Un mercato in cui il passaggio da una tecnologia consolidata ad una più innovativa potrebbe rappresenta-re un fattore critico di successo: una questione tutta nelle mani del management aziendale.
Dott. Mauro GalanoPresidente del gruppo
HMI e Software
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Dati Mercato
L’offerta di questi prodotti è ormai così completa e variegata
che, grazie anche alla potenzialità e prestazioni rese disponibili
dalla piattaforma hardware, oggi è possibile realizzare appli-
cazioni di interfaccia operatore che fi no a ieri erano riservate
alla piattaforma Scada di livello superiore. Gestione ricette,
acquisizione dati, trending, accesso web sono solo alcune delle
funzionalità ormai presenti sulla maggior parte dei terminali.
Dal punto di vista della connettività, la comunicazione Ethernet
ha ormai soppiantato quella seriale (RS232 e tutti i suoi derivati)
in quanto offre migliori prestazioni e immediata connettività ver-
so i livelli superiori: la porta seriale rimane ancora presente nelle
soluzioni semplici a basso costo, dove le prestazioni e il volume
di dati scambiato è molto ridotto.
La tecnologia Touch-Screen, con display tattile, risulta prepon-
derante ed in continua crescita rispetto alla soluzione non-
Touch (solitamente con tasti funzione e tastiera numerica), in
continua contrazione, che copre ormai meno del 15% del tota-
le. I display dei terminali hanno dimensioni variabili, con prefe-
renze pari a circa il 50% per versioni vicine ai 6 pollici e nel 35%
dei casi con versioni intorno ai 10 pollici. Le dimensioni superiori
ai 10 pollici, con display da 12”, 15” e anche 17”, coprono
ormai il 15% delle vendite: sono in continua crescita, e tendo-
no ad essere in diretta concorrenza con i Monitor e Computer
(anche Industriali). L’evoluzione è costantemente alla ricerca
di soluzioni ancor più potenti e fl essibili, e spinge i produttori ad
arricchire le proprie proposte con ulteriori capacità rispetto
all’Hmi tradizionale. Una ricerca che ha favorito l’adozione di
hardware pc-based, con dischi allo stato solido (ad esempio
Compact Flash) e sistemi operativi “open”, come Windows CE
o Embedded per permettere di incrementare ulteriormente le
funzionalità come eseguire altri applicativi sul terminale oltre
a quello di visualizzazione (Browser web, visualizzatori di fi le,
manualistica, etc.).
La tendenza è di avere display sempre più grandi (si arriva an-
che a 19” in formato widescreen) con funzionalità sempre più
complete ed una grafi ca accattivante che si aggiungono al
requisito fondamentale di avere a disposizione un oggetto che
sia facile da confi gurare ed utilizzare: i tempi di apprendimento
dei tool di sviluppo da parte dei programmatori e del perso-
nale di manutenzione sono ormai parametri che rientrano a
pieno titolo nei costi totali di proprietà del prodotto.
Il fatturato stimato nell’anno 2010 in Italia risulta pari a circa 74
milioni di euro con una crescita in volume e fatturato di circa il
24% rispetto all’anno 2009. L’incremento registrato ha sola-
mente in parte recuperato la notevole fl essione registrata per
la crisi economica del 2009, pur facendo ben sperare ad un
ulteriore miglioramento per l’anno corrente.
In dettaglio, si è ulteriormente ridotta la presenza dei terminali
non-touchscreen sia a colori che monocromatici che rappre-
sentano ormai meno del 4% del mercato totale.
I pannelli monocromatici continuano ad avere una fl essione
rispetto ai modelli a colori e vengono ormai richiesti solamente
nelle taglie più economiche (inferiori a 6”).
Sono sempre più richiesti i modelli a colori con display più
grande di 10.4”, che registrano un incremento percentuale più
elevato della media di mercato.
SUPERVISIONELa supervisione è, come dice l’acronimo Scada, un software
dedicato alla supervisione del sistema ed all’acquisizione
dati. Per la notevole capacità di calcolo richiesta e la neces-
sità di una buona quantità di memoria per la registrazione dei
dati, questo software viene eseguito su una piattaforma PC
con sistema operativo adatto (versioni Workstation o Server)
La supervisione è costituita da due componenti software:
il development o sviluppo , per creare l’applicazione, ed il
runtime per eseguire l’applicativo creato.
Gli Scada, a causa della continua evoluzione dei pannelli
operatore prima citata, si stanno posizionando ad un livello
superiore rispetto a qualche anno fa, proprio per “diffe-
renziarsi” rispetto al terminale grafi co. Grazie alla maggior
potenza di calcolo offerta dai computer utilizzati (spesso
anche macchine Server che offrono maggiori prestazioni ed
un maggiore livello di affi dabilità) per eseguire il software, la
supervisione si sta orientando verso applicazioni che interes-
sano grosse moli di dati, con architetture client-server, dove
spesso viene richiesta anche la ridondanza del dispositivo
per la massima disponibilità del sistema. A questo posizio-
namento delle applicazioni verso l’alto, si accompagna la
sempre maggiore attenzione ed integrazione con il livello
superiore MES, proponendosi come l’anello di congiunzione
fra l’e-manufacturing dell’ambiente di produzione ed i sistemi
di e-business; oggi infatti è possibile integrare facilmente le
funzionalità di base dello Scada con un’acquisizione dati più
evoluta (Historian), reportistica avanzata, valutazione degli in-
dici di effi cienza (KPI), con lo scopo di mettere a disposizione
del management le informazioni che permettono di prendere
le giuste decisioni più velocemente ed essere sempre più
rapidi a seguire le richieste del mercato.
Da qui la necessità di valutare anche l’interoperabilità con
sistemi diversi e l’integrazione con software complementari: In
questo modo si riducono i costi di integrazione e si ottiene una
soluzione fl essibile ed aperta. La stabilità del prodotto e la serie-
tà del produttore garantiscono supporto ed assitenza nel corso
degli anni. In breve: valutare il TCO (Total Cost of Ownership),
ovvero il costo totale del intero ciclo di vita del software, e non il
semplice costo di acquisto
Il mercato italiano della supervisione è legato a diversi ambienti
applicativi: mercato dei servizi (Oil&Gas, Water/WasteWater,
Energia, Metal, Infrastrutture), e degli end-user nei vari settori per
il monitoraggio di linee o impianti (Alimentare, Farmaceutico,
beni di consumo, automotive, etc.).
Il mercato italiano della supervisione è stimato essere intorno ai
17 milioni di euro. Il fatturato conferma l’andamento positivo
del mercato della visualizzazione con un +21.7%.
Un maggiore incremento delle licenze di upgrade (+28%) indi-
ca una tendenza del mercato a “risparmiare” sull’acquisto di
licenze nuove, riutilizzando/aggiornando quelle in essere.
L’incremento delle soluzioni softlogic / pc based control (+24%)
è un segnale, da verifi care nel medio termine, di un rinnovato
interesse per le soluzioni embedded (PLC ed HMI integrati) che
si affi ancano rispetto a quella tradizionale (PLC ed HMI sepa-
rati), sempre più la apprezzata dal mercato (oltre il 70%).
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hmi/SCADA:scalabilita’ e nuove feature nelle soluzioni siemens
Di Valerio Alessandroni
Qual è lo stato del mercato HMI/SCADA secondo Siemens? Quali segmenti mostrano una dinamica più interessante?Risponde Andrea Maffi oli, Division
Lead Industry Automation Siemens
Italia: “Parlando di SCADA in gene-
rale, fi no a qualche anno fa si trat-
tava di un mondo abbastanza limitato. Erano pochi gli impianti
nei quali la grafi ca veniva portata ad un livello un po’ parti-
colare. Oggi, anche su piccole macchine e piccoli impianti,
dove il costo generale dell’automazione è molto basso rispetto
a quello di utilizzo, si richiede spesso una grafi ca spinta, a tutto
tondo - anche se essenziale nei contenuti. Anche Siemens,
quindi, ha iniziato a rivedere il proprio approccio. L’attenzione
che i clienti dedicano alla parte HMI/SCADA è aumentata,
prevediamo quindi di fare ancora di più e uno degli argomenti
di spinta del business di quest’anno verrà proprio dal mondo
HMI che ci sta dando una reale soddisfazione. Questa crescita,
tuttavia, ci fa vedere che dobbiamo intervenire anche in settori
dove in precedenza lo SCADA non entrava perché si utilizzava-
no software di digitazione dati e di visualizzazione dei parametri,
eventualmente con qualche semplice grafi co a cor-
redo. Per questo, abbiamo iniziato a rivedere tutta la
politica dei nostri software, in un quadro di mercato
più che positivo – in generale - per questo settore.
La richiesta di applicazioni su PC e di capacità di
editing dei dati (quindi pannelli sempre più dotati
soprattutto di comunicazione, perché il dato di
macchina può arrivare da una schedulazione a
livello superiore o da un ERP, a cui successivamen-
te è necessario riportare) si uniscono alla richiesta
di maggiori prestazioni e di una maggiore economi-
cità. Mentre, quindi, in passato si era abituati ad avere
la linea di produzione corredata di HMI evoluto, oggi anche
la singola macchina deve avere un discreto pannello grafi co
–eventualmente touchscreen - che sostituisca la vecchia elet-
tromeccanica e che sia in grado di scambiare dati con i livelli
superiori attraverso varie tecnologie (Ethernet, SMS, web, ecc.).
Anche in Italia siamo quindi chiamati a distribuire di più sia
pannelli operatore con nuove feature, sia software SCADA rivisti
e ridefi niti”.
“Confermo la forte ripresa del mix di prodotto HMI/SCADA/
PC industriali in Italia, soprattutto rispetto al 2009 (+30% circa)”,
interviene Mauro Cerea, Sales Manager HMI Siemens Italia.
“Considerando il solo segmento HMI/SCADA, la crescita è più
contenuta rispetto a quella dei PC industriali. Il motivo è che
molti system integrator hanno acquistato le licenze con molto
anticipo e non le hanno utilizzate perché spesso i progetti nuovi
o di revamping sono stati fermati: questo è evidente se si consi-
derano le release dei prodotti acquistati, che sono piuttosto da-
tate. Ciò signifi ca che si tratta di release acquistate tempo fa,
per impianti che non si sono concretizzati, a differenza dell’har-
dware, che spesso viene acquistato in una fase più avanzata
del progetto anche per motivi di cashfl ow. E’ prevedibile un
riallineamento dei due segmenti nel corso dei prossimi semestri”.
Con quali prodotti/tecnologie risponde Siemens a questo qua-dro di mercato?“In attesa del lancio del TIA Portal, l’offerta HMI/SCADA di Sie-
mens si sviluppa attorno a due famiglie di prodotto”, risponde
Cerea. “La prima, WinCC SCADA, è oggi consolidata in ambito
automazione. Partendo dalla linea di produzione, stiamo an-
dando sempre più verso la singola macchina, perché i costrut-
tori ci stanno chiedendo applicazioni sempre più complesse.
Grazie alla porta Ethernet che permette lo scambio dati con un
sistema sovraordinato, WinCC SCADA offre la massima visibilità
verso i sistemi ERP. A WinCC si è aggiunta la famiglia WinCC
Open Architecture, che si colloca a livello più alto,
essendo stata creata per grandi architetture distribuite
sul territorio (ad es. acquedotti o municipalizzate)
dove sono presenti n client con n server”.
Che cosa distingue le attuali soluzioni HMI/SCADA Siemens, sul piano tecnologico, rispetto a quelle offerte solo qualche anno fa?
Cerea: “I nuovi punti di forza sono numerosi. Ad
esempio, per WinCC è stata introdotta la virtualizza-
zione, che permette di eseguire lo SCADA su piatta-
forme virtuali con sgravio da quello che è l’hardware da
mettere in campo. In sostanza, mentre il ‘motore’ dell’architettu-
ra è installato su un server, i vari SCADA d’impianto sono eseguiti
su Virtual Machine. Il vantaggio è che non occorre più gestire
un’architettura decentrata, perché si decentra semplicemente
la periferia. Un’altra novità è la possibilità di installare lo SCADA
su architetture client-server web, dove una piattaforma d’im-
pianto opera come web server e da qualsiasi parte del mondo
si può accedere come web client e scambiare dati con l’archi-
tettura. Passando a WinCC Open Architecture, ci si comincia
a svincolare dal sistema operativo, che può essere quindi non
solo Microsoft ma anche Linux o Solaris. Specialmente su Linux
esiste una forte attenzione del mercato. A ciò si aggiunge un
AUtomazione
Lo SCADA Simatic WinCC è in evoluzione, integrandosi nella nuova piattaforma Totally Integrated Automa-tion Portal (TIA Portal) e permettendo di coprire qualsiasi applicazione, anche in settori dove la tecnologia HMI/SCADA non era tradizionalmente presente
Andrea Maffi oli
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7
Intervista
database nativo Oracle, a sua volta molto richiesto a livello di
architettura. Nondimeno, proprio perché WinCC Open Archi-
tecture è stato pensato per architetture decentralizzabili a livello
di territorio, è possibile integrare all’interno della piattaforma
anche sistemi GIS (Global Information System) per ottenere delle
mappe ‘vive’ e zoomare sempre di più sull’area geografi ca di
interesse e animarla.
Infi ne, tutti le comunicazioni all’interno di queste architetture
distribuite avvengono in maniera cifrata tramite protocollo
Kerberos. A ciò si aggiunge, per la massima sicurezza, un Crash
Recovery System per un backup immediato in caso di failure di
una parte del sistema”.
In che modo l’attuale offerta HMI/SCADA Siemens si integra nel TIA Portal?“La nostra strategia per il futuro ruoterà attorno alla nuova piat-
taforma TIA Portal, un contenitore al quale si appoggiano i vari
software di automazione: HMI, PLC, ecc.”, risponde Cerea. “A
livello SCADA, essa offre fi nalmente quella scalabilità completa
che in passato non avevamo. Il nostro è un Paese di costruttori
di macchine, dove le soluzioni SCADA vengono sempre più
customizzate in base alle richieste dei clienti. Non si fanno grandi
numeri di una stessa macchina, ma si hanno molte sfaccettatu-
re diverse. Fino a poco tempo fa, vi era una completa scalabi-
lità nel mondo dei pannelli HMI, ma quando si doveva fare un
salto verso lo SCADA (perché veniva richiesta un’interfaccia
con database, lo scambio dati con un ERP, soluzioni client-
server, ecc.) era necessario passare a WinCC e i nostri system
integrator erano costretti a cambiare piattaforma. TIA Portal
offre fi nalmente la scalabilità che mancava. Quindi, non si è più
legati al software e non occorre più capire bene l’applicazione
per defi nire il taglio dello SCADA, ma si è liberi di usare un’unica
piattaforma. Si può pertanto iniziare a sviluppare in base alle
richieste del cliente senza avere alcun limite nel rispondere ad
esigenze future. I vantaggi sono numerosi: una sola piattaforma
per tutte le applicazioni, un solo know-how, nessuna necessità
di porting, ecc. Il nostro grande battage del 2011 sarà quindi
sicuramente sul software”.
“L’adozione di un’unica piattaforma porterà in futuro a una sola linea di prodotti?”“A livello di SCADA verrà unifi cato anche il nome, quindi la
linea di prodotti sarà unica (WinCC)”, risponde Cerea. “Il taglio
dell’applicazione determinerà la scalabilità del software HMI: ci
sarà un WinCC di basso livello rivolto ad applicazioni su pannelli
molto semplici e, a seconda del target di device che occorrerà
programmare, si potrà salire fi no a SCADA da decine di migliaia
di tag con tutto il loro corollario di opzioni. La scalabilità sarà
quindi sul costo della licenza del software, ma il software sarà
unico. E’ da notare che TIA Portal gira su piattaforma Microsoft,
mentre il software HMI può essere virtualizzato e, nel caso si desi-
deri svincolarsi dall’ambiente Microsoft, è già disponibile WinCC
Open Architecture”. “In questo momento stiamo occupando
anche settori nei quali non si prevedeva di dovere utilizzare un
HMI evoluto o uno SCADA particolarmente prestante”, inter-
viene Maffi oli. “E’ il caso, ad esempio, del settore solare, dove
ci stiamo proponendo come grandi costruttori e realizzatori di
impianti fotovoltaici containerizzati piuttosto che a terra o sui
tetti. Oggi stiamo distribuendo delle macchine o degli inverter
master-slave che hanno la necessità di comunicare e avere,
ad esempio, un’immediata evidenza dell’energia prodotta, dei
parametri operativi, ecc. Questo viene fatto con i nostri pannelli
HMI e con uno SCADA standard, che hanno sostituito i vecchi
sistemi analogici. Vi è poi il mondo del revamping. Molte azien-
de italiane hanno ancora la necessità di rinnovarsi, investendo
in funzione di una maggiore effi cienza. Se effi cienza signifi ca
anche produrre di più, oggi il sistema c’è. I tempi e i costi
pesantissimi di manutenzione dovuta a vecchi impianti, a ca-
blaggi pesanti e agli spazi occupati da grandi quadri possono
essere ottimizzati con un HMI evoluto. Stiamo quindi cercando
di stimolare il mercato (ad esempio con incentivi alla ‘rottama-
zione’ delle vecchie CPU) per raggiungere uno standard più
europeo. Ciò signifi ca anche una maggiore sicurezza per gli
operatori che lavorano sugli impianti, una maggiore tranquillità
e una maggiore cultura della forza lavoro, come richiesto dalla
Direttiva Macchine 2006/42/CE. Infi ne, ci aiuta nel nostro stimolo
al mercato una maggiore attenzione per l’effi cienza energeti-
ca. Un add-on di WinCC permette di colloquiare con le unità
di controllo distribuite sull’impianto e censire tutti i consumi di
energia, per fornire indicazioni su come utilizzare al meglio le
risorse disponibili”.
Mauro Cerea
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8
siemenslancia il totally integrated automation portal
Di Valerio Alessandroni
La divisione Industry Automation di Siemens ha
lanciato sul mercato la nuova piattaforma di
engineering Totally Integrated Automation Portal,
il primo framework per l’automazione industriale
che unifi ca tutti gli strumenti applicativi di auto-
mazione in un unico ambiente di sviluppo.
La nuova piattaforma permette agli utenti di
sviluppare e mettere in funzione i sistemi di auto-
mazione velocemente e in modo assolutamente intuitivo e, di
conseguenza, di risparmiare tempo di engineering riducendo i
costi d’integrazione dei differenti pacchetti software altrimenti
necessari.
Di facile utilizzo e progettato per garantire la massima effi cienza,
il Totally Integrated Automation Portal è adatto sia per gli utenti
meno esperti, sia per coloro che hanno una maggiore dimesti-
chezza con i tool software tecnologici.
Dalla confi gurazione e programmazione fi no alla messa in ser-
vizio, Totally Integrated Automation Portal è il punto d’incontro
per tutti i prodotti e strumenti di automazione offerti dal portfo-
lio di Siemens Industry, come per esempio i nuovi software di
automazione Simatic Step 7 V11 per controllori Simatic e Simatic
WinCC V11 per HMI Simatic e supervisione (SCADA).
Per sviluppare in modo ottimale la piattaforma del Totally Inte-
grated Automation Portal, negli ultimi anni Siemens ha studiato
le tecnologie software più avanzate e i concetti di interazione
con l’utente più innovativi, tenendo presenti nello stesso tempo i
requisiti dei suoi clienti in tutto il mondo.
UN’UNICA INTERFACCIACome componente integrale di tutti i pacchetti dei softwa-
re di engineering di Siemens Industry, la struttura del Totally
Integrated Automation Portal consente di utilizzare un’unica
interfaccia utente per tutti i componenti da confi gurare. Come
ha sottolineato Andrea Maffi oli, Division Lead Industry Automa-
AUtomazione
siemenslancia il totally integrated automation portalUna nuova piattaforma di engineering che sarà la base per la moderna automazione
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9
profondita’
siemenslancia il totally integrated automation portal
tion Siemens Italia, “Il fatto che tutti gli ambienti condividano
gli stessi servizi assicura una navigazione uniforme per gli utenti
e un coerente comportamento del sistema. Tutte le periferiche
e le reti in un qualsiasi sistema di automazione, infatti, possono
essere ora confi gurate in un unico ambiente con un editor con-
diviso. Progetti, navigazione, librerie, gestione dei dati, archivio,
diagnostica e funzionalità online sono caratteristiche standard
e, rese disponibili per gli utenti nella struttura condivisa del Totally
Integrated Automation Portal, comuni a tutti gli strumenti”.
L’utilizzo di un unico ambiente di sviluppo del software, in grado
di gestire controllori programmabili, periferiche, drives ed HMI,
offre un alto livello di effi cienza durante tutto il progetto di
automazione. “Inoltre la gestione dei dati richiede un minimo
dispendio di tempo: è suffi ciente, infatti, immettere i parametri
di controllo, i blocchi, la dichiarazione dei tag o i messaggi una
sola volta per renderli disponibili a tutti i componenti, il che con-
sente un signifi cativo risparmio in termini di costi per l’enginee-
ring del software in un qualsiasi progetto di automazione”, ha
sottolineato Mauro Cerea, Sales Manager HMI Siemens Italia.
Totally Integrated Automation Portal è basato su un’avanzata
architettura software orientata agli oggetti e su un sistema di
gestione dati centralizzato, e fornisce la massima omogeneità
dei dati evitando automaticamente errori di data entry.
Gli utenti possono facilmente trovare dati e oggetti all’interno
del progetto utilizzando un ampio sistema di riferimenti incrocia-
ti, riducendo enormemente il tempo di correzione degli errori e
dei debug tipici di qualsiasi software.
“La confi gurazione dei collegamenti tra tutti i controllori e i
dispositivi HMI consentirà ora per la prima volta a tutti i softwa-
re di automazione di essere confi gurati attraverso un’unica
piattaforma, riducendo cosi notevolmente i costi di gestione e
confi gurazione dell’interfacciamento”, ha affermato Giuseppe
Biffi , Sales Manager PLC Siemens Italia. “In questo modo, per
esempio, l’utente può semplicemente utilizzare la funzione di
drag and drop per trascinare un tag dal controllore alla pagina
di una periferica HMI. Il tag sarà istantaneamente assegnato
alla periferica HMI, e la connessione tra questa e il controllore
verrà generata automaticamente in background senza che sia
necessario farlo manualmente”.
NUOVO SOFTWARE DI ENGINEERINGSiemens integra in modo completo e comodo le funzioni di sicu-
rezza delle macchine nell’automazione standard. Ciò si applica
anche al suo engineering, grazie ad una maggiore fl essibilità
di confi gurazione delle funzionalità FailSafe nel nuovo Simatic
Step7 V11.
Il nuovo software di engineering Simatic Step7 V11, basato sulla
piattaforma Totally Integrated Automation Portal, supporta i
controllori Simatic S7-1200, Simatic S7-300 e S7-400, e il sistema
di controllo basato su PC, Simatic WinAC. “Il supporto di questa
ampia gamma di controllori programmabili consente a Simatic
Step 7 V11 di offrire le migliori capacità di scalabilità per un sof-
tware di engineering e i migliori requisiti per un sistema di auto-
mazione, come ad esempio la possibilità di trasferire e integrare
la confi gurazione esistente dei controllori Simatic e dei dispositivi
HMI in nuovi progetti, riducendo enormemente il tempo e i costi
di migrazione”, ha aggiunto Biffi . Cerea ha invece osservato
che il nuovo software di engineering Simatic WinCC, anch’esso
basato sulla piattaforma Totally Integrated Automation
Portal, offre la possibilità di programmare con un unico software
il ventaglio dei dispositivi HMI Simatic, dai più semplici ed econo-
mici pannelli operatore (Linea Basic Panels), passando attraver-
so la nuova serie Comfort Panels - assoluta novità Simatic - fi no
alle soluzioni basate su PC, comprese le funzionalità Scada.
“In futuro, l’ulteriore sviluppo di Totally Integrated Automation
Portal permetterà anche la confi gurazione e la messa in fun-
zione della famiglia degli azionamenti Sinamics”, ha concluso,
rendendolo di fatto uno strumento ancora più completo per
un’automazione sempre più a 360°.
10
siemens-parmalat:una partita tra protagonisti
Di Valerio Alessandroni
OBIETTIVOL’obiettivo ambizioso di Parmalat all’inizio del progetto era
avere una automazione globale di stabilimento. Essendosi
sviluppato e cresciuto nel corso dei 40 anni della storia del
gruppo, lo stabilimento non era omogeneo riguardo soluzioni
impiantistiche e di automazione. Questo poneva un limite alla
crescente necessità di raccolta, tempestività e utilizzo dei dati.
Stare sul mercato in modo sempre più competitivo richiede
avere impianti effi cienti in modo da aumentare la capacità
produttiva, preservare al tempo stesso gli standard di qualità e
sicurezza degli stessi e raccogliere il maggiore numero di dati
possibile grazie alla cui analisi si possa continuamente miglio-
rarne le prestazioni.
CAMPO DI GIOCOIl progetto è partito dal reparto di ricevimento/pastorizzazione/
stoccaggio latte.
In tale reparto, dopo le dovute analisi, avviene lo scarico del
latte dalle autobotti per essere stoccato in attesa di essere
pastorizzato e successivamente inviato ai vari reparti UHT o
yogurt.
Come risulta evidente, mai come in questo reparto è fonda-
mentale che, date le numerose operazioni attive contempo-
raneamente, ci sia un completo controllo su tutto il fl usso del
prodotto evitando contaminazioni. È inoltre importantissimo
garantire lo standard qualitativo di lavorazione prodotto.
Tutti questi risultati vengono raggiunti da Parmalat, sul fronte
dell’automazione, gestendo in modo automatico ogni funzio-
nalità attraverso stazioni SCADA in comunicazione con i PLC in
campo. Le applicazioni in questione permettono agli operatori
di monitorare e comandare l’impianto, rappresentato in modo
grafi co ed animato, essere informati di ogni avaria, loggare
ogni tipo di parametro di processo, avaria, evento o azione
manuale compiuta. Inoltre, sempre attraverso l’automazione,
ogni impianto funziona in ogni suo ciclo, in modo parametrizza-
to variando portate, pressioni, temperature e anche modalità
di funzionamento in base a ricette che compilate dai tecnolo-
gi rendono l’impianto in questione ampiamente fl essibile.
SITUAZIONE DI PARTENZALa situazione prima del revamping vedeva ogni impianto com-
posto da PLC Siemens S7 collegato ad uno SCADA FactoryLink
V6.6 in confi gurazione stand alone.
Le problematiche, oltre ad essere legate all’hardware ormai
obsoleto, erano dovute anche al fatto che le applicazio-
AUtomazione
Parmalat è un’azienda italiana specializzata nella produzione di latte, derivati e succhi di frutta con attività sparse in tutto il mondo. Nello stabilimento principale di Collecchio in provincia di Parma, è stata operata una importante operazione di revamping
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case history
ni SCADA erano state sviluppate per sistemi operativi quali
Win95/Win98/WinNT rendendo impossibile una migrazione a
sistemi operativi attuali causa problematiche legate ai driver
di comunicazione. Inoltre c’era una assoluta necessità di fare
continui e frequenti backup per non rischiare di perdere, in
caso di difettosità hardware del PC, ricette o peggio ancora
dati storici di produzione che Parmalat deve necessariamente
presentare agli organi di controllo sanitario preposti.
SOLUZIONEDopo aver valutato varie soluzioni e prodotti, l’engineering
Parmalat supportata direttamente da Siemens ha optato per
la sostituzione degli SCADA FactoryLink puntando su WinCC
V7.0 l’ultima versione dell’ormai famoso SCADA software di
Siemens.
Oltre ai vantaggi di avere un unico fornitore hardware/softwa-
re, questa scelta permette a Parmalat di avere:
Continuità del prodotto, fattore da tenere in considerazione affrontando progetti di questa portata e impegno economico.
Scalabilità e modularità per future modifi che o implementazioni.
Driver interno e proprietario che non richiede software esterni per la comunicazione verso i PLC.
Flessibilità ed adattabilità del prodotto grazie ai potenti tools interni, quali il VBS integrato, che permettono di creare appli-cazioni customizzate su esigenza del cliente.
Apertura verso sistemi MES per un ulteriore livello di analisi dei dati.
Il progetto sviluppato da edKo srl di Collecchio (Pr), specializzata in questo tipo di operazioni e da anni consolidata partner di varie aziende nello sviluppo di soluzioni custom ed innovative, è stato concepito in architettura client-server.Due macchine server in ridondanza, installate su rack in armadi climatizzati, gestiscono la comunicazione con i vari PLC dove sono presenti più di 50000 I/O e archiviano tutti i dati storici quali trend ed eventi, report e ricette mentre nella sala di controllo di reparto 6 client permettono al personale di gestire e controllare gli impianti.
I vantaggi raggiunti con questa soluzione sono molteplici:
La ridondanza fra i server garantisce continuità di elaborazione senza avere interruzioni nell’archiviazione dei dati.
La centralizzazione dell’archiviazione facilita e velocizza il backup dei dati.
La centralizzazione dell’elaborazione garantisce di poter agire, da ogni postazione client, su ogni singolo impianto avendo sempre a disposizione i dati aggiornati e garantendo anche in questo caso notevole fl essibilità specialmente nel caso di problemi hardware ai client stessi (ogni client può visualizzare l’intera applicazione).
La centralizzazione ha semplifi cato anche la gestione della sicurezza avendo le chiavi di accesso unicamente nel server oltre ad avere ridotto tutta l’applicazione SCADA ad un unico progetto da manutenere.
Uniformità di interfaccia grafi ca e fi losofi a di gestione. Ogni impianto ora, pur nella sua diversità di funzionamento, presenta una interfaccia grafi ca standardizzata che facilità notevolmente l’apprendimento e la conduzione dello stesso.
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Schneider electricorientare 150.000 tappi/ora
Di Valerio Alessandroni
Presente sul mercato dal 1996, G.C.E. Impian-
ti Elettrici di Calliano (Asti) è specializzata
nell’automazione elettrica di macchine e
linee di produzione per l’industria, fornendo
tutto ciò che occorre per tale attività: dalla
progettazione degli schemi elettrici, alla rea-
lizzazione dei quadri e degli impianti a bordo
macchina, alla progettazione del software di
gestione per PLC e HMI.
Recentemente, G.C.E. ha ricevuto da CTech di Calamandrana
(Asti) l’incarico di automatizzare una macchina innovativa per
l’orientamento e la selezione a gravità di tappi in plastica, desti-
nata a linee di imbottigliamento ecosostenibili.
CTech opera nella produzione e distribuzione di macchinari ri-
volti al settore Food and Beverage. A differenza di altre imprese
presenti nel settore, essa vanta un punto di vista unico: anziché
utilizzare soluzioni consolidate, muovendosi lungo binari ben
collaudati, essa cerca continuamente l’innovazione ed esplora
nuove soluzioni applicando anche idee provenienti contesti to-
talmente differenti. E il motto di Albert Einstein, che campeggia
in ogni ufficio, è emblematico del pensiero CTech: “La mente è
come un paracadute. Funziona solo se si apre”.
Il primo frutto di questo approccio è il concetto FeedOr Solution,
che si traduce concretamente nell’unione di più performance
in un’unica macchina. In particolare, se alimentazione e orien-
tamento dei tappi sono operazioni complementari nel processo
di imbottigliamento, perché non unirle? Perché non produrre un
doppio risultato con una sola soluzione? E, in più, se questa solu-
zione potesse essere anche rispettosa dell’ambiente? Da queste
considerazioni è nata la nuova linea UBL Ecofriendly, soluzione
rivolta a tutte le situazioni in cui vi sia la necessità di alimentare e
orientare tappi di plastica in modo economicamente efficace.
Principio di funzionamento
“Avevamo già automatizzato molte macchine di questo tipo, di
diverse taglie e dimensioni”, afferma il signor Stefano Giordano,
titolare di G.C.E. Impianti Elettrici. “Finora, per Ctech abbiamo
prodotto due macchine, ma l’obiettivo è quello di arrivare ad
una produzione in serie”.
I nuovi elevatori orientatori gravitazionali di CTech si basano su
un semplice principio di funzionamento legato alla specifica
morfologia del tappo in plastica. Esso ha infatti una parete
piena e una parte cava. Se il tappo è orientato correttamen-
te, con la parte piena appoggiata al nastro elevatore, viene
trasportato e prosegue verso l’uscita della macchina. Se invece
è orientato in modo errato, con la parte cava appoggiata al
nastro elevatore, il tappo ricade per gravità.
A differenza degli elevatori basati su sorter vibrante, i tappi
vengono alimentati da una tramoggia e portati alla scatola
d’uscita (brevettata da CTech) già orientati e pronti per essere
inseriti o etichettati.
Più in dettaglio, la macchina è dotata di una tramoggia d’in-
gresso nella quale vengono versati i tappi alla rinfusa, manual-
mente o tramite alimentatore. Nella tramoggia, due sensori
rilevano rispettivamente il livello massimo e il livello minimo di
riempimento.
Dalla tramoggia, i tappi cadono su un nastro che alimenta l’ele-
vatore. Quest’ultimo trasporta i tappi orientati e li fa precipitare
nel canale di espulsione, dove sono rilevati da una fotocellula a
sbarramento prima di entrare nella scatola d’uscita. Il nastro ele-
vatore è dotato di traversine in funzione del formato (diametro e
altezza), sulle quali si appoggiano i tappi. Durante il sollevamen-
to, i tappi orientati in modo errato ricadono sul nastro di alimen-
tazione che, in caso di accumulo eccessivo, può fermarsi.
Analogamente, una finestra di ‘troppo pieno’ riporta i tappi in
eccesso sul nastro di alimentazione nel caso di intasamento
della scatola d’uscita, rilevato da un sensore laser. Una fotocel-
lula regola infine il prelievo dalla tramoggia in funzione dei tappi
presenti sul nastro di alimentazione.
Il nastro di alimentazione ha, in primo luogo, il compito di carica-
re la macchina fintantoché le fotocellule di minimo e massimo
nella tramoggia non intervengono. Può inoltre funzionare in mo-
dalità pausa/lavoro con tempi on/off selezionabili da pannello
operatore senza richiedere il consenso della fotocellula. Infine,
il nastro può girare senza interruzioni finché non viene fermato
dalla fotocellula. Due motori, entrambi controllati da inverter,
muovono rispettivamente il nastro di alimentazione e il nastro
elevatore.
In opzione, la macchina può essere corredata di stella con cilin-
AUtomazione
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13
case history
Schneider electricorientare 150.000 tappi/ora
dro di espulsione per i tappi orientati male o fuori formato.
Il sistema di automazione: semplice ma efficace
Il sistema di automazione della macchina ci viene illustrato dal
signor Giordano, che elenca in primo luogo gli I/O disponibi-
li. “Sul lato d’ingresso troviamo i segnali ok inverter risalita, ok
inverter alimentazione, pulsante marcia-arresto, funzionamen-
to manuale-automatico, fotocellule livello minimo e massimo
tramoggia, fotocellula carico nastro, proximity e fotocellula di
controllo orientamento e così via, per un totale di 15 ingressi”,
egli spiega. “Sul lato uscita vi sono invece il comando risalita
tappi, il comando del nastro alimentatore, il comando indietro
risalita tappi (per risolvere eventuali inceppamenti del nastro
elevatore), il comando di espulsione orientamento, alcune spie
di segnalazione e così via, per un totale di 12 uscite”.
“Come unità di controllo abbiamo scelto insieme a CTech un
PLC modulare della gamma Twido di Schneider Electric, un
prodotto molto compatto e disponibile in diverse taglie”, prose-
gue il signor Giordano. “Nel nostro caso, abbiamo optato per il
modello dotato di 20 I/O a bordo (12 ingressi e 8 uscite), a cui
abbiamo aggiunto due espansioni, rispettivamente da 8 uscite
a relé e 8 ingressi, per un totale di 20 ingressi e 16 uscite”.
Come interfaccia operatore è stato utilizzato un pannello touch
screen della nuova gamma HMISTU di Schneider Electric, colle-
gato alla porta di programmazione del PLC tramite un cavo. Le
due unità comunicano tra loro utilizzando il protocollo Modbus.
HMITSU è un pannello operatore grafico, molto compatto, a
65.000 colori in alta definizione. “A parità di prezzo, invece di un
display alfanumerico abbiamo deciso di utilizzare una soluzione
touch da 3,8” che permette una visione grafica molto più intuiti-
va di un testo scritto”, sottolinea il signor Giordano. “Il display ha
le dimensioni a cui ci hanno abituato gli smartphone di ultima
generazione. Per il montaggio, il pannello richiede semplice-
mente un foro diametro 22 sul quadro, perché l’elettronica di
controllo del pannello è montata all’interno del quadro”.
Il software di configurazione Vijeo Designer, utilizzato per la pro-
grammazione del pannello operatore, permette di beneficiare
di funzionalità avanzate come Web Gate, ricette e download
tramite chiavetta USB. Dopo l’accensione e la visualizzazione
del logo CTech, appare il menu principale, che consente di
accedere all’impostazione o alla visualizzazione dei parametri
di funzionamento relativi a nastro di carico, risalita, scatola e
controllo orientamento (stella). In una pagina apposita vengono
registrati tutti gli allarmi, identificati tramite orario.
Per la gestione dei due motori elettrici presenti nella macchina
(due motori asincroni trifasi da 0,25 kW con riduttore) sono stati
utilizzati due inverter Altivar 12 di Schneider Electric, estrema-
mente compatti, comandati tramite I/O del PLC.
Completano la configurazione del quadro un alimentatore ABL8
Phaseo Universal da 0,6A per l’alimentazione del PLC e dei sen-
sori, oltre a pulsanteria, morsetti, un portafusibile e due interrut-
tori magnetotermici GB2 di Schneider Electric. Il software è stato
sviluppato da G.C.E. utilizzando il linguaggio ladder disponibile
nell’ambiente di programmazione TwidoSuite.
Apparentemente semplici, le macchine di alimentazione e orientamento tappi per il settore Food and Beverage richiedono capacità costruttive a livello meccanico e know-how a livello elettronico e di automazione
13
14
panasonic e hmi/scada:un’esperienza che viene da lontano
Di Valerio Alessandroni
Ingegner Frare, come nasce Panasonic Italia e con quali target principali in termini di settori applicativi e tipologie di clienti (OEM, progettisti, system integrator, ecc.)?Panasonic Electric Works Italia nasce trent’anni fa come
fi liale Italiana dell’azienda SDS relays. Il suo destino si è
poi incrociato con la multinazionale Matsushita, ora Pa-
nasonic. E’ a partire dagli anni ‘90 che si sono andati de-
lineando l’attuale struttura, i principali settori applicativi e
le principali tipologie di clienti. Se escludiamo l’industria di pro-
cesso, Panasonic è sempre stata presente ed apprezzata in tutti
i settori dell’automazione, grazie a prodotti unici e con carat-
teristiche tecniche all’avanguardia. Qualche esempio: il primo
sistema di visione compatto, M100; il primo PLC ‘tascabile’, l’FP0
(qualcuno ricorderà la pubblicità del PLC che viene estratto
dal taschino della camicia); il primo pannello operatore, il GT10,
che sfruttava le nascenti tecnologie touchscreen dei display
LCD compatti. Tutto questo ci ha permesso di raggiungere una
certa diffusione fra i costruttori di macchine, che hanno sempre
visto nei nostri prodotti delle opportunità di innovazione e quindi
di vantaggio competitivo. Per non parlare dei tecnici-progettisti
e dei system integrator, che sono ‘geneticamente’ molto sensi-
bili all’innovazione. Le dinamiche di mercato più recenti hanno
ulteriormente esasperato la specializzazione e la verticalizzazio-
ne dei mercati, e dei prodotti ad essi dedicati.
Attualmente, Panasonic è propositiva soprattutto nelle applica-
zioni di packaging (con tutto il pacchetto Factory Automation
ed in special modo con le soluzioni specifi che di Motion Con-
trol), nelle lavorazioni meccaniche (sensori, sicurezza e motion),
nel telecontrollo di macchine del settore manifatturiero e degli
impianti dei servizi di pubblica utilità, quali per esempio le reti
elettriche ed idriche.
Volendo ‘fotografare’ l’attuale offerta Panasonic, quali sono le principali caratteristiche dei suoi prodotti HMI/Scada?La gamma di interfacce uomo-macchina a disposizione è piut-
tosto ampia (soluzioni dai 3” fi no ai 15”); questo ci consente di ri-
spondere alle diverse esigenze di mercato e allo stesso tempo di
rivolgersi a differenti segmenti di mercato, dai costruttori (OEM),
agli impianti di processo fi no ai settori quali le infrastrutture/utility.
La proposta comprende pannelli operatore touch screen con-
venzionali (la ultracompatta Serie GT), soluzioni PC embedded
(Serie GN) e Scada (PanaWay) su cui, vista la recente introdu-
zione, mi vorrei soffermare.
Connettività, affi dabilità, scalabilità, fl essibilità e semplicità d’uso
sono gli elementi chiave su cui a nostro avviso si deve basare
ogni soluzione HMI/Scada: la Serie GN (fanless e diskless), equi-
paggiata di sistema operativo Windows Embedded e runtime
Panaway 2, risponde certamente a queste esigenze.
Questa specifi ca integrazione hardware-software coniuga,
AUtomazione
Una conversazione con Michele Frare, General Manager Factory Automation Division di Panasonic Electric Works Italia
Michele Frare, General Manager Factory Automation Division di Panasonic Electric Works Italia
PanaWay coniuga l’affi dabilità dei pannelli operatore tradizionali con le potenti funzionalità e fl essibilità tipiche dei sistemi Scada
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Intervista
infatti, l’affi dabilità dei pannelli operatore tradizionali con le
potenti funzionalità e fl essibilità tipiche dei sistemi Scada: ne
sono un esempio le tecnologie disponibili per una connettività
‘IT’ quali WebServer, RDP (Remote Desktop Protocol) ed FTP
Server/client integrato; le nuove esigenze di massima trasparen-
za e di ‘valorizzazione del dato’ tra il bit in campo e i gestionali
aziendali trovano con la piattaforma integrata PanaWay/GN
un’appropriata risposta.
Il fattore chiave delle nostre soluzioni è tuttavia rappresentato
dal fatto che la Serie GN può sfruttare la stessa piattaforma
software ‘PanaWay’ utilizzata per lo sviluppo di applicazioni
Scada; in pratica uno stesso progetto di supervisione/HMI può
essere eseguito sia su piattaforma PC sia sulla Serie GN, ga-
rantendo dunque allo sviluppatore scalabilità e salvaguardia
dell’investimento.
Come è composta la rete commerciale/di distribuzione italiana?La nostra rete commerciale è un perfetto mix di agenti, com-
merciali diretti specializzati nell’automazione, tecnici specializza-
ti, distributori. La grande sfi da, in un contesto di alta specializza-
zione delle applicazioni e dei prodotti, è quella di mantenere il
giusto ed il più possibile altro grado di formazione professionale
e di interazione virtuosa fra le parti, compresa la rete commer-
ciale interna di tecnici e specialisti di prodotto.
In genere il cliente è seguito da un team; noi cerchiamo di fare
in modo che il cliente riconosca una specifi cità ed un valore
aggiunto a ciascun componente del team. Ogni situazione
viene valutata e poi gestita in modo personalizzato, dedicando
le professionalità necessarie per una gestione corretta.
La necessaria articolazione dell’organizzazione trova la sua
naturale giustifi cazione nella costruzione della catena del valore
ad ogni interazione tra cliente e l’organizzazione stessa; che si
tratti di comunicazione, divulgazione tecnico-scientifi ca, forma-
zione, gestione commerciale e logistica, supporto tecnico,… ad
ogni passo l’obiettivo è l’eccellenza del servizio prestato, consci
che dal punto di vista del cliente esso è sinonimo di sua maggio-
re competitività.
In che modo Panasonic si differenzia dai competitor, sempre più numerosi e agguerriti?La risposta a questa domanda è contenuta in quanto detto
fi nora: prodotti tecnicamente all’avanguardia, molte volte
unici nel loro genere; prodotti pensati per applicazioni verticali
e per risolvere problemi specifi ci; un servizio pre e post vendita
tagliato su misura sul cliente; alta professionalità dei tecnici e
della rete vendite.
Volendo però entrare ancora più nel dettaglio del nostro DNA,
la differenziazione si gioca nel come una squadra di tecnici e
commerciali riesca a guardare negli occhi l’interlocutore per
offrire lui una condivisione di esperienze e conoscenze. Dando
per scontato il sapere e il saper fare, quello che si cerca di prati-
care nella quotidianità è il saper essere, del singolo e per esteso
dell’organizzazione; è infatti la costruzione del rapporto umano
precondizione affi nché il knowhow sul prodotto e sulla soluzione
di interesse per il cliente possa essere offerto nella sua concreta
utilità. Questo concetto è molto sentito nel complesso di una
delle più grandi mul-
tinazionali al mondo
e deriva dal primo
dei sette principi del
fondatore Konosuke
Matsushita quasi un
secolo fa: ‘Contri-
bution to Society’.
Questo è anche il
contesto che spiega
i forti investimenti
che vanno sotto il
nome ‘Eco-Ideas’ per
prodotti e produzione
eco-compatibili.
Quali sono le princi-pali linee di sviluppo su cui Panasonic è impegnata in termini di tecnologie, nuove famiglie di prodotto e nuove applicazioni in ambito HMI/Scada?Per far fronte all’evo-
luzione delle esigenze
tecnologiche del
mercato si dedica
particolare attenzio-
ne all’innovazione
hardware e software
del parco prodotti:
grafi ca avanzata e
sofi sticate funziona-
lità supportate da
software evoluti sono
solo un ambito degli
investimenti, l’altro
non meno importan-
te è costituito dal
carattere user-friendly
e dalle architetture
hardware aperte, a salvaguardia di operatività e investimenti.
Panasonic si sta proponendo, con successo, in diversi ambiti
applicativi, dai tradizionali ma sempre dinamici packaging
ed assemblaggio agli impianti, con un occhio di riguardo alle
nuove opportunità nei settori dell’energie rinnovabili e delle
cosiddette ‘smart grid/city’.
A tal fi ne Panasonic, ha investito il proprio knowhow tecnologico
nel design in di soluzioni di telecontrollo che permettono di gesti-
re nella massima sicurezza ed effi cienza lo scambio dati remoto
grazie all’utilizzo di protocollo standard IEC, pienamente integra-
to nelle soluzioni Panasonic ed in particolare nel PanaWay.
Ancora una volta la ‘soluzione’ come stella polare, la volontà e
capacità di coglierla la nostra sfi da quotidiana.
Con PanaWay, lo stesso progetto di su-pervisione/ HMI può essere eseguito sia su piattaforma PC sia sulla Serie GN.
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Via del Commercio 3-5 (Z.I. Ferlina) 37012 Bussolengo (VR)Tel. 0456752711 Fax 0456700444 - [email protected]
Panasonic Electric Works Italia srl
www.panasonic-electric-works.it
Panel PC serie GN e Scada PanaWayl’evoluzione
HMI serie GTi compatti
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News
Da B&R Automazione Industriale pannelli potenti come un PC industriale
Nuovi robot da Mitsubishi Electric
Omron: servoazionamenti con sicurezza integrata
Dal Gruppo Schaeffler il cuscinetto volvente
per il massimo livello di efficienza energetica
La nuova generazione di Power
Panel 500 di B&R Automazione
Industriale, equipaggiati con
processori Intel Atom Z510, Z520 e
Z530, raggiunge livelli di prestazioni
prima ottenute solo dai PC industriali.
Con l’architettura Intel Atom, gli uti-
lizzatori possono trarre vantaggio da
una combinazione di bassa potenza
di dissipazione con prestazioni eleva-
te ad un prezzo vantaggioso. Il Power
Panel 500 può essere equipaggiato
con memoria fi no a 2 GB.
La gamma completa di prodotti
annovera pannelli con display da
5,7” VGA fi no a 15” XGA dotati di un
touch screen intuitivo e di tasti fun-
zione, per un funzionamento di sem-
plice utilizzo. L’interfaccia Ethernet
Gigabit garantisce una comunica-
zione veloce su tutta la rete dell’im-
pianto. Se necessario, vi è anche la
possibilità di aggiungere un’ulteriore
interfaccia Ethernet Gigabit. Gli I/O
remoti e i drive possono essere colle-
gati in modo semplice utilizzando le
interfacce modulari di bus di campo.
A seconda delle necessità i dispo-
sitivi Power Panel possono essere
espansi con interfacce Powerlink,
CAN, Profi bus DP o altri bus di campo
permettendo la creazione semplice
di differenti topologie anche se fatte
in un secondo momento.
I robot della famiglia RV-SQ
Mitsubishi Electric sono dotati
di una funzione di controllo di
compensazione e collisione, la
scheda controllo assi che permette di controllare fi no a otto assi
aggiuntivi, tramite interfaccia diretta con i servoazionamenti di
Mitsubishi Electric serie MELSERVO-J3 (MR-J3-B) e la scheda per
doppio conveyor tracking.
I robot della famiglia RV-SQ sono dotati di nuove tastiere di
programmazione, connessione diretta ai pannelli operatore GOT,
software di programmazione e simulazione per PC.
Tra i robot Scara a fi rma Mitsubishi Electric, la serie RH-SDH, da
6 a 20 kg di portata e da 550mm a 1.000 mm di raggio, offrono
vantaggi sia a livello meccanico sia di ripetibilità centesimale,
unitamente alla velocità che arriva fi no a 11.221 mm/s.
Il controllore CR2D integrato permette maggiore velocità di ela-
borazione e un controllo più preciso del movimento. I nuovi robot,
infatti, sono dotati di servo motori che consentono un funziona-
mento ad alta velocità di circa il 18% in più rispetto ai precedenti
robot. È stata inoltre aumentata la compatibilità con i PLC e i
servoamplifi catori di Mitsubishi Electric.
Nonostante le piccole dimensioni, i nuovi servoazionamenti
Omron Accurax G5offrono prestazioni avanzate, preci-
sione di posizionamento inferiore al micron e tempi ciclo
nell’ordine dei millisecondi, nonché una vasta gamma di caratte-
ristiche integrate, tra cui soluzioni di sicurezza e comunicazione.
Gli Accurax G5 sono dotati di due ingressi di sicurezza e di
un’uscita EDM, che possono essere collegati da un servoaziona-
mento all’altro senza impiego di ulteriori relè di sicurezza. A un
singolo relè di sicurezza è possibile collegare fi no a otto servo-
azionamenti, consentendo un risparmio su costi di cablaggio e
hardware. La funzione di sicurezza Safe Torque OFF rispetta il PL-d,
conforme alla norma ISO13849, il SIL2, conforme a EN61508 e il
Cat 3, conforme a EN954.
Il servosistema è completato da motori che risultano il 25% più
leggeri e il 15% più piccoli rispetto a quelli tradizionali, e che
utilizzano una struttura a dieci poli per ottenere il 40% in meno
di cogging. I motori Accurax G5, con grado di protezione IP67,
dispongono anche di un encoder integrato a 20 bit. Accurax G5
dispone di tre tipi di controllo: Analogue/Pulse, MLII (Mechatrolink-
II), e EtherCAT e permette funzionamenti ad anello chiuso, per
applicazioni in cui è richiesta maggiore precisione.
I cuscinetti volventi con sensori e con alimentazione di corrente
integrata o adiacente della Divisione Industrial del Gruppo Scha-
effl er offrono una soluzione per numerosi settori industriali. Alcuni
esempi sono le biciclette elettriche, i veicoli su rotaia, le macchine
utensili o i sistemi di condition monitoring per cuscinetti volventi. Nel
settore dei veicoli a due ruote, le biciclette elettriche o Pedelecs
(Pedal Electric Cycles) stanno avendo sempre maggiore popolari-
tà. La Divisione Industrial del Gruppo Schaeffl er offre un cuscinetto
per il movimento centrale con sensore del momento torcente che,
per la prima volta, determina la coppia totale dalla somma della
forza impressa sui pedali sinistro e destro, per un controllo agevole
dell’azionamento. Questo cuscinetto consente al motore di rico-
noscere in modo corretto le esigenze del conducente, in funzione
della pedalata ed il corrispondente controllo dell’emissione di
potenza. Il nuovo cuscinetto FAG per movimento centrale con
sensore di coppia è caratterizzato dal segnale di velocità ad alta
risoluzione e dalla precisione del sistema di sensori della coppia.
Queste caratteristiche sono un prerequisito per la qualità del se-
gnale di uscita e per la risposta rapida del sistema di controllo del
motore. Il ciclista ha quindi un’assistenza ottimale in ogni situazione.
AUtomazione
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Lo Scada/Hmi di successo: il vostro
Di Paolo Fiorani
Innovativo e fl essibile, Movicon riscuote un meritato succes-so, che è conseguente al successo della clientela che lo utilizza. Movicon 11 si presenta con un’interfaccia utente moderna, con un look estremamente gradevole, in puro stile Windows 7. L’ambiente di lavoro (workspace) è estrema-mente razionale, semplice ed intuitivo. I progetti e le risorse di Movicon 11 sono semplicemente dei fi le XML e questo rende persino superfl uo ogni comando d’importazione o esporta-
zione. La struttura XML è accessibile dallo stesso workspace tramite l’apposita fi nestra di esplorazione, inoltre utilizzando il ‘drag&drop’ o il copia-incolla, ogni oggetto può essere aperto e modifi cato nel-la sua struttura XML utilizzando qualsiasi altro Editor esterno (XML o testo). Questa fi losofi a innovativa apre nuovi orizzonti alla progetta-zione, consentendo ad esempio di realizzare tecniche di ‘auto-progettazione’ utilizzando macro per generare parti di progetto o addirittura interi progetti. La gestione del workspace e l’interfaccia utente sono progettati secondo sofi sticati studi di ergonomia del software, in collaborazione con ricercatori universitari. Il risultato è un’incredibile semplicità di utilizzo, tanto che, secondo Progea, solo il 30% delle aziende utilizzatrici richiede di eseguire i corsi di formazione. Le ‘Tool box’ offrono strumenti e librerie di oggetti ‘ready-to-use’ estremamente potenti e grafi camente ‘accattivan-ti’. La cura e la qualità della grafi ca, le potenti animazioni (ben 16 le funzioni di animazione degli oggetti confi gurabili dalle proprietà, oltre alla personalizzazione tramite gli script VBA), le librerie grafi -che, hanno sempre costituito uno dei punti di forza di Movicon. La progettazione in Movicon si basa su funzionalità espressamente concepite per abbattere drasticamente i tempi di sviluppo, non solo utilizzando le tecnologie ad oggetti, ma anche mediante soluzioni predisposte per il riutilizzo delle parti sviluppate, come la parametrizzazione di oggetti o sinottici, le risorse Template, la tecnologia dei simboli Power Template, la progettazione distribuita
con i Progetti Figli, gli importatori Tag dai PLC, gli assistenti (wizard) per l’auto generazione del progetto. I nuovi strumenti integrati in Movicon 11 consentono di costruire velocemente le applicazioni, senza inutili perdite di tempo per le attività superfl ue o già eseguite, e addirittura correggono automaticamente gli errori più frequenti.
LE NOVITÀ DI MOVICON 11.2La nuova versione 11.2 introduce numerosissime migliorie, che vanno a perfezionare tutte le aree di utilizzo del prodotto: l’inter-faccia utente, l’usabilità, il Real Time database, la gestione Allarmi, la gestione della grafi ca e l’uso delle librerie, la gestione utenti e password, il networking, l’esecuzione su Windows CE, la gestione licenze. Ad esempio, è stata introdotta la nuova gestione di ‘Alias’ per gli oggetti di un sinottico: tramite gli alias è possibile sostituire in runtime il nome di una variabile, il valore di una costante, oppu-re una variabile o parte di un’espressione usata in un controllo. Grazie al un nuovo Editor di Alias introdotto, ora è più semplice ed immediato utilizzare tecniche di parametrizzazione dinamica degli oggetti grafi ci. Inoltre, tra le altre migliorie, sono state potenziate le gestioni delle variabili (Tag) di tipo Struttura e di tipo Array. Ad esempio, le variabili di tipo Struttura possono essere associate an-che ad Allarmi, Data Logger o Eventi. Inoltre, ne è stata ampliata e potenziata la gestione nella confi gurazione, rendendola ancora più semplice ed intuitiva. I driver, inoltre, possono scambiare anche solo alcuni membri della struttura, senza la necessità di scambiare tutta la variabile struttura, con conseguente maggior effi cienza e risparmio nella licenza. E’ stato inserito anche il supporto all’im-portazione di dati Struttura da PLC, creando automaticamente l’equivalente Tag Struttura nelle variabili di Movicon. Anche la gestione delle variabili di tipo Array è stata potenziata, consenten-do di defi nire liberamente il tipo di dato dell’array e di puntarne liberamente al contenuto nel progetto e negli oggetti grafi ci. Sono stati aggiunti nuovi oggetti e nuovi pulsanti, migliorando ulterior-mente il look e lo stile 3D. Sono stati migliorati e perfezionati gli stili di numerosi oggetti presenti nelle toolbox, la rappresentazione dei dati nelle fi nestra Allarmi, nelle griglie, nei Trend, Schedulatori, ecc. Anche per la gestione Allarmi sono numerose le nuove funziona-lità. Tra le tante, citiamo il miglioramento della funzione Template
AUtomazione
Si rinnova Movicon di Progea. La versione 11.2 aggiunge nuove ed ulteriori funzionalità per miglio-rare la produttività dei progettisti
Movicon 11 si propone come uno strumento di progettazione ‘centrale’: un’unica piattaforma fl essibile e scalabile, per proget-tare tutti i sistemi d’automazione, dal più piccolo al più grande
La tecnologia Web Client di Movicon11 è estremamente semplice e con due clic del mouse, senza necessità d’installazioni aggiunti-ve, il progetto di supervisione diventa immediatamente accessibile da qualsiasi utente via web tramite browser o telefonino
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profondita’
Allarmi, che consente la generazione dina-mica degli allarmi, facendo risparmiare al progettista tutto il tempo relativo alla confi gurazione degli allarmi. Infatti, è pos-sibile creare un solo allarme ‘template’ ed associarlo a tutte le stringhe e alle variabili del progetto deside-rate (anche se di tipo bit all’interno di Word o Dword). Provvederà Movicon a creare il numero di allarmi
desiderato ed a gestirli nel progetto, con un risparmio di tempo di oltre il 70% rispetto a prodotti concorrenti. Inoltre, gli allarmi sono completamente importabili ed esportabili su fi le CSV.Naturalmente, è impossibile descrivere in poco spazio tutte le altre novità introdotte, anche se importanti ed utili. Per questo, riman-diamo gli interessati a visitare il sito www.progea.com per visionare l’elenco principale, oppure la sezione riservata Bugbase per visio-nare l’elenco preciso e dettagliato.
SUPERVISIONE O PANNELLO? ENTRAMBI IN UN UNICO AMBIENTEMovicon 11 si propone come lo strumento di progettazione ‘cen-trale’ per ogni azienda che opera nei vari settori dell’automazione. Un’unica piattaforma fl essibile e scalabile, per progettare tutti i sistemi d’automazione, dal più piccolo al più grande. Con Movi-con si realizzano naturalmente sistemi di supervisione per Windows 7 o Windows Server, utilizzando tutte le soluzioni client/server o le architetture ridondate, ed allo stesso tempo si realizzano progetti HMI per pannelli operatore basati su Windows CE oppure per dispositivi mobili o palmari. Qualsiasi progetto realizzato (Windows CE o Win32/64) può essere sia client che server, verso qualsiasi altro e può essere accessibile da remoto utilizzando la tecnologia Web Client. Infi ne, Movicon 11 consente la gestione del controllo degli I/O in campo, grazie all’editor SoftPLC integrato con supporto alla programmazione IEC-61131, condividendo i Tag’s database.
REPORT DESIGNER E DOWNTIME ANALYZERE’ impensabile, oggi, disporre di uno Scada senza avere la possibi-lità di accedere, analizzare e presentare, nelle forme appropriate, i dati di processo acquisiti e registrati nei database relazionali. Essendo una necessità primaria, lo Scada deve integrare apposite
e precise funzionalità di analisi e reportistica. E’ per questo che Movicon dispone del Report Designer, basato su tecnologia .Net ed in grado di generare report di forte impatto, con formule e grafi ci 2D-3D a disposizione in un ambiente gradevole ed intuitivo, il tutto perfettamente integrato e senza bisogno di installazioni o collegamenti aggiuntivi. I report sono accessibili anche via web, sia in forma tabellare che con personalizzazioni grafi che. Diretta-mente nelle proprietà dei Data Logger, gli utenti possono editare grafi camente i propri report aggregando e disponendo i dati delle tabelle del DB. Qualsiasi comando del progetto potrà poi visualizzare o stampare i report creati. Oltre al Report Designer, Movicon integra storicamente il report engine di Crystal Report, che permette di associare ai dati registrati i format di report creati con l’Editor Crystal Report, per tutti coloro che desiderano produrre potenti Report in modo indipendente ed integrarli nel supervisore.Movicon permette infi ne di creare anche semplici report di testo, ideali per le soluzioni HMI a pannello, basate su Windows CE.La funzione di Analisi Statistica degli Allarmi (DownTime Analyzer) permette agli utenti, senza il minimo sforzo, di disporre di una funzione appositamente predisposta che provvede a fare l’analisi delle tabelle di dati storici degli allarmi ed eventi, per eseguire i calcoli necessari a produrre i report che provvedono ad elenca-re, nei periodi desiderati, la lista ed i grafi ci (istogramma e torta) degli allarmi ordinati per frequenza di intervento e per durata, unitamente a tutti i dettagli.
TECNOLOGIA WEB CLIENT: INFORMAZIONI ACCESSIBILI A TUTTI, OVUNQUELa tecnologia Web Client di Movicon11 è estremamente sem-plice e con due clic del mouse, senza necessità di installazioni aggiuntive, il progetto di supervisione diventa immediatamente accessibile da qualsiasi utente via web tramite browser o tele-fonino. Ogni progetto Movicon, sia esso eseguito su Windows 7 (Win32/64) o su pannelli HMI WinCE, è potenzialmente il server degli eventuali Web Client che vorranno accedere, secon-do le modalità e le sicurezze previste dal progettista. Senza installazioni o confi gurazioni aggiuntive, Movicon crea la pagina sinottico HTML d’accesso e permette la visualizzazione o l’interazione dai Web Client tramite l’esclusiva tecnologia basata su Java e Web Service. I Web Client potranno accede-re utilizzando qualsiasi tipo di browser (non solo Ms IExplorer) e qualsiasi sistema operativo (non solo Windows), senza dover in-stallare nulla e senza ‘aprire’ le protezioni. Il browser permette di visualizzare i dati e navigare tra i sinottici, adattando inoltre la grafi ca alla risoluzione dello schermo del client. L’utente potrà interagire da web con il server, secondo i livelli di pro-tezione previsti (solo visualizzazione, comandi con password e log-on utente, accesso limitato, ecc.). La comunicazione è ottimizzata e veloce anche con scarsità di banda passante (reti pubbliche) e i dati transitano cifrati e criptati. Grazie alla nuova architettura Web Client, le stazioni server di Movicon po-tranno disporre di utenti client connessi da qualsiasi parte del mondo con qualsiasi sistema operativo sul client (Win32/64, Linux, Windows CE, Smartphone) e, addirittura, ci si può connettere an-che utilizzando il normale telefono cellulare, grazie alla tecnologia J2ME (JavaPhones). Con la tecnologia Web Client, i client possono connettersi e disporre di tutte le funzionalità del server in modo più completo e più semplice, continuando a disporre di performance, bidirezionalità, multiutenza e sicurezza. Grazie a Movicon Web Client, si può parlare veramente di Web-automation.
La gestione del workspace e l’interfaccia utente di Movicon 11.2 sono progettati secondo sofi sticati studi di ergonomia del software
Anche per la gestione Allarmi sono nu-merose le nuove funzionalità
MoviconMon itor ing v is ion and control
La più innovativa, flessibile e scalabiletecnologia per il software SCADA/HMI
Il software semplice, flessibile e potente.Il vostro progetto di supervisione richiede un potente SCADA per Windows Server oppure un semplice HMI con Windows™CE? Oppure entrambe le cose? In ogni caso, con Movicon™11 siete sicuri di realizzare velocemente ogni vostra applicazione. Grazie alla tecnologia innovativa, flessibile ed affidabile di Movicon, e grazie ai servizi di assistenza e consulenza di Progea, otterrete la riduzione dei costi e l’incremento delle
soddisfazioni.
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Novità:La nuova versione 11.2 incrementa le funzionalità e mette a disposizione dei progettisti nuovi strumenti per ridurre ulteriormente i tempi di sviluppo. Maggiore produttività e maggiore flessibilità, all’interno di una piattaforma software scelta dai leaders dell’automazione mondiale. Scoprite le novità di Movicon 11.2, provate senza impegno il prodotto che consente la piena operatività anche in Demo. Richiedeteci il DVD di installazione o contattate i nostri uffici per una visita dimostrativa.
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Disponibile presso ServiTecno Proficy Real Time Informa-tion Portal 3.5
SMC: monitorare fluidi in digitale
Profi cy Real Time Infor-
mation Portal 3.5 è la
soluzione web-based
di GE Intelligent Platforms che
consente di disporre di dati
tramite un client web e un ambiente di reporting comuni, offrendo una
visibilità completa sulle attività di produzione.
Grazie a Profi cy Real Time Information Portal è possibile, infatti, visualiz-
zare e analizzare le informazioni di processo e di produzione, creando
report in modo semplice e interattivo, da qualsiasi postazione PC, e
consentendo di prendere decisioni in tempo reale. La soluzione si ca-
ratterizza per un’elevata capacità di integrazione e di connessione a
varie tecnologie di produzione quali OPC, HMI/Scada, sistemi di gestio-
ne delle attività e della qualità e database di terzi, fornendo quindi una
visione completa di tutte le attività. Profi cy Real Time Information Portal
non richiede agli utenti la conoscenza del linguaggio Html per svilup-
pare script, permettendo così a chiunque di visualizzare e confi gurare
i collegamenti tra i componenti avanzati di analisi e preparazione dei
grafi ci. Profi cy Web Portal 3.5 è commercializzato e supportato in Italia
da ServiTecno.
L’analizzatore di liquidi modulare a 2 fili Yokogawa supporta due sensori
I I nuovo Yokogawa FLXA21 è l’ultima generazione di analizzatori
di liquidi dell’azienda, progettati per misure on-line continue in
impianti industriali.
Lo strumento è un analizzatore modulare a 2 fi li che supporta
l’uso di un massimo di due sensori e può essere confi gurato in
modo fl essibile per misurare diverse proprietà dei liquidi, inclusi
pH/ORP, conduttività di contatto, conduttività induttiva e ossige-
no disciolto.
Il FLXA21 incorpora anche una serie di caratteristiche avanzate,
tra cui un touch screen per facilità d’uso, autodiagnostica dei
sensori, stima dei tempi di manutenzione, visualizzazione in 12
lingue e una serie di interfacce
di comunicazione.
La possibilità di supportare fi no
a due sensori dello stesso tipo
contribuisce a ridurre i costi di
installazione e manutenzione e
a risparmiare spazio, oltre a per-
mettere la confi gurazione di un
sistema di backup altamente
affi dabile in grado di assicurare
misure senza interruzioni anche
durante la manutenzione.
La nuova serie di fl ussostati digitali PF3W di SMC è rivolta alle
applicazioni in cui è richiesto il monitoraggio costante del
fl usso dell’acqua di raffreddamento o di lavaggio di un im-
pianto. A seconda del modello selezionato, il volume della nuova
serie PF3W è ridotto fi no al 40% rispetto alla gamma precedente,
la PF2W, offrendo così minori ingombri e maggiore fl essibilità.
Progettati per funzionare con fl uidi fi no a 90ºC, questi fl ussostati
presentano un sensore di temperatura integrato rendendo così
possibile il monitoraggio simultaneo della portata e della tempe-
ratura del fl uido. Sono state ridotte anche le perdite di pressione
rispetto alla gamma precedente ed è possibile utilizzare la nuova
serie PF3W anche con glicole etilenico, rendendo questi fl ussostati
adatti per applicazioni con chiller.
Ulteriori miglioramenti consistono nell’utilizzo di un display con
doppia visualizzazione numerica a tre colori in grado di ruotare
in senso orario e in senso antiorario offrendo così una migliore
visibilità durante il funzionamento. Disponibile su richiesta con
uscita analogica, la nuova serie PF3W presenta nell’esecuzione
standard un grado di protezione IP 65, la marcatura CE ed è
conforme alla direttiva RoHS.
Festo conquista 4 premi Good Design Awards 2010
I Good Design Awards 2010 dell’Athenaeum Museum di Chicago
hanno visto Festo conquistare quattro premi, tra cui uno nella
categoria Robotica e Bionica. In particolare, la giuria è stata
colpita dal Bionic Handling Assistant di Markus Fischer, Direttore Cor-
porate Design, e di Uwe Neuhoff, Direttore Exhibition Displays. Sono
stati premiati anche il Modular Lightweight Handling, il Vuvg Valve
Terminal e l’EGC Electric Handling Axis. Fondato nel 1950, il Premio
viene presentato annualmente a progetti innovativi e sofi sticati di
tutto il mondo. Le maggiori aziende competono tra loro in un’ampia
varietà di categorie. Il Premio rappresenta infatti uno dei riconosci-
menti più vecchi e più prestigiosi nel campo del design. La giuria dei
Good Design Awards si è riunita a New York lo scorso Novembre per
decidere i progetti da premiare fra circa 500 prodotti e design gra-
fi ci di circa 36 Paesi. I progetti vincitori saranno esposti al prossimo
Good Design Show annuale, che si svolgerà a Chicago dal 13 al 15
Giugno 2011.
NewsAUtomazione
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Scada/Hmi e non solo
Di Valerio Alessandroni
AUtomazione
Wonderware, oggi marchio di Invensys Operations Management, è da oltre 20 anni sul mercato con un’of-ferta HMI/Scada basata sul supervisore InTouch. Daniele Vizziello, OEM Sales Manager presso Wonderware Italia, spiega quali sono i target futuri dell’azienda
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Intervista
Invensys Operations Management, divisione di Invensys, è
fornitore leader di tecnologie, sistemi, soluzioni software,
servizi e consulenza per le soluzioni d’automazione e
gestione delle informazioni per le aziende manifatturiere
e le infrastrutture su scala globale. Le soluzioni di Invensys
Operations Management, con sede a Plano, Texas, ven-
gono utilizzate da oltre 40.000 clienti in tutto il mondo, in
più di 200.000 impianti e strutture. Le soluzioni di Invensys
Operations Management includono strumentazione di controllo
e misura, sistemi di controllo per la sicurezza, un’ampia gamma
di software per la gestione delle attività d’impianto in tempo
reale e servizi professionali che aiutano i clienti a pianifi care,
attuare e gestire sicurezza, produttività, sostenibilità e profi ttabi-
lità di asset e operazioni. I clienti Invensys includono alcune tra
le più importanti organizzazioni industriali su scala globale: raffi -
nerie di petrolio, aziende che si occupano della lavorazione e
produzione di sostanze chimiche, gas, energia, prodotti farma-
ceutici; imprese nel settore alimentare, minerario e metallurgico;
impianti di depurazione e trattamento acque; industrie cartarie.
Le soluzioni offerte da Invensys forniscono notevoli vantaggi di
costo, resi possibili grazie al funzionamento effi ciente di impianti
e strutture industriali. L’offerta di Invensys Operations Manage-
ment comprende importanti marchi industriali, tra cui Avantis,
Eurotherm, Foxboro, IMServ, InFusion, SimSci-Esscor, Skelta, Trico-
nex e Wonderware.
SOLUZIONI SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLE OPERAZIONI INDUSTRIALI IN TEMPO REALEWonderware, che si colloca nell’ambito di Invensys Operations
Management, è leader nel mercato delle soluzioni software per
la gestione delle operazioni industriali in tempo reale: HMI di
supervisione, GeoSCADA, Mobile Solutions, Production Manage-
ment, MES, Performance Management, EMI, oltre a soluzioni per
l’integrazione con applicazioni di asset management, supply
chain e ERP. Per quanto riguarda il servizio che Wonderware è in
grado di offrire in affi ancamento alla tecnologia, esso si basa su
un approccio di customer care che è l’antitesi di un approccio
repentino e opportunistico di tipo ‘mordi e fuggi’. Il rapporto
che si intende creare con il cliente e che è stato creato con il
cliente nel corso degli anni punta infatti ad essere pluriennale
e si hanno casi addirittura decennali. In ultima analisi, Wonder-
ware punta a diventare parte integrante della supply chain del
cliente, entrando a fare parte del sistema di produzione e della
cultura dell’azienda con la quale inizia a lavorare.
In quest’ottica di evoluzione continua, di consolidamento del
rapporto e di sostegno al cliente nella sua crescita a livello di
produzione e di fabbrica, sono stati creati e perfezionati negli
anni i contratti di customer support. Si tratta di un approccio
olistico, che accompagna il cliente in tutte le fasi del ciclo di
vita dell’applicazione , dall’implementazione, alla manutenzio-
ne e ottimizzazione dei sistemi esistenti, fi no all’aggiornamento e
upgrade.
L’OFFERTA HMI/SCADAPer capire meglio come si articola l’offerta HMI/Scada di
Wonderware, abbiamo rivolto la domanda all’ingegner Daniele
Vizziello, OEM Sales Manager di Wonderware Italia.
“Al centro della nostra offerta si colloca il supervisore InTouch”,
egli ha risposto. “Presente sul mercato ormai da oltre 20 anni,
ancora oggi InTouch è uno dei supervisori più diffusi. Si tratta di
un prodotto multipiattaforma, in grado di girare su sistemi opera-
tivi Windows CE, Windows Embedded piuttosto che con sistemi
operativi tipo server, il tutto partendo da un unico ambiente di
sviluppo. Accanto a InTouch e a suo completamento, negli anni
è stata introdotta una serie di altri pacchetti che estendono le
funzionalità offerte dal supervisore. Essi mettono a disposizione
funzionalità aggiuntive come Reporting, Raccolta dati, Analisi
trend, Controllo qualità e Real-time. Insieme a tali pacchetti
aggiuntivi, InTouch costituisce una delle offerte più complete
disponibili sul mercato HMI/Scada”.
InTouch è basato sulla tecnologia Archestra di Wonderware.
Quali sono i plus di questo connubio?
“Sì, InTouch è basato sulla nostra tecnologia a oggetti Arche-
stra e lo sarà sempre di più”, ha confermato l’ing. Vizziello.
“Ciò offre a InTouch tutti i vantaggi tipici di una tecnologia
a oggetti. Per esempio, è possibile creare un’applicazione
sviluppando inizialmente gli oggetti richiesti. Con il tempo, essi
costituiscono la libreria di oggetti dell’azienda. L’applicazione
può quindi essere costruita andando a riutilizzare tali oggetti.
Così facendo, si riducono notevolmente i tempi di sviluppo e il
time-to-market dell’applicazione, piuttosto che i tempi di manu-
tenzione dell’applicazione stessa. Un altro plus importante della
tecnologia Archestra è rappresentato dalla sua fl essibilità sia in
termini funzionali, con funzionalità aggiungibili all’applicazione
in momenti successivi, sia in termini architetturali. L’applicazione
può infatti nascere come applicazione client-server, diventare
un’applicazione peer-to-peer, piuttosto che essere un’appli-
cazione single-node e così via. E il tutto può avvenire anche in
momenti successivi”.
SVILUPPI FUTURIIn quali settori Wonderware si sta sviluppando maggiormente in
Italia con i propri HMI/Scada?
“I settori tradizionalmente più importanti per Wonderware sono
quelli dell’acciaio e del food&beverage”, ha risposto l’ing.
Vizziello. “Accanto a questi, negli ultimi tempi ci siamo concen-
trati su nuovi settori come quello delle infrastrutture e quello
dell’energia (intesa sia come generazione di energia da fonti
rinnovabili, sia come controllo e riduzione dei consumi ener-
getici). Abbiamo infi ne domandato al nostro interlocutore su
quali tecnologie sta investendo Wonderware per lo sviluppo dei
propri prodotti. “In generale, sulle tecnologie che consentono di
portare all’esterno dell’azienda (su dispositivi mobili tipo tablet
PC, smartphone, ecc.) le informazioni che oggi sono al suo
interno”, ha risposto l’ing. Vizziello. “Ciò per mettere il manager,
ovunque si trovi, in condizione di avere accesso a tutte queste
informazioni in real-time e poter prendere le decisioni miglio-
ri per la sua azienda. Quindi, Wonderware sta investendo su
cloud computing, virtualizzazione, workfl ow management, asset
management e, più in generale, su tutte quelle tecnologie che
consentono alle aziende di sfruttare meglio i propri asset e di
migliorare la propria effi cienza produttiva”.
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macchine utensili:innovare attraverso il software d’automazione
Di Daniele Vizziello
La maggioranza dei costruttori di macchine utrensili,
per distinguersi dalla concorrenza, si è concentrata
sul tipo di controllore, inteso come hardware da im-
piegare, scegliendo tecnologie standard, facilmente
disponibili sul mercato. Un’alternativa di differenzia-
zione può essere costituita dal software applicativo,
un’area in parte ancora inesplorata da molti produt-
tori di macchine utensili.
La pressione competitiva riguarda non solo i costruttori, ma anche
gli utilizzatori fi nali di macchine utensili, i quali si trovano ad affrontare
sfi de legate alla riduzione di scarti e fermi macchina, con un atten-
zione crescente alla qualità e alla tracciabilità di prodotto. La parola
d’ordine è ‘effi cienza produttiva’, che richiede un controllo della
produzione in tempo reale.
LA CENTRALITÀ DEI DATIControllare la produzione in real time signifi ca avere a disposizione
degli strumenti che ci consentono di raccogliere, visualizzare e
analizzare i dati critici relativi al funzionamento della macchina. La
raccolta dati deve essere locale e automatica, con la possibilità di
integrare a livello centrale i dati provenienti da più macchine e da
sistemi di fornitori differenti. In questo contesto è importante adottare
una tecnologia standard, in grado di supportare gli sviluppi futuri e
proteggere gli investimenti precedenti. Infi ne, i dati devono essere
resi disponibili, nel formato più opportuno, alla persona corretta
(dall’operatore d’impianto alla direzione di stabilimento), al fi ne di
fornire le giuste informazioni al momento giusto, senza la necessità di
ulteriori investimenti in tecnologia e infrastrutture informatiche.
IL SOFTWARE: WONDERWARE INTOUHC HMIWonderware offre la piattaforma ideale per soddisfare i requisiti di
raccolta, archiviazione e analisi dei dati di produzione.
La funzione di visualizzazione è affi data a Wonderware InTouhc HMI,
il software di interfaccia uomo-macchina particolarmente adatto
alle esigenze di supervisione a bordo macchina. InTouch, infatti, può
essere connesso a qualsiasi PLC e dispositivo di campo già esistente
o richiesto dal cliente fi nale ed è compatibile con i sistemi operativi
Windows 7, XP, CE e Terminal Service, utilizzando lo stesso ambiente
di sviluppo. InTouch è quindi la scelta ideale se si vuole standardiz-
zare un software HMI indipendente dall’hardware e adatto a tutte
le applicazioni, dalle più semplici alle più complesse. Grazie alla
grafi ca vettoriale ad oggetti e all’utilizzo di template, inoltre, InTouch
permette di creare una libreria di oggetti che potranno essere
riutilizzati in applicazioni diverse, consentendo di risparmiare su tempi
e costi di sviluppo. Grazie alla fl essibilità e scalabilità del software
Wonderware, con la stessa piattaforma di InTouch è possibile
integrare controlli .Net, archiviare dati, creare report e analizzare le
performance della macchina, passando dalla supervisione di un
singolo macchinario, alla linea di produzione, all’intero impianto.
Infi ne, la presenza di avanzate funzionalità multilingua soddisfa il
criterio di internazionalizzazione che contraddistingue molti costrut-
tori di macchine utensili, che possono quindi garantire all’utilizzatore
fi nale un software adatto ad essere utilizzato in diverse lingue, oltre
ad assistenza e formazione di alto livello presso gli impianti di tutto
il mondo grazie alla presenza di Wonderware su scala globale. Per
AUtomazione
La maggioranza dei costruttori di macchine utensili, per distinguersi dalla concorrenza, si è concentrata sul tipo di controllore
Per essere competitivi, i fornitori di macchine utensili devono produrre in modo più fl essibile ed effi ciente, con costi contenuti. Tuttavia queste condizioni non sono suffi cienti: in un mercato maturo diventa fonda-mentale innovare per aggiungere valore alle soluzioni proposte.
Wonderware offre ai costruttori di macchine utrensili la piattafor-ma ideale per soddisfare i requisiti di raccolta, archiviazione e analisi dei dati di produzione
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case history
l’archiviazione dei dati viene utilizzato Wonderware Historian, un
database storico in real time ad elevate prestazioni ampiamente
utilizzato in ambito industriale per analisi di effi cienza delle macchine
e tracciabilità. Include, inoltre, funzionalità di reporting web-based
e un’ampia connettività a diverse fonti dati (PLC, RTU, ecc.). Per
massimizzare il valore dei dati raccolti, Wonderware Historian viene
affi ancato ad Historian Client, che, integrato con gli applicativi
Microsoft Offi ce, fornisce ampie funzionalità di analisi e reporting.
PRODUZIONE SOTTO CONTROLLOGrazie alla piattaforma Wonderware ogni macchina utensile può
essere dotata di un sistema di controllo della produzione in tempo
reale che comprende:
• Analisi della disponibilità tecnica della macchina
• Manutenzione programmata e incidentale
• Visualizzazione ed elaborazione dati su grafi ci e trend
• Gestione interfaccia operatore
• Calcolo OEE (Overall Equipment Effectiveness) È possibile deter-
minare tutti i fattori che intervengono sulla disponibilità tecnica della
macchina, per esempio lo stato di operatività, il resoconto sui guasti,
ecc. Inoltre, l’operatore può completare i dati con ulteriori input, per
esempio i tempi di manutenzione e di setup della macchina. Grazie
all’analisi del tempo di esecuzione della macchina, l’operatore
di linea è in grado di riconoscere i colli di bottiglia e, partendo da
questi, sviluppare un piano d’azione per ottenere un rendimento
più alto. Grazie alle funzioni di gestione della manutenzione che
consentono l’impostazione della durata e della frequenza dell’ar-
resto previsto, l’analisi dei downtime può essere effettuata in modo
più effi ciente. Il fattore di OEE (Overall Equipment Effectiveness) è un
ulteriore parametro disponibile per calcolare l’effi cienza di impianto.
Grazie all’OEE si individuano performance, disponibilità e qualità di
ogni singolo ciclo produttivo. Inoltre, è possibile realizzare l’integra-
zione dei dati raccolti con i sistemi di gestione della qualità già in uso
presso il cliente (es. SPC). A questo proposito, è possibile aggiungere
l’utilizzo di QI Analyst, il software Wonderware per il controllo statistico
di processo (Statistical Process Control, SPC).
Grazie alla piattaforma Wonderware ogni macchina utensile può essere dotata di un sistema di controllo della produzione in tempo reale
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tisicsUN CASO DI SUCCESSO
AUtomazione
Tisics, con sede a Farnborough (Gran Bretagna), è
una delle uniche due società al mondo a produrre
monofi lamenti a nucleo continuo in carburo di
silicio, utilizzati soprattutto come rinforzo delle fi bre
nelle parti in titanio. I monofi lamenti consentono
di realizzare componenti in titanio che assicurano
funzionalità uguali a quelle di componenti simili in
acciaio resistenti ad alte temperature, ma solita-
mente con metà peso, maggiore solidità ed elevata resistenza
alla corrosione. Come si può immaginare, si tratta di materiali
estremamente interessanti per il settore aerospaziale, soprattutto
se consideriamo il prezzo in continuo ribasso del titanio, e anche
per altre applicazioni in cui la resistenza e il peso sono caratteri-
stiche fondamentali.
In seguito al recente trasferimento dell’impianto, l’azienda ha
deciso che, per utilizzare in modo ottimale il nuovo spazio di
produzione disponibile, era necessario migrare dal processo
manuale di creazione delle ricette e di controllo esistente a
un processo che includesse una soluzione di automazione più
moderna di Rockwell Automation. Allo stesso tempo, doveva
risolvere anche seri problemi di sicurezza relativi al processo
chimico per il rivestimento dei materiali.
IL PROBLEMAIl processo utilizzato da Tisics per rivestire i fi lamenti di tungsteno
è noto come CVD (Chemical Vapour Deposition). Non solo il
processo CVD richiede tensioni e temperature elevatissime, so-
litamente intorno ai 1.300 °C, ma utilizza anche diclorodimetilsi-
lano, un composto estremamente pericoloso se non controllato
correttamente.
Oltre alle ovvie implicazioni di sicurezza, il processo è anche
estremamente sensibile alle variazioni dei parametri. Prima di
adottare un’infrastruttura di automazione, per controllare le
operazioni di rivestimento Tisics impiegava un processo manua-
le distribuito. La tensione e i prodotti chimici erano controllati
separatamente, con vaporizzatori che utilizzavano gli input di
potenziometri diretti dall’elemento riscaldante, senza alcun
controllo elettronico. Secondo Renny Moss, Process Develop-
ment Manager di Tisics, “Si trattava di un processo manuale
molto semplice che non ammetteva alcun margine di errore. Il
problema principale era l’impossibilità di individuare eventuali
errori nel processo di deposizione fi nché la fi bra non emergeva
e poteva essere testata”.
Inoltre, l’azienda registra un aumento della domanda dei propri
prodotti (sia le fi bre che produce che i componenti di titanio
che fabbrica). Tra i clienti noti ricordiamo un importante produt-
tore di componenti aerospaziali e una società statunitense che
utilizza le fi bre per cellule solari. Nella maggior parte dei casi,
applicazioni specifi che richiedono tipi di fi bre specifi che; il pro-
blema è rappresentato dal fatto che incrementando il numero
di variabili introdotte, aumenta anche la diffi coltà di controllare
il processo. Utilizzando il processo manuale, lo sviluppo e il test
delle nuove ricette richiedevano tantissimo tempo, addirittura
anni prima dell’avvento dell’automazione.
LA SOLUZIONETisics ha optato per un processo Scada basato su Rockwell Au-
tomation Integrated Architecture, scegliendo un PAC Allen-Bra-
dley ControlLogix e il software di programmazione RSLogix 5000
con FactoryTalk View SE. Per il monitoraggio e il controllo, il PAC
ControlLogix inoltra tutti i dati del processo a un server FTView
SE in modo che sullo schermo degli operatori venga visualizzata
una rappresentazione grafi ca chiara di tutti i parametri del pro-
cesso, utilizzando un’interfaccia operatore sviluppata da uno
degli integratori di sistema Rockwell Automation.
Renny Moss spiega: “L’hardware Rockwell Automation è in
grado di fornirci tutte le informazioni in un’unica schermata.
Un’azienda specializzata nei materiali utilizza Allen-Bradley ControlLogix, RSLogix 5000 e FactoryTalk View SE di Rockwell Automation per controllare in sicurezza la precisione dei processi
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case history
l’applicazione in sintesi
IL PROBLEMACon il trasferimento ad un nuovo impianto, Tisics voleva un
sistema di automazione più moderno che, oltre a tenere
sotto controllo e con la massima precisione il processo di
deposizione da vapori chimici, assicurasse anche un mag-
giore livello di integrità della sicurezza.
SOLUZIONI• Architettura Integrata
• PAC ControlLogix Allen-Bradley
• RS Logix 5 000
• FTView SE Server e client
• Livello di sicurezza S.I.L. 2
RISULTATI• Maggiore controllo di tutti i parametri del processso
• Visibilità completa di tutti i parametri del processo
• Riduzione del tempo di sviluppo
• Maggiore produttività
• Maggiore sicurezza per gli operatoriConosce e calcola le condizioni, non consente variazioni del
processo al di fuori dei livelli consentiti e ci offre un livello deci-
samente superiore di sicurezza. Un altro aspetto estremamente
utile dell’installazione è la sua espandibilità. È nostra intenzione
aumentare la produzione della fabbrica e con l’attuale har-
dware sappiamo che dobbiamo semplicemente aggiungere le
linee di produzione al sistema PAC ControlLogix, praticamente
senza grandi attività di riprogrammazione”.
“La maggior parte dei problemi di sicurezza dipende dal gas”,
continua Renny Moss. “Il PAC ControlLogix riempie e versa i
reagenti. Inoltre, misura la quantità di materiale spostato nel
sistema calcolando il peso e la pressione, senza mai riempire
troppo il bollitore, e aiuta a rendere sicure tutte le operazioni
di pulitura, fornendo agli operatori istruzioni logiche chiare e
concise. La movimentazione era una delle operazione quotidia-
ne più complesse, ma oggi possiamo caricare materiali senza
alcun problema grazie al sistema di sicurezza e controllo, certi
del fatto che tutti i materiali sono attentamente monitorati. Non
è mai stata nostra intenzione ridurre le competenze del nostro
personale, abbiamo semplicemente voluto ridurre le eccessive
responsabilità di sicurezza che gravavano sugli operatori”.
Oltre alla sicurezza e alla funzionalità, Tisics è anche in grado di
sviluppare nuove formule e ricette in tempi decisamente ridotti
rispetto al passato. Renny Moss continua: “Oggi siamo in grado
di realizzare in pochi mesi, ciò che richiedeva anni. Inoltre, il
numero di variabili adesso non è un problema grazie al livello di
controllo offerto dal PAC. Ammetto, senza alcun problema, che
per me il sistema Scada FTView SE e il PAC sono semplicemente
una scatola nera. Non ho bisogno di sapere come funzionano,
ma posso essere certo che tutto è sotto controllo e che tutti
gli operatori dispongono di informazioni più facili da compren-
dere”. Renny Moss conclude: “Nel breve termine, le apparec-
chiature Rockwell Automation ci hanno consentito di migliorare
notevolmente il controllo del processo, offrendoci contempora-
neamente la capacità di espansione nel medio termine. Inoltre,
sono stati affrontati tutti gli aspetti critici della sicurezza che
prima creavano problemi”.
Situata nel sud della Danimarca, Gram Equipment è una delle aziende leader a livello mondiale nella fabbricazione di impianti per la produzione industriale di gelati. L’azienda offre linee di produzione complete e su misura ai produttori di gelati e alle imprese di trasformazione di altri prodotti alimentari alla ricerca di soluzioni integrate.
Prima di implementare la soluzione di sicurezza Allen-Bradley® GuardLogix® Rockwell Automation, Gram Equipment aveva occasionalmente affrontato delle sfide con i sistemi di sicurezza tradizionali.
Se i macchinari nella linea di produzione dovevano essere modificati erano necessarie lunghe modifiche alla documentazione elettrica oltre a modifiche di programmazione che potevano essere effettuate solo da poche persone appositamente addestrate.
La soluzione di sicurezza risultante consente al personale di modificare l’impianto secondo i desideri del cliente.
Per l’intera storia, visitarehttp://discoverrockwellautomation.com/safety
Il valore della sicurezza integrataStoria di successo
La produzione di gelati a livello mondiale è in mani sicure.
• Il personale usa un solo programma software• Completamente scalabile e interamente flessibile• Accesso remoto per la diagnosi dei guasti• Certificazione internazionale
“La nostra collaborazione con Rockwell Automation risale a metà
degli anni ‘90, e si è sviluppata in un rapporto che va ben oltre il solito rapporto cliente-fornitore.”
John Christiansen, Manager,
Electrical Department, Gram Equipment
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21
Da Bosch Rexroth il Rexroth Productivity Agent
Rittal presenta le cassette di derivazione HD per l’industria alimentareIl nuovo IndraDrive Productivity Agent di Bosch Rexroth aumenta
le performance di monitoraggio della macchina incrementando
la produttività e diminuendo i fermi macchina e i costi di gestione.
Il prodotto che si integra nella piattaforma di azionamenti di Bosch
Rexroth, sfrutta l’intelligenza dell’unità IndraDrive trasformandola
in un sensore in grado di monitorare lo stato dell’asse meccanico,
notifi cando in anticipo eventuali stati di usura. Annunciate da Bosch
Rexroth anche alcune novità che riguardano la sua piattaforma
e il tool software di progettazione, come diagnostica tramite web
server, programmazione software multiutente, programmazione ad
oggetti grazie al compilatore basato sull’ultima release CodeSys,
camme elettroniche fl essibili a tempo, sviluppo, simulazione e verifi -
ca preventiva del ciclogramma di tutte le camme di un’applicazio-
ne e generazione automatica e parametrica del software partendo
dalla rappresentazione delle camme elettroniche.
Il nuovo Anybus X-gateway per CaN-open di HMS Indu-strial Networks
I I piccolo e confi -
gurabile Anybus
X-gateway per
CANopen di HMS
Industrial Networks
è predisposto per il
montaggio su barra
DIN standard ed
alimentazione a 24
Volt c.c. Funziona
come un adattatore
(in modalità slave)
su lato EtherNet/IP e
come manager (in
modalità master) su
lato della rete CANopen. La confi gurazione del modulo CANo-
pen master avviene tramite uno strumento di confi gurazione
fl essibile e facile da utilizzare, basato su sistema Windows, incluso
nella confezione del prodotto. Dopo la confi gurazione iniziale, il
gateway trasmette in maniera trasparente fi no a max 510 byte di
dati di input e 510 byte di dati di output tra EtherNet/IP e CANo-
pen. Possono essere collegati fi no a 126 slave CANopen con un
totale di ricezione dati fi no a 128 PDO e una trasmissione dati di
128 PDO. Il gateway è dotato di uno switch integrato a 2 porte su
lato EtherNet/IP, consentendo installazioni con topologia di rete
lineare ed eliminando così l’uso di switch esterni. Di conseguenza,
gli integratori di sistema possono benefi ciare di installazioni e costi
di manutenzione notevolmente ridotti.
Rittal amplia la sua gamma di prodotti
Hygienic Design con le cassette di
derivazione HD, ideali per l’installazio-
ne della componentistica elettrica e dotate
di caratteristiche tecnico-costruttive tali
renderle compatibili con i processi produttivi
dell’industria alimentare. In questo campo è
fondamentale disporre di apparecchiature e
contenitori in grado di resistere ad accurate
operazioni di pulizia e di garantire prestazioni ottimali dal punto di
vista dell’igiene. Per tale scopo, nelle cassette HD la chiusura tra il
contenitore e il coperchio è ermetica e provvista di una guarnizione
in silicone blu, realizzata in un unico pezzo e dotata di una notevole
resistenza ai detergenti, agli acidi e alle soluzioni alcaline. Con que-
sto tipo di guarnizione, il contenitore non presenta cavità nascoste o
interstizi, dove possano insinuarsi residui del processo di lavorazione.
Grazie al colore, inoltre, i residui di lavorazione possono venire iden-
tifi cati facilmente ed asportati e la guarnizione può essere sostituita
velocemente. Le cassette di derivazione rispondono alle caratte-
ristiche per l’industria alimentare defi nite dalla Direttiva Macchine
(RL 98/37/EG), dalla norma DIN EN 1672-2:2005 per la produzione e
dalla norma DIN EN ISO 14 159 per la progettazione dei macchinari.
I prodotti soddisfano inoltre i requisiti tecnici e normativi consigliati
dall’Ehedg (European Hygenic Equipment Design Group).
Asem: lo specialista italiano dell’automazione PC based
Asem offre un’ampia gamma di PC embedded. Tra i modelli
descritti sul sito dell’azienda:
• Micro PC GDT-8500
A fronte della crescente richiesta di espandibilità delle macchine
basate su schede madri Mini iTX, sono state sfruttate le caratteristi-
che offerte dalla board del GDT-8500, inserendola in una case che
permettesse di dotare il sistema di connettività Wlan e di alloggiare,
su riser card, schede di espansione di vario genere. Il sistema è basato
su componenti industrial grade.
• Micro PC GDT-8400
Il Micro PC GDT-8400 è basato su componenti industrial grade. Di-
mensioni compatte, elevata potenza di calcolo, ottime performance
grafi che e ridotti consumi sono le caratteristiche distintive di questo
sistema, equipaggiato con processore AMD Athlon Dual Core low
power a 1,5 GHz con un valore di TDP (Thermal Design Power) di 18W.
• Micro GDT-7300
Il Micro PC GDT-7300 è equipaggiato con una motherboard mini-ITX,
ideale per applicazioni meno impegnative dal lato delle capacità di
calcolo, che richiedono però estrema silenziosità e limitati consumi.
NewsAUtomazione
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30
TP 3000una famiglia completa per il comando e la supervisione
Di Valerio Alessandroni
Phoenix Contact è specializzata nelle tec-
nologie di connessione, interfacciamento
elettronico e automazione industriale. Fon-
data oltre 80 anni fa, l’azienda è composta
attualmente da 11.000 dipendenti, di cui
oltre 5.600 in Germania. La rete di distribu-
zione, formata da 47 fi liali e più di 30 società
di distribuzione, garantisce la disponibilità dei
prodotti e dei servizi direttamente sul posto.
La gamma dei prodotti comprende componenti, sistemi e servizi
di elevata qualità per le più svariate applicazioni: dai morsetti
componibili ai sistemi di cablaggio per PLC, alla connessione
per circuito stampato, alle protezioni contro le sovratensioni, fi no
ai sistemi hardware e software per l’automazione di macchine e
impianti industriali.
UNA SOLUZIONE INTEGRATAPer il comando e la supervisione, Phoenix Contact propone una
soluzione integrata composta da PC Industriali, pannelli opera-
tore e Visu+, un unico software Scada per la programmazione
di tutte le applicazioni di supervisione. “Nelle moderne applica-
zioni di automazione il comando e la supervisione richiedono
prodotti altamente performanti ed integrabili”, afferma Roberto
Falaschi, Marketing Manager di Phoenix Contact. “Phoenix
Contact risponde a queste esigenze con una famiglia completa
di prodotti per l’interfacciamento uomo-macchina, comprensi-
va sia di pannelli operatore che di PC Industriali, programmabili
con un unico software Scada, Visu+”. Le soluzioni di visualiz-
zazione Phoenix Contact, basate su HMI e PC industriali con
software Scada, possono essere facilmente integrate in qualsiasi
rete rendendo rapido e trasparente il fl usso di informazioni, dalla
produzione alle reti aziendali. Grazie ai vantaggi offerti dalle
tecnologie IT, è quindi possibile incrementare la produttività di
macchine ed impianti. “Le nostre soluzioni HMI hanno la possibi-
lità di supportare tutti i principali protocolli di comunicazione e
possono così interfacciarsi con i principali tipi di PLC”, aggiunge
Falaschi. “Di conseguenza, possono venire adottate per un
gran numero di applicazioni, siano esse di modesta entità (ad
esempio: piccole macchine stand alone) oppure considerevoli
ed articolate, come quelle dedicate alla supervisione di pro-
cessi industriali”. In particolare, i Touch Panel della serie TP 3000
di Phoenix Contact, ideati per sistemi di comando intuitivi e su
misura, sono disponibili con display da 5,7” e 7” per applicazioni
AUtomazione
La possibilità di utilizzare prodotti gestibili con un’unica piattaforma software SCADA consente di accelerare e semplifi care le attività di programmazione necessarie per la realizzazione delle applicazioni di supervisio-ne, garantendo la massima effi cienza.
Roberto Falaschi, Marketing Manager di Phoenix Contact
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31
Intervista
di medie dimensioni, oppure con display da 10” e 12” per una
maggiore praticità d’uso e superfi cie di visualizzazione. Il collega-
mento al livello di controllo è possibile con l’interfaccia OPC o me-
diante driver diretti. Tutti i pannelli sono dotati di serie di interfaccia
Ethernet e di due porte USB.
PC INDUSTRIALIFa parte dell’offerta Phoenix Contact anche una gamma
completa di PC Industriali da pannello o blind node oppure in
versione IP 65 o Tablet PC. Anche in questo caso, la supervisione
viene realizzata grazie al software Scada Visu+.
“In ambito industriale oggi non è più possibile fare a meno dei
PC industriali e degli HMI, che costituiscono il cuore di molti
impianti di automazione”, afferma Falaschi. “Le nostre soluzioni
si contraddistinguono per l’elevata qualità, la notevole fl essibilità
e l’effi cienza superiore agli standard. L’ampia gamma di pro-
dotti della famiglia HMI e PC Industriali consente di soddisfare
qualsiasi esigenza applicativa”.
In particolare, Valueline IPC è la nuova gamma di PC Industriali
di Phoenix Contact adatti ad un ampio spettro di applicazioni
nell’ambito dell’automazione industriale, sia a livello di controllo
che di supervisione. E’ possibile confi gurare i PC scegliendo la
dimensione del display touch screen, il tipo di processore (tra cui
Atom e Core2Duo), la capacità di RAM, la tipologia di memoria
di massa (CF, SSD, HDD) ed il sistema operativo, o anche preve-
dendo la presenza di eventuali slot di espansione PCI. Il sistema
di raffreddamento senza ventole consente di ridurre al minimo i
cicli di manutenzione. Inoltre, la possibilità di impiegare memorie
di massa senza parti rotanti (come CF e SSD) e l’utilizzabilità con
temperature d’esercizio fi no a 55°C li rendono adatti all’impiego
in ambienti industriali critici e gravosi. L’aumento dei collega-
menti in rete di sistemi di automazione via Ethernet implica una
crescente necessità di utilizzare i router e le funzioni di Security
per le reti industriali. “Per rendere disponibili queste funzioni per
i PC Industriali, con FL Mguard PCI abbiamo sviluppato una
soluzione Security che consente ai PC industriali con slot PCI di
proteggere non solo i singoli componenti di automazione, ma
anche l’intera rete dell’impianto da eventuali rischi a livello
di intromissioni non autorizzate”, afferma Falaschi. “Un fi rewall
integrato permette di monitorare tutti i pacchetti di dati in
ingresso e in uscita. FL Mguard PCI è disponibile anche con sup-
porto VPN”. Quando si devono effettuare degli investimenti nei
moderni impianti industriali vengono sempre valutati fattori come
spazio di ingombro, riduzione dei costi e affi dabilità del sistema.
Con i suoi PC industriali VMT Phoenix Contact offre la soluzione
ottimale per il montaggio diretto sulla macchina. Grazie all’assen-
za di ventole e alla custodia in alluminio pressofuso IP65, questi PC
Industriali possono essere impiegati anche in condizioni gravose.
Infi ne, il Tablet PC di Phoenix Contact è la soluzione wireless indu-
striale ideale per qualsiasi esigenza. “Le reti industriali moderne
permettono di svolgere operazioni e processi anche con
strumenti portatili. I moderni sistemi di comunicazione semplifi ca-
no l’installazione, riducono i tempi di manutenzione e di fermo
macchina, incrementano la disponibilità degli impianti e permet-
tono un aumento di produttività”, conclude Falaschi. “Il nostro
Tablet PC consente di rimanere sempre collegati alla rete”.
CONCLUSIONE
Phoenix Contact offre una gamma completa di componenti
hardware e software e di accessori per la realizzazione di solu-
zioni ad hoc per l’automazione industriale. Oltre ai prodotti de-
scritti nell’articolo, il portafoglio dell’azienda comprende anche
PLC, moduli di I/O con grado di protezione IP20 e IP65/67, sistemi
per la realizzazione di reti Ethernet industriali (switch, router con
fi rewall integrato), soluzioni per trasmissioni wireless e software di
programmazione e di supervisione. I diversi componenti, perfet-
tamente compatibili, sono di pratico utilizzo e contribuiscono,
unitamente agli altri prodotti Phoenix Contact, ad aumentare la
redditività di impianti e macchinari.
Roberto Falaschi, Marketing Manager di Phoenix Contact
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Una famiglia così non si è mai vista
Il comando e la supervisione in applicazioni di automazione richiedono prodotti altamente performanti ed integrabili.
Per questo motivo Phoenix Contact propone una famiglia di PC Industriali e pannelli operatore programmabili con un unico software SCADA. Il risultato è una soluzione perfettamenteIntegrata, con caratteristiche di qualitàed efficienza superiori agli standard.Fanno parte di questa famiglia completa:
I PC Industriali Valueline
I nuovi pannelli operatore touch screen della famiglia TP 3000
Il software SCADA Visu+
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HMI/Scada:una tecnologia in evoluzione
Di Valerio Alessandroni
L’importanza dei sistemi Scada/HMI ha acquisito
una importanza sempre maggiore. “Soprattutto
negli ultimi anni, in particolare da quando sono
diventate essenziali le capacità dei sistemi di
produzione di acquisire le informazioni e condivi-
derle con i sistemi informativi aziendali, al fi ne di
soddisfare la necessità di migliorare la produttività
e la competitività riducendo i fermi macchina”,
afferma Paolo Fiorani, Managing Director di Progea. I produttori
hanno quindi cercato di dotare i loro sistemi produttivi anche del-
la capacità di tracciare i dati di produzione, gli allarmi e tutte le
informazioni necessarie per individuare e rimuovere i punti deboli
del sistema. “Anche le tecniche d’interfaccia con l’operatore
hanno acquisito negli ultimi anni un’importanza sempre maggio-
re”, aggiunge Fiorani. “Si è data molta più importanza all’inter-
faccia grafi ca, riconoscendo che una buona comprensione,
intuitività ed usabilità del sistema rende l’operatore in grado di
condurre decisamente meglio la produzione, incrementando la
produttività”.
Seondo Fiorani, quindi, si può dire che, mentre anni fa le per-
centuali d’importanza di un progetto software nel manifatturiero
potevano essere considerate mediamente all’80% sulla parte di
controllo (PLC) e 20% sull’interfaccia con l’operatore (HMI/Sca-
da), oggi il rapporto è molto più equilibrato, generalmente per-
cepito come un 50% per entrambi, salvo circostanze applicative
particolari (per es. sistemi di telecontrollo o infrastrutture) dove la
parte di supervisione è sicuramente più importante”.
Domenico Leonetti, Product Manager WinCC di Siemens italia,
conferma questa visione. “La parte HMI/Scada tende ad occu-
pare una porzione sempre più importante nei budget di investi-
menti in automazione industriale”, egli afferma. “Uno dei requisiti
fondamentali è la trasparenza dei dati di produzione, essenziale
per una valutazione corretta di tutti i fattori che incidono sui costi
di produzione. Penso, ad esempio, all’esigenza sempre più diffusa
di monitorare i consumi energetici e attribuire gli stessi a diversi
centri di costo o all’effettiva produzione. Un altro esempio è la
comunicazione di dati a livello verticale dal campo fi no ai sistemi
MES/ERP; o semplicemente la possibilità di poter effettuare una
supervisione via web”. Queste esigenze sono perfettamente
indirizzate dai sistemi Scada con funzionalità di archiviazione dati
in database relazionali e con strumenti di analisi già pronti.
Questo porta a dire che, se da un lato continua l’utilizzo dei
sistemi HMI/Scada soprattutto per l’interfaccia uomo macchi-
na, dall’altro si affi ancano nuove funzionalità, necessarie per i
moderni processi produttivi. “Si assiste quindi ad una richiesta di
sistemi Scada anche per assolvere a nuove e diverse funzionalità,
risolte fi no ad oggi da applicazioni verticali realizzate ‘ad hoc’ o
costose personalizzazioni di prodotto”, afferma Giuseppe Menin,
Area Manager di Copa-Data. “Cito, a titolo di esempio, funzio-
nalità di Business Intelligence collegate ai dati grezzi provenienti
dal campo, l’interfacciamento bidirezionale tra i sistemi ERP e il
processo, la distribuzione e l’analisi dei dati attraverso funziona-
lità di reportistica basata su web. Anche per queste prestazioni
l’approccio per l’ingegneria deve rispecchiare quello noto per i
sistemi Scada: una piattaforma di sviluppo confi gurabile, intuitiva,
che riduca al minimo la scrittura di codice ‘ad hoc’, garantendo
così applicazioni robuste e performanti”.
Pierpaolo Cavalli, responsabile della struttura di marketing, del
gruppo R&S e membro del Consiglio di Amministrazione Fast, met-
te in luce un altro aspetto: “La tendenza attuale è il downsizing.
Fino a qualche anno fa l’esigenza di installare una supervisione
veniva sentita solo sui grandi impianti, laddove la diffi coltà di ge-
stire più macchine e la necessità di tracciabilità della produzione
richiedevano una gestione automatizzata. Oggi, questa esigenza
si avverte anche sui piccoli impianti”. Secondo Cavalli, è sempre
più impellente la necessità di ottimizzare la produzione evitando
sprechi e aumentando la produttività. Risultati che si ottengono
fornendo agli operatori strumenti intuitivi e semplici per gestire
macchinari sempre più complessi (interfacce HMI) e tramite una
raccolta capillare dei dati di produzione che possa dare suppor-
to ad analisi economiche, gestionali ed amministrative (sistemi
Scada/MES).
Matteo Cerutti, Marketing Manager di Mitsubishi Electric Fac-
tory Automation, sottolinea che, mentre in passato il pannello
operatore veniva considerato solo per la dimensione del display
e per il prezzo, oggi l’HMI ha acquisito un ruolo importante nelle
applicazioni di automazione, poiché rende l’operabilità sulla
macchina la più intuitiva possibile e deve, inoltre, facilitarne la
messa in servizio, la manutenzione ed essere in grado di tracciare
le informazioni. In tal senso, è importante poter coprire ogni tipo
di esigenza tecnica con ampie funzionalità, arrivando fi no alla
possibilità di interfacciamento diretto con i sistemi MES. Funzioni
integrate di tracciabilità delle informazioni e funzioni multimediali
(collegamento a telecamere, registrazione e riproduzione video,
ecc.) corredano l’offerta più avanzata.
Anche Mirko Dal Castello, Product manager HMI & PLC di Pana-
sonic Electric Works Italia, osserva che i sistemi HMI/Scada hanno
assunto nel corso degli anni un ruolo di prim’ordine, passando
dalla semplice funzione di visualizzatori di informazioni e processi
a parte integrante dell’automazione di fabbrica. “Di fatto, la cre-
scente complessità dei macchinari industriali e delle applicazioni
di automazione, con conseguente aumento delle operazioni di
AUtomazione
Che cosa sono gli HMI/Scada? Dove stanno andando, da un punto di vista tecnologico? Quali sono i settori di applicazione più promettenti? Ecco le risposte degli esperti
Tavola rotonda
intervista2.indd 33 8-03-2011 11:12:16
34
controllo, e nello stesso tempo la necessità di tracciare/monito-
rare tutte le attività produttive (raccolta dati di produzione) ha
comportato in parallelo un continuo sviluppo e miglioramento
tecnologico sia hardware sia software dei sistemi HMI/Scada”,
egli afferma. “Oggi, i pannelli operatore più evoluti sono in grado
di svolgere funzioni tipiche dello Scada come gestire data base
di dati, elaborare statistiche, registrare eventi e di condividere le
informazioni verso sistemi IT o il Web. In tutte le aziende dove è
presente un po’ di automazione, sono necessari sistemi HMI/Sca-
da”. Filippo Cubattoli, responsabile tecnico di PcVue Italia, mette
in evidenza un altro aspetto: “Fino a qualche anno fa, i sistemi
HMI/Scada erano appannaggio del solo personale di automazio-
ne (quadristi, programmatori PLC, operatori di produzione, ecc.),
mentre adesso – complice la diffusione delle reti Ethernet nel set-
tore industriale - l’HMI/Scada viene visto anche con il ruolo di ga-
teway fra il mondo industriale (PLC, RTU, strumenti, ecc.) e il livello
superiore (MES, ERP, strumenti di reportistica)”. Lo Scada, quindi. è
visto oggi non solo con il ruolo classico di acquisizione, storicizza-
zione e visualizzazione dati, ma anche come aggregatore della
mole di dati acquisita dal campo per restituirla ai mondi superiori.
Come conseguenza, gli interlocutori tecnici e commerciali dello
Scada sono sempre più anche responsabili IT e quindi sempre più
spesso ci si trova a rispondere a quesiti tecnici molto ‘IT oriented’,
quali ad esempio ‘E’ eseguibile su macchine virtuali?” O altri simili.
L’ASPETTO TECNOLOGICOMa a che cosa bisogna guardare per essere sicuri che l’HMI/Sca-
da scelto per la propria azienda sia al passo coi tempi?
“Oggi si sta affrontando un cambio generazionale sulle tecnolo-
gie di interfaccia, derivante dalla nuova generazione di interfac-
ce grafi che proposte da Microsoft e basate non più su WinForm
ma su WPF (Windows Presentation Foundation)”, risponde Fiorani.
“Considerando che oltre il 90% della produzione e vendite dei PC
utilizza i sistemi operativi di Microsoft, è evidente che questo salto
generazionale sarà affrontato, presto o tardi, da quasi tutti i pro-
duttori di piattaforme Scada/HMI. Oltre a questo, Fiorani ritiene
che anche le tecnologie di comunicazione saranno – se non rivo-
luzionate – fortemente condizionate dalle nuove tecnologie OPC
UA, che offriranno un considerevole valore aggiunto nell’integra-
zione dei dati tra sistemi di controllo e sistemi di supervisione.
“La tecnologia attuale permette ai produttori di sistemi di au-
tomazione industriale, con particolare propensione alla ricerca
e svilupppo, di offrire una piattaforma di progettazione unica
comune ai vari moduli di progettazione dai PLC, ai drive, ai
pannelli, agli Scada”, interviene Leonetti. “In questo modo si
ottiene una forte interazione ed uniformità di utilizzo tra i vari livelli
di progettazione, contribuendo alla riduzione dei tempi e dei
costi di progettazione, manutenzione e training del personale. In
questo scenario, ben venga la tecnologia della virtualizzazione,
ereditata dall’IT, ossia la possibilità di avere all’interno di un solo
computer più sistemi Scada virtuali indipendenti, che ne condivi-
dono le risorse”.
Cavalli sposta l’attenzione sull’aspetto delle comunicazioni: “Con
la crescente diffusione della rete e la tendenza delle imprese a
decentrare la produzione, ritengo importante investire su soluzioni
che utilizzano le tecnologie Web/Internet. Deve essere possibile,
infatti, condividere le informazioni velocemente anche in aziende
caratterizzate da sedi operative distribuite sul territorio”. Gli stru-
menti, secondo Cavalli, esistono: quasi tutte le reti aziendali sono
Ethernet, la telefonia GSM e Gprs sono standard mondiali, si han-
no a disposizione comunicazioni sempre più veloci, anche per il
software vi sono standard diffusi come OPC, Internet, protocolli di
comunicazione basati su TCP/IP, ecc.. “L’obiettivo è fornire un si-
stema di supervisione in cui le funzioni classiche dei sistemi Scada
siano distribuite su una piattaforma omogenea che integri le di-
verse attività aziendali in un unico contesto sinergico”, aggiunge
Cavalli. “Infatti, indipendentemente dai mezzi trasmissivi utilizzati,
qualsiasi informazione contribuisce a costituire una piattaforma
di conoscenza unitaria e condivisa per far sì che i diversi soggetti
dell’azienda, siano essi reparti operativi o reparti gestionali o sedi
decentrate, possano fruire delle informazioni e del sistema in
generale, in modo effi ciente ed effi cace”.
Da parte sua, Copa-Data sta lavorando su vari fronti. Per quanto
riguarda l’interfaccia grafi ca, ad esempio, l’azienda continua a
potenziare l’integrazione della tecnologia WPF (Windows Presen-
tation Foundation). “Un altro aspetto molto importante riguarda
la possibilità di estendere le funzionalità dello Scada da parte
del system integrator”, afferma Menin”. A tale proposito, Copa-
Data ha affi ancato al tradizionale linguaggio di programmazione
Microsoft VBA l’ambiente di programmazione Vsta (Microsoft
Visual Studio Tool for Application). “Attraverso Vsta, è possibile
integrare codice scritto con i nuovi linguaggi Microsoft C# e
vb.NET. Il progettista può quindi realizzare applicazioni verticali
anche in modalità multithreading, utilizzando l’ultimo ambiente di
programmazione fornito da casa Microsoft”.
Vi è poi l’aspetto legato alla distribuzione delle informazioni in
rete. “Per questo, stiamo lavorando alla realizzazione di nuovi
sistemi di reportistica industriale collegati allo Scada, basati su
tecnologia Web e database SQL”, aggiunge Menin. “Un’altra
tecnologia emergente è quella collegata agli smartphone.
Apparati come l’iPhone potranno quindi essere utilizzati come
client mobili di un sistema Scada”. Secondo Cerutti, in futuro
le macchine saranno sempre più interconnesse, con funzioni
logiche e componenti hardware e software che le manterranno
collegate a tutto il sistema di produzione, a formare una sola
rete, in dialogo continuo con i sistemi ERP aziendali, per gestire i
tempi e le modalità di produzione, la qualità del prodotto fi nito, la
gestione corretta delle risorse materiali ed energetiche e, infi ne,
la sicurezza e l’ergonomia dell’operatore.
Per soddisfare tutte queste esigenze, Mitsubishi Electric ha amplia-
to la gamma di pannelli operatore con una nuova serie che offre
numerose possibilità, in termini di connettività, versatilità e operati-
vità. Ad esempio, una MES optional function board permette di
connettere i pannelli con i sistemi MES. Essi mettono in comuni-
cazione direttamente l’automazione di fabbrica con il sistema
ERP aziendale, senza la necessità di installare dei PC dedicati
espressamente al dialogo fra i due livelli aziendali, convertendo
i dati di produzione in dati gestibili in ambiente ERP. Lo scambio
veloce delle informazioni è poi agevolato dalla presenza, a bor-
do dei nuovi pannelli, di numerose interfacce integrate (Ethernet,
RS-422/485, RS-232), mediante le quali possono essere connessi
più dispositivi senza unità opzionali di comunicazione.
AUtomazione
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Tavola rotonda
Inoltre, gli eventi possono anche essere videoregistrati grazie a
un’apposita funzione. In questo modo è possibile analizzare la
causa di un eventuale problema riproducendo il video relativo.
Nello stesso modo, le condizioni di funzionamento del pannello
possono essere visualizzate nella pagina utility, per capire veloce-
mente le cause di un problema riducendo drasticamente i tempi
di fermo produzione.
Un diverso trend è sottolineato da Dal Castello: “Le interfacce
operatore tendono a seguire i prodotti consumer; grafi ca avan-
zata e funzionalità sofi sticate supportate da software evoluti, ma
allo stesso tempo intuitivi e basati su architetture hardware aperte
rappresentano i punti imprescindibili su cui ogni software house/
costruttore deve investire”. Oggi, la tecnologia Web è un aspetto
chiave dell’automazione e in continua evoluzione. I dispositivi
HMI/Scada offrono la possibilità, senza particolari confi gurazioni
complesse, di remotizzare i sinottici applicativi e diagnosticare in
modo semplice l’hardware presente mediante i comuni browser
o palmari. “In questa ottica, nei pannelli operatore Panasonic,
un Web Server di serie consente di condividere l’applicativo con
utenti che si connettono da qualunque stazione remota dotata
di browser Internet. Inoltre, grazie al protocollo di trasferimento
dati RDP (Remote Desktop Protocol), il pannello può essere client
su Ethernet TCP/IP ed accedere ai programmi residenti su di un
PC remoto (server)”.
Anche Cubattoli evidenzia la connettività e l’adeguamento alle
nuove piattaforme operative. “Da un lato uno Scada che non
comunica non è in grado di adempiere al ruolo per cui è stato
pensato, dall’altro è richiesta una sempre maggiore affi dabilità di
questi sistemi”, egli afferma. “Da una parte si sta cercando quindi
di ‘aprire’ ancora di più il ventaglio dei protocolli e delle possibilità
di connessione, dall’altro si cerca di rendere il software sempre più
disegnato intorno al sistema operativo che lo dovrà ospitare, senza
trascurare aperture verso l’Open Source. Il fi ne è quindi quello di
offrire un prodotto in grado di parlare con il numero maggiore di
dispositivi e di ‘girare’ in maniera sempre più affi dabile”.
TREND DI MERCATOCome sottolinea Cerutti, oggi in ogni settore le macchine auto-
matiche sono equipaggiate con pannelli operatore o Scada.
Gli HMI/Scada sono a pieno titolo parte integrante del processo
produttivo, in quanto oltre a rendere semplice e intuitivo l’utilizzo
delle macchine, facilitano la messa in servizio, la manutenzione
riducendo i tempi di fermo e non da ultimo tracciano le informa-
zioni in modo tale da scambiarle in modo trasparente con i sistemi
informativi. Ma in quali settori di mercato si sta registrando la diffu-
sione maggiore o più veloce degli HMI/Scada?
“I sistemi HMI/Scada sono utilizzati da anni in tutte le aziende che
costruiscono o necessitano di automazione; dai costruttori di
ogni tipologia di macchinari industriali (confezionamento, tessile,
legno, ecc.), agli impianti di processo (alimentare, chimico e
farmaceutico), dalle imbarcazioni marittime alle public utility
(controllo energia, acqua e gas)”, afferma Dal Castello. “Il nuovo
mercato per i sistemi HMI/Scada è rappresentato dall’automazio-
ne degli edifi ci civili ed industriali. Mediante un’interfaccia uomo
macchina o Scada, l’utente può controllare la propria abitazione
o fabbrica”. Le applicazioni in questo ambito sono molteplici: si
parte dal semplice controllo delle luci o accensione di un elettro-
domestico, per arrivare alla termoregolazione, climatizzazione,
controllo dell’energia prodotta e consumata oltre al controllo
accessi. Tutto questo può essere svolto sia in locale sia da remoto,
mediante tecnologia Web.
“Dal nostro osservatorio, il settore più attivo è quello collegato
all’energia”, afferma Menin. “Qui le nostre soluzioni integrate
che includono Scada, logiche programmabili IEC61131, sistemi
EMS, connettività IEC61850, IEC60870 e DNP3 contribuiscono
all’implementazione di tecnologie collegate al tema emergente
delle Smart Grid”. Nel Food&Beverage è il tema dell’effi cienza a
trainare le richieste. Oltre alla classica soluzione HMI per il bordo
macchina, con le proprie peculiarità, assume un’importanza
maggiore il tema del controllo di indicatori chiave come l’OEE
(Overall Equipment Effectiveness) e dell’interfacciamento diretto
a sistemi ERP come ad esempio SAP. Se si passa poi al settore far-
maceutico, la richiesta di sistemi Scada è legata alle normative
di settore come ad esempio l’FDA 21 CFR parte 11 ed a soluzioni
software per produzioni di tipo ‘batch’.
“In base alla nostra esperienza possiamo affermare che le richie-
ste di HMI/Scada provengono soprattutto da aziende caratteriz-
zate da impianti distribuiti sul territorio e principalmente dalle mul-
tiutility, le aziende di distribuzione dei servizi gas, acqua, energia”,
conferma Cavalli. “In forte crescita anche il settore delle energie
rinnovabili, in modo particolare, grazie anche agli incentivi statali,
si stanno installando un po’ ovunque impianti fotovoltaici di ogni
dimensione. Per gli impianti più importanti riceviamo richieste di
sistemi di supervisione e telecontrollo”. Secondo Cubattoli, inve-
ce, non è facile dare una visione d’insieme del trend di diffusione
della tecnologia poiché ogni vendor Scada ha storicamente
un mercato in cui è ‘più forte’ o semplicemente meglio inserito.
“Oltre ai settori ‘classici’, sicuramente si può individuare in crescita
il mondo del BMS (Building Management System), del telecon-
trollo e, probabilmente con una marcia in più, la distribuzione
elettrica con la ‘buzz word’ ‘smart grid’ e le energie rinnovabili”,
egli conclude. “L’incremento della diffusione dei sistemi Scada/
HMI è strettamente legato ai settori di mercato maggiormente
in crescita”, osserva Fiorani. “Infatti, oggi è diffi cile poter pensare
ad un sistema d’automazione privo di una soluzione di interfac-
cia grafi ca con l’operatore. Nei settori maggiormente in crescita
va senz’altro citato il settore produzione/distribuzione energia,
sia tradizionale che alternativa, il settore delle infrastrutture e dei
servizi di pubblica utilità, il settore del telecontrollo in generale. In
particolare, si registra una veloce crescita delle tecnologie di tele-
controllo basate su Web”. Leonetti, infi ne, osserva che nei mercati
emergenti, dove la crescita economica conduce inevitabilmente
ad una riqualifi cazione dei servizi, vi è una forte domanda dei
sistemi Scada nelle utility, nel trattamento acque e nei trasporti. “La
domanda di HMI/Scada continuerà a crescere anche in Europa,
trainata oggi dalla cosiddetta ‘green economy’”, egli aggiunge.
“Molte aziende si stanno impegnando nella ricerca di un percorso
di crescita sostenibile che richiede la modernizzazione degli im-
pianti esistenti ed una produzione con minore impatto ambienta-
le. Penso, ad esempio, all’automotive, un settore in trasformazione,
sempre alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, anche nel
mondo dell’HMI/Scada”.
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advantech:enabling an intelligent planet
Di Valerio Alessandroni
AUtomazione
Advantech è oggi uno dei principali attori
nel mondo dell’automazione PC-based.
In Europa, l’Headquarter è situato ad
Eindhoven ed ha lo scopo di gestire la
logistica e le attività di assemblaggio
per il mercato europeo. Ad Eindho-
ven, inoltre, si provvede alla verifi ca e
personalizzazione delle confi gurazioni
provenienti da Taiwan per i clienti più signifi cativi o per partico-
lari applicazioni.
Nei principali Paesi europei sono presenti uffi ci locali atti a dare
supporto personalizzato locale. In particolare Advantech Euro-
pe, con sede in Cassina dè Pecchi (Milano), è l’uffi cio di riferi-
mento in Italia. L’azienda mette a disposizione localmente una
struttura commerciale altamente professionale e qualifi cata, in
grado di supportare tutta la clientela nella scelta delle migliori
soluzioni. In Italia, Advantech Europe ha sviluppato una struttura
di vendite estremamente qualifi cata costituita da personale
commerciale interno ed esterno con specifi che competenze.
Ad essa si affi ancano Distributori, Systems Integrator e VAR per
coprire in modo capillare tutte le potenziali richieste che pro-
vengono dal territorio nazionale e dai mercati verticali.
Con un’ampia offerta di PC industriali, schede di I/O per PC,
dispositivi Web-based per il controllo e la supervisione d’impian-
to, software e moduli di I/O distribuito per l’acquisizione e la
gestione dei segnali, l’azienda costituisce il Partner ideale per
coloro che devono realizzare applicazioni in ambito di supervi-
sione d’impianto, controllo macchina, automazione di fabbrica,
monitoraggio ambientale, building automation, domotica,
telecontrollo e manutenzione remota, applicazioni Embedded,
e così via.
PC-BASED AUTOMATIONNelle applicazioni industriali PC-based, Advantech vanta una
lunghissima presenza. “Siamo entrati nel mondo dell’automazio-
ne con gli storici prodotti della famiglia Adam, conosciuti ormai
da 25 anni”, afferma Massimo Mazzoleni, Channel Sales Director
di Advantech Europe BV, Milano. “Ad oggi il portafoglio prodotti
si e’ evoluto in modo esponenziale, partendo dalle schede
acquisizione dati (che ha rappresentato uno dei primi prodotti
Advantech), che per noi rappresenta ancora una parte impor-
tantissima del nostro business, con un continuo sviluppo di nuovi
prodotti, dotati di performance migliori, anche se per questi pro-
dotti si puo’ parlare di evoluzione piuttosto che di innovazione”.
“Un altro prodotto importante e’ quello della famiglia di em-
bedded PC utilizzati in una moltitudine di applicazioni, anche
nel mondo delle misure”, prosegue Mazzoleni. “Da circa quattro
anni abbiamo iniziato a proporre sul mercato dei controller
embedded programmabili (PAC), dotati di moduli di I/O on
board intercambiabili, chiamato Apax-5000. Essi rappresentano
l’evoluzione della combinazione ‘I/O remoto e unità PC’ verso
un prodotto che combina questi due elementi, chiamato di fat-
to PAC . Questi prodotti sono l’evoluzione frutto dell’esperienza
acquisita con un precedente prodotto, chiamato Adam 5550.
La famiglia Apax migliora le prestazioni e introduce alcuni bus
di campo come CAN open, Profi net e Modbus-TPC, per essere
sempre piu’ vicini alle esigenze del nostro attuale mercato”.
LA FILOSOFIA ADVANTECHUna gamma di prodotti hardware così ampia e diversifi cata,
porta quasi a pensare ad una ‘customizzazione a catalogo’,
che evita al cliente di dovere modifi care i prodotti che acqui-
sta. Proprio perché a catalogo il cliente trova già ciò che gli
serve senza bisogno di modifi che successive… “Il nostro obietti-
vo è quello di semplifi care dal punto di vista hardware le scelte
dei nostri clienti”, afferma Mazzoleni. “Il cliente deve dedicare i
suoi sforzi nello sviluppo software dell’applicazione, mentre Ad-
vantech puo’ fornire l’hardware piu’ adatto. Ad oggi, il nostro
cliente deve dedicare le sue risorse nello sviluppo e nella custo-
mizzazione dell’applicativo di controllo, che rappresenta il suo
vero valore aggiunto. Perche’ ogni nostro cliente ha una sua
specifi ca conoscenza in un settore di mercato verticale e cono-
sce bene l’esigenza dell’utente fi nale e per questo poter avere a
disposizione piu’ tempo per sviluppare applicativi dedicati puo’
essere una chiave di successo, mentre per la parte hardware
deve trovare un partner che fornisca un prodotto facilmente
utilizzabile con un’affi dabilita’ e un servizio ai massimi livelli”. “
Il nostro target e’ quello di fare prodotti complessi ma semplici
nell’utilizzo, mentre la customizzazione della soluzione avverra’
a livello software, in quanto e’ li’ che si gioca il vero know-how”.
La piattaforma hardware mediamente è consolidata, anche se
esistono ‘fi losofi e’ diverse: chi vuole adottare core ARM, chi prefe-
risce core ‘Intel-like’, chi utilizza sistemi operativi Microsoft perché
ha già degli applicativi e non ha convenienza a sviluppare su
sistemi operativi diversi, chi ha invece necessità di risparmiare sul
sistema operativo e preferisce scegliere il mondo Linux, chi ha bi-
L’aspirazione di Advantech è rendere piu’ intelligente il nostro pianeta offrendo soluzioni tecnologiche complete.
37
Intervista
sogno di sistemi operativi real-time come QNX. “Ognuno ha una
sua esigenza ed è per questo che Advantech sviluppa su piu’
piattaforme in modo di fornire un prodotto standard che puo’
essere utilizzato da tutti”, sottolinea Mazzoleni.
IL VALORE AGGIUNTOPerché i vostri clienti hanno scelto i prodotti Advantech e non
quelli di altri fornitori? “La scelta del cliente non considera gene-
ralmente solo il prodotto, ma anche i valori che l’azienda può
fornire”, risponde Mazzoleni. “In funzione dei competitor che tro-
viamo sul mercato sfruttiamo i nostri valori come il supporto tecni-
co pre e post vendita locale, la qualita’ del prodotto, l’estensione
di garanzia e ulteriori servizi addizionali che sono attualmente il
nostro punto di forza. E’ uno dei maggiori vantaggi che alcuni
nostri competitor non hanno. Advantech punta molto su quello
che e’ il valore aggiunto su prodotti e servizi perche’ solo con il
valore aggiunto si puo’ formare una partnership vincente nel fu-
turo. Da sottolineare che oggi la vera differenza tecnologica tra i
produttori non e’ tanto nella CPU, quanto nell’ingegnerizzazione
e nella capacita’ di offrire un prodotto che non soffra degli agen-
ti esterni che nel mercato dell’automazione sono di fondamenta-
le importanza. Da alcuni anni si e’ aggiunta la famiglia di switch
industriali che completa il nostro portafoglio di prodotti dedicati
all’industria“. “Abbiamo sempre creduto che il protocollo Ether-
net TCP/IP fosse il futuro, anche quando quasi tutti i nostri clienti
preferivano i bus di campo”, spiega Mazzoleni. “Questo perché
abbiamo sempre creduto che un protocollo standard e aperto
rappresenti il futuro per il mercato dell’automazione, il nostro
slogan, infatti, è sempre stato ‘Open eAutomation’. Sulla spinta
di Ethernet, siamo quindi entrati nel mondo degli switch industriali
con un continuo sviluppo di prodotti nuovi per i mercati verticali.
Anche in questo caso e’ importante per noi, oltre la tecnologia
dello switch, anche offrire un prodotto che possa corrispondere
a tutte le esigenze dei nostri clienti. La maggior parte degli switch
che offriamo sono prodotti sviluppati da Advantech negli ultimi
tre anni, e quindi con caratteristiche delle nuove generazioni”.
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elettronica
misurare con il pc
Di Valerio Alessandroni
Mano a mano che i produttori di
continueranno ad accelerare
le velocità di elaborazione dati
e a ridurre i prezzi, i PC divente-
ranno un’opzione sempre più
interessante per la realizzazione
di apparecchiature di test and
measurement. L’adattabilità di
tali apparecchiature contribuirà ad incoraggiarne le vendite,
perché i protagonisti di questo mercato cercheranno di tenere
il passo con le tecnologie in continua mutazione in settori come
quelli delle telecomunicazioni, elettronico, dei semiconduttori
e automotive. Infine, la riconfigurabilità delle apparecchiature
PC-based permetterà agli utenti di preservare i loro investimenti
in nuova strumentazione, superando il tra-
dizionale conservatorismo nel campo della
strumentazione di test da banco conven-
zionale. In ambito industriale, la diffusione
dei PC anche in ambito industriale ha dato
una nuova spinta a tutti i processi di test and
measurement, con la possibilità di acqui-
sire, analizzare, visualizzare e memorizzare
facilmente grandi quantità di dati in tempo
reale. Per realizzare un sistema di test & me-
asurement PC-based sono necessari alcuni
elementi fondamentali: oltre al PC (in una
delle sue molteplici forme: desktop, single-
board o embedded), sensori in grado di
raccogliere il segnale di misura e trasformar-
lo in dato, una o più schede di acquisizione dati e un sistema di
raccolta veloce, qualora i segnali da acquisire siano generati
in punti distanti dal PC. Naturalmente, questa dotazione deve
essere completata da un adeguato software di misura, tale da
garantire non solo la registrazione dei dati acquisiti dal campo,
ma anche l’elaborazione secondo gli algoritmi richiesti, l’esecu-
zione di calcoli statistici o matematici e la visualizzazione. Grazie
all’avvento della programmazione grafica, è possibile costru-
ire rapidamente i flowchart di elaborazione delle misure in un
ambiente user-friendly ed efficace. Qui sotto riportiamo alcuni
esempi delle possibilità oggi offerte da questa tecnologia.
Misure a velocità supersonicaIl Lockheed Martin F-35, dotato di tecnologia stealth, è uno dei
più moderni aerei da combattimento oggi sul mercato. Esso è
un tipico multiruolo, grazie all’attenta progettazione dei motori,
all’aerodinamica e al conseguente aumento degli inviluppi di
volo. L’F-35 sarà adottato anche dall’Aeronautica Militare Italia-
na. Lo studio dei motori e il miglioramento delle loro prestazioni
richiedono una caratterizzazione molto precisa dei parametri
operativi. A tale scopo, gli ingegneri Lockheed Martin hanno
esaminato in profondità i profili di pressione all’imbocco delle
prese d’aria dei motori dell’F-35, per potere osservare in detta-
glio le distorsioni dei filetti fluidi di aria attraverso e intorno alla
sezione d’ingresso delle turbine. Ciò ha comportato l’acquisi-
zione e la gestione di una grande quantità di dati, rilevati da un
modello in scala dell’aereo in una galleria del vento transonica,
per simulare le condizioni operative reali.
Il sistema di prova utilizzato da Lockheed Martin, basato su
protocollo VME, si è rilevato troppo difficile da configurare e da
aggiornare, rispetto alle esigenze imposte dallo studio del nuovo
velivolo. Da ciò la decisione di commissionare
un nuovo sistema Pddas (Portable Digital Data
Acquisition System) per l’acquisizione dei dati
all’interno della galleria del vento.
Tale sistema include 128 canali di misure
dinamiche di pressione campionate simulta-
neamente ed è basato su uno chassis PXI di
National Instruments equipaggiato con un to-
tale di sedici moduli di acquisizione dinamica
del segnale PXI-4472. Unendo i due chassis con
l’estensione in fibra ottica National Instruments
MXI, essi lavorano come se fossero uno solo.
La connessione in fibra ottica assicura anche
un’elevata velocità di trasferimento dei dati
(132 Mbyte/s) e la futura possibilità di espande-
re il sistema a costi competitivi. Il sistema Pddas include anche
un SCXI-1520 National Instruments che connette un trasduttore
di pressione per la gestione degli estensimetri impiegati per
verificare le sollecitazioni strutturali sulla cellula dell’aereo. Tutto
questo, interfacciato con il software LabView Real Time, ha
garantito un tempo di risposta tale da poter acquisire i dati spe-
rimentali, sulla base dei quali elaborare i segnali di controllo da
inviare alla galleria del vento per variare le condizioni operative.
Grazie al nuovo sistema, i tecnici della Lockheed Martin possono
configurare le loro schede PXI a una velocità dieci volte supe-
riore rispetto al sistema VME usato in precedenza, pur avendo
raddoppiato il numero di canali. Inoltre, il tempo impiegato per
una singola prova è sceso da due secondi ai 50 ms attuali.
software per ogni esigenza di MisuraIl pacchetto EMS di Hexagon Metrology è una famiglia integra-
ta di prodotti software che permette alle aziende di integrare
Il PC è ormai entrato a pieno titolo nelle applicazioni scientifiche e industriali. Perché, allora, non utilizzarlo anche come alternativa agli strumenti di misura convenzionali?
(1ª Parte)
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il loro CAD ed effettuare
operazioni di fabbricazio-
ne e verifica in un unico
ambiente metrologico.
Esso riunisce i flussi dati
multipli provenienti da
fonti diverse e offre una
ricca serie di funzioni per
l’analisi dei dati. Produce
inoltre rapporti di collaudo
personalizzati e facilmente
comprensibili. Tutti i moduli
hanno un aspetto comune e sono in grado di condividere dati
e part program. Il sistema di programmazione di misura su base
CAD PC-Dmis costituisce la base di EMS offre gli strumenti per
misurare qualunque tipo di geometria su qualunque tipo di pez-
zo con l’impiego di un’ampia gamma di macchine di misura.
Esso è disponibile nelle tre versioni PRO, CAD e CAD ++, a cui si
aggiunge un’ampia scelta di pacchetti opzionali.
PC-Dmis è disponibile come dotazione standard o come opzio-
ne su tutte le nuove macchine di misura a coordinate (CMM)
Hexagon Metrology. Può essere facilmente installato sulle mac-
chine esistenti o come modulo aggiunto sulla maggior parte
delle CMM di altri costruttori. Esso permette di misurare compo-
nenti di qualunque forma, dimensione e tolleranza. E’ possibile
mettere a punto e verificare facilmente dai pezzi prismatici ai
profili, alle superfici più complesse.
PC-Dmis Gear rende accessibile la misura di
ingranaggi anche agli utenti meno esperti,
sfruttando le tecnologie di PC-Dmis e Quindos,
un software metrologico sviluppato da Mes-
stechnik Wetzlar del gruppo Hexagon Metro-
logy. PC-Dmis Blade è invece una soluzione
‘chiavi in mano’ per la misura e l’analisi di pale
di turbina. Grazie a un’interfaccia facile da
usare, gli utenti possono identificare rapida-
mente i pezzi, scegliere le sezioni da misurare e
avviare sequenze di scansione.
PC-Dmis IP (Inspection Planner) si compone di due parti, IP
Planner, un modulo residente su CAD o standalone, e IP mea-
sure, un modulo residente su PC-Dmis. Impiegandoli insieme, è
possibile integrare l’obiettivo del proprio progetto in un modello
CAD e poi lasciare che il pacchetto software di verifica PC-Dmis
(CMM, Vision, NC, ecc.) lo converta automaticamente in un
programma di verifica. PC-Dmis offre molte altre applicazioni; a
cominciare da PC-Dmis NC, per la misura 3D su macchina, per
la regolazione e la validazione del pezzo direttamente sul centro
di lavoro. Citiamo infine PC-Dmis Portable, uno strumento per i
sistemi di misura portatili, per eseguire più misure ed effettuare
un’analisi più sofisticata dei risultati, proprio dove i pezzi vengo-
no fabbricati e assemblati.
progettazione di cuscinettiDa oltre un secolo, Timken è specializzata nella progettazione e
nella costruzione di cuscinetti e organi per l’eliminazione dell’at-
trito, destinati a una vasta gamma di applicazioni industriali.
Recentemente, i laboratori di prova di Timken hanno migliorato
i loro processi grazie all’adozione degli strumenti software di
MathWorks. Con i software Mathworks, Timken ha infatti messo
a punto un ambiente
unificato di analisi e
di prova, in grado di
accorciare i tempi di ri-
sposta e di ridurre quindi
il time to market.
I cuscinetti a rulli inclinati
sono destinati ad appli-
cazioni gravose e, nello
stesso tempo, di grande
precisione: per esempio,
autovetture, camion
e aerei. Le tolleranze di tali cuscinetti sono molto rigorose, per
ridurre il rumore, le vibrazioni e l’attrito nel macchinario rotante.
Per misurare gli spostamenti dovuti a errori nelle tolleranze, non-
ché i valori di momento torcente sulla sezione dei cuscinetti, sa-
rebbe necessario testare i cuscinetti in condizioni operative reali,
anche per verificare l’interazione fra il cuscinetto e la macchina
su cui opera, un aspetto spesso importante nel determinare le
prestazioni di un cuscinetto. Una grande massa di dati, dun-
que, con la necessità di essere riassunti mediante un’opportuna
elaborazione grafica. Per soddisfare questa esigenza, Timken si è
basata sul software Matlab e sul Data Acquisition Toolbox. Matlab
è un ambiente interattivo e un linguaggio di calcolo tecnico di
alto livello per lo sviluppo di algoritmi, la rappresentazione grafica
dei dati, l’analisi dei dati e il calcolo numerico. Esso può essere
utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, incluse l’elabora-
zione di immagini e segnali, le comunicazioni,
la progettazione di sistemi di controllo, test
e misurazioni, l’analisi e la creazione di mo-
delli finanziari e la biologia computazionale. I
toolbox (raccolte di specifiche funzioni Matlab,
disponibili separatamente) ampliano l’ambien-
te base per risolvere particolari classi di proble-
mi in queste aree applicative. Fra le funzioni
principali di Matlab, vi sono un linguaggio ad
alto livello per il calcolo tecnico, un ambiente
di sviluppo per la gestione di codice, file e dati;
strumenti interattivi per la risoluzione dei problemi, la progettazio-
ne e l’esplorazione iterative; funzioni matematiche per l’algebra
lineare, la statistica, l’analisi di Fourier, i filtraggio, l’ottimizzazione
e l’integrazione numerica; funzioni grafiche in 2D e 3D per la
rappresentazione grafica dei dati; strumenti per la creazione di
interfacce grafiche personalizzate; funzioni per integrare gli algo-
ritmi basati su Matlab con linguaggi e applicazioni esterni come
C/C++, Fortran, Java, COM e Microsoft Excel
Il software Data Acquisition Toolbox offre un set completo di stru-
menti per input e output analogici e per I/O digitali per una gran-
de varietà di hardware PC compatibili di acquisizione dati. Esso
permette di configurare i dispositivi hardware esterni, di leggere i
dati in ambiente Matlab e Simulink per l’analisi e l’invio immediati
dei dati. I dati delle prove sono raccolti da Timken attraverso
normale hardware industriale di acquisizione dati. I dati sono poi
convogliati direttamente in ambiente Matlab per l’analisi e la
virtualizzazione dei risultati. A questo punto, l’azienda utilizza un
altro toolbox di Mathworks, l’Optimization Toolbox per valutare
le prestazioni degli algoritmi di ottimizzazione. Infine, viene adot-
tato il Signal Processing Toolbox per analizzare il comportamento
del cuscinetto nel suo dominio di frequenze operative.
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elettronica
un roadshow che presenta soluzioni innovative di automazione
Di Valerio Alessandroni
Tra Marzo e Settembre si svolgerà una serie di semi-
nari a cura di Sistemi Avanzati Elettronici. Obiettivo:
fornire ai partecipanti una panoramica a 360°
circa le nuove tecnologie su cui sta puntando il
comparto dell’automazione industriale, sottoline-
ando come sia possibile migrare da una tradizio-
nale architettura PLC ad una più moderna
soluzione PC-based. Oltre a permettere
un’interessante riduzione dei costi ed una notevole
semplificazione per quanto riguarda l’interazione
delle macchine con i normali sistemi di fabbrica,
essa semplifica anche tutto il processo manutenti-
vo e di upgrade sia di macchina che di impianto.
Verrà inoltre dato particolare rilievo a come sia
possibile governare un impianto sia localmente che
da remoto attraverso Internet e tecnologie Gprs/
Hdspa.
Si svolgeranno complessivamente 6 incontri localizzati tra
Nord e Centro Italia. La partecipazione è totalmente gratuita
ed è aperta al pubblico previa semplice registrazione sul portale
di Sistemi Avanzati Elettronici (www.sisav.it). Gli incontri avranno
una durata di circa 3 ore, dalle 14.00 alle 17.00, con coffe break.
Questo il calendario dettagliato:
Torino, 15 Marzo 2011 - Hotel Gallia Lainate (MI), 23 Marzo 2011 - Golf Hotel Resort Segrate (MI), 6 Aprile 2011 - Rege Hotel Venezia, 15 Giugno 2011 - Crowne Plaza Verona, 16 Giugno 2011 - Hotel Sud Point Bologna, 21 Settembre 2011 - Alliance Hotel Bologna
Un target precisochiediamo a Mario Di Dio Busa, general Manager di sistemi avanzati elettronici, qual è il target del roadshow.“I nostri seminari sono rivolti a System Integrator, costruttori di
macchine ed impianti, responsabili IT di aziende manifatturiere e
a tutti coloro che vogliano approfondire le proprie conoscenze
su temi importanti come l’automazione ed il controllo locale
e remoto di macchine ed impianti”, risponde l’ingegner Di Dio
Busa. “Più in dettaglio, il Roadshow è stato pensato soprattutto
per le aziende che producono macchine oppure apparati di
produzione o di processo e che hanno la necessità di gestire la
sequenza operativa della macchina e i suoi I/O verso l’ester-
no. L’obiettivo del Roadshow è quello di fornire loro preziosi
elementi di valutazione, utilizzando a tale scopo la gamma dei
nostri prodotti. Essi partono dal controllo locale della macchi-
na, indipendentemente dalla realtà in cui è inserita e dalla sua
complessità, estendendosi all’interfacciamento dell’unità di
controllo con i sensori e gli attuatori sul campo, fino all’elabo-
razione del dato con una ‘nuova’ alternativa ai classici PLC
rappresentata dai PAC (Programmable Automation Controller).
Questi permettono di utilizzare la tecnologia PC a tutto campo,
soprattutto in termini di programmazione e programma-
bilità, contrapponendosi ai PLC che invece utilizzano
generalmente ambienti di sviluppo e modalità di
programmazione di tipo proprietario. Non solo
controllo di macchine o impianti, interfaccia-
mento con il campo ed elaborazione locale, ma
anche visualizzazione del dato e dell’operatività
della macchina tramite terminali HMI program-
mabili in ambito specifico, collegamento in rete tra
macchine diverse e controllo remoto dell’operatività
funzionale di tutte le macchine interconnesse”.
non solo proDotti, Ma solUzioni coMpleteQual è la filosofia alla base di questa proposta? “Sistemi Avanzati Elettronici si propone come fornitore di soluzio-
ni, non di singoli prodotti, offrendo tutti i tasselli che permettono
di realizzare una soluzione che si estende dall’interfaccia verso
il campo alla gestione remota di un impianto o di una mac-
china”, sottolinea l’ingegner Di Dio Busa. “Al nostro cliente, in
realtà, non forniamo soluzioni ‘chiavi in mano’ e applicative,
quindi non realizziamo l’impianto, ma gli mettiamo a disposizio-
ne elementi facilmente interfacciabili con altri apparati e altre
tecnologie, previa integrazione elettromeccanica all’interno del
quadro elettrico o di macchina”.
Ma, oltre a fornire tutti i tasselli della catena, Sistemi Avanzati
Elettronici offre un altro importante valore aggiunto di tipo
consulenziale: “Se il potenziale cliente o utilizzatore ha neces-
sità solo di alcune parti di questa catena, possiamo verificare
e valutare se le parti che siamo in grado di offrire si possono
integrare all’interno del suo sistema”, sottolinea l’ingegner Di Dio
Busa. “Possiamo quindi verificare se i nostri prodotti si possono
interfacciare con apparati, macchine e/o software esistenti, già
presenti nell’ambito produttivo del cliente”. Un caso tipico, ad
esempio, può essere quello di un costruttore di macchine che
utilizza PLC di ‘n’ costruttori diversi e che ha bisogno di un’in-
terfaccia uomo-macchina più facilmente o genericamente
programmabile per i PLC di più produttori. Sistemi Avanzati Elet-
tronici può fornire l’HMI e l’ambiente di sviluppo dell’applicativo
che si interfaccia, a livello software e di collegamento, con vari
tipi di PLC presenti sul mercato.
Sistemi Avanzati Elettronici ha organizzato un Roadshow itinerante sul tema ‘Dal controllo bordo macchina alla gestione locale e remota dell’impianto’
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41
intervista
“Nei nostri piani futuri abbiamo collegamenti con aziende del
nostro territorio che già realizzano applicazioni”, aggiunge l’in-
gegner Di Dio Busa. “Quindi, nel caso fosse necessario perché
il cliente non ha un fornitore, potremo fare sinergia con queste
aziende (ma mai in concorrenza con i nostri clienti), traendo
vantaggio dalle loro capacità tecniche e tecnologiche. In
questo caso, ci assumeremo la responsabilità di garantire il risul-
tato fi nale in termini di compatibilità con l’esistente, ponendoci
come interfaccia fra l’integratore di sistemi e il cliente che si è
rivolto a noi”. Ciò sarà possibile, naturalmente, grazie alla totale
apertura e interoperabilità del portafoglio di prodotti distribuiti
da Sistemi Avanzati Elettronici, che utilizzano tecnologie PC-
based e non proprietarie. “Si possono quindi ottenere vantaggi
di interoperabilità e sostituibilità del software, facilità di sviluppo
del software grazie a linguaggi di tipo generalizzato e standar-
dizzazione”, afferma l’ingegner Di Dio Busa.
E’ infi ne da citare la possibilità di monitoraggio o controllo
remoto di apparati, macchine, sistemi o processi, ad esempio
via Gprs con un canale che viene aperto solo all’occorrenza
per ottimizzare i costi. Ciò può signifi care l’installazione di un ap-
parato fi sso o mobile a bordo della macchina o dell’impianto,
in grado di seguirne i movimenti o di segnalarne ed eventual-
mente controllarne lo stato o la condizione attraverso un canale
bidirezionale di connessione a un server o a una postazione di
controllo. Gli apparati vengono utilizzati a bordo di mezzi
mobili o a bordo macchina all’interno di un quadro. A
questo scopo, Sistemi Avanzati Elettronici offre due
tipologie di prodotti per la gestione dell’apparato a
bordo macchina. La prima è di tipo tradizionale,
in cui si utilizza un ambiente di sviluppo PC-ba-
sed per il fi rmware che viene quindi scaricato
sugli apparati. “La seconda si basa invece
su una tecnica innovativa, introdotta dalla
nostra rappresentata NXN, che permette
di aggiornare ‘on the air’ il fi rmware a
bordo macchina o impianto”, conclude
l’ingegner Di Dio Busa. “Ciò signifi ca che
da una postazione remota da cui viene
effettuato il controllo degli apparati,
è possibile aggiornare in modo sicuro il
fi rmware a bordo apparati in modo multiplo
e senza dover fare rientrare gli apparati stessi”.
Dalla teoria alla praticacome verranno dimostrati, nella pratica, questi concetti durante il Roadshow?“Il Roadshow presenterà
tutte le varie parti: dall’in-
terfaccia utente al sensore,
all’operatività di macchina,
all’HMI, al collegamento tra
macchine, alla supervisione delle
macchine, al controllo remoto, quindi
con una descrizione e un inserimento in questa catena”,
spiega l’ingegner Di Dio Busa. “La presentazione sarà strutturata
in modo tale da simulare tutte le varie parti della catena e la
nostra proposta nell’ambito delle varie parti”.
“La presentazione si svilupperà su un arco temporale ridotto
(circa 3 ore), proprio per presentare le possibili soluzioni alle
problematiche di carattere tecnico descritte prima”, prosegue
il General Manager di Sistemi Avanzati Elettronici. “Le aziende e
gli operatori avranno quindi la possibilità di valutare se le nostre
proposte tecniche (nel loro complesso o singolarmente nelle va-
rie parti specifi che) possono incontrare il loro interesse. A questo
punto, potrà avvenire un contatto personale con visite personali
presso i clienti”.
Durante il Roadshow saranno quindi presentati tutti i prodotti
dell’offerta Sistemi Avanzati Elettronici: dai condizionatori di
segnale ai PAC/miniPAC, ai convertitori d’interfaccia, agli HMI,
ai computer da pannello, agli switch di rete, ai miniserver per
applicazioni ‘machine-to-machine’. “L’interesse che verrà de-
stato dal Roadshow, quindi, potrà essere approfondito succes-
sivamente: i partecipanti saranno messi in condizione di capire
se le nostre proposte possono essere di loro interesse”, conclude
l’ingegner Di Dio Busa. “Ogni azienda ha poi proprie problemati-
che specifi che relative alla macchina, al processo, all’impianto,
al software, ecc. che richiedono un approfondimento individua-
le. E ciò si inquadra perfettamente nella nostra fi losofi a di ‘pro-
blem solving’: proporre al cliente la soluzione che egli si aspetta.
Ciò richiede tuttavia un’analisi culturale e specifi ca dell’esigen-
za del cliente stesso, che non sarebbe possibile analizzare
in un contesto come quello di un Roadshow”.
macchine, alla supervisione delle
macchine, al controllo remoto, quindi
proDotti in eViDenza
Tra i prodotti presentati da SISAV du-
rante il Roadshow, un rilievo particolare
va riservato alla serie di PAC e miniPAC
prodotti da ICP DAS, a cui si aggiunge una
serie di terminali HMI per interfaccia utente
dotati di un proprio ambiente per lo sviluppo
di applicativi visuali. Accanto ad essi, spicca-
no i transceiver di NXN per il controllo remoto di
macchine o processi.
za del cliente stesso, che non sarebbe possibile analizzare
in un contesto come quello di un Roadshow”.
in eViDenzaTra i prodotti presentati da SISAV du-
rante il Roadshow, un rilievo particolare
va riservato alla serie di PAC e miniPAC
prodotti da ICP DAS, a cui si aggiunge una
serie di terminali HMI per interfaccia utente
dotati di un proprio ambiente per lo sviluppo
di applicativi visuali. Accanto ad essi, spicca-
no i transceiver di NXN per il controllo remoto di
macchine o processi.
controllo. Gli apparati vengono utilizzati a bordo di mezzi
mobili o a bordo macchina all’interno di un quadro. A
questo scopo, Sistemi Avanzati Elettronici offre due
tipologie di prodotti per la gestione dell’apparato a
bordo macchina. La prima è di tipo tradizionale,
in cui si utilizza un ambiente di sviluppo PC-ba-
sed per il fi rmware che viene quindi scaricato
fi rmware a bordo apparati in modo multiplo
e senza dover fare rientrare gli apparati stessi”.
za del cliente stesso, che non sarebbe possibile analizzare controllo. Gli apparati vengono utilizzati a bordo di mezzi
mobili o a bordo macchina all’interno di un quadro. A
questo scopo, Sistemi Avanzati Elettronici offre due
tipologie di prodotti per la gestione dell’apparato a
bordo macchina. La prima è di tipo tradizionale,
in cui si utilizza un ambiente di sviluppo PC-ba-
sed per il fi rmware che viene quindi scaricato
fi rmware a bordo apparati in modo multiplo
e senza dover fare rientrare gli apparati stessi”.
za del cliente stesso, che non sarebbe possibile analizzare
in un contesto come quello di un Roadshow”.
va riservato alla serie di PAC e miniPAC
prodotti da ICP DAS, a cui si aggiunge una
serie di terminali HMI per interfaccia utente
dotati di un proprio ambiente per lo sviluppo
di applicativi visuali. Accanto ad essi, spicca-
no i transceiver di NXN per il controllo remoto di
macchine o processi.
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ABB lancia eVD4, l’interruttore intelligente di media tensione
Processori QorIQ Freescale sui moduli AdvancedMC di Kontron
National Instruments estende la strumentazione PXI definita da software
eVD4 di ABB è destinato a rivoluzionare la rea-
lizzazione dei quadri di distribuzione primaria.
È stato sviluppato per facilitare la progetta-
zione degli impianti, garantire semplicità e comple-
ta fl essibilità e adattabilità alle specifi che tecniche,
sia in fase di offerta che di sviluppo dell’ingegneria,
alle operazioni di installazione, ridurre i tempi di
consegna e di messa in servizio, ottimizzare le attivi-
tà di collaudo e manutenzione.
La serie eVD4 combina la moderna tecnologia di protezione basata sulla serie Relion e gli
innovativi sensori di misura, con gli interruttori della serie VD4, offrendo in un solo prodotto tutte le
funzioni convenzionali svolte da più sistemi. Gli interruttori eVD4 costituiscono una soluzione pronta
da installare in quadro, che riduce la necessità di cablaggio e di attività addizionali e grazie al
proprio connettore possono essere collegati istantaneamente al circuito di controllo.
Gli eVD4 sono disponibili in versione fi ssa ed estraibile, per quadri UniGear ZS1 e unità PowerCube
e coprono le esigenze di installazione degli impianti con tensione nominale fi no a 17,5 kV, correnti
fi no a 2.000 A e potere di interruzione fi no a 40 kA.
L’unità di protezione e controllo RBX615, basata sulla tecnologia ABB Relion, è integrata nell’inter-
ruttore ed è un dispositivo elettronico intelligente per protezione, controllo, misura e supervisione
di sottostazioni, impianti elettrici industriali ed utility ed è adatto a qualsiasi rete di distribuzione
radiale indipendentemente dal metodo di messa a terra del neutro.
Kontron ha annunciato il
supporto per la famiglia di
processori di comunicazio-
ne QorIQ di Freescale Semicon-
ductor, in grado di garantire alta
effi cienza energetica, elevate
prestazioni e livello di integrazio-
ne sui propri moduli processori
AdvancedMC. Con queste due
piattaforme di comunicazione
basate sulla tecnologia Power
Architecture, progettate per
applicazioni di controllo e di net-
working e in grado di soddisfare
al meglio le esigenze di elabo-
razione di tipo general purpose,
Kontron espande la propria
offerta di moduli processore mid-
size AdvancedMC destinati ad
applicazioni di elaborazione dei
pacchetti che richiedono presta-
zioni spinte e bassi consumi.
Il modulo processore Advan-
cedMC AM4120 basato su
QorIQ P2020 sarà disponibile nel
secondo trimestre di quest’anno.
I moduli AdvancedMC basati
su QorIQ di Kontron di prossi-
ma introduzione consentiranno
di sfruttare le potenzialità dei
processori scalabili e ad alto
grado di integrazione QorIQ su
piattaforme MicroTCA e Advan-
cedTCA. Queste piattaforme
integrano funzionalità avanzate
di trattamento dei pacchetti,
elevate prestazioni in termini di
elaborazione di tipo general
purpose e un gran numero di
funzionalità di I/O in una confi gu-
razione di tipo Cots.
FNational Instruments ha introdotto quattro nuovi moduli adattatore per la famiglia di prodot-
ti NI FlexRIO, dotati di I/O (RIO) confi gurabili basati su Fpga per sistemi PXI, usando il software
LabVIEW Fpga Module. La famiglia di prodotti NI FlexRIO sfrutta l’integrazione tra hardware
e software per fornire una soluzione appositamente progettata per implementare la tecnologia
Fpga per sistemi avanzati di test e misura automatizzati. NI FlexRIO combina due tipi di compo-
nenti hardware, un modulo PXI programmabile o Fpga basato su PXI Express e il modulo adatta-
tore I/O. I quattro moduli adattatore NI FlexRIO sono ideali per le misure real-time, test nondesc-
tructive (NDT) e le applicazioni a ultrasuoni, sistemi di comunicazione e ricerca scientifi ca. I nuovi
moduli includono le seguenti funzionalità:
NI 5761: digitalizzatore ad alte prestazioni a quattro canali, 14 bit con ampiezza di banda di 250
MS/s progettato per applicazioni di elaborazione del segnale
NI 5751: adattatore a 16 canali, 14 bit, 50 MS/s per test e misure
NI 5752: digitalizzatore a 32 canali, 50 MS/s, 12-bit ottimizzato per NDT e applicazioni a ultrasuoni;
NI 6583: adattatore digitale a 32 canali single-ended e 16 Lvds/mLvds, con frequenza dati supe-
riori a 300 Mbit/s.
Un fotoaccoppiatore bidirezionale ideale per sistemi fieldbus industriali
I progettisti impegnati nello sviluppo di sistemi di comunica-
zione digitali devono poter trasmettere dati ad alta velocità
attraverso i fi eldbus di comunicazione senza il rischio di dan-
neggiare componenti sensibili come micro-controller, sensori o
ADC. Le soluzioni attuali utilizzano due accoppiatori ottici single-
channel oppure tecnologie di altro genere, quali accoppiatori
magnetici o capacitivi, ma si tratta comunque di opzioni che
non forniscono i livelli desiderati di isolamento e resistenza alle
emissioni EMI.
Per aiutare i progettisti a superare queste sfi de, Fairchild Semi-
conductor ha sviluppato il dispositivo FOD8012, il primo fotoac-
coppiatore con porta logica full duplex bidirezionale caratteriz-
zato da elevati livelli di resistenza alle interferenze unitamente a
un isolamento ottico effi cace e affi dabile. Questo foto-accop-
piatore bidirezionale è ideale per sistemi di comunicazione fi eld
bus industriali, controlli logici programmabili e servocontrolli, oltre
che per inverter, sistemi per l’automazione di fabbrica, dispositivi
per il controllo di processo e sistemi di prova e misurazione.
ICT - plmNewselettronica
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Acer Aspire 5253 e 4253: il divertimento al potere con AMD Fusion
Funzionalita’à di calcolo ad alte prestazioni con Abaqus 6.10-EF di Dassault Systemes
Dalla modifi ca dei documenti, alla visualizzazione dei fi lm, alla
comunicazione via web, i nuovi notebook Acer Aspire 5253
e 4253 consentono di effettuare tutte le attività quotidiane
con una visualizzazione ad alta defi nizione, un’estrema rapidità
d’azione e un notevole risparmio energetico.
Il cuore dei notebook è composto dalla potente AMD E-Series
Accelerated Processing Unit (APU) e dal Visin Engine di AMD, che
consentono la visione di video ad alta defi nizione e una fl uida
riproduzione in streaming di video online in HD. Offrono inoltre tutta
la potenza per gestire le applicazioni più impegnative, garantendo
prestazioni grafi che mozzafi ato con DirectX 11 e una maggiore
durata della batteria.
La serie Aspire x253 è dotata di Clear.fi , il multimedia sharing system
di Acer basato sull’idea che è più semplice gestire i contenuti multi-
mediali se sono collegati a un sistema con una interfaccia condivi-
sa. Ovunque essi siano. Clear.fi è una soluzione cross-platform che,
una volta attivata, riconosce automaticamente i dispositivi connessi
alla rete wireless domestica e permette di condividere i contenuti
digitali su uno qualsiasi attraverso la propria interfaccia multimedia-
le. I nuovi notebook Aspire sono disponibile in due formati, 35,5 cm
(14”) per Aspire 4253 e 39,5 cm (15.6”) per Aspire 5253. Entrambi i
modelli sono dotati di display ad alta defi nizione Acer CineCrystal
retroilluminati a LED con formato 16:9.
Gateway insieme a VMware per la virtualizzazione
II progetti di sviluppo di soluzioni per la virtualizzazione per Ga-
teway continuano, anzi si rafforzano con la recente collabora-
zione con VMware, uno dei maggiori fornitori di infrastrutture di
virtualizzazone e cloud.
Grazie a questa collaborazione, gli utenti che utilizzano server e
storage Gateway potranno usufruire della piattaforma di virtualiz-
zazione VMware vSphere in combinazione con VMware vCloud
Director, VMware vCenter Server e VMware View desktop.
La virtualizzazione rappresenta oggigiorno una delle principali
strategie aziendali per la riduzione dei costi e della complessità
tecnologica, permettendo alle aziende di avere più tempo a
disposizione per migliorare l’effi cienza energetica e di ridurre i
tempi di inattività, e soprattutto la competitività.
Il marchio Simulia per la simulazione realistica di Dassault Systè-
mes si è arricchito della release 6.10-Extended Functionality di
Abaqus, la suite di prodotti per l’analisi agli elementi fi niti (FEA).
Abaqus 6.10-EF offre una serie di migliorie, richieste direttamente
dagli utenti, atte a ridurre i costi di sviluppo e i tempi di progetta-
zione. Prima fra tutti il miglioramento della funzionalità di model-
lazione delle sottostrutture, attraverso la quale gli utenti possono
creare più facilmente una sottostruttura di una determinata por-
zione del prodotto, importarla in un assieme, recuperare i risultati
dell’analisi e riutilizzare le sottostrutture in modelli futuri.
La nuova release
prevede inoltre nuove
funzionalità di contat-
to e meccanica per il
miglioramento dell’effi -
cienza e della precisio-
ne delle simulazioni delle
prestazioni dei progetti
in condizioni reali, inclu-
se le perdite di liquidi fra
corpi 3D a contatto.
Infi ne, la soluzione di
Dassault Systèmes
amplia le potenzialità della metodologia di analisi a elementi
fi niti estesi (Xfem), che permette di prevedere la propagazione di
crepe e cricche dovute a fatica a basso numero di cicli.
Hitachi ‘assicura’ lo storage
Per assicurare un utilizzo sicuro delle risorse storage in the cloud,
Hitachi Data Systems ha sviluppato la suite Hitachi Cloud
Services, un’offerta integrata di tecnologie, soluzioni e servizi
cloud in grado di semplifi care e accelerare l’adozione di ambienti
cloud privati, pubblici e ibridi.
Hitachi Cloud Service for Private File Tiering, che comprende har-
dware, software e servizi di Hitachi Data Systems in un unico modello
pay-per-use, consente alle aziende di ridurre i costi, semplifi care la
gestione e migliorare l’effi cienza e l’utilizzo dei loro ambienti NAS
principali spostando i fi le di dati legacy o di minore valore all’interno
di un servizio Cloud NAS privato situato all’interno del fi rewall del
cliente. Le imprese possono allineare i costi ai consumi, pagando
solo la capacità storage realmente utilizzata ed eliminando la
necessità di avere ulteriori risorse umane per la gestione dell’infra-
struttura. In collaborazione con Digi-Data Corporation vengono
inoltre offerte soluzioni cloud storage complete di tipo end-to-end
che consentono ad operatori telefonici, service provider e system
integrator di completare i propri servizi
e/o costruire offerte per i clienti, sia nel
segmento consumer sia in quello enter-
prise, integrando servizi storage con un
modello di tipo utility e pay as you grow.
NewsICT - plm
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Acer Aspire 5253 e 4253: il divertimento al potere con AMD Fusion
Funzionalita’à di calcolo ad alte prestazioni con Abaqus 6.10-EF di Dassault Systemes
Dalla modifi ca dei documenti, alla visualizzazione dei fi lm, alla
comunicazione via web, i nuovi notebook Acer Aspire 5253
e 4253 consentono di effettuare tutte le attività quotidiane
con una visualizzazione ad alta defi nizione, un’estrema rapidità
d’azione e un notevole risparmio energetico.
Il cuore dei notebook è composto dalla potente AMD E-Series
Accelerated Processing Unit (APU) e dal Visin Engine di AMD, che
consentono la visione di video ad alta defi nizione e una fl uida
riproduzione in streaming di video online in HD. Offrono inoltre tutta
la potenza per gestire le applicazioni più impegnative, garantendo
prestazioni grafi che mozzafi ato con DirectX 11 e una maggiore
durata della batteria.
La serie Aspire x253 è dotata di Clear.fi , il multimedia sharing system
di Acer basato sull’idea che è più semplice gestire i contenuti multi-
mediali se sono collegati a un sistema con una interfaccia condivi-
sa. Ovunque essi siano. Clear.fi è una soluzione cross-platform che,
una volta attivata, riconosce automaticamente i dispositivi connessi
alla rete wireless domestica e permette di condividere i contenuti
digitali su uno qualsiasi attraverso la propria interfaccia multimedia-
le. I nuovi notebook Aspire sono disponibile in due formati, 35,5 cm
(14”) per Aspire 4253 e 39,5 cm (15.6”) per Aspire 5253. Entrambi i
modelli sono dotati di display ad alta defi nizione Acer CineCrystal
retroilluminati a LED con formato 16:9.
Gateway insieme a VMware per la virtualizzazione
II progetti di sviluppo di soluzioni per la virtualizzazione per Ga-
teway continuano, anzi si rafforzano con la recente collabora-
zione con VMware, uno dei maggiori fornitori di infrastrutture di
virtualizzazone e cloud.
Grazie a questa collaborazione, gli utenti che utilizzano server e
storage Gateway potranno usufruire della piattaforma di virtualiz-
zazione VMware vSphere in combinazione con VMware vCloud
Director, VMware vCenter Server e VMware View desktop.
La virtualizzazione rappresenta oggigiorno una delle principali
strategie aziendali per la riduzione dei costi e della complessità
tecnologica, permettendo alle aziende di avere più tempo a
disposizione per migliorare l’effi cienza energetica e di ridurre i
tempi di inattività, e soprattutto la competitività.
Il marchio Simulia per la simulazione realistica di Dassault Systè-
mes si è arricchito della release 6.10-Extended Functionality di
Abaqus, la suite di prodotti per l’analisi agli elementi fi niti (FEA).
Abaqus 6.10-EF offre una serie di migliorie, richieste direttamente
dagli utenti, atte a ridurre i costi di sviluppo e i tempi di progetta-
zione. Prima fra tutti il miglioramento della funzionalità di model-
lazione delle sottostrutture, attraverso la quale gli utenti possono
creare più facilmente una sottostruttura di una determinata por-
zione del prodotto, importarla in un assieme, recuperare i risultati
dell’analisi e riutilizzare le sottostrutture in modelli futuri.
La nuova release
prevede inoltre nuove
funzionalità di contat-
to e meccanica per il
miglioramento dell’effi -
cienza e della precisio-
ne delle simulazioni delle
prestazioni dei progetti
in condizioni reali, inclu-
se le perdite di liquidi fra
corpi 3D a contatto.
Infi ne, la soluzione di
Dassault Systèmes
amplia le potenzialità della metodologia di analisi a elementi
fi niti estesi (Xfem), che permette di prevedere la propagazione di
crepe e cricche dovute a fatica a basso numero di cicli.
Hitachi ‘assicura’ lo storage
Per assicurare un utilizzo sicuro delle risorse storage in the cloud,
Hitachi Data Systems ha sviluppato la suite Hitachi Cloud
Services, un’offerta integrata di tecnologie, soluzioni e servizi
cloud in grado di semplifi care e accelerare l’adozione di ambienti
cloud privati, pubblici e ibridi.
Hitachi Cloud Service for Private File Tiering, che comprende har-
dware, software e servizi di Hitachi Data Systems in un unico modello
pay-per-use, consente alle aziende di ridurre i costi, semplifi care la
gestione e migliorare l’effi cienza e l’utilizzo dei loro ambienti NAS
principali spostando i fi le di dati legacy o di minore valore all’interno
di un servizio Cloud NAS privato situato all’interno del fi rewall del
cliente. Le imprese possono allineare i costi ai consumi, pagando
solo la capacità storage realmente utilizzata ed eliminando la
necessità di avere ulteriori risorse umane per la gestione dell’infra-
struttura. In collaborazione con Digi-Data Corporation vengono
inoltre offerte soluzioni cloud storage complete di tipo end-to-end
che consentono ad operatori telefonici, service provider e system
integrator di completare i propri servizi
e/o costruire offerte per i clienti, sia nel
segmento consumer sia in quello enter-
prise, integrando servizi storage con un
modello di tipo utility e pay as you grow.
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lo storage nell’era del cloud computing
Di Massimo Fucci
ICT - plm
(1ª Parte)
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45
Le applicazioni IT oramai devono pog-giare su una architettura sicura e fl es-sibile. Perché questo accada, un ruolo fondamentale è ad appannaggio della soluzione storage che deve fornire la continua accessibilità alla mole dei dati aziendali in crescita esponenziale con-tinua. Diverse le soluzioni che si possono adottare, tra le quali architetture basate sul cloud computing, che comincia ad essere considerato uno dei protagonisti.
Il mercato cambia, e le aziende devo-
no essere capaci di fornire una pronta
risposta alle mutate esigenze, se a ciò si
aggiunge un clima di forte competizio-
ne, dettato dalla concorrenza. Oggi ci si
accorge di quanto sia importante aver
investito nel tempo in soluzioni e risorse
umane che consentono di migliorare le
relazioni con il cliente, di incrementare la capaci-
tà di essere fl essibili e di eliminare i costi nascosti.
Il tema è noto e coinvolge in primis le massime
responsabilità aziendali, che per troppo tempo
hanno investito in processi, risorse, tecnologie ed
applicazioni informatiche essenzialmente rivolte
a sviluppare i processi gestionali-amministrativi
dell’azienda. Tutto ciò a scapito delle risorse
economiche – le risorse non sono illimitate, so-
prattutto per le PMI – da investire sia nel processo
di sviluppo dei prodotti e sia nelle architetture IT
in grado di seguire in tempi stretti i mutamenti del
mercato.
In un mondo oramai divenuto digitale la ge-
stione dei dati e delle informazioni impone alle
aziende che vogliono operare con successo,
una defi nizione a monte delle proprie esigenze
e strategie di storage. In particolare, oltre alla
quantità di “spazio” necessario per ben operare,
vanno defi nite anche la natura delle informazioni
e la criticità delle applicazioni informatiche in
essere, oltre che il numero di utilizzatori e la loro
dislocazione fi sica. Condizioni al contorno, che
da sole sono suffi cienti a promuovere lo storage
da semplice “chiavetta” o disco esterno ad una
vera e propria architettura.
Una soluzione quindi, che deve essere progetta-
ta, realizzata, testata e monitorata nel tempo, al
fi ne di garantire una buona fruibilità e assicurare
la continuità in sicurezza delle attività quotidiane.
Diverse sono le soluzioni che si possono adotta-
re per rispondere alle esigenze di sicurezza e di
utilizzo dei dati. Per le piccole e medie imprese,
le soluzioni più utilizzate riguardano il tradizionale
DAS (Direct Attachment System), che consiste
nel collegamento diretto di un server ad uno o
più storage. La soluzione non è particolarmente
impegnativa dal punto di vista dell’investimento,
e non richiede particolari capacità sistemistiche,
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46
ma certamente si trascina alcuni limiti quali, ad esempio, la
completa dipendenza dalla funzionalità del server dei dati
contenuti nello storage. Per intenderci, se il server ha un mal-
funzionamento, non è possibile accedere ai dati. Per colmare
i limiti strutturali di un’applicazione DAS, le aziende possono
optare per l’utilizzo di un’architettura NAS (Network Attached
System), che permette una parziale autonomia dello storage
dal server. La totale indipendenza si raggiunge solo tramite
l’utilizzo di una rete apposita per lo storage, la cosiddetta SAN
(Storage Area Network), che rende possibile lo scambio e la
memorizzazione delle informazioni/dati senza passare per il
server. Una soluzione che garantisce la massima sicurezza dei
dati e continuità dei fl ussi di lavoro, di contro viene richiesta
una maggiore disponibilità da parte dell’azienda ad investire
ed una migliore conoscenza sistemistica.
Bene, ma come si collocano le architetture tradizionali verso il
cloud computing?
Secondo Guido Terni, EMEA Storage Product Manager di GATEWAY (www.it.gateway.com): “in un momento in cui la
crisi economica non è ancora superata, il cloud computing
diventa un elemento strategico indispensabile per le piccole e
medie imprese, in quanto consente una notevole riduzione dei
costi di gestione, un maggior ritorno sugli investimenti in ambito
hardware e software e soprattutto una velocizzazione dei cicli
di deploy per affrontare sempre più effi cacemente i cambia-
menti cui l’impresa è sottoposta. Gateway, brand del gruppo
Acer completamente dedicato al mondo business, vede nel
cloud computing il futuro del mondo IT e una grande opportu-
nità di crescita. A questo proposito ha sviluppato una gamma
di storage per rispondere alle richieste specifi che del mercato
SMB con l’obiettivo di offrire soluzioni semplici ed effi cienti che
permettano ai partner di canale di fornire soluzioni ad hoc per
l’utente fi nale.
Tra i modelli di punta abbiamo lo storage GS2040, creato in
partnership con Hitachi Data Systems e studiato appositamen-
te con queste fi nalità: fornire elevate prestazioni, scalabilità
e un’effi cace funzionalità di protezione dei dati. Ideale per
rispondere ai bisogni delle aziende, GS2040 è uno storage
ICT - plm
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dall’utilizzo semplice e immediato, dotato di elevata affi da-
bilità e costi ridotti, è privo di point of failure e consente una
notevole riduzione dei consumi energetici, un aspetto indi-
spensabile per aziende dotate di un’infrastruttura IT che deve
essere sempre operativa”.
Anche Marco Spoldi, Business Development Manager Stora-geWorks Division, Hewlett-Packard Italiana (www.hp.com) è
convinto che il cloud computing rappresenti una reale oppor-
tunità. “Infatti - afferma Spoldi- Il cloud computing comporta
numerosi vantaggi per il business, sia economici sia in termini di
velocità e fl essibilità, che si rifl ettono poi anche sull’utente fi na-
le, sul fornitore del servizio o infrastrutturale. E’ una piattaforma
importante e in crescita nelle aziende Instant-On Enterprise,
dove ogni cosa e ogni persona è connessa grazie ad ambienti
IT fl essibili, automatizzati, protetti e che si adattano rapidamen-
te alla domanda in evoluzione. E’ fondamentale però che le
aziende apportino una reale innovazione di prodotto e non
considerino il cloud come una semplice operazione di mar-
keting. Negli ultimi 18 mesi, ad esempio, HP ha rinnovato ed
integrato la sua offerta con tutti gli elementi necessari a realiz-
zare il cloud: l’acquisizione di 3PAR conferma questa strategia,
rispondendo all’elemento storage dell’infrastruttura composta
da server e networking chiamata Converged Infrastructure”.
Secondo Rosiel Lee, product manager of Synology Inc. (www.
synology.com) “i server NAS Synology rivestono un ruolo nel
cloud computing di larga scala, in quanto si comportano
come soluzioni di archiviazione scalabile, affi dabile, a supporto
di server cloud”.
Attualmente i servizi di cloud computing su larga scala sono
in continua espansione, e questo vale anche per la richiesta
di soluzioni di archiviazione dati scalabili e fl essibili. I prodotti
Synology hanno funzioni di cloud storage e supportano cloud
server con protocolli di fi le inclusi, come CIFS e NFS. I server NAS
di Synology forniscono una soluzione di archiviazione per le
soluzioni di virtualizzazione. La virtualizzazione libera il servizio IT
delle aziende dalle complessità legata alle infrastrutture har-
dware. Infatti, possono essere integrati in ambienti di virtualizza-
zione quali VMware vSphere4TM, Citrix XenServerTM, Microsoft
Hyper-VTM. Fornendo consolidamento e migliori capacità di
gestione conveniente.
Per le PMI che vogliono avere i propri server attraverso il cloud,
i server NAS di Synology si confi gurano come cloud server facili
da gestire, poiché includono: Web Station, Mail Station, server
FTP e molto altro. La Web Station con supporti PHP e MySQL
integrati può essere utilizzata per sviluppare siti web dinami-
ci e basati su database o per installare diverse applicazioni
open-source di terze parti su server NAS. Allo stesso tempo,
permettono alle aziende di centralizzare la protezione dei dati
e semplifi carne la gestione con tempi di setup del processo e
gestione ridotti al minimo.
Inoltre non richiedono costi aggiuntivi di licenza, impegno ec-
cessivo di tempo e complessità dei vecchi server PC.
Ancora una volta quindi,l’architettura storage rappresenta la
chiave di volta dell’infrastruttura IT aziendale e come tale va
considerata. Non si tratta solo di un “affare tecnico”, anche se
non può essere adottata senza la dovuta conoscenza tecnica,
ma visto l’impatto sui processi e sulle capacità di operare nel
quotidiano richiede una diversa e più profonda attenzione.
Il tema è noto e coinvolge , come sottolineato nella premessa
in primis le massime responsabilità aziendali, che per trop-
po tempo hanno investito in processi, risorse, tecnologie ed
applicazioni informatiche essenzialmente rivolte a garantire le
capacità gestionali-amministrative dell’azienda, con il risultato
fi nale che ora sono bravissime a far di conto, ma non altrettan-
to a fornire le risposte appropriate ai cambiamenti imposti dal
mercato. Una situazione che può essere superata dalla presa
di coscienza che un’adeguata infrastruttura IT è necessaria per
competere bene nel tempo, non è un costo, ma un investi-
mento necessario anche se a volte risulta essere una vera e
propria “tela di Penelope”.
Forse è necessaria una seria rifl essione in merito!
Alla prossima puntata.
Advantech EuropeTel. +39 02 9544961E-mail [email protected] Beckhoff Automation SrlTel. + 39 0362 365164E-mail [email protected] Comsol SrlTel. + 39 030 3793800E-mail [email protected] Panasonic Electric Works Italia SrlTel. +39 045 6752711E-mail [email protected]
Pentaconsulting SrlTel. +39 02 92958990E-mail [email protected]
Phoenix Contact S.p.A.Tel. +39 02 660591E-mail [email protected] PJM ConsultingTel. +39 0172 381451E-mail [email protected] Progea SrlTel. +39 059 451060E-mail [email protected] Rockwell Automation SrlTel. +39 02 334471E-mail [email protected] Schneider Electric S.p.A.Tel. + 39 035 4151111E-mail [email protected]
Siemens S.p.A.Tel. +39 02 2436 2000E-mail [email protected] Siemens Industry Software SrlTel. +39 02 210 [email protected] Sistemi Avanzati Elettronici SrlTel. +39 015 983206E-mail [email protected] Wonderware Italia S.p.A.Tel. + 39 0331 709411E-mail [email protected]
Per maggiori informazioni sugli articoli presenti in questo numero
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si scrive automotive si legge siemens plm software
Di Massimo Fucci
Daimler Benz (www.daimler.com) prota-
gonista del mercato automotive, dopo
un lungo processo di benchmarking,
durato oltre un anno, in cui sono state
testate e verifi cate tutte le fasi del pro-
cesso di sviluppo prodotto, ha deciso di
adottare in tutta la sua realtà industriale
le soluzioni sviluppate da Siemens PLM Software (www.siemens.it/plm).
Un’iniziativa che porterà, entro il 2015, ad una normalizzazione di
tutte le attività di progettazione e gestione dei dati di prodotto,
grazie alla messa a regime delle soluzioni NX (CAD 3D) e Team-center (PDM) opportunamente rivisitata per la gestione dei dati
di prodotto.
“Una scelta importante assolutamente ragionata e ponderata
da parte del cliente - sottolinea Franco Megali, Amministratore Delegato di Siemens Industry Software - che è stata presa da
Daimler dopo oltre un anno di verifi che approfondite sulla validi-
tà e sui benefi ci di un’eventuale adozione delle nostre soluzioni.
D’altronde, vista l’importanza e le dimensioni dell’azienda, ogni
decisione presa deve poggiare sui diversi fattori che debbono
garantire ragionevolmente non solo il ritorno dell’investimento,
ma anche un certo vantaggio competitivo”.
Una decisione rilevante che vedrà l’installazione e la messa
a regime di migliaia di licenze del software NX (www.plm.
automation.siemens.com/it_it/products/nx/index.shtml) e di
Teamcenter(www.plm.automation.siemens.com/it_it/products/teamcenter/
index.shtml) e lo sviluppo di un ambiente collaborativo integrato
grazie al quale tempi, tracciabilità e capacità di risposta al mer-
cato, cresceranno in positivo, di almeno un ordine di grandezza.
“Diversi i motivi che hanno portato il Gruppo Daimler Benz ad
una decisione così importante – aggiunge Megali – ma certa-
mente alcuni fattori sono risultati determinanti quali la cultura
d’azienda rivolta alla soluzione dei problemi e, non ultimo, le
funzionalità e la strategia di apertura verso l’esterno e di inte-
grazione dei nostri prodotti”.
Il brand Siemens identifi ca un partner industriale dalle basi solide
e dalla capacità di continuare ad investire, mentre la business
unit PLM Software ha una lunga tradizione nel comprendere e
risolvere i temi di interesse del ciclo sviluppo prodotti.
Lo sviluppo e la diffusione, infi ne, di tecnologie quali JT e Synchronous Technology, hanno fornito una chiara evidenza
della open strategy che caratterizza gli sviluppi di Siemens PLM
Software.
“La decisione di Daimler non ci ha sorpresi più di tanto – af-
ferma Megali – poiché non fa altro che confermare la nostra
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In una situazione di mercato in cui ricavi e margini, nella stragrande maggioranza delle aziende, segnano il passo, per rimanere competitivi è necessario investire nell’integrazione dei processi e nell’ottimizzazione degli strumenti in uso. La decisione di Daimler Benz di adottare la soluzione di Siemens PLM Software va esattamente in questa direzione.
Franco Megali, Amministratore Delegato di Siemens Industry Software
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INTERVISTA
posizione di leader nel mercato PLM nel settore automotive”.Certo è che la decisione di Daimler dà un messaggio forte al mercato, il fatto che tutti gli impianti industriali del Gruppo Mer-cedes Benz (auto, camion, bus etc.) affronteranno la sfi da del mercato automotive in un ambiente integrato che vede la pre-senza unica delle soluzioni software di Siemens PLM Software, al di là della validità del prodotto – non potrebbe che essere così - mette in luce la capacità del fornitore di seguire l’evoluzione di ambienti complessi in un contesto distribuito geografi camente. Uno sforzo basato su di una cultura del servizio così radicata da rendere possibile il successo delle operazioni richieste.Una scelta che avrà un impatto negli altri mercati intesi come settore e geografi a, anche in Italia si avranno delle ricadute importanti. La prima, che interesserà tutti gli utenti, riguarda la ricaduta sulle
funzionalità e le capacità di integrazione dei prodotti di Siemens PLM Software, poiché la bontà delle soluzioni è in un certo qual modo guidata dal numero di utenti che le utilizzano quotidiana-mente. Una moltitudine di stazioni di lavoro che tutti i giorni, 24 ore su 24, poiché gli stabilimenti sono distribuiti in tutto il mondo, che si accendono ed operano sviluppando ed incontrando le problematiche più disparate a cui fare fronte, sono la miglior garanzia di test di prodotto e di un pronto intervento per modifi -care e migliorare le funzionalità del software.Una banca dati di utilizzi in grado di fornire ogni indicazione su cosa e dove intervenire per migliorare la fruibilità. Una sorta di “certifi cato continuo di qualità” che ogni decisore di azienda, con una visione di medio e lungo periodo, dovrà prendere in seria considerazione se intende mantenere la propria azienda nel binario della competizione.
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stress lavoro correlato:obblighi di legge e progetto EChos2value
A cura di PJ Management Consulting
La data di scadenza del 31 dicembre 2010, di decorrenza dell’obbligo previsto dalla Leg-ge per la valutazione del rischio stress lavoro correlato, deve essere interpretato come data di avvio delle attività di valutazione, ai sensi delle indicazioni metodologiche fornite dalla Commissione. Gli Organi di Vigilanza, ai fi ni dell’adozione dei provvedimenti di competen-
za, terranno conto della decorrenza e della programmazio-ne temporale delle attività di valutazione.(Commissione Consultiva Permanente – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – 17 novembre 2010).Di conseguenza, pur essendo necessario entro quella data un documento di valutazione, esso sarà probabilmente pri-vo di una completa valutazione, sviluppata secondo i tempi fi ssati dal Datore di lavoro.L’obbligo di effettuare la valutazione dei rischi da stress lavo-ro-correlato diventa quindi operativo a tutti gli effetti, ma le indicazioni fornite dalla Commissione concedono più tempo alle Imprese per adeguarsi. E’ necessario poter dimostrare di aver programmato, entro la fi ne dell’anno 2010, tutte le fasi della valutazione di rischio stress lavoro correlato. Dal 1° gennaio 2011 i Datori di lavoro pubblici e privati dovranno esaminare le fonti di rischio da stress e inserirle nel documen-to aziendale. Lo stress da lavoro è stato identifi cato a livello europeo, nazionale ed internazionale come elemento di preoccupa-zione sia per gli imprenditori sia per i lavoratori. (...) Lo stress può potenzialmente colpire qualunque posto di lavoro e qualunque lavoratore, indipendentemente dalla grandezza dell’impresa, dal settore di attività o dal tipo di relazione contrattuale. (...) Affrontare il problema dello stress può portare ad una maggior effi cienza e ad una migliore salute e sicurezza sul lavoro, con il conseguente benefi cio econo-mico e sociale per le imprese, per i lavoratori e per l’intera società. La diversità all’interno della forza lavoro è un ele-mento importante da considerare nell’affrontare i problemi legati allo stress da lavoro. (Accordo Quadro Europeo sullo stress nei luoghi di lavoro siglato 8/10/2004).
Il rischio di stress può essere presente in ogni ambiente di lavoro e ogni individuo è potenzialmente a rischio: valutare il rischio stress signifi ca identifi care le possibili fonti, cogliere
precocemente i segnali di malessere ed intervenire con mi-sure di prevenzione, riduzione o eliminazione del problema.
Per il Datore di Lavoro, in termini di sanzioni, in caso di mancata valutazione dei rischi da stress lavoro correlato e relativa stesura del Documento di sintesi, Il D.Lgs. 106/09, a parziale modifi ca ed integrazione del D.Lgs. 81/08 (Art. 55), stabilisce pene dall’arresto da 2 a 8 mesi e ammende da euro 750,00 a euro 6.400,00.
L’obiettivo prioritario, al di là delle sanzioni, è legato al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro, in quanto a condizioni di stress si possono accompagnare sofferenze e disfunzioni fi siche, psicologiche, sociali. Da non dimenticare i maggiori rischi per ciò che concerne la sicurezza sul lavoro, in quanto lo stress, riducendo le capacità cognitive ed i tempi di rea-zione, espone maggiormente al pericolo ed all’infortunio (proprio e di altri). In seconda analisi, sappiamo che lo stress incide anche in modo negativo sulla produttività aziendale, in quanto possono essere compromesse tutte le dimensioni collegate al lavoro.
Quindi il manifestarsi di una sindrome tipica da stress com-porta, oltre al disagio ed alla sofferenza personale, anche una consistente riduzione della qualità della performance. Aumentano i fenomeni di assenteismo, la confl ittualità e le incomprensioni, anche per le conseguenze legate a perdita dell’autostima, diffi coltà relazionali, irritabilità.In queste condizioni possiamo prevedere ineffi cienza or-ganizzativa legata a mancanza di effi cacia, errori ripetuti, disattenzione, perdita di creatività e progettualità, diminu-zione del rendimento (ed abbassamento della produttività), demotivazione.
Lo stress lavoro correlato è considerato pertanto un proble-ma sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro, in quanto le conseguenze sono nocive non solo per le persone, ma per la qualità stessa delle prestazioni di lavoro (Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro). La quantifi cazione dei costi che vengono determinati dal disagio legato alle ricadute dello stress sull’organizzazione, porta alla rifl essione che è sicuramente più economico, funzionale e produttivo
Il D.Lgs. 81 del 9 aprile 2008 dispone per il Datore di lavoro l’obbligo di valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori – compresi i rischi legati allo stress lavoro correlato – e l’obbligo di indi-cazione, nel documento redatto a conclusione della valutazione, delle misure di prevenzione e protezione individuate e delle procedure per la loro attuazione. Diversi sono quindi gli adempimenti a carico delle Aziende che si trovano così ad affrontare temi lontani dalla loro cultura.
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COMSOL M u l t i p h y s i c s , la simulazione ricomincia da 4
L’interesse per la simulazione del comportamento dei prodotti è notevolmente cresciuto, poiché la competizione impone ai diversi produttori di generare un buon prodotto al primo ciclo di progettazione. Ogni revisione successiva non solo ha un costo aziendale in termini di tempo e risorse economiche, ma anche un impatto negativo nel market share di quella specifica classe di prodot-
ti. Si pensi al mercato delle lavatrici, il prodotto di successo si prende circa il 70% del mercato, alla concorrenza la sfida sul 30% che rimane.In quest’ottica Comsol (www.it.comsol.com) propone la soluzio-ne COMSOL Multiphysics giunta alla versione 4.1, un ambiente software scientifico di modellazione e simulazione di sistemi fisici complessi, il cui punto di forza è rappresentato dalla capacità di modellare e simulare fenomeni multifisici. I moduli opzionali ne permettono il potenziamento mediante strumenti specifici per le diverse discipline come acustica, batterie e celle a combusti-bile, ingegneria chimica, scienze della terra, elettromagnetismo e fluidodinamica, trasporto di calore, plasma, ottimizzazione e meccanica strutturale. “In realtà – ci conferma Valerio Marra, marketing manager di Comsol in Italia – il processo di modellazione e simulazione si è notevolmente velocizzato grazie all’implementazione delle nuo-ve funzionalità del Model Builder, che ora consente l’accesso a tutte le impostazio-ni e a una pro-grammazione più semplice e imme-diata.” Infatti, nella nuova versione sono state miglio-rate le possibilità di lavoro, grazie all’introduzione di nuove funzionalità, relative a differenti fasi di interazione uomo-applicazio-ne, il cui risultato è stato anche l’au-mento del grado di soddisfazione del progettista in merito all’uso dello strumento.Per esempio, sono state introdotte nuove funziona-
lità che consentono il riuso delle informazioni e delle parti già inserire nel Model Buider, attraverso un semplice copia e incolla. Anche lo strumento griglia beneficia di alcune migliorie grazie all’introduzione di una funzione automatica di generazione della griglia stessa, in funzione del contesto di utilizzo (funzio-nalità presenti per le interfacce fisiche CFD e plasma) e quindi ottimizzata in funzione della classe di precisione del calcolo, che dovrà essere effettuato durante la sessione interattiva, l’esem-pio è mostrato in figura 1.
La nuova versione del software permette anche il salvataggio temporaneo delle attività di simulazione e il suo successivo ripristino in modalità automatica. Una funzione particolarmente importante per chi si trova a operare su modelli di grandi dimen-sioni per i quali sono necessari diversi giorni di simulazione.A tutto ciò vanno aggiunte la visualizzazione interattiva, in qual-siasi momento, delle equazioni che si stanno risolvendo, nonché l’aggiunta di modalità di intervento 3D sulle geometrie e di simulazione parametrica.
Diverse le innovazioni introdotte, quindi, che portano ad un salto di qualità nel lavoro quotidiano del progettista. Si è raggiunto l’obiettivo di eliminare sostanzialmente le operazioni ripetitive, lasciando più tempo per le attività ‘a valore aggiunto’ in manie-ra tale che il rapporto tempo/spazio/risultati divenga ancora più favorevole.
di Roger Collaway
La simulazione si arricchisce di strumenti dotati di funzionalità che semplificano l’operatività dei progettisti e riducono i tempi di realizzazione di un prodotto di buona qualità. Comsol gioca da protagonista, certo della versione 4.1 di COMSOL Multiphysics che si presenta ricca di novità.
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