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NETWORK ITALIA ITALIANS IN INDOCHINA RETE DI CULTURA, INFORMAZIONE, AMICIZIA E-MAIL [email protected] NEWSLETTER N. 019 | 16 Gennaio 2011 Filename: [J-4.5.8.5-1.9.2.9-110116-Newsletter-019-AcA.doc] @ INTRODUZIONE Care amiche, cari amici, questo numero e’ dedicato all’antropologia, la scienza che studia i comportamenti umani e delle comunita’. Spesso l’antropologia viene intesa come lo studio delle comunita’ piu’ isolate, mentre e’ invece un accurato strumento conoscitivo di ogni societa’. La rubrica “Salvate la Tigre”, ci parlera’ di una straordinaria scoperta naturalistica: le grotte di Sơn Đoòng , le piu’ grandi grotte naturali al mondo, scoperte recentemente nel parco di Phong Nha- Ke Bang , nella Provincia di Quang Binh. Una grande risorsa turistica per il Viet Nam. La rubrica “Letteratura” presenta uno dei piu’ grandi studiosi di Oriente che l’Italia abbia avuto: Fosco MARAINI , che visse con la stessa straordinaria passione gli studi antropologici in paesi come il Tibet ed il Giappone, la narrativa e l’alpinismo. La rubrica “TuttiFrutti” ci parlera’ di Federico VASOLI , avvocato dello studio DE MASI – TADDEI - VASOLI, che sta sempre piu’ orientando il baricentro delle sue attivita’ in Asia. E’ nata CASARIN Anna Tran . La mamma Minh , il papa’ Roberto ed il fratello Minh Tri annunciano la lieta notizia. Nella newsletter troverete un reportage fotografico. In copertina, uno scatto di un maestro della fotografia italiana, Luigi GHIRRI . Nel corpo della newsletter troverete numerose foto di Maurizio COFINI , Nel suo recente viaggio a Cuba, testimoniando nei tanti progetti di solidarieta’ l’amicizia con il Viet Nam. In “Controcopertina” una foto di Carlo ANZON e Leopoldo TESTOR , che e’ un pezzo di storia. Cari saluti, Amedeo Cilento V I S I O N I CADECOPPI, dalla Strada per Finale Emilia Dalla Collezione: “Il Profilo Delle Nuvole” Photo: Luigi GHIRRI – 1982 Tutte le foto sono pubblicate sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org] Questa Newsletter e’ ottimizzata per la visione su monitor. Stampare su carta vuol dire tagliare alberi. Cercate di farne a meno.

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Newsletter degli Italiani e simpatizzanti dell’Italia nel Sud Est Asia Newsletter of Italians and enthusiasts of Italy in South East Asia

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NEWSLETTER N. 019 | 16 Gennaio 2011

Filename: [J-4.5.8.5-1.9.2.9-110116-Newsletter-019-AcA.doc]

@ INTRODUZIONE

Care amiche, cari amici, questo numero e’ dedicato all’antropologia, la scienza che studia i comportamenti umani e delle comunita’. Spesso l’antropologia viene intesa come lo studio delle comunita’ piu’ isolate, mentre e’ invece un accurato strumento conoscitivo di ogni societa’.

La rubrica “Salvate la Tigre”, ci parlera’ di una straordinaria scoperta naturalistica: le grotte di Sơn Đoòng, le piu’ grandi grotte naturali al mondo, scoperte recentemente nel parco di Phong Nha-Ke Bang, nella Provincia di Quang Binh. Una grande risorsa turistica per il Viet Nam. La rubrica “Letteratura” presenta uno dei piu’ grandi studiosi di Oriente che l’Italia abbia avuto: Fosco MARAINI, che visse con la stessa straordinaria passione gli studi antropologici in paesi come il Tibet ed il Giappone, la narrativa e l’alpinismo. La rubrica “TuttiFrutti” ci parlera’ di Federico VASOLI, avvocato dello studio DE MASI – TADDEI - VASOLI, che sta sempre piu’ orientando il baricentro delle sue attivita’ in Asia. E’ nata CASARIN Anna Tran. La mamma Minh, il papa’ Roberto ed il fratello Minh Tri annunciano la lieta notizia. Nella newsletter troverete un reportage fotografico. In copertina, uno scatto di un maestro della fotografia italiana, Luigi GHIRRI. Nel corpo della newsletter troverete numerose foto di Maurizio COFINI, Nel suo recente viaggio a Cuba, testimoniando nei tanti progetti di solidarieta’ l’amicizia con il Viet Nam. In “Controcopertina” una foto di Carlo ANZON e Leopoldo TESTOR, che e’ un pezzo di storia.

Cari saluti, Amedeo Cilento

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Dalla Collezione: “Il Profilo Delle Nuvole” Photo: Luigi GHIRRI – 1982

Tutte le foto sono pubblicate sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org]

Questa Newsletter e’ ottimizzata per la visione su monitor. Stampare su carta vuol dire tagliare alberi. Cercate di farne a meno.

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2 ORGANIZZAZIONE

INVIATECI I VOSTRI PROGETTI E SAREMO BEN LIETI DI PROMUOVERLI E VEICOLARLI NELLA COMUNITA’ ITALIANA

CUBA – 2010 - Photo: Maurizio COFINI HTTP://WWW.FOTOCOFINI.IT

10 REGOLE DI “NETIQUETTE”

1. L’accesso alla Newsletter del NETWORK ITALIA e’ aperto a tutti: Privati, Enti, Aziende, Istituzioni. 2. La lingua ufficiale della Newsletter e’ l’italiano, ma contributi in altre lingue sono ben accetti. 3. Sono bandite: le volgarita’, le polemiche personali, le polemiche politiche, e le tesi non provate. 4. Sono particolarmente apprezzate le testimonianze fotografiche dell’Italia e del Viet Nam (ed ogni

bella foto). Tutte le foto ed i documenti sono pubblicati sulla Newslletter sotto: “Creative Commons Attribution Non-Commercial Share-Alike License” [http://creativecommons.org].

5. Qualunque documento viene pubblicato sotto piena e completa responsabilita’ di chi lo invia. 6. I documenti inviati devono sempre citare autori, fonti esterne e pagine web di riferimento. 7. La Newsletter e’ opera di solo volontariato e segue la piu’ rigorosa etica no-profit. Nessun

contributo verra’ richiesto e verra’ pagato. 8. La Newsletter e’ mensile, con edizione nella seconda Domenica del mese. 9. Iniziative ed annunci vengono pubblicati se inviati con almeno 5 giorni di anticipo sulla

pubblicazione. <[email protected]>

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4 COMUNITA’

… L a C o m u n i t a ’ I t a l o - V i e t n a m i t a s i e s p a n d e …

Anna Tran CASARIN, La mamma Minh, il papa’ Roberto ed il fratello Minh Tri

… S i a m o i n a r r e s t a b i l i …

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5.8 S A L VA T E L A T I G R E | S A V E T H E T I G ER | H Ã Y CỨU LẤY L Ò A I HỔ

Date il vostro contributo per mettere in luce lo straordinario patrimonio naturalistico, artistico ed architettonico del Viet Nam ed aiutare a preservarlo. Se vedete una bella pagoda, una villa, un paesaggio e pensate valga la pena di proteggerli, scattate alcune foto ed inviatele, specificando la localizzazione. La newsletter verra’ spedita c/c anche all’ufficio UNESCO Viet Nam, mettendo in evidenza questa rubrica.

i n f o @ k a i z e n . e u . c o m

Hang Sơn Đoòng

GROTTE di SON DOONG

Parco Nazionale di Phong Nha-Ke Bang Distretto di Bo Trach,

Provincia di Quang Binh LOCALIZZAZIONE

Le grotte di Son Doong (in l ingua Vietnamita: Hang Sơn Đoòng, cioe’ Grotte del Fiume del la Montagna) sono una scoperta relat ivamente recente. Le Grotte sono local izzate vicino la frontiera con i l Laos. Al l ’ interno si trova un f iume con portata notevole. Le grotte erano state scoperte nel 1991 dal sig. Hồ-Khanh, ma mai esplorate a causa del le diff ici l i condizioni di accesso. Nel l ’Apri le del 2009, una spedizione congiunta Britannica / Vietnamita, del la “Brit ish Cave Research Associat ion“ guidata da Howard Limbert, ha condotto r i l ievi accurati, che hanno portato a dimensionare la grotta come la piu’ grande e magnif ica del mondo (i l doppio del le “Grotte del Cervo” – Malaysia). La volta piu’ grande del complesso e’ alta 200 metri, larga 150 metri e si svi luppa per una profondita’ complessiva di 2 Ki lometri . Ci auguriamo uno svi luppo eco-sostenibi le del sito, per f ini turistic i .

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Report: Amedeo CILENTO

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Photo: NATIONAL GEOGRAPHIC

* Lunga vita alla tigre *

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6.6 LETTERATURA

Ad Majora Fosco MARAINI 2004

Lettera che Fosco Maraini preparo’ per la propria cerimonia funebre

<< Cari Amici, Sono desolato di costringervi ad un raduno così insipido e squallido , com' è sempre un funerale laico… Sarebbe stato indubbiamente bello ritrovarsi tra canti, incensi musiche e fiori, sotto alte e storiche navate della nostra cara Firenze! Lo so, lo so… Ma purtroppo un minimo di coerenza me l'ha impedito. Ecco, mi chiederete, dove stai? In quale posizione spirituale ti sei sentito di lasciare il pianeta, per l'enigmatico viaggio che tutti ci attende? Vi dirò che un momento fortemente determinante della vita è stato il soggiorno di parecchi mesi a Gerusalemme, durante gli anni 1965 e 1966, quando la casa Harcourt Brace di New York mi commise un testo sulla famosa città, centro delle tre maggiori religioni: il libro uscì poi nel 1969 col titolo “Jerusalem, Rock of Ages”. La visita alla città fu anche occasione di una lettura ponderata ed attenta sia della Bibbia (Vecchio e Nuovo Testamento) sia del Corano (nell'ottima edizione dell'amico Alessandro Bausai ). Tra i miei libri chi vorrà potrà trovarvi “le Bible de Jerusalem” (mi capitò in Francese…) ed il Corano, pesantemente sottolineati… Queste esperienze riportarono in primo piano il problema delle Rivelazioni. Se esaminiamo con animo veramente libero, diciamo con la prospettiva CITLUVIT (“Cittadino Luna Visita Istruzione Pianeta Terra”) il problema delle Rivelazioni, ci accorgiamo subito che esse non si limitano alle tre più famose e che si irraggiano in qualche modo da Gerusalemme. Occorre allargare l'orizzonte anche al pensiero di Zoroastro , e senz'altro ai Rishi dell' Induismo . E perché trascurare il Buddismo? La Saddharma Pundarika non è anch'essa una “Rivelazione”? Proseguendo l'indagine si viene a scoprire che, nel panorama delle religioni, le Rivelazioni sono moltissime: si va da quella dei Mormoni a quella dei Bahai , dai messaggi del Cao-Dai Vietnamita alle scritture del Tenri-Kyo Giapponese. Un piccolo dizionario delle Religioni della Garzanti, ne elenca, mi pare, ben 38! Di fronte a questa falange di Rivelazioni ci si chiede: Gentile Signore Iddio, quale è il tuo vero, autentico messaggio? Non starai giocando con l'uomo? Quali sono le garanzie che una Rivelazione sia autentica e l'altra no? Dinanzi a questo problema, che mi s'è posto in termini di particolare evidenza, data l'esperienza personale di viaggi e la familiarità con più civiltà lontane tra di loro, ho optato per la Rivelazione Perenne ; cioè il regime religioso in cui Dio parla, per chi vuole ascoltarlo, non attraverso messaggi singolari concessi in punti particolari dello spazio ed in momenti particolari del tempo (Rivelazione Puntuale), bensì sempre ed ovunque, nella natura e nella vita umana intorno a noi. Tutto si presenta come Rivelazione, basta sentirla, vederla, leggerla.

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Direte: questo va bene per il bello, per il sublime, per la neve sui rami degli alberi nel sole dell'alba, per le onde del mare che si frangono sulle rocce al chiaro di luna, per il vento tra le fronde nella foresta, ma è rivelazione anche il brutto, il male, l'orrore…? La risposta inevitabile è si. In un certo senso il male è più rivelatore degli ovvi bene e bello , in quanto è più misterioso. “Dio, chi sei, se permetti la morte, le sofferenze di questi bambini?” Più il mistero si fa grande e terribile, più invita a sentimenti aperti all'angoscia, feriti dagli orrori. In questa ottica Gesù resta sempre un grandissimo uomo, con Mosè e Muhammad , nonché col Buddha e con Lao-Tsu , ma non lo chiamerei “Figlio di Dio” (forse ingegnosa, geniale invenzione di San Paolo?). Nella Rivelazione Perenne ho trovato grande pace e serenità. Dirò che la Rivelazione Perenne mi sembra nettamente superiore alla Rivelazione Puntuale per svariate ragioni. Si è esercitata sempre, da quando i primi uomini hanno cominciato a rivolgere gli occhi al cielo con ansia o con gratitudine, con speranze o col senso del mistero. Non sussiste il fatto strano, incomprensibile, di un'umanità ante-Rivelazione, di gente antica pagane, di selvaggi e irredenti, e simili, con l'apparizione della salvezza ad un momento così tardo della storia umana. In regime di Rivelazione Perenne anche gli uomini di Neanderthal sono nostri stretti, cari fratelli in ispirito , come lo sono quelli di epoche ancora più remote. La Rivelazione Perenne esclude la possibilità di recrudescenze fondamentaliste, per cui i credenti in una data Rivelazione finiscono col desiderare l'eliminazione fisica dei credenti in altre, diverse dalla loro. Questa mostruosa possibilità si è avverata molte volte in passato – basti pensare alle Crociate, alle stragi dovute alla conquista delle Americhe, alle guerre di religione in Europa ed in ogni continente-, si potrebbero citare tesi a centinaia: bastano due per tanti. Scriveva il padre Francesco Paniragola (1548-1594) nelle sue Lezioni sopra i Dogmi (Ferrara 1585):” Quando il Signore ti farà la grazia che tu vinca genti infedeli, non perdonar loro, ma ammazzali”. E talvolta perfino i gentili Buddisti riuscivano a rigirare le loro concezioni sulla reincarnazione in modo preoccupante. Afferma il Jaschky nel suo Tibetan Dictionary (P .123 ) che:” according to Tibetan belief it is an act of mercy to kill an enemy of a Buddhist faith and thus prevent him from accumulating more sin”… L'ecumenismo resterà sempre parola o vuota, o ipocrita, se ciascuno rimane inserito, assiso con la cintura di sicurezza, nella propria Rivelazione. Solo la Rivelazione Perenne , collegata alla Natura e non alla Storia, può condurre verso una profonda e sentita unificazione spirituale fra gli esser umani. In regime di Rivelazione Perenne viene radicalmente superato ogni possibile dissidio tra religione e scienze, sia umane che della natura. La scienza diviene anzi “lo studio della Rivelazione Perenne”: si trasforma in opera di religione, in collaborazione coi mirabili piani occulti di Dio. La Rivelazione Perenne unifica in un sol fascio tutti gli esseri umani, dal più vile nativo dell'isola più remota, ai massimi luminari del sapere, nei centri più prestigiosi delle civiltà più avanzate. Ancora una volta, cari Amici, perdonatemi per non avervi fornito un addio più festoso e meglio consacrato dalle tradizioni, ma spero che adesso mi comprenderete.>>

Fosco Maraini

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Immagine di Yoi Crosse, 1924

Fosco Maraini nasce a Firenze il 15 novembre 1912 dallo scultore Antonio Maraini e dalla scrittrice Yoi Crosse, Ungherese di Origini Polacche.

Bilingue Italiano ed Inglese, a ventidue anni, spinto da una grande curiosità verso l'Oriente, s'imbarca sulla nave scuola Amerigo Vespucci come insegnante d'inglese per i ragazzi dell'Accademia Navale di Livorno ed ha l'occasione di visitare l'Egitto, il Libano, la Siria e la Turchia.

Fosco in una scultura del Padre, 1917

Fosco Maraini con la moglie Topazia e la figlia Dacia nel 1938

Nel 1935 sposa Topazia Alliata, discendente da una famiglia nobile Siciliana, da cui avrà le tre figlie Dacia (La piu’ famosa scrittrice Italiana contemporanea), Yuki e Toni, e nel 1937 parte per una spedizione in Tibet, che lo convincerà a dedicarsi alla ricerca etnologica ed allo studio delle culture orientali.

Laureatosi in Scienze Naturali all'Università di Firenze, Fosco Maraini si trasferisce con la famiglia in Giappone dove, in seguito al rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò (1943), viene internato in un campo di concentramento.

Fosco Maraini in abiti giapponesi

La famiglia di Maraini Liberata dal campo di concentramento

[Foto dell'autore] Una danza popolare al sacrario di Imamiya per tenere lontane malattie e pestilenze

Tornato in Italia alla fine della guerra, riparte per il Tibet e per altri numerosi viaggi tra i quali quelli che lo porteranno in Corea, a Gerusalemme e di nuovo in Giappone. Ai suoi viaggi e agli studi sull'Oriente Maraini ha dedicato molti libri, tra cui Segreto Tibet, Case, amori, universi e Ore giapponesi, ed una serie di documentary etnografici; questi ultimi però oggi sono andati quasi tutti perduti.

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Dopo aver divorziato da Topazia Alliata, nel 1970 sposò in seconde nozze la giapponese Mieko Namiki con la quale visse a Firenze, nella villa paterna di Torre di Sopra, presso il Poggio Imperiale, lavorando alla sistemazione del suo archivio fotografico e dei suoi moltissimi libri rari. È morto nel giugno del 2004, con la volontà di essere seppellito in un piccolo cimitero della Garfagnana.

Fosco Maraini nella sua casa di Firenze

Source: [www.foscomaraini.net]

LE OPERE

Saggi

- Segreto Tibet, 1951 - Ore giapponesi, 1957 - L'isola delle pescatrici, 1960 - Gasherbrum 4, Baltoro, Karakorum, 1960 - Paropamiso, 1963 - Esotico inverso, 1970 - L'Agape celeste, i riti di consacrazione del

sovrano giapponese, 1995 - Gli ultimi pagani, 1997 - Giappone. Mandala , 2006

Narrativa

- Gnosi delle fànfole, 1978 - Il Nuvolario. Principii di Nubignosia , 1995 - Case, amori, universi, 1999 - Pellegrino in Asia. Opere scelte, 2007

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Segreto Tibet, 1951

Ore giapponesi, 1957

Gasherbrum 4, Baltoro, Karakorum,

1960

Paropamiso, 1963

Gnosi delle fànfole, 1978

Il Nuvolario. Principii di Nubignosia, 1995

Tibet Incanto Orizzontale,

1996

Gli ultimi pagani, 1997

Alpi Giapponesi. Fotografi Di Montagne Lontane, 1998

Case, amori, universi, 1999

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7 ARTI VISIVE, MUSICA

Il Ristorante LUNA D’AUTUNNO, al 78 Thợ Nhuộm, Hà Nội, si sta strutturando come un vero e proprio Centro di Arti Visive e della Musica italiana.

ATTIVITA’ 7.1 COSA QUANDO

LUCEAN LE STELLE... ALLA LUNA Mercoledi’ 19 Gennaio 2011. OGGETTO COME

Concerto di Musica Lirica da Camera, Con Arie tratte da grandi Opere Liriche

Ingresso Gratuito

DOVE CRONOGRAMMA

Ristorante LUNA D’AUTUNNO 78 Thợ Nhuộm, Hà Nội

Inizio Concerto: 20:30 Si consiglia di arrivare in anticipo

CHI CONTATTI

Organizzazione: Gino BENELLI Sponsors: ARISTON, VIET-IT WINES LUNA [email protected]

P R O G R A M M A

VERDIANA Collezione di Arie dalla Traviata

Musicisti:

Van Khuyen: Soprano Ryoko Bomuki: Soprano Nguyen Vu: Tenore Minh Dung: Baritono Con il trio di Archi della Orchestra Nazionale Vietnamita di Opera e Ballo

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ATTIVITA’ 7.2 COSA QUANDO

GOODBYE... Da Giovedi’ 16 Dicembre, per due mesi. OGGETTO COME

Personale di Fotografia di un Italian in partenza per altri lidi...

Ingresso Gratuito

DOVE CRONOGRAMMA

Ristorante LUNA D’AUTUNNO 78 Thợ Nhuộm, Hà Nội

Inaugurazione: dalle ore 18.00 alle ore 20:00

CHI CONTATTI

LUNA [email protected] [email protected]

Mostra: Massimo CASAL, Organizzazione: Gino BENELLI

MAX CASAL [email protected]

A R T E * L U N A PERSONALE D I FOTOGRAF IA D I Mass imo CASAL

Mostra: 16 Dicembre 2010 ~ 16 Febbraio 2011

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CUBA – 2010 - Photo: Maurizio COFINI HTTP://WWW.FOTOCOFINI.IT

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7.4 TUTTIFRUTTI... gli ITALIANS si raccontano

In questo numero intervistiamo: Federico VASOLI Federico VASOLI, avvocato, Milanese, Classe 1980... quali altre informazioni per presentarti? Sono un avvocato milanese, abilitato per pratiche di diritto internazionale anche in Vietnam. Lavoro nel settore del diritto commerciale e societario, quindi il mio compito è di individuare le migliori soluzioni giuridiche per i clienti del mio studio: in altre parole, dato che il diritto disciplina - spesso in maniera confusa, contraddittoria e lacunosa - praticamente tutte le attività d’impresa, io confeziono la veste legale che consente ai miei clienti di raggiungere i propri risultati aziendali, soprattutto all’estero, come la conclusione di un importante contratto, la negoziazione con clienti, partner e fornitori, la costituzione di società ed uffici di rappresentanza, l’acquisizione o cessione di azienda, il rispetto delle normative generali - come quelle sulla concorrenza o quelle tributarie - o specifiche del settore d’attività del cliente e, soprattutto in tempi di crisi, il recupero crediti, la ristrutturazione d’azienda e molto contenzioso in tribunale. Quale e’ il tuo profilo educativo? Dopo la laurea in giurisprudenza alla Bocconi e svariate esperienze di studio e lavoro all’estero, in particolare in Cina, Inghilterra, Belgio e Francia, ho iniziato la mia carriera professionale. Quale e’ stato il tuo punto di partenza? Mi sono concentrato sullo sviluppo dello studio di famiglia, che costituisce un grande privilegio - mi rendo ben conto di avere avuto la fortuna di prendere in mano uno studio molto ben avviato - ma anche un onere non da poco, se consideriamo che ad un’età ancora relativamente acerba per questo mestiere sono responsabile - in un Paese che annovera circa duecentocinquantamila avvocati! - dei risultati finanziari dello studio e ho grandi responsabilità professionali verso i clienti che assisto, così come nei confronti di colleghi e collaboratori che dipendono dal buon andamento del nostro studio. Hai vissuto/lavorato in altri paesi?

Sì, ho studiato e vissuto in Inghilterra e frequentato corsi di specializzazione universitari e post-universitari in Austria e Francia. Ho poi lavorato a Pechino (e grazie alla Cina ho conosciuto il Vietnam) e a Bruxelles. Il viaggio è una dimensione essenziale della mia vita, grazie all’arricchimento culturale, alla scoperta di luoghi e persone e in ultima analisi anche di sé a confronto con scenari talvolta sconosciuti, talaltra invece che ci fanno sentire a casa lontano da casa. Quando sei arrivato in Viet Nam e perché? La mia prima visita in Vietnam fu nel 2005, grazie ad un seminario sulle piccole e medie imprese che la nostra Ambasciata e la Cooperazione organizzarono a Hanoi, offrendomi di essere tra i relatori. All’epoca il nostro studio era infatti tra i pochi italiani ad avere maturato una buona esperienza in Cina e il Vietnam ci è parso subito uno sbocco naturale e perfino più promettente e per certi versi più semplice del Regno di Mezzo. Da allora viaggio molto in Sud Est Asiatico e mi trattengo in Vietnam in totale circa due-tre mesi l’anno, distribuiti in tre o quattro viaggi. Il resto dell’anno è speso in prevalenza a Milano, con frequenti spostamenti in Europa e qualche puntata anche in Medio Oriente, dove il nostro studio sta seguendo casi molto interessanti.

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Questa zona del mondo e’ stata, a torto o a ragione, chiamata “Indochina”, cosa ne pensi? Non conosco l’India, purtroppo, ma posso fare un raffronto con Cina e Malesia, partendo dal denominatore del nazionalismo, comune a tutt’e tre. La Malesia fa storia a parte, in quanto interessantissimo melting-pot, non senza difficoltà, di culture assai diverse. Cina e Vietnam sono invece molto più simili, avendo avuto in comune anche la cultura dell’ideogramma, oggi purtroppo andata perduta in Vietnam. Oltre agli attriti storici passati e all’attuale interdipendenza economica e politica mista a competizione, noto in generale come i Vietnamiti tendano ad essere più creativi e più improntati al gioco solista (un po’ come gli Italiani), rispetto ai Cinesi, più forti quando conta la squadra e la massa. I Cinesi sono senz’altro più avanti e in alcuni casi più preparati dei Vietnamiti, ma questi ultimi mostrano una predisposizione notevole al confronto, al rapporto umano e al reciproco arricchimento, con umiltà, orgoglio, raffinatezza e caparbietà.

Quale e’ il tuo rapporto con la cultura Vietnamita, nel raffronto sia con l’Italia, che con Milano? Il rapporto con la cultura locale è ottimo e non ho riscontrato particolari difficoltà, se non di natura oggettiva (infrastrutture carenti, grande attenzione agli aspetti formali per non (far) perdere la faccia, clima umidiccio non proprio bucolico, talvolta eccessiva cupidigia a discapito della cultura, approccio al business alcune volte un po’ naïf, lingua ostica, volatilità del mondo del lavoro causata da “fame” di denaro e di formazione, burocrazia). Però anche con l’ultimo xe om all’angolo di qualche stradina alla fine ci si intende sempre sul prezzo e sulla destinazione! I Vietnamiti sono generalmente ben strutturati per affrontare culture straniere, dato che il loro territorio non è gigantesco e confina con nazioni con tradizioni di tutto rispetto, oltre ad avere subito la colonizzazione francese e la permanenza delle truppe statunitensi. L’avere lavorato in precedenza con la Cina - che, pur diversa, ha influenzato pesantemente il Vietnam - mi ha aiutato non poco, così come l’italianità e quindi l’amore per la buona tavola, per i rapporti umani, per lo sport, per la cultura, per il bello, costituiscono vantaggi importanti.

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Quali sono state le considerazioni che hanno spinto ad impegnarvi in Viet Nam? Dopo un anno di studio del diritto e della cultura vietnamiti, abbiamo reputato strategico aprire - ufficialmente nel 2007 - un branch-office del nostro studio legale a Hanoi e da pochissime settimane abbiamo concluso un contratto di locazione per una seconda piccola base anche a Ho Chi Minh City. La scelta del Vietnam è stata dettata essenzialmente da cinque fattori: 1) caratteristiche culturali ed economiche del Paese, che lo rendono assai attraente per gli stranieri, che, oltre a farci affari, si appassionano di una nazione straordinaria che ha entusiasmato anche me e i miei colleghi; 2) possibilità di sfruttare le conoscenze apprese in anni di esperienza con la Cina; 3) presenza di professionisti locali e stranieri affidabili e con i quali i rapporti personali sono eccellenti; 4) importanza strategica, soprattutto per un giovane professionista, di differenziare la propria offerta rispetto alla concorrenza; 5) possibilità di offrire alcuni servizi anche ad una clientela non solo italiana (il diritto vietnamita non cambia se assisto in loco una società non italiana) e crescente interesse dei Vietnamiti ad investire all’estero.

... e per quello che riguarda la cultura del lavoro? Dove pensi che il Diritto, in rapida evoluzione in Viet Nam, stia andando?

Penso che il rientro di tanti “cervelli” dall’estero sia molto positivo, perché sgrossa certi approcci negli affari ancora lontani dagli standard anglosassoni, che costituiscono il benchmark a livello internazionale. Penso, per esempio, al bisogno di completezza e affidabilità dei business-plan e delle due-diligence (le poche volte che si conducono) o alla preparazione di alcuni funzionari pubblici. Tuttavia, l’attuazione di standard economici e lavorativi globalizzati comporta una prevedibile complicazione dell’ordinamento giuridico, già fisiologicamente non al passo con la crescita del PIL: temo quindi un’ammassarsi di norme poco coordinate tra loro, che accrescono la burocrazia e spaventano le imprese, a tutto vantaggio di giurisdizioni snelle e ben oliate dove esiste una lunga tradizione di diritto, come Singapore e Hong Kong. Le fonti primarie mi paiono tuttavia generalmente ben impostate. A tutto questo aggiungo l’auspicio che lo Stato vietnamita investa maggiormente all’estero nella promozione della sua ricca cultura e delle sue allettanti prospettive d’affari: purtroppo il Vietnam non è ancora conosciuto per quello che realmente vale.

Quali le sfide e le speranze per il Diritto in Viet Nam? Sono molte. Le sfide che però ritengo siano fondamentali riguardano: 1) la definizione del capitale sociale delle società costituite da soggetti stranieri (a parte alcuni settori disciplinati, la legge vietnamita non fissa un capitale sociale minimo per le società, da cui consegue che le autorità locali e centrali preposte al vaglio della richiesta di investimento richiedono la deliberazione di un capitale sociale inusitatamente elevato, anche se comprendo che la ratio sia di raccogliere riserve valutarie dall’estero); 2) la liberalizzazione del mercato immobiliare, oggi nei fatti appannaggio dei Vietnamiti; 3) una riduzione della personal income tax. Quale e’ il tuo rapporto con i colleghi, i Fornitori, gli Impresari... Ottimo, professionale ed amichevole. Le piccole difficoltà nascono o nel rapporto con la burocrazia (avete mai provato a fare un bonifico da un vostro conto in dong dal Vietnam ad un vostro conto in euro in Italia?!), o - ma voglio essere ironicamente provocatorio - con alcuni potenziali clienti italiani!

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Sei un appassionato di arte: cosa ti piace in Viet Nam (e cosa non ti piace)? In generale mi piace molto l’architettura degli ultimi cento-centocinquant’anni, ricchissima di stili diversi tra loro. Anche alcune recenti creazioni, come grandi alberghi e ristoranti, sono secondo me di pregio e denotano comunque un diffuso senso del bello. Tra i pittori, anche se la scelta può essere ovvia, ammiro la biografia e l’opera di Bui Xuan Phai (simile a quella di Nguyễn Văn Cao, il poeta e compositore dell’inno nazionale), che dà molto il senso del vietnamita determinato, che passa una vita dipinta come romantica, costellata di sofferenze, pur di portare avanti i propri ideali. Non mi piace chiaramente la distruzione o comunque l’abbandono di quartieri storici, quindi andate avanti con “Save the Tiger”! TU DUC Masoleum

Cosa fai in questo momento? Sono a Milano e per fortuna sto lavorando molto e su casi assai diversi tra loro, cosa che mi consente di evitare la monotonia e di formarmi un buon bagaglio giuridico. Per quanto riguarda il lavoro sul Vietnam, in questi giorni stiamo tra l’altro negoziando con i partner vietnamiti di un nostro cliente italiano per la cessione di quote tra le società che porterebbe auspicabilmente alla creazione di una joint-venture nel settore telecom in Vietnam. Sto anche sbrigando alcune questioni tecniche per la NEM, la società di moda vietnamita che abbiamo assistito nel suo sbarco in Italia, caso per il momento forse unico o comunque rarissimo e che speriamo invece apra la via a molti investimenti vietnamiti in Italia: il nostro Paese è apprezzato e ha ancora moltissimo da offrire, nonostante la pesante crisi che continua a colpirci. Quali i tuoi progetti per il futuro? Dovrei tornare in Vietnam per circa un mese a marzo e i progetti sono parecchi. Nel 2011 vorrei organizzare almeno un seminario e magari qualche piccola pubblicazione a beneficio degli imprenditori vietnamiti, in modo da promuovere il nostro studio vietnamita sul territorio. Poi vorrei portare a casa a Milano qualche progetto nel settore edile per sottoporlo all’attenzione di clienti italiani che operano in quel campo e mi piacerebbe far trascorrere periodi di lavoro in Italia ad uno o più dei nostri avvocati vietnamiti. Infine, vorrei trascorrere più tempo presso i nostri studi partner dell’alleanza Unilaw in Europa per espandere la base di clientela potenziale. Tutto questo naturalmente solo per quanto riguarda il Vietnam. Poi ci sono i capitoli Italia e Medio Oriente, che sono almeno altrettanto assorbenti ed appassionanti.

CHI PROFESSIONE Federico VASOLI Studio Legale Associato

DeMasi – Taddei - Vasoli Managing Partner e Coordinatore delle Attivita’ Internazionali di DMTV

Diritto Commerciale e Societario

CONTATTI CONTATTI VIET NAM: 6th floor, Viglacera Building 2, Duong Hoang Quoc Viet – Q. Cau Giay 10000 Hanoi – Vietnam

ITALIA: Via Torquato Tasso, 8 20123, Milano

Telefono +84 (0)4 37914716 fax +84 (0)4 37914718

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