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COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI RESOCONTO STENOGRAFICO 71. SEDUTA DI GIOVEDÌ 14 OTTOBRE 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA INDICE PAG. Sulla pubblicità dei lavori: Pecorella Gaetano, Presidente .................... 3 Esame della proposta di relazione sulle at- tività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione siciliana: Pecorella Gaetano, Presidente .......... 3, 6, 7, 8, 9 Bratti Alessandro (PD) ............................... 3, 8 Libè Mauro (UdC) ....................................... 4, 9 Fava Giovanni, Relatore ........................ 4, 6, 7, 8 Piccioni Lorenzo (PdL) ............................... 3, 5, 7 Comunicazioni del presidente: Pecorella Gaetano, Presidente .................... 9 PAG. Audizione del Generale di divisione Mario Morelli, Responsabile dell’Unità stralcio e dell’Unità della struttura di governo per l’emergenza rifiuti in Campania: Pecorella Gaetano, Presidente .. 9, 15, 16, 18, 21 24, 25, 26, 27 Bratti Alessandro (PD) . 15, 16, 19, 21, 22, 23, 25, 26 De Luca Vincenzo (PD) ........................ 14, 15, 18 Morelli Mario, Responsabile dell’unità stral- cio e dell’unità della struttura di governo per l’emergenza rifiuti in Campania ......... 10, 19, 20, 21 22, 23, 24, 25, 26 Piscitelli Salvatore (PdL) ............................ 18 Russo Paolo (PdL) ................... 16, 18, 19, 20, 21 Atti Parlamentari 1 Camera Deputati – Senato Repubblica XVI LEGISLATURA DISCUSSIONI RIFIUTI SEDUTA DEL 14 OTTOBRE 2010

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COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTASULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE

AL CICLO DEI RIFIUTI

RESOCONTO STENOGRAFICO

71.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 14 OTTOBRE 2010PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA

I N D I C E

PAG.

Sulla pubblicità dei lavori:

Pecorella Gaetano, Presidente .................... 3

Esame della proposta di relazione sulle at-tività illecite connesse al ciclo dei rifiutinella regione siciliana:

Pecorella Gaetano, Presidente .......... 3, 6, 7, 8, 9

Bratti Alessandro (PD) ............................... 3, 8

Libè Mauro (UdC) ....................................... 4, 9

Fava Giovanni, Relatore ........................ 4, 6, 7, 8

Piccioni Lorenzo (PdL) ............................... 3, 5, 7

Comunicazioni del presidente:Pecorella Gaetano, Presidente .................... 9

PAG.

Audizione del Generale di divisione MarioMorelli, Responsabile dell’Unità stralcio edell’Unità della struttura di governo perl’emergenza rifiuti in Campania:

Pecorella Gaetano, Presidente .. 9, 15, 16, 18, 2124, 25, 26, 27

Bratti Alessandro (PD) . 15, 16, 19, 21, 22, 23, 25, 26

De Luca Vincenzo (PD) ........................ 14, 15, 18

Morelli Mario, Responsabile dell’unità stral-cio e dell’unità della struttura di governo perl’emergenza rifiuti in Campania ......... 10, 19, 20, 21

22, 23, 24, 25, 26

Piscitelli Salvatore (PdL) ............................ 18

Russo Paolo (PdL) ................... 16, 18, 19, 20, 21

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PAGINA BIANCA

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTEGAETANO PECORELLA

La seduta comincia alle 8,30.

(La Commissione approva il processoverbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non visono obiezioni, la pubblicità dei lavoridella seduta odierna sarà assicurata ancheattraverso impianti audiovisivi a circuitochiuso.

(Così rimane stabilito).

Esame della proposta di relazione sulleattività illecite connesse al ciclo deirifiuti nella regione siciliana.

PRESIDENTE. Ricordo che nella se-duta del 6 ottobre scorso i relatori, l’ono-revole Giovanni Fava ed il senatore Giam-piero De Toni, hanno presentato la pro-posta di relazione da loro predisposta. Sudi essa non sono state presentate propostedi modifica, né osservazioni.

Chiedo pertanto se prima di porla invotazione vi siano parlamentari che inten-dano intervenire.

LORENZO PICCIONI. Buongiorno si-gnor presidente, faccio parte da pocotempo di questa Commissione e ne sonoonorato, avendovi già partecipato nellaXIV legislatura. La relazione mi sembracorposa e sicuramente ben fatta.

Conosco bene la provincia di Messina,e ricordo che lei ha dato seguito consollecitudine alla mia richiesta di audi-

zione dei gestori dei rifiuti in provincia diMessina, audizione alla quale è seguito ildeposito di una corposa documentazioneche mitigava le accuse (non mi riferiscoall’aspetto penale che seguirà il suo iter)relative all’organizzazione e alla gestionedei rifiuti nella discarica di MazzarràSant’Andrea. Sono state altresì rilevatealcune anomalie rispetto ai costi, ai prezzie alla ripartizione delle tariffe.

Nella corposa relazione che tratta l’ar-gomento di Messina ritengo si possa ag-giungere qualcosa; per questo motivo lechiedo se è possibile avere a disposizionequalche giorno in più per poter esprimeredelle considerazioni, naturalmente da con-dividere con il relatore, e far sì che larelazione che approveremo dopo tantolavoro, per quella parte che conosco piùapprofonditamente, sia più rispondentealla realtà delle cose.

Se questo fosse possibile, nel giro dipoche ore, o comunque prima delle pros-sime convocazioni della Commissione, mipremurerei di presentare le mie osserva-zioni e di renderle note alla Commissioneche, ove le condivida, potrebbe approvarle.Qualora invece, presidente, la Commis-sione ritenesse che questo non sia possi-bile, ne prendo atto e nel prosieguo del-l’attività della Commissione sarà mia curafar rilevare quegli elementi che qui nonsono stati a mio avviso evidenziati.

PRESIDENTE. La ringrazio. A questopunto darei la parola prima ai commissarie successivamente al relatore.

ALESSANDRO BRATTI. Ho avuto oc-casione di leggere quasi tutta la relazione,mi mancano solo una decina di paginefinali, ma ritengo sia un ottimo lavoro,impostato bene e, avendo partecipato a

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quasi tutte le audizioni, posso dire cheriporta i fatti in modo asettico, nellospirito della Commissione. I relatori e ifunzionari della Commissione hannosvolto un accurato lavoro.

In merito alle osservazioni che solle-vava il collega Piccioni vorrei sentire ilparere dell’onorevole Fava. Tengo a direche stiamo facendo un lavoro, non solosulla Sicilia ma anche sulla Campania esulla Calabria, che purtroppo non ha unafine poiché in corso d’opera emergonosituazioni nuove che renderebbero neces-sario approfondire ulteriormente moltequestioni.

Oggi chiederò di mettere all’ordine delgiorno alcune questioni sulla Sicilia, maeviterei di inserirle in questa relazione;considererei quindi conclusa una primaparte di lavoro, dopodiché, se questa le-gislatura andrà avanti, credo che avremooccasione di approfondire ulteriormentealcuni argomenti.

Se si tratta di rinviare l’approvazionedella relazione di una settimana non credosia un problema, però stiamo attenti per-ché si corre il pericolo di non riuscire aconcludere il nostro lavoro. Tenendoaperte le relazioni per tanto tempo ilrischio è di vanificare il lavoro svolto,perché magari alcuni argomenti vengonosuperate dai fatti.

Cercherei quindi di chiudere facendo,come ci eravamo detti, degli step inter-medi; si può comunque ritornare su de-terminati argomenti anche approfondendosituazioni che sono state esaminate inprima battuta, o sono sfuggite, o sononuove e non conoscevamo.

Credo che sia opportuno chiudere que-sta parte che è già completa. Ripeto,personalmente se si tratta di qualchegiorno in più e se il relatore è d’accordopossiamo anche rinviare l’approvazione,però l’obiettivo deve essere di chiudereperché il lavoro è costruito per esseredefinitivo, quindi non mi sembra oppor-tuno inserirvi altro.

MAURO LIBÈ. Signor presidente, ri-tengo che il lavoro debba essere concluso,tuttavia mi associo a quanto ha detto

l’onorevole Bratti: in questi giorni si sonoaperte altre questioni, le nostre relazionisono sempre in itinere e su di esse si puòdiscutere, però mettere dei punti fermiogni tanto è necessario.

Non abbiamo pertanto problemi adadeguarci a quello che deciderà la mag-gioranza, perché riteniamo che già laprima bozza di relazione era acquisitaanche se non approvata, perché si tratta direlazioni che come ben sappiamo benecostituiscono degli step per altri lavori.

Non confidiamo che il Parlamento at-tinga più di tanto da queste relazioni;credo che invece sia necessario che laCommissione tenga alto l’interesse suquello che sta succedendo ancora adesso.Infatti, se si fa una considerazione al disopra delle parti (so che non è facile) suquanto accade in Sicilia in questi giorni,non è facile capire quale è il comporta-mento più giusto. Credo dunque che do-vremmo approfondire ulteriormente, peròstabilendo dei punti fermi e andandoavanti.

GIOVANNI FAVA, Relatore. Rispondoal collega e amico Libè, che non è impor-tante quello che decide la maggioranza,ma quello che decidiamo insieme, nellospirito che c’è stato fino ad ora in questaCommissione, anche perché l’opposizioneha una presenza massiccia rispetto alnumero dei componenti della maggio-ranza.

Ritengo che sia assolutamente evidentela necessità di trovare una soluzione con-divisa; comprendo però anche le esigenzedel collega senatore Piccioni che ci haevidenziato la propria necessità di intro-durre elementi dei quali è a conoscenzadiretta e personale.

A tale riguardo vorrei osservare chequesto lavoro è durato circa un anno el’onorevole Libè giustamente ci ricordavache è necessario mettere qualche puntofermo: ritengo che la relazione sia unostrumento valido per questo scopo.

Farei pertanto una proposta che speropossa trovare il consenso del resto dellaCommissione: questa mattina potremmomettere in votazione questo documento

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con l’impegno del relatore e del presidente,se quest’ultimo intende assumerlo, di rece-pire entro la prima convocazione utile dellaCommissione la prossima settimana, even-tuali osservazioni che possono essere inse-rite come addendum. Io sarei abbastanzafermo sul fatto che si debba mantenerel’impianto generale della relazione: se vo-gliamo implementarla possiamo farlo an-che noi con gli uffici, per dare maggiorchiarezza e consequenzialità al testo.

Noi avevamo inteso mantenere il testoil più stringato possibile, se così può esseredefinito un testo di queste dimensioni;abbiamo acquisito migliaia di documenti,quindi è chiaro che in una sintesi qualcosapuò essere sfuggito o per lo meno puòesserci il pericolo che sia stato trascritto inmodo non esattamente corrispondente allesituazioni specifiche.

Su alcune parti sono state apportatetalune modifiche di forma più che disostanza, in particolare nelle conclusioni,dove sono utilizzati alcuni termini chepossono aver urtato la sensibilità dei sog-getti che hanno letto la relazione.

Sono disponibile ad accogliere le vostreosservazioni e chiederei oggi la votazione,con l’impegno di arrivare entro la pros-sima settimana a un testo definitivo che laCommissione potrebbe licenziare, ricevutoil materiale dei presenti. Avevamo fissatoun termine ampio, l’abbiamo addiritturaallungato di un giorno e non sono arrivateosservazioni da nessuna parte; trovereisingolare che dovessimo riaprire questotermine, perché è vero che abbiamo rice-vuto telefonate e sollecitazioni sul testo,però vorrei fare una riflessione generalesui compiti di questa Commissione.

La nostra è una Commissione d’inchie-sta e giustamente il collega Bratti ci ri-cordava che le informazioni sono stateriportate in modo asettico, abbiamo rac-colto quello che abbiamo sentito nellevarie audizioni, letto nei documenti cheabbiamo chiesto e siccome svolgiamo at-tività di indagine che però è per certi versianche attività politica, siamo giunti a delleconclusioni che hanno una connotazionepolitica, non ideologica ma di politica insenso stretto.

Non sarebbe stato possibile pensare aun documento senza conclusioni: questeultime ovviamente, come spesso accade,sono figlie di valutazioni di ordine sogget-tivo di chi ha redatto la relazione e hacollaborato alla stessa.

Per usare un termine abusato in questoperiodo, tutte le relazioni di questo tiposono definite work in progress: è normaleche se questa situazione si fosse risoltoavremmo avuto meno attenzione in questigiorni; la situazione invece non solo non siè risolta, ma è destinata a esasperarsi e apeggiorare e i fatti di questi giorni lotestimoniano, ma se noi dovessimo tenerela relazione aperta fino a quando la si-tuazione non si stabilizza, probabilmentenon chiuderemmo la relazione nell’arcodella legislatura, a prescindere dalla du-rata della stessa. Dobbiamo mettere quindiun punto fermo.

Pertanto « difendo » il testo base, la-sciando ampia disponibilità a prendere inconsiderazione degli appunti che riguar-dano singole e specifiche circostanze, manon il testo generale e il contesto in cuiquesto si pone.

LORENZO PICCIONI. Mi scusi, presi-dente, forse è inusuale riprendere la pa-rola, ma vorrei dire che la relazionesicuramente è molto completa, però neigiornali di questi giorni viene pubblicatosolo uno stralcio nel quale si fa riferi-mento a Tirrenoambiente come alla so-cietà che pratica i prezzi più alti, allasocietà che non si sa come stia in piediperché ha dei crediti verso le amministra-zioni di 50 – 60 milioni di euro, ogginotevolmente ridotti, non tenendo contoche nei crediti c’è una tariffa che è com-posta da diverse fasi, tra cui una fase dichiusura e una fase post mortem cheimpegna la maggior parte di quelle risorseche oggi sono crediti, che sta in piediperché fortunatamente non si deve chiu-dere la discarica e non si fa contestual-mente il post mortem e di conseguenzapuò vantare dei crediti e può stare in piedianche perché di quei soldi in quel mo-mento non ha bisogno.

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Ho avuto modo di parlare con il pre-fetto che ha detto che oggi non avrebbefatto più le stesse dichiarazioni, perché lecose sono state spiegate meglio. Nellostralcio si dice che la principale anomaliaevidenziata nella parte della relazione cheriguarda il messinese verte sul ruolo diTirrenoambiente, che gestisce la discaricadi Mazzarrà e opera in regime di mono-polio non essendoci altri impianti, praticaprezzi elevati e vanta ingenti crediti neiconfronti degli altri.

Questa società, come spiega il prefettonel corso dell’audizione, è riuscita, come sievince dalle denunce presentate, a esten-dere l’area della superficie della discaricae quindi a rendere quanto mai perma-nente la condizione di essere l’unico in-terlocutore, perché quello è l’unico luogoscelto dalle amministrazioni per fare unadiscarica. Non si possono citare solo pochefrasi che invece nell’audizione che è statafatta sono state ampiamente documentate,giustificando questi passaggi.

Oggi sui giornali troviamo solo questostralcio, io volevo mitigare in un’azionedefinitiva le cose evidenziate da chi erastato audito e in qualche modo ha dato uncontributo per rendere veritiere delle di-chiarazioni che erano state fatte.

Comunque io prendo atto delle inten-zioni della Commissione; mi scuso find’ora con il presidente dichiarando che miasterrò e fornirò nel giro di pochi giorniuna documentazione consistente in sem-plici considerazioni sui punti che fannoparte della relazione in modo che possa inqualche modo rispecchiare meglio larealtà delle cose.

GIOVANNI FAVA, Relatore. Volevo pre-cisare che la vicenda della discarica diMazzarrà Sant’Andrea non è figlia solodell’audizione fatta al prefetto, ma è lasintesi delle audizioni fatte, nel caso spe-cifico, al capitano regionale dei NOE, aimagistrati che si sono occupati della que-stione e a una serie di soggetti che dise-gnavano una situazione che è esattamentequella, non ce ne sono altre.

Se il prefetto ha avuto motivi e argo-menti in questi mesi per cambiare la

propria opinione rispetto a quello che ciaveva dichiarato ormai un anno fa, era suaspecifica possibilità e prerogativa man-darci una nota e aggiornarci, cosa che nonè avvenuta.

Tutti i soggetti che sono stati auditi nelcorso della lunghissima attività istruttoriache ha prodotto questa relazione sonostati informati del fatto che avevano lapossibilità di inviarci in qualsiasi momentocomunicazioni qualora alcune circostanzesi fossero modificate o che invece avvalo-rassero le tesi che ci erano state esposte.

Sinceramente mi dispiace che il collegasi astenga ma non vorrei che la Commis-sione diventasse un tribunale con la re-quisitoria e la difesa d’ufficio, perché al-trimenti perdiamo lo spirito iniziale.

Da parte mia e del collega De Toni, c’èl’assoluta disponibilità a implementare inmodo preciso quella parte, anche con idocumenti e gli elementi che ci vorràfornire e sarei ben lieto di ricevere insiemea questi documenti anche una nuova re-lazione del prefetto che modifichi sostan-zialmente l’opinione che aveva espresso asuo tempo sulla questione. Non avremmonessuna difficoltà a farlo, diamoci untempo e un termine, però se ci mettiamoa votare contro e ad astenerci e poiabbiamo la pretesa di inserire degli ele-menti di modifica della relazione, comin-cio a essere un po’ scettico allora sulpercorso che avevo appena segnalato.

PRESIDENTE. Credo che possiamofare il punto sulle varie posizioni. Vorreifare presente al senatore Piccioni chequesta Commissione, nella quale è entratoora a far parte, ha sempre lavorato inperfetta armonia e non vi è mai stata unaposizione di contrapposizione tra maggio-ranza e opposizione, possono esservi po-sizioni individuali di dissenso sulla base diconoscenze personali di alcune situazioni,ma non sulla base degli atti obiettividocumentati che abbiamo a disposizione.

La seconda osservazione che vorrei fareè che noi lavoriamo sui documenti: che ilprefetto abbia detto, senatore Piccioni, chenon è più d’accordo, per questa Commis-sione è un fatto assolutamente irrilevante.

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Come dice giustamente il relatore, onore-vole Fava, il prefetto, che ha preso evi-dentemente visione della relazione, non haritenuto di inviare una rettifica. Peraltro,come lei sa, viene tutto registrato quindiquello che è riportato nella relazione èesattamente quanto dichiarato dalle per-sone audite.

Devo osservare anzi che il prefetto hainviato una lettera non chiara, il cuicontenuto è il seguente: « Con riferimentoall’audizione che ha interessato anche lamia persona, svoltasi presso la prefetturadi Catania il 30 settembre 2009, trasmettocopia dell’articolo di stampa pubblicatosull’edizione odierna del quotidiano Gior-nale di Sicilia. Nell’intero articolo, cheperaltro non fa alcun riferimento allarealizzazione storica – il problema è evi-dentemente del giornale e non nostro –della missione di codesta Commissione,vengono poi riportate, virgolettate, frasi eespressioni pronunciate nell’occasione dalprefetto di Messina ». Non ho letto l’arti-colo, ma queste frasi riportate o sonocorrispondenti a quello che lui ha detto esono quindi trascritte e documentate, o senon sono rispondenti se la prenda con ilgiornale e non con la Commissione. Io holetto questa lettera per dire che, puravendola scritta il 12 ottobre, a noi èarrivata il 13, ma a oggi, 14 ottobre, nonha in nessun modo rettificato le sue pre-cedenti dichiarazioni. La seconda osserva-zione che vorrei fare è che effettivamentenoi facciamo una relazione allo stato degliatti e in quanto tale la presentiamo. Que-sta relazione è fatta allo stato degli attiperché è nostra intenzione recarci unagiornata in Sicilia (mi pare che sia giàfissata) nella quale discutere dei risultatidi questa relazione, per tenerne contoovviamente nella relazione finale che saràapprovata al termine del nostro mandatodi parlamentari e anche perché noi ab-biamo già chiesto e insisteremo, che sitenga in Aula una discussione sulla nostraCommissione, in modo di tenere contodelle osservazioni che verranno anche da-gli altri colleghi.

Dalle voci che abbiamo raccolto con-statiamo che alcuni ritengono eccessiva-

mente dura questa relazione, altri invecesostengono che si potrebbe dire anchequalcosa di più pesante sulla situazionedella Sicilia. Poiché sono soltanto conver-sazioni private, sarà molto utile invecetenere conto di queste osservazioni nelcorso di una discussione.

Ritengo assolutamente ragionevole con-cedere un ulteriore termine al collegaPiccioni, il quale naturalmente farà le sueosservazioni sulla base degli atti che ab-biamo raccolto. Non sono completamented’accordo con l’onorevole Fava; in questomomento non è opportuno raccogliereulteriore documentazione, perché se do-vessimo farlo per questa posizione la do-vremmo lasciare aperta anche per consen-tire a tutti gli altri di inviare ulterioridocumenti.

GIOVANNI FAVA, Relatore. Io mi sonolimitato a dire che se il prefetto ha avutomotivo per cambiare opinione potrebbescriverci.

PRESIDENTE. Ci ha già scritto lamen-tandosi di quello che ha pubblicato ilquotidiano.

GIOVANNI FAVA, Relatore. Alloracome le ho detto ieri bisognerebbe smet-tere di leggere la relazione e guardare larassegna stampa, dal momento che c’è chisi è lamentato dell’articolo pubblicato dala Repubblica edizione di Palermo e chi siè lamentato del Giornale di Sicilia.

PRESIDENTE. Prolunghiamo il terminealla settimana prossima, possiamo fissarlonella giornata di martedì e mercoledìmattina voteremo la relazione. Non sareidell’opinione di esprimere oggi un voto,perché non possiamo votare due volte lastessa relazione. Possiamo semplicementedire che riteniamo chiusa la discussionesulla relazione, salvo ulteriori osservazioniche dovessero venire dal senatore Piccionientro martedì se sono osservazioni scritte,altrimenti le esprimerà verbalmente mer-coledì mattina.

LORENZO PICCIONI. Grazie, presi-dente, soprattutto per avermi dato la pos-

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sibilità di non esprimere un voto che difatto non avrei potuto dare, nel senso cheavrei rettificato che non partecipavo alvoto perché non avevo avuto il tempo diconoscere tutta la relazione e siccomeinvece mi sembra giusto che un lavorofatto dalla Commissione sia approvato al-l’unanimità, al massimo con qualche di-stinguo, mi toglie da una condizione diimbarazzo che comunque avrei rettificatocon la non partecipazione al voto permancanza di conoscenza.

Ringrazio di cuore per questa conside-razione e soprattutto per questo rinvio.Come avevo detto ieri i documenti eranostati depositati a marzo durante l’audi-zione della concessionaria e da quelli ineffetti si riscontra qualche anomalia ocomunque delle correzioni.

Comunque ringrazio per la disponibi-lità, proprio perché vorrei partecipare an-ch’io con un voto favorevole alla votazionedi questa importante relazione che credofaccia luce su diversi aspetti del mondodella Sicilia dei rifiuti.

PRESIDENTE. Vorrei aggiungere sol-tanto due cose sull’ordine dei nostri lavori.Come diceva già il relatore, onorevoleFava, secondo me su qualche passaggioche potete segnalare agli uffici, al relatoreo alla nostra consulente, forse non sarebbeinopportuna qualche citazione testuale,con una nota a piè di pagina. I documentinon saranno tutti letti, è opportuno cheladdove riportino affermazioni importantie significative, queste siano riportate a pièdi pagina o nel testo, per facilitare lalettura.

In secondo luogo, se il relatore è d’ac-cordo, lascerei ancora aperta la possibilità,dal momento che l’onorevole Bratti hadetto di non aver fatto in tempo a leggerele ultime dieci pagine, di un interventosulle conclusioni che riportano la valuta-zione e l’opinione della Commissione sul-l’inchiesta che abbiamo svolto.

Credo che siano conclusioni condivisi-bili che rispecchiano tutto il materialeraccolto, però dal momento che si trattadella parte per così dire politica dellarelazione, non è male che la Commissione

possa tenere conto, se lo ritiene, di even-tuali osservazioni.

Lascerei quindi solo queste tre aper-ture: una riguarda il senatore Piccioni, laseconda è l’integrazione con qualche cita-zione che non credo richieda voti parti-colari perché si tratta di prendere soloqualche passo, infine valuteremo se qual-cuno ha delle osservazioni da esprimeresulle conclusioni.

Chiedo all’onorevole Fava se è d’ac-cordo.

GIOVANNI FAVA, Relatore. Sono asso-lutamente d’accordo e lo avevo ancheparzialmente anticipato. Credo che valgala pena prendere in esame alcune modi-fiche che ritengo comunque siano più diforma che di sostanza, stante il fatto,presidente, che apprezzo che lei abbiaanticipato la sostanziale condivisione ri-spetto al testo.

A questo punto abbiamo di fatto ria-perto i termini, sia pure in modo anomaloe quindi direi di usare questi giorni perfare alcune limature, alcune modifichespecifiche su quei termini che possonoessere risultati forti, soprattutto a unaparte di quei giornalisti che sembranoessere stati gli unici ad occuparsi dellalettura della nostra relazione, molto piùdei colleghi parlamentari.

ALESSANDRO BRATTI. Ogni gruppolavora come crede. A noi è stato dato unperiodo di tempo nel quale gli eventualicapigruppo avevano la possibilità di con-sultare i deputati del luogo, dare la bozzadi relazione, anche perché era uscita,svolgendo così un lavoro propedeutico perla chiusura della relazione finale.

Anche questa è una nota politica chemi sento di sottolineare, perché non è checi si sveglia l’ultimo giorno se il lavoro delgruppo funziona; non voglio dire che noilavoriamo meglio degli altri, però io hosvolto questo lavoro dedicandovi deltempo come gli altri colleghi e pronun-ciando un giudizio: nessuno mi ha pre-sentato delle note particolari per poterrimettere in discussione o comunque ri-vedere il testo.

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Se si tratta di correzioni leggere vabenissimo, se si tratta di smussare qualchetermine, non stiamo certo a fare i cavillosi.Non vorrei però che lasciando aperto ildocumento alla fine rischiamo di trovarciuna cosa diversa da quella che abbiamoprodotto, dobbiamo fare attenzione.

PRESIDENTE. Questo è il prodotto diun lavoro comune che noi abbiamo vissutogiorno per giorno, quindi ci riconosciamoin questo prodotto, dopodiché un aggettivopuò essere cambiato, un documento chenon è stato tenuto in considerazione puòessere inserito, però questo è, senza unvoto formale, il testo della relazione dellaCommissione, dopodiché saranno soloeventuali aggiustamenti.

MAURO LIBÈ. Io non intendo fareosservazioni ma le regole valgono per tutti,non si apre solo per il senatore Piccioni.

PRESIDENTE. Valgono per tutti, non cisono problemi, ma in questo caso c’è unmotivo, una logica ed è che il senatorePiccioni è appena entrato a far parte dellaCommissione e quindi non ha seguito ilavori come gli altri commissari, per cui laconoscenza è nella storia dei lavori, nonnella semplice lettura del documento.

MAURO LIBÈ. Parliamo a titolo per-sonale, ma rappresentiamo anche dei par-titi, dunque come dice giustamente il col-lega Bratti dovrebbe esserci una conti-nuità, perché altrimenti se ogni sei mesi sicambiano i componenti...

PRESIDENTE. Non li cambio io i com-ponenti, qualche volta sono i magistratiche provvedono.

Se è d’accordo il relatore stabiliamoquindi che sino alle ore 12 di martedìpossono arrivare eventuali proposte, inter-venti e osservazioni. Mercoledì prossimoalle 14.30 la Commissione è convocata perl’ultimo esame e votazione della relazione.

La seduta, sospesa alle 9, riprende alle14,10.

Comunicazioni del presidente.

PRESIDENTE. Propongo, ai sensi delRegolamento interno, conformemente aquanto stabilito dall’Ufficio di presidenza,integrato dai rappresentanti dei gruppi,che venga disposta la pubblicazione sulsito internet dei resoconti integrali delleaudizioni svolte nel corso delle missionieffettuate dalla Commissione ad eccezionedelle parti secretate.

Se non ci sono obiezioni, così restastabilito.

Comunico che, nella riunione dell’Uffi-cio di presidenza, integrato dai rappresen-tanti dei gruppi, svoltasi questa mattina, èstato stabilito di rinviare ad altra data lamissione che una delegazione della Com-missione avrebbe dovuto svolgere in Cinadal 6 a 14 novembre 2010. È stato con-testualmente deciso che dall’8 al 12 no-vembre 2010 abbia luogo la missione distudio in Danimarca e Olanda che, giàprevista per lo scorso aprile, era stataannullata.

Nella medesima riunione è stato, inol-tre, convenuto di organizzare un convegnoa Palermo il giorno 30 novembre 2010avente a oggetto i contenuti della relazioneterritoriale sulla Sicilia, che sarà votata laprossima settimana dalla Commissione,nonché un ulteriore convegno ad Avellinoil giorno 25 novembre.

Comunico, infine, che ancora nel corsodella stessa riunione è stato stabilito che,nell’ambito dell’approfondimento territo-riale sulla Lombardia, una delegazionedella Commissione svolgerà una missionea Mantova dal 13 al 16 dicembre 2010.

Audizione del Generale di divisione MarioMorelli, responsabile dell’Unità stralcioe dell’Unità della struttura di governoper l’emergenza rifiuti in Campania.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’audizione del responsabile dell’Unitàstralcio e dell’Unità della struttura di go-verno per l’emergenza rifiuti in Campania,generale Mario Morelli, che è accompa-gnato dal colonnello Fino.

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L’audizione odierna rientra nell’ambitodell’approfondimento che la Commissionesta svolgendo sulla regione Campania.

Ringrazio i nostri ospiti, in particolareil generale Morelli, non solo per essere quicon noi, ma anche per l’attività importantee preziosa che sta svolgendo in Campania.Lo avverto che, se vi fossero parti della suaaudizione destinate a rimanere secretateper motivi di indagini giudiziarie o diordine pubblico, dovrà avvertire in modoche noi procediamo alla secretazione.

Darei la parola al generale Morelli sullostato della situazione dell’ordine pubblicodella criminalità organizzata e, in gene-rale, del traffico e smaltimento dei rifiuti.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Farei una breve premessa per in-quadrare tutto il problema che riguarda lagestione dei rifiuti in Campania. L’11 gen-naio 2008 – in Campania ci sono circa300.000 tonnellate di rifiuti – il Governonomina commissario straordinario il pre-fetto De Gennaro con un mandato di 120giorni e il compito principale di racco-gliere le tonnellate di rifiuti che si trovanoovunque per strada.

All’epoca c’era solamente una discaricaoperante, che poteva raccogliere circa2000 tonnellate di rifiuti. Va consideratoche in Campania si producono circa 7.200tonnellate di rifiuti ogni giorno, e quindiuno dei compiti era anche quello di co-struire delle piattaforme, dei siti di stoc-caggio provvisorio dove portare tutti irifiuti che nel frattempo erano per strada.

L’11 giugno 2008 finisce il mandato delprefetto De Gennaro e subentra un sotto-segretario per l’emergenza rifiuti, il dottorBertolaso; viene emanato il decreto-legge23 maggio 2008, n. 90, poi convertito nellalegge 14 luglio 2008, n. 123, che ha per-messo di superare la fase più acuta dellacrisi. Quando il sottosegretario prese aoperare in Campania erano rimaste circa35.000 tonnellate di rifiuti dei 300.000iniziali, e quindi il compito principaleconsisteva nel dare vita a un ciclo virtuosodi smaltimento rifiuti attraverso l’allesti-

mento di discariche, la costruzione ditermovalorizzatori e l’avvio della raccoltadifferenziata. L’operazione avrebbe dovutodurare fino al 31 dicembre 2009, quandoè stata sancita la chiusura della emergenzarifiuti.

All’epoca sono state realizzate cinquediscariche: nel napoletano, la discarica diChiaiano e Terzigno; nel casertano, ladiscarica di San Tammaro; in Irpinia, adAvellino, la discarica di Savignano; a Be-nevento, la discarica di Sant’ArcangeloTrimonte. Contemporaneamente, visto chenel frattempo era stato predisposto il de-creto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, poitrasformato in legge 26 febbraio 2010,n. 26, che prevedeva la chiusura del-l’emergenza e il passaggio di tutte lecompetenze e responsabilità in tema digestione rifiuti alle province e alla regione.In provincia di Napoli oltre che alle di-scariche e ai siti di stoccaggio provvisori,passammo a un progetto esecutivo cheriguardava la discarica di Terzigno, cavaVitiello. Sottolineo quest’ultimo fatto inquanto non eravamo riusciti a realizzarlaperché ci eravamo impegnati nella realiz-zazione delle altre discariche e il tempoormai non lo consentiva. Abbiamo, quindi,trasferito il progetto esecutivo, laddove eragià tutto pronto per poter iniziare lelavorazioni. Poiché, infatti, i due termo-valorizzatori di Napoli e di Salerno nonerano stati realizzati per una serie discontri, forse anche di natura politica, trai responsabili del comune e della provinciaoppure della regione e del comune, anchedei due termovalorizzatori, che erano im-portanti e fondamentali per chiudere ilciclo nella sede dell’impiantistica cheavrebbe consentito di aprire un minornumero di discariche – i rifiuti in questocaso vengono bruciati – la provincia diNapoli prese, oltre alle discariche previstee ai siti, il progetto esecutivo.

Nel corso del 2010 il presidente dellaprovincia di Napoli, onorevole Cesaro, co-municò con un’ordinanza che non avrebbemai aperto la discarica di Terzigno, cavaVitiello. Faccio un passo indietro: c’eranecessità di aprire cava Vitiello perché,proprio non essendoci i termovalorizza-

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tori, e poiché le discariche che avevamocostruito andavano via via esaurendosi,non sarebbero rimaste altre possibilità senon quella di lasciare i rifiuti per stradao di stoccarli in qualche altro posto. Era,quindi, indispensabile trovare un postodove ricollocare i rifiuti che nel frattempovenivano prodotti in Campania.

Successivamente, l’assessore alla re-gione Campania, il dottor Romano, anchelui a seguito alcuni interventi, ribadì inmaniera molto netta – fu riportato su tuttii quotidiani – che la discarica di cavaVitiello non sarebbe stata aperta. Questo,chiaramente, ha creato, soprattutto nellagente, delle attese. A mio parere, infatti, èchiaro che se la popolazione prima inqualche modo accettava la discarica dicava Sari, che già insiste nel comune diTerzigno, nel momento in cui ha avuto, daparte di importanti rappresentanti delleistituzioni, l’assicurazione che quella di-scarica non sarebbe stata aperta, l’aspet-tativa è andata via via crescendo.

Nel mese di maggio o giugno sottoli-neammo che – ahimè – le discariche,come già avevamo detto, si stavano esau-rendo e che quindi era indispensabiletrovare una soluzione. Per maggiore pre-cisione ho portato una lettera che perso-nalmente scrissi all’assessore Romano.« Egregio assessore, ho appreso con pia-cere dagli organi di informazione l’esitodell’incontro da lei avuto con la Commis-sione per le petizioni del Parlamento eu-ropeo, che ha evidenziato la sua volontà edeterminazione per la realizzazione deinuovi termovalorizzatori nella regioneCampania che, come ho avuto modo diesternarle in occasione del nostro ultimoincontro, ritengo fondamentali per la ri-soluzione del problema rifiuti. È, altresì,realistico ipotizzare che i tempi per laconcretizzazione di tali opere, tre annisenza particolari contrattempi, non per-mettano di poter raggiungere l’obiettivocon l’attuale disponibilità di discariche, ilcui esaurimento, con i ritmi dei conferi-menti odierni, è previsto in tempi piùcontratti. Pertanto, confidando nel climadi collaborazione e schiettezza instaurato,ritengo doveroso portare alla sua atten-

zione l’importanza strategica connessa allarealizzazione della discarica di Terzigno,cava Vitiello, fondamentale per la gestionedel ciclo rifiuti in Campania in questoperiodo transitorio, ovvero, in alternativa,prevedere la ricerca di ulteriori siti diadeguata capacità da destinare a discaricanelle more dell’avvio a regime della fun-zionalità dell’intero sistema impiantisticodei termovalorizzatori. »

In sintesi, bisogna o aprire cava Vitielloo trovare un sito che consenta di farfronte all’esaurimento delle discariche. Atale riguardo, ho inviato anche unoschema con le proiezioni di esaurimentodelle discariche: Savignano, febbraio-marzo 2011; Sant’Arcangelo Tremonti,maggio 2012; San Tammaro, febbraio2012; Chiaiano, gennaio-febbraio 2012;Terzigno, aprile 2011. Questa era, in lineadi massima, la proiezione, per cui eraindispensabile trovare una soluzione.

A volte ci si chiede come mai la gentedi Terzigno, legittimamente, protesti per lediscariche – nessuno vuole le discarichevicino casa – a fronte del fatto che ladiscarica era aperta da un anno: la disca-rica puzza ora improvvisamente mentreprima non puzzava, probabilmente puz-zava anche prima come adesso. Credo chequello che prima era accettato e tollerato,ora, soprattutto in funzione delle assicu-razioni ricevute da parte delle istituzioniche quella discarica non sarebbe stataaperta, nel momento in cui si è percepitoche invece, a seguito di questa situazione,probabilmente chi aveva promesso stavaripensandoci, ha scatenato la protesta chesta portando a quello che si legge, si sentee si vede in televisione in questi giorni.

Si tratta di proteste legittime da partedelle persone che indubbiamente soffronodella presenza di una discarica vicino casa,ma a mio parere non sono solo proteste dipersone che lamentano la presenza di unadiscarica, ritengo che qualcosa ci sia qual-cos’altro. Non sono d’accordo con le di-chiarazioni del procuratore Lepore a pro-posito del fatto che la camorra non siacoinvolta. A mio parere la camorra hatutto da perdere di fronte alla realizza-zione di una discarica controllata dai

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militari e che dia ampie garanzie. Prefe-risce non far realizzare la discarica perchéin questo modo esiste la possibilità dipoter trasferire rifiuti anche pericolosi,tossici, ciò che non può avvenire all’in-terno di una discarica controllata. Nonpossono, ad esempio, entrarvi materialiradioattivi perché ci sono i portali checontrollano gli ingressi. Laddove invecesenza la discarica, è ovvio che si può faredi tutto e di più, si può interrare, si puòspostare.

A volte sento dire che il tutto avvienenel parco del Vesuvio: è vero, non sidovrebbero realizzare le discariche in unparco, ma in un parco che sia tale. Io l’hopercorso in lungo e in largo e vorreimostrare quelle zone per sapere se sonoda considerarsi parco il luogo in cui do-vrebbero nascere o è nata la discarica dicava Sari o dove dovrebbe nascere ladiscarica di cava Vitiello: non è altro cheun immenso, chiedo scusa, immondezzaiodove hanno portato di tutto senza chenessuno dicesse mai nulla. Mi chiedo per-ché nessuno ha mai parlato quando arri-vavano carichi, probabilmente dal nord, dimateriali di qualsiasi genere, estrema-mente pericolosi e che potevano, quelli sìveramente, inquinare le falde acquifere.Nessuno ha mai protestato. Adesso che sivuole fare qualcosa di controllato, perfet-tamente a norma, improvvisamente scop-pia la rivolta, rivolta che, ripeto, è per melegittima da parte della gente per bene,che giustamente si lamenta perché nonvuole avere la discarica vicino casa; pro-babilmente, però, oltre a questa protestalegittima, c’è anche qualcuno che soffia sulfuoco.

Oltretutto, si tratta di una protesta chesta andando avanti da molto tempo: que-sto crea una serie di problemi importantiche vanno a incidere sulla raccolta. Avretesentito dell’emergenza rifiuti a Napolicittà: c’erano più di 1000 tonnellate dirifiuti all’interno della città. Questo av-viene perché sicuramente ci sono diversigradi di responsabilità. Quando, ad esem-pio, la raccolta non viene fatta bene, inparte dipende dalla società che la fa e chenon è in grado di farla bene. Spesso ho

visto la sera, girando per Napoli, chequando questi camion passano raccattanoquello che c’è nel bidone e lasciano quelloche c’è fuori. Questo non è un modocorretto di lavorare. Non c’è dubbio chequesta sia una responsabilità di chi fa laraccolta. Il problema è che in tutta Italiala gente inserisce il sacchetto dentro alcontenitore e a Napoli, purtroppo, questonon avviene perché ovunque ci sono sac-chetti.

L’altra responsabilità dipende dal fattoche, se non si riesce a sversare, se i camionpieni di immondizia raccolta non riesconoa portarla in discarica, automaticamenteritornano carichi e il giorno dopo non sipuò fare la raccolta. Ed è quello che èsuccesso perché le persone hanno bloccatoe continuano a bloccare e a ritardarel’afflusso di camion nella discarica di Ter-zigno. Spesso capita che i camion arrivinocarichi di immondizia, vengano stoppati erimangano per delle ore fermi. Ci sonocolonne a non finire di mezzi che, oltre-tutto, producono anche fermentazione.Protestare in questo modo non è produt-tivo, è una cosa che non andrebbe fatta.Questo comporta che giorno dopo giorno,se i rifiuti non vengono raccolti, riman-gono per strada, con tutto quello che si èpotuto vedere in questi giorni. Questoconcerne la parte che riguarda, in modoparticolare, la discarica di Terzigno. Inlinea di massima, ogni notte dalle 10.00fino alle 6.00 del mattino sono circa 160i mezzi che vanno in quella discarica asversare. Normalmente abbiamo cercato difare le operazioni di notte perché farle digiorno è ancora peggio, c’è il traffico, cisono i bambini che vanno a scuola, ecco ilperché dell’apertura notturna della disca-rica.

Oggi la situazione è rientrata, almenoper quanto concerne la parte igienico-sanitaria, in condizioni normali nella cittàdi Napoli, pur rimanendo sempre una cittàahimè sporca: lo spazzamento è moltocarente nella città.

Questo è il problema che riguarda laraccolta, lo spostamento e lo smaltimentodei rifiuti. Esiste poi il problema delpersonale legato al Consorzio: la raccolta,

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specialmente in molti comuni del caser-tano, viene effettuata dal Consorzio. Comesapete, recentemente la dotazione organicadel Consorzio è stata approvata dal dottorBertolaso e su 2.150 persone ci sono 424esuberi, circostanza che crea grosse ten-sioni. Ho cercato in tutti i modi di orga-nizzare riunioni sindacali, mi auguravoche anche gli organi istituzionali sul luogo,provincia e regione, fossero presenti, in-vece non hanno quasi mai partecipato altentativo di smorzare la palpabile ten-sione.

Quando, al 31 dicembre, abbiamo tra-sferito tutte le competenze, e quindi i sitie le discariche, alle province, è stata unabella battaglia far sì che le province se neassumessero la responsabilità. I miei com-missari ad acta hanno dovuto impegnarsiper parecchio tempo. Alla fine siamo riu-sciti finalmente a trasferire alle province isiti di stoccaggio provvisorio, le discariche.Tuttavia, la gestione di questi siti, visto chela provincia non era nelle condizioni diaccoglierla, è stata affidata per legge prov-visoriamente al Consorzio.

Ora, in questo anno il Consorzio difatto ha gestito questi siti per conto delleprovince, le quali nel frattempo avevanocostituito le società provinciali che avreb-bero dovuto gestire i siti ma che non sonoancora nelle condizioni di farlo. Tuttavia,era ovvio che quanto meno i costi digestione e di mantenimento di un sito –intendo i costi vivi del personale che operasu quel sito, della guardiania, della rac-colta percolato – spettassero alle provin-cie, invece il Consorzio ha dovuto farfronte a queste spese che, soprattutto perlo smaltimento del percolato sono forti –parliamo di milioni di euro – e adesso èrimasto con le casse vuote e non è nellecondizioni di pagare il personale. Nel mesedi settembre il personale non è statopagato e non sarà pagato neanche inottobre, novembre e dicembre. Nell’ultimariunione che ho sollecitato in prefettura aNapoli, alla quale erano presenti i dueprefetti, di Napoli e di Caserta, i duepresidenti della provincia, l’onorevoleZinzi per Caserta e l’onorevole Cesaro perNapoli, nonché il commissario liquidatore,

è stato infatti ribadito che all’interno dellecasse del Consorzio non ci sono soldi, inprimis perché i pochi che c’erano eranostati spesi per far fronte a questa gestioneche era di competenza delle province, inmodo particolare la raccolta del percolatoche altrimenti avrebbe inquinato la ma-trice ambientale, in secondo luogo perchéi comuni nei quali fanno la raccolta nonpagano, ma da sempre.

Aggiungo che, ammesso e non concessoche i comuni pagassero il canone previsto,sono convinto che i soldi non sarebberocomunque sufficienti per pagare gli sti-pendi. Il numero di persone è, infatti,nettamente superiore rispetto al servizioche dovevano effettuare. Probabilmente,nel corso degli anni sono stati assunti eadesso siamo arrivati a un punto di col-lasso.

Oltretutto, questo personale dovrà es-sere ripartito tra Napoli e Caserta perchéla legge 26 prevede che solamente que-st’anno, in via provvisoria, la raccolta saràancora in capo ai comuni, ma dal 1o

gennaio del 2011 tutto il ciclo competeràalle province, e quindi il personale cheattualmente si trova nel consorzio deveessere ripartito in parte su Napoli e inparte su Caserta, mentre il personale deglialtri consorzi andrà ad Avellino, Bene-vento e così via.

Del resto, come ha fatto il Consorzio avivere fino adesso ? Come ha fatto a pa-gare gli stipendi al personale da gennaio ?Li ha pagati grazie a noi. Poiché il Con-sorzio vantava dei crediti nei confrontidella struttura, che risaliva a un periododal 2000 al 2003, ho cercato mensilmentedi soddisfare questi debiti in maniera daconsentire al Consorzio di pagare gli sti-pendi a fine mese; dal mese di agosto,però, non abbiamo più debiti e non possopiù sovvenzionare le casse del Consorzio.

Questa è una situazione esplosiva, cisono già i primi segnali: hanno cominciatoa bloccare lo STIR di Santa Maria CapuaVetere, la discarica di San Tammaro e, amio parere, la protesta diventerà a mac-chia sempre più virulenta. La situazione èancora sotto controllo perché questo mesehanno pagato la quattordicesima, però già

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dal mese prossimo, quindi settembre, ot-tobre, novembre e dicembre, se qualcunonon interviene probabilmente la situazionesi aggraverà. Per questa ragione in sede diriunione in prefettura ho invitato i duepresidenti della provincia – per la verità,li avevo già invitati quindici giorni primaa una riunione col dottor Bertolaso qui aRoma – a trovare una soluzione: se laprovincia deve assumere questo personaleperché lo impone la legge, allora potreb-bero anticipare i soldi per il pagamentodello stipendio al personale che sta lavo-rando. Non solo, dovrebbero innanzituttosaldare i debiti che hanno nei confrontidel Consorzio per l’attività di gestione deisiti che fatta dal Consorzio a sua spesementre si trattava di spese che dovevanoessere sostenute dalle province. È, quindi,un problema che, se non affrontato inmaniera seria, prima o poi sfocerà inqualche disordine e, credo, a breve sca-denza.

Ricordo che in quella riunione il pre-sidente della provincia di Napoli, onore-vole Cesaro, aveva dato una sua disponi-bilità a far fronte almeno per il personaledi Napoli, circa 850 persone, anticipandoi soldi per il pagamento degli stipendi; ilpresidente della provincia di Caserta, in-vece, si riservava, alla luce di una dichia-razione fatta in quella sede dall’assessoreRomano, il quale riferì che erano proba-bilmente in arrivo dallo Stato delle sommeche potevano sbloccare la situazione. Ionon ero presente alla riunione, ma misono permesso di sottolineare che, anchese dovessero arrivare a breve delle somme,queste dovrebbero riguardare, a mio pa-rere, i ristori ambientali, cioè dovrebberoandare ai comuni per i disagi che hannoavuto in tutto questo periodo per le di-scariche e non certamente per pagare glistipendi, che devono essere pagati daisindaci dei comuni. Inoltre, dovrebberofarsene carico, credo, gli organi istituzio-nali perché, dopo aver assunto in tuttiquesti anni tutte queste persone, bisognatrovare una soluzione che non ha nulla ache vedere con il ciclo dei rifiuti. La leggeprevede, infatti, che tutto ciò che riguardalo smaltimento, la raccolta dei rifiuti e lo

spazzamento è a carico dei contribuenti.Quindi, o la gente accetta di pagare unacifra altissima per mantenere tutte questepersone o altrimenti va individuata qual-che altra soluzione.

Per quanto concerne i 424 esuberi: ilnumero è stato individuato, adesso biso-gnerà individuare i nomi e anche questosarà un grosso problema poiché le varieorganizzazioni sindacali tirano l’acqua alproprio mulino. Non sarà, quindi, facilel’individuazione dei nominativi. Per le 424persone la legge prevede l’attivazione dellacassa integrazione, degli ammortizzatorisociali e io sono convinto che, se ci fosseun po’ di buona volontà e se al tavolo siriunissero tutti – rappresentanti della pro-vincia, della regione e delle organizzazionisindacali –, per una buona parte di queste2.150 persone vicine ai 65 anni si potrebbeincentivare l’esodo. Questo consentirebbedi diminuire nettamente il numero dellepersone da porre in cassa integrazione, maper far questo occorre che ci sia volontàda parte di tutti, volontà che io registro,ahimè, non esserci stata in questo periodonella maniera più assoluta. Ho riscontrato,piuttosto, una notevole resistenza, ripeto,ad assumersi delle responsabilità.

Nella mia ingenuità pensavo che dopo14 anni di emergenza si avesse voglia diriappropriarsi dei propri compiti, ma nonè così, o almeno mi sono reso conto chese si può trovare mille cavilli per evitaredi accollarsi delle responsabilità, i millecavilli si trovano e questo non va bene.

VINCENZO DE LUCA. Ringrazio vera-mente per il contributo positivo rispetto aquesto dramma che coinvolge la Campaniada molti anni. Intanto, l’emergenza resta equesto è un dato di fatto perché non è conuna legge che si può concludere un’emer-genza. Tuttavia, il punto principale è lapresenza dell’infiltrazione della malavita.Tra l’altro, lei si poneva una domanda digrande significato: come mai prima nonc’erano le regole, si sversava di tutto inquesti siti e nessuno protestava ? Perchétutto era gestito dalla camorra. Esiste,

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quindi, un male che ovviamente bisognaestirpare: quello della criminalità organiz-zata.

Probabilmente bisogna assolutamenterivedere anche la richiesta di prorogaperché proprio il tempo che è trascorso hafinito per deresponsabilizzate tutti i sog-getti coinvolti. In qualche modo, il trasfe-rimento delle responsabilità alle province,mediante il decreto, ha finito per svuotaree deresponsabilizzare i comuni, che re-stano, specialmente nella figura apicale delsindaco, i responsabili della sanità delterritorio. È al sindaco, infatti, che ilcittadino fa riferimento.

Siccome questo è un problema che citrasciniamo e non credo che finirà peradesso, vorrei chiederle, anche se non èsua responsabilità, se rispetto a questasituazione, invece di pensare, proprio per-ché i termovalorizzatori non partono, aquesta ricerca continua di discariche nonsia meglio ricercare tra le 691 cave ab-bandonate e 456 dismesse. Si tratta, pe-raltro, di siti che l’Aula del Senato all’una-nimità, con il consenso del Governo, pre-sente in Aula, accettò di verificare rispettoalla passata emergenza tenendo anchepresente, ovviamente, la partenza dei ter-movalorizzatori che purtroppo , come leiha ricordato, non sono partiti né a Salernoné a Napoli, mentre Acerra funziona adun terzo delle sue capacità.

In considerazione del fatto che esisteun piano annunciato dal governo regio-nale, forse è arrivata l’ora di tentare dicompletare i termovalorizzatori e metteremano alle cave abbandonate perché altri-menti non usciremo da questa situazione.Lei mi ha risposto quando ha detto che hauna visione diversa dal procuratore Le-pore perché è chiaro che in questi ritardic’è anche in parte la mano della malavitain parte. È necessario pensare anche allaraccolta differenziata, che sta intorno al20 per cento, molto al di sotto delleprevisioni di quel piano e di quel decretoche doveva far terminare l’emergenza. Èpassato un anno, stiamo meglio, ma lasituazione rischia di esplodere.

Allora, io le chiederei se non è oppor-tuno. Ho scritto una lettera al Governo il

28 luglio del 2009, dopo che l’Aula il 9luglio 2009 aveva votato all’unanimità: stoancora aspettando una risposta da Berto-laso, questa sorta di « spirito santo » chesta da tutte le parti. È chiaro che lasituazione è esplosiva perché non si rea-lizzano i termovalorizzatori.

Concludo sulla sua giusta osservazioneche, purtroppo, se si fosse trattato di unterritorio normale, non saremmo statinella condizione in cui ci troviamo. Dob-biamo, allora, arrivare a una normalitànon trascinando ancor di più questa emer-genza.

Lei ha parlato di mille cavilli, io hofatto una battuta quando lo ha detto: nonmille cavilli, un cavillo pur di non assu-mersi la responsabilità. E allora la respon-sabilità non è mai di nessuno, ma nonpossiamo consentire che una situazionecosì tragica, per la sanità, per la presenzadella criminalità organizzata, venga por-tata avanti con una logica emergenziale.Ognuno si assuma le sue responsabilità;quel passaggio che deresponsabilizza i co-muni – penso alla norma fatta anche surichiesta dell’ANCI – dev’essere rivisto.Dal 1o gennaio 2011 bisogna trovare untavolo dove risolvere i problemi adottandosoluzioni concrete. È necessaria una vo-lontà politica. Noi siamo qui.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, senatore,dovrebbe sintetizzare la domanda.

VINCENZO DE LUCA. Poiché le disca-riche sono necessarie, visto che i termo-valorizzatori non sono partiti, perché nonsi mette mano e si va a guardare le oltremille cave di cui 691 abbandonate, e nonsono abbandonare per caso, e 456 di-smesse invece di realizzare un’altra disca-rica a Terzigno o altro sperando che siacceleri tutto ?

ALESSANDRO BRATTI. Provo a evi-tare i commenti e a porle delle domandespecifiche.

Innanzitutto, lei diceva, giustamente,così come spesso dice Bertolaso, che ladiscarica Terzigno era prevista da unalegge, non da tutti votata favorevolmente,

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ma che il Parlamento ha comunque ap-provato. Quindi questa discarica deve es-sere realizzata. Stesso ragionamento, però,lei concorderà, riguarda gli inceneritori:noi abbiamo votato addirittura che se nefacciano non solo due, ma tre oltre quellodi Acerra, più un quinto impianto di cuisi sarebbe discusso riguardo alle caratte-ristiche tecnologiche. Bisognerebbe, allora,capire perché quelle soluzioni non hannofatto un passettino in avanti e oggi siamoancora alle discussioni preliminari, anchese sembra che l’area sia stata concessa eche finalmente si siano messi d’accordosulle dimensioni. Tra l’altro, la Comunitàeuropea non non concede finanziamenti senon ci sono delle garanzie concrete.

Lei ha giustamente, sulla questione diTerzigno, fatto le sue considerazioni. Se-condo la legge, dovevano essere dati deisoldi, e parecchi, per le compensazioniambientali ai fini di bonificare quell’area.Io credo, ma questa è una brevissimaconsiderazione, che l’esasperazione derivianche dal fatto che non è invece arrivatoun euro di quelli promessi e contenutiall’interno di disposizioni legislative. Lemancanze, quindi, rispetto a quel corpuslegislativo, cominciano a essere tante.

Abbiamo sentito il comandante delNOE che, rispetto alla costruzione delladiscarica di Terzigno, ha sostenuto la tesiesattamente opposta a quella che lei oggici ha illustrato: lei dice che non hannointeresse, lui diceva che probabilmentehanno interesse perché nel momento incui parte la discarica, partono gli appalti,parte la movimentazione terra.

Non crede che anche la questione delladiscarica di Terzigno sia legata al fatto cheprobabilmente la Commissione europea, sequelle discarica viene fatta, non elargiscegli ulteriori finanziamenti di cui invece laregione ha assolutamente necessità ?

Vorrei anche chiederle, rispetto ai datiche il sottosegretario Bertolaso ci ha for-nito, per cui in un anno c’è stata unariduzione di 600.000 tonnellate di rifiutiprodotti in Campania, se si tratta di undato ragionevole. A me sembra una cosaassolutamente fuori dal mondo. Credo chesia dovuto a sistemi di calcolo delle quan-

tità differenti, non che ci sia stato uncomportamento virtuoso da parte dellacollettività: parliamo quasi del 25-30 percento in meno.

Vorrei anche chiederle qualcosa ri-spetto ad Acerra. Vorrei, innanzitutto,porre la questione del verbale di collaudo,da un lato – sembrano oggetti misteriosi,pare che non si riesca a trovare – e deltema dell’autorizzazione all’esercizio, dal-l’altro. Anche su questo pare, infatti, chesia ci sia un po’ di discussione.

Vorrei, inoltre, sapere se era al cor-rente di quanti controlli fiscali ARPACampania – lasciamo stare gli autocon-trolli – ha eseguito e se questi controllisono sempre finiti con la produzione diverbali in cui si diceva che tutto era inregola. Parlo delle emissioni, non di quelloche viene monitorato fuori. Anche su que-sto c’è stata un po’ di confusione.

Inoltre, può chiarirci, a proposito dellaquestione degli introiti dell’energia pro-dotta, se ci sono e dove finiscono ?

Infine, ci sono 7 milioni di tonnellate diecoballe: come si pensa di gestire tuttaquesta partita ?

Sul personale del Consorzio lei si è giàespresso. Io credo che sia un po’ compli-cato che lo Stato dia dei soldi per pagaredegli stipendi, cioè lo trovo strano ancheda un punto di vista dell’iter giuridico-amministrativo.

PRESIDENTE. Il generale dice di averpagato un debito.

ALESSANDRO BRATTI. Si sapeva chequesti sono stati pagati fin quando c’èstata l’emergenza. Anche uno dei primiprefetti che è venuto ha detto di averpagato l’ultimo stipendio e di essersi as-sunto fin troppe responsabilità rispettoalla questione.

La ringrazio, inoltre, perché ci ha chia-rito il tema della raccolta dei rifiuti diNapoli. Su questo, infatti, un po’ di de-magogia è stata fatta.

PAOLO RUSSO. Ci ha detto che ladiscarica di Terzigno puzza. Le discarichenon dovrebbero puzzare. Non sono disca-

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riche gestite bene: una discarica gestitabene non puzza. Il procuratore di Nola hadichiarato qui che non è stato posto nellacondizione di esercitare i controlli cosìcome avrebbe voluto fare e che quandoquesti controlli si sono celebrati hannodato l’esito di una gestione superficiale:può essere questo uno degli elementi chealimenta, accanto a Cesaro e Romano, letensioni ?

Si è mai pensato di biostabilizzare ilrifiuto che si porta a Terzigno o aChiaiano ? Lei saprà molto meglio di meche biostabilizzare significa ridurre di ol-tre il 20 per cento peso e volumi. Questosignifica avere la disponibilità di spazicapaci quasi quanto una nuova discarica.Quali sono le questioni che generanol’emergenza ? Se ho capito bene, sonosostanzialmente tre. La prima è l’incapa-cità del comune di Napoli di raccogliere irifiuti, incapacità misurata continuamente,ripetutamente, fino ad avere una condi-zione unica. Le immagini di questi giorniavevano Napoli città piena di rifiuti e tuttala provincia di Napoli senza rifiuti. Leemergenze del passato, se ricordo bene,derivavano dal fatto che non c’era recapitofinale, qui il recapito finale, perlomeno perora, c’è ancora.

C’è anche un’altra questione, di cui èstato lei a parlarci: i 425 che devono esserepagati a vuoto fin quando non li man-diamo via. Probabilmente, ma questa èuna mia considerazione ed è l’unica chevoglio fare in questa sede, la gestionecommissariale avrebbe fatto bene a non alasciare agli enti locali la difficile vicenda,che ha anche un profilo di ordine sociale,dell’individuazione dei 425. Questa, tutta-via, sarà altra storia.

Può servire una proroga per consentireche ciò che funziona continui a funzio-nare ? I comuni, a parte Napoli, dellaintera regione Campania spazzano e rac-colgono i rifiuti in modo più che dignitoso:è utile trasferire queste competenze ovenon ci sono queste necessità alle province,e mi riferisco in modo particolare allaprovincia di Napoli e a quella di Caserta,quando i comuni per ora stanno facendo

benino il loro lavoro e le province mani-festano la indisponibilità per ora a cari-carsi di questa ulteriore responsabilità chegraverebbe su gambe ancora fragili dalpunto di vista organizzativo della gestionedei rifiuti ? O non sarebbe più utile la-sciare che i comuni facciano ancora perun po’ di tempo ciò che stanno facendo econsentire alle province ciò che la normafinora consente e magari consentire aquelle province che sono già pronte –credo che alcune province lo siano – diassumere, viceversa, la responsabilità inproprio ?

Per la vicenda che riguarda il Consor-zio, mi aiuta a ricordare qual è la per-centuale di lavoro che il Consorzio Napoli-Caserta svolge su Napoli ? Se non ricordomale sono due comuni, se non tre, nel-l’ordine del 2,6 per cento della popola-zione totale della provincia di Napoli: inbuona sostanza, il Consorzio oggi, perquanto riguarda la provincia di Napoli,non fa nulla, fanno tutto i comuni e quellavoro che si esercita attraverso gli STIR.

Pongo un’ulteriore questione. È veroche a Terzigno è stato conferito in questimesi materiale non raccolto per strada,ma per il smaltire, per esempio, il Panet-tone di Caivano o altri impianti che erano,ovviamente, gravati di una quantità rile-vante di rifiuti, ma non erano rifiutiprovenienti direttamente dalla raccolta deisingoli comuni ? Per quale ragione si èdeciso in questo modo di accelerare la finedi Terzigno 1 ?

Lei pensa, dalla sua esperienza, cheuna deroga al Patto di stabilità per quantoriguarda le opportunità che i comunihanno di risorse che non possono spen-dere proprio per rispettare il Patto stesso,sul fronte delle attività inerenti la gestionedei rifiuti, e in modo particolare l’impian-tistica, potrebbe essere di ausilio ? Ci aiutaanche a capire il meccanismo di debiti ? Icomuni hanno debiti con il Consorzio, ilConsorzio, non avendo risorse, non paga ilavoratori, ma non paga nemmeno i for-nitori terzi, per cui in qualche modo sigenera una sorta di impasse. Lei pensa chei comuni siano in condizioni di far fronte

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a questa massa così significativa di debito,peraltro anche pregresso ? Sarebbe utilepensare a delle linee di credito, un sistemarotativo, Cassa depositi e prestiti, inven-tarsi qualcosa che consenta ai comunivirtuosi, quelli che vogliono farlo, nonquelli che sono in malafede, di mettere incampo un percorso che rimetta una sortadi virtuoso atteggiamento ?

Solo per puntualizzare, ho apprezzatomolto la sua espressione che la camorra ciguadagna sempre nelle criticità, quindi èevidente che se finiamo in un altro im-buto, trasferimenti, cassoni, scarrabili equant’altro, la camorra ci guadagnerà.Sarei, però, più cauto, anche da parte deicolleghi. Dal 1995 gli impianti in quellaregione non sono gestiti mai dai privati,ma o dalle prefetture, o dai commissaristraordinari, o da strutture e istituzionipubbliche, quindi la cautela credo che siautile, da questo punto di vista, nel rite-nere...

PRESIDENTE. C’è anche qualche pro-cesso, però, che è successivo al 1995.

PAOLO RUSSO. Assolutamente. Dicoche serve cautela a ritenere che la gestionedelle discariche sia stata affidata diretta-mente o indirettamente alle organizzazionicriminali.

SALVATORE PISCITELLI. Vorrei ri-collegarmi a quanto sostenuto dal collegaDe Luca perché lei ha riferito, diversa-mente da quanto avevo esposto il procu-ratore Lepore, che non soltanto ci sono leproteste di quelle persone che non vo-gliono la discarica sotto casa, ma c’èqualcos’altro sotto, la criminalità organiz-zata. Vorrei chiederle se sono solo suppo-sizioni oppure ha delle certezze, dellenotizie, dei fatti concreti che possono farcicapire che questo è vero e che magari vaapprofondito anche da parte di chi ha inmano l’indagine su questi eventi. È unpunto interessa questa nostra Commis-sione.

Sulle responsabilità, penali o moraliche siano, credo, se non ricordo male, chela regione non abbia mai fatto un pianocave.

VINCENZO DE LUCA. Il piano cave èstato fatto nel 2006.

SALVATORE PISCITELLI. Molto pro-babilmente è mancato un controllo. Que-sta era la domanda specifica che volevoporle, generale.

PRESIDENTE. Vorrei porre una do-manda su un settore del quale noi dob-biamo soprattutto occuparci, quello dellapresenza della criminalità organizzata. Loabbiamo letto dai giornali e in qualchearticolo si parlava di una relazione deicarabinieri sulla presenza del crimine or-ganizzato in queste manifestazioni. Com-pletando la questione sollevata dell’onore-vole Piscitelli, queste manifestazioni popo-lari in realtà appaiono in qualche misuraorganizzate, lo sembrano dal ritrovamentodi bottiglie molotov, dalle ore in cui siritrovano. Peraltro, l’incendio dei mezzi ditrasporto non sembra particolarmentecongruo con una manifestazione civile diprotesta. C’è, quindi, qualcuno dietro atutto questo.

Ora, risalendo dalle persone che vihanno partecipato, da coloro che guidanole manifestazioni, dagli stessi oggetti uti-lizzati per le manifestazioni di naturaviolenta, avete rintracciato una trama, unatraccia ? Qualcuno, magari interessata-mente, sostiene che sono coinvolte lefrange eversive di estrema sinistra, qual-cun altro la camorra e qualcun altroancora che si tratta, invece, di manifesta-zioni spontanee. Credo che lo stesso dottorLepore avesse messo in dubbio, come leiricordava, la presenza della criminalitàorganizzata. Abbiamo elementi concreti suquesto punto ?

Vorrei anche sapere se avete fatto unoscreening, una ricostruzione di investiga-zione criminale sui rapporti tra assunzioniinutili, o superflue, e rapporti col mondodella politica o della criminalità organiz-zata. Sono stati fenomeni di mero clien-telismo personale, come quello di chiederel’assunzione di un nipote, o dietro questoflusso così anomalo di personale non ne-cessario ci sono invece voti di scambio,

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rapporti con la camorra e così via ? Lelasciamo tutto il tempo necessario perrispondere.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Partirei dalla coda, se me lo con-sente. Dobbiamo parlare, a questo punto,di assunzioni eventualmente avvenute al-l’interno del Consorzio e posso dire chedal mese di giugno dello scorso anno finoa oggi il Consorzio non ha assunto nes-suno, quindi quelle oltre 2000 personesono il frutto di assunzioni che sonoavvenute tutte negli anni precedenti, apartire dal 2000.

Noi come struttura non siamo deputatia fare questo tipo di indagine. Probabil-mente carabinieri e polizia saranno ingrado di poterle dire qualcosa di più.

Per quanto concerne, invece, la que-stione posta dall’onorevole Piscitelli, ionon ho certezze sul coinvolgimento dellacamorra in queste manifestazioni, peròosservo che un conto è manifestare, anchein maniera abbastanza vivace, ed è quelloche fanno le donne, le mamme, un contoè distruggere ben quindici mezzi, bruciaticompletamente. Mi sembra che siamo al difuori di una manifestazione spontanea. Ionon lo farei mai, io andrei a protestare perla discarica vicino casa mia, ma nonandrei mai a incendiare o a buttare mo-lotov contro la polizia che fa la scorta.Quindi, a mio avviso, c’è sicuramente qual-cosa di più grave. Sono stati fatti dei verie propri raid, qualcosa di studiato da gentepreparata che durante la notte mano amano che si muovevano i mezzi scortati,spuntavano, incendiavano e scappavano.Non si trattava di cittadini che si stavanolamentando semplicemente per la secondadiscarica.

Non ho certezze, ma il mio pensieroderiva sempre dal fatto che se si realizzauna discarica e la si controlla, in tutti isensi, si tratta intanto è di qualcosa dicerto e sicuro rispetto a una situazionesenza alcun controllo. Queste sono le ra-gioni della mia opinione contraria a quello

che asseriva il dottor Lepore, ma chesicuramente ne saprà molto più di me dalmomento che dispone di elementi investi-gativi che io no ho. Il mio è solamente unpensiero. Posso dire che in questo periodoabbiamo fermato diversi mezzi che con-tenevano del materiale radioattivo, li ab-biamo stoppati: se non ci fossimo statinoi ? I mezzi sarebbero entrati. Ecco per-ché, a mio parere, sotto sotto vengonostrumentalizzate persone che legittima-mente protestano.

Onorevole De Luca, io non entro nelmerito se la legge 26 debba essere proro-gata o meno perché non è una competenzamia, dico solo che prorogare la legge 26significa fare in modo che anche l’annoprossimo l’attività di raccolta rimanga inmano ai comuni. Mi limito a osservare chein tutti questi anni la situazione si ègenerata proprio dai comuni, che nonpagano quello che devono pagare. Potreidirle che nei confronti dei comuni ab-biamo 270 milioni di euro di crediti.

ALESSANDRO BRATTI. Ma i cittadinipagano ai comuni quello che devono pa-gare per il servizio che erogano ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Bisognerebbe chiederlo ai sindaci.Io posso dirle, riepilogando brevementequello che mi è stato riferito parlando condiversi sindaci e anche con delle personedel settore, che dicono che, intanto, se ilruolo è 100, vengono emesse parcelle per80 perché il 20 per cento è rappresentatoda amici di amici, quindi non pagano giàa priori; dell’80 che viene emesso, vieneriscosso il 40 per cento, che a sua voltespesso, ahimè, non viene impiegato perpagare la raccolta, ma utilizzato per altrifini. Questo accade ormai da una vita. Percarità, ci sono anche sindaci virtuosi evirtuosissimi, nessuno lo mette in dubbio,però vista l’esperienza, visto quello che èsuccesso in tutti questi anni...

PAOLO RUSSO. Se il consorzio inprovincia di Napoli non serve nessuno, in

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buona sostanza, questa cosa è rivolta adaltre province ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Il consorzio in provincia di Napoliha 800 dipendenti per tre comuni, per untotale di 30.000 persone. Per pulire i trepiccoli comuni basterebbero sì e no 50persone. Queste sono le assunzioni chesono state fatte nei tempi dal 2000 fino aoggi e che hanno portato a una situazioneesplosiva.

PAOLO RUSSO. Ci sono, quindi, 98comuni che svolgono il servizio e lo svol-gono serenamente. Qual è, allora, il pro-blema ? Perché dobbiamo andare a sot-trarre loro questa responsabilità e affi-darla...

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Lei dice « serenamente », ma non èproprio così. Lei ha concentrato l’atten-zione in modo particolare sul comune diNapoli, ma non pensi che nei comuni dellaprovincia di Napoli la raccolta sia corretta.Se lei ci va si spaventa. Noi abbiamoaddirittura commissariato tre comuni, maavremmo potuto commissariarne molti dipiù.

PAOLO RUSSO. In quale provincia ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Mi scusi, nella provincia di Caserta.

PAOLO RUSSO. Napoli, quindi, nonc’entra. Io ho la sensazione che si facciauna confusione straordinaria – ed è grave– tra due questioni, i comuni che siservono del Consorzio, e che pagano o nonpagano, è un problema di quei comuni edi quei consorzi, e i cento comuni dellaprovincia di Napoli che svolgono in mediaserenamente il servizio, tanto in media che

lei sa che la provincia di Napoli, seastraiamo dalla città di Napoli, fa unaraccolta del 26,8 per cento; questa per-centuale si abbassa perché monitoriamo emisuriamo anche Napoli, quindi c’è unadifferenza tra la parte della provincia diNapoli e la città di Napoli.

Il dato che io vorrei sollecitare propriosul piano tecnico è che, giacché siamo inuna condizione di criticità, è evidente, equesta criticità è rappresentata dalla cen-tralizzazione (i consorzi), se c’è una parteche funziona, che forse non utile trasferiretutte queste competenze, per esempio, allaprovincia di Napoli. Oggi bene o male laraccolta e lo spazzamento in qualche mi-sura significativa, anche se paragonata,rispetto al passato, ad altre province, piùo meno funziona ? Io non sto qui aricordare che la media della raccolta dif-ferenziata in Liguria è inferiore a quellaprovincia di Napoli né che la media inCalabria o in Puglia è inferiore a quella laprovincia di Napoli. Rilevo semplicementeche c’è una norma che impone che dal 1o

gennaio tutto questo vada in capo allaprovincia; ora, con la sua esperienza – laprovincia di Napoli si dovrà occupare dellaraccolta e dello smaltimento di Casola, diCasamarciano e tanti altri comuni – èutile che sia lei a farlo o in questasituazione di criticità sarebbe forse meglioavere un periodo di proroga lasciando chele cose che funzionino continuino a fun-zionare ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. La legge è chiara: dal 1o gennaio laraccolta passa alle province. Personal-mente, ritengo che, tutto sommato, è cor-retto che ciò avvenga perché le provincehanno avuto un anno di tempo, dal 1o

gennaio scorso, per organizzarsi e prepa-rarsi a gestire anche il primo settore deirifiuti. Io parto dal presupposto che esisteuna legge e che la legge va rispettata. Iosono rimasto sorpreso quando due asses-sori di due province, in sede di riunionerecente, mi hanno detto che di aver pre-

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parato un piano industriale per il solosecondo settore, quello dello smaltimento,e non si sono minimamente occupati dipreparare un piano industriale anche peril primo settore, convinti che avranno unaproroga.

Ora, io non credo che questo sia unmodo di agire corretto. Se c’è una legge,bisogna prepararsi, studiare, attrezzarsi,non si può arrivare al mese di novembreper dire di essersi occupati solamente diun piano industriale per il secondo settore,ammesso che l’abbiano fatto.

PAOLO RUSSO. Lei, quindi, suggerisce,il 1o gennaio, di andare così, senza mo-difica della norma.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Questa è la mia opinione. Peraltro,non sono io a dirlo, ma la legge.

PRESIDENTE. Chiederei di evitaretroppi scambi dialettici perché altrimentinon riusciamo ad arrivare alla conclu-sione.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Qualcuno ha detto che oltre allediscariche andavano realizzati anche i ter-movalorizzatori. Certo, non c’è dubbio.Tuttavia, chi doveva realizzarli non era lastruttura del sottosegretario, ma la pro-vincia, la regione e le persone deputate. Adesempio, a Salerno l’incarico era statoaffidato, mi pare, al sindaco; ma eviden-temente contrasti tra la provincia e ilcomune hanno fatto sì che si è andatiavanti e si è arrivati al giorno d’oggi senzache nulla fosse fatto. Per quanto concernele discariche, erano di competenza speci-fica del sottosegretario. Sono state realiz-zate, a meno di alcune perché non c’èstato il tempo, ma per quelle è statotrasferito il progetto esecutivo. L’unicotermovalorizzatore che si è riusciti a rea-lizzare è stato quello di Acerra, mentre gli

altri erano stati affidati direttamente alcomune di Salerno e al comune di Napoli.

ALESSANDRO BRATTI. Scusi, chi do-veva realizzare l’impianto delle ecoballe ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Dovevano realizzarlo le due pro-vince. Ci sono, infatti, 4 milioni di balle traCaserta e Napoli. Peraltro, mi risulta chei due presidenti di provincia si sianoincontrati, assieme ai sindaci del luogo,perché l’unico modo per poter eliminare i4 milioni di balle non è quello di traspor-tarle altrove perché, a parte la puzza e icosti, la questione è quella di realizzareproprio lì un impianto. Credo che abbianoraggiunto anche un accordo in tal senso, equindi dovrebbero le due province accol-larsi l’onere della realizzazione di questotermovalorizzatore appositamente perquelle balle che si trovano in quell’area.

Relativamente ai controlli ARPAC, one-stamente non so rispondere. ARPAC puòfare periodicamente i controlli, quandovuole, non c’è un giorno preciso, e io credoche almeno una volta al mese siano statieseguiti e pubblicati su Internet. C’è ancheun Osservatorio.

ALESSANDRO BRATTI. Scusi se lainterrompo. Quanto all’Osservatorio, puòdarsi che non riesca a effettuare corret-tamente la consultazione, ma si tratta diun punto su cui ho sollecitato Bertolasopiù volte – non voglio fare un comizio –e al di là di una tabella, i dati e leautoanalisi dell’impianto, i dati fiscali diARPA Campania non riesco a vederli: ilsito dell’Osservatorio mi rimanda adARPA Campania e viceversa. Ora, forsenon sono capace io, però a questo puntovi chiederei di dirmi come stanno le cose.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Ci sono tutti e sono tutti dettagliati.Non so perché non sia riuscito a vederli,però le assicuro che ci sono.

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ALESSANDRO BRATTI. Io non credoche ci siano. Bertolaso mi ha sempre dettoche li avrebbero messi, ma io non li homai visti.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. In ogni caso, non è compito diBertolaso inserire i dati perché è ARPACche li fa, li dirama a tutti gli enti e li rendepubblici. Non so dirle se poi il sito non èstato aggiornato, però non è un problemaavere i dati, che sono agli atti, e quindi sipossono avere in qualsiasi stante. I con-trolli ci sono.

ALESSANDRO BRATTI. Vorrei solorammentare che le avevo chiesto se esisteun verbale del collaudo e se può essereconsultato. Le avevo anche chiesto dell’au-torizzazione di esercizio.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Quella mi pare sia addirittura nellalegge 26, che prevede che il gestore nellemore di acquisizione...

ALESSANDRO BRATTI. Visto che èfuori dall’emergenza, quell’impianto oggidovrebbe funzionare. Per questo le chie-devo dell’autorizzazione di esercizio. Dalmomento che prima, essendo sotto l’emer-genza, andava in deroga a una serie diprescrizioni – la legge lo consentiva – oggiche siamo rientrati nella normalità, esisteun’autorizzazione di esercizio nuova cheraccoglie o non raccoglie quel tipo diosservazioni e prescrizioni che venivanodate prima ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Le prescrizioni indicate sul docu-mento agli atti debbono essere giocoforzarispettate e in qualsiasi momento possonoessere verificate da chiunque. Mi paremolto strano che il procuratore, mi pare

di aver capito, Mancuso abbia incontratotutte queste difficoltà a entrare. Sonoallibito perché chiunque abbia chiesto dipoter vedere termovalorizzatore e discari-che, parlo di sindaci, di assessori, è statoimmediatamente autorizzato.

Il procuratore Mancuso non mi hafatto pervenire mai, in vita mia, la richie-sta anche una sola volta di poter entrare.Ad Acerra è entrato diverse volte addirit-tura il vescovo. Non è vero che sono sitiblindati, sono sì controllati dalle forzemilitari, ma semplicemente per evitareepisodi spiacevoli. Non possiamo far en-trare i comitati che vanno a protestare, mauna personalità che rivesta una caricaistituzionale, un sindaco, un assessore, ocomunque addirittura un procuratore sì.Peraltro, è sufficiente che esibisca unalettera in cui si dice che vuole entrare edentra. Non capisco, quindi, questa affer-mazione. A mio parere, forse dovrebbeessere più preciso. Non è mai successo, losottolineo. Questo mi sorprende, mi lasciaprofondamente amareggiato perché si dàla sensazione che la presenza dei militarivoglia nascondere qualcosa mentre inveceè a salvaguardia e a tutela della salutepubblica e del cittadino. Il fatto che vengada una così alta carica istituzionale misorprende. Mi piacerebbe capire quando èsuccesso.

Quanto agli introiti, il contratto pre-vede che il 49,8 per cento degli introitivada a chi gestisce, e quindi ad A2A, cheè l’ente gestore, e il 50,1 per cento allastruttura del sottosegretario per il mante-nimento delle due strutture, l’Unità stral-cio e l’Unità operativa, per le attività postein essere per il completamento delle opereche non erano ancora finite. Ieri, adesempio, abbiamo consegnato al sindaco diTerzigno la nuova strada per la discarica,in modo da evitare che il transito avvengaper il paese, così come abbiamo realizzatole vie di accesso ad Acerra, che nonc’erano, e a Tufino.

Il termovalorizzatore ha 3 linee, equindi dovrebbe bruciare, se in funzionenormalmente, 1.800 tonnellate al giorno,600 per ogni linea. A rotazione una delle

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tre linee è ferma per manutenzione; ulti-mamente si è verificato che, invece, unaseconda linea abbia avuto dei problemi.Sono intervenuti i tecnici dalla Germania,hanno lavorato fino a ieri, e ieri sera haricominciato a funzionare anche la se-conda linea.

Se facciamo una valutazione globale,nell’arco del primo anno di vita del ter-movalorizzatore, la quantità di rifiuti bru-ciati, e quindi l’energia prodotta, è altis-sima. Questo significa che ha funzionatomolto perché mediamente sono state bru-ciate 1.400 tonnellate. Ho qui tutti i datidei rifiuti conferiti nei mesi da luglio adicembre dello scorso anno e quelli dagennaio a giugno di quest’anno, e ho ancheil valore dei rifiuti bruciati, sono daticoncreti, da cui si vede che la qualità delrendimento del termovalorizzatore è del92 per cento. Non c’è in Europa untermovalorizzatore che nel primo anno divita abbia avuto un rendimento così alto.

Certo, diverso è il discorso dei disagiche ha creato in quest’ultimo mese.Quando, infatti, si fermano contempora-neamente due linee, il disagio è forteperché possiamo bruciare solo 600 ton-nellate. Questo significa che agli STIR nonpossiamo portare più di 1.200 tonnellate.Se ne entrano, infatti, 1.200 ne escono 600,il 50 per cento, come balle, secche, chevanno ad Acerra per essere bruciate, e 600– mi riallaccerò alla questione della bio-stabilizzazione – di parte umida che do-vrebbe essere stabilizzata, perdere il 30per cento e poi portata in discarica. Que-sto significa che in questa fase, purtroppo,i 7 STIR hanno lavorato notevolmente aldi sotto della loro potenzialità. Per farlilavorare come possono, avremmo dovutoaccantonare altre balle oltre alle 600, enon era proprio il caso. Ecco perchéabbiamo preferito portare agli STIR 1.200tonnellate, in modo da poter bruciaregiornalmente le 600 tonnellate di unalinea. Tutto veniva portato direttamente indiscarica. È ovvio che, a questo punto, ladiscarica esaurisce prima, è un dato con-creto...

ALESSANDRO BRATTI. Scusi, sieteproprio sicuri che quello sia un impiantoche non avrà dei problemi neanche infuturo ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Non posso giurarglielo.

ALESSANDRO BRATTI. Non si trattamagari di una situazione di manutenzionenon ordinaria, ma ci sono piuttosto que-stioni strutturali che possono creare pro-blemi nel tempo ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Non sono un tecnico. Ci sono fiordi ingegneri che ci hanno lavorato e cistanno lavorando. Posso solo dire che,mentre una linea normalmente è regolar-mente in manutenzione prevista, indub-biamente questo inconveniente capitatoalla seconda linea ha lasciato perplessimolti tecnici all’interno. Noi ci auguriamoche sia solamente un inconveniente diquella linea; se si dovesse riverificare lostesso inconveniente delle crepature sullepareti nell’altra linea, allora probabil-mente c’è un problema costruttivo. In quelcaso, il problema sarebbe diverso, però,ripeto, al di là di questi problemi tecnici,fino adesso il rendimento, nonostante que-sto disagio, è notevole.

Quanto alla stabilizzazione, ha perfet-tamente ragione l’onorevole Russo. Ora,pur trattandosi di un problema della pro-vincia – si dimentica che dal 1o gennaioscorso il problema è di provincia e re-gione, e non certamente della struttura –dovendo collaborare, cerchiamo di passarele competenze in maniera corretta e cisiamo offerti di svuotare delle vaschegrosse all’interno degli STIR, le MVA,praticamente dei capannoni, che sonopieni ancora di materiale organico deglianni passati, circa 70.000 tonnellate dirifiuti. Abbiamo bandito una gara europeae finalmente, dopo un mese e mezzo, una

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ditta si è aggiudicata la gara per il tra-sferimento di questi rifiuti. Questo ci con-sentiva di svuotare le vasche, e quindimettere in funzione i nuovi impianti che lesocietà provinciali devono fare per la sta-bilizzazione della frazione organica.

Le ditte che hanno partecipato dove-vano indicare nell’offerta anche la disca-rica o le discariche nelle quali avrebberoportato il materiale. La ditta vincitrice haindicato tre discariche della Puglia. Io hointeressato immediatamente la regione.Tuttavia, a ditta già pronta a partire,siccome era necessario un accordo traPuglia e Campania per il passaggio deimezzi che trasportano questi rifiuti dallaCampania alle discariche individuate, pro-prio ieri la regione Puglia ha negato re-cisamente l’autorizzazione. Abbiamo ban-dito una gara per niente. Stessa rispostahanno fornito il Veneto, la Sicilia e altreregioni.

È importante svuotare questi capan-noni perché se non li svuotiamo non sipuò mettere in funzione il sistema ditrattamento di biostabilizzazione. Dovreiavere qui agli atti la risposta negativa chela regione Puglia ha dato all’assessoredella Campania che chiedeva di essereautorizzato al transito dei rifiuti verso lediscariche pugliesi. In pratica, siamofermi.

PRESIDENTE. Non me ne intendo, manon sarebbe stato più logico chiedereprima di bandire le gare di appalto ? Sonospese che vengono sostenute inutilmente.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Sono le ditte che nel presentarel’offerta contattano la regione e magariavevano avuto un’autorizzazione verbale.

PRESIDENTE. Io penso che le ditte chericevono un’autorizzazione verbale do-vrebbero risponderne. Siccome ci occu-piamo anche del buon funzionamentodella pubblica amministrazione, credo chebandire delle gare di appalto, che sono

anche costose, senza assicurarsi prima lapossibilità di dare attuazione al risultatodella gara d’appalto sia una cosa ammi-nistrativamente un po’ strana.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Lei ha ragione. La regione ha ad-dirittura fatto un’interpellanza a tutte leregioni d’Italia e le risposte che sono, nelfrattempo, arrivate da tutte le parti sonostate tutte negative. Si tratta, allora, digare che a questo punto non vanno fatte.

PRESIDENTE. Appunto. Le domandeandavano fatte prima e se tutti risponde-vano negativamente era inutile bandire lagara.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. I rifiuti rimangono, in ogni caso, enon si può stabilizzare. Questo è un pro-blema. Abbiamo speso i soldi proprio perla gara – una gara europea costa indub-biamente – nella convinzione di risolverlo.Adesso, probabilmente, potremo anche ri-valerci sulla ditta se è vero che ha fornitodei documenti non idonei.

Questo tipo di blocco da parte dellealtre regioni del conferimento dei rifiutidella Campania è un dato di fatto, quindiquando si ipotizza di portare i rifiutialtrove, o si portano in Germania, con icosti che ci sono e ammesso che siapossibile, o altrimenti...

PRESIDENTE. I trasferimenti su trenidi rifiuti in Germania sono proseguiti ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. No, sono stati interrotti lo scorsoanno, dopo un certo periodo, mi pareentro marzo o aprile, e poi non sono statipiù attivati, anche perché non ce n’era lanecessità. Di fatto, abbiamo gli invasi dove

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scaricare; è quando si esauriranno chesorgerà il problema e l’esaurimento è abreve scadenza.

PRESIDENTE. C’era la domanda delsenatore De Luca, che parlava di 1000cave inutilizzabili, anche alternativi aquelli di Terzigno.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Adesso è la provincia che devemuoversi. Nella lettera, se lei ben ricorda,chiedevo proprio di fare attenzione, nelcaso in cui si volesse rinunciare a cavaVitiello, a darsi da fare per un altro sito.È strategica, infatti, la necessità di averecirca 3 milioni di metri cubi di discaricaperché prima di tre anni i termovaloriz-zatori non saranno pronti, e da qui a treanni i rifiuti potrebbero rimanere perstrada.

Nelle altre province non si possonoportare, in Germania i costi sono spaven-tosi. Ecco perché è indispensabile corrererapidamente a trovare un’alternativa, an-che se adesso diventa difficile perchéovunque si va, anche se sono cave un po’abbandonate, si crea comunque tensionenella popolazione locale, che chiede comemai se una legge stabiliva che venisse fattain un posto, si finisce per farla in un altro.Ci saranno sicuramente grosse tensioni.

Tuttavia, qualcosa va fatto. La provin-cia deve per forza di cose trovare unasoluzione perché da qui a gennaio-feb-braio le due discariche saranno andate inesaurimento e si rischia che i rifiuti ri-mangano per strada.

ALESSANDRO BRATTI. Mi scusi, lecompensazioni ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Per quello che concerne le com-pensazioni, la gente ha ragione di lamen-tarsi: se lo Stato fa un accordo, che vienesottoscritto ad altissimo livello da tutti e

nel quale si dice che saranno corrisposto18 milioni di euro per la realizzazione diun impianto e dopo un anno e mezzo nonsuccede nulla, è chiaro che questo creanell’animo dei sindaci e della gente l’ideadi essere stati presi in giro. Questo è undato di fatto. Due anni fa erano statifirmati degli accordi operativi per i qualia circa 39 comuni, quelli nei quali eranostate realizzati o delle discariche o co-munque dei siti di stoccaggio, venivanoriconosciuti da parte dello Stato, per disagiambientali, un totale di circa 277 milionidi euro. Inizialmente, si trattava di 540milioni di euro, successivamente ridotti.Adesso pare che tutto sia bloccato da unadelibera del CIPE che impedisce l’eroga-zione di questi fondi.

Sono assolutamente d’accordo conquanto dice l’onorevole Russo su linee dicredito ai comuni e deroga al Patto distabilità: è l’unica strada percorribile persbloccare una situazione che ormai siattorciglia attorno a se stessa. I comunidevono avere, a mio parere, i soldi persaldare i loro debiti; nel momento in cuiavranno saldato questi debiti, automatica-mente il ciclo si rimetterà in moto perchéa quel punto il Consorzio avrà i soldi perpagare stipendi e fornitori. Visto che icomuni sono tutti in rosso profondo, senon c’è una linea di credito, io credo chenon ci sarà una via d’uscita.

ALESSANDRO BRATTI. Il verbale dicollaudo è dunque pubblico ! Vorremmoaverne una copia.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Nel momento in cui è stata banditauna gara all’epoca, nell’AIA...

ALESSANDRO BRATTI. Nell’AIA c’erauna serie di prescrizioni di cui, credo,almeno così alcuni hanno detto, si è andatiin deroga a grazie all’emergenza. Unavolta usciti dall’emergenza, era necessarioavere una nuova autorizzazione all’eserci-zio che tenesse conto di queste prescri-zioni oppure no ?

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MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Tutte le prescrizioni indicate nel-l’AIA, che è stata fatta il 31 dicembre, cioèè stata redatta all’atto della chiusura del-l’emergenza, sono rispettate. L’AIA è statafatta sia per Acerra sia per i 7 STIR. Il 31dicembre sono stati, cioè, realizzati tuttiquesti documenti che consentono...

ALESSANDRO BRATTI. L’autorizza-zione all’esercizio dovrebbe essere partitadal 1o gennaio 2010.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Il 1o gennaio 2010. Sono state fattetutte a fine anno.

Qui c’è il verbale. Oltretutto, c’è anchel’approvazione della Fibe, « in allegato sitrasmette copia del certificato di collaudosottoscritto per accettazione », quindi laditta costruttrice ha sottoscritto i verbalidi collaudo. Qua ci sono tutti i membridella Commissione, che ha per presidenteil professore ingegnere Volpicelli, e questoè il verbale di collaudo del termovaloriz-zatore.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, i difettiche sono successivamente emersi nonerano riscontrabili al momento del col-laudo, come strutture non sufficiente-mente adeguate ?

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Credo che, a questo punto, ci sa-ranno delle verifiche, anche per una que-stione di assicurazione. Questi inconve-nienti hanno, infatti, comportato un costodi riparazione che dovrà essere imputatoo a chi ha costruito, quindi Fibe, o a chiha gestito, A2A.

In una macchina nuova un inconve-niente di questo tipo non è immaginabile.

PRESIDENTE. Ponevo una domandadiversa. Volevo, cioè, sapere se chi ha

collaudato avrebbe potuto e dovuto veri-ficare alcune manchevolezze con i dati chepoi sono emersi come, ad esempio, checemento era stato usato, come era statafatta la struttura. Se, infatti, una strutturadi questo genere, nuova, presenta dellecrepe, forse i lavori non sono stati eseguiticome si sarebbe dovuto.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Sinceramente, non conosco l’attivitàsvolta dai collaudatori, so soltanto chel’hanno sviluppata sulla base di una seriedi esami visivi e non visivi e che è durataper molti mesi. Non so dire se erano nellecondizioni...

PRESIDENTE. Mi pare che l’esamevisivo sia un’operazione molto superficiale.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Dicevo visivi e non visivi, ora non sodirle se la responsabilità di questi incon-venienti possa essere accollata a un col-laudo. In effetti, lo ripeto, il termovalo-rizzatore funziona al 92 per cento media-mente, poi è capitato questo inconve-niente.

ALESSANDRO BRATTI. Se c’erano deidifetti strutturali, è chiaro che il collau-datore avrebbe dovuto farlo presente,come quando cade un palazzo.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. Ne risponde, non c’è dubbio.

ALESSANDRO BRATTI. Nessuno vuolfare il menagramo, speriamo che funzionibenissimo e vada perfettamente.

MARIO MORELLI, Responsabile del-l’Unità stralcio e dell’Unità della strutturadi governo per l’emergenza rifiuti in Cam-pania. L’unica cosa certa è che in questo

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primo anno il rendimento è stato altis-simo. Poi c’è stato questo inconveniente eadesso ci auguriamo che non capiti anchein altre linee. Se, invece, dovessero veri-ficarsi altri problemi, allora si tratta si-curamente della costruzione e, eventual-mente, chi ne ha fatto il collaudo se neassumerà la responsabilità.

PRESIDENTE. Grazie, generale, siamostati molto insistenti su alcune questioni,ma lei sa che è nostro compito.

Dichiaro conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 15,45.

IL CONSIGLIERE CAPO DEL SERVIZIO RESOCONTIESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

DOTT. GUGLIELMO ROMANO

Licenziato per la stampail 3 dicembre 2010.

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO

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