Nella Via del Signore - Atma-o-Jibon opuscolo.pdf · scrittrice della biografia del padre Ettore e...

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Nella Via del Signore Venerabile Giovanna Maria Battista Solimani

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Nella Via del Signore

VenerabileGiovanna Maria Battista

Solimani

Cappella del Monastero di Genova Sturla

Cappella del Monastero di Trivero (Biella)

Monache Romite BattistineVia Bottini, 23

16147 Genova Sturla_________

Monache Romite BattistineFrazione Brovarone13835 Trivero (BI)

Nella Via del SignoreTesti, fotografie e grafica di Fabio Ballestrino

da un’idea di Monsignor Emilio Corsi, Cappellano delle Romite Battistine in Genova.

Aprile 2008

Lo scorrere del tempo che genera la storia ha lasciato nella ChiesaGenovese delle belle figure di Santità femminile che sono state capacidi valorizzare e coniugare il duplice aspetto della vita cristiana consa-crata: la contemplazione e l’azione, vissute nel quotidiano come espe-rienza mistica e di servizio alla Chiesa nel prossimo. Così fece Caterina Fieschi Adorno che alla contemplazione del Cristocrocifisso unì il servizio dei poveri e dei malati ricoverati nell’Ospedaledi Pammatone e così altre Donne sono state di fulgido esempio per laComunità cristiana. Mi ritorna alla mente Virginia Centurione Bracelliche, rimasta vedova a vent’anni, fece voto di castità perpetua e, per ve-nire incontro alle necessità materiali della sua gente, istituì le CentoSignore della Misericordiaprotettrici dei Poveri di GesùCristo, che successivamen-te diedero vita alla fonda-zione di due Congrega-zioni religiose: le Suore diNostra Signora del Rifugiodi Monte Calvario e leFiglie di Nostra Signora alMonte Calvario. Ma comedimenticarsi di MariaVittoria De Fornari Stratache, dopo aver superatouna tremenda crisi, duran-te la quale invocò ripetuta-mente la morte, superatala pronunciò i tre voti di castità, povertà ed ob-bedienza dando vita all'ordine delle suore Annunziate Celesti che, peril loro abito, vennero chiamate Turchine; per esse stabilì un'intensa vi-ta di pietà, una povertà genuina e una rigorosa clausura. Un altro esem-pio fu Battistina Vernazza che a 13 anni entrò nel Monastero delleCanonichesse Regolari Lateranensi della Madonna delle Grazie inGenova, ove rimase fino alla morte. Fu maestra delle novizie e badessa,scrittrice della biografia del padre Ettore e di argomenti spirituali, com-ponendo pagine bellissime sulla grazia santificante, sulle nozze spiri-tuali e sull'estasi. Di particolare esempio fu Giovanna BattistaSolimani, al secolo Maria Antonia Felice della quale proverò a trac-ciare brevemente l’agiografia.

Parrocchia di S. Martino d’Albaro

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Maria Antonia Felice Solimani nacque nelterritorio Parrocchiale di S. Martino d’Albaroil 12 maggio 1688 e quattro giorni dopo nel-la suddetta Chiesa ricevette per mano del-l’arciprete Francesco Maria Molinari ilSacramento del Battesimo; nona dei quattor-dici figli di Gian Giuseppe Solimani e diMaria Bellandi. Apprese una solida educa-zione cristiana dalla sua famiglia, che vivevauna fede zelante, un amore grande per laChiesa e una particolare devozione per San Giovanni Battista.Fin dai primi anni di vita Maria Antonia ebbe misteriose manifestazio-ni, che Dio le faceva vivere servendosi di lei come docile strumento peril raggiungimento dei sui fini, che a volte, e molto spesso, sono per gliuomini imperscrutabili. Infatti, fin da ragazza si dedicò con particolareimpegno alla catechesi unendo all’annuncio della Parola l’apostolato diservizio verso i poveri ed i malati nei quali poteva vedere e servire laPersona di Cristo, cosicchè la giovane Solimani fu portata, direi, quasi

condotta, alla conoscenza di due carismi spirituali: quellofrancescano, appreso grazie alla presenza delle Clarisse

in Albaro e quello carmelitano perché iscritta e suc-cessivamente ne fu anche Priora, alla Confraternitadi N.S. del Carmine nella sua Parrocchia natia.Dall’età di sedici anni era solita trascorrere granparte dell’anno presso lo zio paterno, DonGiovanni Battista Solimani che per ben cinquanta-tre anni fu rettore della Chiesa di Santa Maria del-la Castagna in Genova Quarto; Maria Antonia svol-

geva il suo apostolato insegnando ricamo e cantoalle ragazze, mentre nei giorni festivi era solita tene-

re dei brevi sermoni nel vicino oratorio. Tutto contribuìalla sua formazione spirituale e morale facendole rag-giungere una solida personalità radicata sempre di più inDio che diventa così “mirabile nelle sue creature”.Questa è la vocazione alla santità che trova la forza nel-la preghiera e l’ardore missionario di essere per gli altri,donandosi e diventando così, giorno dopo giorno santiper gli altri in seno alla Madre Chiesa.

Atto di Battesimo

Statua lignea di N.S. del Carmine della Parrocchia di S. Martino d’Albaro

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La devozione a SanGiovanni Battista che laSolimani praticò, non fumai fine a se stessa; nelPrecursore ella videl’ideale perfetto della vi-ta monastica e ad essoconiugò la missione sal-vifica alla sequela delleparole “preparate la viadel Signore”. Nel 1723guarì istantaneamenteda una dolorosa malat-tia e venne prodigiosa-mente rapita in una me-ravigliosa visione. Inuna luce abbagliante leapparve “la Regina delCielo col Bambino Gesùtra le braccia, accompa-gnata da S. GiovanniBattista mentre risuo-

navano al suo orecchio parole e frasimisteriose che non si cancellerannomai più dalla sua memoria”; così conquelle parole, S. Giovanni Battista le la-sciò quelle che diventeranno le Regoledelle Monache Romite di S. GiovanniBattista e dei Missionari di S. GiovanniBattista, che di li a pochi anni avrebbefondato dando particolare risalto a treaspetti fondamentali della vita delSanto: l’esperienza eremitica del deser-to, lo stile di vita austero e la missioneevangelizzatrice.

San Giovanni Battista, olio su tela, autore ignoto, sec. XVIII

conservato nel Monastero di Genova Sturla.

Parrocchia di N.S. della Castagnain Genova Quarto

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Dio solo conosce la vita di ciascuno di noi e mette al nostro fianco per-sone e mezzi per attuare i suoi progetti, spetta a noi coglierli e sapersiaffidare al suo provvidenziale disegno. Così fece Maria AntoniaSolimani, quando nel 1730, a seguito della sua partecipazione ad unCorso di Esercizi Spirituali predicati da Don Domenico FrancescoOlivieri parroco di S. Croce in Moneglia, seppe riconoscere in quelSacerdote una guida sicura mandata da Dio. Infatti dopo poco tempo sitrasferì a Moneglia e aprì con l’aiuto di Don Olivieri e della famigliaMultedo, il primo Monastero delle Romite di San Giovanni Battista. Laprima piccola Comunità era composta datre Romite ma in breve tempo il numerodelle Monache aumentò nonostante il ri-gore di vita e la povertà assoluta nella qua-le vivevano. Contemplazione e azione tro-varono terreno fertile in questa Comunità.La continua vita di preghiera e penitenzalasciava spazio, nei giorni di Festa, allelunghe ore che le Battistine trascorrevanoin Parrocchia, insegnando il catechismo airagazzi e agli adulti e recandosi presso gliinfermi che curavano e sostenevano conamorevoli cure, assumendo così un altovalore sociale e riscuotendo affetto e bene-volenza da molti monegliesi.

Giovanna Maria Battista Solimanidall’affresco della Parrocchia

di S. Croce in Moneglia

Don Domenico Francesco Olivieridall’affresco della Parrocchia

di S. Croce in Moneglia

Chiesa di S. Croce in Moneglia (Ge)

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È proprio vero che “l’uomo propone e Diodispone”, nel cuore di Maria Antonia l’amo-re e l’attaccamento alla sua Città natale so-no sempre stati vivi e infatti, dopo sette an-ni, nel 1737 giunse il tempo di tornare aGenova. Ottenuti i permessi dall’Arcivesco-vo Mons. Nicolò Maria De Franchi e dalDoge Nicolò Cattaneo, si trasferì con la suaComunità in una casa di proprietà delleMonache Turchine accanto alla Chiesa diN.S. degli Angeli proprio al termine del-l’omonima Salita nella zona periferica diDinegro. Don Olivieri, con il permessodell’Arcivescovo, lasciò la Parrocchia di S. Croce in Moneglia e si trasferì a Genova

per dare assistenza spirituale allaComunità delle Romite. Alcuni anni doponel 1742, a dodici anni dalla Fondazione itempi diventarono maturi per richiedere al-la Santa Sede, l’approvazione della SuaOpera. La Solimani partì per Roma e quellache all’apparenza doveva essere una per-manenza veloce, durò invece due anni. Ilsoggiorno romano fu un periodo fecondo diprove che diventarono per l’Opera una ga-ranzia verace del volere di Dio. Chiese con-siglio e fece visionare le Regole al barnabi-ta Padre Maccabei che essendo confessoredel Papa, riuscì ad ottenerle tre colloquipersonali con Benedetto XIV e l’approva-zione della Regola il 23 gennaio 1744.Finalmente il 5 maggio successivo, ricevu-ta l’ultima Benedizione dal Papa, MariaAntonia ripartì per Genova portando conse due “brevi papali” nei quali veniva loda-to e incoraggiato l’Ordine delle RomiteBattistine: uno per l’Arcivescovo di GenovaMons. De Franchi e l’altro per il Doge diGenova Lorenzo De Mari.

Papa Benedetto XIV

“Breve” di Benedetto XIV al Doge di Genova

Monsignor Nicolò Maria De Franchi,Arcivescovo di Genova

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Le Monache inco-minciarono a se-guire la nuova“Regola” vivendod’elemosina e dellavoro manualenella pratica deiconsigli evangeli-ci, facendo proprii voti di povertà,castità, obbe-dienza e osser-vanza della vitaclaustrale. Nelfrattempo venneproposto alla So-limani l’acquistodi una villa posta in Salita dei Cappuccini (attuale Salita delle Battistine)che, pur essendo vicino al centro della città, si trovava in zona verdeg-giante e nascosta in una tranquilla solitudine. Il capitale per l’acquistonon c’era nella cassa del Monastero… la fiducia nella Divina

Provvidenza, si… E così a seguito diuna donazione di un ricco mercante ge-novese, il primo settembre 1745, leFiglie e la Madre dopo quindici anni diperegrinazioni trovarono il loro “nido”definitivo. Nell’anno successivo, il 20aprile del 1746 il nuovo Arcivescovo diGenova Giuseppe Maria Saporiti presie-dette alla “Vestizione” della Fondatricee delle prime dodici Compagne. In quel-la occasione Maria Antonia prese il no-me di Giovanna Maria Battista e dopoalcuni mesi, il 27 luglio, venne elettaBadessa. Nell’anno successivo il 5 ago-sto la Solimani e il giorno seguente lesue Figlie, fecero i Voti Solenni alla pre-senza dell’Arcivescovo Saporiti.

Monastero di Salita dei Cappuccini,attuale Salita delle Battistine in Genova

Monsignor Giuseppe Maria SaporitiArcivescovo di Genova

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Il nuovo OrdineReligioso diventò sot-to la guida dellaMadre Giovanna Bat-tista, un richiamo mi-sterioso e potente peranime che desidera-vano vivere con pu-rezza e generositàuna intima unionecon Dio. La Badessasi dimostrò madre,guida e maestra: riu-scì a governare consicurezza e dolcezzaponendosi con sem-

plicità e riconoscendosi sempre peccatrice, incarnò con l’esempio ciòche chiese alle sue Figlie. Ebbe sempre in mente ciò, che fin dagli anni giovanili, il suo zelo missio-nario aveva sperato: la fondazione dei Romiti di San Giovanni Battista ecosì, nel 1750, confrontandosi nuovamente con Don Olivieri, tratteggiò agrandi linee la Regola dei Battistini, che dovranno vivere con lo stessospirito di penitenza e contemplazione delleMonache, ma che si dedicheranno al campomissionario. Riuscì così a convincere DonOlivieri che in compagnia di Don FrancescoGherardi partì per Roma. Il Papa accordò so-lo il riconoscimento come Congregazione re-ligiosa composta da Sacerdoti secolari, e nel-l’anno successivo, su invito di “PropagandaFide” i tre primi Battistini partirono per laBulgaria. Successivamente, il 22 settembre1755, la Congregazione dei Romiti di SanGiovanni Battista venne ufficialmente appro-vata; Don Olivieri e gli altri confratelli scelse-ro come residenza stabile la Chiesa di SanGiovanni Battista dei Genovesi in Trastevere aRoma che ancora oggi è centro tipico di rac-colta della ligusticità.

Quartiere di Trastevere in Romacon vista della Basilica di S. Pietro

Chiesa di San Giovanni Battistadei Genovesi nel quartiere di

Trastevere in Roma

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Il Monastero di Salita deiCappuccini è stato am-pliato, la nuova Chiesa èterminata la Comunitàcontinua a crescere di nu-mero e di stima agli occhie nei cuori dei genovesi enon solo…

Sulle meridiane che ador-navano le facciate dei pa-lazzi, spesso si usavascrivere “tempus fugit”.

Così è anche per GiovannaBattista Solimani, il tempo tra-scorre inesorabile e stava giun-gendo per lei “l’ora che volge aldesio e ai naviganti intenerisceil core”.All’inizio della Quaresima del1758 Madre Giovanna MariaBattista predisse alle sue Figlieche dopo otto giorni sarebbestata colpita da una malattiache l’avrebbe portata alla mor-te; così avvenne. Il 27 febbraiosvenne nel Coro e per quarantagiorni patì acute sofferenze,che Ella offrì al Signore comemezzo di purificazione e pre-parazione all’incontro conCristo, l’amato Sposo. Sabato 8aprile intorno alle cinque delpomeriggio all’età di sessanta-nove anni rese l’anima alSignore.

Lapide marmorea che ricorda la Fondazione del Monastero inSalita Cappuccini a Genova

Lapide tombale della Venerabile Giovanna MariaBattista Solimani e di Don Olivieri

presso il Monastero di Genova Sturla

“I seguaci di Cristo, chiamati da Dio, non a titolo delle loro opere, ma a titolo del suo disegnoe della grazia, giustificati in Gesù nostro Signore, nel battesimo della fede sono stati fatti ve-ramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi. Essi quindidevono, con l'aiuto di Dio, mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno ri-cevuto. Li ammonisce l'Apostolo che vivano «come si conviene a santi» (Ef 5,3), si rivestano«come si conviene a eletti di Dio, santi e prediletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, diumiltà, di dolcezza e di pazienza» (Col 3,12) e portino i frutti dello Spirito per la loro santifi-cazione (cfr. Gal 5,22; Rm 6,22). E poiché tutti commettiamo molti sbagli (cfr. Gc 3,2), abbia-mo continuamente bisogno della misericordia di Dio e dobbiamo ogni giorno pregare: «Rimettia noi i nostri debiti» (Mt 6,12). È dunque evidente per tutti, che tutti coloro che credono nelCristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfe-zione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita piùumano. Per raggiungere questa perfezione i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura concui Cristo volle donarle, affinché, seguendo l'esempio di lui e diventati conformi alla sua im-magine, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con piena generosità si consacrino alla glo-ria di Dio e al servizio del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà in frutti abbon-danti, come è splendidamente dimostrato nella storia della Chiesa dalla vita di tanti santi.”

Ci suggerisce così la Costituzione Dogmantica “Lumen Gentium” promulgata dalConcilio Vaticano II nel 1964 e posso affermare con certezza che la nostra storia ci por-ta a conoscenza molte figure di Santi che ci aiutano nel cammino della vita a prepara-re “la via del Signore”.Così la Venerabile Giovanna Maria Battista Solimani lascia a tutti noi ancora oggi unfulgido esempio. Dotata di doni soprannaturali si è resa disponibile al disegno delSignore, si è sentita chiamata “alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione dellacarità”, mostrandosi sempre umile strumento nelle mani di Dio, pronta a fare la sua vo-lontà affrontando spesso e volentieri parecchie avversità; riuscendo però, nonostantele prove e le sofferenze, a diventare conforme all’ immagine di Cristo , in tutto obbe-diente alla volontà del Padre. Con piena generosità si è consacrata alla gloria di Dio eal servizio del prossimo, calandosi e vivendo appieno nel suo tempo, diventando mo-dello di vita anche per i nostri giorni.Oggi le Figlie spirituali di Giovanna Maria Battista vivono a Genova Sturla, dove dal1924 si sono trasferite dall’anti-ca Sede di Salita deiCappuccini. Nella Cappella delMonastero recentemente re-staurata, risposano le spogliemortali della Madre Solimani edi Don Olivieri.Dalla Comunità di Genova, nel1972 un piccolo gruppo diBattistine Romite sono partite ehanno fondato un nuovoMonastero a Trivero in provin-cia di Biella.

Il Cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato,già Arcivescovo di Genova, in visita al Monastero di Sturla

O Signore, che esalti i piccoli,dai la tua grazia agli umilie hai chiamato la VenerabileGiovanna Battista Solimaninella via dei consigli evangelici,Ti preghiamo, porta a compimento l'opera iniziata in lei, con la glorificazione della tua umile serva.Per sua intercessioneti supplichiamo di concedercila grazia che ti chiediamo...Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen

O Signore, che esalti i piccoli,dai la tua grazia agli umilie hai chiamato la VenerabileGiovanna Battista Solimaninella via dei consigli evangelici,Ti preghiamo, porta a compimento l'opera iniziata in lei, con la glorificazione della tua umile serva.Per sua intercessioneti supplichiamo di concedercila grazia che ti chiediamo...Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen

Venerabile Giovanna Maria Battista SolimaniFondatrice delle Romite Battistine

1688 12 Maggio 2008320 anni dalla Nascita

1758 8 aprile 2008250 anni dalla Morte