Premio Gabriele Capelli - assostampa.org · gore e dall’impegno per aiutare noi cittadini a...

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  • Premio Gabriele Capelli 2011

    Coordinamento redazionale a cura di Francesca CalonaciRealizzazione ebook a cura di Quintadicopertina

    ISBN: 978-88-96922-94-1Prima edizione giugno 2012Disclaimer: le immagini che compaiono in questo ebook sono tratte dagli articoli e daivideo dei vincitori e menzionati al Concorso Capelli 2011, e hanno esclusivo valore do-cumentale. I diritti appartengono alle rispettive testate giornalistiche.

    Si ringrazia Sergio Staino per la vignetta realizzata e per la sua preziosa collaborazione.

  • Premio GiornalisticoGabriele Capelli

  • Menu

    PresentazioneIl premio Gabriele CapelliChi era Gabriele CapelliCome nasce il premio

    Lo statutoIl bando

    I vincitori del premioI menzionati dalla giuriaContributi e donazioniLa giornata conclusiva

    Rassegna stampaAmici del Premio Capelli

  • VI edizione del Premio giornalisticoGabriele Capelli

    Premiare le forze nuove dellinformazione, quei giovaniche nonostante tutto si sono impegnati nel difficile compitodi dare testimonianza di quanto accade intorno a noi, rap-presenta un segnale e un investimento indispensabile in unmomento come lattuale, segnato da una crisi non solo eco-nomica, ma anche culturale e morale.

    Troppi gli esempi negativi, gli strumentalismi, gli asservi-menti delle coscienze.

    Capelli stato un maestro, e non solo sul piano professio-nale; il suo stato lesempio di un uomo e di un giornalistache non ha mai rinunciato alle proprie idee nel rispetto del-le garanzie e dei doveri della professione.

    stata questa la lezione che ha trasmesso alle leve di gio-vani che con lui sono state in contatto in redazione impa-rando a fare informazione.

    Una lezione che sin da quando nato, per la volont di chiaveva lavorato con lui e gli aveva voluto bene, questo pre-mio ha voluto recuperare per tenerla viva; attraverso il ri-conoscimento a esperienze che si muovono a partire dal ri-gore e dallimpegno per aiutare noi cittadini a capire meglio

  • quanto accade giorno dopo giorno coltivando la nostra ca-pacit di giudizio.

    Cristina Scaletti, assessore regionale alla cultura

    VI edizione del Premio giornalistico Gabriele Capelli

  • VI edizione del Premio giornalisticoGabriele Capelli

    Dopo due anni di interruzione il Premio Giornalistico Ga-briele Capelli tornato nel 2011 con una novit: per la primavolta articolato in due sezioni, Lavori testuali e ServiziAudio Visivi. Per ognuna delle due sezioni stato procla-mato un giornalista vincitore, che ha ricevuto in premio unasomma pari a 3.000 euro.

    Il Premio Capelli nasce nel 2004, con lo scopo di incorag-giare la formazione e riconoscere lattivit di giovani gior-nalisti impegnati nella realt della carta stampata in Tosca-na, ricordando il collega Gabriele Capelli che aveva dedica-to gran parte della propria attivit ai giovani, fornendo lo-ro non solo un limpido esempio di impegno professionale,di passione civile e di rigore morale ma anche aiutandoli co-stantemente nellapproccio alla professione, incoraggiando-li nel momento delle scelte e sostenendoli e valorizzandolinello sviluppo della carriera.

    Alla rinnovata edizione multimediale del 2011 hanno par-tecipato 25 giornalisti rappresentanti del mondo della cartastampata, web e audio video. I partecipanti di questannohanno tutti unet compresa tra i 28 ed i 35 anni, e sono im-

  • pegnati nelle maggiori testate giornalistiche, radio e televi-sioni a diffusione regionale, come Il Corriere Fiorentino, LaNazione, Il Nuovo Corriere di Firenze, LUnit, RAI3 toscana,RTV38, Italia7, oltre a tante testate on line pubbliche e pri-vate, di settore e generaliste.

    Per ledizione del 2011 il comitato degli Amici del Premioe lAssociazione Stampa Toscana, in collaborazione conlOrdine dei Giornalisti della Toscana, hanno emesso un nuo-vo bando rivolto non solo agli autori di articoli e inchiesterelative alla Toscana pubblicate su quotidiani, periodici car-tacei, testate on-line o blog o social network, ma anche aigiornalisti che curano servizi, reportage e/o inchieste tele-visive e/o radiofoniche, inerenti la Toscana, trasmessi su ca-nali televisivi regionali, in chiaro, in digitale terreste, satel-litari, via radio e web nellanno in corso.

    I criteri di valutazione a cui si ispirata questanno la giu-ria per valutare lavori giornalistici realizzati per i diversimedia in concorso, sono quelli ispirati a fattori di utilit eimportanza della notizia, capacit investigativa e di appro-fondimento, obiettivit e rispetto dei principi deontologici,ricerca di informazioni, risorse personali, completezza deidati, qualit espressiva, capacit di catturare e mantenerelinteresse del lettore, originalit. La giuria stata compostada 7 membri: Giuliano Giubilei, Susanna Cressati, Mario For-tini, Sara Mamone, Piero Benassai, Pino Rea e Piero Nacci.

    VI edizione del Premio giornalistico Gabriele Capelli

  • Nota Biografica

    Gabriele Capelli stato un punto di riferimento del gior-nalismo nazionale e toscano, ma anche un simbolo dellaquotidiana lotta per una libera informazione nella comples-sa situazione del mondo dellinformazione nel nostro Paese.Capo redattore de LUnit di Firenze dal 1979 stato unmaestro per le nuove generazioni di giornalisti, un modellodintegrit professionale dal punto di vista etico e umanoper collaboratori, colleghi e conoscenti.

    Le vicende personali e professionali della vita di GabrieleCapelli rappresentano una parte importante della difficilestoria recente del giornalismo italiano. Inizia a collaborarecon LUnit nel 1975 quando nasce ledizione toscana delgiornale fondato da Antonio Gramsci. Nel 1979 gi alla gui-da della redazione toscana, che acquista progressivamenteun ruolo sempre pi importante anche nella fattura del gior-nale nazionale. Lidea degli inserti speciali su grandi temiculturali e poi dei libri nasce proprio a Firenze e Gabriele Ca-pelli uno degli artefici di questo filone, che oggi tutti i quo-tidiani e molti settimanali stanno percorrendo.

    Nel 1995 nasce Mattina, linserto di cronaca locale deLUnit di cui Gabriele Capelli diviene vice direttore. Sono

  • molti i giovani giornalisti, che nella breve esperienza di que-sta testata, hanno la possibilit di conoscerlo e di lavorarecon la sua redazione. Alla fine del 1997 Mattina viene chiusae vengono ripristinate le pagine di cronaca de LUnit, cheGabriele Capelli continua a dirigere.

    Nellottobre del 1999 chiude anche la redazione toscanade LUnit, dopo pochi mesi lo storico giornale dell ex Pcinon sar pi in edicola.

    Gabriele Capelli si batte con i suoi redattori per dare vitaad una nuova esperienza professionale. Con una parte di lo-ro, nella sede che era stata de LUnit, fa decollare Il Corrieredi Firenze, dove Gabriele Capelli assume il ruolo di capo cro-nista. Lascia questo incarico nel 2002 quando torna in edi-cola la nuova edizione della cronaca fiorentina de LUnit,dove riprende il proprio posto di redattore capo. Per le sueindiscusse capacit di giornalista e grande organizzatore glivenne affidata la supervisione delle redazioni della Toscanae dellEmilia Romagna. Il premio giornalistico a lui dedicato non solo testimonianza di affetto da parte delle personeche lo hanno conosciuto, ma anche un impegno per la pro-mozione dei valori di libert, coerenza e professionalit di-fesi e ora rappresentati dalla figura di Gabriele Capelli.

    Nota Biografica

  • Come nasce il premio

    Firenze 22 luglio 2004

    Al PresidentedellAssociazione Stampa Toscana

    Dott. Carlo Bartoli2, via dei Medici

    50122 Firenze

    Caro amico,

    tre mesi fa mancato lamico e collega Gabriele Capelli. Ga-briele stato per lunghi anni un punto di riferimento per ilgiornalismo toscano. Ha dedicato gran parte della sua attivi-t ai giovani, fornendo loro non solo un limpido esempio diimpegno professionale, di passione civile, di rigore morale,ma aiutandoli costantemente nellapproccio alla professio-ne, incoraggiandoli nel momento delle scelte, sostenendoli evalorizzandoli nello sviluppo della carriera.

  • Abbiamo perci pensato di creare un premio a lui intitolato,che abbia come destinatari giovani giornalisti che possanoin qualche modo legarsi al suo magistero, alla sua visione diun giornalismo autonomo rispetto a ogni committenza e ba-sato sul dovere dellinformazione e sullindipendenza criti-ca. Abbiamo pensato che il premio deve avere le sue radiciin Toscana proprio per restare legato alla concreta realt incui Gabriele ha operato e che ha contribuito a definire, an-che se molti dei suoi giornalisti sono ora presenti in Italia inmoltissime testate e uffici stampa.

    Abbiamo deciso di costituire il Comitato Amici del Premio Gior-nalistico Gabriele Capelli che avr il compito di promuovere esostenere questa iniziativa.

    Ci rivolgiamo allAssociazione per chiedere un prezioso so-stegno che Vi veda parte attiva allinterno della giuria delpremio e nelle attivit ad essa collegate.

    In particolare allAssociazione Stampa chiediamo di acco-gliere la nostra iniziativa entro le proprie strutture, che for-niranno una base istituzionale per la gestione e la garanziadella attivit del premio. In questo contesto sarebbe per noidi grande importanza potere disporre presso di voi di unconto corrente su cui far confluire i fondi che dovranno so-stenere il premio.

    Certi della Vostra attenzione Vi salutiamo e Vi ringraziamo.

    Come nasce il premio

  • Per il Comitato Amici del Premio Gabriele Capelli

    Piero BenassaiRenzo CassigoliSusanna CressatiSiro FerroneMargaret Haines CapelliSara Mamone

    Come nasce il premio

  • Statuto Comitato Amici del PremioGiornalistico Gabriele Capelli

    Art. 1I sottoscritti, Piero Benassai, Renzo Cassigoli, SusannaCressati, Siro Ferrone, Margaret Haines in Capelli, SaraMamone, costituiscono il Comitato Amici del PremioGiornalistico Gabriele Capelli per ricordare limpegno, lapassione e lautonomia di Gabriele Capelli comegiornalista e uomo di cultura.

    Art. 2Il Comitato ha lo scopo di promuovere il PremioGiornalistico Gabriele Capelli per giovani giornalisti,raccogliere i fondi per sostenerlo, garantendone lapiena indipendenza.

    Art. 3Il Comitato si impegna a coinvolgere nella gestione delPremio Giornalistico Gabriele Capelli le Associazioni dicategoria dei giornalisti, gli Enti Locali, le Istituzioninel rispetto della pi ampia pluralit.

  • Art. 4Il Premio Giornalistico Gabriele Capelli avr una cadenzaannuale, sar riservato a giovani giornalisti che almomento della scadenza del bando non abbianocompiuto 35 anni ed avr come argomento inchieste sutemi civili, sociali, economici e culturali.

    Art. 5Il comitato emana ogni anno un bando, nominandocontestualmente una giuria composta da almenocinque membri, tre dei quali vengono nominatirispettivamente dallOrdine dei Giornalisti dellaToscana, dallAssociazione Stampa Toscana e dalComitato Amici Premio Giornalistico Gabriele Capelli.

    Art. 6Se il Premio Giornalistico Gabriele Capelli dovesseinterrompersi, eventuali fondi raccolti dal ComitatoAmici del Premio Giornalistico Gabriele Capelli, sarannodestinati ad iniziative a sostegno della libert distampa, promosse dallAssociazione Stampa Toscana.

    Statuto Comitato Amici del Premio Giornalistico Gabriele Capelli

  • Bando del Premio Capelli 2011

    Iniziativa patrocinata dallAssociazione StampaToscana e dallOrdine dei Giornalisti della Toscana

    Il bando

    Liniziativa, promossa dal comitato Amici del Premio edallAssociazione Stampa Toscana in collaborazione conlOrdine dei Giornalisti della Toscana, ha lobiettivo di in-coraggiare la formazione e riconoscere lattivit di giovanigiornalisti impegnati nella realt dei media della carta stam-pata, online, radio e televisione in Toscana.

    Gabriele Capelli, giornalista scomparso nel 2004, ha dedi-cato gran parte della propria attivit ai giovani, fornendo lo-ro non solo un limpido esempio di impegno professionale,di passione civile e di rigore morale ma anche aiutandoli co-stantemente nellapproccio alla professione, incoraggiando-li nel momento delle scelte e sostenendoli e valorizzandolinello sviluppo della carriera. La cronaca locale, nel cui ambi-to ha lavorato per scelta in modo quasi esclusivo, era per lui

  • un prezioso osservatorio della realt politica e civile del pae-se, un serbatoio ricchissimo di problematiche e spunti nonbanali, un ambito professionale che, nel costante eserciziodellintelligenza critica e dando voce ai protagonisti del quo-tidiano, consente di mantenere un contatto diretto e caldocon la realt che il giornalista vuole e deve raccontare.

    Liniziativa a lui dedicata vuole essere uno stimolo per igiovani che si avviano alla carriera giornalistica e dimostra-no di voler percorrere la strada indicata da Gabriele Capel-li: quella di un giornalismo attento e puntuale, umile e co-raggioso, capace di interpretare con intelligenza e appro-fondimento, indipendentemente dalla tematica affrontata,la realt della Toscana.

    Il Premio

    Ledizione 2011 del Premio, che mantiene il suo carattereannuale, ha unimportante novit: sar articolato in due se-zioni e quindi i giovani premiati, con 3.000 euro a testa, sa-ranno due, uno per la sezione Lavori testuali ed uno per lasezione Servizi Audio Visivi.

    Bando del Premio Capelli 2011

  • Sezione Lavori testuali

    Al vincitore di questa sezione verr corrisposta, in unaformula unica e irripetibile, la somma di euro 3.000 come ri-conoscimento del valore del lavoro presentato in concorso.Potranno partecipare gli autori di articoli e inchieste relati-vi alla Toscana pubblicati su quotidiani o periodici cartacei etestate on-line o blog, con una lunghezza massima dei testipari a 9.000 battute spazi inclusi. Per la sezione web, saran-no presi in considerazione i contenuti multimediali espres-samente prodotti per internet e pubblicati su testate giorna-listiche regolarmente registrate. Potranno altres partecipa-re gli autori o bloggers di contenuti multimediali pubblicatisui blog e social network, anche se non registrati come te-stata giornalistica, che possiedano le caratteristiche del lin-guaggio giornalistico e di inchiesta e sfruttino pienamentele possibilit divulgative offerte da questo nuovo media.

    Pena lesclusione dal concorso, il lavoro deve essere pre-sentato in forma stampata su carta ed in formato digitalecompatibile con almeno uno dei principali software utilizza-ti nel mercato nazionale (es. pdf, jpg, word, o altro formatodi testo). Nel caso di formato digitale, il lavoro dovr esserepresentato su supporto digitale quale cd, cdrom, dvd, chia-vette o altre forme di memoria usb.

    Bando del Premio Capelli 2011

  • Sezione Servizi Audio Visivi

    Potranno partecipare al Premio Capelli in questa sezionegli autori di servizi giornalistici, reportage e/o inchieste te-levisive e/o radiofoniche, inerenti la Toscana, trasmessi sucanali televisivi regionali, in chiaro, in digitale terreste, sa-tellitari, via radio e web (solo se testate giornalistiche) di du-rata compresa tra 1 ed 8 minuti. Anche per il vincitore diquesta sezione verr corrisposta una somma di euro 3.000 daversarsi in una formula unica e irripetibile. Per i lavori ra-diofonici il servizio di durata non superiore agli 8 minuti,dovr essere presentato, pena lesclusione dal concorso, informato WAV, MP3 o MP4 su supporto multimediale leggi-bile dai principali dispositivi di lettura utilizzati nel mercatonazionale. Il lavoro radiofonico dovr essere accompagnatodal testo del servizio o da un riassunto/copione del servizio.

    Il lavoro realizzato in formato video/televisivo dovravere una durata massima di 8 minuti e dovr essere pre-sentato nei formati AVI, MPEG o MOV, pena lesclusione dalconcorso. Anche il lavoro video/televisivo dovr essere ac-compagnato dal testo del servizio o da un riassunto/copionedel servizio.

    Bando del Premio Capelli 2011

  • I criteri di valutazione

    La giuria dovr quindi valutare questanno, per la primavolta, lavori giornalistici realizzati per i diversi media inconcorso, con criteri di valutazione che necessariamente sa-ranno attinenti al singolo mezzo.

    I criteri di valutazione saranno definiti dalla giuria e sa-ranno comunque ispirati a fattori di utilit e importanzadella notizia, capacit investigativa e di approfondimento,obiettivit e rispetto dei principi deontologici, ricerca di in-formazioni, risorse personali, completezza dei dati, qualitespressiva, capacit di catturare e mantenere linteresse dellettore, originalit.

    Questo che segue il dettaglio per la sezione Lavori Te-stuali:

    il riferimento alla realt civile, sociale, economica eculturale della Toscana;

    loriginalit delle fonti utilizzate; lo stile di esposizione semplice ed efficace;

    Questo che segue il dettaglio per la sezione ServiziAudiovisivi:

    il riferimento alla realt civile, sociale, economica eculturale della Toscana;

    originalit dei contenuti;

    Bando del Premio Capelli 2011

  • completezza del servizio e dellinformazione; creativit e capacit di sviluppo dellidea nei diversi

    formati; qualit tecnica dellimmagine, del suono e del montaggio; qualit tecnica del suono per i servizi radiofonici; qualit filmica ed efficacia espressiva.

    I partecipanti si assumono ogni responsabilit sui conte-nuti e sullautenticit e propriet dei lavori presentati; cu-ra dei partecipanti verificare ed ottenere le necessarie au-torizzazioni allutilizzo dei lavori presentati, cos come tut-te le questioni legate al copyright o ai diritti di riproduzionedellarticolo e/o servizio presentato al concorso. Il consensodellautore allutilizzo del materiale presentato deve essereespresso con apposita dichiarazione firmata e allegata (alle-gato n.2 al presente bando).

    La giuria

    composta di 7 membri, compreso il presidente. Due deimembri della giuria sono espressi dallAssociazione StampaToscana e dallOrdine dei Giornalisti della Toscana. La deci-sione della giuria insindacabile. Per lanno 2011 i membridella giuria sono: Giuliano Giubilei, Susanna Cressati, Mario

    Bando del Premio Capelli 2011

  • Fortini, Sara Mamone, Piero Benassai, Pino Rea e Piero Nac-ci.

    Modalit di partecipazione

    Possono concorrere alla VI edizione del Premio Giorna-listico Gabriele Capelli giovani che svolgono attivit gior-nalistica (pubblicisti, praticanti e professionisti iscrittiallOrdine dei Giornalisti della Toscana, nonch altri collabo-ratori a vario titolo di quotidiani e periodici toscani) e chealla scadenza del bando non abbiano compiuto 35 anni. Pos-sono concorrere anche coloro che hanno ricevuto una men-zione in precedenti edizioni del premio. Sono esclusi dallapartecipazione al concorso i giornalisti che risultano coin-volti nella sua organizzazione e in particolare nella giuria enella segreteria organizzativa del concorso. La partecipazio-ne al concorso gratuita e pu avvenire esclusivamente a ti-tolo individuale, non sono perci ammesse partecipazioni informa di gruppo. Ogni concorrente pu partecipare con unsolo lavoro (articolo/servizio).

    Bando del Premio Capelli 2011

  • Come partecipare al Premio

    Ciascun candidato potr concorrere con un articolo o ma-teriale video realizzato nel corso dellanno solare 2011. Ilpresente bando verr chiuso il 31.12.2011. I lavori in con-corso dovranno pervenire allAssociazione Stampa con con-segna personale, per posta (via dei Medici 2, 50123 Firenze)o inviati per e-mail allindirizzo [email protected], entro e non oltre il 15 gennaio 2012.

    La domanda di partecipazione per la sezione Lavori te-stuali dovr contenere:

    scheda di partecipazione compilata in ogni sua parte; sintetico Curriculum Vitae del partecipante; lavoro in forma stampata su carta e in formato digitale

    compatibile con almeno uno dei principali softwareutilizzati nel mercato nazionale (es. pdf, jpg, word, o altroformato di testo). Nel caso di formato digitale, il lavorodovr essere presentato su supporto digitale quale cd,cdrom, dvd, chiavette o altre forme di memoria usb.

    fotocopia (o scansione) di un documento didentit valido; liberatoria per il trattamento dei dati personali ai sensi

    dellart. 13 del D.Lgs. 196/2003 debitamente controfirmata; prova dellavvenuta pubblicazione del lavoro.

    La domanda di partecipazione per la sezione Servizi Au-diovisivi dovr contenere:

    Bando del Premio Capelli 2011

  • scheda di partecipazione compilata in ogni sua parte; sintetico Curriculum Vitae del partecipante; lavoro radiofonico, di durata non superiore agli 8 minuti, in

    formato WAV, MP3 o MP4 su supporto multimedialeleggibile dai principali dispositivi di lettura utilizzati nelmercato nazionale;

    lavoro video/televisivo, di 8 minuti al massimo, in formatoAVI, MPEG o MOV

    testo del servizio o da un riassunto/copione del servizio; fotocopia (o scansione) di un documento didentit valido; liberatoria per il trattamento dei dati personali ai sensi

    dellart. 13 del D.Lgs. 196/2003 debitamente controfirmata(allegato 2 al presente bando);

    prova dellavvenuta pubblicazione del lavoroI materiali dovranno essere inviati in duplice copia, insie-

    me alla matrice di montaggio originale in qualsiasi formatoessa sia. Si raccomanda, altres, di produrre il video nel for-mato che consenta la pi elevata qualit possibile.

    Dichiarazione assenza copyright e utilizzo lavori

    Il lavoro deve essere accompagnato da una dichiarazione,firmata, di assenza di vincoli di copyright e di consenso

    Bando del Premio Capelli 2011

  • allutilizzo del lavoro presentato (allego 3 al presente ban-do).

    Prova di avvenuta pubblicazione

    Elaborato deve essere corredato da una provadellavvenuta pubblicazione che pu essere copia, fotocopiao scansione della pagina del giornale riportante larticolo/servizio firmato, in cui sono visibili nome della testata e datadi pubblicazione; oppure dichiarazione impegnativa del di-rettore della Testata/Radio e TV contenente gli estremidellarticolo, il nome dellautore, il titolo della testata e ladata di pubblicazione (anche per pubblicazione on line),eventuale indicazione della trasmissione radio o televisivanel corso della quale avvenuta la pubblicazione (data eora), link per la visione in streaming.

    Diffusione del regolamento, esito e premiazionedel concorso

    Il regolamento sar pubblicato sui siti del premio GabrieleCapelli, dellAssostampa della Toscana e dellOrdine dei gior-

    Bando del Premio Capelli 2011

  • nalisti. Lesito del concorso sar comunicato in forma riser-vata ai vincitori, fino al giorno della premiazione, in occasio-ne della quale sar organizzata una cerimonia e comunicatolesito in forma pubblica. La data e il luogo della premiazionesaranno comunicati ai partecipanti dopo il 31 marzo 2012.

    Accettazione del regolamento

    La partecipazione al concorso implica laccettazione inte-grale e incondizionata del presente regolamento, in tutti isuoi articoli e relative declinazioni. Partecipando al concor-so, i giornalisti danno il loro pieno consenso al trattamen-to dei loro dati personali ai sensi del D.Lgs 196/2003 e in-fatti allegano, pena lesclusione, la liberatoria come indicatoallart.7 del presente regolamento.

    Informativa sul trattamento dei dati personali

    Ogni partecipante esprime, ai sensi della Legge 675/96 edel D.L.196/03, il consenso al trattamento e alla comunica-zione dei propri dati personali, nei limiti e per le finalit delConcorso. I dati personali vengono registrati e ulteriormen-

    Bando del Premio Capelli 2011

  • te elaborati nella misura necessaria per gestire la partecipa-zione dei candidati al presente concorso.

    garantito il rispetto del regolamento (CE) n. 45/2001concernente la tutela delle persone fisiche in relazione altrattamento dei dati personali da parte delle istituzioni e de-gli organismi comunitari, nonch la libera circolazione di ta-li dati.

    I dati personali vengono registrati e conservati fintantoche abbiano una loro utilit nella gestione delle varie at-tivit che la partecipazione al concorso comporta. Respon-sabile del trattamento dati Paolo Ciampi, presidentedellAssociazione Stampa Toscana.

    Segreteria organizzativa del concorso

    La segreteria organizzativa del concorso pressolAssociazione Stampa della Toscana, in via dei Medici, n.2 -50123 Firenze.

    Le persone facenti parte di questa segreteria hanno ilcompito di ricevere, catalogare e consegnare alla giuria i la-vori presentati e i relativi allegati. la Giuria, quale organoresponsabile della correttezza della procedura concorsuale,a decretare lesclusione dal concorso di eventuali parteci-panti o lavori per mancanza di requisiti, per incompatibilit

    Bando del Premio Capelli 2011

  • o per mancato rispetto delle modalit di partecipazione, ri-chieste dal regolamento del concorso.

    La Giuria si riserva quindi il diritto di effettuare (o di de-legare la segreteria organizzativa ad effettuare) verifiche suirequisiti o sulla compatibilit dei partecipanti: ci avverr inmodalit che garantiscono il rispetto della privacy.

    La segreteria del concorso a disposizione per eventualichiarimenti e informazioni, telefonicamente ai numeri055.2398358-213254 oppure 339/1803554, via mailallindirizzo [email protected], oppure in for-ma scritta via fax al numero 055-210807 o mezzo posta,allindirizzo della sede dellAssociazione (via dei Medici, n.2 50123 Firenze).

    Bando del Premio Capelli 2011

  • ALLEGATO 1 - Domanda dipartecipazione e liberatoria privacy

    Premio giornalistico GABRIELE CAPELLIEdizione 2011-2012

    La presente scheda va compilata in tutte le sue parti, in modochiaro e leggibile, pena lesclusione dal concorso.La/Il sottoscritta/o ....................................nato a (comune, provincia, nazione) ............................ il giorno....................................... residente a........................................ in via/piazza..........................., n............... CAP...................... Comu-ne.......................... Provincia.....................

    chiede di partecipare alla VI edizione delPREMIO GIORNALISTICO GABRIELE CAPELLI

    nella categoria:Lavori testuali

    Servizi Audio Visivi

    ALLEGATO 1 - Domanda di partecipazione e liberatoria privacy

  • Informa inoltre la segreteria del premio e la Giuria che ipropri recapiti telefonici per comunicazioni ed informazionisono:

    telefono fisso: .....................Cellulare:..........................mail:..........................fax: ..........................Breve descrizione autobiografica sulla propria carriera

    giornalistica (data inizio dellattivit giornalistica, testate/aziende con le quali si collabora, ecc.):

    ..........................La/Il sottoscritta/o dichiara di autorizzare il trattamento

    di tutti i suoi dati personali indicati ai fini del suddetto con-corso; di aver letto e di accettare integralmente ed incon-dizionatamente il regolamento del concorso, in particolarelinformativa sul trattamento dei dati personali.

    Luogo e data ........................... Firma ................................

    ALLEGATO 1 - Domanda di partecipazione e liberatoria privacy

  • ALLEGATO 2 Consenso libero utilizzoed assenza copyright

    Premio giornalistico GABRIELE CAPELLIEdizione 2011-2012

    La presente scheda va compilata in tutte le sue parti, in modochiaro e leggibile, pena lesclusione dal concorso.La/Il sottoscritta/o ..........................................chiedendo di partecipare alla Vi edizione del premio giornalisticoGabriele Capelli

    DICHIARA

    che tutti i contenuti anche parziali, presenti nei lavori consegnatiper la partecipazione al concorso non sono soggetti a copyright,ed

    ALLEGATO 2 Consenso libero utilizzo ed assenza copyright

  • AUTORIZZA

    la pubblicazione dei propri lavori (video, audio, cartacei) sul sitointernet della Associazione Stampa (http://assostampa.org/) e delPremio Giornalistico Gabriele Capelli(http://www.assostampa.org/premio-capelli) e sui siti ad esso col-legati.La posa e lutilizzo delle immagini sono da considerarsi effettuatein forma gratuita.Luogo e data ........................... Firma ................................

    La legge disciplinante il diritto dautore (Legge N633 del 22 aprile 1941Protezione del diritto dautore e di altri diritti connessi al suo esercizio Testo con-solidato al 28 Gennaio 2008) regolamenta tale diritto relativo a testi ed im-magini. Sono protette da suddetta legge tutte le opere dellingegno di ca-rattere creativo incluse le opere fotografiche e quelle espresse con procedi-mento analogo a quello della fotografia. Ai fini dellapplicazione normativa,il legislatore considera fotografie le immagini di persone o di aspetti, ele-menti o fatti della vita naturale sociale, ottenute con il processo fotograficoo con processo analogo, comprese le riproduzioni di opere dellarte figura-tiva ed i fotogrammi delle pellicole cinematografiche.

    ALLEGATO 2 Consenso libero utilizzo ed assenza copyright

  • VINCITRICE SEZIONE Lavori Testuali

    Valentina Buti con il reportage Montelupo. Tra gliMontelupo. Tra gliinternati dellOpg curati solo tre ore al meseinternati dellOpg curati solo tre ore al mese pubblicato

    sul quotidiano LUnit, cronaca di Firenze,in data 14.07.2011

    Motivazione

    Il viaggio nel girone dellOspedale psichiatrico giudiziario raccontato nel reportage di Valentina Buti con tecnicagiornalistica ormai solida. In queste righe si vedono le cellefatiscenti, si percepisce la disperazione dei ricoverati-de-tenuti, lodore acido dellinerzia, dellozio forzato,dellabbandono. Stile sobrio, parsimonia negli aggettivi ,niente frasi a effetto: la realt che parla con il suo nudo lin-guaggio, che esalta ogni dettaglio e insieme dipinge con effi-cacia il quadro complessivo della desolazione. Un ottimo la-voro, completato dellintervista-denuncia.

  • LA GIURIAGiuliano GiubileiSusanna Cressati

    Mario FortiniSara MamonePiero Benassai

    Pino ReaPiero Nacci

    Leggi il reportage

    VINCITRICE SEZIONE Lavori Testuali

  • Valentina Buti

    Valentina Buti nata nel 1981 a Barga (LU). Dopo la laurea inLettere Moderne ha iniziato la carriera giornalistica nel 2006,collaborando con la redazione fiorentina del quotidiano LUnit.Nel 2008 ha collezionato anche numerose esperienze nellambitodegli uffici stampa, prevalentemente di enti pubblici. Da ottobre2010 affianca la sua attivit di giornalista di cronaca bianca perLUnit alla collaborazione con Teleiride, emittente di Barberinodi Mugello. Dal 2009 giornalista pubblicista.

    Montelupo. Tra gli internati del manicomiocurati solo tre ore al mese.

    Chiudetelo, un inferno, dovete chiuderlo. Gli daresticinquantanni, ma pi facile che ne abbia di meno. La reclu-sione invecchia, scava gli occhi, I suoi sono velati, stanchi.Come quelli di tutti gli altri che sono dentro, ammorbiditi,rallentati dai farmaci. Si appena fatto la doccia, a torsonudo, ha molte cicatrici sul braccio. Non ci lasciate soli,chiede aiuto, ma sembra rassegnato alla sua sorte difficile,che anche quella di altre 140 persone come lui, tutti uomi-

  • ni, tutti in stato di infermit mentale, tutti colpevoli di reatipi o meno gravi, dallomicidio al furto. Li chiamano inter-nati, come ai tempi dei manicomi.

    E stanno in un manicomio. Che per anche un carcere.Non sanno quando ne usciranno, perch il loro crimine vie-ne giudicato in base alla loro testa, e la loro pena si allungaa suon di proroghe, da 6 mesi a un anno, allinfinito, se nonmigliorano.

    Valentina Buti

  • Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo: unagiornata destate, fa caldo. Ogni tanto una folata di vento, ilgiardino degli incontri allombra, riparato dalla mole del-la villa medicea divenuta carcere nell800. Un posto da fa-vola visto dallesterno, in mezzo ai tigli. Un incubo, per chine varca la soglia. Una madre abbraccia il figlio, lo accarez-za sulle spalle. Lui tiene la testa bassa, si dondola. Gli paga-no un educatore privato perch nellOpg ce ne sono solo 8 enon bastano per tutti. Lo stesso per le guardie, dovrebberoessere 130, sono 80 scarsi. Idem per i medici: solo uno dalle7 alle 18, la notte devono sbrigarsela gli infermieri, due spal-mati su 3 turni non raggiungono la trentina. un ospedalepsichiatrico, ma di psichiatri ce n uno che fa 18 ore a setti-mana e dedica 3 ore al mese a ciascun detenuto.

    Nel braccio della Torre ci sono i lavori in corso per la ri-strutturazione, dovrebbero finire a fine anno, una magliadel Napoli attaccata alle sbarre di una cella. Gli internatidi Montelupo sono per lo pi toscani, ma arrivano anchedallUmbria, dalla Liguria, dallEmilia e dalla Sardegna, oltrea chi chiede di essere trasferito per stare vicino ai familiari.Al primo piano ci stanno i pi pericolosi, divisi dal mondodalle grate. Nei piani alti, le porte invece sono spalancateda mattino a sera, come nellaltro braccio, quellodellAmbrogiana, il pi fatiscente, coi calcinacci per terra, lamuffa alle pareti, alcune celle anguste sono chiuse perchinagibili, ma i soldi per rimetterle in sesto ora non ci sono.Si sta fino a 7 in una cella di una manciata di metri quadrati,

    Valentina Buti

  • servizi igienici compresi, i sacchi della spazzatura attaccatialle sbarre, qualcuno tiene da parte il pane, qualcuno ci tienealla pulizia, qualcunaltro meno e dalla porta del bagno filtrail sudicio, pozzanghere di chiss che per terra, cattivo odo-re. Le baruffe tra compagni di stanza capitano, c chi prefe-risce farsi male da solo, magari picchiando la testa contro ilmuro. Lultimo suicidio risale a marzo, un ragazzo mortoinalando gas.

    mezzogiorno, ma molti sono sotto le lenzuola. Stare aletto e fumare, fumare stando a letto, sono le attivit prin-cipali. I laboratori sono stati decimati dai tagli, via quello didisegno, via quello di cartografia, via quello di fotografia. Ipi fortunati escono di pomeriggio con gli educatori, vannoin piscina. Quasi tutti hanno dita nere ingiallite dai filtri, siportano piano la cicca alla bocca, sono vicini ma guardano

    Valentina Buti

  • lontano, persi. Io ho smesso 5 anni fa racconta un inter-nato il fumo va nel cervello e nelle vene, contrasta con laterapia. C un 89enne tra i detenuti, dorme accanto a un18enne, il pi giovane. Uno rientrato dopo aver commessounestorsione da 5 euro, un altro arrivato dalla Rsa, ha am-mazzato il vicino di letto. Pochi i tossicodipendenti, solo unapersona fa il trattamento col metadone, pochi gli immigrati:i numeri sono rovesciati rispetto al carcere normale. Un ra-gazzo si mette sullattenti quando passa il commissario. Unaltro chiede perch scaduto il termine del suo mandato disorveglianza e ancora non ha parlato con il magistrato per ilriesame. Tanti lamentano di non avere fornellini in cella. Aquelli pi anziani difficile vedere un dente in bocca. Stan-no tutti in ciabatte, un signore mostra la sua gamba gonfia.Il 20 esco e me ne torno a Livorno, belli dice un altro, an-che lui un sorriso di gengive devo mangiare tanto per poidifendermi da chi mi contro. Qualcuno lo ammonisce. Vabene scuote la testa lui ma per sicurezza mangio tan-to lo stesso!. San Giorgio, Don Bosco, Sollicciano: un signoreda dietro le sbarre ammette che grazie alla sua esperienzadelle carceri toscane se riesce a sopravvivere a Montelupo.Le ho girate tutte ma nessuna terribile come lOpg assi-cura. Un altro ha raccolto foglie di tiglio, ci ha fatto la tisanae intanto pensa alla figlia, che deve vendere una casa. Poiuno, con la camicia rossa, si accovaccia negli angoli per fini-re il tabacco, che ci sto a fare qui che questo un manico-

    Valentina Buti

  • mio? Devo uscire! grida. Con tutta la disperazione di Mon-telupo.

    Valentina Buti

  • VINCITRICE SEZIONEServizi Audio Visivi

    Cristina Becchi con il servizio Maternit offesaMaternit offesaandato in onda sul circuito Italia7/Rete37/Tele37

    in data 27 aprile 2011

    Motivazione

    Il servizio Maternit offesa affronta con stile asciutto e sen-sibilit una tragica vicenda umana, quella di una madre cheperde le sue giovanissime due figlie. Una tragedia contro na-tura, dice la mamma, che per tutta lintervista non smette disorridere e di guardare il ricordo dritto negli occhi. Una tra-gedia che diventa racconto e messa in scena per sopravvive-re e poter cos ancora gridare il proprio amore per la vita.Cristina Becchi si inoltra nel difficile viaggio della gestionedel dolore con rispetto e semplicit, con emozione profonda

    VINCITRICE SEZIONE Servizi Audio Visivi

  • ma senza cedimenti alla facile commozione. Qui c un duel-lo con il dolore vero da raccontare e non c posto per la la-crimuccia.

    LA GIURIAGiuliano GiubileiSusanna Cressati

    Mario FortiniSara MamonePiero Benassai

    Pino ReaPiero Nacci

    Guarda il video

    VINCITRICE SEZIONE Servizi Audio Visivi

  • Cristina Becchi

    Cristina Becchi nata a Firenze nel 1977. Si laureata in Filosofiacon una tesi su La morte in diretta: il linguaggio televisivo ed ilsentimento della fine. Nel suo percorso lavorativo ha annoveratoesperienze nel campo degli uffici stampa, della carta stampata,della radio e della Tv. Dal 2006 redattrice delle emittenti televi-sive Italia 7, Tele 37 e Rete 37. giornalista professionista dal2009.

    Maternit offesa

    Il video... raccontato dallautriceIl servizio nasce con lintento di raccontare la drammatica

    storia di una donna che ha perso entrambe le sue giovani fi-glie in un incidente stradale proprio a Firenze. Doretta Bo-retta raccontata nellintimit della sua casa e sul palco. Unalunga intervista con una donna che ha provato a sopravvive-re nonostante che la morte sia entrata nella sua vita, corre-lata dalle immagini e dagli estratti dello spettacolo teatraleda lei messo in scena. Un messaggio di speranza e un gridodi allarme per le numerose vittime che ogni anno terminano

  • lesistenza tragicamente sulle strade. Maternit offesa il tito-lo che racchiude il dramma di Doretta e di tante altre madriche purtroppo hanno vissuto questa tragedia.

    Guarda on-line il video Maternit offesa

    Cristina Becchi

    http://youtu.be/0vBsgLI82EUhttp://youtu.be/0vBsgLI82EUhttp://youtu.be/0vBsgLI82EU
  • Le menzioni della giuria

    Anche questanno la platea dei partecipanti alpremio risultata di ottima qualit professionale.

    I giornalisti segnalati hanno unet compresa tra i28 e i 35 anni, tutti con un elevato titolo di studio.

    Vantano nei loro curriculum una significativamolteplicit di esperienze professionali e ampiecompetenze culturali, linguistiche e relazionali.

    LA GIURIAGiuliano GiubileiSusanna Cressati

    Mario FortiniSara MamonePiero Benassai

    Pino ReaPiero Nacci

  • Menzioni per la Sezione Lavori Testuali

    Emiliano BenedettiAutore dellarticolo Il canto del cigno artigiano pubblicatosu Il Nuovo Corriere di Firenze ed. Firenze del 10febbraio 2011

    Tommaso GalganiAutore dellarticolo Lunico senegalese Cher. Resto perlaffetto della gente pubblicato su LUnit ed. Firenzedel 20 dicembre 2011

    Giulio GoriAutore dellarticolo Un prestito e siamo finiti nella manidella camorra pubblicato su Corriere Fiorentino del 16dicembre 2011

    Pamela PucciAutrice dellarticolo Lesodo delle donne. Loveth e il figliodella speranza pubblicato su Toscana Notizie nelgiugno 2011

  • Giulio SensiAutore dellarticolo Larte dellagricoltura socialepubblicato su www.altraeconomia.it in datadicembre 2011

    Iacopo StorniAutore dellarticolo Il giro del mondo, dai banchi di scuolapubblicato su http://corrierefiorentino.corriere.it indata 23 novembre 2011.

    Scegli uno dei nomi per leggere la biografia e larticolo che ha par-tecipato al concorso.

    Le menzioni della giuria

  • Menzioni per la Sezione Audio - Visivi

    Luca ParentiAutore del servizio Il mondo di Chiara andato in ondanellemittente tv RTV 38

    Giammarco SicuroAutore del servizio Il dramma della Lunigiana andato inonda nel settimanale del TGR Toscana in data 25ottobre 2011

    Scegli uno dei nomi per leggere la biografia e il video che ha parte-cipato al concorso.

  • Emiliano Benedetti

    Emiliano Benedetti nato nel 1981 a Firenze. Ha mosso i primipassi nel giornalismo nel 2009, dopo avere conseguito una laureain Scienze Politiche, una in Scienze della Comunicazione ed unaspecialistica in Relazioni Internazionali. Dal 2009 ha allattivouna collaborazione con Il Nuovo Corriere di Firenze; ha scrittoarticoli anche per il mensile Il Reporter e la rivista on linewww.oggifirenze.it. iscritto allOrdine dei giornalisti della To-scana, Albo Pubblicisti, dal 2011.

    Passo daddio. Gli ultimi artigiani spengono le luci

    FIRENZE- Lartigianato non un mestiere per giovani. la realtfiorentina. Da San Frediano, cuore pulsante, ma ormai debole, difabbri, vetrai, decoratori e restauratori, fino agli superstiti spar-pagliati per la citt. Santa Croce, SantAmbrogio, San Lorenzo, untempo quartieri di botteghe, hanno lasciato il passo a fondi com-merciali, bigiotteria, parcheggi, minimarket .

    FIRENZE- Non un mestiere per giovani. Sembra il titolodi un film, invece la realt delle attivit artigianali fiorenti-

  • ne. A partire da San Frediano, cuore pulsante, ma ormai de-bole, di fabbri, vetrai, decoratori e restauratori, fino agli spo-radici superstiti sparpagliati per la citt. Arterie di collega-mento non ce ne sono pi: Santa Croce, Sant Ambrogio, SanLorenzo, un tempo anchessi quartieri di botteghe, hanno la-sciato il passo a fondi commerciali, bigiotteria spicciola, par-cheggi, minimarket. E tra il lavoro che scarseggia e normecostose per assumere nuovo personale, non c pi traccianeanche di apprendisti. I pochi che bussano alla porta sonostranieri: imparano il mestiere e se lo portano via. I ragazziitaliani, a sentir chi ci lavora tutto ilgiorno, non ci tengono ainvestire tempo e fatica per imparare.

    Per sei mesi ho avuto in bottega un giapponese - raccon-ta Adil, tappezziere egiziano in via della Chiesa da 12 anni -.Ora a Tokyo, ha aperto unattivit sua. Alison, decoratriceda appena un anno in via del Campuccio, eccezione nel fug-gi fuggi generale, conferma: Tengo brevi corsi di decorazio-ne. Chiamo a insegnare anche professori di scuole darte edellOpificio - spiega -. Ma si iscrivono solo stranieri, sem-pre molto contenti delle lezioni. Italiani? A loro il corso ap-pare troppo caro. Tuttal pi, si paga per luniversit. Peruscirne trentenni disoccupati, ironizza Adil, che aggiunge:Tutti vogliono guadagnare subito, nessuno ha pazienza perapprendere un mestiere che, alla fin fine, vale pi della lau-rea.

    Nel tempo, poi, lamentano gli artigiani, leggi e legginehanno intessuto una ragnatela burocratica che inghiotte

    Emiliano Benedetti

  • tempo e denaro. A partire dalla regolarizzazione degli ap-prendisti. Se ne prendo uno devo mettere laspiratoredaria, che costa l5mila euro, sospira Stefano Magnanelli,falegname in via di Mezzo, tra i pochi sopravvissuti diSantAmbrogio. Altri limiti superano il buon senso: Prima silavorava in strada - ricorda Luigi Montecchi, fabbro in unoscantinato di Borgo Tegolaio, a due passi da Santo Spirito-. Ora se esco a dare due pennellate a una cornice mi fannola multa . Luigi picchia sul ferro da 30 anni; la passione re-sta, eppure anche lui deve arrendersi: Lavoro con due ma-ni, non posso rispettare le norme richieste alle grandi indu-strie . Regole che pesano come mani sul collo, a stringere lapresa ci pensa laffitto.

    Seicento euro perch sto in un fondo del Comune, am-mette Stefano. Ma al falegname accanto ne chiedono milleper un buco, e andare avanti diventa unimpresa. Se si ag-giunge la concorrenza dellIkea, il gioco fatto.

    Lunico che riesce a tenere due studentesse di restauro Antonio Casciani, in via della Chiesa: lo salvano le commes-se della Soprintendenza. A breve, invece, appenderanno loscalpellino al chiodo i colleghi Rolando Ciabatti e Marco Ra-metti: Questione di mesi, confidano amaramente.

    Una speranza si trova invece pochi metri pi in l: Olean-dro Giacomo, 36anni, il pi giovane della zona. Lavora col le-gno: sgabelli, scrivanie, librerie, cassettoni, panchetti. Tuttoa mano, olio di gomito che diventa qualit. Noi dobbiamo

    Emiliano Benedetti

  • rispettare mille regole - dice -. Lo Stato per esporta dallaCina. Questione di scelte, e di coerenza.

    Un fabbro, 70 anni, si scova anche in via Guelfa. Lincipit sempre uguale: Vado in pensione: con me se ne va il ferrobattuto dalla zona. Certo, le scuole si moltiplicano, ma itrucchi del mestiere e la sapienza dei maestri non si im-parano dietro ai banchi. Le somme le tira Luigi: Hai vo-glia ad aprire scuole professionali e istituti darte. Quandolartigianato sar morto, non saranno certo in grado di resu-scitarlo.

    Emiliano Benedetti

  • Tommaso Galgani

    Tommaso Galgani nato a Siena nel 1981. Dopo la laurea in Let-tere dal 2007 ha iniziato una collaborazione giornalistica pressolemittente tv Canale 3 Toscana. Dal settembre 2006 nella reda-zione fiorentina de LUnit dove si occupa di cronaca e politicadel Comune, cronaca bianca ed inchieste. Nel 2008 ha partecipa-to al Premio Capelli ricevendo menzione e pubblicazionedellarticolo. Dal 2008 iscritto allAlbo dei giornalisti della To-scana nella categoria pubblicisti.

    Piazza Dalmazia

    Di Senegalesi in Piazza Dalmazia, c solo lui. Come ognimattina, sta a vendere la sua merce davanti al barallincrocio, dove, tutti lo conoscono e si fermano a parlarci.Cher ha 26 anni e da queste parti unistituzione. Da quattroanni lavora a Firenze, anche se abita a Sesto con dei conna-zionali. Prima di marted scorso, erano una decina i ragaz-zi del Senegal che venivano a lavorare a rotazione in piazzaDalmazia. Ma dopo i folli spari razzisti di Gianluca Casseri,per loro ci sono solo lutto, commozione e raccoglimento.

  • pi difficile per noi venire qui dopo quello che successo.Qualcuno ha paura, qualcuno ancora scioccato qualcuno cisoffre, spiega Cher.

    Ma lui c: Devo mangiare, quindi devo lavorare. E poi lagente di qui mi ha chiamato al telefono per dirmi di torna-re. Resta al tuo posto qui tra noi, in piazza Dalmazia, mihanno detto in tanti: telefonate, sms, anche email. laffettodella gente che mi ha dato il coraggio di tornare qui. Anchela mia famiglia in Senegal si preoccupata tanto, ho parlatomolto con mio padre. Mentre anche al bar, dopo martedscorso, c gente di qui che ha telefonato per chiedere comestavo. Come ogni mattina Cher prende la sua bici (in Sene-

    Tommaso Galgani

  • gal ero uno sportivo, facevo calcio e atletica) e da Sesto vie-ne qui. Anche se da marted ha incrociato le bfaccia per unpo, nel ricordo dei connazionali uccisi (Mor Diop e ModouSamb) o feriti (altri tre ancora in ospedale) da Casseri.

    Marted lui ha vissuto in diretta tutto. Allora degli omi-cidi, io di solito andavo dagli amici del mio Paese a faredue chiacchiere, proprio verso mezzogiorno. Quel giornonon lho fatto perch un signore mi ha offerto un caff quial bar, racconta. Ammettendo: S, quel caff forse mi hasalvato la vita, Fossi stato con loro, probabilmente il killeravrebbe sparato anche a me. I ricordi sono ancora nitidi:Gli spari, la gente agitata, ledicolante che prova a fermareilkiller, che monta in macchina e scappa via. Cher non pudimenticare: Se succede ancora una cosa cos, ce ne andia-mo tutti via dallItalia. Gi c crisi, che sentiamo anche hai.Prima la gente ci aiutava di pi: chi ci dava due euro ora ci d50 centesimi. Ma li capisco. Ma secondo Cher c razzismoin Italia e a Firenze? No, direi che c razzismo solo nel 5%delle persone qui. Di sicuro lassassino di Mor e Diop era unrazzista, un ignorante. Io, sto bene qua, non litigo con nessu-no e vado daccordo con tutti. Dopo la manifestazione di sa-bato, cosa dovrebbe cambiare? La manifestazione, a cui hopartecipato, stata davvero bella. Sono arrivati nostri fra-telli da ogni citt italiana. Ci ha fatto piacere sentire Firenzee lItalia vicini. Il presidente della Repubblica Giorgio Napo-litano ha detto che ci vuole integrazione, e che chi nasce elavora qui deve essere italiano: ha ragione. Se mi sento ita-

    Tommaso Galgani

  • liano? Un po s, dice Cher, che ancora non ha deciso se infuturo torriare in patria o restare qua. Sono ancora giovaneper pensarci, sorride.

    Intanto, piazza Dalmazia resta una Spoon River. Nel luogodellomicidio, ci sono ancora decine di candele, fiori, disegnidi bambini delle scuole (uno recita: Nessuno diverso) ,striscioni e cartelli per ricordare Mor e Diop. Con un viavaicontinuo di gente. Di ogni colore. Mancano i senegalesi, ma ivenditori stranieri al mercato no: soprattutto cingalesi e an-dini. Anche i commercianti italiani del posto, subito solidalicon la comunit senegalese, si dicono ancora scossi dalla tra-

    Tommaso Galgani

  • gedia. Niente sar pi come prima, racconta una signora.Unaltra fa: Ci sembra di stare in un luogo pi sacro, dopoquanto successo. In attesa di quella ufficiale promessa dalComune, al centro della piazza c una targa, in cartone, chericorda le due vittime senegalesi: Modou e Mor due di noi,piazza Dalmazia solidale.

    Tommaso Galgani

  • Giulio Gori

    Giulio Gori nato a Firenze, nel 1976. Laureato in Scienze Politi-che, ha iniziato lattivit giornalistica nel 1997 per il ValdarnoNews, iscrivendosi allOrdine dei Giornalisti della Toscana, Albodei Pubblicisti, il 20 ottobre 1999. Ha lavorato inoltre per Il Cor-riere del Mugello Valdisieve, Il Giornale della Toscana, Metropolisettimanale, Tele Iride, Dea, Deapress, Il Manifesto e Inscena. stato, inoltre, addetto stampa per lassociazione culturale Arteas(Napoli). Attualmente collabora con il Corriere Fiorentino e conScnario.

    Un prestito, e siamo finiti nelle mani della camorra

    Una Toscana in odor di camorra: il quadro che emergedalle pagine dellinchiesta della magistratura fiorentinacontro una presunta associazione a delinquere, accusata diricattare, estorcere, svuotare aziende in crisi per ripulire

    denaro sporco e fondare societ fittizie per emettere fat-ture false, con laggravante del metodo mafioso. E non cbisogno neppure di pronunciarla, la parola camorra, perchefaccia il suo effetto: tre persone si presentano in un caff di

  • Pontedera a reclamare il credito, una di loro si rivolge al ge-store, gli fa vedere una foto che lo ritrae dietro il banco delbar, solleva lindice verso limmagine e poi gli punta il ditoverso gli occhi. bastato questo a Stefano Cendi, gestore delBarrino della centralissima via della Misericordia, per ca-pire che il debito doveva essere pagato subito.

    Ora Cendi ha mollato il locale e sua madre Piera ha messoin vendita il fondo: Mio figlio non parla volentieri di questastoria - dice la donna - e a me ha raccontato tutto solo dopoaver saldato il debito, mentre i clienti le chiedono comesia potuto succedere l, nel cuore della ricca e pacifica To-scana. Cendi in questa storia c capitato comprando a debi-to tavolini da giardino in unazienda di Castelfiorentino checonosceva bene perch la moglie ci lavorava. Mai si sareb-

    Giulio Gori

  • be aspettato di vedersi di fronte degli sconosciuti pronti aminacciarlo. Ma alla Tosco Import di Castelfiorentino, Giu-seppe Ricciardi, il titolare, si era trovato in difficolt eco-nomiche e aveva cercato aiuto in nuovi soci. Uno di questi,il casertano Benedetto Dinnocenzo, secondo i giudici capode!lorganizzazione, avrebbe finito per ricattarlo arrivandoaddirittura a sparare contro la sua Bmw. Ricciardi aveva de-biti inferiori al patrimonio aziendale, eppure ora si ritrovacon un pugno di mosche in mano, perch i DInnocenzo loavrebbero costretto a cedere lazienda.

    La strada della giustizia lunga e fino a che non sar fi-nita non sar tranquillo - dice Antonio Risoli, socio di Ric-ciardi e anche lui raggirato, secondo i giudici - Un animale,quando ferito, morde ancora pi di prima. Parlano mal-volentieri le vittime di queste storie, anche quando gli affarivanno bene: limprenditore di Poggibonsi Stefano Faraoniavrebbe subito minacce per un debito di 13 mila euro; ma al-la sua azienda il ritornello : Noi non centriamo niente conla BHM Edilizia, noi siamo la Edilizia BHM, anche se fuoridella porta campeggia ancora la vecchia insegna. Dietro lapromessa dellanonimato, c chi per disposto a racconta-re: se un imprenditore ha bisogno di liquidit e le banchenon ti aiutano, succede di mettere in giro la voce tra amici ecolleghi dice limprenditore truffato e minacciato - e se sipresenta qualcuno che i soldi dice di averli, si fa lerrore dinon verificare chi sia. Cos ti ritrovi in un vortice in cui vienispogliato di tutto, perch chi truffa fa solo finta di pagare i

    Giulio Gori

  • tuoi debiti, mentre i soldi che tu via via gli restituisci sonoveri.

    Fino a poco tempo fa avevamo un servizio per fare datramite per favorire aggregazioni di imprese - dice RiccardoMarini, presidente di Confindustria Prato - Ma nessuno eraconcretamente interessato. Agire in un quadro istituzionaled la garanzia di non finire in reti pericolose. Ma il gruppoDInnocenzo ha in mano anche imprese che producono, co-me il gruppo Flowers di Montemurlo e le sue sessanta ram-mendine che controllano la qualit dei tessuti. A dirlo sono idipendenti: Marco ha le lacrime agli occhi e parla del titola-re come di una persona specchiata; Carmela in mobilited arrabbiatissima con DInnocenzo, ma di lui dice: Nonho mai avuto alcun sospetto.

    Le organizzazioni mafiose usano le aziende in manieraapparentemente regolare fintanto che sono redditizie;quando invece sono decotte le usano per riciclare proventiilleciti- spiega Salvatore Calleri, della Fondazione Caponnet-to - e in Toscana siamo sotto invasione. Non retorica, so-no numeri: solo negli ultimi quattro giorni in Toscana ci so-no state quattro operazioni di polizia contro organizzazionimafiose.

    Giulio Gori

  • Pamela Pucci

    Pamela Pucci nata a Barga (LU) nel 1977. Si laureata in Lette-re Moderne presso lUniversit di Pisa. Dal 1995 ha iniziato la suacollaborazione come giornalista, prima con il quotidiano Il Tirre-no poi con Radio Fata Morgana. Dal 1998 inoltre stata impegna-ta in uffici stampa per manifestazioni ed eventi culturali diversi.Dal 2002 lavora allUfficio stampa della Giunta Regionale Tosca-na; dal 2007 redattore dellAgenzia per linformazione dellaGiunta regionale Toscana notizie. Dal 2004 iscritta allAlbo deigiornalisti della Toscana nella categoria professionisti.

    Lesodo delle donne.Loveth e il figlio della speranza

    MASSA MARITTIMA Aicha ha gli occhi infossati e la fac-cia segnata da un dolore profondo. Agatha curiosa e pro-tettiva verso Loveth, giovane, minuta, dallespressione dol-ce. Loveth incinta e lei le sta incollata come se fosse suamadre, non una connazionale incontrata per caso. Poi ci so-no Shadeniyi e Kemi, sempre strette ai loro mariti.

  • E ci sono Bashira, che non parla altra lingua che il dialettodella sua trib, e la sua famiglia, gli Aslam, composta daquattro sorelle, un fratello e dal marito della secondogenita.Sono loro le prime donne accolte dal rifugio S.Anna di MassaMarittima, dove la Societ della salute delle Colline metalli-fere sta restituendo dignit e speranze ai profughi arrivati inToscana dopo la traversata dalla Libia a Lampedusa.

    Le prime profughe sono arrivate in Toscana il 7 di maggio.Per venire incontro alle esigenze femminili sono stati ne-cessari nuovi vestiti, nuovi prodotti sanitari, nuovi accorgi-menti. stata preziosa la presenza a Massa Marittima di unastudentessa in mediazione culturale, July Sfulcini, che ha ac-compagnato le nuove arrivate ai controlli sanitari e spiegato

    Pamela Pucci

  • loro le nuove condizioni di vita. July paziente. Resta in di-sparte, ma il suo lavoro efficace. Insieme a lei c Riccardo,gi membro di organizzazioni non governative, che collabo-ra volontariamente con le assistenti sociali che gestisconola struttura. I loro stili sono diversi, ma si combinano bene:Riccardo diventa amico dei maschi, July instaura un legamedi confidenza con le femmine. un approccio che funziona.

    Aicha Traoure

    Il suo volto un macigno. una maschera in cui si alter-nano tristezza e assenza. come se la sua mente fosse lon-

    Pamela Pucci

  • tana e quando qualcosa la riporta alloggi leffetto quel-lo di una frustata. Risponde a monosillabi. nata in CostadAvorio. Era in Libia per lavoro. Non vuol essere fotogra-fata. Non ha niente da dire. Poi July la raggiunge. Parlanotra loro e guardano i fratelli Aslam giocare a calcio, ma forsequelli che Aicha immagina davanti a s sono i suoi, di bam-bini. Perch Aicha ha 30 anni e 4 figli in Costa dAvorio. Liha affidati a sua madre, mentre lei e il marito hanno affron-tato una doppia migrazione, prima in Senegal e poi in Libia,inseguendo il lavoro pur di far sopravvivere la loro famiglia.Ma in Libia suo marito morto. Non dice se ucciso o per cau-se naturali. Ripete solo Ho perduto mio marito, morto.A July confider che in Libia aveva un lavoro come donnadelle pulizie, ma allimprovviso si trovata sola e spinta suuna nave con destinazione Lampedusa. Da l stata portataa Massa Marittima. Cosa potrebbe accadere in futuro non leinteressa. Ripete solo che ha perduto suo marito, che ha per-duto tutto. E quando le ricordiamo i suoi figli, ancora vivi,e le chiediamo se vorrebbe ricongiungersi con loro, si voltaquasi impaurita: Perch? chiede perch? i miei figli van-no a scuola, io invece non ho niente.

    Pamela Pucci

  • Agatha Nyorere, Loveth Jafet e Anoff Stephen

    Agatha ha 22 anni ed nata in Nigeria. Due anni fa, dopola morte del padre, stata costretta a fuggire dal suo Paeseperch la madre ha rifiutato le nozze forzate con un parentee, di conseguenza, lei, Agatha e suo fratello sono stati caccia-ti di casa. Siamo andati in Libia a cercare lavoro - spiega -ma poi sono iniziati i bombardamenti. Abbiamo dormito per

    Pamela Pucci

  • terra, nei giardini, per paura delle bombe. Poi hanno inizia-to a spararci contro. Il racconto diventa concitato, dice diesser stata inseguita da uomini armati che sparavano. Dicedi essersi unita ad altre persone che correvano e che la di-rezione della loro corsa era guidata dagli spari. Senza saperedove stesse andando, salita su una nave insieme a tutti glialtri in fuga. Poi la nave partita e lei si trovata sola, sepa-rata dalla madre e dal fratello, senza alcun effetto persona-le, senza nessuna idea di ci che lavrebbe attesa. Tornerestiin Nigeria? No, n in Nigeria, n in Libia. Ho troppa paura.Come ti senti? Sono preoccupata. Prego che Dio guidi miamadre e mio fratello. Posso solo pregare, non posso fare al-tro. Conosci qualcuno in Italia? Io ora sono sola al mondo.So che ritrover mia madre e mio fratello tra le braccia diDio, ma ora sono loro la mia famiglia: lei mia sorella, lui mio fratello, e mentre parla indica unaltra ragazza nige-riana e suo marito. La ragazza le sorride, Agatha ricambia ilsorriso e aggiunge Aspetta un bambino, da due mesi.

    La ragazza incinta Loveth Jafet, ha anche lei 22 anni mane dimostra meno. Sembra una bambina, con i lineamentidelicati e gli occhi grandi su un fisico minuto. Non sembraaspettare un figlio e non parla della sua gravidanza. A par-lare per lei sono Agatha o suo marito, Anoff Stephen, che hasolo tre anni pi di lei ma in confronto appare quasi comeun gigante.

    Anoff, originario del Ghana, alto ed ha un aspetto fortee severo. Sono sposati da 8 mesi, aspettano un bambino da

    Pamela Pucci

  • due. In Libia lui lavorava come autista di autobus e vivevacon Loveth in casa con i suoi genitori. Una notte racconta due ragazzini armati di fucile sono entrati in casa, hannovisto che eravamo neri e hanno iniziato a urlare Go!. Cihanno portati in strada e poi messi su una barca. Stappatida sonno, costretti dalla minaccia delle armi, si sono ritrova-ti in mezzo al Mediterraneo. Come sta ora? Siamo preoccu-pati per il bambino. Cerco di capire qualcosa di pi sulle suesperanze, ma mi scontro con la rabbia che brucia nei suoi oc-chi. Io non posso sperare. Non posso scegliere. Non ho nul-la. Sceglierei tutto e dovunque, mi basterebbe un lavoro perpoter ricominciare. Nella sua voce non c la rassegnazionedevota di Agatha, c la frustrazione di chi ha creduto in unavita che poi gli stata strappata. C una disperazione pro-fonda ma dignitosa, che non cede alle lacrime ma ribolle neipugni chiusi.

    Pamela Pucci

  • Only for ladies

    Originaria del Pakistan, la famiglia Aslam appare subitodiversa dagli altri profughi. Indossa abiti tradizionali, ha seriproblemi con il cibo perch non riesce ad accettare i saporimediterranei. Chi lavora al SantAnna li descrive come gen-tili, ma riservati. Riccardo si offre di presentarmi ai due ma-schi e mi raccomanda di non insistere per incontrare le don-ne. Ma accade qualcosa di imprevisto: Agatha e Loveth si av-vicinano a me e July e ci chiedono se abbiamo delle cremeper il viso. La domanda ci coglie di sorpresa, per July haunidea: si fa accompagnare a casa e poco dopo torna con inmano una scatola piena di campioncini di profumo, sham-

    Pamela Pucci

  • poo, creme e lozioni. Deponiamo la scatola al centro di untavolo e nel cortile del SantAnna accade un miracolo: Ai-sha esce dal suo torpore e con inattesa autorevolezza prendein mano la distribuzione dei campioncini; Agatha si fa timi-da e obbediente; le donne della famiglia Aslam si avvicinanoe due delle sorelle, Sana e Shabnam, incuriosite, vengono aparlare con me. Si crea un clima complice. Le ragazze rac-contano cosa hanno vissuto, parlano delle ansie della madree delle loro aspettative. Si avvicina Riccardo, lo chiamo perchiedergli aiuto nella traduzione, ma subito loro smettonodi ridere e fanno cenno di no. Its only for ladies, dico aRiccardo, che capisce e si allontana.

    Pamela Pucci

  • La famiglia Aslam

    La famiglia Aslam ha vissuto in Libia per 22 anni. Tutti ifigli di Bashira e Mohamad Aslam si sentono pakistani, masono nati e cresciuti in Libia. Il padre lavorava in unofficinameccanica, le due figlie maggiori, Humeira Kouser e Shab-nam (26 e 21 anni), erano farmaciste, mentre gli altri tre, Sa-na (16 anni), Mohamad Zaid (15) e Aqusa (11), andavano a

    Pamela Pucci

  • scuola. Ma con la crisi economica prima e la rivolta dopo, lavita in Libia stava diventando troppo pericolosa. A quel pun-to Mohamed Aslam ha fatto una scelta dolorosa: ha raccoltotutti i risparmi e li ha usati per pagare il viaggio verso Lam-pedusa della moglie e dei figli. A loro si unito Awaiss SafdarAli, giovane marito di Shabnam. Mohamad rimasto in Li-bia, ma il padre lontano una presenza costante nella men-te dei diversi membri della famiglia. Le figlie dicono che lohanno sentito per telefono, che vorrebbe ricongiungersi conloro, ma non ha i soldi per un altro posto sui barconi dellasperanza. Non appena si parla di barche, Sana rabbrividisce.Sono pericolose - dice noi siamo rimasti in mare due gior-ni, senza mangiare e senza bere. Poi la nostra barca ha sbat-tuto negli scogli e si spezzata. Per fortuna prima di andaregi rimasta incagliata abbastanza da permettere a tutti discendere. Siamo stati per ore aggrappati agli scogli, poi so-no arrivati i poliziotti e ci hanno portati nel centro di acco-glienza di Lampedusa.

    Dalle ragazze scopro che esiste anche unaltra sorella chevive in Portogallo. Loro obiettivo sarebbe raggiungerla, masono disposte a rimanere dovunque trovino un lavoro. Pri-ma viene il lavoro spiega Shabnam poi tutto il resto. Io emio marito ci adatteremo a tutto. Lunica cosa davvero im-portante sarebbe rivedere mio padre.

    Pamela Pucci

  • Giulio Sensi

    Giulio Sensi nato nel 1980 a Lucca. Si laureato in Relazioni In-ternazionali con tesi in Storia del Giornalismo. Da settembre 2003 giornalista Pubblicista iscritto allAlbo dellOrdine dei Giornali-sti della Toscana. Dal 2001 al 2008 ha collaborato con il quotidia-no Il Tirreno, e anche altre testate cartacee e online: Arcipelago,Carta, Lel une le terre, Loschermo.it., Volontari per lo Sviluppo,Strumenti Cres. Nel 2007 ha ricevuto una menzione al PremioGiornalistico Gabriele Capelli dedicato ai giovani giornalisti dellaToscana.

    Larte dellagricoltura sociale

    Il passo dalla cassa integrazione a vigne, oliveti e arniepu essere breve. Marco Bechini, ad esempio, lavora da anniper una multinazionale farmaceutica nei pressi di Lucca: unpercorso professionale come tanti che, come altrettanti, siferma di fronte alla crisi. La lettera di licenziamento lo fred-da, ma non lo congela: con altri giovani che ruotano intornoai gruppi di acquisto solidale (Gas) aveva gi messo insiemeun incastro saldo, come quello che rievoca il nome della

  • cooperativa agricola e sociale che hanno creato: si chiamaCalafata (www.calafata.it, [email protected]), perch la cala-fatura lantica arte dello stucco delle navi, la fase immedia-tamente successiva alla saldatura delle tavole racconta Fa-bio Angeli, il socio che lo ha proposto. Fabio il cantante diuno dei gruppi musicali emergenti della scena rock italiana,gli Esterina-, dallanima green e ribelle che ha inaugura-to un anno fa la cooperativa con un concerto in una canti-na, fra le botti e gli applausi. I pi bravi mastri dascia ca-lafata si trovavano a pochi chilometri di distanza verso lacosta, a Viareggio, e nei secoli hanno fatto la storia in tuttoil mondo. Un lavoro infernale per rendere sicuro il naviga-re racconta Fabio. Quale immagine migliore per rappresen-tare una decina di persone che mettono insieme saperi e in-quietudini per cambiare vita e restituire un senso e una di-rezione al lavoro? Semplicemente -commenta Fabio- lideadi tappare buchi, metterci insieme e recuperare un mestie-re antico come lagricoltura. Una volont che si salda conlabbandono di una delle pi antiche vigne della lucchesia,nella zona denominata Morianese, una delle poche doveviene prodotto il Majulina, un vino bono come si dice daqueste parti. Il padrone della vigna, che fu nella storia pro-priet di un nobile casato, Lorenzo Citti, la vede spegner-si anno dopo anno e non resiste alla tentazione di offrirla agiovani che vogliono rilanciarla. Prende carta e penna e scri-ve ad alcuni di loro. Gli piaceva lidea di metterla a disposi-zione di un progetto socialmente utile. Accettammo subito,

    Giulio Sensi

    http://>www.calafata.itmailto:[email protected]
  • ma non ci bastava -racconta ancora Marco-. Volevamo crea-re qualcosa che avesse un valore sociale, creando opportu-nit di reinserimento e riscatto. Donatella Turri, direttri-ce della Caritas di Lucca, catalizza questo bisogno e mette inprima linea la Caritas stessa per partecipare al progetto co-me vero e proprio socio.

    Dopo molti incontri, accese discussioni e diversi mesi, na-sce Calafata. La scelta della cooperativa agricola e insiemesociale, la prima nata in Toscana, complica le cose, ma inter-

    Giulio Sensi

  • preta perfettamente quello che hanno in testa: due apicolto-ri, Luca e Matteo, lazienda biologica e biodinamica Nicobio(www.nicobio.it), colonna dei Gas dellAlto Tirreno condottada Federico ed Elena, la Caritas e poi Mike, Marco, Fabio.

    Alla vigna -racconta Mike Tintori, giardiniere di profes-sione che dedica lunghe giornate ai filari- si aggiunge lideadi fare anche lolio e il miele. Quando cerchi con determina-zione le occasioni le trovi: e cos arrivato un oliveto, an-chesso in fase di abbandono, di 4 ettari con 1200 piante nonpotate da molti anni che stiamo recuperando. Alcune perso-ne del gruppo dacquisto ci danno una mano per la raccolta,altre ci portano da mangiare nei giorni pi intensi di lavoro. una realt aperta che si interfaccia al Gas e ha portato par-tecipazione.

    La fase iniziale dura e per ora la cooperativa va avantigrazie ai finanziamenti regionali per i giovani agricoltori.Calafata ha gi permesso la possibilit di inserimento lavora-tivo per una persona e tre giovani stagisti, due dei quali po-tranno rimanere a tempo pieno, grazie a finanziamenti eu-ropei veicolati dalla Regione, per almeno 18 mesi. Sempreun bando regionale ha permesso lacquisto di 50 nuove arnieche si sono aggiunte a quelle gi in possesso di Luca, apicol-tore per hobby. 16 quintali di miele andato tutto a sostenerei canali commerciali della cooperativa.

    Per ora -spiega Federico, 28 anni, il pi giovane che an-che presidente- la cooperativa sta muovendo i suoi passi percercare di arrivare al punto di coprire lo stipendio di due-tre

    Giulio Sensi

  • persone che coordinino tutto il lavoro e gli inserimenti. Ladifficolt quella della partenza. Il nostro prodotto princi-pale il vino: con tre ettari e mezzo di vigna diamo appenastipendio ad una persona che lavora 12 ore il giorno. La so-luzione sarebbe avere almeno 5 ettari e fare un vino da 10euro a bottiglia, ma vorremmo rimanere alla portata di tuttie serve tempo. Peraltro, gli appezzamenti di terra sono mol-to spezzettati nella nostra campagna. Lo stesso discorso valeper loliveto: con cinque ettari ricopri a malapena il lavorodi una persona. Se aggiungi le spese burocratiche e di gestio-ne, quelle per la sicurezza, tutte le attrezzature per iniziaree le varie consulenze, dura andare avanti. Ma la nostra una sfida anche culturale: nello spirito della cooperativa citrovo antiche modalit di scambio e mutuo aiuto che posso-no rientrare allinterno del lavoro. Nella zona ci sono tantitrattori e frese quanti agricoltori. Ognuno fa da s e ad esse-re contento solo il meccanico del paese.

    Ma la difficolt di campare di agricoltura non spaventaCalafata. Stiamo convertendo il vino in biologico -raccontaMike- poi passeremo al biodinamico. Chi comprer il vinoMajulina lo far consapevole di finanziare anche in parte unprogetto che ha un grande valore sociale. La gestazione stata lunga, ma ora vogliamo rafforzare le vendite. I gas so-no un canale, ma non lunico: Ci piacerebbe anche aprire adaltre zone dItalia, magari confrontandoci con esperienze si-mili e chiss -sorride Federico- che la nostra storia raccon-tata su Altreconomia non ci porti nuove alleanze.

    Giulio Sensi

  • La scommessa pi grande -conclude Mike prima di stap-pare, finalmente, la bottiglia di vino frutto anche del suo la-voro- quella di poter andare avanti senza finanziamentipubblici. Perch lagricoltura deve recuperare dignit. E sia-mo aperti allingresso di nuovi imprenditori con un codiceetico che stiamo costruendo. Vorremmo che Calafata diven-tasse un marchio da mettere in comune con tutti quelli checondividono il nostro spirito.

    Giulio Sensi

  • Iacopo Storni

    Iacopo Storni nato nel 1980 a Firenze. Dopo la laurea ha intra-preso la carriera giornalistica dividendosi tra uffici stampa e re-dazioni. Dal 2004 iscritto allAlbo dei giornalisti pubblicistipresso lOrdine dei Giornalisti della Toscana. Attualmente colla-bora con il Corriere Fiorentino, dorso toscano del Corriere dellasera; scrive per il sito web www.corriere.it e su Redattore sociale.

    Il giro del mondo, dai banchi di scuola

    C unatmosfera cosmopolita allelementare Fabio Filzi, dovecirca il 70 per cento dei 130 alunni straniero. Siamo nel centro diPrato, a pochi passi dal Duomo.

    PRATO Da quando va a scuola, Andrea non spreca pineppure mezzo bicchiere dacqua. Centellina ogni gocciacon inaudita parsimonia. Maestri responsabili? Non proprio:compagni pi sfortunati. Nella sua stessa classe c Chekue,un arzillo nigeriano. Quando abitava in Nigeria, doveva faredue chilometri a piedi prima di trovare lacqua, quella delfiume. E poi c Alexandru, romeno, che per dissetarsi dove-

  • va uscire di casa, attraversare due isolati e abbeverarsi allafontana. Andrea ha anche scoperto che Ali, pakistano, nonandava a scuola con lauto dei genitori, ma con un carro dibuoi trainato dai contadini. Nella stessa classe c anche ilcinesino Massimo, che a volte marina la scuola perch de-ve aiutare suo padre nella fabbrica tessile. Andrea ha soltan-to nove anni, ma dopo un paio di lezioni ha gi capito comegira il mondo. Ha capito che c qualcosa di profondamenteingiusto, che ci sono bambini come lui che soffrono la fame,che non hanno acqua con cui lavarsi e che sono costretti alavorare.

    Non c stato bisogno di lezioni teoriche e mappe geo-grafiche. Andrea lha capito guardando in faccia gli alunnidella sua classe. I nostri ragazzi capiscono che il mondo nonha i confini dellaula spiegano i docenti - La Cina non piquel paese cos lontano in cui era andato Marco Polo tantis-simi anni fa. La Cina il paese di Simone o Franco. E per fa-vore si raccomandano - non chiamatela Babele, questa la scuola dItalia dove c pi integrazione tra studenti ita-liani e stranieri. C unatmosfera vibrante e cosmopolitaallelementare Fabio Filzi, dove circa il 70 per cento dei 130alunni straniero e dove gli italiani sono in netta minoran-za. Siamo nel centro storico di Prato, a pochi passi dal Duo-mo. la scuola italiana, tra quelle situate in pieno centrostorico, con la pi alta percentuale di stranieri. Tantissimiquelli nati in Italia. Hanno gli occhi a mandorla o la pelle ne-ra, ma parlano con la C aspirata. Si sentono autenticamente

    Iacopo Storni

  • toscani, hanno nomi italiani, ma non la cittadinanza. Impos-sibile averla, almeno fino a 18 anni. Colpa dello ius sanguinis,la legge contro cui si sta battendo il presidente della Repub-blica Giorgio Napolitano e secondo la quale i nati in Italia dafigli stranieri non sono italiani.

    Unassurdit, come lha definita Napolitano, percepibi-le nelle risposte degli alunni quando gli chiedi la provenien-za: Da dove vengo? Da Prato dice una piccola cinese. Ha gliocchi a mandorla, vero, ma in Cina non c mai stata. Moltefamiglie pratesi evitano la Filzi come fosse la peste. Gli stu-denti stranieri rallentano linsegnamento dicono in tanti -Impossibile garantire un apprendimento adeguato ai nostrifigli. vero il contrario, almeno secondo i docenti: Qual-

    Iacopo Storni

  • che disagio nellinsegnamento ci pu essere visto che alcuniragazzi non conoscono bene litaliano dice Roberta Mimi,collaboratrice della preside Per fronteggiare questo pro-blema ci sono gli alfabetizzatori, ma soprattutto, i docentidella Filzi svolgono lezioni del tutto speciali, diverse da quel-le di altre scuole. Sono le cosiddette unit didattiche stra-tificate, che gli insegnanti preparano accuratamente a casa.Qui limprovvisazione non esiste spiega Mimi Ogni le-zione il frutto di una meticolosa preparazione a tavolino ei docenti hanno unalta professionalit. Allinizio della miaesperienza ero spaventata continua la collaboratrice dellapreside - ma adesso ho capito che la multietnicit non creaproblemi alleducazione, ma arricchimento reciproco.

    Iscrivere il proprio bambino alla Filzi diconodallassessorato allistruzione del comune di Prato (Pdl), cheha investito molto su questa scuola una sfida ad una si-tuazione sociale che riguarda tutti, una situazione che rap-presenta il futuro inevitabile della societ in un mondo glo-balizzato. E gli alunni italiani? Come vivono la classe mul-tietnica? Siamo contenti di frequentare una scuola con tan-ti stranieri perch almeno impariamo le lingue commenta-no in tantissimi, mentre altri aggiungono: La cosa pi belladi una scuola multietnica? Impariamo a riconoscere le ban-diere di tante nazioni. E infatti, ad ogni parete dellistituto,campeggiano bandiere colorate dai ragazzi: c quella dellaCina (la maggioranza degli alunni stranieri di nazionalitcinese) e quella della Romania, quella del Marocco e quella

    Iacopo Storni

  • del Senegal. E poi Algeria, Russia, Ucraina, Nigeria. Un calei-doscopio di colori e tradizioni, un crocevia di sguardi e co-stumi. Sama, pakistana, ha le mani dipinte con lhenn; Te-resa va girando con treccine tipicamente nigeriane. E poi gliocchi azzurri e glaciali di Igor (Russia), quelli allungati e sor-ridenti di Andrea (Cina), la pelle color caff e lo sguardo ma-ghrebino di Abdel (Marocco). Alla Filzi si gira il mondo, re-stando comodamente seduti dietro al proprio banco.

    Iacopo Storni

  • Luca Parenti

    Luca Parenti nato nel 1978 a Pisa. Dopo la laurea in Scienze del-la Comunicazione ha fatto un Master presso ASVI. Dal 2000 al2002 stato autore di programmi culturali per la radio universi-taria di Siena Radio facolt di frequenza. Dal 2010 collabora conRTV 38, televisione toscana, come corrispondente da Livorno, Pi-sa e province.

    Il mondo di Chiara

    Guarda on-line il video Il mondo di Chiara

    http://youtu.be/EEhHGZ2Q3dwhttp://youtu.be/EEhHGZ2Q3dwhttp://youtu.be/EEhHGZ2Q3dw
  • Giammarco Sicuro

    Giammarco Sicuro nato Montevarchi (AR) nel 1983. Laureato inScienze politiche, ha frequentato la Scuola di giornalismo di Ur-bino. Nel 2008 stato redattore presso lemittente Sky tg24 nellasede romana; dal dicembre 2008 redattore presso la sede di Fi-renze della RAI Radiotelevisione italiana, con due parentesi esti-ve nelle sedi di Trieste e Cagliari. Nel 2011 ha ricevuto una men-zione speciale al Premio Sandro Curzi. Dal 2008 iscritto allAlbodei giornalisti delle Marche nella categoria professionisti.

    Il dramma della Lunigiana

    Guarda on-line Il dramma della Lunigiana

    http://youtu.be/atHHQ2ybxHEhttp://youtu.be/atHHQ2ybxHEhttp://youtu.be/atHHQ2ybxHE
  • Contributi e donazioni

    Il Premio giornalistico Gabriele Capelli, avviato nel 2004,con il tempo si arricchito di partecipanti, collaborazioni econtributi, ed ha visto crescere il valore e la qualit degli ela-borati presentati ogni anno.

    Liniziativa, che ospitata e sostenuta dallAssociazioneStampa Toscana con il concorso dellOrdine dei Giornalistidella Toscana, si fondata sui contributi di numerosi amicifondatori con il generoso concorso degli sponsor che

  • lhanno sostenuta fin dallinizio: la Regione Toscana, il Co-mune di Firenze, la Provincia di Firenze, la Camera di Com-mercio di Firenze, lUnicoop di Firenze, il Consorzio Etruria,nonch il quotidiano lUnit. Grazie a questo sforzo comunenegli anni sono stati incoraggiati tanti giovani giornalisti al-la professione. Al premio ha partecipato, infatti, una buonaparte del futuro professionale del giornalismo toscano, can-didati che hanno presentato lavori qualificati e originali, de-gni di segnalazione in questo concorso dedicato ad una dellefigure pi significative della storia recente della comunica-zione in Toscana.

    Lattuale edizione contrassegnata da una cospicua do-nazione attribuita per volont testamentaria della madredi Gabriele, la signora Vanda Bertolucci Capelli, deceduta il17 settembre 2011. Con questo contributo, affidato al Pre-sidente dellAssociazione Stampa, Paolo Ciampi, per manodi Margaret Haines Capelli, vedova di Gabriele, si rafforzalimpegno costante della famiglia in sostegno delliniziativae si manifesta la loro fiducia ed interesse nei confronti delgiornalismo oltre che il riconoscimento allAst per il lavorofino ad oggi svolto.

    Contributi e donazioni

  • La giornata conclusiva

    Valentina Buti e Cristina Becchi vincono il premiogiornalistico Gabriele Capelli

    Valentina Buti con il reportage Montelupo. Tra gli internatidellOpg curati solo tre ore al mese pubblicato sulla cronaca diFirenze dellUnit, e Cristina Becchi con il servizio Materni-t offesa (sulla triste storia di una madre che ha perso le suedue figlie in un incidente stradale) andato in onda sul cir-cuito Italia 7-Rete 37-Tele 37, sono le due vincitrici della VIedizione del premio giornalistico Gabriele Capelli, intitolatoallo storico capo della redazione toscana dellUnit.

    Marted 6 giugno 2012 si conclusa la VI edizione delPremio giornalistico intitolato alla memoria del cronistadellUnit Gabriele Capelli. Il premio, attivato nel 2004, ha loscopo di incoraggiare la formazione e riconoscere lattivitdi giovani giornalisti. Dopo due anni di interruzione il pre-mio, nel 2011, tornato con una novit e per la prima volta stato articolato in due sezioni: Lavori testuali e Servizi audiovisivi.

  • Oltre alle due vincitrici, sono stati premiati i lavori di altriotto giornalisti che hanno avuto una menzione della giuria:sono Emiliano Benedetti, Tommaso Galgani, Giulio Gori, Pa-mela Pucci, Giulio Sensi, Jacopo Storni, Luca Parenti e Gian-marco Sicuro.

    Tutti i lavori sono raccolti in questo e-Book, scaricabilegratuitamente dai siti dellOrdine dei giornalisti della Toscanae dellAssociazione Stampa Toscana. Alla premiazione, che si svolta nella biblioteca delle Oblate, hanno partecipato PaoloCiampi, presidente dellAssociazione stampa toscana, FedericoMonechi, in rappresentanza dellOrdine dei giornalisti della To-scana, Susanna Cressati, presidente della giuria ed Ennio Re-mondino.

    Dopo due anni di interruzione il premio tornato con unanovit e per la prima volta stato articolato in due sezioni:Lavori testuali e Servizi audio visivi.

    La giornata conclusiva

  • Il Presidente della giuria, Susanna Cressati, premia Cristina Becchi

    Oltre alle due vincitrici, sono stati premiati i lavori di altriotto giornalisti che hanno avuto una menzione della giuria:sono Emiliano Benedetti, Tommaso Galgani, Giulio Gori, Pa-mela Pucci, Giulio Sensi, Jacopo Storni, Luca Parenti e Gian-marco Sicuro.

    Tutti i lavori sono raccolti in questo E-book, scaricabilegratuitamente dai siti di Odg e Ast Toscana. Alla premiazio-ne, che si svolta nella biblioteca delle Oblate, hanno par-tecipato Paolo Ciampi, presidente dellAssociazione stampatoscana, Federico Monechi, in rappresentanza dellOrdine

    La giornata conclusiva

  • dei giornalisti della Toscana, Susanna Cressati, presidentedella giuria ed Ennio Remondino.

    Il Presidente della giuria, Susanna Cressati, premia Valentina Buti

    La giornata conclusiva

  • Le vincitrici

    La giornata conclusiva

  • Pamela Pucci menzionata e premiata da Sara Mamone,membro della Giuria

    La giornata conclusiva

  • Valentina Buti, vincitrice, stringe la manoal presidente dellAst, Paolo Ciampi

    La giornata conclusiva

  • Cristina Becchi, vincitrice, stringe la manoal presidente dellAst, Paolo Ciampi

    La giornata conclusiva

  • Un momento della giornata conclusiva, con Federico Monechi perlOrdine dei giornalisti della Toscana, Paolo Ciampi, presidente

    dellAssociazione stampa toscana, Susanna Cressati, presidente dellagiuria, ed Ennio Remondino, telegiornalista invitato come relatore

    sulle nuove media

    La giornata conclusiva

  • Emiliano Benedetti menzionato e premiato da Sara Mamone,membro della Giuria

    La giornata conclusiva

  • Giulio Gori menzionato e premiato da Federico Monechi,Consigliere dellOrdine dei giornalisti della Toscana

    La giornata conclusiva

  • Rassegna stampa

    PREMIO CAPELLI Premiate Buti (LUnit)e Becchi (Italia 7)

    Valentina Buti de lUnit con il reportage sullOpg di Mon-telupo e Cristina Becchi con il servizio tv Maternit offesa peril circuito Italia 7-Rete 37-Tele 37, sono le due vincitrici dellaVI a edizione del premio giornalistico Gabriele Capelli, inti-tolato allo storico capo della nostra redazione scomparso nel2004.

    LUnit - mercoled 6 giugno 2012

    Premio Capelli, ecco i vincitori

    Valentina Buti con il reportage Montelupo. Tra gli internatidellOpg curati solo tre ore al mese pubblicato sulla cronaca diFirenze dellUnit, e Cristina Becchi con il servizio Materni-t offesa (sulla triste storia di una madre che ha perso le sue

  • due figlie in un incidente stradale) andato in onda sul cir-cuito Italia 7-Rete 37-Tele 37, sono le due vincitrici della VIedizione del premio giornalistico Gabriele Capelli, intitola-to allo storico capo della redazione toscana dellUnit. Han-no partecipato 25 giornalisti, trai 28 ed i 35 anni, impegnatinelle maggiori testate della Toscana. Oltre alle due vincitrici,sono stati premiati i lavori di altri otto giornalisti che hannoavuto una menzione della giuria: Emiliano Benedetti, Tom-maso Galgani, Giulio Gori, Pamela Pucci, Giulio Sensi, JacopoStorni, Luca Parenti e Gianmarco Sicuro.

    Corriere Fiorentino - mercoled 6 giugno 2012

    Premio Capelli a Buti e Becchi

    Due donne hanno vinto la sesta edizione del premio gior-nalistico Gabriele Capelli, dedicato ailo storico capo della re-dazione dellUnit toscana: Valantina Buti con il reportageMontelupo. Tra gli internati dellOpg curati solo tre ore al mese,pubblicato sulla cronaca di Firenze dellU-nit, e CristinaBecchi con il selvizio Maternit offesa andato in onda sul cir-cuito Italia 7-Rete 37-Tele 37. Oltre alle vincitrici sono statipremiati i lavori di altri otto giornalisti.

    La Repubblica - mercoled 6 giugno 2012

    Rassegna stampa

  • Premio Capelli, doppio e femminile

    Guarda on-line il video del TgR

    Rassegna stampa

    http://www.youtube.com/watch?v=I6YOwWcAzVI&feature=youtu.behttp://www.youtube.com/watch?v=I6YOwWcAzVI&feature=youtu.behttp://www.youtube.com/watch?v=I6YOwWcAzVI&feature=youtu.be
  • Amici del Premio Capelli

    Pier Paolo eSusan AlberghiniGiampietro AlbertocchiClaudio ArminiGiulia BaldiAntongiulio BarbaroBrunella BarillaroCarlo BartoliAldo BassoniGabriella BattistaLuciano BellosiPiero e Nara BenassaiAnna BenedettiMary BergsteinGianfranco BertolucciPietro BertolucciSilvano BertolucciVanda BertolucciSilvia BiondiNazareno BisogniBruna Bocchini Camaini

    Tamara BonemersiGiorgio BonsantiSandra BonsantiAnnalia BovoneRoberto BrunelliMarco BucciantiniAntonella CaiafaTuriddo CampainiRenato CampinotiOttavio CamurriNelda Cantarella FeraceGiulio CapelliMarisol CarballoMaria Teresa CaoGiovanni CarnesecchiMaria CassiRenzo CassigoliGianni CaverniGian Luca Cerrina FeroniCarlo ChiappelliVannino Chiti

  • Michele eAnna Maria CilibertoSandra CiottiFurio ColomboMara ContiJames CormackFabio CorradiSusanna CressatiPeter e Teresa CumpstoneFranco DardanelliLuisa De AliprandiniPaolo De SimonisDaniela DoddoliLeonardo DomeniciOnide DonatiPaolo Leonardo ErminiMiguel FabrucciniGiovanni FalaschiRemo FattoriniFabio FerrariFranca FerrariGianni FerrariFederico FerroneGiulia FerroneSiro FerroneFabio FondatoriMartina Fontani

    Mario FortiniMassimiliano FrascinoDavid FriedmanVladimiro FrullettiAnn GabhartStefano GalardeschiSilvia GambiSilvia GaramboisAlessandra GarzantiSilvia GigliGabriella GoriMassimo GramigniValentina GrazziniLorenzo GualtieriRita GuerricchioMargaret Haines CapelliMary Anne Haines CormackWilly HamptonPaolo e Valeria HendelDale Vivienne KentDaniela LamberiniFederico LazzottiLeonardo LiuzziCristina LombardiMassimo LucchesiPaolo MaggiSara P. Maggi

    Amici del Premio Capelli

  • Paolo MalventiSara MamoneDomitilla MarchiMarialina MarcucciLuca MartinelliLauro MartinesJan e Roberto MartiniClaudo MartiniDaniele MartiniNorberto MassiAugusto MattioliHarriet Mc NealCecilia MeliStefano MilianiAnthony MolhoCesare MolinariMarzia MonciattiMonica MorettiGiovanna NeriFiamma NicolodiDario OrlandiAntonio PadellaroFranco PaoliLucia PaolucciGianni PasquiniPaolo PecileLinda Pellecchia

    Giancarlo PerciaccanteRonaldo PergoliniTolis PetratosFabio PicchiFranco PicchiottiNicola PimpinelliGiorgio PoidomaniRoberta PolverosiBrenda PreyerIsabella PucciDaniele PuglieseFranco QuercioliPaolo RanfagniJudy RatcliffGianbruno RavenniSusan RensenhouseSonia RenziniClaudio RepeckCarlo RicchiniEnzo RissoLeonardo RomanelliFiorella RosadiniAlessandro RossiOsvaldo SabatoGuido SacconiFrancesco SangermanoBruno Schacherl

    Amici del Premio Capelli

  • Michele SerraGiorgio SgherriSimone SilianiPaolo SoldiniPietro SpataroMatteo TonelliMaddalena Torricelli

    Elisabetta TorselliClaudio VanniWalter VeltroniAlice WohlHellmut WohlEnrico ZoiAntonio Zollo

    Amici del Premio Capelli

    Premio Giornalistico Gabriele CapelliMenuVI edizione del Premio giornalistico Gabriele CapelliVI edizione del Premio giornalistico Gabriele CapelliNota BiograficaCome nasce il premioStatuto Comitato Amici del Premio Giornalistico Gabriele CapelliBando del Premio Capelli 2011Il bandoIl PremioSezione Lavori testualiSezione Servizi Audio VisiviI criteri di valutazioneLa giuriaModalit di partecipazioneCome partecipare al PremioDichiarazione assenza copyright e utilizzo lavoriProva di avvenuta pubblicazioneDiffusione del regolamento, esito e premiazione del concorsoAccettazione del regolamentoInformativa sul trattamento dei dati personaliSegreteria organizzativa del concorsoALLEGATO 1 - Domanda di partecipazione e liberatoria privacyPremio giornalistico GABRIELE CAPELLIALLEGATO 2 Consenso libero utilizzo ed assenza copyrightPremio giornalistico GABRIELE CAPELLIDICHIARAAUTORIZZAVINCITRICE SEZIONE Lavori TestualiMotivazioneValentina ButiMontelupo. Tra gli internati del manicomio curati solo tre ore al mese.VINCITRICE SEZIO