Nella nostra scuola si avvierà un progetto di … · Web viewNella mia vecchia scuola la maestra...

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Nella nostra scuola si avvierà un progetto di corrispondenza con bambini di scuole di altre nazioni. Per iscriverti al progetto devi compilare la scheda seguente. 1. Compila questo modulo con i tuoi dati da consegnare in segreteria NOME ____________________________________________ COGNOME _______________________________________ NAZIONALITÀ ___________________________________ LUOGO DI NASCITA ______________________________ DATA DI NASCITA ______________________________ INDIRIZZO ________________________________ NUMERO DI TELEFONO ____________________________ 1

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Nella nostra scuola si avvierà un progetto di corrispondenza con bambini di scuole di altre nazioni.Per iscriverti al progetto devi compilare la scheda seguente.

1. Compila questo modulo con i tuoi dati da consegnare in segreteria

NOME ____________________________________________

COGNOME _______________________________________

NAZIONALITÀ ___________________________________

LUOGO DI NASCITA ______________________________

DATA DI NASCITA ______________________________

INDIRIZZO ________________________________

NUMERO DI TELEFONO ____________________________

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Abbiamo ricevuto la lettera di Samira, una bambina che ha proprio la tua età.Leggila silenziosamente

Ciao,sono Samira e vivo a Baghdad, la capitale dell’Iraq.Purtroppo alcuni anni fa nel mio paese è scoppiata una terribile guerra e ancora oggi ci sono distruzioni e sofferenze. Questo territorio un tempo si chiamava Mesopotamia. Lo sai che proprio qui nacquero le prime grandi civiltà della storia?Spero tanto che la pace torni presto e che la gente possa venire a visitare il mio bellissimo paese.

. Rispondi sul quaderno alle domande.

Chi è Samira e dove vive?Perché Samira dice che nel suo paese tutto è distrutto?Come si chiamava 5000 anni fa l’Iraq?Come mai non è possibile visitare la nazione di Samira?

Scrivi una lettera a Samira per farti conoscere.

Ci scrive anche Aasera.

Leggi la sua lettera; rispondi alle domande del questionario a scelta multipla; ricerca e sottolinea di rosso le informazioni relative alla sua scuola e di verde quelle relative alla sua presentazione; sintetizza il testo seguendo le domande guida.

Vivo a Baghdad. e mi chiamo Aasera.Il mio sogno è quello di diventare un medico, anche se per me è molto difficile studiare a causa dell'insicurezza che affligge l'Iraq. Ho 9 anni e frequento la terza elementare. Ogni mattina mi sveglio presto. Mi lavo la faccia e prima di andare a scuola insieme alle mie sorelle, accovacciata a terra, faccio colazione con biscotti, té e una sorta di pizza.Il tragitto fino a scuola è molto lungo, e ogni volta ho terrore che accadano attentati, scontri e omicidi lungo la strada.Ci dirigiamo verso scuola, attraversando le dissestate strade di Baghdad. con le innumerevoli buche nell'asfalto, e gli sbarramenti fatti con filo spinato.Prima vivevamo nel quartiere di Al-Amen, ma quando siamo stati costretti ad andarcene dalla nostra casa, ci siamo trasferiti dai nostri parenti qui a Karrada.Spero che la situazione migliori, così potrò tornare nella mia vecchia casa, alla mia scuola e dai miei amici.Prima giocavamo, andavamo e tornavamo da scuola insieme. Nella nuova scuola non abbiamo acqua, nessun pallone e niente con cui giocare. Quasi tutte le bambine

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indossiamo la divisa scolastica blu scuraLì avevamo palloni, e spazi dove poter giocare e fare sport. Qui devo sempre portare con me una bottiglia d'acqua, per bere.Nessuno ci ha dato il materiale scolastico, abbiamo dovuto comprarcelo da soli. In questa scuola i banchi sono rotti. Nella mia vecchia scuola la maestra Amal mi chiamava "dottoressa". Io voglio diventare un medico!

Questionario a scelta multipla

la protagonista vive a Bagdad in Italiala protagonista vive a Bagdad in Iraqla protagonista vive a Bagdad in Europa

Frequenta la tua stessa classeFrequenta la classe che tu frequentavi l’anno scorsoFrequenta la classe che frequenterai l’anno prossimo

Ha un sogno: studiare per andare via da Bagdad Non le piace studiare ma vuole diventare medico Vuole studiare per diventare una dottoressa

Rimpiange la scuola che frequentava primaSi trova bene nella nuova scuolaLa nuova scuola si trova nel suo vecchio quartiere

La sua attuale maestra si chiama Amalla sua precedente maestra si chiamava AmalLa sua attuale maestra la chiama dottoressa.

si sono trasferiti dal quartiere di Al-Amen perché sono stati costretti ad andarsene si sono trasferiti dal quartiere di Karrada perché sono stati costretti ad andarsene si sono trasferiti dal quartiere di Al-Amen perché sono stati costretti ad andarsene

la scuola del quartiere di Al-Amen disponeva di spazi e materiali didattici la scuola del quartiere di Karrada disponeva di spazi e materiali didattici nella vecchia scuola non avevano palloni, giocattoli e neppure l’acqua.

il testo che hai letto è realistico il testo che hai letto è fantastico il testo che hai letto è inverosimile

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Completa la tabella con le informazioni essenziali.

Presenta Aamira la sua scuola attuale La sua vecchia scuoa

Di chi si parla nel racconto Dove e come vive….Racconta

Costruisci una tabella per confrontare le tue condizioni di vita con quelle di Aasera. Rileggi la tabella:quali sono le tue conclusioni?

Come immagini il luogo dove vive Aamira?Disegna e racconta

Aamira vuole sapere proprio tutto di te….parlale di te, della tua famiglia, della tua scuola e del luogo dove tu vivi .

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Scrivile una cartolina e rappresenta con il disegno la regione in cui

tu vivi

Osserva la carta fisica e politica della tua regione e indicando i punti cardinali

individua ed elenca:

1. la posizione

2. confini

3. arcipelaghi

4. monti, fiumi, laghi

5. capoluogo di regione e capoluoghi di provincia

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Leggi attentamente il testo seguente

A SCUOLA NEL PASSATO17 ottobre, lunedìOggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna!Mia madre mi condusse questa mattina alla Sezione Baretti a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e andavo di mala voglia. Tutte le strade brulicavano di ragazzi; le due botteghe di libraio erano affollate di padri e di madri che compravano zaini, cartelle e quaderni, e davanti alla scuola s'accalcava tanta gente che il bidello e la guardia civica duravanfatica a tenere sgombra la porta. Vicino alla porta, mi sentii toccare una spalla: era il mio maestro della seconda, sempre allegro, coi suoi capelli rossi arruffati, che mi disse: - Dunque, Enrico, siamo separati per sempre? - Io lo sapevo bene; eppure mi fecero pena quelle parole.Entrammo a stento. Signore, signori, donne del popolo, operai, ufficiali, nonne, serve, tutti coi ragazzi per una mano e i libretti di promozione nell'altra, empivan la stanza d'entrata e le scale, facendo un ronzio che pareva d'entrare in un teatro. Lo rividi con piacere quel grande camerone aterreno, con le porte delle sette classi, dove passai per tre anni quasi tutti i giorni. C'era folla, le maestre andavano e venivano. La mia maestra della prima superiore mi salutò di sulla porta della classe e mi disse: - Enrico, tu vai al piano di sopra, quest'anno; non ti vedrò nemmen più passare! - emi guardò con tristezza. Il Direttore aveva intorno delle donne tutte affannate perché non c'era più posto per i loro figliuoli, e mi parve ch'egli avesse la barba un poco più bianca che l'anno passato.Trovai dei ragazzi cresciuti, ingrassati.Al pian terreno, dove s'eran già fatte le ripartizioni, c'erano dei bambini delle prime inferiori che non volevano entrare nella classe e s'impuntavano come somarelli, bisognava che li tirassero dentro a forza; e alcuni scappavano dai banchi; altri, al veder andar via i parenti, si mettevano a piangere, e questi dovevan tornare indietro a consolarli o a ripigliarseli, e le maestre si disperavano.Il mio piccolo fratello fu messo nella classe della maestra Delcati; io dal maestro Perboni, su al primo piano.Alle dieci eravamo tutti in classe: cinquantaquattro : appena quindici o sedici dei miei compagni della seconda, fra i quali Derossi, quello che ha sempre il primo premio. Ripensavo al mio

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maestro di seconda, così buono, che rideva sempre con noi, e piccolo, che pareva un nostro compagno, e mirincresceva di non vederlo più là, coi suoi capelli rossi arruffati. Il nostro maestro è alto, senza barba coi capelli grigi e lunghi, e ha una ruga diritta sulla fronte; ha la voce grossa, e ci guarda tutti fisso, l'un dopo l'altro, come per leggerci dentro; e non ride mai. Io dicevo tra me: - Ecco il primogiorno. Ancora nove mesi. Quanti lavori, quanti esami mensili, quante fatiche! -Avevo proprio bisogno di trovar mia madre all'uscita e corsi a baciarle la mano. Essa mi disse:- Coraggio Enrico! Studieremo insieme. - E tornai a casa contento. Ma non ho più il mio maestro,con quel sorriso buono e allegro, e non mi par più bella come prima la scuola.

1. Questo brano è tratto dal libro “Cuore” scritto nel 1886 dalloscrittore italiano Edmondo De Amicis. Quali particolari tihanno colpito della scuola di tanti anni fa? Quali sono ledifferenze con la scuola di oggi? Come ti piacerebbe che fossela scuola oggi? Cosa lasceresti e cosa cambieresti?Scrivi un testo rispondendo a queste domande guida.2. Nel testo sottolinea il discorso diretto.3. Il libro “Cuore” è costruito come un diario scritto da Enrico,un bambino che frequenta la terza elementare (ai giorni nostriè la quarta). Enrico parla in prima persona. Riscrivi la partestampata in blu usando la terza persona.

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Ora torniamo a parlare di Aamira e della storia della sua terra d’origine

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L’Iraq, oltre 5000 anni fa, si chiamava Mesopotamia che vuol dire …………………

I fiumi che attraversano questa terra si chiamano……………..e …………………….

Al tempo delle antiche civiltà fluviali era……………………………………………..

e perciò si svilupparono………………………………………………………………..

Molti nomadi………………………………..e divennero…………………………......

I loro villaggi diventarono presto grandi……………………..

I più importanti popoli che abitarono questa terra furono……………………………...

I Sumeri inventarono la scrittura nel 3200 a.C. circa.

I Sumeri inventano la scrittura;in Mesopotamia la Preistoriafinisce, comincia la StoriaIn una delle più fiorenti città sumeriche dellaMesopotamia, Uruk, nel 3300 a.C. fu inventata la scrittura. L’importanza di questoevento è incalcolabile e tutti noi ne possiamoancora oggi misurare gli effetti. Tra gliinnumerevoli vantaggi che essa diede all’umanità vi è anche quello di aver permesso ai popoli che via via la usarono di lasciare tracce scritte delle loro azioni e del loro pensiero.Per questo motivo gli storici di un secolofa dissero che la sua comparsa segnava lafine della Preistoria e l’inizio della Storia.La scrittura nasce dalle esigenze dei sacerdoti: registrare i tributiI primi segni scritti furono dei semplici pittogrammi, cioè disegni schematici tracciatisu tavolette d’argilla fresca i quali rappresentavano i prodotti che affluivano neltempio-magazzino sotto forma di tributoche i sacerdoti dovevano registrare per te-

nerne il conto. I pittogrammi, però, riuscivanoa indicare un oggetto ma non un nomeproprio, un verbo, una parola astratta.Con il passare del tempo, perciò, i Sumerielaborarono un tipo di scrittura più funzionale:scomposero le parole della lorolingua in sillabe e attribuirono a ogni sillabaun segno, chiamato sillabogramma.Con la scrittura sillabica essi poteronostendere leggi e redigere documenti diStato, scrivere lettere e comporre poemi.Poiché ai segni che componevano ciascunsillabogramma diedero la forma di unchiodo o cuneo, sotto l’aspetto grafico lascrittura sillabica sumerica è chiamataanche scrittura cuneiforme.Imparare a leggere, scrivere e poi a fare diconto e a comporre testi richiedeva circavent’anni di studio intenso e faticoso e soloi nobili potevano permetterselo. Si formòcosì la ristretta e potentissima categoria degliscribi, che amministravano le ricchezzedello Stato, curavano i templi degli dèi e assistevano il re nelle sue decisioni.

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Completa lo schema logico utilizzando le informazioni del testo.

CAUSE

perchè

FATTO

CONSEGUENZE perciò

e con il passare del tempo…….

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Lo scolaro bighelloneTra i primi documenti scritti, vi sono quelli che raccontano la vita dei tuoi “compagni” di cinquemila anni fa.Nel brano seguente, che risale al 2000 a.C., un ricco scriba sumerico strapazza il suo erede svogliato.

– Dove sei stato?– Da nessuna parte.– Se non sei stato da nessuna parte, perché ti gingilli come un buono a nulla? Vai a scuola, presentati al maestro, tira fuori la tavoletta nuova* e fatti scrivere qualche carattere elegante dall’assistente. Quando avrai finito i compiti e glieli avrai mostrati, torna da me senza bighellonare per strada. Non ti fermare nei giardini e non perdere tempo in strada. In tutta la mia vita non ti ho mai detto:«Mettiti al seguito delle mie carovane»**. Non ti ho mai fatto mancare il necessario, né ti ho fatto lavorare nei miei campi. In tutta la mia vita non ti ho detto mai: «Vai a lavorare per mantenermi». Sei un testardo e sono molto arrabbiato con te.Ma come può un uomo essere veramente arrabbiato con suo figlio? Di tutti i mestieri umani che esistono sulla terra nessuna professione è più difficile dell’arte dello scriba.

* la tavoletta nuova: Sumeri ed Egiziani usavano come quaderni tavolette di legno spalmate di cera; dopo avervi inciso i segni dei compiti, li cancellavano e le usavano di nuovo.** «Mettiti ... carovane»: lo scriba è molto ricco e commercia con le città della costa

Quali informazioni storiche puoi dedurre dal testo? Elencale

Completa la tabella utilizzando le parole del testo.

articoli nomi aggettivi verbi congiunzioni preposizioni avverbi

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A proposito di diario….di bordo

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Scrivi la domanda alla quale risponde ogni sintagma.EsempioLuca reciterà una poesia nel teatro della scuola.chi? cosa farà? che cosa? dove? di che cosa?Mia madre mi ha cucito una gonna di jeans.__________________________________________________________Domani io andrò al cinema con i miei genitori.__________________________________________________________In Mesopotamia la musica accompagnava le funzioni religiose.__________________________________________________________4. In ogni frasi sottolinea di blu il predicato e di rosso ilsoggetto; riscrivi poi ogni frase inserendo, tra ilsoggetto e il predicato, un inciso.A. Il quaderno di Francesco è molto ordinato.Il quaderno di Francesco, che egli mi ha prestato ieri, è molto ordinato.B. Il commissario ha interrogato un sospetto.__________________________________________________________C. Noi aiuteremo i bambini del Madagascar.__________________________________________________________D. La direttrice rimprovera Pierino.__________________________________________________________E. Le foglie si ammucchiano nei viali.__________________________________________________________F. I Sumeri usavano la scrittura cuneiforme.__________________________________________________________

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