Nei luoghi dipiNti da moNet - Bordigheraportoncini in legno verde e archetti di pietra che...

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Tra i più illustri visitatori che nell’800 subirono il fascino della città del Ponente ligure, il pittore impressionista ritrasse in 38 capolavori l’opulenza della sua vegetazione, lo scintillio del mare, le luci degli inverni miti. Una città dove l’antico borgo fortificato convive con la “via degli inglesi” , le bianche ville liberty con il più esteso lungomare della Riviera. Da scoprire insieme ai suoi oli e vini, a piedi e in bici Testi Etta Cascini Fotografie Matteo Carassale La chiesa modesta diventata un simbolo Nelle foto a sinistra, in alto: Garden in Bordighera, Impression of morning (Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo), uno dei 38 quadri dipinti da Claude Monet durante il suo soggiorno nel 1884 nella città del Ponente ligure; al centro: tra i numerosi omaggi al maestro impressionista, anche il Café Monet, nella zona moderna. A sinistra: la chiesetta di Sant’Ampelio, sul promontorio di Capo Sant’Ampelio, sorge tra le rocce dove dal 411 fino alla morte nel 428 visse in eremitaggio Sant’Ampelio, patrono di Bordighera. Pagina seguente: veduta della Città Alta su un colle prospiciente il mare, dove nel 1471 sorse il primo nucleo di Bordighera. Sopra le case svetta il campanile della parrocchiale di Santa Maria Maddalena. NEI LUOGHI DIPINTI DA MONET BORDIGHERA il week end

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  • Tra i più illustri visitatori che nell’800 subirono il fascino della città del Ponente ligure, il pittore impressionista ritrasse in 38 capolavori l’opulenza della sua vegetazione, lo scintillio del mare, le luci degli inverni miti. Una città dove l’antico borgo fortificato convive con la “via degli inglesi”, le bianche ville liberty con il più esteso lungomare della Riviera. Da scoprire insieme ai suoi oli e vini, a piedi e in bici

    Testi Etta CasciniFotografie Matteo Carassale

    La chiesa modesta diventata un simboloNelle foto a sinistra, in alto: Garden in Bordighera, Impression of morning (Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo), uno dei 38 quadri dipinti da Claude Monet durante il suo soggiorno nel 1884 nella città del Ponente ligure; al centro: tra i numerosi omaggi al maestro impressionista, anche il Café Monet, nella zona moderna. A sinistra: la chiesetta di Sant’Ampelio, sul promontorio di Capo Sant’Ampelio, sorge tra le rocce dove dal 411 fino alla morte nel 428 visse in eremitaggio Sant’Ampelio, patrono di Bordighera. Pagina seguente: veduta della Città Alta su un colle prospiciente il mare, dove nel 1471 sorse il primo nucleo di Bordighera. Sopra le case svetta il campanile della parrocchiale di Santa Maria Maddalena.

    Nei luoghi dipiNti da moNet

    BoRdigheRa

    il weekend

  • Tra palme, cactus e piante esoticheFoto grande: nella città “regina delle palme” crescono rigogliosi anche i cactus e le piante esotiche e tropicali del giardino Pallanca, vasto spazio verde a picco sul mare che vanta 30 mila esemplari e la più importante collezione di cactus e succulente d’Italia. Foto tutta a sinistra: vegetazione lussureggiante anche lungo il sentiero del Béodo, una delle più belle passeggiate di Bordighera, che prende il via dalla Città Alta e si sviluppa per oltre 3 chilometri. Qui a sinistra: scorcio della Città Alta. A destra: villa Regina Margherita, elegante residenza della sovrana d’Italia eretta nel 1914-16; da poco restaurata, ospita circa 1.000 opere della prestigiosa collezione Terruzzi: tavole, dipinti, arredi d’epoca, arti decorative.

    Al turista che arriva a Bor-dighera sembra di essere finito ai Tropici, ovunque svettano le palme, tra le rocce crescono cactus,

    agavi e aloe, il cielo è azzurro e il so-le caldo. E ad accarezzarlo c’è un’aria dolce al profumo di mare. Bordighe-ra gode di una posizione privilegiata, sul promontorio più meridionale del Nord Italia, quel capo Sant’Ampelio che prende nome dall’anacoreta che la leggenda dice arrivò qui dall’Egitto nel 411 portando i semi delle palme da dattero. Da allora le palme si sono moltiplicate, fino a formare il palmeto più settentrionale d’Europa, che vale a Bordighera il titolo di “regina delle palme”. Una corona di colline la difen-de dai freddi venti che scendono dal Nord, tanto che aranci e limoni fiori-scono nei giardini insieme ai pitosfori. L’inverno quasi non esiste.

    con gLi ingLesi La ciTTà cambia aspeTToNon è però nata sul mare, Bordighera: il primo nucleo, composto di pescatori e contadini, si formò su un’altura, nel 1471, data ufficiale della fondazione del borgo fortificato. Oggi qui c’è la Cit-tà Alta, giunta a noi con le piccole case ammassate sul colle e una fitta trama di vicoli in saliscendi. A metà ’800, Bordighera è ancora un villaggio

    Sopra e sotto: i vicoli in saliscendi della città alta, sorta come borgo fortificato di pescatori e contadini; ancora oggi è cinta dalle mura medievali, in cui si aprono tre porte d’accesso.

  • Le ville bianche di charles garnierA sinistra: la sagoma bianca di villa Garnier domina il porticciolo dell’Arziglia. Fu la residenza di uno dei più illustri frequentatori ottocenteschi della cittadina ligure, l’archistar parigina Charles Garnier, autore dell’Opéra di Parigi e del Casinò di Montecarlo. Stabilitosi a Bordighera, vi progettò diverse ville, tra cui la sua dimora, tutte bianche, in stile liberty-moresco, con alte torrette. Gestita da un istituto religioso, villa Garnier è ora una Casa per ferie; vi si accede con visite guidate. A destra: Les villas à Bordighera en 1884 (Museo d’Orsay di Parigi), dipinto da Monet durante il suo soggiorno ligure. Nei 79 giorni di permanenza, il pittore francese girò instancabilmente con il suo cavalletto per cogliere luci e colori della città che lo aveva “stregato”.

    Sopra: villa etelinda, in origine villa bischoffsheim, progettata da charles garnier nel 1875 per il facoltoso uomo d’affari danese Raphael bischoffsheim, che faceva parte della folta colonia straniera insediatasi a bordighera nell’800. sorge sulla via Romana, l’elegante strada creata in quel periodo.

    il weekendBoRdigheRa

    varne 50 specie, e a gettare le basi della città “regina delle palme”. La grande svolta, che fa affluire in Ri-viera francesi, inglesi, tedeschi, russi, è l’inaugurazione, nel 1872, della fer-rovia. Tra i visitatori illustri c’è Claude Monet. Arrivato da Parigi nel gennaio 1884, decide di fermarsi: «Tutto è mi-rabile, e ogni giorno la campagna è più bella, e io sono stregato dal paese», scrive al suo mercante parigino Durand-Ruel. A incantare il maestro dell’impressio-nismo sono le luci e i colori, che egli de-finisce «pura magia», quasi impossibili da riprodurre sulla tela. Monet alloggia alla Pension Anglaise e gira instancabi-le col suo cavalletto a catturare i segreti di tanta bellezza. Riparte in aprile, e in 79 giorni crea 38 quadri, immortalando la città, le palme, gli ulivi, lo scintillio del mare. Capolavori custoditi nei più importanti musei del mondo, nessuno a Bordighera. Qui restano i luoghi che lo hanno ispirato, e che a noi possono regalare le stesse emozioni.

    i vicoLi in saLiscendi deL boRgo cinTo da muRaL’arte si addice a Bordighera: a darle un nuovo aspetto arriva Charles Garnier (1825-1898), l’architetto francese au-tore dell’Opéra di Parigi e del Casinò di Montecarlo, che porta nella cittadina il liberty e costruisce eleganti ville dalle facciate bianche. Si possono ammirare

    ancora oggi, trasformate in alberghi o edifici pubblici, come villa Garnier, residenza dell’architetto, ora Casa per ferie, accessibile con visite guidate.Ma la dimora più prestigiosa è villa Regina Margherita, costruita per la regina d’Italia innamoratasi della

    Riviera nel 1914 dall’architetto Luigi Broggi come dimora di villeggiatura e poi diventata residenza della sovrana, che qui riceveva ministri e capi di Sta-to. Oggi, dopo un importante restauro, ospita l’eccezionale collezione Terruz-zi, ricca di centinaia di opere d’arte. Nel centro storico, aggrappato in alto sul colle delle origini, si conserva in-vece il fascino del passato: a cingerlo è ancora la cinta muraria tardo-medie-vale, rinforzata nel ’500, dotata di tre monumentali porte d’accesso, mentre il borgo è tutto un dedalo di viuzze ar-roccate in salita e in discesa con picco-le case schierate ai lati, dipinte di

    di pescatori e contadini: ma in quegli anni la scoprono gli inglesi che, inna-morati del suo clima e della sua natura, la trasformano radicalmente. Nel 1878 creano il Tennis Club, il primo in Italia, a seguire la chiesa Anglicana, la Biblioteca Internazionale, il Museo Biblioteca Bick-nell di archeologia. Tutti eretti lungo la nuova via Romana, l’elegante, ampia “strada degli inglesi” pensata come un boulevard. Mette casa a Bordighera an-che il botanico tedesco Lodovico Winter, che si appassiona alle palme fino a colti-

    Tutto è mirabile, e ogni giorno la campagna è più bella, e io sono stregato dal paese—————— Claude Monet (1840-1926)

  • in omaggio al maestroFoto grande: l’insenatura di Bordighera con, sullo sfondo, la costa francese di Mentone. A sinistra: il Museo Biblioteca Bicknell, altra testimonianza della presenza inglese in Riviera nell’800. è preceduto da un gigantesco Ficus magnolioides. A destra: riproduzionedi un quadro di Monet, in un pannello in via dei Colli. Nell’altra foto a destra: omaggio al pittore nel giardino Monet, parte sopravvissuta dei grandiosi giardini Moreno di un tempo.

    il weekendBoRdigheRa

    giallo e rosa. Non si tratta dei tipici carruggi stretti e bui dei paesi liguri, ma di stradine dall’aspetto luminoso, ravvivate dalla luce del cielo. In giro c’è una deliziosa aria di vecchio borgo con portoncini in legno verde e archetti di pietra che sostengono i muri delle case contro le scosse dei terremoti. Intorno

    si aprono piccole trattorie dai soffitti di pietra. La parrocchiale di Santa Maria Maddalena, originaria del ’600, è stata abbellita nell’800 con decorazioni in oro zecchino pagate con la fusione degli ori offerti dai cittadini. A lato si innalza la torre di avvistamento, poi convertita nell’attuale campanile con la guglia ri-coperta da tegole di maiolica dipinta: da quassù lo sguardo spazia sull’intero golfo fino alla costa francese e sull’az-zurro del mare, che alla sera si accende di tramonti infuocati.

    Bordighera è mare e collina: il lungo-mare Argentina, che si sviluppa per ben due chilometri, è il più lungo del-la Riviera. Interamente pedonale, si distende tra la ferrovia e la spiaggia, fiancheggiato da piante e giardini, e collegato da comode strade al centro città, come la via Noaro, ideale per fare due passi e respirare la brezza profumata. Ma è tutta Bordighera che si presta a essere visitata a piedi, per scoprire nuovi angoli, farsi sorprende-re dalla vegetazione lussureggiante e dall’infilata delle palme: con le foglie più leggere si fanno i parmureli, maz-zetti intrecciati da abili mani e confe-zionati per le feste pasquali, secondo un’antica tradizione del posto. Un palmeto spettacolare, una vera eccezione a queste latitudini, si tro-va lungo la passeggiata del Béodo, il vecchio acquedotto. Purtroppo anche qui le palme sono minacciate dal terri-bile punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus), un parassita contro cui non sono ancora stati trovati rimedi efficaci. Oltre che regina delle palme, Bordighera è il paradiso delle piante esotiche: provengono da tutto il mon-do e crescono rigogliose su un pendio roccioso a picco sul mare, attrezzato a fasce e terrazze. è il giardino esotico Pallanca, con oltre 3.000 varietà e 30 mila esemplari, e la più importante collezione di cactus d’Italia.

    Poche case ammucchiate sopra un’altura... dove spira l’uggia della fortezza antica ————edmondo De Amicis (1846-1908)

  • Ristorante La Reserve

    Café Monet

    Pomodori “cuore di bue”

    sabatO pOmeriggiO

    In giro tra i borghi Stanno aggrappati ai pendii come frutti di mare agli scogli, i borghi medievali del Ponente ligure. Tra gli altri, seborga, posto su un’altura panoramica a 10 km da Bordighera, in passato mini principato che batteva una propria moneta. Da vedere la parrocchiale di san martino in tours e il vicino palazzo dei Monaci, oggi privato. Facendo invece rotta su Ventimiglia, si imbocca la val Nervia tra l’argento degli ulivi e il verde dei boschi per arrivare in 10 km a isolabona, antico borgo dei Doria, dominato dall’imponente castello (non visitabile). Da non mancare, la fontana in pietra del 1486. Tornando verso il mare, sosta a Dolceacqua, famosa per il ponte medievale immortalato da Monet, e per il vino Rossese. Ai piedi del castello Doria si dispiega la parte antica, chiamata “Terra”; nella parrocchiale di sant’antonio abate splende il polittico di Santa Devota. A Dolceacqua ci si può fermare a cena al ristorante a Viassa, che propone tortino di acciughe, stoccafisso in umido e agnello in casseruola; conto sui 30 €.

    Dolceacqua

    Chiesa sant’ampelio, Bordighera, Capo Sant’Ampelio; aperta per la messa la domenica ore 10.Chiesa santa maria maddalena, Bordighera, piazza del Popolo, 0184/26.17.91; aperta 7,30-19.museo biblioteca

    bicknell, Bordighera, via Romana 39, 0184/26.36.94; aperto solo lunedì- mercoledì.Café monet, Bordighera, piazza Eroi della Libertà 9, 0184/26.61.25.Olio extravergine d’oliva, Bordighera,

    piazza Garibaldi 7, 0184/26.14.90, www.oliosalvo.it;aperto sabato, chiuso domenica. tenuta selvadolce, Bordighera, località Selvadolce, 349/2.22.58.44, www.selvadolce.it tenuta testalonga, Dolceacqua, via

    Barberis , 349/3.18.68.81.Cantina del rossese F.lli gajaudo, Isolabona, strada provinciale 7, 0184/20.80.95, www.gajaudo.itFrantoio Cassini, Isolabona, via Roma 62, 0184/20.81.59, www.oliocassini.it

    pasticceria sant’ampelio, Bordighera, via Vittorio Emanuele 114, 0184/26.25.72.Chiesa san martino in tours, Seborga, piazza San Martino 14, 0184/26.17.91.Castello Doria, Dolceacqua, aperto sabato e domenica ore

    10-17; visite guidate con [email protected] Chiesa sant’antonio abate, Dolceacqua, piazza Mauro 1, 0184/20.61.55.ristorante a Viassa, Dolceacqua, via della Liberazione 13, 0184/20.66.65.

    sabato, indirizzi

    sabatO mattina

    Bordighera in tour La visita può cominciare alla spianata di Capo Sant’Ampelio per una vista spettacolare sulla costa e un’occhiata alla semplice chiesetta di sant’ampelio, dedicata al santo eremita. Attraverso la pineta si raggiunge quindi la Città Alta, varcando la cinta muraria da una delle tre porte: porta del Capo del ’600, porta Soprana (1470) o porta della Maddalena del 1780, per poi perdersi tra i carruggi fino ad arrivare a piazza del Popolo, cuore del borgo, con la seicentesca parrocchiale di santa maria maddalena. Da ammirare, sull’altar maggiore, il gruppo marmoreo della Maddalena in gloria, attribuito a Filippo Parodi. Si scende poi nella città moderna: percorrendo la via Romana, s’incontra la Biblioteca civica internazionale, al momento chiusa per lavori, e il museo biblioteca bicknell. In zona, sosta d’obbligo per l’aperitivo al Café monet tra le riproduzioni di quadri del pittore francese. Ci si può quindi dirigere per una passeggiata sul Lungomare Argentina, fiancheggiato dalle spiagge che d’estate si riempiono di stabilimenti balneari.

    Dove pernottareGrand Hotel del Mare ★★★★★ (via Portico della Punta 34, 0184/26.22.01). In splendida posizione in alto sopra il mare, con spiaggia, giardino, centro benessere; doppia 190 €. Hotel Parigi ★★★★★ (lungomare Argentina 16-18, 0184/26.04.05). Un luogo di grande eleganza sulla passeggiata a mare; spiaggia privata, centro benessere; doppia 160 €.Hotel Aurora ★★★ (via Pelloux 42b, 0284/26.13.11). In zona centrale nei pressi di via Romana, camere rimodernate, ampio giardino; doppia 172 €. Albergo Lucciola ★★★ (via Regina Margherita 49, 0184/26.66.51). In un angolo tranquillo vicino al centro, giardino con aranci secolari, gestione familiare; doppia 69 €.

    Per la cenaLa Cicala (piazza della Pace, 0184/261.815). Nella Città Alta, propone stuzzicanti menù di pesce serviti sulla terrazza che affaccia sui carruggi; tra le specialità, linguine con pescatrice, calamari con carciofi, capponmagro, stoccafisso. Conto sui 35 €. Magiargè vini e cucina (piazza Giacomo Viale 1, 329/8.00.50.50). Altro indirizzo nel borgo storico, rinomato per il baccalà mantecato, i calamari ripieni alla ligure, il tradizionale “ciuppin” (zuppa di pesce). Conto sui 30 €. La Reserve (via Arziglia 20, 0184/26.13.22). Affacciato sugli scogli di Capo Sant’Ampelio, offre menù di pesce a base di acciughe farcite, raviolini al ragù di mare, pesce locale con carciofi e olive taggiasche. Spesa media 35 €. Romolo Amarea (lungomare Argentina 1, 0184/26.11.05). Sulla passeggiata a mare, piatti di pesce crudo con speciali salsine, filetto di tonno in crosta con pistacchi, insalate con le profumate verdure liguri, come i pomodori “cuore di bue”. Conto 30-35 €; lunch veloce con un piatto, dessert e un bicchiere di vino 19 €.

    Ristorante La Cicala

    venerdì

    COME ARRIVAREBordighera (Imperia) si raggiunge in auto con l’A10 Genova-Ventimiglia, uscita Bordighera. In treno: linea Genova- Ventimiglia; la stazione è in centro. Aeroporti: Cristoforo Colombo di Genova, a 140 km; Côte d’Azur di Nizza, a 53 km. Area Camper: Pian di Poma, San Remo, corso Marconi, 0184/66.04.20.

    1. Le tre porte di accesso alla Città Alta 2. Il palmeto del Béodo3. Villa Regina Margherita4. Un calice di Rossese

    da non perdere

    Vino Rossese

    Albergo Lucciola

    Ristorante Romolo Amarea

    A cura di etta CasciniFoto di matteo Carassale

    il weekendbordighera

    Olio, vini e bordigottiL’olio è il re della Riviera. Al negozio Olio extravergine d’oliva si trova il pregiato olio di olive taggiasche, tra cui quello ottenuto dalla prima spremitura (7,50 € al litro). Sugli scaffali anche prodotti tipici dell’entroterra sotto vetro e bottiglie di Rossese, il rinomato vino rosso del Ponente ligure (6,90 € la bottiglia). Speciale il Rossese della tenuta selvadolce di Aris Blancardi, coltivato e prodotto secondo i principi dell’agricoltura biodinamica. Per degustazioni e acquisti, qui come nelle altre aziende vinicole e nei frantoi, occorre fissare un appuntamento. Un altro eccellente Rossese, esportato in tutto il mondo, è quello della Cantina testalonga di Dolceacqua. A Isolabona, la Cantina del rossese F.lli gajaudo produce il Rossese classico, superiore e naturale. Sempre a Isolabona, il pluripremiato Frantoio Cassini produce olio da olive taggiasche scure, verdi e miste. Il giro degli acquisti golosi termina con una vera e propria ghiottoneria: i “bordigotti” della pasticceria sant’ampelio di Bordighera, cioccolatini al rhum, ma anche al gran marnier e al limoncello.

    Tenuta Selvadolce

  • Sentiero del Béodo Villa Regina Margherita

    Villa regina margherita, Bordighera, via Romana 34-36, 0184/27.61.11. A febbraio visitabile solo con visite guidate (su prenotazione) giovedì, sabato, domenica, ore 15,30; 340/5.29.15.94 o 340/1.52.06.13; 10 € (da aprile apertura regolare; ingresso 8 €).béodo, Bordighera; per visite guidate: Angela Rossignoli, [email protected],

    0183/29.02.13 o 338/ 4.53.67.88; una visita guidata è programmata per sabato 22 febbraio. Villa garnier, Bordighera, via Garnier 11, 0184/ 26.18.33. Ora Casa per ferie, è aperta per visite guidate, 338/4.53.67.88.Compagnia della palma, Bordighera, via del Piano 1, Giancarlo Pignatta, 334/2.52.36.25.giardino esotico pallanca, Bordighera, via

    Madonna della Ruota 1, 0184/26.63.47, www.pallanca.it; orario 9-12,30 e 14,30-19; 6 €.pista ciclabile del parco Costiero del ponente Ligure, www.pistaciclabile.com

    info Ufficio informazioni e accoglienza turistica (Iat) Riviera dei Fiori, largo Nuvoloni 1, San Remo, 0184/5.90.59.

    domenica, indirizzi

    al parassita, del vivaio della Compagnia della palma di Bordighera. Riprendendo il cammino, si imbocca la scala che scende su via del Camposanto, poi via Arzigli e via Garnier, per tornare infine alla Città Alta lungo via Stella Maris. Un’altra affascinante immersione nel verde della vegetazione e nell’azzurro del mare l’assicura il giardino esotico pallanca, vasto spazio terrazzato con eccezionali collezioni di piante di tutto il mondo, soprattutto esotiche e tropicali.

    in aLternatiVa

    Pedalate al sole Niente traffico, aria buona e splendide viste sul mare con soste sulle spiagge e nei paesi della costa: è quanto offre la pista ciclabile del parco Costiero del ponente Ligure, da San Remo a San Lorenzo al Mare, ricavata sul tracciato ferroviario. Sono 21 km di fondo perfettamente levigato, con due direzioni di marcia e un percorso pedonale. L’itinerario può essere fatto a tappe, collegandosi alla ciclabile da diverse località; in ogni paese ci sono punti per il noleggio delle bici, che si consegnano al punto di arrivo. Il percorso inizia a San Remo, per raggiungere con una bella pedalata di 3,5 km villa Nobel; da qui con 6 km panoramici lungo il mare si arriva a Bussana, con le belle spiagge di sabbia che invitano a una passeggiata. Subito dopo ci sono la scogliera di Arma di Taggia e lo splendido borgo medievale: da qui la pista passa sul ponte sopra il fiume Argentina e sale dietro le case per 3,5 km fino ad arrivare a Riva Ligure. In altri 2 km raggiunge il centro storico di Santo Stefano al Mare, dove c’è da ammirare la scenografica torre Saracena a nove lati. Segue il tratto più selvaggio della costa, tra una fitta vegetazione, con agavi altissime e cactus sulle rocce; poi, attraverso la galleria dell’ex linea ferroviaria, si giunge a San Lorenzo al Mare, la destinazione finale.

    DOmeniCa mattina

    Nella villa della regina Voluta dalla regina d’Italia nel 1914 e realizzata dall’architetto Luigi Broggi in stile barocchetto settecentesco, villa regina margherita è stata restaurata tra il 2009 e il 2011 con una spesa di 7 milioni di euro, e oggi è una splendida villa-museo, con una selezione delle opere d’arte raccolte da Angelo Terruzzi, tra i maggiori collezionisti italiani contemporanei. Entrando nella villa, ci s’imbatte subito nello sfarzoso scalone in marmo bianco che porta alla sala da pranzo dove il tavolo è apparecchiato con un servizio cinese di 149 pezzi del XVIII secolo. Nella camera da letto della sovrana da ammirare il grande letto a baldacchino, replica dell’originale, e i dipinti di Jean Baptiste Lallemand e di Piat Joseph Sauvage. Nel cabinet de toilette, splendide le nature morte con fiori di Giovanni Stanchi e di Vittorio Amedeo Rapous, mentre meritano una sosta due tra i pezzi più preziosi della collezione Teruzzi: il Cristo alla colonna di scuola caravaggesca (XVII secolo) e il

    seicentesco Adorazione dei pastori di Jusepe de Ribera. Prenotando la visita guidata, si può accedere a un’altra villa-simbolo di Bordighera, villa garnier, eretta a fine ‘800 dall’architetto parigino Charles Garnier; dalla torretta spettacolare vista sul golfo.

    DOmeniCa pOmeriggiO

    Il Béodo e il giardino esoticoTra fiori, boschi, palme e macchia mediterranea si snoda il sentiero del béodo, l’antico acquedotto (béodo in dialetto). Il percorso ad anello di oltre 3 km è una delle passeggiate più belle di Bordighera, non presenta difficoltà, e lo si compie in circa due ore. Comincia nella Città Alta, in piazza del Popolo, procede su via Pompeo Mariani, via Madonnetta e via del Béodo; dopo un breve tunnel diventa un comodo sentiero con stupende viste sul mare. Accanto a un olivo vecchio di 400 anni c’è una panchina per una sosta e per contemplare il celebre palmeto. Alcune palme, purtroppo, sono infestate dal punteruolo rosso, ma saranno presto sostituite da quelle, apparentemente immuni

    il weekendbordighera

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