Nckh camorra-3i11 (ultima edizione)

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Tesina di ricerca “La Camorra” Realizzata da: Vũ Tuyết Thanh Trần Doãn Phương My Hoàng Kim Quý Classe: 3I-11 Professoressa relatrice: Trần Thu Trang 1

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un'organizzazione criminale in italia

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Tesina di ricerca

“La Camorra”

Realizzata da: Vũ Tuyết Thanh

Trần Doãn Phương My

Hoàng Kim Quý

Classe: 3I-11

Professoressa relatrice: Trần Thu Trang

1

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Introduzione

L’Italia viene sempre descritta come uno dei paesi più belli del mondo e un

paradiso turistico, culturale e gastronomico. Comunque, è anche conosciuta come

luogo d’origine delle organizzazioni criminali più pericolose nel mondo.

Parlandone, si pensa alla Mafia, o a Cosa Nostra, l’organizzazione mafiosa più

nota in Italia. Nel 2006, dopo l’uscita del best-seller “Gomorra” di Roberto

Saviano, è aumentata la consapevolezza internazionale dell’esistenza di un’altro

fenomeno criminale italiano altrettanto pericoloso – la Camorra. Essa cominciò a

svilupparsi nell'area napoletana intorno al XVII secolo e successivamente si

espanse anche al di fuori delle zone d'origine. Ormai ha influenza su tutto il

territorio campano, su quello nazionale e opera anche traffici loschi a livello

internazionale. Insomma, cosa la rende una delle organizzazioni criminali più

potenti in Italia? Qual è la differenza fra la Camorra e altre come la Cosa Nostra o

la ‘Ndrangheta?

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1. Spiegazione del termine “Camorra” e accenni storici:.

1.1. Spiegazioni possibili del termine “Camorra”

Quando sentiamo parlare dell’Italia, sappiamo tutti che è un paese

bellissimo. Tuttavia dietro quella bellezza, l’Italia è famosa per le

organizzazioni criminali. Alcuni dei nomi più famosi sono ‘Ndrangheta e

Cosa Nostra..... ma esiste un altro fenomeno criminale famoso in Italia, la

Camorra, di difficile definizione a causa della sua natura frammentata e

piuttosto oscura nelle sue probabili origini. Il nome “camorra” potrebbe

provenire dalla città di Gomorra (dalla Bibbia): città del vizio e del

malaffare – legata dunque alla delinquenza, o ad una bisca detta

“Gomorra” a Napoli. Altra possibile origine potrebbe essere il

riferimento alla “gamurra”: giacchetta corta usata dai lazzaroni

napoletani, oppure il riferimento a dei mercenari sardi che

combattevano per Pisa.

1.2. Accenni storici della Camorra:

La storia della camorra è molto lunga. Molti anni fa, la città marinara

di Pisa arruolò mercenari sardi per reprimere le rivolte che si opponevano

al suo controllo sulla Sardegna e su Cagliari. Questi mercenari si

organizzarono finanziandosi con gioco d’azzardo, protettorato e tangenti.

I mercenari si trasferirono poi a Napoli raccogliendo consensi nei

quartieri popolari seppure ai danni della povera gente.

Nel 1820 la “Bella Società Riformata” (cioè confederata) si costituì

ufficialmente, riunendosi nella chiesa di Santa Caterina a Formiello a

Porta Capuana. Nel 1825, salito al trono Francesco I, il Regno delle Due

Sicilie era impegnato pesantemente nella difesa dalle sette politiche di

ispirazione liberale che incrementavano continuamente nel numero (i

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Filadelfi, i Pellegrini Bianchi, gli Eremiti Fedeli). Addirittura molte

operazioni di polizia avvenivano con l’aiuto dei camorristi, i quali

prestavano un notevole ausilio nel mantenimento dell’ordine. Anche con

Ferdinando II le cose non migliorarono. Per accedere all’organizzazione

era previsto un vero e proprio rito di iniziazione definito “zumpata” o

“dichiaramento” che consisteva in una sorta di duello rusticano. Questo si

spiega soprattutto con il fatto che i camorristi ebbero sempre l’ambizione

di imitare i nobili. Impiegando il coltello piuttosto che la spada,

cercavano di dimostrare il loro “valore” in questa sorta di scontri. Le fasi

preliminari della zumpata erano l’appicceco, cioè il litigio, il

ragionamento, cioè il tentativo di composizione della controversia, il

banchetto e infine il duello. Se il combattimento all’arma bianca si poteva

tenere in una qualsiasi zona affollata l’utilizzo di una pistola richiedeva,

invece, un luogo appartato. Raffaele Cutolo più tardi, nella sua opera di

“ristrutturazione” della camorra organizzata introdurrà rituali molto simili

a quelli che Buscetta dichiarerà per l’iniziazione del mafioso. Durante i

Borbone (‘800) la Camorra viene usata dal regno come “polizia” che

controllava mercati, bische, lupanari e altri luoghi malfamati. La camorra

appoggiò i Savoia contro i Borbone, a favore dell’unità d’Italia. Come

ricompensa, ottenero dal ministro Liborio Romano il controllo su Napoli,

anche per evitare rivoluzioni filo-borboniche. Il ministro Silvio Spaventa,

invece, cambiò idea e decise di combattere la camorra.

La sera del 25 maggio 1915, nelle caverne delle Fontanelle, nel

popolare rione Sanità, i camorristi, presieduti da Gaetano Del Giudice,

decretano lo scioglimento della Bella Società Riformata; in realtà la setta

era già stata debellata nel processo Cuocolo. Nel periodo fascista si

assiste ad una quiescenza del fenomeno camorristico; lo stesso Mussolini,

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forte dei risultati ottenuti dal “Prefetto di ferro” Cesare Mori nella lotta

alla mafia siciliana, concede la grazia a molti dei camorristi condannati a

Viterbo, sicuro che nel nuovo assetto istituzionale non avrebbero più

costituito un pericolo.

2. La struttura, il territorio, la mentalità e i riti:

Per tutte le organizzazioni, struttura, mentalità e riti sono molto

importanti. Anche per il fenomeno criminale della Camorra.

2.1. La struttura:

La camorra è organizzata in modo pulviscolare con centinaia

di famiglie, o clan, ognuna delle quali è più o meno influente a livello

territoriale in quasi tutti i comuni della provincia di Napoli e in molti

comuni della regione, in particolare della provincia di Caserta. Queste

organizzazioni si uniscono e si dividono con grande facilità rendendo

ulteriormente difficoltoso il lavoro di "smantellamento" da parte degli

inquirenti e delle forze dell'ordine. Questa struttura, caratteristica della

camorra fin dal dopoguerra, fu sostituita solo in una occasione e solo

temporaneamente: durante la lotta tra Nuova Camorra

Organizzata (NCO) e Nuova Famiglia (NF), un conflitto scatenato da

Raffaele Cutolo nel corso del quale la stragrande maggioranza dei clan

dovette scegliere con chi schierarsi, pena la dissoluzione certa.

Tutte le volte che si è tentato di riorganizzare la camorra con una

struttura gerarchica verticale si è preso come modello Cosa Nostra.

Questi tentativi sono sempre falliti a cause della tendenza dei capi delle

varie famiglie a non ricevere ordini dall'alto. Per tale ragione è improprio

parlare di camorra come un fenomeno criminale unitario e organico. Lo

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stesso termine "camorra", quale entità criminale unitaria, è fuorviante,

data la natura estremamente frammentata e caotica della malavita

napoletana. Fanno eccezione alcuni determinati cartelli (cioè accordi

segreti) di alleanze, come quello dei Casalesi che è formato da una

struttura verticistica composta da una dozzina di cosche con a capo 3

famiglie (Schiavone, Bidognetti, Zagaria-Iovine) ed una cassa comune, o

come l'Alleanza di Secondigliano. Ma anche all'interno di questi stessi

cartelli sono nate, negli anni, violente faide che hanno coinvolto le stesse

famiglie interne ai gruppi.

2.2. Il territorio:

La Camorra ha controllato e controlla tuttora diverse parti della

provincia di Napoli e della regione campana. In dettaglio: A Nord di

Napoli c’è l’alleanza di Secondigliano. Al centro storico/Forcella, ci sono

i clan Misso, Sarno e Mazzarella. Nei Quartieri Spagnoli ci sono state

faide fra i Mariano e i Di Biasi, ma anche fra i Mariano e gli scissionisti

di Cardillo e Ranieri. Ad Ovest c’è la Nuova Camorra Flegrea (colpita

duramente dalle dichiarazioni del pentito Bruno Rossi). A Caserta

sussiste l’alleanza fra le famiglie Schiavone e Bidognetti. Ad

Avellino/Quindici, ci sono le famiglie Cava e Graziano.

2.3. La mentalità:

Possiamo riassumerla cosi: prepotenza, sopraffazione, omertà (il

confine fra appartenenza ai clan e mentalità è molto labile) e omicidio

come atto necessario (interruzione dell’amicizia) per regolare i conti.

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2.4. I riti:

Il rito di iniziazione avviene con la partecipazione di due affiliati:

il primo elenca le qualità positive dell’iniziato e il secondo le sue qualità

negative, questa operazione è definita Contradditorio. Dopo avviene

la Pungitina cioè il giuramento di sangue. Si punge l'indice della mano

destra del “picciotto” cosicché delle gocce di sangue cadano sulla figura

di Santa Annunziata e poi le si dà fuoco. Alla funzione è presente anche il

contabile dell'organizzazione (chi gestisce la parte economica di

un locale). Poi ci sono L’Appìcceco (Litigio), il Ragionamento,il

Banchetto, il Duello (simile al duello fra i nobili, ma con il coltello al

posto della spada) per il quale a volte si usava la pistola.

Alcuni termini riguardo i guadagni della camorra sono il Barattolo,

il 20% sugli introiti dei biscazzieri; lo Sbruffo, tangente su tutte le altre

attività; il Regime speciale di tassazione sulla prostituzione; il Gioco

piccolo, simile al Lotto.

Nel secondo dopoguerra la camorra inizia ad assumere le

caratteristiche riscontrabili attualmente. Il soggiorno obbligato a Napoli,

imposto dal governo degli U.S.A. al boss della Cosa nostra americana

Lucky Luciano, contribuì al superamento della dimensione locale del

fenomeno ed all’inserimento dei camorristi campani nei grandi traffici

illeciti internazionali. Tuttavia, in questa fase, la camorra non ha la

struttura verticistica che la caratterizzava nei secoli precedenti, ma si

presenta come una pluralità di famiglie più o meno legate tra loro.

Negli anni ’70, dal carcere di Poggioreale nel quale è rinchiuso per

omicidio, Raffaele Cutolo (detto ‘O Professore) inizia a realizzare il suo

progetto: riorganizzare la camorra come organizzazione gerarchica;

nasce così la Nuova Camorra Organizzata (N.C.O.). Lo strapotere

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raggiunto dalla NCO inizia a preoccupare le vecchie famiglie che si

riuniscono sotto il nome di Nuova Famiglia (NF), per portare guerra alla

camorra cutoliana. La guerra tra le due organizzazioni criminali è

spietata e si conclude nei primi anni ottanta con la sconfitta della NCO.

Le vittime sono centinaia, tra esse anche molti innocenti. Ben presto

anche la NF smette di esistere, per il venir meno della ragione che aveva

spinto le famiglie all’alleanza.

Nel 1992 ci prova il boss Alfieri a dare alla malavita organizzata

campana una struttura verticistica creando la Nuova Mafia Campana

(NMC), anch’essa scomparsa dopo poco tempo.

3. Le attività illegali:

3.1 Collusi con la Camorra:

Per diventare un’associazione così potente, la camorra coinvolge

attività commerciali di diverso tipo e dunque soprattutto liberi

professsionisti e imprenditori. Inoltre, è anche indispensabile il sostegno

politico. Grazie agli appoggi dai politici, infatti, alla camorra viene

consentito di controllare le attività economiche locali, in particolare in

Campania. Secondo Il procuratore di Napoli, il 30% dei politici

napoletani è colluso con la Camora. 51/92 comuni sono stati sciolti e

coinvolti in procedimenti giudiziari per infiltrazioni camorristiche. Un

tipico esempio è la sua penetrazione nel settore sanitario della Campana,

come nel caso dell’ASL4 della provincia di Napoli, sciolta proprio per

infiltrazione criminale nonostante offrisse un servizio basilare e

fondamentale ad un’area molto popolosa.

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Riguardo al ricatto e ai metodi usati dai camorristi, essi possono

essere segnali di avvertimento come telefonate a scopo intimidatorio, ma

anche negozi e auto bruciate, fino agli omicidi.

3.2. Le attività criminali nel settore economico:

Ormai la camorra conta migliaia di affiliati in tutta Italia,

soprattutto in ambiente politico e imprenditoriale, divisi in oltre 200

famiglie attive in Campania. Sono segnalati insediamenti della camorra

anche all'estero, come Olanda, Spagna, Portogallo, Romania, Francia,

Brasile e Repubblica Dominicana, Germania, Polonia, Russia e Albania.

La camorra è molto attiva in attività economiche illegali come

l’infiltrazione negli appalti pubblici (progetti di strade, gestione di lavori,

progetti edili, concessioni e favori a numerose società in ogni

ambito), immigrazione clandestina (gestione del traffico redditizio

dell’ingresso di immigrati provenienti da paesi sotto la soglia della

povertà o da paesi in guerra), sfruttamento della prostituzione (spesso ai

danni delle stesse donne migranti), riciclaggio di denaro sporco, usura ai

danni dei cittadini e traffico di droga, ecc.

Secondo i recenti dati forniti dall'Eurispes, la camorra

guadagnerebbe quasi 12 miliardi e mezzo l’anno dagli affari illegali. I

dati Eurispes non sembrano ancora completi però, poiché non

considerano i due settori cardine dell'economia camorristica: innanzitutto

la produzione e la distribuzione di falsi (abbigliamento, CD-DVD,

prodotti tecnologici) con canali e sedi in tutti i continenti. Si parla anche

del suo rapporto con le Triadi, organizzazioni mafiose fra le più potenti e

diffuse in Cina. La camorra aiuta i cinesi ad aggirare i controlli, ma in

cambio decide il prezzo finale dei prodotti.

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Altro importante settore è quello dello smaltimento illegale dei

rifiuti industriali e urbani, attività estremamente lucrosa ha già condotto

vaste zone di campagna nelle province di Napoli e Caserta verso un

progressivo degrado ambientale e una pericolosa diffusione di malattie

tumorali. A titolo di esempio, valga la campagna fra i comuni

di Acerra, Marigliano e Nola, una volta rinomata in tutta la penisola

come fra le più verdi e fertili, è ora invece tra le più colpite da questa

terribile conseguenza del malaffare politico italiano.

Secondo lo studio "Transcrime" condotto dall’università Cattolica

di Milano nel 2013, i ricavi delle organizzazioni criminali italiane

ammonterebbero a circa 25,7 miliardi di euro l'anno. Di questi, il 35% è

appannaggio della Camorra, il 33% della 'Ndrangheta, il 18% di Cosa

Nostra e l'11% della Sacra Corona Unita. La Camorra avrebbe perciò la

fetta di ricavi più larga all'interno del mercato criminale italiano,

superando di poco le organizzazioni calabresi e quasi "doppiando" quelle

siciliane.

4. La differenza tra Camorra e Cosa Nostra:

Cosa Nostra è da sempre considerato il fenomeno mafioso più

grande in Italia. Nata in Sicilia dagli inizi del XIX secolo essa si

trasforma nella prima metà del XX secolo in un’organizzazione

internazionale.

Pur essendo due organizzazioni criminali italiane, esistono delle

differenze fra Cosa Nostra e Camorra.

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4.1. La struttura:

La struttura di Cosa Nostra è verticistica e piramidale e dipende

dalla Cupola. Alla base dell'organizzazione ci sono le famiglie nelle quali

tutti gli affiliati, esse sono governate da un capo-famiglia di nomina

elettiva; altre figure importanti sono il sottocapo e i consiglieri, in

numero non superiore a 3. Le famiglie si dividono in gruppi di 10 uomini

chiamati decine e comandate da uncapodecina. Tre famiglie dal territorio

contiguo formano un mandamento e vengono rappresentate da

un capomandamento che, almeno fino a un certo periodo, non era

membro di nessuna di quelle famiglie per evitare che favorisse la propria.

I vari capimandamento si riuniscono in una cupola  (o commissione)

provinciale, della quale la più importante è quella di Palermo. Questa

commissione provinciale è presieduta da un capomandamento che, per

sottolineare il suo ruolo di  primus inter pares, si chiamava in

origine segretario, ma sembra che ora abbia preso il titolo di capo.

La Camorra invece viene organizzata in modo pulviscolare con

centinaia di famiglie, o clan, ognuna delle quali è più o meno influente a

livello territoriale in quasi tutti i comuni della provincia di Napoli e in

molti comuni della regione, in particolare della provincia di Caserta.

Questi clan si uniscono e si dividono con grande facilità rendendo

ulteriormente difficoltoso il lavoro di "smantellamento" degli inquirenti e

delle forze dell'ordine. Tutte le volte che si è tentato di riorganizzare la

camorra con una struttura gerarchica verticale si è preso come

modello Cosa Nostra. Questi tentativi sono sempre falliti per la tendenza

dei capi delle varie famiglie a non ricevere ordini dall'alto. Per tale

ragione è improprio parlare di Camorra come un fenomeno criminale

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unitario e organico. È l'unica organizzazione di carattere mafioso che ha

avuto, e continua ad avere, caratteristiche di massa. È anche l'unico

fenomeno mafioso che ha origini urbane. Tanto Cosa Nostra, infatti,

quanto la ‘Ndrangheta hanno origini agrarie.

4.2. Le modalità:

A differenza di Cosa Nostra, che è un’organizzazione politica e

cura gli affari attraverso la politica, la Camorra ci si avvicina attraverso

gli affari. Non ha compiuto grandi omicidi politici come li ha fatti Cosa

Nostra. È stata emarginata dalle vicende nazionali. Le è mancata quindi

la forza per attacchi ad alto livello contro lo Stato.

Secondo Roberto Saviano, l’autore del best-seller Gomorra, La

Camorra ha ucciso 3.600 persone in 27 anni. Il numero di morti

totalizzati dalla Camorra supera tutti quelli di Cosa Nostra, della

‘Ndrangheta, della mafia russa, delle famiglie albanesi, dell’Eta in

Spagna e dell’Ira in Irlanda, più delle Brigate Rosse, dei Nar e di tutte le

stragi di Stato fatte in Italia.

La Camorra ha dimostrato una aggressività diversa da quella di

Cosa Nostra; meno evidente, ma non per fragilità. Il suo dominio sul

territorio, la sua capacità di corrompere funzionari pubblici, il suo grado

di collusione con le pubbliche amministrazioni e con persone che hanno

responsabilità politiche le hanno consentito di schiacciare sul nascere

ogni opposizione. La scarsa considerazione in cui è stata tenuta dai mezzi

di informazione, dalla cultura, dall'opinione pubblica l’hanno aiutata a

nascondersi nell’ombra.

Cosa Nostra è da sempre considerata l’organizzazione criminale

più potente in Italia. È vero che sia stata potentissima e sembra che ormai

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il suo potere sia ancora evidente e influente in tutto il paese. Rinomata

per il suo controllo politico e per i suoi omicidi dei famosi politici come

Giovanni Falcone, Paolo Borsellino o Carlo Alberto Dalla Chiesa. Così

quando si parla della mafia, si pensa a Cosa Nostra. Comunque, la

situazione è cambiata. Dopo le esposizioni mediatiche, ora tutti gli

italiani sono più consapevoli di tale fenomeno. Camorra è più pericolosa

perchè ha nascosto nell’ombra così per tanto tempo e quando è stato

rivelato, ci si spaventa per i numer di morte delle persone innocenti ogni

giorno, per la situazione pessima a Secondigliano.

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Conclusione

Essendo studenti linguistici, a parte degli studi di lingua, devono

capire anche la cultura, la politica e la società di quel paese per avere uno

sguardo generale. Particolarmente, l’Italia è un paese noto per la sua

bellezza naturale, per la sua arte e architettura, per la sua cucina e anche

per la sua politica. Pur non essendo positivi, i rovesci della politica

italiana attirano sempre l’attenzione del pubblico sia italiano che

mondiale. Perciò vorremmo portare uno sguardo generale della situazione

politica italiana agli studenti che imparano italiano. Dopo aver finito

questo tema, abbiamo esaudito i nostri obbiettivi, cioè quelli di capire di

più la società italiana sia nel bene sia nel male, di capire anche una parte

della cultura italiana e la sua tradizione. Soprattutto, per via di questa

ricerca, abbiamo sviluppato la nostra capacità di scrivere, leggere e

tradurre dalle risorse informative in italiano. Speriamo che ognuno di voi

possa trovare delle lezioni diverse dalla nostra ricerca. In ogni modo, vi

ringraziamo per la vostra attenzione.

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Sitografia

http://www.antimafiaduemila.com/200804263508/articoli-

arretrati/lintervista-a-roberto-saviano.html

http://en.wikipedia.org/wiki/Camorra

http://it.wikipedia.org/wiki/Camorra

http://noallamafia.myblog.it/archive/2006/01/23/cos-e-la-

camorra.html

http://www.agoravox.it/E-se-qualcuno-dovesse-chiederti.html

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