N.2 (III anno)NOVEMBRE-DICEMBRE, anno scolastico 2019-2020 ... · si facevano una volta;...

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GIORNALINO BIMESTRALE della V C, scuola Primaria P.Calamandrei, Zola Predosa (Bo) N.2 (III anno)NOVEMBRE-DICEMBRE, anno scolastico 2019-2020 Coordinatrice: insegnante Zani Claudia Il 6 novembre siamo andati, insieme ai maestri Claudia e Andrea, al MAST che significa: manifattura, arti, sperimentazione, tecnologia. Siamo andati a vedere una mostra, è stata organizzata da un fotografo e due registi canadesi, s’intitola Anthropocene, perché è il nome con cui alcuni scienziati vogliono chiamare questa era, visto l’uomo ha lasciato “un’impronta” enorme e anche distruttiva sulla Terra. Ci ha accolto Elisa e ci ha spiegato il percorso: all’inizio dovevamo vedere tre foto, in seguito dovevamo fare dei laboratori e infine ci avrebbero dato la merenda. La prima fotografia riproduceva una parte della barriera corallina dell’Indonesia che è una delle più grandi barriere del mondo, non ce la aspettavamo! La foto era grande quanto una parete e c’erano un sacco di pesci e coralli di tanti colori, nell’insieme era una foto stupenda, si vedevano i minimi dettagli perché gli autori hanno usato delle macchine fotografiche molto grandi e complesse. Poi con un tablet Elisa ci ha fatto vedere una parte della barriera corallina dell’Australia, ma qui era il contrario:i coralli erano tutti di un giallo sbiadito e non c’ era alcun tipo di pesce, Elisa diceva che era a causa dell’inquinamento. In seguito ci siamo spostati verso altre due foto che rappresentavano una discarica del Kenya (Africa); era una discarica vastissima con uno strato alto più di 5 metri ed era composta da una montagna di sacchetti di plastica; Elisa ci ha spiegato che i rifiuti che si trovano lì vengono anche da altre parti del mondo, compresa l’ Italia. In una delle foto si vedevano principalmente bottiglie di plastica delle marche più vendute (marche di acqua, Coca Cola , Fanta , Sprite…); Elisa ci ha detto che la plastica è un grosso problema per il nostro pianeta, perché col tempo si divide in piccoli pezzetti che mangiano gli animali: uccelli, ma anche pesci, così quando noi mangiamo il pesce, la ingeriamo, ma per gli esseri viventi è tossica! L’ ultima foto rappresentava una cava di Carrara che si trova in Toscana dove hanno scavato per prendere i blocchi di marmo; era impressionante! Mancava una mezza montagna ed Elisa, dal tablet, ci ha fatto vedere un video dove c’erano degli operai che con degli scavatori estraevano il marmo. Subito dopo ci siamo seduti tutti su un tappeto e ci hanno diviso in tre gruppi per fare dei laboratori: ogni gruppo ha svolto un’attività diversa .

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GIORNALINO BIMESTRALE della V C, scuola Primaria P.Calamandrei, Zola Predosa (Bo) N.2 (III anno)NOVEMBRE-DICEMBRE, anno scolastico 2019-2020 Coordinatrice: insegnante Zani Claudia

Il 6 novembre siamo andati, insieme ai maestri Claudia e Andrea, al MAST che significa:

manifattura, arti, sperimentazione, tecnologia.

Siamo andati a vedere una mostra, è stata organizzata da un fotografo e due registi

canadesi, s’intitola Anthropocene, perché è il nome con cui alcuni scienziati vogliono chiamare

questa era, visto l’uomo ha lasciato “un’impronta” enorme e anche distruttiva sulla Terra.

Ci ha accolto Elisa e ci ha spiegato il percorso: all’inizio dovevamo vedere tre foto, in seguito

dovevamo fare dei laboratori e infine ci avrebbero

dato la merenda.

La prima fotografia riproduceva una parte della

barriera corallina dell’Indonesia che è una delle più

grandi barriere del mondo, non ce la aspettavamo! La

foto era grande quanto una parete e c’erano un sacco

di pesci e coralli di tanti colori, nell’insieme era una

foto stupenda, si vedevano i minimi dettagli perché

gli autori hanno usato delle macchine fotografiche

molto grandi e complesse. Poi con un tablet Elisa ci ha

fatto vedere una parte della barriera corallina

dell’Australia, ma qui era il contrario:i coralli erano tutti di un giallo sbiadito e non c’ era alcun

tipo di pesce, Elisa diceva che era a causa dell’inquinamento.

In seguito ci siamo spostati verso altre due foto che rappresentavano una discarica del

Kenya (Africa); era una discarica vastissima con uno strato alto più di 5 metri ed era

composta da una montagna di sacchetti di plastica; Elisa ci ha spiegato che i rifiuti che si

trovano lì vengono anche da altre parti del mondo, compresa l’ Italia. In una delle foto si

vedevano principalmente bottiglie di plastica delle marche più vendute (marche di acqua, Coca

Cola , Fanta , Sprite…); Elisa ci ha detto che la plastica è un grosso problema per il nostro

pianeta, perché col tempo si divide in piccoli pezzetti che mangiano gli animali: uccelli, ma

anche pesci, così quando noi mangiamo il pesce, la ingeriamo, ma per gli esseri viventi è

tossica!

L’ ultima foto rappresentava una cava di Carrara che si trova in Toscana dove hanno scavato

per prendere i blocchi di marmo; era impressionante! Mancava una mezza montagna ed Elisa,

dal tablet, ci ha fatto vedere un video dove c’erano degli operai che con degli scavatori

estraevano il marmo.

Subito dopo ci siamo seduti tutti su un tappeto e ci hanno diviso in tre gruppi per fare dei

laboratori: ogni gruppo ha svolto un’attività diversa .

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In uno, guidato da Elisa, si utilizzava la scatola buia con uno o due fori per fare le foto come

si facevano una volta; nell’altro si facevano le foto in 3D con Glesny e nell’ultimo, tenuto da

Ascanio, si facevano le foto al buio. Poi ci siamo ritrovati insieme per raccontarci le diverse

esperienze.

Questa uscita didattica ci è piaciuta molto e ci hanno colpito anche altre foto oltre a quelle

che abbiamo osservato.

V.S., G.A., V.A., Z.M.

Il 6 novembre abbiamo iniziato il vero e proprio laboratorio teatrale con Stefano nell’auditorium. Stefano lo conosciamo dall’anno scorso, ha i capelli neri, gli occhi castani, è paziente e simpatico. Nella prima lezione, appena arrivati, ci ha fatto leggere le risposte alle domande che ci aveva fatto scrivere l’altra volta, erano: cos’è per te ricordare? Cos’è per te la memoria? Che cosa ricordi della tua infanzia? Perché a volte non si ricorda più? Ci sarebbero servite per lo spettacolo.

Dopo ci siamo messi gli antiscivolo e siamo entrati in un quadrato dove dovevamo camminare liberamente, poi abbiamo fatto un gioco in cui qualcuno doveva andare in un punto del quadrato per farsi vedere e doveva fare mosse lente, quando Stefano ci stoppava dovevamo chiamare un compagno che ripartiva da dove ci eravamo fermati e così via. Nelle altre lezioni ci ha spiegato come sarà lo spettacolo che faremo il 29 gennaio: per prima cosa saremo con la 5°A, prima faranno una parte loro, poi una noi, infine ci troveremo insieme sul palco. Il tema è il MURO, in senso simbolico, che le persone innalzano e il PONTE, che è il contrario del muro. Ogni mercoledì abbiamo provato e proveremo una nuova parte, insieme a Stefano, finché non finiremo lo spettacolo intero. Ad ogni lezione Stefano ci spiega una nuova parte dello spettacolo e chiede a noi come andare avanti, alcuni propongono delle idee e Stefano, se sono adatte, le mette in pratica. Noi speriamo che lo spettacolo venga bene e che piaccia agli spettatori. H.A., R.B., G.V., S.M.

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Il secondo venerdì di novembre è venuta una madrelingua di inglese, che si chiama Patricia. Quando è arrivata ci ha detto che insieme avremmo fatto un progetto e alla fine ne sarebbe uscito un libro. Patricia ha i capelli ondulati e castani, i suoi occhi sono marroni molto chiari con delle sfumature gialle; è molto bella. Con lei abbiamo fatto varie attività: la prima è stata sulle bandiere del mondo: Patricia ci ha dato dei fogli su cui noi abbiamo completato la lingua, il cibo tipico… e sotto

bisognava disegnare la bandiera. La seconda lezione abbiamo fatto dei test sulle nazionalità e sulle le bandiere. La terza attività è stata sul “caterpillar” cioè il bruco mela che in una settimana mangia varie cose; Patricia ci ha fatto vedere un filmino sulla LIM, dove abbiamo visto quello che mangiava, poi noi dovevamo colorare e ritagliare i cibi che lui aveva mangiato per incollarli su un foglio con disegnato il bruco, infine dietro al foglio dovevamo scrivere quello che aveva mangiato durante la settimana. La quarta attività consisteva nel farci imparare i verbi che si usano per cucinare, ad esempio: bake che significa “infornare”. Infine abbiamo fatto la ricetta su un cibo che ci piaceva molto, ad esempio: la pizza

col bacon, il toast, la torta di cioccolata, il cupcake… Nell’ultimo incontro abbiamo fatto diversi giochi: era molto divertente! Il secondo gioco era un memory dove dovevi trovare la bandiera con le rispettive persone famose, le tradizioni e la cucina, per esempio: Canada = Justin Bieber; Italia= Pizza; Cina = involtini primavera. Quest’ attività è stata molto difficile ed interessante; Patricia è stata molto paziente e gentile con noi. Siamo impazienti di vedere come è uscito il nostro progetto: il libro. T. BAR., F. P., L. M., T. BAL. , E. N.

Martedì 26/11/2019 siamo andati a fare l’uscita didattica organizzata dall’associazione Zeula, con i maestri Claudia e Andrea. Alla mattina ci sono venute a prendere Annamaria e Roberta (due appartenenti all’associazione), che ci hanno subito spiegato la passeggiata: un percorso attraverso alcune vie di Zola: Raibolini, Bertoloni e Predosa.

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Le cose che ci hanno colpito maggiormente sono stati alcuni alberi a cui non facciamo attenzione quotidianamente, osservandoli attentamente sono bellissimi, per esempio si riuscivano a distinguere le varie sfumature che avevano le foglie: c’era il rosso, il verde, il marrone e l’arancione… In somma tutti i colori autunnali che con il riflesso dei raggi del sole e il cielo limpido come il mare sembravano piccole fatine felici. Guardandoci intorno ci siamo resi conto che eravamo sulle colline zolesi e il paesaggio era stupendo! Le colline erano ricurve, era rilassante guardarle; da lì si vedeva San Luca, le due torri e anche la Pianura Padana. C’erano anche molte vigne; ci siamo fermati anche davanti a una vigna in cui al suo interno c’era un signore che con le forbici potava i rami. abbiamo visto anche una strana pianta spinosa dove c’erano appesi dei piccoli cappellini che sembravamo ombrelli. In seguito siamo andati verso una strada, poi abbiamo imboccato un sentiero in mezzo ad un boschetto, siamo andati verso una salita abbastanza ripida, in cui molti avevano paura di cadere all’indietro, dopo la salita siamo arrivati al punto panoramico, da lì si vedeva la valle del Lavino e anche la vetta del Monte Cimone tutta innevata. Davanti a noi c’erano tutti i tipi di paesaggi: montagna, collina, pianura..mancava solo il mare! Lì, sul punto panoramico, si trovavano le rose canine che erano diventate delle specie di bacche a forma di palla da rugby, cioè a forma ovale. Siamo scesi da un altro sentiero e stavolta alcuni di noi avevano paura di cadere in avanti. Siamo usciti dal boschetto e siamo tornati a scuola seguendo una strada diversa da quella dell’andata. Abbiamo visto anche un campo con la vigna morta e secca, le sue foglie erano gialle e i rami lunghi ed era un po’ triste, però ci siamo rallegrati vedendo le foglie gialle e rosse di alcuni alberi e la piracanta, una siepe con bacche rosse, arancioni e gialle. Questa uscita didattica ci è molto piaciuta abbiamo visto cose che non pensavamo ci fossero a Zola e d’ora in poi faremo più passeggiate. M.L., L.T., V.F., M.C.

A novembre abbiamo iniziato le lezioni di frisbee. Il nostro istruttore si chiama Pietro, fa parte della Polisportiva Masi; è alto,ha i capelli castani e gli occhi scuri. Pietro ci ha spiegato come si lancia il frisbee e, in effetti, c’erano vari lanci: il rovescio, tre dita e rovesciato. Nel rovescio dovevi metterti girato e guardare a chi lo dovevi passare. Ci ha fatto fare delle gare e degli “esercizi”: si dovevano fare in coppia, chi

faceva più lanci vinceva. Successivamente, dopo esserci divisi in due squadre, abbiamo fatto la partita che consisteva nel lanciare il frisbee nella metà campo avversaria; ad ogni punto

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si cambiava campo. Per la partita Pietro ci ha diviso in quattro gruppi, maschi contro maschi e femmine contro femmine. Nella seconda lezione abbiamo fatto degli esercizi uguali alla prima lezione, poi Pietro ci ha spiegato come lanciare il frisbee con tre dita. Nella terza lezione mancava Pietro e il nuovo istruttore, Mattia, ci ha insegnato il lancio rovesciato che si effettua con tre dita dietro alla testa; infine abbiamo fatto delle partite molto divertenti. Nell’ultima lezione abbiamo fatto solo partite. L.Z, M.l.R, D.D, W.G.

Anche quest’anno, come gli altri anni, abbiamo fatto il mercatino con i lavoretti natalizi delle classi, il 17 dicembre 2019, ed è toccato a noi e alle altre due quinte

vendere e siamo stati emozionati di fare questo lavoro e ci siamo divertiti. Prima del mercatino hanno cantato le seconde e dopo il mercatino noi quinte, i nostri canti erano: “Immagine” di John Lennon, “Scrive amore”, “Feliz Navidad”; questi canti per noi sono molto importanti perché oltre a essere gli ultimi canti natalizi, visto che questo è il nostro ultimo anno di scuola qui alla Piero Calamandrei, sono anche molto significativi e anche molto belli perché esprimono la gioia, l’amore, la pace. E’ stato molto emozionante cantare

davanti ai genitori e ai parenti! I lavoretti che abbiamo fatto per il mercatino sono dei centrotavola, li abbiamo realizzati con dei piatti e delle decorazioni natalizie: palline, pon pon colorati, stelline… e ognuno lo realizzava posizionando nel piatto le decorazioni, a volte anche modificandole, poi la maestra li incollava. Come regalo di Natale ai nostri genitori regaleremo un calendario con i nostri disegni e dipinti, ispirati ognuno a un noto artista che è entrato nella storia dell’arte. Prima di fare un disegno la maestra Claudia ci ha parlato dell’autore e ci ha fatto vedere un filmato su di lui, alla fine metteva delle immagini di opere che ha realizzato l’artista. Ci siamo ispirati a Kandinsky, Matisse, Morandi, Van Gogh e Keith Haring. Insieme al calendario, daremo ai genitori pure un bigliettino di Natale. Non ci resta che augurare a tutti buon Natale e buone feste!!! S.C., N.B., B.S., Y.K. 5